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Il Mediterraneo centro-occidentale è interessato da una profonda depressione che determina condizioni di maltempo sul centro-nord Italia. Questa struttura depressionaria andrà perdere potenza nei prossimi giorni, quando nella nostra provincia permarranno comunque condizioni di cielo molto variabile a tratti instabile.
Divisi su molti dossier, i paesi delle sponde nord e sud del Mediterraneo condividono comunque lo stesso spazio geografico e affrontano gli stessi problemi ambientali. Affrontarli insieme è fondamentale.Gli ospiti di oggi:Giulia Giordano - Direttrice Strategia Mediterraneo e Globale di ECCORomina Derìu - Massimo Labra - direttore scientifico del National Biodiversity Future Center (NBFC)Lorenzo Cipriani - storico dell'arte, musicista, scrittore e skipper. Collabora con il dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze per ricerche scientifiche sulle microplastiche
Autori e autrici di questo genere letterario intrattengono un rapporto intimo e intenso con le loro città, a cui fa da sfondo sempre lui: il Mediterraneo. In questo terzo episodio Barbara Pezzotti ci spiega l'importanza dei luoghi in cui vengono ambientati questi gialli.
Sulle tracce di indagini che si dipanano nelle principali città mediterranee, raccontate con uno spiccato gusto per il cibo e il ritratto sociale, Barbara Pezzotti ci introduce, in questo primo episodio, ai temi e agli autori e autrici di questo genere letterario.
ROMA (ITALPRESS) - MSC Crociere amplia la programmazione nel Mediterraneo orientale per l'inverno. La compagnia propone un itinerario inedito a bordo di MSC Sinfonia con partenza settimanale dal porto di Bari per scoprire le meraviglie della Grecia e della Turchia, destinazioni caratterizzate da un clima che le rende piacevoli da visitare anche nei mesi più freddi dell'anno.mgg/gtr
ROMA (ITALPRESS) - MSC Crociere amplia la programmazione nel Mediterraneo orientale per l'inverno. La compagnia propone un itinerario inedito a bordo di MSC Sinfonia con partenza settimanale dal porto di Bari per scoprire le meraviglie della Grecia e della Turchia, destinazioni caratterizzate da un clima che le rende piacevoli da visitare anche nei mesi più freddi dell'anno.mgg/gtr
A meno di una settimana dal voto per le presidenziali negli Stati Uniti, i sondaggi fotografano una situazione di perfetta parità tra i due candidati, la vicepresidente Kamala Harris e l'ex presidente Donald Trump. Con Alexander Stille, giornalista, da New York.Il riscaldamento del Mediterraneo aumenta l'intensità e la frequenza di eventi meteorologici estremi come le alluvioni che hanno provocato decine di morti nel sudest della Spagna. Con Stefano Liberti, giornalista e scrittore.Film • Longlegs di Oz PerkinsCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Il Mediterraneo è da anni uno dei principali teatri della migrazione mondiale, una rotta che migliaia di persone disperate intraprendono per fuggire da conflitti, povertà e persecuzioni. Ma il viaggio verso l'Europa è spesso segnato da pericoli mortali e abusi, e molti migranti finiscono vittime di un sanguinoso sistema di tratta di esseri umani. Organizzazioni criminali senza scrupoli sfruttano infatti la disperazione di chi è alla ricerca di una vita migliore, portando avanti traffici che includono lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato e il contrabbando di migranti. Ma quali sono le dinamiche dietro a questo traffico? E cosa spinge così tante persone a rischiare la vita per un futuro migliore? Proviamo a scoprirlo insieme ad Arianna Schiavo, analista geopolitica e detentrice di un master in Human Trafficking, movimenti migratori & criminalità organizzata. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Confindustria giovani: "Il Mediterraneo è centrale per la crescita del Paese"Da oggi 11 ottobre e fino a domani 12 Ottobre a Capri presso il Grand Hotel Quisisana si tiene il 39mo Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Il titolo quest'anno è: "Orizzonti. Impresa e Sviluppo nel Mediterraneo" Il Mare Nostrum. Al centro del confronto cui parteciperanno ministri, imprenditori, banchieri, c'è l'importanza di riscoprire i valori e le opportunità che ci legano al Mar Mediterraneo. Mediterraneo e Africa giocano infatti un ruolo strategico nel futuro economico, politico e sociale del nostro Paese. L'Italia anche grazie al Piano Mattei potrà giocare un ruolo da protagonista. Ne parliamo con Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria.
Sul finire del XIII secolo, in pieno medioevo, quando l'epopea delle crociate stava per concludersi e l'Occidente era infiammato dalla guerra, tra le corti europee e i campi di battaglia si faceva strada un uomo. Un italiano, oggi, direi, quasi dimenticato, ma la cui vita è stata così straordinaria che è degna d'essere narrata e ricordata, e voglio farlo, per rievocare le atmosfere febbrili del campo di battaglia, gli scontri navali tra fuoco e acqua, gli intrighi di palazzo e una vertiginosa scalata al potere. Costui era Ruggero da Fiore, e manco a farlo apposta, per rendere la sua storia ancora più affascinante, era un templare.Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy. Acquista subito i miei romanzi!
