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Nella mattinata di venerdì 10 gennaio, in Degiornalist con Fabiana e Claudio Chiari è stata ospite Farian Sabahi. Docente all'università dell'Insubria, scrittrice ed esperta di Iran, ci ha parlato del Paese mediorientale e della liberazione di Cecilia Sala. Nella serata di giovedì 9, una pessima notizia è arrivata proprio dall'Iran. «Un cittadino svizzero arrestato in Iran perché accusato di spionaggio è morto in prigione. - ha spiegato Sabahi - Era in carcere a Semnan, nel nord del Paese, e si sarebbe suicidato». Non è l'unico caso di arresto internazionale per spionaggio. «Negli utlimi anni le guardie rivoluizionarie Pasdaran hanno arrestato decine di persone con doppia cittadinanza iraniana e straniera. La maggior parte di loro sono accusate di spionaggio e di aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale». Farian Sabahi ha spiegato inoltre che la Svizzera è un attore molto importante per il teatro geopolitico. «Rappresenta gli interessi di Washington a Teheran. Gli Stati Uniti non hnnoa più un'ambasciata nella capitale iraniana: il 4 novembre '79 l'ambasciata era stata presa d'assalto da un gruppo di studenti e 52 cittadini statunitensi vennero tenuti in ostaggio per 444 giorni. A Cecilia Sala, quindi, è andata molto molto bene».
La linea rossa che porta alla terza guerra mondiale. L'attacco dell'Iran contro Israele giunge dopo un'escalation impressionante sul piano militare che sta allargando un conflitto, localizzato nei territori occupati, fino in Libano meridionale, Iraq, Siria, Yemen, West Bank, a quel confine che raggiunge la sottile linea rossa che porta dritta alla terza guerra mondiale. Ci sono tutti gli ingredienti di una storia che pare non avere mai fine. L'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in territorio israeliano che ha provocato 1139 morti, con la vicenda degli ostaggi non ancora conclusa. La vendetta israeliana con i raid aerei e l'entrata a Gaza con quasi 60mila morti e una città fantasma senza acqua, servizi essenziali, ospedali in piena emergenza. Il blitz aereo di Israele del 1° aprile 2024, contro l'ambasciata iraniana a Damasco che ha ucciso diversi alti ufficiali dei Pasdaran. Il primo avvertimento iraniano dello scorso 13 aprile con oltre 300 attacchi, il 90% bloccato grazie ai sistemi di difesa aerea israeliani, con il supporto degli Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Giordania. Da decenni, per Israele, la milizia libanese di Hezbollah, come anche gli Houthi dello Yemen o le milizie irachene sciite, sono strumenti nelle mani iraniane. Quindi per Benjamin Netanyahu si tratta di nemici di sempre. L'impotenza della politica internazionale Quello a cui stiamo assistendo è dunque un regolamento di conti tra Israele e Iran e i suoi alleati, che rende Israele isolato, ma solo sulla carta, grazie all'assoluta impotenza delle Nazioni Unite, della Corte di giustizia, dell impreparazione delle varie leadership internazionali, della mancanza di una politica estera dell'amministrazione guidata da Joe Biden. Siamo arrivato fin qui per tanti motivi. Netanyahu punta su una vittoria di Donald Trump alle prossime presidenziali del 5 novembre. L'Autoritò Nazionale palestinese non ha un Capo politico credibile. L'opposizione israeliana si è concentrata nella liberazione degli ostaggi invece di chiedere e ottenere le dimissioni del premier perché no non riesce a mettere in campo una alternativa all'estremismo di Netanyahu. La diplomazia che dovrebbe essere l'anima della trattativa tra Israele e Hamas si è dimostrata non efficiente e al momento non ha raggiunto alcun risultato. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La linea rossa che porta alla terza guerra mondiale. L'attacco dell'Iran contro Israele giunge dopo un'escalation impressionante sul piano militare che sta allargando un conflitto, localizzato nei territori occupati, fino in Libano meridionale, Iraq, Siria, Yemen, West Bank, a quel confine che raggiunge la sottile linea rossa che porta dritta alla terza guerra mondiale. Ci sono tutti gli ingredienti di una storia che pare non avere mai fine. L'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in territorio israeliano che ha provocato 1139 morti, con la vicenda degli ostaggi non ancora conclusa. La vendetta israeliana con i raid aerei e l'entrata a Gaza con quasi 60mila morti e una città fantasma senza acqua, servizi essenziali, ospedali in piena emergenza. Il blitz aereo di Israele del 1° aprile 2024, contro l'ambasciata iraniana a Damasco che ha ucciso diversi alti ufficiali dei Pasdaran. Il primo avvertimento iraniano dello scorso 13 aprile con oltre 300 attacchi, il 90% bloccato grazie ai sistemi di difesa aerea israeliani, con il supporto degli Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Giordania. Da decenni, per Israele, la milizia libanese di Hezbollah, come anche gli Houthi dello Yemen o le milizie irachene sciite, sono strumenti nelle mani iraniane. Quindi per Benjamin Netanyahu si tratta di nemici di sempre. L'impotenza della politica internazionale Quello a cui stiamo assistendo è dunque un regolamento di conti tra Israele e Iran e i suoi alleati, che rende Israele isolato, ma solo sulla carta, grazie all'assoluta impotenza delle Nazioni Unite, della Corte di giustizia, dell impreparazione delle varie leadership internazionali, della mancanza di una politica estera dell'amministrazione guidata da Joe Biden. Siamo arrivato fin qui per tanti motivi. Netanyahu punta su una vittoria di Donald Trump alle prossime presidenziali del 5 novembre. L'Autoritò Nazionale palestinese non ha un Capo politico credibile. L'opposizione israeliana si è concentrata nella liberazione degli ostaggi invece di chiedere e ottenere le dimissioni del premier perché no non riesce a mettere in campo una alternativa all'estremismo di Netanyahu. La diplomazia che dovrebbe essere l'anima della trattativa tra Israele e Hamas si è dimostrata non efficiente e al momento non ha raggiunto alcun risultato. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Iran, un Paese che si vuole liberare dei PasdaranCanfora rinviato a giudizio: Meloni è “nazista nell’anima”
Il clamoroso attacco del primo aprile contro una sede consolare iraniana, poi attribuito a Israele, fa temere un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'università di Trento, e con Efraim Inbar, ex militare, direttore del Jerusalem Institute for Strategic Studies.
