Comune in Lazio, Italy
POPULARITY
Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervieni in diretta tramite WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Massimiliano Menichetti , vicedirettore dei media vaticani e responsabile di Radio Vaticana - Vatican News; Michele Sciannelli , maggiore dell'Aeronautica Militare, pilota istruttore presso il 60' stormo di Guidonia; Piero Loreti , Fondazione Daniele Dalla Bona; Patrizio Gonnella , presidente Antigone; Vincenzo Bellelli , direttore Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia; Francesco Antonio Pollice , presidente del Comitato nazionale italiano musica; Maurizio Ferraris , professore di Filosofia teorica all'Università di Torino; Damiano Caruso , ciclista; Giulio Pellizzari , ciclista; Isabella Ligotti, del Servizio rapporti per la società civile e la coesione sociale del Quirinale; Mauro Piacentini, responsabile dei Giardini del Quirinale Conducono Gianmarco Murroni e Stefania Ferretti A cura di Gianmarco Murroni e Stefania Ferretti Hanno collaborato le colleghe ed i colleghi Luca Collodi , Roberta Barbi , Marco Bellizi , Francesco De Remigis , Marina Tomarro , Andrea De Angelis , Edoardo Giribaldi Tecnici del suono Daniele Giorgi , Gabriele Di Domenico e Alberto Giovannetti
Linda Tugnoli"Art Night"Rai5Art Night – Il volto e l'animaIndagine sul ritratto femminileL'intelligenza artificiale ha un problema con le donne, in particolare, con il modo con cui crea immagini che dovrebbero rappresentarle. Molti osservatori hanno notato che tende a generare, qualunque sia il “promt”, cioè la richiesta, donne troppo perfette, ipersessualizzate, preferibilmente dai tratti occidentali. Nei suoi dataset si sono depositati pregiudizi e bias preesistenti, impliciti nei milioni di immagini con cui è stata nutrita. Lo racconta il doc “Indagine sul ritratto femminile”, in onda mercoledì 21 maggio alle 21.15 in prima visione su Rai 5 per l'Art Night di Neri Marcorè.L'arte ha aiutato a forgiare quest'immagine archetipica del femminile? O potrebbe, invece, rappresentare un antidoto alla standardizzazione dei canoni estetici oggi in atto? Una storia del ritratto femminile è un viaggio che dalle Veneri preistoriche senza volto giunge fino al ‘900, in cui gli artisti hanno utilizzato il ritratto anche per esplorare tematiche di genere, identità e potere, a volte sfidando le convenzioni sociali e le aspettative riguardanti il “bel sesso”. Un viaggio che attraversa quindi numerose tematiche, dall'evoluzione dei canoni di bellezza femminile, al ruolo della donna nella società e nell'immaginario artistico e letterario maschile, alla nascita di un'arte “al femminile”, a una storia del costume. Giada Pistilli, responsabile dell'etica per una piattaforma di intelligenza artificiale franco-americana, Hugging Face, con sede a Parigi, punta il dito contro i limiti e i bias relativi all'immagine femminile, ipersessualizzata e stereotipata, nell'AI e nel mondo di Internet in genere. Per l'arte preistorica, dove dominano rappresentazioni femminili della fertilità e della maternità, si visita il Musée d'Archéologie Nationale in Francia, a St. Germain-en-Laye, intervistando Catherine Schwab, responsabile delle collezioni paleolitiche e mesolitiche, sulla celebre Dama di Brassempouy, forse il volto più antico nella storia dell'arte europea con i suoi 25.000 anni. Per l'arte egizia, Christian Greco, Direttore del Museo Egizio a Torino parla dei ritratti di due bellissime regine, Nefertiti e Tye. Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e Vincenzo Bellelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, vanno in uno straordinario viaggio attraverso le rappresentazioni femminili nell'arte etrusca, sottolineando il diverso ruolo sociale della donna nel mondo etrusco rispetto al mondo greco-romano. Fabrizio Paolucci, responsabile della Collezione delle Antichità Classiche delle Gallerie degli Uffizi, a Firenze, racconta la meravigliosa Giulia di Tito, un capolavoro della ritrattistica romana del II secolo d.C. Si indaga, inoltre, su un interessante fenomeno seicentesco, “Le stanze delle belle”, quelle “serie” o collezioni di ritratti femminili che riunivano tutte le esponenti delle famiglie nobili, con Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese a Roma, che a questo tema così particolare ha dedicato un libro, con Francesco Petrucci, conservatore del Palazzo Chigi in Ariccia dove si conserva una delle rarissime Stanze delle belle giunte fino a noi e Veronica Ambrosoli, responsabile dell'Ufficio Conservazione del FAI, Fondo Ambiente Italiano, che apre le porte dello straordinario Castello di Masino, nel Canavese, che ospita una collezione di belle donne francesi. Con Cristina Mazzantini, Direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, a Roma, si arriva fino alle soglie della modernità analizzando il fondamentale cambiamento del ruolo delle donne nella società tra ‘800 e ‘900, evidente nei volti affascinanti di Modigliani, Klimt o di Boldini conservati alla GNAM. Grazie a un accordo di collaborazione con il prestigioso Museo d'Orsay, a Parigi, che ospita la più importante collezione di opere d'arte della seconda metà dell'ottocento e in particolare dell'impressionismo, Sylvie Patry e Leïla Jarbouai approfondiscono il cambiamento forse più importante per il ritratto femminile nell'era moderna: la conquista di uno spazio autonomo da parte di artiste donne come Berthe Morisot, tra i fondatori del movimento impressionista, grazie alle quali finalmente acquista diritto di cittadinanza nel mondo dell'arte lo sguardo delle donne sulle donne. Anche tra i pionieri della fotografia, più o meno negli stessi anni, si possono annoverare diverse donne, come per esempio Julia Margaret Cameron, che, secondo Federica Muzzarelli, docente di Storia della Fotografia all'Università di Bologna, colgono con sorprendente rapidità e originalità le potenzialità proprie del nuovo mezzo, forse approfittando proprio della loro marginalità rispetto al mondo ufficiale della cultura e dell'arte.Il documentario, scritto da Linda Tugnoli e prodotto da Mark in video in collaborazione con Rai Cultura, è stato girato in Italia e in Francia integrando in modo sperimentale le tradizionali tecniche di ripresa e di grafica con tecniche di animazione con intelligenza artificiale. Art NightIndagini sull'autoritrattoViviamo nell'era del selfie: l'ultimo decennio ha visto la costruzione di un nuovo io, idealizzato, esibito e condiviso sui social; dappertutto nascono musei del selfie che predispongono sfondi appositi perché non ci basta più collezionare immagini di noi nel mondo. Secondo alcuni, questa nuova identità digitale rischia di svuotarci della nostra interiorità. L'arte è un punto di osservazione privilegiato su questo aspetto del mondo contemporaneo. Lo racconta “Indagini sull'autoritratto”, in onda in prima visione per l'Art Night di Neri Marcorè mercoledì 28 maggio alle 21.15 su Rai 5.L'autoritratto ha uno statuto assolutamente particolare all'interno della storia dell'arte: si trova all'intersezione di almeno tre elementi centrali: l'artista, la sua arte e la sua persona, intesa nel doppio significato del personaggio pubblico che l'artista intende mettere in scena e dell'individuo con la sua verità, con i suoi tratti distintivi, fisiognomici e caratteriali. Il compito di creare un proprio volto che resterà per sempre può far vacillare l'artista più sicuro di sé. A volte le facce non sono giuste, non hanno l'aspetto che dovrebbero avere: Van