Podcasts about asburgo

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Te lo spiega Studenti.it
Carlo V d'Asburgo: biografia dell'Imperatore del Sacro Romano Impero

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 3:09


Carlo V d'Asburgo, sovrano di un immenso impero, lottò per il controllo dell'Italia e dell'Europa, lasciando un segno nella politica e nella storia.

Te lo spiega Studenti.it
Filippo II di Spagna: vita e storia dell'imperatore conosciuto anche come Filippo il Prudente

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 2:55


Filippo II di Spagna: fu un difensore del cattolicesimo e un sovrano assolutista, ma la sua politica portò al declino dell'egemonia spagnola.

Te lo spiega Studenti.it
Giovanna la pazza: biografia e storia della figlia dei Re Cattolici

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 22, 2025 2:21


Giovanna la Pazza, erede di Castiglia e Aragona, fu vittima di una storia drammatica con Filippo il Bello, tra amore, lotta per il potere e follia presunta.

Quilisma
Quando Milano era spagnola...

Quilisma

Play Episode Listen Later Oct 20, 2024 29:30


Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in Lombardia all'indomani della battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l'inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straordinario valore.Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante. Musica spagnola a Milano che ha assunto caratteristiche specifiche, musica che è stata oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato i dalla casa disc ARCANA e che vede protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci.

Quilisma
Quando Milano era spagnola

Quilisma

Play Episode Listen Later Feb 18, 2024 29:30


Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in lombardia all'indomani della battaglia battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l'inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straorginario valore.Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante assumendo caratteristiche specifiche oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato dalla casa discografica ARCANA e che ha visto protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci (nella foto).

il posto delle parole
Enzo Michelet "Wildbacher"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 2, 2024 14:20


Enzo Michelet, Sergio Tazzer"Wildbacher"Dalla Stiria degli Asburgo a vitigno di eccellenza delle colline trevigianeKellermann Editorewww.kellermanneditore.itIl Wildbacher è un vitigno a bacca nera originario della Stiria, in Austria, dove si pensa fosse coltivato sin dall'epoca celtica. È presente in Italia in una sola area, ristrettissima, in Veneto, sui colli trevigiani. La storia del Wildbacher in quei luoghi trova le sue origini nel lontano XVIII secolo, quando il conte Antonio Rambaldo di Collalto fece impiantare questo particolare vitigno nei propri possedimenti. Soltanto tre sono le aziende che ne mantengono la coltivazione e lo vinificano. Un prodotto estremamente rappresentativo di un territorio affascinante, caratterizzato dalla bellezza e dolcezza del paesaggio collinare e da una tradizione enologica di importanza internazionale. Un'eccellenza che guarda al futuro con radici che affondano e risalgono a ritroso i secoli.Sergio Tazzer è nato nel 1946 a Treviso. Giornalista, è stato direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale della TGR a Roma. Dal 1995 al 2011 ha fondato e condotto il settimanale radiofonico mitteleuropeo Est Ovest in onda su Radio 1 RAI. È medaglia “Jan Masaryk” del Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, membro onorario della Spoločnosť Milana Rastislava Štefánika, di Brezová pod Bradlom (SK).Tazzer è inoltre accademico ordinario dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino e socio corrispondente dell'Ateneo di Treviso. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell'Europa centrale e balcanica ha pubblicato negli anni molti testi e saggi di storia. Enzo Michelet, enologo e presidente dell'Unione ex Allievi della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. È fondatore di un importante studio di enologia per l'analisi, la sperimentazione e la consulenza tecnologica. Già consigliere nazionale dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani, dal 2011 è socio dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino. È autore di pubblicazioni scientifiche e di opere divulgative.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

il posto delle parole
Sergio Tazzer "Wildbacher"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 2, 2024 16:32


Sergio Tazzer, Enzo Michelet"Wildbacher"Dalla Stiria degli Asburgo a vitigno di eccellenza delle colline trevigianeKellermann Editorewww.kellermanneditore.itIl Wildbacher è un vitigno a bacca nera originario della Stiria, in Austria, dove si pensa fosse coltivato sin dall'epoca celtica. È presente in Italia in una sola area, ristrettissima, in Veneto, sui colli trevigiani. La storia del Wildbacher in quei luoghi trova le sue origini nel lontano XVIII secolo, quando il conte Antonio Rambaldo di Collalto fece impiantare questo particolare vitigno nei propri possedimenti. Soltanto tre sono le aziende che ne mantengono la coltivazione e lo vinificano. Un prodotto estremamente rappresentativo di un territorio affascinante, caratterizzato dalla bellezza e dolcezza del paesaggio collinare e da una tradizione enologica di importanza internazionale. Un'eccellenza che guarda al futuro con radici che affondano e risalgono a ritroso i secoli.Sergio Tazzer è nato nel 1946 a Treviso. Giornalista, è stato direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale della TGR a Roma. Dal 1995 al 2011 ha fondato e condotto il settimanale radiofonico mitteleuropeo Est Ovest in onda su Radio 1 RAI. È medaglia “Jan Masaryk” del Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, membro onorario della Spoločnosť Milana Rastislava Štefánika, di Brezová pod Bradlom (SK).Tazzer è inoltre accademico ordinario dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino e socio corrispondente dell'Ateneo di Treviso. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell'Europa centrale e balcanica ha pubblicato negli anni molti testi e saggi di storia. Enzo Michelet, enologo e presidente dell'Unione ex Allievi della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. È fondatore di un importante studio di enologia per l'analisi, la sperimentazione e la consulenza tecnologica. Già consigliere nazionale dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani, dal 2011 è socio dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino. È autore di pubblicazioni scientifiche e di opere divulgative.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#293 - Le prime fasi della Grande guerra (1914-15)

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Dec 1, 2023 54:32


In questa lezione, a ultimatum scaduto, osserviamo lo scoppio della guerra austro-serba, seguendo con il fiato sospeso le mosse dei Paesi che sono legati ai due stati belligeranti, in particolare la Russia, protettrice dei popoli slavi di religione cristiana ortodossa, e la Germania, solidale con i fratelli tedeschi sudditi degli Asburgo. E' una guerra di nervi, in cui una semplice mossa avventata potrebbe scatenare un effetto domino, capace di trascinare tutto il mondo in un terribile conflitto di intensità proporzionale alla potenza tecnologica disponibile. La Russia ammassa truppe ai confini austriaci, ma non dichiara guerra; la Germania, ossessionata dall'incubo dell'accerchiamento, rompe per prima gli indugi e attua il piano Schlieffen: invasione della Francia passando per il neutrale Belgio e schema del blitzkrieg, la guerra lampo, con caduta di Parigi in poche settimane. Il piano prevede poi il rapido dislocamento delle truppe tedesche sul confine russo. Ma la guerra lampo svanisce sulle sponde della Marna e inizia una lunghissima guerra di trincea e di logoramento, in cui contano il morale delle nazioni, l'apparato industriale e le linee di rifornimento che passano attraverso mari e oceani. In guerra entrano anche Turchia e Bulgaria, mentre l'Italia rimane neutrale. Nel tentativo di sbloccare la situazione, i tedeschi producono un nuovo ordigno bellico, l'u-boot, il sommergibile, destinato ad affondare i convogli che riforniscono le truppe anglo-francesi; i britannici, con Winston Churchill, suggeriscono uno sbarco in forze a Gallipoli per prendere il controllo degli stretti e garantire le comunicazioni con la Russia, ma l'operazione fallisce mentre le potenze europee continuano a dissanguarsi per vincere una guerra che appare ormai tutti come 'totale'. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#240 - No capitalism, no party!