Zuppa di Porro 2 aprile 2024: rassegna stampa quotidiana
Raid a Damasco sull'ambasciata, ucciso un capo pasdaran
ANSA - di Massimo Lomonaco.L'Iran: 'La risposta sarà dura'. La piazza in Israele contro Netanyahu.
Il 3 gennaio 2020 gli Usa uccidono Qassem Soleimani, generale della divisione Qods dei Pasdaran iraniani. Chi era, chi è stato davvero Soleimani? Un eroe nazionale, l'uomo più potente di Tehran dopo la Guida Khamenei? Un terrorista o un eroe? Prova a raccontarcelo Arash Azizi, storico della New York University, nel libro: The Shadow Commander. Soleimani, the U.S. and Iran's global ambitions. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/antonello-sacchetti/message
Il Parlamento europeo vota per inserire i Guardiani della rivoluzione iraniana nella lista dei terroristi. Ne parliamo con Alessandro Cassanmagnago, cultore della materia per il dipartimento scienze politiche della Statale di Milano e membro del centro studi Osservatorio Globalizzazione. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/antonello-sacchetti/message
Nouvelle diffusion de la chanson de Pompon : Buffalo Springfield, "For What It's Worth" (1967) Jean-Marc Rochette pour sa BD "La Dernière Reine" (Ed. Casterman). Gueule cassée de 14, Édouard Roux trouve refuge dans l'atelier de la sculptrice animalière Jeanne Sauvage. Elle lui redonne un visage et l'introduit dans le milieu des artistes de Montmartre. En échange, Édouard lui fait découvrir la majesté du plateau du Vercors et l'histoire du dernier ours qu'il a vu tué quand il était enfant. Au cœur du Cirque d'Archiane, il lui dévoile la Dernière Reine et incite Jeanne a créer le chef d'œuvre qui la fera reconnaître. Dans la veine des grands romans feuilletons du 19e, La Dernière Reine croise les destins du dernier ours du Vercors et d'Édouard Roux gueule cassée de 14. Nouvelle diffusion de la chronique "J'entends des voix" de Laurence Bibot : Une visite royale Marc Dugain pour son premier roman d'espionnage "Paysages trompeurs" (Ed. Gallimard/Collection Espionnage). Un agent du renseignement disparaît après une opération catastrophique de récupération d'otages en Somalie. Deux journalistes d'investigation meurent accidentellement alors qu'ils enquêtaient sur l'assassinat d'un couple de touristes dans l'Atlas marocain. À la croisée des deux affaires, l'agent, devenu clandestin, s'associe à un producteur de documentaires utilisé par les services français et à une psychologue d'origine israélienne pour braquer des fonds colossaux circulant entre des narcotrafiquants d'Amérique latine et des Pasdaran iraniens. À quoi l'argent de ce hold-up est-il destiné ? La question, au cœur de l'intrigue, se double d'une réflexion sur le rôle de la manipulation dans cet univers parallèle qu'est le monde cloisonné du renseignement. De Paris à la Somalie, de l'Afrique à l'Islande et, pour finir, au Groenland, les trois protagonistes triomphent de maints obstacles, dont le moindre n'est pas la trahison, avant de confronter le lecteur à un dénouement qui fait la part belle au facteur humain. Feuilleton : "L'histoire pas si classique des chansons cultes" de Valentine Jongen Episode 21 : Wallace Collection "DayDream" vs Tchaïkovski
Un agent du renseignement disparaît après une opération catastrophique de récupération d'otages en Somalie. Deux journalistes d'investigation meurent accidentellement alors qu'ils enquêtaient sur l'assassinat d'un couple de touristes dans l'Atlas marocain. À la croisée des deux affaires, l'agent, devenu clandestin, s'associe à un producteur de documentaires utilisé par les services français et à une psychologue d'origine israélienne pour braquer des fonds colossaux circulant entre des narcotrafiquants d'Amérique latine et des Pasdaran iraniens. À quoi l'argent de ce hold-up est-il destiné ? La question, au cœur de l'intrigue, se double d'une réflexion sur le rôle de la manipulation dans cet univers parallèle qu'est le monde cloisonné du renseignement. De Paris à la Somalie, de l'Afrique à l'Islande et, pour finir, au Groenland, les trois protagonistes triomphent de maints obstacles, dont le moindre n'est pas la trahison, avant de confronter le lecteur à un dénouement qui fait la part belle au facteur humain.
