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Vittorio Sgarbi"Arte e Fascismo"La nave di Teseowww.lanavediteseo.eu"Libri a Castello" Racconigi (Cuneo)Martedì 10 settembre, ore 21:00Vittorio Sgarbi presenta il libro “Arte e Fascismo” (La nave di Teseo).“Un ventennio. Vent'anni del Novecento, dalla marcia su Roma nell'ottobre 1922 al drammatico epilogo della seconda guerra mondiale nel 1945, che sono stati giudicati dalla storia come il momento più triste del secolo che abbiamo alle spalle. Gli stessi anni, nell'arte, sono il tempo di ‘Valori Plastici', di ‘Novecento', del gruppo di artisti che si raccoglie attorno a Margherita Sarfatti. Una tale ricchezza di esperienze, autori, circoli che ha fatto dire a una grande studiosa, Elena Pontiggia, che ‘gli anni trenta non sono un decennio, mi fanno pensare a un secolo'.”Vittorio Sgarbi segue il filo dell'arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l'espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall'oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell'architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all'onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi.“Un crocevia di dimenticanze e di rimozioni ha reso difficile la ricostruzione dello stato dell'arte durante il Fascismo. Ci sono voluti decenni, ma alla fine la verità storica si impone. Per capire chi siamo stati, come siamo stati e a quale storia apparteniamo.” (Dalla prefazione di Pierluigi Battista)Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell'arte, professore ordinario di Storia dell'arte, accademico di San Luca, ha curato mostre in Italia e all'estero. È sottosegretario alla Cultura, prosindaco di Urbino, presidente del MART di Rovereto, presidente della Fondazione Canova di Possagno, presidente di Ferrara Arte, commissario per le arti di Codogno, presidente del MAG – Museo dell'Alto Garda e presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi che conserva le sue opere. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d'Arte di Venezia. La serie di volumi dedicata al Tesoro d'Italia, una storia e geografia dell'arte italiana, comprende Il tesoro d'Italia. La lunga avventura dell'arte (2013), Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo (2014), Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio (2015), Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo (2016), Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini (2017), Il Novecento. Volume I: dal Futurismo al Neorealismo (2018), Il Novecento. Volume II: da Lucio Fontana a Piero Guccione (2019). Tra le sue pubblicazioni più recenti, La Costituzione e la Bellezza (con Michele Ainis, 2016), Leonardo. Il genio dell'imperfezione (2019), Caravaggio. Il punto di vista del cavallo (nuova edizione 2021), Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi (2021), Raffaello. Un Dio mortale (2022), Canova e la bella amata (2022), Roma (nuova edizione 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
- “Fraintendimenti – Quando la Bibbia ti fa inciampare”, con Ernesto Borghi. Chi è il Dio dell'Antico Testamento? Un Dio che perdona o un Dio vendicativo? E quanti fraintendimenti possono nascere dalla lettura di alcuni passi biblici?In dialogo con il professor Borghi, leggeremo alcuni versetti del libro dell'Esodo, per comprendere più a fondo il senso del legame fra Dio e il suo popolo, una relazione che parla ancora a noi oggi.- Musica - “Amazing grace”: questo spiritual è un vero classico. Parla dell'azione liberante della grazia di Dio e fu particolarmente conosciuto e amato dagli schiavi afroamericani che vi leggevano un messaggio di speranza e libertà. Paradossalmente, questo inno fu scritto da un uomo che, per una parte della sua vita, prese parte alla sciagurata pratica della tratta degli schiavi. Soltanto dopo la sua conversione, rilesse con sguardo critico e con pentimento quella sua esperienza.- “Leggere i Salmi: la lode, la supplica, la protesta”, a cura di Daniele Garrone.Il professor Daniele Garrone, docente di Antico Testamento alla Facoltà valdese di Teologia di Roma, prosegue questa domenica la riflessione sui Salmi della Bibbia. Si sofferma oggi sul tema della lode e dell'invito a lodare Dio, che è un filo rosso di tutta la raccolta dei Salmi.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
