Podcasts about toccare

Nel cuore del quartiere Castello, “L'ultima nota” racconta tre minuti di punk, solitudine e identità. Ciro Iaia, volto dell'underground cagliaritano, guida un cast sorprendente in un viaggio visivo che unisce realtà e finzione, poesia e disincanto, memoria e redenzione. Il 29 aprile 2025, al Su Tzirculu, i fratelli Pili hanno presentato in anteprima “L'ultima nota”. La stampa ha accolto il cortometraggio con attenzione e silenzio. Il film dura tre minuti. È rapido, diretto, intenso. Roberto Pili firma regia, fotografia e sceneggiatura. Francesco Pili produce e coordina. I due fratelli scelgono Castello, cuore storico di Cagliari, come unico set. Protagonista è Ciro “Cyrus” Iaia. È una voce storica del punk sardo. Ha guidato i Wicked Apricots e i Cyrus Gang. Qui interpreta sé stesso. Con dolore. Con verità. «È un mix di realtà e finzione», dice Iaia. «Toccare le emozioni vere è difficile. Ma qui ci siamo riusciti». Il suo volto attraversa i vicoli. Ogni inquadratura racconta qualcosa. Un addio. Un ricordo. Una ferita. Il cast lo affianca con forza. Virginia Chessa, attrice teatrale, debutta sul grande schermo. Interpreta un personaggio tormentato. «Girare a Castello mi ha aiutata», spiega. «È il mio quartiere. Lo sento dentro». Gisella Trincas, presidente dell'A.S.A.R.P., appare in un ruolo oscuro. «Non sapevo cosa aspettarmi», racconta. «Ma le emozioni mi hanno travolta». Cristina Argiolas completa il cast. La sua presenza dona equilibrio e intensità. Il corto parteciperà a “Tre minuti per raccontare Cagliari”. È stato pensato per questo. «Volevamo una forma breve, ma densa», dice Francesco Pili. «Ciro ha superato le aspettative. Virginia è stata una rivelazione. Gisella ha portato profondità». Roberto Pili dirige con stile asciutto. Lascia parlare i silenzi, i volti, le strade. «Ciro è autentico», afferma. «Rappresenta una Cagliari che cambia, ma non dimentica». “L'ultima nota” è un viaggio breve ma potente. Parla di musica. Di dolore. Di memoria. Ogni nota pesa. Ogni sguardo resta. Castello non è solo sfondo. È anima viva del racconto. I vicoli respirano. Raccontano. Il corto si chiude come un brano punk. Forte. Sincero. Poi, il silenzio.

Do you know how to use the verb toccare in Italian? It can have several meanings. Listen to this audio to discover how to use toccare effectively, depending on the context and situation! :)Read the script here:___________________________You can book a trial lesson with me by writing an email at: ilalazed@gmail.com or on:www.ilazed.comlanguatalk__________________________You might be interested in:Ausiliari con i verbi modali:audioscriptFare o rendere?audioscriptParla in modo più forbitoaudioscriptChiedere e rispondere in italianoaudioscript_____________________On my website: ilazed.comfree exercisestips for learning Italianexplanation of the Italian languageinfo and curiosity about the Italian culture___________________________Follow me on my socials:https://www.facebook.com/italianwithilazed/https://www.instagram.com/ila_zed/https://twitter.com/ila_zedhttps://www.pinterest.it/ilalazed/

Il cinema è l'arte del vedere per eccellenza. Avvicinare le personecieche e ipovedenti a un mondo fatto prevalentemente di immagini può sembrare un'idea irrealizzabile, perfino una follia. In realtà, tutto sta nel trovare gli strumenti adatti e la giusta chiave interpretativa. Il Museo Nazionale del Cinema, che ha sede nell'edificio simbolo di Torino (la Mole Antonelliana), ha da tempo preso sul serio la sfida dell'inclusione, rendendo accessibili molti dei suoi contenuti. Ora la collaborazione con la nostra Unione Ciechi diventa ancora più stretta e fattiva. Ne parliamo con Paola Traversi (coordinatrice ufficio mostre del Museo Nazionale del Cinema) e Christian Bruno (Consigliere UICI Torino con delega al settore cultura).

Mary Jo approfondisce con voi lo studio sui danni provocati dallo scrolling del telefono appena svegli

durée : 00:09:21 - Toccare : Claudia Chan - La pianiste Claudia Chan publie un deuxième album au label B-Records : intitulé Toccare, ce nouveau disque regarde vers l'Italie en réunissant des compositeurs et des compositrices du XXe et du XXIe siècle : Salvatore Sciarrino, Sylvano Bussotti, Francesco Filidei, Simone Cardini et Giulia Lorusso

durée : 00:09:21 - Toccare : Claudia Chan - La pianiste Claudia Chan publie un deuxième album au label B-Records : intitulé Toccare, ce nouveau disque regarde vers l'Italie en réunissant des compositeurs et des compositrices du XXe et du XXIe siècle : Salvatore Sciarrino, Sylvano Bussotti, Francesco Filidei, Simone Cardini et Giulia Lorusso

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✨ Il Mondo Reale non ha passato. Concediti di essere Come Sei, pieno di gioia, adesso✨Lezione numero 289 del libro Un corso in Miracoli.lascia che l'esercizio sia semplicemente un inizio… e lascia che ti venga mostrato come proseguire, senza giudizio e senza aspettativa.Questo è un viaggio di spiritualità universale, che non ha niente a vedere con la religione. È una lettura per riconoscere sè stessi e vivere la Vita con pienezza e senza pesi inutili ed illusori.Trovi il testo della lezione nel profilo IG @Leggendomiracoli.Se desideri, puoi condividermi qui la tua esperienza, ora mi è possibile rispondere.Buona continuazione di viaggio in questa seconda parte ✨Letto da @gloria.dalio

Continuiamo a riflettere sulle relazioni intenzionali, una priorità di Gesù, attraverso le parole di Giovanni nella sua prima lettera. Nell'episodio sarai sfidato a considerare con il "sentire" e "vedere" influenzi il tuo contemplare e toccare. Se non sei ancora iscritto alla newsletter clicca a questo link: https://www.grandemandato.it/

Continuiamo il magico viaggio alla scoperta di Nintendo: forse il brand che più di tutti ha contribuito a creare una nuova categoria di prodotti! Ha disegnato mondi e personaggi indimenticabili. Una nuova fase è alle porte: l'azienda giapponese è chiamata a combattere su più fronti e un uomo è pronto a tutto pur di non far crollare l'impero di famiglia. Ascolta il podcast di approfondimento BRANDY - https://shorturl.at/1roWe Iscriviti al canale YouTube - https://bit.ly/3V0UMXE

Dal Vangelo secondo GiovanniLa sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.Commento al Vangelo di Don Federico Suria (Pucci), sacerdote della diocesi di Mondovì

quando discutiamo di polizia e autobus, ci ascoltiamo un bello notizie primaverile e ci immergiamo con Dindini della Cedola e con gli ascoltatori nel mondo dei fondi personali

Raschiare il fondo è toccare il fondo

Descrizione: Se siete in cerca di avventure educative per i vostri bambini, il Children's Museum di Verona è il luogo perfetto per passare una giornata diversa dal solito, in un contesto di gioco e di scoperta per tutta la famiglia. #FamilyPlanet - Puntata 13 - Stagione 4 in collaborazione con Rossella di ⁠⁠⁠⁠⁠⁠www.familyplanet.it⁠⁠⁠⁠⁠⁠ ⁠⁠⁠⁠⁠⁠Ascolta la WebRadio qui⁠⁠⁠⁠⁠⁠ Visita il nostro sito ⁠⁠⁠⁠⁠⁠www.gorgoradio.it

Sto pięćdziesiąty dziewiąty odcinek z szybkiej serii ESPRESSO, w którym dowiesz się jak powiedzieć, że przyszła czyjaś kolej.

