Podcasts about Aldrovandi

Die Bevölkerung Myanmars leidet seit Jahren unter dem Bürgerkrieg. Das verheerende Erdbeben hat die Lage im Land weiter verschlimmert. «News Plus» spricht mit einem Helvetas-Helfer vor Ort und fragt, wie es mit der Hilfe aussieht? «Die Menschen haben ihre Häuser verloren. Wasser und Essen reichen für ein bis zwei Wochen. Die Menschen haben also Angst davor, was danach sein wird.» Das sagt Kamlesh Vyas von der Hilfsorganisation Helvetas. Er ist in der Stadt Mandalay im Einsatz, unweit des Epizentrums des Erdbebens vom 28. März. Der Helfer erzählt uns am Solidaritätstag der Glückskette, was getan wird, um die Menschen im Katastrophengebiet zu unterstützen. Journalistische Arbeit ist in Myanmar praktisch unmöglich. Das erzählt SRF-Südostasien-Korrespondent Martin Aldrovandi. Er würde sich gerne vor Ort ein Bild machen. Die herrschende Militärjunta stellt Journalistinnen und Journalisten aber keine Visa aus. Aldrovandi hat aber Kontakt zu mehreren Personen im Land – und die erzählen von fehlender Unterstützung der Junta und grossem Leid. ____________________ Habt Ihr Fragen oder Themen-Inputs? Schreibt uns gerne per Mail an newsplus@srf.ch oder sendet uns eine Sprachnachricht an 076 320 10 37. ____________________ In dieser Episode zu hören: - Kamlesh Vyas, Koordinator für humanitäre Hilfe bei Helvetas - Martin Aldrovandi, Südostasien-Korrespondent von Radio SRF ____________ Team: - Moderation: Dominik Brand - Produktion: Marc Allemann - Mitarbeit: Tim Eggimann ____________________ Das ist «News Plus»: In einer Viertelstunde die Welt besser verstehen – ein Thema, neue Perspektiven und Antworten auf eure Fragen. Unsere Korrespondenten und Expertinnen aus der Schweiz und der Welt erklären, analysieren und erzählen, was sie bewegt. «News Plus» von SRF erscheint immer von Montag bis Freitag um 16 Uhr rechtzeitig zum Feierabend.

➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: https://t.me/spazio_70Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.Milano, Università Statale, marzo 2008. Presentazione del libro Bombe a inchiostro (Aldo Giannuli, BUR, 2008). Assieme all'autore, sono intervenuti Carlo Lucarelli, Piero Scaramucci e Francesco Gironda (portavoce dell'Associazione italiana volontari Stay Behind). Introduzione a cura di Martino Iniziato (Laboratorio Lapsus).Tra gli argomenti trattati durante la presentazione: 1) Sul ruolo (antico) della controinformazione; 2) «Adesso è molto difficile suscitare scandalo»; 3) Sul libro «La strage di Stato»; 4) La controinformazione come «fenomeno tipicamente italiano»; 5) Sul ruolo «attivo della controinformazione nel difendere la democrazia» italiana; 6) «Una notizia diventa una informazione quando è verificata»; 7) Genova; 8) Il caso Aldrovandi; 9) «Le Br? In quel caso la controinformazione diede poco e niente».Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.

Krzysztof Pomian, filosofo, storico, e saggista polacco di origini francesi, è uno dei più influenti studiosi della storia del patrimonio culturale europeo. Ha pronunciato la sua lezione dottorale il 24 marzo 2023 nell'Aula Absidale di Santa Lucia in occasione del conferimento del Sigillum Magnum da parte dell'Università di Bologna.  Il video completo è disponibile sul canale YouTube di Ateneo: https://youtube.com/live/CoV6urY0mmQ

Introduzione: Francesca Zanni, autrice di podcast true crime, accompagna gli host del podcast lungo il Naviglio Martesana. Introduzione all'intervista e ai temi principali.Podcast e ascolto: Francesca parla della sua passione per l'ascolto di altri podcast e come questa pratica influenzi il suo lavoro.Attività fisica e nuoto: Aneddoti sul nuoto come attività fisica preferita di Francesca e discussione sugli stili di nuoto.Contatto con il podcast: Come i conduttori del podcast hanno conosciuto Francesca Zanni e il motivo per cui l'hanno invitata. Si menziona il podcast "Come una marea" e la canzone "Addio Lugano bella"."Addio Lugano bella" e il suo significato: Discussione sulle diverse versioni e interpretazioni della canzone "Addio Lugano bella", incluso l'utilizzo in diversi contesti politici e culturali.Musica nei podcast di Francesca: Francesca spiega come collabora con il compositore Francesco Imbriaco per creare le colonne sonore dei suoi podcast e come definisce l'atmosfera e il sound.Montaggio e produzione: Francesca descrive come ha realizzato il montaggio del suo primo podcast, "Rumore", e come il processo è cambiato quando ha iniziato a lavorare con Radio 24."Irrisolti. I misteri del crimine": Francesca parla del suo primo podcast, "Irrisolti", e di come si è evoluto nel tempo, includendo interviste con i protagonisti delle storie. Intervista alle figlie di Pino Pinelli: Francesca descrive l'emozione e l'importanza dell'intervista alle figlie di Pino Pinelli, sottolineando la loro capacità di raccontare la storia del padre.Anarchici e storie di impegno civile: Francesca parla del suo interesse per le storie di anarchici e di impegno civile, menzionando l'episodio sugli anarchici della Baracca.Strumentazione e software: Francesca descrive la strumentazione e il software che utilizza per registrare e montare i suoi podcast, tra cui Audacity.Upgrade tecnologico: Upgrade della strumentazione e utilizzo dello Shure MV7 e del Rodecaster Duo.Backup e imprevisti: Strategie per gestire imprevisti durante la registrazione.Sensibilità dei protagonisti: La capacità di figure come il padre di Aldrovandi e le figlie di Pinelli di affrontare temi dolorosi con coraggio e profondità.Parliamo anche di cucina: l'erbazzone!Vuoi pagarci un caffè? Ti ringraziamo moltissimo. Stefano di solito prende un macchiato soia, mentre Ale preferisce un macchiato con latte di mucca. Tutt'e due gradiscono una spolverata di cacao.Siamo in giro sulle strade della Lombardia, se ti va di offrircelo di persona, scrivici. Se no, puoi usare questi link:- Ko-fi- Buy Me a CoffeePer contattarci:- Email: doremind.music@gmail.com- Sito Web- Instagram Doremind Music- Instagram Walkadelici

