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Il potere e le sue forme politiche, dalla democrazia alla tirannide. Ne parliamo nella prima parte con Michele Ciliberto, autore del libro, Il potere velato, Tirannide, eguaglianza, libertà da Tacito a Spinoza (Laterza).Nella seconda parte le recensioni a tre libri colti e ricercati:- Giuseppe Lupo, Storia d'amore e macchine da scrivere, Marsilio, un romanzo di letteratura industriale ispirato alla storia di Adriano Olivetti;- Rosa Matteucci, Cartagloria, Adelphi, un viaggio, non solo interiore, tra il tragico ed il divertente; - Tommaso Landolfi, Un paniere di chiocciole, Adelphi, una raccolta di cinquanta elzeviri del Corriere della sera.
Giuseppe Lupo"Storia d'amore e macchine da scrivere"Marsilio Editoriwww.marsilio.itSalante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d'estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent'anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c'è intelligenza artificiale che sia all'altezza di Qwerty. Non c'è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall'immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d'amore, anzi due.Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l'Università Cattolica di Milano e Brescia. Oltre a Ballo ad Agropinto, per Marsilio, dopo l'esordio con L'americano di Celenne (2000, 2018; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello), ha pubblicato La carovana Zanardelli (2008), L'ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì), Atlante immaginario (2014), L'albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri), Gli anni del nostro incanto (2017; Premio Viareggio Rèpaci), Breve storia del mio silenzio (2019; selezionato nella dozzina del Premio Strega) e Tabacco Clan (2022). Ha pubblicato diversi volumi sulla cultura del Novecento, come La modernità malintesa (Marsilio 2023), e curato Moderno Antimoderno di Cesare De Michelis (Marsilio 2021). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del Sole 24 Ore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Clever Confidential is Clever's offshoot series, where we dig into the darker side of design - the shadowy, sometimes sordid tales hiding under a glossy topcoat of respectable legacy.In Episode 4: Olivetti and the Race to Create the First Personal Computer, host Amy Devers and writer Andrew Wagner unravel a captivating story that challenges our assumptions about the origins of the personal computer. Many credit Silicon Valley with this innovation, but should we really look elsewhere?Olivetti was founded in 1908 by Camillo Olivetti. This Italian powerhouse thrived under his son Adriano, who revolutionized industrial design with a human-centered approach, merging aesthetics with user experience. Olivetti became a titan in office machines and desktop computing, poised to lead the charge into a new technological era.But as Olivetti rises, dark clouds gather. Adriano and brilliant engineer Mario Tchou meet mysterious and untimely fates, shrouded in Cold War intrigue and fierce corporate rivalry. Despite these tragic losses, Olivetti unveiled the Programma 101 in 1965, hailed as the world's first desktop computer, forever altering our perception of technology.So why has Olivetti's remarkable legacy faded into obscurity? We peel back the layers of this enigma, revealing a web of intrigue—mysterious deaths, hostile takeovers, potential CIA involvement, and hidden narratives that reshaped the tech landscape and distorted our collective cultural memory. Images, links, and more about Olivetti!Special thanks to our sponsor, Porkbun! Go to https://porkbun.com/CleverBun to get a .PRO domain for only $1 for the first year with promo code DIGITALPRO at Porkbun!Many thanks to our guest expert Barry Katz. Audio clips courtesy of Luca Cottini - Italian Innovators youtube video - CAMILLO & ADRIANO OLIVETTI. At the Origins of the Computer Age. Linkedin and instagram @italianinnovatorsHead to cleverpodcast.com for over 200+ more episodes! Subscribe to our substack newsletter for updates, bonus content, and new episode alerts.Please say Hi on social! Instagram, and Linkedin - @CleverPodcast, @amydeversIf you enjoy Clever Confidential please consider leaving a review, making a donation, becoming a sponsor, or introducing us to your friends! We love and appreciate you!Writing and research: Amy Devers, Andrew Wagner, Ilana NevinsEditing and Sound Design: Camille Stennis and Mark ZurawinskiTheme Music: “Astronomy” by Thin White Rope courtesy of Frontier Records Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
A trent'anni dalla morte del poeta, traduttore e critico letterario Franco Fortini, la Rete Due ricorda la parentesi svizzera di questo protagonista della scena letteraria italiana del dopoguerra.Il periodo vissuto in Ticino, a Zurigo, nella Svizzera interna e a ridosso della frontiera della Confederazione con la Repubblica Partigiana dell'Ossola, segnano in modo importante la vita e la produzione letteraria e critica, oltre che il pensiero politico di Franco Fortini. Il suo spirito libero, la sua impostazione radicale di sinistra, laica e sociale, si sviluppano proprio nel confronto con gli esuli italiani a Zurigo, con la frequentazione della famiglia del pastore valdese per i riformati italofoni Alberto Fuhrmann, che ospitava musicisti, artisti, imprenditori visionari (tra cui Adriano Olivetti, che gli offrirà un impiego nella sua fabbrica di Ivrea nel dopoguerra), letterati della vita culturale zurighese. Inizia a collaborare con il periodico italiano di Zurigo “L'avvenire dei lavoratori” dove si dedica alla saggistica – l'archivio del giornale conserva ancora gli scritti su Benedetto Croce e Giovanni Gentile - primo passo di una esperienza che lo accompagnerà per tutta la vita. Franco Fortini conserverà sempre una impronta della vita trascorsa lontano dall'Italia. Lui nato a Firenze, figlio di un affermato avvocato ebreo (il suo cognome è Lattes, userà lo pseudonimo Fortini a partire dal 1941), conoscerà nell'edificio “Francesco Soave” di Bellinzona, trasformato in campo di internamento, la severità delle condizioni di vita dei profughi e la difficoltà nell'adattarsi a realtà diverse da quelle che conosceva.
Clever Confidential is Clever's offshoot series, where we dig into the darker side of design - the shadowy, sometimes sordid tales hiding under a glossy topcoat of respectable legacy.In Episode 4: Olivetti and the Race to Create the First Personal Computer, host Amy Devers and writer Andrew Wagner unravel a captivating story that challenges our assumptions about the origins of the personal computer. Many credit Silicon Valley with this innovation, but should we really look elsewhere?Olivetti was founded in 1908 by Camillo Olivetti. This Italian powerhouse thrived under his son Adriano, who revolutionized industrial design with a human-centered approach, merging aesthetics with user experience. Olivetti became a titan in office machines and desktop computing, poised to lead the charge into a new technological era.But as Olivetti rises, dark clouds gather. Adriano and brilliant engineer Mario Tchou meet mysterious and untimely fates, shrouded in Cold War intrigue and fierce corporate rivalry. Despite these tragic losses, Olivetti unveiled the Programma 101 in 1965, hailed as the world's first desktop computer, forever altering our perception of technology.So why has Olivetti's remarkable legacy faded into obscurity? We peel back the layers of this enigma, revealing a web of intrigue—mysterious deaths, hostile takeovers, potential CIA involvement, and hidden narratives that reshaped the tech landscape and distorted our collective cultural memory. Many thanks to this episode's guest expert Barry Katz. Audio clips courtesy of Luca Cottini from his Italian Innovators youtube video - CAMILLO & ADRIANO OLIVETTI. At the Origins of the Computer Age. You can find him on Linkedin and instagram @italianinnovatorsSee images and read the transcript!Head to cleverpodcast.com for over 200+ more episodes! Subscribe to our substack newsletter for updates, bonus content, and new episode alerts.Please say Hi on social! X, Instagram, and Linkedin - @CleverPodcast, @amydeversIf you enjoy Clever Confidential please consider leaving a review, making a donation, becoming a sponsor, or introducing us to your friends! We love and appreciate you!Writing and research: Amy Devers, Andrew Wagner, Ilana NevinsEditing and Sound Design: Camille Stennis and Mark ZurawinskiTheme Music: “Astronomy” by Thin White Rope courtesy of Frontier RecordsProduction: Devers Endeavors Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Il quattro agosto 1932, Adriano Olivetti trasforma la Ing. C. Olivetti &Co di Ivrea, nella società Olivetti. Scopri di più e scarica ora l'app di Podcastory! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
«El management de la era industrial tenía trabajadores manuales. El de la era de la información digital tiene trabajadores del conocimiento. El management de la era de la IA requerirá trabajadores del pensamiento». Xavier Marcet, admirador de la obra de Peter Drucker, defiende un management humanista, que ponga el foco en las personas, cuidando al trabajador y observando al cliente. Para sobrevivir en estos tiempos inciertos es necesario mostrar una ambición global, pero sin nunca olvidar las raíces. Kapital es posible gracias a sus colaboradores: Para obtener un préstamo y comprar una propiedad de 150.000 euros, necesitas una entrada de 30.000. No solo esto. Para pagar los impuestos y las pequeñas reformas, necesitarás 25.000 más. ¿Tienes 55.000 euros? Si es así, bien. Si no, Equito App. Equito te permite invertir en inmuebles desde 100 euros, recibiendo dividendos por tus alquileres cada mes. La plataforma pronto llegará a los 100.000 usuarios activos. ¿Te unes? Invierte de manera sencilla y sin complicaciones con Equito App. Patrocina Kapital. Toda la información en este link. Índice: 1:12 La figura de Peter Drucker. 4:50 Enfoque a largo plazo. 11:38 El arte de observar. 20:18 Pensar en medio de la batalla. 21:55 Los adjetivos perfectos de Josep Pla. 30:42 Visita al pueblo de Olivetti. 35:04 La inesperada utilidad de la filosofía. 38:59 El arraigo en tiempos de globalización. 40:43 Qué necesitan nuestras pymes para ser grandes. 42:59 Profesionales de las excusas. 46:13 Sin miedo a la IA. Apuntes: Management humanista. Xavier Marcet & Javier García. Managing oneself. Peter Drucker. Good to great. Jim Collins. Qué es el management. Joan Magretta. El quadern gris. Josep Pla. Sólo es válida la palabra pronunciada. Eduardo Mendoza. La utilidad de lo inútil. Nuccio Ordine. Adriano Olivetti; la biografia. Valerio Ochetto.
