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BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXVII Domenica T. Ord. - Anno B (Mc 10,2-16)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 2, 2024 6:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7916OMELIA XXVII DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 10,2-16) di Giacomo BiffiEssere cristiani significa essenzialmente riconoscere Gesù come Signore e Maestro, Signore dei nostri cuori e Maestro delle nostre menti. E riconoscere Gesù come Signore e Maestro significa ritenere che il nostro modo di ragionare e di vivere deve conformarsi al suo insegnamento, anche e soprattutto quando il suo insegnamento è in contrasto con le idee, le norme, i comportamenti che nostra società appaiono dominanti. Oggi la parola di Dio ci richiama uno dei punti dove l'opposizione tra il Vangelo e il mondo è più netta, più stridente, più dolorosa: si tratta del diverso modo di concepire l'unione dell'uomo e della donna nel matrimonio. È un argomento che tocca in profondo la nostra umanità, che provoca la nostra sensibilità e suscita la reazione degli animi, che è di estrema rilevanza per tutto il modo di condurre la nostra esistenza. Tanto più siamo chiamati a restare coerenti anche in questo campo con la nostra qualifica di cristiani.GESÙ RIVENDICA L'INDISSOLUBILITÀ ORIGINARIA DEL MATRIMONIOLa narrazione evangelica ci dice che i farisei vengono un giorno a interrogare Gesù a proposito del divorzio, e lo fanno per metterlo alla prova, cioè per avere un pretesto di accusarlo e un'occasione di renderlo impopolare. È una questione che ai nostri giorni "mette alla prova" anche la Chiesa e i pastori d'ani me, che quotidianamente sono penosamente alle prese con le conseguenze di una legislazione che ha spezzato l'antica tradizione del nostro popolo e si è posta in conflitto con la parola di Cristo. Il pensiero di Gesù era già noto, perché l'aveva espresso nel Discorso della montagna. Proprio per questo l'intervento dei farisei appare provocatorio, chiaramente finalizzato a dimostrare Gesù come non rispettoso della legge mosaica. Mosè aveva regolato questa materia, limitandosi a prescrivere che il marito, quando si stancava della moglie, dovesse mettere per iscritto le ragioni del ripudio. L'interpretazione rabbinica non era concorde sulla validità di queste possibili ragioni, che dovevano essere più o meno gravi, più o meno futili a seconda dei vari dottori della legge. Ma Gesù non si lascia impigliare in questa contesa. La sua risposta è come una spada di luce, che taglia tutte le discussioni. Egli dichiara che la verità va ricercata non nelle sottili argomentazioni dei dotti, ma nel progetto originario di Dio. Secondo questo progetto, l'uomo e la donna che si uniscono nel matrimonio assumono tra loro un vin colo che è più tenace di quello che c'è tra un figlio e i genitori (Lascerà suo padre e sua madre...) e ugualmente insopprimibile. Ciò che avviene, avviene per sempre. Quell'unione è difatti il naturale principio di una realtà che non si distruggerà più: la creatura chiamata all'esistenza dall'amore sponsale è immortale. In essa il padre e la madre restano come saldati tra loro, anche quando essi ritengono di essersi tra loro divisi in virtù di una legislazione compiacente. Qui Gesù appare davvero il Figlio di Dio e il Padrone dell'universo: solo lui poteva introdurre qualcosa di veramente nuovo nella storia ripetitiva dell'egoismo umano. L'indissolubilità del matrimonio era allora per tutti un fatto inaudito: né gli ebrei né i pagani la conoscevano. Ma, dice Gesù, perché tutti si erano allontanati dal disegno del loro Creatore. Anche i suoi fedeli discepoli sono stupiti di questa novità e rientrati a casa lo interrogano ancora sull'argomento. E ancora Gesù ribadisce la sua affermazione, chiarendo in più che, a differenza di quel che allora tutti pensavano, non c'è diversità di condizione tra l'uomo e la donna. Fino a quel momento, l'uomo era, nelle varie legislazioni, un privilegiato: a lui solo, e non alla donna, era consentito di rompere il matrimonio. Il Figlio di Dio proclama per la prima volta l'uguale dignità e l'uguale diritto dei due contraenti.LA NECESSITÀ DI UNA PREPARAZIONE ADEGUATA AL MATRIMONIO PER I NOSTRI GIOVANIQuesto è ciò che il Signore pensa dell'unione sponsale. Pensare diverso vuol dire mettersi in pericolo di per correre una strada di malessere, di scontentezza, di sventure che spesso si ripercuotono sugli innocenti, cioè sui figli. Ai nostri ragazzi non mancano di solito le proteine, le vitamine, i mezzi di istruzione e di svago. Ma troppo spesso - da parte di chi disattende il comando di Cristo - essi vengono derubati dei loro più importanti diritti: il diritto di crescere in una famiglia stabile, concorde, in pace; il diritto di avere dei genitori che sappiano sacrificarsi per il bene dei figli; il diritto di avere un padre e una madre che si integrino a vicenda nell'opera educativa; il diritto di non essere vezzeggiati e colmati di regali da un padre e da una madre in discordia tra loro e quindi in gara per accaparrarsi con i doni e le concessioni l'affetto del figlio. Certamente il disegno di Dio è impegnativo, la sua proposta è altissima e talvolta sembra esigere troppo dalla nostra debolezza e dalla nostra fragilità. Appunto per questo al matrimonio bisogna che i giovani si preparino bene, con serietà e con determinazione, senza lasciarsi forviare dalla frivolezza e dalla stupidità che troppo spesso caratterizzano i discorsi che si sentono in giro, gli spettacoli che si vedono, gli esempi sciagurati di molti personaggi famosi. Hanno una vita sola da vivere: se non la vogliono sbagliare, devono mettersi in ascolto della parola del Signore, chiedendo a lui nella preghiera tutta la luce e la forza necessarie per vivere secondo il suo disegno.

La Voce del Pastore
“Tu sei appunto per un tempo come questo” • 29 Luglio 2024

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Jul 29, 2024 60:56


Il Messaggio di Oggi: "TU SEI APPUNTO PER UN TEMPO COME QUESTO" • Ester 4:14 • Giobbe 35:14 • Ester 5:13-14 • Ester 5:12 • Atti 2:24 • Filippesi 2:9-11 • Ester 4:16-17 • Daniele 9:3 • Ester 7:4 • Atti 4:26-27 • Ester 7:4 • Ester 3:13 • Ester 7:5 • 1 Samuele 17:26 • Ester 7:6 • Giacomo 2:19 • Luca 10:18 • Luca 10:17 • Marco 8:34 • Ester 7:2 • Ebrei 11:26 • Marco 10:29-30 • Giovanni 8:44 • Ester 7:9-10 • Esodo 4:22-23 • Esodo 12:29 • Ezechiele 22:30 • Ester 4:14 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Feroce - L'ultima notte di Pasolini
Ep. 01 - Lungomare Ostia

Feroce - L'ultima notte di Pasolini

Play Episode Listen Later Mar 12, 2024 28:32


Milano 2 marzo 2010 un uomo con occhiali, bretelle, un'aria sorniona in faccia e una carta d'identità con su scritto Marcello Dell'Utri, esclama davanti ad una annoiata conferenza che lui ha fra le mani le pagine di un capitolo che risultava da anni essere scomparso, forse rubato, il capitolo di un libro pesante e sporco come il Petrolio. Lui ha quel capitolo scomparso da 35 anni, Appunto 21, Lampi sull'Eni. L'ultima opera di quel poeta visionario e provocatore ritrovato sfigurato e distrutto, il 2 novembre 1975, su un fangoso campo da calcio sul lungomare di Ostia. Il corpo di Pier Paolo Pasolini. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

J-TACTICS's show
J-TACTICS (S06 E12)

J-TACTICS's show

Play Episode Listen Later Dec 14, 2023 115:29


Dodicesima puntata della sesta stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com, dedicata alla vecchia signora bianconera.Focus sulla sfida dell'Allianz Stadium nella quale gli uomini di Allegri erano opposti ai campioni d'Italia del Napoli.Ancora decisivo Gatti, il difensore con il vizio del gol castiga anche il Napoli e come accaduto nelle ultime settimane i bianconeri si portano almeno per una notte in testa alla classifica.La Juventus, come detto, batte il Napoli 1-0, tiene il passo dell'Inter e si candida ancor di più come la principale antagonista per la vittoria finale, della squadra nerazzurra.La classica vittoria della Juve che nel primo tempo soffre un po', studia l'avversario e viene graziata da Kvaratskhelia che si mangia una colossale occasione da gol ma nella ripresa affonda cinicamente il colpo al momento giusto e conquista altri tre preziosi punti grazie ancora una volta a Gatti.Per il Napoli è forse il canto del cigno sulle residue speranze di bissare il tricolore dell'anno scorso.La squadra di Mazzarri parte fortissimo e nei primi minuti si rende pericolosa.Capitan Danilo rischia l'autogol dopo un minuto, il brasiliano, al rientro svetta su una punizione di Politano e per poco non beffa Szczesny.Poco dopo ha un'occasione anche Anguissa ma soprattutto il portiere polacco trema quando Di Lorenzo con un cross basso quasi lo beffa riuscendo comunque a salvare sulla linea di porta.La Juve da segni di vita e punge due volte in un'unica azione.Prima Chiesa scappa e serve Vlahovic, il serbo tira a botta sicura, sembra fatta ma Natan evita il peggio.Poi il pallone vaga in area, McKennie ci prova in rovesciata, ma Meret esce e respinge.Poco dopo una serpentina di Chiesa semina il panico tra i giocatori azzurri.Il numero 7 bianconero apre letteralmente le acque come Mosè lasciando sul posto gli avversari, ma la Juve spreca.L'occasione più grossa nella prima frazione di gioco tuttavia è nei piedi del georgiano Kvaratskhelia che si divora un gol praticamente fatto non riuscendo a finalizzare una ripartenza perfetta del Napoli, innescata da un assist al bacio di Osimhen. Mazzarri si dispera, Allegri invece tira un sospiro di sollievo.Sul finire del primo tempo altra occasione colossale per i partenopei e altra parata mostruosa di Szczesny che salva la Juve su un tiro a botta sicura di Di Lorenzo.Dopo i primi '45 è 0-0 tra le due contendenti.Nella ripresa è invece la Juve a partire forte colpendo un palo con Vlahovic.Al 51′ la vecchia signora capitalizza lo sforzo iniziale e arriva l'1-0, lo firma ancora Federico Gatti.Il difensore segna il secondo gol consecutivo dopo quello altrettanto decisivo con il Monza e lo fa con un colpo di testa preciso che finalizza uno splendido assist di Cambiaso non lasciando scampo al portiere avversario.Per un Napoli fino a quel momento spavaldo è un colpo da KO.I campioni d'Italia accusano il colpo, provano a far qualcosa ma una Juve ancora una volta solidissima in difesa vanifica ogni velleità partenopea.Come accaduto spesso in queste ultime settimane, la Juve soffre, attende, gestisce e quando l'avversario preso per sfinimento sembra aver esaurito il furore agonistico cinicamente lo colpisce.La partita prosegue ma il Napoli sembra essere oramai narcotizzato dalla Juve e non accade quasi più nulla.Appunto quasi, perché il Napoli riesce anche a pareggiare, ma la gioia dura poco.Szczesny in versione fantozziana sbaglia il rinvio, Lobotka cattura il pallone serve Osimhen che segna.Tutto inutile però perché era in posizione irregolare. Fuorigioco netto, e la Juve resta con il cd. "musetto davanti".Mazzarri le prova tutte.Il Napoli spinge, ma la Juve è come al solito solidissima e lucida nel gestire i finali di gara.Il risultato non cambia, la Juve batte il Napoli 1-0.Gatti regala altri tre punti ai bianconeri che salgono a quota 36, a soli due punti dalla capolista Inter poi vittoriosa nei confronti dell'Udinese.È sempre più lotta a due tra nerazzurri e bianconeri che scavano un solco difficilmente colmabile dalle inseguitrici.Il Napoli resta a quota 24 e probabilmente abdica definitivamente per il tricolore.Non mancherà poi uno sguardo ai verdetti dei gironi di Champions League, con i pronostici fatti all'inizio della competizione dai membri della redazione.Anche questa settimana infine riproporremo la rubrica: "La redazione risponde".Di questo ed altro parleremo in questa puntata!Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live!Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/+TYOn7FZAQwet7MAtINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=YmMyMTA2M2Y=TWITTER:https://twitter.com/RadioMDN?t=woKQltSFRUTw9qibbRZaJA&s=09

Timbuctu
Ep. 100 - Cento libri, appunto

Timbuctu

Play Episode Listen Later Nov 17, 2023 12:52


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BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXXII Domenica T. O. - Anno A (Mt 25, 1-13)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Nov 7, 2023 8:42


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7578OMELIA XXXI DOM. TEMPO O. - ANNO A (Mt 23,1-12) di Giacomo BiffiIl brano evangelico che abbiamo ascoltato offre alla nostra meditazione una parte dell'invettiva aspra e impietosa, pronunciata da Gesù senza ireniche attenuazioni all'indirizzo dei capi religiosi del suo popolo, indicati nelle due categorie emergenti degli "scribi" (i commentatori della Sacra Scrittura) e dei "farisei", che erano i rigidi osservanti delle prescrizioni legali. In sostanza, egli li accusa di incoerenza, di vanità, di oppressione culturale verso i più deboli e sprovveduti. La veemenza di questa requisitoria spiega come mai la tensione tra il profeta di Nazaret e le autorità giudaiche abbia potuto risolversi, appena qualche giorno dopo questo discorso, con la tragedia di una condanna a morte.OGNI AUTORITA' E' STATA DATA IN VISTA DI UN SERVIZIOLe parole del Salvatore sono un invito a un accurato esame di coscienza soprattutto per coloro che esercitano qualche autorità, anche legittima; e prima di tutto per coloro che all'interno della comunità cristiana sono investiti di qualche ministero. Essi si devono ricordare che nel cristianesimo non ci sono né re né padroni che siano tali nel significato che queste qualifiche assumevano nell'antica mentalità pagana: da quando è stato annunziato il Vangelo ed è stata celebrata la Pasqua liberatrice del sacrificio di Cristo, non è più ammessa, propriamente parlando, nessuna autorità di un uomo sugli altri uomini, se non in loro servizio. Vale a dire: più che di comando, si deve parlare di missione; più che di sovranità, si deve parlare di sollecitudine per il bene altrui. Questa prospettiva davvero rivoluzionaria vale per tutti: tutti ci dobbiamo lasciar mettere in crisi da questo insegnamento del Signore, perché la tentazione di dominare, di imporre la propria volontà, di atteggiarsi a condottieri, senza aver ricevuto nessun mandato, può insidiare ogni persona sia pure nell'ambito di una ristretta vita associata. Spesso, anzi, càpita che proprio all'interno dei gruppi che contestano ogni disciplina, anche la più doverosa, e disconoscono ogni presenza direttiva, anche la più necessaria, si facciano più pesanti e oppressive, da parte di qualcuno, le tirannie dello spirito e le intimidazioni ideologiche. Ci sono poi dei padri e delle madri che si proclamano fieri assertori della libertà dell'uomo contro tutti i condizionamenti e le ingerenze, e poi contrastano accanitamente la decisione dei figli anche adulti di scegliere la vita religiosa. Comunque, come ogni esame di coscienza che si rispetti, anche questo va compiuto lealmente e spregiudicatamente nel segreto del cuore, perché ciascuno di noi ha, nella sua piccola esistenza concreta, qualche prevaricazione di cui si deve correggere e qualche istinto di prepotenza da cui si deve guardare.LA QUALIFICA DI "PADRE" E DI "MAESTRO"In questo brano del Vangelo di Matteo Gesù ci rivolge inoltre due raccomandazioni molto concrete e precise. Prima raccomandazione: Non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo (Mt 23,9). E vuol dire: guardate che il titolo di "padre" è il più alto che si possa attribuire; dunque non lo dovete mai banalizzare. Nel senso più intenso e più vero conviene soltanto a Dio, che è la fonte totale di ogni essere; in forma subordinata conviene anche all'uomo che Dio, secondo il suo misterioso disegno, associa a sé nell'azione creatrice facendolo comprincipio di una nuova esistenza. Ognuno di noi ha dunque un solo padre in cielo e un solo padre in terra. Nel contesto dell'esperienza religiosa ed ecclesiale possiamo sì assegnare a qualcun altro questo appellativo sublime, ma solo se con ciò intendiamo con sincerità riconoscere che l'uomo onorato con questo nome è stato ed è strumento della grazia con cui Dio ha acceso e ha sviluppato in noi la sua stessa vita. In tal caso il titolo deve essere carico di rispetto, di amore, di gratitudine; diversamente l'uso del termine è quanto di più antievangelico si possa pensare. Seconda raccomandazione: Non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo (Mt 23,10). Maestro non è chi comunica soltanto delle nozioni; tanto meno è maestro chi propone delle falsità. Maestro è colui che insegna il vero a proposito delle questioni che davvero importano per il destino dell'uomo. In questo senso soltanto a Gesù può essere riconosciuta questa qualifica, e a coloro che insegnano a suo nome e per sua autorità. Come lui stesso ha detto degli apostoli (e dunque dei loro successori): Chi ascolta voi, ascolta me (Lc 10,16).Questa frase di Gesù contiene tre concetti ugualmente preziosi.1. Il maestro è Cristo: quindi nessuno di noi è maestro a sé stesso. Proprio perché l'orgoglioso attaccamento al nostro personale modo di sentire non intralci il nostro cammino verso la verità, dobbiamo mantenerci di fronte a Gesù nell'atteggiamento docile di chi vuole imparare. Sulle questioni religiose e morali non ha molto senso ripetere, come se fosse una sentenza definitiva: "Io la penso così"; dobbiamo sempre ricercare che cosa oggettivamente ne pensi il Maestro.2. Cristo è il solo maestro. Appunto perché il Maestro vero è unico, noi sappiamo come salvarci dalla molteplicità disorientante dei pareri e dalla confusione delle idee: ricorrendo con semplicità alla sua parola. Così non ci lasceremo troppo incantare dai maestri abusivi che dalle pagine dei giornali e dagli schermi televisivi pretendono di guidare le coscienze dei loro fratelli.3. Cristo è il maestro nostro, cioè mandato apposta per noi dalla misericordia del Padre, perché lo scoraggiamento e lo scetticismo non ci paralizzasse nella esplorazione di ciò che è giusto e vero.In conclusione, nella grande famiglia della Chiesa ognuno di noi deve preoccuparsi più di imparare che di insegnare, più di ascoltare che di parlare, più di aprirsi alla luce evangelica che di dar giudizi, perché, quale che sia la nostra cultura e la nostra posizione, noi tutti restiamo sempre discepoli dell'unico vero Maestro.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXXI Dom. Tempo O. - Anno A (Mt 23, 1-12)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 31, 2023 7:57


