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- Che cosa ne sarebbe della fede cristiana senza l'amore? La meditazione biblica di Angelo Cassano, pastore riformato a Locarno, prende le mosse da un passo dell'apostolo Paolo, in cui si afferma che la fede sarebbe sterile, arida, se non accompagnata da amore e che quest'ultimo non avrà mai fine. Ma la parola amore è insidiosa. Che cosa significa concretamente? Non rischia di essere un generico sentimento? Per il pastore Cassano l'amore di Dio di cui parla l'apostolo non tramonta mai, perché è Dio stesso che entra nel flusso della storia umana per condividerne la sofferenza e offrire speranza.- “500+50” è lo slogan che racconta un doppio anniversario che verrà celebrato con varie iniziative nel corso del 2025. Cinquant'anni fa la Chiesa evangelica riformata nel Ticino (CERT) veniva riconosciuta come ente di diritto pubblico. E 500 anni fa nascevano le prime chiese riformate, in Sassonia e a Zurigo. Parliamo di questi anniversari con il pastore Stefano D'Archino, presidente della Chiesa riformata ticinese.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden l'ha definita "un'opportunità storica per il popolo siriano", invocando giustizia e auspicando una punizione per Assad, che ha nel frattempo ottenuto asilo politico in Russia.
Liliana MadeoDonne "cattive"Cinquant'anni di vita italianaMiraggi Edizioniwww.miraggiedizioni.itIl mondo va ripensato anche dalle donne, e non solo per ciò che le riguarda: infatti non c'è niente che, riguardando le donne, non riguardi anche gli uomini.« L'Italia che esce dalla guerra, l'Italia che entra nel nuovo millennio. Cambiano i costumi, il modo di produrre e di pensare, l'immaginario, le regole della convivenza. Con amori, sangue, vendette, illusioni, utopie, crudeltà, coraggio, inventiva: un romanzo che attraversa mezzo secolo. Da una parte ci sono le istituzioni con i loro ritardi e lentezze, la misoginia dei politici, il moralismo dei giudici, la scuola repressiva, la Chiesa ancorata alla tradizione, la scomunica di ogni ribellione, i faticosi e appassionanti itinerari del rinnovamento, le resistenze del potere al nuovo. Dall'altra parte ci sono i personaggi che – magari in maniere sgradevoli o addirittura criminali, per improvvise esplosioni, a segmenti – trasgrediscono la norma e precorrono i tempi, contribuiscono a far crollare tabù e convenzioni, portano alla luce quanto sta maturando nelle pieghe della società […] Figure femminili.Sono loro – le donne che rifiutano un destino predeterminato e scelgono di buttare all'aria tradizione, gerarchie, persino il rispetto della legalità – le protagoniste delle tante Italie che […] si scontrano, si ignorano, convivono. […] Non eroine intemerate. Non vittime. Non controfigure […]. Donne scomode. Le madri delle ragazze del nuovo millennio. »Liliana Madeo è nata a Genzano di Lucania (Potenza) e vive a Roma. Inviata del quotidiano «La Stampa», ha scritto per le pagine culturali, quelle dello spettacolo, quelle in cui ogni giorno si affronta l'attualità nelle sue innumerevoli pieghe e si è occupata di terrorismo, criminalità organizzata, carceri, femminismo, fattacci di cronaca nera, alluvioni, tutela dei beni ambientali, iter legislativo delle norme su violenza sessuale, aborto, traffico della droga, chiusura dei manicomi. È stata collaboratrice della rivista «Sipario» e ha diretto il periodico femminista «Differenze». Dal 1990 al '92 ha lavorato come consulente al programma del Tg2 « Mafalda – Dalla parte delle donne ». Tra i suoi libri ricordiamo: Gli scariolanti di Ostia Antica. Storia di una colonia socialista (Camunia 1989); Bianco, rosso e verde. L'identità degli italiani (a cura di Giorgio Calcagno, Laterza 1993); Ottavia. La prima moglie di Nerone (Mondadori 2006); I racconti del Professore. Antonino Di Vita (Iacobelli 2013); Si regalavano infamie. Antonina e Teodora, le potenti di Bisanzio (Tullio Pironti 2021). Con Miraggi edizioni ha pubblicato Donne di mafia. Vittime, complici, protagoniste e Donne “cattive”. Cinquant'anni di vita italiana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Cinquant'anni di impegno serrato e di lotta contro quell'indifferenza e le tante difficoltà, burocratiche e logistiche, che non hanno però fatto arretrare di un centimetro chi invece aveva pensato che il tempo di occuparsi degli ultimi fosse finalmente arrivato. Perfino a costo di sacrifici e di sforzi anche personali che negli anni non sono mancati. E così in questi giorni si è celebrato l'atteso anniversario di Anffas Schio, culminato con il convegno negli ampi locali del Faber Box, per riflettere sul percorso di crescita dell'associazione e sulle sfide future a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
All'interno di PNR Buongiorno Weekend, la Presidente della Croce Verde di Villalvernia, ci racconta gli eventi di sabato 7 settembre per festeggiarne il cinquantesimo compleanno.
"Giovani e donne in azione" è il titolo di un convegno internazionale sulla prevenzione dei conflitti e l'uguaglianza di genere organizzato a Giugno dall'ONG ACRA.
Ili ci racconta la gara regina più antica d'Italia.
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) - "So italiano, embè!". Cinquant'anni fa, in "Pane e Cioccolata", un bravissimo e biondissimo Nino Manfredi si lasciava andare a un urlo liberatorio davanti a un gol della Nazionale, fiero emigrato che goffamente aveva provato a fingersi svizzero. Ma i tempi cambiano e ora sono gli svizzeri, anche se calciatori, a cercare fortuna a casa nostra. E c'è chi l'ha trovata. Come i bolognesi Ndoye, Aebischer e Freuler, grandi protagonisti nella cavalcata rossoblù verso la storica qualificazione alla Champions: Ndoye, pescato da Sartori al Basilea, origine senegalese, dopo qualche mese di apprendistato si è preso minuti e scena nell'attacco di Thiago Motta, mentre Aebischer e Freuler, quest'ultimo riportato in Italia dopo i sei anni a Bergamo, hanno rappresentato il motore pulsante della macchina rossoblù. L'Italia l'aveva conosciuta al Milan Ricardo Rodriguez, poi sbarcato a Torino sponda granata: lì Ivan Juric lo ha trasformato da terzino sinistro in "braccetto" della difesa a tre, evoluzione di cui ha beneficiato anche il ct Yakin che in quel ruolo lo ha proposto in tutte e tre le gare del girone. Attaccante esterno ma all'occorrenza prima punta, Noah Okafor rappresenta la bella gioventù rossocrociata: cresciuto nel Salisburgo, ha convinto il Milan a investire su di lui un anno fa, dopo aver colpito i rossoneri in Champions. La sua è stata un'annata di ambientamento ma quando Pioli lo ha chiamato in causa quasi mai si è fatto trovare impreparato: sei i centri in campionato, quattro dei quali partendo dalla panchina. In serie A è arrivato 12 mesi fa anche Yann Sommer, a cui l'Inter ha affidato la pesante eredità di Onana: missione compiuta per l'esperto portiere classe '88, quasi nove anni al Gladbach prima della chiamata del Bayern per far fronte all'infortunio di Neuer, non uno qualunque. Mai appariscente ma sempre affidabile, Sommer è stata una delle chiavi dello scudetto nerazzurro e anche in questo primo scorcio d'Europeo ha dimostrato di essere una garanzia. Dall'Italia sono passati anche l'ex udinese Widmer e le meteore Zakaria e Shaqiri, il primo alla Juve e l'altro all'Inter, a conferma di quanto i nostri vicini di casa ci conoscano abbastanza bene. "Tieniti stretto gli amici, ma ancora di più i tuoi nemici", recita il proverbio. Ma forse era meglio quando eravamo noi gli emigrati...glb/gm/gtr
"So italiano, embè!". Cinquant'anni fa, in "Pane e Cioccolata", un bravissimo e biondissimo Nino Manfredi si lasciava andare a un urlo liberatorio davanti a un gol della Nazionale, fiero emigrato che goffamente aveva provato a fingersi svizzero. Ma i tempi cambiano e ora sono gli svizzeri, anche se calciatori, a cercare fortuna a casa nostra. E c'è chi l'ha trovata. Come i bolognesi Ndoye, Aebischer e Freuler, grandi protagonisti nella cavalcata rossoblù verso la storica qualificazione alla Champions: Ndoye, pescato da Sartori al Basilea, origine senegalese, dopo qualche mese di apprendistato si è preso minuti e scena nell'attacco di Thiago Motta, mentre Aebischer e Freuler, quest'ultimo riportato in Italia dopo i sei anni a Bergamo, hanno rappresentato il motore pulsante della macchina rossoblù. L'Italia l'aveva conosciuta al Milan Ricardo Rodriguez, poi sbarcato a Torino sponda granata: lì Ivan Juric lo ha trasformato da terzino sinistro in "braccetto" della difesa a tre, evoluzione di cui ha beneficiato anche il ct Yakin che in quel ruolo lo ha proposto in tutte e tre le gare del girone. Attaccante esterno ma all'occorrenza prima punta, Noah Okafor rappresenta la bella gioventù rossocrociata: cresciuto nel Salisburgo, ha convinto il Milan a investire su di lui un anno fa, dopo aver colpito i rossoneri in Champions. La sua è stata un'annata di ambientamento ma quando Pioli lo ha chiamato in causa quasi mai si è fatto trovare impreparato: sei i centri in campionato, quattro dei quali partendo dalla panchina. In serie A è arrivato 12 mesi fa anche Yann Sommer, a cui l'Inter ha affidato la pesante eredità di Onana: missione compiuta per l'esperto portiere classe '88, quasi nove anni al Gladbach prima della chiamata del Bayern per far fronte all'infortunio di Neuer, non uno qualunque. Mai appariscente ma sempre affidabile, Sommer è stata una delle chiavi dello scudetto nerazzurro e anche in questo primo scorcio d'Europeo ha dimostrato di essere una garanzia. Dall'Italia sono passati anche l'ex udinese Widmer e le meteore Zakaria e Shaqiri, il primo alla Juve e l'altro all'Inter, a conferma di quanto i nostri vicini di casa ci conoscano abbastanza bene. "Tieniti stretto gli amici, ma ancora di più i tuoi nemici", recita il proverbio. Ma forse era meglio quando eravamo noi gli emigrati...glb/gm/gtr
Preparatevi a una puntata DELICATISSIMA. Ebbene sì, Christian De Sica è passato dal BSMT. Christian De Sica, nato a Roma il 5 gennaio 1951, è un attore, regista, scrittore e musicista italiano, figlio del celebre regista Vittorio De Sica. Ha raggiunto il successo negli anni '80 con commedie come "Borotalco" e "Sapore di mare", diventando un'icona del genere "cinepanettone". Nel 2010 ha vinto il Nastro d'Argento come miglior attore per il film "Il figlio più piccolo". Attivo anche come regista, ha diretto film come "Faccione" e "The Clan", e ha dimostrato la sua passione per il canto partecipando al Festival di Sanremo e al musical "Un americano a Parigi". Continuando a recitare in film di successo, è rimasto una figura centrale del cinema italiano, con lavori recenti come "I limoni d'inverno", "Natale a tutti i costi" (2023) e il suo sequel, “Ricchi a tutti i costi”, uscito proprio il 4 Giugno su Netflix. Cinquant'anni di carriera, ben 114 film all'attivo e un successo conquistato con la capacità innata di saper entrare nel cuore di tutti. Volevamo raccontare la carriera di un'icona del cinema italiano e ci siamo ritrovati a viaggiare in un mondo di storie, risate e aneddoti indimenticabili. Buona visione! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A cinquant'anni dall'attentato di Piazza della Loggia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto visita a Brescia per ricordare i fatti accaduti il 28 maggio 1974. In quella occasione alle 10.
