Podcasts about consolatore

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Equipaggiati
#251 - “Vado e vi mando il Consolatore” - Giovanni 16:1-18

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 16, 2024 7:49


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “Vado e vi mando il Consolatore”16 Vi ho detto queste cose, perché non siate presi alla sprovvista. 2 Infatti, sarete cacciati dalle sinagoghe, anzi, sʼavvicina il momento in cui quelli che vi uccideranno, crederanno di fare un favore a Dio. 3 Vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto il Padre, e neppure me. 4 Ve lo dico ora, perché quando queste cose si avvereranno, vi ricordiate del mio avvertimento. Non ve ne ho parlato prima, perché mi era rimasto ancora un poʼ di tempo da passare con voi.5 Ma ora sto per andarmene da chi mi ha mandato. Nessuno di voi mi chiede dove vado. 6 Ve ne state lì, invece, tristi ed abbattuti per ciò che vi ho detto. 7 Vi dico la verità: per voi è molto meglio che io me ne vada, altrimenti non verrà il Consolatore. Invece, se me ne vado, ve lo manderò.8 Quando sarà qui, egli convincerà il mondo riguardo al peccato, alla giustizia di Dio e al giudizio. 9 Per quanto riguarda il peccato, perché non credono in me. 10 Per la giustizia, perché torno dal Padre e non mi vedrete più. 11 E, infine, per quanto riguarda la liberazione dalla condanna, questa è possibile, perché Satana, il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato.12 Vorrei dirvi ancora tante altre cose, ma ora non potreste capire. 13 Quando verrà lo Spirito Santo, Spirito di verità, vi guiderà nella verità senza compromessi, perché non sosterrà le proprie idee, ma vi dirà tutto ciò che ha udito. Non solo, ma vi rivelerà anche le cose future. 14 Egli mi glorificherà e mi renderà onore, facendovi conoscere la mia gloria. 15 Tutte le cose che ha il Padre sono mie; per questo vi ho detto che egli stesso vi farà conoscere la mia gloria.Dolore e gioia16 Fra poco me ne andrò, e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo, e poi mi rivedrete».17-18 «Ma che cosa sta dicendo?» chiesero fra loro alcuni discepoli. «Che cosa significa: “Fra poco me ne andrò e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo e mi rivedrete, perché me ne vado dal Padre”? Non capiamo che cosa voglia dire».lascia un commentoSupport the show

Equipaggiati
#250 - Il mondo vi odiera' - Giovanni 15:18-27

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 6:39


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il mondo vi odiera'18 Se il mondo vi odia, sappiate che, prima di voi, ha odiato me. 19 Il mondo vi amerebbe se foste suoi; ma non lo siete, perché scegliendovi, io vi ho fatto uscire dal mondo. Per questo il mondo vi odia. 20 Vi ricordate ciò che vi dissi? Un servo non è più importante del suo padrone. Perciò, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Se hanno ascoltato me, ascolteranno anche voi. 21 La gente del mondo vi perseguiterà, perché siete miei e perché non conosce Dio che mi ha mandato.22 Certo, se non fossi venuto e non li avessi informati non avrebbero colpa; ma ora non hanno più scuse per i loro peccati. 23 Chi odia me, odia anche mio Padre. 24 Se non avessi compiuto davanti ai loro occhi quei miracoli che nessun altro ha mai fatto non avrebbero colpa. Invece, anche dopo aver visto questi miracoli, hanno odiato me e mio Padre. 25 Si è così avverato ciò che è scritto nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”.26 Ma quando sarò col Padre, vi manderò il Consolatore, lo Spirito Santo, Spirito di verità che proviene dal Padre stesso. Egli verrà da voi e testimonierà sul mio conto.lascia un commentoSupport the show

Equipaggiati
#248 - Vi lascio la Mia pace - Giovanni 14:25-31 - 15:1-8

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 11, 2024 7:06


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Vi lascio la Mia paceGiovanni 14:25-3125 Vi dico queste cose adesso, mentre sono ancora con voi. 26 Ma quando il Padre manderà al mio posto il Consolatore e, dicendo Consolatore, intendo lo Spirito Santo, egli vʼinsegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.27 Vi lascio un dono: la pace della mente e del cuore! E la pace che do io non è fragile come la pace che dà il mondo. Quindi, non siate tristi, non abbiate paura! 28 Ricordate le mie parole: ora me ne vado, ma tornerò da voi. Se davvero mi amate, dovreste essere contenti per me, perché ora posso andare dal Padre, che è più grande di me. 29 Vi ho detto queste cose prima che sʼavverino, così quando accadranno, crederete in me.30 Non mi resta molto tempo per parlare con voi, perché Satana, il malvagio principe di questo mondo, sʼavvicina. Per la verità, non ha alcun potere su di me. 31 Sarò io a fare di mia volontà ciò che il Padre vuole da me, così il mondo saprà che amo il Padre. Venite, andiamo!»La vera vite15 Poi Gesù disse: «Io sono la vera vite, e mio Padre è il contadino. 2 È lui che recide ogni ramo che è in me e non dà frutti, mentre pota i rami fertili, perché producano ancora di più. 3 Voi siete già puri grazie al Vangelo che vi ho annunciato. 4 Restate uniti a me, ed io resterò unito a voi, perché, se un tralcio non può dar frutti quando è staccato dalla vite, neppure voi potete darne se non siete uniti a me.5 Proprio così: io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane unito a me ed io a lui, produce molti frutti. Senza di me, invece, non potete far nulla. 6 Se uno si separa da me, viene gettato via come un tralcio reciso, che si secca, poi viene raccolto e gettato nel fuoco a bruciare. 7 Ma se restate uniti a me e ubbidite ai miei comandamenti, potete chiedere tutto ciò che volete e vi sarà dato. 8 Ecco che cosa glorifica mio Padre: che voi produciate frutti in abbondanza e siate così miei discepoli.lascia un commentoSupport the show

Equipaggiati
#247 - “Se mi amate, mi ubbidirete” - Giovanni 14:12-24

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 10, 2024 7:01


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “Se mi amate, mi ubbidirete”12-13 In tutta sincerità, vi dico che chi crede in me farà gli stessi miracoli che faccio io, anzi più grandi ancora, infatti io ritorno dal Padre e qualsiasi cosa chiederete nel mio nome, io la farò. Questo glorificherà il Padre, proprio perché io, il Figlio, la farò per voi. 14 Quindi, chiedete qualunque cosa nel mio nome, ed io la farò!Gesù promette lo Spirito Santo15-16 Se mi amate, mi ubbidirete ed io pregherò il Padre che vi dia un Consolatore, che non vi abbandoni mai più. 17 Parlo dello Spirito Santo, lo Spirito della verità. Il mondo non può riceverlo, perché non lo vede e non lo conosce. Voi sì, perché vive con voi, e un giorno sarà in voi. 18 No, non vi abbandonerò, né vi lascerò orfani. Tornerò da voi. 19 Fra poco me ne andrò dal mondo, ma rimarrò presso di voi. Perché io vivo ed anche voi vivrete. 20 Quando resusciterò, saprete senza ombra di dubbio che io vivo unito al Padre, come voi siete uniti a me, ed io a voi. 21 Chi mi ubbidisce, mi ama; e chi ama me sarà amato da mio Padre, ed anchʼio lo amerò e mi farò conoscere da lui».22 Giuda, non Giuda Iscariota, ma lʼaltro con lo stesso nome, gli domandò: «Signore, come mai vuoi farti conoscere soltanto da noi, tuoi discepoli, e non dal mondo?»23 Gesù rispose: «Perché mi rivelerò a quelli che mi amano e mi ubbidiscono. Anche il Padre li amerà e insieme, il Padre ed io, staremo con loro. 24 Chi non mi ama, non mi ubbidisce. E badate, non sono io che rispondo alla vostra domanda. Questa è la risposta del Padre, che mi ha mandato!lascia un commentoSupport the show

Trasmissione Radio
Meraviglioso! con DonP(301)

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later May 18, 2024 26:12


Ascoltiamo la Parola della domenica di PENTECOSTE con il nostro DonP e preghiamo e cantiamo insieme!Lo Spirito del Signore riempie l'universo;egli, che tutto abbraccia,conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1,7)L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuoriper mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. Alleluia. (Cf. Rm 5,58,11)Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Il frutto dello Spirito.(Sequenza)Vieni, Santo Spirito,manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.   Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni,vieni, luce dei cuori.   Consolatore perfetto,ospite dolce dell'anima,dolcissimo sollievo.  Nella fatica, riposo,nella calura, riparo,nel pianto, conforto.   O luce beatissima,invadi nell'intimoil cuore dei tuoi fedeli.  Senza la tua forza,nulla è nell'uomo,nulla senza colpa.    Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.    Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò ch'è sviato.     Dona ai tuoi fedeliche solo in te confidanoi tuoi santi doni.  Dona virtù e premio,dona morte santa,dona gioia eterna. Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.Tutti furono colmati di Spirito Santoe cominciarono a parlare dele grandi opere di Dio. Alleluia. (Cf.At 2,4.11)Come il Padre ha mandato me,anche io mando voi.Ricevete lo Spirito Santo. Alleluia. (Gv 20,21.22)

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 7 Maggio 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later May 7, 2024 2:24


Dal Vangelo secondo GiovanniGv 16,5-11 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».Gesù annuncia la sua partenza; ma la sua prossima assenza crea tristezza tra i discepoli. Si tratta infatti di un'assenza significativa che però è necessaria perché possa arrivare il Consolatore. È quello che il Maestro tenta di spiegare ai suoi amici. Quando se ne andrà verrà lo Spirito di verità. Con Lui si perpetuerà la presenza del Signore; e sarà la forza dello Spirito Santo a “convincere” il mondo “quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio che verrà. In effetti, il Paràclito ci insegna ogni giorno che il peccato è il tradimento dell'Amore ineffabile di Dio; che la vera giustizia è assumere un atteggiamento di obbedienza e docilità ai suggerimenti dello Spirito; e che il giudizio consisterà nel rinnovamento del mondo, quando sarà definitivamente sconfitto il male in ogni uomo e nel mondo.Vieni Santo Spirito e riempi i nostri cuori!Buongiorno

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 6 Maggio 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later May 6, 2024 2:24


Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-16,4a

n quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto».Senza l'aiuto dello Spirito Santo, non è possibile credere nell'amore che vince ogni cosa. Ecco perché oggi Gesù annuncia e promette la venuta della Spirito Santo. In effetti, è piacevole pensare che il primo compito del “Paraclito”, che significa  "Consolatore", è quello di mostrare e portare a compimento tutta la Verità che Gesù ha testimoniato quando era ancora con i suoi discepoli. Sarà lo Spirito Santo a spronarci perché diamo anche noi testimonianza di avere conosciuto il Dio d'amore. Ma la nostra testimonianza sarà una provocazione credibile se apparirà nelle nostre opere perché testimoniare, oltre ad annuncia qualcosa di vero, significa soprattutto essere disposto a vivere in prima persona ciò uno annuncia. Ecco il valore della persecuzione per il cristiano che annuncia ad un mondo incredulo che è possibile imitare Gesù facendo il bene. Buona settimana!Don Arthur.

Celebration Italia con John Tufaro
Non trascurare lo Spirito Santo | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Apr 15, 2024 54:50


Questa Domenica abbiamo parlato sulla potenza della risurrezione di Cristo e del dono dello Spirito Santo per i credenti. Gesù, risorto dai morti, ha donato lo Spirito Santo affinché possiamo sperimentare la sua potenza e guida nelle nostre vite. Chi non partecipa alla presenza dello Spirito rischia di perdere una parte essenziale della vita cristiana. È un invito a muoversi nello Spirito, simile a come gli Israeliti seguivano la nuvola durante i loro viaggi nel deserto. Noi come credenti abbiamo la necessità di avere con noi il Consolatore divino in ogni ambito della vita.

Equipaggiati
#251 - “Vado e vi mando il Consolatore” - Giovanni 16:1-18

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 18, 2023 4:02


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “Vado e vi mando il Consolatore”16 Vi ho detto queste cose, perché non siate presi alla sprovvista. 2 Infatti, sarete cacciati dalle sinagoghe, anzi, sʼavvicina il momento in cui quelli che vi uccideranno, crederanno di fare un favore a Dio. 3 Vi tratteranno così, perché non hanno conosciuto il Padre, e neppure me. 4 Ve lo dico ora, perché quando queste cose si avvereranno, vi ricordiate del mio avvertimento. Non ve ne ho parlato prima, perché mi era rimasto ancora un poʼ di tempo da passare con voi.5 Ma ora sto per andarmene da chi mi ha mandato. Nessuno di voi mi chiede dove vado. 6 Ve ne state lì, invece, tristi ed abbattuti per ciò che vi ho detto. 7 Vi dico la verità: per voi è molto meglio che io me ne vada, altrimenti non verrà il Consolatore. Invece, se me ne vado, ve lo manderò.8 Quando sarà qui, egli convincerà il mondo riguardo al peccato, alla giustizia di Dio e al giudizio. 9 Per quanto riguarda il peccato, perché non credono in me. 10 Per la giustizia, perché torno dal Padre e non mi vedrete più. 11 E, infine, per quanto riguarda la liberazione dalla condanna, questa è possibile, perché Satana, il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato.12 Vorrei dirvi ancora tante altre cose, ma ora non potreste capire. 13 Quando verrà lo Spirito Santo, Spirito di verità, vi guiderà nella verità senza compromessi, perché non sosterrà le proprie idee, ma vi dirà tutto ciò che ha udito. Non solo, ma vi rivelerà anche le cose future. 14 Egli mi glorificherà e mi renderà onore, facendovi conoscere la mia gloria. 15 Tutte le cose che ha il Padre sono mie; per questo vi ho detto che egli stesso vi farà conoscere la mia gloria.Dolore e gioia16 Fra poco me ne andrò, e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo, e poi mi rivedrete».17-18 «Ma che cosa sta dicendo?» chiesero fra loro alcuni discepoli. «Che cosa significa: “Fra poco me ne andrò e non mi vedrete più, ma passerà un altro poʼ di tempo e mi rivedrete, perché me ne vado dal Padre”? Non capiamo che cosa voglia dire».Support the show

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#250 - Il mondo vi odiera' - Giovanni 15:18-27

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 15, 2023 3:02


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il mondo vi odiera'18 Se il mondo vi odia, sappiate che, prima di voi, ha odiato me. 19 Il mondo vi amerebbe se foste suoi; ma non lo siete, perché scegliendovi, io vi ho fatto uscire dal mondo. Per questo il mondo vi odia. 20 Vi ricordate ciò che vi dissi? Un servo non è più importante del suo padrone. Perciò, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Se hanno ascoltato me, ascolteranno anche voi. 21 La gente del mondo vi perseguiterà, perché siete miei e perché non conosce Dio che mi ha mandato.22 Certo, se non fossi venuto e non li avessi informati non avrebbero colpa; ma ora non hanno più scuse per i loro peccati. 23 Chi odia me, odia anche mio Padre. 24 Se non avessi compiuto davanti ai loro occhi quei miracoli che nessun altro ha mai fatto non avrebbero colpa. Invece, anche dopo aver visto questi miracoli, hanno odiato me e mio Padre. 25 Si è così avverato ciò che è scritto nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”.26 Ma quando sarò col Padre, vi manderò il Consolatore, lo Spirito Santo, Spirito di verità che proviene dal Padre stesso. Egli verrà da voi e testimonierà sul mio conto.27 Anche voi parlerete di me con tutti, perché siete stati con me sin dal principio.Support the show

Equipaggiati
#248 - Vi lascio la Mia pace - Giovanni 14:25-31 - 15:1-8

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 13, 2023 3:33


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Vi lascio la Mia paceGiovanni 14:25-3125 Vi dico queste cose adesso, mentre sono ancora con voi. 26 Ma quando il Padre manderà al mio posto il Consolatore e, dicendo Consolatore, intendo lo Spirito Santo, egli vʼinsegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.27 Vi lascio un dono: la pace della mente e del cuore! E la pace che do io non è fragile come la pace che dà il mondo. Quindi, non siate tristi, non abbiate paura! 28 Ricordate le mie parole: ora me ne vado, ma tornerò da voi. Se davvero mi amate, dovreste essere contenti per me, perché ora posso andare dal Padre, che è più grande di me. 29 Vi ho detto queste cose prima che sʼavverino, così quando accadranno, crederete in me.30 Non mi resta molto tempo per parlare con voi, perché Satana, il malvagio principe di questo mondo, sʼavvicina. Per la verità, non ha alcun potere su di me. 31 Sarò io a fare di mia volontà ciò che il Padre vuole da me, così il mondo saprà che amo il Padre. Venite, andiamo!»La vera vite15 Poi Gesù disse: «Io sono la vera vite, e mio Padre è il contadino. 2 È lui che recide ogni ramo che è in me e non dà frutti, mentre pota i rami fertili, perché producano ancora di più. 3 Voi siete già puri grazie al Vangelo che vi ho annunciato. 4 Restate uniti a me, ed io resterò unito a voi, perché, se un tralcio non può dar frutti quando è staccato dalla vite, neppure voi potete darne se non siete uniti a me.5 Proprio così: io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane unito a me ed io a lui, produce molti frutti. Senza di me, invece, non potete far nulla. 6 Se uno si separa da me, viene gettato via come un tralcio reciso, che si secca, poi viene raccolto e gettato nel fuoco a bruciare. 7 Ma se restate uniti a me e ubbidite ai miei comandamenti, potete chiedere tutto ciò che volete e vi sarà dato. 8 Ecco che cosa glorifica mio Padre: che voi produciate frutti in abbondanza e siate così miei discepoli.Support the show

Equipaggiati
#247 - “Se mi amate, mi ubbidirete” - Giovanni 14:12-24

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 12, 2023 3:04


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: “Se mi amate, mi ubbidirete”12-13 In tutta sincerità, vi dico che chi crede in me farà gli stessi miracoli che faccio io, anzi più grandi ancora, infatti io ritorno dal Padre e qualsiasi cosa chiederete nel mio nome, io la farò. Questo glorificherà il Padre, proprio perché io, il Figlio, la farò per voi. 14 Quindi, chiedete qualunque cosa nel mio nome, ed io la farò!Gesù promette lo Spirito Santo15-16 Se mi amate, mi ubbidirete ed io pregherò il Padre che vi dia un Consolatore, che non vi abbandoni mai più. 17 Parlo dello Spirito Santo, lo Spirito della verità. Il mondo non può riceverlo, perché non lo vede e non lo conosce. Voi sì, perché vive con voi, e un giorno sarà in voi. 18 No, non vi abbandonerò, né vi lascerò orfani. Tornerò da voi. 19 Fra poco me ne andrò dal mondo, ma rimarrò presso di voi. Perché io vivo ed anche voi vivrete. 20 Quando resusciterò, saprete senza ombra di dubbio che io vivo unito al Padre, come voi siete uniti a me, ed io a voi. 21 Chi mi ubbidisce, mi ama; e chi ama me sarà amato da mio Padre, ed anchʼio lo amerò e mi farò conoscere da lui».22 Giuda, non Giuda Iscariota, ma lʼaltro con lo stesso nome, gli domandò: «Signore, come mai vuoi farti conoscere soltanto da noi, tuoi discepoli, e non dal mondo?»23 Gesù rispose: «Perché mi rivelerò a quelli che mi amano e mi ubbidiscono. Anche il Padre li amerà e insieme, il Padre ed io, staremo con loro. 24 Chi non mi ama, non mi ubbidisce. E badate, non sono io che rispondo alla vostra domanda. Questa è la risposta del Padre, che mi ha mandato!Support the show

OH MY GOD!
Vieni Santo Spirito!

