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WASHINGTON (ITALPRESS) - "Qualcuno mi ha chiesto se sono imbarazzato per Trump, ma non sono mai stato più orgoglioso del presidente. Sono stato molto orgoglioso che JD Vance abbia difeso il nostro Paese. Vogliamo essere di aiuto, quello che ho visto nello studio ovale è stato irrispettoso e non so se potremo mai fare affari con Zelensky. Penso che la maggior parte degli americani abbia visto un ragazzo con cui non vorrebbe entrare in affari, il modo in cui ha gestito il confronto e il modo in cui ha affrontato il presidente è stato semplicemente esagerato. Penso che il rapporto tra Ucraina e America sia importante ma non so se Zelensky farà un accordo con gli Stati Uniti dopo quello che ho visto. Io non posso saperlo". Lo ha detto Lindsey Graham, senatore del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, commentando l'incontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca.xp6/abr/gsl
WASHINGTON (ITALPRESS) - "Qualcuno mi ha chiesto se sono imbarazzato per Trump, ma non sono mai stato più orgoglioso del presidente. Sono stato molto orgoglioso che JD Vance abbia difeso il nostro Paese. Vogliamo essere di aiuto, quello che ho visto nello studio ovale è stato irrispettoso e non so se potremo mai fare affari con Zelensky. Penso che la maggior parte degli americani abbia visto un ragazzo con cui non vorrebbe entrare in affari, il modo in cui ha gestito il confronto e il modo in cui ha affrontato il presidente è stato semplicemente esagerato. Penso che il rapporto tra Ucraina e America sia importante ma non so se Zelensky farà un accordo con gli Stati Uniti dopo quello che ho visto. Io non posso saperlo". Lo ha detto Lindsey Graham, senatore del Partito Repubblicano degli Stati Uniti, commentando l'incontro Trump-Zelensky alla Casa Bianca.xp6/abr/gsl
ROMA (ITALPRESS) - "L'approvazione da parte della Commissione europea delle nostre misure in favore di donne e giovani contenute nel decreto Coesione costituisce un successo per il Governo Meloni e una grande opportunità per il paese intero". Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone."Potremo dare nuovi strumenti ai giovani e alle donne per entrare nel mondo del lavoro e dalla combinazione delle varie misure contiamo di creare fino a 180.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato", prosegue.sat/gtrFonte video: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
ROMA (ITALPRESS) - "L'approvazione da parte della Commissione europea delle nostre misure in favore di donne e giovani contenute nel decreto Coesione costituisce un successo per il Governo Meloni e una grande opportunità per il paese intero". Lo afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone."Potremo dare nuovi strumenti ai giovani e alle donne per entrare nel mondo del lavoro e dalla combinazione delle varie misure contiamo di creare fino a 180.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato", prosegue.sat/gtrFonte video: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Oggi in Italia, secondo l'Istat, ci sono più di 22mila centenari, un dato che rispetto al passato è aumentato e non di poco. Ad esempio, appena dieci anni fa se ne contavano circa il 30% in meno. Di fronte a questa crescita, però, bisogna chiedersi: la nostra società è pronta all'invecchiamento della popolazione? In più, l'aspettativa di vita continuerà ad aumentare?
Homer è stupido, Marge è amorevole, Bart è una peste, Maggie è furba e Lisa è vegetariana. Potremo definirli degli assiomi, e quest’ultimo ha un punto di partenza ben preciso: quinta puntata, settima stagione. Paul McCartney è l’ospite d’onore e cambierà per sempre la storia della famiglia Simpson. Forse.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Un documento interessante trovato nell'Archivio Storico dell'Arma dei Carabinieri ci permette di dedicare questo episodio ad un'altra Resistenza. Dunque, stiamo continuando a dialogare della o sulla Resistenza, quella con la maiuscola. Questa volta non vi parliamo della resistenza combattuta sui monti ma di quella più dura, crediamo, nei campi di lavoro, nelle fabbriche e nei campi di internamento di quei carabinieri che furono considerati Internati Militari Italiani e dunque sottratti alle convenzioni di Ginevra per i prigionieri di guerra. Vi presento 27 Carabinieri in servizio in Abruzzo e in Molise con le loro storie. Scopriremo dove sono stati catturati, dove i tedeschi li hanno condotti, che tipo di attività hanno svolto, quante sofferenze hanno patito e finalmente la liberazione da una tragedia personale e collettiva incredibile e quindi il rientro in Italia. Potremo parlare con voi, se lo desiderate e ce lo segnalate in qualche modo (anche qui sotto nei commenti) delle vostre riflessioni sulle esperienze che quegli uomini con gli alamari hanno vissuto per non venir meno il giuramento prestato. Buon ascolto!
Ci sono pianeti che potremo esplorare in questo sistema di stelle?
Esploriamo il mondo del taglio del peso con Roberto Scrigna, uno dei massimi esperti italiani nella nutrizione riferita agli sport da combattimento. Potremo comprendere al meglio come e perché gli atleti si sottopongono a questo regime e quali sono le vie principali per evitare problematiche a tal riguardo, oltre ad alcune delle strategie che vengono comunemente utilizzate per raggiungere il risultato sperato, senza rischiare la salute del nostro atleta. Sponsor: London Nootropics: offrici un caffé nootropico, potenzia il cervello e comprendi meglio i nostri podcast! Per supportarci usa il codice "LIFEX" al momento dell'acquisto.
Pensate di dire, dopo ogni decisione: "Computer prendi nota: abbiamo deciso di fare questo in questo modo. Mario cura la prima parte, Giovanni la seconda, abbiamo tempo tre mesi o comunque prima che inizi il progetto di Lucio".Poi una pausa.E si passa al secondo tema.In fase di audio intelligence, potremo chiedere di realizzare un calendario, un progetto, elencare i compiti di chi e quando, anche con altre informazioni contenute durante l'incontro.Esaltante. Le sessioni con i clienti potrebbero diventare straordinarie.Resta il tema della registrazione: informate e concordate quando farlo.Ma i vantaggi sono tanti.Potremo mandare un report operativo e in poco tempo. Con un po' di automation potremo anche coinvolgere tutti gli interessati. In ogni caso ridurremo i tempi di operazioni noiose.Buon ascolto Ricordate: Caffe20.it/membri 30 gg gratis poi da 4 euro al mese !Segui i riassunti settimanali del caffe20 su ricevi un riassunto settimanale sul canale whatsapp https://whatsapp.com/channel/0029Va9YOyX1CYoMYsU8FV0E
Racconta la leggenda che un anello magico dava a Re Salomone il potere di parlare con gli animali. Oggi quell'anello esiste e si chiama Intelligenza Artificiale. Potremo parlare con gli animali in un prossimo futuro? Forse si. Con il contributo meraviglioso di Elena C. Patacchini, autrice e drammaturga. Il suo libro "52Hertz – Manuale di istruzioni per anima danneggiata", pubblicato da Blonk è qui. Scrivimi qui discoscienza@gmail.com Le fonti. Il Progetto CETI. Il Progetto Earth Species Project. La Chat per parlare con i capodogli (in inglese). Il video-spiegone del biologo marino. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'arrivo in Europa di Threads, il social network di Meta che ambisce a soppiantare il rivale Twitter/X, è stato accolto con un misto di noia e curiosità. Davvero abbiamo bisogno di un altro social? Se volete provarlo, in questa puntata trovate le cose essenziali da sapere per evitare disorientamenti e imbarazzi. Ma la vera novità di Threads non è il suo sbarco in Europa: è la sua tecnologia di base, che promette l'integrazione piena con il cosiddetto fediverso e permetterà una cosa normalmente impossibile. Potremo usare una sola app, scelta da noi, per comunicare con tutti gli utenti di tutti i social network senza iscriverci a nessuno di essi, senza pagare canoni, senza essere bombardati dalle pubblicità e senza subire profilazioni commerciali o capricci di proprietari ultramiliardari. Una rivoluzione promessa entro il 2024.
Doritos "silenzia" i gamer, TikTok allunga i video e Eminem lancia il sugo Mom's Spaghetti.
Spotify tradurrà le voci nei podcast, in Irlanda arriva la laurea in Influencer e Forbes stila la classifica dei top creator.