Maurizio Bettini"Festival del Classico"Circolo dei Lettori, Torinohttps://festivaldelclassico.it/https://circololettori.it/Domenica 4 Dicembre, ore 15:00"I mercanti dell'età dell'oro"Labor improbus e commercio mutocon Maurizio Bettini // filologo classicoSembrerebbe che l'età dell'oro non abbia conosciuto il commercio, è infatti solo dopo che Iuppiter introdusse il labor improbus – con le artes necessarie a sopperire ai bisogni degli uomini, come racconta Virgilio – che è comparso nel panorama del lavoro umano. In realtà, nell'età dell'oro ce n'era una forma alquanto peculiare, in cui il lavoro del mercante era ridotto all'essenziale: il commercio muto.Maurizio Bettini"Roma, città della parola"Einaudi EditoreIhttps://www.einaudi.it/l ruolo dell'oralità all'interno della società romana. Il nuovo libro dell'importante antropologo del mondo classico.«Tirando le orecchie a qualcuno si può dunque rammentargli di comportarsi da filosofo, ovvero, forse ancora piú saggiamente, di godersi la vita: come nel caso della Morte che viene a "tirarci le orecchie" dicendo "vivete, sto per arrivare!". Toccare le orecchie, tirarle, costituiva insomma la traduzione gestuale dell'admonere, del "far ricordare". Di questo gesto rammemorativo possediamo anche rappresentazioni visive, come il grazioso cammeo che reca incisi un orecchio e una mano che con due dita ne stringe il lobo: la scritta che accompagna l'immagine recita in greco mnemóneue, "ricordati"».Secondo Plinio il Vecchio, se la vitalitas dell'uomo risiede nelle ginocchia, la memoria risiede «nell'orecchio». Relegare questa affermazione nello sgabuzzino delle curiosità sarebbe un errore. «La memoria dell'orecchio» infatti ha l'immediato potere di svelarci uno dei fattori determinanti nella formazione della cultura romana, la parola parlata. I Romani cioè, e molte altre testimonianze ce lo confermano, sono ancora consapevoli del fatto che i costumi, le norme, i rituali, il ricordo del passato si tramandano (e si ricostruiscono) per via aurale. Come recita un proverbio ghanese «le cose antiche stanno nell'orecchio». A Roma non solo la produzione letteraria, ma anche il diritto, la pratica dello ius, viveva di «parola parlata», tanto che ai caratteri dell'alfabeto essa oppose spesso un'abile resistenza. E che dire del destino, concepito non come una «porzione» di vita (móira), alla maniera dei Greci, ma come una «parola», fatum, pronunziata dall'una o l'altra divinità? Perfino la norma indiscutibile e suprema che regolava il giusto e l'ingiusto, il lecito e l'illecito, ossia il fas, traeva origine da questa sfera: fas est, celebre e solenne locuzione romana, altro non significava se non «è parola che», proprio come molti secoli dopo si dirà «sta scritto che». Anche a Roma, però, la parola è soprattutto un evento sonoro. Come rivela la meravigliosa tessitura di «armonie foniche» che avvolgeva gli enunciati della produzione poetica, religiosa e giuridica di Roma arcaica: «armonie foniche», cosí le definí il grande Ferdinand de Saussure, che fu tra i primi ad appassionarsene.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

John Mack is an American artist, photographer, author and founder of Life Calling. A frequent speaker at conferences and universities on the subjects of technology, awareness and consciousness, Mack's examination of these topics recently culminated in A Species Between Worlds: Our Nature, Our Screens, an interactive visual art experience and month-long Forum exploring humanity's current migration from the natural world to the virtual world. It was live in New York through September 2022. In this episode we discuss "A Species Between Worlds" and the moral lessons that it shares. We cover the role of technology tools in our lives, and how it distorts our relationship with nature. We also discuss how our psyche is also a tool, which shapes our lived experience. Mack argues that the only way to reshape our relationship with technology is to first reshape the relationship that we have with ourselves, so that we can live fully, uninhabited by the preconceptions of our mind. Mack was born in 1976 in New York City. Under Life Calling, Mack recently published Notes to Selfie: Bits of Truth in a Phoney World, a volume of thoughts and aphorisms, and a collection of poetry, A Land Between Worlds: The Shifting Poetry of the Great American Landscape. He was an honoree of The Explorer's Club 50: Fifty people changing the world who the world needs to know about. Mack has also served as an adjunct lecturer for the Graduate program at IADE in Lisbon, Portugal. For years John has expressed concern over the effects on humanity in the wake of the rapid proliferation of smart-devices. A vanguard in advocating research, activism, and awareness around their unmitigated use, John founded Life Calling, a nonprofit organization whose mission is to help us all live fulfilled lives in the Digital Age while retaining our humanity and personal autonomy. It aims to empower humanity through a dynamic series of activations, campaigns, exhibitions and public programming, to help generate a more balanced, nuanced and thoughtful perspective for us all in the Digital Age. For more from John: www.life-calling.org For more on A Species between Worlds: www.ASpeciesBetweenWorlds.com Freedom Matters Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Tanya Goodin is an author, broadcaster, pioneering thinker and campaigner on digital wellbeing and tech ethics - founder of the digital detox movement Time to Log Off and host of the ‘It's Complicated' podcast. Her game-changing books on our relationship with technology, ‘My Brain Has Too Many Tabs Open', ‘Off' and ‘Stop Staring at Screens', are published in ten languages worldwide. In this episode we discuss many of the lessons that she has learnt about the costs of using technology. We discuss: - The elephant on the zoom - Technoference - Tech-life balance - And one very important question - is technology always the answer? She hasn't always been a ‘digital canary'. As an award-winning digital entrepreneur and instinctive trend spotter, Tanya spent two decades running one of Britain's first digital businesses. Her mission now is to make today's tech issues accessible to users and consumers, so they can consciously manage their digital lives. Tanya is a Fellow of the Royal Society of Arts, a graduate of the University of Oxford, and currently researching for a Masters in Artificial Intelligence (AI) ethics at the University of Cambridge. Websites: www.tanyagoodin.com and www.itstimetologoff.com Twitter handle @tanyagoodin Book link My Brain Has Too Many Tabs Open: How to Untangle Our Relationship with Tech Podcast: Digital Detox Resources, Research and Retreats | Time To Log Off Freedom Matters Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Henry Shapiro is co-founder at Reclaim.ai, an intelligent calendar assistant and time management platform used by over 13,000 companies worldwide. In this conversation we talk about some of the practical ways in which time constrains us, and how to manage those constraints. We discuss: the importance of shifting from a task to a priorities-based approach to managing time how good time-management requires facing up to our constraints how to manage the balance our own demands with those of others the importance of allocating time for good habits how AI can help us with time, and where it can go too far Prior to founding Reclaim, Henry was VP and GM of Product Management at New Relic, where he led development of observability solutions for tens of thousands of customers. Find out more: Reclaim | Smart Scheduling for Busy Teams Freedom Matters Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Paolo Scquizzato"Torino Spiritualità"https://torinospiritualita.org/Radicati tra terra e cielosabato 1 ottobre 2022 ore 11.30 | Aula Magna della Cavallerizza Realecon Pablo d'Ors, sacerdote e scrittore e Paolo Scquizzato, sacerdote e scrittoreIl corpo che si siede in raccoglimento, la schiena eretta, le ginocchia piegate… un radicamento tra terra e cielo che diventa via d'accesso alla presenza, per provare finalmente a raggiungersi. La meditazione è un cammino di ricongiungimento che si percorre da fermi, come ben sanno Pablo d'Ors, autore di quel gioiello sulla meditazione che è Biografia del silenzio e Paolo Scquizzato, che da anni conduce gruppi di meditazione silenziosa. Un incontro di sapienze ed esperienze, per intuire il vero dietro all'illusione.Toccare il cielo con un ditoLa felicità a portata di pelledomenica 2 ottobre 2022 ore 12 | Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Cameracon Paolo Scquizzato, sacerdote e scrittoreVenire a contatto con il mondo attraverso la pelle è il primo modo di conoscerlo. Una conoscenza limitata e tuttavia indispensabile, perché è toccando le cose che le facciamo esistere, mentre ciò che non può essere toccato con mano cede al sospetto d'irrealtà. E tuttavia il tatto si ostina a voler superare la fisicità, divenendo metafora: toccare il cielo con un dito, toccare il fondo, toccare il cuore… Ma il vero slancio metafisico del tatto è nella dimensione dell'amore: è il contatto dei corpi degli amanti che, nel superamento della dualità e nell'esperienza dell'uno, assurge al trascendente.Paolo Scquizzato"La ferita e la luce"40 meditazioni per spiriti inquietiEffatà Editricehttps://editrice.effata.it/Un filo rosso tiene legati questi quaranta brani del Vangelo: la forza dirompente di un annuncio rivoluzionario che è stato sempre più insabbiato e trasformato nel corso del tempo. Gesù ha rovesciato le categorie religiose: la legge, l'osservanza, il merito, il sacrificio diventano valori negativi, perché l'uomo, agli occhi di Dio, è prezioso a prescindere. Protagonisti di queste pagine del Vangelo, ma assolutamente paradigmatici di tutti i vangeli, sono l'accoglienza, il perdono, il servizio, la cura verso gli altri – tutti gli altri – in una parola l'amore incondizionato. E don Paolo Scquizzato ci guida con entusiasmo e passione lungo un viaggio, cui prendono parte decine di teologi, scrittori, poeti, filosofi che danno il loro contributo spirituale e intellettuale per definire la cornice entro cui si collocano le nostre esistenze, il nostro essere e il nostro modo di vivere, il nostro io con tutte le sue zone d'ombra e il nostro stile di vita, le nostre ferite e la nostra luce.Dall'Introduzione di Elisabetta Pauletti«Finché siamo inquieti possiamo stare tranquilli»Julien GreenIL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