Marco Ferrari"Alla rivoluzione sulla Due Cavalli"con ritorno a Lisbona 50 anni dopoEditori Laterzawww.laterza.itCinquant'anni fa Victor e Vasco partirono da Parigi alla volta di Lisbona per assistere al trionfo della Rivoluzione dei garofani. Cinquant'anni dopo tornano sulle strade di Lisbona alla ricerca di un nuovo sogno per ricominciare. La storia di una generazione che insegue la possibilità di un mondo diverso a bordo di una Due Cavalli.Un libro di culto da cui è stato tratto un film di grande successo, vincitore del Festival di Locarno.Il 25 aprile 1974, una data che pare ormai lontana anni luce, avvenne in Portogallo un fatto straordinario: sulle note di Grândola, vila morena di José Afonso, un gruppo di ufficiali dell'esercito diede avvio a una rivoluzione che pose fine alla più longeva dittatura d'Europa, durata quarantasette anni, dieci mesi, ventiquattro giorni e qualche ora.I fiori nelle canne dei fucili, simbolo della Rivoluzione dei garofani, furono un momento di speranza per un'intera generazione che, dopo il golpe del Cile del 1973, le feroci repressioni in Grecia, il fallimento della Primavera di Praga del 1968 e la guerra del Vietnam, vedeva finalmente trionfare i propri ideali. Furono in molti, come i protagonisti di questo libro Victor e Vasco, a partire da ogni parte d'Europa per assistere, almeno una volta nella loro vita, al trionfo della rivoluzione. Ma ogni viaggio, anche o soprattutto se fatto su una mitica Due Cavalli, senza navigatori e fuori autostrada, è un'avventura, un tragitto fatto di incontri, inconvenienti e sorprese per «seppellire i tiranni con una risata».Cosa resta oggi di quel viaggio iniziatico? Lo scopriranno i lettori che ritroveranno Victor e Vasco cinquant'anni dopo ancora sulle strade di Lisbona, sempre alla ricerca di un nuovo sogno per ricominciare. Come se la gioventù fosse un'eterna nostalgia.Marco Ferrari, giornalista e scrittore spezzino, ha esordito nella narrativa nel 1988 con il romanzo Tirreno (Editori Riuniti), a cui hanno fatto seguito: I sogni di Tristan,Grand Hotel Oceano eTi ricordi Glauber per Sellerio; La vera storia del mitico undici per Ponte alle Grazie; Cuore Atlantico e Morire a Clipperton per Mursia; Le nuvole di Timor per Cavallo di Ferro; Sirenate per Il Melangolo; Un tango per il duceper Voland; Rosalia Montmasson. L'angelo dei Mille per Mondadori.Con Arrigo Petacco ha firmato Ho sparato a Garibaldi e Caporetto per Mondadori. Per Laterza è autore di Mare verticale. Dalle Cinque Terre a Bocca di Magra, L'incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due voltee Ahi, Sudamerica! Oriundi, tango e fútbol.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci.Cinquant'anni di show televisivi e di film di consumo hanno raccontato - e consacrato come eroi positivi - quei poliziotti che si considerano, e agiscono, al di sopra della legge. Dall'Ispettore Callaghan ai poliziotteschi italiani degli anni ‘70, da Die Hard e Arma Letale a The Punisher a Robocop, da 24 a The Shield. Una mitizzazione narrativa che ha allargato i limiti di ciò che riteniamo eticamente accettabile, anestetizzandoci rispetto all'esercizio della violenza e sdoganando progressivamente la militarizzazione della polizia - in America e non solo.“Attraverso lo specchio” è una serie di racconti che esplorano in profondità temi e fenomeni dell'immaginario seriale.Leggi il nostro articolo sul tema: https://www.mondoserie.it/poliziotti-violenti/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcastCollegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/https://twitter.com/mondoserie_ithttps://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQhttps://www.linkedin.com/in/mondoserie/
References Sergio Bologna, "Class composition and struggle in Italian Autonomist Marxism." Trans: Arianna Bove, Generation Online (first appeared in German in Sozial.Geschichte and was then translated for Strategies), https://www.generation-online.org/t/stormingheaven.htm Giorgio Garuzzo. Fiat: i segreti di un'epoca. Roma: Fazi Editore, 2012. Matt Myers. "Time, Deindustrialisation and the Receding Horizon of Working-Class Activism in Late Twentieth-Century Italy (Fiat, 1979–1980)." Contemporary European History (2023): 1-18. Antonio Preti and Paola Miotto. "Suicide and unemployment in Italy, 1982-1994." Journal of Epidemiology and Community health 53, no. 11 (1999): 694. Cesare Romiti and Paolo Madron. Storia segreta del capitalismo italiano: Cinquant'anni di economia finanza e politica raccontati da un grande protagonista. Longanesi, 2020. Andrea Tanturli, La parabola di Prima linea: violenza politica e lotta armata nella crisi italiana (1974-1979). Dottorato di ricerca in Culture umanistiche Curriculum Storia dei partiti e dei movimenti politici. Urbino: Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 2017. Benedetta Tobagi, Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre. Torino: Einaudi, 2009.Sergio Zavoli, La notte della Repubblica. Milano: Mondadori, 2017.
Dai 3343 metri di Capanna Punta Penia è il primo a veder sorgere il sole e l'ultimo a salutarlo al tramonto: ecco cosa rende felice Carlo che, per oltre cento giorni l'anno, vive in un luogo estremo al ritmo della natura.Dal 2018 è la “Sentinella delle Dolomiti”, perché trascorre oltre cento giorni - da giugno a settembre - sulla cima della Marmolada (3343 m). È Carlo Budel, gestore di Capanna Punta Penia, che molti hanno imparato a conoscere, grazie ad albe e tramonti che diffonde sui canali social, video a lui dedicati che gli hanno dato grande popolarità così come i tre libri in cui racconta la sua storia: da operaio in fabbrica a rifugista. Cinquant'anni compiuti lo scorso 9 agosto, proprio sulla Regina delle Dolomiti, Carlo è una persona diretta, genuina, generosa. Ha accolto subito l'invito a lasciare una sua testimonianza in Quota, luogo d'eccellenza per persone appassionate, come lui, di montagna. Pharmacia delle Erbe, Crezzo (VI) di Francesco Fagiani: https://www.facebook.com/erboristeriacreazzo/https://www.instagram.com/pharmaciadelleerbe/Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.com - quota.stories@gmail.comSito e blog: https://www.quotastories.comNewsletter: https://andataeritornopodcast.substack.com/Music by Epidemic Sound
Una storia lunga cinquant'anni ma che affonda le sue radici in un tempo ancora più remoto. Quello del ristorante Il Guercio di Puglia è il racconto di una tradizione di famiglia che è legata con un filo diretto alle vicende storiche di Alberobello (BA), località conosciuta in tutto il mondo per i suoi trulli patrimonio Unesco, e la sua tradizione.