Dick, autore di austeri ritratti di nobili e di reali, sembra un bambino biondo; Delacroix così appassionato, così romantico, ha due baffetti a spazzola sotto un naso un po' antipatico; Degas ha un'aria un po' imbambolata; Rembrandt, nella serie di autoritratti più formidabile della storia dell'arte, non riesce a decidersi nemmeno sul suo colore d'occhi o di capelli, ma ci rivela che l'identità individuale è mutevole, come sono mutevoli le alterne fortune della vita e i segni che lo scorrere del tempo lascia sul corpo.C'è differenza tra un selfie e un autoritratto? Questo è stato il punto di partenza di questo viaggio, a Parigi, insieme a Dominique Cardon, sociologo del Médialab dell'università di SciencesPo.Il documentario, scritto da Linda Tugnoli e prodotto da Mark in video in collaborazione con Rai Cultura, è stato girato in Italia e in Francia integrando in modo sperimentale tecniche di animazione con intelligenza artificiale alle tradizionali tecniche di ripresa e di grafica.Linda Tugnoli vive tra Roma – dove lavora come autrice e regista di documentari, soprattutto per la Rai – e la campagna sabina, dove abita in un casale con il marito, tre figli, un orto, una serra e svariati cani di grossa taglia che periodicamente devastano l'orto e la serra. Ha contratto anni fa quello che gli inglesi chiamano il bug del giardiniere: una spiccata tendenza a parlare troppo di piante e di fiori. La forma del ghiaccio è il terzo romanzo dedicato alle indagini del giardiniere Guido.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
TRAGEDIA SUI BINARI: Investita dal treno all'alba!Una mattina drammatica alla stazione di Marina di Cerveteri. Una donna muore investita da un treno, traffico ferroviario bloccato e pendolari nel caos. Scopri cosa è successo#cronaca #ultimenotizie #tragedia #marinadiceveteri #pendolari #treniitalia #roma #emergenza #railnews #notiziedoggi
Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi saremo insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervenite in diretta via WhatsApp al numero 335 1243 722 In questa prima parte con noi: Claudio Giorgini, vicepresidente del Corpo Italiano di San Lazzaro Vincenzo Bellelli, direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia Conducono Marina Tomarro e Stefania Ferretti A cura di Marina Tomarro e Stefania Ferretti Hanno collaborato i colleghi Gianmarco Murroni, Giancarlo La Vella Tecnici del suono Bruno Orti, Alberto Giovannetti, Patrizio Ciprari
Jean-Pierre Brun - Collège de FranceTechniques et économies de la Méditerranée antiqueAnnée 2023-2024Colloque - La production du vin à grande échelle pour les marchés extérieurs à l'époque romaine : Le vin de Vulci. Continuités et discontinuités de l'archaïsme à la république romaineIntervenant(s)Sara Rojo, Università di Pisa, Universidad Autónoma de MadridRésuméVulci est connue pour être, avec Cerveteri, l'une des principales cités étrusques impliquées dans le commerce du vin maritime. Sa production semble particulièrement intense sur sa frontière nord-ouest, reconnue dans la vallée de la rivière Albegna, aujourd'hui au sud de la Toscane. Dans cette contribution, nous essayons d'étudier la continuité ou non de cette production et les voies utilisées pour sa diffusion, en la comparant à d'autres produits vulcents et aux événements historiques qui jalonnent la vie de ce territoire.
In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il 3 Dicembre 2022, il Comune di Cerveteri ha organizzato un'intera giornata dove teoria e prassi hanno avuto un ruolo ugualmente importante. Nel corso della mattina è stato presentato un nuovo percorso inclusivo nella riserva "Macchia della Signora" a disposizione, insieme a quelli già inaugurati anche nella necropoli etrusca per le persone con disabilità motoria e sensoriale.Quello che vi proponiamo in questo podcast è invece uno stralcio del dibattito del pomeriggio dove l'assessore regionale Mauro Alessandri si è confrontato con la Sindaca Elena Gubetti, l'assessora alle politiche sociali del comune di Cerveteri Francesca Badini sull'importante ma complesso strumento dei PEBA, i piani di eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali. Una discussione, stimolata anche dalla nostra Radio, franca e aperta, che ha sottolineato le opportunità ma anche le criticità della concreta attuazione dei Peba.A concludere la giornata l'esplosiva esibizione dei Ladri di carrozzelle.Buon ascolto conil Sindaco di Cerveteri Elena Gubettil'Assessora alle politiche Sociali Francesca Badinil'Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Mauro Alessandrie del Disability Pride Network Valentina Perniciaro e Daniele Rendaconduce Daniele Lauri, regia di Martina Pasquali
Podróż rozpoczęliśmy w mieście papieży Anagni, skąd wyruszyliśmy do starożytnego Alatri.W Genzano di Roma poznaliśmy infioratę, czyli praktykę układania na ulicach miasta dywanów z płatków kwiatów. Zajrzeliśmy do klasztorów w Lacjum. Na naszej trasie znalazło się pełniące niegdyś funkcję stolicy apostolskiej Viterbo i Tivoli, dawna siedziba rzymskich cesarzy. Odkrywaliśmy słynne etruskie „Miasta Umarłych” w Tarquinii i Cerveteri. Byliśmy w Paestum, czyli greckiej Posejdonii, która stała się jednym z ważniejszych ośrodków Wielkiej Grecji.Jechaliśmy wzdłuż Boskiego Wybrzeża Amalfi, jedną z najbardziej malowniczych dróg samochodowych w Europie. Byliśmy też w sercu Apeninów – w Parku Narodowym Gran Sasso i w ruinach starożytnego Saepinum. Nie mogliśmy pominąć miasta Sulmona, miejsca narodzin Owidiusza i konfetti.Gościem Jerzego Jopa była Danuta Rasała
È la notte del 17 maggio del 2015. Marco Vannini, ventenne di Cerveteri, è in casa di Martina Ciontoli, la sua fidanzata. Con loro c'è tutta la famiglia di lei quando Marco viene improvvisamente ferito da un colpo di pistola. Dal momento dello sparo al suo arrivo al posto di primo soccorso passeranno 110 interminabili minuti, un ritardo che determinerà la sua morte.
El último máximo glaciar viene marcado - obviamente además de por el frío - por la eclosión del gran arte de las cavernas. Pero, ¿fueron estas representaciones patrimonio único del interior de las cuevas? ¿Se pueden encontrar en otros lugares? Arqueomanía se desplaza a los grandes santuarios magdalenienses del norte peninsular para mostrar algunos de los ejemplos de arte más significativos del paleolítico. Pero no sólo vamos a mostrar el arte. El modo de vida, el tipo de población, la cinegética y las migraciones forman parte de un capítulo que tiene reservadas grandes novedades. Algunas de ellas se encuentran en el Levante y el Sur peninsulares. Magdalenienses, es sólo el comienzo de una investigación que moverá los cimientos del conocimiento actual.Conocemos Roma, la gran Roma, por sus conquistas militares, por el derecho y por el arte. Hoy, nos acercaremos a su compleja realidad a través de la actividad comercial.Se les ha comparado con los íberos o los tartesios. La influencia de los griegos en ellos es notable y su legado en la formación de Roma, una evidencia irrebatible. Pero ¿qué sabemos de los etruscos? El MARQ de Alicante ha organizado una gran exposición sobre este pueblo de la península itálica con un gran despliegue. Partiendo desde la muestra, nos adentramos en el desconocido mundo de los etruscos. Fueron grandes productores de vino, delicados artistas y sostuvieron una sociedad en la que las mujeres se equipararon a los hombres. En este capítulo, nos desplazamos a algunos de los grandes yacimientos del mundo etrusco como Populonia, Tarquinia o Cerveteri.