SEMINARIO "DENARO E SENSO DI ABBONDANZA"Buongiorno vi presento il prossimo seminario in programma.Il denaro ha una sua energia ed è in movimento: un movimento spirituale. Noi come ci rapportiamo a questa energia?Nel seminario vedremo, dall'ottica delle costellazioni famigliari, chi partecipa alla nostra percezione del denaro, del dare e del ricevere e quindi del senso di abbondanza.Potremo parlare di professione, di progetti, di eredità, di successo, di abbondanza e di ripetizioni e schemi di perdite e di fallimenti. Vedremo come dall'analisi di un argomento ritenuto spesso soltanto materiale si aprono dinamiche profonde e altamente spirituali.Faremo esercizi a coppie e a trio per lavorare sulle dinamiche principali di questo tema e naturalmente faremo costellazioni spirituali.Daremo precedenza alle domande sul tema e saranno benvenute anche domande a tema libero.27 agosto a Cassano d'Adda (MI)orari 9:30 - 18.00A disposizione per informazioni.diegogiaimi@libero.itCell: 3473315571https://youtu.be/iw1lFR7TXg0
Questo martedì sono a RomaTre, insieme a eNostra per parlare a una platea di 200 studneti di terza medie e primo superiore. Ho scelto di parlare loro di eco ansia. Sono convinto che è nostro dovere afforntare questo tema. Sarò in grado di farlo nel modo corretto?Poi il 2 giugno, alle 15 organizzo e modero una tavola sulla mobilità sostenibile al KlimatFest, se ci sei passa. L'11 giugno io e Gabriele Ruffato saremo ad Agrate Brianza per Ci sarà un bel clima a moderare un panel sull'attivismo ambientale, al festival della sostenibilità.Ma la cosa più bella e importante è BiciClima.org. Rémi Jaboeuf e io cii siamo davvero dati da fare a parlare con associazioni, professori, professionisti, amministratori e abbiamo superato il primo migliaio di sondaggi compilati. Io sono stato a parlarne in radio popolare, prossima tappa sarà il lancio stampa a metà giugno.COVER - Limite 1.5 in 4 annihttps://www.ilpost.it/2023/05/17/1-5-limite-riscaldamento-globale-2027/MALCLIMA - La recente alluvione in Emilia RomagnaMALCLIMA MONDOhttps://www.bloomberg.com/news/articles/2023-05-18/vietnam-s-biggest-city-tries-to-save-power-as-heat-hits-grid?utm_source=archives.internationalintrigue.io&utm_medium=newsletter&utm_campaign=industrial-espionage-against-appleProssimo Festival di Agrate Brianza - https://www.mbnews.it/2023/05/agrate-brianza-prosssimo-festival-evento-ambiente-sostenibilita/amp/Rispondi al sondaggio su www.BiciClima.orgwww.checlimafa.it
Cosa comporta crescere dei figli? Come può lo stato prendersi cura delle famiglie? Qual è il modello svedese? Potremo scegliere le caratteristiche genetiche dei nostri figli? Queste tematiche saranno presenti nello spettacolo teatrale REPLIKA, il terzo capitolo della saga TOTENTANZ della Markus Zohner Arts Company, con debutto il 18 novembre 2022 al Teatro Foce di Lugano, Svizzera. A maggio 2022 la compagnia si è trovata a Firenze per tracciare le tematiche e i contenuti dello spettacolo REPLIKA, nello splendido spazio G.A.D.A. presso la chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci. --- Metamosaic è la serie podcast dove ti offriamo dei tasselli di conversazioni svolte durante la settimana intensiva di ideazione del terzo capitolo della saga TOTENTANZ, prodotta dalla Markus Zohner Arts Company per l'Associazione Artistica PETRUSKA. Futuro, tecnologia, intelligenza artificiale e umanità: come stanno cambiando le nostre vite? Quali sono le direzioni possibili? --- Abbiamo registrato queste sessioni con un telefono, inizialmente per documentazione nostra e archiviazione. Tornando a Lugano, abbiamo visto che potrebbe essere interessante di condividere i pensieri e di dare a un pubblico la possibilità di partecipare alle discussioni. Il nostro collaboratore Luca Massaroli ha preso in mano il materiale e l'ha trasformato in un podcast di 12 puntate: METAMOSAIC – tasselli di conversazioni. Le conversazioni sono state registrate nello splendido spazio G.A.D.A. di Firenze, nella chiesa sconsacrata di San Francesco dei Macci. --- Con: Patrizia Barbuiani, Alessandra Francolini, Edoardo Groppler, Luca Massaroli, Sandro Pianetti, David Zurbuchen. Regia e tecnica: Luca Massaroli. Direttore artistico: Markus Zohner. Produzione: Markus Zohner Arts Company per Associazione artistica PETRUSKA, Lugano / Svizzera.
La siccità e le alte temperature non hanno fatto nevicare quest'anno. Una condizione eccezionale ma destinata a diventare normalità. Ne parliamo con Daniele Cat Berro, membro della società meteorologica Italiana
La Comunità Europea ha aperto alla possibilità di collegarsi alla rete cellulare durenta un volo aereo. Ma come si collegheranno gli abitacoli di un aeromobile alle reti cellulari? E il servizio sarà gratuito? Ne parliamo con Antonio Capone, docente di telecomunicazione al Politecnico di Milano.
La Comunità Europea ha aperto alla possibilità di collegarsi alla rete cellulare durenta un volo aereo. Ma come si collegheranno gli abitacoli di un aeromobile alle reti cellulari? E il servizio sarà gratuito? Ne parliamo con Antonio Capone, docente di telecomunicazione al Politecnico di Milano.
Capita di subire violenze o atti di bullismo. A volte si ha paura di parlarne per la vergogna. Ma c'è anche chi ti viene incontro e vuole ascoltarti e darti una mano. Roberto è ospite di Amici Miei Singing Group APS nella Loggetta di Ponte Casale. In questa puntata di servizio sociale, si parlerà del nuovo sportello Spaam contro la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e altro. Potremo sentire da autorevoli voci di avvocati, assistenti sociali, insegnanti e altri ancora, come vengono gestite le violenze e come muoversi per risollevarsi da situazioni critiche. Come sempre, Amici Miei sono forieri di grande iniziative. Ascoltate anche voi le cronache di questo evento e, se possibile, condividetelo affinché anche in altre città possano aprire centri simili.
"E' previsto anche un gruppo territoriale per i residenti all'estero. Potremo piantare salde radici nelle città". Lo annuncia con un video su Twitter il presidente del M5S, Giuseppe Conte.sat/gsl
In italiano la preposizione semplice SU è utilizzata in parecchie espressioni verbali e in molti modi di dire utilizzati nella quotidianità dai madrelingua. In questa lezione potrai conoscerli tutti e imparare a parlare in modo più naturale e spontaneo in italiano. 