Mentre nel Parlamento italiano si discutono gli ultimi dettagli della legge di bilancio, un ramo di quello spagnolo ha appena approvato la sua, e lo ha fatto contestualmente ad alcune misure di tassazione straordinaria per i grandi patrimoni, le banche e le grandi aziende. Intanto l'Ucraina sta affrontando una serie di blackout dovuti agli attacchi russi alle centrali elettriche, mentre è morto misteriosamente il ministro degli esteri bielorusso. In Iran proseguono le proteste e per la prima volta i Pasdaran hanno ammesso che ci sarebbero stati oltre 300 morti nelle manifestazioni. Parliamo anche di come abbiamo ribaltato l'immaginario, sul sito di Italia che Cambia, di Lula che chiede la liberazione di Assange, delle ultime peripezie di Elon Musk e infine delle vicende che mettono a rischio il Lago Bullicante, miracolo naturalistico nel cuore di Roma. INDICE:01:03 - Cosa prevede la legge di bilancio, al momento04:11 - In spagna si tassano banche e grandi aziende08:36 - La situazione in Ucraina12:04 - In Iran oltre 300 morti nelle manifestazioni14:52 - Abbiamo ribaltato il Paese18:26 - Lula ha chiesto la scarcerazione di Assange19:07 - Elon Musk è un troll?20:43 - Il miracoloso lago Bullicante a Roma è a rischioTutte le notizie qui: https://italiachecambia.org/rassegna-stampa/manovre-a-confronto-in-spagna-si-tassano-le-banche_______________Abbonati: https://www.italiachecambia.org/abbonati/Seguici su:Telegram - https://t.me/itachecambiaInstagram (Italia che Cambia) - italiachecambiaInstagram (Andrea Degl'Innocenti) - deglinnocentiandreaFacebook - /itachecambia
Après avoir vécu les sept premières années de sa vie au Sénégal, Marc Dugain revient en France avec ses parents. À 35 ans, il écrit son premier roman, La Chambre des officiers (1998), primé vingt fois (prix Nimier, prix des Libraires, prix des Deux-Magots...) et adapté au cinéma. Journaliste d'investigation, cinéaste, documentariste, il est l'auteur d'une œuvre littéraire importante et vient de fonder la collection «Espionnages» aux éditions Gallimard, où il publie Paysages Trompeurs. "Un agent du renseignement disparaît après une opération catastrophique de récupération d'otages en Somalie. Deux journalistes d'investigation meurent accidentellement alors qu'ils enquêtaient sur l'assassinat d'un couple de touristes dans l'Atlas marocain. À la croisée des deux affaires, l'agent, devenu clandestin, s'associe à un producteur de documentaires utilisé par les services français et à une psychologue d'origine israélienne pour braquer des fonds colossaux circulant entre des narcotrafiquants d'Amérique latine et des Pasdaran iraniens. À quoi l'argent de ce hold-up est-il destiné ? La question, au coeur de l'intrigue, se double d'une réflexion sur le rôle de la manipulation dans cet univers parallèle qu'est le monde cloisonné du renseignement. De Paris à la Somalie, de l'Afrique à l'Islande et, pour finir, au Groënland, les trois protagonistes triomphent de maints obstacles, dont le moindre n'est pas la trahison, avant de confronter le lecteur à un dénouement qui fait la part belle au facteur humain." (Présentation des éditions Gallimard)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7000LA METAMORFOSI DELLA SINISTRA ITALIANA: DALL'UNIONE SOVIETICA... ALLA NATO di Antonio SocciLe Metamorfosi di Ovidio? Nulla rispetto alle metamorfosi dei comunisti italici, comprese le più recenti con le quali sono diventati "pasdaran" dell'ortodossia atlantica, severi censori del pacifismo e predicatori umanitari.E questo senza mai riconoscere l'errore di essere stati comunisti al tempo dell'Urss di Breznev e Andropov. Anzi ritengono di avere tutti i titoli per dare lezioni oggi di atlantismo e umanitarismo.Prendiamo l'editoriale (sul "Corriere della sera" di venerdì) di Walter Veltroni, il quale è una persona gentile, intelligente e piacevole, ma in quel pezzo ha cucinato un confuso minestrone in cui riesce a cantare le lodi del Nord Vietnam comunista che combatteva contro "l'invasione straniera" degli Usa e - al tempo stesso - le lodi dei soldati Usa che sbarcarono in Italia e in Normandia per combattere contro il nazifascismo (non furono due "invasioni" per la libertà?).Un inno combattente in cui Veltroni rinfaccia (senza nominarli) a Santoro e compagni il passato, ma dimenticando il suo. E il suo non è il passato di uno qualsiasi: Veltroni - iscrittosi alla Fgci nel 1970 - è stato poi uno dei dirigenti nazionali del Partito Comunista Italiano quando ancora c'era l'Urss e il blocco comunista (la vicenda degli euromissili e di Comiso è degli anni '80 e Veltroni c'era).Il Pci era un "partito fratello" di quel Pcus da cui vengono Putin e la classe dirigente russa di oggi. Quel Pcus a cui obbediva il Pci togliattiano, a lungo finanziato da Mosca (per capire quando finirono i finanziamenti bisogna leggere "Oro da Mosca" di Valerio Riva e non solo "L'oro di Mosca" di Gianni Cervetti).Da chi è stato parte della storia comunista ci si aspetta