Il Cratere di Eufronio è un bene culturale eccezionale: un vaso antico dalla storia travagliata, oggetto di traffico illecito a livello internazionale, riportato in Italia e oggi sicuro nel museo di Cerveteri, città da dove era stato rubato da uno scavo archeologico. Cosa rende speciale il Cratere di Eufronio? E perchè i beni culturali sono così appetibili? Con la spiegazione del caso Medici e delle caratteristiche del mercato illecito dei beni culturali raccontiamo una storia interessante e di una criminalità tutta particolare.
Federica Battafarano, assessore alle Politiche Culturali e Sportive del Comune di Cerveteri, ospite di Valerio Cesari, in collegamento telefonico, per presentare la quindicesima edizione dell'Etruria Eco Festival in programma fino al 31 agosto a Marina di Cerveteri. Podcast del 09 agosto 2021
Andare al mare? Una possibilità d'esistere troppo spesso negataOggi Radio 32 va al mare. E' bello andare al mare. Un modo per staccare dalla città su un bel bagnasciuga, o anche semplicemente per stare all'ombra, e respirare un pò di sali minerali, leggendo un bel libro sotto all'ombrellone. D'estate la spiaggia è l'unico modo per abbassare il volume di una quotidianità sempre più complessa vissuta nelle nostre città sempre più cementificate, alienate, vuote durante i mesi estivi. Andare al mare è un diritto? No, è ben di più. E' una possibilità d'esistere. Una possibilità che per essere realizzata ha bisogno di una moltitudine di diritti: mobilità, accessibilità, reddito, supporto, socialità, ecc. Una possibilità data per scontata dai più. Eppure ci sono milioni di persone per cui questa possibilità è un miraggio. Persone con disabilità spesso costrette all'isolamento urbano coatto.E per le persone che vivono un problema di salute, le possibilità d'esistere sono fondamentali. Fondamentali per mantenere quel briciolo di salute mentale necessaria ad affrontare le difficoltà e le contraddizioni del quotidiano.E nel caso dell'andare al mare, fa pure bene alla salute.Per questo non possiamo non ringraziare il Comune di Cerveteri e il lavoro che hanno svolto per aprire ‘Liberamente', la prima spiaggia accessibile pubblica del Lazio, a Campo di Mare.In un mondo ricco di inaccessibilità, non potevamo non promuovere questa iniziativa, questa piccola utopia realizzata, che dimostra che un mondo diverso è possibile.Oggi saremo lì. E faremo radio da lì con i nostri soci.Pubblica, accessibile, gratuita, organizzata e agevole. A Campo di Mare a Cerveteri, trasmettiamo da una spiaggia completamente attrezzata ad ospitare persone con disabilità motorie.Un progetto fortemente voluto dall'Amministrazione comunale del Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, che ha saputo sfruttare alla perfezione un bando regionale per il miglioramento dei servizi sui comuni costieri.La spiaggia è dotata di tutte le strutture necessarie per trascorrere una giornata al mare senza barriere: sedie job, passerelle, lettini, docce, spogliatoi e un servizio di assistenza in mare curato da personale socio-sanitario specializzato. Per usufruire della spiaggia, le persone interessate dovranno prenotarsi chiamando il numero 3517755284.Andiamo in onda dalle 16 e 30. In un lungo viaggio tra i tormentoni estivi del passato e del presente, tra risate, riflessioni e molti bagni, vi aspettiamo lì.
Il 27 giugno 2021 a Cerveteri si e'svolta la sesta edizione di "Natura senza barriere"la manifestazione, patrocinata dal Comune di Cerveteri ha avuto inizio alle ore 10:30 presso la Necropoli Etrusca "La Banditaccia.All'evento hanno preso parte diverse associazioni:- Disability Pride Network- FIAS - Federazione Italiana Associazione Sordi- Il Paese Che Vorrei- UICi - Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti- IPSELAB Radio32 L'intervista e'stata condotta da Alessandro Napoli.Hanno preso parte all'intervista>- Le Guide Turistiche specializzate in turismo accessibileValentina, Federica e Gea- Il Sindaco del Comune di Cerveteri: Alessio Pascucci- L'Assessora Federica Battafarano- Il Paese Che Vorrei con il suo rappresentante Daniele RendaI Brani che andranno in onda in questa puntata sono:- Jovanotti Nuova era- Bob Marley Redeption SongGli spot sono realizzati da Maria Luisa CapuanoMontaggio, regia e messa in onda a cura di Sonia Gioia
D'Herculanum, à Spina, en passant par Cerveteri, ces villes italiennes regorgent de secrets et d'histoires. Jean-Claude Bonnier agrégé d'histoire, ancien professeur de classes préparatoires littéraires, a réalisé des conférences sur l'Italie Antique pour Linea Diretta, ce centre culturel dont l'objectif est la promotion et la diffusion de la langue et de la culture italiennes. Des conférences que vous avez réalisé pour continuer de faire vivre l'association durant cette pandémie et c'est de ça que nous allons parler aujourd'hui.
«Finalmente giustizia è fatta». Lo hanno detto i genitori di Marco Vannini dopo la sentenza di condanna definitiva della Cassazione nei confronti della famiglia Ciontoli per l’omicidio del 21enne ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. «Sono contento che finalmente è stata fatta giustizia per Marco. Gli avevamo promesso un mazzo di fiori se fosse stata fatta giustizia e domani è la prima cosa che farò», ha aggiunto il padre di Vannini, Valerio. «In questi anni come comunità non ci siamo dati pace alla ricerca non del colpevole ma di una giustizia per una tragedia che ha segnato l'Italia intera, proprio per la maniera in cui si è consumata. Da uomo delle Istituzioni oggi per me questa sentenza conferma che la giustizia può e deve sempre trionfare. Resterà per sempre il dolore e la nostra vicinanza alla famiglia di Marco che in questi anni, con una dignità straordinaria hanno atteso con rispetto tutto l'iter giudiziario», ha commentato Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri.
Il barista, quando si può, è il primo ascoltatore attivo. Quello che una volta era il barbiere. I discorsi del barbiere, diventano discorsi da BAR... in effetti cos'è un BAR se non l'inizio della parola BARBIERE?
Nell'appello bis, la Corte d’Assise ha ora stabilito che il ventunenne di Cerveteri è stato ucciso dal padre della fidanzata con la complicità dell’intera famiglia, che ha volontariamente rallentato i soccorsi. Di seguito, dal minuto 10'53", ci prepariamo a dare il via a un insolito Giro d'Italia autunnale.Per altri approfondimenti:- Vannini: condanna a 14 anni per Antonio Ciontoli per omicidio volontario, 9 anni e 4 mesi a moglie e figli https://bit.ly/34hKDdy- "Mi fa male ti prego, basta": isolate le ultime parole di Vannini https://bit.ly/33mJz94- Giro d'Italia, la Sicilia è la Grande Partenza: da Monreale all'Etna https://bit.ly/2GsVLMa
Presentation by Salvatore Piro (ITABC - CNR) and Vincenzo Bellelli (ISMA CNR) as part of the workshop, Tracce dalla terra: progetti di prospezione geofisica in Italia centrale tirrenica.