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 7, 2023 16:03


In questo episodio non riusciamo ad affrontare completamente la questione del perché la Spagna di Filippo II d'Asburgo affronti forti squilibri di bilancio in vari momenti della seconda metà del XVI secolo. Dopo aver ricordato l'eccesso di spesa pubblica dovuto al ruolo egemonico della Spagna in ambito bellico e alla politica di ingerenza portata avanti, sulla scia di Carlo V, in ambito religioso in diversi Paesi d'Europa, si comincia ad aggredire il problema principale, ovvero l'incapacità spagnola di implementare il modello di sviluppo economico capitalistico, che aveva già dato buone prove di saper aumentare la ricchezza disponibile in Italia nel tardo medioevo. Scade l'ora prima di entrare veramente nel vivo del ragionamento. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#238 - Pirati dei Caraibi e grattacapi vari

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 4, 2023 36:24


In quest'episodio si parla di Filippo II d'Asburgo e dei suoi immensi domini coloniali, che alimentano un flusso di traffico commerciale triangolato fra i continenti europeo, africano ed americano. L'effetto concreto del monopolio spagnolo sui prodotti coloniali è lo svilupparsi di una spietata competizione tra monarchie nazionali a colpi di pirateria, ufficialmente negata ma ufficiosamente sostenuta e finanziata. A turbare i sonni di Filippo II c'è anche la questione dell'unità religiosa, che si ripresenta sin dentro ai suoi domini, in terra fiamminga, dove deflagrerà la rivolta dei Gueux, destinata a generare- a distanza di parecchi decenni - uno stato europeo tutto nuovo: le Province Unite del Nord, ossia l'Olanda. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#237 - Il paradosso del sacco e la parabola degli Asburgo

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 3, 2023 30:02


In questo episodio partiamo delineando la parabola della dinastia asburgica da Carlo V ai Trattati di Versailles del 1919, individuando i due rami in cui questa potente famiglia si divide dopo l'abdicazione dell'imperatore nel 1558. Successivamente affrontiamo il tema del sacco di Roma ad opera dei lanzichenecchi e la sua apparente incongruenza politica, risolvibile se si considera che erano in atto contemporaneamente due guerre su piani differenti. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#235 - Carlo V il pensieroso

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 1, 2023 30:13


In questo episodio partiamo dalla constatazione che, quasi per caso, all'inizio del XVI secolo si profila la possibilità che si realizzi il sogno medievale di una renovatio imperii, una rinascita dell'Impero romano. Carlo V d'Asburgo, nato a Gand, è il punto di arrivo di una accorta politica matrimoniale portata avanti da due generazioni, che lo mette nelle condizioni di ereditare un impero di smisurata grandezza, da Vienna al Perù, dalle Fiandre alla Sicilia. L'unificazione dell'Europa sotto le insegne asburgiche sembrerebbe alla portata, ma molti ostacoli si frappongono al conseguimento di questo obiettivo. La lezione è dedicata appunto a riflettere sui fattori di debolezza interni all'impero di Carlo V e sulla complessità dello scenario geopolitico del XVI secolo. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Maria Stuarda, la regina decapitata perchè cattolica

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Aug 29, 2023 8:29


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7515MARIA STUARDA, LA REGINA DECAPITATA PERCHE' CATTOLICA di Rino CammilleriNessuna donna nella storia ha mai impressionato l'immaginario come questa sfortunata regina cattolica. Romanzi e tragedie (vi si cimentarono anche Alfieri e Schiller), opere liriche (Mercadante, Donizetti, etc), film. Di questi ultimi - ben 38 - il primo è addirittura del 1895; tra i migliori, uno del 1936 Katharine Hepburn e la regia di John Ford, fino all'ultimo del 2018 con Margot Robbie Saoirse Ronan, attrice straordinariamente somigliante alla vera Maria Stuarda.Qui, in omaggio al politicamente corretto, ci sono lord inglesi e scozzesi impersonati da attori afroamericani, quasi che ogni epoca senta il bisogno di rendere omaggio alla scozzese Mary Stewart che in Francia modificò il suo cognome nel più pronunciabile Stuart. La sorella di Enrico VIII, Margaret, era sua nonna. Perciò il trono d'Inghilterra sarebbe spettato a lei.INFANZIA TRAVAGLIATANata nel 1542, suo padre era Giacomo V, re di Scozia, che morì quando lei era in fasce. Cominciate le guerre con l'inglesi, il re scozzese fu sconfitto e morì, trentenne, di colera. Sua moglie Marie de Guise, secondo il trattato di pace avrebbero dovuto far sposare la figlia con Edoardo VI, figlio di Enrico VIII e Jane Seymour, protestante. Rifiutò e mandò al sicuro la piccola in Francia, storica allegata della Scozia. Maria Struart (Stuarda, all'italiana) crebbe alla corta di Caterina de' Medici, dove divenne coltissima (parlava sei lingue). I contemporanei la descrivono come alta, bella e d'incedere maestoso. Ottima cacciatrice e cavallerizza, a 16 anni sposò il figlio della medici, Francesco II, e divenne regina di Francia. Ma lui morì ben presto, e altrettanto presto lei si accorse che due regine vedove in Francia erano troppe. Cosi tornò in Scozia e vi si assise come regina. Ma trovò che il paese era diventato ormai calvinista a causa della predicazione del fanatico John Knox (sempre presentato così anche nei film).TRADITA DALLA TOLLERANZALei nata il giorno dell'Immacolata, realisticamente lasciò libertà di credo, ma non volle assolutamente cambiare il suo. Intanto in Inghilterra saliva al trono Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena.Il re scismatico aveva generato Maria Tudor con la moglie legittima Caterina d'Aragona. Maria I aveva regnato e si era sposata con Filippo II di Spagna, figlio di Carlo V. La Francia, trovatasi accerchiata dagli Asburgo, prese a fomentare il dissenso contro Maria I, anche se questa aveva restaurato il cattolicesimo in Inghilterra. E il dissenso era costituito da tutti quelli che si erano arricchiti con l'espropriazione dei beni della Chiesa effettuata da Enrico VIII. E che non aveva alcuna intenzione di restituire.Purtroppo, nata e cresciuta in mezzo agli intrighi e sempre in pericolo di vita, quando Maria I poté cingere la corona aveva ormai 37 anni, 38 quando sposò il molto più giovane Filippo di Spagna. Così, non ebbe prole e l'unica sperata gravidanza si rivelò un tumore maligno che presto la portò alla tomba.Morto anzitempo anche il successore Edoardo VI, Elisabetta si trovò, oltre che scomunicata da papa San Pio V (il che significava che i suoi sudditi cattolici erano sciolti da ogni dovere di obbedienza), con una temibilissima concorrente, Maria di Scozia, che tutti i legittimati, anche protestanti, consideravano la vera avente diritto al trono d'Inghilterra. Maria, intanto, si era accorta del gravissimo errore di aver concesso libertà religiosa, cosa che Maria I di Tudor si era ben guardata dal commettere nel suo regno. La tolleranza, infatti, rafforzò il potere della nobiltà protestante e lei, per blindarsi, comprese che doveva avere un erede. Ma non c'erano molti giovani maschi tra le teste coronate di quel tempo. Gli unici due potevano essere l'arciduca Carlo d'Austria, figlio dell'imperatore Carlo I, e don Carlos, figlio di Filippo II di Spagna.Le trattative col primo fallirono, e il secondo era uno psicolabile. La fretta indusse Maria a sposare il cugino Enrico Stuart, lord Darnley. La cosa gettò Elisabetta I nell'angoscia, perché anche quest'ultimo era nipote di Margaret, sorella di Enrico VIII.Così adesso i titolari di diritti sul trono inglese erano due, per giunta marito e moglie.SUL PATIBOLO CON IL VELO DA SPOSAA Maria, incinta e ben presto trascurata dal marito, non rimase che un amico confidente, il fidato segretario italiano Davide Rizzio, così che Knox prese ad accusarla di adulterio. Darnley finì ucciso e Rizzio massacrato. La propaganda puntò il dito contro la regina. Lei allora venne rapita e stuprata da lord Bothwell, che fu costretta a sposare con rito protestante. Ormai sfuggitale di mano la situazione, dovette accettare di abdicare a favore del figlio Giacomo VI, un bambino. Nel 1568 fuggì dal castello in cui era rinchiusa e riuscì a radunare un esercito che condusse personalmente in battaglia. Ma, sconfitta dovette chiedere asilo a Elisabetta I, di cui rimase prigioniera praticamente per vent'anni seguenti.Elisabetta esitava a far giustiziare una regina di diritto divino che era pure sua cugina. Ma la presenza in vita di Maria era un rischio costante per il suo trono. Sempre oggetto di intrighi e congiure, per lei viva Elisabetta non poteva dormire sonni tranquilli. Alla fine una serie di lettere opportunamente "rinvenute", incastrarono Maria per l'uccisione del marito. Mai prima un re o una regina erano stati sottoposti a processo.Ma i legulei di corte trovarono la gabola necessaria. Nel 1587 Maria Stuarda salì sul patibolo, vestita di nero, ma con un velo bianco da sposa. Si tolse l'abito e rimase con quello che aveva sotto: rosso, il colore dei martiri cattolici.Al boia servirono due colpi per spaccarle la testa.Elisabetta? Quello che in tutta la vita aveva cercato di evitare si realizzò in pieno: non avendo figli, il suo trono andò al figlio di Maria, Giacomo VI Stuart di Scozia, che divenne Giacomo I, d'Inghilterra e Scozia. Il quale volle che sua madre fosse seppellita a Westminster, nella tomba dei re (cosa che Elisabetta non aveva permesso). A proposito, il lettore avrà notato quante Marie ci sono in questa storia. Il fatto è che la Gran Bretagna fino allo scisma si gloriava del titolo di "Dote di Maria", la più devota alla Madonna nella nazioni cristiane.