NAPOLI (ITALPRESS) - "Mi pare di poter dire che viene riaffermata, anche in una situazione molto fluida e complessa come quella che stiamo vivendo, la centralità del Mediterraneo". Lo ha detto il direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi, a Napoli, nella sede di Gallerie d'Italia, a margine della presentazione del rapporto di Srm sull'economia marittima italiana. "Il Mediterraneo avrà un ruolo sempre più importante con la sua infrastruttura portuale che richiede però investimenti e una direzione molto chiara nella logica di sostenibilità e digitalizzazione e ovviamente le banche, e la nostra banca in particolare, sono in condizione di poter supportare gli operatori per effettuare questi investimenti cogliendo definitivamente queste opportunità", ha aggiunto.xc9/col3/gtr
NAPOLI (ITALPRESS) - "Mi pare di poter dire che viene riaffermata, anche in una situazione molto fluida e complessa come quella che stiamo vivendo, la centralità del Mediterraneo". Lo ha detto il direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi, a Napoli, nella sede di Gallerie d'Italia, a margine della presentazione del rapporto di Srm sull'economia marittima italiana. "Il Mediterraneo avrà un ruolo sempre più importante con la sua infrastruttura portuale che richiede però investimenti e una direzione molto chiara nella logica di sostenibilità e digitalizzazione e ovviamente le banche, e la nostra banca in particolare, sono in condizione di poter supportare gli operatori per effettuare questi investimenti cogliendo definitivamente queste opportunità", ha aggiunto.xc9/col3/gtr
I conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, le criticità nel Mar Rosso e nel canale di Suez, le nuove normative Ue sulla decarbonizzazione del trasporto, stanno creando uno scenario complesso per il trasporto marittimo internazionale. Questioni che sono state al centro dell’Assemblea annuale di Assarmatori, che si è tenuta a Roma lo scorso 2 luglio.Nel corso di questa puntata di Container, Massimo De Donato ne parla con Stefano Messina, presidente di Assarmatori, analizzando le principali tematiche dell’incontro, a partire già dal suo titolo: “Un’identità mediterranea per l’Europa”.Il Mediterraneo è al centro di importanti traffici internazionali e l’Italia ha un ruolo geografico privilegiato in questo senso, per questo deve sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla blue economy, nonostante le sfide del settore, fra cui quello della decarbonizzazione. Una sfida che dipende anche dalla disponibilità di prodotti energetici alternativi e di infrastrutture di ricarica.
MILANO (ITALPRESS) - "Se devi pensare al futuro dell'Europa, non lo puoi immaginare non tenendo conto del Mediterraneo. La declinazione del futuro europeo o è mediterranea, o non è. Soprattutto perché il Mediterraneo - luogo di commerci e di conflitti, di scambi e di contrasti - ha una sua rilevanza dentro i nuovi equilibri geopolitici" Lo ha detto Antonio Calabrò, presidente di Fondazione Assolombarda, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo "Italpress Economy", parlando del "Forum Milano-Palermo - Genio Mediterraneo", che si svolgerà nel capoluogo siciliano il 4 e 5 novembre al Teatro Massimo.sat/gsl
MILANO (ITALPRESS) - "Se devi pensare al futuro dell'Europa, non lo puoi immaginare non tenendo conto del Mediterraneo. La declinazione del futuro europeo o è mediterranea, o non è. Soprattutto perché il Mediterraneo - luogo di commerci e di conflitti, di scambi e di contrasti - ha una sua rilevanza dentro i nuovi equilibri geopolitici" Lo ha detto Antonio Calabrò, presidente di Fondazione Assolombarda, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo "Italpress Economy", parlando del "Forum Milano-Palermo - Genio Mediterraneo", che si svolgerà nel capoluogo siciliano il 4 e 5 novembre al Teatro Massimo.sat/gsl
MILANO (ITALPRESS) - "Se devi pensare al futuro dell'Europa, non lo puoi immaginare non tenendo conto del Mediterraneo. La declinazione del futuro europeo o è mediterranea, o non è. Soprattutto perché il Mediterraneo - luogo di commerci e di conflitti, di scambi e di contrasti - ha una sua rilevanza dentro i nuovi equilibri geopolitici" Lo ha detto Antonio Calabrò, presidente di Fondazione Assolombarda, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo "Italpress Economy", parlando del "Forum Milano-Palermo - Genio Mediterraneo", che si svolgerà nel capoluogo siciliano il 4 e 5 novembre al Teatro Massimo.sat/gsl
Il Mediterraneo è da sempre fonte di ispirazione per canzoni, racconti, miti e leggende. Storicamente, il mare è il simbolo del limes, del confine. Oltrepassarlo significava, nei tempi antichi, arrivare nell'altrove per eccellenza, il continente africano. Una terra incontaminata, piena di pericoli e allo stesso tempo ricca di risorse. Al Mediterraneo e all'Africa è profondamente legata la storia della nostra Europa, che è stata a lungo una potenza coloniale, e che oggi ha ancora una relazione profonda, politica, economica e culturale, con questo continente. Le relazioni attuali tra Europa e Africa poggiano però u un passato complesso, un passato di cui dobbiamo tener conto per capire gli equilibri attuali. Di questo e delle sfide future parliamo nella nuova puntata di Globally Focus. Per ascoltare tutte le puntate di Globally Focus, accedere ad altri podcast, newsletter e contenuti speciali puoi sostenere Will attraverso la membership, aiutandoci così nel nostro lavoro quotidiano. Abbonandoti con il codice GLOBALLY15 hai uno sconto del 15% sui piani annuali. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi parliamo della riforma del codice della strada, delle navi russe che stanno attraversando il Mediterraneo e delle ripercussioni economiche dell'incidente a Baltimora. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
Il Mediterraneo è pieno di incendi, Putin è transfobico ed è morto il pensatore dei non-luoghi. Abbiamo vinto la prima partita del mondiale di calcio femminile, abbiamo vinto oro e argento ai mondiali di nuoto e spotify aumenterà di prezzo. Questo e altro nella puntata di oggi, buona giornata! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vitamine-factanza/message