Im Grenzgebiet von Thailand, Myanmar und Laos liegt die Sonderwirtschaftszone "Goldenes Dreieck". Eine Hochburg für zwielichte Geschäfte, etwa Internetbetrug, gesteuert aus China. Wer hier angeheuert wird, ist Täter, aber oft auch Opfer. Aldrovandi, Martin www.deutschlandfunk.de, Hintergrund

EMANUELE ALDROVANDI - IL NOSTRO GRANDE NIENTE - presentato da Ira Rubini

WunderKong, nato dalla fusione tra Wunderbar e Drink Kong, ha aperto le sue porte da poco, promettendo un'esperienza unica nel cuore di Roma. Wunderbar, creato da Aldo Nascimbeni nel 2019 come un salotto e secret bar nel giardino Aldrovandi della Galleria Nazionale, si unisce a Drink Kong, rinomato cocktail bar italiano, classificato 21° tra i World's 50 Best Bars.

Antonio DanieliOltre lo spazio, oltre il tempo.Il sogno di Ulisse Aldrovandi.Fondazione GolinelliMuseo Civico di Zoologia, RomaFino a domenica 21 luglio 2024, al Museo Civico di Zoologia di Roma, apre al pubblico Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi. Dopo l'esposizione bolognese, arriva nella Capitale la mostra prodotta da Fondazione Golinelli e SMA - Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e realizzata in collaborazione con INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.Il progetto espositivo, nato da un'idea di Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Roberto Balzani e Luca Ciancabilla, che ne firmano anche la curatela, è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.La mostra presenta un connubio originale e armonico tra reperti e oggetti delle collezioni museali dell'Ateneo bolognese e di quelle dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virginio Marchi e Mattia Moreni, opere d'arte -  dipinti, sculture e installazioni - di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall'Istituto Nazionale di Astrofisica e dall'Agenzia Spaziale Europea. Il tutto intessuto da trame poetiche inedite, da sguardi visionari di scienziati esperti di intelligenza artificiale e neuroscienze e di umanisti.La visione unitaria della cultura e l'endiadi arte e scienza sono proposte in un percorso di ricerca tra passato, presente e scenari futuribili, a partire dalla figura di Ulisse Aldrovandi, uno dei più grandi scienziati e osservatori della natura del Cinquecento. Intraprenderemo un viaggio di conoscenza tra dimensioni cronologiche, distanti ma complementari, e una riflessione sul destino dell'umanità.La mostra gravita intorno alla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo. Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.L'opera del naturalista bolognese, tuttavia, non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata da quello che può essere considerato il suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia – un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali – colloca l'opera dell'Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro. Il potere dell'immaginazione apre le porte al futuro, a mondi mai, o non ancora, esistiti. Ulisse Aldrovandi incarna, dunque, due anime: quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata, e quella dell'artista, che immagina e dà forma a ciò che sarà, spingendosi, come farà secoli dopo la fantascienza, a svelare scenari destinati, col progredire della scienza, a trasformarsi in realtà.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Emanuele Aldrovandi"Il nostro grande niente"Einaudi Editorewww.einaudi.itPuoi ancora amare sapendo che sei sostituibile per chi ti sta accanto? La storia di un'ossessione che ci sfiora, o ci ha sfiorati, tutti. Un romanzo d'esordio che spiazza, manda in crisi, commuove.Tra pochi giorni lui avrebbe sposato la ragazza con gli occhi grandi, se non fosse morto in un incidente stradale. E adesso la vede tornare in quella che era la loro casa, trovare il suo computer sul tavolo e le ciabatte che lei gli aveva regalato in corridoio, dove lui le ha lasciate. La tazza invece è sul bordo del lavandino: lei ci infila il naso dentro e scoppia a piangere. Non vuole mangiare, anche se la madre insiste, ha perso la fame. Poi però, distrattamente, beve un sorso di caffè, morde un biscotto, e si stupisce di trovarlo buonissimo, come prima che lui morisse, come sempre. Forse è in quel momento che inizia il suo faticoso ritorno alla vita, ed è la voce di lui a raccontarlo. Giorno dopo giorno, vede scorrere l'esistenza di lei – che cambia città, si sposa, ha figli – catturando le istantanee di un tempo che non gli appartiene; le alterna ai ricordi di un amore che credeva unico. Ma se avesse l'occasione di vivere ancora, come reagirebbe alla certezza che del suo grande amore, nel giro di un attimo, potrebbe non restare niente? Con leggerezza e disincanto, Emanuele Aldrovandi si interroga sulla natura delle relazioni, mettendo in scena il desiderio indicibile che il mondo finisca con noi.«Se l'universo restasse fermo, anche solo per un secondo, la gravità lo farebbe collassare su sé stesso. Per questo motivo, nonostante io sia appena morto, i pianeti continuano a roteare intorno alle proprie stelle, le galassie procedono nel loro costante allontanamento le une dalle altre e tu giri la chiave nella porta di quella che fino a qualche ora fa era casa nostra».Emanuele Aldrovandi (Reggio Emilia, 1985) è autore e regista per teatro e cinema. Il nostro grande niente è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