La Guerra Grande
Ep. 11: Vidovdan (28 giugno 1914)

La Guerra Grande

Play Episode Listen Later Aug 20, 2023 25:19


Il 28 giugno, una soleggiata domenica mattina, l'arciduca ereditario Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia concludono la loro visita di stato nella capitale bosniaca Sarajevo con una sfilata di automobili nel centro della città. Ad attenderli ci sono una bomba, due proiettili, il loro destino e quello di 20 milioni di persone in tutto il mondo.Scritto e condotto da Andrea BassoMontaggio e audio di Andrea BassoSeguimi su Instagram: @laguerragrande_podcastFonti dell'episodio:David J. Smith, Una mattina a Sarajevo. 28 giugno 1914, LEG, 2014In copertina: La prima pagina della Domenica del Corriere del 5 luglio 1914, disegnata da Achille Beltrame, con la rappresentazione più nota dell'attentato di Sarajevo. Nonostante questa iconografia abbia consacrato per sempre un immagine dell'assassinio, in realtà nello sparare Gavrilo Princip girò la testa dall'altra parte. La Domenica del Corriere è stato un allegato settimanale al Corriere della Sera, che per molti anni è stato abbellito dalle prime pagine disegnate da Beltrame.

La Guerra Grande
Ep. 6: Bosnia, 1914

La Guerra Grande

Play Episode Listen Later Jun 12, 2023 37:22


Organizzare in Bosnia Erzegovina, nel 1914, la visita ufficiale dell'erede al trono d'Austria Ungheria, non fu percepita già all'epoca come un'idea particolarmente brillante. Questo territorio, da poco annesso all'impero degli Asburgo, era un bomba la cui miccia troppo corta rischiava di incendiarsi da un momento all'altro.Seguimi su Instagram: @laguerragrande_podcastScritto e condotto da Andrea BassoMontaggio e audio: Andrea BassoCon la partecipazione di Alberto PisanoCol gentile aiuto di Boris BektićFonti dell'episodio:Fid Backhouse, Franz Ferdinand, archduke of Austria-Este, Encyclopedia BritannicaDejan Djokic, Yugoslavism: Histories of a Failed Idea, 1918-1992, Hurst, 2003François Fejtő, Requiem per un Impero defunto. La dissoluzione del mondo austro-ungarico, Mondadori, 1990La Grande Guerra 100 anni dopo, RAIDavid J. Smith, Una mattina a Sarajevo. 28 giugno 1914, LEG, 2014The long road to war, di Milos Skundric, 2018In copertina: ragazzo bosniaco in un caffè tradizionale, primi del ‘900.

Auf gut Deutsch!
Maria Teresa d'Austria: la prima Imperatrice donna

Auf gut Deutsch!

Play Episode Listen Later Mar 25, 2023 16:03


I sovrani della casa asburgica hanno sempre giocato un ruolo molto importante nella storia austriaca ed europea, lasciando il segno in tanti campi e in molti paesi.Tra tutti questi sovrani, ce n'è uno in particolare che spicca e che viene spesso ricordato. Anzi,sarebbe meglio dire una – l'unica. Fu l'unica donna a diventare sovrana di quel grande Impero che era l'Austria-Ungheria. Fu una sovrana spesso definita illuminata, che rese per certi versi l'Austria un paese moderno, che impresse una svolta significativa al mondo dell'arte, della cultura e dell'istruzione.In questo episodio parleremo della vita, della storia e della politica di Maria Teresa d'Austria, la prima e unica Imperatrice austriaca.

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Carlo d'Asburgo, il futuro Imperatore sulle cui terre non sarebbe mai tramontato il sole, perché spaziavano dal vecchio al Nuovo Mondo per quasi mezzo secolo avrebbe assordato l'Europa intera col fragore delle sue guerre ed avrebbe finito per dominarla quasi tutta grazie anche a quel fitto intreccio di matrimoni combinati al solo scopo di stringere alleanze politiche.Anche se i ritratti di Tiziano ce lo mostrano superbo nel suo portamento marziale, Carlo non fu affatto un uomo straordinario, tanto più sotto il profilo della prestanza fisica, ben lontana da quella del suo arci-rivale Francesco I di Francia. Era infatti un piccoletto dalla camminata sgraziata e col volto segnato dal tipico prognatismo asburgico.

Auf gut Deutsch!
Trieste, l'Austria e gli Asburgo

Auf gut Deutsch!

Play Episode Listen Later Jan 24, 2023 15:11


Trieste è una delle più belle città d'Italia. L'aria di mare, la piazza Unità d'Italia, gli edifici storici e maestosi, gli eleganti cafè. Eppure, Trieste è anche una città che risente moltissimo del suo passato asburgico. Cosa lega Trieste e l'Austria? Qual è la storia singolare che collega il capoluogo del Friuli Venezia Giulia a Vienna e alla Mittel Europa?Ne parliamo in questo episodio!Music credits: https://www.purple-planet.com

Gocce di Storia
Massimiliano d’Asburgo: il sogno fallito

Gocce di Storia

Play Episode Listen Later Nov 30, 2022 63:52


L'inutile tentativo di fondare un impero messicano di matrice europea

Auf gut Deutsch!
Sissi: tra mito e realtà

Auf gut Deutsch!

Play Episode Listen Later Mar 15, 2022 15:51


Elisabetta di Baviera, meglio nota a tutti come Sissi, è una delle figure più iconiche del XVIII secolo e della storia austriaca ed europea.La sua figura è così leggendaria che, anche grazie alla cinematografia, intorno alla sua storia sono nati molti miti. Tali miti, tuttavia, non sempre corrispondono alla realtà.Chi era davvero Sissi? Proviamo a rispondere in quest'episodio, in un viaggio tra mito e realtà.Music credits: https://www.purple-planet.com

Dentro alla storia
L'inizio della Guerra dei Trent'anni

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Dec 26, 2021 27:31


Nel 1618 cominciò un conflitto destinato a durare un trentennio; un conflitto che aveva una motivazione religiosa, ma che si configurava anche come una guerra per l'egemonia in Europa.

Radio Pirata
63 - Pier Donia, il berserk dei pirati

Radio Pirata

Play Episode Listen Later Nov 27, 2021 44:53


In nome della vendetta, prese la via del mare. In nome della libertà dei frisoni, fece strage dei nemici Asburgo. In nome della sua battaglia personale, divenne un pirata. Questa è la storia di Pier Gerlofs Donia, il "berserk" storico, un vero gigante che, brandendo una spada enorme, si aggirava per mare, mettendo a ferro e fuoco le coste dell'Olanda.

Dentro alla storia
Carlo V tra Impero e Spagna

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Nov 10, 2021 22:10


Prima ancora di compiere vent'anni, Carlo V d'Asburgo dominava su un impero enorme, ma allo stesso tempo fragile. Vediamo come arrivò al potere e quali problemi si trovò ad affrontare.

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

La pace di Vasvar (1664). La guerra tra Spagna e Francia (1667-1668): La guerra di Devoluzione. La Guerra d'Olanda (1672-78). La Politica religiosa di Luigi XIV°e la revoca dell'Editto di Nantes. La vittoria degli Asburgo in Ungheria con la Battaglia di Vienna 12 settembre 1683. La Lega di Augusta del 1686

Radio Punto Zero Tre Venezie
A Trieste ritorna Kaiserfest: visite guidate, conferenze, musica e gastronomia