26 settembre 2023 - A cura di Fondazione Casa America ETS
Il 6 ottobre del 1973, giorno della festa ebraica dello Yom-Kippur, le truppe egiziane e siriane attaccavano quelle israeliane dando avvio a quella che venne definita la guerra del Kippur. La conseguenza fu l’impennata del prezzo del petrolio che provocò la prima crisi petrolifera degli anni Settanta. Ne parliamo con Gaetano Sabatini, docente di Storia economica e geopolitica economica all’Università Roma Tre.
Cinquant'anni dopo la guerra di Yom Kippur, Hamas ripete il copione attaccando a sorpresa Israele. Immediata la reazione dello Stato ebraico contro la Striscia di Gaza. Ne abbiamo parlato con Nello Del Gatto, giornalista freelance a Gerusalemme, Roberto Bongiorni, inviato del Sole 24Ore a Gerusalemme, Lorenzo Kamel, professore all'Università di Torino e autore di "Terra contesa. Israele, Palestina e il peso della storia", Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut, Haggai Matar, direttore esecutivo di 972 Magazine, e Efraim Inbar, ex militare israeliano e direttore dell'Istituto di Strategia e Sicurezza di Gerusalemme.
L'11 settembre 1973 un colpo di stato guidato dal generale Augusto Pinochet e appoggiato dagli Stati Uniti rovesciò il governo di Salvador Allende, il primo presidente marxista eletto democraticamente in America Latina. Il suicidio di una maestra ha fatto esplodere un dibattito sull'atteggiamento aggressivo dei genitori degli alunni, che secondo gli insegnanti non gli permette più di fare bene il loro lavoro. CONEvgeny Morozov, sociologo esperto di tecnologia e informazioneCecilia Attanasio Ghezzi, giornalista LINKCile:https://www.raiscuola.rai.it/storia/articoli/2021/08/Il-Golpe-Cileno-449530dd-068a-43a1-ad0d-6c7aad9d56ba.htmlCorea del Sud: https://www.nytimes.com/2023/09/05/world/asia/south-korea-teachers-rally.htmlSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcast Scrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
Il negozio è diventato un punto di riferimento per chi cerchi un tocco di originalità e un sorriso accogliente come quello della proprietaria, la signora Gina Bartolin Papa, considerata un'icona della comunità italiana a Sydney.
Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi:https://www.youtube.com/channel/UCL9LuGdVwo7qCc95ogATiQg/join*** Iscriviti al Canale ➜ http://bit.ly/Lucadeejay ****** Qui trovi tutto: https://linktr.ee/ilucadeejay ***Cari Lettori,Ogni anno, a metà maggio, enormi banchi di tonni scelgono le tiepide acque della Sicilia per portare a compimento il loro “viaggio d'amore” e deporre le uova. Da secoli, i tonnaroti si preparano alla grande mattanza di Favignana, che tinge il mare e le loro mani di rosso. Nel maggio del 1992, Francesca Morvillo e Giovanni Falcone tornano in Sicilia da Roma per assistere a questo spettacolo. Nel libro "Solo è il coraggio" di Roberto Saviano, viene onorata la memoria di Falcone, ricostruendo la sua storia e il suo impegno nella lotta contro la mafia.Cinquant'anni prima, a Corleone, una famiglia viene sterminata mentre tenta di disinnescare una bomba degli Alleati. L'unico sopravvissuto è un ragazzino di nome Totò Riina, destinato a diventare uno dei più spietati capi della mafia. Nel presente, Saviano esplora il contesto in cui si sviluppa la storia di Falcone, attingendo a numerose fonti, atti dei processi e testimonianze di chi ha conosciuto il giudice.Il libro offre un'intima prospettiva su Giovanni Falcone, mostrandolo come un uomo isolato nonostante la sua brillante carriera. Dopo aver raccolto l'eredità dei suoi colleghi caduti nel pool di Palermo, Falcone si immerge completamente nella lotta contro Cosa Nostra. Affronta le trappole dell'apparato statale, vive minacce costanti e dipende dalla scorta per la sua sicurezza. La sua quotidianità è segnata dalla paura e dalla necessità di proteggere la sua famiglia.Nonostante tutto, Falcone è innamorato della sua terra e del suo popolo. Il suo amore per la Sicilia si manifesta nel suo incrollabile impegno per difendere la bellezza e la cultura dell'isola dalla corruzione e dal potere malavitoso. Falcone è un uomo coraggioso che dedica la sua vita a combattere le radici della mafia, affrontando gli interessi criminali che si estendono oltre i confini di Palermo.Saviano sottolinea la complessità degli interessi in gioco, la corruzione presente nella società civile e l'immensità del coraggio dimostrato dai protagonisti di questa storia. Il libro offre una prospettiva dettagliata sugli anni cruciali in cui Falcone ha svolto la sua opera, contribuendo a far comprendere al lettore l'importanza della sua battaglia e l'eredità che ha lasciato.Attraverso la narrazione di Saviano, emerge anche il ruolo di Francesca Morvillo nella vita di Falcone. Francesca è una presenza costante e un sostegno per il giudice, condividendo con lui la sua missione e sostenendo le sfide che affronta. La loro relazione è intima e profonda, caratterizzata da un amore che va oltre la paura e la minaccia che li circondano.Il libro di Saviano ci invita a riflettere sul coraggio di Giovanni Falcone e sulla sua lotta contro la mafia.#lucadeejay #manga #fumetto #fumetti #comics #dylandog #domande #test #comix #batman #superman #bonelli #dc #marvel
Salvatore Natoli"Per un consenso etico tra culture"Memoria Festival, Mirandola26 Maggio 2023 ore 18:00Per un consenso etico tra cultureCon Salvatore Natoli e Alberto MelloniCome conciliare la lettura secolare e critica delle scritture giudaico-cristiane con la consapevolezza della presenza di altre culture? Ne discutono il filosofo Salvatore Natoli e lo storico Alberto Melloni seguendo le riflessioni di Pier Cesare Bori sull'universalità degli orizzonti ermeneutici a partire dall'antico modello della lettura come ricerca di sapienza e dunque fonte di incontroPier Cesare Bori"Per un consenso etico tra culture e lettera sui monoteismi"Prefazione di Alberto MelloniMarietti Editorehttps://mariettieditore.itL'incontro con le culture è oggi diventato un fatto quasi ovvio. Non occorre andare più ‘altrove' per incontrare lingue, modi, usanze tra loro diverse, che possono far nascere conflitti. Più di un tempo, sorge la domanda sul valore universale dei concetti e, ancor più, dei sistemi etici. Il testo risponde a tali questioni con uno sguardo ermeneutico, a somiglianza di un lettore che si accosta ad un mondo testuale da lui diverso, nello stesso tempo lasciandolo parlare e facendolo proprioPier Cesare Bori (1937-2012) ha insegnato Storia delle dottrine teologiche, Filosofia morale, Diritti umani nella globalizzazione alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Si è occupato per molto tempo del rapporto tra culture. Per Marietti ha pubblicato: Per un consenso etico tra culture (1995), la raccolta di saggi Universalismo come pluralità delle vie (2004) e Incipit. Cinquant'anni, cinquanta libri (2005), Lampada a se stessi (2008). Ha svolto per lunghi anni attività culturale e formativa per i detenuti del carcere di Bologna con i suoi studenti del gruppo “Una via”.Salvatore Natoli è stato a lungo professore di Filosofia teoretica all'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Tra i suoi libri recenti: Scene della verità (Morcelliana, 2018), L'animo degli offesi e il contagio del male (Il Saggiatore, 2018), Il fine della politica (Bollati Boringhieri, 2019). Dolore (Il Margine, 2023; con MichaelDavide Semeraro). Con EDB ha pubblicato L'uomo dei dolori (2020), Sperare oggi (2021; con Franco Mosconi) e Il Mondo a venire (2021; con Francesco Brancato).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Seconda parte della storia di Roberto Ricci, arrivato da bambino a Sydney nel 1974.
Chiudiamo il 2022 di Retroutcast con il primo di due episodi dedicati ai cinquant'anni di Atari. Oggi si chiacchiera di Atari Lynx e, nello specifico, di California Games e Todd's Adventures in Slime World. Buon ascolto! Soundtraccia: Tanaka - Alessandro Mucchi
Incontro con Maurizio Leigheb. Presenta Stefano Bortolus Maurizio Leigheb ha dedicato gran parte della sua vita a viaggiare per conoscere e studiare soprattutto i popoli meno conosciuti e contattati della Terra. Grazie alle sue imprese avventurose, Leigheb ci offre un quadro inedito e drammatico della situazione in cui versano le popolazioni indigene, visto da chi ne è stato per anni testimone oculare e ci conferma che convivere con gli “altri” vuol dire prima di tutto ascoltare, conoscere e rispettare la loro esistenza, i loro valori, le loro verità. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it
Celebrano i primi 50 anni del liceo artistico una mostra pittorica in Galleria Civica Villa Valle a Valdagno e un libro. Soddisfazione per la dirigente scolastica Maria Cristina Benetti e per tutti i docenti e ragazzi del polo dei licei valdagnesi.