È una tentazione ricorrente quella di sentirsi abbandonati da Dio nei momenti in cui infuriano le tempeste più furibonde nella nostra vita personale e nella storia del mondo. Gli apostoli si lìmitano a dire a Gesù, placidamente addormentato a poppa: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?". Molti in simili circostanze muovono ben altre accuse al buon Dio. Accuse che talvolta sfociano nella bestemmia e nell'ateismo. È difficile per l'essere umano ammettere che non è Dio ad essere incurante della nostra sorte, ma noi a non esprimere a dovere la nostra fede. Lo stesso Gesù rimprovera i suoi dicendo loro: "Non avete ancora fede?". Da questa mancanza sgorgano tante paure, spesso anche ingiustificate. Un Dio prima misconosciuto, rinnegato e talvolta perfino offeso, dovrebbe poi al primo richiamo destarsi per noi e calmare la furia dei venti e delle onde. Dinanzi a tanti eventi dovremmo piuttosto riflettere seriamente sulle conseguenze delle nostre assurde avventure di navigatori solitari nei mari tempestosi della vita. Se nella nostra barca Cristo non c'è, se l'abbiamo emarginato, radiato e tenuto colpevolmente lontano, non possiamo poi pretendere che ci possa e debba soccorrere dinanzi alle nostre improvvise paure e alla caduta delle nostre assurde presunzioni. Per nostra colpa periamo nelle nostre tempeste! Sarebbe falsa e dannosa una religione che intervenisse a confermare le nostre scelte peccaminose riparando gratuitamente e con la massima urgenza tutti i danni che ci procuriamo e servisse a guarirci istantaneamente e gratuitamente da tutti i nostri mali. Gesù ha respinto la sfida e la tentazione di usare la sua divina potenza per scendere dalla croce ed evitare la morte. Occorre rivestirsi di sentimenti di umiltà nei confronti del Signore, riconoscere sempre la nostra dipendenza da Lui, prendere atto, come fa Giobbe, dei nostri limiti e della sua infinita sapienza e convincersi che solo con la fede possiamo vedere il suo Volto. Un salmista ripete: "Anche se camminassi in una valle oscura, non temo alcun male perché tu sei con me, Signore". Nell'umile e devota conoscenza del Signore, nella certezza di vivere in comunione di amore con Lui, abbiamo la garanzia della sua divina costante protezione.
Dio dà sempre le grazie necessarie al compimento della nostra missione. Il suo amore cerca valvole di sfogo nelle creature, ma raramente ne trova. Nessuno può immaginare come sa amare un Dio. Potenza impressionante e universale degli atti fatti nella Divina Volontà. Libro di Cielo, Volume 35, 12 Settembre 1937, Mercoledì 15 Novembre 2023
Il Milan sbanca Marassi tra le polemiche: ma il primo posto non è casuale. La Juve vince il solito derby con i soliti calci piazzati. La Fiorentina incanta a Napoli: lezione di calcio di Italiano a Garcia
Il 9 aprile del 1927, Virginia Woolf scrive una lettera alla sorella Vanessa dall'Hotel de France di Palermo, il più lussuoso della città, lo stesso dove soggiornano le famiglie reali e personalità come Francesco Crispi e Edmondo De Amicis. Lo stesso in cui pernotta persino Sigmund Freud, che Virginia incontrerà a Londra nel 1939 descrivendolo come un uomo molto anziano, eppure animato da un fuoco antico di cui rimane evidente un energico guizzo (in quella occasione, il padre della psicanalisi le regalerà un fiore). Per Virginia la Sicilia è un lembo greco in terra italiana, è ottimo cibo (e deliziose frittate, soprattutto!), è vino inebriante, desiderio di viaggiare, cavalli coi pennacchi. In Sicilia Virginia incontra creature fatate che non vede l'ora di raccontare alla nipote Angelica.Consigli di lettura:V. Woolf, "Non sapere il greco", dedicato al rapporto di Virginia con la lingua e la cultura che tanto l'hanno formata. Disponibile in varie edizioni.E. Chicco Vitzizzai, "Alla Tavola di Virginia Woolf" è la lettura perfetta per indagare il rapporto di Virginia con il cibo e le ricette, anche attraverso i personaggi dei suoi romanzi.Per approfondire il tema dell'incontro con Freud, suggerisco l'articolo di Benedetta Guerrini Degli'Innocenti pubblicato sul sito della Società Psicanalitica Italiana https://www.spiweb.it/cultura-e-societa/cultura/virginia-woolf/"In Viaggio con Virginia" è il podcast del progetto "My Travelling Library".Ideato e raccontato da Luana Solla.
