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Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervenite in diretta via WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: monsignor Khacig Kouyoumdjian, rettore del Pontificio Collegio Armeno; monsignor Giovanni Cesare Pagazzi, Segretario del Dicastero per la Cultura e l'Educazione; don Andrea Vena, officiale del Dicastero per la Comunicazione; Fernando Fasce, ordinario di Storia Contemporanea all'Università di Genova, americanista; Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace; Fabio Fava, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo; Gianluca Testa, primario di Medicina al Cardarelli di Campobasso; Cinzia CH Torrini, regista. Conducono Andrea De Angelis e Stefania Ferretti A cura di Andrea De Angelis e Stefania Ferretti Hanno collaborato le colleghe ed i colleghi Gianmarco Murroni, Marina Tomarro, Silvia Giovanrosa, Marco Guerra, Lorena Leonardi, Robert Attarian e Mario Galgano Tecnici del suono Gabriele Di Domenico e Bruno Orti
A Obiettivo Salute risveglio chiudiamo il mese di ottobre con l’intervento di Rosanna D'Antona, Presidente di Europa Donna Italia e del prof. Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit dell’Istituto Humanitas, professore all’Humanitas University di Milano e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Europa Donna Italia. Due voci per un unico messaggio: la prevenzione deve durare 365 giorni
PALERMO (ITALPRESS) - “Questo modello di curricolo verticale si basa su un impianto fortemente didattico e pedagogico. Il nostro tentativo è stato quello di inserire tutto il supporto al passo coi tempi della tecnologia in una cornice pedagogico-didattica forte, significativa, che possa aiutare i nostri studenti e le nostre studentesse, bambine e bambini, a raggiungere sì le competenze digitali, ma inserite nel quadro generale delle competenze degli assi culturali”. Lo afferma Daniela Sortino, componente del Comitato Tecnico Scientifico del progetto Digic@re che ha coinvolto 24 scuole siciliane e di cui il Liceo Umberto I di Palermo è capofila.xd6/sat/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Questo modello di curricolo verticale si basa su un impianto fortemente didattico e pedagogico. Il nostro tentativo è stato quello di inserire tutto il supporto al passo coi tempi della tecnologia in una cornice pedagogico-didattica forte, significativa, che possa aiutare i nostri studenti e le nostre studentesse, bambine e bambini, a raggiungere sì le competenze digitali, ma inserite nel quadro generale delle competenze degli assi culturali”. Lo afferma Daniela Sortino, componente del Comitato Tecnico Scientifico del progetto Digic@re che ha coinvolto 24 scuole siciliane e di cui il Liceo Umberto I di Palermo è capofila.xd6/sat/gtr
Stefania De Pascale"Agricoltura spaziale"Biennale TecnologiaSabato 20 aprile 2024, ore 10:30Politecnico di Torinowww.coltivato.comColtivato, il Festival Internazionale dell'Agricoltura,propone un nuovo appuntamento in vista dell'edizione 2025 che si inserisce nel programma di Biennale Tecnologia 2024, organizzata dal Politecnico di Torino.L'incontro Agricoltura spaziale si terrà sabato 20 aprile alle ore 10.30 al Politecnico in Aula 6 (Corso Duca degli Abruzzi 24). Stefania De Pascale, professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Agraria dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, e Maria Lodovica Gullino, fitopatologa, imprenditrice e responsabile scientifico di Coltivato, dialogheranno sulla possibilità di creare un ecosistema artificiale in cui le piante avranno un ruolo centrale, al fine di rendere possibili missioni spaziali di lungo periodo su Luna e Marte, e su come i risultati della ricerca di soluzioni per la vita umana nello spazio possano aiutarci a produrre tecnologie utili per la coltivazione delle piante in ambienti estremi sulla Terra. Stefania De Pascale negli ultimi 25 anni ha dedicato la sua attenzione allo studio degli effetti della microgravità e delle radiazioni ionizzanti sulle piante, allo sviluppo di un modulo serra per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e alla coltivazione di piante in sistemi di controllo ambientale biorigenerativo per supportare la vita nello spazio. Dal 2019 dirige il Laboratory of Crop research for Space, che si occupa della caratterizzazione delle piante per i sistemi rigenerativi di supporto alla vita, ed è membro del Comitato Tecnico Scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana.Maria Lodovica Gullino si occupa di salute delle piante all'Università di Torino, dove è stata professoressa ordinaria di Patologia vegetale e Vice-Rettore, e dove ha fondato e diretto per più di vent'anni il Centro di Competenza Agroinnova dell'Università di Torino. Nel 2021, con Ilaria Borletti Buitoni e Ilaria Capua, ha fondato weTree, associazione che ha lo scopo di valorizzare le piante, l'ambiente e le donne, e nel 2023, con Antonio Pascale, ha organizzato a Torino la prima edizione di Coltivato, il Festival Internazionale dell'Agricoltura. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Un edificio può essere sostenibile ma non sano per l'utenza finale, e integrare sostenibilità e salubrità è una sfida per i progettisti, chiamati – secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - a «edificare ambienti fisici salubri in grado di tutelare la salute, promuovendo il benessere fisico, sociale e mentale dei fruitori, attraverso una progettazione, costruzione, manutenzione e collocazione territoriale in grado di supportare un ambiente sostenibile e una comunità coesa». Contenuto a cura del Comitato Tecnico Scientifico dell'Associazione Nazionale “Donne Geometra – Esperti Edificio Salubre – Gas Radon” del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati.Il contenuto completo è disponibile sul sito https://www.cngegl.it
Manca sempre meno alla ventesima edizione di Marca by BolognaFiere, in programma martedì 16 e mercoledì 17 gennaio 2024 presso il Quartiere fieristico di Bologna.Organizzata in collaborazione con ADM - Associazione Distribuzione Moderna e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Bologna, Marca by BolognaFiere è l'unico appuntamento in Italia interamente dedicato ai prodotti food e non food a Marca del Distributore e l'unico in Europa ad annoverare tra gli espositori le principali insegne della Distribuzione Moderna Organizzata che compongono anche il Comitato Tecnico Scientifico dell'evento: Agorà Network, Brico Io, Carrefour, Conad, Consorzio C3, Coop, Coralis, Cortilia, Crai, D.It - Distribuzione Italiana, Decò, Despar, Ergon, Italy Discount, Lekkerland, Marr, Md, PiùMe, Risparmio Casa, Selex, S & C Consorzio Distribuzione Italia e Végé.
L’informazione è la prima forma di prevenzione. Con questo messaggio chiudiamo il mese dedicato alla prevenzione al femminile. Al microfono di Nicoletta Carbone Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia e il prof. Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit di Humanitas Milano e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico di Europa Donna Italia, per ricordare che si chiude il mese di ottobre, ma si apre un anno dedicato proprio al prendersi cura di sé.
A cura di Ferruccio Bovio 1) 29 gennaio 2020: L'Organizzazione Mondiale per la Sanità emette un'allerta per “gravi infezioni respiratorie di origini sconosciute” ed invita ad applicare Piani pandemici influenzali 2) 20 febbraio 2020: uno studio dell'Istituto Superiore della Sanità spiega che ad un indice RT pari a 2 sarebbero corrisposti trentacinquemila ricoveri in terapia intensiva, che avrebbero mandato in crisi il sistema sanitario 3) 28 febbraio 2020: all'ospedale di Alzano (in provincia di Bergamo) ci sono sei pazienti con ventilazione assistita. Il pronto soccorso viene chiuso, ma poi la Regione lo fa riaprire 4) Sempre in quel 28 febbraio, Silvio Brusaferro, presidente dell'ISS, chiede che Alzano e Nembro vengano immediatamente dichiarate “zona rossa”. Sarà accontentato solo l'8 marzo. In quelle stesse ore, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, scrive alla Protezione Civile ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, esprimendo il suo parere contrario riguardo ad una eventuale applicazione della zona rossa, poiché il virus clinicamente non provoca problemi o, comunque, si tratta di situazioni che sono facilmente risolvibili. La missiva del Governatore lombardo riconosce però – forse in modo un po' contraddittorio - che il contagio sembra trasmettersi da ogni paziente ad altre due persone. In sostanza, l'espansione dei contagi è ormai iniziata, ma rimane ancora sottodimensionata nella sua gravità. Ed a questo proposito, sono illuminanti le parole del presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, che, parlando con la Guardia di Finanza, spiegherà come la Regione Lombardia non fosse favorevole all'istituzione di singole zone rosse, ma concordasse, invece, con l'Associazione degli industriali nel cercare di salvaguardare le attività essenziali, non adottando provvedimenti troppo restrittivi, ma limitando le chiusure alle sole aziende non essenziali. Tuttavia, in quelle frenetiche giornate, i tentennamenti e le sottovalutazioni si registrano anche a livello centrale, come rivela un verbale del Comitato Tecnico Scientifico, dal quale emerge l'atteggiamento orientativamente prudenziale assunto anche dal premier Giuseppe Conte, il quale, in data 2 marzo, alle pressioni del professor Brusaferro, oppone l'argomento secondo cui alle zone rosse si deve sempre ricorrere con una certa cautela, poiché presentano costi sociali, politici ed economici assai elevati. Poi le cose sono andate come sono andate ed oggi sono oggetto di valutazione da parte della magistratura di Bergamo e, probabilmente, presto lo saranno anche da parte del Parlamento. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, a noi pare francamente inopportuno ostinarsi a rivangare penalmente su fatti dinanzi ai quali non soltanto l'Italia, ma l'intero Pianeta si è rivelato del tutto impreparato...Altra questione è, invece, quella di portare serenamente a conoscenza di tutti i cittadini il maggior numero possibile di informazioni su una vicenda che li ha coinvolti in maniera così profonda. E su questo versante, il nostro impegno non verrà mai meno.