Cinquant'anni fa, il 1° settembre 1972, fu un giorno storico: un americano batté un sovietico nella finale del Campionato del Mondo di scacchi. Bobby Fisher aveva messo fine ad un dominio incontrastato in uno sport che per i sovietici significava moltissimo anche in termini politici. Nel racconto di Fabio Tavelli il risultato di una sfida sportiva che, in piena "guerra fredda", andava interpretato anche oltre il puro significato agonistico
Works Cited Jeffrey Bale, The Darkest Sides of Politics: Postwar Fascism, Covert Operations, and Terrorism (London: Routledge 2018). Anna Cento Bull, Italian neofascism: The strategy of tension and the politics of nonreconciliation (New York: Berghahn Books, 2008). Aldo Giannuli, Bombe a inchiostro. Milan: Rizzoli, 2008. Nicholas Goodrick-Clarke, Black Sun: Aryan Cults, Esoteric Nazism, and the Politics of Identity (New York: NYU Press, 2001). Benito Mussolini, Opera Omnia di Benito Mussolini, Vol. 6, Eds. Eduardo e Duilio Susmel, Firenze: La Fenice, 1953. Benito Mussolini, Opera Omnia di Benito Mussolini, Vol. 12, Eds. Eduardo e Duilio Susmel, Firenze: La Fenice, 1953. Benito Mussolini, Opera Omnia di Benito Mussolini, Vol. 14, Eds. Eduardo e Duilio Susmel, Firenze: La Fenice, 1953. Nicola Rao, Trilogia Della Celtica (Milan: Sperling & Kupfer, 2014). G.I. Salvini, "Ordine Nuovo – sentenza ordinanza, 1995," found in La strage dell'Italicus – 4 agosto 1974, June 11, 2014, https://4agosto1974.wordpress.com/2014/06/11/ordine-nuovo-sentenza-ordinanza-g-i-salvini-1995/ Cinquant'anni di Stampa e Propaganda della Destra Italiana (1945-1995), Rome: Biblioteca del Senato "Giovanni Spazzolini," 2020. found at: https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/repository/relazioni/libreria/novita/XVIII/convegno_20_02_11.pdf Photo from Sandro Forte, "Ordine nuovo parla," Leggi fuoco, February 9, 2021, https://leggifuoco.it/2021/02/09/ordine-nuovo-parla-e-svela-alcuni-inediti-su-evola/
La melodia tratta dalla Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven fu utilizzata nel 1972 per rappresentare l'UE. Cinquant'anni dopo: il trionfo europeo della AS Roma e l'arrivo di Dybala. È un caso? Assolutamente no. Le nostre emozioni per l'arrivo del campione argentino.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/salida-lavolpiana--5909766/support.
Works Cited Jeffrey Bale, The Darkest Sides of Politics: Postwar Fascism, Covert Operations, and Terrorism (London: Routledge 2018). Anna Cento Bull, Italian neofascism: The strategy of tension and the politics of nonreconciliation (New York: Berghahn Books, 2008). Nicholas Goodrick-Clarke, Black Sun: Aryan Cults, Esoteric Nazism, and the Politics of Identity (New York: NYU Press, 2001). Nicola Rao, Trilogia Della Celtica (Milan: Sperling & Kupfer, 2014). Cinquant'anni di Stampa e Propaganda della Destra Italiana (1945-1995), Rome: Biblioteca del Senato "Giovanni Spazzolini," 2020. found at: https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/repository/relazioni/libreria/novita/XVIII/convegno_20_02_11.pdf
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7048CINQUANT'ANNI FA LE MARTELLATE SULLA PIETA' DI MICHELANGELO di Valerio PeceAlle undici e mezza del mattino del 21 maggio 1972, un uomo si fa largo tra la folla di pellegrini, schiva cinque guardie, si arrampica sulla balaustra e al grido di «sono Gesù Cristo!» e sferra dodici colpi di martello sulla Pietà di Michelangelo. Il suo nome è Laszlo Toth, geologo australiano di origini ungheresi. I colpi mandano totalmente in frantumi il braccio sinistro della Vergine e scheggiano gravemente il naso, l'occhio sinistro e il velo.Quel giorno di 50 anni fa il mondo puntò gli occhi sul gruppo scultoreo posto all'inizio della navata destra della basilica di San Pietro. Prima di essere ricoperta da un drappo, poco dopo le 14, la Pietà venne visitata da Papa Paolo VI. Dal New York Times si legge che il Pontefice bresciano «apparve nella Cappella della Pietà per ispezionare i danni. Si inginocchiò brevemente per pregare davanti alla scultura vandalizzata. Poi indossò gli occhiali mormorando con un'espressione più seria del solito: "Sono gravissimi anche i danni morali"». Le cronache raccontano che dopo aver benedetto in silenzio la folla radunata davanti alla cappella, Paolo VI fece collocare davanti alla Pietà il mazzo di rose bianche e gialle che gli era stato donato quella mattina, domenica di Pentecoste.UN RESTAURO PERFETTOIl restauro della scultura realizzata a ridosso del giubileo del 1500 - quando il cardinale Jean Bilhères commissionò al giovane Buonarroti «una Vergine Maria vestita con Cristo morto, nudo in braccio» - diede risultati insperati. I timori iniziali degli esperti erano più che fondati: le martellate inferte avevano fatto cadere una cinquantina di frammenti più o meno grandi, alcuni completamente polverizzati, come quelli della palpebra sinistra. L'asso nella manica, per quella che all'epoca molti consideravano un'impresa impossibile, fu il calco di gesso dell'opera, realizzata nel 1933 e conservato nei Musei Vaticani. Fu grazie all'utilizzo di quella copia dimenticata che l'équipe di restauratori (tutti italiani) poté ottenere le matrici per realizzare le parti mancanti. Sebbene a distanza ravvicinata può intravedersi un leggerissimo ingiallimento rispetto al marmo dell'opera (il timore era che, con l'invecchiamento naturale del marmo, le protesi sarebbero saltate all'occhio in maniera molto più evidente), a distanza di 50 anni il restauro continua a regalare all'opera un aspetto assolutamente omogeneo.Laszlo Toth, capelli lunghi e barba rossiccia, dopo di versi minuti di violenza inaudita, fu prima bloccato da un vigile del fuoco, quindi immediatamente arrestato. Sandro Barbagallo, curatore delle collezioni storiche dei Musei Vaticani, per spiegare il ritardo con cui l'autore del gesto fu fermato, ha riferito con candido realismo che «i fedeli erano sotto shock, tanto che nessuno capì realmente cosa stesse succedendo». L'entità dei crimini commessi avrebbe dovuto portare ad una reclusione di nove anni. I giudici, però, ritennero Toth infermo di mente, così, dopo due anni passati in un manicomio italiano, il geologo con brama d'artista fu trasferito in Australia. Da allora se ne sono perse le tracce.Il suo nome, però, sopravvive ancora, specie in certi ambienti artistici di area radicale, in cui Toth viene evocato come un innovatore. Donald Novello, attore e regista italo-americano (noto per aver creato la figura di padre Guido Sarducci, uno dei personaggi più longevi del Saturday Night Live) ha intitolato un suo libro Le lettere di Laszlo. Ken Friedman, compositore americano, ha scritto un oratorio musicale in onore di Laszlo Toth. Esiste perfino una Scuola d'arte, la Laszlo Toth School of Art, che elogia «l'artista del martello», il quale - si legge sul sito - «ha modellato alcune sculture popolari di Michelangelo a una sensibilità più moderna». Un altro intellettuale debitore di chi ha vandalizzato la Pietà Vaticana è Roger Dunsmore, docente di letteratura all'Università del Montana, vincitore di diversi premi di poesia. Dunsmore ha pubblicato un libro-omaggio dal titolo inequivocabile, Laszlo Toth, in cui, tra gli altri, spicca questo verso: «Dove sei Laszlo Toth, dal martello gentile?».VIOLENZA DELIRANTECosa spinse Laszlo Toth a scagliarsi con quella violenza sulla Pietà michelangiolesca non è così semplice da dire (le suore spagnole, responsabili dell'ostello per pellegrini dove Toth visse negli ultimi quattro mesi, riferirono che il geologo era stato «un ospite modello»). Se certi sfregi alle opere d'arte sono dovuti all'azione di squilibrati, altre volte la causa è il puro teppismo. Altre volte ancora - ma sono categorie interscambiabili - i danni alle opere d'arte sono opera di artisti falliti, che riversano la loro insoddisfazione sui capolavori altrui. Celebre è il caso di Pietro Cannata, ex studente di estetica e pittore mancato, autore di una serie-record di sfregi. Non pago di aver rotto il dito del piede sinistro al David di Michelangelo, ha prima scarabocchiato con un pennarello "Sentieri ondulati", quadro di Pollock, per poi vandalizzare, nel duomo di Prato, "Le esequie di Santo Stefano" di Filippo Lippi.Per cercare di capire come si comporta il nostro cervello di fronte ad un capolavoro, da non molti anni le neuroscienze hanno cominciato a interessarsi di arte. Ursula Valmori - esperta del ramo e collaboratrice di State of Mind, rivista di scienze psicologiche - scrive: «Il corpo del fruitore reagisce come se fosse esso stesso direttamente coinvolto nella scena raffigurata». Ciò è risultato con maggiore evidenza soprattutto dopo lo studio dei neuroni-specchio, «capaci», spiega Valmori, «di elaborare, contemporaneamente, una rappresentazione dei propri atti e di quelli altrui».Se la Pietà di Michelangelo, simbolo di bellezza ed armonia, ha potuto provocare turbamenti così violenti da arrivare a quello scandaloso atto vandalico, il motivo va forse ricercato nella perfezione con cui Michelangelo, a soli 23 anni, impressionò il suo tempo. Troppa era la bellezza di quel Cristo, sorretto da una Vergine così dolce e giovane da essere, anche in quel marmo di Carrara, "figlia del suo figlio".