Spanje en Italië, de twee landen in Europa die vanwege corona het diepst hebben ingegrepen in het leven van hun burgers, laten de teugels eindelijk ietsje vieren. In Spanje mag iedereen sinds dit weekend onder voorwaarden weer even naar buiten en Italië gaat vanaf vandaag wat van het slot. Hoe ziet dat sprankje hoop eruit? Correspondent Rop Zoutberg vertelt in podcast De Dag over de spanning en verdeeldheid die nu in Spanje voelbaar zijn. Het was voor de regering volgens hem makkelijker om de Spanjaarden in huis op te sluiten dan dat het nu is om het slot er weer af te halen. Mensen zijn angstig, zijn verdeeld over de maatregelen en hebben minder vertrouwen in de regering en in elkaar. In Italië heerst ook nog veel angst, vertelt Isaac van Aggelen, die samen met zijn Italiaanse vrouw en twee kinderen in Cerveteri woont, even ten noordwesten van Rome. Ook in Italië zijn er nog veel regels en hoopt iedereen dat de herwonnen vrijheid tot excessen leidt. Isaac zelf heeft vandaag in ieder geval een topdag: hij heeft voor het eerst weer kunnen hardlopen en wordt hopelijk vanavond door zijn schoonmoeder getrakteerd op gamba's.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6068CON IL CORONAVIRUS LA LIBERTA' E' IN PERICOLO di Paolo GulisanoNelle narrazioni che circolano sui media e sui social, la strategia con cui l'Italia sta affrontando l'epidemia di SARS Covid-19 è la migliore possibile, un modello ovviamente invidiato e ammirato come tutto il resto del Made in Italy. Evidentemente si tratta di una delle forme di training autogeno messe in atto nel Paese, dai flash mob sui balconi ai video con canti patriottici che inondano whatsapp.Un bagno di sano realismo viene invece da un articolo apparso ieri sul New York Times, a firma di Jason Horowitz, esperto di affari italiani. L'analisi di Horowitz è lucida e impietosa. L'Italia ha commesso una serie di terribili errori strategici nella modalità di affrontare l'epidemia. L'Italia è il Paese in Europa dove l'epidemia si è di gran lunga più diffusa, e questo dovrebbe fare riflettere. Dove il numero di morti ha addirittura superato quello della Cina, che ha un numero di abitanti 25 volte superiore. E' evidente che qualcosa non ha funzionato.Per certi versi si potrebbe dire che l'Italia sta diventando sì un modello per gli altri Paesi, ma come esempio di come non si debba procedere. In primo luogo, come avevamo fatto già notare un mese fa, al deflagrare dell'epidemia, l'Italia è arrivata impreparata al conflitto, come spesso è accaduto nella sua storia. Molto è stato detto ma molto resterebbe ancora da dire sulla insufficienza di posti letto, in particolare di terapia intensiva, sugli esigui organici medici ed infermieristici, persino sulla scarsità di approvvigionamenti di materiale di prevenzione. Insomma, in termini bellici, è come se il Governo avesse mandato allo sbaraglio i suoi soldati e ufficiali, come quando nella Prima Guerra Mondiale i generali mandavano i reparti al massacro fuori dalle trincee. [...]MANCATI CONTROLLI E SUCCESSIVA MILITARIZZAZIONE DEL PAESEIl tutto è stato poi ulteriormente complicato e peggiorato dalle scelte del Governo Conte. Horowitz punta il dito sull'attendismo, sulle incertezze di azione, sulla scarsa comprensione del fenomeno, sui mancati controlli sui rientri dalla Cina, motivati dall'intento di non apparire razzisti, di non fare regali alle forze politiche di opposizione.Se l'esperienza italiana ha qualcosa da insegnare, fa notare Horowitz, è che le misure per isolare le aree colpite e per limitare gli spostamenti della popolazione devono essere adottate immediatamente, messe in atto con assoluta chiarezza e fatte rispettare rigorosamente. In Italia non è avvenuto. Si è guardato sì al modello draconiano cinese, che ha funzionato (se ha funzionato) perché applicato da una delle più terribili dittature del pianeta, ma lo si è applicato in modo confuso e rabberciato. Lo si è applicato in mezzo alle contraddizioni che venivano dai leader stessi del principale partito di Governo, con la ormai tristemente celebre gita-aperitivo a Milano di Zingaretti mentre i contagi da Covid avevano già raggiunto i 400 casi e i decessi superavano la decina.Intanto il virus si era da tempo diffuso, silenziosamente, a causa della mancanza di controlli sugli arrivi dalla Cina. Ormai sappiamo che ben prima del celebre caso uno di Codogno il virus era già attivo da settimane in Italia, trasmesso da persone asintomatiche e spesso scambiato per un'influenza stagionale. Si è diffuso in Lombardia, la regione italiana con le più forti relazioni commerciali con la Cina.CHIUDERE LA BOCCA ALL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀNei suoi tentativi di interrompere il contagio, adottati uno per volta, isolando prima le città, poi le regioni, quindi chiudendo il Paese in un blocco intenzionalmente permeabile l'Italia si è sempre trovata un passo indietro rispetto alla traiettoria letale del virus. Ora ci troviamo con dei provvedimenti restrittivi che sono pari se non superiori a quelli della Cina, mentre la curva epidemica continua inesorabilmente a salire. [...]La tragedia che l'Italia sta vivendo rappresenta un monito per gli altri Paesi europei e per gli Stati Uniti, dove il virus sta arrivando con la stessa velocità.Molti Paesi hanno già attuato campagne di informazione e di sensibilizzazione della popolazione, hanno provveduto ad approvvigionarsi di materiali di protezione, stanno potenziando gli ospedali, stanno cercando di attuare misure di contenimento del contagio senza ricorre ad eccessive limitazioni delle libertà.Compresa la libertà di pensare e di ragionare: l'ultima pensata di Conte sarebbe infatti quella di chiudere la bocca all'Istituto Superiore di Sanità, colpevole agli occhi del Premier di avere sottolineato che una percentuale molto significativa delle vittime andrebbe classificata come "morti con Covid" e non morti per Covid. Una distinzione epidemiologicamente importante, perché ci dice che per molte di queste persone l'infezione virale è stata una sorta di colpo di grazia in una situazione clinica già compromessa da altre patologie.Conte non vuole questo tipo di comunicazione, perché oggi è funzionale alla sua strategia che la gente abbia il terrore della malattia, per non uscire da casa, che è la sua unica arma attualmente a disposizione per la prevenzione di nuovi casi.Nota di BastaBugie: Stefano Fontana nell'articolo seguente dal titolo "Senza la libertà non c'è neanche tutela della vita" fa notare che nei commenti dei politici e degli opinionisti così come nelle reazioni della gente, c'è la percezione che quella contro il coronavirus sia una guerra che giustifica la sospensione delle libertà. È un vecchio dibattito che ha visto impegnati molti filosofi, ma la realtà ci dice che quando il potere toglie la libertà non garantisce nemmeno la sicurezza e la vita.