A cura di Ferruccio Bovio 1) 29 gennaio 2020: L'Organizzazione Mondiale per la Sanità emette un'allerta per “gravi infezioni respiratorie di origini sconosciute” ed invita ad applicare Piani pandemici influenzali 2) 20 febbraio 2020: uno studio dell'Istituto Superiore della Sanità spiega che ad un indice RT pari a 2 sarebbero corrisposti trentacinquemila ricoveri in terapia intensiva, che avrebbero mandato in crisi il sistema sanitario 3) 28 febbraio 2020: all'ospedale di Alzano (in provincia di Bergamo) ci sono sei pazienti con ventilazione assistita. Il pronto soccorso viene chiuso, ma poi la Regione lo fa riaprire 4) Sempre in quel 28 febbraio, Silvio Brusaferro, presidente dell'ISS, chiede che Alzano e Nembro vengano immediatamente dichiarate “zona rossa”. Sarà accontentato solo l'8 marzo. In quelle stesse ore, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, scrive alla Protezione Civile ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, esprimendo il suo parere contrario riguardo ad una eventuale applicazione della zona rossa, poiché il virus clinicamente non provoca problemi o, comunque, si tratta di situazioni che sono facilmente risolvibili. La missiva del Governatore lombardo riconosce però – forse in modo un po' contraddittorio - che il contagio sembra trasmettersi da ogni paziente ad altre due persone. In sostanza, l'espansione dei contagi è ormai iniziata, ma rimane ancora sottodimensionata nella sua gravità. Ed a questo proposito, sono illuminanti le parole del presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, che, parlando con la Guardia di Finanza, spiegherà come la Regione Lombardia non fosse favorevole all'istituzione di singole zone rosse, ma concordasse, invece, con l'Associazione degli industriali nel cercare di salvaguardare le attività essenziali, non adottando provvedimenti troppo restrittivi, ma limitando le chiusure alle sole aziende non essenziali. Tuttavia, in quelle frenetiche giornate, i tentennamenti e le sottovalutazioni si registrano anche a livello centrale, come rivela un verbale del Comitato Tecnico Scientifico, dal quale emerge l'atteggiamento orientativamente prudenziale assunto anche dal premier Giuseppe Conte, il quale, in data 2 marzo, alle pressioni del professor Brusaferro, oppone l'argomento secondo cui alle zone rosse si deve sempre ricorrere con una certa cautela, poiché presentano costi sociali, politici ed economici assai elevati. Poi le cose sono andate come sono andate ed oggi sono oggetto di valutazione da parte della magistratura di Bergamo e, probabilmente, presto lo saranno anche da parte del Parlamento. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, a noi pare francamente inopportuno ostinarsi a rivangare penalmente su fatti dinanzi ai quali non soltanto l'Italia, ma l'intero Pianeta si è rivelato del tutto impreparato...Altra questione è, invece, quella di portare serenamente a conoscenza di tutti i cittadini il maggior numero possibile di informazioni su una vicenda che li ha coinvolti in maniera così profonda. E su questo versante, il nostro impegno non verrà mai meno.
A cura di Ferruccio Bovio Francamente, quella condotta dalla Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia al suo primo manifestarsi, ci appare come un'indagine più politica che giudiziaria, dal momento che non esita a contestare le scelte fatte, in quei frangenti, dal Governo Conte, dalla Regione Lombardia e dalle massime istituzioni sanitarie: tutti accusati di non aver decretato, con la dovuta puntualità, la “zona rossa” nei comuni della Val Seriana. Cosa che poi avvenne, come tutti ricorderemo, l'8 marzo: giorno in cui fu tutta la Lombardia a fare la sua sgradita conoscenza con il lockdown. Ora la magistratura bergamasca si domanda (e risponde affermativamente) se la politica di quelle drammatiche giornate abbia mancato di salvare la vita di 4 mila cittadini, perchè troppo superficiale e poco informata. Però, se la nostra memoria non ci inganna, nel febbraio 2020, in merito alle caratteristiche del nuovo ed insidioso virus, regnava la più assoluta incertezza anche ai massimi livelli scientifici: non staremo certo qui a fare dei nomi, ma a circolare erano piuttosto numerosi i pareri di virologi che tendevano a minimizzare la portata del problema, riconducendolo spesso nell'ambito delle normali influenze stagionali. Il capo di imputazione è oggi quello di “epidemia colposa” e coinvolge 22 indagati, tutti ai più alti gradi delle responsabilità pubbliche: si va dall'ex premier Giuseppe Conte all'ex ministro della Salute Roberto Speranza, dal governatore della Lombardia Attilio Fontana ai vari componenti del Comitato Tecnico Scientifico. E' una storia travagliata quella della gestione del Covid 19 guidata dal governo Conte 2: non si può dire, infatti, che, fin dai suoi passaggi iniziali, non le siano piovute addosso critiche dovute ad una sua presunta natura irrazionale ed autoritaria che veniva denunciata dai partiti allora di opposizione (segnatamente Lega e Fratelli d'Italia). E ci stiamo riferendo alla fase dell'emergenza sanitaria in cui – a Destra - parvero saldarsi, a livello di rappresentanza politica, gli interessi dei commercianti e delle piccole imprese che mal sopportavano le restrizioni imposte dal lockdown con quelli che diedero vita al movimento No-Vax in tutte le sue sfaccettature. Fu questo il brodo di coltura da cui nacque l'idea di promuovere, una volta finalmente giunti ad occupare le stanze di Palazzo Chigi, un'inchiesta parlamentare sul lavoro svolto dall'esecutivo Conte: idea che, non a caso (e probabilmente sulla scia dell'iniziativa bergamasca), sta prendendo corpo proprio in queste ore alla Camera. Evidentemente, alle forze politiche che avevano sempre osteggiato il lockdown, pur di dare addosso ai partiti avversari, vengono oggi utili anche le conclusioni alle quali perviene una Procura che accusa, invece, Conte e Speranza di non aver fatto il lockdown fino in fondo...
A cura di Ferruccio Bovio Francamente, quella condotta dalla Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia al suo primo manifestarsi, ci appare come un'indagine più politica che giudiziaria, dal momento che non esita a contestare le scelte fatte, in quei frangenti, dal Governo Conte, dalla Regione Lombardia e dalle massime istituzioni sanitarie: tutti accusati di non aver decretato, con la dovuta puntualità, la “zona rossa” nei comuni della Val Seriana. Cosa che poi avvenne, come tutti ricorderemo, l'8 marzo: giorno in cui fu tutta la Lombardia a fare la sua sgradita conoscenza con il lockdown. Ora la magistratura bergamasca si domanda (e risponde affermativamente) se la politica di quelle drammatiche giornate abbia mancato di salvare la vita di 4 mila cittadini, perchè troppo superficiale e poco informata. Però, se la nostra memoria non ci inganna, nel febbraio 2020, in merito alle caratteristiche del nuovo ed insidioso virus, regnava la più assoluta incertezza anche ai massimi livelli scientifici: non staremo certo qui a fare dei nomi, ma a circolare erano piuttosto numerosi i pareri di virologi che tendevano a minimizzare la portata del problema, riconducendolo spesso nell'ambito delle normali influenze stagionali. Il capo di imputazione è oggi quello di “epidemia colposa” e coinvolge 22 indagati, tutti ai più alti gradi delle responsabilità pubbliche: si va dall'ex premier Giuseppe Conte all'ex ministro della Salute Roberto Speranza, dal governatore della Lombardia Attilio Fontana ai vari componenti del Comitato Tecnico Scientifico. E' una storia travagliata quella della gestione del Covid 19 guidata dal governo Conte 2: non si può dire, infatti, che, fin dai suoi passaggi iniziali, non le siano piovute addosso critiche dovute ad una sua presunta natura irrazionale ed autoritaria che veniva denunciata dai partiti allora di opposizione (segnatamente Lega e Fratelli d'Italia). E ci stiamo riferendo alla fase dell'emergenza sanitaria in cui – a Destra - parvero saldarsi, a livello di rappresentanza politica, gli interessi dei commercianti e delle piccole imprese che mal sopportavano le restrizioni imposte dal lockdown con quelli che diedero vita al movimento No-Vax in tutte le sue sfaccettature. Fu questo il brodo di coltura da cui nacque l'idea di promuovere, una volta finalmente giunti ad occupare le stanze di Palazzo Chigi, un'inchiesta parlamentare sul lavoro svolto dall'esecutivo Conte: idea che, non a caso (e probabilmente sulla scia dell'iniziativa bergamasca), sta prendendo corpo proprio in queste ore alla Camera. Evidentemente, alle forze politiche che avevano sempre osteggiato il lockdown, pur di dare addosso ai partiti avversari, vengono oggi utili anche le conclusioni alle quali perviene una Procura che accusa, invece, Conte e Speranza di non aver fatto il lockdown fino in fondo...