A ogni naufragio di migranti ci si chiede se il Mediterraneo unisca o divida le sue sponde. Cosa ci dicono la storia e la geografia di questo mare grande e piccolo, nostro e di tutti?Predrag Matvejević, "Breviario mediterraneo", GarzantiTimbuctu è un podcast del Post condotto da Marino Sinibaldi Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
● Sull'Observer di Londra si legge: “Il Mediterraneo, che ha nutrito così tante civiltà, è gravemente malato. E l'inquinamento non si limita a soffocare le vite marittime, ma minaccia anche gli abitanti e i visitatori delle sue coste”. Le acque reflue delle 120 città costiere del Mediterraneo, i rifiuti delle migliaia di fabbriche che costeggiano le sue coste, la sporcizia trasportata dall'entroterra dai fiumi che vi si riversano e l'inquinamento provocato dal petrolio: ecco la ricetta per rendere il Mediterraneo il mare “più inquinato” del mondo. Secondo l'articolo, il Mediterraneo “ha solo l'1% della superficie marina mondiale, ma trasporta più della metà del petrolio e del catrame galleggiante”. Infatti, il solo inquinamento provocato dal petrolio è 4 volte maggiore rispetto al Nord Atlantico e 40 volte rispetto al nord-est del Pacifico. Visto che il Mediterraneo non ha sbocco sull'oceano, se non nello stretto di Gibilterra, largo 9 miglia, ci vorranno 40 anni perché l'acqua si rinnovi, rallentando il processo di inquinamento. Dal momento che è la destinazione turistica più popolare al mondo, con un minimo di cento milioni di turisti all'anno, l'articolo avverte i visitatori di scegliere le aree meno inquinate, nuotare in acque lontane dalle città e di non mangiare crostacei. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/corgiov/message
Sono più di 60 i morti nel naufragio del 26 febbraio a Steccato di Cutro, sulla costa calabrese ionica. Una cifra destinata ad aumentare visto l'alto numero di dispersi, come spiega Carlo Macrì raccontando anche il modo in cui gli abitanti della zona stanno aiutando gli 82 sopravvissuti, molti dei quali hanno perso numerosi parenti. Mentre Davide Preti racconta la sua esperienza a bordo di una nave di Emergency nel mare tra Sicilia e Libia.Per altri approfondimenti:Nel Palasport di Crotone, tra i feretri dei migranti: i nomi, le sigle e quelle cinque piccole bare biancheMigranti, i verbali choc: “Nella stiva ammassati in più di 150, il motore è andato in fumo e gli scafisti sono scappati in canotto”Viaggio nel Mediterraneo, la rotta più pericolosa per i migranti dove ogni giorno muoiono 6 persone
Gianna Nannini, i Nu Genea e Peppe Voltarelli hanno tutti un rapporto speciale con la Germania, in particolare con Colonia e Berlino. E amano la contaminazione musicale e culturale, le altre lingue e i dialetti del Mediterraneo: così anche Eugenio Bennato. Li ascoltiamo e riascoltiamo in questo omaggio ai nostri ospiti musicali dell'anno appena concluso. Von Cristina Giordano.
Sedicesimo episodio del Podcast che racconta il nostro viaggio in bici dalla Georgia verso l'Europa. Neve e gelo ci costringono a una scelta difficile ma ponderata: lasciamo la nostra rotta verso l'Anatolia Centrale per deviare verso sud. Il Mediterraneo e le sue miti temperature invernali ci attendono...
Il mare unisce, il mare divide. Il mare è via per i commerci, gli scambi culturali, la politica, ma è anche confine e muro. Il Mediterraneo, come abbiamo raccontato nell'episodio precedente insieme a Egidio Ivetic, autore di Il grande racconto del Mediterraneo, ha unito e diviso i popoli e le nazioni in tutte le epoche della sua storia. In questo episodio raccontiamo il ruolo dell'Italia, geograficamente immersa nel Mare Nostrum ma che sembra aver abdicato alla sua centralità politica. Con il professor Ivetic ci interrogheremo su quale può essere il futuro del nostro Paese in questo contesto e quale il futuro del nostro mare.[ vai all'intervento completo]
Una puntata di attualità energetica, con le ricerche e le riflessioni della giovane ambientalista e attivista politica Erica Soana, autrice del paper "Il Mediterraneo che scotta".See omnystudio.com/listener for privacy information.
La spider azzurra di Caccia al ladro che sfreccia per i tornanti della Costa Azzurra con Grace Kelly e Cary Grant ci rimanda a un'iconografia del Mare Nostrum venata di nostalgia. Il Mediterraneo è ed è stato anche quello. Ma il mare che collega tre continenti, centro del mondo occidentale per lunghi secoli, è soprattutto altro. Lo spiega Egidio Ivetic, autore di Il grande racconto del Mediterraneo, affondando il racconto nelle vicende storiche e antropologiche del nostro passato, tra i popoli che lo hanno abitato e i tipi umani che ne hanno fatto la storia: Ettore, l'uomo della patria e della famiglia che guarda il mare ma è ancorato alla terra; Ulisse, il “marittimo scaltro” che sfida il mare eppure lo teme; Enea, che è la sintesi dei due. In un mare color porpora, poiché è questo in realtà il pigmento che colora la storia del Mediterraneo, navighiamo con Ivetic fra storia, geografia e antropologia.[ vai all'intervento completo]
Ascolta questo episodio:. L'accordo segreto Libia-Turchia sulla ricerca di idrocarburi stravolge il Diritto del mare. Tensione alle stelle con Grecia, Europa ed Egitto. Di Gianni Ballarini. 20 anni di Unione Africana: urgono riforme per scongiurare il fallimento di un continente. L'analisi di Paolo de Stefani, ricercatore e docente di diritto internazionale all'Università di Padova. Missionari in Africa: la rivoluzione di una grammatica che parte dalle società. Nel numero di ottobre di Nigrizia. Ce ne parla il direttore Giuseppe Cavallini
Spesso si dice che le birre artigianali sono la prosecuzione di chi le produce. Questa “blanche” conferma la regola: come tipologia nasce in Belgio, ma è stata ripensata con ingredienti e con un gusto inediti, per raccontare l'incontro tra Teo e la sua compagna di allora, Nora, la mamma del primogenito: piemontese e un po' belga lui, francese con origini nordafricane lei. Il Mediterraneo è stato il loro ideale spazio di incontro e di scambio, il punto di contatto tra il Nord e il Sud, da cui è nata una birra estiva e solare.