Franco Bernini"Il trono"edizioni e/owww.edizionieo.itNiccolò Machiavelli è conosciuto in tutto il mondo, ma il mondo non sa come è diventato quello che conosciamo. Questo romanzo lo rivela mischiando spy story e racconto di formazione. E mostrando le conseguenze dell'amore.Nell'ottobre del 1502 il potente e apparentemente invincibile Cesare Borgia, detto il Valentino, si appresta a invadere la Repubblica fiorentina. Niccolò Machiavelli viene inviato presso di lui con l'incarico di spiarlo – cosa documentata e mai raccontata – e di scoprire quando e come avverrà l'attacco. Machiavelli ha 33 anni e lavora nella Segreteria della Repubblica. Ha una bella penna, ma non è famoso. Tradisce con accanimento la moglie. È pieno di debiti. È considerato fidato e utile, ma è tenuto ai margini.Tra Machiavelli e il Valentino si crea uno strano e complesso rapporto. Il duca ha bisogno di qualcuno che – in forma anonima e ben pagato – stenda una sua biografia, per rispondere alle tante “calunnie” che circolano su di lui e sceglie proprio Niccolò per farlo. Machiavelli accetta per poterlo spiare meglio. Niccolò entra anche in contatto con Dianora Mambelli, una giovane donna costretta dal Borgia a restargli al fianco e che sembra subire la situazione, mentre invece aspetta il momento giusto per vendicarsi. Frequentare sia il carnefice che la vittima, ascoltare le riflessioni sul potere del Valentino e scoprire le verità nascoste che Dianora gli rivela su di lui, l'intimità crescente con entrambi, trasformano Machiavelli in maniera irreversibile, gli donano la conoscenza delle cose e lo fanno diventare il grande scrittore che non era. E mettono a rischio la sua vita.Anni dopo, Niccolò riverserà questa sua consapevolezza in uno scritto che intitolerà Il Principe. Verrà pubblicato postumo. Ma grazie a quel libro lo scrittore che davano per fallito si rivelerà un genio e Cesare Borgia sopravviverà in eterno, come voleva.Franco BerniniSceneggiatore e regista, Franco Bernini ha scritto numerosi film, tra i quali Notte italiana, Domani accadrà, Il portaborse (il soggetto), Un'altra vita, Chiedi la luna, Sud, La lingua del santo, A cavallo della tigre e A casa nostra. Per la televisione, ha sceneggiato Adriano Olivetti, Rocco Chinnici, Aldo Moro, il professore. Ha scritto i romanzi La prima volta e A ciascuno i suoi santi, oltre a vari racconti. Ha sceneggiato e diretto Le mani forti, presentato al Festival di Cannes, nomination ai David di Donatello, Grolla d'oro alla sceneggiatura, il docufilm Vivere e, per la televisione, Braibanti, un caso senza precedenti, Sotto la luna e L'ultima frontiera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Come si diventa uno degli imprenditori più importanti del '900? Si può creare un'azienda mettendo al centro i propri dipendenti? Come si arriva ad essere la prima multinazionale italiana?Tutto questo e molto altro lo abbiamo chiesto a Beniamino De' Liguori, nipote del leggendario Adriano Olivetti, uno degli imprenditori più straordinari della storia di questo paese (e non solo) nella nuova puntata di Al Dente, il podcast di Eccellenza Italiana disponibile su YouTube, Spotify e Apple Podcast.
®Nella concezione di Adriano Olivetti, l'industria è un organismo biologico formato da sistemi coordinati e interdipendenti, per conciliare la modernità con la salvaguardia della dignità e della qualità della vita dell'uomo. Una visione che farà scrivere a Italo Calvino: "Olivetti è uno dei pochi fenomeni italiani che gli americani possono capire e apprezzare, dando loro un'idea dell'altra Italia che essi ignorano completamente", quella di un Paese industrializzato, che ha saputo lasciarsi alle spalle le macerie del fascismo e della guerra e che vede nelle fabbriche dei pilastri per fondare una società più giusta. Con Paolo Bricco, inviato speciale del quotidiano "Il Sole 24 Ore", autore del saggio "Adriano Olivetti, un italiano del Novecento" (ed. Rizzoli), con la storica Cristina Accornero, autrice de "L'azienda Olivetti e la cultura. Tra responsabilità e creatività" (ed. Donzelli), e con Giuseppe Lupo, docente di letteratura italiana all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Brescia.Prima emissione: 12 gennaio 2023
Alla vigilia del secondo appuntamento della rassegna Mosaico il presidente della Fondation E.Chanoux, Marco Gheller, ci ha parlato della figura che ne sarà protagonista: Adriano Olivetti.
Ciao, mi chiamo Nicolekenya Del Curto e sono una studentessa di lingua, letteratura e civiltà italiana all'USI di Lugano. Oggi vorrei parlarvi di un romanzo che, a distanza di anni dalla prima lettura, rimane una presenza viva nella mia esperienza di lettrice: Memoriale di Paolo Volponi, pubblicato per la prima volta nel 1962. Si tratta di un romanzo appartenente alla «letteratura industriale» italiana, un genere letterario nato alla fine degli anni '50 che, attraverso le parole dei suoi autori, racconta la rapida trasformazione dell'Italia da paese rurale a nazione industriale, con tutti gli effetti che questo mutamento ha provocato anche sul piano antropologico. In effetti, se da un lato l'ascesa dell'industria ha permesso il pieno sviluppo della nazione, dall'altro lato ha causato anche un'importante problematica, inizialmente poco considerata: quella dell'alienazione dell'uomo – in particolare dell'operaio di fabbrica –, il suo estraniarsi al mondo lavorativo e, con il passare del tempo, alla vita stessa. Volponi, che per alcuni anni lavorò al fianco di Adriano Olivetti nella sua fabbrica a Ivrea, lo aveva intuito: ascoltando le confessioni di un dipendente a proposito dei «suoi mali», pare che l'autore abbia tratto ispirazione per il proprio romanzo. I malesseri – fisici e psichici – del dipendente della Olivetti sono gli stessi che il lettore ritroverà nel protagonista del romanzo, Albino Saluggia.Siamo in Italia, negli anni Cinquanta del Novecento. Un considerevole flusso migratorio si sposta da Sud a Nord concentrandosi in grandi città come Milano, Torino e Genova, i cui cieli da qualche tempo si sono tinti di grigio e vengono sfiorati dalle alte ciminiere. Quello che era stato un territorio profondamente agricolo viene gradualmente punteggiato da nuovi edifici all'avanguardia, enormi centri produttivi che segnano un cambiamento definitivo non soltanto nell'industria, ma anche nel paesaggio e nello stesso essere umano: le fabbriche. Albino Saluggia è un ex prigioniero di guerra malato di tubercolosi polmonare, che dopo un periodo di disoccupazione viene finalmente assunto in un'anonima industria del Canavese. Ottimista e volenteroso, Saluggia non sa che, tra i corridoi della «grande industria di X», avrà inizio il suo vero calvario, scandito dal ritmo della catena di montaggio e dalla pressione del lavoro a cottimo. Un ritmo monotono e dilaniante, che invece di guarire i «mali» del protagonista – con i quali il libro si apre – li alimenta, trasformandoli in una vera e propria alienazione – dal proprio lavoro, dalla propria vita.La lettura lenta, a tratti immobile delle prime pagine, si fa sempre più incalzante man mano che i disagi del protagonista aumentano. Le descrizioni elegiache della campagna lasciano uno spazio sempre maggiore alle dure parole messe in bocca al protagonista per parlare del luogo in cui lavora: una fabbrica «immobile» che da ogni parte «mandava lo stesso rumore, [...] un affanno, un ansimare forte».Leggendo il più celebre romanzo volponiano ci si immerge davvero in un'esistenza dilaniata dai traumi del passato e le nuove angosce del presente; stati d'animo espressi magistralmente dall'autore con uno stile che pare cogliere tutte le sfumature e gli affanni di un operaio di fabbrica come Saluggia. Ancora oggi vale la pena fermarsi un momento, nella rapidità del nostro quotidiano, ad ascoltare questo «ansimare forte» che vibra tra le pagine di Memoriale – romanzo che, in tutta la sua originalità, ci rivela quale sia il prezzo che il progresso ha richiesto e che, forse, continua a esigere.