OH MY GOD!

Play Episode Listen Later May 28, 2023 13:29


Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni; datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch'è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

Il Nostro Pane Quotidiano
Con noi e in noi - 25 Novembre 2022

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Nov 25, 2022 2:50


Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre.Giovanni 14:16

padre io egli consolatore
Celebration Italia con John Tufaro
Consolatore | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Jun 27, 2022 49:18


È fantastico ricevere AIUTO, in un momento come questo, con tutto ciò che accade intorno a noi, ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO! Il ruolo dello spirito santo è di continuare proprio quest'opera, che Gesù iniziò quando era qui sulla terra. Avere lo Spirito Santo come nostro Paracleto significa avere Dio stesso che dimora in noi come credenti. Lo Spirito ci insegna la Parola e ci guida nella verità Egli è e sarà sempre con noi e In noi Lo Spirito Santo opera IN NOI per donarci: LA SUA PACE La pace che Gesù dona non è l'assenza di guerra, ma il “benessere” interiore che deriva dallo stile di vita “SHALOM”. Ciò significa che qualunque sia la condizione, c'è una "armonia spirituale" che trascende i tempi difficili. La sua GIOIA Comprendere la causa della gioia: la grazia salvifica di Dio nella nostra vita Il suo amore Lo SPIRITO SANTO è il costante “richiamo” dell'amore di Dio nei nostri cuori. Ci ama, e poiché ci ama, anche noi amiamo lui. Il suo Spirito Santo è qui anche per “aiutare” – cerchiamo di avere la giusta consapevolezza di chi è!

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Mercoledì 8 Giugno 2022 (Mt 5, 17-19)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jun 7, 2022 5:53


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».Parola del Signore.Vieni Santo SpiritoVieni, Santo Spirito,manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri,vieni; datore dei doni,vieni, luce dei cuori.Consolatore perfetto,ospite dolce dell'anima,dolcissimo sollievo.Nella fatica, riposo,nella calura, riparo,nel pianto, conforto.O luce beatissima,invadi nell'intimoil cuore dei tuoi fedeli.Senza la tua forza,nulla è nell'uomo,nulla senza colpa.Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,raddrizza ciò ch'è sviato.Dona ai tuoi fedeliche solo in te confidanoi tuoi santi doni.Dona virtù e premio,dona morte santa,dona gioia eterna. AmenParola del Signore.

Trasmissione Radio
Meraviglioso! con DonP(222)

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later Jun 4, 2022 19:13


Ascoltiamo la Parola nella festa della PENTECOSTE col nostro DonP: Buon ascolto e preghiamo insieme!Lo Spirito del Signore riempie l'universo;egli, che tutto abbraccia,conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1, 7)L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuoriper mezzo dello Spirito santo che abita in noi. Alleluia. (Cf. Rm 5, 5; 8, 11)Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.SEQUENZAVieni, Santo Spirito,manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni,vieni, luce dei cuori.Consolatore perfetto,ospite dolce dell'anima,dolcissimo sollievo.Nella fatica, riposo,nella calura, riparo,nel pianto, conforto.O luce beatissima,invadi nell'intimoil cuore dei tuoi fedeli.Senza la tua forza,nulla è nell'uomo,nulla senza colpa.Lava ciò che è sórdido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sánguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,drizza ciò che è sviato.Dona ai tuoi fedeli,che solo in te confidano,i tuoi santi doni.Dona virtù e premio,dona morte santa,dona gioia eterna.Vieni, Santo Spirito,riempi i cuori dei tuoi fedelie accendi in essi il fuoco del tuo amore.Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.Tutti furono colmati di Spirito Santo,e cominciarono a parlare delle grandi opere di Dio. Alleluia. (Cf. At 2, 4.11)Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito,perché rimanga con voi per sempre. Alleluia. (Gv 14,16)

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Gli antichi romani, che non erano ritenuti santi perché pagani, ma spesso sapevano essere saggi, dicevano che l'amico sincero lo si riconosce nel momento della prova. Professare amicizie e garantire fedeltà, quando tutto va per il verso giusto, è fin troppo facile. Gesù ci ha rivelato che la prova suprema della fedeltà, quando è animata da amore sincero, è la disponibilità piena a dare la vita per la persona amata. Proprio come ha fatto Lui. Gli apostoli credono di aver capito il messaggio del loro maestro, egli però deve ancora ribadire un concetto ch'è di difficile assimilazione e riguarda proprio la loro fedeltà nel momento della prova. Sembra che il Signore voglia parlarci dei fervori facili e superficiali, che spesso ci convincono erroneamente di aver raggiunto una fede e una sicurezza incrollabili, che poi però vengono clamorosamente smentiti quando il prezzo da pagare ci sembra troppo alto. È la storia vera di tanti di noi che presumono e confidano nelle proprie forze, anche quando sono chiamati a realizzare progetti divini. C'è per ognuno di noi un'«ora» in cui siamo chiamati a testimoniare a caro prezzo la verità e troppo spesso siamo colti di sorpresa, perché non siamo in grado di portarne il peso. Dal primo peccato fino ad oggi, sono innumerevoli le vittime della presunzione. Gli stessi apostoli la sperimenteranno con delusione e sofferenza, Pietro ne sarà la vittima più illustre. Dinanzi alla tragedia della croce, si disperderanno tutti e lasceranno solo il Signore. Quante fughe, quanti tradimenti dopo quell'episodio: fughe da responsabilità e da impegni, fughe dopo solenni promesse di fedeltà, fughe da responsabilità e da testimonianze, tradimenti nei confronti delle persone amate, tradimenti di consacrati e di consacrate, di ministri e di pastori. La causa unica per tutti è sempre la stessa: lontani dalla linfa vitale della vite, tralci secchi, uomini e donne, carichi di pesi e lontani da Cristo, privi del dono dello Spirito. Poi inevitabilmente stramazzano uno sull'altro sotto quei pesi e si creano, con le proprie mani, ciascuno una tomba: lì muore il cristiano, lì muore il sacerdote, lì lo sposo, lì la consorta, lì il figlio: lì è il sepolcro dell'amore. A pensare che sono ancora pienamente valide tutte le promesse di Cristo: «Non vi lascio soli, vi manderò un nuovo Consolatore, abbiate fiducia, io ho vinto il mondo». Perché allora tanta solitudine e tanta presunzione? Dobbiamo riscoprire tutti insieme il dono della fedeltà appoggiandoci totalmente a Cristo. Ed Egli ci ristorerà.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 29] Commento: L'umanità innalzata al cielo...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later May 28, 2022 2:55


«Esulti di santa gioia, la tua Chiesa, o Padre per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te». Così ci fa pregare le liturgia in questo giorno solenne. Siamo sollecitati alla gioia, a dare lode a Dio perché Cristo ascende vittorioso e perché anche la nostra umanità è innalzata nella gloria. Il cielo che si riapre per accogliere il Figlio di Dio, si riapre anche per tutti noi. Il primo dei martiri, Santo Stefano, ci conferma in questa nuova speranza: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». Gli apostoli sono testimoni oculari dell'ascensione del Signore. Era stato fissato loro un appuntamento in Galilea, dopo che ripetutamente, lo stesso Signore li aveva preventivamente avvertiti della sua prossima dipartita. Il loro cuore aveva sperimentato angoscia e timore a quell'annuncio. Gesù li aveva rassicurati fino a dire loro: «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò». Ciò nonostante alcuni di loro dubitano ancora. Per secoli di storia il cielo era rimasto chiuso agli uomini, quella distanza, stabilita dal peccato, sembrava ormai incolmabile per noi legati alla terra. Gesù deve fugare ogni dubbio e non vuole nemmeno che i suoi rimangano incantati a fissare il cielo che lo sta per avvolgere e nascondere ai loro occhi. Vuole invece che nasca nel cuore di tutti la certezza che egli va a prepararci un posto e che ritornerà a prenderci. Questo è il potere che il Padre gli ha conferito, salire al cielo senza lasciarci orfani, anzi con la reale possibilità di restare con noi sempre fino alla fine dei tempi. La fede degli apostoli, così alimentata, dovrà poi essere annunciata e testimoniata al mondo intero: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Da quel giorno, da quel monte della Galilea, è sorta per il mondo una fede e una fiducia nuova: veramente ci sentiamo innalzati anche noi con Cristo, anche noi abbiamo riscoperto la nostra vera patria, l'ultimo approdo a cui tendere, dopo aver osservato gli insegnamenti di Cristo, nostra via. Ecco perché la Chiesa ci ha invitati tutti a godere di santa gioia, ecco perché cielo e terra hanno ritrovato il punto di congiunzione e gli uomini hanno visto rinascere la migliore speranza.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia VI Dom. di Pasqua - Anno C (Gv 14,23-29)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 17, 2022 4:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6947OMELIA VI DOM. DI PASQUA - ANNO C (Gv 14,23-29)Dio ci ama a tal punto da voler rimanere sempre con noi. Egli non si disinteressa delle sue creature. Con la sua grazia, Egli entra nell'anima come il sole entra attraverso il vetro e illumina l'interno di una stanza. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo prendono dimora nel nostro cuore e noi, pertanto, diveniamo tempio della Santissima Trinità. Non c'è più distanza tra noi e Dio. Dio è in cielo e in terra, e anche nel nostro cuore, se accettiamo che Egli abiti dentro di noi, se noi lo amiamo. Gesù ce lo dice chiaramente nel Vangelo di oggi: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).Questo ci insegna che non siamo mai soli, se veramente vogliamo amare Dio. La vita del cristiano è una vita di comunione con Colui che ci ha creati e ci ha redenti. Anzi, diciamo di più: quanto più ci sembra di essere soli, tanto più siamo vicini al nostro Dio. Egli non fa sentire la sua presenza del chiasso e nel frastuono, ma solamente nel silenzio e nella solitudine. Questa certezza ci deve spingere a cercare, nel corso della giornata, dei momenti da dedicare a questa presenza silenziosa e misteriosa. Quando preghiamo, chiudiamo la porta della nostra stanza, chiudiamo i nostri occhi, e pensiamo che Dio è dentro di noi. Parliamogli con grande familiarità e Lui ci ispirerà sempre qualche buon proposito. Sarà soprattutto nel momento della prova che sperimenteremo la sua presenza benefica: quanto più si sarà lontani dagli aiuti umani, tanto più saremo vicini all'aiuto divino.Il fatto, purtroppo, è che, quando preghiamo, siamo molto distratti. La nostra preghiera si riduce a una ripetizione superficiale di parole, alle quali nemmeno pensiamo. Per pregare bene, dobbiamo pensare innanzitutto che Dio è presente in noi e dobbiamo porre attenzione al senso delle parole che pronunciamo. Allora, e solo allora, la nostra preghiera non rimarrà mai senza effetto: od otterrà quello che domandiamo, oppure ci procurerà qualcosa di ancora più grande.Dio in me e io in Lui! Certo, con un Ospite così vivo e così grande, badiamo bene di non sfigurare. Pensiamo spesso che Dio ci vede, che Dio è nel nostro cuore. Pertanto non dobbiamo offendere questa presenza in noi con il peccato. C'è, infatti, una condizione affinché Dio dimori in noi: dobbiamo amarlo. E lo ameremo veramente solo se osserveremo la sua parola, oppure, se non lo abbiamo fatto per il passato, se ci impegneremo ad osservarla. Anche queste sono parole di Gesù: «Chi non mi ama, non osserva le mie parole» (Gv 14,24). Se si ama veramente Dio, non costerà fatica fare la sua Volontà, osservare i suoi Comandamenti d'amore. Solo se faremo così, godremo della pace che Gesù è venuto a portare su questa terra. Altrimenti, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e nella società umana, vi sarà sempre guerra e divisione.Il Vangelo di oggi ci parla inoltre del Paraclito, ovvero dello Spirito Santo. Paraclito significa Consolatore. Egli consola i nostri cuori nelle prove della vita e ci fa assaporare, nel segreto della preghiera, quella che sarà la gioia senza fine del Paradiso. Lo Spirito Santo è il santificatore della nostra anima. Il Padre lo ha inviato su questa terra nel giorno di Pentecoste. Nel brano del Vangelo di oggi, Gesù dice che il Paraclito ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Gesù ha insegnato (cf Gv 14,26).Bisogna dunque pregarlo. Ci avviciniamo ormai alla sua festa. Proponiamoci fin d'ora di invocare la sua discesa nei nostri cuori, affinché Egli ci arricchisca con i suoi Sette Doni e ci faccia comprendere sempre di più le parole di Gesù.

Calendario Parole di Vita 2022
IL CONSOLATORE • 21 Febbraio 2022

Calendario Parole di Vita 2022

Play Episode Listen Later Feb 20, 2022 1:43


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2022.E io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore perché sia con voi per sempre(Giovanni 14:16)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
In Cristo puoi... essere gentile | 30 Gennaio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 2, 2022