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci.Cinquant'anni di show televisivi e di film di consumo hanno raccontato - e consacrato come eroi positivi - quei poliziotti che si considerano, e agiscono, al di sopra della legge. Dall'ispettore Callaghan ai poliziotteschi italiani degli anni ‘70, da Die Hard e Arma Letale a The Punisher a Robocop, da 24 a The Shield. Una mitizzazione narrativa che ha allargato i limiti di ciò che riteniamo eticamente accettabile, anestetizzandoci rispetto all'esercizio della violenza e sdoganando progressivamente la militarizzazione della polizia americana.“Attraverso lo specchio” è una serie di racconti che esplorano in profondità temi e fenomeni dell'immaginario seriale. Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social: https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://twitter.com/mondoserie_it https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Annamaria Malato"Salerno Editrice, da 50 anni una officina di cultura"https://www.salernoeditrice.it/Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.(Dante, Inferno, xxvi 119-20)Son passati cinquant'anni da quel 2 febbraio 1972, quando Enrico Malato entrò nello studio del notaio Dobici e appose la sua firma per l'atto di fondazione della Salerno editrice, con il proposito – originariamente unico – di realizzare la collana «I novellieri italiani» da lui stesso diretta.Son passati cinquant'anni, i propositi si sono moltiplicati, hanno portato a percorrere molte altre strade, ad ampliare gli orizzonti di interesse, a coinvolgere illustri studiosi nel progetto, affidando loro titoli, ricerche e la direzione delle nuove collane. Eppure, in tutti questi anni, c'è qualcosa che è rimasto immutato, com'era nei piani e nella mente del Prof. Malato, e che caratterizza ancora il profilo della Salerno editrice: “il costante e inflessibile riferimento a un concetto alto di editoria di cultura”, per usare le sue parole. Cinquant'anni di Testi e documenti, di Faville, dei preziosi Diamanti; cinquant'anni di Mosaici e di Sestante; cinquant'anni di storia, di Profili – la collana che proprio quest'anno giunge a 100 titoli –, di Aculei, di grandi e Piccoli saggi; cinquant'anni di filologia e critica e cinquant'anni di ricerca storica; di antiche e preziose testimonianze della tradizione culturale italiana e internazionale e di grandi opere di sintesi; cinquant'anni di Dante Alighieri. Il Sommo Poeta ha sempre accompagnato la Salerno editrice e ancora la accompagna, nel grande progetto NECOD della Divina Commedia, a cui il prof. Malato dedica con tenacia e passione il suo instancabile lavoro. E proprio con una citazione dantesca ha inizio il libro creato per l'occasione, Salerno editrice: un'officina di cultura, a cui hanno partecipato coloro che la Salerno la conoscono bene e la vivono ogni giorno: dal contributo di Enrico Malato che ripercorre la storia della casa editrice, a quelli di Annamaria Malato, che ne ha preso le redini, e Andrea Mazzucchi, nuovo direttore editoriale, che ci raccontano il presente e i progetti per il futuro. E non solo.Il libro è arricchito anche dalle parole di stima e di affetto di importanti firme del giornalismo italiano, di grandi intellettuali e importanti personalità istituzionali, alcuni dei quali saranno presenti in sala. A parlare del libro e, soprattutto, a portare la loro preziosa testimonianza saranno poi i Direttori delle collane storiche: Andrea Giardina, Luigi Mascilli Migliorini e Alessandro Barbero. In fondo, la Salerno ha vissuto cinquant'anni “nella logica di un'«officina di cultura», quasi un'istituzione culturale, finalizzata esclusivamente ad attività di ricerca e di studio, sostenuta sempre dalla forte passione di tutti coloro che in essa e per essa hanno speso le proprie energie”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Un grande ospite nel PN1 con Miky Boselli e Marco Vignoletti, martedì 17 maggio. Parliamo di Ron, pseudonimo di Rosalino Cellamare, che in tanti onorati anni di carriera ha sfornato successi intramontabili. «Questi cinquant'anni mi sembrano un sogno - esordisce il cantautore ai nostri microfoni -. Quando ho iniziato avevo 16 anni e volevo fortemente fare tutto quello che ho fatto, sono stati anni meravigliosi, trasportato dalla passione». Vigno cita alcuni grandi titoli di Ron, che risponde: «Quando mi metto alla chitarra scatta una magia, un meccanismo che mi porta a scrivere pezzi».
Franco Di Tizio"I rapporti segreti fra D'Annunzio e Mussolini"nelle rivelazioni di Tom AntonginiIanieri Edizionihttps://www.ianieriedizioni.com/catalogo/Tom Antongini, scrittore e giornalista, ha scritto su d'Annunzio, di cui è stato segretario personale per molti anni, cinque libri. Ha pubblicato, inoltre, a più riprese, in quotidiani e riviste, I rapporti segreti fra D'Annunzio e Mussolini. Questo libro, quindi, raccoglie tutto ciò che l'eclettico segretario del Poeta, in qualità di intermediario, ha rivelato sui rapporti tra i «due duci», definiti da lui anche «due grandi attori». Si tratta di lunghi saggi apparsi nel dopoguerra in importanti riviste dell'epoca.Antongini, però, ha riportato i fatti «ad usum delphini», e quindi ciò che scrive non può prendersi per oro colato ma con il beneficio d'inventario; ed è per questo che, curando il testo, Franco Di Tizio ha rimarcato anche le opinioni di altri biografi dannunziani e le sue, che sono spesso in contrasto con le affermazioni di Antongini, il quale ha avuto il difetto di descrivere il suo datore di lavoro come un personaggio che era riuscito nel suo intento, ossia «a fare della sua vita un'opera d'arte». Alla fine, però, sarà lui stesso ad affermare che vi furono alcuni critici che considerarono la sua biografia di d'Annunzio come «una lettera d'amore di 800 pagine, di un innamorato alla sua innamorata».Di Tizio ha diviso il libro in due parti; nella prima ha riportato notizie su Antongini che, oltre a segretario di d'Annunzio, è stato un importante scrittore e giornalista del Novecento. Egli ricostruisce con dovizia di particolari la sua biografia e descrive minutamente le non poche opere pubblicate, concludendo che la sua figura di scrittore andrebbe maggiormente rivaluta.Nella Parte seconda l'autore riporta, invece, ciò che Antongini ha pubblicato a più riprese sui rapporti fra D'Annunzio e Mussolini, il tutto seguito quasi sempre dal suo commento.Nella Nota conclusiva, poiché lo stesso Antongini ha affermato che d'Annunzio e Mussolini si incontrarono pochissime volte, l'autore ha chiarito in maniera definitiva quanti sono stati i loro incontri e quali sono stati i loro colloqui: interessante argomento che sinora non era stato mai compiuto.Ha scritto Umberto Russo nel risvolto di copertina: «Nei primi decenni del Novecento due uomini emersero alla massa in Italia, suscitando adesioni e dissensi, critiche ed applausi. In una singolare coincidenza, l'uno e l'altro affidarono il loro messaggio alla parola che avvinceva e convinceva: Gabriele d'Annunzio e Benito Mussolini, destinati a tracciare un solco profondo nelle vicende culturali del loro tempo, s'incontrarono, si conobbero, dialogarono, sia pure a distanza di luoghi e nel divario dei rispettivi ruoli. Franco Di Tizio, con la sua consueta perizia e sulla base delle memorie di un solerte testimone quale fu Tom Antongini, ne ricostruisce attentamente la vicenda, offrendo così un ulteriore, valido contributo alla conoscenza della storia del ventesimo secolo».Franco Di Tizio, nato il 14 ottobre 1948 a Francavilla al Mare, è medico umanista. Ha esordito in campo letterario, a vent'anni, pubblicando una raccolta di poesie, Aliquando permutabo (Solfanelli, 1968). Studioso del Cenacolo michettiano e, principalmente, biografo dannunziano, ha dato alle stampe numerosi libri, tra cui: Francesco Paolo Michetti nel cinquantenario della morte (Brandolini, 1980), Francesco Paolo Tosti (Brandolini, 1984), Bibliografia essenziale di Mario Vecchioni (Solfanelli, 1986), Ferdinando Galiani (Solfanelli, 1988), Costantino Barbella (Solfanelli, 1991), Raffaele Paolucci (Solfanelli, 1991), Carte dannunziane (Menabò, 1998), Il Camarlingo e la Camerlengo (Ediars, 2000), L'Attendente e il Vate (Ianieri, 2001), D'Annunzio e Michetti. La verità sui loro rapporti (Ianieri, 2002), Paolo De Cecco e gli amici del Cenacolo michettiano, (Associazione culturale “Amici del libro”, 2002), D'Annunzio e Albertini. Vent'anni di sodalizio (Ianieri, 2003), Lina Cavalieri. La vita (1875-1944) (Ianieri, 2004), Antonietta Treves e d'Annunzio (Ianieri, 2005), Basilio Cascella. La vita (1960-1950) (Ianieri, 2006), D'Annunzio e Mondadori (Ianieri, 2006), Francesco Paolo Michetti nella vita e nell'arte (Ianieri, 2007), La Santa Fabbrica del Vittoriale nel carteggio inedito d'Annunzio-Maroni (Ianieri, 2009), D'Annunzio e Antonino Liberi. Carteggio 1879-1933 (Ianieri, 2009), La tormentata vita di Gabriellino d'Annunzio nel carteggio inedito con il padre (Ianieri, 2010), Giuseppe Mezzanotte e d'Annunzio. Cinquant'anni di amicizia (Ianieri, 2011), Gabriele d'Annunzio e la famiglia d'origine (Ianieri, 2013), Guido Treves e d'Annunzio negli anni del declino della Casa Editrice (Ianieri, 2014), D'Annunzio e la figlia Renata. Carteggio inedito 1897-1937 (Ianieri, 2015), Bibliografia essenziale di Umberto Russo (Ianieri, 2015) e Gabriele Cruillas. Il figlio non riconosciuto da d'Annunzio (Ianieri, 2016).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Il padrino, il capolavoro di Francis Ford Coppola tratto dall'omonimo romanzo di Mario Puzo, ha compiuto da poco cinquant'anni e noi di Outcast Popcorn ne abbiamo approfittato per fare una rimpatriata e parlare di un film che ha fatto storia e che ha segnato in maniera indelebile il cinema e la cultura popolare. Buon ascolto! Soundtraccia: Pengo (Locomotive Mix) - Andrea Babich