This week, we welcome Randima Fernando. Randy works at the intersection of technology, mindfulness and social impact, helping to find ethical solutions to hard problems. Here's a co-founder of Center for Humane Technology (CHT), a nonprofit whose mission is to align technology with humanity's best interests. The Center for Humane Technology was featured in the Emmy winning film, The Social Dilemma, which has been seen by over a hundred million people globally. This episode is the first in our new series on the tools that we use, where we discuss, how technology mediates our lived experiences. In this wide ranging conversation, we delve into some of the systemic issues of the technology industry today, which are now shaping the way that we live. We discuss how business incentives, not human interests, govern design, how no tools are created neutral and why we all, users and designers alike, need to understand what thriving means to us so that we can live these values, eyes wide open, in the tools that we create and use. Randy was previously the founding Executive Director at Mindful Schools, a nonprofit that has taught mindfulness to millions of kids and over 50,000 educators worldwide. Before that, Randy led many award-winning projects and authored 3 books on 3D graphics over seven years at NVIDIA, where he was also inaugural board member of the NVIDIA Foundation. Randy also serves on the board of Spirit Rock Meditation Center. CHT offers several helpful resources: Their free online course, Foundations of Humane Technology, helps product teams create technology that treats attention and intention as sacred, protects well-being, and builds our collective capacity to address humanity's most urgent challenges. (https://www.humanetech.com/course) Their podcast, Your Undivided Attention, has over 14 million downloads, and explores the incredible power that technology has over our lives — and how we can use it to catalyze a humane future. (https://www.humanetech.com/podcast) Their free Youth Toolkit helps youth ages 13-25, as well as their parents and teachers, navigate—and push to change—a broken social media environment. (https://www.humanetech.com/youth) Freedom Matters Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Freedom Matters music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week on Freedom Matters we are taking a break from recording, and sharing with you instead an episode from one of our favourite podcasts, Digital Habit Lab from Mind Over Tech. Hosted by Menka Sanghvi, this podcast welcomes guests from different walks of life to observe how we use tech; reflect on how it sometimes uses us; and experiment on ways to make sure it is actually helping us to do what we most value in life. In this episode, Menka interviews Tiu de Haan, a ritual designer, creative facilitator, idea doula and ‘serendipiter'. She curates and creates experiences designed to shift your perspective to see the wonder in the world, helping people to birth their creative ideas and design their own unique path filled with moments of meaning. They discuss the question: Why is it so hard to be intentional in our digital activity? In exploring this question, Menka and Tiu talk about how easily we get into routines (repeated behaviours) that we may even become addicted to, and how rituals can help shift this. A ritual creates a pause in our routine activity, elevating a moment into something bigger and more meaningful. Tiu describes ritual as a “container for emotion, reflection, transition, and sometimes celebration” - a subject she has talked about in more depth in her TED Talk. Find more episodes from the Mind Over Tech podcast, Digital Habit Lab here: https://www.mindovertech.com/digital-habit-lab/podcast/ Try a Digital Habit Lab experiment: https://www.mindovertech.com/digital-habit-lab/ Watch Tiu's TED talk: https://www.youtube.com/watch?v=umdZIyriW-U == Freedom Matters Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Freedom Matters music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we speak with Ingrid, a designer and author whose groundbreaking work reveals the hidden influence of our surroundings on our emotions and wellbeing. As a former design director at IDEO, author of Joyful: The Surprising Power of Ordinary Things to Create Extraordinary Happiness, and the founder of the website The Aesthetics of Joy, she empowers people to find more joy in life and work through design. Her immensely popular TED talk “Where Joy Hides and How to Find It” has been viewed more than 17 million times. I really enjoyed this conversation with Ingrid, where we get to understand: What joy is How our environment's influence joy Why conflicting emotions can spark creativity, and How joy has helped her to build resilience through her life Ingrid has been featured as an expert on design and joy by outlets such as The New York Times, The Guardian, Wired, Real Simple, The Atlantic, the Today Show, HGTV Magazine, and Fast Company. She has over fifteen years of experience in design and branding, having led design programs for Target, Condé Nast, Eileen Fisher, American Express, Kate Spade, Diageo, Pepsico, and the US government, among others. She was a founding faculty member in the Products of Design program at the School of Visual Arts in New York City. Her design work has been exhibited at imm cologne in Germany. Lee holds a Master's in Industrial Design from Pratt Institute and a Bachelor's in English and Creative Writing from Princeton University. She loves pancakes, polka dots, and rainbow sprinkles, and has an extensive repertoire of happy dances for any occasion. Read more: The Aesthetics of Joy by Ingrid Fetell Lee https://aestheticsofjoy.com/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

James Hamilton Hibbard is a Northern California-based writer and former professional cyclist who studied philosophy at the PhD-level. His philosophical memoir, THE ART OF CYCLING: Philosophy, Meaning, and a Life on Two Wheels (Quercus/ Hachette Australia), explores questions of embodiment and meaning in our increasingly detached and virtual society, and was shortlisted for The Sunday Times 2022 British Sports Book of the Year, Cycling. In this conversation we discuss: - His journey as a professional athlete - His views on the history of philosophy and the guidance that it brings - How his experience cycling has helped him to understand philosophy better - How elite sport prepares you for life A former UCI professional road cyclist with the Shaklee and HealthNet teams, and member of the United States National Team, James has written extensively on the sport of cycling for outlets including velonews.com and cyclingnews.com and has been selected for writing residencies and received grants from Tin House and PEN America. James is a graduate of the University of California, Santa Cruz and worked on his Ph.D in philosophy at DePaul University. You can find out more about James at: jameshamiltonhibbard.com To order the book: https://www.quercusbooks.co.uk/titles/james-hibbard/the-art-of-cycling/9781529410273/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Perché non aiutare gli altri e lasciarli toccare il fondo può essere la cosa migliore da fare? Perché quel che proteggi, lo rendi fragile. Con Don Moreno Filipetto abbiamo commentato questa frase tratta dal mio nuovo libro “Psicologia a Strappo”.

In this episode, we welcome Sharath Jeevan OBE, one of the world's leading experts on intrinsic motivation, direction and potential. He is the Executive Chairman of Intrinsic Labs and author of groundbreaking smart thinking book Intrinsic. In this episode we discuss why we are experiencing a crisis of motivation, where external motivators like money and status fall down, the value of intrinsic motivators, autonomy, mastery and purpose, and how we all have the opportunity to reset the direction of our lives for the better. This episode is part of our mini-series on 'Self' where we explore how our technology impacts some of the most important aspects of being human. In this series we speak with Krista Tippett, creator of On Being, Susie Alegre, human rights lawyer and author of Freedom to Think, L M Sarcasas, renowned commentator on technology & society, Casey Swartz, author of Attention, A Love Story, Jillian Horton, MD, author of We Are All Perfectly Fine and Sharath Jeevan OBE, motivation expert and author of Intrinsic. To find out more about Sharath: https://www.intrinsic-labs.com/ To read Intrinsic: https://www.amazon.com/Intrinsic-re-ignite-inner-drive-rewards-based-ebook/dp/B08B4HP1F6 Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Casey Schwartz is a writer in New York City, where she lives with her husband and son. She is the author of Attention, a Love Story (Pantheon, 2020) and In the Mind Fields (Pantheon, 2015). She also contributes regularly to the New York Times. Her most recent book came from an article she wrote for the New York Times Magazine about spending a decade addicted to Adderall. In this episode, we discuss her journey with the drug Adderall and when after years of trying to quit it, she re-entered the world eyes wide open to face a new era where technology was also playing havoc with our attention. We discuss some of the great philosophers and how they perceive attention, and we reflect on her own acceptance that attention can only ever be imperfect. More of her work can be found on her website: www.caseyschwartz.com Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we are in conversation with Jillian Horton. Jillian is an award-winning medical educator, writer, musician and podcaster. She completed a residency and a fellowship in internal medicine at the University of Toronto and has held the post of Associate Dean and Associate Chair of that department. For sixteen years, she cared for thousands of patients in an inner-city hospital. During that time, she had three sons and mentored hundreds of students. She now leads the development of new programs related to physician wellness and won the 2020 AFMC–Gold Humanism Award. In this episode we reflect on themes from her book, We are All Perfectly Fine, and discuss: how language can define how we feel the spectrum from coping to thriving the science behind mindfulness and why it is so powerful This episode is part of our mini-series on 'Self' where we explore how our technology impacts some of the most important aspects of being human. Episodes so far in the series include Krista Tippett, creator of On Being, Susie Alegre, human rights lawyer and author of Freedom to Think, and L M Sarcasas, renowned commentator on technology & society. Upcoming episodes are with Casey Swartz, author of Attention, A Love Story, and Sharath Jeevan OBE, motivation expert and author of Intrinsic. Our goal: to help all our listeners to think more critically about the role of technology in our lives, and how it shapes who we are. To read We Are All Perfectly Fine: https://www.harpercollins.ca/author/cr-195536/jillian-horton/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