Viviamo in un mondo in cui ci sono molte situazioni ed eventi che ci irritano. Paolo ci chiama ad essere gentili,  perché "Il Signore è vicino", tornerà a mettere le cose al loro posto e cammina con noi momento per momento verso quel futuro.  --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 13 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 36 minuti Siamo alla seconda parte della nostra passeggiata in Filippesi 4, dove Paolo ci indica tutte le cose (e sono molte) che possiamo fare, se siamo “in Cristo”. Abbiamo parlato due settimane fa che in Cristo possiamo avere gioia indipendentemente da tutto ciò che ci circonda, che le cose girino per noi bene o meno. Questa settimana vedremo che in Cristo possiamo essere gentili. Immagina di essere al supermercato,  e di avere un carrello con poca roba da comperare; sei alla cassa e sta per arrivare il tuo turno, quando dietro te arriva una signora anziana, che ha un carrello più pieno del tuo; ha un bastone e cammina male. Cosa fai? Puoi decidere di non fare nulla, attendere il tuo turno, pagare e andare via... Oppure puoi farla passare avanti, aiutarla a mettere i prodotti sulla cassa, a imbustarli, e accompagnarla alla macchina con le buste della spesa. Cosa penseranno le persone che vedono la tua azione? Alcuni penseranno che sei stato “fesso", ma per la stragrande maggioranza di chi ti ha visto sarà che sei stato, sei stata “gentile”. Cosa vuol dire “essere gentili”? Quali azioni lo dimostrano? Far passare davanti a te una persona anziana al supermercato? Trattare bene gli animali e la natura? Non arrabbiarti con nessuno? Cosa altro? La parola “gentile” in italiano deriva dalla cultura romana,  dove significava “ciò che appartiene ad una “gens-gentis”;“gente” inteso come “famiglia". Una famiglia di cui si potesse tracciare la storia, le origini, da chi discendeva, le gesta nobili o i poteri che avevano avuto in passato.  A Roma antica solo la nobiltà aveva il privilegio  di conoscere il proprio passato  e di essere discendenti di  persone importanti: tutti gli altri erano il “vulgus” il “popolo”,  senza una storia, senza nobiltà. Per questo ciò che apparteneva al “vulgus”, al popolo, era “volgare” e quello che apparteneva alle “gentis” era “gentile”. Col tempo “volgare” divenne sinonimo di qualcosa brutto e rozzo,  “gentile” di qualcosa di bello e delicato. Ma dove troviamo la parola "gentile" nella Bibbia? Il Nuovo Testamento non usa mai la parola “gentile” se non per indicare le popolazioni pagane. Ma usa altre due parole simili: la prima è  questa: “L'amore è paziente, è benevolo...” (1 Corinzi 13:4 a) Benevolo in greco è χρηστευομαι chrēsteuomai; che significa “dimostrarsi utile”. L'altra parola è questa: “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) La parola greca ἐπιεικής epieikēs   a seconda della Bibbia usata e del versetto, è tradotta in italiano in molti modi diversi: mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità. In realtà la parola è composta da due parole: ἐπί epi, che significa "sopra, davanti, prima" ed εἴκω eikō, che significa "dare la precedenza, lasciare il posto". Ti ricordi dell'esempio del supermercato, vero? Paolo direbbe di te che sei stato, sei stata epieikēs  lasciando il tuo posto all'altro, facendo passare davanti la signora anziana. Lo scopo dell'essere gentili  è sia rendersi utili agli altri (chrēsteuomai) sia lasciare il posto a qualcun altro (epieikēs). Ma la gentilezza è più di questo.  Hai visto di recente uno qualsiasi dei talk show in tv? Oppure un dibattito tra due politici? Diresti che le persone erano gentili l'un l'altro? La realtà dei fatti dice  che è molto più facile irritarsi ed essere irritanti che essere gentili l'un l'altro. E gran parte dei programmi televisivi gioca proprio su questo, e invita al conflitto... perché fa “audience”... A seconda del carattere che abbiamo e a seconda della vita che abbiamo avuto, saremo più o meno propensi o propense ad essere gentili invece che scontrosi o irascibili. Indipendentemente dal nostro carattere più o meno “morbido”, come credenti dovremmo renderci utili agli altri e dovremmo cedere il nostro posto agli altri. E non lo dice Marco, ma la Parola di Dio; così dice Paolo ai Filippesi. “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) Paolo dice che tutti dovrebbero sapere che siamo di quelli che cedono il passo agli altri, che si dimostrano utili, che agiscono a favore di chi incontriamo nella vita. Esiste una Bibbia in inglese, chiamata “Amplified” che, quando una parola può avere più significati, li mostra tutti: se esistesse la stessa cosa in italiano questo versetto suonerebbe così: “Che la vostra mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità. sia evidente a tutti.  Il Signore sta per tornare!” (Filippesi 4:5 parafrasi) Vi ricordate il contesto in cui queste parole vengono dette, vero? Per prima cosa, Paolo  è in prigione; non è specificamente in prigione per la predicazione del Vangelo  ma perché persone del suo stesso popolo, i suoi nemici ebrei, lo accusano falsamente  e lo incolpano di creare dissenso contro il governo di Roma. Paolo è un traditore.  Paolo è stato incarcerato per mano della sua stessa gente. Ma anche la chiesa di Filippi sta attraversando un periodo turbolento; ci sono persone nella congregazione che stanno cercando di creare divisione, e dicono apertamente che gli insegnamenti di Paolo sono sbagliati. Persone della chiesa che lui stesso ha piantato e che lui stesso ha posto come guide sono ora contro di lui. Quanti di noi sarebbero stati impazienti, scontrosi o irascibili verso le persone che avevano provocato tutto questo? Paolo avrebbe avuto tutte le ragioni per esserlo! E invece no: Paolo ordina ai Filippesi  di far si che la loro gentilezza sia vista da tutti.  Non solo dagli altri cristiani,  ma da tutti coloro con cui vengono in contatto. Ma cosa sta chiedendo Paolo chiedendogli di essere “mansueti”?  Il modo migliore per sapere cos'è la mansuetudine è vedere come viene applicata nella Bibbia. Cominciamo con Gesù. All'inizio del suo ministero Gesù andò nel deserto e fu tentato. Ricordiamoci bene che questo Gesù Cristo è Dio.  Quando furono stesi i cieli e la terra, Gesù era lì.  Quando Satana fu cacciato dal Cielo, Gesù era lì.  Tutto il potere era nelle Sue mani.  E Satana a questo Gesù, a colui che ha creato il mondo, a colui che lo ha buttato dalla finestra del Paradiso, adesso arriva e gli dice: "Se ti prostri e mi adori ti darò tutte le nazioni". Non trovate sia un po' irritante? Riuscite ad immaginare cosa gli avremmo “consegnato” a Satana se fossimo stati al posto di Gesù? Volete che vi faccia qualche esempio? Meglio di no! Come reagì Gesù? Leggiamolo in Luca: “Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane».  Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l'uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse:  «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data e la do a chi voglio.  Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto”». Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui,  perché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, di proteggerti” e “Essi ti porteranno sulle mani, perché tu non urti col piede contro una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo”». Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento opportuno. (Luca 4:3-13) Gesù nella sua avventura terrena era uno di quelli che "usava" la sua voce; non aveva un tono monocromo e placido. Gesù aveva urlato ai mercanti nel tempio, e più volte nei vangeli si dice che Gesù ha gridato. Ma qui, Gesù non alzò mai la voce; ma rispose citando ogni volta la parola di Dio :”Sta scritto … E' stato detto...” Cosa è la gentilezza secondo Gesù? E' non “reagire a molla” anche quando sappiamo al 100% di essere nel giusto. E' pensare biblicamente, ricordando all'altro la verità della parola di Dio, ma senza aggredire. Gesù era mansueto, ma questo non significava che fosse “debole”. L'immagine che normalmente si usa per descrivere la mansuetudine è quella dei bovini; le mucche sono esseri “mansueti”... ma non per questo sono “deboli”. Esse sanno di avere tutta la potenza necessaria per farci del male... ma decidono di non farlo (a meno che noi non facciamo qualcosa contro di loro); pascolano al nostro fianco, si fanno accarezzare. Questo significa essere mansueti: avere “potenza in controllo”. Gesù era fermo sulla Parola di Dio. Gesù possedeva tutta la potenza della Parola di Dio... esattamente come tu ed io. Ma dobbiamo conoscere la Parola; la dobbiamo leggere e studiare per averla a fianco nel momento del bisogno. Un altro esempio. Questa volta vediamo Barnaba.  Barnaba insieme a Paolo fu il leader del primo viaggio missionario negli Atti.  Assieme a loro c'era un uomo abbastanza giovane  di nome Giovanni, ma detto Marco. Dopo un po' che stava con loro, Giovanni detto Marco si stufò del lavoro di missionario e di punto in bianco li lasciò da soli. Più tardi Paolo e Barnaba pianificarono un secondo viaggio missionario.  Ecco come si svolse il viaggio: “Dopo diversi giorni Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo ora a visitare i fratelli di tutte le città in cui abbiamo annunciato la Parola del Signore, per vedere come stanno».  Barnaba voleva prendere con loro anche Giovanni detto Marco. Ma Paolo riteneva che non dovessero prendere uno che si era separato da loro già in Panfilia e che non li aveva accompagnati nella loro opera. Nacque un aspro dissenso, al punto che si separarono; Barnaba prese con sé Marco e s'imbarcò per Cipro. Paolo, invece, scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. E percorse la Siria e la Cilicia, rafforzando le chiese.” (Atti 15:36-41) Ora, forse Paolo e Barnaba non sono stati gentili, o amorevoli, o mansueti l'uno con l'altro.  Ma il trattamento gentile di Barnaba verso Marco  diede a Marco un'altra possibilità. Sapete cosa fruttò la mansuetudine di Barnaba? Fruttò un vangelo, perché Giovanni detto Marco in realtà è il Marco che ha scritto il secondo vangelo nella tua Bibbia. Più tardi Paolo si pentì di essere stato non gentile ed non amorevole con Barnaba e Marco; e quel Paolo, che lo voleva cacciare, scrisse di Marco a Timoteo: “Prendi Marco e conducilo con te, poiché mi è molto utile per il ministero.” (2 Timoteo 4:11 b) Marco era una persona  che avrebbe potuto essere allontanata dal ministero  a causa dei suoi fallimenti e a causa dell'impazienza di Paolo.  Fu la gentilezza di Barnaba che portò ad un risultato molto diverso. L'essere gentile di Barnaba significava essere disposto ad accettare  che non possiamo sempre avere tutto sotto controllo e che ci saranno momenti in cui le persone  non soddisfano le nostre aspettative. Significa che dobbiamo essere disposti  a mettere via lo spirito critico e giudicante  e sostituirlo con uno spirito che vuole incoraggiare  anche di fronte a  un fallimento. Significa che dobbiamo essere disposti  a mostrare il nostro apprezzamento per i doni e i contributi degli altri anche quando questi doni e contributi sono diversi dai nostri. Significa che dobbiamo essere disposti a riconoscere  che il nostro modo e il nostri piani  possono non essere sempre quelli migliori; e anche se sarebbero il modo migliore,  dobbiamo dare alle persone  l'opportunità di imparare nuove tecniche  senza essere condannati prima di iniziare. Significa che dobbiamo essere disposti  a permetterci l'un l'altro di fare errori.  E, quando diamo un incarico o un compito, riconoscere che la perfezione non arriverà  e le persone ci deluderanno, e ricordare che anche noi abbiamo deluso talvolta altri. Essere mansueti, essere gentili non significa essere sempre fermi o sempre morbidi; Gesù davanti al padre dell'errore, il diavolo, era stato fermo. Barnaba davanti all'errore di Marco era stato morbido. Essere gentili  significa essere  fermi o  morbidi a seconda della grazia necessaria alla situazione e al momento; la gentilezza è la grazia in azione. Dio è stato gentile con te e con me, e lo he tutt'ora nonostante  tu ed io lo irritiamo su base quotidiana. Infatti Dio ci permette di sbagliare... di peccare...  e poi ci aiuta dolcemente ad andare avanti. Dio avrebbe potuto giustamente prendere la via della giustizia immediata, punirci per il nostro peccato.  Ma sapeva che questo ci avrebbe schiacciato e ci avrebbe resi per sempre timorosi di avvicinarci a Lui.  Così Dio ha scelto una via diversa: “Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.” (2 Pietro 3:9) La scorsa settimana Jean ha parlato del cuore di Gesù; un cuore aperto, che concede un'altra opportunità all'esattore corrotto Zaccheo. Un Gesù che lo incoraggia, nonostante Zaccheo non sia perfetto, e gli dice che anche lui, imperfetto come è, è figlio di Abraamo, fa parte del popolo di Dio. Quando doveva essere irritato Gesù  conoscendo che Zaccheo rubava, vessava  e faceva andare in  carcere le persone povere? Ma entrando in casa sua,  parlando con mansuetudine, sta dicendo a Zaccheo e a tutti quelli che erano lì … e anche a noi: “Vedete? Voi che siete in Cristo, dovete essere gentili con gli altri, nonostante quanto siate irritanti." Facile, vero? No... non lo è per nessuno, e nemmeno per Gesù lo era, credetemi! Paolo sottolinea nel versetto di Filippesi che l'essere mansueti ha un motivo e uno scopo: “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) Sulla frase “Il Signore è vicino” ci sono due possibili significati. Il primo (ed è il più “gettonato” nei commentari) è che Il Signore è vicino nel senso che la sua venuta  potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Gesù sta per tornare,  e noi lo vedremo faccia a faccia. Perché mai questo ci dovrebbe rendere mansueti? Beh, sappiamo che quando Gesù verrà,  tutte le cose saranno messe a posto: il male sarà punito e il giudizio sarà giusto. La fedeltà sarà premiata e Dio loderà i suoi santi. Paolo allora dice che non dobbiamo stressarci troppo  perché Dio porterà equità alla fine. Il Signore è vicino.; tutto ciò che nella vita provoca rabbia  e irritazione verrà spazzato via. Non solo: molti di noi che si irritano a vicenda  saranno in cielo insieme; quindi cominciamo da subito ad usare gentilezza con quelli con cui dovremo trascorrere l'eternità. E dobbiamo mostrare gentilezza anche agli altri  che non sono ancora sulla via dell'eternità, perché vogliamo che anche loro siano con noi. Ma c'è un altro significato possibile e non è meno importante  (ed è quello che preferisco): il Signore è vicino nel senso che sta camminando con noi, è al nostro fianco ad ogni passo del cammino. Gesù è consapevole di come siamo,  di come pensiamo e di come agiamo, ed è interessato al fatto che,  come suoi ambasciatori nel mondo dimostriamo agli altri quale sia il suo cuore. “Il Signore è vicino” significa  che vede come viviamo il nostro cammino di fede. "“Il Signore è vicino”significa che  al nostro fianco vive il suo Spirito, il Consolatore, lo Spirito di Verità. Come puoi, tu  che sei stato, sei stata oggetto di tanta pazienza e dolcezza,  come puoi non mostrare agli altri  la stessa grazia che è stata usata verso di te? Come puoi tu, tu che sai che Dio aveva tutto il diritto di essere irritato,  e impaziente, e brusco con te  (ma non l'ha fatto) ,come puoi ora non estendere quella stessa grazia agli altri? Che la tua  mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità  sia evidente a tutti; sia ai credenti, ma anche (e forse soprattutto) a chi ancora non crede perché Gesù quelli sta cercando. In Cristo puoi essere una persona  che ha un approccio così gentile alla vita  che tutti intorno a te possono vedere la differenza che Cristo fa nella vita tua vita, nella vita di chi crede. “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.” (Giovanni 13:35) “Il Signore è vicino”: quale significato preferisci? Che Gesù sta per tornare, o che Gesù è al tuo fianco? Il significato può variare: l'obiettivo no. Il fine della mansuetudine, dell'essere gentili, è testimoniare di un Dio così grande, così innamorato,  così pieno di grazia e di compassione... “...che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16) Vivi così  e sarai un testimone, una testimone potente per il Signore Gesù Cristo. Vivi così e brillerai come come un faro,  in un mondo dove l'irritazione, l'impazienza,  l'insofferenza e la vendetta sono diventate la norma. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 5:16) Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

La Voce del Pastore
“Il Consolatore Ci Fa Figli Di Consolazione” • 25 Gennaio 2022

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Jan 25, 2022 55:23


Il Messaggio di Oggi: “IL CONSOLATORE CI FA FIGLI DI CONSOLAZIONE”• Atti 4: 36-37• Atti 13: 4• Atti 9: 31• Giovanni 14: 26• 1 Corinzi 3: 16-17• Matteo 16: 16-18• 1 Corinzi 6: 19-20• Atti 4: 36-37• Atti 13: 1• 1 Corinzi 12: 27-28• Efesini 2: 20• Efesini 4: 11• Atti 13: 1• Atti 14: 14• Atti 14: 8 (9-14)--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
L'essenziale a Natale - L'opera di Dio è essenziale | 12 Dicembre 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Dec 12, 2021


Dio è onnipotente, ma cerca delle persone disposte ad ascoltarlo,  che decidano di seguirlo, che scelgano in libertà di servirlo. Egli vuole operare  attraverso te e in te. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 14 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 38 minuti Questa è la terza domenica di avvento e continuiamo a parlare delle cose essenziali a Natale, cose su cui vogliamo concentrarci, avendo ancora un Natale di Covid, che non siano le brutte notizie che ci vengono dal mondo. Natale rappresenta simbolicamente  (perché tutti sappiamo che Gesù non è nato il 25 dicembre, vero?)  l'inizio della Lieta  Novella, la buona notizia che Dio ci ama ancora, e che non si è dimenticato di noi. Ricordo ancora quando ho appreso il significato profondo della parola “essenziale”. Fu quando mia moglie (allora era solo una amica... o quasi) mi invitò per una settimana di “camminate”  sulle montagne inglesi, a Lake District. Partii dall'Italia con le due valige più pesanti  che abbia mai preparato in vita mia per un viaggio,  dove c'era di tutto: giacca  vento, cappello, altimetro, lampada, occhiali. Ma dimenticai una cosa: semplice, stupida... i guanti. Così il primo giorno di “passeggiata” (che poi scoprii non essere tanto passeggio ma piuttosto scalata sulla roccia) mi ritrovai a fare tutto il tragitto con appresso cose che non mi servivano affatto: tipo l'altimetro, o la lampada. Ma senza avere con me una cosa essenziale: i guanti. Tornai quel giorno con le mani viola, praticamente congelate, e la povera Janet mi portò ad un negozio  per comperare un paio di guanti; quelli erano necessari,  non altimetro e lampada. Alcune cose possono essere utili da avere altre sono indispensabili da avere. In questa serie di Avvento stiamo riflettendo su cosa sia essenziale a Natale attraverso o personaggi della natività. Abbiamo visto che l'adorazione è essenziale, il focalizzarsi su Dio, su chi è Lui, su cosa a fatto per noi,  e in virtù di questo, rispondere con una azione, così come hanno fatto i Sapienti. La scorsa settimana abbiamo visto che la testimonianza è essenziale il raccontare ciò che abbiamo visto e udito, non essere solo solo testimoni passivi, ma anche testimoni attivi, fare da testimoni a Gesù, così come avevano fatto i pastori. Oggi vorrei suggerirvi una terza stella da mettere nella vostra lista delle cose essenziali a Natale: L'opera di Dio è essenziale L'opera di Dio, ciò che Lui ha fatto, fa e farà è essenziale a Natale. E lo faremo attraverso un altro personaggio della natività: Maria. Penso che nessuno metta in dubbio  che Maria sia essenziale a Natale... ma cosa pensereste se vi dicessi che Giuseppe lo è altrettanto e che non possiamo fare a meno di lui per mostrare che l'opera di Dio è essenziale a Natale? In fondo Gesù non è suo figlio! Ma la storia di Maria e Giuseppe assieme ci mostrano come Dio possa operare  attraverso te e in te. Sapete, la tentazione comune è di dire che forse Dio ha operato nel mondo al tempo del primo Natale in una maniera differente di come operi adesso; in fondo, era un'occasione speciale, la nascita del suo primo figlio!  Come ha operato Dio in quel primo Natale? Per prima cosa, ha operato in Maria. Leggiamo dal vangelo di Luca: “Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret,  a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E quando l'angelo fu entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te».  Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto.  L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre.  Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine».  Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio..” (Luca 1:26-35) Questo dipinto è ciò che chiamiamo la “Annunciazione”: è quella di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Non c'è dubbio che Dio stesse operando in quel primo Natale in un modo in cui non avrebbe mai più operato. Stava operando nella vita di Maria per operare attraverso di lei nel mondo. Ma Maria aveva un fidanzato, Giuseppe; sarebbe stato davvero crudele  tenerlo all'oscuro di tutto, e se fosse stato tenuto all'oscuro, quello avrebbe significato la fine della sua relazione con Maria. Aveva anche lui bisogno du una “annunciazione”. Dio non lascia che sia solo Maria a raccontare ciò che accadrà a dire a Giuseppe:  “ A proposito, aspetto un bambino ma non è il tuo, è il figlio di Dio” Così Dio manda ancora una volta Gabriele, questa volta a parlare con Giuseppe: “Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.  Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo.  Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».” (Matteo 1:18-21) Questa che vedete nel dipinto è l'altra "annunciazione", ovvero "Il sogno di Giuseppe" di  Georges de La Tour Dio non manda Gabriele  contemporaneamente da Maria e da Giuseppe ma lascia che Maria cominci ad evidenziare la sua gravidanza. Perché accade questo? Il motivo è semplice:  Dio può operare nel mondo nonostante noi, ma è molto meglio quando opera attraverso di noi. Guardate a Maria; Maria avrebbe potuto rispondere a Gabriele “Non esiste! Non voglio avere un bambino quando non sono neppure sposata!” Dio è onnipotente, ma lascia ai suoi figli e alle sue figlie la capacità di scegliere se seguire la sua volontà; non vuole degli automi, ma delle persone disposte ad ascoltarlo,  che decidano di seguirlo, che scelgano in libertà di servirlo. Cosa sarebbe successo se Maria avesse detto no?  Non lo sappiamo; Gabriele sarebbe andato dalla prossima? Forse invece di avere Maria e Giuseppe nel presepe avremmo Giuditta e Simone... Non lo sappiamo, perché Maria decide di ascoltare,  di seguire e di servire il suo Signore. Maria ha superato il test:  “Io opererò attraverso te, perché non ti sei tirata indietro”. Guardate a Giuseppe; Giuseppe potrebbe avere deciso che il sogno era dovuto alla peperonata della sera prima, e andare avanti col suo progetto di lasciare in segreto Maria. Dio è onnipotente, ma  vuole che le nostre decisioni siano si secondo il suo cuore, ma siano le nostre, che siamo disposti ad usare clemenza, ma anche a discernere cosa è meglio, e di non ostacolare il volere di Dio. Cosa sarebbe successo se Giuseppe avesse lasciato Maria? Non lo sappiamo; Gabriele avrebbe cercato un altro uomo per Maria? Non lo sappiamo; perché Giuseppe decide di usare clemenza, di discernere il meglio e di non ostacolare i piani di Dio. Anche Giuseppe ha passato il test: “Io opererò attraverso te, perché non mi hai ostacolato”. Adesso Dio può operare nel mondo, mettere in atto il suo piano di mandare un uomo, di mettergli nome Yeshua, che significa “Il Signore è salvezza” perché quell'uomo sarà Dio stesso, sceso in terra. Capite quello che Dio ci vuole dire attraverso il racconto delle due annunciazioni?  Dio può operare nel mondo nonostante noi, ma lo fa  meglio quando opera  attraverso noi, con noi e in noi, quando noi cooperiamo perché il volere di Dio si adempia. Dobbiamo capire quale sia la volontà di Dio, ed in quale modo Dio voglia utilizzarci. Come ci aiutano le annunciazioni di Maria e di Giuseppe per fare questo? Guardando la loro esperienza  possiamo vedere tre azioni che hanno fatto  per diventare il mezzo con cui Dio avrebbe operato nel mondo. 1. Ascolta La prima cosa che hanno entrambi fatto è ascoltare;  certo Dio non parlerà sempre attraverso l'arcangelo Gabriele, quello raramente accade, ma Dio continua a parlare in tanti altri differenti modi. Tra tutti gli altri modi, i più semplice per ascoltare la sua voce è leggere la sua Parola. Il salmo 119 dice: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105) Come funziona questa guida?  Realmente sentirai una voce proveniente dall'alto? Ti dico come funziona per me, prendendo ad esempio un episodio che mi è capitato proprio mentre scrivevo questo messaggio. Stavo leggendo il passo dove Gabriele annunciava a Maria che avrebbe concepito il figlio di Dio, e dove lei magnificava ciò che Dio aveva fatto per lei, e il Signore mi ha messo in cuore un pensiero. Tanti anni fa, una sera, ricevetti una telefonata dall'Inghilterra, dove una cara amica mi invitava a partecipare assieme a lei ad una settimana di passeggiate sui monti  e di studi sulla Parola di Dio. Non accettai subito. Ero titubante. Avevo avuto del tenero con lei,  e quell'amica mi piaceva ancora.  E sapevo che, per la mia fede in asfissia  (ero l'unico credente a Montefiascone, non c'erano chiese tra qui e Roma) una settimana di studi biblici sarebbe stato ossigeno puro... Pregai, attesi, pregai... Attesi conferme da Dio... e dissi di si. Il resto, lo sapete, è storia.  Quella ragazza divenne mia moglie. Quale messaggio mi voleva dare Dio, attraverso la storia dell'obbedienza di Maria facendomi ricordare quella volta in cui gli avevo obbedito ed avevo detto di si all'amica? “Vedi Marco, se tu non mi avesti obbedito, oggi non saresti stato sposato con quell'amica, non avresti questi tuoi figli, probabilmente non saresti neppure pastore di una chiesa, di certo non a Montefiascone... forse non ci sarebbe neppure una chiesa... ma il mio piano prevale... e quando tu mi dai retta la mia parola viene predicata e tu ne ricevi benedizioni !” Qualsiasi cosa accada, ricordati io sono per te, ma sono io che comando!" Queste erano le parole che mi servivano di sentire nella situazione che stavo attraversando con l'incertezza del Covid, cosa ne sarà del mondo che conosco, cosa ne sarà della chiesa che conduco... E mi sono venute in mente le parole di Paolo in Romani: “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:31-32) Noi spesso siamo portati a pensare  al sacrificio di Gesù a Pasqua, ma quel sacrificio in realtà comincia a Natale. Un Dio che si spoglia della sua natura divina e scende in terra in forma umana come un bambino qualunque. Tutte queste riflessioni non sarebbero mai arrivate in me se non avessi letto la Parola di Dio. Non potrai udire Dio  se non leggi la sua Parola. Ti incoraggio a leggere quotidianamente la Bibbia: fanne una abitudine.  Non tre ore, ma dieci minuti del tuo tempo dedicali alla lettura. Durante questo Avvento, leggi le brevi riflessioni che ricevi su WhatsApp o che trovi sul sito o sulle pagine social. E' un buon allenamento per poi proseguire l'abitudine dopo Natale. L'altro modo di udire la voce di Dio è attraverso lo Spirito Santo. Gesù ha detto: “...ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.” (Giovanni 14:26) Quando hai l'abitudine di leggere la Bibbia, non ti servirà più di averla aperta davanti per ascoltare la voce di Dio. E' esattamente quello che ho descritto prima, con il versetto di Romani che sembrava spuntato dal nulla nella mia mente quando stavo pensando a cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi accettato l'invito di Janet. Non era spuntato dal nulla,  ma era lo Spirito Santo  che me lo stava ripetendo all'orecchio. Quando è l'ultima volta che hai ascoltato la voce di Dio? Cosa ti ha detto? Cosa sta cercando di fare nella tua vita? In quale modo lo ascolterai in questo Natale? La seconda azione che vediamo  attraverso le annunciazioni di Maria e di Giuseppe è: 2. Credi Spesso Dio ci chiede di fare cose che sono possibili, (e quelle sono facili da credere... forse un po' più da fare) altre volte cose ci mette difronte cose totalmente impossibili ed irrealizzabili  per la nostra logica umana. Ma noi siamo chiamati a credere e a operare non solo il fattibile, ma anche alle cose oltre il fattibile... perché Dio è Dio. Pensate a Maria;  come avrà preso il fatto di dover cercare di convincere le persone che aspettava un bambino ed era vergine? Sinceramente, se fossi stato amico di Maria io non ci avrei creduto... tu si, forse? “Senti Dio, io credo e mi fido di te.. ma adesso come faccio a far credere a tutti gli altri che sto davvero portando tuo figlio?” Credere ed affidarsi talvolta è duro e passa attraverso il giudizio degli altri verso di noi. Mettetevi ora nei panni di Giuseppe: la tua promessa sposa, con la quale hai fatto il bravo e non hai mai avuto alcun rapporto intimo viene da te un giorno e ti dice: “Lo sai? Sto aspettando in bambino!” E aggiunge: “E lo sai? E' il figlio di Dio!” Per quanto il povero Giuseppe potesse essere un buon credente,  penso non esistano parole per poter descrivere di quanto “oltre” il fattibile fosse credere a Maria. Ci avresti creduto se fossi stato Giuseppe?  Se la tua risposta è “NO”,  allora significa che si, sei normale, ma anche che sei disposto a credere ad un Dio che può fare solo le cose che ritieni possibili. Vuoi davvero un Dio così? Un Dio che sia capace di fare solo le cose che sono logiche,  fattibili, umanamente realizzabili? Un Dio che sappia fare le cose che hai già visto fare in passato? E' davvero questo il tipo di Dio in cui vuoi riporre la tua fede? Quello a cui  la Parola ci propone di credere a Natale è un Dio che va oltre qualsiasi cosa  noi potessimo mai immaginare o credere. Attenzione: credere  non è semplicemente il non farsi domande: la stessa Maria chiese all'angelo: “Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?»  L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio..” (Luca 1:34-35) Maria pur credendo aveva tutto il diritto di chiedere come sarebbe accaduto  qualcosa che non era mai accaduto nella storia del mondo. E “avendo trovato grazia preso Dio”, Dio fu grazioso da darle una risposta. Non sempre accade così: talvolta le tue domande non riceveranno risposta; ci sono decine di casi nella Bibbia di credenti che hanno obbedito a Dio, hanno chiesto perché e non hanno ricevuto risposta. Ma Dio, ha comunque operato. In quale intervento “oltre la logica umana” da parte di Dio devi credere in questo Natale? Un familiare che creda in Gesù?  Un matrimonio che venga risanato? Un rapporto con un figlio o una figlia che venga ristabilito? Hai facoltà di chiedere “come avverrà”, ma ciò che più ti serve  è credere che Dio opererà  “oltre” l'umanamente possibile. La terza azione che vediamo attraverso le annunciazioni di Maria e di Giuseppe è: 2. Agisci Maria aveva ascoltato l'angelo affermare qualcosa che non era mai accaduto nella storia del mondo; aveva creduto, nonostante si fosse chiesta come. Come risponde a tutto ciò? “Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo partì da lei.” (Luca 1:38) La risposta di Maria è: “Se questo è il progetto, e il volere del mio Signore, eccomi, sono pronta; sono pronta  a prendermi il rischio, le maldicenze, la vergogna, perché so che Dio è in controllo e sta operando attraverso di me.” Allo stesso modo Giuseppe aveva ascoltato l'angelo,  ma in sogno; come avrebbe reagito al risveglio? “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie: e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.” (Matteo 1:24-25) Giuseppe risponde allo stesso modo di Maria: “Se questo è il progetto, e il volere del mio Signore, eccomi, sono pronto; sono pronto  ad  affrontare lo scherno delle persone, a prendere in moglie una donna incinta, a non avere rapporti con lei affinché rimanga vergine per nove mesi perché so che Dio è in controllo e sta operando attraverso di me.” Settecento anni prima, Isaia, ispirato da Dio, aveva scritto: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele..” (Isaia 7:14 ND) Dio opera attraverso credenti  che ascoltano, credono, e agiscono; ma è l'opera di Dio che è essenziale, il suo progetto iniziato Natale  e concluso a Pasqua; mandare “l'Emmanulele”, il “Dio con noi” per sia il “Gesù”, “colui che salva”. Vuoi vedere Dio all'opera? Allora devi agire quando lui ti chiede. Maria ha permesso che Gesù arrivasse in questo mondo; ora tocca a me e a te portare il messaggio di Gesù nel mondo. Accetterai che Dio operi in te e soprattutto operi attraverso di te questo Natale, ma anche oltre, per portare il messaggio di Gesù a qualcuno che ha necessità di vedere Dio operare nella sua vita? Tu poi essere colui, o colei attraverso cui Dio opera nella vita di chi sta attendendo “Emmanuele” Dio con noi e Gesù “Dio salva”. Forse devi invitare qualcuno o qualcuna  alla Veglia delle Candele domenica prossima, oppure lo devi invitare il 25 quando accenderemo la candela di Gesù. Se fisicamente non sarai qui, forse devi invitali a vedere il messaggio online per aprire una porta al messaggio di Gesù affinché li raggiunga. Conclusione “Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero».” (Giovanni 5:17) Che cos'è essenziale a Natale? L'opera di Dio è essenziale. Ed è essenziale che tu gli permetta  di operare in te ed attraverso di te per ricevere la vera gioia a Natale. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO SU INSTAGRAM A BREVE---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD   (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Calendario Parole di Vita 2021
GESÙ IL CONSOLATORE • 25 Novembre 2021