Indietro di 60 minuti. Come da tradizione in questo periodo dell'anno arriva il momento di passare dall'ora legale a quella solare. Il cambio avverrà domenica alle 3:00 del mattino, che quindi diventeranno le 2:00. Una modalità che resterà in vigore per i prossimi cinque mesi, fino a marzo. Come si riflette questo mini jat lag sulla nostra salute? Come avete sentito prima è già pronto per noi il prof. Roberto Manfredini, Direttore della clinica medica universitaria di Ferrara Proteggere il cervello per proteggere il cuore. Due organi uniti e nella buona e cattiva sorte. Questo è l'invito della giornata di oggi, la giornata mondiale contro l'ictus cerebrale. Un'occasione per ribadire quanto sia importante il riconoscimento tempestivo dei sintomi, confermando il tema "Minutes can save lives": "1 persona su 4 verrà colpita da ictus nel corso della propria vita, ma ogni minuto è prezioso". Ne parliamo con il prof. Danilo Toni, Direttore Unità Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma e Direttore del Comitato Tecnico Scientifico di ALICe Italia In chiusura con il prof Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia all'Humanitas e docente Humanitas University, parliamo di psoriasi. Oggi è la sua giornata. Ci sono buone notizie che arrivano dalla ricerca
Il trasporto a temperatura controllata è essenziale per la movimentazione di beni di prima necessità come cibi freschi e medicinali. Per questo devo essere effettuato secondo regole stringenti. In Italia ci sono circa 120mila veicoli adibiti a questo scopo.Un'istantanea sul settore è stata appena resa nota dall'Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci (OITAF) che ha realizzato, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, il primo volume del Libro Bianco del trasporto ATP in Italia. L'ATP è la sigla per l'accordo internazionale sulla movimentazione e distribuzione degli alimenti deperibili. Clara Ricozzi, presidente esecutivo e presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Oitaf, ne parla con Massimo De Donato ai microfoni di Container.Il documento si pone l'obiettivo di offrire una panoramica sul comparto anche fotografando, regione per regione, la tipologia di veicoli presenti e censendo il numero di mezzi con certificati ATP per abitante. Una sezione è dedicata alla composizione delle flotte di veicoli ATP in Italia, scomposte in funzione del loro specifico utilizzo.
Termina oggi dopo due anni lo stato di emergenza. Da domani, stop al green pass rafforzato per quasi tutte le attività. Ne parliamo con il Dr. Fabio Ciciliano, medico della Polizia di Stato, membro del Comitato Tecnico Scientifico che cessa oggi le sue attività. In Italia inflazione a quasi il 7% e in Spagna a un livello ancora più alto dove si inizia anche a parlare della possibilità di razionare la vendita di alcuni prodotti alimentari. Mario Magarò da Barcellona. Gli aggiornamenti del conflitto russo-ucraino con Marco Di Liddodel Ce.S.I.
In questo audio il prezioso incontro con Vanni Cuoghi artista Adriana Albini biochimica.L'intervista con Vanni Cuoghi e Adriana Albini è in Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani il podcast pensato per Artribune.In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà. Vanni Cuoghi e Adriana Albini ci raccontano di arte e scienza, dove l'essere e il fare coincidono. Di risultati eccellenti cui si arriva attraverso strade ampie e contorte, strettamente calato nel tempo in cui vive. Arte e scienza sono ambiti professionali altamente specializzati e rigorosi, fondati su intuito di ricerca. Ci raccontano di necessità delle relazioni, nutraceutica, nutrigenetica, nutrigenomica, tra bellezza e gioielli. E molto altro.ASCOLTA L'INTERVISTA!BREVI CENNI BIOGRAFICI DEGLI AUTORIVanni Cuoghi, artista dall'ottobre del 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso l'Accademia Aldo Galli di Como.Ha partecipato a numerose biennali in Italia e all'estero, tra cui: Biennale di San Pietroburgo (2008), Biennale di Praga (2009). 54° Biennale di Venezia, Corderie dell'Arsenale, Padiglione Italia (2011), Biennale Italia-Cina (2012) e 56° Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015). Sue opere esposte in fiere internazionali come: Frieze (Londra), MiArt (Milano), Artefiera (Bologna), Scope (New York), Off (Bruxelles), Daegu Artfair (Corea), KIAF Seoul (Corea), Bank (Hong Kong). È presente in molte mostre collettive in prestigiose location pubbliche come: Palazzo Reale di Milano (2007 ), Haidian Exhibition Center di Pechino (2008). Liu Haisu Museum di Shangai (2008), Museo d'Arte Contemporanea di Permm, in Russia (2010), Castello Sforzesco di Milano (2012). Fabbrica del Vapore di Milano (2015), Vestfossen Kunstlaboratorium Museum in Norvegia (2018). Tra le mostre personali pubbliche si ricordano nel 2011 “Novus Malleus Maleficarum”, presso San Pietro in Atrio e Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como.Nel 2013, “Aion" presso i Musei Civici Cremaschi a Crema, nel 2016 “Da Cielo a Terra” al Museo Ebraico di Bologna. Ed ancora nel 2017 “The Invisible Sun”, presso il Museo Francesco Messina a Milano. Nel 2012, su commissione di Costa Crociere, ha realizzato otto grandi dipinti per la nave Costa Fascinosa e nel 2014 sei per Costa Diadema. Le ultime mostre personali: nel maggio 2019 inaugura “The eye of the Storm”, una mostra personale presso la Rossi-Martino Gallery a Hong Kong. In ottobre inaugura la personale “Esuli pensieri” presso la Fondazione Balestra a Longiano (FC). A luglio del 2020 inaugura la mostra personale “Apnea”, a cura di Elisabetta Sgarbi presso le Argenterie nella Villa Reale di Monza. Nel 2021 inaugura la mostra personale “Submariner” al Civico Acquario di Milano, a cura di Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni. Adriana Albini biochimica, docente e scrittrice italiana, unica donna italiana nella lista BBC 100 Women of 2020. Prima donna italiana eletta nel Board of Directors dell'American Association for Cancer Research.L'intensa attività scientifica è affiancata dalle passione per la scrittura che la porterà a pubblicare diversi romanzi. Appassionata di scherma è medaglia d'argento al campionato europeo del 2015 e bronzo ai Campionati del mondo per veterani 2018. Laurea in chimica organica nel 1979 all'università di Genova, dal 1988 è stata responsbabile di Laboratorio all'Istituto Scientifico Tumori di Genova, (ora San Martino) dove resterà fino al 2006 quando ne era vice-direttrice e direttrice di dipartimento. Specializzazione biochimica all'Istituto Max Plank, di Monaco di Baviera, e Scientist all'National Institute of Health a Bethesda USA fino al 1988, quando è rientrata in Italia. Nel 1985 mette a punto un modello di “metastasi in provetta” usato in tutto il mondo per facilità d'uso e basso costo, anche per lo studio dell'angiogenesi.Dal 2006 dirige laboratori di ricerca biomedica a Milano, Reggio Emilia e dal 2015 dirige un laboratorio di ricerca all'IRCCS MultiMedica ed è Direttore Scientifico di Fondazione MultiMedica Onlus di Milano. Inoltre insegna al Corso di Medicina in Englishall'Università Bicocca di Milano.. Ha diretto o coordinato laboratori di ricerca e gruppi di lavoro. È stata Presidente di società e Gruppi di studio: Comitato Tecnico Scientifico di O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna). Società Italiana di Cancerologia (SIC). Società Internazionale per lo Studio della Metastasi, Metastasis Research Society (MRS). Componente del Direttivo dell'American Association for Cancer Research. E molti altri. È titolare di 14 brevetti per nuove strategie terapeutiche contro il cancro.Conduce diversi studi sulla tossicità per il sistema cardiovascolare di farmaci antineoplastici e sul contributo alla progressione dei tumori, da parte delle cellule infiammatorie.Ha contribuito all'identificazione di un una nuova popolazione di cellule natural killer (NK), nei tumori solidi. Studia gli aspetti molecolari di componenti della dieta alimentare per la creazione di un programma di prevenzione delle neoplasie. Come immunologa ha lavorato su HIV e Covid-19. Svolge ricerca nell'ambito oncologico, in particolare sul microambiente tumorale e angiogenesi, sulla prevenzione farmacologica con derivati alimentari; le sue ricerche hanno evidenziato nelle acque di vegetazione dell'olio di oliva e nelle alghe principi attivi per la lotta contro il cancro; ha coordinato inoltre ricerche sui principi anticancerogeni del luppolo, nella ricerca “La birra e le sue proprietà nutraceutiche” su multimedica.it. e molti altri.Impegnata nella divulgazione Iscritta all'albo dei giornalisti è direttore editoriale della rivista online Cancerworld. Invitata in diversi programmi televisivi RAI tra cui Elisir e Geo. È componente delle redazioni di riviste scientifiche: Journal of the National Cancer Institute, Carcinogenesis, Molecular Cancer Therapeutics, Clinical & Experimental Metastasis, Pathology Oncology Research. Autrice di oltre 300 articoli scientifici, e diversi romanzi tra i cui La danza delle cellule immortali, 2008. In USA si sensibilizza al tema del gender gap e entra a far parte della associazione Women in Cancer Research curando corsi di formazione volti ad insegnare alle donne a farsi strada mettendo a frutto capacità e merito. Ha ideato e è presidente di TIWS (Top Italian Women Scientists), il club delle scienziate italiane più citate in campo biomedico. Tra i molti premi e riconoscimenti: Premio EUWIIN (Network Europeo Donne Inventrici ed Innovatrici nel 2015, Ambasciatrice di Genova nel mondo, BBC 100 women 2020.