una riflessione vera sulla classe dirigente post-comunista che oggi governa a Mosca e sulle macerie lasciate dal comunismo.IL PCI E GLI ORRORI DELL'URSSPrima di tuonare per tutto un editoriale contro la presunta "indifferenza" che Veltroni imputa a chi non condivide le sue attuali idee "atlantiste" sull'Ucraina, dovrebbe spiegarci quanto fu "indifferente" il suo Pci nei confronti degli orrori dell'Urss e regimi compagni.Negli anni Settanta, quando lui era un militante comunista, già sapevamo tutto, già era uscito "Arcipelago Gulag" e sull'Unità e poi su Rinascita, nel febbraio ‘74, Giorgio Napolitano, a nome del Pci, scriveva che l'espulsione del dissidente Solzenicyn era "la soluzione migliore "perché lo scrittore aveva "finito per assumere un atteggiamento di ‘sfida' allo Stato sovietico e alle sue leggi" e "non c'è dubbio che questo atteggiamento - al di là delle stesse tesi ideologiche e dei già aberranti giudizi politici di Solzenicyn - avesse suscitato larghissima riprovazione nell'URSS".Napolitano, che allora si scagliava contro "l'antisovietismo", è il simbolo autorevole del passaggio dal Pci filosovietico (lui fu dirigente del Pci al tempo di Togliatti) all'atlantismo più zelante.Ma senza mai fare autocritiche. Nella sua "autobiografia politica" del 2005 intitolata "Dal Pci al socialismo europeo" neanche cita mai Solzenicyn.Carlo Ripa di Meana, nel 2008, alla morte dello scrittore russo, su "Critica sociale", in un articolo intitolato "Solzenicyn e il silenzio del Quirinale", scriveva:"Avevo sommessamente suggerito, qualche mese fa, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel 1974, allora responsabile della cultura del PCI, su l'Unità, aveva rumorosamente applaudito all'esilio comminato a Solzenicyn che, va ricordato, aveva già passato otto anni nel Gulag nell'immediato dopoguerra, che in una prossima occasione, o in forma privata o nel corso di una visita di Stato, chiedesse un incontro a Solzenicyn, ormai molto in là con gli anni e malato, per chiudere una pagina nera. Così non è stato. In questi ultimi giorni, mentre in tutto il mondo si sono ascoltate voci di statisti, di rimpianto e di riconoscenza per la grandezza di quest'uomo e della sua vita, da Roma-Quirinale è venuto un silenzio arido, privo di umanità".WALTER VELTRONIVeltroni nel 2008 era il segretario del Pd: si espresse mai sulla vicenda? È sicuro che la storia dei post-comunisti - di cui è parte - oggi legittimi i suoi moniti umanitari sulla presunta "indifferenza" altrui?Oltretutto è un'accusa inaccettabile perché chi si oppone all'invio di armi, come i cattolici, lo fa perché vuole la pace per gli ucraini e lo fa dando loro ogni possibile aiuto umanitario (del resto bisogna anche non essere indifferenti ai costi pesantissimi che i bellicisti vorrebbero imporre agli italiani).Quando si ha un tale passato comunista certamente si può evolvere e cambiare, ma bisognerebbe almeno evitare di andare a fare prediche agli altri sull'indifferenza, l'Occidente e la libertà.Il "Corriere della sera", che oggi è guidato da giornalisti che vengono dall'"Unità", a cominciare dal direttore, si distingue per fanatismo occidentalista. Talleyrand - che di cambi di casacca era esperto - consigliava: "Surtout pas trop de zèle".Anche perché si rischia il cortocircuito. Un intellettuale progressista francese, Robert Redeker, di recente ha osservato:"La simpatia degli europei è legittimamente attratta dall'Ucraina e dalla sua resistenza all'invasione, mentre questa resistenza esprime tutto ciò che gli europei hanno rifiutato negli ultimi decenni, quella cultura alla moda ridicolizzata e che l'istruzione scolastica ha cercato di distruggere: il sentimento della nazione, l'amore per la patria, della terra, il senso del sacrificio militare, la difesa dei confini, la sovranità e la libertà".È questa anche la contraddizione dei post-comunisti italici. Sono passati dall'apologia del cosmopolitismo apolide all'esaltazione del nazionalismo ucraino. Ma il nazionalismo non è lo spirito nazionale, come la polmonite non è il polmone. Il nazionalista impone la sua patria sulle altre. Il patriota ama tutte le patrie.È legittimo e nobile che gli ucraini si difendano dall'invasore. Ma non si può esaltare quel nazionalismo ucraino che dal 2014 ha combattuto le regioni russofone. Somiglia al nazionalismo russo che oggi nega l'Ucraina. Patrie, non nazionalismi.
Il presidente americano ha ordinato lo strike con un drone per uccidere il generale Soleimani a Baghdad. La morte di una figura leggendaria del regime iraniano è un'opportunità o un grande problema? Come cambia il gioco geopolitico in Medio Oriente. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes. Ascolta RadioList.
Nella notte fra sabato e domenica l'aviazione israeliana ha bombardato vicino a Damasco un deposito di missili di precisione, controllato dai Pasdaran, le guardie rivoluzionarie iraniane. Si tratta soltanto di un ulteriore tassello del lungo confl...