IL NOSTRO GRANDE NIENTE - EMANUELE ALDROVANDI - presentato da Ira Rubini

Che succede, dopo la nostra morte, alle vite di chi amiamo? Il romanzo d'esordio di Emanuele Aldrovandi, “Il nostro grande niente”, gira tutto intorno a questa domanda: il protagonista è un giovane uomo di 30 anni che muore poco prima del suo matrimonio, ma che continua a guardare la vita della sua ex futura moglie. Una vita in cui lui, a poco a poco, viene sostituito.

A series of 5000 flowers pressed in the 16th century near Bologna have given scientists an opportunity to see human impacts and the rise of alien species. All while giving us an excuse to touch on what the Columbian exchange actually is... Sources for this episode: Anteric, I., Basic, Z., Vilovic, K., Kolic, K. and Andjelinovic, S. (2014), Which Theory for the Origin of Syphilis is True? Journal of Sexual Medicine 11: 3112-3118. Buldrini, F., Alessandrini, A., Mossetti, U., Muzzi, E., Pezzi, G., Soldano, A. and Nascimbene, J. (2023), Botanical memory: five centuries of floristic changes revealed by a Renaissance herbarium (Ulisse Aldrovandi, 1551-1586). Royal Society Open Science 10(11): 230866. Guerra, F. (1993), The European-American Exchange. History and Philosophy of the Life Sciences 15: 313-327. Hancock, J. F. (2023), Fifty Years Later- The Legacy of Alfred Crosby's “The Columbian Exchange: Biological and Cultural Consequences of 1492”. Economic Botany 77(1): 82-102. Harper, K. N., Zuckerman, M. K., Harper, M. L., Kingston, J. D. and Armelagos, G. J. (2011), The Origin and Antiquity of Syphilis Revisited: An Appraisal of Old World Pre-Columbian Evidence for Treponemal Infection. Yearbook of Physical Anthropology 54: 99-133. Lees, D., Lopez-Vaamonde, C., Augustin, S., Biodiversity Heritage Library, Field Museum et al. (2009), Cameraria ohridella Deschka & Dimic 1986. Encyclopedia of Life, MacArthur Foundation, Sloan Foundation. Ffhal-02824036. McCook, S. (2011), The neo-Columbian exchange: the second conquest of the Greater Caribbean, 1720-1930. Latin American Research Review: 46(S1): 11-31. Milliken, W., Walker, B. E., Howes, M.-J. R., Forest, F. and Lughadha, E. N. (2021), Plants used traditionally as antimalarials in Latin America: Mining the tree of life for potential new medicines. Journal of Ethnopharmacology 279: 114221. Sanz-Biset, J., Campos-de-la-Cruz, J., Epiquién-Rivera, M. A. and Cañigueral, S. (2009), A first survey on the medicinal plants of the Chazuta valley (Peruvian Amazon). Journal of Ethnopharmacology 122: 333-362. Stefanaki, A., Walter, T. and van Andel, T. (2022), Tracing the introduction history of the tulip that went wild (Tulipa sylvestris) in sixteenth-century Europe. Nature Scientific Reports 12: 9786. Weston, P., the Guardian (2023), ‘Inestimable importance': 500-year-old cache of pressed flowers reveals new secrets (online) (Accessed 17/11/2023).

La storia di Federico Aldrovandi, il ragazzo ucciso da quattro poliziotti il 25 Settembre del 2005. A raccontarci dell'accaduto la mamma, Patrizia Moretti - Aldrovandi. OFFICIAL MERCHANDISING: ⁠⁠⁠https://muschioselvaggio.eu

Ulisse Aldrovandi is considered by many scientists, including Carl Linnaeus, the man who formalized the modern system of naming animals, to be the father of natural history studies. During Shakespeare's lifetime, until his death in 1605, Aldrovandi collected a vast amount of specimens for his cabinet of curiosities, gathering over 7000 artifacts, organizing multiple expeditions to collect plants, and illustrating thousands of bizarre natural history phenomenon into at least 12 publications, some of which were compiled posthumously. Today, Aldrovandi's work is preserved at the University of Bologna. However, in 2020, one painting was discovered that claims to be a lost Aldrovandi painting of a young girl that suffered from hypertrichosis, a condition that covers the body in excess hair. We have talked about this girl, Antoinetta Gonzales, on our show previously. That episode, we mentioned that paintings of the Gonzales family were often copied and distributed around Europe for inclusions in cabinets of curiosities, like the one that Aldrovandi compiled in Italy. Today, our guest, Daniel Dawson Gordon of Norfolk Reclamation Center in England, is here to talk about one such painting that belonged to Ulisse Aldrovandi, who at the time was one of the highest ranking members of Italian society. Daniel is here to share about Aldrovandi's work, the painting of Antoinetta Gonzales, and the story of how it was discovered beneath another a famous art painting that been painted over the original of Antionetta.   Get bonus episodes on Patreon Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