Francesco Anghelone, Andrea Ungari"Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2022"Prefazione di Antonio IodiceIntroduzione di Andrea Margelletticon un saggio di Riccardo Redaelliin collaborazione con: Centro Studi InternazionaliBordeaux Edizionihttps://www.bordeauxedizioni.it/Il Mediterraneo continua a essere, dal punto di vista sociale e geopolitico, una delle aree più instabili del pianeta. Il Covid-19 ha avuto un impatto notevole su tutta l'area e ha contribuito a rafforzare le tendenze autoritarie in alcuni paesi come Egitto e Turchia. Se le mancate elezioni del dicembre 2021 in Libia hanno mostrato tutta l'instabilità e le profonde divisioni del paese, la Siria continua a essere segnata da un interminabile conflitto, mentre il Libano ha dovuto fare i conti con una situazione economica sempre più grave. In un Mediterraneo altamente frammentato nel quale emergono nuovi attori regionali, continua il disimpegno diretto degli Stati Uniti, elemento che impone all'Europa una maggiore assunzione di responsabilità politiche. Quali saranno le tendenze sociali della regione? E quali saranno le risposte dei singoli paesi a fenomeni epocali come la pandemia e i flussi migratori? A queste e a molte altre domande risponde l'Atlante Geopolitico del Mediterraneo 2022, giunto alla sua ottava edizione, uno strumento ormai imprescindibile per addetti ai lavori e non solo.Francesco AnghelonePhD in Storia d'Europa presso la Sapienza Università di Roma, è coordinatore scientifico dell'Area di ricerca storico-politica dell'Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. È curatore di redazione dell'Osservatorio sul Mediterraneo, nell'ambito dell'Istituto.Curatore delle voci storiche su Grecia, Turchia e Cipro per la IX Appendice della Enciclopedia Italiana Treccani, è autore di numerose pubblicazioni relative alle dinamiche geopolitiche del Mediterraneo.Con Bordeaux ha pubblicato nel 2014 “La Troika sull'Acropoli. La Grecia ai tempi dell'Austerity”.Andrea UngariPhD, è professore associato di Storia contemporanea presso l'Università Guglielmo Marconi e docente di Teoria e Storia dei Partiti e dei Movimenti politici presso l'Università Luiss-Guido Carli. I suoi studi si sono concentrati sulla storia politica dell'Italia liberale e di quella repubblicana e sulla storia militare, con una particolare attenzione al ruolo dell'Esercito e dell'Aeronautica nella Prima guerra mondiale. Recentemente, ha collaborato con lo Stato Maggiore dell'Esercito all'elaborazione del volume Prospecta, sulle linee evolutive dell'Esercito italiano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
ST2_IV_STORIA: Il Mediterraneo
Prosegue la visita del Papa in Grecia. Il pontefice parlando a Lesbo ai migranti del campo profughi dell'isola, ha detto: “Il Mediterraneo è un cimitero senza lapidi, fermiamo il naufragio di civiltà.
La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Quinto episodio della nostra rassegna stampa "News d'Impatto": un podcast dedicato alle notizie della settimana su ambiente e impegno sociale, in Italia e nel mondo. Oggi Francesca ci racconta le notizie recenti che più l'hanno colpita: Il Mediterraneo come i Tropici. Un Medicane pronto a colpire la Sicilia - Lifegate (fonte). Il cambiamento climatico è un problema di genere - Duegradi (fonte). Com'è finito il ddl Zan - Il Post (fonte). "Diamoci una regolata!" Dal non profit nasce la campagna "Impresa 2030" - Mani Tese (fonte). Firma l'appello su impresa2030.org. Sotto ogni episodio (su Spotify mobile) troverai una domanda legata ai temi del giorno cui potrai rispondere liberamente. Dicci la tua! Ti leggiamo :) Scopri tutto su di noi: seguici su Facebook, Instagram, Youtube. Unisciti alla community d'Impatto: www.impatto.io/adesione --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/impattoaps/message
È un piccolo grande mare il Mediterraneo: rappresenta solo l’1% dei mari globali ma raccoglie 200 miliardi di ricchezza fra import/export, il 20% dei traffici e il 30% del petrolio globale. Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, e Andrea Annunziata, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale, ne parlano con Massimo De Donato, nel corso della puntata di Container. Il mare assorbe più di un terzo dell’interscambio italiano e i porti del Mezzogiorno incidono su quasi la metà del traffico nazionale. Il Mediterraneo rappresenta quindi una grossa opportunità per l’Italia, soprattutto per il Sud.