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7578OMELIA XXXI DOM. TEMPO O. - ANNO A (Mt 23,1-12)Il più grande tra voi sia vostro servodi Giacomo BiffiIl brano evangelico che abbiamo ascoltato offre alla nostra meditazione una parte dell'invettiva aspra e impietosa, pronunciata da Gesù senza ireniche attenuazioni all'indirizzo dei capi religiosi del suo popolo, indicati nelle due categorie emergenti degli "scribi" (i commentatori della Sacra Scrittura) e dei "farisei", che erano i rigidi osservanti delle prescrizioni legali. In sostanza, egli li accusa di incoerenza, di vanità, di oppressione culturale verso i più deboli e sprovveduti. La veemenza di questa requisitoria spiega come mai la tensione tra il profeta di Nazaret e le autorità giudaiche abbia potuto risolversi, appena qualche giorno dopo questo discorso, con la tragedia di una condanna a morte.OGNI AUTORITA' E' STATA DATA IN VISTA DI UN SERVIZIOLe parole del Salvatore sono un invito a un accurato esame di coscienza soprattutto per coloro che esercitano qualche autorità, anche legittima; e prima di tutto per coloro che all'interno della comunità cristiana sono investiti di qualche ministero. Essi si devono ricordare che nel cristianesimo non ci sono né re né padroni che siano tali nel significato che queste qualifiche assumevano nell'antica mentalità pagana: da quando è stato annunziato il Vangelo ed è stata celebrata la Pasqua liberatrice del sacrificio di Cristo, non è più ammessa, propriamente parlando, nessuna autorità di un uomo sugli altri uomini, se non in loro servizio. Vale a dire: più che di comando, si deve parlare di missione; più che di sovranità, si deve parlare di sollecitudine per il bene altrui. Questa prospettiva davvero rivoluzionaria vale per tutti: tutti ci dobbiamo lasciar mettere in crisi da questo insegnamento del Signore, perché la tentazione di dominare, di imporre la propria volontà, di atteggiarsi a condottieri, senza aver ricevuto nessun mandato, può insidiare ogni persona sia pure nell'ambito di una ristretta vita associata. Spesso, anzi, càpita che proprio all'interno dei gruppi che contestano ogni disciplina, anche la più doverosa, e disconoscono ogni presenza direttiva, anche la più necessaria, si facciano più pesanti e oppressive, da parte di qualcuno, le tirannie dello spirito e le intimidazioni ideologiche. Ci sono poi dei padri e delle madri che si proclamano fieri assertori della libertà dell'uomo contro tutti i condizionamenti e le ingerenze, e poi contrastano accanitamente la decisione dei figli anche adulti di scegliere la vita religiosa. Comunque, come ogni esame di coscienza che si rispetti, anche questo va compiuto lealmente e spregiudicatamente nel segreto del cuore, perché ciascuno di noi ha, nella sua piccola esistenza concreta, qualche prevaricazione di cui si deve correggere e qualche istinto di prepotenza da cui si deve guardare.LA QUALIFICA DI "PADRE" E DI "MAESTRO"In questo brano del Vangelo di Matteo Gesù ci rivolge inoltre due raccomandazioni molto concrete e precise. Prima raccomandazione: Non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo (Mt 23,9). E vuol dire: guardate che il titolo di "padre" è il più alto che si possa attribuire; dunque non lo dovete mai banalizzare. Nel senso più intenso e più vero conviene soltanto a Dio, che è la fonte totale di ogni essere; in forma subordinata conviene anche all'uomo che Dio, secondo il suo misterioso disegno, associa a sé nell'azione creatrice facendolo comprincipio di una nuova esistenza. Ognuno di noi ha dunque un solo padre in cielo e un solo padre in terra. Nel contesto dell'esperienza religiosa ed ecclesiale possiamo sì assegnare a qualcun altro questo appellativo sublime, ma solo se con ciò intendiamo con sincerità riconoscere che l'uomo onorato con questo nome è stato ed è strumento della grazia con cui Dio ha acceso e ha sviluppato in noi la sua stessa vita. In tal caso il titolo deve essere carico di rispetto, di amore, di gratitudine; diversamente l'uso del termine è quanto di più antievangelico si possa pensare. Seconda raccomandazione: Non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo (Mt 23,10). Maestro non è chi comunica soltanto delle nozioni; tanto meno è maestro chi propone delle falsità. Maestro è colui che insegna il vero a proposito delle questioni che davvero importano per il destino dell'uomo. In questo senso soltanto a Gesù può essere riconosciuta questa qualifica, e a coloro che insegnano a suo nome e per sua autorità. Come lui stesso ha detto degli apostoli (e dunque dei loro successori): Chi ascolta voi, ascolta me (Lc 10,16).Questa frase di Gesù contiene tre concetti ugualmente preziosi.1. Il maestro è Cristo: quindi nessuno di noi è maestro a sé stesso. Proprio perché l'orgoglioso attaccamento al nostro personale modo di sentire non intralci il nostro cammino verso la verità, dobbiamo mantenerci di fronte a Gesù nell'atteggiamento docile di chi vuole imparare. Sulle questioni religiose e morali non ha molto senso ripetere, come se fosse una sentenza definitiva: "Io la penso così"; dobbiamo sempre ricercare che cosa oggettivamente ne pensi il Maestro.2. Cristo è il solo maestro. Appunto perché il Maestro vero è unico, noi sappiamo come salvarci dalla molteplicità disorientante dei pareri e dalla confusione delle idee: ricorrendo con semplicità alla sua parola. Così non ci lasceremo troppo incantare dai maestri abusivi che dalle pagine dei giornali e dagli schermi televisivi pretendono di guidare le coscienze dei loro fratelli.3. Cristo è il maestro nostro, cioè mandato apposta per noi dalla misericordia del Padre, perché lo scoraggiamento e lo scetticismo non ci paralizzasse nella esplorazione di ciò che è giusto e vero.In conclusione, nella grande famiglia della Chiesa ognuno di noi deve preoccuparsi più di imparare che di insegnare, più di ascoltare che di parlare, più di aprirsi alla luce evangelica che di dar giudizi, perché, quale che sia la nostra cultura e la nostra posizione, noi tutti restiamo sempre discepoli dell'unico vero Maestro.

Ricercati. Storie dei cervelli italiani nel mondo - Intesa Sanpaolo On Air

Durante il giorno, da svegli, siamo bombardati da informazioni di vario tipo. Alcune però sono più importanti di altre. Come fa il nostro cervello a scegliere quali immagazzinare e di quali disfarsi? Grazie alle emozioni. Ce lo spiega Mattia Aime, ricercatore in neuroscienze all'università di Berna, in Svizzera, dove studia come i neuroni dei topi registrino le informazioni e le consolidino durante il sonno. Come? Associando un suono a una piccola scossa elettrica alle zampe, che provoca in loro paura. Appunto, un'emozione.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 485 A letto? Mai!

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Apr 30, 2023 3:01


Rimanere incollata agli schermi fino a tardissimo quando so che dovrei invece andare a dormire: mi rassicura sapere che non sono la sola e che si tratta di un fenomeno studiato nelle università, sto parlando della 'procrastinazione della vendetta del riposo' ah! ah! ah! (vi metto un link in fondo alla pagina)TRASCRIZIONE [Eng translation below]Ho scoperto che una cosa che io faccio, purtroppo spesso, non è solo una mia mania ma è una cosa seria che viene studiata a livello universitario e c'è gente che ci scrive pure sopra gli articoli.Sto parlando di quella cosa che la notte, anziché andare a letto all'una alle due quando dovrei andare a dormire, mi fa rimanere a guardare Netflix anche se so che mi sto facendo del male però è come se avessi i piombi legati ai piedi e non riesco ad alzarmi, ma per mia scelta, per mia volontà, senza avere niente di fisico che me lo impedisca.Questo fenomeno si chiama 'revenge bedtime procrastination' che letteralmente significa procrastinazione della vendetta, del riposo, dell'andare a letto, ed è proprio quello che vi ho descritto quando non c'è nessuno che ci obbliga a rimanere alzati, però noi invece decidiamo di farlo e quindi di rinunciare al sonno.Appunto, questi studi hanno hanno cercato di capire perché la gente lo fa, e i motivi sono a quanto pare per cercare di riguadagnare un senso di libertà, un senso di poter decidere quello che si fa nella propria vita e lo si fa nel modo più sbagliato.Pare che questo studio sia stato ispirato dal modello, dal sistema cinese del 996, un'altra cosa di cui non avevo mai sentito parlare, ed è il metodo di lavorare che si lavora dalle 9 del mattino alle 9 di sera per sei giorni alla settimana, aiuto, per un totale di settimane lavorative di 72 ore.Quali sono le caratteristiche di questo di questo fenomeno? Devono esserci tre elementi: uno è che si ritarda l'ora in cui si va a letto, due è non c'è nessun motivo per rimandare l'andare a letto, non è che si debba fare qualcosa di particolare, e poi c'è la consapevolezza che si sta facendo, ecco solo quando ci sono questi tre elementi possiamo parlare di 'revenge bedtime procrastination'.È una cosa che fa male, che non si dovrebbe fare, perché non è vero che il nostro corpo si abitua a dormire meno ore, diciamo che ce lo fa pagare in altro modo, quindi la mattina siamo scostanti, abbiamo malumore, non siamo al top della nostra forma.Come fare per evitare questa cosa? Vabbè, oltre che alzarsi e spegnere la televisione e andare a dormire, sì, bisogna cercare di trovare un giusto equilibrio, darsi una routine, evitare gli schermi prima di andare a letto, evitare quella tazza di caffè, quella tazzina di caffè a una certa ora e sicuramente non bere caffè dopo cena e cercare quindi di ristabilire l'equilibrio, perché dormire è fondamentale, è il momento in cui il nostro corpo si ricarica e se non lo facciamo poi vabbè, affrontiamo la giornata scarichi. Ecco, ricarichiamoci, via, proviamo a mettercela tutta e ad andare a dormire quando dobbiamo.TRANSLATIONfound that something I do, unfortunately often, is not just a quirk of mine but is a serious thing that is studied in universities and there are people who even write articles about it.I'm talking about that thing that at night, instead of going to bed at one o'clock at two o'clock when I'm supposed to go to sleep, makes me stay up and watch Netflix even though I know I'm hurting myself, but it's like I have lead tied to my feet and I can't get up, but by my own choice, by my own will, without having anything physical to prevent me from doing so.This phenomenon is called 'revenge bedtime procrastination' which literally means procrastination of revenge, of rest, of going to bed, and it is exactly what I have described, when there is no one to force us to stay up, however we instead decide to do so and thus give up sleep.Yes, these studies have tried to understand why people do this, and the reasons are apparently to try to regain a sense of freedom, a sense of being able to decide what you do with your life and you do it in the wrong way.Apparently this study was inspired by the model, the Chinese 996 system, another thing I had never heard of, and that is the method of working that you work from 9 a.m. to 9 p.m. for six days a week, help!, for a total of 72-hour work weeks.What are the characteristics of this of this phenomenon? There must be three elements: one is that you delay the time to go to bed, two is there is no reason to delay going to bed, it is not that you have to do anything in particular, and then there is the awareness that you are doing so, it's is only when there are these three elements that we can talk of 'revenge bedtime procrastination'.It is something that hurts, that you should not do, because it is not true that our body gets used to sleeping less hours, because our body makes us pay for it in other ways, so in the morning we are discontented, we have bad moods, we are not at the top of our form.How can this be avoided? Oh well, besides getting up and turning off the television and going to sleep, yes, you have to try to find the right balance, give yourself a routine, avoid screens before going to bed, avoid that cup of coffee, that cup of coffee at a certain time and definitely don't drink coffee after dinner and then try to restore the balance, because sleep is crucial, it's the time when our body recharges and if we don't do that then oh well, we face the day drained.Here, let's recharge, come on, let's try for real and let's go to sleep when we should.LINKUn articolo sul tema della Revenge Bedtime Procrastination https://nesslabs.com/revenge-bedtime-procrastination

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 454 La lingua dei podcast

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Mar 30, 2023 3:01


Il mondo dei podcast è vario e variegato, ma la stragrande maggioranza dei podcast viene prodotto in lingua inglese, anche da podcaster non di lingua inglese (me inclusa). L'egemonia linguistica riflette quella politica ed economica. Ecco perché produrre podcast in lingue diverese dall'inglese è prima di tutto un atto politico. Il link a tutti gli interessantissimi dati citati (presi da un post di Jean-Louis Queguiner) lo trovate alla fine della pagina, e vi consiglio di darci un'occhiata.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Il 60% dei podcast prodotti nel mondo sono prodotti in lingua inglese, e questo non dovrebbe sorprendere nessuno che si sia mai addentrato nel mondo del podcast, perché quasi tutto viene prodotto in inglese.La cosa diventa un po più sorprendente, o comunque interessante,vale la pena rifletterci, quando poi si vanno a cercare le percentuali delle lingue parlate nel mondo, perché se i podcast in inglese sono il 60% di tutta la produzione di podcast, poi andiamo a vedere le persone che parlano inglese come lingua madre sono circa 360 milioni, se a queste aggiungiamo quell'altro miliardo, più o meno, di persone che parlano inglese non come lingua madre, arriviamo a circa un miliardo e 300 milioni di persone che rappresentano il 20% della popolazione mondiale.Quindi il 20% della popolazione capisce parla l'inglese, però il 60% dei podcast sono fatti in lingua inglese. E io sono anche colpevole perché anch'io spesso, anzi la stragrande maggioranza delle mie cose, a parte questi 3 minuti grezzi - che comunque anch'io traduco in inglese - vengono fatti in inglese perché? Appunto perché le altre lingue hanno una fetta di audience così ristretta, e va be l'italiano ci sta perché l'italiano si parla in Italia e poi gli italiani di seconda generazione gli italiani sparsi per il mondo, e non stiamo sicuramente parlando di miliardi, però una popolazione come quella indiana, che ha superato per numero anche di abitanti anche la popolazione cinese, ha dei numeri minuscoli 1,8% di tutti i podcast vengono fatti usano le lingue indiane, ora non so quale lingua abbiano usato per fare questo calcolo, però le lingue che vengono parlate in India.Questi dati sono un po'... scoraggiano un minimo perché le lingue... C'è una diversità di lingue incredibili, nel mondo esistono più di 7000 lingue parlate e queste lingue però rappresentano appena il 10% di tutta la produzione di podcast, mentre il 90% di tutti i podcast nel mondo vengono fatti in 8 lingue, e avete già visto qual è la lingua principale che si usa per fare i podcast?Io sono per la diversità, infatti mi fregio del mio forte accento italiano o accento comunque straniero quando parlo l'inglese, perché anche quando la gente parla l'inglese, anche loro hanno i loro accenti, solo che sono abituati a sentirli, per cui non li percepiscono come accento. E comunque il mondo è fatto di diversità e di accenti, ed è giusto rappresentare la realtà con tutte le sue sfaccettature.Quindi vabbè, anch'io cercherò di fare più cose in italiano e cercherò di spingermi più in là, oltre le barriere. Vi metto tutti i link nelle note del programma.TRANSLATION60% of the podcasts produced in the world are produced in English, and this should come as no surprise to anyone who has ever delved into the podcast world, because almost everything is produced in English.It becomes a little more surprising, or at any rate interesting, worth thinking about, when you then look up the percentages of languages spoken in the world, because if podcasts in English are 60% of all podcast production, the people who speak English as their native language are about 360 million, if we add to those that other billion, more or less, of people who speak English not as their native language, we come to about 1.3 billion people representing 20% of the world's population.So 20% of the population understands, speaks English, but 60% of podcasts are done in English. And I'm also guilty because I also often, indeed the vast majority of my stuff, apart from this 3 minute podcast-which I translate into English anyway-are done in English why? Precisely because the other languages have such a narrow slice of audience, and it's understandable with Italian, because Italian is spoken in Italy and by second generation Italians and Italians scattered around the world, and we are certainly not talking about billions, but a population like India, which has surpassed in number even the Chinese population, has tiny numbers, 1.8% of all podcasts are made use Indian languages, now, I don't know what language they used to make this calculation, however they are languages that are spoken in India.These data are a bit discouraging because the languages... There is an unbelievable diversity of languages, there are more than 7,000 languages spoken in the world and yet these languages account for just 10% of all podcast production, whereas 90% of all podcasts in the world are done in 8 languages, and you have seen already what is the main language that is used to make podcasts.I am for diversity, in fact I boast of my strong Italian accent, or foreign accent anyway, when I speak English, because even when people speak English, they too have their accents, only that they are used to hearing them, so they don't perceive them as accents. And anyway, the world is made up of diversity and accents, and it is right to represent reality with all its facets.So anyway, I too will try to do more things in Italian and try to push myself further, beyond the barriers. I will put all the links in the program notes.LINKSJean-Louis Queguiner pubblica i dati su Twitter https://twitter.com/JiliJeanlouis/status/1640290314043772929Statistiche sui podcast su Podcastindex https://podcastindex.org/stats

Tutti Convocati
Serie A...dove eravamo?

Tutti Convocati

Play Episode Listen Later Jan 2, 2023


Dopo una settimana di pausa natalizia, riprendono le convocazioni per prepararci al ritorno del campionato tra due giorni. Appunto, dove eravamo rimasti? Riprendiamo il filo della Serie A con il direttore del Corriere dello sport Ivan Zazzaroni. Nel frattempo, altri campionati sono già ripartiti, con anche le prime sorprese: dal pari del City con l'Everton, alle sconfitte del PSG e del Tottenham di Conte. Ne parliamo con Stefano Boldrini, firma del Messaggero.Oggi è anche la prima giornata di questa finestra di mercato invernale. Il primo squillo lo ha dato il Milan con l'ingaggio del portiere colombiano Vasquez. Cos'altro dobbiamo aspettarci? Lo chiediamo a Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia.Chiudiamo con il basket, perchè questa sera a Bologna va in scena il derby d'Italia Virtus-Olimpia di Serie A. Convocato Guido Bagatta, a bordocampo per la diretta tv su canale Nove.

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running
Come pianificare le corse lunghe

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running

Play Episode Listen Later Oct 28, 2022 16:00


Oggi elencone di consigli sul pianificare le uscite più lunghe.Spunti che partono dalla mia esperienza personale, dalle mie minchiate fatte e dalla mia indole di persona estremamente precisa e puntigliosa. Del resto, qualcuno se ne sarà accorto ormai in questi anni, io di carattere tendo proprio a curare ogni aspetto, ogni dettaglio. Sono l'uomo più previdente del West.Ed è proprio per questo che amo limitare i problemi, gestendo ciò che posso. Appunto, non si può avere giurisdizione su qualsiasi cosa, ma perché complicarsi la vita, non facendolo su quello che invece è nelle nostre possibilità.È doveroso dire che quelle di oggi sono indicazioni che valgono principalmente per chi corre sui sentieri, ma in buona parte si adattano anche per chi fa strada. Anche se per il trail è normale che ci sarà qualcosa in più da tenere in considerazione.Episodio “Come creare un tracciato GPS ed importarlo sul Garmin”: https://www.spreaker.com/user/lorenzomaggiani/come-creare-tracciato-gps-importarlo-sul-garminEpisodio "Gli elettroliti per il running: cosa sono e a cosa servono?": https://www.spreaker.com/user/lorenzomaggiani/gli-elettroliti-per-il-running-cosa-servono----------------------Supporta questo progetto tramite un contributo mensile su Patreon: https://www.patreon.com/da0a42In alternativa, puoi fare una donazione "una-tantum".PayPal: https://www.paypal.com/paypalme/lorenzomaggianiBuymeacoffee: https://www.buymeacoffee.com/da0a42Acquista il materiale ufficiale del podcast: https://da0a42.home.blog/shop/Iscriviti a "30 giorni da runner": https://da0a42.home.blog/30-giorni-da-runner/Seguimi!Canale Telegram: https://t.me/da0a42Instagram: https://www.instagram.com/da0a42/Facebook: https://www.facebook.com/da0a42/Profilo Strava: https://www.strava.com/athletes/37970087Club Strava: https://www.strava.com/clubs/da0a42Sito: https://da0a42.home.blogOppure contattami!https://da0a42.home.blog/contatti/Il mio microfono, HyperX Quadcast: https://amzn.to/3bs06wC----------------------Un grazie a tutti i miei sostenitori:Matteo Bombelli, Antonio Palma, George Caldarescu, Dorothea Cuccini, Alessandro Rizzo, Calogero Augusta, Mauro Del Quondam, Claudio Pittarello, Massimo Cabrini, Fabio Perrone, Roberto Callegari, Jim Bilotto, Cristiano Paganoni, Luca Felicetti, Andrea Borsetto, Massimo Ferretti.----------------------Music credits: Feeling of Sunlight by Danosongs - https://danosongs.com

BundesItalia Talk
Una parola, una storia - Stehplatz, i posti in piedi negli stadi

BundesItalia Talk

Play Episode Listen Later Oct 13, 2022 4:49


Una delle principali caratteristiche del calcio tedesco è che gli stadi sono contraddistinti dai posti in piedi. Appunto, Stehplatz. La parola da cui parte la storia di oggi.Con Roberto Brambilla.

Bouquet of Madness
#74 - Solo un appunto?