Viene ripreso il tema delle sanzioni, prevalentemente all'Iran, ma anche ad altri soggetti (Cina, Ucraina, Turchia, Corea del Nord). L'approccio è ancora di sottolineare come le notizie sulle azioni concrete delle dinamiche geopolitiche possono essere messe in prima pagina o, più spesso, nelle pagine interne, dove però si trovano informazioni precise che consentono di valutare meglio cosa sta effettivamente succedendo. Saper valutare la tipologia di parole usate, gli atti concreti di azione e ritorsione e il livello del confronto consentono di percepire meglio la "pericolosità" della dinamica in corso a prescindere dalle dimensioni e dall'enfasi dei titoli.
Trentaduesima rubrica della quarta stagione (2018/19) della trasmissione radiofonica Equilibrium Network: https://www.facebook.com/EquilibriumNetwork/In collaborazione con Geopoliticalcenter.com: https://www.facebook.com/GeoPoliticalCenter/TEMI TRATTATI: - L'attacco alle petroliere- Le varie teorie e supposizioni- La reazione europea e USA- Trump evita la guerra?- Russia dietro le quinte?In onda ogni martedì, dalle 22:00, su NeverwasRadio: https://www.facebook.com/neverwasradio/ Conduttori della trasmissione EQ Network: Alessandro Leonardi e Fabrizio Pizzolato
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Venticinquesima rubrica della quarta stagione (2018/19) della trasmissione radiofonica Equilibrium Network: https://www.facebook.com/EquilibriumNetwork/In collaborazione con Geopoliticalcenter.com: https://www.facebook.com/GeoPoliticalCenter/TEMI TRATTATI: - Le sanzioni americane sul petrolio iraniano- Il collegamento con la Cina- La leadership iraniana- Cosa vogliono gli Usa?In onda ogni martedì, dalle 22:00, su NeverwasRadio: https://www.facebook.com/neverwasradio/ Conduttori della trasmissione EQ Network: Alessandro Leonardi e Fabrizio Pizzolato
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Pandora TVLa Ue può salvare l'accordo sul nucleare iraniano? Nonostante le minacce di cambio di regime e le nuove sanzioni USA, secondo gli esperti le autorita' iraniane starebbero tentando tutte le strade diplomatiche per salvaguardare l'accordo sul nucleare del 2015. Tutto dipendera' dalla posizione dell'Ue, le cui intenzione sembrano chiare, ma limitate dai legami con Washington. Fra i punti chiave, il mantenimento dell'Iran nel sistema bancario Swift, necessario al pagamento delle transazioni legate all'import/export. Le prime sanzioni annunciate dagli USA sono rivolte a funzionari accusati di finanziare gli hezbollah libanesi, ma non hanno, per ora, toccato la Banca Centrale di Teheran. L'amministrazione iraniana, che rappresenta la linea politica moderata del paese, ha le sue gatte da pelare non solo a causa delle ingerenze esterne, ma anche nella gestione dell'opposizione interna che preme per l'uscita dall’accordo, oltre che per rivedere lo stato delle relazioni con gli Emirati Arabi Uniti, dopo il sostegno annunciato da Abu Dhabi agli Stati Uniti. Per il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, oggi in visita a Washington, "in Germania, ma anche in Europa, si è decisi a fare tutto quanto necessario per salvaguardare l’intesa con l'Iran", una posizione, ha precisato il capo della diplomazia tedesca, che va nella direzione “degli interessi europei in materia di sicurezza”. Un aspetto sottolineato anche dal capo della diplomazia francese: “Queste sanzioni non aiutano il dialogo, al contrario: rinforzeranno i conservatori iraniani indebolendo di fatto la presidenza Rouhani”, ha commentato il Ministro Jean-Yves Le Drian. Nel frattempo, domani Emmanuel Macron sara’ ospite d'onore al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, la sua prima visita ufficiale in Russia, volta a rilanciare la cooperazione economica e a cercare concessioni diplomatiche da parte del leader del Cremlino, Vladimir Putin. Per il professor Farhang Jahanpour dell'Universita' di Oxford, gli USA, ritirandosi dall'accordo, avrebbero fatto in realta' un gran favore all'Iran: "Trump ha praticamente unito tutto il mondo a favore dell'accordo, stabilendo sanzioni su paesi terzi che commerciano con l'Iran". Di piu': secondo l'accademico, "una combinazione di passi legali, finanziari e politici da parte dei paesi europei potrebbe estendere i benefici dell'accordo”.Sanzioni Iran: reazioni dal mondo La compagnia energetica austriaca Omv continua i suoi progetti in Iran nonostante il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare con Teheran. "La Omv sta monitorando da vicino gli sviluppi politici negli Stati Uniti e nell'Unione europea" ha dichiarato l'amministratore delegato Johann Pleininger. "Il progetto non si è fermato", ha precisato, ma "non sono ancora stati fatti investimenti”. Di