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 20 marzo 2020:Ormai è sulle bocche di tutti: "siamo in guerra!". Si vive quella del coronavirus come la situazione di eccezione di cui si sono occupati i principali teorici della politica, primo fra tutti Carl Schmitt. Secondo lui la sovranità politica consiste nel decidere del caso di eccezione, come nel caso di una guerra dove l'opposizione amico/nemico raggiunge il suo proprio livello politico. L'eccezione si configura tale quando, data la sua urgenza, per fronteggiarla bisogna azzerare tutte le norme, le prassi e le garanzie. Quando vengono meno la norma e il diritto, allora il potere manifesta pienamente se stesso: decide al di fuori del diritto ma la sua decisione ha valore giuridico. Di più: per Schmitt il potere non consiste solo nel decidere davanti allo stato di eccezione, ma anche nel decidere quando ci sia uno stato di eccezione. Senza un potere così inteso, la società viene travolta dalla guerra civile che, secondo Schmitt, è il male peggiore di ogni male.Non so se Schmitt sarebbe d'accordo a considerare la pandemia in corso come situazione di eccezione paragonabile alla guerra. La gente che dice "siamo in guerra!" la pensa però così, pur non essendo Carl Schmitt. Vengono sospese le norme e le libertà personali in molti ambiti, crescono i poteri esecutivi su quelli legislativi, aumentano i Decreti del Presidente del Consiglio, il Parlamento è in quarantena, spesso la Costituzione non viene rispettata, si attuano soprusi senza nessuna protesta come nel caso della sospensione della messa a Cerveteri, si invita a non usare i contanti per motivi sanitari e intanto si controlla l'uso del denaro.La percezione della gente è di una situazione di eccezione, un caso estremo con il relativo scontro tra sicurezza e libertà. La vecchia dicotomia di Thomas Hobbes torna di attualità, con la sua sottostante visione pessimistica dell'uomo: l'umanità prova paura davanti a se stessa e solo il potere come decisione la può salvare.Ernst Jünger, nel suo Trattato del ribelle, metteva in luce il pericolo di una organizzazione capillare della sanità da parte del sistema politico, al quale contrapponeva il valore della libertà: "Le fabbriche della salute, con medici assunti e mal retribuiti, le cui cure sono assoggettate al controllo burocratico, sono sospette: da un giorno all'altro - e non soltanto in caso di guerra - potrebbero assumere un volto inquietante". Ipotizzando l'estensione del potere oltre la sanità, "non è impossibile che proprio da tali schedari ordinati in modo esemplare - egli diceva - escano i documenti che serviranno a internarci, a castrarci o a liquidarci".Il caso di eccezione chiama in causa la decisione del potere come ultima istanza, ma essendo che al potere spetta anche decidere quando si verifica il caso di eccezione, questo potrà essere individuato domani in un'altra emergenza e domani l'altro in un'altra ancora. Alla fine, per dirla ancora con Jünger, "nessuno di noi può sapere oggi se per caso domani mattina non si troverà a far parte di un gruppo dichiarato illegale". Se Jünger teme il sovranismo davanti alla situazione di eccezione, altri sottolineano le difficoltà della democrazia parlamentare a far fronte alle emergenze. Per Donoso Cortes quella borghese è una "classe che discute" (clase discutidora), che ritiene che la società umana sia un grande club, che la verità nasca da sola attraverso la votazione e che, alla richiesta di scegliere tra Cristo e Barabba, risponderebbe istituendo una commissione per esaminare la faccenda. Contro il decisionismo del potere di Schmitt, la democrazia liberale è attendista e irrisoluta: incapace di fronteggiare l'eccezione.Queste reminiscenze libresche - fatti i debiti aggiornamenti - ci aiutano a capire i valori in gioco oggi in tempo di coronavirus: siamo disposti a rinunciare alla libertà per avere la sicurezza? Vogliamo sottometterci ad un dispotismo decisionista per avere salva la vita?La sospensione della libertà per la decisione di un potere sovrano davanti ad una situazione di eccezione non è accettabile: chi infatti può dire quando si sia veramente in questa situazione?
Dr. Marie Cabaud Meaney, Buchautorin, Marina di Cerveteri bei Rom, Italien
Ref.: Dr. Marie Cabaud Meaney, Buchautorin, Marina di Cerveteri bei Rom, Italien
Puntata numero 22 che dedichiamo agli Ex del mondo del pallone. Cosa accade a calciatori e allenatori una volta terminata la carriera? Lo racconta un libro di Matteo Cruccu, nostro ospite al pari di Marco Ballotta e del mago Osvaldo Bagnoli. A proposito di fenomeni: esce nelle sale Barca Dreams. film sulla leggendaria squadra catalana, e noi ne parliamo con la voce narrante Pierluigi Pardo. E poi il surf con un campione del mondo: Leonardo Fioravanti da Cerveteri. Non mancano lo sport e la lotta alla mafia con Lucilla Andreucci, una nuova tappa per Federico Mastrolilli e la penultima puntata della Palla Salata
Puntata numero 22 che dedichiamo agli Ex del mondo del pallone. Cosa accade a calciatori e allenatori una volta terminata la carriera? Lo racconta un libro di Matteo Cruccu, nostro ospite al pari di Marco Ballotta e del mago Osvaldo Bagnoli. A proposito di fenomeni: esce nelle sale Barca Dreams. film sulla leggendaria squadra catalana, e noi ne parliamo con la voce narrante Pierluigi Pardo. E poi il surf con un campione del mondo: Leonardo Fioravanti da Cerveteri. Non mancano lo sport e la lotta alla mafia con Lucilla Andreucci, una nuova tappa per Federico Mastrolilli e la penultima puntata della Palla Salata
Dr. Marie Cabaud Meaney, Buchautorin, Marina di Cerveteri bei Rom, Italien
A Cerveteri nel finesettimana si mettono in comune le buone pratiche. Perché non portare in Italia il regista meno famoso al mondo che ha realizzato il film più lungo della storia? se 720 ore vi sembran poche...
