POPULARITY
(00:00) Sigla iniziale(00:59) Un dato di Pil fuorviante ma non meno preoccupante(13:49) L'elegia dei commercianti americani(27:24) Metodi cinesi alla Casa Bianca(38:29) Trattati commerciali liofilizzati(43:43) Luoghi comuni di lavoro(01:00:32) Pensioni di scorta bucate(01:17:49) Barriere e buoi dei paesi tuoiI fatti più interessanti della settimana, secondo il vostro Titolare.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/phastidio-podcast--4672101/support.
ROMA (ITALPRESS) - "In Europa vanno tutelate tre sicurezze: i valori più alti dell'Ue ovvero la difesa; l'agricoltura con la sua capacità di sicurezza alimentare; l'energia. Credo che l'agricoltura sia determinante". Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine di "Agricoltura È". "Noi c'eravamo nei Trattati costitutivi dell'Unione europea e ci siamo ancora oggi, all'articolo 39 venivano fissate le parole chiave: produttività, autosufficienza, prezzo equo per i consumatori e un giusto reddito agli agricoltori. Obiettivi che sono ancora oggi per noi la via maestra. La nostra presenza è quella dello spirito dei padri fondatori d'Europa - prosegue -, un modello agricolo sempre più performante, sostenibile e che sappia coniugare produttività con la sua sostenibilità. Questo riusciremo a farlo interpretando le capacità degli agricoltori italiani di un modello che sa essere attento alla transizione ambientale".xb1/trl/mca2
Prestigioso riconoscimento internazionale per l'ospedale di Santorso, che ha ottenuto la classificazione "Gold" nella più recente rilevazione del programma ESO-Angels Awards, l'agenzia internazionale che monitora l'attività delle stroke unit europee (Euroean Stroke Organization). Tra i parametri monitorati un dato essenziale riguarda i tempi di somministrazione della trombolisi nei pazienti con ictus ischemico, considerato che questa è una patologia fortemente tempo-dipendente per quanto riguarda l'efficacia della terapia.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=807510 FEBBRAIO: IL GIORNO DEL RICORDO, PER NON DIMENTICARE LE FOIBE di Roberto de Mattei Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La "Giornata del ricordo", istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero "infoibati" ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980.Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.IL MASSACROGli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati.Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca.Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani.In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.FOIBA DI BASOVIZZA VANDALIZZATA DI RECENTELa seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa "pulizia etnica". Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo "sospetti", vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo.Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici" parla di Tito, dittatore comunista e medaglia al merito della Repubblica Italiana, onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati che divennero i boia dei loro connazionali.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 febbraio 2025:Sabato 8 febbraio, a quarantott'ore dal Giorno del Ricordo, e ottant'anni dall'inizio dei fatti, la foiba di Basovizza a Trieste è stata vandalizzata. Tre le frasi con l'inchiostro rosso: "Trieste è nostra", il motto usato dai comunisti; "Trieste è un pozzo", in riferimento alle foibe; "Morte al fascismo, libertà al popolo".E poi il numero 161, che sta per AFA, il collettivo antifascista internazionale d'ispirazione comunista. Ma l'oltraggio alle vittime delle foibe viene anche dai riconoscimenti istituzionali e dalle pensioni elargite ai loro carnefici.L'articolo 2 dello Statuto dell'Ordine «Al merito della Repubblica italiana», che disciplina il conferimento della più importante onorificenza del nostro Paese, prevede che il Presidente della Repubblica possa conferirla per «benemerenze di segnalato rilievo (...) e per ragioni di cortesia internazionale». La stessa «cortesia internazionale» che nell'ottobre 1969 (con il socialdemocratico Saragat al Quirinale e la Democrazia Cristiana al governo) consegnò la più alta delle onorificenze dello Stato italiano al dittatore Josip Broz, alias il maresciallo Tito, il dittatore comunista, assassino di nostri connazionali.Cinquantasei anni dopo, quella medaglia al merito è ancora lì, in palese contraddizione con una legge dello Stato che nel 2004, grazie al presidente Berlusconi, istituiva il Giorno del Ricordo per mantenere viva la memoria dei 10.000 italiani infoibati, della pulizia etnica d'Istria, Fiume e Dalmazia e dell'esodo di 350.000 italiani costretti a scappare dalle loro case. Insomma, mentre ricordiamo la tragedia degli italiani del Nord-Est ancora celebriamo la memoria dell'assassino Tito che li ha infoibati e costretti alla fuga.In questa legislatura ci sono due proposte di legge, alla Camera, primi firmatari Rizzetto (FdI) e Rampelli (FdI), e al Senato, primo firmatario Bizzotto (Lega), per revocarla post mortem. Sarebbe, infatti, un cavillo burocratico ad impedire di cancellare l'onorificenza di Tito: è morto. La legge già prevede di togliere l'onorificenza per «indegnità», come è stato fatto con al-Assad quando nel 2010 Napolitano gli aveva appuntato sul petto la stessa decorazione di Tito. Eppure, per un misterioso disegno, oltre che per ottusa burocrazia, da decenni, nessuno osa toccare quella medaglia che è un'offesa all'Italia.La nostra Penisola ha persino strade dedicate al comunista Tito. Un po' come se a Berlino, o in qualsiasi altro angolo d'Europa, ci fosse qualche piazza dedicata ad Hitler e nel mentre si celebrasse comunque la Giornata della Memoria. Con l'aggravante che per sessant'anni, in Italia, di
Le foibe: un genocidio comunista Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La “Giornata del ricordo”, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero “infoibati” ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980. Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.Gli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati. Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca. Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani. In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.La seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa “pulizia etnica”. Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo “sospetti”, vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo. (Roberto de Mattei).
MILANO (ITALPRESS) - Una tecnica ormai consolidata che ha rivoluzionato il trattamento di tumori primitivi e secondari in aree difficilmente accessibili del polmone, del fegato, del pancreas e della prostata, ma anche di sindromi come la nevralgia del trigemino: il Centro Diagnostico Italiano ha celebrato con un convegno a Milano i vent'anni di utilizzo di Cyberknife, piattaforma avanzata di radiochirurgia stereotassica. Una tecnologia che ha permesso di trattare ventimila pazienti. Al Centro Diagnostico Italiano la dotazione tecnologica, da gennaio 2024, è quella dell'ultimo Cyberknife S7 TM che ha migliorato ulteriormente precisione e accuratezza del trattamentof20/fsc/gtr
MILANO (ITALPRESS) - Una tecnica ormai consolidata che ha rivoluzionato il trattamento di tumori primitivi e secondari in aree difficilmente accessibili del polmone, del fegato, del pancreas e della prostata, ma anche di sindromi come la nevralgia del trigemino: il Centro Diagnostico Italiano ha celebrato con un convegno a Milano i vent'anni di utilizzo di Cyberknife, piattaforma avanzata di radiochirurgia stereotassica. Una tecnologia che ha permesso di trattare ventimila pazienti. Al Centro Diagnostico Italiano la dotazione tecnologica, da gennaio 2024, è quella dell'ultimo Cyberknife S7 TM che ha migliorato ulteriormente precisione e accuratezza del trattamentof20/fsc/gtr
MILANO (ITALPRESS) - Una tecnica ormai consolidata che ha rivoluzionato il trattamento di tumori primitivi e secondari in aree difficilmente accessibili del polmone, del fegato, del pancreas e della prostata, ma anche di sindromi come la nevralgia del trigemino: il Centro Diagnostico Italiano ha celebrato con un convegno a Milano i vent'anni di utilizzo di Cyberknife, piattaforma avanzata di radiochirurgia stereotassica. Una tecnologia che ha permesso di trattare ventimila pazienti. Al Centro Diagnostico Italiano la dotazione tecnologica, da gennaio 2024, è quella dell'ultimo Cyberknife S7 TM che ha migliorato ulteriormente precisione e accuratezza del trattamentof20/fsc/gtr
Nella grande avventura umana abbiamo tanto da imparare dai grandi scrittori, che ci aiutano a guardare nel profondo del nostro animo per capire come affrontare, con pazienza e senso dell'umorismo, le grandi questioni esistenziali - spiega don Paolo Alliata, autore del libro “L'avventura umana. Quando la letteratura accompagna il nostro cammino” (Mondadori, 204 p., e 18,00). RECENSIONI“I volti dell'avversario. Gli enigmi della lotta con l'Angelo” di Roberto Esposito(Einaudi, 208 p., € 25,00)“El Greco dipinge Il Grande Inquisitore. Fino a dove l'arte può compiacere il potere?” di Stefan Andres(Edizioni Settecolori, 72 p., € 14,00)“L'oscura morte di Andrea Palladio” di Matteo Strukul(Rizzoli, 208 p., € 9,90)“I quattro libri dell'architettura” di Andrea Palladio(Edizioni Studio Tesi, 438 p., € 38,50)“Trattati rinascimentali di architettura” di AA.VV.(Einaudi Millenni, 1000 p., € 95)“Picasso lo straniero” catalogo della mostra a cura di Annie Cohen-Solal(Marsilio Arte, 240 p., € 40)“Picasso. Una vita da straniero” di Annie Cohen-Solal(Marsilio, 640 p., € 30,00)“I miei occhi sul mondo” di David Hockney(Johan & Levi, 176 p., € 20.00)IL CONFETTINO“A Milano con Leonardo. Andrea scopre l'ingegneria” di Silvia Merialdo(Edizioni Dedalo, 96 p., € 14,50)
Tra giugno 2026 e giugno 2027 l'Italia sarà tenuta ad esaminare un numero massimo di 16.032 di domande d'asilo ricevute attraverso la nuova procedura di frontiera istituita con la riforma del Patto Ue.
Episodio non per tutti...per capirlo bisogna ascoltarlo e non fermarsi al titolo.. e alla fine sono sicuro che qualcuno/a di voi dirà: "Eh....mi sa che sono un pò provider pure io..." 4tu Ringrazio Fabio Pacino per lo spunto di riflessione.
Iniziativa legislativa diretta al Parlamento europeo, competenza esclusiva in materia di ambiente e cambiamenti climatici, e competenza concorrente in tema di sanità pubblica, fino all'istituzione di un'Unione della difesa, e ad una voce di bilancio ad hoc per l'acquisto e lo sviluppo di armamenti. Sono queste alcune delle possibili trasformazioni che l'UE potrebbe promuovere nel prossimo futuro, se prevarrà la volontà di rivedere i trattati istitutivi espressa nelle recenti risoluzioni del Parlamento Europeo.>> Leggi anche l'articolo: https://tinyurl.com/54by56me>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
Terminata la Prima guerra mondiale, si trattava di decidere come ridisegnare l'Europa e il mondo. E lo si fece in modo drastico.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dentro-alla-storia--4778249/support.