Calendario Parole di Vita 2021

Play Episode Listen Later Nov 24, 2021 1:58


Meditazione dal Calendario Parole di Vita 2021.Così parla il Signore: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; ... c'è speranza per il tuo avvenire»...(Geremia 31:16-17)

Vera Vita
128: 23 - In che modo Cristo adempie la propria funzione di profeta?

Vera Vita

Play Episode Listen Later Nov 17, 2021 2:16


Tanti credono in molte cose, ma purtroppo pochi hanno una fede basata sulla Parola di Dio. Questo catechismo ti aiuterà ad avere una fede solida. Episodio 23 della serie di domande e risposte brevi dal catechismo battista del 1693 - versione di Charles Spurgeon.In che modo Cristo adempie la propria funzione di profeta?Cristo adempie la propria funzione di profeta rivelandoci, con la sua Parola e con il suo Spirito la volontà di Dio per la nostra salvezza.  Versetti da Leggere:Giovanni 1: 18 - Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.  Giovanni 20: 31 - ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome. Giovanni 14: 26 - ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.Link:Ebook - Fede RiformataConfessione di Fede BattistaVerità & Vita PodcastLibretto gratis - Mi ConnettoLibretto gratis - Riforma 500Speakpipe - Lasciaci una domanda o commento Catechismo Playlist

ALLATRA TV ITALIA
Due percorsi per lo sviluppo di una società. La scelta è nostra!

ALLATRA TV ITALIA

Play Episode Listen Later Oct 31, 2021 9:24


Perché così tante profezie si riferiscono al nostro tempo come a un'era di rinnovamento mondiale e di rigenerazione? Quali obiettivi di sviluppo dovranno essere realizzati della società? I credenti di tutte le religioni del mondo si aspettano che il Consolatore, l'Imam Mahdi, venga a risolvere tutti i problemi dell'umanità. Ma verrà davvero? Quale sarà lo scopo della Sua venuta? Potrà influenzare gli eventi che decideranno il destino dell'umanità? Cosa può fare ognuno di noi in questo fatidico periodo per migliorare la condizione umana? Cosa ci riserva il futuro? Quale sarà la scelta decisiva delle persone? Come ci immaginiamo il nuovo mondo? Cos'è una Società basata sull' Amore? Guarda la versione completa del video “Cerchio della vita” con la partecipazione di Igor Mikhailovich Danilov, un estratto del quale è presentato in questo video. IL CERCHIO DELLA VITA (sub Ita) https://youtu.be/0wAtNWA93hM Video con la partecipazione di Igor Mikhailovich Danilov: https://www.youtube.com/playlist?list... Sito ufficiale della televisione internazionale di volontariato ALLATRA TV: https://allatra.tv/it info@allatra.tv E-mail: info@allatra.tv #ALLATRA #scelta #umanità

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Come faccio a sapere? Una guida alla guida di Dio | 17 Ottobre 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 17, 2021


Come posso sapere che quello che sto facendo è gradito a Dio? Che è ciò che lui vuole per me? Che è il meglio che lui ha scelto per me? --- Predicatrice: Jean Guest CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 34 minuti Nel mondo cristiano anglofono qualche anno fa andava di moda una scritta: "WWJD", che altro non era che le iniziali di una frase che suona "What Would Jesus Do?" Cosa farebbe Gesù? Questa domanda è apparsa su magliette, borse, cappelli/berretti da baseball e anche  sulla cattedrale di St Paul  a Londra come parte di una protesta anti-capitalista. La forma più diffusa sono i braccialetti. Ho amici che indossano un braccialetto di questo tipo e per loro è un modo per ricordarsi delle giuste motivazioni e delle vie rette.  A mio avviso, penso che sia la domanda sbagliata.;  io so cosa farebbe Gesù. Più difficile da discernere è la risposta alla domanda:"Cosa vorrebbe Gesù che io facessi?" È quella cosina complicata che chiamiamo guida.  Potrà sembrati strano, ma per parlarti delle risposte, voglio iniziare con le domande. Nel preparare questo messaggio ho scoperto che Gesù ha fatto 307 domande, che gli sono state poste 183 domande, ma che ha risposto solo a 3. Gesù è interessato a relazioni reali e profondamente significative con le persone che incontra e questo include te e me. E il modo per conoscere veramente qualcuno è parlare con lui o con lei e fare delle domande. Ecco alcune delle 307 domande che ha fatto e perché le ha fatte: Domande per creare una connessione umana:  “Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio, gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» “ (Marco 8:23) Domande che stimolavano introspezione:  “Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete?” (Matteo 5:46 a) Domande per portare avanti un'argomento:  “Allora Gesù chiese loro:  «È permesso, in un giorno di sabato, fare del bene o fare del male? Salvare una persona o ucciderla?»“(Marco 3:4) E non solo Gesù, ma anche le Scritture ci danno il permesso di fare domande. I salmi iniziano spesso con "quando?", "perché?", "chi?", "come?" Siamo incoraggiati dalle Scritture ad avere un dialogo con Dio. E direi che questi sono i primi passi per vedere la sua guida all'opera nella nostra vita. Quando veniamo da lui e lo sentiamo chiedere: "Che ve ne pare?" (Matteo 18:12) Il momento in cui Gesù ti chiede "Che ve ne pare?" è un momento veramente benedetto. Relazione - la guida è radicata nella nostra relazione con lui. Egli vuole essere in prima fila  e al centro della nostra vita, vuole essere la fonte, la sorgente. Questa Buona Novella ci dice come Dio ci rende giusti ai suoi occhi. Questo si compie dall'inizio alla fine per mezzo della fede. Come dicono le Scritture:   “Il giusto per fede vivrà”  (Romani 1:17) La parola fede qui nel greco è: pistis, ovvero " fiducia, affidarsi completamente" E questo significa letteralmente confidare e affidarsi completamente a qualcuno. Se ci affidiamo completamente a lui allora possiamo essere certi che che lui ha il controllo non importa cosa succeda, non importa quali errori facciamo, non importa quanto non ci sembra che lo sia. “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.  (Romani 8:28) Ma se questo è vero, allora la guida ha davvero importanza? "Allora non posso fare quello che mi sembra giusto?  Andrà tutto bene comunque!" Se pensiamo così, allora siamo caduti nella trappola della filosofia moderna che dice semplicemente: "Se ti fa stare bene, fallo".  Come possiamo affermare di essere persone che amano Dio con tutto il nostro cuore, la nostra mente e la nostra forza, se non ci chiediamo: "E' questo che Gesù vorrebbe che io facessi?” Se cerate su Google la domanda: “Come faccio a sapere?” in inglese, viene fuori una lista davvero  surreale. Esce di tutto;  dal testo di uno dei classici di Whitney Houston, alla domanda “Come faccio a sapere quando ho le contrazioni?”  (oh , sorella, credimi, lo saprai!). Così, in risposta a "Come faccio a sapere?", dopo 47 anni  da che sono credente con molti alti e bassi, ecco alcune cose che ho imparato lungo il cammino. I cinque modi per sentire la voce di Dio Ci sono cinque modi per sentire la voce di Dio: Leggere     Ascoltare    Parlare       Pensare    Osservare   Leggere “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)  “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,.” (2 Timoteo 3:16) Quasi ogni settimana il nostro pastore Marco ci esorta a leggere e conoscere le nostre Bibbie. La nostra fonte primaria per sapere chi è Dio, il suo carattere e le sue vie provengono da questa Parola vivente.  Il mio figlio primogenito, Charlie, ha l'abitudine irritante di fare a meno dei libretti delle istruzioni che vengono forniti con le attrezzature nuove; pensa di saperne abbastanza per essere in grado di capirlo;  a volte ci riesce, a volte deve arrendersi e aprire le istruzioni. Un tempo personale quotidiano,  settimana dopo settimana, con Dio è il modo in cui arriviamo a sapere come funziona l'attrezzatura, per così dire. Perché dovremmo fare a meno del libretto delle istruzioni? Egli promette nel Salmo 32:8 “Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te.” (Salmo 32:8) “Avrò gli occhi su di te", quanto è bello, vero? Si ritorna di nuovo alla guida, che inizia con la nostra relazione con Dio e che è radicata nella nostra fiducia e nell'affidarsi a  lui. E perché non dovremmo fidarci di uno il cui sguardo costante è amorevole? Ascoltare Il mio brano preferito delle Scritture è:  “Nel principio era la Parola (....) E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi” (Giovanni 1:1,14)  Sono assolutamente affascinata da un Dio che voleva sapere com'era essere me, tanto da diventare un essere umano, e che non è più qui in carne e ossa ma vuole ancora sapere com'è essere me. Oggi lo posso sperimentare  grazie allo Spirito di Dio che vive in me. Gesù ha promesso che non saremmo stati lasciati soli quando sarebbe tornato in cielo ; lo Spirito Santo è il nostro consigliere, il nostro aiutante, è grazie a lui che siamo in relazione con Gesù e loro sono il secondo modo in cui sperimento la guida. “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.” (Giovanni 14:26) Lo Spirito è la voce interiore che ci spinge, ci stimola, forse anche ci scuote ad ascoltare. L'anno scorso ho sentito me stessa  dire a due amiche: "Avete voglia di formare una gruppetto di preghiera?” Non ero arrivata con questo pensiero in testa, ma improvvisamente era lì, e penso che tutte e tre diremmo che è stata una benedizione incredibile pregare l'una con l'altra. E nel caso in cui pensiate che io sia super spirituale e che abbia tutto sotto controllo, una volta ero a un colloquio di lavoro e ho sentito fortemente lo Spirito che mi diceva: "Questo non fa per te, vattene". L'ho ignorato, ho accettato il lavoro e mi sono fatta 6 mesi lavorando per il peggior capo che abbia mai conosciuto.  Allora perché Dio non mi ha impedito di fare quell'errore?  Perché non sono il suo burattino; sono libera di scegliere, anche di sbagliare, ma con saggezza vedo che Dio non "tira i nostri fili dall'alto", ci anima con il Suo stesso Spirito. A volte lo Spirito userà modi diversi per aiutarci a sentire, come immagini, profezie, frasi o visioni. Ho appena ammesso che non sempre ascolto le parole, ma essendo una persona visiva vedo molto bene le immagini. Recentemente stavo pregando per un amico che ha perso la via e improvvisamente mi sono trovata a pensare alla poesia “The Hound of heaven” o “Il segugio del cielo” e ho visualizzato il segugio che è l'amore di Dio che insegue il mio amico. Parlare Guardati intorno, guarda le persone che sono qui in questa stanza. Sei circondato da persone che sono sagge, amorevoli, esperte, forse anche tutte e tre le cose! Non siamo soli in questo cammino, Dio ci ha dato una comunità che ci incoraggia, ci sostiene, con cui parlare delle cose. “I disegni sono resi stabili dal consiglio”  (Proverbi 20:18 a)  Naturalmente alla fin fine   dobbiamo prendere la decisione per noi stessi e assumercene la responsabilità, ma nel giungere a questa decisione abbiamo una famiglia con cui parlare. Pensare Il nostro affidarci a Dio rappresenta una libertà perfetta; Egli non è un burattinaio, ma un padre amorevole, gentile, misericordioso, compassionevole con cui abbiamo una relazione personale; funziona nei due sensi. Quando diventiamo credenti Dio non ci toglie l' intelligenza, le abilità o la  capacità di ragionare, anzi ci chiede di pensare di più. “Considera quel che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. “ (2 Timoteo 2:7) La versione della Bibbia "La Parola è vita" traduce così il versetto: “Rifletti su quello che dico; il Signore ti aiuterà a capire tutto. “(2 Timoteo 2:7PV) Considerare - significa sedersi e pensare. Mentre stai pensando Dio ti guiderà; il Signore ti darà l'intuizione. Dio non ci dice solo di fare qualcosa, ci dà delle ragioni per farlo e sono sempre allineate con la sua Parola.  Abbiamo anche l'incredibile benedizione di avere accesso alla mente di Cristo. “Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?»  Ora noi abbiamo la mente di Cristo.” ( 1 Corinzi 2:16) Paolo cita Isaia,  la prima riga di questo versetto,  e poi continua dicendo che un tempo non lo sapevamo, ma ora lo sappiamo perché abbiamo la mente di Cristo. Cosa intende dire con questo? Beh, potremmo passare un'altra ora solo su questo versetto, ma spero che questa diapositiva lo riassuma e, per favore, prendetevi del tempo questa settimana per leggere l'intera capitolo di 1 Corinzi 2, è davvero notevole. 1) La mente di Cristo è in netto contrasto con la saggezza dell'uomo (versetti 5-6).2) La mente di Cristo implica la saggezza di Dio, un tempo nascosta ma ora rivelata (versetto 7).3) La mente di Cristo è data ai credenti attraverso lo Spirito di Dio (versetti 10-12).4) La mente di Cristo non può essere compresa da coloro che non hanno lo Spirito (versetto 14).5) La mente di Cristo dà ai credenti il discernimento nelle questioni spirituali (versetto 15). Osservare E infine riceviamo una guida attraverso segni circostanziali. Quando stavo pensando di venire qui, ero assolutamente pronta per un'avventura, ma era davvero difficile vendere la casa di famiglia. I ragazzi ed io avevamo vissuto lì per 21 anni e la casa era piena di ricordi e la maggior parte di essi felici e gioiosi. Ma quello che mi ha fatto dubitare se fosse giusto, sono stati gli ignoranti e gli idioti  che sono venuti a vedere la mia casa come potenziali compratori  Vedete, la parete della mia cucina era un'opera d'arte in vetro fuso disegnata su richiesta;  amavo quella parete più di quanto possa dire e mi spezzava il cuore vedere la gente che non l'apprezzava, e c'era persino uno che voleva toglierla. Ero sconvolta, stavo dubitando e avevo bisogno di pace.  Poi Rachel e Liam sono venuti a dare un'occhiata e ho capito che erano quelli giusti, perché Rachel è un'artista del vetro e ama quel muro tanto quanto me. È una piccola cosa, ma in quella circostanza Dio mi stava dicendo: “Va bene, puoi lasciarti tutto alle spalle perché quello che hai davanti è ancora meglio”. Quindi come facciamo a sapere che la guida che pensiamo di aver ricevuto è corretta? Perché sperimentiamo la pace. “Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.” (Filippesi 4:9) Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD  (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Deejay 6 Tu
Puntata del 30/09/2021