Un Dio mai nato, un esperimento mal riuscito..chiamatelo come volete questo Non Morto che pianifica la sua avvenuta per portare distruzione e male nel mondo.Non prendete sotto gamba questo essere immondo, ha una sfilza di armi da far pauraVoce e testi: Alessandro Renzi @spaju.artEditor: Matteo Manoni @matteoinmonoPatreon.com/sotterraneiedragoniInstagram: @sotterraneiedragon
Il quinto mini-podcast della serie che tratterà la linea temporale di Warhammer Age of Sigmar! Non tutte le divinità sono state capaci di affrontare la morte del Vecchio Mondo allo stesso modo, fra tutte però ad una in particolare è toccato un destino di vendetta. Buon ascolto!
Il Messaggio di Oggi: “DIO NON È UN DIO DI CONFUSIONE” • 1 Corinzi 14: 33 • 1 Corinzi 11: 16 • Efesini 5: 16 • 1 Pietro 4: 11 • Luca 21: 34 • Matteo 24: 37-38 • 2 Pietro 2: 5 • Matteo 24: 44 • 2 Tessalonicesi 3: 10 • Efesini 4: 28 • Matteo 24: 43 (44-51) • Matteo 24: 37-38 • Efesini 2: 8 • Matteo 24: 39 • Matteo 25: 1 (2-13) • Matteo 24: 36 • Matteo 24: 42 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica -Sola Grazia- di Caltanissetta il 21-05-2023-Il libro di Giona - 10-Testo biblico- Giona 3-1-10-Predicatore- Nazzareno Ulfo--Segui i nostri culti in diretta ogni domenica dalle ore 10.30- http---youtube.com-channel-UCzjnf8U86xLSIpk-4BZC0Sg-live--Ascolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata- https---www.sermoni.solagrazia.it-
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica "Sola Grazia" di Caltanissetta il 21/05/2023Il libro di Giona / 10Testo biblico: Giona 3:1-10Predicatore: Nazzareno UlfoSegui i nostri culti in diretta ogni domenica dalle ore 10.30: http://youtube.com/channel/UCzjnf8U86xLSIpk-4BZC0Sg/liveAscolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata: https://www.sermoni.solagrazia.it/
La guerra in Bosnia è terminata il 14 dicembre 1995 con la firma degli accordi di Dayton. L'impressione è che gli accordi abbiano messo effettivamente fine alla guerra. Il problema risiede nel fatto che gli accordi sono nati in modo sbagliato e hanno portato a delle conseguenze, anche dal punto di vista giuridico, sbagliate... Se vuoi contattarmi cercami su Instagram come @antonioroma.teatrocivile o visita il mio sito web www.antonio-roma.com
Paolo Gamberini"Deus duepuntozero"Ripensare la fede nel post-teismoGabrielli Editorihttps://gabriellieditori.it«Lo Spirito di Dio ha riempito l'universo con le potenzialità che permettono che dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo.» (papa Francesco, Laudato si', n. 80)«Come il monoteismo relativo cristiano rivelò la verità del monoteismo assoluto della tradizione ebraica, così il monismo relativo sta attuando la forma con cui il cristianesimo comprende se stesso nell'età post-secolare.» (Paolo Gamberini, Deus duepuntozero)Stiamo vivendo un'epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente: come e quale Dio annunciare? Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che nel suo più profondo è quanto mai connessa e consapevole di se stessa. Siamo nell'era del post-teismo. A differenza dell'ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall'esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa “aggiornata” (Deus 2.0) prospettiva teologica? Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter– e trans-disciplinarietà, integrando nel cammino di ricerca l'aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana.Paolo Gamberini, SJ (1960) ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Philosophisch-theologische Hochschule Sankt Georgen dei Gesuiti a Francoforte sul Meno (Germania). Come Professore straordinario ha insegnato per vari anni alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale ed è stato Professore Invitato negli Stati Uniti. Tra le sue numerose pubblicazioni vanno menzionate le seguenti: Relative Monism: New approaches to a pantheistic understanding of the relation between God and creation, in ”Studia Bobolanum”, 33 (2021): 45-70; Transcendent Presence, in “Archivio di Filosofia”, 76 ( 2018): 91-100; Un Dio relazione. Breve manuale di dottrina trinitaria, Città Nuova, Roma 2007; Questo Gesù. Pensare la singolarità di Gesù Cristo, EDB, Bologna 2005.