Bouquet of Madness

Play Episode Listen Later Sep 11, 2022 57:00


I casi di oggi sono il misterioso, ed ancora irrisolto, omicidio di Mario Giliberti e l'altrettanto sconcertante morte di Franca Demichela. Come sempre tutte le fonti sono sul sito bouquetofmadness.it

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un Amore con la "A" maiuscola | 31 Luglio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Aug 1, 2022


Il matrimonio è l'espressione stessa dell'amore; un amore che si da all'altro ed all'altra. Tra i tanti tipi di amore possibili, esso è quello da cui tutto deriva, che non possiede, ma  rimane senza... perché versa il suo sull'altro e sull'altra, che rassomiglia di più al sacrificio di un Figlio che si è donato a noi per renderci liberi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 17 minutiOggi vogliamo parlare di amore, attraverso un brano di Giovanni:“Cari fratelli, amiamoci a vicenda, perché lʼamore viene da Dio; e chi ama gli altri dimostra di essere nato da Dio e di conoscerlo. Chi invece non ama gli altri, non conosce Dio, perché Dio è amore. Dio ci ha dimostrato il suo amore, mandando in questo mondo malvagio il suo unico Figlio, perché avessimo la vita eterna tramite la sua morte.  E questo è il vero amore: non siamo stati noi che abbiamo amato Dio, ma è stato Dio che ha amato noi, ed ha mandato suo Figlio per farci avere il perdono dei nostri peccati.  Miei cari, se Dio ci ha amato tanto, anche noi dobbiamo amarci a vicenda! Perché, anche se nessuno ha mai visto Dio, quando ci amiamo a vicenda, egli vive in noi e il suo amore perfetto è dentro di noi.  E perché sappiamo che noi viviamo in lui ed egli vive in noi, il Signore ci ha messo nel cuore il suo Spirito Santo. Ma non è tutto; lʼabbiamo visto coi nostri occhi ed ora lo testimoniamo: Dio ha mandato suo Figlio per salvare il mondo. Chiunque crede e dice che Gesù è il Figlio di Dio, Dio vive in lui ed egli vive in Dio.  Per quanto ci riguarda, noi abbiamo imparato a conoscere lʼamore di Dio; ed è in questo amore che abbiamo riposto la nostra fiducia. Dio è amore, e chi vive nell'amore vive con Dio, e Dio vive in lui.” (1 Giovanni 4:7-16)Una canzone dell'epoca di mio papà e mia mamma diceva che “L'amore è una cosa meravigliosa.” Ma di quale amore stiamo trattando oggi?Perché, ci possono essere tanti tipi di amore: quelli riservati alle nostre passioni umane, l'amore per una squadra di calcio, o per la lettura. L'amore per i nostri amici, o quello ancora più grande per i nostri figli.Gli amori sbagliati, quelli per il denaro o per il potere, o per le cose passate, che non possono essere più amate, perché non ci sono più.Potrei andare avanti all'infinito, perché di amore non ce n'è uno solo, ma infiniti... Allora, di quale amore vogliamo parlare stasera?Noi tutti sappiamo che Alina e Francesco sono qui oggi  per celebrare qualcosa che è già accaduto, per festeggiare assieme  a noi quell'evento di qualche tempo fa, e per richiedere su di loro la benedizione di Dio e le preghiere della nostra chiesa affinché il loro matrimonio,  che già è di per se qualcosa di “speciale” ai giorni nostri, si completi in modo ancora più speciale attraverso un amore speciale,...perché Dio è amore... (v.9)Come dice Giovanni, non HA amore, ma  E' Amore... con la A maiuscola. Di questo amore vogliamo parlare stasera. Alina e Francesco sono qui oggi grazie ad un amore che ha durato negli anni, prima di diventare un patto scritto, un'unica dimora, una vita assieme.C'erano molti e validi motivi sul perché ciò accadesse, ma c'era, e c'è, un unico e validissimo motivo perché giungesse a compimento: un tipo di amore speciale, un amore con la A maiuscola.Se volessi essere stato sintetico (e quando mai lo sono!), il messaggio di oggi potrebbe essere stato solamente il seguente: “Amatevi l'uno l'altra, e continuate ad amarvi.  L'avete fatto in passato,  avete percorso assieme un buon tratto di vita, prima come “amici speciali”, ora come moglie e marito; continuate ad amarvi l'uno l'altra.”Amarvi non solo oggi, o la prossima settimana, o il prossimo mese, o il prossimo anno,  o finché ci sarà la passione... ma per il resto della vostra vita. A qualcuno potrà sembrare strano sentirmi dire  che dovete amarvi l'uno l'altra; qualcuno penserà che in fondo già lo avete fatto per un bel po' di tempo;  ma voi avete bisogno di sentirlo. Tra pochi istanti l'anello,  che già indossate al dito,  e che fino ad oggi è stato simbolo solamente di un patto civile che sanciva la vostra unione come individui, fino a che ci fosse stata la volontà e la passione di vivere assieme, diventeranno,  attraverso le promesse che liberamente vi scambierete,  il simbolo di un amarsi più profondo,  nella buona e nella cattiva sorte,  in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia.  Appunto, un amore con la A maiuscola.La metà di queste situazioni renderà difficile mantenere la promessa,  ed alcune potrebbero rendere quasi impossibile di mantenerla .Quindi non sarò sintetico come forse avreste sperato, non mi limiterò a dirvi di amarvi l'uno l'altra,  ma proverò a darvi alcuni suggerimenti  su come potreste riuscire a farlo.Tutto si gioca, nasce, vive, si sviluppa ed ha un fine  attraverso il  tipo di amore di cui stiamo parlando:…perché lʼamore viene da Dio... (v. 8)Giovanni parla non di un amore, uno qualsiasi dei tanti possibili, ma della fonte dell'amore... E qualsiasi tipo di amore,  beh, non è che una semplice derivata...Il vostro matrimonio può essere stato celebrato in un comune o in una chiesa o potrebbe non essere stato celebrato affatto... Ma la sua origine, l'amore che ne è motivo, non proviene né da voi, né dal mondo. Quello che vi unisce da tempo, non è una vostra creazione, né una convenzione della nostra cultura, ma è qualcosa che fa parte di chi ci ha creati, e di cui la sua bontà ha voluto farci dono.Non dovete cercare di capire di quale tipo di amore si tratti, perché esso li contiene tutti, ed è l'origine di tutti gli amori possibili. Alina, Francesco, dovete guardare meglio all'amore che Dio  ha mostrato per ciascuno di noi.  Perché la seconda cosa che Giovanni dice  è che il vero amore si manifesta nel modo in cui Dio ci ha amato:Dio ci ha dimostrato il suo amore, mandando in questo mondo malvagio il suo unico Figlio, perché avessimo la vita eterna tramite la sua morte.  E questo è il vero amore: non siamo stati noi che abbiamo amato Dio, ma è stato Dio che ha amato noi, ed ha mandato suo Figlio per farci avere il perdono dei nostri peccati. (vv 9-10)Spesso l'amore è associato a delle immagini dolci... talvolta “sdolcinate”... quelle che vediamo nelle soap, o nei film romantici dove l'amore trionfa sempre sui titoli di coda.Ma qui, sui titoli di coda, l'amore che trionfa non è affatto dolce, ma comporta una discesa, un sacrificio, una morte: Dio ha mandato Gesù... il resto lo sapete...  Ecco com'è il vero amore, quello con la A maiuscola.Vedete, è un amore diverso,  che  è disposto a sacrificarsi per il bene della persona amata.  Il vero amore rinuncia ai propri diritti  per servire l'altro.  Dio ha rinunciato al suo unico Figlio  perché noi potessimo essere perdonati e ricondotti a Lui.  Gesù ci ha amati morendo di una morte di croce perché noi potessimo vivere. Quello è “l'amore alfa”, quello da cui tutti gli altri derivano. Come fare allora per amarsi l'uno l'altra?  Non sto cercando di dirvi che dovete necessariamente “morire” per l'altro per dimostrare lo stesso amore! Ma lo potrete fare cercando le cose che serviranno l'altro,  che lo aiuteranno,  che lo edificheranno.  Lo potrete fare astenendovi dal fare  quelle cose che infastidiscono l'altro, che lo abbattono o che lo feriscono.Facile vero? Assolutamente no! Perché da quando nasciamo,  dalla prima volta che, da bambini, abbiamo pronunciato la parola “MIO!” e poi attraverso l'adolescenza, e l'età matura, tutto intorno ci ha insegnato che bisogna farsi valere, che noi valiamo se prendiamo ed abbiamo, non se doniamo e restiamo senza.Perché l'amore, quello con la A maiuscola, di rado possiede, ma spesso, quasi sempre, rimane senza... perché versa il suo sull'altro, sull'altra.Avrete dunque bisogno di un bel po' di incoraggiamento  per continuare a vivere così, non è vero? Ed è  Giovanni stesso che ve lo fornisce, oggi:Perché, anche se nessuno ha mai visto Dio, quando ci amiamo a vicenda, egli vive in noi e il suo amore perfetto è dentro di noi. (v. 12)L'amore che saprete dimostrare l'uno verso l'altra,  soprattutto quando le cose si faranno difficili,  dimostrerà a voi stessi e a chi vi sta intorno  che Dio vive in voi.  So che siete entrambi credenti, so che avete compreso che non c'è una chiesa perfetta, e che la chiesa non è l'edificio,  ma le persone che vi sono dentro.E per questo vi siete accettati a vicenda  nelle proprie individuali preferenze di culto, senza porre barriere o ostacoli all'altro, senza cercare di trarre l'uno o l'altra all'interno della propria denominazione.In questo state dimostrando al mondo, ai vostri familiari, ai vostri amici esattamente quello che chiede Giovanni:  amarsi “nonostante”. Nonostante io sia cattolico e tu protestante evangelica, nonostante io sia rumena e tu italiano, nonostante abbiamo una vita alle spalle, con errori e dolori, ma anche gioie e cose fatte bene  mentre stavamo facendo un'altra vita assieme ad un altro, ad un'altra.In questo modo state mostrando ai vostri familiari,  ai vostri amici, al mondo che vi ruota attorno il modo in cui Dio vi ama,  accettandovi così come siete,  non pretendendo il  cambiamento per volere di un'altro, ma per l'amore che vi unisce. Ed è lo stesso amore che Egli ha per ciascuno di noi riuniti qui stasera, e per tutti gli altri nel mondo.Ed è un amore che è accessibile a tutti; basta volerlo, basta accettarlo, basta seguirlo.Francesco, Alina, mostrate loro il modo in cui Dio ama,  nel modo in cui vi perdonate l'uno l'altra,  più e più volte se necessario;  nel modo in cui vi fate in quattro per compiacervi l'uno l'altra;  nel modo in cui cambiate il vostro comportamento  perché l'altro o l'altra sia felice.Infine, siate certi che ciò che vi sto incoraggiando a fare  non va oltre le vostre capacità.  Qualcuno ha definito il matrimonio  come  “una relazione impossibile tra due esseri incompatibili”. L'affermazione può sembrare cinica, ma ha un fondo di verità. E' facile essere (o sembrare) compatibili in una bella giornata di sole, dove tutto fila liscio... Lo è meno in una giornata buia e piovosa nell'inverno della vita, quando arrivano quei momenti di dubbio,  o di dolore, o di malattia...Chi vi sosterrà in quei momenti? In che modo potrete essere compatibili  nella vostra umana incompatibilità?E perché sappiamo che noi viviamo in lui ed egli vive in noi, il Signore ci ha messo nel cuore il suo Spirito Santo. (v. 13)Ecco il vero segreto per amare come fa Dio: è nel versetto 13: Dio ci rende capaci di amare  dandoci il suo Spirito, perché viva in noi. La cosa bella del messaggio cristiano  è che non si tratta di un insieme di regole  a cui bisogna obbedire, a prescindere da tutto,  e che  dobbiamo applicare da soli e con le nostre forze. Se così fosse, saremmo tutti perduti. Chiunque crede e dice che Gesù è il Figlio di Dio, Dio vive in lui ed egli vive in Dio (v. 15)Il messaggio di Cristo riguarda la relazione che abbiamo con Dio,  una relazione che è resa possibile perché Dio ci dà il suo Figlio, affinché, riconoscendolo come nostro unico Signore e Salvatore Dio stesso possa abitare assieme a noi e vivere in noi. E quando Dio vive in noi,  l'amore di Dio diventa qualcosa  che si manifesta naturalmente nella nostra vita. Quindi continuate ad amarvi l'uno l'altra. E se questo è il vostro obiettivo,  se è quello che vi prometterete tra poco davanti a Dio fate prima questo:  assicuratevi di continuare a chiedere a Dio  di riempirvi con il suo Spirito Santo  per essere in grado di amare come ama Dio. In questo modo il vostro amore crescerà  nel frattempo che voi diventate più simili a Cristo. Potete immaginare il matrimonio come un triangolo, con Dio in cima e voi ai due lati.  Più vi avvicinate a Dio, più vi avvicinate l'uno all'altro.  Quindi continuate ad amarvi e ad amare Dio; più vicini a Dio sarete, più vicini l'uno all'altra vi troverete.Il Signore vi benedica mentre continuate a sperimentare  una costante scoperta del Suo Amore  in ogni aspetto della vostra vita insieme.E che il vostro matrimonio sia caratterizzato dalla presenza di Dio  che vi avvicini e vi unisca per tutta la vita.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE

Congo, una storia sbagliata
1. Una storia sbagliata

Congo, una storia sbagliata

Play Episode Listen Later Jul 27, 2022 15:49


Uno studio di fine 2021 parla di 1 miliardo e mezzo di smartphone venduti ogni anno e sostituiti con un nuovo modello nell'arco di un paio d'anni.I minerali necessari per produrli, soprattutto il coltan e il cobalto, provengono dal Congo e generano un giro di affari enorme, praticamente incalcolabile. Quindi il Congo dovrebbe essere un paese ricchissimo: invece è vero il contrario. La cosa viene per lo più spiegata con i conflitti etnici congolesi: ma gli specialisti avanzano moltissimi dubbi. Gli interessi in gioco, in realtà, sono internazionali, africani e non solo. Insomma, molte cose non quadrano, in questa storia. Appunto, una storia sbagliata.

Fabrizio Galassi / MusicaBuzz
La DRILL spiegata ai boomer [postcast]

Fabrizio Galassi / MusicaBuzz

Play Episode Listen Later Jul 3, 2022 2:43


Così puoi odiarla o amarla ancora di più. O rimanere indifferente. Ma almeno sai perché. Appunto perché non è solo musica, ma popular music.

Ogni Singolo Giorno - il Podcast
OSG #59: L'importanza del riposo (da stoico)

Ogni Singolo Giorno - il Podcast

Play Episode Listen Later Apr 27, 2022 27:31


Riposarsi da stoico Allenarsi e chiedere prestazioni al nostro corpo e alla nostra mente sono la base per uscire dalla propria zona di comfort ed entrare nella zona d'apprendimento: dove risiede lo stimolo alla crescita. Appunto, lo stimolo, perché la crescita vera e propria avviene nel momento in cui lo sforzo finisce. Se noi non concediamo abbastanza tempo al nostro corpo e alla nostra mente per recuperare non potremo mai raccogliere i frutti del nostro allenamento. Questo vale sia per il fisico che per la mente. Quali sono le strategie migliori per recuperare? “C'è molta differenza tra l'allentare una tensione e dissolverla del tutto”. (Seneca) Leggi il libro Ogni Singolo Giorno, disponibile su Amazon Mettiti alla prova con le sfide, per maggiori info: www.ognisingologiorno.it --- Send in a voice message: https://anchor.fm/alessio-alfei/message

Radio 21 aprile Web
Federica Anna Molfese e Mauro Romano, Uomo e Natura in dialogo

Radio 21 aprile Web

Play Episode Listen Later Nov 20, 2021 5:30


Federica Anna Molfese e Mauro Romanosono due artisti che espongono, in questo periodo, al Warmth Hotel di via Giuseppe Prezzolini 5.Federica, la conosci già: c'è una bella intervista con lei - il post del 6 agosto scorso - in cui ci presentava la sua {S[HE(ART)]}. Mauro invece è al suo ... debutto ... su Radio 21 aprile Web!

La Bibbia Oggi
Dio è ingiusto? (Romani 9:14-18) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Sep 26, 2021 45:29


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman su Romani capitolo 9 versetti da 14 a 18. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 26 Settembre 2021. Titolo del messaggio: “Dio è ingiusto?”ROMANI 9 V14-18"14 Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo! 15 Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». 16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. 17 La Scrittura infatti dice al faraone: «Appunto per questo ti ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato per tutta la terra». 18 Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole."

BASTA BUGIE - Cristianesimo
La fede non è un sentimento

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jun 15, 2021 3:23


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6602LA FEDE NON E' UN SENTIMENTO di Corrado GnerreOggi è molto diffusa, per cause che trovano la loro spiegazione nel modernismo teologico, una "sentimentalizzazione" della fede. Non è più la verità che garantisce l'esperienza, bensì il contrario: è l'esperienza che deve garantire la verità. Si cercano, nella fede, consolazioni e stati di entusiasmo. Dimenticando che non vanno amate le consolazioni di Dio, quanto il Dio delle consolazioni. Indipendentemente da quello che si "sente", bisogna amare Dio con tutto se stessi. Questa è la vera fede.Leggiamo cosa scrive in proposito padre Gabriele di Santa Maria Maddalena (1893-1953) nel suo "Intimità Divina".«O Signore, fa' che io ti ami per te stesso e non per la mia consolazione; fa' che amandoti, cerchi sempre la tua volontà e non la mia. [...]Amare è voler bene a qualcuno; si comprende quindi, che l'essenza dell'amore sta nell'atto della volontà con cui si vuol bene. Ciò non toglie che in noi quest'atto vada facilmente congiunto con l'affetto sensibile e allora l'amore è insieme atto della volontà e della sensibilità; tuttavia è chiaro che la sostanza del vero amore non sta nell'emozione del sentimento, ma nell'atto della volontà.La carità non muta il nostro modo di amare, ma lo penetra, lo soprannaturalizza, rendendo la volontà, e la sensibilità capaci di amare Dio. Sì, anche il nostro affetto sensibile può essere impegnato nell'atto di amore soprannaturale; Dio non disdegna neppure questa più umile e meno elevata manifestazione del nostro amore per lui, tanto è vero che ci ha comandato di amarlo non solo con tutta la mente e con tutta l'anima, ma anche con tutto il cuore.Tutte le nostre forze - intellettuali, volitive, affettive - vengono impegnate nell'atto di amore e, tuttavia, la sostanza di questo atto non sta nel sentimento, ma nella volontà. Perciò, quando nel tuo amore per Dio rimani freddo riguardo alla sensibilità e non «senti» nulla, non devi turbarti: troverai così minore soddisfazione nel tuo amore - perché sentire di amare è assai più dolce - ma il tuo atto di amore sarà ugualmente vero e pieno. Anzi, mancandoti l'appoggio e lo slancio che viene dal sentimento, sarai costretto ad applicarti con maggior decisione all'atto della volontà e ciò, lungi dal nuocere, renderà più volitivo, e perciò più meritorio, il tuo atto d'amore.Appunto perché la sostanza dell'amore sta nell'atto della volontà che vuol bene a Dio, ecco che il Signore, per rendere più puro e più intenso il tuo amore, spesso lo priverà di ogni dolcezza di sentimento; non sentirai più di amare Dio e ciò ti darà pena, ma, in realtà, lo amerai nella misura in cui saprai decisamente volere la sua volontà, il suo beneplacito, il suo gusto al di sopra di tutte le cose.Del resto, sentire l'amore non è in tuo potere, mentre è sempre in tuo potere fare atti d'amore con la volontà, è sempre in tuo potere voler bene a Dio cercando con tutte le tue forze di vivere per lui, di fargli piacere».