10 Espressioni italiane con la preposizione SU da ricordare Ti presento ora 10 espressioni con la preposizione semplice SU, molto gettonate dai madrelingua italiani nell'uso scritto e soprattutto orale. Gli esempi riportati vi faranno scoprire quanti utilizzi diversi può avere una piccola preposizione semplice. Pronti a scoprirli? Su misura È un'espressione che può essere utilizzata in contesti differenti: -per riferirsi ad un capo di abbigliamento cucito e tagliato in base alle misure di una determinata persona, che dovrà indossarlo Non posso prestarti questo vestito perché è fatto su misura e le nostre taglie sono diverse!); -per riferirsi a qualcosa che si adatta perfettamente alle caratteristiche di qualcuno Sono sicura che non avrai problemi! Si tratta di un lavoro fatto su misura per te). Sul serio Possiamo utilizzare questa espressione al posto di “veramente/per davvero/senza scherzi” Sto pensando sul serio di comprare una villa in campagna e lasciare lo stress della città. o in domande retoriche per esprimere dubbio o meraviglia. Sul serio?! Hai organizzato tutto questo solo per lei? Spesso la troviamo accompagnata dal verbo “fare”, per dire “impegnarsi veramente/non scherzare” Smettila di mettermi dubbi, io faccio sul serio con questo nuovo lavoro! e dal verbo “prendere”, per intendere “affrontare con grande impegno e serietà qualcosa o qualcuno”. Prendevamo sul serio le nostre promesse, perciò non abbiamo mai deluso nessuno. Su due piedi Per riferirsi ad un'azione fatta o una decisione presa senza esitazione, all'improvviso, senza pensarci su. Quello che ci chiedi è complesso: non possiamo risponderti così su due piedi. Abbiamo bisogno di consultare i nostri avvocati. Su per giù (suppergiù) È un'espressione utilizzata al posto di “all'incirca/pressappoco/più o meno”. Viviamo in questa casa su per giù da 5 anni. Sul colpo Possiamo utilizzare “sul colpo” per riferirci ad un'azione che si svolge “immediatamente/subito”. Molto spesso la ritroviamo nella famosa espressione “morire sul colpo”. Sembra che la vittima sia morta sul colpo: non ha sofferto molto. Nero su bianco È un'espressione utilizzata per stabilire in modo definitivo una situazione o mettere per iscritto qualcosa. Quindi, il “nero” rappresenta l'inchiostro della penna che scrive sulla carta, che è di colore “bianco”. Spesso ritroviamo questa espressione accompagnata dal verbo “mettere”. Potremo collaborare insieme solo quando deciderai di mettere le cose nero su bianco. Altrimenti, non mi fido. Sulla ventina/trentina/quarantina… È un'espressione che possiamo usare quando facciamo una supposizione sull'età di una persona. Significa “circa vent'anni/trent'anni/quarant'anni…”. Mentre venivo qui, un uomo sulla quarantina mi ha chiesto che ora fosse. Su richiesta È un'espressione utilizzata per esprimere un'azione non obbligatoria/facoltativa. Il pullman per Milano fa 5 fermate più altre 3 solo su richiesta. Possiamo anche trovare l'espressione “su richiesta di”, che significa “in seguito alla domanda di…” Vi lascio i suoi documenti a richiesta dell'ispettore. Sulle spine È un'espressione utilizzata quando si è in uno stato di ansia, di preoccupazione. Spesso è preceduta dai verbi “stare” o “tenere”. Mi ha tenuto sulle spine per tutta la sera e poi finalmente mi ha rivelato il suo segreto. Sul filo del rasoio È un'espressione utilizzata in situazioni di pericolo o di rischio. La possiamo trovare con i verbi “stare” o “essere”. Dopo tutto quello che hai fatto, per quanto mi riguarda,
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Nel vangelo di oggi spicca il tema della testimonianza dei cristiani. Gesù si rivolge ad una comunità che subirà persecuzioni di ogni sorta perciò vuol infondere coraggio e fiducia nei cuori che potrebbero vacillare di fronte alle difficoltà che essa dovrà affrontare. La vita delle prime comunità cristiane ci riporta numerosi esempi di testimonianze vere e coraggiose, il più delle volte pagate con il prezzo della propria vita offerta con gioia. Potremo essere portati a credere che il martirio sia per pochi e la vera via alla santità è privilegio per anime ben temprate. A noi non rimane che vivere in una quotidianità sempre uguale a se stessa, nella quale possiamo solo sperare nella misericordia di Dio. La fede in Dio misericordioso è l'anima della vera speranza cristiana che guarda in Cristo la salvezza incarnata e realizzata nel Mistero Pasquale. In questa realtà dovremo porre la nostra vita, nelle sue difficoltà quotidiane, per trovare una via di riscatto che ci faccia avanzare verso l'amore di Cristo. Scopriamo che la via alla santità non è per una piccola schiera di eletti ma per tutti noi, scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al cospetto di Dio nella carità. E' nell'amore e nella carità che possiamo dare la vera testimonianza di essere figli di Dio. Lo stesso Gesù ha detto ai discepoli che dovranno distinguersi in modo assoluto da come ci si ama a vicenda. Gesù è la fonte del nostro amore e l'unico vero modello. La vera testimonianza di Gesù è nella nostra vita; così come rinneghiamo Gesù quando non lo poniamo al centro della nostra esistenza.
Zuppa di Porro 13 settembre 00:00 L'unica cosa che riesce a fare l'Europa è decidere di obbligare i paesi a spegnere il gas nelle ore di punta. Una follia. Questi […]
Luca Fezzi"Roma in bilico"Svolte e scenari alternativi di una storia millenariaMondadori Editorehttps://www.mondadori.it/Cosa hanno in comune le mitiche vicende di Romolo, di Lucrezia e delle oche del Campidoglio, la precoce morte di Alessandro «il Grande», la titubanza di Annibale Barca dopo la clamorosa vittoria di Canne, la straordinaria vita di Gaio Giulio Cesare e il suo feroce assassinio, le decisive battaglie di Filippi, Azio, Teutoburgo, ponte Milvio e Adrianopoli?Si tratta di personaggi ed eventi, leggendari o reali, che hanno segnato vere e proprie svolte nella storia di Roma antica e che – per importanza e, spesso, imprevedibilità – hanno suggerito, già tra i contemporanei, interrogativi sui destini dell'uomo e del mondo, ispirando riflessioni ucroniche e controfattuali. Insomma, hanno generato quei famigerati «se» con i quali, ci è sempre stato insegnato, non bisognerebbe mai fare la storia.Ma quando a porseli sono uomini che la storia l'hanno fatta in prima persona, come Cesare, Napoleone o il generale Montgomery, o grandi intellettuali, quali Livio, Plutarco, Gibbon, Burckhardt o Toynbee, forse un'eccezione la meritano.Ne è convinto lo storico Luca Fezzi il quale, esplorando una dozzina di questi «se» – tutti rigorosamente «di autore» -, ci guida lungo il corso delle millenarie vicissitudini dell'Urbe, città «eterna» ma mai immobile, anzi, sempre «in bilico» tra scenari alternativi, spesso opposti. Potremo così chiederci se quanto avvenuto era già scritto, o se sussistevano invece, per Roma, altre possibilità e quali sarebbero state le eventuali conseguenze: per esempio, non nascere, non diventare repubblica, venire abbandonata per la vicina Veio, scontrarsi con Alessandro o soccombere ad Annibale, non conoscere le imprese di Cesare, le riforme di Augusto e di Costantino, resistere più a lungo alle pressioni dei popoli germanici.Con lo stesso spirito e grazie a una profonda conoscenza delle fonti, in questo percorso poco ortodosso ma assai intrigante tra momenti epocali della vicenda di Roma e del suo impero, l'autore ridà voce al controcanto delle narrazioni e testimonianze dissonanti, minoritarie, talvolta improbabili, eco lontane del perenne contrasto tra un passato irrevocabilmente unico e l'universo dei suoi infiniti ma irrealizzati possibili.Luca Fezzi insegna Storia romana presso l'Università degli Studi di Padova. Tra i suoi libri ricordiamo: Il tribuno Clodio (2008), Catilina. La guerra dentro Roma (2013), Modelli politici di Roma antica (2015), Il corrotto. Un'inchiesta di Marco Tullio Cicerone (2016), Il dado è tratto. Cesare e la resa di Roma (2017), tradotto in francese (Alea jacta est. Pourquoi César a-t-il franchi le Rubicon?, 2018) e in inglese (Crossing the Rubicon. Caesar and the Fate of Rome, 2020), Pompeo (2019). Da Mondadori ha pubblicato Cesare. La giovinezza del grande condottiero (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Riunioni a oltranza dei vertici del M5S nella sede pentastellata all'indomani dello strappo di Luigi Di Maio, che ha fondato il nuovo gruppo Insieme per il Futuro portando con sé una nutrita pattuglia di parlamentari. Giuseppe Conte ha fatto sapere che l'appoggio dei grillini al governo “non è in discussione”.