(00:42) Giuseppe Guastella racconta gli sviluppi dell'inchiesta sui presunti casi di corruzione per i quali il presidente della Regione Toti è agli arresti domiciliari dal 7 maggio.(08:38) Guido Olimpio spiega come procedono le ricerche del leader di Hamas, mente dell'attentato del 7 ottobre 2023.(13:47) Giovanni Viafora parla dello storico documento con cui 49 dipendenti della Santa Sede hanno messo in luce molte gravi lacune del diritto del lavoro nella città-Stato.I link di corriere.it:Toti arrestato, le foto degli incontri sullo yacht di SpinelliCaccia a Yahya Sinwar, il leader di Hamas: sarebbe nascosto a Khan Younis, a pochi km da RafahLa prima class action dei dipendenti vaticani: «Trattati come merce»
Prende il via l'iter legale della procedura d'infrazione Ue lanciata dall'Italiacontro l'Austria per i divieti unilaterali imposti ai tir al Brennero. A quanto si apprende a Bruxelles, la prima audizione in contradditorio davanti alla Commissione europea si svolgerà nel pomeriggio dalle 14:30 alle 18. L'esecutivo Ue non intende rilasciare dichiarazioni in quanto si tratta di "una procedura legalmente vincolata". La procedura per trascinare l'Austria davanti alla Corte di giustizia Ue, ricorda un portavoce della Commissione, è regolamentata dall'articolo 259 dei Trattati. Dopo il ricorso presentato dal governo italiano, ora entrambe le parti hanno la possibilità di esporre le loro argomentazioni sia oralmente che per iscritto davanti all'esecutivo Ue che dovrà quindi redigere - entro il 15 maggio - un parere motivato. Nel caso in cui Bruxelles non agisca entro quel termine, il governo italiano potrà rivolgersi direttamente alla Corte di giustizia europea. Il volume delle merci che attraversa il Brennero è circa il 30% del traffico totale Nord-Sud nelle Alpi.La somma dei traffici al Brennero e al Tarvisio vale oltre il 50% dei traffici complessivi su gomma del sistema dei valichiNe parliamo con Paolo Uggè, presidente Conftrasporto e Fai (Federazione autotrasportatori Italiani).Dimon (Jpmorgan), impatto Ia come motore e vapore ed elettricitàL'impatto che l'intelligenza artificiale avrà sulla società può essere paragonato a quello avuto dall'elettricità e da internet. Lo ha detto l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon nella lettera agli azionisti. "Anche se non sappiamo il pieno effetto dell'IA sulla nostra attività - e sulla società in generale -, siamo convinti che le conseguenze saranno straordinarie. L'impatto sarà come quello di alcune delle maggiori invenzioni degli ultimi centinaia di anni. Pensiamo alla macchina da stampa, al motore a vapore, all'elettricità, al computer e a internet", ha detto Dimon. L'amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, mette in guardia: l'inflazione e i tassi di interesse potrebbero restare più alti di quanto si attendono i mercati a causa dell'elevata spesa pubblica. Nella lettera agli azionisti, Dimon afferma come "è importante notare che l'economia è spinta dalle spese pubbliche e dai recenti stimoli. C'è inoltre una crescente necessità di aumentare la spesa per far fronte alla transizione verso un'economia più verde e per ristrutturare le catene di approvvigionamento globali", osserva Dimon. Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itEuropa alla ricerca di una difesa contro "l'invasione"cineseItalia, Francia e Germania tornano a incontrarsi per proseguire il coordinamento tra Paesi in tema di politica industriale. Oggi, a Parigi, si sta tenendo la terza riunione trilaterale tra i tre Paesi, dopo quella a Berlino dello scorso giugno sulle materie prime critiche e quella a Roma di ottobre sulla transizione digitale e l intelligenza artificiale. La trilaterale di Parigi ha oggetto la transizione ecologica e le tecnologie green. Alla riunione partecipano il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il vice cancelliere e ministro dell Economia e dell'Azione per il clima tedesco, Robert Habeck e il ministro dell Economia delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale francese, Bruno Le Maire. Proprio quest'ultimo ha dichiarato: "La Cina e gli Stati Uniti non ci aspetteranno. La Cina e gli Stati Uniti non ci faranno sconti": questo l'avvertimento lanciato dal ministro francese, tornando ad insistere per l'affermazione di una strategia economica comune dell'Unione europea, al termine del vertice trilaterale a Meudon - alle porte di Parigi - con gli omologhi di Italia e Germania, Adolfo Urso e Robert Habeck. "Non c'è un secondo da perdere", ha aggiunto Le Maire. L'allarme sulla Cina è stato lanciato questo fine settimana anche dal segretario del Tesoro Usa Janet Yellen a seguito degli incontri con gli alti funzionari cinesi. La Cina necessita di aggiustamenti sul fronte delle politiche industriali e sui consumi delle famiglie che sono deboli: il segretario al Tesoro americano Janet Yellen, chiudendo la sua missione in Cina, ha assicurato che "gli Stati Uniti non permetteranno di essere inondati da beni a basso costo" provenienti dal Dragone come avvenuto in passato. Quando il mercato globale è inondato da prodotti cinesi "artificialmente economici, la sopravvivenza delle aziende americane e di quelle straniere viene messa in discussione. Ne parliamo con Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milaneseIl mercato del fotovoltaicoIl volume di pannelli usati nel mondo nel 2030 arriverà a circa 8 mln di tonnellate (è una stima ottimistica). Nel 2050 raggiungerà 80 milioni di tonnellate. La Cina esporta il 90% dei pannelli utilizzati nel mondo. Quindi è evidente un collo di bottiglia. Solo nel 2023 in EU abbiamo importato dalla Cina circa 203 milioni di pannelli, in grado di produrre 101.5GW. Equivalgono a circa 254 mila container che messi uno in fila all'altro potrebbero collegare Torino con Tromso, al circolo polare artico). Le stime sono in crescita. Secondo studi della Arizona State University, si registra una carenza di argento. Il comparto fotovoltaico cuba il 15% dell'argento al mondo(fonte Bloomberg) e di questo passo nel 2040 si arriverà a consumarne il 100% dell'argento estratto in anno. Iniziano ad esserci carenze anche di sabbia silicea (ne ha parlato l'Economist), che è il secondo materiale (dopo l'acqua) più utilizzato al mondo. Una materia chiave anche per l'elettronica di consumo e il fotovoltaico. KeepTheSun, primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, ha come obiettivi: trasformare un potenziale rifiuto in una fonte di energia pulita e a basso costo, dare nuovo impulso alla transizione energetica in un'ottica di economia circolare e sostenere così la filiera europea del fotovoltaico. Un progetto dell'ESCo (Energy Service Company) COESA che dopo una prima fase di test da metà Marzo è diventato pienamente operativo. L'azienda torinese - che sviluppa soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie - punta a un mercato tutto da costruire, gestito attualmente in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Il potenziale è enorme, se si considera che il 90% dell'usato 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA è destinato a finire in discarica.Ne parliamo con Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di COESA.
LeoniFiles - Amenta, Sileoni & Stagnaro (Istituto Bruno Leoni)
Mentre il governo Milei si appresta ad applicare una cura da cavallo all'economia argentina, il vecchio malato d'Europa vince per il secondo anno consecutivo la classifica dell'Economist come miglior economia del mondoIn una nuova intervista LeoniFiles con Carlo Amenta, Nicola Rossi ci racconta come sono cambiate l'economia e la vita in Grecia a 10 anni dalla Troika, ma anche gli insegnamenti che questa vicenda offre sul rapporto tra gli Stati membri dell'Unione e sulla consapevolezza dei cittadini rispetto all'importanza di una gestione virtuosa delle finanze pubblichePreferisci seguire la puntata in video?
Tutti e tre i pazienti trattati con terapia genica dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno riscontrato benefici rilevanti e sostenuti nel tempo. A distanza di diversi mesi dal trattamento con cellule CAR-T, coerentemente con quanto riscontrato nei pazienti adulti descritti in letteratura, sono in remissione di malattia e non assumono più farmaci immunosoppressori. A Obiettivo Salute sentiamo il prof. Fabrizio De Benedetti, responsabile dell’area di ricerca di Immunologia, Reumatologia e Malattie infettive.
L'ultima riforma davvero significativa dei trattati dell'Unione europea è stata approvata quindici anni fa. Nel frattempo abbiamo attraversato due crisi economiche, una pandemia globale e due guerre in parti del mondo molto vicine a noi. Ma allora non è forse arrivata l'ora di cambiarli di nuovo, questi trattati? Ne parliamo con Antonio Argenziano, ex presidente in carica dei Giovani Federalisti Europei. Raccontiamo l'Unione europea e i suoi cambiamenti anche in una newsletter settimanale. Si chiama Spinelli - visioni sull'Europa e per riceverla basta cliccare qui. Sostieni il lavoro di Will iscrivendoti alla membership.
L'obiettivo è quello di rafforzare la capacità di azione dell'UE, la legittimità democratica e l'assunzione di responsabilità: tra le modifiche, la competenza esclusiva UE in materia di ambiente e cambiamenti climatici e la condivisione di competenze finora esclusive degli Stati membri, in materia di salute pubblica, protezione civile, industria e istruzione.>> Leggi anche l'articolo: https://tinyurl.com/ybk3tr6h>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
La battuta d arresto è secca, un calo di vendite internazionali del 6,6% che va quasi ad azzerare il bilancio del made in Italy nei primi nove mesi del 2023, lasciando un magro punto percentuale di crescita, caduta evidente dal roboante +20% dello scorso anno. Le vendite del mese si attestano a 51,5 miliardi di euro, 3,5 in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno: in termini percentuali si tratta della maggior caduta da ottobre del 2020. Caduta corale che Istat in termini di volumi indica ancora superiore, pari all 8,7%, dando il senso di un rallentamento deciso del commercio internazionale, dunque non limitato ad un effetto prezzi legato alla discesa dei listini dell energia. Male le nostre vendite in Europa quasi ovunque, a partire dai primi mercati di sbocco, con la Germania a cedere il 7,8%, la Francia il 5,4%. Per Berlino il bilancio dei nove mesi è in rosso, con minori acquisti di made in Italy del 2,5%. Ampia la discesa anche in termini settoriali dove in territorio positivo vi sono soltanto macchinari (+5,4%) e soprattutto auto, in crescita del 20%. Lungo invece l'elenco delle aree in rosso, spesso in calo a doppia cifra, come capita a chimica, mezzi di trasporto, mobili, metalli, elettronica, gomma-plastica. Ne parliamo con Alessandro Terzulli, Capo economista di Sace.Italia, doppia infrazione europea: bacchettata su balneari e assegno unicoDoppia lettera d infrazione dell'Europa all'Italia su balneari e assegno unico. Sul primo fronte si bacchetta Roma per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein per quanto riguarda il regime normativo che disciplina le concessioni di spiagge e arenili. Il nodo più delicato è quello sui balneari. Il titolo della missiva - Concessioni balneari in Italia/Violazione della Direttiva e dei Trattati in funzione dell Ue - con il parere motivato dell esecutivo europeo è visibile nella pagina web della Commissione che contiene e aggiorna gli atti relativi alle procedure di infrazioni aperta. Abbiamo inviato un parare motivato sulle concessioni balneari italiane e questo dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi. La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. E un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane , ha spiegato una portavoce della Commissione nell'incontro quotidiano con la stampa in merito alla lettera inviata sulle concessioni dei balneari. La seconda censura targata Ue riguarda il cosiddetto assegno unico. Nel marzo 2022, l'Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico («assegno unico e universale per i figli a carico»): hanno diritto a ricevere questo beneficio solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono in stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto poiché non tratta i cittadini Ue in modo equo, il che si configura come una discriminazione. Inoltre, il regolamento vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. Il parere motivato fa seguito a una lettera di costituzione in mora inviata all Italia nel febbraio 2023. La Commissione ritiene che la risposta italiana ai rilievi non risponda in modo soddisfacente alle preoccupazioni sollevate. L'Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell Unione europea. Intanto oggi la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia per la non corretta applicazione delle norme della direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento che impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 per gli ospedali pubblici). Oltre all'Italia, per le stesse ragioni, l'esecutivo comunitario ha deferito alla Corte il Belgio e la Grecia e ha inviato un parere motivato alla Grecia. Sullo sfondo però continua il tira e molla sul Mes. Approfondiamo il tema con Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore.La maggioranza cambia il salario minimo, delega al governo per 'retribuzione equa'Sul salario minimo il governo è delegato ad adottare entro 6 mesi uno o più decreti legislativi, volti "ad intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva" al fine di garantire "l'attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente sancito dall'articolo 36 della Costituzione". È quanto prevede l'emendamento della maggioranza che in pratica riscrive la proposta di legge dell'opposizione. Il testo elenca una serie di obiettivi: "assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi", "contrastare il lavoro sottopagato", "stimolare il rinnovo dei contratti collettivi" e "contrastare il dumping contrattuale". L'emendamento di maggioranza ha fatto andare su tutte le furie le opposizioni. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, parla di "Parlamento umiliato". Dal canto suo, il ministro Marina Calderone aveva spiegato la logica che ha spinto la maggioranza a modificare il testo, asserendo che "siamo contro il salario minimo, siamo per una equa retribuzione". Intanto il mercato del lavoro continua a registrare numeri positivi. Tra gennaio ed agosto sono stati attivati 5.477.344 nuovi rapporti di lavoro mentre ne sono cessati 4.509.014 con un saldo positivo di 968.330 contratti: è quanto emerge dall'Osservatorio Inps sul precariato secondo il quale il saldo per i contratti a tempo indeterminato è stato positivo per 310.763 unità in lieve aumento sulle 272.811 dello stesso periodo del 2022. I dati riguardano i lavoratori dipendenti privati esclusi lavoratori domestici e operai agricoli. Nel complesso - spiega l'Inps - le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati tra gennaio ed agosto sono state 5.477.000, in lieve calo sullo stesso periodo del 2022 (-0,8%) a causa degli andamenti delle assunzioni con contratti in somministrazione (-8%), a tempo indeterminato (-6%) e in apprendistato (-4%). Per le altre tipologie contrattuali si registra una leggera crescita: lavoro intermittente +3%, stagionali e tempo determinato +2%. Di contro, però diverse associazioni lamentano con sempre più insistenza difficoltà nel trovare lavoratori. Ne parliamo con Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore.