Radio Punto Zero Tre Venezie

Play Episode Listen Later Oct 23, 2021 4:06


Sabato 23 ottobre, alle ore 11.00, si inaugura la quarta edizione di “KAISERFEST”, la tradizionale manifestazione in programma fino al 1° novembre in piazza Ponterosso a Trieste, all'insegna di visite guidate, conferenze, sfilate in abito d'epoca, musica e gastronomia tradizionale, promossa da Altamarea Eventi, in co-organizzazione con il Comune di Trieste, il patrocinio di Turismo FVG e in collaborazione con Associazione Trieste Ottocento APS. La manifestazione torna dopo il successo delle tre precedenti edizioni, la prima delle quali, svoltasi nel 2016, coincideva con i 100 anni della morte di Francesco Giuseppe, avvenuta il 21 novembre 1916 a Schönbrunn, la residenza estiva degli Asburgo a Vienna. “Trieste, sotto gli Asburgo divenne, alla fine dell'800, la terza città dell'Impero dopo Vienna e Praga – ha ricordato il presidente dell'Associazione Alta Marea Eventi Silvio Pozenu – spiegando che questo si deve al fatto che l'Austria aveva bisogno di un grande porto con il giusto fondale e con funzioni emporiali. Ne derivò che il XIX secolo si dimostrò per la città giuliana il periodo più fulgido. La storia di Trieste è millenaria, eppure molto più di altre è proprio l'influenza asburgica quella ancora palpabile nel capoluogo giuliano. Non c'è angolo cittadino infatti dove non si respiri una atmosfera mitteleuropea. Alla luce di ciò si è pensato di riproporre annualmente la manifestazione ideata a ricordo della figura di Francesco Giuseppe, un uomo che ha regnato per 68 anni e che è stato definito “l'Eterno imperatore”. L'obiettivo è riscoprire il passato per valorizzare il presente e promuovere un futuro di ulteriori scambi con la vicina Repubblica”. Numerosi e molto variegati gli eventi che caratterizzeranno le 10 giornate della manifestazione. Nella Vienna imperiale di fine Ottocento, oltre alle straordinarie composizioni degli Strauss, nasceva un nuovo stile di musica popolare: la "Schrammelmusik". Le sue sonorità melanconiche e sensuali entusiasmano tutta Vienna e fanno danzare ogni classe sociale. Quella stessa musica oggi si ritrova nelle osmize del Carso, ma si può ascoltare con sonorità e sfumature diverse in tutte le regioni del vecchio Impero. Ecco quindi che un elemento come la musica, che non ha bisogno di "traduzioni", rappresenta il sottile legame che ancora oggi unisce la Mitteleuropa al Mediterraneo. “Kaiserfest” offre l'occasione di ripercorrere la storia di Trieste attraverso la lettura dell'impatto e dell'importanza che le grandi opere di epoca asburgica (come appunto il Museo Revoltella, l'Ex Lavatoio o la stessa area del Ponterosso dove si svolgerà l'evento) hanno avuto sulla città, determinandone l'attuale fisonomia. Tra le esibizioni musicali in piazza Ponterosso, si segnalano quella del cantautore Andrea Guzzardi, di Leonardo Zannier&Friends, di Fabio "Violin" e Christian e dei Twenty Years After. E per chiudere in bellezza, non poteva mancare la gastronomia. In Piazza Ponterosso saranno presenti varie cucine tipiche, iniziando da quella Austriaca proveniente da Salisburgo che proporrà le salsicce e il maialino cotto nella birra con i crauti accompagnati dalla nota viennese Ottagringer, per proseguire con quelle locali con i classici bolliti e il fritto di pesce. Novità di quest'anno sarà la cucina di Carnia che proporrà i piatti della propria tradizione montana innaffiati dalla birra di Sauris. Sul Canale troveranno posto anche alcune attività commerciali che animeranno l'area esaltando la tradizione emporiale che questi luoghi hanno sempre avuto. PROGRAMMA KAISERFEST 2021 Sabato 23 ottobre Ore 11.00 Piazza Ponterosso - Inaugurazione ufficiale alla presenza delle Autorità e dei rappresentanti delle realtà partecipanti Ore 19.30 Piazza Ponterosso - Twenty Years After Domenica 24 ottobre Ore 17.00 Visita guidata al museo Revoltella di via Diaz, 27 a cura del Dott. Luca Bellocchi. Per informazioni e iscrizioni scrivere a: lucabloki@gmail.com Ore 19.30 Piazza Ponterosso - Andrea Guzzardi

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Carlo V e i grandi imperi - Prima parte

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 10:16


Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.Paolo Calcagno, professore associato di Storia Moderna presso l'Università di Genova racconta per Storiainpodcast la vicenda di Carlo V e del suo obiettivo di costruire un'unità politica-religiosa in Europa, che prese il nome di monarchia universale cristiana. - Carlo di Gand (Prima parte). - Il sogno di una monarchia universale (Seconda parte). - L'Impero coloniale, il Sacro Romano Impero, lo scisma luterano (Terza parte). - Carlo V, Francesco I e l'Italia (Quarta parte). - L'abdicazione (Quinta parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

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Carlo V e i grandi imperi - Seconda parte

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 16:11


Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.Paolo Calcagno, professore associato di Storia Moderna presso l'Università di Genova racconta per Storiainpodcast la vicenda di Carlo V e del suo obiettivo di costruire un'unità politica-religiosa in Europa, che prese il nome di monarchia universale cristiana. - Carlo di Gand (Prima parte). - Il sogno di una monarchia universale (Seconda parte). - L'Impero coloniale, il Sacro Romano Impero, lo scisma luterano (Terza parte). - Carlo V, Francesco I e l'Italia (Quarta parte). - L'abdicazione (Quinta parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

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Carlo V e i grandi imperi - Terza parte

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 17:47


Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.Paolo Calcagno, professore associato di Storia Moderna presso l'Università di Genova racconta per Storiainpodcast la vicenda di Carlo V e del suo obiettivo di costruire un'unità politica-religiosa in Europa, che prese il nome di monarchia universale cristiana. - Carlo di Gand (Prima parte). - Il sogno di una monarchia universale (Seconda parte). - L'Impero coloniale, il Sacro Romano Impero, lo scisma luterano (Terza parte). - Carlo V, Francesco I e l'Italia (Quarta parte). - L'abdicazione (Quinta parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

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Carlo V e i grandi imperi - Quarta parte

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 13:11


Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.Paolo Calcagno, professore associato di Storia Moderna presso l'Università di Genova racconta per Storiainpodcast la vicenda di Carlo V e del suo obiettivo di costruire un'unità politica-religiosa in Europa, che prese il nome di monarchia universale cristiana. - Carlo di Gand (Prima parte). - Il sogno di una monarchia universale (Seconda parte). - L'Impero coloniale, il Sacro Romano Impero, lo scisma luterano (Terza parte). - Carlo V, Francesco I e l'Italia (Quarta parte). - L'abdicazione (Quinta parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

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Carlo V e i grandi imperi - Quinta parte

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 17:24


Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 settembre 1558) è stato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d'Austria dal 1519, re di Spagna (Castiglia e Aragona) dal 1516, e principe dei Paesi Bassi come duca di Borgogna dal 1506. A capo della Casa d'Asburgo durante la prima metà del ‘500, fu sovrano di un “impero sul quale non tramontava mai il sole” che comprendeva in Europa i Paesi Bassi, la Spagna e il sud Italia aragonese, i territori austriaci, il Sacro Romano Impero esteso su Germania e nord Italia, nonché le vaste colonie castigliane e una colonia tedesca nelle Americhe.Paolo Calcagno, professore associato di Storia Moderna presso l'Università di Genova racconta per Storiainpodcast la vicenda di Carlo V e del suo obiettivo di costruire un'unità politica-religiosa in Europa, che prese il nome di monarchia universale cristiana. - Carlo di Gand (Prima parte). - Il sogno di una monarchia universale (Seconda parte). - L'Impero coloniale, il Sacro Romano Impero, lo scisma luterano (Terza parte). - Carlo V, Francesco I e l'Italia (Quarta parte). - L'abdicazione (Quinta parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Flagged
Ep. 26-Brasile

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Play Episode Listen Later Jun 4, 2021 8:59


Il cielo stellato, il Positivismo, gli stati federati, il Portogallo, l'impero e addirittura gli Asburgo.La bandiera del Brasile è un capolavoro con un ricco significato nascosto all'apparenza. Buon ascolto!

Flagged
Ep. 11-Austria

Flagged

Play Episode Listen Later Feb 19, 2021 7:10


Vediamo insieme una delle bandiere più antiche del mondo, nata da una leggenda medioevale nel XIII secolo. Attenzione anche all'aquila, talvolta presente nella bandiera che ha un significato molto profondo per il popolo austriaco. Buon ascolto!

Storia della civiltà cristiana | RRL
189 - Contro la fede e contro gli Asburgo

Storia della civiltà cristiana | RRL

Play Episode Listen Later Nov 27, 2020 5:03


Il conflitto, che scosse a lungo le popolazioni del Sacro Romano Impero, fu sanguinoso. Ma i primi sintomi di quella che divenne poi nota come Guerra dei Trent’Anni si colsero già negli anni infuocati della Riforma luterana, quando la Cristianità venne lacerata da una dolorosa frattura e quando i principi dell’Impero si sollevarono contro il dominio degli Asburgo, mischiando la questione religiosa con evidenti interessi politici…

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Battaglie ed eroi (sconfitti) del Risorgimento