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In questo audio la preziosa intervista con Giovanni Bonotto imprenditore e Chiara Casarin curatrice, per parlare di arte e industria tra ricerca e autenticità. L'intervista è in Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune.In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà.Giovanni Bonotto ci racconta come, attraverso gli occhiali della fantasia, la fabbrica diventa una sorgente creativa che produce pensiero. La creatività diventa matrice di piccola comunità produttiva, dove l'essere umano è al centro della realizzazione di prodotti maieutici, transculturali e transgenerazionali. Chiara Casarin parla del lavoro nei musei, fabbriche di immaginazione, di ricerca e restauro, conservazione e curatela. E ancora, l'autenticità è una teoria che deve essere valida in tutti i tempi. Il lusso lascia una traccia molto lieve, mentre l' ipercomunicazione genera assuefazione e omologazione, e molto altro.Chiara Casarin è curatore d'arte contemporanea, siede in diverse Commissioni di autorevoli istituzioni museali e fondazioni private per l'arte. Laureata in Storia dell'Arte all'Università degli Studi di Bologna e Dottore di Ricerca in storia dell'arte contemporanea (Scuola Studi Avanzati, Venezia – École des Hautes Études en Sciences Sociales, Parigi). Nel 2015 pubblica il saggio “L'autenticità nell'Arte Contemporanea”. Il suo percorso professionale coniuga la valorizzazione delle collezioni storiche con la ricerca sull'arte contemporanea e l'applicazione delle tecnologie digitali per la conservazione e la divulgazione del patrimonio storico artistico. Riveste ruoli di rilievo all'interno di prestigiose istituzioni museali. Infatti è Componente del Comitato Scientifico delle Gallerie dell'Accademia di Venezia, membro del Comitato di studio della Fondazione Canova Onlus di Possagno e della Commissione per il nuovo Bailo dei Musei Civici di Treviso. È membro del Comitato scientifico della Biblioteca Internazionale La Vigna di Vicenza. Inoltre riveste ruoli di rilievo all'interno di prestigiose fondazioni private. Dal 2016 al 2020 Direttore dei Musei Civici di Bassano del Grappa. Ha condotto ricerche presso la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, ha lavorato presso la Fondazione Benetton Iniziative Culturali di Treviso, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. Attualmente collabora con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Casarin è vice presidente di "A Collection", programma di residenze per artisti volto alla produzione di opere d'arte contemporanea, arazzi, insieme a Giovanni Bonotto presidente. Giovanni Bonotto imprenditore, titolare e direttore artistico di Bnotto SpA, manifattura tessile alla quarta generazione, fondata da Luigi Bonotto nel 1912. Cinquant'anni più tardi, la competenza creativa e manifatturiera è stata trasformata in un piccolo gioiello di produttività tessile in crescita parallela al sistema moda italiano.L'azienda si è sviluppata velocemente diventando un'industria verticale a ciclo completo, con più siti produttivi ed oltre 200 maestri d'arte impiegati. Parte del gruppo Ermemeglido Zegna dal 2017 la Bonotto SpA è guidata dai fratelli Lorenzo e Giovanni, che l'hanno portata ad una crescita esponenziale, anche internazionalmente, rendendola punto di riferimento dell'industria della moda globale. La Bonotto è anche una Fondazione nata per promuovere la collezione Luigi Bonotto fondatore è appassionato d'arte, costruita dai primi anni Settanta ad oggi. Infatti, la Fondazione Bonotto conta numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppatesi dalla fine degli anni cinquanta. La Fondazione mira a promuovere e sviluppare a livello internazionale un nuovo ragionamento tra arte, impresa e cultura contemporanea.Contrapponendosi alla progressiva svalutazione della produzione massiva a scapito della qualità, Giovanni Bonotto diventa ambasciatore di una nuova maniera di pensare e di produrre. Nasce così “Fabbrica Lenta” fondata su logiche operative morbide, flessibili e fluttuanti, dove il lavoro è prima processo culturale, poi business. Giovanni Bonotto è presidente di “A Collection”.
Dario Galimberti"La ruggine del tempo"Un'indagine del delegato di polizia Ezechiele Berettalibro/maniahttps://libromania.net/Lugano, 1881. Una banda di ladri penetra nel castello di Trevano e fa razzia di preziosi. Poco dopo Vera von Derwies, figlia del barone proprietario del castello, muore in seguito a una caduta da cavallo. E nei giorni seguenti la tragedia torna ad abbattersi sul castello: vengono trovati senza vita lo stesso barone e un giovane inserviente, Nuto.Cinquant'anni dopo, l'anziana Liside chiama al proprio capezzale il figlioccio Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia cittadina, e gli chiede di indagare sulla morte di Vera. Ormai prossima alla fine, la donna – all'epoca dei fatti in servizio al castello – non riesce a darsi pace: è convinta che quella caduta da cavallo non sia stata accidentale.Nonostante le circostanze della richiesta e le prove inconsistenti, il Beretta si interessa al caso: assistito dall'appuntato Bernasconi appura che le teorie di Liside sono più plausibili del previsto, e qualcosa non quadra neanche nella morte del povero Nuto.L'indagine storica si sovrappone a quella su una morte più recente e altrettanto misteriosa, che porta Beretta a scontrarsi con personaggi in vista della Lugano che conta e tinge di sangue le acque blu del lago che bagna la città.Dario GalimbertiDario Galimberti è architetto e vive a Lugano, in Svizzera. Già responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e professore in progettazione architettonica. Nel 1991 ha ricevuto per la sua attività di architetto il prestigioso Premio internazionale di architettura Andrea Palladio e nel 2010, per quella accademica, il premio Credit Suisse Award For Best Teaching. Ha pubblicato scritti specialistici su riviste di settore e alcuni testi professionali tra i quali: La Santa casa Lauretana a Sonvico (2003) e Gli strumenti da disegno prima del computer (2009). Nel 2014 esce il suo romanzo d'esordio: Il bosco del Grande Olmo e l'anno dopo Lo chiameremo Argo. Con Libromania ha pubblicato Il calice proibito (2015), il racconto Augusta Raurica (2016), L'angelo del lago (2017) e Un'ombra sul lago (2019), finalista del premio Giallo Ceresio 2020 e vincitore del premio Fai Viaggiare la tua Storia nel 2019 e del premio Laghi nel 2020.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Con la conferenza stampa del 17 luglio di 50 anni fa, Nixon diede il via alla più grande persecuzione di cittadini dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, la Guerra alla Droga. Con i risultati catastrofici che tutti conosciamo. A 50 anni di distanza arriva anche il Connecticut a legalizzare. E siamo a 19.
Cinquant’anni dopo l’ammissione delle mogli in ritiro, via libera fra i dilettanti a squadre con uomini e donne
I protagonisti della seconda puntata di Lovers sono Angelina Jolie e Brad Pitt, la coppia iconica del nuovo millennio, un amore consumato sotto i riflettori in ogni dettaglio. Cinquant’anni dopo Bacall e Bogart gli attori non sono piò semidei ma esseri umani, per questo ancor piò amati dal pubblico. Angie e Brad si raccontano, dal primo sul set di Mr. e Mrs. Smith fino all’ultimo, By the sea . L’innamoramento, i film, il matrimonio, i figli, l’impegno umanitario e gli Oscar, la crisi. Con interviste e incontri dei protagonisti e di chi li ha conosciuti. Il podcast è di Arianna Finos con Chiara Ugolini, le voci sono di Alessandra Muccioli, Alberto Melone e Marco Nardi. Produzione Gedi Visual per Repubblica - Coordinamento editoriale: Anna Silvia Zippel - Musiche, sound design e montaggio: Gipo Gurrado con Stefano Giungato, Indiehub studio - Registrazione ed editing: Giacomo Aloisi - Una serie in cinque puntate, in uscita il venerdì ogni 15 giorni su Repubblica.