Torna il podcast che non dovrebbe mai lasciarvi a bocca asciutta e per scelta non vi parlerà né della polemica su Fedez (al quale però auguriamo una veloce e piena guarigione) né della polemica Esselunga/Salvini. Infatti se vogliamo analizzare la geopolitica in maniera leggermente più seria dobbiamo capire perché la Germania ha bloccato gli ingressi di nuovi richiedenti asilo nonostante sia da sempre il paese più accogliente.
In questo episodio partiamo delineando la parabola della dinastia asburgica da Carlo V ai Trattati di Versailles del 1919, individuando i due rami in cui questa potente famiglia si divide dopo l'abdicazione dell'imperatore nel 1558. Successivamente affrontiamo il tema del sacco di Roma ad opera dei lanzichenecchi e la sua apparente incongruenza politica, risolvibile se si considera che erano in atto contemporaneamente due guerre su piani differenti. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message
A cura di Ferruccio Bovio Il cosiddetto “principio di sussidiarietà” a cui, trattando di questioni europee, si è recentemente appellata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non va assolutamente considerato come un elemento giuridico che sia frutto esclusivo del pensiero sovranista. Anzi, a ben vedere, il concetto in base al quale è preferibile non accentrare a Bruxelles ciò che può essere realizzato meglio a livello nazionale (o, comunque, locale) è, invece, presente in tutti i Trattati fondativi dell'Unione Europea: da quello di Roma per arrivare fino a Maastricht e a Lisbona. Pertanto, nei settori che non sono di competenza esclusiva dell'UE, il principio di sussidiarietà intende proprio tutelare la capacità di decisione e di azione dei vari Stati membri, legittimando l'intervento dell'Unione solamente nei casi in cui determinati obbiettivi non possano essere adeguatamente raggiunti dai singoli Paesi, ma siano, invece, meglio conseguibili a livello di Unione. L'introduzione di questo principio nei trattati europei mira, quindi, a portare l'esercizio delle competenze il più vicino possibile ai cittadini e si configura, in tal modo, come una chiara espressione della volontà di rispondere all'esigenza che le decisioni siano prese dalle autorità più prossime alle collettività destinatarie delle decisioni stesse. Ciò significa, in altre parole, che è Bruxelles a dover dimostrare, concretamente, che il suo intervento diretto è necessario e costituisce il solo mezzo per ottenere un certo risultato o per ottenerlo, comunque, in maniera più efficace. Tuttavia, non possiamo neanche sottovalutare il fatto che stiamo parlando di principi giuridici e meccanismi operativi la cui applicazione è spesso però rimasta soltanto a livello teorico: tanto è vero che, tra le ragioni della crescente disaffezione verso le Istituzioni comunitarie, figura sicuramente anche una certa dose di risentita insofferenza verso una proliferazione legislativa comunitaria eccessiva e sovente invasiva in quasi tutti gli ambiti della vita dei cittadini e delle imprese degli Stati membri. Proliferazione che, nel caso più estremo, ha finito poi per provocare addirittura la Brexit. Tuttavia, non sarebbe corretto addebitare l'origine di tanto intasamento normativo al principio di sussidiarietà, quanto piuttosto al controverso problema del perimetro delle funzioni attribuite all'Unione Europea: infatti, anche per quelle sue competenze che non sono esclusive, ma invece condivise, Bruxelles conserva pur sempre una legittimazione generale ad introdurre regole uniformi o discipline armonizzate. Legittimazione generale che, a questo punto, richiede probabilmente di essere ripensata in senso meno espansivo. Pertanto, possiamo ipotizzare che, forse, soltanto riducendo il perimetro operativo degli interventi normativi europei, si produrrà il duplice effetto positivo di accrescere contemporaneamente l'efficacia degli atti legislativi e di consolidare la fiducia nella capacità delle Istituzioni europee di migliorare la vita dei cittadini e delle imprese. Cosa che, non dobbiamo scordarlo, costituisce, fin dai suoi primi passi, uno degli obiettivi primari dell'Unione Europea.
A cura di Ferruccio Bovio Il cosiddetto “principio di sussidiarietà” a cui, trattando di questioni europee, si è recentemente appellata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non va assolutamente considerato come un elemento giuridico che sia frutto esclusivo del pensiero sovranista. Anzi, a ben vedere, il concetto in base al quale è preferibile non accentrare a Bruxelles ciò che può essere realizzato meglio a livello nazionale (o, comunque, locale) è, invece, presente in tutti i Trattati fondativi dell'Unione Europea: da quello di Roma per arrivare fino a Maastricht e a Lisbona. Pertanto, nei settori che non sono di competenza esclusiva dell'UE, il principio di sussidiarietà intende proprio tutelare la capacità di decisione e di azione dei vari Stati membri, legittimando l'intervento dell'Unione solamente nei casi in cui determinati obbiettivi non possano essere adeguatamente raggiunti dai singoli Paesi, ma siano, invece, meglio conseguibili a livello di Unione. L'introduzione di questo principio nei trattati europei mira, quindi, a portare l'esercizio delle competenze il più vicino possibile ai cittadini e si configura, in tal modo, come una chiara espressione della volontà di rispondere all'esigenza che le decisioni siano prese dalle autorità più prossime alle collettività destinatarie delle decisioni stesse. Ciò significa, in altre parole, che è Bruxelles a dover dimostrare, concretamente, che il suo intervento diretto è necessario e costituisce il solo mezzo per ottenere un certo risultato o per ottenerlo, comunque, in maniera più efficace. Tuttavia, non possiamo neanche sottovalutare il fatto che stiamo parlando di principi giuridici e meccanismi operativi la cui applicazione è spesso però rimasta soltanto a livello teorico: tanto è vero che, tra le ragioni della crescente disaffezione verso le Istituzioni comunitarie, figura sicuramente anche una certa dose di risentita insofferenza verso una proliferazione legislativa comunitaria eccessiva e sovente invasiva in quasi tutti gli ambiti della vita dei cittadini e delle imprese degli Stati membri. Proliferazione che, nel caso più estremo, ha finito poi per provocare addirittura la Brexit. Tuttavia, non sarebbe corretto addebitare l'origine di tanto intasamento normativo al principio di sussidiarietà, quanto piuttosto al controverso problema del perimetro delle funzioni attribuite all'Unione Europea: infatti, anche per quelle sue competenze che non sono esclusive, ma invece condivise, Bruxelles conserva pur sempre una legittimazione generale ad introdurre regole uniformi o discipline armonizzate. Legittimazione generale che, a questo punto, richiede probabilmente di essere ripensata in senso meno espansivo. Pertanto, possiamo ipotizzare che, forse, soltanto riducendo il perimetro operativo degli interventi normativi europei, si produrrà il duplice effetto positivo di accrescere contemporaneamente l'efficacia degli atti legislativi e di consolidare la fiducia nella capacità delle Istituzioni europee di migliorare la vita dei cittadini e delle imprese. Cosa che, non dobbiamo scordarlo, costituisce, fin dai suoi primi passi, uno degli obiettivi primari dell'Unione Europea.
L'Italia sta crescendo più di tutte le altre economie avanzate. Infatti, l'Istat ieri ha registrato un vero e proprio balzo in avanti, dopo che la nostra economia aveva già accumulato un progresso del 10,9% nel biennio 2021-2022. In questo primo trimestre del 2023 l'Italia precede tutte le principali economie europee avanzate: Spagna +0,5% (sempre rispetto al quarto trimestre del 2022), Francia +0,2%, Gran Bretagna +0,1%, Germania -0,3%. Non solo. Fa meglio anche di Giappone +0,4% e Stati Uniti +0,3%.Se prendiamo come riferimento il quarto trimestre 2019, precedente lo scoppio del Covid-19, il Pil italiano è oggi del 2,5% sopra i livelli precrisi. Oggi in un suo editoriale sul Sole 24 Ore il professor Fortis ricorda che l 11 ottobre scorso il Fondo monetario internazionale diffondeva il suo World Economic Outlook nel quale si prevedeva che nel 2023 due sole grandi economie del mondo, a parte la belligerante Russia, sarebbero finite in recessione: la Germania -0,3% e l Italia -0,2%. Ancora una volta le previsioni, quando si tratta di Italia, sono state completamente sbagliate. Ne parliamo con Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica di Milano, è anche direttore e vicepresidente della Fondazione Edison.Manager in Italia, crescono anche in tempo di crisiIl prossimo 13 giugno si terrà a Roma la Centesima assemblea di Manageritalia, la Federazione nazionale dirigenti, che associa oltre 41.000 manager. Tra gli aspetti più interessanti che verranno discussi anche l'elemento positivo che i profili manageriale crescono anche in tempi di crisi: Dirigenti privati secondo ultimi dati disponibili INPS sono cresciuti nel 2021 del 5,4%: +13,5% le donne +3,6% gli uomini. Rispetto ai settori: +9% il terziario, +1% quelli dell industria. Nel 2022 i dati sui dirigenti del terziario confermano crescita con +8,3% in totale; +12,2% delle donne. Ne parliamo con Mario Mantovani, presidente Manageritalia.Brennero. Salvini contro l'Ausitra. Anche Berlino chiede una risoluzione"Il Consiglio prenda atto della insostenibilità economica e ambientale della situazione al Brennero e invitiamo la Commissione a intervenire come custode dei Trattati per ripristinare il diritto alla piena libertà di circolazione per tutti i cittadini europei". Così il vicepremier Matteo Salvini al Consiglio Trasporti in corso in Lussemburgo. "O la libera circolazione di uomini e merci vale per tutti oppure i Trattati per qualcuno valgono un po' di meno", ha sottolineato Salvini, aggiungendo che "il corridoio del Brennero non appartiene solo all'Austria, all'Italia o alla Germania ma è essenziale per l'intera Europa". Berlino, tramite il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing ha risposto: "La situazione al Brennero è drammatica, abbiamo code di 50 chilometri in Baviera e, senza una soluzione, saranno ancora più lunghe nelle aree confinanti. Dobbiamo evitarlo. E' necessario trovare una soluzione comune per assicurare la fruibilità di questo collegamento tra il Nord e il Sud" dell'Europa. Ne parliamo con Paolo Uggè, Presidente di FAI-Conftrasporto.Pnrr, il governo sposta il controllo della Corte dei Conti ex postIntorno alle 16 è iniziato a Palazzo Chigi l'incontro tra governo e Corte dei Conti, dopo che l'esecutivo ha presentato alla Camera un emendamento al decreto P.a. che esclude il Pnrr dal controllo concomitante della Corte e ha prorogato di un anno lo scudo per il danno erariale. "Relativamente al Pnrr la disciplina sul controllo della Corte dei Conti sui progetti del piano è regolato dall'art.7 del decreto legge 77 del 2021 approvato dal governo Draghi che affida alla magistratura contabile il controllo dei fondi del Pnrr nella modalità del controllo successivo sulla gestione e non nel controllo concomitante". Lo ha detto il ministro Raffaele Fitto al question time in Senato ribandendo che il Governo non vuole limitare "le competenze e il ruolo della corte dei Conti",ma anzi "vuole attuare una politica di coordinamento con l'amministrazione contabile" nel quadro di quanto previsto dal decreto 77 per il Pnrr. A tal proposito il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino rispondendo stamattina in commissione Affari Costituzionali ha dichiarato che "Non si può parlare di bavaglio" alla Corte da parte del Governo. "Abbiamo potuto intervenire con delle relazioni". E che "Il controllo concomitante in corso di gestione ha un valore propulsivo" e "tende ad accelerare i tempi dell'azione" amministrativa. Approfondiamo il tema con Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
Il comunicato e' in linkografia.Ritengo che il paternalismo sia sempre distruttivo dei rapporti umani e sociali.Ma arrivare ad applicare le norme sul bullismo a genitori e nonni significa andare ben oltre la normale dialettica.Equilibrio tra gli interessi e prevenzione dei diversi sistemi giuridici sociali che regolano le persone.