Arrivano per Futurosa #Forna Basket Trieste Bluenergy le partite per cui si è lavorato un'intera stagione. Sabato 28 maggio alle ore 20.30 all'Allianz Dome di Trieste appuntamento con il verdetto dello spareggio con la Virtus Cagliari per gara 1 delle semifinali promozione. Inizia il ciclo finale che dopo tanti anni vede lottare una squadra triestina per la serie A. Qui un approfondimento pre-partita con Carolina Meucci responsabile della comunicazione per Futurosa: La Virtus è squadra ostica che si presenta a Valmaura da imbattuta, proprio come la compagine triestina: Cagliari ha fatto l'en plain nel girone unico e nei playoff Sardegna ed ha sconfitto Cuneo nello spareggio che le ha aperto le porte della semifinale. Scesa lo scorso anno dalla serie A2, Cagliari è squadra con ottime individualità, che ha recentemente aggiunto talento e centimetri sotto canestro con l'inserimento della polacca Klaudia Niedzwiedzka. Prassi comune quella di inserire rinforzi per le ultime fasi di campionato, seguita da molte squadre, prassi che Futurosa Bluenergy non ha seguito per restare fedele alla sua filosofia di gioco e alla fortissima coesione di squadra, che è alla base di tanti dei suoi recenti successi. La Virtus schiera un quintetto con giocatrici di talento, con buone esperienze di A2 e di A1 (nel caso di Scibelli e Brunetti), tanti centimetri e una fisicità molto importante. Alessio Scala, coach Futurosa, disegna l'impostazione della partita di sabato: “Potremo subire fisicamente, quindi dovremo essere veloci e capaci di giocare a tutto campo, imponendo forti cambiamenti di ritmo in attacco; contro la loro difesa schiarata dovremo portare buoni blocchi per liberare le tiratrici e aprire spazi per le penetrazioni, cercando anche di caricare di falli la Virtus, che riceve la quasi totalità dei punti dal quintetto.” E poi la difesa, la chiave dello splendido cammino fatto finora dalle rosanero: “Non abbiamo alternative, non ce ne sono proprio: contro una squadra così dovremo mettere pressione sulla palla per 40 minuti, non uno di meno; mani sulla palla per tutta la partita, per non far sviluppare a Cagliari il suo gioco e appoggiare sulle lunghe. Per noi questa sarà la chiave”. La partita è di quelle che richiedono l'appoggio di un grande pubblico: sabato sera alle ore 20.30 all'Allianz Dome sarà il momento di vedere un palazzetto rosanero a tifare per Trieste in A. Tutte le informazioni qui: www.futurosa.it e sulle pagine social di Futurosa #Forna Basket Trieste
Uno spettacolo di baile flamenco dal vivo mi mostra energia vitale ce in un video viene molto filtrata: nel video ciò che si vede sono essenzialmente le forme e l'aspetto tecnico, estetico. Però guardare video di baile flamenco è un ottimo sistema per imparare!Ricordiamo che nel baile si esprime ciò che si è e la cosa esce nonostante tutti gli eventuali sforzi di dissimularlo. Ed è proprio questa essenza il vero regalo che il bailaor fa al pubblico!Il video mostra la forma e lascia passare solo una parte dell'energia che si sente dal vivo. Il veicolo è la forma, e quindi guardare video ci farebbe concentrare tanto sulla forma. Il flamenco è presenza. Non è ciò che si fa ma ciò che si è. Ricordo uno spettacolo a Venezia, di Eva La Yerbabuena, probabilmente la migliore bailaora degli ultimi 20 anni. Evas uscì da una quinta camminando semplicemente, e si girò a guardare il pubblico, con una intensità espressiva che io potevo già dichiararmi soddisfatta, senza che muovesse un indice, di aver fatto il viaggio da Milano a Venezia e di aver pagato il biglietto d'ingresso. Era già uno spettacolo la sua stessa presenza.Se guardo l'aspetto espressivo, che è il cuore del flamenco, posso considerare l'espressione attraverso il mio corpo, ascoltarla con il corpo: se sento una emozione, nel corpo, e non solo il pensiero "Oh, come è bravo! Quante cose difficili e bellissime sa fare!", questo significa che il bailaor sta davvero facendo flamenco. Un piccolo trucco per valutare se il bailaor sta ballando davvero è verificare che usi tutto il corpo, e che lo faccia dal basso verso l'alto. Potremo apprezzare le dinamiche corporee nelle parti più lente. Se voglio capire meglio le qualità di un bailaor di cui mi hanno parlato, posso digitare su youtube il suo nome e "soleà", "siguiriya" o "taranto": in questi palos, le cui strofe cantate, le cui letras, sono molto lente, mi aiuterà a capire. Posso anche considerare la scelta musicale del bailaor guardando il cuadro che lo accompagna: se ci sono 4 cantaores e 2 palmeros o un cantaor e 4 palmeros, questo mi indica tanto. Il cante è il cuore del flamenco, se un bailaor sceglie di avere un solo cantaor, magari neppure tanto capace, e ben 4 palmeros, sarà di certo molto interessato alla ritmica e poco al cante. E qui... siamo fuori dal flamenco. La relazione con la musica che il bailaor intrattiene è fondamentale: il baile è uno strumento musicale in più che accompagna la musica. Se vedo solo il baile e la musica resta nel background significa che il bailaor sta "rubando la scena" agli altri. La mancanza di umiltà e l'egocentrismo uccidono il flamenco. Se c'è infine molta attenzione agli effetti speciali finalizzati all'applauso e non all'ironia e alla gioia di vivere tipici del flamenco, i bailaor ha mancato l'obiettivo.Sono Sabina Todaro, insegno baile flamenco a Milano dal 1990, e studio flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Ho visto tantissimi allievi, miei e di miei colleghi, e una miriade di spettacoli di baile, ed ho verificato che, a prescindere dal livello tecnico di preparazione, ci sono persone che esprimono tanto ed altre che sono attente solo alle forme. Se siamo tanto attenti alla forma e alla tecnica, il nostro cervello attiva le facoltà dell'emisfero sinistro, quello cognitivo, razionale, analitico. Spegnendo le facoltà dell'emisfero destro, intuitivo, espressivo, creativo, musicale, artistico. Spesso il baile flamenco ricorda la danza classica. Per portare il flamenco su palcoscenici importanti ed affiancarlo ad altre forme di danza ha stimolato la ricerca di un mezzo per "ripulirlo e renderlo più estetico", che è stato individuato nel balletto. Il balletto è meraviglioso, ma non ha nulla a che fare con il flamenco!Spesso il bailaor dà importanza ai particolari e perde l'essenziale: se una sola parte del corpo richiama l'attenzione, qualcosa non va! Bellissimi movimenti delle braccia non significa danza. Il bailaor è una persona, non un bel paio di braccia. E' una prsona con un carico emozionale.
Questa meditazione della montagna è stata proposta da Jon Kabat-Zinn all'interno della Mindfulness, in particolare nel protocollo MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction (Riduzione dello stress basata sulla consapevolezza). E' una meditazione di visualizzazione. La meditazione ci invita a immaginarci come una montagna, osservandone le caratteristiche, la forma e la sua natura di stabilità. Una montagna vedrà cambiare i suoi colori, sarà flagellata dalle piogge e dai venti, vedrà l'alternanza delle stagioni. Allo stesso modo noi vediamo i cambiamenti dei pensieri, delle emozioni, siamo flagellati dalla rabbia e dalla passione, siamo soggetti all'invecchiamento. Possiamo prendere spunto dalla stabilità della montagna riconoscendo che come la pioggia non è la montagna, come le stagioni non siano la montagna, nemmeno i pensieri sono nostri, nemmeno l'invecchiamento del corpo è veramente nostro. Potremo così portare in noi quelle caratteristiche della montagna che ci permettono di vivere meglio, in modo più equilibrato. Meditazione della montagna Leggiamo direttamente come Jon Kabat-Zinn descrive questa meditazione nel libro "Dovunque tu vada, ci sei già", Corbaccio Editore: La montagna e la meditazione Rispetto alla meditazione, le montagne hanno molto da insegnare, quale archetipi significativi in tutte le culture. Le montagne sono luoghi sacri e l'umanità vi ha sempre cercato guida spirituale e rinnovamento. La montagna è il simbolo dell'asse originario della Terra (Monte Meru), la sede degli dèi (Monte Olimpo), il luogo in cui il capo spirituale incontra Dio e ne riceve i Comandamenti (Monte Sinai). Le montagne comunicano un senso di sacralità e personificano timore e armonia, asprezza e maestà. Elevate sopra il resto del mondo, la loro stessa presenza attira e incombe. La loro natura è primigenia. Dura come la roccia, solida come la roccia. Le montagne sono luoghi di visioni, dove è possibile commisurare la scala panoramica del mondo naturale e la sua commistione con le fragili ma tenaci radici della vita. Nella storia e preistoria dell'umanità hanno svolto funzioni chiave. Fra i popoli tradizionali erano e sono ancora madre, padre, guardiano, protettore, alleato. L'immagine