VIDEO: Londra senza greenpass e mascherine ➜ https://rumble.com/vs9sx4-londra-senza-greenpass-e-mascherine.htmlTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6876STIAMO DIVENTANDO COME LA COREA DEL NORD? di Carlo LottieriQuanti s'arrogano il diritto di gestire la nostra esistenza, e pretendono pure di disporre del corpo altrui, hanno preso le loro decisioni, optando tra l'obbligo vaccinale sopra i 50 anni per tutti. Nella sostanza, con questa misura l'Italia espellerà dal mondo produttivo e dalla società molte centinaia di migliaia di persone, introducendo ghetti ancora più duri e brutali di quelli già in vigore.Nonostante la retorica dei media di regime continui a battere sulla grancassa della solidarietà di maniera e di quello che viene presentato come un "dovere civico", a questo punto ci troviamo entro un sistema politico sempre più autoritario, il quale pretende di legittimarsi su base tecnocratica e ora si appresta a espellere dal lavoro numerosi nostri concittadini, "rei" di non avere consegnato il braccio allo Stato. Di conseguenza molti abbasseranno la testa e si vaccineranno contro la loro volontà.Usare in questo contesto il termine "autoritario" non è una forzatura, se soltanto si considera che la cultura accademica mainstream ha ormai ampiamente legittimato un ritorno di logiche fasciste perfino per contrastare il cambiamento climatico. [...]Nella cultura politica egemone la logica autoritaria non è ad appannaggio di piccoli gruppi radicali, come si vorrebbe far credere, ma invece è interpretata dalle élite e da una parte significativa della massa, ormai ampiamente narcotizzata.CAOS TAMPONI: SERVONO O NO?La situazione è la seguente. Anche se i vaccini hanno mostrato di funzionare in maniera assai imperfetta e anche se - ad esempio - colui che ha accettato la vaccinazione non è affatto potenzialmente meno infettante di chi ha fatto un tampone nelle ultime 48 ore, il green pass "base" utilizzato in questi mesi non basterà più. La cosa è paradossale, dato che in una serie di circostanze - per visitare qualcuno in ospedale, ad esempio - anche ai vaccinati viene spesso chiesto di fare un tampone (riconoscendo che il vaccino non garantisce molto), ma quel medesimo test non sarà più sufficiente per lavorare. E tutto questo mentre a diffondersi è una versione ben poco pericolosa del Covid-19, l'Omicron, e molti infettati sono appunto tra i plurivaccinati.Non c'è alcun serio ragionamento scientifico che possa giustificare una simile barbarie giuridica, che sta mettendo in una situazione disperata un numero altissimo di persone. Il calcolo è tutto politico e questo è stato ben chiaro fin dall'inizio: altrimenti non si capirebbe perché in Svizzera un guarito ottenga un pass che dura 12 mesi ed è pure rinnovabile di tre mesi in tre mesi in presenza di alti valori anticorpali, mentre da noi la durata dell'esenzione è soltanto di 6 mesi.In Italia, così, abbiamo costruito una serie di ghetti e abbiamo creato un gran numero di emarginati. Alle molte migliaia di lavoratori già ora "sospesi" a tempo indeterminato - tanto più che il ceto politico non ha alcuna intenzione di porre fine alla pandemia - se ne aggiungeranno tantissimi altri. S'è edificato un mondo di paria e senza diritti, con il pieno consenso dei sindacati di regime. Questi nostri concittadini che hanno scelto legittimamente di non vaccinarsi proveranno a resistere usando i risparmi (se ne hanno) oppure cercheranno la solidarietà di altri; immagineranno forme alternative e illegali di lavoro; molti di loro, certamente, rinunceranno ai loro principi e alle loro idee e quindi alla fine si faranno vaccinare, perché esiste sempre un punto di resistenza oltre il quale non si può più procedere.NUOVI GHETTIAveva compreso già tutto Alexander Solzenycin, quando nel gulag aveva scritto che "a vantaggio di chi governa, e a scapito di chi viene governato, l'uomo è fatto in maniera tale che - fin che resta in vita - c'è sempre qualcosa di più che gli si può fare". I nostri padroni sanno sempre che a un certo punto troveranno qualcosa che ci farà crollare: che la nostra resistenza verrà meno. Tra i renitenti, naturalmente, più di uno sta cercando di capire in che modo sia possibile andarsene con la propria famiglia e rifarsi una vita altrove: nel Regno Unito, in Svezia, in Florida ecc.Oltre a ciò abbiamo altre piccole tragedia. Abbiamo infatti persone, spesso anziane, che si trovano confinate in piccole isole e senza alcuna possibilità di andare a farsi curare, dato che non possono utilizzare i traghetti. Chi vive a Sant'Erasmo (nella laguna veneta) oppure a Filicudi (a nord della Sicilia), se non accetterà di farsi vaccinare non potrà recarsi in ospedale e accedere ai servizi sanitari. Perfino tutti i non vaccinati della Sardegna che avessero bisogno di qualche visita sul continente dovranno rinunciarvi. Una follia.È insomma un mondo infernale, profondamente violento e ingiusto, quello che l'attuale governo ha allestito per una fetta significativa della popolazione, ma non si può dire che Mario Draghi sia stato disonesto, dato che già a fine novembre aveva dichiarato: "Spero che coloro che da oggi saranno oggetto di restrizioni possano tornare a essere parte della società con tutti noi". La logica del ghetto non è mai stata celata, ma anzi è stata posta al centro delle scelte politiche.Essere fuori dalla società, in effetti, significa trovarsi in un ghetto legale: in un mondo separato nel quale numerosi diritti sono negati. Draghi è un tecnocrate cinico e del tutto irrispettoso dei diritti fondamentali, ma ha il pregio di esprimere con chiarezza e trasparenza quello che pensa dei propri sudditi. Il costruttore dei nuovi ghetti, quanto meno, non si nasconde dietro a un dito.Nota di BastaBugie: Giuseppe De Lorenzo nell'articolo seguente dal titolo "Miozzo choc: Basta democrazia. Arrestiamo i no vax" spiega perché l'ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico evoca l'arresto dei no vax.Ecco l'articolo completo pubblicato sul Blog di Nicola Porro l'8 gennaio 2022:Agostino Miozzo, poco rimpianto capo del Cts ai tempi dell'era Conte, in Corea del Nord ci ha vissuto davvero. Un Paese dove c'è una "dittatura vera", ricorda. E da cui deve aver imparato i fondamenti del regime. Già, perché oggi, nella sua intervista rilasciata al Corriere, è arrivato a proporre per l'Italia un modello Kim Jong-un. In sintesi: basta democrazia in nome dell'emergenza pandemica, arresto per i dissidenti no vax e multe da capogiro a chi non si piega alla puntura obbligatoria.Il brutto è che non stiamo esagerando noi. Ha detto proprio così. Sentite qui. Il giornalista chiede: la convince la multa da 100 euro per gli over 50 che violano l'obbligo vaccinale? Risposta: "Lo chiede a me? Io metterei l'obbligo assoluto totale. Nell'emergenza in cui siamo non ci è permesso essere democratici. Tutti abbiamo parlato di guerra. E in guerra decide il comandante. E si prende le responsabilità". Avete capito? Ripetiamo: nel mezzo dell'emergenza Covid "non ci è permesso essere democratici". Affermazione che, per proprietà transitiva, si traduce nel decisionismo assoluto di "un comandante" unico, cioè una sorta di dittatore, che il professor Umberto Galimberti ha già identificato nel salvifico Mario Draghi. Visto che sogna di traslocare al Quirinale, un tempo residenza dei Pontefici, potremmo eleggere SuperMario direttamente successore di Pietro col Triregno, l'infallibilità papale e il governo monarchico su tutta Italia. Cosa ne dite?Ma torniamo a Miozzo. Seconda domanda del giornalista: Quale sanzione prevederebbe per chi non si vaccina? Risposta: "Anche l'arresto". Ripetiamo: l'arresto. Come nelle Filippine del dittatore (aridaje) Duterte: lì se i non vaccinati escono di casa, la polizia li prende, li ammanetta e li butta in galera. Non sappiamo se Miozzo oltre che in Corea del Nord abbia abitato e lavorato anche nelle Filippine, ma deve averne comunque appreso i metodi. In fondo basta ripetere il ritornello "i non vaccinati fanno correre pericoli agli altri" per giustificare tutto, pure derive liberticide, propositi dittatoriali, fine della democrazia e arresti indiscriminati.Ora ci rivolgiamo agli ultras delle chiusure anti no vax e no pass. Fate una pausa e riflettete: non vi pare di esagerare un tantino?