diverso avviso la BP, che ha interrotto i lavori nel giacimento di gas di Rhum nel Mare del Nord. La BP detiene una quota del 50 per cento, mentre la National Iranian Oil Company possiede l'altra meta'. La società ha citato la reintroduzione delle sanzioni statunitensi contro Teheran come motivo della sospensione. Nel frattempo, il petrolio vola e raggiunge quasi i 72$ al barile e il Medio Oriente ribolle. Dopo l’annuncio del Tesoro americano di sanzioni a cinque cittadini iraniani per i loro legami con i Pasdaran ed Hezbollah, il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, Mohamed Baqeri, ha fatto sapere che l'Iran non chiederà il permesso a nessuno per potenziare la propria difesa. Nello stesso tempo, il viceministro degli Esteri siriano, Faisal Mikdad, è irremovibile: "Il ritiro dalla Siria delle forze iraniane e di Hezbollah è fuori discussione.” Per il ministro siriano “la questione non è nemmeno nell'agenda dei colloqui, dal momento che riguarda la sovranità della Siria.” Il ministro ha poi precisato: "Quelli che chiedono cose del genere, e sicuramente non sono i nostri amici russi, stanno considerando la possibilità di un intervento in Siria, con il sostegno ai terroristi in Siria e altrove nella regione”.La Cina riduce i dazi sulle auto Dopo la pubblicazione del preaccordo tra Cina e USA che impegna l'impero Celeste ad aumentare le importazioni dagli Stati Uniti per riequilibrare la bilancia commerciale a favore degli americani, si iniziano a vedere i primi risultati concreti. La Cina infatti ridurrà i dazi dal 25% al 15% sull'importazione di automobili dall'estero. Secondo gli analisti a beneficiare dell'apertura di Pechino saranno soprattutto le automobili di gamma alta, molto richieste dalla nascente classe media cinese. Peraltro non solo il settore automobilistico beneficerà del ritrovato clima sereno tra le due superpotenze. Secondo Reuters a breve sarà tolto il bando del governo americano che impedisce alle società di telecomunicazioni USA di vendere apparati tecnologici alla ZTE Corp, il gigante pubblico delle telecomunicazioni cinese. La ZTE era stata colpita da sanzioni, decise dall'amministrazione Obama, a causa di spedizioni di merci verso l'Iran e la Corea del Nord. Continua l’avanzata della Cina capitalista In Cina nasce il primo velivolo sviluppato interamente da una compagnia privata, il Guanyi GA20. Si tratta di un velivolo a 4 posti a propulsione singola GA20, che raggiunge un raggio di 1200 km e una velocita' massima di 360 km all'ora. Prevista una produzione annua di 200 pezzi da qui al 2022. La proprieta' intelletuale e' interamente in mano alla compagnia cinese Guanyi Aero.Trump-Kim: questo incontro s'ha da fare L'incontro fra Donald Trump e Kim Jong Un previsto per il 12 giugno a Singapore sembra essere a rischio: "C'e' un'alta probabilita' che non avvenga" ha commentato il presidente americano ieri durante l’incontro alla casa Bianca con l'omologo sud coreano Moon Jae-in. I dubbi aumentano in seguito alle rimostranze del leader nord coreano, preoccupato dalle esercitazioni congiunte delle forze sud-coreane e statunitensi oltre che dalle esternazioni del consigliere Jonhn Bolton sulla riproposizione dello scenario libico in Corea del Nord. Un cambio di tono che invece Trump ha ascritto all'influenza di Pechino su Pyongyang. Tuttavia, si scorgono anche segnali di distensione: il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si e' mostrato ottimista verso il mantenimento dell'appuntamento del 12 giugno, mentre stamane il ministro sudcoreano per l'Unificazione delle due Coree, Cho Myoung-gyon, ha dichiarato che "Sara' un processo lungo con molti ostacoli”. Intanto una delegazione di 20 giornalisti provenienti da Russia, USA, Gran Bretagna, Corea del Sud e Cina e' stata invitata ad assistere alla distruzione dell'unico sito per i test nucleari in Corea del Nord. Kim Jong Un ha promesso per oggi "uno spettacolo" in cui gli stabili verranno rasi al suolo. In marcia contro la Monsanto https://ruptly.tv/vod/20180520-003No Comment: 20 maggio, Buenos Aires. Più di 400 città nel mondo scendono in piazza contro la Monsanto. In Argentina si alza la voce dei manifestanti contro l'uso nell'agricoltura di pesticidi e di veri e propri cocktail chimici, senza il controllo dello Stato. Per Marcos Filardi, avvocato e difensore dei diritti umani, nelle zone rurali e più arretrate del Sud America si starebbe già compiendo "un vero e proprio ecocidio". Stando all'attivista, le sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni di frutta e verdura starebbero portando a "una serie di effetti collaterali sull'uomo: aumento del cancro, delle malformazioni, delle malattie respiratorie e degli aborti spontanei”.
