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Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Referendum, eredità della Costituzione, partecipazione | Il Corsivo di Mercoledì 14 Maggio 2025

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 14, 2025 2:14


Referendum, eredità della Costituzione, partecipazione. Un giorno ebbi l'occasione di intervistare Tina Anselmi, prima ministra donna, esponente democristiana, presidente della Commissione P2, staffetta durante gli anni della lotta di Liberazione. Le chiesi qual era la sua eredità politica. Mi rispose così: " Il valore più importante resta la partecipazione. Battersi perché questa libertà permanesse nel tempo, per le generazioni a venire, a futura memoria". Si riferiva alla Resistenza e a quella partecipazione negata dal fascismo e che esponenti politici di Governo e delle istituzioni vorrebbero escludere con la campagna di astensione per il referendum dell'8 e 9 giugno sui diritti del lavoro e sulla cittadinanza. L'astensione e il potere del voto. In generale penso male dell'astensionismo nelle consultazioni elettorali, anche se rispetto chi, deluso dalla rappresentanza politica, dai partiti, preferisce andare al mare. Ogni volta che preferiamo voltarci da un'altra parte, siamo già sconfitti. Figuriamoci quando a chiamarsi fuori dalla competizione politica sono membri delle istituzioni. Almeno in teoria, l'invito a disertare le urne è in contrasto con l'art. 48 della Costituzione e con l'art. 98 del testo per l'elezione della Camera che vieta di indurre gli elettori all'astensione. I presidenti di Regione Eugenio Giani (Toscana), Michele De Pascale (Emilia-Romagna), Michele Emiliano (Puglia), Stefania Proietti (Umbria) e Alessandra Todde (Sardegna), chiedono, da punti di vista diversi, la partecipazione degli italiani al voto di giugno. Hanno ragione. Comunque la si pensi, qualsiasi sia la propria posizione, non esercitare l'arma del voto è già una sonora sconfitta dello Stato. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Miti da sfatare
È ora possibile spegnere il computer | 372

Miti da sfatare

Play Episode Listen Later Feb 6, 2025 7:38


Sospensione? Ibernazione? Arresto? Non lo so signor computer io vorrei solo spegnere tutto e andare a dormire senza fare guai. Questo per anni è stato il rapporto di molti con i dispositivi elettronici. Figuriamoci la confusione quando il consiglio degli esperti divenne “il computer andrebbe lasciato sempre costantemente acceso per non rovinarne le componenti interne”. In questa puntata, capiremo perché veniva consigliato e soprattutto se ha ancora senso farlo.See omnystudio.com/listener for privacy information.

marketing con @gluca
[È venerdì] C'è mercato per l'ossessione per le lucine natalizie

marketing con @gluca

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 10:10


Ehi, prima di scrollare aspetta un attimo!Questa edizione ha una sponsorizzazione molto speciale. Il ricavato (750 euro) andrà a Emergency pro-Gaza, ed è offerto da Traininpink, che è risultata la migliore offerente all'asta benefica che avevo lanciato per le edizioni pre-natalizie (normalmente snobbate dagli sponsor). Io ci aggiungerò di mio altri 250 euro. La settimana prossima un altro sponsor ha comprato pro-Gaza l'ultima edizione 2024, che non spoilero ora. Grazie, davvero.Sei tra le circa 25.000 persone iscritte qui, su LinkedIn, Telegram e WhatsApp: grazie, spero che le 5,2 ore per scriverla ti siano state utili. A proposito, che ne dici di presentare il tuo brand nella newsletter? Dai un'occhiata per sponsorizzare nel 2025. Il quiz della settimanaQuante sono state le ricerche su Google per “luci (di) natale” nel dicembre 2023, all'incirca? Risposta in fondo.A) 500.000 B) 1.000.000 C) 2.000.000[ad]Rimettiti al primo postoDa quanto tempo non ti prendi cura di te? Se stai leggendo questa newsletter e sei donna, probabilmente avrai mille impegni e progetti, sarai sempre di corsa... un giorno dovrebbe avere 48 ore!Se ti rispecchi in questa descrizione, benvenuta: dal 2019 abbiamo trasformato più di 157.000 donne impegnate come te, aiutandole a sentirsi di nuovo forti e belle.Non devi andare in palestra, non devi avere attrezzi: ti bastano 27 minuti, 3 volte a settimana nella comodità di casa tua con il nostro Pilates.Tra un anno avresti voluto iniziare oggi: per questo ti regaliamo uno sconto esclusivo del 30% se inizi oggi, cliccando il link qui in basso.Ti garantiamo i risultati: se dopo 30 giorni non sei soddisfatta, ti rimborsiamo, nessuna domanda o spiegazione necessaria.Cos'hai da perdere? Entra nel nostro club esclusivo di donne che si vogliono bene, si sentono bene e si vedono bene.PS: lo sconto scade tra 24 ore, non aspettare – la nuova te ti aspetta.Il mercato dell'ossessione per le lucine natalizieC'è nella mia età matura un sentore lieve di malcelato piacere consumistico, un colpevole fare il tifo per quelli che sono oggi additati come i veri cattivi: la compiacenza per i produttori di cazzate. Penso sia dovuto (anche) inconsciamente alle privazioni dell'infanzia. Privazioni come possono essere privazioni quelle percepite da privilegiati figli di dirigente di banca, come si direbbe ora. Non privazioni dovute alla mancanza di risorse economiche quindi ma dal fatto che mia madre, cresciuta nel dopoguerra povero e bisognoso, ci imponeva rinunce che oggi considero completamente insensate e incongrue, che convivevano assieme a spese folli per l'arredamento di casa. Sapete quelli che giuravano che se mettevi le pile sul termosifone queste si ricaricavano? Lei fa parte di quel genere di persone. Ecco, ero un bambino pubblicamente invidiato dai compagni per l'auto di mio padre, ma in privato ero un mendicante di batterie AAA per le decorazioni di Natale o qualsiasi altro gioco che necessitasse di energia elettrica semovente.Figuriamoci dunque quanto erano considerate le decorazioni natalizie. Era sempre la stessa striscia di palline che usciva dalla stessa scatola da quando ne avevo memoria: luminarie luminose, sicuramente made in Padania, orrende, di tutti i colori dell'arcobaleno, ovviamente lampeggianti all'impazzata, dalle lampadine indistruttibili. Certo, allora le cose sì che duravano, signora mia, non c'era l'usa e getta luminoso-natalizio. In realtà quando si rompeva una lampadina si oscuravano tutte, per un motivo ingegneristico scemo che mi hanno spiegato ma che non ricordo mai. Si appoggiavano sul balcone con la propaggine che finiva su di un pino ben al di fuori dalla sua zona di comfort, e finiva lì.Ma, credetemi, era uno strazio, quel rivedere sempre le stesse luminarie. Del resto, non ricordo ci fosse poi nel mondo di allora “un trend” per le lucine. E se c'era, non arrivava sul Resto del Carlino. O forse non ne eravamo a conoscenza perché stavamo in provincia, ma non credo. In queste cose trash la provincia è da sempre all'avanguardia. Anche le vie, che mi ricordi, erano illuminate solo per l'annuale fiera del patrono, non per il Natale. (Forse comparve una cometa luminosa quando iniziò la assurda competizione tra paesi dei presepi meccanici, ma quella è un'altra storia ancora di cui recuperare tracce in questo pdf del 2006, chiamato “Il post sotto l'albero”, ruderi della cosiddetta blogosfera).Luci trendyE invece da qualche anno le luci di Natale sono come le tendenze delle passerelle della moda autunno-inverno. Magari ci sono davvero: a Shenzhen i grossisti faranno le sfilate di lucine. (Una volta vidi tutte le statuette turistiche italiane in mostra a una fiera business a Milano, c'era un tizio asiatico che le quotava a chilogrammi. C'era Capri a fianco di Venezia, e anche quella delle Cinque Terre che marcava stretta la Torre di Pisa. Il business to business, a saperci guardare bene, è sempre molto divertente.)Ed ecco che quattro anni fa ci fu il picco della renna di LED in 3D, con modelli premium che poi morirono economicamente annegati in un'inflazione di renne low-cost cinesi negli anni successivi. Ma la cavalcata delle lucette era iniziata almeno dal nuovo secolo in poi. Prima abbiamo superato i 200 milioni, poi 300 nel 2018, e ora si stima che siamo sopra i 400 milioni all'anno in Italia. Avere luci colorate, proiezioni dinamiche e installazioni artistiche non era più solo un benefit riservato ad amministratori pubblici che sanno come coccolare i propri cittadini a spese dei cittadini stessi. Dai primi anni 2000 si è passati dalle classiche palline carnevalesche nei giardini come il mio ai proiettori che trasformano le pareti delle case in scenari tra il religioso, la disco di Riccione e il noir scandinavo, fino alle luci minimaliste dal design che-bella-Stoccolma-ci-siamo-appena-stati che puntano su sobrietà e raffinatezza, segno di status e reddito superiore. Come nell'armocromia, i trend rimbalzano tra il desiderio di stupire il vicino con effetti stroboscopici e la suddetta ricerca di un'eleganza falsamente modesta che sottintende redditi da Hamptons. A volte mi chiedevo come avessero fatto certi a installare addobbi su tralicci, torri, alberi altissimi: poi ho capito, sono gli artigiani che hanno sempre (un amico con) una gru e non hanno paura a usarla. Qui vicino ho visibili tutte le casistiche: c'è un tizio che ha messo talmente tante luminarie intorno alla casa che la gente si ferma spontaneamente con l'auto a bordo strada a fotografarvici davanti. Di primo acchito ci è rimasto male, ma ora ogni tanto fa perfino il vin brulé per i visitatori e te ne dà un bicchiere se ti fermi a fare due chiacchiere. Potere della vanità. Una matriceHo fatto uno schema che riassume la mia personale visione etnografica delle lucine. Libero mercato, ti adoroNella follia luminosa c'entrano l'innovazione tecnologica a basso costo, l'ecommerce e le luci LED low-cost; Instagram è stato la nitroglicerina finale: account Lucidimerda non ti temo, dice l'italiano medio. Se oggi siamo sempre su di un palcoscenico, digitale o reale, le lucine non possono fare eccezione. E dove c'è palcoscenico, arriva chi vuole fornirci tutto il necessario, per il giusto compenso liberistico, o quasi. E poi, dai, è anche tutto più sostenibile: la combo LED a basso consumo, pannelli solari integrati e il tutto-collegato-ad-Alexa permettono un risparmio energetico o almeno ce la raccontiamo. E poi le lucine ce le meritiamo, e che diamine.Perché resistere, dai. Tra Temu, Amazon, DHgate e altre turpi parti della rete si offre un assortimento infinito, che titilla la giusta creatività di ogni proprietario di balcone o di villetta a schiera. Sono solo altri 9 euro e novantanove, a volte 4 e novantanove. Devi solo ricordartene a ottobre, perché appunto il tuo atto creativo deve arrivare da Shenzhen. (Secondo un'indagine di Consumerismo No Profit (?), nel 2023 la spesa media a famiglia per albero, luci e addobbi vari era di circa 233 euro, mentre nel 2024 è salita a 270 euro. Secondo me è troppo, ma di solito sbaglio al ribasso in queste stime. Qualche altra stima va sui 100 euro a famiglia).Luci della cittàGli amministratori pubblici fanno parte della competizione. I Comuni investono centinaia di milioni di euro per decorare con budget che vanno da decine di migliaia di euro per i centri minori a milioni per le grandi città come Milano e Roma. E poi naturalmente, i piccoli borghi che devono obbligatoriamente trasformarsi in piccoli presepi così-carini: una recente analisi ha mostrato che i borghi tradizionali vendono fino al 50% in più di prodotti tradizionali ai turisti, se illuminati scenograficamente.Un paio di anni fa ero in Albania a Capodanno e la cittadina in cui mi trovavo era mezza sottosopra per i lavori fognari incompiuti – ma al tunnel di luci in cui fotografarsi + baciarsi non aveva voluto rinunciare. E sapete che vi dico? Secondo me aveva ragione. L'anno scorso facevo la spesa e una coppia di persone (credo) indiane mi ha chiesto una foto. “Qui?” ho pensato. “Ah! Davanti alla luminaria buffa con il nome della nostra città? Ah! Con piacere!”. Sono andati via tutti contenti e io mi sono un po' vergognato del mio cinismo. Il sindaco ha sempre ragione, conosce i suoi polli, anche quelli nuovi.Trafiletto moraleChe poi, se ci pensate, c'è qualcosa di più insensato delle luminarie? A che servono realmente? Gli economisti impazziscono per queste assurdità umane, non se ne fanno una ragione. Però fanno compagnia, cosa che nel PIL non viene evidenziata. Lucine, e tac! subito l'umore cambia. Si risparmia in psicofarmaci a carico del SSN, caro economista. Non è un caso che molti bar e ristoranti oggi usino tutto l'anno luminarie platealmente nate come luci delle feste. Fa emozione. Inspiegabile, ok, ma lo fa. E l'emozione fa scontrini. Un sociologo direbbe che le lucette “riflettono i valori, le aspirazioni e persino le insicurezze di una società”. Le vogliamo in segno di vitalità economica e ottimismo: finché c'è lucina c'è speranza. Adoro poi i brand che sponsorizzano alberi e lucine pubbliche. Secondo me hanno capito tutto: si associa il proprio brand alla felicità. E ora: Alexa, accendi la mia cascata di luci! E ho comprato un pacco da 24 pile AAA da Amazon Basic. Mamma, tiè!Il marketing insegnato dai negoziantiUn precisino. (di @amareggiata su IG)Ti ricordo che ilmarketinginsegnatodainegozianti.info è un progetto gonzo-collettivo a cui puoi contribuire senza pietà. No screenshot o inoltri social, solo foto vostre. Segnalazioni varie* La scorsa settimana ho descritto come fare un post virale per caso su Linkedin, usando la AI, parlando della AI. È complicato da spiegare, dovresti leggerlo.* Ho partecipato alla trasmissione Laser della Radio della Svizzera Italiana, condotta da Rachele Bianchi-Porro, sulla regressione infantile collettiva consumistica dei calendari dell'Avvento: il titolo della puntata è “Finestrelle sull'infanzia”. Si ascolta qui. That's all folks!Grazie di aver letto fin qua, di questi tempi è tanta roba. Per analizzare la strategia, l'organizzazione e il budget o invitarmi a parlare, e per essere sponsor basta rispondere alla mail. Grazie ancora a Traininpink. E se ti è piaciuta, inoltrala in giro.ciao, gluca Grazie a Daniela Bollini per la paziente correzione e a Cristina Portolano per i separatori.Quiz: la risposta corretta è A) 500.000 (fonte Glimpse). This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit lettera.minimarketing.it