della montagna fissata nell'occhio della mente e nel corpo può ricordare innanzitutto perché si è in seduta meditativa e cosa significa, ogni volta che prendiamo posto, immergersi nel regno del non-agire. Le montagne sono l'emblematica quintessenza di presenza e imperturbabilità costanti. La meditazione della montagna può essere effettuata nel modo che segue e modificata in conformità alla vostra immagine personale della montagna e del suo significato. La posizione non è importante, ma la trovo più che mai efficace quando sono seduto a gambe incrociate in modo che il mio corpo assomiglia e si sente maggiormente simile a una montagna, interiormente ed esternamente. Trovarsi sopra o in vista di una montagna aiuta ma non è necessario. La fonte dell'energia è l'immagine interiore. Immaginate la più bella montagna che conoscete o vi è nota, la cui forma vi ispiri personalmente. Mentre vi concentrate per vederla o sentirla con l'occhio della mente, considerate la sua forma, la vetta elevata, la base radicata nella crosta terrestre, i versanti ripidi o dolcemente digradanti. Notate anche quanto è massiccia, immobile, bella sia vista da lontano che in prossimità – di una bellezza contraddistinta dal profilo della sua forma e contemporaneamente impersonante qualità universali «montane» che trascendono la particolarità di costituzione e forma. Forse la vostra montagna ha la cima innevata e boschi alle quote più basse; forse presenta una cima svettante o una serie di crinali oppure un ampio altopiano. Quale che sia la sua apparenza, sedete e respirate con l'immagine della montagna, osservandola, notando le sue caratteristiche. Quando vi sentite pronti, provate ad assimilarla dentro di voi, in modo che il vostro corpo e il monte fisso nell'occhio della mente siano una cosa sola. Il vostro capo diventa la vetta, le braccia e le spalle i versanti, le natiche e le gambe che poggiano sul cuscino collocato sul pavimento o sulla sedia sono la base della montagna. Percepite nel corpo il senso di elevazione della montagna, e nel profondo della colonna vertebrale l'asse su cui si erge. Trasformatevi in una montagna che respira, incontrollabili nella vostra immobilità, nella pienezza dell'essere – al di là di parole e pensieri, una presenza incentrata, radicata, impassibile. Ora, come sapete perfettamente, per tutta la giornata, mentre il sole compie il suo percorso nel cielo, il monte semplicemente resta fermo, ma luce, ombra e colori mutano virtualmente ogni momento nella sua adamantina immobilità. Persino l'occhio non esercitato può notare i cambiamenti avvenuti di ora in ora. Questo ricorda i capolavori di Claude Monet, che ebbe l'idea geniale di disporre una serie di cavalletti e dipingere alcuni soggetti come si presentavano ogni ora, passando da una tela all'altra mentre il gioco di luci, ombre e colori trasformava una cattedrale, un fiume o una montagna attirando così l'occhio dell'osservatore. Mentre la luce cambia, la notte segue il giorno e viceversa, la montagna resta immota, limitandosi a essere se stessa. Così rimane mentre ciascuna stagione sfocia nella successiva e il tempo meteorologico varia da un momento all'altro, da un giorno all'altro. Un'immobilità che contiene tutti i cambiamenti. In estate non vi è più neve sui monti, eccetto forse alle quote più alte o negli anfratti protetti dal calore del sole. In autunno la montagna può dispiegare una copertura di brillanti e fiammeggianti cromatismi e in inverno una coltre di neve e ghiaccio. In qualsiasi stagione può trovarsi avvolta da nubi o nebbia o frustata da pioggia gelida. I turisti venuti per visitarla rimangono delusi se non è possibile vederla chiaramente, ma essa rimane indifferente – visibile o meno, con il sole o le nuvole, arsa o ghiacciata, semplicemente siede, fedele a se stessa. Talvolta tormente o bufere imperversano attorno alle sue cime, oppure è sferzata da venti di forza inimmaginabile, ma è sempre la stessa. Arriva la primavera, gli uccelli tornano a cantare fra gli alberi, le foglie rispuntano sui rami che le avevano lasciate cadere, i fiori sbocciano negli alpeggi e sui versanti, i torrenti ribollono d'acqua mentre le nevi si sciolgono. E intanto la montagna continua a rimanere seduta, impassibile alle offese del clima, a ciò che accade sulla superficie, al mondo delle apparenze. Mentre sediamo con questa immagine nella nostra mente, possiamo incorporare le stesse incrollabili caratteristiche di immobilità e radicamento di fronte a qualsiasi cambiamento che avviene nella nostra vita ogni secondo, ogni ora, ogni anno. Nella vita e nella pratica meditativa sperimentiamo costantemente la natura mutevole della mente, del corpo e del mondo esterno. Siamo soggetti a periodi di luce e oscurità, di colori vivaci e di scialba monotonia, a bufere di violenza e intensità variabili provenienti sia dal mondo esterno sia dal nostro essere più riposto. Flagellati da forti venti, dal freddo e dalla pioggia, sopportiamo periodi di oscurità e sofferenze e godiamo momenti di gioia ed entusiasmo. Persino il nostro aspetto varia costantemente, come quello della montagna, subendo propri mutamenti climatici e intemperie. Trasformandoci in una montagna nella nostra meditazione possiamo penetrare nella sua forza e stabilità e farle nostre, usando le sue energie a sostegno dei nostri sforzi intesi ad affrontare ogni momento con consapevolezza, equanimità e chiarezza. Questo potrebbe aiutarci a comprendere che i pensieri, i sentimenti, le preoccupazioni, le bufere emotive e le crisi, qualsiasi cosa ci accada, hanno molta somiglianza con le intemperie che la montagna stessa deve subire. Noi siamo portati a considerarle come accidentalità personali, ma le loro caratteristiche più salienti sono impersonali. Le intemperie della nostra vita non possono essere ignorate o negate, bensì affrontate, accolte, sentite, comprese per quello che sono e tenute sotto attenta osservazione, dato che potrebbero esserci fatali. Considerandole in questo modo prenderemo coscienza di un silenzio, di una tranquillità e una saggezza più profondi e incrollabili di quanto avremmo mai creduto possibile, tali da non lasciarsi sopraffare neppure dalle tempeste. Se saremo capaci di ascoltarle, le montagne ci insegneranno tutto questo. Comunque, la meditazione sotto forma di montagna è solamente un espediente, un dito puntato in una direzione non meglio precisata. Dovremo ancora osservare prima di muoverci. Se l'immagine della montagna può aiutarci ad acquisire stabilità, l'essere umano è molto più interessante e complicato; noi siamo montagne che respirano, si muovono, danzano; possiamo essere solidi come rocce, fermi e incrollabili e nel contempo malleabili, teneri e volubili. Disponiamo di un ampio arco di potenzialità, possiamo vedere e sentire, sapere e capire. Possiamo imparare, crescere, guarirci, soprattutto se sapremo imparare ad ascoltare l'armonia interiore delle cose e a mantenere la perpendicolarità della montagna nel bene e nel male. Gli uccelli sono scomparsi dal cielo e ora l'ultima nuvola si dissolve. Sediamo assieme, la montagna e io, finché solo la montagna rimane. LI PO PROVA: mantenete nella mente l'immagine della montagna durante la meditazione formale. Esplorate la sua utilità nell'intensificare la vostra capacità di stare immobili, di sedere per periodi di tempo più prolungati, di fronte alle avversità, difficoltà, bufere o alla monotonia spirituale. Chiedetevi cosa imparate da questo tipo di pratica. Potete individuare alcune impercettibili trasformazioni nel vostro atteggiamento verso i cambiamenti che si verificano nella vostra vita? Potete conservare l'immagine della montagna nella quotidianità? Potete vedere la montagna in altri, accettandone la diversità di forme e l'unicità di fondo? Referenze Meditazione della montagna registrata nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il giorno 4 febbraio 2022. Jon Kabat-Zinn, "Dovunque tu vada, ci sei già", Corbaccio Editore
Quando nelle prossime settimane ci si accorgerà di avere osato condizioni che non è possibile mantenere potremo dire che l'ottusità inutile di Brunetta e compagnia è degna del peggior governo die peggiori? Potremo dirlo?——— Il mio buongiorno per Left, dal lunedì al venerdì. Il testo è qui www.left.it/2022/01/03/la-cretina-ostinazione ABBONATI A LEFT! QUI: https://left.it/abbonamenti/
Con la nostra prossima tappa faremo un viaggio nel tempo, fino al 1914. Potremo così avvicinarci alle teorie psicoanalitiche e agli scritti teorici di Freud sul Narcisismo, attingendo dal suo lavoro "Introduzione al Narcisismo" e dalle sue famosissime lezioni (1915-1915), raccolte in "Introduzione alla Psicoanalisi". Buon Ascolto..
"Confini" il film lo potremo vedere sul grande schermo il 9 ottobre!