Onde: Musica e dintorni
Onde [ST3 - EP16] con Romina Bagatin Vol. 1

Onde: Musica e dintorni

Play Episode Listen Later May 19, 2021 100:04


Ciao a tutte e a tutti, bentornate e bentornati!In questa ouverture è d’obbligo dare anche un grande bentornato questo podcast Onde, che si è assentato per una manciata insopportabile di giorni. Ebbene si, sono tornato sulla mia barca e ho ripreso con grande felicità la pesca d’altura di nuove puntate. Dopo aver lottato contro un destino beffardo dotato di un gran senso distorto dell’ironia, dopo aver ceduto spossato sotto al peso di alcuni eventi avversi, dopo aver chiesto al karma “ma che ti ho fatto” e la risposta è stata “Niente. Non sei tu sono io…”. Esattamente come un’onda sinusoidale in negativo, ora sono - spero - in fase positiva ascendente e riprendiamo con grande entusiasmo con i cuori pieni di rinnovata gioia ripartiamo da dove ci eravamo interrotti abbracciando questo Ondedì.In un Maggio pazzerello con piogge battenti, che Irlanda spostati proprio, in una cornice primaverile plumbea, con gli aironi che girano con il giubbotto, però alto si leva il grido: ridateci il tepore, le nuvole bianche al pascolo, gli alberi in fiore e i fiori in alberi, così tosti e tosto buttiamoci in questo episodio che si farà portatore di venti sonori a spazzar via il freddo fetente.Appunto i venti e le chiacchiere musicali saranno il nostro movimento odierno, e come in ogni episodio questa sedicesima Onda non fa eccezione, abbiamo con noi una grande nuova ospite che fa il suo primo ingresso su Onde: musica e dintorni. Lei è Romina Bagatin una persona meravigliosa che ho il piacere e l’onore di conoscere da molti anni ormai. La nostra amicizia affonda le proprie radici negli anni che furono della Civica di Milano, anni in cui conobbi un sacco di persone di spessore umano ed intellettuale di altissimo valore e Romina fu una di quelle con le quali proseguì la nostra amicizia ben oltre gli studi. Se dovessi descrivervi la quantità di ore che abbiamo passato a parlare di cinema, musica, libri, a vivere concerti o se dovessi descrivervi la quantità di bevute e sigarette e risate e parole che abbiamo condiviso, credetemi facciamo notte, ma sulla fiducia vi dico tante. Romina è una di quelle persone che ascolteresti per ore, perché tale è il suo approccio al mondo e alla vita, che non manca mai di coinvolgerti e di incuriosirti. Di professione la nostra ospite è una professionista esagerata del montaggio audio video e ha firmato dei lavori notevoli, lei è l’incaricata del dare un senso alle immagini, una sarta visiva che taglia e cuce affinché una storia per quanto breve o lunga, abbia senso ed armonia. Se credete che sia semplice, beh, no, non lo è. Ci vuole tanta bravura e talento, che lei ha e che ha poi indirizzato anche verso il mondo della parola scritta, portando alla luce il suo romanzo intitolato “I mirabolanti incontri di Ade” edito da Bookabook, romanzo che tratta, tra i tanti temi, anche quello della musica con la presenza di un personaggio gigantesco. Quindi come avete intuito Romina è poliedrica, costellata di mille interessi e grandi passioni e di una di queste parleremo con lei oggi, ovvero la musica. Per noi ha stilato una raccolta di 10 brani uno più affascinante dell’altro che ci porteranno a sbirciare dalla sua finestra sul mondo delle canzoni. Appollaiati sul davanzale di questa finestra con le gambe a penzoloni, sedetevi con noi ad ammirare e ad ascoltare i meravigliosi brani che ci porta in dono Romina, assicurandovi prima di avere trovato una posizione comoda, di aver lasciato i piedi liberi e di aver azzerato i suoni esterni affinché non vi disturbinoFatto questo, premete play e,come sempre,Buon ascolto!^_^
 - INFO ROMINA BAGATIN E PUNTATA 

IL DISCO DI ROMINA BAGATIN PER ONDE:https://open.spotify.com/playlist/2iNhmcCHQSyfb9CrunbiVH?si=c65d25c3161548bfINSTAGRAM DI ROMINA BAGATIN:https://www.instagram.com/romibag/FACEBOOK DI ROMINA BAGATIN:https://www.facebook.com/romina.bagatinI MIRABOLANTI INCONTRI DI ADE - JOHN LENNON (ED. BOOKABOOK):https://bookabook.it/libri/mirabolanti-incontri-ade-john-lennon/https://www.amazon.it/mirabolanti-incontri-Ade-piccolo-John-ebook/dp/B07PGQHGJB- INFO ONDE: MUSICA E DINTORNIMY LINKTREE:https://linktr.ee/onde_podcastPATREON:https://www.patreon.com/onde_podcastINSTAGRAM:https://www.instagram.com/onde_podcast/SPREAKER:https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorniPAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK:https://www.facebook.com/OndePodcastCONTATTI:onde.podcast@hotmail.comIL BRANO “ONDE” in testa e in coda all’episodio è stato creato, suonato e cantato da Camilla Battaglia.MUSICHE IN PUNTATA:Music Free Stock:https://www.free-stock-music.com/Lost Paradise by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USplunderer by Barradeen | https://soundcloud.com/barradeenMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USDay Ahead by Joe Crotty | https://soundcloud.com/joecrottyMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USToo Cool For School by Audionautix | http://audionautix.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comAttribution-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-ND 3.0)https://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/Vintage Memories by Schematist | http://www.schematistmusic.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USChillShop by Deoxys Beats | https://soundcloud.com/deoxysbeats1Music promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USCoffee Break by Pyrosion | https://soundcloud.com/pyrosionMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USFrolic by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USGoing With The Flow by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USFaithful Mission by Artificial.Music | https://soundcloud.com/artificial-musicMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USSipping A Cold Drink by chillin_wolf | https://soundcloud.com/chillin_wolfMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USDay Ahead by Joe Crotty | https://soundcloud.com/joecrottyMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USMerry Bay by Ghostrifter Official | https://soundcloud.com/ghostrifter-officialMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USa warm wind at 20p.m. by Barradeen | https://soundcloud.com/barradeenMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USBefore I Forget by Artificial.Music | https://soundcloud.com/artificial-musicMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_US

Pillole di Italiano
Il punto - Connettivi 2

Pillole di Italiano

Play Episode Listen Later May 5, 2021 5:00


Grammar point about words that join other words in a sentence; that is, they provide a junction between words. - “Your Intro” by Audionautix (http://audionautix.com/) courtesy of Creative Commons (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)

il posto delle parole
Paolo Colombo "History Telling"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 26, 2021 44:06


Paolo Colombo"History Telling"Esperimenti di storia narrataVita e Pensierohttp://vitaepensiero.it/Non la solita storia. E non il solito libro.Questo volume mette infatti a disposizione di tutti i lettori, e non solo degli specialisti, sei esempi di History Telling, la modalità originale con la quale Paolo Colombo trasmette da anni il sapere storico al di fuori delle aule univer­sitarie, in teatri che sono andati riempiendosi di un pubblico sempre crescente, conquistato dall'appassionante mix di ricerca scientifica e abilità narrativa.La scommessa di restituire il fluire di quei rac­conti anche sulle pagine di un libro è piena­mente vinta: nella narrazione di episodi molti diversi tra loro – dalla distruzione di Varsavia a opera dei nazisti durante la Seconda Guer­ra Mondiale all'ultrasecolare sfruttamento del Congo, da Adriano Olivetti a John Fitzgerald Kennedy, dai legami tra rock, giovani e droga a quelli tra Disco Music e coming out dei gay a livello sociale – la Storia si intreccia alle storie con sapiente facilità, in un meccanismo nar­rativo in cui ogni parte ha il suo ruolo e il suo senso, anche gli ‘intermezzi' musicali, anche le citazioni letterarie, anche gli incroci inediti e le memorie personali, per giungere a qualcosa di nuovo che va al di là sia della divulgazione sia della scrittura accademica.La ricca introduzione svela il terreno nel qua­le il metodo del progetto di «Storiaenarrazione» è stato pensato e coltivato, dando vita a una riflessione sul senso della Storia, del suo insegnamento e della sua conservazione nella memo­ria collettiva di un tempo, come il nostro, in cui tutto sta cambiando molto più che rapidamente.Anche la Storia stessa. Appunto: non la solita Storia.Paolo Colombo è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna anche Storia contemporanea. Da anni lavora sul rapporto tra Storia e narrazione e, insieme a Chiara Continisio, organizza in luoghi d'ec­cellenza milanesi (come la Basilica di Santa Maria delle Grazie, il Museo Diocesano, il Teatro Litta, il Teatro Ariberto, il Teatro Carcano, ecc.) «Storiaenarrazione», cicli di lezioni aperte al pubblico il cui successo è andato in continuo crescendo. Autore di nu­merosi saggi e monografie, collabora regolar­mente con RaiStoria e Rai3, ha scritto articoli per «La Gazzetta dello Sport» e pubblicato ro­manzi per ragazzi per «Il Battello a Vapore» di Piemme Editore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 90 Antifurto

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Apr 3, 2021 3:01


Il rumore dell'antifurto di un'auto mi ha riportato improvvisamente indietro nel tempo: ma vi ricordate quando la notte gli antifurto non ci lasciavano dormire?TRASCRIZIONE DEL TESTOLa notte scorsa mi ha svegliato un rumore che non sentivo da tantissimo tempo. Non stavo proprio dormendo, mi ero messa a letto da poco tempo e, sapete, ero in quello stato di semi dormiveglia quando ci si sta per addormentare. A un certo punto ho sentito questo rumore che, appunto era secoli che non lo sentivo: era l'allarme di una macchina, sapete quelli che fanno "Gneee uuu gnee uuu". L'ho ascoltato per un po' poi aspettavo che smettesse, però non smetteva continuava, continuava poi ha smesso per qualche secondo, poi ha ripreso e poi ha iniziato a andare avanti a ritmo intermittente, e siccome io ero lì che appunto con gli occhi chiusi, al buio di notte con tutti i rumori amplificati, e questa cosa qua durava ormai da più di cinque minuti, mi sono messa a contare i secondi che trascorrevano tra un intervallo e l'altro. Appunto, siccome a casa c'è molto silenzio e veniva il ticchettio dell'orologio che è appeso in cucina, erano degli intervalli di 13 secondi. Questa cosa qui è andata avanti per, boh, non so, una ventina di minuti, e mi sono resa conto di quanto fosse onnipresente negli anni '90 gli anni '80 anni '90 il rumore dell'antifurto delle auto. Quando abitavo dai miei genitori in Castello, io ricordo che ogni notte c'era un antifurto che andava avanti per minuti e minuti. Poi, soprattutto d'estate, di tanto si sentiva qualcuno che gridava dalle finestre "Bastaaa!". Poi improvvisamente antifurti non se ne sentono più, non so se sia cambiato il modo in cui funzionano gli antifurto oppure se è boh, noo lo so è cambiato il modo in cui la gente parcheggia le auto, oppure se un tempo erano molto più sensibili per cui bastava appoggiarsi a una macchina che scattava subito l'antifurto, però non lo so se voi ci avete fatto caso. Infatti quando la notte scorsa ho sentito l'antifurto, la mia prima sensazione, mi sono mi sono ritrovata riportata indietro nel tempo, nelle notti estive, appunto, quando si aveva la finestra aperta, si guardava la tv e venivano tutti i rumori dagli altri appartamenti che anche avevano la finestra aperta. Ripeto questo perché io abitavo in una casa del centro storico dove gli appartamenti sono tutti molto vicini, le strade molto strette e praticamente io all'ora di pranzo aprendo la finestra, affacciandomi alla finestra sapevo esattamente quello che stava cucinando la nostra dirimpettaia perch é l'odore del soffritto dalla sua cucina entrava direttamente nel nostro soggiorno.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
La parola “APPUNTO” in italiano: Cosa Significa? Come si Usa?

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Play Episode Listen Later Feb 11, 2021 12:11


In italiano ci sono tantissime piccole paroline che i madrelingua usano apparentemente senza un obiettivo preciso, ma in realtà anche queste piccole paroline, appunto, comunicano qualcosa di ben preciso. E, appunto, oggi ne vediamo proprio una: APPUNTO, appunto. Okay basta con i giochi di parole, ma in questa lezione andremo proprio a spiegare tutti i significati di questa parolina, perché sì, ne ha un po'… Ovviamente, come sempre ci saranno tanti esempi, così sarà più facile per voi ricordare tutti i diversi usi di questa parola.    Significato e Uso di APPUNTO La parola APPUNTO possiede diversi significati, principalmente perché la parola ha due diverse origini, due diverse etimologie.   "APPUNTO" COME ESCLAMAZIONE La prima origine è dalla locuzione A PUNTO, che in seguito al fenomeno linguistico di raddoppiamento del suono è diventata una parola sola con la doppia P: APPUNTO. In questo caso, si usa da sola come esclamazione e significa “proprio”, “precisamente”, “esattamente”, usata insomma per puntualizzare, per dare enfasi. Vediamo alcuni esempi: - Oggi ho incontrato Luca che faceva shopping: era arrabbiatissimo. - Ma Luca non odiava fare shopping? - Appunto! Proprio per quello era arrabbiato! O ancora: - Sono stufa: è da una settimana che continuo a ricevere chiamate da operatori telefonici che vogliono propormi nuove offerte! - Capita la stessa cosa anche a me! Che poi mi chiedo: ma da dove li prendono i nostri numeri di telefono? - Appunto! Io non l'ho neanche pubblicato sulle pagine gialle!”   "APPUNTO" COME INTERCALARE Con questo significato, la parola “appunto” viene usata anche come un intercalare, ovvero una parola che, senza accorgersene e senza reale necessità, viene inserita continuamente nel discorso, solo per puntualizzare quello che stiamo dicendo, per sottolineare i concetti che riteniamo più importanti. Ad esempio: “Nella mia tesi di laurea ho trattato appunto il tema dell'inquinamento ambientale che è appunto molto sentito al giorno d'oggi. La prima parte del lavoro si concentra appunto sui principali problemi che l'inquinamento, appunto, causa all'ambiente. Nella seconda parte ho menzionato invece le possibili strategie che si potrebbero appunto attuare per risolvere tali problemi.” Fate attenzione però: io vi sconsiglio di imparare ad utilizzare “appunto” come intercalare, perlomeno non con la frequenza che abbiamo visto nell'esempio poco fa, perché a lungo andare può risultare ridondante e persino fastidioso. Vi ha infastiditi almeno un po' sentirlo così tante volte, non è vero? Ciò non toglie che potrà capitarvi di sentirlo usare da qualche madrelingua!   "PER L'APPUNTO",  UN RAFFORZATIVO PIÙ FORMALE Un altro uso di “appunto” con lo stesso significato è nella locuzione PER L'APPUNTO, che è semplicemente rafforzativa e viene utilizzata più o meno nello stesso modo. L'unica differenza, se vogliamo proprio trovarne una, è che questa è una locuzione che viene poco usata nell'italiano colloquiale, ed è  più comune nel linguaggio formale o di registro molto alto. Ad esempio: “Un aspetto fondamentale nel nostro progetto è, per l'appunto, costruire uno spazio di libertà, sicurezza e serenità per tutti i membri della nostra azienda.”    LA SECONDA ORIGINE: "APPUNTARE" La seconda etimologia di APPUNTO si fa risalire al verbo “appuntare”, ovvero “scrivere”, “mettere per iscritto”. In questo caso, “appunto”, oltre a essere la prima persona singolare del presente indicativo del verbo “appuntare” (io appunto qualcosa), è un sostantivo, un nome. Questo indica una nota veloce e sommaria che viene scritta per ricordare un fatto, una data, i punti salienti di un discorso o una lezione, ma anche come promemoria di ciò che dobbiamo dire o fare. Allora potremo prendere appunti, magari sul nostro quaderno (di appunti) o sul nostro blocchetto degli appunti.   "APPUNTO" COME RIMPROVERO Quando “appunto” viene usato al singolare,

I Notturni di Ameria Radio
I Notturni di Ameria Radio 4 gennaio 2021

I Notturni di Ameria Radio

Play Episode Listen Later Jan 4, 2021 63:38


A cura di Massimiliano SamsaCésar Franck (1822 - 1890) - Le chasseur maudit Poema sinfonico per orchestra da una ballata di G. Burger1.Andantino quasi allegretto2.Poco più animato3.Molto lento4.Più animato5.Allegro molto quasi prestoPrima esecuzione: Parigi, Société Nationale de Musique, 31 marzo 1883Philadelphia OrchestraRiccardo Muti, direttoreL'eredità franckiana andò divisa tra gli allievi, essendone toccata buona parte a d'Indy, nella rinascita di una certa spiritualità francese che ebbe nella Schola cantorum il centro dove il culto era reso soprattutto al Franck sacro di Rédemption e delle Béatitudes; al punto che il figlio del compositore sentì il dovere di precisare, nel 1901 e cioè undici anni dopo la morte del padre, che l'immagine pia dell'organista di Sainte-Clotilde non rappresentava interamente la personalità di Franck, e che si lasciavano in ombra le composizioni profane e strumentali di un musicista il quale «s'était rendu maìtre de toutes les formes de la composition». Gli ultimi settantanni hanno dato ragione più al figlio che agli allievi, poiché di Franck sono restate in circolazione proprio le opere strumentali e cameristiche, anche se resiste da un lato l'opinione di chi vuol vedere nel maestro un analogo di Bruckner, forse suggestionato dall'analogia fra il quadro di Rougier e la silhouette di Böhler in cui i due musicisti appaiono assisi ai rispettivi organi della chiesa parigina e del convento austriaco, e se d'altro lato è svanita la funzione alternativa a Wagner che la critica francese amava attribuire a Franck.Le chasseur maudit fu composto nel 1882, ed ebbe origine dalla curiosa abitudine di Franck, che sottoponeva al consiglio degli allievi la sua produzione; se Vincent d'Indy era il consigliere per le composizioni orchestrali, Duparc e d'Indy insieme fornirono al maestro l'indicazione letteraria, a cui è ispirato il poema sinfonico, con i loro poemi sinfonici, rispettivamente Lénore del 1875 e La forèt enchantée del 1878, in cui si faceva espresso riferimento alle ballate di Bürger e di Uhland. Appunto dal Cacciatore feroce di Bürger, Franck trasse il soggetto del poema sinfonico sul modello di Liszt, musicista con il quale ebbe un rapporto di credito e di debito non sufficientemente esplorato. Ma, per quanto riguarda questa composizione franckiana, nulla di meglio delle considerazioni di Debussy: «Chez C. Franck, c'est une dévotion constante a la musique, et c'est a prendre ou a laisser: mille puissance au monde ne pouvait lui commander d'interrompre une période qu'il croit juste et nécessaire; si longue soit-elle, il faut en passer par là».Testo tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Franck/Franck-Chasseur44.html--------------------------------------Claude Debussy (1862 - 1918) - La mer, tre schizzi sinfonici per orchestra, L 1111.De l'aube à midi sur la mer - Très lent (si minore)2.Jeux de vagues - Allegro (do diesis minore)3.Dialogue du vent et de la mer - Animé et tumultueux (do diesis minore)4.Prima esecuzione: Parigi, Concerts Lamoureux, 15 Ottobre 1905Cleveland Orchestra Vladimir Ashkenazy, direttoreLa mobilità, l'istantaneità, la novità del tempo musicale della Mer esigerebbero un'analisi non riassumibile in poche indicazioni. Il titolo De l'aube à midi sur la mer fa pensare a uno svolgimento ininterrotto a un procedere caratterizzato da una continua propulsione, attraverso il succedersi, sovrapporsi, addensarsi di motivi che si coagulano in più ampie strutture, stabiliscono un mobilissimo gioco di rapporti. Nell'arcana sezione introduttiva prendono forma gradualmente piccole cellule, per prima quel ritmo breve-lunga che già creava un senso di apertura spaziale in Sirènes. Emerge un lento disegno (corno inglese e trombe), un tema ciclico che si ritroverà nel terzo tempo; poi l'andamento si fa più animato, la nebulosa incertezza sembra dissolversi e si approda a una nuova sezione: su un accompagnamento «ondeggiante» degli archi si profila il celebre tema dei flauti e dei clarinetti subito seguito da un altro importante disegno dei corni. Nel libero fluire del pezzo, dopo l'introduzione, si possono riconoscere due sezioni (che chiameremo A e B) seguite da una coda. Nella mobilissima struttura della sezione A, oltre al tema principale già citato, altri elementi entrano in gioco: un arabesco dei flauti, un mesto disegno degli oboi limitato a tre note e sovrapposto a un canto del primo violino solo. La sezione A approda a un culmine di luminosità e complessità di sovrapposizioni ritmiche, poi si spegne. Un nuovo tema presentato da sedici violoncelli divisi apre la sezione B determinando un mutamento di clima espressivo. È l'elemento predominante fino al ritorno del tema «ciclico» apparso nell'introduzione. Un episodio statico stabilisce il collegamento con la coda conclusiva, aperta da un nuovo, solenne tema: essa approda a una luminosa perorazione, che esplode inattesa.Di concezione anche più radicalmente nuova è la forma di Jeux de vagues. Il titolo fa pensare a un significato musicale, alla massima frantumazione, a una mobilità priva di direzione: l'articolazione fluida e polverizzata è fondata sul nascere di un'invenzione sull'altra, sul loro intersecarsi e accumularsi che non offre all'ascoltatore neppure i punti di riferimento ancora in qualche modo presenti nella struttura del primo schizzo sinfonico. Il pezzo si presta a essere analizzato in modi diversi: qui ci limiteremo a qualche schematica indicazione, individuando le idee principali che si incontrano nel fluire mobilissimo, cangiante, dai profili spesso sfuggenti. L'inizio dell'introduzione elude ogni presenza tematica, ogni materiale dai ben definiti contorni. Solo poi si profila un disegno del corno inglese, un semplice frammento di scala ascendente che si dilata in arabeschi. Finita l'introduzione, appare luminoso e lieve il primo tema, che inizia con trilli dei violini. Un secondo tema dal profilo più cantabile è presentato dal corno inglese su un ritmo danzante, quasi di bolero. Nuove idee caratterizzano la sezione successiva, poi si ha una sorta di ripresa variata della seconda parte dell'introduzione, uno sviluppo del secondo tema, e quindi sviluppi in cui entrano in gioco diversi elementi di breve respiro per approdare a un momento culminante, quasi una luminosa iridescente visione, che si dissolve e a cui segue il ritorno del primo tema. Inattesa si profila quindi una nuova idea in tempo di valzer, seguita da sviluppi che conducono a un altro punto culminante. Nella coda i temi sembrano dissolversi in un clima sospeso (anche la tonalità è incerta); di grande trasparenza la conclusione.Un principio formale è annunciato nel titolo Dialogue du vent et de la mer: più che un semplice dialogo il pezzo propone il contrasto, la sovrapposizione, lo sviluppo parallelo di materiali diversi, non di due temi, ma di opposti campi di forza, in una mobilità di situazioni che conoscono anche momenti di parossismo drammatico. Di queste forze contrastanti la prima presenta una timbrica rude, violenta, configurandosi come un «movimento caotico» (Barraqué) dai ritmi frantumati; la seconda ricerca una sottolineata cantabilità di vasto respiro. L'originalità della concezione dell'ultimo tempo non impedisce di riconoscervi a grandi linee la disposizione formale di un rondò; da notare anche i collegamenti tematici con il primo tempo. Il tema «ciclico» appare nell'introduzione e diventa uno dei protagonisti del pezzo, dove il celebre tema principale, che ritorna come il refrain di un rondò, si caratterizza per un'intensa ampiezza di respiro. Il tema ciclico riappare invece nel corso del primo «episodio» del rondò, una pagina che conosce momenti di cupa concitazione. Ritorna il refrain in triplice presentazione; anche nel secondo episodio fra i materiali c'è il tema ciclico, che conosce nuovi sviluppi e trasformazioni ritmiche. Al terzo refrain segue una coda, che si chiude in un secco «fortissimo» e che propone, fra l'altro, nuove elaborazioni del tema «ciclico».Paolo PetazziTesto tratto da: https://www.flaminioonline.it/Guide/Debussy/Debussy-Mer.html--------------------------------------Ottorino Respighi (1879 - 1936) - Pini di Roma, P 141 Poema sinfonico1.I pini di villa Borghese - Allegretto vivace. Vivace2.I pini presso una catacomba – Lento3.I pini del Gianicolo – Lento4.I pini della Via Appia - Tempo di marciaPrima esecuzione: Roma, Augusteo, 14 dicembre 1924Orchestra sinfonica di Torino della RAISergiu Celibidache, direttore I pini di Villa Borghese"Giuocano i bimbi nella pineta di Villa Borghese: ballano a giro tondo, fingono marce soldatesche e battaglie, s'inebriano di strilli come rondini a sera, e sciamano via".Tutto il brano affidato ad una coloratissima orchestra, è un intrecciarsi di girotondi e di infantili fanfare militaresche. Dopo la rapida introduzione compare il tema principale (Oh quante belle figlie Madama Dorè) affidato al corno inglese, ai fagotti ed ai corni. Un improvviso cambio di ritmo caratterizza il secondo motivo che flauti, ottavino e pianoforte cantano su uno sfondo costituito dai trilli degli archi. Con il ritorno all'andamento iniziale ricompare il tema principale questa volta affidato agli oboi ed ai clarinetti. La parte successiva costruita sulla melodia di un nuovo girotondo sfocia in una fanfara di trombe. La successiva ricomparsa del girotondo viene ripresa ed intrecciata con squilli di marce, dall'intera orchestra che successivamente si avvia verso l'ultimo vorticoso crescendo.Pini presso una catacomba"Improvvisamente la scena si tramuta ed ecco l'ombra dei pini che coronano l'ingresso di una catacomba: sale dal profondo una salmodia accorata, si diffonde solenne come un inno e dilegua misteriosa".L'atmosfera diventa improvvisamente cupa e ci porta nei pressi di una catacomba. Dal profondo emerge sommessa la voce degli archi intercalata da un mesto cantabile dei corni e dai rintocchi gravi di una campana quasi a ric