VIECCE! La vita nei quartieri di Roma
Trailer Nuova Stagione

VIECCE! La vita nei quartieri di Roma

Play Episode Listen Later Nov 19, 2024 2:07


“Roma non è stata fatta in un giorno”, recita il detto. Figuriamoci se per raccontarla bastava una sola serie di VIECCE! Dal 22 novembre, torna il podcast di Roma Capitale dedicato alla vita nei quartieri della città, condotto da Giorgio Maria Daviddi con nuove puntate, nuovi ospiti, ma soprattutto, nuovi quartieri. Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Il “tesoretto” dal termovalorizzatore per aiutare il sociale: “Serva per sostenere le famiglie”

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Oct 28, 2024 2:22


In tempi di "magra" ogni aiuto è il benvenuto. Figuriamoci se l'aiuto sono quasi 700mila euro che, stando ai conti fatti, Alto Vicentino Ambiente dovrebbe corrispondere annualmente al comune di Schio a titolo di compensazione per la presenza del termovalorizzatore.

LeadEretici
43 - Esercitare leadership per rigenerare la comunità: il "capitalismo dolce" delle Catacombe di Napoli | Con Salvatore Iliano e Enzo Porzio

LeadEretici

Play Episode Listen Later Feb 7, 2024 51:25


Immaginate un'intera comunità che vive sotto un ponte. Un ponte che, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, ha diviso più che unire.È quello che è accaduto alle persone che animano il Rione Sanità, che per lungo tempo è stato un quartiere periferico nel centro di Napoli. Una periferia in cui gli stessi napoletani non si azzardavano ad entrare. Figuriamoci i turisti. Va da sé che dove nessuno guarda le ombre proliferano. E così ha fatto la camorra.Poi un giorno è arrivato Antonio Loffredo. Un uomo. Un prete. Un vero LeadEretico. Che ha sparigliato le carte. A lui, e a persone come Enzo Porzio e Salvatore Iliano - protagonisti di questa puntata e due delle tante anime della cooperativa sociale La Paranza - si deve la più riuscita impresa sociale di Napoli. Tra le più riuscite d'Italia, forse.Una realtà che in pochi anni è riuscita a trasformare le Catacombe di San Gennaro, da sito misterioso e sconosciuto, in una delle maggiori attrazioni turistiche di Napoli. Ma soprattutto è riuscita a ri-svegliare, ri-attivare e ri-generare un'intera comunità, ri-accendendo nella sua gente il desiderio di futuro.In cosa consiste quello che ormai è noto come il "metodo Sanità"? Cosa l'ha reso - e continua a renderlo - un'efficacissima azione di leadership? Quali sono gli ingredienti di questo capitalismo dolce o, meglio ancora, (ri)generativo? Enzo e Salvatore lo raccontano in questa puntata.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il discorso di fine anno di Mattarella tra guerre, crisi umanitarie, cambiamenti climatici | 30/12/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 30, 2023 3:01


Domani Sergio Mattarella tiene il tradizionale discorso di fine anno. C'è attesa su ciò che dirà soprattutto sul suo ruolo di presidente della Repubblica, messo in discussione dalle ultime dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa e più in generale dal progetto di premierato del governo a guida Giorgia Meloni che depotenzia la funzione super partes del Quirinale. Mattarella non risponde su temi divisivi della discussione pubblica, preferisce lasciar decantare le cose. E tanto meno può entrare nel merito di una revisione costituzionale di cui è investito il Parlamento. È la regola che si è imposto Mattarella: rifiutare ogni scontro, per mantenere la neutralità del suo ruolo che ha rivendicato fin dal primo settennato. Figuriamoci nel discorso che conclude il 2023. Certamente Mattarella interverrà sui conflitti in corso. Nella cerimonia dello scambio di auguri di fine anno, il Capo dello Stato aveva parlato del conflitto che da due anni coinvolge l'Europa, quello tra Russia e Ucraina, con un immenso numero di vite umane perdute, e che ha improvvisamente sgretolato la certezza di una pace duratura. Mattarella affronterà il tema della guerra che infiamma il Medio Oriente, la sanguinosa aggressione di Hamas e le azioni militari israeliane a Gaza che hanno provocato un numero inaccettabile di vittime civili. Il presidente della Repubblica si soffermerà sugli effetti dirompenti del cambiamento climatico, la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come quelle in Emilia Romagna e Toscana. Infine ci sarà spazio per le sfide future. Mattarella ricorderà che nel 2024 l'Italia assumerà la presidenza del G7. Per il Quirinale sarà una grande opportunità per favorire soluzioni più avanzate su cruciali questioni globali, quali il governo delle migrazioni, la sicurezza alimentare e la regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Quello che ascolteremo sarà quindi un discorso che marcia sui classici binari istituzionali, con un forte richiamo ai valori che tengono insieme l'Europa e una possibile critica contro ogni sovranismo. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il discorso di fine anno di Mattarella tra guerre, crisi umanitarie, cambiamenti climatici | 30/12/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 30, 2023 3:01


Domani Sergio Mattarella tiene il tradizionale discorso di fine anno. C'è attesa su ciò che dirà soprattutto sul suo ruolo di presidente della Repubblica, messo in discussione dalle ultime dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa e più in generale dal progetto di premierato del governo a guida Giorgia Meloni che depotenzia la funzione super partes del Quirinale. Mattarella non risponde su temi divisivi della discussione pubblica, preferisce lasciar decantare le cose. E tanto meno può entrare nel merito di una revisione costituzionale di cui è investito il Parlamento. È la regola che si è imposto Mattarella: rifiutare ogni scontro, per mantenere la neutralità del suo ruolo che ha rivendicato fin dal primo settennato. Figuriamoci nel discorso che conclude il 2023. Certamente Mattarella interverrà sui conflitti in corso. Nella cerimonia dello scambio di auguri di fine anno, il Capo dello Stato aveva parlato del conflitto che da due anni coinvolge l'Europa, quello tra Russia e Ucraina, con un immenso numero di vite umane perdute, e che ha improvvisamente sgretolato la certezza di una pace duratura. Mattarella affronterà il tema della guerra che infiamma il Medio Oriente, la sanguinosa aggressione di Hamas e le azioni militari israeliane a Gaza che hanno provocato un numero inaccettabile di vittime civili. Il presidente della Repubblica si soffermerà sugli effetti dirompenti del cambiamento climatico, la devastazione prodotta da alluvioni e inondazioni, come quelle in Emilia Romagna e Toscana. Infine ci sarà spazio per le sfide future. Mattarella ricorderà che nel 2024 l'Italia assumerà la presidenza del G7. Per il Quirinale sarà una grande opportunità per favorire soluzioni più avanzate su cruciali questioni globali, quali il governo delle migrazioni, la sicurezza alimentare e la regolamentazione dell'intelligenza artificiale. Quello che ascolteremo sarà quindi un discorso che marcia sui classici binari istituzionali, con un forte richiamo ai valori che tengono insieme l'Europa e una possibile critica contro ogni sovranismo. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Mamma Superhero
Ep. 228: Come praticare il respectful parenting sotto stress

Mamma Superhero

Play Episode Listen Later Dec 7, 2023 21:32


Lo so perfettamente: praticare il respectful parenting non è facile. Figuriamoci quando siamo sotto stress! Mentalmente sappiamo bene che è giusto trattare i bambini con rispetto, senza alzare la voce o minacciare. Ma nei momenti in cui lo stress è tanto, diventa veramente dura applicare una disciplina amorevole (quando dentro vorremmo soltanto urlare). Ciò di cui abbiamo bisogno sono 5 piccoli consigli per alleviare lo stress e praticare un'educazione rispettosa, anche nei momenti difficili. Ascolta subito questo nuovo episodio per mantenere il focus sul respectful parenting anche quando il gioco si fa duro! *** Iscriviti alla community delle Mamme Superhero: https://mammasuperhero.mykajabi.com/msh-membership *** Seguimi sui social Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero

Confessioni di un bookmaker
Incubo argentino si chiama Martin Palermo

Confessioni di un bookmaker

Play Episode Listen Later Nov 13, 2023 10:22


Esistono scommesse sicure? No. Figuriamoci nel calcio. Nemmeno quando sembrano talmente certe da costruirci una strategia di gioco. in questo episodio vi raccontiamo di quella volta che Martin Palermo...Scritto da Alessandro Allara e Alessio Albano. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

BASTA BUGIE - Islam
Per alzare la coppa del mondo Messi ha dovuto indossare il Bisht

BASTA BUGIE - Islam

Play Episode Listen Later Dec 20, 2022 15:05


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7251PER ALZARE LA COPPA DEL MONDO MESSI HA DOVUTO INDOSSARE IL BISHT di Giuliano GuzzoTutte le grandi storie, quasi senza eccezioni, hanno dei retroscena o delle sbavature, delle piccole ombre che, se non offuscano la luce complessiva di una narrazione, un minimo comunque la ridimensionano. Sembra essere questo il caso del gesto compiuto dal calciatore di cui si parla di più, e giustamente, in questi giorni. Vale a dire il fuoriclasse argentino Lionel Messi, il quale - sollevando la Coppa del Mondo - ha indossato un bisht, un mantello tradizionale del golfo Persico e non solo.Come rilevato da più osservatori, quel mantello è pregno di significati, dal momento che rispecchia opulenza e prestigio. E il fatto che, a porlo sulle spalle di quello che è universalmente riconosciuto come l'erede - ora ancor di più - di Diego Armando Maradona, sia stato l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani - peraltro facendolo in mondovisione -, a detta di molti ha rappresentato la globale sottomissione dello sport più popolare del mondo al potere e all'economia qatariota.Esagerazioni? Probabilmente no. Lo stesso scandalo Qatargate, che sta investendo l'Unione europea in queste settimane, dimostra infatti che serve incassare un bel po' di banconote per convincersi e provare a convincere terzi che da quelle parti valori come i diritti umani, quelli dei lavoratori, delle minoranze e via di questo passo, contino qualcosa. Perché la realtà dice altro, se non l'opposto. In questo senso, sicuramente il gesto dell'emiro del Qatar risulta molto potente, anche se non va certo fatta colpa al solo Messi.Come infatti dimenticare le parole - per molti analisti pregne d ipocrisia - di Gianni Infantino, il presidente della FIFA, il quale durante la conferenza stampa inaugurale dei Mondiali di calcio in Qatar aveva affermato: «Oggi mi sento qatariota, mi sento arabo, mi sento africano, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento un lavoratore migrante». E lo stesso Infantino, alla vigilia della finale del Mondiale, ha rincarato la dose di ipocrisia, rispondendo - ad una domanda proprio sui diritti umani - che «ora pensiamo ai tifosi di calcio».Ma torniamo alla politicizzazione, indubbia, dello sfoggio del bisht per un'altra considerazione, che è la seguente.Si fa bene, anzi benissimo a riconoscere nel mantello rifilato a Messi un gesto clamoroso e vergognoso, ai limiti come si diceva poc'anzi della sottomissione culturale. Però bisogna essere franchi: non è certo il solo caso. Come la mettiamo, infatti, con analoghe politicizzazioni che da anni si abbattono in Occidente su eventi che nulla hanno a che vedere con la politica? Si pensi al collettivo inginocchiarsi prima di una manifestazione, oppure il rosso sfoggiato ovunque in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricorrenza molto importante ma nel corso della quale è impossibile - salvo che uno non intenda affrontare una bella polemica - ricordare che il primo ad uccidere le donne è l'aborto volontario. E ancora: come la mettiamo con i nastrini arcobaleno esibiti da star, influencer e sportivi di ogni livello, in teoria un simbolo contro le discriminazioni subite dalle minoranze sessuali ma, di fatto, un obolo alle più estreme rivendicazioni Lgbt, incluso l'utero in affitto?Come si può vedere, il discorso è molto ampio e non finisce né inizia in Qatar. Figuriamoci. Anzi, si può tranquillamente dire che la sudditanza di Lionel Messi all'emiro - sempre che sudditanza piena e consapevole sia poi stata -, è solo l'ultima di una lunga serie che si consumano ogni giorno in Occidente. Solo che queste ultime, anziché come tali, sono salutate anzi celebrate come "scelte di campo" coraggiose. Cosa ci sia mai di coraggioso in chi si accoda alla linea ideologica, se pensiamo ai cosiddetti diritti Lgbt, sposata non solo dalle più potenti cancellerie del pianeta, ma anche da colossi economici come Amazon, Apple o Disney, ecco, si fa fatica a capire.Come si fa fatica a comprendere chi - giustamente - si indigna per il gesto politico e di sottomissione di indossare un bisht, ma non si indigna allo stesso modo o affatto per i gesti politici e di sottomissione pro-Lgbt. Immaginate per un attimo un Lionel Messi - ovviamente non in Qatar, sarebbe stato impossibile - avvolto da una bandiera Lgbt per alzare la Coppa. Sarebbe stato un gesto salutato come forse il più coraggioso della storia. Non sarebbe stata sottomissione a politica e ideologia anche quella?Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Affari e moschee, la rete del Qatar in Italia" spiega perché da 15 anni il Qatar fa grandi investimenti nel nostro Paese: moda, hotel di lusso, grattacieli. Il Qatar investe molto per diffondere l'islam, di qui i progetti sul territorio italiano di diverse moschee e scuole coraniche.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 dicembre 2022:L'hanno chiamato Qatargate e ha tutta l'aria di essere uno scandalo appena all'inizio. I servizi di sicurezza di ben cinque Stati europei indagano sul tentativo di corruzione di parlamentari dell'Unione Europea: un presunto sistema tangentizio, con lo scopo principale di incidere sui dossier in corso di istruzione all'Eurocamera. Un'indagine che ogni giorno s'ingrossa di più. Ad essere coinvolti fin qui nell'inchiesta sono soprattutto i politici dell'ala socialdemocratica del Parlamento e tra questi anche diversi italiani. Ci sono, per esempio, l'ex eurodeputato del Pd, oggi Articolo Uno, Antonio Panzeri, sospeso dopo lo scandalo, ma anche Niccolò Figa-Talamanca della Ong No Peace Without Justice, fondata nel 1993 da Emma Bonino.Ma quello tra Italia e Qatar non è un sodalizio recente. Tessere una rete di conoscenze capaci di influenzare è una strategia di Doha a livello globale che vede, da anni, nell'Europa un tassello fondamentale e nell'Italia un Paese di particolare interesse. Gli investimenti strategici nel corso degli anni si sono sprecati. Doha, attraverso la Qatar Investment Authority (Qia), il fondo sovrano del Paese creato nel 2005 per investire in tutto il mondo, ha investito estensivamente in Italia negli ultimi quindici anni. Un tesoro il cui valore sarebbe intorno ai cinque miliardi di euro. Il Qatar, grande poco più dell'Abruzzo, al 2022 conta una popolazione di tre milioni di persone per un Pil di 223 miliardi di euro e un Pil pro-capite che è più del doppio di quello italiano.È il 1995 l'anno della svolta per il Paese, quando, con un colpo di Stato, Hamad bin Khalifa Al Thani spodesta il padre e diventa emiro. L'obiettivo è subito trasformare il piccolo Stato in potenza globale: gli ingenti proventi dell'industria di gas e petrolio gli tengono le spalle coperte e già nel 1996 finanzia con 150 milioni di dollari la costituzione dell'emittente televisiva Al Jazeera che negli anni è diventata, secondo la Bbc, il più importante canale di informazione in lingua araba del mondo. E nel frattempo Al Thani inizia una lunga e florida amicizia con la Fratellanza Musulmana per puntare, attraverso il tessuto religioso, culturale ed economico all'espansione verso l'Occidente, Italia inclusa.Il Qatar è da tempo un importante partner, per il nostro Paese, sull'energia: riceviamo, per un contratto a lungo termine sottoscritto da Edison, 6,5 miliardi di metri cubi di gas l'anno, cioè più del 10 per cento del totale del gas che l'Italia acquista dall'estero. Ma l'amicizia Italia-Qatar non si limita all'energia. Moda, hotel di lusso, Costa Smeralda, Milano: la lista degli affari del Qatar in Italia ogni anno s'arricchisce. Nel 2021, le esportazioni qatariote verso l'Italia sono state pari a 2,1 miliardi di euro, cifre che procedono così, senza particolari variazioni, dal 2019; inoltre, siamo il secondo Paese europeo fornitore del Qatar (dopo la Germania) e il decimo al mondo.A Milano, il Qia possiede l'Hotel Gallia, un 5 stelle acquistato nel 2006. E in pochi anni è diventato proprietario del Gritti Palace, a Venezia, del St. Regis e dell'Excelsior a Roma, del Baglioni e del Four Seasons Hotel a Firenze. Riguardo alla moda, nel 2012, il Qatar compra la maison Valentino per 700 milioni di euro. Nello stesso anno viene acquistata per 650 milioni di euro la Smeralda Holding che possiede alberghi di lusso: 2300 ettari di terreni immacolati nella costa gallurese che diventano quattro alberghi. A maggio del 2014, Pigliaru presidente e Renzi premier firmano un accordo con Rispo, responsabile per l'Italia della Qatar Foundation Endowment: nasce l'ospedale Mater Olbia. Nel 2015, tocca di nuovo a Milano. I grattacieli di Porta Nuova, simbolo della skyline del capoluogo lombardo, diventano di Doha per 2 miliardi. Nel 2016, viene comprato l'albergo San Domenico di Taormina e, a fine settembre 2017, Qatar Airways conclude l'iter di acquisizione del 49% di Meridiana.La politica estera si realizza anche con le forniture militari e l'Emirato, negli anni, è diventato ottimo cliente del complesso militar-industriale italiano. Nel 2016, il Qatar firma con Fincantieri l'acquisto di quattro corvette, due pattugliatori d'altura e una nave anfibia multiruolo con un contratto di quattro miliardi di euro.