La vita ci mette di fronte a tempeste nelle quali ci sembra di essere da soli, dove la nostra fede appare essere "poca". Gesù vuole che la nostra fede sia solida in lui ma, nonostante questo, anche una fede "poca", può dare frutti enormi; per noi e per chi ci vede aver fede. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 11 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 32 minuti La scorsa avevamo concluso il messaggio con un Pietro che chiede di camminare sul mare in burrasca, lasciando agli altri il compito di tenere in rotta la barca  della loro vita nella tempesta. Era una tempesta che avveniva nel bel mezzo della loro vita di tutti i giorni quella legata al lavoro, e non potevamo rintracciare ci fosse alcuna attività per Gesù che dovesse essere disturbata ed interrotta dal maligno. Satana di sicuro non ci ama, ma non tutto quello che di male ci accade nella vita è opera sua, almeno non direttamente. Questa è la vita nel “mondo caduto” dopo la cacciata da Eden; il male, le tempeste ci sono, a prescindere dal fatto che stiamo lavorando o meno per Gesù. In questo non abbiamo il copyright, tutti al mondo soffrono,  sia che credano in Gesù o che non credano. Ma la frase di Pietro colpisce, perché nel mezzo di una tempesta ha il coraggio di chiedere a Gesù di camminare su quella tempesta. Sinceramente, non so quanto quella frase fosse legata alla fede o al carattere; Pietro era famoso per essere quello che parlava sempre per primo, quello dei “mai” e dei “sempre”... salvo poi doversi pentire e piangere su per la sua spavalderia (vi ricordate, vero il canto del gallo?) Ma tant'è: la frase eccola qua, e fa ancora notizia ai giorni d'oggi: “Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull'acqua». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso Gesù. Ma vedendo il vento {forte} ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»  E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo: «Veramente tu sei Figlio di Dio!» “ (Matteo 14:28-33) Questo racconto contiene quattro verità che ci riguardano da vicino: la fede, la paura, il dubbio, la salvezza. Vediamole assieme. La fede di poter camminare sulla tempesta “Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull'acqua». Egli disse: «Vieni!»” (v.28-29a) Gesù è arrivato in prossimità della barca, galleggia sull'acqua, ma la barca è ancora scossa dalle onde e dal vento; lui è fermo, loro no... e non sono neppure in salvo per il solo fatto di avere Gesù nei pressi. E' vero che l'amore non è un sentimento, ma un'azione, ma anche la salvezza lo è;  va afferrata, fatta entrare nelle nostre vite, non è un “flusso di energia” che si propaga nell'aria, ma un abbraccio, un rapporto  un contatto fisico con chi ci può salvare. Amo Pietro perché mi ci ritrovo molto, il suo essere “focoso”, sia in positivo che in negativo. Il “prendere fuoco” in positivo spinto dallo Spirito ad affermare:   «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». (Matteo 16:16) ma anche quello in negativo che gli fa prendere la spada e tagliare un orecchio al servo di Caifa:   “Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio destro.” (Giovanni 18:10) Un caratteraccio, un eccessivo, che quando scopre che Gesù vuole lavargli i piedi, prima gli dice “tu non mi laverai MAI!” e un minuto dopo gli dice “fammi la doccia, e lavami tutto”. E' un impulsivo...ma è a persona sincera, e quando dice una cosa la dice dal cuore... senza calcolare l'importanza  e il costo il costo di ciò che dice. E' una vita che sto cercando di assomigliarli, avendo è vero un “caratteraccio”, ma sforzandomi di avere la stessa sincerità e purezza di cuore che lui aveva. Perché, vedete, la sua voglia di raggiungere Gesù è vera, crede con tutto se stesso che basterà che Gesù lo chiami per camminare sulla acque! Penso che Pietro  abbia ricevuto il suo vero battesimo quella notte: di sicuro qualcuno lo aveva battezzato”fisicamente”, di sicuro aveva ricevuto il battesimo nello Spirito, forse quando aveva detto   «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Matteo 16:16) Ma è' un battesimo anomalo,  un battesimo “per sottrazione”, piuttosto che per “addizione”. Mi spiego: quando riceviamo il battesimo, nella carne o nello Spirito, noi “aggiungiamo” alla nostra vita la potenza di Gesù  attraverso lo Spirito Santo. Qui invece Pietro sta “sottraendo” alla sua vita la certezza che basti avere vicino Gesù, che basti avere cuore per Gesù, che basti voler raggiungere Gesù e tutto filerà liscio. Un battesimo che ammettere  che la sola parola di Cristo non mi basta per non affondare nelle onde della vita. Sei scandalizzato? Dovresti! Perché ti ho appena detto che la Parola di Cristo non basta per affrontare la vita: è un'eresia, una bestemmia... Perché quando Gesù ordina, ciò che ordina avviene! “Gesù si svegliò, rimproverò il vento e disse al lago: "Silenzio! Calmati!" Il vento cessò, e subito ci fu una gran calma.” (Marco 4:39) “Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra.” (Matteo 8:3) Vero! Ma c'è un fattore mooooooolto umano che può impedire alla Parola di Gesù di compiersi: leggiamo i prossimi versetti: Il “fattore umano” chiamato “paura” “ E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso Gesù. Ma vedendo il vento {forte} ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» ” (v. 29b-30a) Pietro era passato dalla paura delle onde prima, alla paura di vedere un tizio che ci cammina sopra dopo, e infine allo stupore di camminarci su lui stesso; dovrebbe essere ben soddisfatto, non vi pare?  E invece no; nel giro di un istante lo vediamo ricadere all'indietro: “ebbe paura.” Eccolo il “fattore umano”, eccolo il “fattore paura”; il tempo di guardarsi attorno, e...tac! Scatta automatico! Cosa vede Pietro per avere paura? Le onde? Il brano non dice che aveva paura delle onde! Fossi stato in lui, io avrei avuto paura di quelle... Ma qui la paura arriva in un modo più strisciante, più subdolo...  “vedendo il vento {forte}”. Le onde  probabilmente neppure lo toccano, ma lui vede qualcosa... che non si vede...  il vento! Qualcosa di impalpabile,  inafferrabile,  invalutabile... La scorsa settimana avevamo parlato del fatto che le onde fossero un “falso problema”; le onde sono l'effetto visibile di un problema invisibile: il vento. Pietro inconsciamente capisce che il problema non sono le onde ma chi le provoca...  e comincia ad aver paura della causa delle onde, comincia ad aver paura che morirà a causa del vento che ha generato le onde. Il vento non uccide... le onde si. Cosa ti spaventa di più di un problema? Il problema stesso, o l'attesa che arrivi un potenziale problema? Sapete, in questi trenta anni di impegno pastorale mi è capitato di parlare con persone  che stavano morendo per malattie lunghe e travagliate. Non ho quasi mai trovato persone arrabbiate,  ma incredibilmente, ho trovato quasi sempre persone serene; la paura non era per la malattia... ma per cosa sarebbe venuto “dopo”. Il male erano le onde, ma la paura era per il vento che sarebbe rimasto dopo di loro e avrebbe potuto far male più del male. E' una paura “preventiva”... ed è tipica di noi uomini e donne... e Gesù lo sa. Gesù ci conosce! “Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete {o di che cosa berrete}; né per il vostro corpo, di che vi vestirete... Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose.” (Matteo 6:25, 31-32) Pietro ne è l'esempio: in mezz'ora è passato  dall'essere preoccupato per le onde, all'essere preoccupato per il fantasma, all'essere preoccupato per il vento! Perché? Lo spiega il verbo: ...vedendo... L'effetto paura è arrivato “vedendo”, guardando: guardando dove? Fino a pochi istanti prima Pietro stava parlando con Gesù, per cui il suo sguardo era rivolto al Maestro. Ma ora? “Vedendo il vento”; Pietro non guarda più Gesù, ma si sta guardando attorno,  e smesso di guardare Gesù, si fissa sul problema. Il “fattore paura” arriva tutte le volte che il centro della nostra attenzione non è più Gesù, ma il vento della vita attorno; e colui che ha vinto il mondo non è più Gesù, ma il vento della vita, che tutto trascina. E questa è una forma di “ateismo funzionale”: siamo credenti, ma ci comportiamo come non credenti. Ma c'è del buono anche nel “fattore paura”  “ebbe paura … gridò: «Signore, salvami!» .” La paura toglie a Pietro le sue certezze, lo destabilizza, gli fa ammettere che, da solo, non può lottare contro il vento. Pietro riceve il battesimo della vergogna, dovendo ammettere che  non mi basta ascoltare chi può salvarmi  ma che HA FISICAMENTE BISOGNO di chi lo salvi. Come lo fa? Nella maniera più umana possibile, nella maniera che io e te facciamo quando qualcosa ci spaventa a morte: GRIDA! La Bibbia è piena di persone che GRIDANO.  L'urlatore più famoso Davide. “Con la mia voce io grido al Signore...” (Salmo 3:4)  “Quando io grido, rispondimi, o Dio...” (Salmo 4:1) “...sii attento al mio grido; porgi orecchio alla mia preghiera...” (Salmo 17:1) “Nella mia angoscia invocai il Signore, gridai al mio Dio.”(Salmo 18:6) Nei soli Salmi per 67 volte  Davide ed altri GRIDANO al Signore … esattamente quello che ha fatto Pietro; ed ecco, Gesù agisce in risposta al grido. Toccare e afferrare “ Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò ..." (v. 31a) Attenzione al gesto “fisico” che fa Gesù:  “stesa la mano, lo afferrò” Avrebbe necessità di tirare su dall'acqua Pietro, colui che ha creato l'acqua, il vento e Pietro stesso? Ma Gesù VUOLE toccarlo: Gesù ama “TOCCARE”, la paura, come la malattia... Come nel caso del  lebbroso: “«Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato»” (Matteo 8:2-3) Gesù è quello che “ci mette i muscoli” per arrivarti vicino, toccarti, afferrarti. a toccare la tua vita, a portarti dentro la barca. ...aldilà di ogni ragionevole dubbio "...e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» " (v. 31b) In greco la frase “poca fede” è un'unica parola, ὀλιγόπιστος oligopistos; dovrebbe esservi in qualche modo familiare per via che, se avete problemi di calcoli renali, il dottore vi chiede di bere acqua “oligominerale”, ovvero con “pochi minerali”... (oligos in greco significa “poco”) ma un po' di minerali ci debbono essere perché servono al fisico. Qua invece è la fede ad essere “oligo”, poca: la frase oligopistos era una frase tipica di Gesù; ne troviamo traccia almeno altre cinque volte ed era sempre rivolta non ai non credenti, ma ai suoi discepoli. Gesù sa che, come uomini e donne, spesso abbiamo una fede “oligominerale”,  una di quelle che non creano problemi al nostro modo di vivere, non creano “calcoli” a livello di ciò che facciamo; cc'è, quel poco di minerale, quel poco di nutrimento spirituale che serve  appena a supportare il nostro corpo spirituale; non interferisce con il nostro corpo fisico, non crea “sassi” da rimuovere  rappresentati da una fede che ci dovrebbe cambiare. Va giù, come un bicchiere d'acqua... e noi restiamo uguali a prima. Sapete come si fa a stabilire se un'acqua è oligominerale, oppure ricca di minerali? La si mette sul fuoco e la si fa bollire a 180 gradi, e poi si pesano i minerali che restano sul fondo del bicchiere; si chiama “residuo fisso”. Per la fede vale lo stesso procedimento, solo che il fuoco è quello della vita; una volta passato il fuoco, evaporata gran parte delle nostre certezze, si va a vedere quanta fede è rimasta. Mi sono domandato scrivendo questo messaggio (e vorrei che te lo domandassi anche tu, oggi): che tipo di fede ho? Una fede “oligominerale”, con un “residuo fisso di fede” dopo essere stato bollito dalla vita di pochi grammi, o una fede ricca, dove il residuo fisso copre il fondo della mia vita? Gesù vorrebbe che la mia fosse una fede ricca... ma si accontenta anche di quella “oligo”... E' pronto ad afferrarmi anche se ho “poca” fede, anche perché sa che anche con una fede grande quanto un granello di senape, posso spostare le montagne  e dirgli di gettarsi nel mare. Sa che ci possono essere ragionevoli dubbi, mentre sono sul fornello della vita, ma non sul fatto che lui mi ami, che sia al mio fianco, e che voglia  afferrare le mie mani nel momento del pericolo. In salvo assieme sulla stessa barca “E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò.  Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo: «Veramente tu sei Figlio di Dio!» “ (v. 32-33) C'era il vento, e le onde, e c'era Gesù sulla riva. Quando Gesù cammina sull'acqua vento ed onde ci sono ancora. Quando afferra la mano di Pietro, vento ed onde la fanno ancora da padrone. Tutto cessa quando Gesù ENTRA nella barca nella quotidianità di Pietro, e dei suoi compagni pescatori. Questo significa che “andrà tutto bene” come dicevano i cartelli sui balconi durante il lockdown? Assolutamente... no! Il Salmo 23 dice: “Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me.” (Salmo 23:2-4) Ci saranno valli pericolose da camminare, ci saranno ombre di morte attorno, ma il bene supremo,  la presenza di Gesù al nostro fianco la vita nuova in Cristo, quella non sarà mai in dubbio. Ma la cosa che mi colpisce di più di tutta questa storia, è il versetto finale: Poca fede... ma grande risultato “A quel punto gli altri che erano nella barca s'inginocchiarono davanti a Gesù, esclamando: "Tu sei davvero il Figlio di Dio!" (v. 33) Pietro non aveva brillato per fede, né c'è traccia di una gran fede neppure negli atri discepoli, che erano rimasti impauriti nella barca... Ma la “fede oligominerale”, quella con un residuo fisso bassissimo di Pietro fa si che persone si inginocchino, e riconoscano il Figlio come mandato dal Padre! La tua POCA fede, può portare altri ad inginocchiarsi e riconoscere Gesù come il Figlio di Dio, e come il Salvatore...se... Se cosa? Cosa serve per vedere lo stesso miracolo accadere attorno a te, nonostante la tua “oligofede”? Devi avere una  fede sincera come quella di Pietro. Devi essere disposto o disposta  ad uscire nella tempesta se Gesù te lo chiede. Devi fissare lo sguardo su Gesù, e non sul vento e sulle onde del mondo. E devi accoglierlo nella barca della tua vita. Non basta ascoltare Gesù, non basta leggere la Bibbia, non basta andare in chiesa, non basta gridare osanna, non basta pregare... Serve anche il tuo sguardo fisso su Gesù. Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL  VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