"Terzo Tempo" con Marco Spadavecchia e Alberto Mauro. Ospiti: Paolo Tommaselli (Corriere della Sera), Dott. Roberto Testi (Comitato tecnico scientifico Piemonte) e Marco Duran (Diario As).
"Terzo Tempo" con Marco Spadavecchia e Alberto Mauro. Ospiti: Paolo Tommaselli (Corriere della Sera), Dott. Roberto Testi (Comitato tecnico scientifico Piemonte) e Marco Duran (Diario As).
"Terzo Tempo" con Marco Spadavecchia e Alberto Mauro. Ospiti: Paolo Tommaselli (Corriere della Sera), Dott. Roberto Testi (Comitato tecnico scientifico Piemonte) e Marco Duran (Diario As).
In apertura di terza parte il consueto spazio di commento alle principali notizie di attualità e politica con Paolo Mieli, giornalista, scrittore, storico.La nuova variante di coronavirus che proviene dal Sud Africa e sequenziata anche in Italia, chiamata "Omicron", è al centro dell'attenzione degli scienziati di tutto il mondo per capire quanto è più contagiosa della variante Delta, quanto e se è più letale e quanto è diffusa nei vari paesi. Ne parliamo con Sergio Abrignani, immunologo, membro del Comitato Tecnico Scientifico. Sotto il cielo della politica continuano le trattative tra il governo e i singoli partiti per blindare la manovra soprattutto sul tema del taglio delle tasse. Ieri incontro tra Draghi e la delegazione del Movimento 5 Stelle. Ci dice come è andata Davide Crippa, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle.
Il coordinatore del Cts: «Nel giro di poche settimane arriverà anche la pillola anti-Covid e quando saranno approvati da Ema e Aifa, al via le vaccinazioni per i bambini di fascia d'età 5-11 anni» Nelle prossime settimane in fila dai pediatri ci potranno essere anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni: una strategia che - spiega Locatelli, punta a «tutelare la loro socialità, i loro percorsi educativi-formativi», perché bisogna fare «di tutto per mantenere le scuole aperte». Ed è chiara anche la posizione del capo del Comitato Tecnico Scientifico sull'ipotesi di introdurre il lockdown per i non immunizzati, sulla scia del provvedimento annunciato in Austria dalle prossime ore: «è una misura che non si può prendere in considerazione, sia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali - dice - quindi non credo sia una soluzione proponibile nel nostro Paese».[…] _______________________________________ Ascolta “Dentro la Notizia”, l'approfondimento sul fatto del giorno di Giornale Radio: uno sguardo da vicino alla principale notizia della giornata. Tutte le news di politica, attualità, cultura ed economia raccontate in 7 minuti in un resoconto quotidiano senza commenti. “Dentro la Notizia” è il podcast per chi vuole conoscere e informarsi sugli eventi più importanti di oggi e sui personaggi di maggiore interesse nazionale e internazionale del giorno. A cura di Alessio Aymone Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
Poche settimane alla ripresa delle lezioni, che riprenderanno con l'obiettivo di limitare la didattica a distanza. Ne parliamo con Rossano Sasso, Sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, con la Segretaria Generale della CISL Scuola, Maddalena Gissi.Le preoccupazioni dei dirigenti scolastici dalla voce del Presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, il nodo trasporti con l'Assessore milanese Marco Granelli, coordinatore degli assessori alla mobilità sostenibile dell'ANCI e l'aspetto epidemiologico con Giorgio Palù, Presidente AIFA e membro del Comitato Tecnico Scientifico. Torniamo ad occuparci di Afghanistan, con il Sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè e Matteo Villa, ricercatore ISPI.Nel fine settimana trascorso sono infatti accolti profughi afgani anche in Italia; ce ne parlano Francesca Basile, responsabile dell'unità operativa migrazioni della Croce Rossa Italiana e con Luca Masneri, Sindaco di Edolo (BS).
Il verbale messo a punto nel weekend da parte del CTS ha indicato alcune linee da seguire per l'Italia per contenere il diffondersi della variante Delta.
Da oggi tutta l'Italia in zona bianca tranne la Valle d'Aosta. Si attende il parere del Comitato Tecnico Scientifico sullo stop all'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Resta alta l'attenzione sulla diffusione della variante indiana Delta. Cosa significa sequenziare il virus? Quanto lo facciamo in Italia? Ne parliamo con Marco Gerdol, ricercatore di genetica al Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste. Il premier Nikol Pashinyan si è dichiarato vincitore delle elezioni legislative anticipate tenutesi ieri in Armenia. La formazione opposta contesta però i risultati. Ci colleghiamo con Marilisa Lorusso, corrispondente dell'Osservatorio BalcaniCaucaso.org.
Ardea ancora sotto shock per la morte di tre persone (due bambini e di un uomo di 74 anni): il killer vagava nel quartiere con la pistola in mano e aveva già sparato altre volte. L'arma apparteneva al padre dell'omicida, ex guardia giurata. "Manca un sistema informatizzato di tracciamento delle armi", dice Vincenzo Del Vicario, Segretario Nazionale Savip (Sindacato Autonomo Vigilanza Privata). Con le nuove indicazioni del CTS, recepite dal Ministero della Salute, agli under 60 che hanno ricevuto la prima dose con Vaxzevria o Janssen, verrà somministrata una seconda dose di vaccino a mRna. Preoccupa ancora la variante Delta, più resistente ai vaccini da quel che sembra. Con noi Sergio Abrignani, immunologo, membro del Comitato Tecnico Scientifico.
Atteso per oggi il parere del Comitato Tecnico Scientifico su AstraZeneca ai giovani. In Campania cambia l'openday, sarà con Pfizer e Moderna. Stefania Salmaso, epidemiologa, membro dell'Associazione Italiana di Epidemiologia, ex ISS. Scelti i candidati di centrodestra per le prossime amministrative a Roma. Ne parliamo con Barbara Fiammeri, Il Sole 24 Ore. Domani si apre il G7 in Cornovaglia. Biden annuncia vaccini per i paesi poveri. Davide Tentori, osservatorio di geoeconomia dell'ISPI.
L'ospite di questa puntata è Mauro De Martini, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico e Docente di Comportamenti Organizzativi dell'Istituto Tecnico Superiore Rizzoli di Milano. De Martini si occupa inoltre di formazione, progettazione formativa e consulenza in ambito HR, comportamenti organizzativi e sviluppo organizzativo.De Martini ha anche contribuito alla realizzazione del libro “Percorsi di formazione. L'evoluzione dell'offerta formativa per affrontare incertezze ed eventi inattesi” (ESTE, 2021). Per lui, il senso della formazione è quello di preparare le persone a fare scelte consapevoli, come scrive nel libro. A proposito del lavoro e della formazione a distanza, inoltre, parte da una citazione di Hegel per mostrare la differenza tra quantità e qualità.
«Dobbiamo essere pronti a pensare a un mondo in cui si conviverà con questo virus. E i primi anni di convivenza non sono mai facili. Nei prossimi vent’anni i nostri figli e nipoti si abitueranno a convivere con questo virus come noi conviviamo con il morbillo, ma, se dovesse rimanere, per una decina di anni non sarà facile». Lo ha detto Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico, ospite di 'Mezz'ora in più' su Rai3. «Nel Cts non se ne è mai discusso, ma secondo me andrebbe messo l’obbligo vaccinale» contro il coronavirus. «Non è più un problema di libertà individuale ma di sanità pubblica. E questa pandemia ha cambiato il mondo. Questi 16 mesi sono stati un terremoto, un cambio epocale di cui si parlerà nei libri di storia. Se non si prevede l’obbligatorietà vaccinale in una pandemia con 126mila morti in Italia e che continua a sviluppare varianti, quando dobbiamo metterlo? L’obbligo c’è già su altri vaccini», ha aggiunto.
Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico ha dichiarato "la pandemia è sotto controllo". A dimostrarlo, non solo il numero dei contagi, ma soprattutto la percentuale di positivi al tampone che scende sotto il 3%.
In apertura di terza parte, la lente d'ingrandimento sull'attualità e la politica del nostro Paolo Mieli. Dopo alcune settimane di affannoso rodaggio, questo mese di maggio si è aperto con una campagna vaccinale che procede spedita sui ritmi previsti dal governo, circa 500 mila vaccinazioni al giorno. I numeri dei contagi confermano che la flessione della curva è concreta anche se si dovrà attendere ancora qualche giorno per capire se le prime riaperture avranno innescato una risalita dei contagi. Ne parliamo con Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma. E' stato componente del Comitato Tecnico Scientifico fino alla sua riforma voluta dal governo Draghi. Negli ultimi giorni l'opinione pubblica è stata molto scossa dalla vicenda di Luana, la giovane operaia mamma, morta in fabbrica a Prato. I numeri sono impietosi: nel 2021 oltre due decessi sul lavoro al giorno. Nei primi tre mesi di quest’anno all’Inail arrivate 185 denunce di infortunio mortale, 19 in più del 2020. Lo scorso anno ci sono state 1.270 morti bianche, oltre 3 al giorno. Ne parliamo con Franco Bettoni, presidente Inail.