Parole di Storie - Fiabe
Pesce piccolo e pesce grande, amici inseparabili. Fiaba. Prima puntata

Parole di Storie - Fiabe

Play Episode Listen Later Dec 19, 2022 19:33


Tanto tanto tempo fa viveva, in un grande mare sconosciuto, un pesciolino, che si chiamava Crisponcello. Era un pesce molto piccolo, con tantissime pinne e pieno di colori. Crisponcello nuotava veloce veloce nel grande mare alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi di lui volevano mangiarselo. Eh sì. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno Crisponcello incontrò un grande pesce. Un enorme predatore squalo, era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d'essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato per niente. Continue reading

Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Pesce piccolo e pesce grande, amici inseparabili. Fiaba. Prima puntata

Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween

Play Episode Listen Later Dec 19, 2022 19:33


Tanto tanto tempo fa viveva, in un grande mare sconosciuto, un pesciolino, che si chiamava Crisponcello. Era un pesce molto piccolo, con tantissime pinne e pieno di colori. Crisponcello nuotava veloce veloce nel grande mare alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi di lui volevano mangiarselo. Eh sì. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno Crisponcello incontrò un grande pesce. Un enorme predatore squalo, era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d'essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato per niente. Continue reading

Che clima fa
47 - Ho il covid

Che clima fa

Play Episode Listen Later Sep 30, 2022 7:03


Questa puntata andrà in onda in versione ridottissima perché... sono positivo al covid e mi devo riposare un po'.Nonostante ciò voglio segnalarvi tre notizie che se seguite l'ambiente devono interessarvi, sono tutte importantissime.COVERFra il 25 - 26 settembre. Hanno fatto saltare i due condoti di gas Nord Stream I e II. Il 2 vi ricordo che non è mai partito, ma era talmente pronto che lo avevano anche già riempito. Adesso si vede sul mare del nord, che sembra un indromassaggio, me è gas metano che esce dai tubi e sale dal fondo del mare.Ovviamente secondo noi è stata la Russia e secondo i russi siamo stati noi, c'hanno le prove, l'ha detto il capo del servizio di intelligence estero di Mosca. Io mi chiedo se mai sapremo la verità.Vi starete chiedendo: Perché non possono chiuderlo? Come quando si rompe una tubatura in bagno, non ci sono dei rubinetti a monte? Se ho ben capito lo fanno, tipo per fare le riparazioni, ma nel sistema ci sono cmq quantità mastodontiche di metano che dobbiamo aspettare che esca.È possibile ripararlo? Quanto tempo, quanto costa, chi potrebbe farlo? CLIMAFlorida. Vi leggo le parole scritte da Giovanni Montagnani, Ci Sarà un bel clima:“Sto guardando le immagini di cos'è successo nella contea di Lee in Florida a causa dell'impatto della tempesta tropicale Ian.Si parla di centinaia di morti e di danni miliardari, del fuggi fuggi delle compagnie assicurative. Gli aiuti federali arriveranno, ma è evidente che non è una soluzione: abbiamo appena iniziato a pagare il conto di 30 anni di inazione climatica e di blah blah blah. A +1.2°C, in uno stato tra i più ricchi al mondo, il prezzo è già ora non sostenibile. Figuriamoci cosa potrà essere per una economia emergente, a +1.5 °C. Il pensiero mi mette i brividi.Vedere il commentatore della Fox parlare per ore del disastro in corso, senza mai nominare il clima, mi ha profondamente scoraggiato.Vorrei essere propositivo, ripetere per la centesima volta che le soluzioni per tamponare esistono, e quelle per curare possono arrivare. Ma vi confesso che questa sera sento tutto un po' lontano e impossibile. Nonostante ora sarebbe così facile, se non altro, riconoscere che c'è un grosso problema da risolvere.”Sull'Italia fossi in voi mi informerei su Milano. E voi direte: e che rottura sembra che se uno non è di Milano non esista! Il fatto è che Milano può essere l'apripista di processi analoghi nelle altre città d'Italia.L'Area B è la più grande ztl d'Italia, dal rpimo ottobre dovrebbe essere chiusa al traffico di diesel euro 4 e 5 e benzina euro 2. Sono un bel po' di auto. La regione ovviamente è contraria, ha introdotto Move-In una device, una scatola elettronica che gli automobilisti possono installare sul proprio veicolo. il veicolo non sarà più soggetto ai blocchi orari e giornalieri vigenti, ma sarà invece monitorato attraverso il conteggio totale dei km percorsi in qualsiasi fascia oraria e dentro un tetto massimo di km/anno.Per es un diesel euro 3 0 4 potrà farsi circa 10mila km all'anno.Un caso di: fatta la legge, la regione leghista trova l'inganno. Comunque questi sono talmente indecenti che l'azienda che fa i device non è riusctia a muoversi per tempo perché doveva aspettare che la regione attivasse il tutto. Ora tantissimi automobilisti si trovano senza la scatola del move-in e sono inferociti. Sala si ritrova tutti contro, persino il sindacato dei poliziotti vogliono fare uno sciopero perché non si sentono adeguati a fronteggiare la rabbia degli automobilisti.Io, se mi sento meglio, lunedì mattina andrò in giro per la città.

BASTA BUGIE - Omosessualità
Avvenire reclamizza l'Arci in prima pagina

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jul 20, 2022 16:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7080AVVENIRE RECLAMIZZA L'ARCI IN PRIMA PAGINA di Mauro FaverzaniA dir poco stupisce la manchette, che da alcuni giorni campeggia alla destra ed alla sinistra della testata del quotidiano Avvenire, il giornale della Conferenza episcopale italiana: reclamizza l'Arci ed il suo 5×1000. Non il 5×1000, dunque, della Caritas o di qualsiasi altra sigla o realtà cattolica, bensì quello di un'organizzazione dichiaratamente di Sinistra, fin dalle origini. La stessa organizzazione, che, sul proprio sito, ribadisce, tra l'altro, non solo immigrazionismo spinto ed inclusione indiscriminata, bensì anche il suo sostegno a suicidio assistito ed eutanasia, nonché all'ideologia Lgbt. L'Arci include quella per il «fine vita» tra le «battaglie di diritto» e ritiene urgente «restituire dignità alla morte», richiamando «a responsabilità la politica rispetto ad un'azione legislativa a cui a lungo si è sottratta», ancorandosi «al principio di laicità dello Stato», che «sgombri il campo da derive oscurantiste o da facili strumentalizzazioni». Una presa di posizione in aperta contrapposizione al Catechismo della Chiesa Cattolica, che viceversa al n. 2277 definisce con chiarezza l'eutanasia «moralmente inaccettabile» e boccia anche qualsiasi «azione oppure omissione, che, da sé o intenzionalmente», provochi «la morte allo scopo di porre fine al dolore», essendo ciò «gravemente» contrario «alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L'errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest'atto omicida, sempre da condannare e da escludere».COSA HANNO DI CATTOLICO LE BATTAGLIE DELL'ARCI?Non di meno totalmente al di fuori dall'orbita cattolica si pone anche l'altra campagna lanciata dall'Arci nazionale, campagna dal titolo «Sii ciò che sei, per un mondo gender inclusive» e che ha coinvolto già nel 2020 lo stesso sistema di adesione: sulle tessere è stata data la possibilità di «apporre un'identità alias. I nuov* soc* potranno infatti scegliere, in alternativa a nome e cognome, l'indicazione del codice fiscale sulla loro tessera. Inoltre, potranno rendere facoltativa l'indicazione del loro genere sulla domanda di iscrizione». Non a caso l'Arci si vanta di aver sollecitato «più volte il Parlamento ad approvare al più presto la proposta di legge contro l'omobitransfobia», in una parola il famigerato ddl Zan, che si scontra frontalmente con il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2357, dove, «appoggiandosi sulla Sacra Scrittura», si designano le «relazioni omosessuali come gravi depravazioni» e «gli atti di omosessualità» come «intrinsecamente disordinati», nonché «contrari alla legge naturale», ciò per cui «in nessun caso possono essere approvati». Figuriamoci promossi, consigliati ed incentivati!Allora esiste un corto circuito tra la Dottrina cattolica e le convinzioni di organizzazioni quali l'Arci, corto circuito che non solo rende improponibile, bensì anche irricevibile la sua pubblicità su di un organo di stampa, che si voglia «di ispirazione cattolica» come Avvenire. Ciò, tenendo conto del presente, ma tenendo conto anche della storia dell'Arci: l'Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (questo, per esteso, il significato attuale dell'acronimo Arci) nacque nel 1957 nell'alveo della Sinistra comunista. Vincenzo Santangelo, ricercatore presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, nel suo libro Le Muse del popolo, ne precisa le componenti politiche («il Pci, il Psi, la Cgil»), nonché la «vigorosa contrapposizione nei confronti di tutti quegli organismi assimilabili allo Stato o alle grandi imprese», compresi i Dopolavoro ed i Cral aziendali. Una forza, dunque, dichiaratamente antisistema ed anticapitalista. Di quella storia, l'Arci di oggi non rinnega alcunché, anzi è vero l'opposto: lo Statuto, approvato il 14 giugno 2014, precisa già nella premessa come essa rappresenti e voglia rappresentare «la continuità storica e politica con l'Arci delle origini fondata a Firenze il 26 maggio 1957».L'ARCIGAY VOLUTA DA UN SACERDOTE OMOSESSUALEIl 9 dicembre 1980, nel suo alveo, si costituì l'Arcigay. Fu voluta da un sacerdote omosessuale, un teologo della liberazione sospeso a divinis, don Marco Bisceglia (riammesso nella Chiesa solo poco prima di morire, malato di Aids, dopo la supplica da lui inviata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, supplica in cui si pentì di quelli che chiamò «i miei errori e traviamenti»). Con lui collaborò a quest'avventura anche un allora giovane obiettore di coscienza in servizio civile presso l'Arci, Nicola Vendola detto Nichi, che poi divenne suo convivente, già presidente di Sinistra Ecologia Libertà dal 2010 al 2016. Non a caso, l'Arci, ha promosso, tra le altre, anche la campagna Giàfamiglia, che, a dispetto del nome, puntava al riconoscimento delle "nozze" gay.Con la sua adesione al World Social Forum, l'Arci ha sostenuto, inoltre, l'antagonismo e la «globalizzazione alternativa» terzomondista, ribadendo la sua natura «antiliberista» ed «antimperialista», categorie che evidentemente si cerca di far sembrare obsolete più di quanto in realtà, per taluni, non siano.Evidente l'incompatibilità tra la Dottrina cattolica e le ideologie, di cui l'Arci si è fatta portavoce dalla fondazione ad oggi. Proprio per questo fa quanto meno specie che il giornale della Cei, Avvenire, proponga la pubblicità dell'Arci, oltre tutto in bella evidenza in prima pagina, accanto alla testata. Un "idillio" tutt'altro che estemporaneo, dato che la stessa Arci, sul proprio sito ufficiale, rimanda addirittura, con tanto di link, ad un articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire lo scorso 14 luglio a proposito delle comunità energetiche. Ciò non basta per rendere organica e strutturale l'"intesa" tra il quotidiano e la sigla dichiaratamente di Sinistra, certo, ma è nota l'espressione di Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Ed è un fatto che le posizioni assunte dal giornale dei Vescovi siano state più volte - e su temi alquanto delicati - opinabili e contestate, su basi solide e concrete, da esponenti e sensibilità significative del mondo cattolico.Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Famiglie normali: Avvenire strizza l'occhio ai conviventi" racconta che all'incontro delle famiglie col Papa che c'è stato un mese fa c'è anche una testimonianza di una coppia di conviventi che dopo tre figli convolerà a nozze. Avvenire esulta e parte con la normalizzazione della convivenza lasciando intendere che è solo un problema di accoglienza della Chiesa.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 25 giugno 2022:Qualcuno spieghi a Luciano Moia e ai redattori di Avvenire la differenza che c'è tra una cosa normale e una cosa comune, perché non sono sinonimi. Presentare la convivenza di una coppia con figli come una nuova normalità è un'operazione piuttosto scorretta. Limitarsi invece a fotografare una realtà che è ormai comune, come quella di chi decide di non sposarsi, è tutt'altra cosa.L'incontro delle famiglie con il Papa ha visto protagoniste famiglie come testimoni di una vita cristiana donata, c'erano anche - commossi e belli come chi sa di essere fronte alla santità - i genitori di Chiara Corbella, che hanno presentato a Papa Francesco la figura di sposa e di madre della Serva di Dio che morì rinunciando alle cure, per non sottoporre il figlio in grembo alle ricadute di una terapia invasiva per lui. Ma nel parterre delle coppie presentate, figurava anche una coppia di conviventi che tra pochi mesi convolerà a nozze.Per carità, nulla da disquisire sulla Grazia che fa capolino nel percorso tortuoso e difficile che può portare un uomo e una donna a scegliere la strada del matrimonio dopo tre figli e molti anni di convivenza, ma l'approccio di Avvenire è ormai quello di chi vuole stupire presentando normali certe situazioni di irregolarità per far passare poi sotto traccia un concetto preciso.Il concetto che passa è che la convivenza, in fondo, sia una diversa normalità, come riporta il titolo dell'articolo, con quelle virgolette messe lì proprio per strizzare l'occhio al lettore: Accoglienza, tradimenti e perdono. Il festival delle coppie "normali". In fondo, il senso di tutto l'articolo è quello che non esistano famiglie esemplari o famiglie modello perché "nessuno lo è".Invece è il modello che ci fa seguaci di un progetto di vita che ci affascina. Se non ci sono modelli o esempi, per quale motivo si mette su famiglia con un matrimonio che si spera solido e fecondo? Tanto vale continuare a convivere. Chiara Corbella è un modello e dirlo, soprattutto in un incontro per le famiglie, non è affatto un peccato. Anzi, forse questi incontri hanno senso se si indicano dei modelli, di cui tutti abbiamo bisogno, i conviventi per convertirsi e gli sposati per confermarsi. Ma di questo è tabù parlare perché oggi va di moda la liquidità anche degli affetti quindi nessuno è modello.Può capitare quindi che, essendo nessuno un modello, si prenda anche la testimonianza di una coppia che famiglia non è, ma venga "elevata" a famiglia in pectore in virtù di una promessa che però è futura.Il loro racconto, su cui il quotidiano dei vescovi si dilunga parecchio rispetto al resto delle altre storie, è rivelatore di un cammino, ma anche di un reclamo, di quelli che piacciono tanto a Moia.