Paolo Bricco è l'autore di “Adriano Olivetti un italiano del Novecento” pubblicato da Rizzoli Editore. Paolo Bricco è giornalista e saggista, inviato speciale del “Sole 24 ore”. Si occupa di storia contemporanea e di storia economica. Adriano Olivetti è un mito dell'industria, della creatività e della cultura italiana nel mondo. È un italiano del Novecento profondamente atipico. In questo libro definitivo, frutto di un decennio di ricerche e di scrittura, Paolo Bricco ripercorre la vita di un uomo di genio e la vicenda industriale e sociale, politica e culturale dell'Italia tra la fine dell'Ottocento e il boom economico. www.periscritto.itwww.utopiaimpresa.it
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Matteo Demonte, Ciaj Rocchi"La macchina zero""Le stelle di Dora"Solferino Librihttps://www.solferinolibri.it/"La macchina zero"Il 9 novembre 1961 sull'autostrada Milano-Torino pioveva a dirotto. Mario Tchou, capo della Divisione Elettronica Olivetti, era in auto verso Ivrea dove avrebbe presentato le ultime novità al consiglio di amministrazione. Aveva 37 anni, e sarebbe stato l'ultimo dei suoi viaggi. Su richiesta di Adriano Olivetti, era tornato in Italia dagli States dove dirigeva il prestigioso Hartley Laboratory. Aveva presentato alla Fiera di Milano un Elaboratore Elettronico Aritmetico, Elea 9003: il primo computer interamente realizzato con elementi allo stato solido, i transistor. Questa macchina segnò un passaggio tecnologico fondamentale. Da allora, il mondo non sarebbe più stato lo stesso."Le stelle di Dora"«Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i nostri figli e i figli dei nostri figli.»Il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa è stato ucciso a Palermo, in via Carini, il 3 settembre 1982 insieme alla giovane moglie Emmanuela Setti Carraro.Le stelle di Dora è la graphic novel che ricorda la sua vita e le sue battaglie, contro i nazisti nelle Marche, contro la mafia in Sicilia, contro le Brigate Rosse, fino alla tragica fine a Palermo.Le stelle di Dora racconta anche la sua vita familiare, attraverso le lettere private che scrisse per tutta la vita alla prima moglie Dora.Con lo stile denso e moderno che li contraddistingue, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell'Arma dei Carabinieri che ha aperto i suoi archivi, e con figli del Generale dalla Chiesa, danno vita e movimento a oltre quarant'anni di indagini e di storia d'Italia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Vite Utopiche, storie di donne e uomini con una visione!Sara Signori intervista Cristina Accornero, dottoressa di ricerca in storia all'università di Parigi, ricercatrice di storia contemporanea all'università di Torino, per raccontarvi la vita, le storie, i momenti più importanti di Adriano Olivetti!by Radio Utopia.
Il quattro agosto 1932, Adriano Olivetti trasforma la "Ing. C. Olivetti &Co di Ivrea, nella società Olivetti.
Dopo decenni, si continua ad additarlo come “l'imprenditore buono”. Ma qual è, ma è davvero fondato questo mito? Ne parliamo con Paolo Bricco, partendo dal libro che gli ha dedicato. See omnystudio.com/listener for privacy information.
Si stanno licenziando un po' tutti, l'inflazione rende i nostri salari più bassi e questo è un problema anche per le aziende. Ascolta episodio precedente: https://spoti.fi/3nFbUAO La storia di Luisa Spagnoli - https://spoti.fi/3bTARpy La storia di Adriano Olivetti - https://spoti.fi/3If9imz SPONSOR che sostengono lo show --> https://znap.link/brandy
Adriano Olivetti aveva la capacità di riuscire a mettere insieme cose molto diverse tra loro e farle funzionare. Come imprenditore è riuscito a trasformare la piccola azienda artigianale fondata dal padre Camillo in una grande industria, senza però mai perdere di vista l'aspetto umanistico e sociale del lavoro. È stato un grande organizzatore culturale, ma in lui la componente umanistica è sempre stata finalizzata all'efficacia aziendale - commenta Paolo Bricco, autore del libro "AO. Adriano Olivetti. Un italiano del Novecento" (Rizzoli, 492 p., € 22,00) RECENSIONI"La casa natale"di Henry James (Edizioni Spartaco, 152 p., € 14,00)"Orientamento"di Daniel Orozco (Racconti edizioni, 192 p., € 16,00)"Zero gravity"di Woody Allen (La Nave di Teseo, 192 p., € 19,00)"Napoli è Napoli"di Raffaele La Capria e Silvio Perrella (Minerva, 152 p., € 18,00)"Opere"di Raffaele La Capria (Mondadori, 2592 p., € 112,00)IL CONFETTINO"Il libro delle case straordinarie" di Yoshida Seiji (L'Ippocampo, 128 p., € 15,00)
Quella dell'Olivetti è una storia oscura e tenebrosa. Triste, per l'epilogo che ha avuto e per il destino dei personaggi l'hanno resa grande: da Adriano Olivetti a Mario Tchou, fino a Roberto Olivetti. È stata la Olivetti a inventare il primo personal computer, negli anni '60, la Programma 101 progettata dall'Ing. Perotto e dal suo team. È stata l'Olivetti a costruire il primo computer completamente a transistor, l'Elea 9000. È stata l'Olivetti la prima azienda italiana nella storia ad acquisirne una americana, la Underwood. Proprio poco tempo prima che Adriano Olivetti morisse in circostanze sospette, su un treno diretto in Svizzera. Nonostante tutti questi primati l'azienda è stata travolta da una crisi mai completamente spiegata e di fatto commissariata da un gruppo di intervento capitanato da Valletta della Fiat e Cuccia di Mediobanca. Il prezzo da pagare per il salvataggio? Estirpare il "neo" del settore elettronico, e cioè la parte più all'avanguardia dell'azienda, voluto da Roberto Olivetti per lanciare l'azienda in una nuova epoca. L'Olivetti ebbe un nuovo periodo d'oro negli anni '80, grazie soprattutto all'M24, il suo computer clone del PC IBM, ma fu un canto del cigno. Si spense per sempre negli anni '90, e oggi della Olivetti rimangono solo edifici distrutti dal tempo e vandalizzati dagli esploratori urbani. Ve l'ho detto, questa storia oltre ad essere oscura, è triste. Triste per l'intero paese. Ma vale la pena di essere ascoltata.
Il co-conduttore d'eccezione è Paolo Bricco, inviato del Sole 24 Ore, autore di "AO – Adriano Olivetti, un italiano del Novecento" (Rizzoli). Pierluca Mariti alias @piuttosto_che torna in tour con il suo spettacolo "Ho fatto il Classico".
Nella visione di Camillo e Adriano Olivetti, l'impresa doveva operare come un vero e proprio soggetto culturale. Le vicende editoriali della casa di Ivrea non si esauriscono però con la scomparsa di Adriano nel 1960, ma proseguono nei decenni successivi all'insegna di uno stretto legame tra attività imprenditoriale e impegno sociale, culturale e politico, come racconta Cristina Accornero nel suo libro "L'azienda Olivetti e la cultura, tra responsabilità e creatività (1919-1992)" (Donzelli).
Daniele Russolillo è COO globale (Chief Operating Officer) e Deputy CEO presso Planet Holding Ltd, Londra, Regno Unito, dove ricopre anche il ruolo di leader ESG (environment, social, governance) del Gruppo. Ha maturato più di 15 anni di esperienza in progetti di regolazione economica dei servizi ambientali e energetici urbani a livello internazionale. Ha collaborato a più di 17 pubblicazioni, tra cui 4 libri, l'ultimo pubblicato nel 2019 da Springer "Energy Governance in Europe". È anche senior associate per l'Institute for European Energy and Climate Policy di Amsterdam e fa parte del comitato consultivo di società coinvolte nello sviluppo sostenibile e nei progetti immobiliari innovativi. Il COO (Chief Operating Officer) in Planet assicura che le operazioni delle tre Business Unit di Planet (Real Estate, Digital, Advisory) siano in linea con gli obiettivi del gruppo, evitando problemi di silos e promuovendo multidisciplinarietà e organizzazione agile per raggiungere gli obiettivi di business. Elena Fabris Head of Community Development Planet Smart nata a Ivrea nel 1970 da genitori impiegati Olivetti, vive in prima persona i valori e i benefici della "fabbrica-comunità" realizzata da Adriano Olivetti, assimilandoli per imprinting e attualizzandoli nelle scelte personali, formative e professionali. Nel 1996 si Laurea in scienze politico-sociali, e successivamente si specializza sul campo nel design dei servizi alla persona per il Terzo Settore. Nel mentre si abilita come facilitatrice di gruppi con metodologie attive; quindi, applica le competenze maturate sui due fronti in interventi di promozione della partecipazione attiva dei cittadini alla dimensione del quartiere urbano, sperimentando il ruolo di community organizer e community manager in diverse sfumature e contesti, ma prediligendo interventi di sviluppo di comunità sistemici e innovativi. Dal 2013 si occupa di community building e community management di contesti ibridi connotati dalla sinergia tra la comunità locale e la community virtuale. Dal 2019 ad oggi è a capo del team di Community Development in Planet Smart City. Siti, App e link utili Careers.planetsmartcity Collaboriamo Planetsmartcity La formazione del Community Manager In contesti ibridi locali e digitali, conosce gli abitanti del distretto locale e li coinvolge (sia virtualmente che di persona) su base giornaliera o settimanale per capire le loro routine, i loro bisogni fondamentali e le loro difficoltà; Supporta gli abitanti per l'organizzazione di iniziative ed eventi di loro gradimento o di cui hanno bisogno, su intrattenimento, educazione, salute e benessere, sport e cultura, lavoro e servizi di condivisione comunitaria; Utilizza il set di strumenti tecnologici utili ad ottimizzare il suo lavoro quotidiano e l'esperienza degli abitanti a cui fornisce assistenza paziente e proattiva all'utilizzo delle tecnologie, aiutandoli a fruire al meglio dei servizi digitali della comunità; Indaga i punti di forza della comunità (sia locale che virtuale), le sue risorse, così come le opportunità ancora non sfruttate per progettare, testare e guidare programmi di innovazione sociale e di progresso che sfruttino al meglio le infrastrutture e i servizi disponibili localmente (soluzioni intelligenti, IOT, app, servizi intelligenti, commerciali); Affianca i team di gestione del prodotto occupandosi di portare la voce e il punto di vista degli abitanti nella progettazione del pacchetto di infrastrutture e servizi che viene installato nel distretto locale.