Questa meditazione sull'incontrare persone difficili riconosce che ci capita di trovarci in situazioni in cui incontriamo persone che ci mettono in difficoltà, possono criticarci, insultarci, infastidirci. Gestire il Dharma in queste situazioni relazionali è più difficile, perché queste interazioni spesso avvengono quando non ci troviamo in una situazione di calma, di ascolto, come in meditazione. Diviene così importante addestrarci a gestire questi incontri. Quali sono le caratteristiche di questo addestramento? Poiché non sempre la mente è lucida e chiara, possiamo ascoltare il nostro corpo, riconoscendo le sensazioni che si manifestano. Quando ci troviamo in difficoltà, spesso il collo e le spalle si irrigidiscono, lo stomaco si blocca, le spalle si piegano, la bocca si indurisce e i denti si stringono... ci sono molte altre possibilità, dovremo trovare come la tensione si esprime per noi, in noi. Una volta riconosciuta la presenza di queste sensazioni, potremo usare il respiro per lasciar andare la tensione, e di conseguenza queste sensazioni. Potremo riconoscere che le sensazioni si sono presentate, sono state per del tempo e poi sono svanite, nell'inevitabile ciclo di tutte le cose condizionate. Questo ci permetterà di mettere in una prospettiva più ampia l'incontro, riducendo lo stress, la fatica, in una parola: dukkha. In questa maggiore libertà potremo riuscire ad ascoltare meglio l'altro senza necessariamente essere feriti, potendo lasciare spazio alla comprensione profonda dell'incontro, riconoscendo anche la sofferenza dell'altra persona, e sviluppare così la comprensione della compassione e la gentilezza che ne deriva. Sarà possibile così rispondere in modo più utile, più sano, permettendoci anche di saper meglio spiegare le nostre ragioni e forse permettendo una migliore comunicazione. Il modello di meditazione presentato, in cui si porta alla mente un episodio per poi osservare le sensazioni e lasciarle andare, può essere usato anche per esplorare altri tipi di incontri e relazioni. Referenze Meditazione sull'incontrare persone difficili registrata nel gruppo di meditazione di Terrapura il 10 settembre 2021. Foto di copertina di Priscilla Du Preez.
In questi giorni sono ricomparsi nelle piazze di Roma, Milano e di altre città italiane i gazebo per la raccolta di firme. A promuoverla è l'Associazione Luca Coscioni, con il sostegno di alcuni partiti di centrosinistra. In caso di successo, ogni italiano potrebbe chiedere e ottenere il suicidio assistito, ovviamente a determinate condizioni. Renato Benedetto spiega qual è la situazione attuale e come cambierebbe il nostro rapporto col fine vita.Per altri approfondimenti:- Referendum sull'eutanasia, cosa prevede il quesito https://bit.ly/3dlOnA5- Fine vita, la Corte costituzionale: “Non è punibile chi agevola il suicidio assistito” https://bit.ly/2TaT5tw- Marco Cappato assolto per la morte di Dj Fabo: “Il fatto non sussiste” https://bit.ly/2TaT5tw
Queste settimane saranno centrali per il salvataggio del turismo estivo. L’aumento delle vaccinazioni e il decrescere dei contagi ridurranno progressivamente le restrizioni per permettere a bar, ristoranti e hotel di riorganizzare il loro lavoro. Da mesi c’è il tam-tam costante di chi, sfidando la logica, pronuncia il mantra del “riaprire” come fosse la parola magica con cui tornare alla “normalità”. Ma con buona pace dei politici o dei nuovi capipopolo che pensano basti urlare in piazza, se si apriranno le porte di ristoranti, palestre o teatri, non sarà certo per queste “pressioni”, ma perché lo permetteranno la scienza e il senso di responsabilità dei gestori. Non c’è nessun “apriti Sesamo”, né alcun genio della lampada che possa cambiare la situazione. Anzi, il “riaprire”, è un termine forse sbagliato. Almeno per un po’ non ci sarà alcun ritorno alla normalità. Finché il covid non sarà sconfitto in tutto il mondo, non saremo al sicuro. Potremo vivere certamente “più sicuri” di oggi, ma pensare che si possa tornare agli abbracci, alle resse di un tempo o ai locali sovraffollati sarebbe un’illusione che rischieremmo di pagare amaramente. Tutti vogliamo tornare a viaggiare, cenare al ristorante, prendere un aperitivo o dedicarci al tempo libero. Ma, lo ripetiamo, per un po’ di tempo nulla potrà essere come prima. E ciò vale anche per i pubblici esercizi, che hanno pagato il prezzo più alto di questa crisi. Per molti di quelli che sono sopravvissuti alla moria di chiusure e fallimenti non potrà essere un ritorno al tempo ante covid. Non ci sarà una semplice “riapertura”. Ci sarà invece una sorta di rifondazione di ogni locale per il dopo covid. Come nel Rinascimento dopo la peste erano cambiate molte cose, così avremo nuovi modelli. Dall’inizio della pandemia abbiamo illustrato tutti i cambiamenti che ci sarebbero stati. L’asporto e la delivery non potranno certo essere abbandonati. Né i nuovi sistemi di prenotazione o le relazioni online con i clienti. Le igienizzazioni e i distanziamenti dovranno tutti essere confermati e anzi rafforzati. Ci saranno nuovi menu nati dalla ricerca di questi mesi per valorizzare sempre più territorio e produzioni di qualità, all’insegna della tracciabilità e della sicurezza. Cambieranno i ricarichi sul vino e la sala avrà più peso vista la possibilità di dare più attenzione e servizio ai clienti che, ripetiamo, inizialmente saranno meno che in passato. Ci sarà l’impatto di nuove catene di fast food e lo sviluppo delle dark kitchen, da controllare per evitare rischi di massificazione e impoverimento della nostra cucina. Insomma, escluso un semplice “riaprire”, in molti casi ci saranno vere e proprie “nuove aperture” negli stessi locali e con lo stesso personale. Ciò che resterà intatto, ne siamo certi, sarà il desiderio di fare questo lavoro e valorizzare le Cucine italiane e la filiera agroalimentare. Sarà un Rinascimento del nostro turismo. Ed è a ciò che bisogna puntare con fiducia e ottimismo, resistendo nell’ultimo miglio senza cedere a scoramento o rabbia, utili solo a criminali o ai professionisti della demagogia. Ma sopra ogni cosa, non ci stancheremo di ricordarlo, oggi ciò che conta davvero non sono gli aiuti dei “Sostegni”, pure fondamentali, ma avere la volontà di vincere le nuove sfide con obiettivi e progetti chiari. E magari con locali covid-free. Le sciocchezze sulle “isole” più o meno grandi lasciamole a chi non conosce la geografia o la realtà del nostro turismo.
«C'è un po' di preoccupazione per il fatto che non abbiamo ancora annunciato ma ormai i tempi sono maturi e nei prossimi giorni ci sarà un grande evento. Discuteremo il nuovo Statuto e la Carta dei principii e dei valori che servirà a dare una chiara identità al Movimento. Su quello ci misureremo e poi verranno eletti i nuovi organi di vertice». Lo ha detto l'ex premier e leader in pectore del M5S, Giuseppe Conte, durante una intervista in diretta nell'ambito del Festival del Lavoro organizzato dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro. «Potremo comunicare al Paese come rinnovare il ruolo, gli obiettivi e le finalità di questa forza politica che negli ultimi anni ha avuto un grande ruolo, ha contribuito a innovare un panorama politico un po' ingessato, con un contributo di onestà, trasparenza, riforme economiche e sociali. Cito ad esempio il reddito di cittadinanza e la legge contro la corruzione ma ce ne sono tantissime altre che hanno fatto fare al nostro Paese un salto in avanti», ha aggiunto Conte.