BASTA BUGIE - Cinema
Amore senza rimorso** (2003) - Un no che prepara un grande si

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later May 23, 2022 12:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=263UN NO CHE PREPARA UN GRANDE SILe ragioni ed i vantaggi della castità prematrimonialeUn giovane e una giovane si conoscono, si frequentano, si vogliono bene. Scoprono di desiderare una vita insieme e, magari, stabiliscono che un giorno diventeranno solennemente e pubblicamente marito e moglie. Un periodo di tempo - più o meno lungo - li separa dal momento in cui, salvo ripensamenti, si uniranno in matrimonio. Come vivere questa particolarissima stagione della vita che è il fidanzamento? Secondo la mentalità corrente, nulla di più normale che quei giovani si comportino come se fossero già sposati.Nell'insegnamento della Chiesa, invece, soltanto il matrimonio rende lecito il rapporto sessuale tra l'uomo e la donna. Si tratta di un conflitto acutissimo tra il senso comune dei contemporanei e il Magistero petrino; il divieto dei cosiddetti "rapporti prematrimoniali" rischia di risuonare sempre meno ascoltato e compreso, al punto da suscitare perfino nei pastori la tentazione alto scoraggiamento. Non è raro ascoltare il "lamento" di qualche parroco: "Dissuadere i fidanzati dai rapporti prematrimoniali? Figuriamoci, inutile perfino parlarne, non ci capiscono".CHE FARE, DUNQUE?C'è un significato profondamente umano di questo insegnamento che, ininterrottamente e ostinatamente, la Chiesa affida agli uomini di ogni tempo. Bisogna aiutare le persone a riscoprire che non si tratta di un'impuntatura moralistica - "devi fare così perché devi, perché te lo dico io" - né di un sacrificio imposto ai fidanzati per il gusto di mortificarli, né di una prescrizione formalistica. priva di qualsiasi giustificazione razionale.Come sempre quando la Chiesa insegna una verità morale, la castità al di fuori del matrimonio ha un profondo significato antropologico: è proposta perché "fa bene" all'uomo, rispetta e promuove la sua più intima natura, lo aiuta a comprendere in profondità l'essenza del matrimonio.Proveremo dunque a offrire alcuni argomenti "umani" che possano aiutare a riaprire gli occhi sulla bellezza di questa "fatica" richiesta ai fidanzati e a chiunque viva al di fuori del matrimonio. Un piccolo prontuario per ragionare sul fatto che il "bene" insegnato dal "Papa e dai preti"' alla fine, conviene. E che il sesso prematrimoniale è, in verità, "anti-matrimoniale".1) SIGNIFICATO UNITIVOUna prima constatazione di buon senso: il sesso unisce Crea cioè subito tra gli amanti un'unione affettiva, psichica, emotiva, intima e speciale che nessun'altra relazione è in grado di eguagliare. lì sesso produce un legame, poiché il corpo parla un linguaggio che va anche al di là delle intenzioni coscienti del partner. Ora, poiché questo legame nasce più o meno consapevolmente ogni volta, più partner sessuali si hanno più il legame con ognuno si fa più debole. Il sesso prematrimoniale aumenta drammaticamente le chance di divorzio.2) ATTESA CHE RAFFORZASaper aspettare irrobustisce il legame coniugale, perché il rapporto sessuale diviene qualcosa che i coniugi hanno condiviso solo l'uno con l'altro, dopo averlo desiderato senza soddisfarlo per un certo periodo. Un tempo che li ha visti cimentarsi (e cementarsi) in un impegno che implica aiuto reciproco, buona volontà "incrociata", crescita nella stima l'un per l'altro.3) UNA SCELTA VAGLIATAIl rapporto sessuale prematrimoniale determina un accecante "effetto valanga", poiché è così affettivamente forte da annebbiare la scelta della persona. Il fidanzamento è tempo di verifica della scelta, tant'è vero che si può ancora ripensarci. Ebbene, se il rapporto lascia insoddisfatti, porta a concludere che i due sono "incompatibili", mentre magari il matrimonio potrebbe dimostrare il contrario; se, viceversa, risulta soddisfacente, maschera effettive incompatibilità pronte ad esplodere dopo il matrimonio.4) UNIONE INFRANGIBILEEsiste un nesso intrinseco fra il sesso e il rapporto stabile tra uomo e donna. Dunque è innaturale creare, attraverso il rapporto sessuale, un'intimità così forte per poi romperla. Ciò avverrà a prescindere dalle intenzioni delle persone: il significato oggettivo del sesso è intatti più importante - prevale - sul significato soggettivo. Il don Giovanni impenitente può credere soggettivamente che nessun rapporto è per lui realmente importante, ma non può evitare che ciascuno di quei rapporti lasci segni profondi nella struttura più intima della sua persona. C'è un fatto inequivocabile: l'effetto unitivo automatico del sesso.5) MANCA POCO ALLE NOZZE...A questo punto, un'obiezione classica consiste nell'ipotizzare che due ragazzi abbiano già deciso di sposarsi, e che solo un lasso temporale "organizzativo" (la casa, il lavoro, gli studi...) li separi dal matrimonio. Perché "rifiutarsi" quegli atti che, compiuti dopo le nozze, la Chiesa considera pienamente legittimi? L'errore del ragionamento sta nella premessa: anche in casi simili, il sesso avverrebbe al di fuori di una decisione di esclusività e permanenza. Soltanto il matrimonio è un punto dì non ritorno che cambia la vita. Soltanto il patto matrimoniale è così forte e inclusivo - come scrive il filosofo Fulvio Di Blasi - da giustificare, cioè rendere giusta di fronte a Dio e agli uomini anche l'unione corporea. La castità prematrimoniale è il percorso propedeutico alla comprensione della vera essenza del matrimonio. Non si può capire l'indissolubilità matrimoniale se si rifiuta ottusamente il valore della continenza prima delle nozze.6) PROVA D'AMORE?I fidanzati non hanno "il diritto" a possedersi carnalmente per la semplice ragione che ancora non si appartengono. Il sesso fuori dal matrimonio è quindi una specie di furto. Né vale a dissipare la colpa la tesi del sesso come "prova d'amore". L'amore non si prova. Ci si crede e lo si vive, responsabilmente. Provare una persona è ridurla a oggetto.7) CONVIVENZA "DI FATTO"La convivenza "di fatto" è, in tal senso, l'abbaglio più clamoroso per le coppie moderne: infatti, esse pensano in questo modo di "provare" il matrimonio, mentre la convivenza è tutto fuorché una prova di matrimonio, poiché manca della responsabilità di una vita altrui per tutta la vita, che è tipica solo della promessa matrimoniale. Come scrivono Aduro Cattaneo, Paolo Pugni e Franca Malagò, c'è una bella differenza tra coniuge e compagno: l'uno - da cum e iugum è colui con il quale divido il giogo; l'altro - da cum e panis - colui con il quale divido il pane. Un conto è condividere il pranzo - esperienza aperta ai più svariati incontri - e un conto è mettere in comune la sorte e tutto se stesso. L'amore dei conviventi è tutto tranne che libero; perché un amore libero da impegni è un controsenso. lì motto implicito di ogni convivenza è: "fin che dura".8) LA VERITA' ALLA FINE VINCENonostante queste argomentazioni, resta oggi molto difficile convincere le persone che è meglio sforzarsi di aspettare la prima notte di nozze. Da un lato, gioca in senso contrario la pulsione degli istinti, che la modernità ha pensato di liquidare secondo le parole di Oscar Wilde: "L'unico modo di vincere le tentazioni è assecondarle". Ma c'è poi un motivo più profondo: i fatti della legge morale sono molto più evidenti nel lungo periodo. Può darsi che ad alcune generazioni possa sfuggire una verità morale. Ma di fronte al lungo cammino della storia, la verità si impone: una società non casta è ricca di divorzi e povera di figli.9) IMPOSSIBILE AGLI UOMINI, MA NON A DIOChe cosa dire ai giovani che abbiano fatto esperienza della caduta nel cammino verso il matrimonio? Di solito c'è una tacita convinzione - magari avallata dall'arrendevolezza degli educatori - secondo la quale non è possibile "invertire la rotta" una volta che due fidanzati vivano, sessualmente parlando, more uxorio: "oramai...", quasi che esistessero persone sottratte alla potenza della grazia santificante per colpa di una scelta o di uno stile di vita sbagliato. È dovere di ogni cattolico invece proporre la verità tutta intera anche a questi fratelli, trasmettendo loro la certezza della misericordia e del perdono di Dio, insieme alla robusta convinzione dell'efficacia degli strumenti che la Chiesa mette a disposizione per "fare nuova" la vita di ognuno. Di fronte alla vertigine che oggi un giovane prova nel sentirsi proporre la castità matrimoniale, valgano sempre le parole così umane degli Apostoli di fronte alla "intransigenza" del loro Maestro: "Dunque, chi potrà salvarsi?". E la risposta di Gesù: "Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile" (Mt 19,25-26).

La psicologa Silvia
Come aiutare i bambini ad affrontare le ingiustizie

La psicologa Silvia

Play Episode Listen Later May 9, 2022 12:07


Selling Time
Ep 48 - I 6 elementi per fare del vostro Profilo LinkedIn uno strumento di marketing.