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operavano il bene, ma per tutti. E' un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà", quello che è realmente disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiQuesto è il giorno in cui accendiamo l'ultima delle candele della nostra Corona dell'Avvento, quella centrale, che ci rammenta che il Salvatore è venuto. Giovanni ha scritto:“La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.” (Giovanni 1:9-14)La misericordia di un Dio “compassionevole, lento all'ira e di gran bontà” era stata promessa dai profeti:«Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. Perciò egli li darà in mano ai loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà; e il resto dei suoi fratelli tornerà a raggiungere i figli d'Israele». Egli starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. E quelli abiteranno in pace, perché allora egli sarà grande fino all'estremità della terra. Sarà lui che porterà la pace. (Michea 5:1-4)“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14)Queste parole venivano scritte da Michea e da Isaia attorno al 736 avanti Cristo, circa trenta anni dopo che Giona era stato a Ninive: Dio prometteva misericordia a tutto il popolo. Ed era una misericordia inaspettata; piuttosto che punire la nostra ribellione, Dio decideva di venire in soccorso... esattamente come aveva fatto a Ninive.Giona era stato chiamato a salvare un'intera città e, forse, l'intera nazione di cui Ninive era capitale, a dimostrare una misericordia che Dio avrebbe poi esteso a “tutto il popolo” Questo fece di Giona un "estensore della misericordia".Come ci si comporta, o come ci si dovrebbe comportare dinanzi a un Dio che elargisce gratuitamente il suo perdono? Che manda nelle nostre vite speranza, fede, gioia, pace? Leggiamo Giona 4:5-11 "Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città. Dio, il Signore, per calmarlo della sua irritazione, fece crescere un ricino che salì al di sopra di Giona per fare ombra sul suo capo. Giona provò una grandissima gioia a causa di quel ricino. L'indomani, allo spuntar dell'alba, Dio mandò un verme a rosicchiare il ricino e questo seccò. Dopo che il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un soffocante vento orientale e il sole picchiò sul capo di Giona così forte da farlo venir meno. Allora egli chiese di morire, dicendo: «È meglio per me morire che vivere». Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?» Egli rispose: «Sì, faccio bene a irritarmi così, fino a desiderare la morte». Il Signore disse: «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 4:5-11)Non c'è speranza, né fede, né gioia, né pace in Giona; invece di essere in città a festeggiare con i Niniviti, Giona se ne va in preda alla frustrazione.Il versetto 5 dice che “Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città... per poter vedere quello che sarebbe successo alla città”. Giona voleva vedere la punizione, e invece vede il perdono. Giona voleva vedere il fuoco dal cielo, e invece vede la benedizione che scende dal cielo. Giona era stato mandato per essere un “estensore di grazia”. Anche se riluttante, Giona aveva comunque adempiuto ai piani di salvezza di Dio.Esattamente come aveva anticipato attraverso Isaia e Michea, Dio diceva avrebbe mandato un Salvatore. Il piano