In questa nona puntata di Mangiadischi vi porteremo dritti indietro di cinquant'anni, più precisamente nel 1971, anno rivoluzionario per la storia della musica contemporanea. Inutile dire che parleremo di artisti eccelsi, come Led Zeppelin, E.L.P., Jethro Tull, Nick Drake, Marvin Gaye, David Bowie e Joni Mitchell... Potete ascoltare le canzoni della puntata nella playlist su Spotify "Mangiadischi-Radio Statale", seguiteci anche sulle nostre pagine Instagram e Facebook, per scoprire tutti i nuovissimi contenuti che pubblichiamo ogni giorno.
Cinquant’anni fa, il 1 dicembre 1970 fu introdotta in Italia la legge n. 898 – “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”, elaborata dal socialista Loris Fortuna e dal liberale Antonio Baslini: la legge sul divorzio.
Alle origini del neoliberismo, due anniversari. Quarant'anni fa l'elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti (3 novembre 1980). Cinquant'anni fa la dottrina Friedman (Milton) e l'impresa neoliberista (responsabilità sociale, no grazie) appare per la prima volta sulle colonne del New York Times (13 settembre 1970). Due anniversari che convergono in un'unica storia, e cioè la rivoluzione conservatrice del neoliberismo. Ospiti: Marzia Maccaferri, storica, docente di Storia e Politica alla Quenn Mary University di Londra; e Emiliano Brancaccio, economista, docente all'Università del Sannio di Benevento.
Alle origini del neoliberismo, due anniversari. Quarant’anni fa l’elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti (3 novembre 1980). Cinquant’anni fa la dottrina Friedman (Milton) e l’impresa neoliberista (responsabilità sociale, no grazie) appare per la prima volta sulle colonne del New York Times (13 settembre 1970). Due anniversari che convergono in un’unica storia, e cioè la rivoluzione conservatrice del neoliberismo. Ospiti: Marzia Maccaferri, storica, docente di Storia e Politica alla Quenn Mary University di Londra; e Emiliano Brancaccio, economista, docente all’Università del Sannio di Benevento.
Alle origini del neoliberismo, due anniversari. Quarant’anni fa l’elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti (3 novembre 1980). Cinquant’anni fa la dottrina Friedman (Milton) e l’impresa neoliberista (responsabilità sociale, no grazie) appare per la prima volta sulle colonne del New York Times (13 settembre 1970). Due anniversari che convergono in un’unica storia, e cioè la rivoluzione conservatrice del neoliberismo. Ospiti: Marzia Maccaferri, storica, docente di Storia e Politica alla Quenn Mary University di Londra; e Emiliano Brancaccio, economista, docente all’Università del Sannio di Benevento.
Cinquant'anni fa l'odissea dell'Apollo 13.
#1 | Nelle strade del pride, a cinquant'anni dai moti di Stonewall - Lo scorso 30 giugno, a New York City sono arrivati cinque milioni di persone per celebrare il World Pride 2019. La più grande manifestazione Lgbtq di sempre è stata un t...
Atm, qualcosa non va. L'assessore ai trasporti Marco Granelli e il macchinista di M1 Massimo Pasetti spiegano i problemi (e le soluzioni possibili) che danno luogo alle frenate brusche sulla linea rossa. il cordoglio per la signora morta nello scontro tra un filobus della 90 e un mezzo di Amsa..ultima puntata del ciclo "Cinquant'anni di piazza Fontana", con l'intervista al giudice Guido Salvini
Atm, qualcosa non va. L'assessore ai trasporti Marco Granelli e il macchinista di M1 Massimo Pasetti spiegano i problemi (e le soluzioni possibili) che danno luogo alle frenate brusche sulla linea rossa. il cordoglio per la signora morta nello scontro tra un filobus della 90 e un mezzo di Amsa..ultima puntata del ciclo "Cinquant'anni di piazza Fontana", con l'intervista al giudice Guido Salvini (terza parte)
No Tav, la storica attivista Nicoletta Dosio andrà in carcere. L'ha intervistata Anais Poirot Gorse. Cinquant'anni di Piazza Fontana, oggi vi riproponiamo la trasmissione di 10 anni fa con Piero Scaramucci e Licia Pinelli, vedova di Pino.
No Tav, la storica attivista Nicoletta Dosio andrà in carcere. L'ha intervistata Anais Poirot Gorse. Cinquant'anni di Piazza Fontana, oggi vi riproponiamo la trasmissione di 10 anni fa con Piero Scaramucci e Licia Pinelli, vedova di Pino. (terza parte)
l'Argentina torna al peronismo, con Alfredo Somoza inviato a Buenos Aires. A Milano il consiglio comunale vota sul nuovo stadio: cosa succedera? Con Michele Crosti. E infine "Cinquant'anni di piazza Fontana", terza puntata del ciclo dedicato alla Strage e all'omicidio Pinelli
l'Argentina torna al peronismo, con Alfredo Somoza inviato a Buenos Aires. A Milano il consiglio comunale vota sul nuovo stadio: cosa succedera? Con Michele Crosti. E infine "Cinquant'anni di piazza Fontana", terza puntata del ciclo dedicato alla Strage e all'omicidio Pinelli (terza parte)
Qualche anno dopo essere stato ospite di Jazz Anthology in occasione dell'uscita del lbro in cui ha raccolto le sue foto di Keith Jarrett scattate nell'arco di diversi decenni, Roberto Masotti torna nella nostra trasmissione a presentarci Jazz Area, un libro da poco pubblicato da Seipersei. Masotti ha cominciato a fare foto di jazz alla fine degli anni sessanta; quindi nei primi anni settanta il contatto a Milano (dove poi si è trasferito) con la nuova scena del jazz italiano (Mazzon, Liguori, Gaslini) e la folgorazione per l'improvvisazione europea. Cinquant'anni dopo, e dopo tante altre esperienze (fra cui il rapporto con la Ecm e molti anni di lavoro, assieme a Silvia Lelli, come fotografi ufficiali della Scala) la passione è intatta: Masotti ci racconta il suo atteggiamento nel fotografare il jazz e l'improvvisazione e ci spiega come è nato questo libro (nella cui fisionomia non convenzionale e non asettica sembra di vedere una consonanza con le musiche non conformiste che Masotti ha seguito); ma ricorda anche quella volta che a Perugia Sun Ra, in procinto di salire sul palco di Umbria Jazz, in un fuoriprogramma che mise nel panico gli organizzatori entrò in corteo con l'Arkestra a visitare la sua mostra.
Qualche anno dopo essere stato ospite di Jazz Anthology in occasione dell'uscita del lbro in cui ha raccolto le sue foto di Keith Jarrett scattate nell'arco di diversi decenni, Roberto Masotti torna nella nostra trasmissione a presentarci Jazz Area, un libro da poco pubblicato da Seipersei. Masotti ha cominciato a fare foto di jazz alla fine degli anni sessanta; quindi nei primi anni settanta il contatto a Milano (dove poi si è trasferito) con la nuova scena del jazz italiano (Mazzon, Liguori, Gaslini) e la folgorazione per l'improvvisazione europea. Cinquant'anni dopo, e dopo tante altre esperienze (fra cui il rapporto con la Ecm e molti anni di lavoro, assieme a Silvia Lelli, come fotografi ufficiali della Scala) la passione è intatta: Masotti ci racconta il suo atteggiamento nel fotografare il jazz e l'improvvisazione e ci spiega come è nato questo libro (nella cui fisionomia non convenzionale e non asettica sembra di vedere una consonanza con le musiche non conformiste che Masotti ha seguito); ma ricorda anche quella volta che a Perugia Sun Ra, in procinto di salire sul palco di Umbria Jazz, in un fuoriprogramma che mise nel panico gli organizzatori entrò in corteo con l'Arkestra a visitare la sua mostra.
di Francesco PacificoGiornalista, scrittrice e una delle penne più brillanti – e temute – d’Italia. Ma anche una delle menti più autorevoli del panorama culturale, capace di cambiare il modo di raccontare la moda, il costume, il cinema, stando sempre un passo avanti a tutti.Con Pacifico, parla di quando era ancora una ragazza timida che camminava a testa bassa e poi è diventata “una iena di quelle che vanno dalla mamma dell’assassino”, del femminismo, del #metoo, dei matrimoni e dei rapporti uomo-donna. Cinquant’anni di carriera, ma lei pensa che bisogna fare il proprio mestiere nell’ombra. non guarda mai al passato e in TV vede solo serie teen animate, dissacranti e ciniche, proprio come lei.