Cristoforo Colombo (Genova, 26 agosto – 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506) fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe. L'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia.Il Prof. Vittorio H. Beonio Brocchieri spiega per Storiainpodcast come con la scoperta dell'America del 1492 cambiò il panorama geopolitico dell'Occidente. Il Mediterraneo perse la sua egemonia e il suo ruolo di epicentro indiscusso, le monarchie nazionali cominciarono a trasformarsi in potenze colonizzatrici e l'Europa dovette fare fronte a nuove e spesso drammatiche problematiche, quali la schiavitù e le malattie portate dagli europei. Cominciò così a diffondersi il colonialismo verso altri continenti.Beonio Brocchieri, è Professore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria. La sua attività di ricerca si rivolge prevalentemente verso tre ambiti: la storia economica e sociale dell'Italia, la storia delle idee politiche e sociali e la storia globale in età moderna. - La scoperta dell'America (Prima parte) - Il Mediterraneo perde il ruolo centrale (Seconda parte) - La schiavitù (Terza parte) - Il Colonialismo (Quarta parte)https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Cristoforo Colombo (Genova, 26 agosto – 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506) fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe. L'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia.Il Prof. Vittorio H. Beonio Brocchieri spiega per Storiainpodcast come con la scoperta dell'America del 1492 cambiò il panorama geopolitico dell'Occidente. Il Mediterraneo perse la sua egemonia e il suo ruolo di epicentro indiscusso, le monarchie nazionali cominciarono a trasformarsi in potenze colonizzatrici e l'Europa dovette fare fronte a nuove e spesso drammatiche problematiche, quali la schiavitù e le malattie portate dagli europei. Cominciò così a diffondersi il colonialismo verso altri continenti.Beonio Brocchieri, è Professore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria. La sua attività di ricerca si rivolge prevalentemente verso tre ambiti: la storia economica e sociale dell'Italia, la storia delle idee politiche e sociali e la storia globale in età moderna. - La scoperta dell'America (Prima parte) - Il Mediterraneo perde il ruolo centrale (Seconda parte) - La schiavitù (Terza parte) - Il Colonialismo (Quarta parte)https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Cristoforo Colombo (Genova, 26 agosto – 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506) fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe. L'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia.Il Prof. Vittorio H. Beonio Brocchieri spiega per Storiainpodcast come con la scoperta dell'America del 1492 cambiò il panorama geopolitico dell'Occidente. Il Mediterraneo perse la sua egemonia e il suo ruolo di epicentro indiscusso, le monarchie nazionali cominciarono a trasformarsi in potenze colonizzatrici e l'Europa dovette fare fronte a nuove e spesso drammatiche problematiche, quali la schiavitù e le malattie portate dagli europei. Cominciò così a diffondersi il colonialismo verso altri continenti.Beonio Brocchieri, è Professore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria. La sua attività di ricerca si rivolge prevalentemente verso tre ambiti: la storia economica e sociale dell'Italia, la storia delle idee politiche e sociali e la storia globale in età moderna. - La scoperta dell'America (Prima parte) - Il Mediterraneo perde il ruolo centrale (Seconda parte) - La schiavitù (Terza parte) - Il Colonialismo (Quarta parte)https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Cristoforo Colombo (Genova, 26 agosto – 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506) fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe. L'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia.Il Prof. Vittorio H. Beonio Brocchieri spiega per Storiainpodcast come con la scoperta dell'America del 1492 cambiò il panorama geopolitico dell'Occidente. Il Mediterraneo perse la sua egemonia e il suo ruolo di epicentro indiscusso, le monarchie nazionali cominciarono a trasformarsi in potenze colonizzatrici e l'Europa dovette fare fronte a nuove e spesso drammatiche problematiche, quali la schiavitù e le malattie portate dagli europei. Cominciò così a diffondersi il colonialismo verso altri continenti.Beonio Brocchieri, è Professore di Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università della Calabria. La sua attività di ricerca si rivolge prevalentemente verso tre ambiti: la storia economica e sociale dell'Italia, la storia delle idee politiche e sociali e la storia globale in età moderna. - La scoperta dell'America (Prima parte) - Il Mediterraneo perde il ruolo centrale (Seconda parte) - La schiavitù (Terza parte) - Il Colonialismo (Quarta parte)https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
E' noto che il mare Mediterraneo non versi in buone condizioni. Ora però, attraverso una rete di sensori-termometro sottomarini, sarà possibile misurare ogni 15 minuti le temperature del mar Tirreno per comprendere l'impatto del surriscaldamento globale sugli ecosistemi sommersi. Vi stiamo parlando del progetto “Medfever”, presentato in occasione della Giornata internazionale del mare Mediterraneo, al quale partecipano l'associazione MedSharks, Enea (come partner scientifico), l'azienda Lush e un gruppo di subacquei volontari provenienti da centri immersione di Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per monitorare la febbre del nostro mare, i termometri marini dovranno acquisire le temperature dell'intera colonna d'acqua - non rilevate dai satelliti - e per questo saranno collocati, sia al largo che sotto costa, in dieci punti strategici del Mar Tirreno, quali: Castellammare di Stabia e Marina di Camerota (Campania), isola del Giglio (Toscana), Nettuno e isola di Ponza (Lazio), Scilla (Calabria), isola di Ustica (Sicilia), Santa Teresa di Gallura, Porto Rotondo e Villasimius (Sardegna). Spiega il laboratorio di Modellistica Climatica ed Impatti dell'Enea che questi termometri permetteranno di ottenere misure ad altissima frequenza temporale e di grande importanza per tutti coloro che sono coinvolti nel monitoraggio, nella gestione e nello sfruttamento dell'ambiente marino locale. I dati raccolti consentiranno di osservare e comprendere meglio alcuni fenomeni di dinamica costiera estremamente rilevanti. Inoltre – sempre secondo il Laboratorio Enea – rappresentano uno strumento di indagine molto prezioso per conoscere, in modo più preciso, lo stato del mare e della sua circolazione, migliorare le previsioni e misurare l'impatto del riscaldamento marino anche su settori economici quali turismo, trasporti, commercio marittimo. In particolare le attenzioni di Enea si focalizzano sulla produzione di energia dalle correnti e dalle onde marine, un tema sul quale l'Ente sta lavorando da anni nell'ambito degli accordi di programma con il Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre a contribuire alla scelta dei siti e alla calibrazione degli strumenti di rilevazione, Enea mette a disposizione l'innovativo modello di circolazione del Mediterraneo “Mito” , in grado di fornire previsioni su temperatura, salinità e velocità delle correnti marine con un dettaglio spaziale fino a poche centinaia di metri. Sviluppato e gestito sempre dal Laboratorio Enea di Modellistica climatica, come evoluzione del modello sviluppato dal Mit di Boston, Mito utilizza il supercomputer “ Enea Cresco 6 “, al momento la seconda infrastruttura in Italia per capacità di calcolo ( con 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo). Per il progetto è stata attivata la cosiddetta “Citizen science”, vale a dire la modalità di partecipazione pubblica nella comunicazione della ricerca, che in questo caso ha visto coinvolto un gruppo di subacquei volontari di 10 diving center che hanno contribuito all'installazione dei sensori nei 10 siti selezionati. La rete di monitoraggio volontario nasce da MedSharks, associazione dedicata allo studio e alla conservazione dell'ambiente mediterraneo, che da cinque anni misura costantemente la temperatura in un'oasi sottomarina nel Golfo di Napoli.