Dr. Marie Cabaud Meaney, Buchautorin, Marina di Cerveteri bei Rom, Italien
George Frideric HANDEL 1685-1759Our version ofAllemande in Am (HWV 478)George Frideric HANDEL 1685-1759© 2012 Shiloh Worship Music COPY FREELY;This Recording is copyrighted to prevent misuse, however,permission is granted for non-commercial copying-Radio play permitted. Www.ShilohWorshipMusic.com Georg Friedrich Händel (1685-1759)George Frideric Handel(from Wikipedia) George Frideric Handel, born in the same year as Johann Sebastian Bach and Domenico Scarlatti. By Thomas Hudson (1749)George Frideric Handel SignatureGeorge Frideric Handel (German: Georg Friedrich Händel; pronounced [ˈhɛndəl]) (23 February 1685 – 14 April 1759) was a German-British Baroque composer, famous for his operas, oratorios, anthems and organ concertos. Handel was born in 1685, in a family indifferent to music. He received critical musical training in Halle, Hamburg and Italy before settling in London (1712) and becoming a naturalised British subject in 1727.[1] By then he was strongly influenced by the great composers of the Italian Baroque and the middle-German polyphonic choral tradition.Within fifteen years, Handel, a dramatic genius, started three commercial opera companies to supply the English nobility with Italian opera, but the public came to hear the vocal bravura of the soloists rather than the music. In 1737 he had a physical breakdown, changed direction creatively and addressed the middle class. As Alexander's Feast (1736) was well received, Handel made a transition to English choral works. After his success with Messiah (1742) he never performed an Italian opera again. Handel was only partly successful with his performances of English Oratorio on mythical and biblical themes, but when he arranged a performance of Messiah to benefit the Foundling Hospital (1750) the critique ended. The pathos of Handel's oratorios is an ethical one. They are hallowed not by liturgical dignity but by the moral ideals of humanity.[2] Almost blind, and having lived in England for almost fifty years, he died a respected and rich man.Handel is regarded as one of the greatest composers of all time, with works such as Water Music, Music for the Royal Fireworks and Messiah remaining popular. Handel composed more than forty operas in over thirty years, and since the late 1960s, with the revival of baroque music and original instrumentation, interest in Handel's operas has grown. His operas contain remarkable human characterisation—especially for a composer not known for his love affairs.Early yearsHandel's baptismal registration (Marienbibliothek in Halle)Handel was born in 1685 in Halle, Duchy of Magdeburg, to Georg Händel and Dorothea Taust.[3] His father, 63 when his son was born, was an eminent barber-surgeon who served to the court of Saxe-Weissenfels and the Margraviate of Brandenburg.[4] According to Handel's first biographer, John Mainwaring, he "had discovered such a strong propensity to Music, that his father who always intended him for the study of the Civil Law, had reason to be alarmed. He strictly forbade him to meddle with any musical instrument but Handel found means to get a little clavichord privately convey'd to a room at the top of the house. To this room he constantly stole when the family was asleep".[5] At an early age Handel became a skillful performer on the harpsichord and pipe organ.[6]Händel-Haus (2009) – birthplace of George Frideric HandelEntrance of Teatro del Cocomero in FlorenceHandel and his father travelled to Weissenfels to visit either Handel's half-brother, Carl, or nephew, Georg Christian,[7] who was serving as valet to Duke Johann Adolf I.[8] Handel and the duke convinced his father to allow him to take lessons in musical composition and keyboard technique from Friedrich Wilhelm Zachow, the organist of the Lutheran Marienkirche. He learned about harmony and contemporary styles, analysed sheet music scores, learned to work fugue subjects, and to copy music. In 1698 Handel played for Frederick I of Prussia and met Giovanni Battista Bononcini in Berlin.From Halle to ItalyThe Hamburg Opera am Gänsemarkt in 1726In 1702, following his father's wishes, Handel started studying law under Christian Thomasius at the University of Halle;[9] and also earned an appointment for one year as the organist in the former cathedral, by then an evangelical reformed church. Handel seems to have been unsatisfied and in 1703, he accepted a position as violinist and harpsichordist in the orchestra of the Hamburg Oper am Gänsemarkt.[10] There he met the composers Johann Mattheson, Christoph Graupner and Reinhard Keiser. His first two operas, Almira and Nero, were produced in 1705.[11] He produced two other operas, Daphne and Florindo, in 1708. It is unclear whether Handel directed these performances.According to Mainwaring, in 1706 Handel travelled to Italy at the invitation of Ferdinando de' Medici, but Mainwaring must have been confused. It was Gian Gastone de' Medici, whom Handel had met in 1703–1704 in Hamburg.[12] Ferdinando tried to make Florence Italy's musical capital, attracting the leading talents of his day. He had a keen interest in opera. In Italy Handel met librettist Antonio Salvi, with whom he later collaborated. Handel left for Rome and, since opera was (temporarily) banned in the Papal States, composed sacred music for the Roman clergy. His famous Dixit Dominus (1707) is from this era. He also composed cantatas in pastoral style for musical gatherings in the palaces of cardinals Pietro Ottoboni, Benedetto Pamphili and Carlo Colonna. Two oratorios, La Resurrezione and Il Trionfo del Tempo, were produced in a private setting for Ruspoli and Ottoboni in 1709 and 1710, respectively. Rodrigo, his first all-Italian opera, was produced in the Cocomero theatre in Florence in 1707.[13] Agrippina was first produced in 1709 at Teatro San Giovanni Grisostomo, the prettiest theatre at Venice, owned by the Grimanis. The opera, with a libretto by cardinal Vincenzo Grimani, and according to Mainwaring it ran for 27 nights successively. The audience, thunderstruck with the grandeur and sublimity of his style,[14] applauded for Il caro Sassone.Move to LondonGeorge Frideric Handel (left) and King George I on the River Thames, 17 July 1717, by Edouard Jean Conrad Hamman (1819–88).In 1710, Handel became Kapellmeister to German prince George, Elector of Hanover, who in 1714 would become King George I of Great Britain.[15] He visited Anna Maria Luisa de' Medici and her husband in Düsseldorf on his way to London in 1710. With his opera Rinaldo, based on La Gerusalemme Liberata by the Italian poet Torquato Tasso, Handel enjoyed great success, although it was composed quickly, with many borrowings from his older Italian works.[16] This work contains one of Handel's favourite arias, Cara sposa, amante cara, and the famous Lascia ch'io pianga.In 1712, Handel decided to settle permanently in England. He received a yearly income of £200 from Queen Anne after composing for her the Utrecht Te Deum and Jubilate, first performed in 1713.[17][18]One of his most important patrons was the young and wealthy Richard Boyle, 3rd Earl of Burlington.[19] For him Handel wrote Amadigi di Gaula, a magical opera, about a damsel in distress, based on the tragedy by Antoine Houdar de la Motte.The conception of an opera as a coherent structure was slow to capture Handel's imagination[20] and he renounced it for five years. In July 1717 Handel's Water Music was performed more than three times on the Thames for the King and his guests. It is said the compositions spurred reconciliation between the King and Handel.[21]Cannons (1717–18)Main article: Handel at CannonsThe Chandos portrait. The 1st Duke of Chandos was an important patron for Handel.In 1717 Handel became house composer at Cannons in Middlesex, where he laid the cornerstone for his future choral compositions in the twelve Chandos Anthems.[22] Romain Rolland stated that these anthems were as important for his oratorios as the cantatas were for his operas.[23] Another work he wrote for the Duke of Chandos, the owner of Cannons, was Acis and Galatea: during Handel's lifetime it was his most performed work. Winton Dean wrote, "the music catches breath and disturbs the memory".[24]In 1719 the Duke of Chandos became one of the main subscribers to Handel's new opera company, the Royal Academy of Music, but his patronage of music declined after he lost money in the South Sea bubble, which burst in 1720 in one of history's greatest financial cataclysms. Handel himself invested in South Sea stock in 1716, when prices were low[25] and sold before 1720.[26]Royal Academy of Music (1719–34)Main article: Royal Academy of Music (company)Handel House at 25 Brook Street, Mayfair, LondonIn May 1719 Lord Chamberlain Thomas Holles, the Duke of Newcastle ordered Handel to look for new singers.[27] Handel travelled to Dresden to attend the newly built opera. He saw Teofane by Antonio Lotti, and engaged the cast for the Royal Academy of Music, founded by a group of aristocrats to assure themselves a constant supply of baroque opera or opera seria. Handel may have invited John Smith, his fellow student in Halle, and his son Johann Christoph Schmidt, to become his secretary and amanuensis.