Pandora TVLa Ue può salvare l'accordo sul nucleare iraniano? Nonostante le minacce di cambio di regime e le nuove sanzioni USA, secondo gli esperti le autorita' iraniane starebbero tentando tutte le strade diplomatiche per salvaguardare l'accordo sul nucleare del 2015. Tutto dipendera' dalla posizione dell'Ue, le cui intenzione sembrano chiare, ma limitate dai legami con Washington. Fra i punti chiave, il mantenimento dell'Iran nel sistema bancario Swift, necessario al pagamento delle transazioni legate all'import/export. Le prime sanzioni annunciate dagli USA sono rivolte a funzionari accusati di finanziare gli hezbollah libanesi, ma non hanno, per ora, toccato la Banca Centrale di Teheran. L'amministrazione iraniana, che rappresenta la linea politica moderata del paese, ha le sue gatte da pelare non solo a causa delle ingerenze esterne, ma anche nella gestione dell'opposizione interna che preme per l'uscita dall’accordo, oltre che per rivedere lo stato delle relazioni con gli Emirati Arabi Uniti, dopo il sostegno annunciato da Abu Dhabi agli Stati Uniti. Per il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, oggi in visita a Washington, "in Germania, ma anche in Europa, si è decisi a fare tutto quanto necessario per salvaguardare l’intesa con l'Iran", una posizione, ha precisato il capo della diplomazia tedesca, che va nella direzione “degli interessi europei in materia di sicurezza”. Un aspetto sottolineato anche dal capo della diplomazia francese: “Queste sanzioni non aiutano il dialogo, al contrario: rinforzeranno i conservatori iraniani indebolendo di fatto la presidenza Rouhani”, ha commentato il Ministro Jean-Yves Le Drian. Nel frattempo, domani Emmanuel Macron sara’ ospite d'onore al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, la sua prima visita ufficiale in Russia, volta a rilanciare la cooperazione economica e a cercare concessioni diplomatiche da parte del leader del Cremlino, Vladimir Putin. Per il professor Farhang Jahanpour dell'Universita' di Oxford, gli USA, ritirandosi dall'accordo, avrebbero fatto in realta' un gran favore all'Iran: "Trump ha praticamente unito tutto il mondo a favore dell'accordo, stabilendo sanzioni su paesi terzi che commerciano con l'Iran". Di piu': secondo l'accademico, "una combinazione di passi legali, finanziari e politici da parte dei paesi europei potrebbe estendere i benefici dell'accordo”.Sanzioni Iran: reazioni dal mondo La compagnia energetica austriaca Omv continua i suoi progetti in Iran nonostante il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare con Teheran. "La Omv sta monitorando da vicino gli sviluppi politici negli Stati Uniti e nell'Unione europea" ha dichiarato l'amministratore delegato Johann Pleininger. "Il progetto non si è fermato", ha precisato, ma "non sono ancora stati fatti investimenti”. Di diverso avviso la BP, che ha interrotto i lavori nel giacimento di gas di Rhum nel Mare del Nord. La BP detiene una quota del 50 per cento, mentre la National Iranian Oil Company possiede l'altra meta'. La società ha citato la reintroduzione delle sanzioni statunitensi contro Teheran come motivo della sospensione. Nel frattempo, il petrolio vola e raggiunge quasi i 72$ al barile e il Medio Oriente ribolle. Dopo l’annuncio del Tesoro americano di sanzioni a cinque cittadini iraniani per i loro legami con i Pasdaran ed Hezbollah, il capo di stato maggiore dell'esercito iraniano, Mohamed Baqeri, ha fatto sapere che l'Iran non chiederà il permesso a nessuno per potenziare la propria difesa. Nello stesso tempo, il viceministro degli Esteri siriano, Faisal Mikdad, è irremovibile: "Il ritiro dalla Siria delle forze iraniane e di Hezbollah è fuori discussione.” Per il ministro siriano “la questione non è nemmeno nell'agenda dei colloqui, dal momento che riguarda la sovranità della Siria.” Il ministro ha poi precisato: "Quelli che chiedono cose del genere, e sicuramente non sono i nostri amici russi, stanno considerando la possibilità di un intervento in Siria, con il sostegno ai terroristi in Siria e altrove nella regione”.La Cina riduce i dazi sulle auto Dopo la pubblicazione del preaccordo tra Cina e USA che impegna l'impero Celeste ad aumentare le importazioni dagli Stati Uniti per riequilibrare la bilancia commerciale a favore degli americani, si iniziano a vedere i primi risultati concreti. La Cina infatti ridurrà i dazi dal 25% al 15% sull'importazione di automobili dall'estero. Secondo gli analisti a beneficiare dell'apertura di Pechino saranno soprattutto le automobili di gamma alta, molto richieste dalla nascente classe media cinese. Peraltro non solo il settore automobilistico beneficerà del ritrovato clima sereno tra le due superpotenze. Secondo Reuters a breve sarà tolto il bando del governo americano che impedisce alle società di telecomunicazioni USA di vendere apparati tecnologici alla ZTE Corp, il gigante pubblico delle telecomunicazioni cinese. La ZTE era stata colpita da sanzioni, decise dall'amministrazione Obama, a causa di spedizioni di merci verso l'Iran e la Corea del Nord. Continua l’avanzata della Cina capitalista In Cina nasce il primo velivolo sviluppato interamente da una compagnia privata, il Guanyi GA20. Si tratta di un velivolo a 4 posti a propulsione singola GA20, che raggiunge un raggio di 1200 km e una velocita' massima di 360 km all'ora. Prevista una produzione annua di 200 pezzi da qui al 2022. La proprieta' intelletuale e' interamente in mano alla compagnia cinese Guanyi Aero.Trump-Kim: questo incontro s'ha da fare L'incontro fra Donald Trump e Kim Jong Un previsto per il 12 giugno a Singapore sembra essere a rischio: "C'e' un'alta probabilita' che non avvenga" ha commentato il presidente americano ieri durante l’incontro alla casa Bianca con l'omologo