Come stanno i pesci e i mammiferi marini del Mediterraneo? Ce lo raccontano Elena Valsecchi, Roberto Lombardi, Sofia Frappi e Andrea Parmegiani di MeD for Med. Interviene Emanuele Coppola del Gruppo Foca Monaca.
Ci occupiamo oggi di politica internazionale, più precisamente di quanto sta accadendo in Africa del nord, un'area verso la quale per motivi geografici e storici l'Italia ha sempre guardato con particolare attenzione. Ne parliamo con Ruth Santini, professore associato di scienza politica all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" e con Fabrizio Coticchia, professore associato di scienza politica all'ateneo di Genova.
Domenica scorsa, 6 giugno 2021, è stata celebrata la giornata mondiale dell'ambiente, con attenzione particolare al ripristino degli ecosistemi. Sabato prossimo in Italia sono state annunciate diverse manifestazioni di protesta da parte dei pescatori, adirati per regole sempre più severe imposte al settore dall'Unione europea.Norme che tra le altre cose riducono il numero di giorni di pesca consentiti all'anno, e quindi anche la quantità di pescato. Da una parte dunque la protezione dell'ambiente, ridurre il pescato significa rigenerare l'ecosistema del Mediterraneo. E dall'altra le esigenze di chi lavora nel settore, che scende in piazza per difendere il proprio futuro professione, in un contesto in cui il numero di pescherecci è in continuo calo.Il Mediterraneo dunque, le sue acque, i suoi pesci, il suo eco-sistema e il mondo dei pescatori al centro di questa puntata di Modem. Un argomento che affrontiamo con i nostri ospiti:Marco Marrone, armatore di Mazzara del ValloFranco Andaloro, dirigente di ricerca presso la Stazione zoologica Anton Dohrn di NapoliGiampaolo Buonfiglio, presidente alleanza cooperative italiane della pescaModem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
Il Mediterraneo non è l'unica via d'accesso all'Europa, e le coste libiche non sono l'unico teatro degli orrori compiuti sui migranti. C'è un'altra strada ai confini orientali del continente, battuta ogni giorno da migliaia di persone che tentano di vincere il game, per arrivare finalmente nel cuore dell'Europa. Un percorso fatto di freddo, violenze da parte della polizia e respingimenti illegali: è la rotta Balcanica. In questo episodio intervengono: Mujeeb Ur Rehman Larosh, studente di architettura al Politecnico di Torino, giunto in Italia dal Pakistan attraverso la rotta Balcanica. E Silvia Maraone, coordinatrice del progetto umanitario Ipsia- Acli a Bihac, in Bosnia
Claudio Bacilieri"I Borghi più belli del Mediterraneo"L'eterna seduzione del Mare Nostrum e del suo entroterra raccontata attraverso 163 località tutte da scoprireRubbettino EditoreFino a quando avremo occhi per la bellezza, nel mondo resterà la speranza. E fino a quando sapremo guardare il mare, interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo di gioia. Il Mediterraneo è un incontro fatale. Naufraghi al tavolino di un bar, vediamo la sua luce brillarci davanti. L'abbiamo cercata nelle pietre, nei cibi, nei piccoli paesi dimenticati, nei marmi e nei bronzi di un museo deserto. Abbiamo cercato il Mediterraneo in una stretta di mano e in un caffè, nei profumi della macchia, nella rete di canali e ruscelli disegnata su un tappeto orientale, nelle vie carovaniere che conducevano ai porti del Levante. Questa guida non vuole essere esaustiva: vi abbiamo inserito i borghi dove siamo stati e che ci sono piaciuti, ma molti altri mancano all'appello. Ora sono 135 di 17 Paesi, più sette itinerari. Ognuno di questi luoghi è una traccia di salvezza, un angolo dove rifugiarsi, nascondersi e vivere."Nel marzo del 2001 nasceva l'Associazione de I Borghi più belli d'Italia su impulso della Consulta del Turismo dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI). Questa iniziativa è sorta dall'esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Sono infatti centinaia i piccoli “borghi d'Italia” che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. […] Per questo la nostra Associazione, che non è stata creata per effettuare una mera operazione di promozione turistica integrata, si prefigge di garantire – attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione – il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. […] Non proponiamo dei “paradisi in Terra” ma vogliamo che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici ed i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare “la tipicità” un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi."https://borghipiubelliditalia.it/magazine/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
I ministri dei 42 Stati membri dell'UpM, l'Unione per il Mediterraneo, hanno deciso di intensificare gli sforzi per realizzare un'economia blu sostenibile nel Mediterraneo, intesa come base di ripartenza della ripresa post-Covid dell' area e come direttiva per affrontare le nuove sfide ambientali e climatiche. A 6 anni di distanza dalla prima dichiarazione, i rappresentanti di tutti i Paesi riuniti hanno, infatti, adottato una nuova Dichiarazione Ministeriale sull'Economia Blu, impegnandosi fermamente a cooperare e ad affrontare le sfide comuni nei settori chiave dell'economia blu, attraverso la promozione di politiche e strumenti di trasformazione come i cluster marittimi ed il passaggio a tecnologie low carbon. Inoltre, la conferenza ministeriale, co-presieduta dall'Unione europea e dal Regno di Giordania, ha stabilito che saranno avviate nuove attività e progetti comuni per affrontare questioni attuali, come lo squilibrio tra domanda e offerta di “competenze blu”, rifiuti marini, energie marine rinnovabili e turismo basato sulla natura.