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
La ‘ndrangheta, appunto

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Nov 20, 2020 3:20


Ora al di là del profilo processuale rimane però un punto sostanziale: vogliamo occuparci di mafie, mica solo in Calabria? Vogliamo che ritornino nell'agenda della politica?——— Il mio buongiorno per Left, dal lunedì al venerdì. Il testo è qui www.left.it/2020/11/20/la-ndrangheta-appuntoABBONATEVI A LEFT! QUI: https://left.it/abbonamenti/

Ventunesima Regione
Merlo “nostri connazionali chiedono chiarezza” Appunto

Ventunesima Regione

Play Episode Listen Later Nov 17, 2020 37:31


IMU, rientro italiani all'estero, 40 anni fa in Irpinia...

terremoto calabria nostri tari merlo chiarezza dpcm imu tasi irpinia verdone appunto italianiallestero italianinelmondo levocididentro espositoemanuele ventunesimaregione
Radio Marketing
Aumentare clienti e vendite in un colpo solo (perchè i clienti dovrebbero comprare da te?)

Radio Marketing

Play Episode Listen Later Sep 9, 2020 2:48


Perché le persone dovrebbero acquistare i tuoi prodotti e servizi per pensarci è la domanda più banale più scontata che ti puoi fare ma è una domanda chiara.La domanda fondamentale e te lo dico perché quando mi capita di fare magari delle consulenze con imprenditori di grandi marchi di grandi brand italiani ma anche a volte con lo start up per ragazzi molto giovani possono iniziare a creare il loro sogno.▷ Richiedi la Tua Consulenza GRATUITA per la Tua Azienda > https://bit.ly/2Fd09hS▷ Accedi al Corso GRATUITO di 3 Video > https://bit.ly/336mpT0Con un business online la prima mi faccio ma perché le persone dovrebbero acquistare i tuoi prodotti servizi e non quelli degli altri e qui emerge il logo, della comunicazione che a volte c'è un poco in Italia no del fatto di fare pubblicità ma non marketing.Quindi fare Facebook ads o Google Ads per creare presenza e attirare le persone se non capisco il motivo per cui acquistarti è un problema perché poi gran parte del tuo budget pubblicitario viene sprecato.Appunto perché stai facendo pubblicità e non marketing se vuoi fare marketing invece è molto importante che tu parti da un concetto che ti direi alla base di quello che riguarda specialmente la comunicazione online.Che il dare dare dare e poi chiedere, poi vendere ok devi sicuramente all'inizio di tutti i processi prima dare prima dare i contenuti prima far scaricare ebook prima a far vedere dei video prima dare un libro in mano alle persone prima fare un tour dove incontrò personalmente, prima incontrarti una fiera prima a creare un minimo di relazione e questo lo devi fare gratis oppure a costi veramente irrisori.Perché il primo scopo del marketing e dare poi ancora a dare poi ancora dare e poi può iniziare a vendere in questo modo sarà ricostruito una variazione del costruito fiducia e soprattutto le persone avranno capito la risposta alla domanda che ti facevo prima▷ Richiedi la Tua Consulenza GRATUITA per la Tua Azienda > https://bit.ly/2Fd09hS▷ Accedi al Corso GRATUITO di 3 Video > https://bit.ly/336mpT0

Levocididentro
Noi e Loro- “Ma è chi governa che decide e approva” Appunto ... fatelo !

Levocididentro

Play Episode Listen Later Jul 4, 2020 77:23


Parliamo di IMU e Della giornata internazionale della Cucina nel mondo.L'ultimo singolo di Anna Tatangelo e omaggio a Giorgio Faletti Il commento del Vangelo di Don Fabio Rosini

Levocididentro
Noi e Loro- “Ma è chi governa che decide e approva” Appunto ... fatelo !

Levocididentro

Play Episode Listen Later Jul 4, 2020 77:23


Parliamo di IMU e Della giornata internazionale della Cucina nel mondo.L’ultimo singolo di Anna Tatangelo e omaggio a Giorgio Faletti Il commento del Vangelo di Don Fabio Rosini

Levocididentro
Noi e Loro- “Ma è chi governa che decide e approva” Appunto ... fatelo !

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Parliamo di IMU e Della giornata internazionale della Cucina nel mondo.L’ultimo singolo di Anna Tatangelo e omaggio a Giorgio Faletti Il commento del Vangelo di Don Fabio Rosini

COPY PERSUASIVO™ di Andrea Lisi
#129 - 4 condizioni psico-emotive che intossicano la scrittura

COPY PERSUASIVO™ di Andrea Lisi

Play Episode Listen Later Jun 23, 2020 35:54


Stai intossicando il tuo copy con l'A.A.S.S.?Per scoprire che cos’è l’A.A.S.S. e come potrebbe intossicare il tuo copy, facciamo un salto insieme nel 1971…L’anno in cui lo psicologo americano Wayne Oates scoprì la forma di dipendenza più diabolica mai esistita… Poiché ha in sé tutti i sintomi di una qualsiasi altra forma di dipendenza…Si tratta della “dipendenza da lavoro” o “sindrome da workaholism”... E chi ne soffre viene comunemente definito “workaholic”.Secondo una fonte autorevole, il workaholic è una persona con un ossessivo bisogno di lavorare che rovina qualsiasi altra sfera della vita al di fuori di quella lavorativa.Relazioni distrutte, salute precaria, infelicità, e così via.E c’è un motivo se ne parliamo in una newsletter sul copywriting…Infatti, da sempre i copywriter hanno la fama di essere “ossessionati” dal proprio mestiere. Quindi, il workaholism è un problema che può colpire i copywriter… Ma c’è una nicchia di copywriter in crescita che 9 volte su 10 rischia di sviluppare questa sindrome...Sto parlando dei novellini che cominciano a vedere risultati dai primi progetti e sentono scariche di eccitazione adrenalinica di fronte ai bonifici… Allora schiacciano l’acceleratore così forte che prima o poi finiscono la benzina e bruciano il motore.Ed è subito game over...Quando poi entrano nella fase di “fusione”, la loro dipendenza gli si ritorce contro… Finché poi si bruciano anche il fisico e la psiche, quindi smettono di accumulare risultati e, alla fine, mollano tutto.Ora, non a caso ho citato quel mostro del copywriting che era Gary Halbert…Perché... come ha fatto a costruirsi la fama di cazzaro e allo stesso tempo essere un fenomeno?La risposta viene dal capitolo #20 del suo capolavoro The Boron Letters…Infatti, anche se non era esattamente un tipo equilibrato, Gary Halbert aveva definito le 4 condizioni psicofisiche che intossicano il copy prima ancora di cominciare a scrivere.Appunto, le A.A.S.S.Si tratta di condizioni a cui un copywriter a volte non fa neanche caso e che possono compromettere (a volte in maniera irreparabile) la qualità del proprio copy.E nella nuova puntata del podcast abbiamo sia parlato di come riconoscerle…Ma soprattutto, di come uscirne senza combinare disastri!Quindi, ora vorrei farti una domanda…Stai intossicando il tuo copy con l’A.A.S.S.?Per scoprirlo, puoi ascoltare la puntata #20 del podcast! ***Ecco un piccolo anticipo di quello che troverai in questa puntata:[03:47] La più potente tecnica di storytelling per creare scene così vivide da dare la sensazione al lettore di essere lì presente fianco a fianco con il protagonista.[09:47] Come Gary Halbert - noto per le sue tendenze "macho" - ha evitato di farsi spaccare la faccia e di finire in un carcere di massima sicurezza per 6 mesi in più rispetto alla pena che stava già scontando.[18:19] Come uscire dalle 4 condizioni psicofisiche (A.A.S.S.) - nemiche del copywriter - che rischiano di intossicare il tuo copy e che rendono INUTILE qualsiasi tentativo di scrivere.***P.S.Gli abbonati del Club lo hanno ricevuto in anteprima ormai 8 mesi fa. Ora finalmente è disponibile per tutti il Corso : “Pane quotidiano - Come sfruttare i Social Media per nutrire e far crescere il tuo pubblico – anche se non hai soldi”.Fino al 30 Giugno 2020 è in offerta-lancio a 49€ (invece che 99€), usa questo link! ►► https://www.copypersuasivo.com/prodotto/corso-social-persuasivo-pane-quotidiano***RISORSE MENZIONATE:►► Il nuovo “Taccuino Persuasivo” - Appunti e ispirazione per imprenditori, marketer e copywriter: https://www.amazon.it/dp/B089M1J26G►► Tutte le nostre risorse sulla scrittura e il marketing persuasivo: https://www.copypersuasivo.com/shop-benvenuto ►► L’unico servizio in Italia di formazione e revisione per sviluppare la tua attività col copy persuasivo®: http://club.copypersuasivo.com/

COPY PERSUASIVO™ di Andrea Lisi
#129 - 4 condizioni psico-emotive che intossicano la scrittura

COPY PERSUASIVO™ di Andrea Lisi

Play Episode Listen Later Jun 23, 2020 35:54


Stai intossicando il tuo copy con l'A.A.S.S.?Per scoprire che cos’è l’A.A.S.S. e come potrebbe intossicare il tuo copy, facciamo un salto insieme nel 1971…L’anno in cui lo psicologo americano Wayne Oates scoprì la forma di dipendenza più diabolica mai esistita… Poiché ha in sé tutti i sintomi di una qualsiasi altra forma di dipendenza…Ma è difficile da riconoscere perché fino a qualche anno fa era etichettata addirittura come un pregio… E che, per quanto ci riguarda, colpisce un numero preoccupante di copywriter ignari.Oates descrisse per la prima volta la “dipendenza da lavoro” o “sindrome da workaholism”... E chi ne soffre viene comunemente definito “workaholic”.Secondo una fonte autorevole, il workaholic è una persona con un ossessivo bisogno di lavorare che rovina qualsiasi altra sfera della vita al di fuori di quella lavorativa.Relazioni distrutte, salute precaria, infelicità, e così via.E c’è un motivo se ne parliamo in una newsletter sul copywriting…Infatti, da sempre i copywriter hanno la fama di essere “ossessionati” dal proprio mestiere.Pensano sempre al copywriting, a come portare avanti i propri progetti, a nuovi test da mettere in atto… E per certi aspetti, è anche vero.Poi ci sono quelli come Gary Halbert che erano famosi per essere dei cazzari, ma ci arriviamo fra un attimo...Quindi, il workaholism è un problema che può colpire i copywriter… Ma c’è una nicchia di copywriter in crescita che 9 volte su 10 rischia di sviluppare questa sindrome...Sto parlando dei novellini che cominciano a vedere risultati dai primi progetti e sentono scariche di eccitazione adrenalinica di fronte ai bonifici… E allora schiacciano l’acceleratore così forte che prima o poi finiscono la benzina e bruciano il motore.Per farla breve, un copywriter rischia nel 99% dei casi di diventare un workaholic non appena comincia ad accumulare risultati.(Con tutte le ripercussioni che abbiamo già detto, eh).E quando poi entrano nella fase di “fusione”, la loro dipendenza gli si ritorce contro… Finché poi si bruciano anche il fisico e la psiche, quindi smettono di accumulare risultati e, alla fine, mollano tutto.Ora, non a caso ho citato quel mostro del copywriting che era Gary Halbert…Perché... come ha fatto a costruirsi la fama di cazzaro e allo stesso tempo essere un fenomeno?La risposta viene dal capitolo #20 del suo capolavoro The Boron Letters…Infatti, anche se non era esattamente un tipo equilibrato, Gary Halbert aveva definito le 4 condizioni psicofisiche che intossicano il copy prima ancora di cominciare a scrivere.Appunto, le A.A.S.S.Si tratta di condizioni a cui un copywriter a volte non fa neanche caso e che possono compromettere (a volte in maniera irreparabile) la qualità del proprio copy.E nella nuova puntata del podcast abbiamo sia parlato di come riconoscerle…Ma soprattutto, di come uscirne senza combinare disastri!Quindi, ora vorrei farti una domanda…Stai intossicando il tuo copy con l’A.A.S.S.?Per scoprirlo, puoi ascoltare la puntata #20 del podcast! ***Ecco un piccolo anticipo di quello che troverai in questa puntata:[03:47] La più potente tecnica di storytelling per creare scene così vivide da dare la sensazione al lettore di essere lì presente fianco a fianco con il protagonista. Solo applicando questa tecnica il tuo lettore si sentirà talmente coinvolto da voler leggere la storia fino al punto in cui avrà un desiderio irresistibile di comprare il tuo servizio o prodotto.[09:47] Una delle lezioni più importanti sull'emotività che puoi portarti via dalla storia di Gary Halbert contro un carcerato che gli aveva solo chiesto di "abbassare il volume". Come Gary Halbert - noto per le sue tendenze "macho" - ha evitato di farsi spaccare la faccia e di finire in un carcere di maggior sicurezza per 6 mesi in più rispetto alla sua pena.[18:19] Come uscire dalle 4 condizioni psicofisiche (A.A.S.S.) - nemiche del copywriter - che rischiano di intossicare il tuo copy e che rendono INUTILE qualsiasi tentativo di scrivere.***P.S.Gli abbonati del Club lo hanno ricevuto in anteprima ormai 8 mesi fa. Ora finalmente è disponibile per tutti il Corso : “Pane quotidiano - Come sfruttare i Social Media per nutrire e far crescere il tuo pubblico – anche se non hai soldi”.Fino al 30 Giugno 2020 è in offerta-lancio a 49€ (invece che 99€), usa questo link! ►► https://www.copypersuasivo.com/prodotto/corso-social-persuasivo-pane-quotidiano***RISORSE MENZIONATE:►► Il nuovo “Taccuino Persuasivo” - Appunti e ispirazione per imprenditori, marketer e copywriter: https://www.amazon.it/dp/B089M1J26G►► Tutte le nostre risorse sulla scrittura e il marketing persuasivo: https://www.copypersuasivo.com/shop-benvenuto ►► L’unico servizio in Italia di formazione e revisione per sviluppare la tua attività col copy persuasivo®: http://club.copypersuasivo.com/

Modelli di Successo
Convinzioni: le 6 credenze potenzianti delle persone di successo

Modelli di Successo

Play Episode Listen Later May 20, 2020 18:31


Le persone di successo hanno alcune caratteristiche comuni che le rendono, appunto, di successo. 6 sono le maggiori credenze potenzianti (o convinzioni) che hanno tutte le persone di successo. Le vediamo una per una in questo podcast.

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Intervista a Don Lino: "così ho cacciato gli agenti che hanno profanato la chiesa"