Il meglio della settimana 9-15 ottobre. Le future larghe intese figlie del Rosatellum bis. La lettera d'addio di Loris Bertocco, fondatore dei Verdi, disabile, morto in Svizzera con suicidio assistito. Cinquant'anni dalla morte di Che Guevara. La corruzione nella vita quotidiana.
Cinquant'anni fa moriva, ucciso in Bolivia, Ernesto Che Guevara. La sua figura rappresenta ancora qualcosa per voi? Incarna ancora quella tensione, quella voglia matta di cambiare le cose, di ribaltarle, di modificare radicalmente il paradigma? Microfono aperto. (seconda parte)
Cinquant’anni fa cominciava sulle coste sudorientali del Mediterraneo quella che a posteriori viene chiamata “guerra dei sei giorni”, il conflitto che dal 5 al 10 giugno del 1967 segnò in modo indelebile i confini e l’identità di due popolazioni divise e in conflitto: palestinesi e israeliani. È un anniversario che, al di là del valore simbolico del mezzo secolo trascorso, porta con sé una grande attualità, testimoniata da storie ed eventi sempre nuovi. Tra gli altri contributi, questa mattina le riviste indipendenti Osservatorio Iraq e Qcode hanno pubblicato Walking the Line, un progetto giornalistico dal basso, realizzato da Cecilia Dalla Negra e Christian Elia, che, secondo le parole di Cecilia Dalla Negra, «cerca di ripercorrere quella linea verde che avrebbe dovuto essere il confine tra lo Stato di Israele e lo Stato di Palestina che non ha mai visto la luce. Incontrando sulla strada le persone e le storie, le testimonianze, raccogliendo memoria perché non sia rimossa e perché questo anniversario non rimanga soltanto una celebrazione fine a se stessa».La questione israelo-palestinese, infatti, non è soltanto una questione di storia, bensì è estremamente concreta e attuale. Tra gli ultimi fatti, sabato 27 maggio si è concluso uno sciopero della fame, portato avanti dai detenuti palestinesi per 40 giorni, che per partecipazione e durata è stato fuori dal comune e ha portato con sé un significato politico e umano quasi inedito. «Questo sciopero della fame – racconta ancora Cecilia Dalla Negra, che si trovava in Palestina quando venne avviata la protesta – è uno strumento di lotta tradizionale dei detenuti politici palestinesi. In questo caso specifico è stato lanciato il 16 aprile scorso per ribellarsi in modo collettivo contro il regime in cui i detenuti vengono trattenuti nelle carceri israeliane, spesso in violazione del diritto internazionale della Convenzione di Ginevra».
Cinquant’anni fa cominciava sulle coste sudorientali del Mediterraneo quella che a posteriori viene chiamata “guerra dei sei giorni”, il conflitto che dal 5 al 10 giugno del 1967 segnò in modo indelebile i confini e l’identità di due popolazioni divise e in conflitto: palestinesi e israeliani. È un anniversario che, al di là del valore simbolico del mezzo secolo trascorso, porta con sé una grande attualità, testimoniata da storie ed eventi sempre nuovi. Tra gli altri contributi, questa mattina le riviste indipendenti Osservatorio Iraq e Qcode hanno pubblicato Walking the Line, un progetto giornalistico dal basso, realizzato da Cecilia Dalla Negra e Christian Elia, che, secondo le parole di Cecilia Dalla Negra, «cerca di ripercorrere quella linea verde che avrebbe dovuto essere il confine tra lo Stato di Israele e lo Stato di Palestina che non ha mai visto la luce. Incontrando sulla strada le persone e le storie, le testimonianze, raccogliendo memoria perché non sia rimossa e perché questo anniversario non rimanga soltanto una celebrazione fine a se stessa».La questione israelo-palestinese, infatti, non è soltanto una questione di storia, bensì è estremamente concreta e attuale. Tra gli ultimi fatti, sabato 27 maggio si è concluso uno sciopero della fame, portato avanti dai detenuti palestinesi per 40 giorni, che per partecipazione e durata è stato fuori dal comune e ha portato con sé un significato politico e umano quasi inedito. «Questo sciopero della fame – racconta ancora Cecilia Dalla Negra, che si trovava in Palestina quando venne avviata la protesta – è uno strumento di lotta tradizionale dei detenuti politici palestinesi. In questo caso specifico è stato lanciato il 16 aprile scorso per ribellarsi in modo collettivo contro il regime in cui i detenuti vengono trattenuti nelle carceri israeliane, spesso in violazione del diritto internazionale della Convenzione di Ginevra».
Cinquant'anni fa la città di Flint, in Michigan, era descritta come un modello di prosperità e sviluppo: la città del sogno americano. Oggi Flint è considerata l'esempio di come quel sogno può diventare un incubo: dagli anni Novanta è una delle città più povere e pericolose d'America, e dal 2014 per quasi due anni dai suoi rubinetti è uscita acqua gravemente contaminata, che ha avvelenato la popolazione. La storia di un disastro che ha cause molto diverse – dalla deindustrializzazione al razzismo – e che permette di capire un pezzo importante degli attuali problemi di molte zone degli Stati Uniti d'America.Questa puntata è stata realizzata con il contributo di Sapospina Rampi, detergenti professionali per la tua casa, che trovi in lavanderia (http://sapospina.it).Sul sito di Piano P (http://wp.me/p8eGuL-4v) puoi trovare le traduzioni degli inserti audio in inglese e i link ai contenuti aggiuntivi.
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Davide Gorla parla del nuovo spettacolo “Quando usciremo, ovvero il giorno in cui il mondo fini'”della compagnia Odemà, in scena al teatro della Contraddizione di Milano anche a Capodanno. Il filosofo della scienza Stefano Moriggi sul libro “Educare bellezza e verità” (ed. Erickson) che firma con Marco Dallara. Il celebre scenografo teatrale Ezio Frigerio sul suo libro “Cinquant'anni di teatro con Giorgio Strehler” (ed. Skira). La rubrica di musica classica del lunedi' a cura di Giuseppe Califano.
Davide Gorla parla del nuovo spettacolo “Quando usciremo, ovvero il giorno in cui il mondo fini'”della compagnia Odemà, in scena al teatro della Contraddizione di Milano anche a Capodanno. Il filosofo della scienza Stefano Moriggi sul libro “Educare bellezza e verità” (ed. Erickson) che firma con Marco Dallara. Il celebre scenografo teatrale Ezio Frigerio sul suo libro “Cinquant’anni di teatro con Giorgio Strehler” (ed. Skira). La rubrica di musica classica del lunedi’ a cura di Giuseppe Califano.
Davide Gorla parla del nuovo spettacolo “Quando usciremo, ovvero il giorno in cui il mondo fini'”della compagnia Odemà, in scena al teatro della Contraddizione di Milano anche a Capodanno. Il filosofo della scienza Stefano Moriggi sul libro “Educare bellezza e verità” (ed. Erickson) che firma con Marco Dallara. Il celebre scenografo teatrale Ezio Frigerio sul suo libro “Cinquant’anni di teatro con Giorgio Strehler” (ed. Skira). La rubrica di musica classica del lunedi’ a cura di Giuseppe Califano.
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Treia è un comune di quasi 10 mila abitanti in provincia di Macerata, nelle Marche. Qui, nel 1967, Luciano Sileoni e Benito Raponi, uniscono la prima sillaba dei loro nomi per fondare un marchio, LUBE, che oggi è tra i più importanti in Italia e nel mondo per la progettazione e realizzazione di cucine. A raccontarci le vicende di un'azienda che compie 50 anni nel 2017 è Fabio Giulianelli, amministratore delegato di Cucine Lube e cognato di Luciano Sileoni.
Chi lo dice che i fumetti sono solo per bambini? Luca Raffaelli, giornalista esperto di fumetti e animazione ci presenta la mostra al Museo di Roma in Trastevere "Fumetto italiano. Cinquant'anni di di romanzi disegnati".
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Questa settimana parliamo di Alfredo "Tape" Rubín e di Julián Peralta. Potete ascoltare i seguenti brani: La Marilyn - Cuarteto Almagro; Ella Se Fué - Cuarteto Almagro; Reina Noche - Alfredo "Tape" Rubín e Guitarras de Puente Alsina; Lengua Seca - Orquesta Típica Fernandez Fierro; Charrúa - Astillero; Chirú - Astillero; Rocanrol - Orquesta Típica Julián Peralta.
Questa settimana la seconda puntata di una serie di puntate sul Tango nell'attualità. Potete ascoltare i seguenti brani: Tres Minutos Con La Realidad - Astor Piazzolla; Buena Suerte! - Sonia Possetti; L'Arrivé - Néstor Vaz Quinteto; Al Amigo Pablo Rago - Ramiro Gallo; Alrededor Del Choclo - Pablo Ziegler Quinteto; Flor de Limo - New Tango Duo.
Questa settimana continua una serie di puntate sulla storia musicale del Tango e dell'Orchestra Tipica, in questa puntata, le orchestra di Pugliese e Salgán. Potete ascoltare i seguenti brani: Adiós Bardi - Osvaldo Pugliese; La Clavada - Horacio Salgán; El Tobiano - Osvaldo Pugiese; El Entrerriano - Horacio Salgán; Bien Milonga - Osvaldo Pugliese; Del Uno Al Cinco - Horacio Salgán; La Tupungantina - Osvaldo Pugliese.
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