"I tifosi dell'Inter festeggiano in piazza e a pagare sono solo i ristoratori e la cultura": così lo Chef Massimo Bottura, intervistato da Mary Cacciola ed Edoardo Buffoni. Bottura ha anche raccontato di essere in contatto con Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, che vorrebbe già riaprire i ristoranti.
Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dichiara che per la terza settimana consecutiva c'è una riduzione della diffusione del contagio in Italia, i dati sono in miglioramento sia per quanto riguarda l'incidenza cumulativa di tamponi positivi ogni 100.
Il Teatro degli Arcimboldi di Milano diventa “Area Tam”, sperimenta misure di sicurezza sanitaria con il Comitato Tecnico Scientifico (scoprendo che già oggi potrebbe accogliere in tutta sicurezza 1.126 persone) e guarda al mondo delle aziende. Gianmario Longoni, gestore e direttore artistico del Teatro degli Arcimboldi, racconta al Podcast degli Eventi cosa c'è nel presente e cosa si profila per il futuro del teatro più grande d'Italia. Podcast prodotto da Springly, agenzia di organizzazione eventi (https://springly.it). Ideato e condotto da Gabriele Sola (https://www.linkedin.com/in/gabrielesola/). Teatro degli Arcimboldi (https://www.teatroarcimboldi.it/ ). ----------- Musica: “Road Trip” by Joakim Karud (https://joakimkarud.bandcamp.com).
È necessario rafforzare le misure in tutto il Paese per contenere la diffusione delle varianti del Covid. Gli esperti rilanciano l'allarme: dall'Istituto Superiore di Sanità al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, fino al Comitato Tecnico Scientifico, l'input è sempre lo stesso.Con le parole di Pierpaolo Sileri, Nicola Zingaretti e i primi pazienti vaccinati all'Auditorium Parco della Musica di Roma.
Nuovo anno e nuova occasione per finanziare lo sviluppo digitale della propria azienda. È infatti arrivato il secondo bando di finanziamento per Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale in tema di tecnologie abilitanti 4.0 per la sicurezza delle infrastrutture critiche A seguito del successo ottenuto con il primo round di finanziamenti, il Competence Center genovese Start 4.0 ha recentemente pubblicato il suo secondo bando per supportare progetti di ricerca e sviluppo su tecnologie abilitanti per la sicurezza delle infrastrutture critiche. Start 4.0 si prepara ad investire una somma pari a 510.000 euro, per un massimo di 170.000 euro per progetto. Il Competence Center Start 4.0 Il Centro di Competenza Start 4.0 attua un programma di supporto a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in tecnologie abilitanti 4.0 per la sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche che parte dallo sviluppo di tecnologie abilitanti negli ambiti tematici di interesse per il Centro e mira al loro consolidamento attraverso la realizzazione di applicazioni nei domini di interesse di Start 4.0. In linea con la missione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Centro di Competenza ha tra i propri obiettivi quello di promuovere lo sviluppo e/o il miglioramento di prodotti, processi, servizi e soluzioni finalizzati alla resilienza e alla sicurezza delle infrastrutture critiche attraverso l'applicazione di tecnologie 4.0. Sviluppo e realizzazione di tecnologie abilitanti Pertanto, rimanendo negli ambiti strategici previsti dal MISE, le aziende che intendono partecipare dovranno specificare il dominio applicativo, gli ambiti tematici (anche più di uno) e le tecnologie abilitanti necessarie al loro progetto. Scopo di questa nuova occasione di finanziamento è quello di sviluppare e realizzare le tecnologie abilitanti relativamente a uno o più ambiti tematici declinandole su uno dei domini applicativi. Le tecnologie abilitanti sono quelle che potranno traghettare le nostre imprese verso il futuro digitale. Parliamo di tecnologie 5G, IoT, Machine Learning, Intelligenza Artificiale, Big Data Analytics, realtà virtuale e aumentata, robotica, sensori software e hardware per real-time, Edge/Fog computing, virtualizzazione. Per quanto riguarda i domini applicativi, Start 4.0 ha chiaramente indicato il porto, l'energia, i trasporti, i sistemi idrici e i sistemi produttivi. Il bando (che scade il prossimo 4 febbraio ed è scaricabile dal sito di Start 4.0) è aperto pure alle micro imprese e alle PMI, singolarmente o in partenariato. Le grandi aziende possono essere soggetti beneficiari solo se aggregate in partenariato alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), ma in ogni caso non possono assumere il ruolo di capofila. Supportare le PMI nella crescita tecnologica e digitale Questo progetto di Start 4.0 è il secondo tassello di un percorso in tre fasi che è iniziato un anno fa con l'erogazione della prima tornata di contributi (quasi 2 milioni di euro). Il buon risultato del primo bando ha portato il Comitato Tecnico Scientifico di Start 4.0, presieduto da Giorgio Metta, direttore scientifico di IIT, a proseguire sullo stesso percorso tracciato, nell'ottica di sviluppare nuove conoscenze e identificare nuove soluzioni tecnologiche innovative per la sicurezza delle infrastrutture strategiche. “In un contesto in evoluzione come quello che stiamo vivendo, per le imprese è fondamentale tradurre i cambiamenti in nuove opportunità di competitività e questo passa attraverso l'investimento in innovazione”, ha dichiarato Paola Girdinio, presidente di Start 4.0. “L'obiettivo del Centro di Competenza, con questo secondo bando, è proprio quello di supportare ancora di più le PMI nella loro crescita tecnologica e digitale, rafforzandone il posizionamento e la competitività anche in campo internazionale”.
Tutte le novità sull'ordinanza regionale anti Covid presentata oggi contenente le misure prese d'intesa con Veneto ed Emilia-Romagna e con l'accordo del Ministro Speranza. L'ordinanza completa: Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID – 19, dalle ore 00,00 del 14 novembre e fino al giorno 29 novembre su tutto il territorio regionale si applicano le seguenti misure: a) Misure di carattere generale: a.1. È obbligatorio al di fuori dell'abitazione l'uso corretto della mascherina a copertura di naso e bocca, a eccezione dei bambini di età inferiore a sei anni, dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità; nel caso di momentaneo abbassamento della mascherina per la regolare consumazione di cibo o bevande o tabacchi, dovrà in ogni caso essere assicurata una distanza minima di un metro, salvo quanto disposto da specifiche previsioni maggiormente restrittive. Resta altresì obbligatorio l'utilizzo della mascherina sui mezzi privati se presenti a bordo persone tra loro non conviventi. a.2. È consentito svolgere attività sportiva, attività motoria e passeggiate all'aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività e in ogni caso al di fuori di aree solitamente affollate. a.3. L'accesso agli esercizi di vendita di generi alimentari è consentito ad una persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone con difficoltà o minori di età inferiore a 14 anni. a.4. È fatto divieto di esercizio dell'attività di commercio nella forma del mercato all'aperto su area pubblica o privata se non nei Comuni nei quali sia adottato dai sindaci un apposito piano, consegnato ai commercianti, che preveda le seguenti condizioni minimali: a) nel caso di mercati all'aperto, una perimetrazione; b) presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita; c) sorveglianza pubblica o privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento nonché il controllo dell'accesso all'area di vendita; d) applicazione della scheda relativa al commercio al dettaglio su aree pubbliche contenuta nell'allegato 9 del DPCM 3.11.2020. a.5. È fortemente raccomandato agli esercenti di riservare l'accesso agli esercizi commerciali di grande e medie strutture di vendita ai soggetti con almeno 65 anni nelle prime due ore di apertura dell'esercizio stesso. a.6. In attesa del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale sono sospese nelle scuole di primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) le seguenti tipologie di insegnamento a rischio elevato: educazione fisica, lezioni di canto e lezioni di strumenti a fiato, nonché è vietata l'attività dei cori e di utilizzo di strumenti a fiato in assenza delle misure preventive descritte dalla Linee guida per la ripresa delle attività produttive della CSR del 8.10.2020, sezione Produzioni liriche, Sinfoniche ed Orchestrali e Spettacoli musicali. a.7. L'attività di somministrazione di alimenti e bevande si svolge, dalle ore 15 fino alla chiusura dell'esercizio, esclusivamente con consumazione da seduti sia all'interno che all'esterno dei locali, su posti regolarmente collocati e in ogni caso nel rispetto delle Linee Guida approvate dalla Conferenza delle Regioni relativamente alla distanza minima interpersonale di un metro. a.8. È vietata la consumazione di alimenti e bevande all'aperto su area pubblica o aperta al pubblico, salvo che sulle sedute degli esercizi e secondo le modalità di cui al punto precedente. b) Misure relative ai giorni festivi e prefestivi. b.1. Nei giorni prefestivi e festivi gli esercizi di v...