Adriano Olivetti è stato un industriale con una forte carica di umanità. Scopri di più su www.podcastquattrostagioni.ch
Un incontro incentrato sull'impresa del XXI secolo, frutto della visione futuristica di Olivetti nel ciclo di eventi di Impresa21. In compagnia di Attilio Piattelli, Alberto Peretti e Marco Piccolo Reynaldi (CEO di Reynaldi Cosmetica ) e Alberto Zambolin (CEO Message SpA).
di Massimo Temporelli | Finalmente ecco un genio che volevamo raccontarvi da tanto tempo. Il protagonista di questo episodio è stato un imprenditore visionario, una figura chiave del Novecento italiano. Un precursore dei tempi, capace di far intravedere per un breve, glorioso momento, che si può fare impresa e vivere l'azienda in modo più giusto, più umano, ma sempre con uno sguardo al futuro. Stiamo parlando del grande e Adriano Olivetti.
Paolo VerriIvrea capitale italiana del libroIvrea è la Capitale italiana del libro 2022. L'annuncio è stato dato oggi pomeriggio dal Ministro della cultura Dario Franceschini in diretta streaming, su indicazione della Commissione composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio, Valentina Sonzini, e presieduta da Marino Sinibaldi. Ivrea è risultata la migliore candidatura tra le sedici che sono state presentate, di cui otto giunte in finale. Un traguardo importante che segna l'avvio di una nuova fase per la Città che potrà aggiungere un significativo tassello alla sua storia millenaria: da prima capitale d'Italia con Re Arduino, fino a divenire capitale della tecnologia, dell'innovazione e laboratorio di futuro grazie alla straordinaria esperienza di Camillo e Adriano Olivetti. La visione comunitaria che ha caratterizzato il periodo olivettiano è stato il tema scelto per il dossier di candidatura, che ha coinvolto nella sua elaborazione oltre 50 persone e 7 community del mondo del libro. Inevitabile il richiamo a un oggetto-simbolo: la Lettera 22, la mitica macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti, divenuta un'icona mondiale.Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento, frutto di un grande lavoro, in cui abbiamo profondamente creduto. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota intorno al mondo dei libri. Aspettiamo qui i lettori, gli scrittori, gli editori, i librai per creare insieme il Manifesto per il futuro del libro e dare vita a un anno che faccia davvero diventare la lettura patrimonio collettivo. Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno sostenuto, dai cittadini agli addetti ai lavori fino ai partner pubblici e privati”. Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea: “Ivrea Capitale del libro è un bellissimo successo e sono felice che la mia città possa fregiarsi di questo titolo così prestigioso. Ho sempre cercato di tenere fisso davanti a me l'obiettivo, per quanto ambizioso fosse, mettendoci il cuore. Il gruppo di lavoro, che ringrazio, non si è mai perso d'animo. La prima soddisfazione l'abbiamo avuta pochi giorni fa nell'audizione con la Commissione, che ha elogiato il nostro lavoro, i progetti contenuti e l'entusiasmo che si respirava intorno alla candidatura. Un grazie speciale va a tutto il mondo Olivetti, che si è messo a disposizione per questo progetto. Adesso non abbiamo un minuto da perdere perché l'anno è già incominciato. Ci metteremo al lavoro sin da subito con il team che ha realizzato la candidatura per partire quanto prima con il programma presentato nel dossier”.Paolo Verri, coordinatore probono della candidatura: “Ho accolto l'invito di lavorare a questo progetto perché amo Ivrea e sono legato profondamente alla cultura olivettiana. Credo che sia importante mettere a disposizione le proprie competenze per il futuro dei territori, per questo ho accettato l'incarico portando le mie esperienze di direttore del Salone del Libro, di responsabile della comunicazione dell'AIE e di direttore di Matera 2019. Ora, con questo titolo, credo che Ivrea abbia una chance importante, che deve giocarsi al meglio realizzando un programma che a partire dal libro possa creare un volano di attrattività culturale e turistica per l'intero territorio”.Ivrea, la romana Eporedia, centro nevralgico del Canavese, è attraversata dal fiume Dora Baltea, proveniente dalla vicina Valle d'Aosta, e circondata da un Anfiteatro Morenico, fra i più noti e meglio conservati al mondo, tra le cui colline sono incastonati cinque piccoli laghi.Prima capitale del Regno d'Italia con Re Arduino nel 1002 d.C., la Città mantiene tuttora le tracce del suo passato antico evocato, nella parte più alta della Città, dal Castello “dalle rosse torri”, dal Duomo di Santa Maria Assunta e dal Palazzo del Vescovado, un passato che si respira per le vie del centro storico e in molti palazzi della Città. Ivrea è celebre in tutto il mondo per il suo Storico carnevale, che culmina con la spettacolare battaglia delle arance. Una festa antica e coinvolgente, con sentite e radicate tradizioni, a cui tutta la Città partecipa ripercorrendone la storia e i rituali attraverso i personaggi della Mugnaia, del Generale e le altre tantissime figure che prendono parte alla manifestazione.Nei primi decenni del Novecento la Città è stata investita da un processo industriale che ha raggiunto l'apice con l'Olivetti e il progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Riconoscibile nel tessuto urbano, la città industriale è stata progettata dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. “Ivrea città industriale del XX secolo” è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2018. Ivrea è la terza Capitale italiana del libro dopo Vibo Valentina nel 2021 e Chiari (BS) nel 2020.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Adriano Olivetti's great dream: the ethical factory.Contact me for information, advices, suggestions and comments: maiaueue@yahoo.itI will answer as soon as possible.
Nato a Torino il 18 marzo del 1928, nonostante appartenesse alla terza generazione degli Olivetti, fu, in una certa misura, un pioniere. A lui si deve, infatti se la Olivetti, tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70, imboccò la strada per superare la tradizionale immagine di fabbrica di calcolatrici e macchine per scrivere, per avviarsi a diventare un'azienda leader nel campo dell'automazione dell'ufficio. Diventato amministratore delegato della società di Ivrea, solleciterà l'introduzione delle tecnologie e delle caratteristiche di "sistema" in nuovi prodotti per l'ufficio, investendo quindi di tali innovazioni il tessuto produttivo vitale dell'azienda. Cresciuto ad una scuola familiare che vedeva nella fabbrica il cuore della cultura e della società moderne, Roberto ne resse a lungo le sorti, fino a quando, nel ‘78, le alterne vicende che accompagnarono la nascita di quella "frontiera", non avrebbero ridimensionato di molto la partecipazione della famiglia nell'azienda. Spirito umanitario, passione per le riforme, amore per l'utopia: le qualità di famiglia furono ben presenti nel carattere di Roberto. Con lui, parafrasando un giudizio che Geno Pampaloni diede di Camillo e Adriano Olivetti, scompare un "frammento di un'Europa liberalsocialista sognata in un'Italia troppo diversa".