“Considerato che è la prima volta che scatta il meccanismo di condizionalità, c'è grande attesa nel capire come di fatto verrà attuato". Lo ha detto l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara dopo la discussione in plenaria sullo stato di diritto in Ungheria.xf4/sat/gtr
Vi faccio un approfondimento sulla popolazione Romanì e sul perché non bisogna utilizzare la parola "zing*r*", vi aggiorno su cosa sta succedendo fronte gas e l'ONU non è riuscita a trovare un accordo per salvaguardare la biodiversità oceanica. Orbàn non è contento che le donne ricevano un'istruzione, cominciano oggi gli US Open e due navi da guerra statunitensi sono passate vicino a Taiwan. Buona giornata! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vitamine-factanza/message
Il prossimo viaggio di Draghi a Washington è estremamente delicato. I temi su cui si concentra l'agenda del faccia a faccia con Biden sono due: 1) Il ruolo che l'Italia intende giocare in difesa dell'Ucraina e l'impegno nella Nato di un paese dove l'attuale parlamento ha una maggioranza soransita ostile all'Occidente.2) La tenuta economica dell'Italia nei prossimi mesi, che saranno molto duri per tutti i paesi occidentali e quindi devastanti per un sistema fragile come quello italiano.Oltre ai rapporti transatlantici Draghi dovrà tenere d'occhio gli sviluppi in seno all'Ue dove è partito il processo di revisione dei Trattati ormai inadeguati a regolare il processo decisionale tra 27 stati.
Ascoltiamo le parole del Sottosegretario per gli Affari Europei Vincenzo Amendola
In questo podcast, Ettore Greco (Vice Presidente Esecutivo dell'Istituto Affari Internazionali) analizza le prospettive di riforma e allargamento dell'Unione Europea all'indomani della conclusione della Conferenza sul Futuro dell'Europa, un momento di democrazia partecipativa che ha portato all'attenzione delle istituzioni europee 300 proposte e 49 obiettivi.Le resistenze alla riforma dell'Unione sono di natura politica, con 13 Stati membri che si sono espressi contro questo progetto. “Non sarà facile superare questa resistenza, questo processo sarò poi lungo e complicato perché implica anche un cambiamento dei Trattati”, spiega Greco nel podcast. Ci sono tuttavia altri modi per cambiare l'Unione: è già successo con il rafforzamento della Bce, per il futuro si parla molto di Unione dell'energia e la nuova cooperazione nel campo della Difesa. Questo potrebbe avvenire senza cambiare i Trattati.Infine la Comunità politica europea: il processo di allargamento è diventato particolarmente attuale con la guerra in Ucraina, ma potrebbe richiedere decenni e Macron ha immaginato che ci sia una compensazione con la Cpe.
Rassegna stampa del 10 05 22 | La parata di Putin ieri a Mosca si è trasformata in una rappresentazione mogia e triste del suo potere oligarchico dove la prudenza delle sue parole ha rivelato la debolezza del suo impianto militare e politico. A Strasburgo Macron ha tracciato i prossimi passi per la riforma dei Trattati europei e delle istituzioni continentali rendendo pragmatica l'intuizione di un'Europa sempre più centrale nella vita politica dei cittadini.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. Nel suo lungo discorso durato circa mezzora, Draghi si è soffermato sulle conseguenze della guerra in Ucraina in Europa, e su come la risposta sia una maggiore integrazione europea. “Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico e ideale, se questo è un percorso che porterà alla riforma dei trattati, l'Unione lo abbracci”. Ma siamo davvero ad un passo dalla riforma dei Trattati e ad una maggiore emissione di debito per finanziare maggiore integrazione in settori cruciali, come la difesa e l'energia? Lo abbiamo chiesto a Fabio Massimo Castaldo. Vice Presidente del parlamento europeo da fine 2017 fino a gennaio 2022. Eletto con il Movimento 5 stelle, al parlamento europeo siede nel gruppo dei Non iscritti
Simone Pavesi intervista Giuliano Pisapia, Eurodeputato S&D, Vicepresidente Com. Affari Costituzionali e membro Com. Esteri al Parlamento europeo, già Sindaco di Milano. L'Unione Europea sta lavorando per trovare un mediatore tra Russia e Ucraina: sarà Erdogan?La nuova strategia europea sull'Africa ha rinunciato alla tentazione di un nuovo colonialismo?Dopo la Conferenza sul Futuro dell'Europa, i Trattati verranno modificati?Il voto alle elezioni europee sarà consentito dai sedici anni in su? Esisteranno mai liste elettorali transnazionali? I tirocini non pagati saranno banditi per davvero all'interno dell'Ue?
S2 E43 I trattati di pace dopo la Prima Guerra Mondiale. I 14 punti di Wilson. Le posizioni di Francia e Regno Unito. La situazione italiana. La vittoria mutilata. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app
Un'Europa delle libertà, dei diritti, della tutela della dignità umana e protagonista nella battaglia per la parità di genere: sono state questi alcuni dei pilastri che David Sassoli, il presidente del Parlamento Ue morto questa notte, indicò nel suo discorso di insediamento alla presidenza del Parlamento Ue. Era il 3 luglio del 2019. Qui di seguito il discorso integrale "Lo spirito di Ventotene" Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d'audacia. Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza. In questi mesi, in troppi, hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia. I cittadini hanno dimostrato invece di credere ancora in questo straordinario percorso, l'unico in grado di dare risposte alle sfide globali che abbiamo davanti a noi. Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l'Ue. Orgogliosi di essere europei Cari colleghi, pensiamo più spesso al mondo che abbiamo, alle libertà di cui godiamo…. E allora diciamolo noi, visto che altri a Est o ad Ovest, o a Sud fanno fatica a riconoscerlo, che tante cose ci fanno diversi – non migliori, semplicemente diversi – e che noi europei siamo orgogliosi delle nostre diversità. Ripetiamolo perché sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche… ….che da noi nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni… ….che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica… che da noi ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare, amare senza costrizioni… ….che nessun europeo può essere umiliato e emarginato per il proprio orientamento sessuale… che nello spazio europeo, con modalità diverse, la protezione sociale è parte della nostra identità, ….che la difesa della vita di chiunque si trovi in pericolo è un dovere stabilito dai nostri Trattati e dalle Convenzioni internazionali che abbiamo stipulato. Il nostro modello di economia sociale di mercato va rilanciato. Le nostre regole economiche devono saper coniugare crescita, protezione sociale e rispetto dell'ambiente. Dobbiamo dotarci distrumenti adeguati per contrastare le povertà, dare prospettive ai nostri giovani, rilanciare investimenti sostenibili, rafforzare il processo di convergenza tra le nostre regioni ed i nostri territori. La rivoluzione digitale La rivoluzione digitale sta cambiano in profondità i nostri stili di vita, il nostro modo di produrre e di consumare. Abbiamo bisogno di regole che sappiano coniugare progresso tecnologico, sviluppo delle imprese e tutela dei lavoratori e delle persone. Il cambiamento climatico ci espone a rischi enormi ormai evidenti a tutti. Servono investimenti per tecnologie pulite per rispondere ai milioni di giovani che sono scesi in piazza, e alcuni venuti anche in quest'Aula, per ricordarci che non esiste un altro pianeta. Dobbiamo lavorare per una sempre più forte parità di genere e un sempre maggior ruolo delle donne ai vertici della politica, dell'economia, del sociale. Signore e Signori, questo è il nostro biglietto da visita per un mondo che per trovare regole ha bisogno anche di noi. Ma tutto questo non è avvenuto per caso. L'Unione europea non è un incidente della Storia. Io sono figlio di un uomo che a 20 anni ha combattuto contro altri europei, e di una mamma che, anche lei ventenne, ha lasciato la propria casa e ha trovato rifugio presso altre famiglie. Io so che questa è la storia anche di tante vostre famiglie… e so anche che se mettessimo in comune le nostre storie e ce le raccontassimo davanti ad un bicchiere di birra o di vino, non diremmo mai che siamo figli o nipoti di un incidente della Storia. La nostra storia scritta sul dolore Ma diremmo che la nostra storia è scritta sul dolore, sul sangue dei giovani britannici sterminati sulle spiagge della Normandia, sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sull'ansia di giustizia degli eroi del Ghetto di Varsavia, sulle primavere represse con i carri armati nei nostri paesi dell'Est, sul desiderio di fraternità che ritroviamo ogni qual volta la coscienza morale impone di non rinunciare alla propria umanità e l'obbedienza non può considerarsi virtù. Non siamo un incidente della Storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l'antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia. Se siamo europei è anche perché siamo innamorati dei nostri Paesi. Ma il nazionalismo che diventa ideologia e idolatria produce virus che stimolano istinti di superiorità e producono conflitti distruttivi. Colleghe e colleghi, abbiamo bisogno di visione e per questo serve la politica. Sono necessari partiti europei sempre più capaci di essere l'architrave della nostra democrazia. Ma dobbiamo dare loro nuovi strumenti. Quelli che abbiamo sono insufficienti. Questa legislatura dovrà rafforzare le procedure per rendere il Parlamento protagonista di una completa democrazia europea. Ma non partiamo da zero, non nasciamo dal nulla. L'Europa si fonda sulle sue Istituzioni, che seppur imperfette e da riformare, ci hanno garantito le nostre libertà e la nostra indipendenza. Con le nostre Istituzioni saremo in grado di rispondere a tutti coloro che sono impegnati a dividerci. Cittadini Europei E allora diciamo in quest'Aula, oggi, che il Parlamento sarà garante dell'indipendenza dei cittadini europei. E che solo loro sono abilitati