di Dio, da sempre, non è stato quello di giudicare, ma di salvare: Giovanni dirà:“Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Giovanni 3:17)Notate l'ultima parte del versetto: “perché il mondo sia salvato”: gli angeli avevano parlato di una “grande gioia per tutto il popolo”. Il mondo, il popolo; Natale è il compimento dell'opera di un Dio “lento all'ira e di gran bontà” verso tutti, offerta per coloro che avrebbero riconosciuto in quel bimbo, nato da una giovane donna, il Salvatore.E' facile per noi giudicare Giona: dire “Hai sbagliato!” Dovevi subito obbedire al tuo Signore! Non dovevi essere così riluttante!”. Facile, perché abbiamo il Natale, perché abbiamo visto la misericordia, inaspettata ma promessa, di Dio scendere e farsi uomo. Giona conosceva per “sentito dire” le caratteristiche di Dio, noi le abbiamo viste. Dio ha mandato ben più di Giona a recare la “... buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà” (Luca 2:10)” E noi? Quale è il nostro compito a Natale? Noi che abbiamo visto la misericordia in azione? Essere il popolo che riceve, oppure essere un Giona migliore che annuncia? Paolo ha detto:“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Romani 8:28)Paolo dice che che tutte le cose cooperano al bene, ed è come dire che “Dio coopera al bene"; Dio non può e non vuole operare da solo per la salvezza del mondo e del popolo. Dio da sempre ha voluto coinvolgere “quelli che amano Dio” nella sua opera di salvezza per il popolo. Coloro che amano Dio non stanno fermi attendendo che il bene gli piova addosso, ma si muovono verso il bene, lo trasmettono agli altri, sono testimoni, non riluttanti come Giona; è solo allora che Dio aggiunge la sua benedizione.Non limitiamoci a festeggiare il Natale “tra di noi”, tra “quelli che amano Dio” , ma testimoniamolo e operiamo sapendo che la salvezza è davvero discesa sulla Terra. Perché quando non lo facciamo, possiamo diventare un po' come Giona; testimoni riluttanti della misericordia di Dio.E cosa ne sarà di quel missionario riluttante di Giona? Dio punirà il suo atteggiamento di riprovazione perché si dimostra nei fatti “lento all'ira e di gran bontà” con i Niniviti? Incredibilmente Dio, non punisce, ma insegna qualcosa a Giona attraverso una semplice pianta.Una piccola parentesi: nell'originale in ebraico non dice che pianta fosse, e non so perché in Italia i traduttori abbiano deciso per un ricino, che è un albero si, ma che ci mette un bel pò a diventare adulto da dare ombra e che non fa tanta ombra. Era dunque una pianta che aveva foglie larghe da dare molta ombra.Dio fa nascere una pianta per dare ristoro a Giona; lui ne prova piacere e pensa “Dio mi sta benedicendo”. Poi Dio gli toglie la pianta, e Giona è così avvilito che chiede di morire: “ Lo sapevo ; hai fatto quello che non volevo, salvare i Niniviti che odio, ora mi togli anche la pianta e l'ombra. Sei contro di me!” Capita anche a noi, di avere periodi in cui vediamo i frutti della nostra testimonianza, e vediamo che la nostra vita “va bene”: la famiglia, il lavoro, il mondo che ci ruota attorno... tutto vè in sintonia: Ed associamo la benedizione al nostro testimoniare; il che, può essere.Ma poi, quando la situazione si mette male, ed in famiglia, al lavoro, nella nostra vita sorgono problemi, pensiamo “Dio non si cura più di me! Dio è contro di me! Dio mi ha abbandonato!”