Deejay 6 Tu

Play Episode Listen Later Sep 30, 2021 54:03


Alta infedeltà: oggi raccontiamo la storia di "Consolatore"

consolatore
Deejay 6 Tu
Alta infedeltà il consolatore ha due fidanzate e tre amanti

Deejay 6 Tu

Play Episode Listen Later Sep 30, 2021 11:34


amanti consolatore
Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La Teologia dell'Unità - Filippesi 2 | 11 Luglio 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jul 12, 2021


La nostra unità  è ciò che mostra al mondo il volto di Gesù; come credenti  dobbiamo essere uniti avendo altruismo e umiltà. Posso essere altruista senza essere umile, o essere umile ed essere ancora egoista. Ma se non amo disinteressatamente e non mi rendo umile, non posso essere veramente unito ai miei fratelli e alle mie sorelle in Cristo: e il mondo non riuscirà a vederlo. --- Predicatrice: Celeste Allen CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 33 minuti Benvenuti a questo secondo appuntamenti della nostra serie sulla lettera di Paolo ai Filippesi. Amo il libro di Filippesi.  Qualche anno fa ho deciso di leggere Filippesi per intero, ogni giorno per un mese. E nonostante ciò, trovo ancora nuove intuizioni quando lo leggo. Questa mattina vorrei condividere con voi alcune cose in cui mi sono imbattuta solo un paio di settimane fa mentre studiavo il secondo capitolo di Filippesi.  La regola d'oro "Tratta gli altri come vorresti che gli altri trattassero te."  È solo un piccolo diamante che Gesù ha lasciato cadere nel mezzo del discorso della montagna.  “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché  questa è la legge e i profeti.. " (Matteo 7:12)   In tutto il mondo ogni grande religione insegna  in un modo o nell'altro la regola d'oro. e la maggior parte delle persone - indipendentemente da ciò che il loro comportamento indicherebbe - dicono di credere in essa.  La realtà è che la maggior parte delle persone ci credono anche se con alcuni limiti. Limiti come:  dovrei trattare gli altri nel modo in cui voglio essere trattato... a meno che non mi abbiano trattato male. Oppure: dovrei trattare gli altri nel modo in cui voglio essere trattato... a meno che non sia davvero scomodo per me (o vagamente scomodo, o un po' scomodo) .  O anche: dovrei trattare gli altri nel modo in cui voglio essere trattato... a meno che non mi costi più di quanto sono disposto a dare.  Ma in generale, dovrei trattare gli altri nel modo in cui voglio essere trattato. Se tutto il mondo è d'accordo che , entro certi limiti, si dovrebbe seguire la Regola d'Oro , allora cosa c'è di diverso per i credenti? Nella lettera di Paolo ai cristiani di Filippi, li esorta a vivere secondo l'insegnamento di Gesù. Dice,  “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma {anche} quello degli altri.”.( Filippesi 2: 3-4)    Qui Paolo riassume ciò che Gesù insegnava nella Regola d'oro : L'altruismo “Non concentratevi solo su voi stessi, ma pensate piuttosto agli altri. Considerate gli altri più importanti di voi stessi. Trattateli nel modo in cui vorresti essere trattati.” Noi umani siamo piuttosto bravi a badare ai nostri interessi. In inglese diciamo: " Gotta look out for numero uno!” “Devo fare attenzione al numero uno!" (In realtà diciamo proprio" numero uno", non "number one").  Siamo intrinsecamente egoisti. Quando sei al supermercato, diretto alla cassa, e vedi qualcun altro con un carrello pieno che va alla cassa, cosa fai? Acceleri per arrivare prima! L'egoismo è la realtà della nostra natura caduta . Nasciamo egoisti. Hai mai visto un bambino piccolo dire (o far capire): "Dormi bene la notte, mamma, e dammi da mangiare quando ti sei riposata"? Mai. Dal momento in cui siamo nati, siamo governati dagli interessi personali. Vogliamo quello che vogliamo, e lo vogliamo subito, indipendentemente da chiunque altro .  Ma prima di iniziare a rimproverarti per essere egoista, nota ciò che dice Paolo nei versetti 19-21  “Ora spero nel Signore Gesù  di mandarvi prestoTimoteo per essere io pure incoraggiato nel ricevere vostre notizie. Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. Poiché  tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù .” (Filippesi 2:19-21) Anche quei discepoli che viaggiavano come missionari con Paolo non vivevano secondo l'insegnamento dell'altruismo di Gesù . Quindi tu ed io non siamo i soli credenti che soffrono di interessi personali. Quindi, quando Paolo dice: "Non fate nulla per spirito di parte", sta già andando contro la natura umana. Ma quando aggiunge: "ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso", sappiamo che questo richiede un intervento di Dio. Al momento opportuno, Dio ha agito . La notte prima di essere crocifisso, Gesù disse: “...e io pregherò  il Padre, ed egli vi darà  un altro Consolatore perché  sia con voi per sempre: lo Spirito della verità , che il mondo non può  ricevere perché  non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché  dimora con voi, e sarà  in voi.” (Giovanni 14:16-17)   Per grazia di Dio, i credenti hanno lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci dà la capacità di fare ciò che non possiamo fare da soli. È solo grazie allo Spirito Santo che vive in noi che possiamo scegliere di occuparci degli interessi degli altri, prima che dei nostri. E dico “scegliere” perché non è automatico. Dobbiamo ancora fare quella scelta. Quindi dovrei chiedere, ma non lo chiedo... perché mentiamo a noi stessi e giustifichiamo le nostre azioni. Devo chiedere a Dio: “Mostrami dove sto scegliendo di non badare agli interessi degli altri? Dove sto agendo per egoismo?” E quando Dio mi mostra quelle aree, devo chiedere allo Spirito Santo di aiutarmi a cambiare. C'è un'altra cosa che Paolo fa notare . Nei versetti da  5 a 8 dice, “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è  stato anche in Cristo Gesù , il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò  l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,  ma svuotò  se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;  trovato esteriormente come un uomo, umiliò  se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.” (Filippesi 2:5-8) L'Umiltà L'umiltà è ciò che ci permette di riconoscere che non siamo le persone più importanti del pianeta. Come sottolinea Paolo nel versetto 3, l'umiltà è il passo che mi permette di vedere gli altri come più importanti di me stesso. “Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà , stimi gli altri superiori a se stesso.” (Filippesi 2:3) Pietro riprende la stessa idea nella sua prima lettera.  “Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili; 9 non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché  a questo siete stati chiamati affinché  ereditiate la benedizione”.( 1 Pietro 3:8-9) L'umiltà ci aiuta anche a riconoscere che il nostro modo di vedere le cose non è l'unico modo, e così possiamo essere in amorevole comunione con credenti che hanno un punto di vista diverso. Questa amicizia amorevole può aiutarci a vedere le aree dentro di noi he hanno bisogno di essere cambiate. Per citare Tom Ashbrook, un noto autore e che si occupa di formazione spirituale: “E'  in presenza di rapporti di fiducia che possiamo guardare onestamente a noi stessi, senza vergogna o condanna, e cercare il Signore perché  il Suo potere cresca e cambi.”   (Esplorare i Sette Stadi della Crescita Spirituale -  R. Thomas Ashbrook) Posso veramente avere rapporti di fiducia, la comunione dello Spirito Paolo menziona in precedenza , se solo sono umile. Devo credere di non sapere tutto ed essere disposto ad ascoltare quando un fratello o una sorella mi mostra qualcosa di me che non vedo. Ma certamente  abbiamo bisogno di aiuto per essere umili , e l'unico che può aiutarci è Dio . Quindi devo chiedere a Dio: “Dove nella mia vita e nei miei atteggiamenti ho bisogno di più umiltà?” E ancora, quando Dio mi mostra quelle aree, devo chiedere allo Spirito Santo di aiutarmi a cambiare. Ultimo punto: se sei credente anche da poco tempo, avrai di sicuro ascoltato una predicazione  o partecipato a un seminario o letto un libro o un articolo circa il condividere la fede, sul parlare di Gesù alla gente. Non mantenere segreta la nostra fede è una parte piuttosto basilare dell'essere cristiani. Lo scrittore di Romani dice: “...perché , se con la bocca avrai confessato Gesù  come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato...” (Romani 10:9) Se sei come me, almeno una parte di te rabbrividisce quando senti questo perché viviamo in società post-cristiane dove c'è così tanta disinformazione, così tanti malintesi su cosa significhi essere un credente. Per esempio, negli Stati Uniti , il termine “evangelico” è stato politicizzato e trasformato in qualcosa che non ha praticamente nulla a che fare con Gesù. Ho un ottimo amico che non è cristiano che si lamentava con me di "quegli orribili evangelici". Si sentiva perfettamente a suo agio di dirmelo perché sa che  la mia fede si basa un un rapporto con Gesù - non con la destra politica associata con il termine “evangelico”. Quando vivevo in Inghilterra, ho sentito ripetutamente nuovi credenti dire che avevano sempre pensato che i cristiani fossero pazzi , fuori di testa , e sono rimasti davvero sorpresi quando hanno scoperto che una persona che conoscevano perfettamente normale era cristiana. E, naturalmente, c'è il problema se la chiesa perde il suo scopo e diventa  una struttura di potere, piuttosto che un gruppo di persone che amano Gesù . Quando ciò accade , la gente pensa che il cristianesimo riguardi solo l'ottenimento e il mantenimento del potere . Ci sono tutte queste idee sbagliate nel mondo. Così allora come può sapere il mondo che Gesù era chi diceva di essere? Come possiamo mostrare Gesù al mondo che ci circonda? Prima della sua morte e resurrezione, Gesù pregò per i suoi discepoli. Quella preghiera è annotata in Giovanni 17 . In quella preghiera Gesù dice:  “Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché  siano uno, come noi... io in loro e tu in me, affinché  siano perfetti nell'unità  e affinché  il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me. (Giovanni 17:17, 23) L'Unità L'unità è l' unico modo con in quale Gesù ha detto che il mondo avrebbe saputo che Egli è stato inviato dal Padre, che Gesù era chi aveva detto di essere. Filippesi 2 ci mostra cosa significhi: “Se dunque v'è  qualche consolazione in Cristo, se vi è qualche conforto d'amore, se vi è  qualche comunione di Spirito, se vi  è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.” (Filippesi 2:1-2) Abbiamo sentito dire che noi nella chiesa siamo le mani e i piedi di Gesù nel mondo. E questo è vero. Ma la nostra unità è il volto di Gesù al mondo. Il mondo può riconoscere chi è Gesù solo quando vede come i credenti si amano gli uni gli altri perché l'unità nasce dall'amore e dall'umiltà . Possiamo evangelizzare fino alla nausea, ma se i non credenti non vedono l'amore in noi, allora non possono vedere Cristo. 1 Giovanni 4:20 dice: “Se uno dice:  Io amo Dio , ma odia suo fratello,  è bugiardo; perché  chi non ama suo fratello che ha visto, non può  amare Dio che non ha visto. ” (1 Giovanni 4:20) Non ci vuole la laurea per capirlo, e i non credenti non sono sciocchi . Se non c'è unità , il mondo lo vedrà. Il motivo numero uno per cui i missionari lasciano il campo sono i problemi interpersonali con altri missionari. E sappiamo tutti che l'incapacità dei cristiani di andare d'accordo non è confinata al campo di missione. Pettegolezzi, maldicenze, spaccature in chiesa ( e l'orgoglio che le provoca ) . È tutta disunità, e questo distrugge la nostra capacità di mostrare Gesù al mondo. Quindi come lo affrontiamo? Torniamo allo Spirito Santo. Non solo abbiamo bisogno dello Spirito Santo per curare gli interessi degli altri, non solo abbiamo bisogno dello Spirito Santo per essere umili, abbiamo bisogno dello Spirito Santo per avere l'unità che mostrerà al mondo chi è Gesù. Così, ancora una volta, devo chiedere a Dio : “Come sto promuovendo l'unità  del Corpo di Cristo? Cosa sto facendo che ferisce l'unità  del Corpo? E, ancora una volta, quando Dio mi mostra quelle aree, devo chiedere allo Spirito Santo di aiutarmi a cambiare. Altruismo - Umiltà - Unità Posso essere altruista senza essere umile. Posso anche essere umile ed essere ancora egoista . Ma se non vi amo disinteressatamente e non mi rendo umile , non posso essere veramente unito a voi, miei fratelli e sorelle in Cristo .  E la nostra unità è ciò che mostra al mondo il volto di Gesù.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Mercoledì 9 Giugno 2021 (Mt 5, 17-19)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jun 8, 2021 5:39


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».Parola del Signore.INVOCAZIONE DELLO SPIRITO SANTO:Vieni, Santo Spirito,manda a noi dal cieloun raggio della tua luce.Vieni, padre dei poveri,vieni; datore dei doni,vieni, luce dei cuori.Consolatore perfetto,ospite dolce dell'anima,dolcissimo sollievo.Nella fatica, riposo,nella calura, riparo,nel pianto, conforto.O luce beatissima,invadi nell'intimoil cuore dei tuoi fedeli.Senza la tua forza,nulla è nell'uomo,nulla senza colpa.Lava ciò che è sordido,bagna ciò che è arido,sana ciò che sanguina.Piega ciò che è rigido,scalda ciò che è gelido,raddrizza ciò ch'è sviato.Dona ai tuoi fedeliche solo in te confidanoi tuoi santi doni.Dona virtù e premio,dona morte santa,dona gioia eterna. Amen. Parola del Signore.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Percepire Dio coi miei sensi - Udire Dio | 23 Maggio 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later May 24, 2021