Ep.4 Non tutti sanno che lo scrittore Georges Simenon nel 1934 decise di intraprendere un viaggio, navigando per un anno il mediterraneo in lungo e in largo con un ambizioso obiettivo: definire il Mediterraneo. -a cura di Emma Torsello.ASCOLTA IL PODCAST SU:Spotify, Apple Podcast, Google podcast.
Fino al 19 agosto a Palazzo Lanfranchi di Matera sono in mostra 215 opere: dipinti , sculture, incunaboli, cinquecentine, manoscritti, codici miniati, tessuti, bronzi, ceramiche, astrolabi e oreficerie
Chi mi parla non sa che io ho vissuto un'altra vita...
Contro la barbara civiltà borghese. Antonio Migliozzi racconta la vita di Renzo Novatore, l’anarchico individualista.// Il Mediterraneo sofferente. Ambiente sfruttato e archeologia depredata nell’articolo di Chiara Fera sulle Ecomafie.
Il Mediterraneo centrale è sempre più vuoto. Le crescenti difficoltà nel lasciare le coste libiche e la chiusura dei porti da parte del governo italiano hanno contribuito a rendere sempre più complessi e pericolosi i viaggi che costituiscono l'ultima parte del percorso migratorio dall'Africa Subsahariana e dal Corno d'Africa. A questo va aggiunto un clima generale di ostilità nei confronti dei salvataggi in mare, che ha portato, una dopo l'altra, le organizzazioni non governative impegnate nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo centrale a lasciare la zona di ricerca e soccorso. Da giovedì 30 agosto anche Open Arms ha annunciato la propria volontà di spostarsi nell’area tra lo Stretto di Gibilterra e il Mare di Alboràn, sotto il coordinamento del Salvamento Marìtimo, l’equivalente spagnolo della Guardia costiera italiana. Un passo indietro, dunque? Secondo Riccardo Gatti, capomissione di Proactiva Open Arms, «non ci fermiamo. Continuiamo le nostre operazioni e a livello temporaneo e momentaneo ci spostiamo nel Mediterraneo con l’intenzione di tornare il prima possibile nel Mediterraneo centrale. Tra l’altro abbiamo anche il veliero Astral, che ha sempre operato in operazioni di osservazione e denuncia di ciò che succede nel Mediterraneo Centrale e la nostra intenzione è continuare a utilizzarlo».
Il Mediterraneo centrale è sempre più vuoto. Le crescenti difficoltà nel lasciare le coste libiche e la chiusura dei porti da parte del governo italiano hanno contribuito a rendere sempre più complessi e pericolosi i viaggi che costituiscono l'ultima parte del percorso migratorio dall'Africa Subsahariana e dal Corno d'Africa. A questo va aggiunto un clima generale di ostilità nei confronti dei salvataggi in mare, che ha portato, una dopo l'altra, le organizzazioni non governative impegnate nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo centrale a lasciare la zona di ricerca e soccorso. Da giovedì 30 agosto anche Open Arms ha annunciato la propria volontà di spostarsi nell’area tra lo Stretto di Gibilterra e il Mare di Alboràn, sotto il coordinamento del Salvamento Marìtimo, l’equivalente spagnolo della Guardia costiera italiana. Un passo indietro, dunque? Secondo Riccardo Gatti, capomissione di Proactiva Open Arms, «non ci fermiamo. Continuiamo le nostre operazioni e a livello temporaneo e momentaneo ci spostiamo nel Mediterraneo con l’intenzione di tornare il prima possibile nel Mediterraneo centrale. Tra l’altro abbiamo anche il veliero Astral, che ha sempre operato in operazioni di osservazione e denuncia di ciò che succede nel Mediterraneo Centrale e la nostra intenzione è continuare a utilizzarlo».