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Apr 21, 2020 21:00


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6106INTERVISTA A DON LINO: ''COSI' HO CACCIATO GLI AGENTI CHE HANNO PROFANATO LA CHIESA'' di ANDREA ZAMBRANOIl video che lo ritrae commuove e dà forza: un prete anziano, don Lino Viola che si fa coraggio e caccia letteralmente il carabiniere salito sull'altare per notificargli la multa da 270 euro per inosservanza del decreto del Governo e farlo parlare col sindaco al telefono. «Io sto dicendo Messa, non adesso», ripete più volte alle forze dell'ordine davanti all'altare, proprio mentre sta iniziando la preghiera di consacrazione: «Non rispondo al sindaco, sto celebrando la Messa». L'agente si allontana e il don, sconvolto, riprende con l'Orate fratres: «Pregate fratelli e sorelle perché questo mio e vostro sacrificio...». [Guarda il video integrale, clicca qui!]Dovevamo arrivare a questa umiliazione? Ma forse questo servirà a svegliare qualche vescovo che pensa ancora di risolvere tutto con le trattative col Governo. E farà vergognare qualcuno dalle parti di Palazzo Chigi, come il presidente del Consiglio perché se succedono da due mesi queste scene da Cina comunista la responsabilità politica è principalmente di Giuseppe Conte e delle forze politiche che lo sostengono, Pd, Italia Viva e Cinque Stelle che in queste settimane sulle incursioni poliziesche sono state zitte. Scene da un Paese che perseguita i cristiani di cui bisognerà farsi carico.Però non succede in Cina, ma in provincia di Cremona. A Soncino, una delle zone a più alta intensità da Covid. È qui, nella frazione di Gallignano, chiesa di San Pietro Apostolo che don Lino Viola ha incontrato il suo destino.Ora i giornali raccontano l'episodio con quel compiacimento folkloristico tipico delle storie da strapaese, ma il breve video diventato virale in queste ore condensa il dramma e la rinascita spirituale di un paese: l'irruzione degli agenti e una Chiesa che non si sottomette, ma mette in campo i suoi uomini migliori: i preti ultraottantenni, quelli definiti anziani, ma a differenza di tanti don Chichì moderni, hanno ancora fede solida, sanno cosa succede sull'altare, e palle d'acciaio e cuore d'oro per nostro Signore.Troviamo don Lino alle undici di sera, al termine di una giornata passata tra la caserma delle forze dell'ordine e l'ufficio del sindaco.Don Lino, amareggiato?Molto. Guardi, in 80 anni e 55 di messa non mi era mai accaduta una cosa del genere. Lo sa che cosa mi hanno detto quando sono andato al comando?Cosa?«Ma io non so neanche che cos'è la consacrazione?». Capisce? Allora io ho detto al maresciallo: «Ma come? Mandate nelle chiese degli agenti che non sanno neanche che cos'è una Messa».Forse lo fanno apposta. Quelli che sanno che cos'è la Messa si ribellerebbero...Ma non lo so... io sono soltanto molto amareggiato. È dal Giovedì Santo che celebro in queste condizioni, ho celebrato a Pasqua sempre con queste persone: 7 persone in tutto: chi aiuta sull'altare, chi legge, chi canta e suona, chi fa il video.Ma stavolta le contestano un assembramento...Assembramento? Eravamo in 13 e lo sa perché?Perché?Perché c'erano sei persone in più - dico sei! -, famigliari di persone morte di Coronavirus per le quali si stava celebrando la Messa.E per la legge non dovevano esserci...Ma come avrei fatto, santa pazienza, a cacciarle? C'era un parrocchiano che ha appena perso la mamma e non ha potuto neanche farle il funerale. Mi dice con che coraggio lo caccio di chiesa?No, in effetti, non si può...E non si può no. Eravamo in 13 in tutto, ora adesso voglio scrivere al prefetto. Nel verbale c'è scritto che si è radunato il popolo. 13 persone sono un popolo? Su una chiesa di 300 metri quadri di cui sette autorizzate, tra l'altro? E tutti con guanti e mascherina, si badi bene. Abbiamo i video che lo provano.Ci racconti cosa è accaduto.Allora, io non me la sono sentita di mandarle via. Ho iniziato la Messa, tutti a distanza. Mentre facevo l'omelia entrano due della Protezione civile con le forze dell'ordine. Urlano: «La funzione è sospesa». E lei?Sono andato avanti senza rispondere. Poi arriva la domestica.La domestica?La domestica, che mi porta il cordless: «È il sindaco», dice. E io le dico di riattaccare perché sto dicendo messa. Poi il sindaco si sarebbe scusato perché dice che non sapeva che stavo dicendo Messa. Ma vabbè.Ma nel video si vede un carabiniere che sale sul presbiterio...Appunto, mi porge il telefono col sindaco, poi mi mostra il documento del 25 marzo del Viminale che si figuri, io avevo le mani sulle offerte. E succede quel che succede, gli dico di non interrompere la Messa, dopo un po' di insistenza se ne va.Roba da Cina...Mi è venuto un colpo al cuore, ma non è mica finita qui sa?No?No. Dopo hanno fatto la "malora" (il pandemonio, ndr). Le dico solo che abbiamo finito la Messa in due. In due l'abbiamo finita. Le sembra una cosa degna? Una profanazione, un pandemonio del genere nella casa del Signore?Che cosa ha fatto dopo la Messa?Ho telefonato al sindaco e poi sono andato in caserma. Hanno scritto che c'era presenza di molta gente, ma io voglio andare fin dal Prefetto e voglio chiedergli se 13 persone sono molta gente. Gli farò vedere il video girato dai ragazzi della parrocchia presenti.Pagherà la multa?Se la dovrò pagare, la pagherò, ma non è questo il problema.Qual è?La profanazione di Nostro Signore. Nessuno può dissacrare così la Messa, nessuno neanche le forze dell'ordine. E ho dovuto dire basta. E il vescovo che dice?L'ho chiamato e gli ho detto come stavano le cose.E lui?Mah... niente, solo mi ha detto che le porte della chiesa erano aperte. Ma io gli ho risposto che non c'è nessun decreto che imponga di chiudere le porte della chiesa. E poi - scusi - ma la chiesa non è un reparto Covid che deve stare chiuso. La chiesa è abitata non da un morto, ma da un vivo che ha vinto la morte. Cosa si credono questi qua?Nota di BastaBugie: è clamoroso quello che sta accadendo in diverse parti d'Italia. La caccia alle streghe al grido di "Dagli all'untore!" prosegue indisturbata. Eppure l'articolo 7 della Costituzione Italiana dichiara che lo Stato e la Chiesa Cattolica sono "indipendenti e sovrani", e all'art. 19. stabilisce che "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume".In Italia, poi sono in vigore i Patti Lateranensi, aggiornati con gli Accordi di Villa Madama del 1985 - un trattato internazionale tra lo Stato e la Chiesa gerarchicamente parificabile alla Costituzione e sovraordinato alla legge e agli atti amministrativi governativi - che all'art. 2 stabiliscono: "La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica". Violare il pubblico esercizio del culto è molto grave e deve spingere i vescovi a proteggere i sacerdoti e i fedeli nell'esercizio di un loro diritto naturale: lodare pubblicamente il Dio vivo e vero.L'autore dell'intervista a don Lino, Andrea Zambrano, nell'articolo seguente dal titolo "Messa interrotta, tra reato e abuso di potere: ma il vescovo scarica don Lino" spiega perché l'interruzione della Messa è legittima solo in casi di urgente necessità, ad esempio fermare un omicidio, non per notificare una multa.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 21 aprile 2020:Il caso lo ha risolto lo stesso don Lino Viola: «È abuso di potere». Più chiaro di così si muore, eppure il sacerdote che ha stoppato il carabiniere salito sull'altare per interrompere la Messa a Soncino (CR), sta passando lui per furfante della peggior specie. Per alcuni giornali, ad esempio, i quali ribaltano la frittata dicendo che è il prete a non aver ascoltato l'autorità e non invece il carabiniere a interrompere - sacrilegamente - la Messa. Ma anche per il vescovo di Cremona Antonio Napolioni che in una nota stampa lo ha letteralmente scaricato dandogli la responsabilità del misfatto.E come se non bastasse anche per gli stessi Carabinieri che ieri hanno difeso l'operato dei loro militari.L'ARMA SI DIFENDE«I Carabinieri hanno fatto quello che dovevano fare», spiega alla Nuova BQ il Maggiore Lorenzo Carlo Maria Repetto, comandante provinciale dell'Arma a Cremona. «Sono state sanzionate delle persone le quali hanno la facoltà di ricorrere nei modi di legge». Ma il fatto rischia di avere conseguenze e non solo perché don Lino ieri ha espresso la volontà di ricorrere al Prefetto contro il provvedimento. A cominciare dal fatto che un'interruzione della Messa c'è stata e questa potrebbe costituire un reato.«Discutibile - precisa il Maggiore Repetto - forse che se dovessi impedire un omicidio in chiesa non potrei entrare? È evidente che ci sono circostanze in cui si possono interrompere le Messe».Per la verità, la questione non è così automatica. La turbatio sacrorum è disciplinata dall'articolo 405 del codice penale e prevede due anni di reclusione per chi turba o impedisce una funzione religiosa alla presenza di un ministro di culto ed è un reato procedibile d'ufficio.Il punto è stabilire se vi sia stato davvero un turbamento/interruzione e se questo caso rientrasse nei pieni poteri dei carabinieri.1) MESSA TURBATASul primo punto è evidente che un turbamento sia avvenuto. Il secondo video comparso ieri al momento dell'omelia mostra chiaramente il carabiniere mettersi di fronte al presbiterio e intimare nell'ordine la sospensione della Messa, l'uscita dei fedeli e la ripresa della celebrazione con la sola presidenz

BASTA BUGIE - Omelie
Omelie Pasqua di risurrezione - Anno A

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Apr 7, 2020 13:57


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6076OMELIE DI PASQUA DI RISURREZIONE di GIACOMO BIFFI1) VEGLIA PASQUALEIl Crocifisso risorge con le sue cicatrici e la perenne realtà della sua gloriaQuesta è un'assemblea di persone libere e contente; contente perché «liberate»: liberate grazie a colui che è stato crocifisso per noi e per noi è ritornato alla vita. È la notte più santa e più fausta di tutte le notti, perché in essa si è compiuto e continuamente si compie il nostro riscatto: riscatto che è passaggio (Pasqua significa proprio «passaggio») dalle tenebre alla luce, dall'errore alla verità, dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio, dal peso delle molte tristezze e dei troppi giorni senza speranza alla consapevolezza di un destino eterno di felicità, dalla morte alla vita risorta.l riti che si succedono in questa lunga contemplazione, rievocano, quasi sceneggiandolo nell'eloquente varietà dei simboli, l'unico, multiforme, onnicomprensivo evento della nostra salvezza.A ben guardare, ciò che qui si svolge non è propriamente una vigilia di attesa, è già la festa; non è una preparazione alla Pasqua, è già la Pasqua in tutta la sua verità: la Pasqua di Cristo, la Pasqua nostra, la Pasqua dell'universo, che stanotte ricordiamo, esaltiamo, riviviamo, nell'intelligenza della fede e nella gioia.I QUATTRO MOMENTIQuattro momenti scandiscono, incalzandosi, la nostra notturna celebrazione, che nell'anno cristiano è eminente e centrale:1) LA LITURGIA DELLA LUCE, con l'ampia e ispirata lode del cero, figura del Vincitore di ogni nostra oscurità e di ogni nostro malessere;2) LA LITURGIA DELLA DIVINA PAROLA, che ripercorre le diverse fasi del discorso di Dio agli uomini e la storia dei suoi interventi salvifici;3) LA LITURGIA DEL BATTESIMO di alcuni nostri fratelli e di alcune nostre sorelle, che richiama e ravviva in tutti noi la consapevolezza che, in virtù della nostra rinascita dall'acqua e dallo Spirito, siamo stati sepolti nella morte di Cristo, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova (cf. Rm 6,3-4), come ci ha detto san Paolo;4) LA LITURGIA EUCARISTICA, che rende veramente presente in mezzo a noi il Signore crocifisso e risorto, col Suo unico sacrificio che ci innesta e ci compagina nella realtà della Chiesa, Suo corpo, facendoci unitamente a Lui eredi del Regno dei cieli.Una cosa che non va mai dimenticata: Colui che risorge è lo stesso che è stato appeso alla croce ed è spirato. Egli, pur nell'entusiasmo degli incontri pasquali, si fa riconoscere dai suoi esibendo le Sue cicatrici: la Sua passione e la Sua morte non sono state cancellate dal Suo stato di gloria. La Sua immolazione e la Sua risurrezione sono le due facce dello stesso mistero che ci ha rinnovati.Gli apostoli l'hanno capito bene. Sono andati in tutto il mondo come annunciatori dell'incredibile trionfo di Gesù di Nazareth sulla grande nemica dell'uomo, che è la morte; ma in questo giubilante messaggio non hanno mai censurato o velato i fatti tragici e la sconfitta del venerdì santo. Al contrario, nelle loro catechesi (che poi daranno origine ai quattro Vangeli) proprio a quei fatti hanno dato lo spazio più ampio dell'intera narrazione.ADESSO CHE COSA DOBBIAMO FARE?Appunto per questo la Pasqua del Signore si offre a noi come una prospettiva e una guida integrale per il nostro pellegrinaggio terreno. In essa si chiarisce e si proclama che esistenza autentica e piena è quella di chi vive per Dio nell'obbedienza alla sua volontà; è quella di chi si fida di lui, che è Padre, e a lui consegna fiduciosamente la sua unica vita, sicuro di riaverla alla fine trasfigurata e perenne; è quella di chi, animato da questa affettuosa donazione al Padre, si spende per i fratelli amandoli, come Cristo, sino alla fine (cf. Gv 13,1).Questa è la vera significazione della Pasqua e l'indole profonda dell'intera vita cristiana. Noi l'abbiamo già sacramentalmente assimilata e fatta nostra nel battesimo, quando - ci insegna ancora san Paolo - battezzati nella morte di Cristo e consepolti insieme con lui (cf. Rm 6,3-4), siamo stati risuscitati, convivificati e cointronizzati con lui (cf. Ef 2,5-6).Adesso che cosa dobbiamo fare?Dobbiamo quotidianamente inverare e attualizzare il nostro battesimo, conquistando a poco a poco una conformità sempre più grande al Signore crocifisso e risorto. Bisogna che concretamente miriamo a una consonanza totale con lui, al punto da arrivare a vedere le cose con i suoi occhi; da giudicare le situazioni, gli accadimenti, le teorie che da più parti ci vengono proposte, con la sua mentalità; da fare nostra senza riserve la sua concezione circa il matrimonio, la famiglia, la vita sessuale, l'uso dei beni della terra, l'attenzione fattiva ai più sfortunati; da condividere la sua stessa generosa e illuminata capacità di amare i fratelli; da avvicinare insomma il più possibile le nostre idee, i nostri desideri, le nostre tensioni, i nostri comportamenti agli ideali che ci sono da lui proposti nel suo Vangelo.Come si vede, la Pasqua intesa e vissuta così (come realizzazione del nostro battesimo) è la sola realtà in grado di dare una risposta adeguata e saziante a tutti i nostri interrogativi esistenziali.2) MESSA DEL GIORNO DI PASQUATutto è cambiato per gli apostoli e tutto è cambiato per noiGli amici di Gesù - il giorno dopo quel sabato opprimente e desolato per la visione della tomba sigillata e muta, nella quale, col corpo esanime e martoriato di Cristo, era ormai racchiusa ogni loro speranza - a partire da un certo momento cominciano a essere sconcertati e sconvolti da una serie di fatti inattesi.Prima c'è l'enigma del sepolcro scoperchiato e vuoto, visto e verificato oltre che da Maria di Magdala anche da Pietro e Giovanni, come ci ha detto il Vangelo (cfr. Gv 20,1-8).Poi c'è la domanda sorprendente rivolta dagli angeli alle donne sbigottite: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?" (Lc 24,5). Come si vede, anche le creature celesti sono capaci di sorridente ironia.Ma soprattutto quel giorno è scandito da un susseguirsi di improvvise comparse del Crocifisso redivivo, che si mostra splendido di gloria ed esuberante di vitalità nuova: si mostra a Pietro, ai due viandanti di Emmaus, agli apostoli radunati.Sicché alla fine tutti devono proprio convincersi: quel Gesù di Nazaret, che, dissanguato, inerte e spento essi aveva raccolto dal patibolo, è risorto ed è vivo.E' stata per tutti loro un'esperienza emozionante e agitata anche se felice, una certezza indubitabile cui non è stato possibile non arrendersi, un mutamento totale e decisivo della loro esistenza.TUTTO È CAMBIATO PER LOROErano stati, fino a quel giorno, un gruppo di uomini pavidi e disanimati; e improvvisamente diventano gli araldi inarrestabili dell'unica notizia che davvero ha segnato una svolta nella vicenda umana.Dare a tutte le genti una lucida e appassionata garanzia di questo evento: d'ora in poi questo, solo questo, sarà il significato e lo scopo della loro vita, fino all'ultimo respiro e fino all'ultima goccia di sangue che per tale testimonianza essi saranno chiamati a versare.Si rendono ben conto che non soltanto il loro personale destino, ma anche l'intera storia dell'umanità con la risurrezione di Cristo ha acquisito una dimensione nuova e un nuovo valore.Con l'evento pasquale - da cui si diparte tutto l'evento cristiano - il secolo futuro (cioè quel Regno di Dio, annunciato da tutti i profeti e sospirato inconsciamente da tutti i cuori) è ormai entrato, anche se non ancora clamorosamente, nelle vicissitudini della terra e già comincia con pazienza e tenacia a riscattare le miserie e le tristezze del tempo presente.Questo nostro mondo visibile e perituro è dunque ormai pervaso e nascostamente lievitato dal mondo più vero, il mondo invisibile ed eterno che ci sovrasta e ci avvolge. Questo vogliono dire le estreme parole del Signore risorto: "Ecco, io sono con voi tutti giorni sino alla fine del mondo" (Mt 28,20).Queste parole di Cristo - le ultime che di lui vengono registrate nei vangeli - sono tra le più alte e pregnanti di tutto il Libro di Dio, e noi dovremmo richiamarle ogni giorno alla nostra memoria e alla nostra stupita contemplazione.Esse sono una sintesi mirabile non solo dell'annuncio pasquale, ma di tutta la nostra fede.Gesù con questa frase si presenta a noi come colui che "risuscitato dai morti non muore più: la morte non ha più potere su di lui" (Rm 6,9); e anzi come colui che, essendo colmato della pienezza della divinità" (cfr. Col 2,9), domina e riempie di sé tutto il trascorrere dei nostri anni fuggevoli e le varie età che inarrestabilmente si succedono.In quelle parole si rivela anche la natura vera della Chiesa: essa - per quanto sia fatalmente rivestita della nostra povertà e della nostra debolezza che la immiseriscono - è sempre "la città posta sulla cima dei montiÖdove per sempre vive il suo Fondatore" (Liturgia ambrosiana). Perciò, avendo con sé il suo Signore, non si preoccupa troppo delle ostilità, delle incomprensioni, dei giudizi malevoli che immancabilmente le vengono riservate dalle diverse potenze mondane."IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI"Questa promessa del Risorto, se è presa sul serio in un'assidua meditazione, ha la virtù di sperdere dal nostro animo ogni avvilimento, ogni pessimismo, ogni paura. Su questa promessa - che è data a tutti e segnatamente vale per la barca di Pietro che è chiamata ad affrontare le gelide tempeste della storia e l'imperversare delle follìe umane - si fonda e si mantiene l'imperturbabile serenità del credente, se però si lascia illuminare e riscaldare dalla Pasqua di Cristo."Io sono con voi tutti i giorni": alla luce di questa persuasione noi riusciremo a leggere correttamente e a capire con fierezza e intima letizia tutte le varie epoche de

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Essere Mimmo Lucano

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Nov 12, 2019 3:31


Appunto. L'alternativa sta tutta nel puntare sui valori e sui contenuti. Perché altrimenti finisce che quello che doveva ripristinare la legalità si scopre essere il primo illegale.——— Il mio buongiorno per Left, dal lunedì al venerdì. Il testo è qui www.left.it/2019/11/12/la-proposito-di-legalita-a-riaceABBONATEVI A LEFT! QUI: https://left.it/abbonamenti/

Elementary
La lettera di rifiuto più lunga della storia

Elementary

Play Episode Listen Later Nov 11, 2019 16:11


Quale scrittore non ha mai ricevuto un “grazie, non fa per noi” per i propri lavori? Appunto. Le lettere di rifiuto sono inevitabili come la morte e le tasse. Anche se ti chiami Ernest Hemingway o Gertrude Stein.

La finanza amichevole
La Borsa valori

La finanza amichevole

Play Episode Listen Later Nov 11, 2019 4:19


La Borsa valori è un mercato organizzato per disciplinare e controllare la compra-vendita dei valori mobiliari e dei cambi, cioè le divise estere.Facilitando l'incontro tra domanda e offerta di capitali, per dare la possibilità ai risparmiatori di effettuare scelte d'investimento e alle aziende la possibilità di finanziarsi.Semplificando il concetto, è il luogo dove le aziende cercando fondi per finanziare le loro attività di sviluppo tramite la loro quotazione e contrattazione.Quando ho iniziato la mia attività lavorativa, nel 1986, c'erano “le grida” all'interno delle Borse valori.Appunto, gli agenti di cambio gridavano e gesticolavano per concludere le proposte d'affari. La campana segnava l'inizio e la fine delle sedute di Borsa.Sigla di Eric Buffat Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

#StiamoBio - Il Podcast di Double B
8^ puntata - Guarire le cicatrici - #stiamobio - il Podcast di Double B

#StiamoBio - Il Podcast di Double B

Play Episode Listen Later Nov 7, 2019 6:52


Negli ultimi anni tutte le amiche che hanno partorito con taglio cesareo mi hanno detto: “Adesso però fammi una crema per togliere questa cicatrice!”Ora, parliamo un attimo di cicatrici, ma parliamone in maniera seria.1. Le cicatrici NON sono tutte uguali.Le cicatrici da acne NON sono come le smagliature e le smagliature a loro volta NON sono come le cicatrici da taglio. Allo stesso modo la cicatrice che ti ha lasciato un bravo chirurgo NON è la stessa cicatrice di quando hai fatto un frontale con il pipistrello in motorino e ti sei spalmata sull’asfalto — e sì, mi è successo. Il pipistrello, non il chirurgo.2. Che cos’è una cicatrice.La cicatrice è un tessuto fibroso che si forma per riparare una lesione (patologica o traumatica), ed è dovuta alla proliferazione del derma e dell’epidermide. (Wikipedia).Partiamo dal fatto che la pelle è un organo, che isola e protegge il nostro corpo dagli agenti esterni. In caso di ferita, la pelle mette subito in atto un processo di riparazione — la cicatrizzazione — volto a fermare il sanguinamento e ricostruire i tessuti danneggiati.Questo processo può essere schematicamente ridotto a tre fasi:1) Nella prima fase c’è il coagulo: l’obiettivo dell’organismo è chiudere la ferita il prima possibile per evitare che il sangue esca e i microbi entrino.2) Nella seconda fase il tessuto connettivo inizia a riformarsi e vengono prodotte le nuove fibre di collagene ed elastina. E’ qui casca l’asino perché di solito il tessuto cicatriziale non è identico al tessuto che rimpiazza, anzi è un po’ più “scarso”: è più sensibile ai raggi UV, non ha ghiandole sudoripare ne follicoli piliferi e assume un colore diverso rispetto al tessuto circostante.3) La terza fase, che può durare fino a due anni, vede un continuo rimodellamento delle fibre di collagene ed elastina e la formazione definitiva della nuova rete vascolare.Di base dobbiamo ricordare questo: l’obiettivo del processo di cicatrizzazione è quello di mantenerci in vita, non di farci belle. Motivo per il quale al nostro corpo di avere una cicatrice esterna — che non è un’aderenza, cioè una cicatrice interna, ma non voglio tediarti — non gliene frega niente.“Ma io voglio mettermi il bikini!”Appunto. Allora vediamo cosa si può fare per prevenire e/o rimediare!PRIMAQuando possibile — perché il pipistrello di cui sopra è sempre in agguato — ci sono tutta una serie di accorgimenti che possiamo mettere in atto per “prevenire” le cicatrici, e lo metto tra virgolette perché in realtà voglio dire “farle vedere meno”:a) In gravidanza: spalmarsi abbondantemente di sostanze elasticizzanti, come ad esempio l’olio di rosa mosqueta, per aiutare la pelle a sopportare meglio la dilatazione.b) Durante una dieta: idem con patate — ah no, niente patate che sono carboidrati — perché anche i repentini cali di peso possono portare la pelle a cedere.c) In vista di un intervento chirurgico programmato: chiedi che sia un chirurgo plastico a “chiudere” lo strato finale, perché sarà specializzato (si spera!) nel realizzare suture “quasi” invisibili.DURANTEPer “durante” intendo a ferita in corso, quindi all’inizio del processo di cicatrizzazione, i primi giorni:– Segui le indicazioni del medico: se la ferita deve stare coperta, coprila. Se non deve essere bagnata, non bagnarla. Se deve essere medicata, medicala. Sopratutto non prendere iniziative!– Proteggila dal sole: cerotto, maglietta, scudo totale. Quello che vuoi ma non esporla ai raggi UV. La pelle ha già abbastanza da fare senza doversi anche preoccupare del sole e sulla “crosta” sarebbe meglio non mettere creme — quindi filtri solari — perché se no quando si asciuga?!DOPO 1: attivi GREENCioè dopo poco tempo: la ferita è ben chiusa, la pelle nuova è rosa/rossa e hai l’ok del medico.Qui qualcosa si può fare e — sorpresa sorpresa! — gli attivi delle creme da banco più vendute in farmacia sono green!– Triticum Vulgare: è l’estratto di germe di grano ed è il principio attivo della Fitostimoline, la pomata che viene raccomandata in caso di ustioni e piaghe proprio perché stimola il naturale processo di cicatrizzazione della pelle.– Allium Cepa: ovvero cipolla! Pare una follia ma è il principio attivo di una delle creme più vendute per attenuare le cicatrici, la Mederma. Chiudo un occhio sull’INCI — vedo un PEG e un parabene, ma ubi major…DOPO 2: il LaserSono passati anni dalla ferita — questa newsletter è arrivata troppo tardi, sorry– e la cicatrice ormai è bianca.Qui purtroppo i rimedi naturali servono a poco, l’unica soluzione — e nemmeno del tutto efficace — è il laser. Puoi valutarlo assieme al tuo MEDICO di fiducia — ho messo molta enfasi sul sostantivo “medico”, te ne sei accorta?!OPPURE….In alcune culture le cicatrici sono considerate ornamenti, simboli del coraggio del guerriero che è sopravvissuto alla lotta — Hai capito, pipistrello dei miei stivali?!? Io ne ho addirittura alcune alle quali sono molto affezionata, come lo “sgarro” bianco che ho sul polso sinistro, ultimo ricordo che mi ha lasciato una gatta molto amata.