China verbündet sich mit Russland und geht auf Konfrontation mit dem Westen. Droht eine Eskalation? Was will Xi Jingping? Und wie geht es der chinesischen Bevölkerung? Yves Bossart spricht in «Focus» mit dem langjährigen Chinakorrespondenten Martin Aldrovandi. Die Fronten zwischen China und dem Westen verhärten sich, auch angesichts der zunehmenden Härte der chinesischen Diktatur gegenüber der Bevölkerung. Überwachung, Zensur, Repression und grobe Menschenrechtsverletzungen, etwa gegen muslimische Uiguren im Nordwesten Chinas, gehören zum Alltag. Aber auch die Machtgebärden gegenüber Hongkong und Taiwan nehmen zu. Wohin will Staats- und Parteichef Xi Jingping sein Land führen? Wo ziehen der Westen und die Schweiz rote Linien? Und welche Hoffnungen bleiben den Chinesinnen und Chinesen? Ein Gespräch mit Martin Aldrovandi, der mehrere Jahre in Shanghai und Taipeh gelebt hat.

Martin Aldrovandi war über sechs Jahre Nordostasien-Korrespondent für das Schweizer Radio und Fernsehen SRF. Als Covid ausbrach, lebte er in Shanghai, von wo er bis im Sommer 2022 über das ihm zugeteilte Gebiet berichtete. Häufig aus dem Lockdown. Corona stand dabei immer im Zentrum. Wie er gelebt hat, was er in Zukunft tun wird, wo China gerade hinsteuert und was das für die Weltgemeinschaft bedeuten könnte, darüber redet er in «Hanbekks trifft ...» Mehr Martin im Netz: https://twitter.com/martinaldro https://www.instagram.com/aldrovandimartin/ Trailer

En este capítulo conversaremos en torno a la figura del genio florentino Leonardo da Vinci, a partir de la lectura del trabajo del también italiano, el geólogo Gian Batista Vai, titulado: "Leonardo da Vinci and Nicolaus Steno's geology", publicado en el volumen 40, número 2 de la revista "Earth science history" el año 2021. En el artículo, Gian Battista nos muestra un Leonardo consciente de varias características del paisaje de la toscana, las cuales plasmó en sus famosos cuadros y describió en sus fascinantes cuadernos de notas, sobre todo en el llamado "códice de Leicester”. Estas observaciones, que hoy catalogamos indudablemente como geológicas, dan a entender, según el autor, principios estratigráficos y conceptos sedimentológicos más de un siglo antes que los trabajos de Aldrovandi y del conocido Nicolas Seteno. En el tiempo de Leonardo, los europeos occidentales comenzaron a ver la naturaleza de una manera profundamente nueva. Es el tiempo en que se desata la llamada Revolución científica, la cual ha sido explicada como el resultado del redescubrimiento de la geometría, conocimiento que transformó la contabilidad y el flujo de riqueza, la propiedad de la tierra y la organización de los estados nacionales, la navegación, la cartografía, la guerra y la forma de comprender el paisaje. Una idea moderna de paisaje fue necesaria para concebir la geología, la ciencia del paisaje, y la primera representación moderna la encontramos en un dibujo de Leonardo da Vinci. Un paisaje continuo, de apariencia tridimensional y con sus elementos dispuestos de forma ordenada que nos permitirán dimensionarlo, estudiarlo y finalmente comprenderlo. SI agregamos a lo anterior la faceta de anatomista de Leonardo, probablemente era inevitable que una mente superlativa como la de él terminara descifrando múltiples secretos geológicos en los afloramientos de la Toscana. La disección de un cuerpo con la finalidad de descubrir sus partes internas para entender cómo éstas se relacionan espacialmente, es similar a la tarea de un geólogo de campo frente a un afloramiento de rocas. De la misma manera, los dibujos de Vesalius, padre de la anatomía moderna, mostrando cadáveres desprovistos de su piel, son similares a los dibujos de Leonardo mostrando la roca desnuda con refinados detalles en los estratos. Parece no ser casual que el anatomista preeminente de la Europa del siglo XVII, Nicholas Steno, se convirtiera en el fundador de la geología con su estudio en las mismas colinas que dibujó y estudió Leonardo da Vinci, el hombre universal del Renacimiento y precursor de la geología. REFERENCIA: Vai G., 2021. Leonardo da Vinci's and Nicolaus Steno's Geology. Earth Sciences History, 293-331, 40(2) Rosenberg G., 2010. The Revolution in Geology from the Renaissance to the Enlightenment (GSA Memoir 203)-Geological Society of Amer