Il Mediterraneo e' in tempesta ma, nonostante i proclami sul crollo degli sbarchi, le persone continuano a partire alla volta dell'Europa. E, ormai, le navi delle ong rimaste a pattugliare il mare si contano sulle dita di una mano. Intervista a Mathilde Auvillain, Sos Mediterranee. (seconda parte)
Il Mediterraneo e' in tempesta ma, nonostante i proclami sul crollo degli sbarchi, le persone continuano a partire alla volta dell'Europa. E, ormai, le navi delle ong rimaste a pattugliare il mare si contano sulle dita di una mano. Intervista a Mathilde Auvillain, Sos Mediterranee. (seconda parte)
Pedrag Matvejevic è stato un grande intellettuale, cosmopolita, morto il 2 febbraio scorso, a Zagabria. Matvejevic era nato nel 1932 a Mostar, la città del “Ponte Vecchio” distrutto dalla guerra negli anni Novanta e poi ricostruito. Oggi Mostar è una città della Federazione della Bosnia Erzegovina, allora nel ‘32 del Regno di Jugoslavia. Matvejevic ha lasciato il suo paese all'inizio degli anni '90, ai tempi della guerra nell'ex-Jugoslavia per andare ad insegnare letterature slave alla Sorbona di Parigi e poi alla Sapienza di Roma (l'Italia, di cui aveva ricevuto la cittadinanza onoraria). Ha cercato di tenere insieme le differenze delle culture, dei luoghi, mentre tutto andava nella direzione contraria. Pacifista ostinato in tempi di nazionalismi e guerre. ..Il Mediterraneo è stato il luogo di elezione del suo racconto. “Breviario Mediterraneo” è l'opera scritta nel 1987 che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, tradotta in una ventina di lingue (in Italia da Garzanti). Per ricordare la figura di Pedrag Matvejevic Memos ha ospitato Melita Richter, sua amica, sociologa e saggista. Del Mediterraneo di oggi ha parlato a Memos anche il fotografo e giornalista Giulio Piscitelli. "Harraga. In viaggio bruciando le frontiere" è il titolo di un suo progetto fotografico appena pubblicato (ContrastoBook, 2017). E' un resoconto per immagini dei suoi viaggi lungo le rotte seguite dai migranti per raggiungere l'Europa.
Pedrag Matvejevic è stato un grande intellettuale, cosmopolita, morto il 2 febbraio scorso, a Zagabria. Matvejevic era nato nel 1932 a Mostar, la città del “Ponte Vecchio” distrutto dalla guerra negli anni Novanta e poi ricostruito. Oggi Mostar è una città della Federazione della Bosnia Erzegovina, allora nel ‘32 del Regno di Jugoslavia. Matvejevic ha lasciato il suo paese all’inizio degli anni ’90, ai tempi della guerra nell’ex-Jugoslavia per andare ad insegnare letterature slave alla Sorbona di Parigi e poi alla Sapienza di Roma (l’Italia, di cui aveva ricevuto la cittadinanza onoraria). Ha cercato di tenere insieme le differenze delle culture, dei luoghi, mentre tutto andava nella direzione contraria. Pacifista ostinato in tempi di nazionalismi e guerre. ..Il Mediterraneo è stato il luogo di elezione del suo racconto. “Breviario Mediterraneo” è l’opera scritta nel 1987 che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, tradotta in una ventina di lingue (in Italia da Garzanti). Per ricordare la figura di Pedrag Matvejevic Memos ha ospitato Melita Richter, sua amica, sociologa e saggista. Del Mediterraneo di oggi ha parlato a Memos anche il fotografo e giornalista Giulio Piscitelli. "Harraga. In viaggio bruciando le frontiere" è il titolo di un suo progetto fotografico appena pubblicato (ContrastoBook, 2017). E' un resoconto per immagini dei suoi viaggi lungo le rotte seguite dai migranti per raggiungere l'Europa.
Pedrag Matvejevic è stato un grande intellettuale, cosmopolita, morto il 2 febbraio scorso, a Zagabria. Matvejevic era nato nel 1932 a Mostar, la città del “Ponte Vecchio” distrutto dalla guerra negli anni Novanta e poi ricostruito. Oggi Mostar è una città della Federazione della Bosnia Erzegovina, allora nel ‘32 del Regno di Jugoslavia. Matvejevic ha lasciato il suo paese all’inizio degli anni ’90, ai tempi della guerra nell’ex-Jugoslavia per andare ad insegnare letterature slave alla Sorbona di Parigi e poi alla Sapienza di Roma (l’Italia, di cui aveva ricevuto la cittadinanza onoraria). Ha cercato di tenere insieme le differenze delle culture, dei luoghi, mentre tutto andava nella direzione contraria. Pacifista ostinato in tempi di nazionalismi e guerre. ..Il Mediterraneo è stato il luogo di elezione del suo racconto. “Breviario Mediterraneo” è l’opera scritta nel 1987 che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, tradotta in una ventina di lingue (in Italia da Garzanti). Per ricordare la figura di Pedrag Matvejevic Memos ha ospitato Melita Richter, sua amica, sociologa e saggista. Del Mediterraneo di oggi ha parlato a Memos anche il fotografo e giornalista Giulio Piscitelli. "Harraga. In viaggio bruciando le frontiere" è il titolo di un suo progetto fotografico appena pubblicato (ContrastoBook, 2017). E' un resoconto per immagini dei suoi viaggi lungo le rotte seguite dai migranti per raggiungere l'Europa.
{urtf1ansiansicpg1252deff0deflang1040{fonttbl{f0fnilfcharset0 ARIAL;}} viewkind4uc1pardf0fs17 Il Mediterraneo è una fossa comune. Bruno Ruffolo, corrispondente Rai da Bruxelles, Emanuele Fiorilli, corrispondente Rai dalla Turchia, Valentina Aisa, inviata del GRR a Catania, Carlo Cianetti, inviato del GRR a Malta.par }
Radioimmaginaria Castel Guelfo. Diciamo la nostra sull'immigrazione, a seguire tante altre novità...stay tuned!
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