Un Ferragosto anomalo quello appena trascorso. Tra misure speciali per chi rientra in Italia, discoteche al centro delle polemiche ed esperti divisi sulla possibile seconda ondata, non manca il tema migranti. Nostri ospiti Achille Variati, Sottosegretario al Ministero dell'Interno, l'On. Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia, il Dr. Luca Richeldi, componente del Comitato Tecnico Scientifico, ordinario di Malattie dell'Apparato Respiratorio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente della Società Italiana di Pneumologia, Valentina Lener (Direttore Generale Assaeroporti - Associazione Italiana Gestori Aeroportuali) e il collega Marco Ludovico de Il Sole 24 Ore. Tra non molto saranno giorni di contro-esodo sulle strade italiane. Oggi percorriamo virtualmente l'Aurelia, la Salerno - Reggio Calabria e l'Adriatica con Giuseppe Cantisani, professore associato di Strade, Ferrovie e Aeroporti presso l'Università La Sapienza di Roma dove insegna Progetto e Costruzione di Strade e con il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. In nostra compagnia i colleghi Maurizio Caprino e Nicoletta Cottone (Il Sole 24 Ore).
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6237DAI VERBALI SEGRETI EMERGE L'INCOMPETENZA DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DEL CORONAVIRUS di Andrea ZambranoDai primi 5 verbali del Comitato Tecnico Scientifico desecretati ieri su richiesta di diversi soggetti, emerge che il Cts aveva suggerito il 7 marzo scorso una chiusura del Paese a due livelli, ma due giorni dopo, col Dpcm del 9 marzo, il Governo decise il lockdown di tutta l'Italia. È un elemento succoso, che fa comprendere come la decisione politica finale sia stata più drastica di quella suggerita dagli "scienziati", ma non decisivo. In fin dei conti, del lockdown totale e dei danni economici che esso ha provocato al Paese, oltre ai discutibili risultati sul fronte epidemiologico, dovranno rispondere il Governo Conte e la sua maggioranza Pd, 5 Stelle, Italia Viva.Ma questo non significa che il consesso degli."scienziatoni" non abbia condiviso col governo tutto l'impianto del lockdown così come è stato imposto, ossia come un grande esperimento sociologico di sequestro di persona di massa.C'è un aspetto infatti molto più interessante che è emerso e che è decisivo per far capire su quali basi culturali e mentali sia stata decisa la soppressione della libertà di questi mesi. È il criterio già denunciato secondo il quale bisogna normare ogni aspetto della nostra vita, che abbiamo visto espresso in mille rivoli in questi mesi, dalle corse a perdifiato degli agenti sulla spiaggia alla ricerca di runner scappati dal manicomio domiciliare o con le multe ai fedeli che di nascosto si recavano in chiesa a pregare.È contenuto nel verbale del 30 marzo ed è così grottesco da non sembrare vero. Eppure, è stato scritto da quel drappello di espertoni che in questi mesi, con una parola, ha praticamente tenuto in pugno le redini del Paese, da Silvio Brusaferro a Walter Ricciardi, solo per fare i nomi più esposti.È un daily plan di come si dovrebbe svolgere la giornata tipo per un bambino chiuso in casa causa lockdown. Un modello di giornata proposto dagli scienziati al governo da far applicare, non si sa con quali misure coercitive e di verifica, a dire il vero.IL COMITATO DEGLI SCIENZIATONIEccolo, in rigoroso ordine cronologico:- Sveglia- Bagno- Colazione (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)- Igiene personale- Attività domestiche- Attività scolastiche- Contatto telefonico e/o video con amici e parenti (nonni, cugini, zii)- Pranzo (compreso sparecchiare e mettere in ordine)- Attività libera (televisione, computer etc...)- Attività scolastiche- Merenda (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)- Uscita di casa (dal cortile, alla spesa)- Attività ludico/ricreativa (hobby)- Cena (compreso sparecchiare, mettere in ordine e lavaggio denti)- Igiene personale- A letto (lettura/o favola)Ora, a parte la presa per i fondelli dell'uscita di casa quando lo stesso comitato, insieme al governo, ha condiviso la necessità anche per i bambini di murarsi tra le mura domestiche per due mesi, non si capisce quale sia il bisogno di un consiglio del genere, che tra l'altro non ha al suo interno nessuna misura igienico-sanitaria Covid-repellente. È soltanto lo svolgimento della giornata tipo di qualunque bambino o ragazzino. È una non notizia, un lapalissiano e scontato rendiconto di una ovvietà.Però - e qui sta la cosa inquietante - è stato inserito in un documento volto a indurre il governo a prendere misure coercitive nei confronti dei cittadini, come poi ha fatto.Un concetto ribadito nel verbale del 9 aprile: «La popolazione deve recepire le misure preventive come norma sociale in cui ciascun individuo ha una responsabilità precisa». Insomma: le misure da Covid dovevano diventare un habitus socialmente accettato, in grado di incidere proprio sulla società. E così è stato: un riuscitissimo esperimento sociologico di panico, difesa e intruppamento collettivo sotto l'egida della mascherina di Stato. Forse che le famiglie intrappolate a casa da un provvedimento più che discutibile non sapevano come dovevano comportarsi con i loro figli alle prese con l'impossibilità di uscire fuori a fare una corsa? Certo che lo sapevano, ma la presunzione di sentirsi al di sopra anche dei genitori, e di dettare a loro i compiti da svolgere, fa il paio con il tentativo che vediamo continuamente di uno Stato totalitario che entra pesantemente nella vita delle famiglie dettando l'educazione e i contenuti del sapere, abusando così del suo potere.LA PERMANENZA A CASALo schema del CTS è contenuto nella più ampia lista di raccomandazioni ai bambini «al fine di migliorare la qualità della vita durante la permanenza a casa». Si va dall'evitare di tenere sempre accesa la televisione al correre distanziati nel terrazzo, sempre che la famiglia ne abbia uno. Ma anche «coinvolgere i bambini nelle attività domestiche, insegnare a cucinare e fare la doccia». Anche qui: banalità sconcertanti e paternalistiche disposizioni per le quali però esperti sedicenti scienziati si sono ritrovati, hanno discusso, elucubrato e per questa elucubrazione di altissimo livello sono stati anche pagati.Ecco dove nasce la drammatica sospensione della libertà che abbiamo vissuto e che viviamo ancora oggi. Nasce dall'idea giacobina e tipica dei comitati di salute pubblica di sentirsi migliori del popolo. Nasce dall'orgoglio scientista di sentirsi dei padreterni in virtù di un titolo di scienziato per il solo fatto di essere stati nominati da un governo neanche scelto dagli italiani.Un orgoglio che però mostra anche tutta la sua inadeguatezza e incompetenza. Nel verbale del 9 aprile il comitato esprime pareri sui ventilatori presenti nelle terapie intensive di tutto il Paese. A proposito del ventilatore Flight 60 si nota con disappunto che «la documentazione è tutta in lingua cinese pertanto non è possibile esprimere nessun giudizio». Insomma: eravamo in mano a gente che ha gestito la salute del Paese alla maniera di Totò: "Noio volevam saver l'indiriss...". Ma da un Cts espresso da un governo in cui il ministro degli Esteri Di Maio si rivolgeva al presidente cinese chiamandolo Ping effettivamente è un effetto collaterale che possiamo aspettarci. In una pandemia esportata dalla Cina, poi, nella quale le prime informazioni cliniche arrivavano in mandarino stretto, per giunta, il nostro Comitato Tecnico Scientifico non aveva con sé traduttori cinesi.Certo, noi almeno sappiamo a chi rivolgere i nostri strali. Agli spagnoli è andata peggio, dato che ieri si è scoperto che loro il Cts non ce l'avevano nemmeno nonostante quei comunisti al governo continuassero a dire che era operativo. Tornando al vademecum: che cosa sarebbe successo se il bambino non avesse sparecchiato? Sarà cresciuto male? E il papà che non lo aveva educato a tale compito sarebbe stato giudicato irresponsabile nell'affrontare la quarantena? E se invece delle favole la mamma avesse recitato un t'adoro mio Dio, ti amo con tutto il mio cuore, sarebbe valso lo stesso o sarebbe venuta meno - la poveretta - al compito di accompagnare a letto il bambino secondo il vademecum Covid-corretto?Questo daily plan andrebbe studiato nelle università di tutto il mondo perché è la prova che il Cts altro non era che una scusa per disporre della nostra libertà e intelligenza. È un insulto alla nostra pazienza, un'insopportabile e moralistica presa per il naso da parte di signorinessuno che hanno la grande responsabilità di aver dettato al governo l'azzoppamento di questo Paese, togliendogli prima di tutto la dignità della responsabilità di fronte alle sciagure.