Malaerba - Repressione antioperaia a Piacenza.Puntata dedicata all´operazione repressiva senza precedenti (29 perquisizioni, arresti, divieti di dimora e procedimenti per revoca dei permessi di soggiorno per 5 facchini) montata dalla Procura di Piacenza contro il movimento operaio piacentino ed in particolare contro il sindacato di base SiCobas-Lavoratori Autorganizzati. Potremo ascoltare un intervento di Carlo, sindacalista arrestato inseme a Mohamed Arafat e dopo circa due settimane liberato, grazie anche all´ampia mobilitazione operaia ma non solo, in tutta Italia. Un´occasione per conoscere le lotte del Sicobas, la loro forza ed i motivi per cui è un´organizzazione scomoda per molti, anche per gli altri sindacati confederali che con il proprio atteggiamento hanno favorito la repressione. Seguiranno riflessioni e musica a proposito della storia di Ambra, ragazza bolzanina deceduta nel carcere di Spini di Gardolo a Trento. Si parlerà anche della canea mediatica orchestrata contro i giovani rapper di Sinigo e molto altro. Per diffondere questa puntata: https://www.radiotandem.it/malaerba-del-28-aprile-2021 Tutti i podcast di Malaerba: https://www.radiotandem.it/category/malaerba
Le limitazioni su spostamenti, visite a parenti e amici, passeggiate, negozi. Divieti diversi a seconda della zona in cui si abita
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=510IL RACCONTO DEI MAGI: UNA STORIA REALEErano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, Baldassare, che dominava sugli indiani, e Gaspare, che comandava sul paese degli arabidi Vitaliano MattioliLa festa che si occupa di questo episodio viene chiamata "Epifania", vocabolo che significa "manifestazione del Signore". In oriente viene chiamata con il vocabolo più appropriato "Teofania", manifestazione della divinità del Signore.E' in rapporto a questo significato che in quel giorno si ricordano le tre grandi manifestazioni di Cristo-Dio: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù (anche se questa festa oggi è spostata alla domenica seguente) ed il miracolo di Cana.Di queste tre manifestazioni l'episodio dell'adorazione dei magi ha finito col prevalere diventando in occidente l'unico tema della festa, come si deduce dalle omelie del papa S. Leone Magno.Per divina ispirazione i magi hanno visto in quel bambino, presentato a loro dalla madre Maria, l'atteso delle Genti ed il figlio di Dio.Con il tempo tale festa ha assunto anche una connotazione missionaria: manifestazione di Cristo-Dio al mondo pagano. I Magi sono visti dalla tradizione cristiana come la 'primitia gentium', i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore. Per questo il loro culto fu tanto fortunato, diffuso e radicato tra i convertiti dal paganesimo.Il tema dell' "Adorazione" è diventato uno dei classici nell'arte. Solo due riferimenti tra i tanti. Il primo è il già ricordato sarcofago di Adelfia, dove la scena dei magi si riscontra due volte: sul coperchio e sotto il clipeo. Qui la Madonna appare seduta in cattedra e tiene in braccio il Bambino, che si protende nell'atto di ricevere la corona d'oro gemmata offerta dal primo dei tre Magi. L'altro è il meraviglioso mosaico di S. Apollinare Nuovo in Ravenna.Anche in questo caso la data è probabilmente presa da una festività egiziana. Ci narra infatti Epifanio di Salamina (+ 403) che in Egitto nella notte tra il 5/6 gennaio si celebrava la nascita del dio Sole Aion dalla vergine Kore e contemporaneamente si celebrava la il culto del Nilo.MITO O REALTÀDiverse volte in quel giorno la gente mi domanda: "Padre, i re magi sono veramente esistiti o si tratta di una leggenda?".Vediamo prima il racconto evangelico:"Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo. All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:E tu, Betlemme, terra di Giuda,non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:da te uscirà infatti un capoche pascerà il mio popolo, Israele.Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese" (Mt., 2, 1-12).Oltre ai Vangeli 'canonici' (riconosciuti dalla Chiesa come ispirati), ne parlano anche i vangeli apocrifi.Il Protovangelo di Giacomo, probabilmente anteriore al IV secolo, (cap. 21-23); il Libro dell'infanzia del Salvatore, circa IX secolo, (cap. 89-91); il Vangelo dello Pseudo Matteo, verso il VI secolo, (cap. 16-17); il Vangelo Arabo dell'infanzia del Salvatore, circa la metà del VI secolo, (cap. 7-9); il Vangelo Armeno dell'Infanzia, fine VI secolo, (cap. V, 10) che ci riferisce anche i nomi, accettati poi normalmente nella tradizione. Riporto solo la citazione di quest'ultimo: "Un angelo del Signore si affrettò di andare al paese dei persiani per prevenire i re magi ed ordinare loro di andare ad adorare il bambino appena nato. Costoro, dopo aver camminato per nove mesi avendo per guida la stella, giunsero alla meta proprio nel momento in cui Maria era appena diventata madre. E' da sapere che in quel momento il regno persiano dominava sopra tutti i re dell'Oriente per il suo potere e le sue vittorie. I re magi erano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, poi Baldassare che regnava sugli indiani, ed il terzo Gaspare che dominava sul paese degli arabi".E' anche interessante che il "Libro della Caverna dei Tesori", scritto nel V secolo d.C., ma riferentesi ad un testo siriaco più antico, descrive i Magi come Caldei, re e figli di re, in numero di tre.COMINCIAMO DAL TERMINELa parola 'mago' che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco 'magoi' e sta ad indicare in primo luogo i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremo meglio nominarli: studiosi dei fenomeni celesti.Nell'antica tradizione persiana i Magi erano i più fedeli ed intimi discepoli di Zoroastro e custodi della sua dottrina. Rivestivano anche un ruolo di primo piano nella religione e vita politica.L'idea del tempo che ciclicamente si rinnova conduceva il mazdeismo (religione della Persia preislamica) alla costante attesa messianica di un 'Soccorritore divino", il ruolo del quale sarebbe stato quello di aprire ciascuna era di rinnovamento e di rigenerazione dopo la fase di decadenza che l'aveva preceduta. In tal senso il mazdeismo si collega all'attesa messianica. In questa religione si attendevano tre successive, arcane figure di salvatori e rigeneratori del tempo futuro: l'ultimo di essi, il 'Soccorritore', sarebbe nato da una vergine discendente da Zarathustra e avrebbe condotto con sé la resurrezione universale e l'immortalità degli esseri umani. Molte leggende accompagnavano il mito del 'Soccorritore', tra le quali: una stella lo avrebbe annunciato.Tenendo conto di questo contesto culturale, non fa meraviglia il comportamento dei magi nella descrizione di Matteo.Il nome generico di provenienza, Oriente, può indicare diverse regioni.La Babilonia, Mesopotamia, dove si studiava specialmente l'astronomia. Si deve tener conto infatti che in seguito alla terribile distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 586, gli ebrei sopravissuti furono deportati in Babilonia, dove rimasero fino alla liberazione da parte di Ciro nel 539. L'influsso ebraico si fece sentire in quella regione, dove tra l'altro anche dopo la liberazione rimasero a vivere diverse famiglie ebraiche, e dove fu compilato il Talmud Babilonese. Sicuramente a Babilonia le attese messianico giudaiche erano conosciute.Sotto questo aspetto potrebbe trattarsi anche della Siria. Seleuco I tra il 305-280 vi aveva fondato la città di Antiochia e vi aveva concentrato numerosi giudei deportati dalla PalestinaUna terza possibilità è che i magi provenivano dalla Media. Questa si basa sullo storico greco Erodoto secondo il quale i magi appartenevano ad una delle sei tribù della Media ed esercitavano molta importanza a corte. Erano sacerdoti e venivano chiamati astrologi, indovini, filosofi.Niente di strano quindi che un gruppo di questi studiosi fosse guidato verso la Giudea da una singolare posizione delle stelle, da far presagire qualcosa di 'strano'.L'episodio dettagliato di Matteo, la domanda di Erode sul 'tempo' del sorgere della stella permettono di interpretare in forma storica e non allegorica l'esistenza dei magi e l'episodio della stella.Ancora lo Stramare ci permette una meditazione, oltre la curiosità: "Perché Matteo avrebbe usato il termine 'ab oriente', evidentemente molto generico? Senza scartare come risposta la possibilità che Matteo ignorasse effettivamente la località precisa di provenienza, rimane sempre da considerare la sua chiara intenzione di privilegiare in questo racconto l'universalità, contro il particolarismo nel quale era rinchiusa l'attesa ebraica. L'esattezza geografica, infatti, non avrebbe servito in questo caso allo scopo: la chiamata alla fede sarebbe stata estesa semplicemente ad un altro popolo ben determinato, ma non a tutti" (continua...)