Maurizio Gazzarri"ELEA 9003"https://www.edizionidicomunita.it/L'alba dell'informatica italiana: una storia di umanità e coesione.L'archeologo dell'informatica Maurizio Gazzarri “ELEA 9003. Storia del primo calcolatore elettronico italiano” (Edizioni di Comunità). La realizzazione dei primi computer italiani: l'iniziativa dell'Università di Pisa, Adriano Olivetti, l'ingegnere Mario Tchou e i giovani scienziati che hanno investito sul futuro. Cosa si nasconde dietro alla sfida avveniristica che nella seconda metà del ventesimo secolo portò alla realizzazione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), primo computer italiano a scopo scientifico realizzato nel 1961, e dell'ELEA 9003, primo “cervello elettronico” a transistor messo in commercio dalla Olivetti a partire dal 1959? “Ci sono storie di impegno, umanità e coesione che - spiega Maurizio Gazzarri, archeologo informatico e autore del romanzo ‘I ragazzi che scalarono il futuro' e del saggio storico ‘ELEA 9003. Storia del primo calcolatore elettronico italiano' - oggi possono darci le risposte per la ripartenza e per la formazione di una nuova generazione di scienziati”. Toscano, laurea in Informatica e master in Big Data Analytics and Social Mining, Gazzarri sta percorrendo un sentiero ancora poco esplorato: la storia dell'informatica italiana. È del 2018 il romanzo I ragazzi che scalarono il futuro (Edizioni ETS), ambientato nella seconda metà degli anni Cinquanta, Premio Biella Letteratura e Industria 2019 (sezione della Giuria dei Lettori), in cui Gazzarri scrive della nascita dei primi computer italiani, la CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) dell'Università di Pisa e l'ELEA 9003 di Olivetti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Gli aumenti delle bollette spiegati da Gianluca Ruggieri ingegnere ambientale e Davide Tabarelli presidente di Nomisma. Speciale elezioni comunali a Milano: oggi vi raccontiamo la zona Lambrate Rubattino Ortica. Lavoro, un festival nelle terre di Adriano Olivetti
Gli aumenti delle bollette spiegati da Gianluca Ruggieri ingegnere ambientale e Davide Tabarelli presidente di Nomisma. Speciale elezioni comunali a Milano: oggi vi raccontiamo la zona Lambrate Rubattino Ortica. Lavoro, un festival nelle terre di Adriano Olivetti
Ancora lontano il ritorno alla normalità nelle zone colpite dalle alluvioni in Germania, fra cui l'Ahrtal. Uno sguardo alla situazione attuale. Prolungato, fra le critiche, lo stato di emergenza in Germania per la pandemia da coronavirus. Continua a Berlino la mostra "Universo Olivetti" sull'innovativa figura dell'industriale Adriano Olivetti.
Nei mesi di esilio in Svizzera, durante la Seconda guerra mondiale, Adriano Olivetti scrive un libro, L'ordine politico delle comunità, in cui immagina una nuova organizzazione, federalista e autonomista, della società. Cos'è la comunità per Olivetti? Quella parte di territorio che si può attraversare a piedi in un giorno, dove attorno a un centro si irradiano partecipazione politica, servizi, cultura, benessere individuale e collettivo. È quello che realizza, tra indifferenza e ostilità, attorno alla fabbrica di Ivrea, dal dopoguerra al 1960, anno in cui muore. Oggi, dopo la crisi del socialismo e del capitalismo, quel modello è tornato attuale. Da studiare e da raccontare. Nel corso dell'incontro verrà proiettato il documentario Città dell'uomo di Andrea De Sica.
Abbiamo lasciato Adriano Olivetti pieno di progetti e voglia di mettere in pratica i suoi principi sociologici. Continuiamo, tra le onde della storia, il nostro viaggio alla scoperta di un'azienda proiettata verso l'impossibile. Storia di un uomo amato dai deboli e temuto dai potenti. Ce la farà nella sua impresa? - Un ringraziamento speciale a Francesco del podcast Emozionology. Ascolta Emozionology qui - urly.it/3crr4 - Canale Instagram: https://www.instagram.com/storiedibrand/ Canale Telegram: https://t.me/storiedibrand - Copertina realizzata da Damiano Stingone Instagram di Damiano: @damianostingone Link di Damiano: https://linktr.ee/damianostingone Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Simone Weil"Appunti sulla soppressione dei partiti politici"Traduzione e introduzione di Franco FerrarottiMarietti 1820https://www.mariettieditore.it/Nuova traduzione d'autore per un pamphlet divenuto un classico nella riflessione sui partiti politici. Macchine destinate a fabbricare passione collettiva, organizzazioni costituite in modo da esercitare un'oppressione sul pensiero dei membri, i partiti – afferma Simone Weil – hanno come unico scopo il loro potenziamento senza alcun limite. “Ogni partito è totalitario in germe e come aspirazione. Se non è tale di fatto, è solo perché quelli che lo circondano non lo sono meno di lui”.Simone Weil (1909-1943), scrittrice e filosofa francese di famiglia ebraica, abbandonò l'insegnamento di Filosofia nei licei per vivere direttamente la vita di fabbrica. Emigrata con la famiglia negli Stati Uniti e poi in Inghilterra, militò a fianco delle autorità in esilio della Resistenza francese. Franco Ferrarotti è professore emerito di Sociologia all'Università di Roma “La Sapienza”.Franco Ferrarotti è oggi il più noto dei sociologi italiani all'estero.I suoi libri sono tradotti in francese, inglese, spagnolo, in russo e in giapponese. Autore di numerosi libri apprezzati da scrittori, artisti e scienziati sociali, ha collaborato con le maggiori riviste scientifiche statunitensi, oltre che europee.Ferrarotti si è interessato dei problemi del mondo del lavoro e della società industriale e postindustriale, dei temi del potere e della sua gestione, della tematica dei giovani, della marginalità urbana e sociale, delle credenze religiose, delle migrazioni. Una particolare attenzione è stata dedicata nelle sue ricerche alla città di Roma. Ha sempre privilegiato un approccio interdisciplinare e insistito sull'importanza di uno stretto nesso tra impostazione teorica e ricerca sul campo.Ferrarotti è stato consigliere di Adriano Olivetti, diplomatico, deputato, professore ordinariofonte: https://www.francoferrarotti.com/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Paolo Colombo"History Telling"Esperimenti di storia narrataVita e Pensierohttp://vitaepensiero.it/Non la solita storia. E non il solito libro.Questo volume mette infatti a disposizione di tutti i lettori, e non solo degli specialisti, sei esempi di History Telling, la modalità originale con la quale Paolo Colombo trasmette da anni il sapere storico al di fuori delle aule universitarie, in teatri che sono andati riempiendosi di un pubblico sempre crescente, conquistato dall'appassionante mix di ricerca scientifica e abilità narrativa.La scommessa di restituire il fluire di quei racconti anche sulle pagine di un libro è pienamente vinta: nella narrazione di episodi molti diversi tra loro – dalla distruzione di Varsavia a opera dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale all'ultrasecolare sfruttamento del Congo, da Adriano Olivetti a John Fitzgerald Kennedy, dai legami tra rock, giovani e droga a quelli tra Disco Music e coming out dei gay a livello sociale – la Storia si intreccia alle storie con sapiente facilità, in un meccanismo narrativo in cui ogni parte ha il suo ruolo e il suo senso, anche gli ‘intermezzi' musicali, anche le citazioni letterarie, anche gli incroci inediti e le memorie personali, per giungere a qualcosa di nuovo che va al di là sia della divulgazione sia della scrittura accademica.La ricca introduzione svela il terreno nel quale il metodo del progetto di «Storiaenarrazione» è stato pensato e coltivato, dando vita a una riflessione sul senso della Storia, del suo insegnamento e della sua conservazione nella memoria collettiva di un tempo, come il nostro, in cui tutto sta cambiando molto più che rapidamente.Anche la Storia stessa. Appunto: non la solita Storia.Paolo Colombo è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche nella Facoltà di Scienze politiche e sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna anche Storia contemporanea. Da anni lavora sul rapporto tra Storia e narrazione e, insieme a Chiara Continisio, organizza in luoghi d'eccellenza milanesi (come la Basilica di Santa Maria delle Grazie, il Museo Diocesano, il Teatro Litta, il Teatro Ariberto, il Teatro Carcano, ecc.) «Storiaenarrazione», cicli di lezioni aperte al pubblico il cui successo è andato in continuo crescendo. Autore di numerosi saggi e monografie, collabora regolarmente con RaiStoria e Rai3, ha scritto articoli per «La Gazzetta dello Sport» e pubblicato romanzi per ragazzi per «Il Battello a Vapore» di Piemme Editore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Adriano Olivetti percepisce l'importanza futura dell'elettronica fin dai primi anni '50. È come sempre attirato dalle novità e anche in questo caso sa circondarsi di persone di grande qualità e umanità, come l'italo-cinese Mario Tchou, reclutato alla Columbia University di New York. Per stare al passo coi tempi, la Olivetti intuisce di aver bisogno di forze giovani: Adriano e Tchou mettono insieme una fantastica squadra di talenti in erba, entusiasti, eterodossi e innovatori. Ma pesanti nuvole nere si stanno addensando sopra la società di Ivrea. Adriano muore improvvisamente.
La storia del nostro Paese avrebbe potuto essere molto diversa. Per molti motivi. Alcuni hanno a che fare con il visionario progetto imprenditoriale e culturale di Adriano Olivetti e in particolare con i risultati raggiunti dalla Divisione Elettronica Olivetti: questo podcast racconta in particolare come - primi nella storia - gli italiani arrivarono a produrre un personal computer.
Significa fare qualcosa insieme ma soprattuto donare e condividere. Che cosa? Anche un debito. Ce lo insegnano Joker, Martin Luther King, Adriano Olivetti e gli immortali Beatles (anzi, dicamo la verità, un Beatle: John Lennon).
1960 muore Adriano Olivetti - 1903 nasce Elizabeth Taylor
Ogni anno ricordo la figura di Adriano Olivetti, il 27 febbraio ricorre l'anniversario della sua scomparsa. Una figura di cui il Paese ha bisogno non tanto per ricordare i fasti delle sue innovazioni ma per ritrovare la strada di una capacità innovativa dell'industria italiana, un nuovo rapporto nelle aziende e nella società.Adriano Olivetti non è solo un imprenditore ma un intellettuale concreto che sapeva immaginare delle "utopie" e mettersi all'opera realizzandole. buon ascolto!