This week we welcome Michael Sacasas, author of The Convivial Society, a newsletter about technology and society. Michael is the associate director of the Christian Study Center of Gainesville and has written for The New Atlantis, The New Inquiry, Comment Magazine, and Real Life Magazine. He is also the author of a forthcoming book 41 Questions: Technology and the Moral Life (Avid Reader Press). In this thought provoking episode we invite all our listeners to reconsider the place of technology in their own lives. We discuss: the role of technology in our lives and how the way that we use tools shapes our experience of the world, and by extension our existence attention, it's importance and its various forms why Twitter for Michael is a deal with the devil how, even out of the Metaverse, technology reframes our reality the three most important questions everyone should ask of the way that they use technology If you enjoyed our previous conversations with Oliver Burkeman, Nicholas Carr and Krista Tippett, then this episode is for you. This episode is part of our series on "Self", where we explore how our technology impacts some of the most important aspects of being human. Recent episodes include Krista Tippett, creator on On Being, Susie Alegre, human rights lawyer and author of 'Freedom to Think' and upcoming episdoes include Jillian Horton MD, and author of 'We are All Perfectly Fine', Casey Swartz, author of "Attention, A Love Story" and Sharath Jeevan OBE, motivation expert and author of "Intrinsic". Our goal: to help all our listeners to think more critically about the role of technology in our lives, and how it shapes who we are. More from Michael: The Convivial Society https://theconvivialsociety.substack.com/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Nonostante un piccolo problema (qualcuno ha perso le parole) in questa puntata Matteo e Raffaele faranno un beve riassunto di tutti gli eventi che si sono svolti in Italia, e poi tanti racconti del viaggio a Barcellona, durante il quale hanno incontrato tutti i team dei canali Easy Languages. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Iniziamo con la musica, nonostante abbiamo notato qualche differenza tra i gusti musicali, sia Raffaele che Matteo si trovano d'accodo sulla prima citazione musicale: "Ho perso le parole" di Luciano Ligabue-> https://www.youtube.com/watch?v=yjae97_IPhg Modi di dire che abbiamo usato: Lascia il tempo che trova -> sottolinea, anche, l'inutilità di impiegare del tempo a discutere su qualcosa o a cercare una risposta definitiva e precisa. In altre parole potremmo dire “è quasi impossibile arrivare a una conclusione certa, quindi non vale la pensa indagare oltre. Toccare un tasto dolente -> è modo di dire italiano piuttosto comune che si usa quando in una conversazione si stanno per affrontare argomenti delicati, o quando s'intraprendono delle discussioni che possono far dispiacere: “Mi dispiace aver fatto piangere Luisa, ma non credevo stessi toccando un tasto così dolente”. Come sono andati gli Internazionali di Italia di tennis? -> https://www.internazionalibnlditalia.com/ Diciamo che poteva sicuramente andare meglio per il rappresentante italiano. Eurovision -> https://eurovision.tv/ Ma soprattutto, dove siamo stati? E perché?? Ebbene, siamo andati a Barcellona per incontrare tutti i teams di Easy Languages. Sono stati cinque giorni fantastici, anche se dobbiamo dire che Raffaele e Matteo non sono riusciti a fare tutto quello che volevano. Vuol dire che dovranno tornare presto a Barcellona! Curiosi di vedere chi c'era a Barcellona? Passate sul canale! Il prossimo video lo abbiamo girato con tutti i ragazzi che erano lì con noi. Trascrizione Intro Musica Matteo: [0:23] Buongiorno. Bentornato. Raffaele: [0:28] Ho perso le parole. Matteo: [0:30] E infatti io questo volevo dire: in realtà voi non l'avete sentito, ma come al solito all'interno della sigla c'era Raffaele che diceva qualcosa. Ma... O almeno ha tentato di dire qualcosa, ma c'è qualcosa che vi dobbiamo dire: Raffaele non ha la voce. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership

This week, we welcome Susie Alegre, a leading human rights barrister in the internationally renowned Doughty Street Chambers. She has been a legal pioneer in digital human rights, in particular the impact of artificial intelligence on the human rights of freedom of thought and opinion. Her book, Freedom to Think, charts the history and importance of our most basic human right: freedom of thought. From Galileo to Nudge Theory to Alexa, Susie explores how the powerful have always sought to get inside our heads, influence how we think and shape what we buy. Providing a bold new framework to understand how our agency is being gradually undermined, Freedom to Think is a groundbreaking and vital charter for taking back our humanity and safeguarding our reason in the technological age. In this fascinating episode we discuss: How human rights underpin what it means to be human and why the right to the freedom of thought should be protected at all costs How historically this right has come under threat, but never more so that today, when the threat of surveillance capitalism means our minds are read every single minute We discuss how to stay cognisant of how technology is affecting our freedom of thought And future strategies to keep us safe. This episode is part of our mini-series on 'Self' where we explore how our technology impacts some of the most important aspects of being human. Over the coming weeks we will speak with Krista Tippett, creator of On Being, Susie Alegre, human rights lawyer and author of Freedom to Think, Jillian Horton MD, physician and author of We are All Perfectly Fine, Casey Swartz, author of Attention, A Love Story, L M Sarcasas, renown commentator on technology & society, and Sharath Jeevan OBE, motivation expert and author of Intrinsic. Our goal: to help all our listeners to think more critically about the role of technology in our lives, and how it shapes who we are. To find out more about Susie: https://susiealegre.com/ Purchase Freedom to Think in the US Purchase Freedom to Think in the UK Susie talks about Magic Sauce: https://applymagicsauce.com/demo And also Privacy International's Twitter Bot: https://twitter.com/privacyint/status/1148506707150200833 Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week we welcome Krista Tippett. Krista is a Peabody Award-winning broadcaster, a National Humanities Medalist, a New York Times bestselling author and the creator and host of On Being, a world renown podcast which sets out to explore the immensity of our human lives. In this extended episode, we discuss the importance of questions - how asking the right questions and accepting that there may never be an answer, can help us to know ourselves better, whilst enabling society to grow. We discuss the role of technology in our rush for answers, media's role in the portrayal of society and just how Krista, through her career in exploring humanity has come to understand herself. Krista grew up in a small town in Oklahoma, attended Brown University, and became a journalist and diplomat in Cold War Berlin. She then lived in Spain and England before seeking a Master of Divinity at Yale University in the mid-1990s. Emerging from that, she saw a black hole where intelligent public conversation about the religious, spiritual, and moral aspects of human life might be and came to launch On Being, a weekly NPR show, to fill this hole. In 2014, the year after she took On Being into independent production, President Obama awarded Krista the National Humanities Medal for “thoughtfully delving into the mysteries of human existence.” On Being with Krista Tippett airs on more than 400 public radio stations across the U.S. and is distributed by WNYC Studios. The podcast has been played/downloaded more than 350 million times. == This is the first episode in our new mini-series on 'Self', where we explore how our technology impacts some of the most important aspects of being human. Over the coming weeks we will speak with Krista Tippett, creator on On Being, Susie Alegre, human rights lawyer and author of Freedom to Think, Jillian Horton MD, doctor and author of We are All Perfectly Fine, Casey Swartz, author of Attention, A Love Story, LM Sacasas, renowned commentator on technology & society, and Sharath Jeevan OBE, motivation expert, and author of Intrinsic. Our goal: to help all our listeners to think more critically about the role of technology in our lives, and how it shapes who we are. Learn more about Krista and the On Being Project: https://onbeing.org/ Listen to the On Being show and podcast: https://onbeing.org/series/podcast/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we wrap up our series on the the future of work with Founder and CEO of Freedom, Fred Stutzman. Freedom is developing the essential toolset for the future of focused work. In a distraction-first world, we believe that the ability to reliably and consistently do focused, deep work is a differentiating skillset. In this episode we reflect on Fred's own thoughts on the future of work, how the Freedom team is organized to embrace asynchronous, remote working, and some of his favourite insights from our most recent series. We cover: what initially attracted Fred to building a productivity tool reflections on his own productivity how Freedom works in an asynchronous remote way (and the roles of Trello, Slack and email in all that) why 4 Day Work Weeks are better than holidays the tension between new ways of working, and the return to the office as a celebration of normalcy the role of office and workplaces in the future of work Fred is a seasoned GTM executive and serial entrepreneur, having taken multiple consumer technology companies from the idea/R&D phase to market. His core strengths include technology development, remote team formation and management, and using research-driven strategies to identify market needs. Fred has conducted research at both UNC-Chapel Hill and Carnegie Mellon University. He holds a Ph.D. in Information Science (HCI), and degrees in Survey Research and Economics from UNC-Chapel Hill. Additionally, he completed postdoctoral work in Behavioral Economics at CMU. Previously, he co-founded ClaimID, a distributed social identity provider, served as Director of Technology for Ibiblio.org/Metalab, where he managed large, distributed technical projects. In his spare time, Fred is a competitive masters racer on the bike. You can find out more about Fred here: https://www.linkedin.com/in/fstutzman/ Or at Freedom here: freedom.to Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