Die Wirtschaft Chinas wächst kaum noch. Covid lähmt den Alltag. Widerspruch ist nicht geduldet. Dennoch wird Xi Jinping nach dem 20. Parteitag eine weitere Amtszeit antreten, noch mehr Macht generieren. Martin Aldrovandi hat die Veränderungen als langjähriger Korrespondent von Radio SRF erlebt. Der Parteitag der Kommunistischen Partei in China ist immer ein Grossereignis, er findet alle fünf Jahre statt. Diesen Sonntag ist er besonders bedeutend, denn es ist der 20. Parteikongress. Besonders ist auch, dass der Generalsekretär der Partei, Xi Jinping sich zu einer dritten Legislatur wählen lässt, etwas, das andere Parteiführer vor ihm vermieden haben. In seiner Amtszeit hat er seine Macht nach und nach ausgebaut, den Staat zugunsten der Partei zurückgebunden und der Privatwirtschaft neue Grenzen gesetzt. Mit der Null-Covid-Strategie hat auch die Überwachung der Bevölkerung zugenommen, neue Berichte zur Situation der Uiguren zeigen eine deutliche Verschlechterung der Situation der Menschenrechte. Die Wirtschaft wächst kaum mehr, die Null-Covid-Strategie tangiert viele Menschen in ihrem Alltag, die Überwachung der Bevölkerung hat sich stetig vergrössert und die Situation der Menschenrechte massiv verschlechtert. Was hat sich in China während der Amtszeit von Xi Jinping verändert? Was bedeutet es, wenn er auf Lebzeiten an der Macht bleiben wird? Auslandredaktor Martin Aldrovandi war langjähriger China-Korrespondent von Radio SRF und zu Gast im Tagesgespräch bei Karoline Arn.

Il caso Aldrovandi, seppur concluso a livello giudiziario, ha lasciato un'eredità culturale e giuridica fortissima nel nostro paese. La legge sul reato di tortura per esempio, è spesso collegata a questo e agli altri casi che hanno visto nel nostro paese verificarsi gravi violazioni dei diritti umani. Sono state fondate associazioni come ACAD poi, proprio a tutela di situazioni di potenziale violazione dei diritti umani e di abusi di potere da parte delle forze dell'ordine.https://www.acaditalia.it/ http://www.federicoaldrovandi.it/ Bibliografia:Zona del silenzio, Checchino Antonini e Alessio Spataro, Minimum fax 2009Mente Locale, Gaetano Sateriale, Bompiani 2011Una sola stella nel firmamento, Patrizia Moretti con Francesca Avon, Il saggiatore 2014Federico, Fabio Anselmo, Fandango 2018Federico Ovunque, Daniele Vecchi, Hellnation 2020Filmografia:È stato morto un ragazzo, Filippo Vendemmiati, 2010Un giorno in pretura, Rai, 2020Nel nome del figlio, Senza Respiro, Crime+Investigation (Sky), 2022Si ringrazia Lino Aldrovandi per gli articoli di giornale dal 2005 al 2009 e per il materiale digitale.

Federico Aldrovandi, un diciottenne di Ferrara, ha trascorso la notte tra il 24 e il 25 settembre 2005 in un locale di Bologna insieme ad alcuni amici. Una volta rientrato a Ferrara in auto con loro, gli amici lo salutano come sempre mentre lui si incammina a piedi verso casa, casa in cui, purtroppo, Federico non tornerà mai.Bibliografia:Zona del silenzio, Checchino Antonini e Alessio Spataro, Minimum fax 2009Mente Locale, Gaetano Sateriale, Bompiani 2011Una sola stella nel firmamento, Patrizia Moretti con Francesca Avon, Il saggiatore 2014Federico, Fabio Anselmo, Fandango 2018Federico Ovunque, Daniele Vecchi, Hellnation 2020Filmografia:È stato morto un ragazzo, Filippo Vendemmiati, 2010Un giorno in pretura, Rai, 2020Nel nome del figlio, Senza Respiro, Crime+Investigation (Sky), 2022Si ringrazia Lino Aldrovandi per gli articoli di giornale dal 2005 al 2009 e per il materiale digitale.

Dopo la sentenza di primo grado del processo Aldrovandi seguono il processo d'appello, la cassazione e anche il processo parallelo sui depistaggi detto "Aldrovandi Bis". Questa lunga vicenda giudiziaria e umana ha avuto un impatto fortissimo nelle vite di chi è rimasto.Bibliografia:Zona del silenzio, Checchino Antonini e Alessio Spataro, Minimum fax 2009Mente Locale, Gaetano Sateriale, Bompiani 2011Una sola stella nel firmamento, Patrizia Moretti con Francesca Avon, Il saggiatore 2014Federico, Fabio Anselmo, Fandango 2018Federico Ovunque, Daniele Vecchi, Hellnation 2020Filmografia:È stato morto un ragazzo, Filippo Vendemmiati, 2010Un giorno in pretura, Rai, 2020Nel nome del figlio, Senza Respiro, Crime+Investigation (Sky), 2022Si ringrazia Lino Aldrovandi per gli articoli di giornale dal 2005 al 2009 e per il materiale digitale .

Quando i 4 poliziotti che hanno incontrato Federico Aldrovandi la mattina in cui morì vengono iscritti nel registro degli indagati e iniziano le indagini su quanto accaduto, emergono alcune testimonianze fondamentali: una testimone oculare decide di raccontare quanto ha visto quella mattina e un anatomopatologo cardiaco di fama internazionale si occupa del caso, testimoniando in aula. Bibliografia:Zona del silenzio, Checchino Antonini e Alessio Spataro, Minimum fax 2009Mente Locale, Gaetano Sateriale, Bompiani 2011Una sola stella nel firmamento, Patrizia Moretti con Francesca Avon, Il saggiatore 2014Federico, Fabio Anselmo, Fandango 2018Federico Ovunque, Daniele Vecchi, Hellnation 2020Filmografia:È stato morto un ragazzo, Filippo Vendemmiati, 2010Un giorno in pretura, Rai, 2020Nel nome del figlio, Senza Respiro, Crime+Investigation (Sky), 2022Si ringrazia Lino Aldrovandi per gli articoli di giornale dal 2005 al 2009 e per il materiale digitale e Filippo Vendemmiati per la clip finale (pronuncia della sentenza, tratta da "È stato morto un ragazzo", Filippo Vendemmiati, 2010)