.Il pericolo, per chi ha creduto in quel primo Natale, è che il nostro impegno a testimoniare agli altri della Luce discesa in terra sia definito dalle circostanze della nostra vita, non dalla nostra relazione con l'Onnipotente.Dio sta aiutando Giona ad acquisire una prospettiva differente, più alta; a smettere di pensare solo a se stesso, a smettere di pensare solo al momento. Ad avere una prospettiva più ampia, una visione per “tutto il popolo”, non solo per una parte del popolo.Gesù è venuto, ma non solamente per coloro che già credevano in Dio, non solamente per coloro che già operano il bene, ma per tutti. Paolo afferma:“Come dicono le Scritture: «Non cʼè nessuno che sia giusto, nemmeno uno....Tutti, senza, distinzione, sono dei peccatori senza la gloria di Dio, ma possono essere resi giusti gratuitamente, per dono di Dio, mediante la redenzione, che troviamo soltanto in Gesù Cristo.” (Romani 3:10, 23-24 PV)Nessun giusto; tutti hanno bisogno del Dio che scende in terra e nasce a Natale.Il Libro di Giona si conclude in modo “anomalo” per un libro della Bibbia: con una domanda che Dio fa a Giona... e a ciascuno di noi:“Dio disse a Giona: «Fai bene a irritarti così a causa del ricino?»... «Tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?»” (Giona 5:9-11)Nel turbine della nostra vita, possiamo tendere a dimenticare il Natale; a dimenticare che Dio è sceso in terra ed è venuto a saldare il conto per l'intera umanità, non solo per coloro che sono “del suo partito”. La salvezza doveva essere accessibile a tutti, non ad una sola casta, ad un solo popolo, ma a “tutto il popolo”. Questa è la natura di un Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”. Questa è la natura del Natale.Non dobbiamo mai dimenticare che siamo tenuti a testimoniare di questa misericordia in qualsiasi modo e in qualsiasi momento della nostra vita, lieto o doloroso. Quando ci sposiamo, promettiamo all'altro di amarlo e essergli a fianco e di supporto “nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza o povertà, in salute o malattia”. Se promettiamo questo ad un altro essere umano, come figli e figlie di Dio, siamo tenuti a una promessa ben più solenne; essere testimoni della nascita di Gesù, indipendentemente da chi siamo, cosa facciamo, come viviamo. Fare quello che fecero i primi testimoni di quella nascita miracolosa:“Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere». Andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. (Luca 2:15-18)La domanda di Dio a Giona è ancora valida ai giorni nostri: e merita una risposta. Se la risposta è “Si, sappiamo che sei un Dio “lento all'ira e di gran bontà” che hai misericordia di tutto il popolo”, allora quale deve essere il nostro atteggiamento verso i mondo?Il Natale non è solo la gioia di vedere la misericordia inaspettata ma promessa di Dio all'opera, ma anche una sfida per ciascuno che vede, crede, accetta e segue quel bimbo che diverrà un uomo e salirà il Golgota al posto nostro.Nel mezzo di tutte le emozioni che stiamo vivendo, usciti da una pandemia, con una guerra tremenda alle porte di casa, una crisi energetica ed economica che affligge ciascuno di noi, potremmo sentire frustrazione e rabbia; la domanda per Giona vale anche per noi: «Fai bene a irritarti così?».Il Dio “misericordioso, lento all'ira e di gran bontà”, che non vuole che nessuno perisca, ma che tutti giungano al pentimento, è realmente disceso: anche se non il 25 dicembre, ma è disceso. E noi siamo chiamati ad essere suoi testimoni.Buon Natale.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Gesù è disceso a Natale per portare la Gioia a tutti: non solo ai "giusti", ma soprattutto a coloro che non conoscono un Dio "lento all'ira e di gran bontà". Scendiamo in strada, e festeggiamo assieme a loro la Gioia che viene.