[28] By 1723 he had moved into a Georgian house at 25 Brook Street, which he rented for the rest of his life.[29] This house, where he rehearsed, copied music and sold tickets, is now the Handel House Museum.[30] During twelve months between 1724 and 1725, Handel wrote three outstanding and successful operas, Giulio Cesare, Tamerlano and Rodelinda. Handel's operas are filled with da capo arias, such as Svegliatevi nel core. After composing Silete venti, he concentrated on opera and stopped writing cantatas. Scipio, from which the regimental slow march of the British Grenadier Guards is derived,[31] was performed as a stopgap, waiting for the arrival of Faustina Bordoni.In 1727 Handel was commissioned to write four anthems for the coronation ceremony of King George II. One of these, Zadok the Priest, has been played at every British coronation ceremony since.[32] In 1728 John Gay's The Beggar's Opera premiered at Lincoln's Inn Fields Theatre and ran for 62 consecutive performances, the longest run in theatre history up to that time.[citation needed] After nine years Handel's contract was ended but he soon started a new company.The Queen's Theatre at the Haymarket (now Her Majesty's Theatre), established in 1705 by architect and playwright John Vanbrugh, quickly became an opera house.[33] Between 1711 and 1739, more than 25 of Handel's operas premièred there.[34] In 1729 Handel became joint manager of the Theatre with John James Heidegger.A musical portrait of Frederick, Prince of Wales and his sisters by Philip Mercier, dated 1733, using Kew Palace as its plein-air backdropThe Queen's Theatre in the Haymarket in London by William CaponHandel travelled to Italy to engage seven new singers. He composed seven more operas, but the public came to hear the singers rather than the music.[35] After two commercially successful English oratorios Esther and Deborah, he was able to invest again in the South Sea Company. Handel reworked his Acis and Galatea which then became his most successful work ever. Handel failed to compete with the Opera of the Nobility, who engaged musicians such as Johann Adolf Hasse, Nicolo Porpora and the famous castrato Farinelli. The strong support by Frederick, Prince of Wales caused conflicts in the royal family. In March 1734 Handel directed a wedding anthem This is the day which the Lord hath made, and a serenata Parnasso in Festa for Anne of Hanover.[36]Opera at Covent Garden (1734–41)In 1733 the Earl of Essex received a letter with the following sentence: "Handel became so arbitrary a prince, that the Town murmurs". The board of chief investors expected Handel to retire when his contract ended, but Handel immediately looked for another theatre. In cooperation with John Rich he started his third company at Covent Garden Theatre. Rich was renowned for his spectacular productions. He suggested Handel use his small chorus and introduce the dancing of Marie Sallé, for whom Handel composed Terpsichore. In 1735 he introduced organ concertos between the acts. For the first time Handel allowed Gioacchino Conti, who had no time to learn his part, to substitute arias.[37] Financially, Ariodante was a failure, although he introduced ballet suites at the end of each act.[38] Alcina, his last opera with a magic content, and Alexander's Feast or the Power of Music based on John Dryden's Alexander's Feast starred Anna Maria Strada del Pò and John Beard.In April 1737, at age 52, Handel apparently suffered a stroke which disabled the use of four fingers on his right hand, preventing him from performing.[39] In summer the disorder seemed at times to affect his understanding. Nobody expected that Handel would ever be able to perform again. But whether the affliction was rheumatism, a stroke or a nervous breakdown, he recovered remarkably quickly .[40] To aid his recovery, Handel had travelled to Aachen, a spa in Germany. During six weeks he took long hot baths, and ended up playing the organ for a surprised audience.[41]Deidamia, his last and only baroque opera without an accompagnato, was performed three times in 1741. Handel gave up the opera business, while he enjoyed more success with his English oratorios.[citation needed]OratorioFurther information: List of Handel's OratoriosHandel by Philip MercierIl Trionfo del Tempo e del Disinganno, an allegory, Handel's first oratorio[42] was composed in Italy in 1707, followed by La Resurrezione in 1708 which uses material from the Bible. The circumstances of Esther and its first performance, possibly in 1718, are obscure.[43] Another 12 years had passed when an act of piracy caused him to take up Esther once again.[44] Three earlier performances aroused such interest that they naturally prompted the idea of introducing it to a larger public. Next came Deborah, strongly coloured by the Anthems[45] and Athaliah, his first English Oratorio.[46] In these three oratorios Handel laid foundation for the traditional use of the chorus which marks his later oratorios.[47] Handel became sure of himself, broader in his presentation, and more diverse in his composition.[48]It is evident how much he learnt from Arcangelo Corelli about writing for instruments, and from Alessandro Scarlatti about writing for the solo voice; but there is no single composer who taught him how to write for chorus.[49] Handel tended more and more to replace Italian soloists by English ones. The most significant reason for this change was the dwindling financial returns from his operas.[50] Thus a tradition was created for oratorios which was to govern their future performance. The performances were given without costumes and action; the performers appeared in a black suit.[51]Caricature of Handel by Joseph Goupy (1754)In 1736 Handel produced Alexander's Feast. John Beard appeared for the first time as one of Handel's principal singers and became Handel's permanent tenor soloist for the rest of Handel's life.[52] The piece was a great success and it encouraged Handel to make the transition from writing Italian operas to English choral works. In Saul, Handel was collaborating with Charles Jennens and experimenting with three trombones, a carillon and extra-large military kettledrums (from the Tower of London), to be sure "...it will be most excessive noisy".[53] Saul and Israel in Egypt both from 1739 head the list of great, mature oratorios, in which the da capo and dal segno aria became the exception and not the rule.[54] Israel in Egypt consists of little else but choruses, borrowing from the Funeral Anthem for Queen Caroline. In his next works Handel changed his course. In these works he laid greater stress on the effects of orchestra and soloists; the chorus retired into the background.[55] L'Allegro, il Penseroso ed il Moderato has a rather diverting character; the work is light and fresh.During the summer of 1741, the 3rd Duke of Devonshire invited Handel to Dublin to give concerts for the benefit of local hospitals.[56] His Messiah was first performed at the New Music Hall in Fishamble Street, on 13 April 1742, with 26 boys and five men from the combined choirs of St Patrick's and Christ Church cathedrals participating.[57] Handel secured a balance between soloists and chorus which he never surpassed.The use of English soloists reached its height at the first performance of Samson. The work is highly theatrical. The role of the chorus became increasingly import in his later oratorios. Jephtha was first performed on 26 February 1752; even though it was his last oratorio, it was no less a masterpiece than his earlier works.[58]Later yearsGeorge Frideric Handel in 1733, by Balthasar Denner (1685–1749)In 1749 Handel composed Music for the Royal Fireworks; 12,000 people attended the first performance.[59] In 1750 he arranged a performance of Messiah to benefit the Foundling Hospital. The performance was considered a great success and was followed by annual concerts that continued throughout his life. In recognition of his patronage, Handel was made a governor of the Hospital the day after his initial concert. He bequeathed a copy of Messiah to the institution upon his death.[60] His involvement with the Foundling Hospital is today commemorated with a permanent exhibition in London's Foundling Museum, which also holds the Gerald Coke Handel Collection. In addition to the Foundling Hospital, Handel also gave to a charity that assisted impoverished musicians and their families.In August 1750, on a journey back from Germany to London, Handel was seriously injured in a carriage accident between The Hague and Haarlem in the Netherlands.[61] In 1751 one eye started to fail. The cause was a cataract which was operated on by the great charlatan Chevalier Taylor. This led to uveitis and subsequent loss of vision. He died eight years later in 1759 at home in Brook Street, at age 74. The last performance he attended was of Messiah. Handel was buried in Westminster Abbey.