Dio è "digitale": il suo messaggio è sempre forte e chiaro. Noi siamo "analogici": la nostra ricevente è antica e poco efficiente, ed i messaggi arrivano a fatica. Ma possiamo imparare come ascoltare il Padre, non solo attraverso le nostre orecchie. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 38 minuti Siamo sul terzo messaggio sui nostri cinque sensi, e su come questi siano un dono da Dio che dobbiamo sfruttare per avere un rapporto più intimo con lui. Dopo aver parlato della vista e del tatto, oggi parleremo dell'udito. L'udito è stato per millenni, prima della scoperta della scrittura, l'unico modo per avere interazione con l'altro; la memoria delle cose veniva trasmessa non attraverso i libri ma attraverso racconti. Siamo stati creati come esseri visuali e tattili, ma se non avessimo avuto anche due orecchie, sarebbe stato ben difficile poter comunicare. E invece, questa struttura semplice, una membrana, e tre ossicini, collegata ad una serie di terminazioni nervose fa arrivare all'interno del cervello degli impulsi elettrici che diventano suoni, e i suoni poi diventano parole, e le parole diventano concetti, idee, sentimenti, Pensate se fossimo stati come i serpenti: nessuna membrana, nessun impulso elettrico, i serpenti sentono solo le “vibrazioni”, e per sentirle usano usano la “lingua”.  Ma, un attimo, la predicazione si intitola “udire Dio”; allora significa che Dio è udibile “solo” attraverso le orecchie? Per fortuna nostra, Dio ci ha fatto con una capacità di “udire” che va ben al di là delle nostre due orecchie. Il fondamento della fede in Cristo è che abbiamo un Dio che ha sempre parlato all'uomo, sin dalla creazione. Sapete, quale sia il primo libro della Bibbia, vero? No, non è Genesi; quello è il primo, nell'ordine cronologico con il quale sono state assemblati i vari libri per dare un filo “logico”, una sequenza temporale, una storia. Il libro più antico della Bibbia è il libro di Giobbe: tutti conoscono la storia di questo uomo ricco e fortunato, che, a un certo punto della sua vita, perde tutto... e per 38 capitoli gli amici di Giobbe, la moglie di Giobbe, e Giobbe stesso cercano di darsi una spiegazione  del perché sia successo propri a lui. E così, dopo trentotto capitoli, stanco di sentire stupidaggini e spiegazioni assurde, Dio compare sulla scena: “Allora il Signore rispose a Giobbe dal seno della tempesta e disse...” (Giobbe 38:1) Sin dal principio dell'avventura umana Dio ha voluto parlare con noi. Sono innumerevoli i passi della Bibbia dove è scritto “...e Dio disse”.  Capitemi bene, io non sono uno di quelli che afferma di sentire costantemente la voce di Dio; ci sono occasioni in cui questo accade, e ci sono periodi dove rimango senza istruzioni, anche per molto tempo: ma questo non dipende da Dio,  ma dipenda da “io”, da me. Lo spiega bene a Giobbe un suo amico, Eliu: “Dio infatti parla in un modo o nell'altro, ma l'uomo non ci bada”  (Giobbe 33:14 ND) Perché mi accade? Semplicemente perché sono ancora “analogico”, e invece dovrei essere “digitale”. Aspettate, non sono impazzito... Lasciate che vi spieghi. Chi tra di voi ascolta ancora la radio? E, se la ascolti, con che cosa la ascolti? Se sei moderno, hai una o più “app” sul tuo smartphone che ti permettono di ascoltare in maniera “digitale” ovvero “perfetta” migliaia di radio nel mondo. Se sei “antico” come me, la ascolti con una “radio” a transistor”, e la qualità dell'audio è completamente differente. Trenta anni fa, quando andavo in Inghilterra con mia moglie, non c'erano gli smartphone, e neppure le app; il web era ai primordi. L'unica maniera per poter ascoltare le notizie italiane, era una radio “ad onde corte” che diffondeva in modo “analogico” una sola stazione Rai; l'audio era pessimo,  talvolta passavo ore per riuscire ad “acchiappare” la trasmissione, che, tra l'atro, non trasmetteva tutta la giornata, ma solamente la sera. Dio non è mai stato “analogico”, ma è stato da sempre “digitale”; il suo segnale è stato da sempre “forte e chiaro”... il problema è il ricevitore... io e te. All'inizio, nel Giardino di Eden, il segnale era “forte e chiaro”, digitale. Ma col tempo, nei millenni, ci siamo allontanati dell'emittente e ci siamo “disabituati” ad utilizzare le nostre orecchie... che sono più di due. Eliu diceva che Dio “parla in un modo o nell'altro”... ovvero, “Dio non parla solo attraverso la voce” e non lo puoi ascoltare solamente “attraverso le orecchie fisiche”. Dio ci ha dotato di un bel po' di altre orecchie con cui ascoltarlo. Ecco un breve elenco di come Dio abbia parlato a suoi figli tratto dalle storie dell'Antico Testamento:   attraverso un roveto ardente (Mosè),  attraverso una nuvola (che riempiva il Luogo Santissimo nel Tempio) attraverso degli angeli (ovvero messaggeri che intervenivano nella vita di credenti) attraverso una colonna di fuoco (che guidava il popolo nella notte) … e persino attraverso un'asina! (Numeri 22:30 – Balaam).  Quali altre “orecchie” dovrei allora attivare per sentire la voce di Dio? In quali modi ci parla Dio, al giorno d'oggi? 1) Dio ci parla attraverso la Bibbia Paolo afferma a Timoteo: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3:16-17) La frase “ispirata da Dio”:, in realtà nell'originale è una sola parola: θεόπνευστος theopneustos; che significa “il soffio di Dio”. La Bibbia non è un “buon libro” ma è il soffio del mio e del tuo Creatore;  è come un vento che porta ristoro, illuminazione, conoscenza. Fatti conto che hai caldo, e in casa non hai l'aria condizionata: Cosa fai? Apri la finestra e la porta, e fai fare “corrente”. Vale la stessa cosa per quando la vita “si fa calda”, stai soffocando e non respiri più. Il soffio di Dio, il vento che rinfresca,  è presente nella sua Parola... ma la devi aprire per fare “corrente” con la finestra della tua vita. Cinque minuti al giorno di “corrente” tra te e la Bibbia, e la temperatura della tua anima cambia. 2) Dio ci parla attraverso gli insegnanti Ti è mai capitato di sentire una predica (da me o da altri) e di pensare: “ Ma Marco – o chi altro – ce l'aveva con me?”; oppure :” Ma Marco come faceva a sapere che erano queste le parole che mi servivano oggi?: Non ero io, o qualche altro predicatore ad avercela con te, o a capire il tuo momento difficile per confortarti, ma  era Dio ti stava parlando!  Dio stava usando qualcuno con un dono di insegnamento  per parlare a te! 1 Tessalonicesi 2:13 dice: “E mai ci stancheremo di ringraziare il Signore perché, quando avete sentito la nostra presentazione del Vangelo, voi non avete pensato che si trattasse di parole umane, ma l'avete preso per ciò che realmente è: la Parola di Dio che agisce in voi che credete.”  (1 Tessalonicesi 2:13 PV) Se pensassi, anche per un solo istante di dover scegliere parole  che cambino la vita di chi ascolta sarei assalito dal terrore. Ciò che faccio, che fa ognuno che predica, é predicare quello che Dio ha detto a me che devo cambiare di me o che vorrei che  nel mondo cambiasse. Lo so che sembra assurdo. Per quanto possa sentirmi inadeguato,  piccolo, impreparato,  per quanto possa sentirmi indegno,  Dio USA la mia voce, come quella degli altri predicatori, per parlare al suo popolo; con tutte le imperfezioni  e gli errori nella comunicazione, le parole di chi predica provengono da Dio. E questo non lo dico io, ma Paolo: “E noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali.” (1 Corinzi 2:13) Ma, questo vale anche per te, se credi in Cristo!  Dio parla attraverso la tua voce,  attraverso i consigli che dai ai tuoi amici,  attraverso i versetti che citi o che scrivi sui segnalibri e che distribuisci a chi ami, attraverso i versetti che invii su Whatsapp. 3) Dio ci parla attraverso idee e sogni Dio è il Creatore, ha una mente “creativa”. Quando Dio ti ha creato ha detto queste esatte parole. “Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza “(Genesi 1:26) Una parte di te sa creare, ma tu non sei Dio che può creare dal nulla, ci deve essere qualcuno che ti fornisce la “materia prima” per creare: le tue idee più brillanti, le “ispirazioni”” vengono da Dio. Per taluni (come me) arrivano attraverso i sogni. Attenzione, perché le idee meno brillanti, quelle maligne, e distruttive, vengono dall'altro... sotto forma di “tentazioni”. Quando Dio ti mette un'idea in testa si chiama ispirazione, quando Satana ti mette qualcosa in testa si chiame tentazione, quando tu ti metti qualcosa in testa si chiama suggestione! Giovanni 14:26 dice: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi farà ricordare  tutto quello che vi ho detto.” (Giovanni 14:26) La frase tradotta con “vi farà ricordare”  nell'originale greco è ὑπομιμνήσκω hypomimnēskō  ovvero “metterà nella tua mente”.  Tu ci metti le travi, la calce e la manodopera... ma il progetto non è tuo,  è di Dio! Attenzione, però  a cadere nell'estremo del “misticismo”,  che significa pensare che: “Tutto quello che penso me lo dice Dio!” Le tue “ispirazioni” debbono SEMPRE  superare la “prova Bibbia”. Quando hai un'intuizione, un'ispirazione, un sogno che senti non provenire da te, poniti queste semplici domande E' in accordo con la Parola  di  Dio, la Bibbia?”Mi rende più simile a Cristo?E' in accordo con i miei  doni e i miei  talenti?E' qualcosa che riguarda le mie responsabilità?Serve a convincere di peccato o a condannare per il peccato?Mi fa provare la pace di Dio? Attenzione, non deve superare la maggioranza delle domande, 4 su 6, ma deve superare TUTTE le domande per essere ragionevolmente sicuri che si tratti della voce di Dio. 4) Dio parla attraverso la sofferenza Può sembrare un mezzo strano strano, eppure è così. Ci sono decine e decine di Salmi dove questo viene affermato Davide ha affermato più volte: “Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.” (Salmo 120:1) C.S. Lewis ha scritto: “Dio sussurra nelle nostre gioie, parla nella nostra coscienza; ma quando siamo nel dolore egli ci chiama a gran voce; il dolore è come il megafono per svegliare un mondo ormai sordo.”  La realtà è che a nessuno di noi  piace il cambiamento; e anche Dio lo sa.  Sa che non cambiamo quando vediamo le fiamme  ma quando sentiamo il calore.  Abbiamo paura di cambiare  e non cambiamo sino a che il dolore  non diventa più grande della nostra paura di cambiare.  Voglio leggervi quello che scrissi circa venti anni fa --- “A quell'epoca fa facevo parte della chiesa di Monterosi; predicavo una decina di volte l'anno, partecipavo attivamente alle riunioni e gestivo il giornalino della chiesa. Dopo cinque anni dal mio arrivo in quella comunità  ero uno dei suoi “responsabili”. Avrei dovuto essere soddisfatto; stavo lavorando attivamente per il Signore... Ecco, il problema era proprio quello; era diventato un “lavoro”. Non c'era più gioia, sentivo quello che facevo come un peso; nessuno aveva scelto quel ritmo di lavoro se non io. In una parola, stavo avvicinandomi ad essere “cotto”. Non vedevo più il “fine” di quello che stavo facendo Poi, in un incidente banale, mio padre morì; lui era per me il “consigliere saggio” a cui aggrapparsi nei momenti difficili. Non mi sono mai sentito così “solo” e bisognoso di affetto, spaventato dal non poter più contare sui suoi consigli. Ma, proprio in quel momento doloroso, ho visto il “perché” stavo lavorando per la mia chiesa. In quei mesi vi furono persone che mi aiutarono in ogni cosa; dal confortare mia madre disperata al guardare Matteo piccolo, al chiamare mia moglie che aspettava Ben. Dall'accompagnarmi negli uffici per le varie carte da preparare, al telefonarmi quasi ogni giorno per confortami, venire al negozio per darmi una parola di conforto. Tutto ciò per farmi sentire amato, farmi sentire desiderato ed importante, non solo nel mio dolore. Ecco perché stavo lavorando! Perché la chiesa è questo! A distanza di anni, se riguardo indietro, vedo che Dio aveva colto il mio sommo dolore per insegnarmi che quello per cui lavoravo non era “lavoro” ma il “SUO” lavoro, l'edificazione della SUA chiesa locale, quel corpo che ora mi stava stringendo a se, dandomi amore, affetto, sostegno.” Non so se tu ha provato, o forse stai provando adesso momenti simili al mio, nelle varie gradazioni possibili, da un piccolo ad un grande dolore. Ma sappi che Dio sta cercando di parlarti PROPRIO in quel momento, di sfruttare quello che è un male per volgerlo al bene; Ricorda che Dio è colui  che è capace di trasformare una crocifissione  in una resurrezione. --- Conclusione Dio ci ha creati e fatti per ascoltarlo, attraverso differenti mezzi: fisici (i nostri occhi che leggono e le nostre orecchie che ascoltano), mentali (i nostri pensieri e i nostri sogni), esistenziali (le nostre esperienze ed i nostri momenti difficili. Tocca a me ed a te, come credenti, di ascoltare la Sua Parola, la brezza che porta ristoro,  conoscenza, illuminazione conforto, guarigione. Non pensare che la tua fede sia troppo piccola, se oggi pensi che sia impossibile che Dio parli proprio a te. La fede che ti serve è quella che Dio stesso costruisce e fortifica in te, attraverso suo figlio: “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.” (Romani 10:17) E non importa se è da tempo che non ascolti più la sua voce;  Cristo  è lì al tuo fianco,  e vuole portarti ad ascoltare la voce del Padre, e iniziare  o tornare a farsi una bella chiacchierata  col suo figlio, con la sua figlia amatissima.  Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia di Pentecoste - Anno B (Gv 15,26-27;16,12-15)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 18, 2021 5:00


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6483Omelia di Pentecoste - Anno B (Gv 15,26-27;16,12-15)Prima di salire al Cielo, Gesù promise ai suoi Apostoli di non lasciarli orfani e di mandare loro il Consolatore. Questa promessa si realizzò il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sulla Chiesa nascente, ovvero sugli Apostoli e Maria riuniti nel Cenacolo. Per questo motivo, la Pentecoste è la festa della fondazione della Chiesa.Lo Spirito Santo discese sulla Vergine Maria, a Nazareth, per l'Incarnazione del Figlio di Dio; il giorno della Pentecoste, il Paraclito fu invece effuso per la formazione del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. La prima discesa avvenne nel silenzio e nel nascondimento; la seconda effusione dello Spirito Santo si verificò invece in modo sensazionale, «come vento che si abbatte impetuoso» (At 2,2) e «come lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (v. 3). In ambedue le manifestazioni dello Spirito Santo era presente Maria Santissima, la quale è la Madre di Cristo ed è la Madre della Chiesa.La scena della discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è descritta dal capitolo secondo degli Atti degli Apostoli. Colpisce profondamente un particolare: prima di allora, gli Apostoli erano timorosi e non osavano predicare apertamente alle folle; ma, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, essi parlarono liberamente e con coraggio a tutti quelli che incontravano.Gerusalemme era piena di pellegrini ebrei, provenienti dalle più diverse parti del mondo allora conosciuto, in occasione della festività di Pentecoste. Ciascuno di loro udì gli Apostoli parlare nella propria lingua. Dio volle così contraddistinguere la discesa dello Spirito Santo con il Dono delle lingue, per far comprendere che il messaggio del Vangelo doveva raggiungere gli estremi confini della terra.Prima di tutto, il Paraclito ci arricchisce con i suoi sette Doni. Il primo Dono è la Sapienza, che ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio, e ci dona il gusto inesprimibile di Dio e delle realtà divine; poi abbiamo il Dono dell'Intelletto, che ci consente di approfondire le verità della nostra fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; segue poi il Dono della Scienza, che ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna delle creature un riflesso di Dio; poi abbiamo il Dono del Consiglio, che, nei momenti più importanti, ci suggerisce la decisione giusta, secondo la Volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; vi è inoltre il Dono della Fortezza che ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; in seguito, c'è il Dono della Pietà che perfeziona il nostro amore e lo dilata oltre l'umana ristrettezza, per poter così amare Dio e il prossimo nostro fino all'eroismo; infine, abbiamo il Dono del Timor di Dio, che ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio.I Doni dello Spirito Santo li abbiamo ricevuti con la Cresima, ma sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla nostra preghiera per giungere a maturazione. Nella vita dei Santi possiamo vedere il loro pieno sviluppo. Questi sette Doni rimangono in noi se noi rimaniamo in Grazia di Dio. Con il peccato mortale li perdiamo, per riceverli nuovamente dopo una buona Confessione.Oltre ai sette Doni, lo Spirito Santo elargisce i carismi che sono propriamente la sua particolare manifestazione, unica e irripetibile. Questi carismi sono diversi in ciascun cristiano e sono dati per l'utilità comune. Sono come delle capacità che devono essere messe al servizio di tutti. Da questo si comprende quanto ogni fratello e ogni sorella sono preziosi agli occhi di Dio, perché da Lui hanno ricevuto una missione particolare da svolgere all'interno della Chiesa. Alla luce della preghiera, e dietro il consiglio di una buona guida spirituale, si riuscirà a discernere qual è questo particolare carisma da far fruttificare, per il bene comune.Infine, lo Spirito Santo produce in noi i cosiddetti frutti, enumerati san Paolo nella seconda lettura di oggi, ai quali si contrappongono le opere della carne. Le opere della carne sono «fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere» (Gal 5,19-21); i frutti dello Spirito Santo sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito Santo e in noi si produrranno questi meravigliosi frutti. San Paolo ci esorta con queste parole: «Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne» (Gal 5,16). Sia questo il nostro proposito.

La Gioia del Vangelo
Martedì della VI settimana di Pasqua

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 10, 2021 3:30


Di recente, nel confronto con amici e conoscenti, mi è capitato più volte di sentirmi dire frasi come “tornerò in Chiesa quando Gesù mi comparirà davanti”, o “perché Gesù non si mostra a noi con segni più chiari come in passato?”, o ancora “proprio non riesco ad avere una fede cieca in Dio, in Gesù, nei miracoli”. Frasi pronunciate non con rabbia o risentimento, ma con quella semplice schiettezza che sembra far emergere una domanda nascosta nel profondo del cuore dell'uomo e che spesso anche io rivolgo a Gesù: perché non sei rimasto tra noi anche dopo la resurrezione? Non sarebbe stato tutto più semplice? Nel Vangelo di oggi troviamo la risposta chiara e provocante di Gesù: “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore.” È così dunque: Gesù non ci ha abbandonati, ma ha mandato il suo Spirito d'Amore per compiere una missione che un uomo in carne e ossa non avrebbe mai potuto compiere: portare a tutti gli uomini, di ogni tempo e di ogni luogo, la sua Parola e la sua Grazia, viva ed efficace. Dio si è abbassato facendosi uomo in Cristo, per poterci poi innalzare e rendere partecipi dell'eterno amore trinitario nello Spirito. Lo stesso Spirito capace di aprire i nostri occhi alla realtà del peccato, alla giustizia e alla verità; lo stesso Spirito capace di alimentare in noi la fede, la speranza e la carità.  Oggi prego lo Spirito, chiedendogli di alimentare in me la virtù teologale di cui ho più bisogno: fede, speranza o carità.  --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La tua identità in Cristo | 7 Giugno 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jun 7, 2020


Se hai creduto in Gesù, tu sei una persona nuova: ma quale è la tua vera identità in Cristo? Lo Spirito Santo che hai ricevuto è il medesimo di quello di ciascun altro credente, e ti è stato dato nella stessa quantità di tutti gli altri: spetta a te impegnarti a scoprire cosa vuole Gesù che tu faccia attraverso di lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di ascolto audio/visione video: 23 min. (Predicatore: Mario Forieri) BRANI UTILIZZATI: "Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità” (Salmo 103:2-3) “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio  per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.”  (Romani 5:1) “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata;  quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.”   (Giovanni 16:12-14) "Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.  (Giovanni 16: 7) “Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo.”  (Giovanni 9:5) “Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta.”   (Matteo 5:14) “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.”  (Matteo 5 : 16) "Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa.  È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,  per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo,  fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo.”  (Efesini 4:10-13)  “Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio.”  (Romani 8:19) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Pregare che lo Spirito ci cambi - Pentecoste | 31 Maggio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later May 31, 2020