a scrivere il proprio destino: nessuno per loro, nessuno al posto nostro. In quest'aula insieme a tanti amici e colleghi con molta esperienza, vi sono anche tantissimi deputati alla prima legislatura. A loro un cordiale saluto di benvenuto. Ho letto molte loro biografie e mi sono convinto si tratti di una presenza molto positiva per loro competenze, professionalità. Molti di loro sono impegnati in attività sociali o di protezione delle persone, e questo è un campo su cui l'Europa deve migliorare perché abbiamo il dovere di governare i fenomeni nuovi. Sull'immigrazione vi è troppo scaricabarile fra governi e ogni volta che accade qualcosa siamo impreparati e si ricomincia daccapo. Signori del Consiglio Europeo, questo Parlamento crede che sia arrivato il momento di discutere la riforma del Regolamento di Dublino che quest'Aula, a stragrande maggioranza, ha proposto nella scorsa legislatura. Lo dovete ai cittadini europei che chiedono più solidarietà fra gli Stati membri; lo dovete alla povera gente per quel senso di umanità che non vogliamo smarrire e che ci ha fatto grandi agli occhi del mondo. Dov'è l'Europa Molto è nelle vostre mani e con responsabilità non potete continuare a rinviare le decisioni alimentando sfiducia nelle nostre comunità, con i cittadini che continuano a chiedersi, ad ogni emergenza: dov'è l'Europa? Cosa fa l'Europa? Questo sarà un banco di prova che dobbiamo superare per sconfiggere tante pigrizie e troppe gelosie. E ancora, Parlamento, Consiglio e Commissione devono sentire il dovere di rispondere con più coraggio alle domande dei nostri giovani quando chiedono a gran voce che dobbiamo svegliarci, aprire gli occhi e salvare il pianeta. Mi voglio rivolgere a loro: considerate questo Parlamento, che oggi inizia la sua attività legislativa, come il vostro punto di riferimento. Aiutateci anche voi a essere più coraggiosi per affrontare le sfide del cambiamento. Voglio assicurare al Consiglio e alle Presidenze di turno la nostra massima collaborazione e lo stesso rivolgo alla Commissione e al suo Presidente. Le Istituzioni europee hanno la necessità di ripensarsi e di non essere considerate un intralcio alla costruzione di un'Europa più unita. Tramite il Presidente del Consiglio europeo voglio rivolgere anche un saluto, a nome di quest'Aula, ai Capi di Stato e di Governo. Ventotto paesi fanno grande l'Unione europea. E si tratta di 28 Stati, dal più grande al più piccolo, che custodiscono tesori unici al mondo. Tutti vengono da lontano e posseggono cultura, lingua, arte, paesaggio, poesia inimitabili e inconfondibili. Sono il nostro grande patrimonio e tutti meritano rispetto. Ecco perché quando andrò a visitarli, a nome vostro, non sarò mai distratto. E davanti alle loro bandiere e ai loro inni sarò sull'attenti anche a nome di coloro che, in quest'Aula, non mostrano analogo rispetto. Lasciatemi infine rivolgere un saluto ai parlamentari britannici, comunque la pensino sulla Brexit. Per noi immaginare Parigi, Madrid, Berlino, Roma lontane da Londra è doloroso. Sì sappiatelo, con tutto il rispetto che dobbiamo per le scelte dei cittadini britannici, per noi europei si tratta di un passaggio politico che deve essere portato avanti con ragionevolezza, nel dialogo e con amicizia, ma sempre nel rispetto delle regole e delle rispettive prerogative. Voglio salutare i rappresentanti degli Stati che hanno chiesto di aderire all'Unione europea. Il loro percorso è avviato per loro libera scelta. Tutti capiscono quanto sia conveniente far parte dell'Unione. Le procedure di adesione proseguono e il Parlamento si è detto più volte soddisfatto dei risultati raggiunti. Infine, un in bocca al lupo a tutta l'amministrazione e ai lavoratori del Parlamento. Ci siamo dati un obbiettivo nella scorsa legislatura: far diventare il Parlamento europeo la Casa della democrazia europea. Nuovo impulso Per questo abbiamo bisogno di riforme, di maggiore trasparenza, di innovazione. Molti risultati sono stati raggiunti, specie sul bilancio, ma questa legislatura deve dare un impulso maggiore. Per fare questo c'è bisogno di un maggior dialogo fra parlamentari e amministrazione e sarà mia cura svilupparlo. Care colleghe e cari colleghi, l'Europa ha ancora molto da dire se noi, e voi, sapremo dirlo insieme. Se sapremo mettere le ragioni della lotta politica al servizio dei nostri cittadini, se il Parlamento ascolterà i loro desideri e le loro paure e le loro necessità. Sono sicuro che tutti voi saprete dare il necessario contributo per un'Europa migliore che può nascere con noi, con voi, se sapremo metterci cuore e ambizione. Grazie e buon lavoro.
Nesse episódio, nossa equipe recebe o Doutorando em Filosofia e Mestre em Direito Bruno Costa para uma exposição sobre a prática do stalking e suas diferentes variedades, bem como sobre o tratamento jurídico dado ao assunto. Currículo e contato do convidado - Lattes: http://lattes.cnpq.br/1797907047833478; Site: http://costaendres.com.br. Seja um padrinho do DLI Podcast. Acesse https://www.padrim.com.br/dlipodcast e escolha a sua categoria! Apoio: @livrariadoadvogado e @lovie.cookies Referências citadas: Livros: TRINDADE, Jorge. Manual de Psicologia Jurídica para operadores do Direito. 9ª edição. Porto Alegre: Livraria do Advogado, 2020; MULLEN, Paul E.; PATHÉ, Michele; PURCELL, Rosemary. Stalkers and Their Victims, 2ed. Nova Iorque, NY, EUA: Cambridge University Press, 2009; MELOY, J. Reid; SHERIDAN, Lorraine; HOFFMANN, Jens (org.). Stalking, Threatening, and Attacking Public Figures: A Psychological and Behavioral Analysis. Nova Iorque, NY-EUA: Oxford University Press, 2008; MONTARULI, Valeria. Le Condotte Illecite. In: CENDON, Paolo (org.). Trattati: famiglia e responsabilità civile. Milão, ITA: Giuffrè Editore, 2014, p. 595-634. Filmes: DORMINDO COM O INIMIGO (Sleeping with the Enemy). Diretor: Joseph Ruben. Estados Unidos, 1991; DRÁCULA DE BRAM STOCKER (Bram Stocker`s Dracula). Diretor: Francis Ford Coppola. Estados Unidos, 1992; O MORRO DOS VENTOS UIVANTES (Wuthering Heights). Diretor: William Wyler. Estados Unidos, 1939; TAXI DRIVER – MOTORISTA DE TÁXI (Taxi Driver). Diretor: Martin Scorcese. Estados Unidos, 1976; Músicas: Camila, Camila (Carlos Stein/Sady Homrich/Thedy Corrêa) – Nenhum de Nós; Every Breath You Take (Sting) – The Police; Fixação (Beni/Leoni/Paula Toller) – Kid Abelha e os Abóboras Selvagens; Obsessed (Christopher Stewart/Mariah Carey/Terius Nash) – Mariah Carey; She Came in Through the Bathroom Window (John Lennon/Paul McCartney) – The Beatles
Puntata n. 122 del podcast curato per Huffpost da Guido ScorzaSee omnystudio.com/listener for privacy information.
LeoniFiles - Amenta, Sileoni & Stagnaro (Istituto Bruno Leoni)
Un nuovo episodio di LeoniFiles, il podcast "fuori dalle righe" dell'Istituto Bruno LeoniProtagonisti: Carlo Stagnaro e Carlo Amenta________________Whiskey on the Mississippi by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/4624-whiskey-on-the-mississippiLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Cosa accade se nel bel mezzo di una partita di Monopoli un giocatore contesta le regole?Da quando la Corte Costituzionale polacca ha affermato la supremazia del diritto polacco sul diritto europeo si è fatto più concreto il rischio di una Polexit. Tra Polonia e UE chi andrà in prigione senza passare dal via? Renata Giordano
La Storia europea dei secoli moderni e contemporanei è segnata da una serie di trattati internazionali, che hanno nel corso dei secoli deciso la sorte dei popoli continentali e anche extracontinentali ed edificato le prospettive delle future generazioni, nel bene come nel male.
Analisi dell'articolo "America first, anche nei vaccini" del 13.04.21 di Andrea Boitani e Rony Hamaui pubblicato ne la voce. info. Link: https://www.lavoce.info/archives/73587/america-first-anche-nei-vaccini/L'Unione Europea deve consentire al governo di esercitare anche una governance. Occorre a tal proposito prevedere la sospensione dei trattati europei per necessità ed urgenza ovvero quando sia messa in pericolo la popolazione per guerre, epidemie e gravi crisi finanziarie.Il governo europeo, che sia sovraordinato gerarchicamente ai governi nazionali, sia in grado di esercitare anche la governance ovvero di realizzare delle politiche in deroga ai trattati nei casi di necessità ed urgenza.L'Unione Europea deve smettere di essere una istituzione legalista e diventare una vera istituzione politica. Se l'amministrazione è schiava del diritto la politica ne è libera e può decidere nell'interesse più ampio della popolazione.
Puntata 22 di Settegiorni, con tante novità: questa settimana ricordiamo l’anniversario degli storici Trattati di Roma che hanno dato vita all’Unione Europea così come la conosciamo oggi. La Turchia, poi, ha dichiarato di voler uscire dalla Convenzione di Istanbul che impone agli stati di combattere contro la violenza domestica. La Spagna ha scelto di introdurre […]
Un altro super episodio di Settegiorni, l’appuntamento settimanale di Europhonica! Questa settimana ricordiamo l’anniversario degli storici Trattati di Roma che hanno dato vita all’Unione Europea così come la conosciamo oggi. La Turchia, poi, ha dichiarato di voler uscire dalla convenzione di Istanbul che impone agli stati di combattere contro la violenza domestica. La Spagna ha scelto di introdurre una settimana lavorativa più breve: soltanto 4 giorni, una vera rivoluzione! Acque agitate nel Regno Unito, dove le procedure d’infrazione contro Londra complicano sia la vita politica che quella quotidiana dei cittadini europei. E poi tanta attualità sulla plenaria del Parlamento Europeo. Infine, come sempre, vi segnaleremo le offerte formative e professionali più interessanti in Europa. A cura di Simone Matteis, Nicoletta Labarile e Giorgia Colucci.
In occasione dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, il 25 marzo del 2017, Antonio Megalizzi aveva immaginato un’Europa senza Unione Europea durante la puntata di Europhonica dedicata all’evento. In suo ricordo, riascoltiamolo insieme!