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6366OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE - ANNO B (Mt 2,1-12)Al vedere la stella, provarono una gioia grandissimada Il settimanale di Padre PioOggi è la solennità dell'Epifania del Signore. La parola "epifania" significa manifestazione. Con questa festa, infatti, vogliamo ricordare la manifestazione di Gesù a tutti gli uomini di ogni nazione, rappresentati dai Magi, giunti da lontani Paesi dell'Oriente, attratti da una misteriosa stella apparsa all'orizzonte.Il tema dominante di questa celebrazione è quello della fede. La luce della fede è come la luce di quella stella che guida il nostro cammino incontro al Signore. Come i Magi, anche noi dobbiamo farci guidare da questa luce e dobbiamo superare tutti gli ostacoli che continuamente incontriamo. Manifestare la fede vuol dire essere disposti ad andare anche contro corrente, come hanno fatto i Magi. Essi intrapresero una avventura unica, forse esponendosi all'incomprensione e al sarcasmo dei loro concittadini. Essi però non si lasciarono condizionare da questa difficoltà e assecondarono il loro ardente desiderio.La festa dell'Epifania ci deve spingere ad approfondire sempre di più la nostra fede e la nostra conoscenza di Dio. Non possiamo accontentarci della nostra mediocrità. Anche noi dobbiamo metterci alla ricerca del Signore, dobbiamo irrobustire la nostra fede. La fede è un dono di Dio, certamente, ma qualcosa dobbiamo e possiamo fare anche noi. Innanzitutto dobbiamo pregare di più. La fede è come una lucerna che dobbiamo costantemente alimentare con la nostra preghiera. Come questa si affievolisce, anche la fede si indebolisce.In secondo luogo, dobbiamo approfondire la nostra fede studiando con diligenza il Catechismo. Il Catechismo – ricordiamocelo sempre – non va imparato solo da bambini, in preparazione della Prima Comunione, ma deve essere approfondito per tutta la vita. Riprendiamo in mano questo libro e riscopriremo tante verità forse dimenticate.Se saremo saldi nella fede, anche noi potremo manifestare Cristo al mondo ed essere così come la stella che ha guidato i Magi a Betlemme. Non si tratta di portare il Vangelo solo ai pagani, ma di riportarlo anche a quelli – e oggi sono molti – che lo hanno dimenticato. Giustamente, il papa Giovanni Paolo II parlava di nuova evangelizzazione della nostra società, per farci comprendere che ai nostri giorni siamo tornati ad essere pagani.Tutti i popoli sono chiamati a far parte della Chiesa. Nella prima lettura si leggono queste parole del profeta Isaia: «Cammineranno le genti alla tua luce» (Is 60,3). Il profeta si riferiva a Gerusalemme, ma, in senso pieno, queste parole si riferiscono alla Chiesa, chiamata a radunare tutti i popoli del mondo nell'unità di un'unica fede. Per questo motivo, Isaia dice: «Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te [...] portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore» (Is 60,4-6).Queste parole si sono verificate pienamente proprio alla visita dei Magi. Essi rappresentavano come la primizia della Redenzione. Essi «aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra» (Mt 2,11). L'oro, l'incenso e la mirra furono doni profetici, con un profondo significato spirituale. L'oro simboleggiava la regalità di Gesù; l'incenso la sua divinità; mentre la mirra preannunciava la sua sofferenza e morte in croce. Anche noi vogliamo offrire a Gesù questi tre doni: l'oro della nostra carità, l'incenso della nostra preghiera, e la mirra dei nostri sacrifici quotidiani. Ecco i doni che Gesù ricerca da noi. Potremo dire di non aver fatto passare invano questo Natale se saremo riusciti ad offrire tutto questo.«Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima» (Mt 2,10). Anche noi, se ci faremo guidare da questa stella, proveremo una grandissima gioia, l'unica vera gioia. Come i Magi, anche noi troveremo Gesù «con Maria sua Madre» (Mt 2,11). Dove c'è Gesù vi è sempre la Madonna. Non possiamo dividere la Madre dal Figlio. È più facile – affermava un Santo – dividere la luce dal sole, che separare Gesù da Maria. La presenza della devozione mariana è la migliore garanzia di una fede viva in Gesù Salvatore del mondo. Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 697
In questo episodio parleremo del libro scritto da Paolo Borzacchiello che ci spiega come, possedere la quinta essenza significa imparare a direzionare la nostra energia ancestrale. Potremo scegliere chi vogliamo diventare davvero e cosa vogliamo relamente creare in questo mondo. Per essere felici, serve un coraggio straordinario
Ogni vita individuale contiene al proprio interno tutte le leggi dell'universo, come pure il fondamentale potere che è alla base di tutti i fenomeni. Ogni istante della nostra vita individuale è esattemente equivalente alla vita cosmica. DI gran lunga troppo spesso però ci fissiamo sull'idea di essere entità separate, non riuscendo a comprendere che la vita nella sua totalità è indivisibile! Nichiren definì la vera indipendenza come il risveglio alla Legge fondamentale della vita e e il mantenimento dell'armonia con essa. Stabilendo il mondo di buddità nella nostra vita, come condizione di base, saremo allora capaci di armonizzare adeguatamente gli altri nove mondi, sfruttandoli positivamente [...] Potremo costruire una felicità duratura, invlunerabile a qualunque cambiamento possa avvenire nel nostro ambiente che sapremo trasformare al meglio. Nel prossimo capitolo approfondiamo il concetto di 9 coscienze che chiarisce ulteriormente cosa sia la fondamentale verità della vita: cosa è la buddità. buon ascolto! 4 min
Durante il lockdown, solo un'azienda su dieci ha potuto lavorare perché collegata alle filiere ritenute essenziali. È il bilancio di COMET, il Cluster della metalmeccanica friulana, un comparto di circa 3.800 aziende, che coinvolge 58 mila lavoratori e rappresenta il 43 per cento delle aziende manifatturiere della regione, con un volume di esportazioni pari a 5,8 miliardi l'anno. Il settore ha messo in pratica tutti i protocolli necessari, anteponendo la salute dei lavoratori a qualsiasi altro aspetto. Una scelta che, come dimostrano le indagini di Confindustria in regione FVG, è valsa un numero bassissimo di contagi in azienda. La metalmeccanica friulana sta cogliendo l'occasione per rifocalizzare il proprio business, per aprirsi a nuove sfide, sviluppare prodotti innovativi, creare nuove aggregazioni ed esplorare diverse modalità di sviluppo. Tutte attività stimolate da COMET attraverso il progetto “RE-ACTION FVG”, una serie di tavoli di lavoro online settimanali dedicati ad imprenditori e manager della meccanica friulana che, guidati da figure di spicco del mondo accademico e dell'industria italiana, affrontano i temi centrali della ripresa, creando gruppi di lavoro interaziendali volti a sviluppare quei processi necessari al cambiamento strategico e organizzativo. Realizzati in collaborazione con McKinsey, gli incontri virtuali sono destinati a un numero massimo di 30 partecipanti. L'iscrizione è gratuita, attraverso il sito clustercomet.it nella sezione news. “Il colpo subito è forte e la recessione non sarà breve né facile da superare, - afferma Sergio Barel, Presidente di COMET - soprattutto per le aziende impegnate nelle filiere internazionali dell'export, vitali per molte realtà, che rischiano seriamente di perdere terreno a vantaggio dei concorrenti. Le imprese friulane stanno reagendo, trasformando l'atteggiamento iniziale di timore per il futuro incerto in reattività e, seppur pallidi a causa del crollo dei volumi in tutti i settori, i segnali di ripresa già si percepiscono.” “Affermare che nessuno resterà indietro è socialmente giusto, - prosegue Barel - e in tale direzione è fondamentale che l'assistenza dello Stato funzioni, ma per il mondo dell'impresa la verità è che in tutte le crisi c'è una selezione e che vengono premiate solo le aziende più innovative e competitive sul mercato. Gli incentivi e le quote di denaro che verranno messi in circolo sono imponenti ed è dovere delle aziende investire in modo intelligente per non rischiare di utilizzare questi fondi a pioggia. Dobbiamo lottare per difendere le filiere in cui siamo impegnati ed evolvere la meccanica in ottica 4.0 per aumentare la flessibilità e l'innovazione. Le macchine che il mercato richiederà saranno sempre più intelligenti e con l'assistenza a distanza, per i componenti saranno richiesti standard di qualità sempre più elevati, e si svilupperanno sempre di più i servizi, mentre i prodotti risulteranno quasi dematerializzati. Potremo sviluppare mercati on-line anche in settori fino ad oggi impensabili. Dobbiamo però intensificare la cultura del capitale umano, perché sarà al centro del cambiamento. È un percorso che dobbiamo intraprendere subito e lo possiamo fare anche grazie alle nostre le Università, gli ITS, i digital innovation hub, i centri di ricerca, e alle aziende friulane leader mondiali nei propri settori, trainanti per l'economia regionale.” Conclude il Presidente di COMET: “Dire ‘andrà tutto bene' è segno di passività e attesa. La realtà è che andrà come noi faremo in modo che vada, ecco perché dobbiamo essere proattivi e aggressivi. E proattività e reattività sono le caratteristiche che ci stanno dimostrando gli oltre 100 imprenditori e manager che partecipano attivamente ai nostri webinar. Le imprese meccaniche di questa regione si stanno incamminando verso un nuovo futuro e saranno ancora protagoniste dell'economia di questa regione. Ne sono convinto.” Ai microfoni di Radio Punto Zero il Presidente di COMET Se...
Potremo mai fare a meno dell'allenatore nello sport? A cosa serve un allenatore di pallanuoto? E che cos'è il coach negli eSport? Un viaggio pazzesco nell'universo di questo ruolo, con contributi esterni e le solite entrate a gamba tesa. Ben tornati su Rosso Diretto.
Alla fine l'errore è la differenza tra la realtà e la percezione che ne abbiamo. Potremo affinare la nostra percezione ma fintanto che verrà mediata dai sensi ci sarà sempre una differenza tra ciò che percepiamo e ciò che esiste. L'articolo Tecnologia interiore. Errore e differenza: la concezione emotiva impedisce la crescita. proviene da Franz's Blog.