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Jul 14, 2020 5:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6208BATTAGLIE ED EROI (SCONFITTI) DEL RISORGIMENTO di Rino CammilleriIl nuovo libro di Alberto Leoni è dedicato al Risorgimento (che Gramsci chiamava «cosiddetto» e, per opposti motivi, anche noi) ed è, secondo il suo stile, una dettagliata narrazione di uomini, fatti e battaglie. Soprattutto queste ultime, perché l'autore, esperto di storia militare, è andato personalmente sui luoghi in cui si sono svolte. Addio mia bella addio. Battaglie ed eroi (sconfitti) del Risorgimento (Ares, pp. 400, €. 18) si apre, naturalmente, col 1848, anno delle insurrezioni nazionalistiche e liberali in tutta Europa, e le famose Cinque Giornate di Milano.Qui effettivamente il popolo aveva motivo di ribellarsi a un impero austro-ungarico che calcava la mano sugli operosi lombardi e veneti per usare il ricavato in altre zone dell'impero. La scintilla fu una processione di saluto al nuovo arcivescovo, italiano, che aveva sostituito il precedente austriaco. Poiché era la seconda, le autorità mangiarono la foglia e «la processione venne caricata dai poliziotti, italiani, comandati dal conte Luigi Bolza».Italiani. Vabbè, il resto è la storia, effettivamente, eroica che tutti conoscono. Ma per noi è facile dire, col senno del poi, che forse per i milanesi era meglio la padella imperiale che la brace piemontese. Giustamente, nel secolo romantico le parole magiche Patria e Italia-agli-italiani facevano vibrare i giovani cuori (v. inno nazionale). Ma ci sarà pur stato qualcuno, all'epoca, che si sia chiesto se è meglio essere governati da un capace e onesto straniero che da un pessimo connazionale.Vabbè, ai soliti posteri l'ardua sentenza. L'autore è impressionato (giustamente) dal fervore di tanti volontari che andarono a morire per un ideale. Molti di questi insorti e poi garibaldini non erano affatto dei mangiapreti, ma dalle lettere che hanno lasciato emergono religiosità insospettate. Come Luciano Manara, il cui cattolicesimo però non gli impedì di combattere per sostituire il Papa con Mazzini e rendersi, di fatto, complice di serialkiller di monaci come Callimaco Zambianchi.L'abnegazione e l'eroismo sono commoventi, certo, ma è la Causa che distingue l'eroe dal criminale, come dice sant'Agostino, ed è il motivo per cui non ammiriamo Che Guevara o i giovani delle SS. La propaganda ha sempre fatto leva proprio sui giovani, e per evidenti motivi. E la propaganda ideologica l'hanno inventata i giacobini. Detto questo, ogni elogio deve andare al libro di Leoni che, finalmente, permette di vedere come al cinema quel che i più anziani tra noi hanno mandato a memoria alle elementari.Personalmente, nel 1960, per il centenario fui precettato coi miei compagni di scuola per marciare in camicia rossa e festeggiare l'inizio di quella che giustamente Leoni chiama «guerra civile» tra sudisti e nordisti piemontesi. Il «Corriere dei Piccoli» riempiva paginate di soldatini da ritagliare, austriaci, bersaglieri e garibaldini, Radetzky, Gyulaj, Bixio (che pur aveva un fratello gesuita, cappellano dei Confederati americani). Per fortuna, cresciuto, qualcuno mi insinuò il dubbio che forse stavo sbagliando Causa.Ma torniamo al libro, dove troviamo che, nelle guerre per l'indipendenza dagli Asburgo e la dipendenza dai Savoia, i «lombardi, veneti e trentini» con la bianca divisa asburgica «si erano distinti spesso per disciplina e aggressività contro gli altri italiani». Mentre l'incompetenza dell'altra sponda mandava giovani romantici e generosi senza neanche le mappe del territorio (come ricorda Messori nella biografia, il capitano Faà di Bruno dovette comprarne di tasca sua).Per gli appassionati, troviamo chicche come un Daniele Manin che deve scappare dalle fucilate dei suoi e la rivolta di Genova: «soldati piemontesi si scatenarono sulla città mettendola a sacco, con furti, rapine, stupri, pestaggi e omicidi». La parte migliore dell'opera sta nelle battaglie, descritte in presa diretta con competenza quasi professionale. Il resto è la storia della partecipazione italica al secolo del romanticismo, con le sue parole d'ordine coniate in chissà quale latebra.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Unità d’Italia: date, eventi e protagonisti delle 3 guerre d’indipendenza italiane!

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Jul 5, 2020 13:55


In questa lezione ci occuperemo di storia, più precisamente della storia dell'Unificazione dell'Italia. Infatti, intorno al 1815 (ma in realtà fin dalla caduta dell'Impero Romano avvenuta nel 476 d.C.) la penisola italiana era frammentata e divisa sotto diverse dominazioni, spesso straniere. Pertanto, ripercorreremo insieme le varie tappe, e conosceremo i personaggi più importanti, che hanno portato alla nascita dell'Italia unita che tutti conosciamo oggi!    La storia dell'Unità d'Italia: Risorgimento (riassunto)   Prima di iniziare, vediamo come era divisa l'Italia prima dell'unità, attorno al 1815: Il Regno Lombardo-Veneto (sottomesso all'Austria degli Asburgo) Il Regno di Sardegna (governato dal re Vittorio Emanuele I, insieme al Piemonte) Lo Stato della Chiesa (governato dal Papa) Il Regno delle Due Sicilie (governato dalla dinastia dei Borbone) Ducato di Modena Granducato di Toscana Ducato di Lucca (E altre piccolissime realtà)   Società segrete e prime insurrezioni Durante il secolo XIX, alcuni patrioti sentirono il bisogno di unire tutta la penisola e creare un'unica nazione dando inizio a quella fase storica nota come Risorgimento. Tra questi patrioti vi era Giuseppe Mazzini, fondatore dell'organizzazione "Giovine Italia", un'associazione politica che aveva come obiettivo quello di trasformare l'Italia in una repubblica democratica unitaria, secondo i principi di libertà e indipendenza. Per evitare di essere arrestati ed imprigionati, i patrioti decisero di organizzarsi in società segrete, sparse sia nelle regioni controllate dall'Impero Austriaco, sia in quelle controllate dalla dinastia dei Borbone e con lo scopo di scatenare delle rivolte nei vari territori, e tra le più attive e famose vi era la Carboneria, i cui componenti si chiamavano Carbonari. Realizzare il loro sogno non sarebbe stato facile: prima, ben tre Guerre d'Indipendenza dovevano essere combattute! Prima Guerra di Indipendenza -  1847: Fu composto il Canto Nazionale degli Italiani, meglio noto come Inno di Mameli dal nome dell'autore Goffredo Mameli, che divenne immediatamente popolare durante le guerre di indipendenza. (Tutt'oggi è l'inno ufficiale dello Stato italiano) - 1848: scoppiò la Prima Guerra d'Indipendenza, in quanto, dopo varie insurrezioni anti-asburgiche nelle più importanti città del Lombardo-Veneto (Padova, Milano e Venezia), Carlo Alberto di Savoia si pose a capo di una coalizione di Stati italiani e  dichiarò guerra all'Austria, con l'intenzione di conquistare il Regno Lombardo-Veneto. Inizialmente vittorioso, Carlo Alberto venne in seguito sconfitto e fu costretto a consegnare  il regno a suo figlio, Vittorio Emanuele II. - 1852: Camillo Benso Conte di Cavour diventò primo ministro del Regno di Sardegna e iniziò a pianificare nuove strategie innovative per riuscire a unificare la penisola. Cavour, infatti, si rese subito conto che senza l'appoggio di una potenza europea non sarebbe mai stato possibile sconfiggere gli Asburgo, quindi, attraverso una serie di manovre diplomatiche, riuscì a ottenere il sostegno della Francia di Napoleone III Seconda Guerra d'Indipendenza e Spedizione dei Mille - 1859: scoppiò la Seconda Guerra d'Indipendenza: il Regno di Sardegna, affiancato dalla Francia, riuscì a ottenere la Lombardia, evento che portò, in seguito, l'annessione al Regno di Sardegna anche di Toscana, Parma, Modena e della parte di Romagna governata dallo Stato Pontificio. - 1860: Giuseppe Garibaldi,  un generale, patriota e condottiero italiano, famoso sia in Europa che in America meridionale per le sue imprese che lo resero noto come “eroe dei due mondi”,  con circa un migliaio di uomini al seguito, partì da Quarto, nei pressi di Genova, in nave e raggiunse Marsala, in Sicilia. Dalla Sicilia, combattendo contro l'esercito borbonico, i Mille conquistarono tutta l'isola e iniziarono a risalire verso Nord, vittoria dopo vittoria, fino a Napoli.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Undici settembre 1683 - La Lega Santa ferma l'avanzata islamica (2013) ****