Selling Time

Play Episode Listen Later Apr 8, 2022 20:27


Avere un profilo LinkedIn per essere trovati da un Recruiter è diverso dall'avere un Profilo LinkedIn dove il vostro potenziale cliente deve trovare ciò che gli serve per decidere se fate o meno al caso suo. Non occorre che qui vi spieghi che strutturare il proprio profilo manco fosse il vostro curriculum vitae o la quarta di copertina di un libro inserendo elementi biografici, non serve a nulla se il vostro obiettivo è fare business. L'ho scritto e detto così tante volte che io stesso provo vergogna ad ascoltarmi mentre lo ripeto. Figuriamoci voi. Quindi, mossi dall'adagio che recita che “al nostro cliente non interessa nulla di noi finché non cominciamo a parlare di lui”, oggi vi voglio spiegare qual è la struttura corretta per fare del vostro profilo uno strumento di marketing.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Gli orrori di Bucha e il processo contro Putin | 05/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 5, 2022 2:40


A cura di Daniele Biacchessi Il massacro di Bucha, con il suo carico di orrore per i civili uccisi, pesa sui nuovi negoziati tra Ucraina e Russia. Mosca accusa l'Ucraina di aver inscenato una "provocazione" per danneggiare le trattative. Zelensky si è recato personalmente a Bucha, alle porte di Kiev, e ha ribadito che nonostante le atrocità commesse dai russi, è suo dovere continuare a trattare. Joe Biden chiede un processo per crimini di guerra contro Vladimir Putin. Per il capo della Casa Bianca «bisogna ricostruire tutti i dettagli di quello che è accaduto e tenere un processo per crimini di guerra» contro la Russia. La Ue ha preannunciato un'indagine congiunta con Kiev sui crimini di guerra. Ma cosa prevede l'indagine e quali sono i tempi? Fondata nel 2002, la Corte penale internazionale, CPI, con sede all'Aja, è stata investita come un tribunale internazionale indipendente per processare individui accusati di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. L'indagine su ciò che è finora accaduto in Ucraina è stata aperta formalmente dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Khan, lo scorso 2 marzo. È un'inchiesta lunga, complicata, non priva di difficoltà. Khan, ha assicurato che comunque sarà condotta "in modo obiettivo e indipendente" e che mirerà a "individuare responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte penale internazionale". L'Ucraina non è un membro, ma nel 2014 ha accettato la giurisdizione della corte. Non sappiamo se un giorno vedremo il presidente russo Putin sul banco degli imputati di un processo. Figuriamoci se è possibile prevedere, con un conflitto ancora in corso, una eventuale condanna. Di certo, nel caso si trovassero prove schiaccianti della responsabilità diretta di Putin nei massacri, sarebbe un enorme problema sul piano politico. La guerra prima o poi finirà, e il mondo dovrà ancora confrontarsi con Putin, a meno di una sua estromissione dai gangli del potere di Mosca, cosa al momento ritenuta impossibile. Credits: Agenzia Fotogramma _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Gli orrori di Bucha e il processo contro Putin | 05/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 5, 2022 2:40


A cura di Daniele Biacchessi Il massacro di Bucha, con il suo carico di orrore per i civili uccisi, pesa sui nuovi negoziati tra Ucraina e Russia. Mosca accusa l'Ucraina di aver inscenato una "provocazione" per danneggiare le trattative. Zelensky si è recato personalmente a Bucha, alle porte di Kiev, e ha ribadito che nonostante le atrocità commesse dai russi, è suo dovere continuare a trattare. Joe Biden chiede un processo per crimini di guerra contro Vladimir Putin. Per il capo della Casa Bianca «bisogna ricostruire tutti i dettagli di quello che è accaduto e tenere un processo per crimini di guerra» contro la Russia. La Ue ha preannunciato un'indagine congiunta con Kiev sui crimini di guerra. Ma cosa prevede l'indagine e quali sono i tempi? Fondata nel 2002, la Corte penale internazionale, CPI, con sede all'Aja, è stata investita come un tribunale internazionale indipendente per processare individui accusati di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. L'indagine su ciò che è finora accaduto in Ucraina è stata aperta formalmente dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Khan, lo scorso 2 marzo. È un'inchiesta lunga, complicata, non priva di difficoltà. Khan, ha assicurato che comunque sarà condotta "in modo obiettivo e indipendente" e che mirerà a "individuare responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte penale internazionale". L'Ucraina non è un membro, ma nel 2014 ha accettato la giurisdizione della corte. Non sappiamo se un giorno vedremo il presidente russo Putin sul banco degli imputati di un processo. Figuriamoci se è possibile prevedere, con un conflitto ancora in corso, una eventuale condanna. Di certo, nel caso si trovassero prove schiaccianti della responsabilità diretta di Putin nei massacri, sarebbe un enorme problema sul piano politico. La guerra prima o poi finirà, e il mondo dovrà ancora confrontarsi con Putin, a meno di una sua estromissione dai gangli del potere di Mosca, cosa al momento ritenuta impossibile. Credits: Agenzia Fotogramma _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Gli orrori di Bucha e il processo contro Putin | 05/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 5, 2022 2:41


A cura di Daniele Biacchessi Il massacro di Bucha, con il suo carico di orrore per i civili uccisi, pesa sui nuovi negoziati tra Ucraina e Russia. Mosca accusa l'Ucraina di aver inscenato una "provocazione" per danneggiare le trattative. Zelensky si è recato personalmente a Bucha, alle porte di Kiev, e ha ribadito che nonostante le atrocità commesse dai russi, è suo dovere continuare a trattare. Joe Biden chiede un processo per crimini di guerra contro Vladimir Putin. Per il capo della Casa Bianca «bisogna ricostruire tutti i dettagli di quello che è accaduto e tenere un processo per crimini di guerra» contro la Russia. La Ue ha preannunciato un'indagine congiunta con Kiev sui crimini di guerra. Ma cosa prevede l'indagine e quali sono i tempi? Fondata nel 2002, la Corte penale internazionale, CPI, con sede all'Aja, è stata investita come un tribunale internazionale indipendente per processare individui accusati di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. L'indagine su ciò che è finora accaduto in Ucraina è stata aperta formalmente dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Khan, lo scorso 2 marzo. È un'inchiesta lunga, complicata, non priva di difficoltà. Khan, ha assicurato che comunque sarà condotta "in modo obiettivo e indipendente" e che mirerà a "individuare responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte penale internazionale". L'Ucraina non è un membro, ma nel 2014 ha accettato la giurisdizione della corte. Non sappiamo se un giorno vedremo il presidente russo Putin sul banco degli imputati di un processo. Figuriamoci se è possibile prevedere, con un conflitto ancora in corso, una eventuale condanna. Di certo, nel caso si trovassero prove schiaccianti della responsabilità diretta di Putin nei massacri, sarebbe un enorme problema sul piano politico. La guerra prima o poi finirà, e il mondo dovrà ancora confrontarsi con Putin, a meno di una sua estromissione dai gangli del potere di Mosca, cosa al momento ritenuta impossibile. Credits: Agenzia Fotogramma _________________________________________ "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm

Il Bernoccolo
#139 - Virtual Fashion tra Metaverso e NFT

Il Bernoccolo

Play Episode Listen Later Jan 26, 2022 33:56


Non tutti capiscono la moda. E decisamente non tutti capiscono il metaverso. Figuriamoci quanto può essere difficile capire la virtual fashion, o come la chiama qualcuno, cryptofashion. È forse il fenomeno più evidente in questo mondo virtuale ancora oscuro: se la maggior parte dei brand cerca di orientarsi, i brand di moda hanno già fiutato l'opportunità e si stanno lanciando nel “meta” con grande disinvoltura.“Il Bernoccolo” è il podcast che parla di comunicazione, tecnologia e cultura nel mondo post-digitale. Con Andrea Ciulu e Pasquale borriello.Ricordate di iscrivervi al podcast su Apple Podcast, Spotify, Google Podcast o Alexa e di seguirci su ilbernoccolopodcast.com e su Instagram @ilbernoccolo.Potete ricevere i link commentati in questa puntata iscrivendovi alla newsletter https://ilbernoccolo.substack.com/aboutVi è piaciuta l'intro? Trovate la trascrizione completa e i dettagli della colonna sonora qui https://ilbernoccolo.substack.com/Licenza SIAE APOD 5277/I/4999

Parole di Storie - Favole
Pesce Piccolo e Pesce Grande: amici inseparabili. Un racconto di Gaetano Marino. Prima puntata.

Parole di Storie - Favole

Play Episode Listen Later Nov 23, 2021 19:42


Tanto tanto tempo fa viveva, in un grande mare sconosciuto, un pesce piccolo piccolo. Aveva tantissime pinne ed era pieno di tanti colori. Pesce piccolo nuotava veloce veloce alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi volevano mangiarselo. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno pesce piccolo incontrò un pesce grande, un enorme predatore squalo. Era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d'essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato per niente. Allora pesce piccolo si avvicinò al predatore squalo, e con una vocina tremante e fatta di paura, gli chiese se lui, pesce grande, potesse prendersi cura di lui, pesce piccolo, e difenderlo dagli altri pesci predatori.[…] Continue reading

Parole di Storie
Pesce Piccolo e Pesce Grande: amici inseparabili. Un racconto di Gaetano Marino. Prima puntata.

Parole di Storie

Play Episode Listen Later Nov 23, 2021 19:42


Tanto tanto tempo fa viveva, in un grande mare sconosciuto, un pesce piccolo piccolo. Aveva tantissime pinne ed era pieno di tanti colori. Pesce piccolo nuotava veloce veloce alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi volevano mangiarselo. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno pesce piccolo incontrò un pesce grande, un enorme predatore squalo. Era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d'essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato per niente. Allora pesce piccolo si avvicinò al predatore squalo, e con una vocina tremante e fatta di paura, gli chiese se lui, pesce grande, potesse prendersi cura di lui, pesce piccolo, e difenderlo dagli altri pesci predatori.[…] Continue reading

Parole di Storie - Racconti
Pesce Piccolo e Pesce Grande: amici inseparabili. Un racconto di Gaetano Marino. Prima puntata.