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6121CORONAVIRUS E I PIENI POTERI DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO di Aldo Maria ValliSe solo qualche mese fa un analista politico o un comune osservatore ci avessero detto che un giorno un Paese intero, il nostro Paese, sarebbe stato completamente bloccato, con la popolazione costretta a restare chiusa in casa, in base ai provvedimenti presi da un governo di non eletti il quale si muove a sua volta seguendo le indicazioni di un comitato tecnico-scientifico, sicuramente avremmo dato del pazzo a quell'analista o a quel comune osservatore. Invece, eccoci qui.Al di là delle aberrazioni della nostra politica, il segreto sta tutto in quel doppio aggettivo: tecnico-scientifico. Se una decisione è presa da un comitato tecnico-scientifico, occorre credergli. Se una dichiarazione arriva da un comitato tecnico-scientifico, quella dichiarazione va ritenuta vera. Il comitato tecnico-scientifico è un'entità rispetto alla quale è obbligatorio un atto di fede e le sue formulazioni hanno valore di dogma.Se ci pensiamo, è davvero singolare che tutto ciò avvenga in un Paese segnato, come tutto l'Occidente, da un processo di secolarizzazione che ha preteso di mettere sempre più ai margini ogni religione fondata su una fede trascendente. E ancor più singolare è che ai dogmi del comitato tecnico-scientifico debba piegarsi anche la Chiesa, la quale da tempo, nel tentativo di rendersi, si dice, più umana e simpatica, ha intrapreso un cammino per apparire meno dogmatica.Non è vero che oggi i dogmi non ci sono più. Oggi i dogmi ci sono e sono quelli tecnico-scientifici. [...] Siamo appesi alle decisioni di un comitato tecnico-scientifico al quale, di fatto, è stato riconosciuto il valore di fonte dogmatica, altrimenti non ci piegheremmo a tutte le sue decisioni.UN VERO E PROPRIO ORACOLOIl comitato tecnico-scientifico è talmente dogmatico da aver assunto ormai l'aspetto di un vero e proprio oracolo. Dinnanzi a ogni comportamento o possibilità, la prima domanda, ormai, è una sola: ma che cosa ha detto il comitato tecnico-scientifico? I nostri antenati probabilmente nei confronti dei responsi delle sibille erano più liberi di quanto lo siamo noi adesso nei confronti del comitato tecnico-scientifico.Pensiamoci. Di questo comitato tecnico-scientifico noi non conosciamo neppure la composizione. Sì, i nomi sono stati resi noti e pubblicati, ma alzi la mano chi li conosce tutti quanti. Alzi la mano chi può dire di sapere chi siano effettivamente coloro che ne fanno parte e perché, precisamente, sono stati nominati nel comitato. Quasi nessuno sa chi siano, e non lo sappiamo perché non è necessario. Trattandosi, appunto, di un'entità dogmatica, non è importante entrare nel perché e per come. Di fronte a un'entità dogmatica è richiesta soltanto una cosa: un atto di fede. E un atto di fede è appunto quello che noi tutti stiamo mettendo in pratica.Ma in virtù di che cosa noi diamo ogni giorno sostanza a tale atto di fede, dal momento che i nomi dei membri del comitato addirittura ci sfuggono? In virtù, lo ripeto, di quel doppio aggettivo: tecnico-scientifico. Ecco il sigillo di garanzia, se così possiamo dire. Ecco il contrassegno della verità. Basta dire "tecnico-scientifico" e il gioco è fatto: l'entità che si fregia di tale titolo diventa ipso facto entità dogmatica e le sue formulazioni diventano verità indiscutibili.IN TUTTA QUESTA SITUAZIONE C'È UN ALTRO ASPETTO CURIOSOÈ dato dal fatto che i veri scienziati, non i millantatori, sanno una cosa sola: sanno di non sapere. Certo, uno scienziato sa molte cose che riguardano il suo settore di studio, ma, in fondo, ciò che ne fa veramente uno scienziato è la consapevolezza di non sapere. Perché la scienza funziona così: più acquisisce conoscenze, più scopre nuovi orizzonti da esplorare; più ottiene risposte, più si pone nuove domande. La scienza, in effetti, ha risposte sempre e soltanto relative, tutt'altro che immutabili, definitive e dogmatiche. La scienza, poi, per dare le sue risposte relative ha bisogno di tempo e di confronto tra le informazioni. Eppure, noi l'abbiamo eletta a sacerdotessa di Apollo, a tal punto che un comitato tecnico-scientifico, per il solo fatto di fregiarsi di questo aggettivo, è diventato un oracolo, e noi ci avviciniamo ai suoi responsi come se entrassimo nell'antro della sibilla, in atteggiamento di umile ascolto e disposti ad accogliere tutto come oro colato.Insomma, ciò che stiamo vivendo merita qualche riflessione perché è tutto davvero paradossale. Secondo il noto aforisma di Chesterton, "chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente, perché incomincia a credere a tutto". [...]Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Seconda ondata, propaganda di Stato per limitarci la libertà" spiega che il termine 'seconda ondata' non è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, bensì da quello della propaganda politica, come del Pci degli anni '50. E il Governo fa di tutto per tenere sulla popolazione una pressione psicologica altissima, per indurre anche in tempi di allentamento del Lockdown ad una "spontanea" rinuncia alle proprie libertà.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 3 maggio 2020:Nel Dizionario delle Neolingua (ricordate Orwell?) inventata per la Pandemia, negli ultimi giorni uno dei termini più in voga è "Seconda ondata". Di cosa si tratta? Della possibilità di un nuovo aumento dei numeri dei contagiati, dei ricoverati, dei morti. Si tratta di un termine che non è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, ma da quello della propaganda politica. Era un termine usato nel Dopoguerra e fino agli anni '50 dal Partito Comunista Italiano. La prima ondata era stata la Resistenza, che aveva spazzato via il Fascismo; la seconda - attesissima - era quella che avrebbe dovuto fare il resto, e trasformare l'Italia in una Repubblica Sovietica. Per chi conosce racconti del grande scrittore Giovannino Guareschi, l'espressione è familiare: era lo spauracchio costantemente sventolato da Peppone davanti agli occhi di don Camillo.Oggi di seconda ondata parlano le istituzioni e la grande stampa. E' bastato che una esponente dell'ufficio regionale europeo dell'OMS esprimesse la propria preoccupazione per la possibilità di nuove infezioni nei vari Paesi che l'affermazione è stata tradotta in Italia in questo sintetico concetto: arriverà una seconda ondata. Ovvero: il nemico è sempre qui. Poco importa che la curva epidemica sia in discesa, poco importa che siano ormai a disposizione importanti ed efficaci strumenti di cura: il terrore per il Covid deve continuare."Non saremo mai a contagio zero" ha dichiarato l'assessore lombardo al welfare, evidentemente in possesso di certezze epidemiologiche non meglio identificate. E ha aggiunto che "dobbiamo convivere con questo virus, davanti al quale siamo indifesi". Evidentemente l'assessore non è informato che proprio nella sua Regione esistono ospedali - come la NBQ ha documentato - dove si cura e si guarisce.Ma il maggior utilizzo propagandistico del concetto di Seconda ondata viene dal Governo centrale. Conte lo ripete a ogni piè sospinto. L'allentamento del lockdown può avvenire, ma solo sotto strettissimo controllo, perché l'epidemia può riesplodere, parola del famigerato Comitato tecnico scientifico che nei giorni scorsi ha comunicato che nel mese di giugno potremmo avere oltre 150.000 persone ricoverate in terapia intensiva. Sì, proprio così. Uno scenario apocalittico, specie se si pensa che quando è stato raggiunto il picco ai primi di aprile i ricoverati in tutta Italia in terapia intensiva erano poco più di 4.000. Secondo i consulenti di Conte insomma ci attende qualcosa di paragonabile ad un disastro nucleare, naturalmente se si allentassero le misure restrittive. Questa previsione - non suffragata da alcuna documentazione epidemiologica - è stata peraltro categoricamente smentita da una autorevole società di analisi, Carisma, che ha definito come totalmente sbagliato il Calcolo del Comitato. Un errore addirittura aritmetico, perché avrebbe preso in considerazione una popolazione di 260 milioni di abitanti, anziché 60 milioni come quella italiana.Il problema del documento, dice Carisma, è di tipo statistico-matematico, con errori anche nel calcolo del tasso di letalità dei contagi. Insomma: il cenacolo di tecnici e scienziati al servizio di Conte ha preso un abbaglio madornale. Oppure è stata confezionata una bella bufala per una opinione pubblica ormai sommersa da dati contradditori e soprattutto da messaggi terroristici.La "fase due", per utilizzare un altro termine della neolingua, dovrà essere caratterizzata da nuove paure. Si deve seminare il panico rispetto, ad esempio, a quella fascia di persone che non è stata toccata dall'epidemia, i bambini. Così assistiamo ad un montare di sospetti nei confronti della possibilità di ammalarsi da parte dei bambini che è assolutamente in contraddizione con le evidenze scientifiche rilevate. In Svizzera, dove ad esempio il Governo ha cominciato ad allentare le misure di lockdown,è stato liberalizzato il contatto tra bambini e tra questi e i nonni. Il responsabile Dipartimento malattie infettive del Ministero della Sanità, Daniel Koch, ha detto che "gli scienziati sono arrivati alla conclusione che i bambini non trasmettono il virus. Sarebbe sbagliato proibire ai nonni, che stanno già soffrendo per questa situazione, di essere abbracciati dai loro nipoti quando si sa che essi non sono contagiosi."
Se solo qualche mese fa un analista politico o un comune osservatore ci avessero detto che un giorno un Paese intero, il nostro Paese, sarebbe stato completamente bloccato, con la popolazione costretta a restare chiusa in casa, in base ai provvedimenti presi da un governo di non eletti il quale si muove a sua volta seguendo le indicazioni di un comitato tecnico-scientifico, sicuramente avremmo dato del pazzo a quell'analista o a quel comune osservatore. Invece, eccoci qui.
Il convegno organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico del CSI Piemonte, per esplorare le possibilità e le problematiche legate alla gestione dei dati nell'ambito della cultura. L'intervista alla dott.ssa Anna Cavallo, una delle relatrici