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Feb 12, 2020 17:05


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=169LA LEGA SANTA FERMA L'AVANZATA TURCA ISLAMICA: PER SEMPRE di Renato CirelliLo scenario politico-militare nella seconda metà del Seicento, il secolo terribile che aveva sconvolto e cambiato per sempre l'Europa, si presenta tutt'altro che pacifico. La Guerra dei Trent'Anni (1618-1648), iniziata come guerra di religione, era continuata come conflitto fra la Casa regnante francese dei Borbone e gli Asburgo per togliere a questi ultimi l'egemonia sulla Germania, che derivava loro dall'autorità imperiale. Per raggiungere questo scopo il primo ministro francese Armand du Plessis, cardinale duca di Richelieu (1585-1642), inaugurando una politica fondata sul solo interesse nazionale a scapito degli interessi dell'Europa cattolica, si allea con i principi protestanti.I Trattati di Westfalia del 1648 sanciscono l'indebolimento definitivo del Sacro Romano Impero e sulla Germania, devastata e divisa fra cattolici e protestanti e frazionata politicamente, si stabilisce l'egemonia del re di Francia Luigi XIV (1638-1715). Il ruolo dominante raggiunto in Europa spinge il Re Sole ad aspirare alla stessa corona imperiale e, in questa prospettiva, egli non esita a cercare l'alleanza degli ottomani, indifferente a ogni ideale cristiano ed europeo. Sul finire del secolo l'Europa cristiana è prostrata e ripiegata su se stessa fra divisioni religiose e lotte dinastiche, mentre la crisi economica e il calo demografico, conseguenti alla guerra, completano il quadro e la rendono oltremodo vulnerabile.L'OFFENSIVA TURCAL'impero ottomano, che aveva ormai conquistato i paesi balcanici fino alla pianura ungherese, il 1° agosto 1664 era stato fermato nella sua avanzata dagli eserciti imperiali guidati da Raimondo Montecuccoli (1609-1680) nella battaglia di San Gottardo, in Ungheria.Poco dopo però, sotto l'energica guida del Gran Visir Kara Mustafà (1634-1683), l'offensiva turca riprende, incoraggiata incoscientemente da Luigi XIV nella sua spregiudicata politica anti-asburgica, e approfitta della debolezza in cui versano l'Europa e l'Impero.Solo la Repubblica di Venezia contende ai Turchi ogni isola dell'Egeo e ogni metro di Grecia e di Dalmazia combattendo orgogliosamente da sola la sua ultima e gloriosa guerra, che culmina con la caduta di Candia nel 1669, difesa eroicamente da Francesco Morosini il Peloponnesiaco (1618-1694).Dopo Creta, nel 1672 la Podolia - parte dell'odierna Ucraina - viene sottratta alla Polonia e nel gennaio del 1683, a Istanbul, vengono inastate le code di cavallo di battaglia in direzione dell'Ungheria e un immenso esercito si mette in marcia verso il cuore dell'Europa, sotto la guida di Kara Mustafà e del sultano Maometto IV (1642-1693), con l'intento di creare una grande Turchia europea e musulmana con capitale Vienna.Le poche forze imperiali - appoggiate da milizie ungheresi guidate dal duca Carlo V di Lorena (1643-1690) - tentano invano di resistere. Il grande condottiero al servizio degli Asburgo prende il comando benché ancora convalescente di una grave malattia che lo aveva portato sull'orlo della morte, dalla quale - si dice - l'abbiano salvato le preghiere di un padre cappuccino, il beato Marco da Aviano (1631-1699). Il religioso italiano, inviato del Papa presso l'Imperatore e instancabile predicatore della crociata anti-turca, consiglia che tutte le insegne imperiali portino l'immagine della Madre di Dio. Da allora le bandiere militari austriache manterranno l'effigie della Madonna per due secoli e mezzo, fino a quando Adolf Hitler (1889-1945) le farà togliere.LE "CAMPANE DEI TURCHI"L'8 luglio 1683 l'esercito ottomano muove dall'Ungheria verso Vienna, vi giunge il 13 luglio e la cinge d'assedio. Durante il percorso ha devastato le regioni attraversate, saccheggiato città e villaggi, distrutto chiese e conventi, massacrato e schiavizzato le popolazioni cristiane.L'imperatore Leopoldo I (1640-1705), dopo aver affidato il comando militare al conte Ernst Rüdiger von Starhemberg (1638-1701), decide di lasciare la città e raggiunge Linz per organizzare la resistenza della Germania contro il tremendo pericolo che la sovrasta.Nell'impero suonano a stormo le "campane dei turchi", com'era già accaduto nel 1664 e nel secolo precedente, e inizia la mobilitazione delle risorse militari imperiali, mentre l'imperatore tesse febbrilmente trattative per chiamare a raccolta tutti i principi, cattolici e protestanti, sabotato da Luigi XIV e da Federico Guglielmo di Brandeburgo (1620-1688), e chiede l'immediato intervento dell'esercito polacco, appellandosi al supremo interesse della salvezza della Cristianità.PAPA INNOCENZO XIIn questo momento drammatico dà i suoi frutti la politica europea e orientale da anni promossa dalla Santa Sede, soprattutto per merito del cardinale Benedetto Odescalchi (1611-1689), eletto Papa con il nome di Innocenzo XI nel 1676, beatificato nel 1956 da Papa Pio XII (1939-1958).Convinto custode del grande spirito crociato, il Pontefice, che da cardinale governatore di Ferrara si era guadagnato il titolo di "padre dei poveri", ispira una politica lungimirante tesa a creare un sistema di equilibrio fra i principi cristiani per indirizzare la loro politica estera contro l'impero ottomano. Avvalendosi di abili e decisi esecutori come i nunzi Obizzo Pallavicini (1632-1700) e Francesco Buonvisi (1626-1700), il beato Marco da Aviano e altri, la diplomazia pontificia media e concilia i contrasti europei, pacifica la Polonia con l'Austria, favorisce l'avvicinamento con il Brandeburgo protestante e con la Russia ortodossa, difende perfino gli interessi dei protestanti ungheresi contro l'episcopato locale, perché tutte le divisioni della Cristianità dovevano venir meno davanti alla difesa dell'Europa dall'islam. E, nonostante gli insuccessi e le incomprensioni, nell'"anno dei Turchi" 1683 il Papa riesce a essere l'anima della grande coalizione cristiana, trova il denaro in tutta Europa per finanziare le truppe di grandi e di piccoli principi e paga personalmente un reparto di cosacchi dell'esercito della Polonia.L'ASSEDIOIntanto a Vienna, invasa dai profughi, si consuma la via crucis dell'assedio, che la città sopporta eroicamente. 6.000 soldati e 5.000 uomini della difesa civica si oppongono, tagliati fuori dal mondo, allo sterminato esercito ottomano, armato di 300 cannoni. Tutte le campane della città vengono messe a tacere fuorché quella di Santo Stefano, chiamata Angstern, "angoscia", che con i suoi incessanti rintocchi chiama a raccolta i difensori. Gli assalti ai bastioni e gli scontri a corpo a corpo sono quotidiani e ogni giorno può essere l'ultimo, mentre i soccorsi sono ancora lontani. Sollecitato dal Papa e dall'imperatore, alla testa di un esercito, muove a marce forzate verso la città assediata il re di Polonia Giovanni III Sobieski (1624-1696), che già due volte aveva salvato la Polonia dai turchi. Finalmente il 31 agosto si congiunge con il duca Carlo di Lorena, che gli cede il comando supremo, e, quando viene raggiunto da tutti i contingenti dell'impero, l'esercito cristiano si mette in marcia verso Vienna, dove la situazione è ormai drammatica. I turchi hanno aperto brecce nei bastioni e i difensori superstiti, dopo aver respinto diciotto attacchi ed effettuato ventiquattro sortite, sono allo stremo, mentre i giannizzeri attaccano, infiammmati dai loro predicatori, e i cavalieri tatari scorazzano per l'Austria e la Moravia. L'11 settembre Vienna vive con angoscia quella che sembra l'ultima notte e von Starhemberg invia a Carlo di Lorena l'ultimo disperato messaggio: "Non perdete più tempo, clementissimo Signore, non perdete più tempo".LA BATTAGLIAAll'alba del 12 settembre 1683 il beato Marco da Aviano, dopo aver celebrato la Messa servita dal re di Polonia, benedice l'esercito schierato, quindi, a Kalhenberg, presso Vienna, 65.000 cristiani affrontano in battaglia campale 200.000 ottomani.Sono presenti con le loro truppe i principi del Baden e di Sassonia, i Wittelsbach di Baviera, i signori di Turingia e di Holstein, i polacchi e gli ungheresi, il generale italiano conte Enea Silvio Caprara (1631-1701), oltre al giovane principe Eugenio di Savoia (1663-1736), che riceve il battesimo di fuoco.La battaglia dura tutto il giorno e termina con una terribile carica all'arma bianca, guidata da Sobieski in persona, che provoca la rotta degli ottomani e la vittoria dell'esercito cristiano: questo subisce solo 2.000 perdite contro le oltre 20.000 dell'avversario. L'esercito ottomano fugge in disordine abbandonando tutto il bottino e le artiglierie e dopo aver massacrato centinaia di prigionieri e di schiavi cristiani. Il re di Polonia invia al Papa le bandiere catturate accompagnandole da queste parole: "Veni, vidi, Deus vicit". Ancor oggi, per decisione di Papa Innocenzo XI, il 12 settembre è dedicato al SS. Nome di Maria, in ricordo e in ringraziamento della vittoria.Il giorno seguente l'imperatore entra in Vienna, festante e liberata, alla testa dei principi dell'impero e delle truppe confederate e assiste al Te Deum di ringraziamento, officiato nella cattedrale di Santo Stefano dal vescovo di Vienna-Neustadt, poi cardinale, il conte Leopoldo Carlo Kollonic (1631-1707), anima spirituale della resistenza.IL RIFLUSSO DELL'ISLAMLa vittoria di Kalhenberg e la liberazione di Vienna sono il punto di partenza per la controffensiva condotta dagli Asburgo contro l'impero ottomano nell'Europa danubiana, che porta, negli anni seguenti, alla liberazione dell'Ungheria, della Transilvania e della Croazia, dando inoltre possibilità alla Dalmazia di restare veneziana. È il momento in cui maggiormente si palesa la grandezza della vocazione e della missione della Casa d'Austria per il riscatto e per la difesa dell'Europa sud-orientale.