A conversation between Luca Cottini (PhD) and Gaetano Di Tondo (VP, Communication and External Relations Director at Olivetti and President of the Olivetti historic archive)* Adriano Olivetti. A visionary entrepreneur and humanist* From comunità to community. The city-laboratory of Ivrea* From heritage to innovation. Olivetti today* Where design meets technology. An inexhaustible patrimony for the futurePlease visit the official webpage www.italianinnovators.com for more information about the project or subscribe to the YouTube channel for more video content.
Luca Azzolini"La città dei lupi"Libro III - RomulusHarper Collinshttps://www.harpercollins.it/Due lupi valorosi, una guerriera solitaria, un re maledetto, un popolo spezzato e una dea vittoriosa. Il gran finale della trilogia che riscrive l'origine di Roma. Lazio, Terre dei Trenta. VIII secolo a. C. Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia. Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminales hanno un'unica scelta davanti a loro: vivere o morire. Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati. Sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro? Yemos, invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di un terribile e acerrimo nemico, Spurius, signore della città. Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi nemici. Il Fato, però, è un minaccioso rivale. Gli Dei non rispondono più alle preghiere del re e Gala, la regina, è affetta da un male che le dà incubi e visioni. La guerra è alle porte, e sarà un conflitto epocale pronto a stravolgere le Terre dei Trenta. Accecata dall'odio nei confronti di Yemos, Ilia – la vestale rinnegata, la guerriera ribelle – è pronta a tutto pur di placare la furia che ha nel cuore. Anche a chiudere gli occhi davanti alla verità. Gli eserciti sono schierati, le donne e gli uomini in campo. Gli Dei stanno per scendere in battaglia. Da questo scontro, nel fuoco e nel sangue, sorgerà una città destinata a regnare sul mondo. La città promessa. La città eterna. “La città dei lupi”. Con “La città dei lupi” si conclude la grande trilogia storica che riscrive le origini di Roma, raccontando il mito della sua fondazione come non era mai stato fatto prima, unendo l'accuratezza della ricostruzione, lo stile contemporaneo della scrittura e l'epos della leggenda.Luca Azzolini è nato a Ostiglia (Mantova) nel 1983, e si è laureato in Storia dell'Arte a Verona. Ha iniziato a scrivere fin da giovanissimo e oggi lavora come scrittore, editor e ghostwriter. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, organizzato laboratori nelle scuole e rassegne letterarie. È autore di numerosi romanzi per ragazzi che sono stati tradotti in diversi Paesi, fra cui i dieci volumi della Saga di Aurion, la serie Volley Star dedicata alla pallavolo, e il ciclo di avventure di Mark Mission. Dopo i primi due volumi, "Il sangue della lupa" e "La regina delle battaglie", "La città dei lupi" conclude la trilogia "Romulus".Per Einaudi Ragazzi ha pubblicato La strada più pericolosa del mondo, Adriano Olivetti, l'industriale del popolo, Bambini per gioco, Don Ciotti, un'anima Libera. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Story of most famous Italian PC manufacturer.
Significa fare qualcosa insieme ma soprattutto donare e condividere. Che cosa? Anche un debito. Ce lo insegnano Joker, Martin Luther King, Adriano Olivetti e gli immortali Beatles (anzi, diciamo la verità, un Beatles: John Lennon)
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Massimo Mercati"SalTo Notte"https://www.salonelibro.it/ita/Massimo Mercati, ospite di SalTo Notte, martedì 30 giugno, dalle ore 22:30su https://www.salonelibro.it/ita/Dopo il grande successo di SalTo Extra, il Salone Internazionale del Libro di Torino torna per l'estate con SalTo Notte: un nuovo format sperimentale che dà voce a editori, autori italiani e stranieri, e abita in tarda serata alcuni spazi simbolici della cultura italiana che, tra fatica e incertezza, stanno ripartendo.SalTo Notte: un vero e proprio viaggio in Italia, guidato dal filo rosso della letteratura e della cultura, in un momento storico in cui nel mondo sta tornando la possibilità di movimento, ma non è chiara la direzione da prendere. Un esperimento nuovo, a tarda sera, perché «la notte porta consiglio» e offre un modo diverso di stare insieme: concede maggiore libertà, intimità e possibilità di approfondire, lontano dal trambusto del giorno. Tutti i martedì dalle ore 22.30 – trasmessi in streaming su salonelibro.it, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del Salone. I video degli incontri rimarranno disponibili sul sito e sul canale YouTube anche dopo la messa in onda.Massimo Mercati"L'impresa come sistema vivente"Aboca Edizionihttps://www.aboca.com/it/Considerare l'impresa come un sistema vivente permette di rileggere la realtà aziendale in profondità. È una visione che rende l'impresa fortemente interdipendente dal contesto in cui agisce, una comunità tra le comunità che non può più esistere in modo autoreferenziale e diventa creatrice di valore solo quando svolge appieno la sua funzione economico-sociale. Un valore che non si esaurisce nella realizzazione del profitto, ma si estende all'impatto sull'ambiente e sulla società attraverso la crescita culturale di tutti i membri dell'azienda, uniti dall'idea di operare insieme nella direzione del bene comune. Questa è la proposta che Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca, sta portando avanti attraverso l'azienda di famiglia. Fondata nel 1978 dal padre Valentino, Aboca si è sempre contraddistinta per un approccio innovativo: trovare nella natura le risposte ai bisogni legati alla salute dell'uomo, nel rispetto del suo organismo e dell'ambiente, sviluppando modelli agricoli sostenibili e investendo nella ricerca scientifica. Grazie alla sua esperienza sul campo e a un percorso di studi che lo ha portato a indagare a fondo il rapporto tra uomo e natura, Massimo Mercati ha esteso la visione sistemica della vita alla dimensione dell'impresa intesa come organizzazione sociale. Così concepita, l'impresa diventa un progetto di vita in cui non si possono più distinguere due morali, una per il lavoro e l'altra per la vita privata. Ma affinché questo sia possibile l'imprenditore dovrà identificare i valori di fondo della propria organizzazione e condividerli, in modo che si affermino come punti di riferimento concreti, capaci di guidare realmente le azioni di tutti coloro che ne fanno parte. “Seguendo i valori spirituali”, diceva Adriano Olivetti, “i beni materiali sorgeranno da sé.”Massimo Mercati è nato a Città di Castello nel 1971. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza, si è dedicato alla gestione dell'azienda di famiglia, Aboca, della quale è ora amministratore delegato. Ha fondato la rete delle Farmacie Apoteca Natura ed è presidente delle Farmacie Comunali di Firenze. Vive a Sansepolcro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
La Olivetti anni prima della Apple aveva creato una filosofia imprenditoriale molto innovativa che puntava sul design, marketing (grafica e arte) e architettura (fabbriche e negozi "Olivetti store"). Vi ricorda qualcosa? La Apple?
Furono radiati dall'albo dei giornalisti del Piemonte per effetto dell'entrata in vigore delle Leggi razziste, e in alcuni casi per la loro opposizione al regime. Venti nomi in tutto, noti e meno noti. Tra loro, sicuramente il più celebre, Adriano Olivetti. Dallo scorso 7 maggio il Consiglio dell'Ordine regionale ha disposto il loro reinserimento nell'albo. Un atto forte e simbolico. “Un risarcimento morale per onorare venti colleghi vittime di un allontanamento forzato dalla professione a causa del razzismo. Un orrore che ha macchiato l'Italia alla vigilia della Seconda guerra mondiale” le parole con cui Alberto Sinigaglia, presidente dell'Ordine piemontese, ha motivato questa iniziativa. Ne parla la redazione di Pagine Ebraiche con lo stesso Sinigaglia e con Giulio Disegni, vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nel pilpul di oggi.