Il cartello "Zona del silenzio" davanti all'Ippodromo di Ferrara, proprio dove è morto Federico Aldrovandi il 25 settembre 2005 assume un significato sinistro quando i residenti della via si dimostrano reticenti a parlare. Sarà la stampa nazionale, anche grazie al blog aperto dalla madre Patrizia Moretti, a smuovere la situazione e a chiedere delle indagini sulla morte del ragazzo. Bibliografia:Zona del silenzio, Checchino Antonini e Alessio Spataro, Minimum fax 2009Mente Locale, Gaetano Sateriale, Bompiani 2011Una sola stella nel firmamento, Patrizia Moretti con Francesca Avon, Il saggiatore 2014Federico, Fabio Anselmo, Fandango 2018Federico Ovunque, Daniele Vecchi, Hellnation 2020Filmografia:È stato morto un ragazzo, Filippo Vendemmiati, 2010Un giorno in pretura, Rai, 2020Nel nome del figlio, Senza Respiro, Crime+Investigation (Sky), 2022Si ringrazia Lino Aldrovandi per gli articoli di giornale dal 2005 al 2009 e per il materiale digitale.

"Rumore. Il caso di Federico Aldrovandi" è un podcast che tratta la storia di Federico Aldrovandi, un ragazzo di 18 anni morto a Ferrara il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. "Rumore", 17 anni dopo la morte di Federico, dà voce al padre, agli amici, all'avvocato che ha rappresentato la famiglia e ad altre persone testimoni della vicenda giudiziaria e mediatica che si è scatenata in seguito al decesso del ragazzo. L'eredità di questa storia, conclusa a livello giudiziario ma che presenta ancora alcuni lati oscuri, è ancora oggi significativa a livello culturale e giuridico."Rumore. Il caso di Federico Aldrovandi" è un podcast prodotto e realizzato da Francesca Zanni, con la collaborazione di Enrico Bergianti. Le musiche originali sono di Francesco Imbriaco, Artwork di Tigre contro Tigre.

Filcams Cgil: 'Settore penalizzato da Covid, meno attrattivo'

Das neue Datenleck zur uigurischen Minderheit, die «Xinjiang Police Files» zeigen schockierende Szenen, möglicherweise aus Zwangslagern in der Region. Schon seit Jahren gibt es Hinweise darauf, dass China die uigurische Minderheit im Land systematisch unterdrückt und gängelt. Die «Xinjiang Police Files» zeigen nun unter anderem Bilder, die den Verdacht untermauern. Einen speziellen Folterstuhl, gefesselte Menschen, Schiessbefehle. Auch wenn ein grosser Teil der Bevölkerung in China zu den sogenannten Han-Chinesinnen und Chinesen gehört: Ethnische Minderheiten gibt es viele; über 90 Gruppen sind bekannt. Warum also wird gerade die uigurische Bevölkerung so schlecht behandelt? «Dafür gibt es verschiedene Gründe», sagt SRF-China-Korrespondent Martin Aldrovandi. Zunächst einmal litten durchaus auch andere Gruppen unter dem chinesischen Regime - Regionen wie Tibet aber seien noch abgeschotteter und könnten von Medienschaffenden kaum besucht werden. So sei sehr wenig bekannt. Zudem sei die uigurische Minderheit zahlenmässig stark, sie lebe in einer Grenzregion, habe eine eigene Sprache und Kultur und habe bereits Abspaltungsgelüste gezeigt. Dadurch fühle sich die chinesische Zentralregierung bedroht, erklärt Aldrovandi. Was kann das Ausland tun? Das Wichtigste sei, regelmässig zu berichten, sich nicht zu verschliessen, so Aldrovandi. Und anzuerkennen, dass Unrecht geschehe.

In den letzten sechs Jahren hat Martin Aldrovandi für Radio SRF aus China berichtet und Land und Leute nähergebracht. China hat ereignisreiche Jahre hinter sich. Wie hat sich das Land seit 2016 entwickelt? Zum Abschied ist Martin Aldrovandi ein letztes Mal Gast im «Tagesgespräch». Seit 2016 ist Martin Aldrovandi China-Korrespondent von Radio SRF. In den letzten sechs Jahren hat er die grossen und kleinen Geschichten aus dem Riesenreich erzählt und darüber berichtet, was China bewegt. Es waren ereignisreiche Jahre für das Land: Vom Handelsstreit mit den USA zur Niederschlagung der Demokratie-Bewegung in Hongkong bis zur Unterdrückung der Uiguren-Minderheit in der Provinz Xinjiang. Dazu kommt die Corona-Pandemie, welche die chinesische Regierung mit einer rigorosen Null-Covid-Strategie versucht zu bekämpfen. Auch Martin Aldrovandi ist vom strengen Lockdown in Shanghai betroffen. Gestern durfte er zum ersten Mal seit sieben Wochen seine Wohnung kurz verlassen. Ende Monat geht seine Zeit als SRF-China-Korrespondent zu Ende; eine gute Gelegenheit für ein letztes «Tagesgespräch». Wie hat sich das Land entwickelt? Darüber hat Barbara Peter mit Martin Aldrovandi gesprochen.