Andrea e Fabio sono tornati a darci una bella mano per raccontarvi le fasi più importanti della nascita dell'Unione Europea. In questa puntata trattiamo un periodo fondamentale per la struttura che ancora oggi ha l'Unione: partiamo con l'importantissima firma dei Trattati di Roma, in cui la CEE venne formalmente costruita, fino ad arrivare a un assoluto protagonista dei primi anni della politica europea: stiamo parlando di Charles De Gaulle.Con la sua idea di Europa come unione di nazioni che cooperassero per obiettivi comuni, De Gaulle fu una figura dominante per le decisioni di una comunità che andava crescendo. Il suo intento politico, espresso tramite i piani Fouchet, hanno plasmato alcune delle posizioni dell'Europa in ambito interno ed esterno.Bar StoriaUn enorme grazie va a tutti i nostri avventori appartenenti alla Giovine Italia che ci sostengono su Patreon: Simonetta Pastorino, Andrea Margini, Tommaso Ottali, Andrea D'Agostini, Michele Sessa e Marzia Rositani e un grazie speciale al combattente delle cinque giornate Paolo Tazzioli!Direttamente dalla Legione Italiana di Patreon oggi ringraziamo Giulio Recchia per il suo supporto!SOSTIENICI SU PATREON: https://www.patreon.com/barstoriaCANALE TELEGRAM: t.me/barstoriaPAGINA INSTAGRAM: www.instagram.com/bar_storiaLa storia dell'UnioneTrack title: Ode to Joy - European AnthemLicense type: Standard License (N° 231455)Artists: Beethoven, Ludwig van, Wojciech PanufnikComposer: Wojciech PanufnikPublisher: Woiciech Panufnik (no affiliation)Danse Macabre by Kevin MacLeod (incompetech.com)Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 Licensehttp://creativecommons.org/licenses/by/3.0/
us corp vs repubblica intervista a ValQiria del 2 febbraio 2021. Facciamo chiarezza sulla situazione attuale. La messa in liquidazione degli "stati corporation", aggiornamenti di attualità, geopolitica. Trattati internazionali. Dalle civiltà autoctone alle implicazionni attuali. Autodeterminazione. Possibili implicazioni sul nuovo sistema finanziario. Guarda il video qui: https://rumble.com/vdj029-corp-vs-republica.html SEGUI PHI | Q WE THE PEOPLE PODCAST: • Anchor: https://anchor.fm/phi-q-we-the-people • Overcast: https://overcast.fm/p2613683-weXVIN • Breaker Audio: https://www.breaker.audio/u/phi_q_we_the_people • Castbox.fm: https://castbox.fm/channel/id3675804?country=itù • Google: https://podcasts.google.com/feed/aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy80NTBhZWU2Yy9wb2RjYXN0L3Jzcw?sa=X&ved=0CAMQ4aUDahcKEwjIuLP7g4vuAhUAAAAAHQAAAAAQAQ • Apple/ITunes: https://podcasts.apple.com/it/podcast/phi-q-we-the-people/id1548247706 ——— VIDEO - PHI PRODUZIONI: • Rumble: https://rumble.com/c/c-451244 • Bitchute: https://www.bitchute.com/channel/EmYtors91agW/ • Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC-t7s3SAIojPdoxI_K9PsOQ ——— Canale Telegram: • https://t.me/WAQItaly --- Send in a voice message: https://anchor.fm/phi-q-we-the-people/message
Didattica a Distanza
Non è la strada giusta, anzi, è inequivocabilmente quella sbagliata.Stiamo parlando dell'approccio dei Governi europei all'intelligenza artificiale troppo sbilanciato verso massimizzazione dei profitti e efficientemento dell'amministrazione e troppo poco verso il rispetto dei diritti umani.
Dopo la rimozione del presidente Vizcarra per una accusa di corruzione sono scoppiate violente proteste in piazza, che hanno infine convinto il nuovo presidente peruviano Manuel Merino, assieme a tutto il governo a rassegnare le dimissioni. Il paese è nel caos ed è difficile immaginare cosa possa succedere adesso. In India, intanto, scoppia il problema dello zucchero, con la produzione che supera di molto la domanda interna, il governo che paga per le esportazioni e nuove disastrose soluzioni all'orizzonte. Parliamo - infine - del nuovo trattato di libero scambio, il più grande al mondo, siglato dei paesi dell'Asia orientale e del Pacifico.Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/cosa-succede-in-peru/
TgSole24 - 26 ottobre 2020 - Fermare la follia 4.026 visualizzazioni Casa del Sole TV 19.400 iscritti Pubblicato il 26 ott 2020 - Introduzione di Margherita Furlan - L'appello dei medici per fermare i lockdown di Jeff Hoffman Commento di Massimo Mazzucco - Il controllo sociale attraverso la paura di Margherita Furlan Commento di Enrica Perucchietti - Mini lockdown: si moltiplicano i focolai di protesta nel mondo di Jeff Hoffman Commento di Tiziana Alterio - Il Venezuela annuncia l'arrivo di un farmaco anti Covid di Margherita Furlan - Il nucleare è proibito dal nuovo Trattato ONU. A che servono i Trattati? di Jeff Hoffman - Presidenziali USA: una campagna elettorale sul filo spinato di Jeff Hoffman - Brasile: come una telenovela riparte l'attacco contro Lula di Jeff Hoffman Credits: A cura di Margherita Furlan Con la collaborazione di Jeff Hoffman Editing di Gennaro Gargiulo e Mattia Di Nunzio
Il commento della settimana del 14 Settembre: L'incessante comunicazione negli Stati Uniti sulla disponibilità del vaccino e l'impatto sulle elezioni, trend negativo dei nuovi contagi in Europa, i temi trattati nel discorso di Ursula Von Der Leyen e l'allocazione del Next Generation Fund, l'impatto sui mercati del referendum costituzionale, il crollo delle esportazioni in Giappone verso Cina e Stati Uniti, l'impatto del virus su la spesa nel settore del turismo in Italia, l'IPO di Snowflake e l'avvicinamento del triple witching day.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6203IL DISCORSO DELLA MERKEL PER L'INIZIO DEL SEMESTRE TEDESCO ALL'UEIndro Montanelli aveva ragione quando diceva che con l'Europa unita, i francesi ci sarebbero stati da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei (VIDEO IRONICO: Renzietto, il principe dei mostri)di Antonio SocciIndro Montanelli diceva che, quando si sarebbe fatta l'Europa unita, i francesi ci sarebbero stati da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei.E' andata proprio così, infatti è stata per noi una colossale fregatura. Solo la nostra mediocre classe di governo sembra credere (ancora) alla retorica melensa dell'europeismo ed è pronta a ogni cessione di sovranità e ad ogni resa sulle questioni concrete, mentre tutti gli altri governi si battono per i loro interessi nazionali.L'euro è il simbolo perfetto di questo assurdo suicidio nazionale. Se vi chiedete perché in questi venti anni la nostra economia è andata in coma e quella tedesca ha volato, trovate qui la risposta.Solo da noi, in Italia, chi chiede di difendere il nostro interesse nazionale (ricordando che non dobbiamo prendere ordini dall'estero) viene guardato con orrore come se prospettasse qualcosa di deplorevole.Eppure il tanto bistrattato (da noi) "sovranismo" è semplicemente quello che sta scritto nella nostra Costituzione repubblicana, come ha spiegato l'insospettabile professor Carlo Galli nel suo libro "Sovranità".In pratica tutti i paesi della Ue e tutti i loro governi sono sovranisti, cioè sono europeisti solo in ciò che a loro conviene. Tutti meno noi. Noi ci facciamo comandare dall'estero e paghiamo per essere europeisti. Gli altri riscuotono per esserlo.I Paesi dell'Est per esempio hanno usufruito di cospicui fondi europei per lo sviluppo. Da dove venivano quei soldi? Venivano anche dall'Italia che da anni è un contribuente netto (cioè paga molto di più di quanto riceve): per quei paesi "l'europeismo" è sinonimo di "guadagno", mentre per noi è sinonimo di perdita. Quando l'europeismo confligge con il loro interesse (per esempio nella ricollocazione dei migranti) il loro sovranismo prevale sull'europeismo.Ancora di più questo vale per i paesi più forti della Ue, Francia e Germania, che non sono soltanto sovranisti, ma sono pure vigorosamente nazionalisti e talora con tentazioni egemoniche e imperialistiche. Per questo motivo la Gran Bretagna, non volendo prendere ordini da Berlino, se n'è andata.ADORABILI EUROPEISTI???Ma l'aspetto tragicomico di questa situazione è che, nella narrazione ufficiale dell'establishment politico italiano, ripetuto in coro dal sistema mediatico, tutti costoro vengono presentati come adorabili "europeisti" (in primis la Merkel e Macron), mentre l'opposizione italiana di centrodestra - che chiede di difendere i nostri interessi nazionali - viene squalificata come una retrograda banda di buzzurri sovranisti.In questi giorni va in scena la stessa commedia. La cancelliera tedesca Merkel il 1° luglio inizia la sua presidenza semestrale dell'Unione europea. Mentre un'altra tedesca, Ursula von der Leyen, è presidente della Commissione europea. Così il dominio tedesco sulla Ue è alla luce del sole (mentre di solito è esercitato per interposta persona).È ovvio ed evidente che questi mesi saranno usati dalla Merkel per spingere la Ue nella direzione che conviene alla Germania, soprattutto per affrontare la fortissima controversia commerciale e politica che contrappone Berlino e Washington (e in riferimento all'analogo conflitto Usa/Cina).Ma sui media italiani invece è tutto un osanna europeista. Le voci dell'europeismo italiano esultano: "una grande aspettativa si è creata su questa presidenza... Nel programma di presidenza semestrale, la cancelliera ha messo in gioco il peso del suo governo per promuovere alcune priorità dell'agenda strategica europea".Ma quale agenda europea? Verrebbe quasi da ridere. In realtà l'intervista programmatica della Merkel ha un ritornello fatto di due temi, le sole due cose che interessano a Berlino: "dobbiamo fare tutto il possibile per non cadere nel protezionismo" e bisogna consolidare ad ogni costo "un mercato unico europeo".È questo e solo questo che interessa alla Germania adesso che - con la guerra dei dazi scatenata da Trump contro Germania e Cina e con la vicenda Cina/Covid - l'Europa, da terzista della sua industria, torna ad essere un mercato di sbocco delle merci tedesche.Tutte le trovate di questi giorni (Mes, Recovery fund eccetera) sono strategie per tenere legati paesi come l'Italia e renderli funzionali a questi obiettivi: "È nell'interesse della Germania che il mercato unico sia forte e che l'Unione europea cresca insieme, anziché disgregarsi".EVVIVA LA SINCERITÀNel discorso della Merkel non c'è traccia della risibile melassa retorica europeista che da noi riempie le pagine dei giornali e i discorsi dell'establishment. Anzi, c'è un passaggio cruciale dell'intervista che - non a caso - i nostri media hanno snobbato e che - in buona sostanza - seppellisce proprio l'eurofanatismo sentimentale.Se qualcuno - come i nostri romantici - pensa ad avere "più Europa", a diventare tutti e solo europei, ad andare oltre i Trattati verso un assetto statuale della Ue, se lo scordi.In pratica la Merkel ribadisce che si resta dentro i Trattati di Maastricht e poi addirittura "sposa" la nota sentenza della Corte costituzionale tedesca contro la Bce arrivando a dire: "uno Stato nazionale sarà sempre in grado di rivendicare particolari competenze, a meno che tutti i poteri non siano trasferiti alle istituzioni europee, il che sicuramente non accadrà".Con tanti saluti ai nostri europeisti che da anni cantano il "requiem" allo stato nazionale. Se volevate un inno al sovranismo, eccovelo servito dalla Merkel.Del resto solo da noi è diventato egemone un pensiero secondo cui sarebbe esecrabile dirsi italiani perché oggi si dovrebbe dirsi solo e semplicemente "europei".La Germania, nella sua storia, ha talora manifestato la tentazione di sottomettere altri paesi, ma non si è ancora trovato qualcuno che abbia convinto i tedeschi a non essere più tedeschi. Giustamente si tengono stretta la Germania. Casomai imperiale, ma sempre Germania.Se volete una conferma storica e filosofica potete cercarla nella "Lettura", l'inserto culturale del "Corriere della sera", che, nell'ultimo numero, volendo celebrare i 250 anni dalla nascita di Hegel, ha intervistato lo studioso tedesco Sebastian Ostritsch.Hanno titolato questa intervista "Hegel l'europeo", ma in realtà quando hanno chiesto se a Hegel "sarebbe piaciuta l'Unione europea" si sono sentiti rispondere così: "Sì e no. Nella 'Filosofia del diritto' scrive che gli Stati europei potrebbero formare una famiglia per via dei loro legami spirituali. È convinto che abbiano una comprensione simile della libertà. In questo senso sarebbe stato assolutamente favorevole al progetto di un'Europa pacifica e cooperativa. Ma penso che avrebbe visto in modo molto critico l'ipotesi di un'Unione Europea nella quale gli Stati nazionali si dissolvano. In un altro punto della 'Filosofia del diritto' scrive che, per una comunità che si considera portatrice di un'identità politica, è irrazionale dissolversi in un gruppo più ampio. Coloro che richiedono una tale dissoluzione non comprendono nulla della consapevolezza di sé che un popolo libero raggiunge nel proprio Stato nazionale".Nota di BastaBugie: nel seguente video ironico di Fabio Lucentini (durata: 2 minuti) dal titolo "Renzietto, il principe dei mostri", parodiando la sigla di un famoso cartone animato anni '80, si mettono in luce le contraddizioni dell'attuale governo PD - Cinquestelle - Renzi.Per favore le persone molto serie e chi non ha senso ironico non guardi il video e soprattutto... non ci scrivano dicendo che non gli è piaciuto.