La storia dell'imprenditore illuminato
La storia dell'imprenditore illuminato
La storia dell'imprenditore illuminato
Le risorse umane e il welfare nella visione di Adriano Olivetti - 20 by Web Radio Activa
La parola "futuro" secondo Franco FerrarottiMarietti Editorewww.mariettieditore.itMarietti 1820Duecento anni di culturaTra le più antiche aziende del settore editoriale, Marietti è nata a Torino, dove è rimasta per oltre 120 anni. Distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, si è trasferita prima a Casale Monferrato, poi a Genova, a Milano e, infine, nell'attuale sede di Bologna.L'editore Marietti manda in libreria 6 volumi, per oltre 5000 pagine, dedicati all'opera (quasi) omnia del Professore, prima cattedra della disciplina in Italia. I due in uscita contengono gli scritti teorici; il terzo e il quarto, a febbraio, punteranno sugli scritti della ricerca e gli ultimi due, a marzo, su quelli autobiografici: “L'uomo non è nulla in senso assoluto. È solo ciò che è stato, più precisamente ciò che ricorda di essere stato. Privato della memoria, l'individuo è semplicemente annullato come valore unico, irripetibile e irriducibile ad altro". Dai fondamenti teorici della sociologia alle indagini sulle periferie, la mafia e il terrorismo. Dal racconto dei viaggi negli Stati Uniti e in Amazzonia al ricordo degli amici e maestri Cesare Pavese, Nicola Abbagnano, Felice Balbo e Adriano Olivetti. Le principali opere di Franco Ferrarotti, 93 anni, sono state raccolte in sei volumi di oltre 5 mila pagine complessive, in uscita per Marietti 1820tra ottobre 2019 e i primi di marzo 2020. Intellettuale poliedrico, Ferrarotti è stato il primo professore italiano di sociologia, diplomatico e deputato indipendente al Parlamentoitaliano dal 1958 al 1963. I sei volumi raccolgono, con introduzioni inedite, una quarantina delle principali opere dell'autore. I primi due, dedicati agli scritti teorici, escono in libreria il 3 ottobre e riportano, tra gli altri, il 'Trattato di sociologia', i 'Lineamenti di storia del pensiero sociologico', leriflessioni sull'identità dialogica e la conoscenza partecipata de 'L'ultima lezione'. Nel febbraio 2020 usciranno i due volumi che raccolgono le principali ricerche di Ferrarotti, in particolare 'Roma da capitale a periferia', 'Vite di baraccati' il 'Rapporto sulla mafia', il 'Rapporto sul terrorismo' e le indagini su giovani e droga. Ai primi di marzo saranno infine in libreria anche i due volumi di scrittiautobiografici, che contengono il racconto dei viaggi negli Stati Uniti e in Amazzonia, i ricordi delle esperienze nella diplomazia e nella politica gli omaggi agli amici e maestri Pavese, Abbagnano, Balbo e Olivetti.Franco Ferrarotti è professore emerito di Sociologia all'Università di Roma La Sapienza e direttore della rivista La Critica sociologica. Con Nicola Abbagnano ha ideato nel 1951 i Quaderni di sociologia, che ha diretto fi no al 1967. È stato tra i fondatori, a Ginevra, del Consiglio dei Comuni d'Europa, responsabile della divisione Facteurs sociaux dell'Ocse a Parigi e deputato indipendente al Parlamento italiano dal 1958 al 1963. Nominato Directeur d'études alla Maison des Sciences de l'Homme di Parigi nel 1978, è stato insignito del premio per la carriera dall'Accademia nazionale dei Lincei nel 2001 e del titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica dal presidente Ciampi nel 2005. Ha insegnato a Chicago, Boston, New York, Toronto, Mosca, Varsavia, Colonia, Tokyo e Gerusalemme.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Norberto Patrignani, professore di Computer Ethics al Politecnico di Torino, marchigiano di origine. Indaga sul progetto Comunità di Adriano Olivetti, sul rapporto tra tecnologia e società , sugli strumenti di Design Sistemico utili per immaginare la comunità di Valle. Per consultare le slide relative a questo intervento, invia una email a info@vallesanclemente.it. *** Valley Talks sono incontri promossi dalla Valle di San Clemente per aprire il territorio alla scoperta, alla curiosità e all'innovazione.
L'8 novembre 1959 veniva ufficialmente presentato l'ELEA9003, sono passati 60 anni dalla nascita del primo elaboratore a transistor al mondo frutto di quella epopea fatta di lavoro e visione costruita da Adriano Olivetti.Oggi presento una intervista a Beniamino De Liguori che, oltre ad essere il nipote di Adriano, Segretario Generale della Fondazione Olivetti ed editore della casa editrice Comunità fondata da Adriano.Ripercorriamo la nascita e la vita dell'ELEA9003 con la leadership ingegneristica di Mario Tchou e imprenditoriale di Adriano e la parabola che ha portato l'Italia ad abbandonare l'informatica.Una occasione per ripensare alla figura di Adriano Olivetti e alla sua contemporaneità.qui alcuni link per approfondire:http://www.elea9003.it/#863924-istruzioni-della-unit-centralehttps://it.wikipedia.org/wiki/Olivetti_Elea_9003https://spectrum.ieee.org/tech-history/silicon-revolution/the-italian-computer-olivettis-elea-9003-was-a-study-in-elegant-ergonomic-designhttps://www.vice.com/it/article/wng98y/lolivetti-elea-9003--un-capolavoro-dellingegneria-informatica-italianahttp://www.fondazioneadrianolivetti.it/
L'8 novembre 1959 veniva ufficialmente presentato l'ELEA9003, sono passati 60 anni dalla nascita del primo elaboratore a transistor al mondo frutto di quella epopea fatta di lavoro e visione costruita da Adriano Olivetti.Oggi presento una intervista a Beniamino De Liguori che, oltre ad essere il nipote di Adriano, Segretario Generale della Fondazione Olivetti ed editore della casa editrice Comunità fondata da Adriano.Ripercorriamo la nascita e la vita dell'ELEA9003 con la leadership ingegneristica di Mario Tchou e imprenditoriale di Adriano e la parabola che ha portato l'Italia ad abbandonare l'informatica.Una occasione per ripensare alla figura di Adriano Olivetti e alla sua contemporaneità.qui alcuni link per approfondire:http://www.elea9003.it/#863924-istruzioni-della-unit-centralehttps://it.wikipedia.org/wiki/Olivetti_Elea_9003https://spectrum.ieee.org/tech-history/silicon-revolution/the-italian-computer-olivettis-elea-9003-was-a-study-in-elegant-ergonomic-designhttps://www.vice.com/it/article/wng98y/lolivetti-elea-9003--un-capolavoro-dellingegneria-informatica-italianahttp://www.fondazioneadrianolivetti.it/
Imprenditore, politico, editore e fine umanista, Olivetti lavorò instancabilmente non soltanto per la propria azienda, ma soprattutto per rinnovare completamente i modi e il senso del lavoro industriale in Italia.
Imprenditore, politico, editore e fine umanista, Olivetti lavorò instancabilmente non soltanto per la propria azienda, ma soprattutto per rinnovare completamente i modi e il senso del lavoro industriale in Italia.
Imprenditore, politico, editore e fine umanista, Olivetti lavorò instancabilmente non soltanto per la propria azienda, ma soprattutto per rinnovare completamente i modi e il senso del lavoro industriale in Italia.
Bentornati.Oggi parliamo dell'attualità del pensiero di Adriano Olivetti, non della storia importantissima o dell'esperinza olivettiana che sentiamo raccontare ma di cosa ci ha insegnato Adriano e di come sia attuale metterlo in pratica.Chi si occupa di innovazione non può non conoscere Adriano Olivetti.Nell'episodio cito link e materiale che vi metto di seguito.https://www.youtube.com/watch?v=Ax_zKlnSxHEhttps://www.youtube.com/watch?v=RkVJj8MFRZMhttps://www.youtube.com/watch?v=aT7xXMRcZUchttps://www.youtube.com/watch?v=bsVuUTNMhfIhttps://www.youtube.com/watch?v=2cTrUfZxQW8https://www.youtube.com/watch?v=GmX_ii7-p40https://www.youtube.com/watch?v=ZTDmerqIsJshttps://www.youtube.com/watch?v=MK-H3WZydX0il link alla casa editrice fondata da Adriano Olivettihttps://www.edizionidicomunita.it/Questo podcast è stato registrato prima della pubblicazione del mio ultimo articolo su Adriano Olivetti che trovate a questo link: https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/adriano-olivetti-seguirne-lesempio-per-cambiare-litalia-ecco-come/Buon ascolto e a settimana prossima!!
Bentornati.Oggi parliamo dell'attualità del pensiero di Adriano Olivetti, non della storia importantissima o dell'esperinza olivettiana che sentiamo raccontare ma di cosa ci ha insegnato Adriano e di come sia attuale metterlo in pratica.Chi si occupa di innovazione non può non conoscere Adriano Olivetti.Nell'episodio cito link e materiale che vi metto di seguito.https://www.youtube.com/watch?v=Ax_zKlnSxHEhttps://www.youtube.com/watch?v=RkVJj8MFRZMhttps://www.youtube.com/watch?v=aT7xXMRcZUchttps://www.youtube.com/watch?v=bsVuUTNMhfIhttps://www.youtube.com/watch?v=2cTrUfZxQW8https://www.youtube.com/watch?v=GmX_ii7-p40https://www.youtube.com/watch?v=ZTDmerqIsJshttps://www.youtube.com/watch?v=MK-H3WZydX0il link alla casa editrice fondata da Adriano Olivettihttps://www.edizionidicomunita.it/Questo podcast è stato registrato prima della pubblicazione del mio ultimo articolo su Adriano Olivetti che trovate a questo link: https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/adriano-olivetti-seguirne-lesempio-per-cambiare-litalia-ecco-come/Buon ascolto e a settimana prossima!!
The origins of computing. The Avant-garde of design. What does an Italian Typewriter have to do with your Mac?* An American Journey. Camillo Olivetti, Thomas Edison, and Leland Stanford* From the writing type to a human type. About typewriting and typography* From Ivrea to the world. Olivetti’s impact on architecture, design, and technology* Olivetti and Steve Jobs. What Apple owes to an Italian visionary
In diretta da Radio Roma Futura il Post It di Luciano Chiolli. Oggi parleremo di:elezioni politiche e regionali. Ospite in studio Marco Wong e Orestye D'Addese, in collegamento telefonico il Sen. Roberto di Giovan Paolo, Massimiliano Valeriani (Consigliere Regionale PD). Libia e Minnniti, Russia e Italia, il mito di Adriano Olivetti, film "The post".