China erlebt die größte Corona-Welle seit Beginn der Pandemie trotz des Null-Covid-Kurses. Besonders betroffen ist Shanghai, obwohl die Metropole seit mehr als zwei Wochen im strikten Lockdown steckt – ohne absehbares Ende. Die Unsicherheit ist groß, das Essen wird knapp, Logistik ist das größte Problem. Und die Menschen äußern zunehmend lautstarke Verärgerung, berichtet der Journalist Martin Aldrovandi aus Shanghai. Aldrovandi, MartinDirekter Link zur Audiodatei

Die USA und mehrere Verbündete üben laute Kritik an Chinas Regierung und werden keine diplomatischen Vertreter an die Olympischen Winterspiele schicken. Was kann dieser Boykott in China auslösen? SRF-China-Korrespondent Martin Aldrovandi ordnet es im «Tagesgespräch» ein. Sollen die Olympischen Winterspiele in Peking diplomatisch boykottiert werden? Die EU-Länder suchen bisher vergeblich nach einem Konsens in dieser Frage. Seit der Ankündigung der USA, Grossbritanniens, Australiens, Neuseelands und Kanadas letzte Woche, keine Regierungsvertreter an die Spiele zu schicken, hat das Thema mächtig an Fahrt aufgenommen. Begründet wird der Boykott mit der Menschenrechtsverletzungen in China, sei es im Umgang mit der muslimischen Minderheit der Uiguren, mit den Aktivisten in Hongkong oder jüngst mit der Tennisspielerin Peng Shuai. Das Beispiel zeigt: China bekommt zunehmend Gegenwind. Die chinesische Regierung reagiert empört auf die Boykott-Ankündigungen und warnte vor Konsequenzen. Was können Boykott und Druck durch den Westen in China tatsächlich bewirken? Wir sprechen darüber mit SRF-China-Korrespondent Martin Aldrovandi. Seit 2016 beobachtet er von Shanghai aus das Geschehen in China und ordnet die politischen, wirtschaftlichen und gesellschaftlichen Entwicklungen des Landes ein. 

Voor aflevering 30 van Radio Horzelnest hebben wij Hans Mulder te gast. Hans is historicus en conservator natuurlijke historie van de Artis Bibliotheek. In 2019 sloot de bibliotheek haar deuren voor een renovatie. Maar Hans bleef niet op zijn handen zitten en schreef het prachtige boek: ‘De ontdekking van de natuur', dat in 2020 verscheen bij Uitgeverij Terra Lannoo. Het werd bijzonder goed ontvangen en won onlangs de Jan Wolkers Prijs voor beste natuurboek van 2021! Het boek is een bundeling van twintig verhalen waarin Hans laat zien hoe in de loop der eeuwen onze kijk op de natuur is veranderd. De verhalen centreren zich rondom illustere namen uit de wetenschapsgeschiedenis, waaronder Conrad Gessner, Athanasius Kircher, Aldrovandi, Georg Everhard Rumphius, Maria Sibylla Merian. Ook passeren de nodige Nederlanders de revue, zoals Cornelius Nozeman en Antonie van Leeuwenhoek. Elk hoofdstuk is bovendien geïllustreerd met wonderschone afbeeldingen uit de behandelde natuurhistorische werken. In deze aflevering praten we met Hans over enkele toonaangevende verhalen en figuren uit zijn boek. 00:00-03:32 – Inleiding 03:32-07:38 – Een korte geschiedenis van de Artisbibliotheek 07:38-13:56 – Het begrip ‘natuurhistorie', boekdrukkunst en microscopie 13:56-20:01 – De paradijsvogel 20:01-29:04 – De pelikaan en de draak 29:04-35:53 – De natuurwetenschappelijke methode 35:53-42:04 – Spontane generatie 42:04-52:14 – Antonie van Leeuwenhoek 52:14-01:07:30 – Maria Sybilla Merian 01:07:30-01:21:53 – Charles Darwin 01:21:53-01:32:44 – Seksuele selectie

La notte del 25 settembre 2005 Federico Aldrovandi veniva ucciso a Ferrara da quattro poliziotti. Daniele Vecchi ha scritto un libro su Aldro e sulla sua immagine divenuta un simbolo. Un volto scomodo da censurare per alcuni, una storia da non dimenticare per altri.

Link to bioRxiv paper: http://biorxiv.org/cgi/content/short/2020.08.17.252007v1?rss=1 Authors: Misheva, M., Kotzamanis, K., Davies, L., Tyrrell, V., Rodrigues, P., Benavides, G., Christine, H., Murphy, R., Kennedy, P., Taylor, P., Rosas, M., Jones, S., Deshpande, S., Andrews, R., Czubala, M., Gurney, M., Aldrovandi, M., Meckelmann, S., Ghazal, P., Darley-Usmar, V., White, D., O'Donnell, V. Abstract: Oxylipins are potent mediators requiring strict control. How they are removed en masse during infection/inflammation is unknown. Herein, lipopolysaccharide (LPS) dynamically increased their mitochondrial b-oxidation, impacting leukocyte bioactivity. Genetic/pharmacological targeting of CPT1 showed

Was bedeutet das chinesische Sicherheitsgesetz für die Menschen in Hongkong? Darüber spricht Sabine Brandi in der Redezeit mit Martin Aldrovandi. Der China-Korrespondent vom SRF kennt Hongkong seit Jahren und war seit März vor Ort. Moderation: Sabine Brandi