Sei pronto sei pronta a pregare affinché quello stesso Spirito che cambiò la storia della chiesa ci cambi, per cambiare il mondo? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 33 min. Vorrei iniziare oggi  il nostro “primo culto” dopo la clausura per il Coronavirus guardando  un video di qualche anno fa: i più “anziani qua dentro forse lo ricordano, ma per molti di voi è assolutamente nuovo. --- La tecnologia ci mette a disposizione nuovi mezzi, per cui possiamo utilizzare nuovi modi di “fare chiesa”. Grazie al web, ai computer, agli smartphone, ai tablet, io posso in questo momento essere connesso con voi anche se non sono “fisicamente” con voi, le mie parole vi giungeranno lo stesso, il messaggio di Cristo sarà allo stesso modo predicato. E tutto questo lo potrete ottenere da casa vostra, senza dove sprecare tempo per venire qui, per trovare parcheggio, al caldo al freddo o all'acqua. Tutto ciò che dovrete fare sarà semplicemente collegarvi al sito della chiesa la domenica mattina,  cantare assieme i canti (sul video ci saranno i sottotitoli),  ascoltare il messaggio, dare la vostra decima attraverso la carta di credito,  e prendere il pane e il vino che vi sarà recapitato ogni mese in quantità adeguata alle vostre esigenze. Tutto questo ci permetterà di risparmiare su affitti, luce, acqua, riscaldamento... Sarà per voi più comodo, potrete, che so, seguire la mia predicazione mentre preparate le lasagne al forno o lo spezzatino, o cambiate il pannolino a vostro figlio. In fondo, non cambierà nulla, saremo sempre una chiesa, saremo sempre un unico corpo... il corpo di Cristo... Siete contenti, vero? --- Questo video risale al 14 settembre 2014, quasi sei anni fa... e non ditemi che non sono stato profetico! Perché quello che nel video dicevo come provocazione si è realmente verificato dall'8 marzo 2020 in poi a causa del Coronavirus. Sono trascorsi esattamente 83 giorni dall'ultima volta che ci siamo incontrati in chiesa, e in questi quasi tre mesi  abbiamo imparato molte cose. Alcuni di noi hanno imparato ad usare i mezzi “tecnologici” per la prima volta, ad usare il proprio smartphone  non solo per telefonare, ma anche per vedere video  e partecipare a collegamenti in diretta con gli altri. Molti hanno scoperto nuovi software, Zoom e Skype su tutti, e ad utilizzarli non solo per vedere predicazioni ma anche per parlare con parenti ed amici distanti. Questi mezzi “virtuali” non solo ci hanno permesso di mantenere “aperta” la nostra chiesa;  perché la chiesa non è un edificio ma il “corpo di Cristo. Chiesa viene dal greco ἐκκλησία – ekklēsia, che deriva dal verbo ἐκκαλέω – ekkaleo, kaleo = chiamare + ek = fuori; la chiesa non sono sassi, ma persone, uomini e donne chiamate da Cristo a uscire fuori  da tutta la folla per seguirlo. La tecnologia ci ha consentito di incontrarci anche se eravamo ognuno a casa propria. Siamo stati capaci di pregare assieme, di chiedere preghiere, di testimoniare cosa il Signore stava facendo nelle nostre vite di testimoniare cosa il Signore stava facendo nelle vite di altri. Questi mezzi ci hanno permesso di raggiungere persone che non avremmo mai raggiunto; le dirette dei nostri messaggi domenicali  queste 11 domeniche trascorse a casa sono state viste 2090 volte, con una media di 190 spettatori a domenica; abbiamo moltiplicato per 10 la nostra normale audience sul web. Tutte le chiese, di qualsiasi denominazione hanno offerto culti interi, messaggi, riflessioni, canti. Mai come in questo 83 giorni  il Vangelo è stato predicato e mai come in questi 83 giorni il Vangelo ha raggiunto persone che non avremmo mai raggiunto. Paolo afferma in Romani: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.” (Romani 8:28) Dio è riuscito a trasformare un evento tragico come la pandemia nella più grande campagna di evangelizzazione mai messa in piedi da quando è nato Gesù! Vedete che, allora la mia profezia di sei anni fa era giusta! Abbiamo fatto ESATTAMENTE quello che avevo predetto: abbiamo ascoltato la Parola di Dio assieme, abbiamo pregato assieme, abbiamo cantato assieme, abbiamo anche preso la Cena del Signore assieme stando nelle nostre case... MA.... ma la chiesa è un'altra cosa! Nulla può e potrà mai sostituirsi  a quello che è il “fare chiesa assieme. Se Gesù avesse voluto raggiungere il mondo attraverso i social, sarebbe venuto come telepredicatore, avrebbe scelto  un secolo differente da quello dove è nato. Se Gesù avesse voluto raggiungere il mondo attraverso uno smartphone sarebbe venuto adesso, non duemila e venti anni fa. Ma Gesù è venuto quando l'unico modo di parlare di lui al mondo era quello di incontrasi stare assieme, aiutare, parlare... Cosa vi è mancato di più in questi 83 giorni?  Vi posso dire cosa è mancato a me: il contatto fisico. Il fatto di vedere ciascuno di voi, di passare con voi due ore assieme, scambiarci battute alla fine del culto, vedere i vostri occhi, per sapere se quel “come stai? “tutto bene” era solo una frase... oppure dovevamo metterci seduti, e parlare, e pregare...  qualche volta piangere assieme, altre volte ridere assieme. Intendete, non dico che la tecnologia sia un nemico da combattere, la nostra piccola chiesa è stata tra le prime in Italia a sfruttare i mezzi elettronici, i “podcast” i video, le dirette, perché, come dice Paolo: “... con i Giudei mi sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto la legge mi sono fatto come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che sono senza legge mi sono fatto come se fossi senza legge (pur non essendo senza la legge di Dio, ma essendo sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono senza legge. Con i deboli mi sono fatto debole, per guadagnare i deboli; mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni.  E faccio tutto per il vangelo, al fine di esserne partecipe insieme ad altri.” (1 Corinzi 9:20-23) Tutto quello che facciamo, con qualsiasi mezzo lo facciamo, lo facciamo per il Vangelo di Cristo, perché altri possano partecipare assieme a noi a questo... alla chiesa... a coloro che Cristo a chiamato fuori... MA... Ma sapete che giorno è oggi? Ricordate cosa si celebra cinquanta giorni dopo Pasqua? Oggi si ricorda la Pentecoste. Vi ricordate cosa è successo a Pentecoste, vero? Che un gruppo di discepoli spaventati che vivevano “isolati” dal resto del mondo, è divenuto un gruppo di evangelizzatori che sapevano parlare  in quasi tutte le lingue del mondo. Che dallo stare sempre assieme  e anche un po' nascosti per proteggersi a vicenda, si sono sparsi nel mondo cercando in tutti i modi di essere visti. Sapete, a mio avviso non è un caso che la nostra chiesa torni ad incontrasi proprio oggi. Per me oggi è un punto di svolta, una nuova nascita  della nostra piccola comunità. Dio non fa niente per caso, e non fa accadere le cose per caso, ma ci da delle informazioni circa la sua volontà e quello che si aspetta da noi, attraverso dei messaggi, dei simboli, delle “coincidenze”... che poi coincidenze non sono. Ma per spiegarvi perché  secondo me non è un caso, e perché secondo me siamo a un punto di svolta dobbiamo vedere  cosa è successo quel giorno... Cosa è successo quel giorno? Era il giorno dello “Shavout”, una delle tante feste ebraiche, cinquanta più due giorni dopo “Pascha” (infatti “Pentecoste, in greco, significa “50 giorni”), dove si ricordava il passaggio dell'angelo della morte in Egitto che aveva salvato le case degli ebrei attraverso il sangue di un agnello sparso sull'architrave delle porte. Per noi ora, si chiama Pasqua. Si festeggiavano i raccolti ma anche il giorno in cui Mosè aveva ricevuto la Torah,  le tavole della Legge sul Sinai. Dove stavano festeggiando i discepoli lo Shavout? Lo leggiamo in Atti 2: “Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo.” (Atti 2:1) Quale era questo “stesso luogo”? Bisogna che andiamo indietro ad Atti 1:12: “Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell’Uliveto, che è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato [1 chilometro].Quando furono entrati, salirono nella sala di sopra dove di consueto si trattenevano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo.” (Atti 1:12-13) Vi suona familiare? Una “stanza di sopra” ad appena un chilometro da un monte chiamato “Uliveto”. Sarò più chiaro: torniamo indietro di 53 giorni: “Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo». Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?»  Ed egli rispose loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. E dite al padrone di casa: “Il Maestro ti manda a dire: ‘Dov’è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?’”. Ed egli vi mostrerà, al piano di sopra, una grande sala ammobiliata; lì apparecchiate».” (Luca 22: 7-12) Il “solito posto” è la stessa sala di sopra dove hanno preso per la prima volta la Santa Cena, e che era a meno di un chilometro da l'Orto degli ulivi, il Getzemani. Tornavano sempre in quel luogo, dove tutto era iniziato... o finito. Forse sembrava un rifugio. In che stato d'animo erano? Non c'è scritto, ma possiamo immaginarcelo! Avevano visto morire Gesù in croce (quasi tutti... chi ai piedi della croce,  chi nascosto tra i cespugli). Lo avevano visto risorto entrare senza aprire le porte di quella stessa sala di sopra (pochi... e Tommaso non c'era). Lo avevano visto preparare la colazione sul greto del lago una mattina aspettando che finissero di pescare (alcuni). Lo avevano visto salire in cielo e scomparire tra le nubi (molti), prima di tornare alla solita sala di sopra. Erano passati 10 giorni da quell'evento, dall'ultima volta che avevano visto Gesù... ed erano ancora tutti assieme...  nella stessa sala di sopra. Cosa stavano aspettando? Non lo sapevano precisamente... ma Gesù l'aveva promesso: “...io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.” (Giovanni 14: “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra.” (Atti 1:8) Dieci giorni dopo, erano, dice Luca in Atti 2:1, “tutti assieme”... uomini e donne, giovani e vecchi... e, all'improvviso... “Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti.  Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.” (Atti 2:2-4) E tutto cambiò: la paura scomparve, arrivò la potenza di Cristo in loro... e scesero in strada a proclamare il Vangelo al mondo! “E si stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia,  della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». Tutti si stupivano ed erano perplessi, dicendo l’un l’altro: «Che cosa significa questo?»” (Atti 2:7-12) Luca fa un elenco di 17 nazioni... che parlano 17 lingua diverse... E tutti lì a stupirsi... perché “li capiscono”! Cosa c'entra la Pentecoste con noi, oggi? I discepoli erano stati “in clausura” in lockdown per 50 giorni; noi 83... 33 in più. I discepoli avevano avuto paura, paura di morire; alcuni di noi anche. Nonostante questo,   discepoli avevano continuato a riunirsi e a pregare assieme; noi l'abbiamo fatto virtualmente, ma lo abbiamo fatto anche noi. E il premio a tanta fedeltà da parte di Gesù era una cascata di potenza che li inondava, toglieva la paura, e dava loro capacità  di farsi capire da tutti. La chiesa di Cristo  già esisteva prima della Pentecoste, ma è con la Pentecoste  che la storia della chiesa cambia, esce dalla stanza di sopra, scende in strada e va a parlare a tutti... e a parlare  in modo che tutti capissero! Ci sono tanti segni, tante profezie, tanti altri pastori che sentono come me che stiamo ad un punto di svolta per le nostre chiese  in Italia e nel mondo. Abbiamo due possibilità: far finta che non sia accaduto nulla, e cercare di ricostruire la nostra chiesa “ordinata” come era prima della pandemia. Oppure possiamo aspettare nella sala di sopra che il Signore mantenga la promessa, premi la nostra fedeltà, e mandi il suo Spirito Santo, che penetri in noi, che tolga la paura, che ci dia potenza e saggezza e strumenti per uscire nelle strade e parlare a tutti in modo che possano capire chi è realmente Gesù. Forse avremo una chiesa “meno ordinata”, meno perfetta, un po' più “pasticciata”... ma una chiesa capace di farsi capire da tutti e di portare altri a Cristo. Cosa chiedi, oggi, allo Spirito Santo? Una chiesa “come me la ricordavo prima”, o una chiesa “come se la ricorderà Gesù" ? Una chiesa dove tu sia comodo o comoda, o una chiesa che adempia al grande mandato  per il quale ti è stato dato lo Spirito Santo? “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra.” (Atti 1:8) Una chiesa che “faccia per me”... o una chiesa che obbedisca a Cristo? Posso assicurarti che, se preghiamo assieme, uniti, come siamo stati uniti durante la clausura, il lockdown lo Spirito arriverà, e cambierà te... la tua chiesa... e altri là fuori! Sei pronto, sei pronta, a chiedere che lo Spirito ci cambi? Siamo pronti, a chiedere che lo Spirito ci cambi? Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Il Nostro Pane Quotidiano

Il Padre vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità.Giovanni 14:16, 17

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Pentecoste - Anno A (Gv 20,19-23)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 26, 2020 8:35


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6092OMELIA PENTECOSTE - ANNO A (Gv 20,19-23)Prima di salire al Cielo, Gesù promise ai suoi Apostoli di non lasciarli orfani e di mandare loro il Consolatore. Questa promessa si realizzò il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sulla Chiesa nascente, ovvero sugli Apostoli e Maria riuniti nel Cenacolo. Per questo motivo, la Pentecoste è la festa della fondazione della Chiesa.Lo Spirito Santo era sceso sulla Vergine Maria, a Nazareth, per l'Incarnazione del Figlio di Dio; il giorno della Pentecoste discese invece per la formazione del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. La prima discesa era avvenuta nel silenzio e nel nascondimento; la seconda effusione dello Spirito Santo avvenne invece «come vento che si abbatte impetuoso» (At 2,2) e «come lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (v. 3). In ambedue le manifestazioni dello Spirito Santo è presente Maria, la quale è la Madre di Cristo ed è la Madre della Chiesa.La scena della discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è descritta dal capitolo secondo degli Atti degli Apostoli. Colpisce profondamente un particolare: prima di allora, gli Apostoli erano timorosi e non osavano predicare apertamente alle folle; ma, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, essi parlarono liberamente e con coraggio a tutti quelli che incontravano. Gerusalemme era piena di pellegrini ebrei, provenienti dalle più diverse parti del mondo allora conosciuto, in occasione della festività di Pentecoste. Ciascuno di loro udì gli Apostoli parlare nella propria lingua. Dio volle così contraddistinguere la discesa dello Spirito Santo con il dono delle lingue, per far comprendere che il messaggio del Vangelo doveva raggiungere gli estremi confini della terra.Nella seconda lettura, l'apostolo Paolo mette in luce l'azione dello Spirito Santo nelle singole anime. In ogni anima la Terza Persona della Santissima Trinità produce un effetto diverso, unico e irripetibile. San Paolo afferma: «A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1Cor 12,7). Come l'acqua feconda tutte le piante, ma ciascuna di esse produce un frutto diverso, così è per i cristiani: tutti ricevono il medesimo Spirito, ma ognuno, in particolare, possiede un carisma diverso per il bene di tutta la Chiesa.Questo brano di san Paolo ci deve far riflettere sull'azione che lo Spirito Santo esercita su di noi. Prima di tutto, il Paraclito ci arricchisce con i suoi sette Doni. Il primo Dono è la Sapienza, che ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio, e ci dona il gusto inesprimibile di Dio e delle realtà divine; poi abbiamo il Dono dell'Intelletto, che ci consente di approfondire le Verità della nostra fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; segue poi il Dono della Scienza, che ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna delle creature un riflesso di Dio; poi abbiamo il Dono del Consiglio, che, nei momenti più importanti, ci suggerisce la decisione giusta, secondo la Volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; vi è inoltre il Dono della Fortezza che ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; in seguito, c'è il Dono della Pietà che perfeziona il nostro amore e lo dilata oltre l'umana ristrettezza, per poter così amare Dio e il prossimo nostro fino all'eroismo; infine, abbiamo il Dono del Timor di Dio, che ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio.I Doni dello Spirito Santo li abbiamo ricevuti con la Cresima, ma sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla nostra preghiera per giungere a maturazione. Nella vita dei Santi possiamo vedere il loro pieno sviluppo. Questi sette Doni rimangono in noi se noi rimaniamo in Grazia di Dio. Con il peccato mortale li perdiamo, per riceverli nuovamente dopo una buona Confessione.Oltre ai sette Doni, lo Spirito Santo elargisce i carismi, che sono propriamente la sua particolare manifestazione, unica e irripetibile, di cui parlava san Paolo nella seconda lettura. Questi carismi sono diversi in ciascun cristiano e sono dati per l'utilità comune. Sono come delle capacità che devono essere messe al servizio di tutti. Da questo si comprende quanto ogni fratello e ogni sorella sono preziosi agli occhi di Dio, perché da Lui hanno ricevuto una missione particolare da svolgere all'interno della Chiesa. Alla luce della preghiera, e dietro il consiglio di una buona guida spirituale, si riuscirà a discernere qual è questo particolare carisma da far fruttificare, per il bene comune.Il Vangelo, infine, presenta l'apparizione di Gesù Risorto agli Apostoli durante la quale Egli effuse su di loro lo Spirito Santo, per la remissione dei peccati. Con questo dono, Gesù ha istituito il sacramento della Confessione e ha dato quindi alla Chiesa la facoltà di perdonare i peccati. Il peccato è il solo vero ostacolo che si frappone tra noi e Dio e ci impedisce di ricevere i benefici di Dio. Il peccato mortale ci toglie la vita di Grazia; il peccato veniale raffredda la nostra unione con Dio e ci rende come sordi e ciechi all'azione dello Spirito Santo che, continuamente, ci vuole richiamare e illuminare con le sue ispirazioni, e ci vuole arricchire con grazie particolari.Da questo si capisce come, per il cristiano, è fondamentale opporsi al peccato, anche al più piccolo, per vivere nella pienezza dello Spirito Santo. Per questo motivo, accostiamoci con frequenza al sacramento della Confessione, memori delle parole che il Signore rivolse agli Apostoli: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,23).

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 24] Commento: L'umanità innalzata al cielo...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later May 23, 2020 2:54


«Esulti di santa gioia, la tua Chiesa, o Padre per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo figlio asceso al cielo, la nostra umanità è innalzata accanto a te». Così ci fa pregare le liturgia in questo giorno solenne. Siamo sollecitati alla gioia, a dare lode a Dio perché Cristo ascende vittorioso e perché anche la nostra umanità è innalzata nella gloria. Il cielo che si riapre per accogliere il Figlio di Dio, si riapre anche per tutti noi. Il primo dei martiri, Santo Stefano, ci conferma in questa visione e in questa nuova speranza: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». Gli apostoli sono testimoni oculari dell'ascensione del Signore. Era stato fissato loro un appuntamento in Galilea, dopo che ripetutamente, lo stesso Signore li aveva preventivamente avvertiti della sua prossima dipartita. Il loro cuore aveva sperimentato angoscia e timore a quell'annuncio. Gesù li aveva rassicurati fino a dire loro: «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò». Ciò nonostante alcuni di loro dubitano ancora. Per secoli di storia il cielo era rimasto chiuso agli uomini, quella distanza, stabilita dal peccato, sembrava ormai incolmabile per noi legati alla terra. Gesù deve fugare ogni dubbio e non vuole nemmeno che i suoi rimangano incantati a fissare il cielo che lo sta per avvolgere e nascondere ai loro occhi. Vuole invece che nasca nel cuore di tutti la certezza che egli va a prepararci un posto e che ritornerà a prenderci. Questo è il potere che il Padre gli ha conferito, salire al cielo senza lasciarci orfani, anzi con la reale possibilità di restare con noi sempre fino alla fine dei tempi. La fede degli apostoli, così alimentata, dovrà poi essere annunciata e testimoniata al mondo intero: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Da quel giorno, da quel monte della Galilea, è sorta per il mondo una fede e una fiducia nuova: veramente ci sentiamo innalzati anche noi con Cristo, anche noi abbiamo riscoperto la nostra vera patria, l'ultimo approdo a cui tendere, dopo aver osservato gli insegnamenti di Cristo, nostra via. Ecco perché la Chiesa ci ha invitati tutti a godere di santa gioia, ecco perché cielo e terra hanno ritrovato il punto di congiunzione e gli uomini hanno visto rinascere la migliore speranza.