Parole di Storie - Racconti

Play Episode Listen Later Nov 23, 2021 19:42


Tanto tanto tempo fa viveva, in un grande mare sconosciuto, un pesce piccolo piccolo. Aveva tantissime pinne ed era pieno di tanti colori. Pesce piccolo nuotava veloce veloce alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi volevano mangiarselo. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno pesce piccolo incontrò un pesce grande, un enorme predatore squalo. Era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d'essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato per niente. Allora pesce piccolo si avvicinò al predatore squalo, e con una vocina tremante e fatta di paura, gli chiese se lui, pesce grande, potesse prendersi cura di lui, pesce piccolo, e difenderlo dagli altri pesci predatori.[…] Continue reading

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il caso di Saman: una storia tra “chi l'ha visto” e “scherzi a parte”... | 10/07/2021 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 10, 2021 2:13


Visto che di Saman, la ragazza pakistana probabilmente assassinata dalla sua stessa famiglia, sembrano ormai essersi dimenticati un po' tutti, proviamo almeno noi a rinfrescare la prontezza di certe memorie ciniche ed opportuniste . Forse è più comodo per i media, la politica e l'opinione pubblica nostrani far finta di credere che si sia trattato solamente di un brutto sogno oppure di un film di Dario Argento...Figuriamoci se, proprio nell' avanzatissima Italia del G7, della legge Zan e delle conquiste femministe, circola ancora qualche povera disgraziata che paga con la vita il semplice e banalissimo desiderio di poter sposare liberamente l'uomo di cui si è innamorata... E così, fatti salvi alcuni spunti che possono andare bene per alimentare trasmissioni sul tipo di “chi l'ha visto”, per il resto la vicenda di Saman sembra avviata a finire nel dimenticatoio delle cose scomode. Eppure sono fin troppe le domande – anche le più scontate – che sono incredibilmente rimaste senza risposte. Innanzitutto, la ragazza è veramente morta ? E quindi, se non siamo su “scherzi a parte”, dov'è il suo corpo? E i parenti sospettati dell'orribile delitto sono riusciti sul serio a rifugiarsi in Pakistan? C'è qualcuno che prova a rintracciarli? E se, come speriamo, è in corso un'indagine che li riguarda, non sta procedendo a velocità un po' troppo ridotta? Certo, andare ad urtare la suscettibilità di una cultura che, in nome di una presunta purezza religiosa, non esita ad uccidere può anche non essere così allettante...Charlie Hebdo docet...Un conto è sbeffeggiare impunemente il papa in piazza o sui giornali e un altro è interferire in scelte matrimoniali che magari vengono definite fin dal momento stesso in cui una bambina viene al mondo. Mentre ci trastulliamo su questioni lessicali per appurare se una donna che dirige un'orchestra sia “direttore” o “direttrice”, vivono, intorno a noi, chissà quante ragazze che forse vorrebbero anche uscire dalle loro realtà oppressive, ma che vi rinunciano, temendo l'isolamento in cui il nostro Paese finirebbe per abbandonarle. In questo senso, risulta terribilmente assordante il silenzio del femminismo di casa nostra. Ascolta "Il Corsivo" a cura di Ferruccio Bovio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il caso di Saman: una storia tra “chi l'ha visto” e “scherzi a parte”... | 10/07/2021 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 10, 2021 2:12


Visto che di Saman, la ragazza pakistana probabilmente assassinata dalla sua stessa famiglia, sembrano ormai essersi dimenticati un po' tutti, proviamo almeno noi a rinfrescare la prontezza di certe memorie ciniche ed opportuniste . Forse è più comodo per i media, la politica e l'opinione pubblica nostrani far finta di credere che si sia trattato solamente di un brutto sogno oppure di un film di Dario Argento...Figuriamoci se, proprio nell' avanzatissima Italia del G7, della legge Zan e delle conquiste femministe, circola ancora qualche povera disgraziata che paga con la vita il semplice e banalissimo desiderio di poter sposare liberamente l'uomo di cui si è innamorata... E così, fatti salvi alcuni spunti che possono andare bene per alimentare trasmissioni sul tipo di “chi l'ha visto”, per il resto la vicenda di Saman sembra avviata a finire nel dimenticatoio delle cose scomode. Eppure sono fin troppe le domande – anche le più scontate – che sono incredibilmente rimaste senza risposte. Innanzitutto, la ragazza è veramente morta ? E quindi, se non siamo su “scherzi a parte”, dov'è il suo corpo? E i parenti sospettati dell'orribile delitto sono riusciti sul serio a rifugiarsi in Pakistan? C'è qualcuno che prova a rintracciarli? E se, come speriamo, è in corso un'indagine che li riguarda, non sta procedendo a velocità un po' troppo ridotta? Certo, andare ad urtare la suscettibilità di una cultura che, in nome di una presunta purezza religiosa, non esita ad uccidere può anche non essere così allettante...Charlie Hebdo docet...Un conto è sbeffeggiare impunemente il papa in piazza o sui giornali e un altro è interferire in scelte matrimoniali che magari vengono definite fin dal momento stesso in cui una bambina viene al mondo. Mentre ci trastulliamo su questioni lessicali per appurare se una donna che dirige un'orchestra sia “direttore” o “direttrice”, vivono, intorno a noi, chissà quante ragazze che forse vorrebbero anche uscire dalle loro realtà oppressive, ma che vi rinunciano, temendo l'isolamento in cui il nostro Paese finirebbe per abbandonarle. In questo senso, risulta terribilmente assordante il silenzio del femminismo di casa nostra. Ascolta "Il Corsivo" a cura di Ferruccio Bovio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il caso di Saman: una storia tra “chi l'ha visto” e “scherzi a parte”... | 10/07/2021 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jul 10, 2021 2:12


Visto che di Saman, la ragazza pakistana probabilmente assassinata dalla sua stessa famiglia, sembrano ormai essersi dimenticati un po' tutti, proviamo almeno noi a rinfrescare la prontezza di certe memorie ciniche ed opportuniste . Forse è più comodo per i media, la politica e l'opinione pubblica nostrani far finta di credere che si sia trattato solamente di un brutto sogno oppure di un film di Dario Argento...Figuriamoci se, proprio nell' avanzatissima Italia del G7, della legge Zan e delle conquiste femministe, circola ancora qualche povera disgraziata che paga con la vita il semplice e banalissimo desiderio di poter sposare liberamente l'uomo di cui si è innamorata... E così, fatti salvi alcuni spunti che possono andare bene per alimentare trasmissioni sul tipo di “chi l'ha visto”, per il resto la vicenda di Saman sembra avviata a finire nel dimenticatoio delle cose scomode. Eppure sono fin troppe le domande – anche le più scontate – che sono incredibilmente rimaste senza risposte. Innanzitutto, la ragazza è veramente morta ? E quindi, se non siamo su “scherzi a parte”, dov'è il suo corpo? E i parenti sospettati dell'orribile delitto sono riusciti sul serio a rifugiarsi in Pakistan? C'è qualcuno che prova a rintracciarli? E se, come speriamo, è in corso un'indagine che li riguarda, non sta procedendo a velocità un po' troppo ridotta? Certo, andare ad urtare la suscettibilità di una cultura che, in nome di una presunta purezza religiosa, non esita ad uccidere può anche non essere così allettante...Charlie Hebdo docet...Un conto è sbeffeggiare impunemente il papa in piazza o sui giornali e un altro è interferire in scelte matrimoniali che magari vengono definite fin dal momento stesso in cui una bambina viene al mondo. Mentre ci trastulliamo su questioni lessicali per appurare se una donna che dirige un'orchestra sia “direttore” o “direttrice”, vivono, intorno a noi, chissà quante ragazze che forse vorrebbero anche uscire dalle loro realtà oppressive, ma che vi rinunciano, temendo l'isolamento in cui il nostro Paese finirebbe per abbandonarle. In questo senso, risulta terribilmente assordante il silenzio del femminismo di casa nostra. Ascolta "Il Corsivo" a cura di Ferruccio Bovio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app

Parola di Life Coach - by Carlo Loiudice
#18 - 6 trucchi per i propositi per il nuovo anno

Parola di Life Coach - by Carlo Loiudice

Play Episode Play 39 sec Highlight Listen Later Dec 30, 2020 17:14


Scarica l'audio corso gratuito sulla SELF-CONFIDENCE https://www.subscribepage.com/sicuro_di_teVisita il mio sito per entrare in contatto con me e seguirmi sui vari socialwww.carloloiudice.comIscriviti alla mia newsletterSeguimi su INSTAGRAMPropositi per il nuovo annoNatale e Capodanno sono due giorni come gli altri ai quali noi diamo un significato particolare. Ma noi esseri umani sentiamo sempre il bisogno di fare i conti con il tempo e abbiamo la necessità di contare gli anni e i giorni. Nessun animale sulla terra fa questo. Il tuo cane non sa che giorno è, non si preoccupa del domani. Figuriamoci il tuo gatto, il quale pensa di essere il proprietario di casa e forse ha ragione!E allora, dato che anche quest'anno faremo la lista dei buoni propositi per il nuovo anno, ecco a te sei trucchi per crearli in maniera che possano funzionare.PScome promesso nell'episodio, qui trovi il link alla puntata sul tema SMART GOAL.Parola di Life Coachwww.carloloiudice.comBuon ascolto

Italian language
Cosa significa figurati?

Italian language

Play Episode Listen Later Nov 24, 2020 5:51


I Padrieterni
I Padrieterni del giorno 31/05/2020: I libri per i nostri figli, da parte di noi padri

I Padrieterni

Play Episode Listen Later May 31, 2020


Tutti noi padri siamo sempre in ansia per la salute dei nostri figli. Figuriamoci se un nostro figlio incontrasse da vicino un orso, seppure cucciolo. Questo è successo ad Alessandro Breda, un bambino del Trentino che ha incontrato da vicino un orso ed è stato filmato dalla madre e dal suo compagno. Manuel Breda, il papà di Alessandro, ci racconta come ha reagito dopo aver visto il video. Si avvicina la fine dell'anno scolastico, sebbene le scuole siano ancora chiuse e si stiano facendo le lezioni a distanza. La fine di un anno scolastico è un momento molto importante per i bambini e i ragazzi. Come possiamo affrontarlo in questa difficile situazione? Ci aiuta a capirlo Silvia Valadé, esperta di psicopatologia dell’età evolutiva e docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che partecipa a "Lo Psicologo Ti Aiuta" dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Una delle fasi più difficili della crescita è sicuramente l'adolescenza. Come possiamo affrontarla noi padri? Ci aiuta a rispondere Luigi Ballerini, medico, psicoanalista, che ha appena pubblicato "Myra sa tutto", un racconto per ragazzi nel quale vengono affrontati i problemi dell'adolescenza. Come, noi padri, possiamo affrontare i temi dell'adozione e dell'affidamento? Può darci degli spunti interessanti "Dormi stanotte sul mio cuore", l'ultimo libro di Enrico Galiano, insegnante e scrittore. Ne parliamo direttamente con lui. Molti genitori e figli sono stati distanti durante la quarantena e non è stato sicuramente facile. Questo è successo a Franco Vanni, giornalista di Repubblica, che ha mandato dei video divertenti a suo figlio e poi li ha pubblicati sui social. Franco Vanni stesso ci racconta com'è nata l'idea.

I Padrieterni
I Padrieterni del giorno 31/05/2020: I libri per i nostri figli, da parte di noi padri

I Padrieterni

Play Episode Listen Later May 31, 2020


Tutti noi padri siamo sempre in ansia per la salute dei nostri figli. Figuriamoci se un nostro figlio incontrasse da vicino un orso, seppure cucciolo. Questo è successo ad Alessandro Breda, un bambino del Trentino che ha incontrato da vicino un orso ed è stato filmato dalla madre e dal suo compagno. Manuel Breda, il papà di Alessandro, ci racconta come ha reagito dopo aver visto il video. Si avvicina la fine dell'anno scolastico, sebbene le scuole siano ancora chiuse e si stiano facendo le lezioni a distanza. La fine di un anno scolastico è un momento molto importante per i bambini e i ragazzi. Come possiamo affrontarlo in questa difficile situazione? Ci aiuta a capirlo Silvia Valadé, esperta di psicopatologia dell’età evolutiva e docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che partecipa a "Lo Psicologo Ti Aiuta" dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Una delle fasi più difficili della crescita è sicuramente l'adolescenza. Come possiamo affrontarla noi padri? Ci aiuta a rispondere Luigi Ballerini, medico, psicoanalista, che ha appena pubblicato "Myra sa tutto", un racconto per ragazzi nel quale vengono affrontati i problemi dell'adolescenza. Come, noi padri, possiamo affrontare i temi dell'adozione e dell'affidamento? Può darci degli spunti interessanti "Dormi stanotte sul mio cuore", l'ultimo libro di Enrico Galiano, insegnante e scrittore. Ne parliamo direttamente con lui. Molti genitori e figli sono stati distanti durante la quarantena e non è stato sicuramente facile. Questo è successo a Franco Vanni, giornalista di Repubblica, che ha mandato dei video divertenti a suo figlio e poi li ha pubblicati sui social. Franco Vanni stesso ci racconta com'è nata l'idea.