BISTORY - Storie dalla Storia
Bistory S02E06 Gli Ultimi Medici

BISTORY - Storie dalla Storia

Play Episode Listen Later Apr 2, 2019 25:13


Gli Ultimi Medici - La morte di Gian Gastone (1671-1737) mette fine tristemente ad un casato di signori, principi e sovrani, che dalla Toscana hanno segnato i destini dell'Europa. Tra tragicomiche soluzioni, tristi epiloghi e vite dissolute la storia incredibile del suicidio di una Dinastia indimenticabile.

BISTORY - Storie dalla Storia
Bistory S02E05 Massimiliano del Messico

BISTORY - Storie dalla Storia

Play Episode Listen Later Mar 26, 2019 26:30


Massimiliano I Imperatore del Messico (1832-1867). Un arciduca austriaco sul trono imperiale messicano: la storia piena di colpi di scena di un uomo romantico e liberale, schiacciato dal confronto con un fratello potente e conservatore, tra intrighi internazionali, slanci riformisti e tradimenti militari, sullo sfondo di una terra da sogno che si rivelerà un incubo.

Tesori d'Europa | RRL
35 - Il monastero di San Jeronimo de Yuste

Tesori d'Europa | RRL

Play Episode Listen Later Feb 16, 2019 5:32


L’imperatore Carlo V d’Asburgo, a 56 anni, la sua salute declinava velocemente. Volendo ormai prepararsi per l’incontro supremo, decise di ritirarsi nel monastero di San Jerónimo de Yuste, dove morì il 21 settembre 1558. Questo evento trasse dall’anonimato questo piccolo e povero cenobio, proiettandolo nella storia.

Tesori d'Italia | RRL
30 - Un palazzo asburgico alle porte di Milano

Tesori d'Italia | RRL

Play Episode Listen Later Nov 14, 2018 3:45


La Villa Reale di Monza, iniziata dagli Asburgo e finita con i Savoia, è un’altra perla (oggi purtroppo in piena decadenza) della civiltà italiana.

I Santi: ritratti di fede | RRL
04 - Il Beato Carlo d’Asburgo nel giorno della sua memoria liturgica

I Santi: ritratti di fede | RRL

Play Episode Listen Later Oct 21, 2018 15:14


Vittima delle strategie massoniche, visse in Cristo per i suoi popoli e per la sua famiglia.

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Gocce di Storia
Rodolfo d’Asburgo

Gocce di Storia

Play Episode Listen Later Jul 21, 2018 43:48


L'erede al trono di uno dei più grandi Imperi d'Europa.

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Tesori d'Europa | RRL
06 - Il tesoro della Corona

Tesori d'Europa | RRL

Play Episode Listen Later May 9, 2018 8:02


Il Tesoro della Corona degli Asburgo viene considerato la culla delle collezioni imperiali, poiché riassume in sé oltre mille anni di storia d’Europa e dell’Occidente.

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Tesori d'Europa | RRL
05 - La Vienna degli Asburgo

Tesori d'Europa | RRL

Play Episode Listen Later May 8, 2018 6:06


Vienna è sinonimo di ordine e precisione dei ritmi di vita dei suoi abitanti: così ieri, con l’Impero, pur non essendo una delle più grandi e popolose città europee, è riuscita a lungo a determinare la politica di tanti altri Stati, che in essa videro un costante punto di riferimento.

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WIKIRADIO 2017
WIKIRADIO del 19/06/2017 - MASSIMILIANO D'ASBURGO raccontato da Pierluigi Sabatti

WIKIRADIO 2017

Play Episode Listen Later Jun 19, 2017 29:30


MASSIMILIANO D'ASBURGO raccontato da Pierluigi Sabatti

Hofburg di Vienna - Appartamenti imperiali, Museo di Sisi, Museo delle argenterie

Una tradizione aulica secolare voleva che ogni anno il giovedì santo l‘imperatore e l‘imperatrice compissero il rituale della lavanda dei piedi a 12 uomini e 12 donne, in memoria di Cristo che umilmente aveva eseguito la lavanda dei piedi degli apostoli. Per la cerimonia si sceglievano vegliardi in stato d‘indigenza che dopo esser stati sottoposti ad una scrupolosa visita medica ed essersi accuratamente lavati, si presentavano a corte il Giovedì Santo. Dopo la lavanda dei piedi e dopo aver gustato i cibi tradizionali della Quaresima, gli anziani scelti per il rito ricevevano in dono una brocca con coperchio in terracotta, piena di vino bianco, una coppa d‘argento con l‘aquila bicipite e la sigla dell‘anno, alcune vettovaglie e una borsa con 30 monete d‘argento, a simbolo dei denari di Giuda, il traditore di Cristo. I due servizi da lavabo dorati furono realizzati dai migliori argentieri di Augusta nel Settecento. Venivano utilizzati per i battesimi degli Asburgo, durante l‘abluzione rituale delle mani nel cerimoniale detto della „tavola pubblica“ e nel rito della lavanda dei piedi a Pasqua. www.hofburg-wien.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

Hofburg di Vienna - Appartamenti imperiali, Museo di Sisi, Museo delle argenterie

Il servizio da dessert già denominato „Servizio di Laxenburg“ fu ordinato nel 1824 presso le Manifatture viennesi in occasione delle nozze fra l‘arciduca Francesco Carlo e la principessa reale Sofia di Baviera, i genitori del futuro imperatore Francesco Giuseppe. Alla fine del Settecento l‘imperatore Francesco I, padre dello sposo, aveva fatto costruire a Laxenburg presso Vienna una residenza estiva della famiglia imperiale, il castello di Franzensburg, concepito come un monumento alla dinastia asburgica. Le sculture a grandezza naturale, i dipinti, gli stemmi e le vetrate alle finestre celebravano l‘apoteosi della storia di famiglia. L‘idea della celebrazione dinastica si ritrovava anche sulle stoviglie, come si può vedere. Oltre agli stemmi e ai ritratti degli antichi sovrani asburgici e delle loro consorti, 60 piatti con vedute di castelli e fortezze della monarchia austro-ungarica decantano romanticamente il passato. Non è un caso che le forme neogotiche del centrotavola ricordino anche reliquiari, calici eucaristici ed altre suppellettili sacre. Allo scioglimento del Sacro Romano Impero nel 1806 l‘imperatore Francesco s‘impegnò a compensare la perdita della dignità sacra dell‘impero della nazione germanica e a legittimare la sacralità e continuità della dinastia asburgica nel nuovo impero ereditario austriaco. Pertanto persino ai piatti con i ritratti degli antenati veniva attribuito carattere quasi liturgico, con aspirazione all‘eternità. www.hofburg-wien.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Hofburg di Vienna - Appartamenti imperiali, Museo di Sisi, Museo delle argenterie

In questa sala vedete una tavola imbandita come ai tempi di Francesco Giuseppe per i pranzi familiari in cerchia ristretta di sua maestà imperiale. I pranzi di gala si svolgevano esclusivamente nei saloni delle feste della residenza, che erano più grandi. La tavola è apparecchiata secondo le direttive della “tavola di corte suprema”, visto che persino un pranzo di famiglia in cerchia ristretta seguiva un rigido cerimoniale. La tavola era sempre solennemente addobbata, al centro erano collocati i centrotavola dorati adorni di fiori, frutta e confetteria. Sui piatti segnaposto d’argento erano disposti tovaglioli di damasco piegati ad arte. Si apparecchiava soltanto per una portata alla volta, la minestra e i dolci venivano serviti in piatti di porcellana, mentre per tutte le altre portate si utilizzavano piatti d’argento. Sulle posate d‘argento c‘era il simbolo dell’aquila bicipite. Con ogni portata veniva servito un vino diverso, e per ciascuno di essi era prescritto un bicchiere a parte; i bicchieri verdi venivano adoperati per i vini del Reno. Inoltre ciascun commensale aveva una propria caraffa dell’acqua e del vino e una saliera personale. Per poter servire le pietanze sempre calde e appena cucinate, venivano trasportate nell’appartamento in questione dalla Cucina di corte in casse termiche riscaldate, e tenute al caldo in una stanza adiacente con scaldini a carbone e più tardi a gas. L’imperatore era seduto al centro della tavola, di fronte a lui l’ospite d’onore, seguivano poi gli altri commensali secondo il grado di parentela o il rango. Gli uomini si alternavano sempre alle donne e la conversazione era concessa soltanto con i vicini di tavola. Gli invitati venivano serviti contemporaneamente all’imperatore, che iniziava immediatamente a mangiare. Poiché una pietanza veniva dichiarata terminata non appena l’imperatore deponeva le posate e immediatamente sparecchiata, l’imperatore badava sempre a deporre le posate soltanto quando gli invitati avevano terminato. Un pranzo comprendeva da 9 a 13 portate e durava al massimo 45 minuti. Il caffè e i liquori venivano serviti al termine in un’altra stanza dove era inoltre concesso ai signori di fumare. Si conclude così la nostra visita degli Appartamenti imperiali. Se desiderate maggiori informazioni sullo stile degli arredi alla corte imperiale viennese, vi invitiamo a visitare anche la Collezione di arredi della corte imperiale/Museo del mobile, dove sono esposti mobili e interni di svariate residenze degli Asburgo. Di fronte all‘uscita degli Appartamenti imperiali si trova la fermata della linea U3 della metropolitana, che vi collega comodamente in tre fermate con la Collezione di arredi della corte imperiale/Museo del mobile (il viaggio dura 5 minuti). Infine vorremmo ricordarvi naturalmente anche gli Appartamenti imperiali nel castello di Schönbrunn, ex residenza estiva della famiglia imperiale. Appena usciti dagli Appartamenti imperiali vi ritroverete a Ballhausplatz, proprio accanto all‘ingresso degli uffici del presidente della Repubblica federale austriaca, e di fronte alla Cancelleria federale. Per orientarvi potrete consultare all‘uscita la planimetria. Infine vi ringraziamo della vostra visita con la quale avete contribuito alla conservazione degli Appartamenti imperiali, augurandovi un piacevole soggiorno a Vienna. www.hofburg-wien.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