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Luca Prola - Giovanni 14

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later May 18, 2020 19:59


15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Luca Prola - Giovanni 14

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later May 18, 2020 19:59


15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 19 Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Trasmissione Radio
Meraviglioso! con DonP(123)

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later May 16, 2020 13:35


VI DOMENICA DI PASQUA – ANNO A con l'evangelista Giovanni e col nostro DonPCon voce di giubilo date il grande annunzio,fatelo giungere ai confini del mondo:il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia. (Cfr. Is 48,20)Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.Acclamate Dio, voi tutti della terra.Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.Se mi amate, osservate i miei comandamenti,dice il Signore. Io pregherò il Padreed egli vi darà un altro Consolatore,che rimanga con voi in eterno. Alleluia. (Gv 14,15-16)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Odiati dal mondo a motivo di Cristo | 11 Novembre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


Se vuoi piacere al mondo, devi mettere l'uniforme che il mondo vuole vedere. Se segui Cristo, Cristo ti sceglie così come sei. Ma sarai odiato, sarai odiata dal mondo. Cosa preferisci? L'uniforme del mondo, o l'amore di Cristo? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 39 min. Oggi voglio iniziare con una domanda:  da quando sei divenuto, o divenuta credente  sei più o meno “popolare”? Ti è mai capitato che un familiare,  un amico o un conoscente  abbia apertamente criticato,  osteggiato o impedito   la tua decisione di seguire Gesù? Quanto  ritrovi di te e della tua vita nelle parole di questo salmo? "Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla. Mi rendono male per bene; desolata è l'anima mia.  Eppure, io, quand'erano malati, vestivo il cilicio, affliggevo l'anima mia con il digiuno, e pregavo con il capo chino sul petto.  Camminavo triste come per la perdita d'un amico, d'un fratello, andavo chino e oscuro in volto, come uno che pianga sua madre. ...Ma, quando io vacillo, essi si rallegrano, si radunano; si raduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa.... Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo." (Salmo 35:11-15, 19) Se ti è mai capitato dopo di aver accettato Gesù come tuo Signore e Salvatore di aver sperimentato qualche tipo di pressione o di oppressione... complimenti!  Benvenuti nel club! La Bibbia definisce questo atteggiamento verso chi crede con una parola specifica (contenuta anche nel Salmo 35): שָׂנֵא - śânê (AT), μισέω - miseō (NT) = odio. Questa volta si tratta di due parole “primarie” ovvero che non derivano da altre parole, ma che sono nate  per descrivere un sentimento specifico quello che prova una persona quando detesta con tutta se stessa un'altra persona. Nel capitolo 15 del vangelo di Giovanni, poche ore prima che iniziasse la Passione, Gesù mette in guardia i suoi discepoli (e quindi anche te e me) dicendo loro  di non aspettarsi applausi dal mondo perché lo seguivano, anzi! "Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.  Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.  Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.  Chi odia me, odia anche il Padre mio.  Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.  Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: "Mi hanno odiato senza motivo".  Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.” (Giovanni 15:18-21) Oggi vogliamo farci assieme sei domande sul perché di questo odio visto che come credenti se seguiamo il comandamento di Gesù di amare il prossimo come noi stessi, e vedere come risponde Gesù alle domande attraverso questo brano di Giovanni: la prima è... 1. Perché il mondo ci odia? "Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.  Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.” (Giovanni 15:18-19) Vorrei vedere assiema a voi un filmato di un minuto dove una persona molto famosa parla di odio. La persona è Liliana Segre, ed è una delle poche sopravvissute italiane ancora in vita della shoa, dell'olocausto nazista. Durante l'olocausto furono uccise 5,9 milioni di persone... su che base? Sulla base dell'odio. La “soluzione finale”  era massimamente mirata verso gli ebrei, ma poco prima della fine della guerra si stava estendendo anche ai cristiani, soprattutto quelli protestanti, evangelici, e anche ad alcuni cattolici che denunciavano lo sterminio. Se io fossi nato trenta anni prima, nel 1932 anziché nel 62, come pastore evangelico probabilmente sarei stato messo  su un carro piombato io, mia moglie e i miei figli e spedito in un campo di concentramento. Questa è la mappa più recente che esprime quanto il mondo “odi” Gesù. Dovresti ringraziare Dio ogni secondo della tua vita per averti fatto nascere in un posto  dove puoi adorare il Signore, dove puoi riunirti liberamente. Lo faccio? Lo fai? Vuoi farti amare dal mondo? Puoi provare di uniformati al mondo; Gesù dice: "Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo." (v.19) Ma il mondo non ama le persone per quello che sono, ma in quanto le “possiede”. Perché i cristiani vengono perseguitati? Perché non portano la giusta uniforme secondo il mondo, e l'uniforme varia di temo in tempo a seconda delle tendenze politiche e delle dinamiche sociali. Alcuni mi hanno detto: “Beh, in fondo anche tu porti la “uniforme” del cristiano”. Niente di più sbagliato: Gesù non ci ha messo nessuna uniforme, infatti dice: “ ma io ho scelto voi in mezzo al mondo” così come eravamo vestiti (sia fuori sia dentro) con tutti i nostri difetti, peccati, problemi. Non abbiamo dovuto attendere di diventare perfetti per essere accettati, di aver indossato la giusta uniforme, ma siamo stati “scelti” quando eravamo ancora del mondo, mentre eravamo “in mezzo” al mondo. Cosa preferisci? Mettere l'uniforme del mondo per essere accettato, o essere accettato così come sei? Facendo questa scelta miei fratelli e mie sorelle in Cristo salirono sui carri piombati assieme agli ebrei; (circa 300.000). Facendo questa scelta oltre 4000 credenti vengono messi a morte ogni anno. Tu sei benedetto, tu sei benedetta fino ad oggi, di vivere qui. La tua scelta non comporta la morte, ma devi decidere comunque: vuoi mettere l'uniforme del mondo oppure vuoi accettare di essere stato scelto e testimoniare con la tua vita di chi ti ha scelto? App: quale abitudine “del mondo” debbo abbandonare per essere pienamente di Gesù? 2. Perché il mondo ci perseguita? “Ricordatevi della parola che vi ho detta: 'Il servo non è più grande del suo signore'. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.” (Giovanni 15:20) Avrete notato che nel brano di Giovanni Gesù non dice solamente che veniamo odiati, ma anche che veniamo perseguitati. Qui Gesù ci da due notizie: una cattiva e una buona: la cattiva notizia è che è matematico: verremo perseguitati. La buona notizia è che se parliamo di Gesù al mondo, alcuni ascolteranno. Tra i credenti che finirono nei campi, ci furono uomini e donne che, nonostante tutto, testimoniarono di Gesù, e alcuni credettero, furono salvati. Tra i 245 milioni di credenti che sono perseguitati nel mondo moltissimi continuano a parlare di Gesù nonostante le persecuzioni e alcuni ascoltano, credono e obbediscono a Gesù divenendo nuovi discepoli. Ci sono altri come noi nel mondo che attendono di ascoltare  la parola di Gesù “fino all'estremità della terra” (Matteo 28:18) Certo, l'odio ci spaventa, ci spinge a pensare “ma chi me lo fa fare a rischiare, a subire, a patire...”. Rifletti un attimo: qualcuno ha rischiato ha subito e ha sofferto in grande o in piccolo l'odio del mondo, pur di raccontarti di Gesù e salvarti! App: in quale ambito (famiglia, scuola, lavoro, amici) debbo riprendere di parlare di Gesù? 3. Perché il mondo perseguita chi opera per il bene? “Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.” (Giovanni 15:21) Che strano! Il mondo apprezza le opere dei credenti, gli ospedali in Africa, gli orfanotrofi, l'impegno verso la fame nel modo e le malattie... basta però che non diciamo “per chi” lo stiamo facendo. Finché facciamo opere buone come anche altri altri  fanno tutti ci applaudiranno ma non appena diciamo  che lo facciamo per amore di Gesù persino il buono che facciamo viene rigettato. Allora diventiamo “visionari”, fondamentalisti, intolleranti, illusi; ci dicono che Dio non esiste, che siamo presuntuosi, che vogliamo avere ragione sempre noi, che non è vero che Gesù è la sola via. Eccetera eccetera... Perché accade questo? Gesù che lo spiega nei versetti che seguono...(ma prima la app...) App: cosa debbo fare/fare di nuovo e non faccio perché sono stato criticato/a pesantemente? 4. Perché il mondo odia Gesù? “Chi odia me, odia anche il Padre mio.  Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.” (Giovanni 15:23-24) Ammettere che Gesù operi in questo mondo attraverso lo Spirito Santo e attraverso i suoi discepoli sarebbe ammettere che Dio esiste davvero che opera nel mondo e che ama il mondo. Chi odia Gesù odia anche Dio; non è possibile amare Dio ed odiare Gesù le opere che Gesù ha fatto testimoniano del Padre, le opere che i credenti fanno testimoniano del Padre e del Figlio. E se io ammetto che le tue opere le stai facendo perché Gesù te lo chiede devo ammettere che Dio esiste... e, per il mondo, questo è inaccettabile. Gesù descrive questa situazione con un linguaggio molto eloquente: "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. (Matteo 10:16) App: a quale persona debbo rammentare che solo tramite Gesù può essere salvato? 5. Perché accade tutto questo? “Ma questo è avvenuto affinché sia adempiuta la parola scritta nella loro legge: 'Mi hanno odiato senza motivo'.” (Giovanni 15:25) Quale è il piano di tutto ciò? Perché Gesù lo permette? Perché non può fare in modo che ciò che facciamo venga accettato ed apprezzato? Lui è onnipotente, lo potrebbe fare benissimo! Sapete, vero, a quale brano si stesse riferendo Gesù quando diceva che nella Legge era scritto “mi hanno odiato senza motivo”? Al Salmo 35! Al salmo che abbiamo letto all'inizio! Nel Salmo 35 Davide riflette  sul perché gli accade tutto il male; si chiede: “Perché rifiutano tutto il mio bene?” “Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né strizzino l'occhio quelli che m'odiano senza motivo.”(Salmo 35:19) La risposta a Davide arriva con comodo... un migliaio di anni dopo... per bocca di Gesù: “ Davide, succedeva perché tu stavi servendo me, e servendo me stavi andando contro il mondo, non avevi l'uniforme giusta, stavi parlando loro di un solo Dio, di una sola via, di una sola salvezza... Per loro era davvero troppo, non potevano accettarlo!” Tu ed io siamo l'adempimento di quello che Davide si chiedeva senza avere risposta... Per noi è facile capire, ora,perché  Gesù ce lo spiega... Ma c'è voluta una bella dose di fede nel credere che Dio avrebbe spiegato prima o poi, perché veniamo perseguitati, di attendere l'arrivo di Gesù. Gesù disse a Tommaso:  «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» (Giovanni 20:29) 6. Chi parlerà al mondo di Gesù? “Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. “ (Giovanni 15:26-27) Certo, che messa così, potrei sentirmi, per così dire, un po' “sotto pressione”... “Io che sono l'adempimento di una profezia di Davide devo provvedere a convertire  con le mie parole il mondo”. Guardate il versetto: chi si occuperà di testimoniare al mondo di Gesù? Lo Spirito Santo continuerà a parlare al mondo di Gesù. Noi non saremo da soli, ma saremo dei collaboratori nell'opera di testimonianza. "anche voi mi renderete testimonianza" (v27) Non solo noi, ma ANCHE noi, noi assiema a qualcun altro molto più potente. Noi dovremo affiancare l'opera dello Spirito, lo sforzo maggiore lo sopporterà, come sempre Gesù, sotto forma di Spirito Santo App: quali attività personali o di chiesa farò per rendere testimonianza a Gesù? Conclusione Perché Gesù ha voluto che noi sapessimo che saremo odiati? Mica è una bella notizia da dare ad un amico! Avrei preferito risparmiarmela e vivere contento sperando non toccasse a me! Sapete, Gesù lo sapeva  che avrei avrei avuto questa reazione! Per questo, alla fine del suo discorso aggiungerà questa frase: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo". (Giovanni 16:33) L'enfasi dell'intero brano  non è che il mondo ci odia, e nemmeno che ci perseguita; quella è una profezia,  è chiaro, è logico, succederà. Ma sulla realtà che IO sono testimone di Cristo, non senza difficoltà non senza costo, non senza prezzo. Ma con la certezza che Gesù ha già vinto... e io assieme a lui... Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Pentecoste - Anno C (Gv 14,15-16.23-26)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jun 5, 2019 5:23


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5628OMELIA PENTECOSTE - ANNO C (Gv 14,15-16.23-26)Oggi è il giorno della Pentecoste, il giorno della discesa dello Spirito Santo. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, gli Apostoli erano riuniti nel Cenacolo con Maria, la Madre di Gesù, e improvvisamente discese su di loro, sotto forma di lingue di fuoco, lo Spirito Santo, la terza Persona della Santissima Trinità. Gesù aveva promesso ai suoi Apostoli che non li avrebbe lasciati orfani e aveva detto loro: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). Questa promessa si è realizzata proprio nel giorno della Pentecoste.La prima lettura di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli, descrive quel giorno, nel quale fu formata la Chiesa. A Nazareth, lo Spirito Santo era disceso sulla Vergine Maria per formare il corpo di Cristo; nel Cenacolo a Gerusalemme il Paràclito discese per formare il Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa. Prima della discesa dello Spirito Santo, gli Apostoli erano timidi e timorosi, non osavano predicare al popolo; mentre, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, essi iniziarono a predicare con coraggio, e così fecero fino alla suprema testimonianza del martirio.Nel giorno di Pentecoste, che era già una festività giudaica, erano riuniti a Gerusalemme ebrei giunti da diverse parti del mondo allora conosciuto. Alcuni venivano dalla Mesopotamia, altri dalla Cappadocia, dall'Egitto e dall'Arabia. La cosa più sorprendente fu che ciascuno di loro sentì predicare gli Apostoli nella propria lingua. Fu chiaramente un miracolo che indicava come il Vangelo doveva essere predicato in tutto il mondo, fino a raggiungere gli estremi confini della terra. Nella loro predicazione, gli Apostoli erano istruiti interiormente dallo Spirito Santo. Gesù lo aveva detto chiaramente: «Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26).Lo Spirito Santo lo abbiamo ricevuto in dono anche noi. Lo abbiamo ricevuto già con il Battesimo, ma è soprattutto con la Cresima che il Paràclito è disceso su di noi e ci ha arricchiti con i suoi Sette Doni. Lo Spirito Santo è il nostro Santificatore. Lo dobbiamo pregare frequentemente, affinché, come dice san Paolo nella seconda lettura, non ci facciamo dominare dalle opere della carne (cf Rm 8,8), ovvero dal peccato che continuamente ci minaccia. Sarà una cosa molto bella ripetere ogni giorno, magari al mattino, la bella Sequenza allo Spirito Santo che abbiamo recitato prima della lettura del Vangelo. Con questa stupenda preghiera abbiamo domandato al Paràclito che ci invada nell'intimo del nostro spirito, che lavi la nostra anima, che la irrighi se arida, che la sani se piagata, che la scaldi se gelida. Recitiamo questa Sequenza con amore e attenzione.La parola Paràclito, con cui è chiamato lo Spirito Santo, significa Consolatore. Egli ci consola nelle nostre miserie e guida la nostra preghiera, ispirandoci ciò che è bene domandare al Padre. Lo Spirito Santo arricchisce la nostra anima con i suoi Sette Doni, che ci fanno essere dei santi cristiani. Essi sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla nostra preghiera per giungere a maturazione. Nella vita dei Santi possiamo vedere il loro pieno sviluppo.Il primo dono è la Sapienza, che ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio, e ci dona il gusto inesprimibile di Dio e delle realtà divine; poi abbiamo il dono dell'Intelletto, che ci consente di approfondire le verità della nostra Fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; segue poi il dono della Scienza, che ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna delle creature un riflesso di Dio; poi abbiamo il dono del Consiglio, che, nei momenti più importanti, ci suggerisce la decisione giusta da prendere secondo la Volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; vi è inoltre il dono della Fortezza che ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; in seguito, c'è il dono della Pietà che perfeziona il nostro amore e lo dilata oltre l'umana ristrettezza, per poter così amare Dio e il prossimo nostro fino all'eroismo; infine, abbiamo il dono del Timor di Dio, che ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio.Preghiamo con fiducia lo Spirito Santo che questi piccoli semi, nella nostra vita, giungano a perfetta maturazione.

Commento al Vangelo del giorno
VI Domenica del Tempo di Pasqua. C

Commento al Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Apr 30, 2016 22:37


Il compimento del Mistero Pasquale del Signore è l’effusione dello Spirito Santo, che, colmando il nostro cuore, non delude la speranza e ci fa partecipi della natura divina. “Dimorare” in Dio e “rimanere” nell’amore di Gesù è, concretamente, “osservare la sua Parola” che, secondo l’originale greco, è un custodire dinamico, lo stesso di Maria che custodisce e mette insieme tutti gli eventi della sua storia straordinaria, meditandoli nel suo cuore.E’ “un custodire per far crescere”, nella fecondità che suppone un processo di maturazione. E’ la custodia di chi “accoglie” i comandamenti ascoltando la predicazione. Ogni comandamento illumina e dà pienezza a ciascun aspetto della vita; “osservandoli”, possiamo rimanere in Cristo in ogni momento, custodendo la sua opera in noi.Come fu in quel pomeriggio per Giovanni e Andrea che andarono e videro dove Gesù abitava “rimanendo” presso di Lui, anche noi possiamo andare da Lui negli eventi concreti in mezzo ai quali sorge la sua “dimora” nella quale “rimanere” presso di Lui. Uscendo con la fidanzata, con il testo di algebra o di anatomia dinanzi agli occhi, cambiando pannolini o passando l’aspirapolvere, al mercato o sulla metropolitana, in una riunione di marketing o imbottigliati nel traffico dell’ora di punta, ogni luogo è quello giusto per dimorare in Cristo.E’ pur vero che ogni giorno sperimentiamo i nostri limiti. Per questo ci è necessario un Consolatore che che “ci ricordi” le parole del Signore nei momenti in cui il demonio, come fece con Adamo ed Eva, ci tenta per farci disobbedire ad esse e così scappare dalla storia dove è posta la “dimora” di Dio con noi.Nell’Antico Testamento la “Dimora” (in ebraico “mishkan”) aveva ospitato l’Arca nel deserto dove Dio “abitava” con il suo Popolo. Essa era una struttura mobile in legno, tutta rivestita d’oro, ricoperta di teli di lino pregiato: il bisso o “lino fine” che nell’Apocalisse e’ il tessuto con cui é rivestita la Chiesa, sposa dell’Agnello, mentre la “porpora”, che nell’antichità era il colore dei vestiti indossati dai principi e dagli alti personaggi, è la stessa che ha rivestito Cristo durante il processo che lo ha condannato alla Croce.L’origine dell’architettura come quella del culto risale all’incontro decisivo del Sinai, dove il Popolo ha visto Dio e non è morto, e, dopo un lungo cammino iniziato con Abramo, ha ricevuto le Tavole dell’Alleanza, la “Berit”, che divenne il sigillo nuziale di un’appartenenza e un’intimità esclusive. E’ stata l’iniziativa di Dio a far sorgere nel Popolo il desiderio e la volontà di osservare ciascuna delle Dieci Parole che costituiscono il cuore dell’Alleanza; all’origine dell’ascolto obbediente vi è l’amore gratuito di Dio.L’agire morale dell’uomo scaturisce dall’Alleanza come da una sorgente inesauribile di libertà: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto dalla condizione di schiavitù” (Es. 20,2). Per questo nel cuore della Dimora vi era l’Arca dell’Alleanza dove erano collocate le due tavole con incisi i comandamenti; esse erano chiamate “la Testimonianza” (‘edut), che indicava, secondo la cultura orientale, le clausole di un trattato imposto da un sovrano al suo vassallo.Coraggio fratelli, perché tutto quello che era profetizzato nell’Arca Gesù lo ha compiuto per noi suoi vassalli: basta “accogliere i suoi comandamenti” perché Gesù viene anche oggi a compierli in noi. Nella sua carne ha posto la Dimora di Dio tra gli uomini, annunciando e compiendo le Parole dell’Alleanza sino all’ultimo iota. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna Alleanza.“Accogliendo” il suo Spirito attingeremo forza e vigore per vivere ogni alleanza della nostra vita: tra gli sposi, con i colleghi e gli amici, con i fidanzati e i parenti, perfino con i nemici, perché si realizzerà in noi quanto fece Mosè quando “prese l’olio dell’unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacro'” (Lv. 8,10). L’olio dello Spirito Santo che ha consacrato la Dimora e poi ha unto Gesù per accompagnarlo nella sua missione, unge oggi ciascuno di noi (cristiani – unti – cristi); come un profumo soave pervade ogni aspetto della nostra vita come ogni angolo della Dimora e dell’esistenza di Gesù.Così lo Spirito Santo custodisce in noi la memoria della vita di Cristo “ricordandoci” nei momenti opportuni le sue Parole che illuminano gli eventi. Hai un problema con tuo marito? Ecco lo Spirito Santo che ti “ricorda” come Gesù ti ha amato, difendendoti così dalle menzogne del demonio per muoverti verso l’altro nello stesso amore. Lo Spirito Santo, infatti, “si manifesta ai discepoli e non al mondo” proprio per “testimoniare” a ogni uomo la “presenza” di Dio tra di loro. Per questo nulla può turbare un cristiano: ovunque e in ogni circostanza, l’Arca dell’Alleanza fa presente Dio in lui attraverso la vita eterna conquistata da Cristo che lo rende più che vincitore nelle tentazioni e nei combattimenti di ogni giorno.

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La grazia di Dio vista nel Consolatore

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Play Episode Listen Later Jun 1, 2015 45:00