I Padrieterni
I Padrieterni del giorno 31/05/2020: I libri per i nostri figli, da parte di noi padri

I Padrieterni

Play Episode Listen Later May 31, 2020


Tutti noi padri siamo sempre in ansia per la salute dei nostri figli. Figuriamoci se un nostro figlio incontrasse da vicino un orso, seppure cucciolo. Questo è successo ad Alessandro Breda, un bambino del Trentino che ha incontrato da vicino un orso ed è stato filmato dalla madre e dal suo compagno. Manuel Breda, il papà di Alessandro, ci racconta come ha reagito dopo aver visto il video. Si avvicina la fine dell'anno scolastico, sebbene le scuole siano ancora chiuse e si stiano facendo le lezioni a distanza. La fine di un anno scolastico è un momento molto importante per i bambini e i ragazzi. Come possiamo affrontarlo in questa difficile situazione? Ci aiuta a capirlo Silvia Valadé, esperta di psicopatologia dell’età evolutiva e docente presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che partecipa a "Lo Psicologo Ti Aiuta" dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. Una delle fasi più difficili della crescita è sicuramente l'adolescenza. Come possiamo affrontarla noi padri? Ci aiuta a rispondere Luigi Ballerini, medico, psicoanalista, che ha appena pubblicato "Myra sa tutto", un racconto per ragazzi nel quale vengono affrontati i problemi dell'adolescenza. Come, noi padri, possiamo affrontare i temi dell'adozione e dell'affidamento? Può darci degli spunti interessanti "Dormi stanotte sul mio cuore", l'ultimo libro di Enrico Galiano, insegnante e scrittore. Ne parliamo direttamente con lui. Molti genitori e figli sono stati distanti durante la quarantena e non è stato sicuramente facile. Questo è successo a Franco Vanni, giornalista di Repubblica, che ha mandato dei video divertenti a suo figlio e poi li ha pubblicati sui social. Franco Vanni stesso ci racconta com'è nata l'idea.

Parole di Storie - Fiabe
01-Crisponcello e Filippo diventano amici. Una fiaba

Parole di Storie - Fiabe

Play Episode Listen Later Apr 29, 2020 9:50


Tanto tanto tempo fa, viveva in un grande mare sconosciuto, un piccolo pesciolino che si chiamava Crisponcello. Era un pesce molto piccolo, con tantissime pinne e pieno di colori. Crisponcello nuotava veloce nel grande mare alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi di lui volevano mangiarselo. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno Crisponcello incontrò un grande pesce. Un enorme predatore squalo, era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d’essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne, Crisponcello, appunto, poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato. [...] Continue reading

Parole di Storie
01-Crisponcello e Filippo diventano amici. Una fiaba

Parole di Storie

Play Episode Listen Later Apr 29, 2020 9:50


Tanto tanto tempo fa, viveva in un grande mare sconosciuto, un piccolo pesciolino che si chiamava Crisponcello. Era un pesce molto piccolo, con tantissime pinne e pieno di colori. Crisponcello nuotava veloce nel grande mare alla ricerca di un posto sicuro, perché i pesci più grandi di lui volevano mangiarselo. Questa è la legge dura della natura: pesce grande mangia pesce piccolo. Un giorno Crisponcello incontrò un grande pesce. Un enorme predatore squalo, era talmente più grande di lui che non valeva nemmeno la pena d’essere mangiato. Figuriamoci! Al grande squalo quel cosino con le pinne, Crisponcello, appunto, poteva sembrare una nocciolina da gustare, ma solo una, e che certamente non lo avrebbe sfamato. [...] Continue reading

Cinepillole
Gli anni più belli (figuriamoci gli altri) | Cinepillole

Cinepillole

Play Episode Listen Later Feb 13, 2020 11:38


Innovazione 2020
Alessandro Camilleri | Hera | Alla Ricerca del Purpose

Innovazione 2020

Play Episode Listen Later Dec 16, 2019 20:11


“Il purpose viene costruito e riconosciuto insieme all’interno dell’organizzazioneSi differenzia dalla mission per una natura di costruzione collettiva.Analizzare un tema da diverse prospettive crea sempre valore.Figuriamoci quando parliamo di un tema trasversale come il purpose”Alessandro Camilleri, Direttore Organizzazione, Formazione e Sviluppo Gruppo Hera.Purpose, proposito, organizzazioni, Hera Academy, BlackRock, BCG, Harvard Business Review, McKinsey, Business Round Table, Stakeholder, Ricerca scientifica, nuove conversazioni, nuovi linguaggi, mission, identità, digitale, nuovi equilibri, Macro Trends, integrazione uomo-tecnologia, imprenditoria e territorio, beni comuni, Hera, ecosistema, organizzazioni inclusive, sensibili, osmotiche, leadership, employability, diversità, dialogo, allineamento, sono le parole chiave della conversazione con Alessandro.Serie Speciale ed inedita "Alla Ricerca del purpose, il senso delle organizzazioni" in partnership con Gruppo Hera

Meditazioni di mezz'ora
Non ho tempo neanche di mangiare (figuriamoci di fare un ritiro)

Meditazioni di mezz'ora

Play Episode Listen Later Oct 21, 2019 30:49


Per ascoltare altri podcast di don Carlo De Marchi: www.meditazionintangenziale.it

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Una volta ci si sposava e si metteva la testa a posto... perché oggi invece non è più così?

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Aug 21, 2019 3:33


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5784UNA VOLTA CI SI SPOSAVA E SI METTEVA LA TESTA A POSTO... PERCHE' OGGI INVECE NON E' PIU' COSI'?Va fatta una riflessione sulla paternità. Potremmo dire sulla paternità responsabile, che non è quella cosa su cui si è tanto insistito negli ultimi decenni nel mondo cattolico per giustificare una certa ristrettezza nella generosità della vita, dimenticando che la vera paternità responsabile è quella di essere "responsabili" dinanzi alla generosità di Dio. No, in questo caso non vogliamo riferirci a questa paternità responsabile, ma ad un'altra. Anzi, è significativo il fatto che da quando si è iniziato a parlare di "responsabilità" nel generare, si contano sempre più casi di irresponsabilità genitoriale. Ovviamente non è un solo caso a far tendenza, deve essere sempre qualcosa di più e questo qualcosa di più purtroppo c'è ed è sociologicamente riscontrabile. È infatti sempre più diffuso un prolungamento dell'irresponsabilità adolescenziale negli adulti. Non solo negli adulti single (come oggi si ama dire), ma anche in quelli sposati e con figli. Il che è molto preoccupante.Una volta si diceva: sposati, così metterai la testa a posto! E succedeva quasi sempre. Ci si sposava, si avevano diversi figli, e la testa... davvero si metteva a posto. Nel senso che si era costretti a metterla a posto per portare il pane a casa e sfamare un numero di figli che spesso non era dei più smilzi. Quell'impegno necessario, quello stringere i denti, quell'incrociare i volti dei propri bambini che esigevano di essere sostenuti e accuditi, costringevano a... mettere la testa a posto.Oggi, invece, mancano motivi seri e persuasivi per mettere la testa a posto. La cultura che respiriamo è quella della superficialità. A che pro sacrificarsi? A che pro stringere i denti? A che pro rinunciare a me per pensare a te? Piuttosto è necessario il contrario. Anzi, non necessario, persino doveroso. L'uomo non deve sacrificarsi, non deve spendersi, non deve negarsi, perché non c'è nulla fuori dei diritti dell'uomo. Figuriamoci, poi, quando si è sposati. Perché due genitori che non vanno più d'accordo dovrebbero rimanere insieme per salvare la famiglia? No, è assurdo. Perché rinunciare ai propri diritti? Perché rinunciare a rifarsi una vita?Si sa: se si semina vento, si raccoglie tempesta. Se ciò che conta non è più Dio, ma l'uomo, perché orientarsi necessariamente verso una "fatica" che costringe ad una non soddisfazione personale, ma ad un bene altrui? Non ha senso.E così l'unico scopo che si staglia all'orizzonte è quello del gioco. L'unico imperativo è giocare, giocare e basta!Pensare solo ai propri diritti ha ridotto tutto a "burletta". Ad una tragica "burletta" dove non si ride... ma si finisce sempre con l'essere costretti a piangere.

Economia in pagine
Friedman: il popolo italiano merita qualcosa di meglio dell'attuale classe dirigente

Economia in pagine

Play Episode Listen Later Apr 15, 2018


L'Italia, pur con tutti i suoi problemi, è la seconda potenza industriale in Europa. Figuriamoci cosa succederebbe se la crescita e l'occupazione fossero tra le priorità del nostro governo - commenta Alan Friedman, che ha appena pubblicato il libro "Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi" (Newton & Compton, 256 p., € 10,00). Purtroppo l'Italia non ha saputo aiutare le vittime della crisi economica e della disoccupazione, e la ripresa economica avviene molto più lentamente rispetto agli altri paesi. Il popolo italiano merita qualcosa di meglio dell'attuale classe dirigente – conclude Friedman.

Economia in pagine
Economia in pagine del giorno 15/04/2018: Friedman: il popolo italiano merita qualcosa di meglio dell'attuale classe dirigente

Economia in pagine

Play Episode Listen Later Apr 15, 2018


L'Italia, pur con tutti i suoi problemi, è la seconda potenza industriale in Europa. Figuriamoci cosa succederebbe se la crescita e l'occupazione fossero tra le priorità del nostro governo - commenta Alan Friedman, che ha appena pubblicato il libro "Dieci cose da sapere sull'economia italiana prima che sia troppo tardi" (Newton & Compton, 256 p., € 10,00). Purtroppo l'Italia non ha saputo aiutare le vittime della crisi economica e della disoccupazione, e la ripresa economica avviene molto più lentamente rispetto agli altri paesi. Il popolo italiano merita qualcosa di meglio dell'attuale classe dirigente – conclude Friedman.

Radio NK – Podcast
Estemporadio #27 – Ok, ho messo su i Roxette, penso che adesso RNK la possiamo anche chiudere.

Radio NK – Podcast

Play Episode Listen Later Jun 4, 2012 59:59


Figuriamoci se abbiamo fatto un discorso lineare. Però abbiamo detto un sacco di cose belle sulla radio NK e sul perchè come esperienza ci abbia dato quella forza per tirare a campare.

Jacopo Fo Blog Audio Video
Jacopo Fo: L'autostima - Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Play Episode Listen Later Mar 20, 2007 1:18


L'autostima - Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

Atlantide.TV Video Podcast
Jacopo Fo: L'autostima - Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

Atlantide.TV Video Podcast

Play Episode Listen Later Mar 20, 2007 1:18


Jacopo Fo: L'autostima - Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Dio ci ama? Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 1:50


Dio ci ama? Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: il viaggio. Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 3:17


Il viaggio. Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Kendo. Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 3:28


Kendo. Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Muoviti! Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 1:56


Muoviti! Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Il Panda. Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 3:59


Il Panda. Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Sì Cara?! Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 1:30


Sì Cara?! Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com

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Jacopo Fo: Perché no? Estratto dallo spettacolo Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto

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Play Episode Listen Later Mar 22, 2006 1:17


Perche' no? Estratto dallo spettacolo "Anche le sogliole fingono l'orgasmo. Figuriamoci il resto" www.jacopofo.com