A professora Maria Cristina Kormikiari, do Museu de Arqueologia e Etnologia da Universidade de São Paulo (MAE-USP), fala sobre a Arqueologia do Contato, área que estuda como civilizações influenciaram ou foram influenciadas por outras devido a conquistas, comércio, localização etc. Maria Cristina Kormikiari graduou-se em História (1989) e ingressou como docente em 2008. Tornou-se mestre em 1995 com a dissertação “Moedas púnicas em coleções brasileiras: iconografia e circulação” e defendeu seu doutorado em 2001 com a tese “Norte da África autóctone do século III ao I a.C.: as imagens monetárias reais berberes”. Atua lecionando e pesquisando nas áreas de arqueologia espacial e numismática, formas e organização do contato cultural e arqueologia espacial. Sugestão de Leitura: - Florenzano, M. B. B. A organização da khóra na Sicília grega sul-oriental: Siracusa diante de sua hinterlândia (733 -598 a.C.). Cadernos do Lepaarq, vol. 15, n.29, pp. 247-288 https://periodicos.ufpel.edu.br/ojs2/index.php/lepaarq/article/view/11507/8479 - KORMIKIARI, M. C. N.; Fábio Morales ; Estevam Lima de Almeida ; Adriana Ramazzina ; Adriana Palma . O estudo das fronteiras no mundo antigo: o caso grego. In: Kormikiari, M. C.; Hirata, E. V.; Aldrovandi, C. E.. (Org.). Estudos sobre o espaço na Antiguidade. 1ed.São Paulo: Edusp/Fapesp, 2011, v. , p. 125-156. https://www.academia.edu/35914082/_2011_O_estudo_das_fronteiras_no_mundo_antigo_o_caso_grego - C. ULF Rethinking cultural contacts. Colloquial Antiqua, 10, 2014. O vídeo está disponível no canal da FFLCH no Youtube. Ficha Técnica: Coordenação Geral Paulo Martins Roteiro Maria Cristina Kormikiari Produção Renan Braz Gravação Renan Braz e Ricardo Freire Edição Renan Braz Música Pecora Loca - Ode Anacreôntica 39

3'000 Mitglieder zählt der Nationale Volkskongress in China, der im März stattfand. China-Korrespondent Martin Aldrovandi war hautnah dabei und schildert seine Eindrücke. «Es ist eine grosse Show», sagt Aldrovandi über den Nationalen Volkskongress. Für ihn als Journalisten ist der Volkskongress oft eine einzige Geduldsprobe. Im Podcast erzählt er ausserdem von streng durchgeplanten Teezeremonien im weltweit grössten Parlament - und warum viele chinesische Politiker plötzlich gar keine Zeit mehr haben, sobald sie sein Mikrofon erblicken.

3'000 Mitglieder zählt der Nationale Volkskongress in China, der im März stattfand. China-Korrespondent Martin Aldrovandi war hautnah dabei und schildert seine Eindrücke. «Es ist eine grosse Show», sagt Aldrovandi über den Nationalen Volkskongress. Für ihn als Journalisten ist der Volkskongress oft eine einzige Geduldsprobe. Im Podcast erzählt er ausserdem von streng durchgeplanten Teezeremonien im weltweit grössten Parlament - und warum viele chinesische Politiker plötzlich gar keine Zeit mehr haben, sobald sie sein Mikrofon erblicken.

Encounters with the CollectionChief Curator Carol Togneri shares with viewers one of her favorite paintings in the Norton Simon collection: Guercino’s beloved Aldrovandi Dog from c. 1625.

Oggi fa trading intraday su Futures con strategie discrezionali e quantitative, su TF da 5min ad H1. Sul sito trovi la trascrizione e le risorse http://www.vitadatrader.info/alessandro-aldrovandi-intraday/ COME CAMBIARE ABITUDINI E AVERE PIÙ FOCUS NEL TRADING IN 30 GIORNI: ACCEDI A TRADER FOCUS http://upskilling.vitadatrader.info/traderfocus/

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts. Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri's work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi's work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts. Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri's work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi's work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here.

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Before the sixteenth century, bugs and other creepy-crawlies could be found in the margins of manuscripts.  Over the course of the sixteenth and seventeenth centuries, insects crawled their way to the center of books, paintings, and other media of natural history illustration. Janice Neri‘s wonderful book charts this transformation in the practices of depicting insects through the early modern period. Inspired by the archaeology of Foucault but using an approach that spans the history of science, art history, and visual studies, The Insect and the Image: Visualizing Nature in Early Modern Europe, 1500-1700 (University of Minnesota Press, 2011) identifies a “specimen logic” through which images of insects were removed from their habitats, decontextualized, and mobilized into networks of regional and global exchange and circulation. Part I of the book traces the emergence of insects as subject matter for artistic representation, looking in turn at the work of Joris Hoefnagel, Ulisse Aldrovandi, Thomas Moffet, and still-life painters from 1580-1620. The choices made by these artists contributed to the transformation of ideas about nature as controllable and commodifiable. Part II shifts our attention to the later seventeenth century, and considers how the work of artists such as Robert Hooke and Maria Sibylla Merian helped visualize insects (as well as their own professional identities) anew across several media. Neri’s work urges us to reconsider some common binaries that tend to characterize thinking and writing about images in history: art/science, professional/amateur, image/object. To see some of the images that we talked about in the interview, check out the following links: Hoefnagel images can be found here, and the stag beetle is here. Digitized images from Aldrovandi’s work can be navigated to from here [site is in Italian]. The Van Der Ast image can be found here. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

File MP3: 81 MB

http://www.imasdmarketing.com Entrevista a Jorge Aldrovandi Tema central de la entrevista: Google Adwords