Stati uniti e Russia hanno iniziato i negoziati per il rinnovo di New START, il trattato che limita le testate nucleari dei due paesi. Se non si dovesse raggiungere un acdcordo sarebbe la prima volta dopo la fine della guerra fredda che non esiste nessun limite alla potenza nucleare dei due paesi. Intanto Ue e Cina si sono incontrate per discutere di strategie commerciali e della questione Hong Kong, ma la situazione è rimasta piuttosto bloccata. Infine parliamo della crisi dell'industria del petrolio e di come il colpo inflitto dalla pandemia potrebbe trasformarsi in una ferita mortale.Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/trattati-nuclear,-crisi-diplomatiche-addio-al-petrolio/
La Commissione europea ha pubblicato oggi le sue annuali raccomandazioni-Paese, questa volta segnate dalla pandemia di Covid-19 che ha colpito il continente negli ultimi tre mesi. Le raccomandazioni sono uno strumento che rientra nella politica di coordinamento delle politiche fiscali dei paesi membri, il cosiddetto semestre europeo, e valutano i Programmi nazionali di riforma dei diversi paesi ricevuti in aprile. Sul fronte dei bilanci nazionali, l'Italia insieme ad altri cinque Paesi, tra cui la Francia e la Spagna, è stata oggetto di un rapporto ex articolo 126.3 dei Trattati a causa dell'andamento preoccupante del debito pubblico. Tuttavia, tenuto conto della crisi economica e della scelta comunitaria di dare libertà di spesa ai governi, la Commissione ha ritenuto che «in questo momento non si debba prendere una decisione sull'opportunità di imporre agli Stati membri la procedura per disavanzi eccessivi». - Dopo l'Argentina, la Turchia? Il debito turco sconta il terzo più alto rischio default, dopo Venezuela e Argentina. I bond della Turchia si rivelano sempre più rischiosi per gli investitori esteri e non pare che il mercato stia scontando appieno le criticità delle emissioni in dollari.Nonostante le banche domestiche abbiano sostenuto il cambio vendendo asset in valute straniere per 30 miliardi di dollari quest anno, la lira turca attualmente si attesta a un rapporto vicino a 7, essendo scesa sotto tale soglia solo per l'intervento della banca centrale. Le riserve valutarie si stanno prosciugando a ritmi preoccupanti. - Rilancio o debole ripartenza? Decreto Rilancio in Gazzetta ufficiale da ieri in nottata. A una settimana dall'ok del Consiglio dei ministri il governo è riuscito a chiudere e a 'bollinare' la maxi-manovra da 55 miliardi con i nuovi aiuti a famiglie e imprese e le risorse, assicura il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, saranno "subito disponibili". - Lo statuto dei lavoratori compie 50 anni La Legge 300 del 1970, meglio conosciuta come Statuto dei Lavoratori, compie oggi 50 anni e rimane una delle normative principali della Repubblica Italiana in tema di diritto del lavoro. L'approvazione dello Statuto costituisce, infatti, uno degli interventi legislativi più importanti avviati in Italia in materia di lavoro, con l'obiettivo di garantire il rispetto della libertà e della dignità del lavoratore nel rapporto di lavoro e di assicurare nei luoghi di lavoro la presenza sindacale per il rispetto della normativa stessa. OSPITI: Antonio Pollio Salimbeni da Bruxelles, Angelo Drusiani, consulente Banca Albertini, Dino Pesole, Sole 24 Ore, Giuliano Cazzola, economista e giuslavorista.
Sull’Amazzonia c’è chi trama e chi specula. Come la teologia della liberazione, che riprova, travestita da ambientalismo e complici i soliti salotti buoni, a rilanciare il marxismo a livello internazionale ed a rendere pagani i cattolici.
Sull'Amazzonia c'è chi trama e chi specula. Come la teologia della liberazione, che riprova, travestita da ambientalismo e complici i soliti salotti buoni, a rilanciare il marxismo a livello internazionale ed a rendere pagani i cattolici.
I trattati di pace dopo la Prima Guerra Mondiale. Il trattato di Versailles, il trattato di Saint Germain. La Società delle Nazioni. La vittoria mutilata.
Una spiegazione dei meccanismi di funzionamento dell'Unione Europea per sottolineare come la UE sia ancora "sovranista", cioè dipenda dalle scelte e dalle resistenze dei singoli stati; a differenza di quanto descritto dalla propaganda dei leader e dei partiti "sovranisti".La pratica della negoziazione continua è la scelta ideale sin dall'inizio della comunità europea; ne conseguono tempi lunghi per le decisioni, che però vengono prese per consenso e spesso all'unanimità. Quando però le regole sono state accettate ci si impegna a rispettarle.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5659INDICAZIONI DI VOTO AI CATTOLICI PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2019L'elettore cattolico per orientarsi in un panorama politico piuttosto difficile ha alcuni elementi che possono aiutarlo a scegliere. Prima però ci sia permesso esprimere una considerazione, anche banale: questa Unione Europea, concretizzata nelle attuali modalità con cui opera e si autodefinisce, costruite intorno ad alcuni Regolamenti e Trattati, non è un dogma di fede e se ne può discutere. Ogni elettore avrà maturato le sue opinioni.Nella scelta del partito e del candidato l'elettore cattolico può farsi guidare da un paio di criteri che estrapoliamo da documenti pubblicati con l'approvazione della Santa Sede.«Quando i cristiani passivamente accettano [una] biforcazione del loro essere in una esteriorità governata dallo Stato e una interiorità governata dalla Chiesa, essi, di fatto, hanno già rinunciato alla loro libertà di coscienza e di espressione religiosa. In nome del pluralismo della società i cristiani non possono favorire soluzioni che compromettano la tutela di esigenze etiche fondamentali per il bene comune» (Commissione teologica internazionale, La libertà religiosa per il bene di tutti. Approccio teologico alle sfide contemporanee, 26/04/2019, n°65);«La coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto [a un singolo candidato e/o a un partito] l'attuazione di un programma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti» (Congregazione per la Dottrina della fede, Nota dottrinale su alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, 24/11/2002, n°4)PRINCIPI NON NEGOZIABILIIn entrambi questi criteri si fa riferimento a esigenze e contenuti etici «fondamentali», cioè non qualsiasi, ma appunto fondanti dal punto di vista della fede, della morale e quindi del bene comune. Quali sono? (ne offriamo l'elenco così come si desume dalla già citata nota della congregazione per la Dottrina della fede)1) il diritto primario alla vita dal concepimento alla fine naturale (da valutare gli orientamenti dei partiti e dei singoli candidati ad esempio in materia di aborto, eutanasia, sperimentazioni sugli embrioni e loro congelamento, fecondazione artificiale, etc.);2) tutela e promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità (da valutare gli orientamenti dei partiti e dei candidati ad esempio a riguardo delle leggi su unioni civili e matrimonio tra persone dello stesso sesso, gender fluid, divorzio, adozioni a coppie omosessuali, utero in affitto, politiche economiche e sociali a favore della famiglia, etc.);3) la garanzia della libertà di educazione dei genitori nei confronti dei propri figli (da valutare gli orientamenti dei partiti e dei candidati ad esempio rispetto alla parità scolastica, all'educazione scolastica, ai programmi di educazione gender nelle scuole, alla tutela sociale dei minori, alle politiche sulla droga, sullo sfruttamento della prostituzione, etc.).LA LIBERTÀ RELIGIOSAA questi elementi fondanti si può aggiungere quello della libertà religiosa, che nel nostro contesto europeo deve guardarsi soprattutto da forme laiciste che tendono «a considerare la fede professata e l'appartenenza religiosa un ostacolo per l'ammissione alla piena cittadinanza culturale e politica dei singoli. Una forma di "totalitarismo morbido", si potrebbe dire, che rende particolarmente vulnerabili alla diffusione del nichilismo etico nella sfera pubblica» (Commissione teologica internazionale, La libertà religiosa per il bene di tutti. Approccio teologico alle sfide contemporanee, 26/04/2019, n°4). In questo ambito bisogna anche valutare che una autentica libertà religiosa comprende la possibilità di «vagliare le diverse forme di religiosità e confrontarle in merito alla loro attitudine a custodire il senso universale e il bene comune dell'essere insieme» (ibidem, n°70), perciò bisogna evitare eventuali partiti o candidati che trasformano la libertà religiosa in indifferentismo religioso tradotto in una mal posta multiculturalità.LA POLITICA ECONOMICAInfine occorre valutare in qualche modo anche l'ambito delle scelte di politica economica. Per questo in linea molto generale si può far riferimento a candidati che difendano il diritto al lavoro a partire anche dalla promozione di piccole e medie imprese che faticano a sopravvivere e a trovare credito. Anche il rapporto tra finanza e, appunto, economia reale è importante: bisogna, si legge nella enciclica Caritas in veritate (2009), «che la finanza in quanto tale, nelle necessariamente rinnovate strutture e modalità di funzionamento dopo il suo cattivo utilizzo che ha danneggiato l'economia reale, ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza ed allo sviluppo» e non si riduca a strumento di potere per pochi.Visto l'attuale panorama politico, il realismo impone di sapere che la situazione rispetto a questi criteri è difficile. Nella nostra cultura regna un concetto di libertà spurio e assoluto, che purtroppo realizza quella «dittatura del relativismo» di cui parlò il cardinale Ratzinger nel 2005. Non resta che discernere e cercare partiti e candidati che più si avvicinano a questi valori e possono rappresentarli con una certa forza politica.
Al termine della scorsa settimana gli Stati Uniti si sono ritirati dal trattato INF sul nucleare, che era considerato uno dei principali passi verso la fine della Guerra Fredda. La Russia ha allora annunciato anche il proprio ritiro in risposta agli USA.Ciò che si aspetta ora è un grande innalzamento del livello dell'attenzione diplomatica, innanzitutto da parte delle due potenze. Sarà però sicuramente fondamentale la posizione che assumeranno gli altri Stati del mondo, in particolare quei Paesi europei nei cui territori erano presenti le armi nucleari dei due blocchi. Alcuni hanno infatti già annunciato di essere contrari alla presenza di armamenti nucleari nei loro confini, anche attraverso la ratifica nel 2017 del Trattato delle nazioni Unite per la proibizione delle armi nucleari (TPNW).Stati Uniti e Russia probabilmente non firmeranno mai questo trattato, e non saranno quindi vincolate.Se l'obiettivo è l'eliminazione delle armi nucleari dal pianeta non ci si può aspettare che succeda nel breve termine.Ne parla Lisa Clark, rappresentante italiana di ICAN (Nobel per la Pace 2017).