Audioteca – Giulio Cavalli
La “caciara” costerà cara

Audioteca – Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Jul 30, 2019 4:32


Eccola, la caciara. Appunto. Che poi sono quelli che promettono giustizia, per dire.

BASTA BUGIE - Cinema
Il film sulla vita di Tolkien presto al cinema

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jun 19, 2019 8:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5693IL FILM SULLA VITA DI TOLKIEN PRESTO AL CINEMA di Ivo Musajo SommaJ.R.R. Tolkien (1892-1973), soprattutto per le recenti versioni cinematografiche delle sue opere principali, è entrato in qualche modo a far parte della cultura popolare, con il conseguente rischio di banalizzarlo riducendolo a semplice "autore di libri fantasy" o di piegare la sua opera ai dogmi del relativismo contemporaneo. Ne parliamo con Guido Milanese, professore ordinario di Lingua e letteratura latina e docente di Cultura classica e Letteratura comparata presso la Facoltà di Scienze linguistiche dell'Ateneo.Professore, qual è a suo avviso il profilo culturale autentico dell'opera di Tolkien?Credo che la chiave di lettura essenziale per accostarsi a Tolkien consista in un dato composito: Tolkien era un linguista, un padre, un professore ed era tutte queste cose in quanto cattolico. Era un linguista vero, uno di quelli che sanno le lingue, e sapere le lingue sul serio significa ascoltare le parole, il suono, le forme. Tolkien creava attraverso le lingue che conosceva. Si è detto tante volte, ed è vero, credo, che il suo raccontare nasce dalla volontà, forse dalla necessità, di far parlare a qualcuno le lingue che si era costruito - insomma un mondo che nasce perché qualcuno parli quelle lingue. Era un padre, uno che davvero amava raccontare favole e storie ai suoi bambini; era un professore noto per il modo trascinante con cui leggeva in classe i testi delle amatissime lingue dell'Inghilterra pre-normanna, l'Inghilterra anglosassone; quando spiegava il Beowulf venivano a sentirlo anche studenti che dell'antico inglese ben poco capivano.Una delle dimensioni più profonde della personalità di Tolkien fu proprio la sua sincera adesione alla fede cattolica. Si può definire Tolkien un grande autore cattolico del Novecento?Appunto, come dicevo prima, era un cattolico: un padre cattolico, un professore cattolico... cioè un uomo che pensava, e sentiva, il mondo come un luogo dotato di senso, un mondo verso il quale il Principio ha interesse, nel senso proprio di inter-esse, esserci in mezzo. Non so se Tolkien conoscesse Manzoni; ma credo che nel «la c'è la Provvidenza» di Don Lisander si sarebbe riconosciuto. Ovviamente questo dato è passato sotto silenzio dal mainstream corrente. Pensi solo al disastro di Notre-Dame: l'arcivescovo di Parigi ha fatto presente come in tanti interventi pubblici, anche apprezzabili, non fosse minimamente presente un dato appena un po' importante, cioè che l'edificio medievale andato a fuoco è una chiesa cattolica; "cattolico" non è una brutta parola, ha detto l'arcivescovo... Nel caso di Tolkien, si apprezza il narratore, alle volte anche lo studioso, ma lo si proietta in una religiosità neutra, cioè vuota. Con il risultato di non capire più nulla: la dimensione della Provvidenza, come si diceva, il senso della vocazione personale che si fa carne solo nell'accettazione del senso della vita (perché altrimenti diventa una folle prigione), il dramma della non-redenzione di Gollum. Non è un "fantasy" per effetti speciali: è il dramma, terribile e splendido, della vocazione di ciascuno di noi. Se si elimina il fondamento, nascosto ma palese, della mitologia di Tolkien, si ha un'epica impazzita, e nasce quel "tolkienismo" senza Dio che per opporsi alle ideologie del mainstream diventa a sua volta una forma di ideologia, e alquanto perversa.Tolkien tipico professore di Oxford della sua epoca, visceralmente "inglese", sospettoso verso gli Americani; trova orribile che un ottavo della popolazione mondiale già a quel tempo, a quanto aveva sentito dire, parlasse inglese: «Se è vero, che vergogna - dico io. Che la maledizione di Babele possa colpire le loro lingue in modo che possano dire solo "baa baa"». Intravedeva - e coerentemente giudicava - i primi segni del mondo in cui viviamo?Comincerei dalla visione "inglese", non "britannica", di Tolkien. Il mondo che egli amava era in realtà quello dell'Inghilterra precedente il 1066, l'arrivo dei Normanni; e non apprezzava in modo particolare la letteratura inglese. C'è una spruzzata di "little England" in Tolkien... ed è un tratto certamente curioso della sua personalità che si capisce se si conosce un po' del mondo inglese lontano da Londra; che è poi il mondo inglese non londinese che ha portato alla Brexit. Il rapporto di Tolkien con l'America e gli americani è a tratti alquanto buffo - sembra di sentire la Dowager Countess di Downton Abbey - anche quando parla con una qualche nostalgia del mondo di Jane Austen in una lettera del 1944 al figlio Christopher. Ma nel suo "antiamericanismo" Tolkien (identitario, cattolico, critico della modernità) intravvede la globalizzazione delle culture, cioè l'omologazione in una non-identità. Guardi che Tolkien era tutt'altro che un isolato dal mondo; contro il razzismo nazista scrive in modo sprezzante, e negli anni '40 capisce che il pericolo di un imbarbarimento anche in Inghilterra, causato dalla guerra, esiste. Forse vedeva un po' troppo in là; in generale, per chi capisce le cose (o le intuisce, per un tipo come Tolkien), il destino è quasi sempre segnato: quando si affermano certe verità non si è presi sul serio e spesso si è messi in ridicolo; quando poi il "quadro" previsto si verifica, chi ne aveva parlato in anticipo viene accuratamente cancellato dalla memoria, e i cantori della contemporaneità (che non avevano capito niente del processo in corso) sono felicissimi di illustrare le loro profonde interpretazioni di ciò che sta avvenendo. Il segno di questa omologazione dove tutti sono nulla è una non-lingua, la lingua del "baa baa" evocata da Tolkien.È atteso a settembre anche in Italia, dopo l'uscita nelle sale inglesi e americane, un film sugli anni giovanili di Tolkien, che si aggiunge ai film di Peter Jackson, sui quali i giudizi sono stati diversi. Qual è il suo parere al riguardo?Tolkien non aveva rifiutato l'idea di un adattamento cinematografico della sua opera, anzi si era impegnato a lungo nel progetto, pur fallito all'epoca. Un adattamento cinematografico è una traduzione, e ovviamente tutte le traduzioni perdono qualcosa e la necessità del mezzo modifica l'equilibrio compositivo. Pensi, in un altro campo, a una trascrizione per pianoforte di una sinfonia o di scene d'opera, alla Listz, o, al contrario, all'orchestrazione di opere nate originariamente per pianoforte, com'è il caso dei Quadri di un'esposizione. A me l'adattamento cinematografico del Signore degli anelli di Jackson piace molto; l'ambiente neozelandese è splendido, molti attori sono di alto livello, la musica è ben scritta ed eseguita. La versione cinematografica de Lo Hobbit mi piace decisamente meno. Sul film biografico in arrivo, ne parleremo quando sarà disponibile. Ho visto solo il trailer; temo aria di politically correct, ma vedremo.

Fisco Relax
I CAF si stanno arricchendo alle spalle dei contribuenti?

Fisco Relax

Play Episode Listen Later May 14, 2019 9:20


Buongiorno sono Gabriella, bentornati all'ascolto di fisco relax.Ciao amici, è un po' di tempo che ho voglia di un podcast diverso dal solito, dove finalmente esprimermi in libertà come se foste qui con me. Vorrei parlarvi di CAF dalla parte di chi è dentro in questa realtà, che la vive tutti i giorni da addetta ai lavori. Vi svelerò la parte che gli utenti non conoscono, ma mi raccomando.....che resti fra noi!Vi porto un esempio: fino a qualche anno si andava al ristorante, ci si sedeva al tavolo e ci si gustava il pranzo. Quello che contava era il risultato: piatti buoni o no, servizio cortese e puntuale oppure pessimo servizio. In fondo nessuno si è mai preoccupato di cosa stesse succedendo in cucina o se il ristorante riusciva a quadrare i conti oppure era sull'orlo del fallimento. Da un po' di tempo sono proliferate le trasmissioni tipo cucine da incubo, nelle quali vero o no, viene svelato quello che i clienti non vedono. Il lato nascosto del ristoratore.Anche i CAF offrono un servizio e come i ristoranti, in concorrenza.Allora mi trasformo in Canavacciuolo e vi porto nelle cucine. Sono sicura che la stragrande maggioranza di voi si sia recato almeno una volta a svolgere una pratica o a chiedere informazioni presso i loro sportelli. Sarete stati ricevuti da un operatore, avrete presentato i documenti, i vostri dati saranno stati inseriti in un computer, sarà uscito un modello stampato, qualche firma, una ricevuta, e arrivederci, Per molti i CAF sono solo questo: intermediari che trasmettono dati e per tale semplice banalità si fanno pure pagare. Questo è per lo più il messaggio che i mezzi di informazione fanno passare, in rete ci sono addirittura blog che fanno descrivono i CAF come dei discount del fisco che taglieggiano i contribuenti con le loro tariffe, oppure se il servizio per il cittadino è gratuito, come nel caso del reddito di cittadinanza, dicono che occuparsi di queste pratiche è un vero business. Andiamo avanti con il discorso e poi potrete giudicare voi se è davvero così.Partiamo dall'inizio.Che cosa sono i CAF e che cosa fanno?I CAF sono nati nel 1991 per fornire assistenza ai contribuenti nell'adempimento degli obblighi tributari e sono diventati effettivamente operativi nel 1993 con l'ideazione del 730. Posso dire di averne sentito i primi vagiti di neonato. I CAF si sono successivamente riuniti in una Consulta Nazionale, sottoscrivendo una carta dei valori e un codice etico di comportamento. Negli anni successivi la pubblica amministrazione li ha investiti di un ruolo sempre maggiore di intermediazione e di consulenza, sgravando gli uffici pubblici dallo svolgimento di molte pratiche.Sto cercando di sfatare una convinzione comune, cioè che i CAF siano uffici pubblici finanziati ampiamente dallo Stato. Sappiate che non è così.Semplificando al massimo, i CAF possono essere costituiti dai sindacati, per fare un esempio, la CGIL, la CISL, la UIL, oppure da associazioni di categoria, o associazioni di lavoratori come possono essere le ACLI o MCL.Questi soggetti per poter operare come CAF hanno dovuto costituire a livello nazionale delle Società di capitali, le SRL, diventando a tutti gli effetti imprenditori loro malgrado.Infatti il ruolo sociale e di aiuto al cittadino in questo modo si scontra con la necessità di mantenere un'azienda, con le difficoltà che ciò comporta.Ma non è finita. A parte i sindacati, che hanno una gestione tutto sommato centralizzata, gli altri CAF delle associazioni, per poter aprire sportelli in tutto il territorio nazionale spesso si avvalgono di Società private, dette di servizi, anch'esse Società di capitali SRL. Insomma è una piramide, una piramide di costi e di.....bilanci, e non solo, c'è da considerare anche l'aspetto dell'organizzazione e della formazione professionale,Infatti l'Agenzia delle Entrate richiede requisiti ben precisi per essere autorizzati ad operare e sottopone a severi controlli tutti gli uffici e gli operatori sono tenuti a corsi di formazione periodici, con test di giudizio finale.Certo, lo Stato eroga dei rimborsi ai CAF nazionali, con un budget fisso da dividere tra tutti i CAF. Appunto, paradossalmente più 730 si inviano meno compenso arriva al livello nazionale e questo si ripercuote sulla quota spettante alle società locali che svolgono in pratica il servizio.Perciò, al contrario di quello che si pensa, questo lavoro non è certamente un affare, rispetto a quello che costa una società, tra spese di gestione, locazioni, utenze, attrezzature, per esempio i computer, tenendo presente che una delle voci maggiori è il personale. Infatti per espressa direttiva dell'Agenzia delle Entrate tuti gli operatori dei CAF nazionali e delle società di servizi devono essere lavoratori dipendenti. Ecco perchè i CAF si fanno pagare le dichiarazioni dei redditi e grazie a questo riescono anche se con fatica, a fornire altri servizi in forma gratuita.Detto questo, torniamo all'esempio del reddito di cittadinanza. Lo Stato, con comodo, pagherà alle Sedi CAF nazionali 10 euro a pratica una parte dei quali sarà riconosciuta alle Sedi locali operative, facciamo conto il 70% tanto per dare una cifra. Prima di inviare una domanda di reddito di cittadinanza ogni operatore deve essere formato studiando il decreto, quindi deve dare consulenza preventiva al cittadino che lo richiede, per evitare che possa incorrere in sanzioni, deve materialmente compilare il modulo, stamparlo in doppia copia (sono 20 pagine) farlo firmare, archiviarlo in modo corretto secondo le norme sulla privacy, Tempo medio mezz'ora di costo del personale più quelli della stampa e della carta.Francamente, 7 euro per ogni pratica vi sembrano una cifra congrua a coprire i costi?Qualcuno di voi sarà un lavoratore autonomo, o avrà un'azienda con dipendenti e capirà meglio di altri di che cosa sto parlando.Ecco, vi ho svelato il lato nascosto dei CAF, quello che nessuno dice. Spero che ora li vediate sotto un'altra luce. Uffici di gente seria e preparata che cercano di svolgere al meglio il loro lavoro. Vi garantisco che senza un po' di passione questo mestieraccio non si può fare. Arrivederci e alla prossima.

Fisco Relax
I CAF si stanno arricchendo alle spalle dei contribuenti?

Fisco Relax

Play Episode Listen Later May 14, 2019 9:20


Buongiorno sono Gabriella, bentornati all'ascolto di fisco relax.Ciao amici, è un po' di tempo che ho voglia di un podcast diverso dal solito, dove finalmente esprimermi in libertà come se foste qui con me. Vorrei parlarvi di CAF dalla parte di chi è dentro in questa realtà, che la vive tutti i giorni da addetta ai lavori. Vi svelerò la parte che gli utenti non conoscono, ma mi raccomando.....che resti fra noi!Vi porto un esempio: fino a qualche anno si andava al ristorante, ci si sedeva al tavolo e ci si gustava il pranzo. Quello che contava era il risultato: piatti buoni o no, servizio cortese e puntuale oppure pessimo servizio. In fondo nessuno si è mai preoccupato di cosa stesse succedendo in cucina o se il ristorante riusciva a quadrare i conti oppure era sull'orlo del fallimento. Da un po' di tempo sono proliferate le trasmissioni tipo cucine da incubo, nelle quali vero o no, viene svelato quello che i clienti non vedono. Il lato nascosto del ristoratore.Anche i CAF offrono un servizio e come i ristoranti, in concorrenza.Allora mi trasformo in Canavacciuolo e vi porto nelle cucine. Sono sicura che la stragrande maggioranza di voi si sia recato almeno una volta a svolgere una pratica o a chiedere informazioni presso i loro sportelli. Sarete stati ricevuti da un operatore, avrete presentato i documenti, i vostri dati saranno stati inseriti in un computer, sarà uscito un modello stampato, qualche firma, una ricevuta, e arrivederci, Per molti i CAF sono solo questo: intermediari che trasmettono dati e per tale semplice banalità si fanno pure pagare. Questo è per lo più il messaggio che i mezzi di informazione fanno passare, in rete ci sono addirittura blog che fanno descrivono i CAF come dei discount del fisco che taglieggiano i contribuenti con le loro tariffe, oppure se il servizio per il cittadino è gratuito, come nel caso del reddito di cittadinanza, dicono che occuparsi di queste pratiche è un vero business. Andiamo avanti con il discorso e poi potrete giudicare voi se è davvero così.Partiamo dall'inizio.Che cosa sono i CAF e che cosa fanno?I CAF sono nati nel 1991 per fornire assistenza ai contribuenti nell'adempimento degli obblighi tributari e sono diventati effettivamente operativi nel 1993 con l'ideazione del 730. Posso dire di averne sentito i primi vagiti di neonato. I CAF si sono successivamente riuniti in una Consulta Nazionale, sottoscrivendo una carta dei valori e un codice etico di comportamento. Negli anni successivi la pubblica amministrazione li ha investiti di un ruolo sempre maggiore di intermediazione e di consulenza, sgravando gli uffici pubblici dallo svolgimento di molte pratiche.Sto cercando di sfatare una convinzione comune, cioè che i CAF siano uffici pubblici finanziati ampiamente dallo Stato. Sappiate che non è così.Semplificando al massimo, i CAF possono essere costituiti dai sindacati, per fare un esempio, la CGIL, la CISL, la UIL, oppure da associazioni di categoria, o associazioni di lavoratori come possono essere le ACLI o MCL.Questi soggetti per poter operare come CAF hanno dovuto costituire a livello nazionale delle Società di capitali, le SRL, diventando a tutti gli effetti imprenditori loro malgrado.Infatti il ruolo sociale e di aiuto al cittadino in questo modo si scontra con la necessità di mantenere un'azienda, con le difficoltà che ciò comporta.Ma non è finita. A parte i sindacati, che hanno una gestione tutto sommato centralizzata, gli altri CAF delle associazioni, per poter aprire sportelli in tutto il territorio nazionale spesso si avvalgono di Società private, dette di servizi, anch'esse Società di capitali SRL. Insomma è una piramide, una piramide di costi e di.....bilanci, e non solo, c'è da considerare anche l'aspetto dell'organizzazione e della formazione professionale,Infatti l'Agenzia delle Entrate richiede requisiti ben precisi per essere autorizzati ad operare e sottopone a severi controlli tutti gli uffici e gli operatori sono tenuti a corsi di formazione periodici, con test di giudizio finale.Certo, lo Stato eroga dei rimborsi ai CAF nazionali, con un budget fisso da dividere tra tutti i CAF. Appunto, paradossalmente più 730 si inviano meno compenso arriva al livello nazionale e questo si ripercuote sulla quota spettante alle società locali che svolgono in pratica il servizio.Perciò, al contrario di quello che si pensa, questo lavoro non è certamente un affare, rispetto a quello che costa una società, tra spese di gestione, locazioni, utenze, attrezzature, per esempio i computer, tenendo presente che una delle voci maggiori è il personale. Infatti per espressa direttiva dell'Agenzia delle Entrate tuti gli operatori dei CAF nazionali e delle società di servizi devono essere lavoratori dipendenti. Ecco perchè i CAF si fanno pagare le dichiarazioni dei redditi e grazie a questo riescono anche se con fatica, a fornire altri servizi in forma gratuita.Detto questo, torniamo all'esempio del reddito di cittadinanza. Lo Stato, con comodo, pagherà alle Sedi CAF nazionali 10 euro a pratica una parte dei quali sarà riconosciuta alle Sedi locali operative, facciamo conto il 70% tanto per dare una cifra. Prima di inviare una domanda di reddito di cittadinanza ogni operatore deve essere formato studiando il decreto, quindi deve dare consulenza preventiva al cittadino che lo richiede, per evitare che possa incorrere in sanzioni, deve materialmente compilare il modulo, stamparlo in doppia copia (sono 20 pagine) farlo firmare, archiviarlo in modo corretto secondo le norme sulla privacy, Tempo medio mezz'ora di costo del personale più quelli della stampa e della carta.Francamente, 7 euro per ogni pratica vi sembrano una cifra congrua a coprire i costi?Qualcuno di voi sarà un lavoratore autonomo, o avrà un'azienda con dipendenti e capirà meglio di altri di che cosa sto parlando.Ecco, vi ho svelato il lato nascosto dei CAF, quello che nessuno dice. Spero che ora li vediate sotto un'altra luce. Uffici di gente seria e preparata che cercano di svolgere al meglio il loro lavoro. Vi garantisco che senza un po' di passione questo mestieraccio non si può fare. Arrivederci e alla prossima.