I ritratti qui esposti raffigurano gli imperatori asburgici a partire dalla fine del Settecento: Leopoldo II, figlio di Maria Teresa, che succedette al fratello Giuseppe II; accanto a lui vedete suo figlio Francesco, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 1806 egli si vide costretto a sciogliere il Sacro Romano Impero a causa delle guerre napoleoniche e proclamò l’Impero d‘Austria. Così Francesco II assunse il nome di Francesco I, primo imperatore d‘Austria. Seguendo la tradizione asburgica, Francesco II/I diede in moglie la primogenita Maria Luisa a Napoleone, mentre la secondogenita Leopoldina andò sposa all’imperatore del Brasile; sul cavalletto davanti a voi vedete un ritratto di Leopoldina. Gli altri dipinti ritraggono l‘imperatore Ferdinando e la moglie Maria Anna. Ferdinando era il primogenito dell‘imperatore Francesco, e veniva affettuosamente chiamato dal popolo “Ferdinando il buono”. Era epilettico e incapace di regnare. Il vero e proprio sovrano della monarchia austriaca era a quell’epoca il cancelliere di stato Metternich, che veniva soprannominato il “cocchiere d’Europa” poiché guidava con grande abilità e diplomazia le sorti della politica europea. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

Vi trovate adesso in una delle stanze più sfarzose del castello, la cosiddetta Stanza del milione, che deve il suo nome al rivestimento in legno di rosa estremamente pregiato delle pareti, in cui sono incastonate miniature indo-persiane. Le miniature raffigurano scene della vita privata e di corte dei gran mogol dell‘India del XVI e XVII sec. Le miniature furono ritagliate da membri della famiglia imperiale e composte a formare nuovi quadri in una sorta di collage. Su entrambi i lati della stanza sono apposti specchi di cristallo che si riflettono l’uno nell’altro creando così l’illusione di uno spazio infinito. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

La Stanza di Napoleone ricorda l’imperatore dei Francesi che risedette proprio qui, nell’ex Camera da letto di Maria Teresa, quando occupò Vienna per due volte, nel 1805 e nel 1809. Le nozze tra Napoleone e Maria Luisa, la figlia dell’imperatore Francesco II/I che era a sua volta nipote di Maria Teresa, avvenute nel 1810, dovevano sigillare la pace fra le due potenze. Alla caduta di Napoleone, Maria Luisa fece temporaneamente ritorno alla corte di Vienna insieme a suo figlio. Durante il Congresso di Vienna, nel 1814/15, ottenne infine il ducato di Parma, tuttavia a condizione di lasciare a Vienna suo figlio, il duca di Reichstadt. Il “principe Franzi”, così era soprannominato a corte, in quanto figlio di Napoleone doveva restare senza alcun ruolo politico, così volevano le potenze europee, e crescere in isolamento presso la corte di Vienna sotto la tutela del nonno. Al pari di tutti gli Asburgo di sesso maschile, anch’egli apprese un mestiere artigianale, come voleva la tradizione familiare. Il ritratto che vedete, lo raffigura bambino nelle vesti di giardiniere, mentre l‘allodola capelluta che vedete sulla consolle fu il suo animale domestico prediletto. Il duca si spense nel 1832 alla giovane età di 21 anni per una malattia polmonare. Il busto lo ritrae sul letto di morte. La sala seguente, detta Stanza delle porcellane (Sala 31) ci riporta all’epoca di Maria Teresa che se ne serviva come studio e sala da gioco. L‘intera camera è rivestita sino al soffitto da una pannellatura di legno intagliato dipinta in bianco e azzurro ad imitazione della porcellana. Vi sono incastonati 213 disegni a inchiostro di china azzurro, eseguiti e firmati da Francesco Stefano e da alcuni dei figli. Una delle figlie, Maria Cristina, è raffigurata su uno dei medaglioni ritratto. Era dichiaratamente la figlia prediletta dell’imperatrice, e fu l’unica ad avere il permesso di sposare l’uomo che amava, il duca Alberto di Sassonia-Teschen. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Questa camera e le due seguenti prendono il nome da Joseph Rosa, pittore paesaggista. Il primo quadro, proprio a sinistra accanto alla porta, raffigura la fortezza di Habichtsburg nell’Aargau in Svizzera, residenza originaria della dinastia asburgica. Qui è esposto il ritratto di Maria Teresa eseguito dal pittore di corte Martin van Meytens. Maria Teresa era una donna straordinariamente energica. Alla morte del padre riuscì a difendere contro mezza Europa l’eredità asburgica nella guerra di successione austriaca. Governò le terre della corona asburgica, mentre suo marito Francesco Stefano di Lorena fu imperatore del Sacro Romano Impero della Nazione germanica. Francesco Stefano I si dedicò a curare i propri interessi privati, ossia le scienze naturali e le finanze, mentre era sua moglie ad occuparsi degli affari politici. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

Con il Salone giallo iniziano gli appartamenti del castello prospicienti il giardino. Notevoli sono in questa sala i dipinti a pastello del pittore ginevrino Liotard, che ritraggono con assoluto realismo alcuni bambini di origine borghese. Essi contrastano fortemente con i tipici ritratti di corte dei figli di Maria Teresa, che possiamo ammirare ad esempio nella stanza seguente. Lì vedremo anche un ritratto di Maria Teresa regina d’Ungheria, opera del pittore di corte Martin van Meytens. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

In questa stanza montava di turno la guardia del corpo di Francesco Giuseppe, che sorvegliava l’accesso all’Appartamento dell’imperatore. Alla vostra destra vedete una stufa di ceramica che come tutte le altre stufe del castello veniva alimentata (in un primo tempo a legna) da un apposito corridoio, che correva dietro alle stanze, per non disturbare la famiglia imperiale e per evitare di sporcare. Nell’Ottocento fu costruito un impianto di riscaldamento ad aria calda che non è più in uso dal 1992. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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Schloß Schönbrunn - Gli Appartamenti imperiali al piano nobile

Questa stanza insieme al salotto adiacente fu abitata nell‘Ottocento dall‘arciduca Francesco Carlo, padre dell‘imperatore Francesco Giuseppe. I dipinti ci riportano nuovamente all‘epoca di Maria Teresa. Il celebre ritratto di famiglia di Martin van Meytens e bottega mostra l’imperatore Francesco Stefano I e Maria Teresa circondati da uno stuolo di figli. La coppia ebbe sedici figli, undici femmine e cinque maschi, undici dei quali raggiunsero l’età adulta. Il quadro non ritrae i due figli nati successivamente e i tre che erano già morti. Uno dei compiti più importanti di una famiglia di sovrani era dare alla luce il numero maggiore possibile di eredi al trono per garantire la prosecuzione della dinastia. Di fronte a questo quadro di famiglia vediamo i ritratti delle dame che ebbero un ruolo importante nella vita di Maria Teresa. A destra dello specchio c’è il ritratto della madre Elisabetta Cristina, a sinistra invece quello della contessa Fuchs, un tempo istitutrice e in seguito intima confidente della sovrana. In segno di gratitudine, Maria Teresa dispose che fosse sepolta nella Cripta dei Cappuccini come unica persona non appartenente agli Asburgo. www.schoenbrunn.at | Download Tour-Guide (PDF)© by Schloß Schönbrunn Kultur- und Betriebsges.m.b.H.

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