Jeremy Redleaf is an Emmy Award winning artist, entrepreneur, and co-founder of Caveday, the world's most focused community. Their research-backed method is used by workers and companies in over 40 countries to do better work in less time with fewer distractions. In this episode we dive into philosophical and practical advice on how setting the right conditions for flow is essential - and how working 'in a cave' with other people can achieve many of the things we need. We discuss: The importance of minimalism at work The power of rituals for shifting mindset How to achieve flow, and what athletes can teach us about it Building deep connections via zoom, whilst avoiding zoom fatigue ...and Jeremy's thoughts on Future of Work (spoiler: if you are living it, you're not going back) Jeremy speaks and writes about the future of work for sites including Fast Company and Thrive Global. As a facilitator, he helps founders, teams, and companies improve their relationship to work. You can find more about Jeremy at: https://www.caveday.org/ Freedom Premium Users can register for a free Cave through our Perks page: https://freedom.to/perks This episode is part of our mini-series on the Future of Work. Listen to episodes with Chase Warrington, Alex Pang, Rebecca Seal, Shamsi Iqbal and Charlie Warzel to hear more. Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week we are in conversation with Charlie Warzel. Charlie writes the newsletter, Galaxy Brain for The Atlantic, where he is a Contributing Writer. Before that he was a writer-at-large for the New York Times Opinion page, and a senior technology writer at BuzzFeed News. Most recently, he has co-authored Out of Office - with his partner Anne Helen Peterson. The book combines groundbreaking reporting and the couple's own experiences after they made the decision to leave their desk jobs in New York City for Montana. They describe how workers and employers across America, and around the world, are finding new ways of working that make people happier and more productive, and make companies more profitable. Today we'll be discussing: - what's broken with how we currently work, - how flexibility has historically benefited organisations, not employees - why Gen Z are looking for a new relationship with work - how to rethink our relationship with the office - and new ways of working for the future You can order the book, Out of Office, here: https://www.penguinrandomhouse.com/books/673782/out-of-office-by-charlie-warzel-and-anne-helen-petersen/ This episode is part of our mini-series on the Future of Work. Listen to episodes with Chase Warrington, Alex Pang, Rebecca Seal and Shamsi Iqbal to hear more. Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week we welcome Rebecca Seal. Rebecca is an author, journalist and occasional TV presenter. Her book, SOLO: How To Work Alone (And Not Lose Your Mind) was mostly written in 2019, before the pandemic, but became a bestseller when it was published in 2020. It has now been translated into multiple languages and is available worldwide. In this episode we dive into philosophical and practical advice on how to work 'solo'. We cover: - Why passion for your work can be a problem - How meaning can be found in all forms of work and life - The money trap - How to work solo but never alone - Resilience for solo workers - How to fuel your body for work Rebecca is the host of the Solo Collective podcast, a series of conversations about how to cope with solitary working. She is also an award-winning food and drink writer, and has written 10 cookbooks, most recently LEON Happy Guts, a cookbook about good gut health. She lives in London with her husband, a photographer, and her two daughters. You can find more about Rebecca at: https://www.rebeccaseal.co.uk/ Tune in for the 3rd season of the Solo Collective Podcast (from mid-March): https://podcasts.apple.com/gb/podcast/the-solo-collective/id1555707166 Or read her articles for the Guardian at: https://www.theguardian.com/profile/rebeccaseal In this episode she mentions work by Ashley Whillans, Annie Auerbach and Bruce Daisley. This episode is part of our mini-series on the Future of Work. Listen to episodes with Chase Warrington, Alex Pang and Shamsi Iqbal to hear more. Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

C'è uno stato del sud dell'India dove il governo ha proibito alle adolescenti musulmane di presentarsi in classe con il velo. È l'ultima manifestazione di un problema più profondo: il rapporto tra i fondamentalisti induisti che hanno eletto primo ministro Narendra Modi, e la minoranza musulmana che in India è composta da 180 milioni di persone. Le studentesse non ci stanno, e da giorni manifestano per il diritto a indossare l'hijab.

This week we welcome Dr. Shamsi Iqbal. A Principal Researcher in the Modern Work Transformation Org in Microsoft, Shamsi is on the frontline of research, investigating productivity, attention and the future of work. Most recently her work has focused on redefining productivity in the new future of work, introducing novel ways of being productive through leveraging micromoments, and balancing productivity and well-being in interaction design to empower individuals and help organizations thrive. In this episode we explore the future of work with Shamsi, through the eyes of a productivity research. We discuss: - Micromoments - The Triple Peaks of Productivity - Where AI does (and doesn't belong) - Technology for Hybrid Work - The Role of Technology in the Future of Work Shamsi's research has been covered in the New York Times, MIT Tech Review among others, and also featured in the King 5 News (NBC affiliate in the Seattle area). Shamsi has served on many organizing and program committees for Human-Computer Interaction conferences, is currently serving as an ACM TOCHI Associate Editor, was a guest Editor for IEEE Pervasive Special Issue on Future of Work and was the General Co-chair for UIST 2020. She is one of the co-authors of the document Microsoft released on the Future of Remote Work in 2021. Shamsi received her Ph.D. in Computer Science from the University of Illinois at Urbana-Champaign in 2008 and received a Bachelor's in Computer Science and Engineering from Bangladesh University of Engineering and Technology in 2001. Find Shamsi's work at: The New Future of Work - Microsoft Research [https://www.microsoft.com/en-us/research/] - a wealth of information on remote and hybrid work based on research conducted by Microsoft researchers on topics such as personal productivity and wellbeing, hybrid meetings, thriving organizations and so on. Shamsi Iqbal at Microsoft Research - [https://www.microsoft.com/en-us/research/people/shamsi/] Or read: The Rise of the Triple Peak Day [https://www.microsoft.com/en-us/worklab/triple-peak-day] The Ways We Disconnect [https://www.microsoft.com/en-us/worklab/ways-we-disconnect-work-life-balance] How to Focus in the Always-on Economy [https://www.microsoft.com/en-us/worklab/always-on-economy-focus] This episode is part of our mini-series on the Future of Work. Listen to episodes with Chase Warrington, Alex Pang and forthcoming with Rebecca Seal to hear more. Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week we welcome Alex Pang, advocate of the 4-day workweek. Alex has spent two decades studying people, technology, and the worlds they make. A Silicon Valley-based futurist and consultant, he is also the best-selling author of Shorter: Work better, smarter and shorter - here's how, Rest: Why You Get More Done When You Work Less, and The Distraction Addiction. A growing number of businesses are shortening their working week to address problems with low productivity, poor mental health, and unequal working opportunities. Workers are still paid the same salary for a four-day week and the results are revolutionary. In this episode we explore this movement with Alex, and discuss: Why companies are moving to a 'shorter' week How working less increases creativity, productivity and reduces burn-out What culture changes are needed to move to a 4DWW How a shorter working week fits with the future of work Alex, runs a consultancy company, strategy.rest, where he has worked with governments and Fortune 500 companies; spoken at venues ranging from CIA headquarters to Shakespeare's Globe Theatre to the Googleplex; and held academic positions at Stanford and Oxford universities. You can find Alex: At his business, Strategy.Rest: https://www.strategy.rest/?page_id=8650 On LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/askpang/ Or @askpang on Twitter and Instagram This episode is part of our new mini-series on the Future of Work. Listen to episodes with Chase Warrington and forthcoming with Rebecca Seal and Shamsi Iqbal to hear more. Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we welcome Chase Warrington. Chase is the Head of Remote at Doist, a pioneer of distributed work that specializes in productivity software. He is responsible for developing and executing Doist's remote work strategy, co-located events and advocating for the future of work on behalf of the company. He has worked remotely for over 12 years, as one of Doist's 100 employees in 35 countries. He is a regular contributor, instructor, and consultant to many of the leading remote work organizations and publications, as well as the host of his own podcast, About Abroad. Today we discuss: - How the remote-first and hybrid businesses, are becoming widespread - The key principles for operating a remote organization - How to work asynchronously, successfully - Why hiring has to change for remote work - How remote work is about giving your employees both a great job and a great life. Chase is currently based in Spain and is fluent in English and conversational in Spanish. When not nerding out about remote work, he loves traveling in his campervan, spending time in the mountains, and taking his husky pup on a jog from time to time. For more from Chase: chase@doist.com dcwarrington LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/chase-warrington Instagram: https://www.instagram.com/dcwarrington Chase's podcast, About Abroad: https://aboutabroad.com/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we are sharing with you an episode from the JOMO(cast) podcast. In this abridged version we hear host Christina Crook discuss with Albert Borgmann his concept of Good Burdens. Born in Germany in 1937, technology philosopher Albert Borgmann has seen technological transitions and upheavals unknown to many. Throughout his long life, he's studied and written about the impact of technological advancement on every aspect of society. Within this context, Dr. Borgmann joins Christina on the JOMO(cast) to discuss the cost-benefit analysis of technology's ability to lift our burdens, and why good burdens are vital to preserve if we want to live intentionally and with joy. Hear Christina and Albert discuss: - The history of technology and it's changing impacts - The perils of distraction - The concept of Good Burdens - How technology can obliterate good burdens - Why the culture of the table is a hopeful place Listen to the original conversation: https://podcasts.apple.com/ca/podcast/24-the-joy-of-good-burdens-with-albert-borgmann/id1467390472?i=1000487173726 Listen to more episodes of Jomo(cast): https://www.christinacrook.com/jomocast Learn more about Christina Crook & JOMO: https://www.christinacrook.com/ Order Christina's new book, Good Burdens, based on this concept: https://www.christinacrook.com/goodburdens Read books by Albert: -Crossing The Postmodern Divide (2013) -Technology and the Character of Contemporary Life: A Philosophical Inquiry (2008) - Power Failure: Christianity in the Culture of Technology (2003) -Holding Onto Reality: The Nature of Information at the Turn of the Millennium (2007) -Real American Ethics: Taking Responsibility For Our Country (2010) -The Philosophy of Language: Historical Foundations and Contemporary Issues (2012) Follow @experiencejomo on Instagram, Facebook + Twitter Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we welcome back Catherine Price, founder of ScreenLifeBalance.com and author of How to Break Up With Your Phone and The Power of Fun: How to Feel Alive Again. In this light-hearted episode, we explore what exactly 'fun' is and talk about how to make space for more of it in our lives! We cover: Why you may well feel dead inside, and how fun can make you feel alive How technology can get in the way of fun What Catherine defines as 'fun' The enormous health and productivity benefits of fun How to structure your life to encourage fun magnets How to have more fun this holiday season! For more fun you can also sign up for Catherine's newsletter at HowToHaveFun.com https://howtohavefun.com/, where you can access: - ”What's Your Fun Personality Type?” quiz - ”Are We Fun Compatible?” quiz - Bookclub and Discussion Guide - Pre-order links (and pre-order incentives, including pre-launch access to a special “Fun Toolkit”) - A global #Funtervention challenge in January and February taking place via Catherine's newsletter and social media feeds (30 days of helping people create better screen/life balance and have more fun) You can also follow Catherine on Twitter (@Catherine_Price) and Instagram (@_CatherinePrice) Catherine Price: https://www.screenlifebalance.com/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we talk with with Anna Lembke, a clinician scholar and leading global expert in addiction. Anna recently appeared in the Netflix Documentary, The Social Dilemma, and in August 2021, released the book Dopamine Nation, exploring how to moderate compulsive overconsumption in a dopamine-overloaded world. Her view is that, for many of us, our technology use is contributing to our pleasure-seeking habits, tipping our neurological balance and making us miserable. This is an episode rooted in science, which is too important to ignore. We discuss: Why it is fair and important to use the term 'digital addiction' The role of dopamine on our brains and why it gets us hooked How our 'tolerance' to using technology will naturally increase overtime, leaving us wanting more quantity or potency in our digital experiences The mechanisms within technology that keep us hooked Why it is easier than ever before to get distracted Why digital detoxes are necessary How to use technology in a more balanced way And why, for the sake of our brains, we should ignore distraction and turn towards pain Anna Lembke is professor of psychiatry at Stanford University School of Medicine and chief of the Stanford Addiction Medicine Dual Diagnosis Clinic. A clinician scholar, she has published more than a hundred peer-reviewed papers, book chapters, and commentaries. She sits on the board of several state and national addiction-focused organizations, has testified before various committees in the United States House of Representatives and Senate, keeps an active speaking calendar, and maintains a thriving clinical practice. In 2016, she published Drug Dealer, MD – How Doctors Were Duped, Patients Got Hooked, and Why It's So Hard to Stop (Johns Hopkins University Press, 2016). Dopamine Nation: Finding Balance in the Age of Indulgence (Dutton/Penguin Random House, August 2021), an instant New York Times Bestseller, explores how to moderate compulsive overconsumption in a dopamine-overloaded world. To learn more about Anna: https://www.annalembke.com/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