Audioteca – Giulio Cavalli
Studiare, appunto

Audioteca – Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Apr 1, 2019 3:02


Però studiare è una cosa terribilmente seria e forse sarebbe il caso che il premier Conte si ricordi, e ci ricordi, che sarebbe il caso di invertire i fattori: farsi eleggere perché preparati piuttosto che prepararsi poiché eletti. Ora che abbiamo capito che il prerequisito essenziale dell’onestà non basta occupiamoci della gente che sa, che ha studiato. Sarebbe tutta… Leggi tutto »Studiare, appunto

Parliamo l'italiano!
Episodio 4: Appunto!

Parliamo l'italiano!

Play Episode Listen Later Mar 27, 2019 6:06


Ciao!Nella lezione di oggi scopriremo insieme gli usi e i significati di "appunto", ascoltate il podcast e questa parola non avrà più segreti per voi!A presto,Valeria.

Federico Federici
160219 – Appunto 2

Federico Federici

Play Episode Listen Later Feb 17, 2019 1:09


Appunti – dopo sei ore nel fitto della faggeta, a tentare di cogliere e registrare quei suoni impercettibili che crepano il silenzio della neve.

Federico Federici
160219 – Appunto 1

Federico Federici

Play Episode Listen Later Feb 17, 2019 2:32


Appunti – dopo sei ore nel fitto della faggeta, a tentare di cogliere e registrare quei suoni impercettibili che crepano il silenzio della neve.

Happy Daily di Giusi Valentini
Come rimanere costante con i buoni propositi per l'anno nuovo

Happy Daily di Giusi Valentini

Play Episode Listen Later Jan 18, 2019 43:52


La fine di un anno o l'inizio di un anno nuovo ci danno la sensazione che possiamo ricominciare. Che "basta" dire, esprimere o scrivere il nostro desiderio perchè si avveri. Perchè diventi realtà.   Purtroppo ti devo deludere.   Pensare a COSA cambiare - è il primo passo. Fare più movimento, mangiare in modo più consapevole, coltivare la propria autostima, fare un salto professionale. Ed è sicuramente importante pensarci e, ancora meglio, scrivere nero su bianco i nostri desideri e obiettivi (io consiglio sempre di scrivere con carta e penna: è molto più potente che scrivere al PC). Ma non è tutto. Appunto, è solo il primo passo.   Senza un "come", senza una routine mattutina o quotidiana, senza un piano step-by-step che ti porti ogni giorno ad avvicinarti al tuo obiettivo, il tuo desiderio espresso a fine o inizio anno sarà dimenticato entro - così dicono alcune statistiche - entro la terza settimana.   Se é il tuo caso: benvenuta nel club! E non c'è nulla di male.   Sì, perchè gli obiettivi sono lì per ricordarci che vogliamo stare bene, non per farci sentire in colpa! Per questo ho registrato questo podcast.   Per farti riflettere sul "perchè" vuoi implementare determinate cose nella tua vita, qual è la tua motivazione profonda (il deretano sodo non è un obiettivo abbastanza specifico o motivante...) e su come vuoi sentirti in questo 2019.   In colpa per non aver raggiunto i tuoi obiettivi? Sicuramente no!   In questo podcast imparerai:   # come rimanere costante # come raggiungere davvero i tuoi obiettivi nel 2019 # perchè la maggior parte delle persone li abbandona dopo 3 settimane # perchè fare i buoni propositi è una buona idea # perchè esprimere solo i buoni propositi senza essere specifiche non serve a nulla # perchè vale la pena farsi delle promesse valide # come superare il senso di fallimento # come liberarsi dei vampiri energetici # come vivere una vita consapevole # come vivere una vita mindful   Ascolta questo podcast e poi scrivimi qual'è la cosa più importante che hai imparato.   Acoltando questo podcast, avrai bisogno di scaricare la guida gratis per il 2019 che riceverai dopo esserti iscritta alla mia loveletter. Fallo subito cliccando qui https://giusivalentini.com/ Riceverai la mia guida per il 2019 - e la mia meditazione personale della gratitudine da fare ogni volta che vuoi. Tutto gratis. E poi, come sempre: lo scambio più bello è quello nella tua community di Happy Daily su Facebook. Siamo in 900 e cresciamo ogni giorno. Scambiamo idee, ci supportiamo a vicenda. Siamo lì una per l'altra. Fanne parte anche tu! Puoi seguirmi anche sul mio canale Instagram. Se vuoi scrivere una recensione, puoi farlo qui sul mio sito, su ITunes o Insight Timer. Te ne sarei molto grata

BASTA BUGIE - Islam
Don Bosco spiega ai genitori come parlare dell'islam ai figli

BASTA BUGIE - Islam

Play Episode Listen Later Sep 13, 2017 7:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4835DON BOSCO SPIEGA AI GENITORI COME PARLARE DELL'ISLAM AI FIGLI di San Giovanni BoscoPADRE: Se vi piace, io vi parlerò delle altre religioni cominciando dall'Islam.FIGLIO: Si, sì, cominciate a dirci che cosa s'intenda per Islam.PADRE: Per Islam s'intende una raccolta di massime ricavate da varie religioni, le quali praticate giungono a distruggere ogni principio di moralità.FIGLIO: L'Islam da chi ebbe principio?PADRE: L'Islam ebbe principio da Maometto.FIGLIO: Oh! di questo Maometto abbiamo tanto piacere di sentire a parlare: diteci tutto quello che sapete di lui.PADRE: Troppo lungo sarebbe il riferirvi tutto quello che le storie raccontano di questo famoso impostore: io procurerò soltanto di farvi conoscere chi egli fosse, e come abbia fondata la sua Religione.Nacque Maometto da povera famiglia, di padre gentile e di madre ebrea, l'anno 570, nella Mecca, città dell'Arabia, poco distante dal Mar Rosso. Vago di gloria e desideroso di migliorare la sua condizione andò vagando per più paesi, e riuscì a farsi agente di una vedova mercantessa di Damasco, che poscia lo sposò. Egli era così astuto che seppe approfittare delle sue infermità per fondare una religione. Patendo di epilessia, male caduco, affermava che quelle sue frequenti cadute erano altrettanti rapimenti a tener colloquio coll'Angelo Gabriele.FIGLIO: Avrà egli pure tentato di operar miracoli in conferma della sua predicazione?PADRE: Maometto non poteva fare alcun miracolo in conferma della sua religione, perché non era mandato da Dio. Dio solo è autore dei miracoli. Siccome però si vantava superiore a Gesù Cristo, subito gli si chiese che al par di lui facesse miracoli. Egli alteramente rispondeva che i miracoli erano stati. Con tutto ciò si vantava di averne operato uno, e diceva che, essendo caduto un pezzo della luna nella sua manica, egli aveva saputo racconciarla; in memoria di questo miracolo gli islamici presero per divisa la mezza luna.Voi ridete, o miei figli, e ben con ragione, perciocché un uomo di simil fatta non doveva considerarsi predicatore di una nuova religione. Appunto per questo si sparse la fama che egli era un impostore, e come perturbatore della pubblica tranquillità, i suoi concittadini volevano imprigionarlo e porlo a morte. Pel che egli prese la fuga, e si ritirò nella città di Medina con alcuni seguaci che l'aiutarono a rendersene padrone.FIGLIO: In che cosa propriamente consiste la religione di Maometto?PADRE: La religione di Maometto consiste in un mescolamento di giudaismo, di paganesimo e di cristianesimo. Il libro della legge islamica è detto Corano, ossia libro per eccellenza. Questa religione dicesi anche Turca perché è molto diffusa nella Turchia; Musulmana da Musul, nome che gli islamici danno al direttore della preghiera; Islamismo, dal nome di alcuni suoi riformatori; ma è sempre la medesima religione fondata da Maometto.FIGLIO: Perché Maometto fece quel mescolamento di varie religioni?PADRE: Perché i popoli dell'Arabia essendo parte Giudei, parte Cristiani, ed altri Pagani, egli, per indurli tutti a seguirlo, prese una parte della religione da loro professata e trascelse specialmente quei punti che possono maggiormente favorire i piaceri sensuali.FIGLIO: Bisognava proprio che Maometto fosse un uomo dotto?PADRE: Niente affatto, sapeva nemmeno scrivere. Parlando di cose contenute nella Storia Sacra confonde un fatto coll'altro; per esempio, attribuisce a Maria, sorella di Mosè, più fatti che riguardano Maria, madre di Gesù Cristo, con moltissimi altri spropositi.FIGLIO: Questa mi par bella: se Maometto era ignorante, né fece alcun miracolo, come poté propagare la sua religione?PADRE: Maometto propagò la sua religione, non con miracoli o colla persuasione delle parole, bensì colla forza delle armi. Religione che, favorendo ogni sorta di libertinaggio, in breve tempo fece diventar Maometto capo di una formidabile truppa di briganti. Insieme con costoro scorreva i paesi dell'Oriente guadagnandosi i popoli, non coll'insinuare la verità, non con miracoli o con profezie; ma per unico argomento egli innalzava la spada sul capo dei vinti gridando: o credere o morire.FIGLIO: Sono questi gli argomenti da usarsi per convertire la gente? Senza dubbio, essendo Maometto tanto ignorante, avrà disseminato nel Corano molti errori?PADRE: Il Corano si può dire una serie di errori i più madornali contro la morale e contro il culto del vero Dio. Per esempio, scusa dal peccato chi nega Dio per timore della morte; permette la vendetta; assicura ai suoi seguaci un paradiso, ma pieno di soli piaceri terreni. Insomma la dottrina di questo falso profeta permette cose tanto oscene, che l'animo cristiano ha orrore di nominare.FIGLIO: Che differenza passa tra la Chiesa Cristiana e l'Islam?PADRE: La differenza è grandissima. Maometto fondò la sua religione colla violenza e colle armi: Gesù Cristo fondò la sua Chiesa con parole di pace, servendosi dei poveri suoi discepoli.Nota di BastaBugie: abbiamo sostituito "Maomettismo" con "Islam", "maomettani" con "islamici" e "Alcorano" con "Corano". Ovviamente abbiamo lasciato tutto il resto come era, per gustare meglio il testo originale scritto da don Bosco.

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Intervista #5 – Luca Lampariello e i dialetti e accenti italiani, prima parte

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Play Episode Listen Later Apr 18, 2017 16:53


https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/04/episodio-3-parte-1.mp3 DOWNLOAD Benvenuti su Podcast Italiano, questa è la terza intervista o conversazione che ho fatto con Luca Lampariello, un poliglotta italiano come me, romano, straordinario. Il tema della conversazione di oggi sono i dialetti italiani. Ho deciso di dividere l’intervista in due parti perché era venuta davvero lunga, e in questa prima parte parliamo dei dialetti in generale, della differenza tra dialetto e lingua, del romanesco, che se non è un vero e proprio dialetto è comunque una parlata, un modo di parlare italiano e Luca ce ne dà qualche esempio, essendo lui di Roma. Inoltre parliamo dell’influenza dei dialetti sulla lingua italiana. Spero possa piacervi l’episodio e vi auguro buon ascolto. D: Ciao Luca, grazie di essere di nuovo con noi su Podcast Italiano! L: Ciao Davide, come stai? D: Molto bene, tu? L: Anche io benissimo, è arrivata la primavera e sono molto contento, anche se in realtà tra poco vado a Berlino e quindi cambio aria, un po' più fresca… proprio quando arriva un po' d’aria calda qua, ma insomma sono contento lo stesso. Si sta “una bomba” (awesome), come si dice. D: Una bomba, una bomba… per parlare di dialetti. Vabbè, “una bomba” è abbastanza universale in Italia. L: Si, penso proprio di sì. D: Sì, oggi appunto parliamo di dialetti, che si possono definire come una delle “stranezze” (peculiarities - peculiarità) della situazione linguistica italiana, qualcosa che genera anche dei problemi per gli stranieri che vengono da noi e che imparano l’italiano. Appunto, abbiamo tantissimi dialetti ed è spesso difficile spiegare a uno straniero che cosa vuol dire dialetto, perché il loro concetto è diverso dal nostro: per noi i dialetti sono lingue diverse, penso al concetto.. non so, un americano intende qualcosa di completamente diverso con “dialect”. Volevo chiederti, qual è il tuo rapporto con i dialetti e come spieghi anche agli stranieri appunto questa peculiarità nostra. L: Allora, innanzitutto vorrei dire che il concetto di dialetto e il concetto di lingua sono inseparabili l’uno dall’altro, nel senso che un dialetto può essere anche visto come una lingua a seconda di come si vedono le cose, quindi le cose sono un po' più complicate da definirsi. Hai detto una cosa interessante, che “dialetto” in altre lingue come l’inglese significa anche “accento”, non necessariamente “dialetto” in termini di una versione locale della lingua, no? D: Sì. L: E in realtà “dialetto” deriva proprio dal greco “diàlektos”, che all’inizio significava “conversazione” e poi anche “lingua di un determinato popolo”. La parola dialetto viene usata per la prima volta nel 1724 da un certo Anton Maria Salvini e ti cito, perché sto leggendo qui da questo “L’italiano: conoscere e usare una lingua formidabile” che è una serie. Scrive: “I vostri natii dialetti vi costituiscono cittadini delle vostre sole città. Il dialetto toscano appreso da voi, ricevuto, abbracciato (here meaning "embrace", not "hug"), vi fa cittadini d’Italia”, nel senso che l’Italia per la sua storia è una serie di regni, quasi, è una serie di stati, di regni che poi sono diventati 160 e più, anni fa - nel 1861 l’Italia si è unificata e la cosa interessante è che 100 anni fa, un po' più di 100 anni fa, la percentuale di persone che parlavano l’italiano, come lo stiamo parlando io e te, era il 2% della popolazione: tutti gli altri parlavano un dialetto, quindi una forma locale. Quindi, il motivo per cui ancora in Italia si parlano tanti dialetti è perché viene dalla nostra storia e il motivo è semplicemente che noi eravamo una serie di stati che poi si sono uniti  e ogni stato aveva… ogni stato, ogni regno, il Vaticano stesso, le entità politiche, “geopolitiche” si sono poi aggregate ed erano tutte diverse, quindi un romano parla in un modo diverso da un fiorentino che parla in un modo diverso da un torinese, eccetera eccetera. Quindi l’Italia ha una varietà dialettale enorme,

Vou Aprender Italiano - Podcast
#25 Falando Um Pouco Sobre A Palavra APPUNTO

Vou Aprender Italiano - Podcast

Play Episode Listen Later Apr 1, 2017 2:50


#25 Falando Um Pouco Sobre A Palavra APPUNTO by Pierluigi Rizzo

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Intervista #4 – Luca Lampariello sugli italiani e il loro rapporto con l’inglese

Podcast Italiano

Play Episode Listen Later Mar 11, 2017 24:39


https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/03/episodio-2-final.mp3 DOWNLOAD Bentornati su podcast italiano e oggi torniamo a parlare con Luca Lampariello, con cui abbiamo già registrato un episodio. Oggi parliamo di un altro argomento, parliamo delle difficoltà di noi italiani nell’apprendimento dell’inglese, una lingua che in generale gli italiani non parlano molto bene. Parliamo dei motivi, degli errori, delle falle del sistema scolastico e poi divaghiamo e parliamo anche di altre cose; Luca ama parlare, come noterete. Parliamo della sua esperienza con il latino al liceo e di altre cose che spero troverete interessanti. Quindi detto questo vi lascio alla nostra conversazione e vi auguro buon ascolto. Davide: Ciao Luca! Luca: Ciao Davide, come stai? D: Sto molto bene. Oggi parliamo di un altro argomento. Nello scorso episodio abbiamo parlato dell’italiano imparato dagli stranieri. Oggi invece volevo parlare dell’inglese per gli italiani, come gli italiani imparano l’inglese, le nostre difficoltà, ecc. Volevo iniziare proprio dall’inglese come è insegnato a scuola, perché l’inglese viene insegnato e direi che negli ultimi anni viene insegnato sempre di più, si iniziano a insegnare anche materie scolastiche in inglese. Però non sembra che questa cosa funzioni molto, perlomeno i giovani, che io sappia, nella mia esperienza, non parlano molto bene l’inglese. Volevo chiederti se tu già a tuo tempo ti eri.. ti eri imbattuto nelle lacune del sistema scolastico. Appunto cosa c’è di buono, di salvabile - se c’è qualcosa di buono - e cosa invece sbagliamo, e sbaglia l’istruzione.” L: Caro Davide, anche io sono passato attraverso le forche caudine (dal latino, be subjected to) della scuola per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue e non solo. Ci sono vari problemi, motivi e ragioni per cui l’apprendimento delle lingue a scuola è assolutamente deficitario (inadequate, falls short). Il primo è che le persone, gli studenti, soprattutto quando hanno 12, 13 o 14 anni, non hanno idea di come si impari in maniera efficiente. Proprio di recente sto leggendo un libro -ne sto leggendo tanti -ma uno in particolare che si chiama 'How we learn', 'Come impariamo', e in tutti questi libri che ho letto esce fuori il fatto che si impara in maniera poco efficiente a livello di metodi. Quindi la prima cosa è che non viene spiegato come imparare, come pianificare (to plan). Ti faccio un esempio: quando abbiamo cominciato a scuola media o a scuola elementare ad imparare l’inglese o il francese non ci è mai stato detto perché. Non ci è mai stato detto perché impari l’inglese, perché impari il francese. Era semplicemente una materia da studiare a scuola. Il che porta al secondo punto e cioè che l’inglese, il francese e/o altre lingue sono viste come una materia da studiare e non come una abilità da acquisire. E questo ha un enorme impatto sul modo in cui si imparano le lingue. Il che porta al terzo punto: per esempio ci si concentra moltissimo sulla grammatica senza concentrarsi sulla lingua; si passa più tempo a parlare della lingua che la lingua stessa. Kató Lomb, che è una famosa - non so se la conosci - una famosa interprete ungherese che parlava 11 lingue, diceva: “non si impara la lingua dalla grammatica ma la grammatica dalla lingua”. Un altro motivo per il quale la scuola non è efficiente è che, diciamo, il sistema di voti, (che è) normale – perché bisogna anche valutare gli studenti - rende però l’apprendimento della lingua più una performance che invece uno strumento da acquisire, quindi uno studente – te lo ricorderai anche tu – se viene interrogato ha paura, tende a usare le parole che sa invece di cercare di uscire dal suo guscio (shell), uscire dalla zona di conforto (NdR: più corretto “zona di comfort”) e cercare di dire cose che non sa per essere corretto. Non riceve tanto feedback e non lo vede come feedback, ma lo vede quasi come una punizione, il che ha un impatto psicologico che si conserva,

Federico Federici
Appunto da un prato sotto il sole

Federico Federici

Play Episode Listen Later Jul 27, 2015


Questa registrazione documenta il testo numero nove di una raccolta a cui lavoro dal 2005. Alcuni estratti sono usciti in questi anni su Ulisse, Nazione Indiana e, preceduti da una nota di Luigi Metropoli, in un’antologia delle Voci della Luna.

Le storie di Siamo in Onda
Racconto: L’appunto

Le storie di Siamo in Onda

Play Episode Listen Later May 22, 2011 3:46


Se la memoria a volte vi gioca qualche scherzo, c’è un metodo infallibile per non scordarsi nemmeno un pensiero. Scriverlo su uno di quei fogliettini gialli, quelli rimovibili, e appiccicarlo in un posto a portata di sguardo. Lo troverete lì, pronto a rinfrescarvi le idee, anche nei momenti più impensati. Volete un esempio? Ascoltate la storia che vi stiamo per raccontare. Scritta da Paola Perry Amadeo. Voce narrante Fulvio Julita.

Poesie lette e raccontate
Spot: Sensualità di parola (e appunto finale).

Poesie lette e raccontate

Play Episode Listen Later Dec 31, 1969 0:03