"La letteratura al tempo di Adriano Olivetti", presentazione a Guardia Perticara by Lavoradio
Annig Raimondi introduce “Così è (se vi pare)”, nuovo allestimento di Pacta dei Teatri al Salone di Milano.- Tiziana Ricci sulla mostra del fotografo di design Mauro Masera all'Università di Venezia.- Tindaro Granata torna in scena all'Elfo Puccini di Milano con il suo spettacolo “Geppetto e Geppetto”, dedicato alle famiglie arcobaleno.- Alberto Saibene presenta il libro “L'Italia di Adriano Olivetti” alla liberia Hoepli di Milano.s
Annig Raimondi introduce “Così è (se vi pare)”, nuovo allestimento di Pacta dei Teatri al Salone di Milano.- Tiziana Ricci sulla mostra del fotografo di design Mauro Masera all’Università di Venezia.- Tindaro Granata torna in scena all’Elfo Puccini di Milano con il suo spettacolo “Geppetto e Geppetto”, dedicato alle famiglie arcobaleno.- Alberto Saibene presenta il libro “L’Italia di Adriano Olivetti” alla liberia Hoepli di Milano.s
Annig Raimondi introduce “Così è (se vi pare)”, nuovo allestimento di Pacta dei Teatri al Salone di Milano.- Tiziana Ricci sulla mostra del fotografo di design Mauro Masera all’Università di Venezia.- Tindaro Granata torna in scena all’Elfo Puccini di Milano con il suo spettacolo “Geppetto e Geppetto”, dedicato alle famiglie arcobaleno.- Alberto Saibene presenta il libro “L’Italia di Adriano Olivetti” alla liberia Hoepli di Milano.s
Con Luciano Gallino, morto domenica scorsa a Torino all'età di 88 anni, è scomparso uno dei sociologi italiani più autorevoli. Professore emerito dell'Università di Torino, Gallino aveva iniziato la sua attività professionale all'Olivetti di Ivrea. Era stato Adriano Olivetti a volerlo nel 1956 all'Ufficio studi relazioni sociali dell'azienda. Adriano Olivetti era il fondatore di quella “impresa responsabile” (dal punto di vista sociale) a cui Gallino aveva dedicato poco più di un anno fa un libro-intervista. In quel volume il professore contrapponeva il modello dell'impresa Olivetti degli anni '50 all'impresa “irresponsabile” di oggi. Luciano Gallino era esperto di nuove tecnologie e del loro rapporto con la formazione, oltre che uno studioso delle trasformazioni del mercato del lavoro; era un critico della globalizzazione finanziaria di questa epoca (“Finanzcapitalismo”, “Il colpo di stato di banche e governi”, “L'attacco allo stato sociale”, sono i titoli di alcuni suoi libri sul tema). Il suo ultimo lavoro, pubblicato di recente, è intitolato: “Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegata ai nostri nipoti” (Einaudi, 2015). Scrive Gallino: «Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra (...) Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l'idea di uguaglianza e quella di pensiero critico». Da queste parole di Gallino comincia il ricordo del grande sociologo oggi a Memos. Ospite è Michele Ciliberto, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa.
Con Luciano Gallino, morto domenica scorsa a Torino all'età di 88 anni, è scomparso uno dei sociologi italiani più autorevoli. Professore emerito dell’Università di Torino, Gallino aveva iniziato la sua attività professionale all’Olivetti di Ivrea. Era stato Adriano Olivetti a volerlo nel 1956 all’Ufficio studi relazioni sociali dell’azienda. Adriano Olivetti era il fondatore di quella “impresa responsabile” (dal punto di vista sociale) a cui Gallino aveva dedicato poco più di un anno fa un libro-intervista. In quel volume il professore contrapponeva il modello dell'impresa Olivetti degli anni '50 all'impresa “irresponsabile” di oggi. Luciano Gallino era esperto di nuove tecnologie e del loro rapporto con la formazione, oltre che uno studioso delle trasformazioni del mercato del lavoro; era un critico della globalizzazione finanziaria di questa epoca (“Finanzcapitalismo”, “Il colpo di stato di banche e governi”, “L'attacco allo stato sociale”, sono i titoli di alcuni suoi libri sul tema). Il suo ultimo lavoro, pubblicato di recente, è intitolato: “Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegata ai nostri nipoti” (Einaudi, 2015). Scrive Gallino: «Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra (...) Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l'idea di uguaglianza e quella di pensiero critico». Da queste parole di Gallino comincia il ricordo del grande sociologo oggi a Memos. Ospite è Michele Ciliberto, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa.
Con Luciano Gallino, morto domenica scorsa a Torino all'età di 88 anni, è scomparso uno dei sociologi italiani più autorevoli. Professore emerito dell’Università di Torino, Gallino aveva iniziato la sua attività professionale all’Olivetti di Ivrea. Era stato Adriano Olivetti a volerlo nel 1956 all’Ufficio studi relazioni sociali dell’azienda. Adriano Olivetti era il fondatore di quella “impresa responsabile” (dal punto di vista sociale) a cui Gallino aveva dedicato poco più di un anno fa un libro-intervista. In quel volume il professore contrapponeva il modello dell'impresa Olivetti degli anni '50 all'impresa “irresponsabile” di oggi. Luciano Gallino era esperto di nuove tecnologie e del loro rapporto con la formazione, oltre che uno studioso delle trasformazioni del mercato del lavoro; era un critico della globalizzazione finanziaria di questa epoca (“Finanzcapitalismo”, “Il colpo di stato di banche e governi”, “L'attacco allo stato sociale”, sono i titoli di alcuni suoi libri sul tema). Il suo ultimo lavoro, pubblicato di recente, è intitolato: “Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegata ai nostri nipoti” (Einaudi, 2015). Scrive Gallino: «Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra (...) Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l'idea di uguaglianza e quella di pensiero critico». Da queste parole di Gallino comincia il ricordo del grande sociologo oggi a Memos. Ospite è Michele Ciliberto, storico della filosofia alla Scuola Normale di Pisa.
Una puntata anomala, ma molto stimolante. Non vi presento idee di impresa, ma questa volta do spazio a qualche bando e soprattutto ad alcune personalità che ci fanno riflettere su tematiche e fenomeni che riguardano il mondo dell’impresa. Inizio con l’intervista a Michele Fasano, regista e produttore di “In me non c’è che futuro…” documentario sulla vita di Adriano Olivetti, che questa settimana ha girato le università siciliane grazie a un’iniziativa del Lions Club Catania Mediterraneo. Passiamo poi a parlare con Emil Abirascid che intervisto in quanto ambasciatore del Building Global Innovators, un acceleratore tecnologico portoghese che fino al 24 maggio è alla ricerca di idee di impresa. Infine all’Impact Hub Siracusa si è svolto un incontro dedicato agli operatori della cultura del distretto del sud est siciliano. A organizzarlo, tra gli altri anche Che fare, bando che dal 2012 finanzia progetti culturali in tutta Italia. Con il presidente dell’associazione Bertram Niessen parliamo di come si è evoluto questo contest nel tempo.
Una puntata anomala, ma molto stimolante. Non vi presento idee di impresa, ma questa volta do spazio a qualche bando e soprattutto ad alcune personalità che ci fanno riflettere su tematiche e fenomeni che riguardano il mondo dell’impresa. Inizio con l’intervista a Michele Fasano, regista e produttore di “In me non c’è che futuro…” documentario sulla vita di Adriano Olivetti, che questa settimana ha girato le università siciliane grazie a un’iniziativa del Lions Club Catania Mediterraneo. Passiamo poi a parlare con Emil Abirascid che intervisto in quanto ambasciatore del Building Global Innovators, un acceleratore tecnologico portoghese che fino al 24 maggio è alla ricerca di idee di impresa. Infine all’Impact Hub Siracusa si è svolto un incontro dedicato agli operatori della cultura del distretto del sud est siciliano. A organizzarlo, tra gli altri anche Che fare, bando che dal 2012 finanzia progetti culturali in tutta Italia. Con il presidente dell’associazione Bertram Niessen parliamo di come si è evoluto questo contest nel tempo.
ADRIANO OLIVETTI raccontato da Giuseppe Berta
Secondo episodio dedicato alla grande epopea della Olivetti, fiore all’occhiello dell’informatica italiana. In questo episodio la seconda generazione governata da Adriano Olivetti Per le note complete e i link relativi anche alla rubrica Antropologia Informatica di Paolo Sammartino fate riferimento...
Salutato Roberto Silvestri il nostro Alberto Crespi ha pensato bene di rimpiazzarlo con un sostituto dello stesso calibro. Sarà infatti Enrico Magrelli ad affiancarlo nella settimana di Hollywood Party che sta per iniziare e che purtroppo registra la scomparsa del grande Gigi Magni. Al regista cantore di Roma dedicheremo la puntata di domani. Oggi è invece la volta di Zoran, il mio nipote scemo. Con noi il protagonista Giuseppe Battiston. E poi spazio a Franco Bernini, che ci parlerà della fiction dedicata ad Adriano Olivetti intitolata Adriano Olivetti: la forza di un sogno, una co-produzione Rai Fiction diretta da Michele Soavi ed interpretata da Luca Zingaretti. In conduzione Alberto Crespi ed Enrico Magrelli.