This week, we talk with with Oliver Burkeman. He is the author of "Four Thousand Weeks", a book about making the most of our radically finite lives in a world of impossible demands, relentless distraction and 'productivity techniques' that mainly just make everyone feel busier. It's a longer episode than usual because it is packed with wisdom. We discuss: - Oliver's understanding of ‘productivity' and the challenges of productivity culture - The finity of time and how to understand it - Why we turn towards unimportant tasks and leave the meaningful work undone - How technology makes us feel limitless, even though we are not - How to serialise your life - Why patience is a superpower And so much more…. Oliver is the author of The Antidote: Happiness for People who Can't Stand Positive Thinking and Help! How to Become Slightly Happier and Get a Bit More Done. He wrote a long-running column for the Guardian, This Column Will Change Your Life, and has a devoted following for his writing on productivity, mortality and the power of limits. To buy Four Thousand Weeks: https://www.oliverburkeman.com/books To follow Oliver & his thoughts: https://www.oliverburkeman.com/the-imperfectionist Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Music and audio production: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

What if we did something that scared us every single day? How would that reset our perspective on life? What could we achieve? In this episode, we welcome Holly Ransom, an expert in disruption and future leadership. As the founder and CEO of Emergent, she helps individuals and teams formulate the questions to find their strategy for making effective change. Named one of Australia's 100 Most Influential Women by the Australian Financial Review, Holly is also widely recognised as one of the world's top female keynote speakers. She has delivered a Peace Charter to the Dalai Lama, interviewed Barack Obama on stage, was Sir Richard Branson's nominee for Wired Magazine's ‘Smart List' of Future Game Changers to watch in 2017, and was awarded the U.S. Embassy's Eleanor Roosevelt Award for Leadership Excellence in 2019. Her new book, The Leading Edge, brings the real-world leadership lessons of so many diverse thinkers and pioneers she's met to the fore. In this episode we discuss: - why fear is a game-changer - the power of curiosity - why leadership is not 'match-fit' to manage the future of technology For more from Holly: - Her book: The Leading Edge https://www.penguin.com.au/authors/holly-ransom - Some of Holly's content: Holly Ransom | Portfolio https://hollyransom.com/portfolio/ - Holly's long-running podcast series Coffee Pods: https://hollyransom.com/podcast/ Host and Producer: Georgie Powell https://www.sentientdigitalconsulting.com/ Theme music: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

What if laziness doesn't exist? What if it is just a social construct, that is getting in the way of us all living our best lives? In this episode, we welcome Devon Price, the author of the books Laziness Does Not Exist (with Simon & Schuster) and the forthcoming Unmasking Autism: Discovering the New Faces of Neurodiversity (with Penguin Random House, out next year). They are a social psychologist and clinical assistant professor at Loyola University Chicago. Devon's work has appeared on CNBC, Huffpo, the Financial Times, Lithub, Jacobin Magazine, and on NPR. They write regularly at devonprice.medium.com. In this episode we discuss: where the concept of laziness first originated and why it persists how your productivity is not your worth how to live a lazy and more fulfilling life For more from Devon: https://devonprice.medium.com/ @drdevonprice on Instagram and Twitter This episode features the music of Tanajah! Hear more here: https://spoti.fi/3bNWJQs Headshot photo credit: Collin Quinn Rice https://www.collinquinnrice.com/ Host and Producer: Georgie Powell Theme music: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO

What really is fun? And how do we get more of it in our lives? In this episode, we welcome Catherine Price, "...the Marie Kondo of brains" (The New York Times), journalist, speaker and author of international best-seller, 'How to Break Up with Your Phone'. In this episode we discuss: what the pandemic has taught Catherine about screen/life balance how to define and find fun why a daily delight practice will spark joy We have no doubt, this conversation will leave you with a smile. The music you hear in today's episode is by Freedom's own Tanajah. Hear "Kid Again" and more here. https://spoti.fi/3bNWJQs == Catherine Price (https://phonebreakup.com/mediakit) Screen / Life Balance (https://www.screenlifebalance.com/) How to Break Up With Your Phone (Ten Speed Press, 2018) (https://phonebreakup.com/) Join the Fun Squad (https://mailchi.mp/screenlifebalance/funsquad) Host and Producer: Georgie Powell Theme music: Toccare https://spoti.fi/3bN4eqO