Al termine della scorsa settimana gli Stati Uniti si sono ritirati dal trattato INF sul nucleare, che era considerato uno dei principali passi verso la fine della Guerra Fredda. La Russia ha allora annunciato anche il proprio ritiro in risposta agli USA.Ciò che si aspetta ora è un grande innalzamento del livello dell'attenzione diplomatica, innanzitutto da parte delle due potenze. Sarà però sicuramente fondamentale la posizione che assumeranno gli altri Stati del mondo, in particolare quei Paesi europei nei cui territori erano presenti le armi nucleari dei due blocchi. Alcuni hanno infatti già annunciato di essere contrari alla presenza di armamenti nucleari nei loro confini, anche attraverso la ratifica nel 2017 del Trattato delle nazioni Unite per la proibizione delle armi nucleari (TPNW).Stati Uniti e Russia probabilmente non firmeranno mai questo trattato, e non saranno quindi vincolate.Se l'obiettivo è l'eliminazione delle armi nucleari dal pianeta non ci si può aspettare che succeda nel breve termine.Ne parla Lisa Clark, rappresentante italiana di ICAN (Nobel per la Pace 2017).
sessant'anni dai Trattati di Roma
Anniversario dei Trattati di Roma: i leader europei vanno a Norcia. Visita del Papa a Milano: Paolo Labati da Piazza Duomo. Giornate FAI di Primavera: a Cervia riapre una discoteca e a L'Aquila riapre un tunnel
Scarica il programma
con: GIANPIERO SPINELLI (consulente di intelligence per Stam), ROSA CALIPARI (Copasir), GIORGIO CREMASCHI (Eurostop), FRANCO IONTA (procuratore aggiunto alla Procura di Roma)
con: GIORGIO NAPOLITANO (Presidente Emerito della Repubblica), GIANLUCA DI FEO (La Repubblica), GIORGIO CREMASCHI (Eurostop)
1-Crisi libica: prove di dialogo al Cairo. Il premier Saraj e il suo avversario generale Haftar arrivati oggi nella capitale egiziana. ( Farid Adly) ..2- No a una coalizione con il Partito Socialista. Al congresso di Podemos stravince la linea del leader Pablo Iglesias. ( Giulio Maria Piantadosi )..3-Senza austerità si cresce: Ocse e Unione Europea elogiano il modello portoghese. ..Da 15 mesi governano insieme socialisti , comunisti e movimento degli indignati ..( Goffredo Adinolfi ) ..4-Trattati di libero scambio, ora si fa sul serio. ..Oggi summit tra Donald Trump e il premier Justin Trudeau sul futuro del Nafta. ..Domani il voto dell'europarlamento sull'accordo con Ottawa. ..( Alfredo Somoza, Monica di Sisto ) ..5- World Press Foto 2016 al giornalista turco Burhan Özbilici. ..È stato premiato per la foto dell'attentato all'ambasciatore russo in Turchia...( Intervista a Giovanna Calvenzi )
1-Crisi libica: prove di dialogo al Cairo. Il premier Saraj e il suo avversario generale Haftar arrivati oggi nella capitale egiziana. ( Farid Adly) ..2- No a una coalizione con il Partito Socialista. Al congresso di Podemos stravince la linea del leader Pablo Iglesias. ( Giulio Maria Piantadosi )..3-Senza austerità si cresce: Ocse e Unione Europea elogiano il modello portoghese. ..Da 15 mesi governano insieme socialisti , comunisti e movimento degli indignati ..( Goffredo Adinolfi ) ..4-Trattati di libero scambio, ora si fa sul serio. ..Oggi summit tra Donald Trump e il premier Justin Trudeau sul futuro del Nafta. ..Domani il voto dell'europarlamento sull'accordo con Ottawa. ..( Alfredo Somoza, Monica di Sisto ) ..5- World Press Foto 2016 al giornalista turco Burhan Özbilici. ..È stato premiato per la foto dell'attentato all'ambasciatore russo in Turchia...( Intervista a Giovanna Calvenzi )
1-Crisi libica: prove di dialogo al Cairo. Il premier Saraj e il suo avversario generale Haftar arrivati oggi nella capitale egiziana. ( Farid Adly) ..2- No a una coalizione con il Partito Socialista. Al congresso di Podemos stravince la linea del leader Pablo Iglesias. ( Giulio Maria Piantadosi )..3-Senza austerità si cresce: Ocse e Unione Europea elogiano il modello portoghese. ..Da 15 mesi governano insieme socialisti , comunisti e movimento degli indignati ..( Goffredo Adinolfi ) ..4-Trattati di libero scambio, ora si fa sul serio. ..Oggi summit tra Donald Trump e il premier Justin Trudeau sul futuro del Nafta. ..Domani il voto dell'europarlamento sull'accordo con Ottawa. ..( Alfredo Somoza, Monica di Sisto ) ..5- World Press Foto 2016 al giornalista turco Burhan Özbilici. ..È stato premiato per la foto dell'attentato all'ambasciatore russo in Turchia...( Intervista a Giovanna Calvenzi )
Rifuggiati e Diritto d'Asilo: tra Trattati Internazionali, Normativa UE e Nuove Emergenze UmanitarieNe parleremo con il prof. Paolo Morozzo della Rocca, docente e con il Prof. Paolo Morozzo della Rocca, professore di Diritto dell’Immigrazione presso l’Università L.U.M.S.A., Consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, consulente della Commissione parlamentare di inchiesta presso la Camera dei Deputati sul sistema di accoglienza e di identificazione; con il Collega avv. Salvatore Fachile, segretario ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione); con il dott. Francesco Azzaro, docente di Diritto della Sicurezza Internazionale presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma, Generale in pensione dei Carabinieri della riserva, già vice presidente del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare dell’Arma dei Carabinieri (CO.CE.R.); e con la dott. Valeria Marengoni, Componente supplente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Brescia Rubriche:"Aspettando il Congresso" di Pino Gallo;"Gruppo FB PCT – Processo Civile Telematico" a cura di Roberto di Pietro;Vi aspettiamo in diretta su www.webradioiuslaw.it
Un trattato già firmato (Tpp) e un altro ancora in alto mare (Ttip). In gioco c'è la riscrittura delle regole della globalizzazione economica e gli Stati Uniti sono gli attori principali su entrambi i tavoli. Una decina di giorni fa Washington ha chiuso l'accordo con il Giappone e nove paesi dell'area del Pacifico, Cina esclusa. Siamo invece ancora nella fase delle trattative con l'Unione Europea. E' finita l'era del Wto, l'organismo multilaterale di 161 paesi fondato vent'anni fa? Perchè gli Stati Uniti preferiscono trattare accordi di libero scambio “bilaterali”, con specifiche aree del mondo, e non muoversi all'interno di intese globali, multilaterali? Memos ne ha parlato oggi con Marcello De Cecco, economista prima alla Scuola Normale di Pisa e poi alla Luiss di Roma. A proposito del Ttip, De Cecco ha un'idea precisa, lo ha scritto di recente e lo ha confermato a Memos: “l'obiettivo del trattato è fungere da veicolo per indebolire definitivamente le strutture dello stato sociale a vantaggio delle grandi imprese, europee e specialmente americane”. Perchè gli Stati Uniti escludono la Cina dagli accordi di libero scambio nell'area del Pacifico? «E' un modo nuovo di guardare alla Cina, alle liberalizzazioni cinesi. Finora sono andate bene a Washington, ma ad un certo punto – racconta De Cecco – è accaduto che qualcuno (negli Stati Uniti, ndr) si è rifatto un paio di conti e ha realizzato di avere il fiato dei cinesi sul collo. Hanno pensato che il “comunismo capitalistico” cinese di oggi possa essere più pericoloso del “comunismo semplice” del passato». Ma gli Stati Uniti possono fare a meno della domanda di beni dalla Cina? «C'è un'opzione alternativa che consiste nel sostituire la domanda cinese con il riarmo, anche perchè si è visto che in Cina è finita la fase di crescita al 10% annuo. Direi che messa in questi termini la situazione è preoccupante, lo abbiamo già visto in passato con la corsa agli armamenti si va a finire male».
Un trattato già firmato (Tpp) e un altro ancora in alto mare (Ttip). In gioco c'è la riscrittura delle regole della globalizzazione economica e gli Stati Uniti sono gli attori principali su entrambi i tavoli. Una decina di giorni fa Washington ha chiuso l'accordo con il Giappone e nove paesi dell'area del Pacifico, Cina esclusa. Siamo invece ancora nella fase delle trattative con l'Unione Europea. E' finita l'era del Wto, l'organismo multilaterale di 161 paesi fondato vent'anni fa? Perchè gli Stati Uniti preferiscono trattare accordi di libero scambio “bilaterali”, con specifiche aree del mondo, e non muoversi all'interno di intese globali, multilaterali? Memos ne ha parlato oggi con Marcello De Cecco, economista prima alla Scuola Normale di Pisa e poi alla Luiss di Roma. A proposito del Ttip, De Cecco ha un'idea precisa, lo ha scritto di recente e lo ha confermato a Memos: “l'obiettivo del trattato è fungere da veicolo per indebolire definitivamente le strutture dello stato sociale a vantaggio delle grandi imprese, europee e specialmente americane”. Perchè gli Stati Uniti escludono la Cina dagli accordi di libero scambio nell'area del Pacifico? «E' un modo nuovo di guardare alla Cina, alle liberalizzazioni cinesi. Finora sono andate bene a Washington, ma ad un certo punto – racconta De Cecco – è accaduto che qualcuno (negli Stati Uniti, ndr) si è rifatto un paio di conti e ha realizzato di avere il fiato dei cinesi sul collo. Hanno pensato che il “comunismo capitalistico” cinese di oggi possa essere più pericoloso del “comunismo semplice” del passato». Ma gli Stati Uniti possono fare a meno della domanda di beni dalla Cina? «C'è un'opzione alternativa che consiste nel sostituire la domanda cinese con il riarmo, anche perchè si è visto che in Cina è finita la fase di crescita al 10% annuo. Direi che messa in questi termini la situazione è preoccupante, lo abbiamo già visto in passato con la corsa agli armamenti si va a finire male».
Un trattato già firmato (Tpp) e un altro ancora in alto mare (Ttip). In gioco c'è la riscrittura delle regole della globalizzazione economica e gli Stati Uniti sono gli attori principali su entrambi i tavoli. Una decina di giorni fa Washington ha chiuso l'accordo con il Giappone e nove paesi dell'area del Pacifico, Cina esclusa. Siamo invece ancora nella fase delle trattative con l'Unione Europea. E' finita l'era del Wto, l'organismo multilaterale di 161 paesi fondato vent'anni fa? Perchè gli Stati Uniti preferiscono trattare accordi di libero scambio “bilaterali”, con specifiche aree del mondo, e non muoversi all'interno di intese globali, multilaterali? Memos ne ha parlato oggi con Marcello De Cecco, economista prima alla Scuola Normale di Pisa e poi alla Luiss di Roma. A proposito del Ttip, De Cecco ha un'idea precisa, lo ha scritto di recente e lo ha confermato a Memos: “l'obiettivo del trattato è fungere da veicolo per indebolire definitivamente le strutture dello stato sociale a vantaggio delle grandi imprese, europee e specialmente americane”. Perchè gli Stati Uniti escludono la Cina dagli accordi di libero scambio nell'area del Pacifico? «E' un modo nuovo di guardare alla Cina, alle liberalizzazioni cinesi. Finora sono andate bene a Washington, ma ad un certo punto – racconta De Cecco – è accaduto che qualcuno (negli Stati Uniti, ndr) si è rifatto un paio di conti e ha realizzato di avere il fiato dei cinesi sul collo. Hanno pensato che il “comunismo capitalistico” cinese di oggi possa essere più pericoloso del “comunismo semplice” del passato». Ma gli Stati Uniti possono fare a meno della domanda di beni dalla Cina? «C'è un'opzione alternativa che consiste nel sostituire la domanda cinese con il riarmo, anche perchè si è visto che in Cina è finita la fase di crescita al 10% annuo. Direi che messa in questi termini la situazione è preoccupante, lo abbiamo già visto in passato con la corsa agli armamenti si va a finire male».
Diritti fondamentali e Trattati istitutivi In origine i Trattati istitutivi delle