[62] More than three thousand mourners attended his funeral, which was given full state honours.Handel never married, and kept his personal life private. His initial will bequeathed the bulk of his estate to his niece Johanna. However four codicils distributed much of his estate to other relations, servants, friends and charities.[63]Handel owned an art collection that was auctioned posthumously in 1760.[64] The auction catalogue listed approximately seventy paintings and ten prints (other paintings were bequeathed).[64]WorksSenesino, the famous castrato from SienaMain articles: List of compositions by George Frideric Handel and List of operas by Handel.Handel's compositions include 42 operas, 29 oratorios, more than 120 cantatas, trios and duets, numerous arias, chamber music, a large number of ecumenical pieces, odes and serenatas, and 16 organ concerti. His most famous work, the oratorio Messiah with its "Hallelujah" chorus, is among the most popular works in choral music and has become the centrepiece of the Christmas season. Among the works with opus numbers published and popularised in his lifetime are the Organ Concertos Op.4 and Op.7, together with the Opus 3 and Opus 6 concerti grossi; the latter incorporate an earlier organ concerto The Cuckoo and the Nightingale in which birdsong is imitated in the upper registers of the organ. Also notable are his sixteen keyboard suites, especially The Harmonious Blacksmith.Handel introduced previously uncommon musical instruments in his works: the viola d'amore and violetta marina (Orlando), the lute (Ode for St. Cecilia's Day), three trombones (Saul), clarinets or small high cornetts (Tamerlano), theorbo, horn (Water Music), lyrichord, double bassoon, viola da gamba, bell chimes, positive organ, and harp (Giulio Cesare, Alexander's Feast).[65]Handel's works have been catalogued in the Händel-Werke-Verzeichnis and are commonly referred to by an HWV number. For example, Messiah is catalogued as HWV 56.LegacyA Masquerade at the King's Theatre, Haymarket (c. 1724)Handel's works were collected and preserved by two men in particular: Sir Samuel Hellier, a country squire whose musical acquisitions form the nucleus of the Shaw-Hellier Collection,[66] and abolitionist Granville Sharp. The catalogue accompanying the National Portrait Gallery exhibition marking the tercentenary of the composer's birth calls them two men of the late eighteenth century "who have left us solid evidence of the means by which they indulged their enthusiasm".[67]After his death, Handel's Italian operas fell into obscurity, except for selections such as the aria from Serse, "Ombra mai fù". The oratorios continued to be performed but not long after Handel's death they were thought to need some modernisation, and Mozart orchestrated a German version of Messiah and other works. Throughout the 19th century and first half of the 20th century, particularly in the Anglophone countries, his reputation rested primarily on his English oratorios, which were customarily performed by enormous choruses of amateur singers on solemn occasions.Since the Early Music Revival many of the forty-two operas he wrote have been performed in opera houses and concert halls.Handel's music was studied by composers such as Haydn, Mozart and BeethovenRecent decades have revived his secular cantatas and what one might call 'secular oratorios' or 'concert operas'. Of the former, Ode for St. Cecilia's Day (1739) (set to texts by John Dryden) and Ode for the Birthday of Queen Anne (1713) are noteworthy. For his secular oratorios, Handel turned to classical mythology for subjects, producing such works as Acis and Galatea (1719), Hercules (1745) and Semele (1744). These works have a close kinship with the sacred oratorios, particularly in the vocal writing for the English-language texts. They also share the lyrical and dramatic qualities of Handel's Italian operas. As such, they are sometimes performed onstage by small chamber ensembles. With the rediscovery of his theatrical works, Handel, in addition to his renown as instrumentalist, orchestral writer, and melodist, is now perceived as being one of opera's great musical dramatists.A carved marble statue of Handel, created for the Vauxhall Gardens in 1738 by Louis-François Roubiliac, and now preserved in the Victoria & Albert Museum.Handel's work was edited by Samuel Arnold (40 vols., London, 1787–1797), and by Friedrich Chrysander, for the German Händel-Gesellschaft (105 vols., Leipzig, 1858–1902).Handel adopted the spelling "George Frideric Handel" on his naturalisation as a British subject, and this spelling is generally used in English-speaking countries. The original form of his name, Georg Friedrich Händel, is generally used in Germany and elsewhere, but he is known as "Haendel" in France. Another composer with a similar name, Handl or Händl, was an Austrian from Carniola and is more commonly known as Jacobus Gallus.Musician's musicianHandel has generally been accorded high esteem by fellow composers, both in his own time and since.[68] Bach attempted, unsuccessfully, to meet with Handel while he was visiting Halle.[69] Mozart is reputed to have said of him, "Handel understands affect better than any of us. When he chooses, he strikes like a thunder bolt."[70] To Beethoven he was "the master of us all... the greatest composer that ever lived. I would uncover my head and kneel before his tomb".[70] Beethoven emphasised above all the simplicity and popular appeal of Handel's music when he said, "Go to him to learn how to achieve great effects, by such simple means".HomagesHandel Commemoration in Westminster Abbey, 1784After Handel's death, many composers wrote works based on or inspired by his music. The first movement from Louis Spohr's Symphony No. 6, Op. 116, "The Age of Bach and Handel", resembles two melodies from Handel's Messiah. In 1797 Ludwig van Beethoven published the 12 Variations in G major on ‘See the conqu’ring hero comes’ from Judas Maccabaeus by Handel, for cello and piano. Guitar virtuoso Mauro Giuliani composed his Variations on a Theme by Handel, Op. 107 for guitar, based on Handel's Suite No. 5 in E major, HWV 430, for harpsichord. In 1861, using a theme from the second of Handel's harpsichord suites, Johannes Brahms wrote the Variations and Fugue on a Theme by Handel, Op. 24, one of his most successful works (praised by Richard Wagner). Several works by the French composer Félix-Alexandre Guilmant use Handel's themes, for example his March on a Theme by Handel uses a theme from Messiah. French composer and flautist Philippe Gaubert wrote his Petite marche for flute and piano based on the fourth movement of Handel's Trio Sonata, Op. 5, No. 2, HWV 397. Argentine composer Luis Gianneo composed his Variations on a Theme by Handel for piano. In 1911, Australian-born composer and pianist Percy Grainger based one of his most famous works on the final movement of Handel's Suite No. 5 in E major (just like Giuliani). He first wrote some variations on the theme, which he titled Variations on Handel's ‘The Harmonious Blacksmith’ . Then he used the first sixteen bars of his set of variations to create Handel in the Strand, one of his most beloved pieces, of which he made several versions (for example, the piano solo version from 1930). Arnold Schoenberg's Concerto for String Quartet and Orchestra in B flat major (1933) was composed after Handel's Concerto Grosso, Op. 6/7.VenerationHandel is honored together with Johann Sebastian Bach and Henry Purcell with a feast day on the liturgical calendar of the Episcopal Church (USA) on 28 July.He is commemorated as a musician in the Calendar of Saints of the Lutheran Church on 28 July, with Johann Sebastian Bach and Heinrich Schütz.He is commemorated as a musician along with Johann Sebastian Bach on 28 July by The Order of Saint Luke in their calendar of saints prepared for the use of The United Methodist Church.EditionsBetween 1787 and 1797 Samuel Arnold compiled a 180-volume collection of Handel's works—however it was far from complete.[72] Also incomplete was the collection produced between 1843 and 1858 by the English Handel Society (found by Sir George Macfarren).[73]The 105-volume Händel-Gesellschaft edition was published in the mid 19th century and was mainly edited by Friedrich Chrysander (often working alone in his home). For modern performance, the realisation of the basso continuo reflects 19th century practice. Vocal scores drawn from the edition were published by Novello in London, but some scores, such as the vocal score to Samson are incomplete.The still-incomplete Hallische Händel-Ausgabe started to appear in 1956 (named for Halle in Saxony-Anhalt Eastern Germany, not the Netherlands). It did not start as a critical edition, but after heavy criticism of the first volumes, which were performing editions without a critical apparatus (for example, the opera Serse was published with the title character recast as a tenor reflecting pre-war German practice), it repositioned itself as a critical edition. Influenced in part by cold-war realities, editorial work was inconsistent: misprints are found in abundance and editors failed to consult important sources. In 1985 a committee was formed to establish better standards for the edition.From Wikipedia, the free encyclopedia