sud coreano Moon Jae-in. I dubbi aumentano in seguito alle rimostranze del leader nord coreano, preoccupato dalle esercitazioni congiunte delle forze sud-coreane e statunitensi oltre che dalle esternazioni del consigliere Jonhn Bolton sulla riproposizione dello scenario libico in Corea del Nord. Un cambio di tono che invece Trump ha ascritto all'influenza di Pechino su Pyongyang. Tuttavia, si scorgono anche segnali di distensione: il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si e' mostrato ottimista verso il mantenimento dell'appuntamento del 12 giugno, mentre stamane il ministro sudcoreano per l'Unificazione delle due Coree, Cho Myoung-gyon, ha dichiarato che "Sara' un processo lungo con molti ostacoli”. Intanto una delegazione di 20 giornalisti provenienti da Russia, USA, Gran Bretagna, Corea del Sud e Cina e' stata invitata ad assistere alla distruzione dell'unico sito per i test nucleari in Corea del Nord. Kim Jong Un ha promesso per oggi "uno spettacolo" in cui gli stabili verranno rasi al suolo. In marcia contro la Monsanto https://ruptly.tv/vod/20180520-003No Comment: 20 maggio, Buenos Aires. Più di 400 città nel mondo scendono in piazza contro la Monsanto. In Argentina si alza la voce dei manifestanti contro l'uso nell'agricoltura di pesticidi e di veri e propri cocktail chimici, senza il controllo dello Stato. Per Marcos Filardi, avvocato e difensore dei diritti umani, nelle zone rurali e più arretrate del Sud America si starebbe già compiendo "un vero e proprio ecocidio". Stando all'attivista, le sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni di frutta e verdura starebbero portando a "una serie di effetti collaterali sull'uomo: aumento del cancro, delle malformazioni, delle malattie respiratorie e degli aborti spontanei”.
John, David (in the studio) and Shaz (not) discuss with Professor Albert Wolf the problems posed for Israel by Iran's close proximity to it in Syria. How will these enemy states traverse the Syrian landscape to fulfil their national security ambitions? Here are a couple of terms that were used in the podcast that our listeners might not be familiar with: Pasdaran - another term used to describe the Iranian Revolutionary Guard Corps (IRGC), the guardians of the Islamic Revolution of Iran. The IRGC were founded on the 22 April 1979 by order of Iran's then Supreme leader, Ayatollah Khomeini. They are the strong arm of the Iranian theocracy, though they have become much more than the Iranian Mullahs' praetorian guard. It is the best equipped and most motivated part of the Iranian armed forces and is the hand behind much of Iran's widening strategic footprint in Lebanon, Syria, Iraq, Yemen and Afghanistan JCPOA - the abbreviation for the Joint Comprehensive Plan of Action, more commonly referred to as the Iran Nuclear Deal. Aqua Stella - the name the Turkish ship that (in June 2017) attempted to send 10,000 tons of humanitarian aid to the Hamas-ruled Palestinian territory of Gaza. It was impounded by Israeli authorities at the port of Ashdod since Gaza is under a strict Israeli blockade, preventing the territory from external supply. This was a provocative move by Turkish President Erdogan to antagonise the Israelis and undermine their control of Gaza. RSS feed: http//feeds.soundcloud.com/users/soundcloud:users:141166782/sounds.rss STRATEGIKON can also be found on the SAGE International Australia (SIA) website: www.sageinternational.org.au For more information from SAGE International Australia, follow SIA on Facebook, Twitter & LinkedIn. If you are enjoying our podcast, please help us out by liking us on our various social media and podcasting platforms and by telling your friends and colleagues about STRATEGIKON. Many thanks! See omnystudio.com/listener for privacy information.
John, David (in the studio) and Shaz (not) discuss with Professor Albert Wolf the problems posed for Israel by Iran's close proximity to it in Syria. How will these enemy states traverse the Syrian landscape to fulfil their national security ambitions? Here are a couple of terms that were used in the podcast that our listeners might not be familiar with: Pasdaran - another term used to describe the Iranian Revolutionary Guard Corps (IRGC), the guardians of the Islamic Revolution of Iran. The IRGC were founded on the 22 April 1979 by order of Iran's then Supreme leader, Ayatollah Khomeini. They are the strong arm of the Iranian theocracy, though they have become much more than the Iranian Mullahs' praetorian guard. It is the best equipped and most motivated part of the Iranian armed forces and is the hand behind much of Iran's widening strategic footprint in Lebanon, Syria, Iraq, Yemen and Afghanistan JCPOA - the abbreviation for the Joint Comprehensive Plan of Action, more commonly referred to as the Iran Nuclear Deal. Aqua Stella - the name the Turkish ship that (in June 2017) attempted to send 10,000 tons of humanitarian aid to the Hamas-ruled Palestinian territory of Gaza. It was impounded by Israeli authorities at the port of Ashdod since Gaza is under a strict Israeli blockade, preventing the territory from external supply. This was a provocative move by Turkish President Erdogan to antagonise the Israelis and undermine their control of Gaza. RSS feed: http//feeds.soundcloud.com/users/soundcloud:users:141166782/sounds.rss STRATEGIKON can also be found on the SAGE International Australia (SIA) website: www.sageinternational.org.au For more information from SAGE International Australia, follow SIA on Facebook, Twitter & LinkedIn. If you are enjoying our podcast, please help us out by liking us on our various social media and podcasting platforms and by telling your friends and colleagues about STRATEGIKON. Many thanks! Support the show.