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minutiOggi è la terza domenica di Avvento, e quella che ci rammenta la Gioia. L'angelo aveva detto ai pastori:"Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.” (Luca 2 10:11)Da dove proviene la gioia nella nostra vita? Quali eventi ci recano gioia, e quali ce la tolgono?Parlando di Giona, penso che vedere una intera città di centoventimila persone convertirsi a Dio dovrebbe portare gioia, non è vero? Sotto ogni aspetto si tratta di una campagna evangelistica di successo; tutta la città ha risposto.Se avessi la possibilità di predicare a 120.000 persone e dieci di queste venissero alla fede, proverei gioia. Lo faremmo tutti. Sarà cos' anche per Giona? Vediamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere». Il Signore gli disse: «Fai bene a irritarti così?»” (Giona 4:1-4)Giona non prova gioia, ma rabbia. Che strano profeta è lui! Giona è un profeta che conosce bene come Dio sia incline dal recedere dalle punizioni promesse: basta leggere il libro di 'Esodo e quello di Numeri; Dio è tornato costantemente indietro dalle sue decisioni anche se il popolo si è dimostrato "un popolo dal collo duro" che non è mai stato grato per ciò che Dio stava facendo.Giona sembra dimenticare che, anche verso di lui, Dio ha cambiato idea, altrimenti sarebbe morto in fondo al mare! Dio è coerente con il suo carattere... ma questo non porta gioia a Giona.“Anche quando ero a casa, a Gat-Efer sapevo che sarebbe successo. Sapevo che sarei andato a Ninive a predicare e che la gente si sarebbe pentita e che tu avresti perdonato. Lo sapevo. Tu sei un Dio lento all'ira e e di gran bontà, un Dio che recede dal mandare calamità. È sbagliato che tu sia così. E' sbagliato che tu perdono quella schifezza di gente dei Niniviti! Loro si MERITANO la tua punizione, Dio!””"Lento all'ira e di gran bontà": troverete questa frase 9 volte nella Bibbia; solo che le altre volte era per vantare la bontà di Dio. Questa volta invece e per fare una ramanzina a Dio: “Dio, non si fa! Non puoi e non devi cambiare idea con quelle persone! Anzi, lo sai che c'è? La tua decisione è così sbagliata che, piuttosto di vedere i Niniviti salvi, preferisco morire. Ammazzami e facciamola finita!”Giona ha vinto il premio per l'evangelista di successo più ingrato di sempre. Pensate quando torna a casa dalla moglie: "Com'è andato il viaggio, caro?". "Beh, ho avuto una piccola deviazione, ma quando sono arrivato lì 120.000 persone si sono pentite in meno di tre giorni". "WOW! Stupendo!". "Ma che dici! E' stata la mia peggiore crociata evangelistica da sempre".Persone come Giona ce ne sono a bizzeffe; sono quelli che chiamo gli "estintori della gioia", ovvero quelli che vogliono spegnere la gioia di scoprire un Dio che ha misericordia di noi, nonostante tutto. Quelli che vogliono un Dio clemente con me, che sono bravo e prego, e vado in chiesa, e do la decima, e spietato con l'altro, che bestemmia, ruba e non crede in Dio, figuriamoci andare in chiesa.Vi ricordate la parabola del figliuol prodigo? Il figlio minore prende la sua eredità e la sperpera. Il padre aspetta e, quando il figlio ritorna, corre da lui e lo tratta con il meglio. L'estintore della gioia è il figlio maggiore:"Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici. Ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”." (Luca 15:29-30)Non c'è gioia per il ritorno del fratello perduto, o per una famiglia riunita. Tutto ciò che prova è la sensazione di essere rimasto “fregato”: “Io sono quello bravo, io sono quello che merita misericordia, non lui!” . La misericordia del padre gli sembra mal riposta, eccessiva, sbagliata. E la gioia, in questo modo, si estingueOppure nella parabola degli operai della vigna. Gli operai che erano riusciti a lavorare alle 6 del mattino, all'inizio della giornata, per tutto il giorno hanno assistito all'arrivo di un numero sempre maggiore di operai; alle 9, a mezzogiorno, alle tre del pomeriggio e un gruppo persino alle cinque del pomeriggio. In pratica all'ultimo gruppo assunto non era rimasto che mettere a posto gli attrezzi e innaffiare le viti. Ma quando arriva l'ora della paga, tutti ricevono la stessa somma: un denaro per un giorno di lavoro, come era stato concordato tra tutti.“Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo”.” (Matteo 20:11-12)E così, negli operai delle sei di mattina, scatta il giudizio verso Dio e verso gli operai delle cinque di pomeriggio: “Non è giusto che il padrone abbia misericordia e dia a tutti la stessa paga! Noi abbiamo lavorato. Noi abbiamo sudato, noi meritiamo tutti i soldi!” E la gioia di avere una paga abbondante (pensate che con due denari il Buon Samaritano aveva offerto tre giorni di vitto e alloggio gratis al malcapitato picchiato per strada e derubato) se ne va... E non c'è gioia nel vedere che tutti hanno ricevuto un premio, anche se sono arrivati tardi.Mostrare misericordia è sbagliato. La gioia non deve essere per tutti. La gioia deve essere riservata a pochi. La gioia deve essere meritata, sudata , faticata... Dio non deve portare gioia a tutti, ma solo a quelli che sono giusti davanti a lui: quelli che si comportano bene, che vanno nella chiesa giusta, che pregano le preghiere giuste...E invece, scopriamo che la misericordia, inaspettata ma promessa di Dio, ha un piano differente. Ricordate? In quel primo Natale gli angeli avevano detto:“Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà...” (Luca 2:10)In quel primo Natale Dio ha mostrato che egli vuole la gioia per “tutto il popolo”; per tutti quelli che ascolteranno, vedranno, capiranno, e accetteranno il dono del Natale che è in Gesù. Non per i giusti, ma per coloro che possono divenire giusti attraverso l'accettazione del Natale, l'accettazione di un Dio che scende per salvarci. Isaia l'aveva detto:“...per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.” (Isaia 53:11)Non siate estintori di gioiaSapete, anche senza volerlo, ognuno di noi può divenire un “estintore di gioia”, Sappiamo di aver un Dio “lento all'ira e di gran bontà". Ma poi, quando lo vediamo in azione, e quell'azione non è come ce la aspettiamo, e non è verso chi diciamo noi... diventiamo tutti un po' Giona.“Sapevo che tu sei un Dio benevolo e compassionevole, lento all'ira e ricco d'amore, un Dio che si trattiene dal mandare calamità. Ma quella famiglia che abita in fondo alla via, che lascia sempre la macchina in mezzo alla strada, che alza la voce quando glie lo fai notare, che tiene a tutto volume la TV alle tre di notte... Quelli che non vanno mai in chiesa.. Quelli non meritano nulla! E' bene che nessuno parli loro di Gesù. E' bene che non siano salvati. Non per loro deve arrivare il Natale!”E lo stesso vale per tutte le varie gradazioni di “male”: da chi non rispetta lo stop, a chi scatena una guerra tra nazioni: non per loro deve giungere la gioia! Per loro ci deve essere solo giudizio!Talvolta siamo un po' come Gobbe; Giobbe odiava i Niniviti. Li odiava a ragione. Non conoscevano Dio, il dio vero; si prostravano davanti agli idoli; uccidevano, e stupravano... La loro punizione era giusta, dovuta, richiesta. E invece, Dio li vedeva... ed aveva compassione di loro. Tutto questo ha un solo nome: egoismo, Quando pensiamo a noi stessi come i migliori, quando reputiamo gli altri inferiori di molto a noi, siamo “estintori di gioia”, siamo egoisti. Paolo invece ha detto:“Non fate niente per motivi egoistici, non fate niente per esaltare voi stessi. Siate invece umili, considerando gli altri con riguardo, come se fossero migliori di voi.” (Filippesi 2:3 PV)Dio aveva continuato a vedere; Dio vede ancora quel po' o quel tanto di Ninive nel mondo, in chi governa, in chi agisce contro il prossimo, (che equivale ad agire contro di lui). Dio vede quel po' di Ninive che c'è in ciascuno di noi... e, nonostante tutto, manda la sua soluzione finale... e si pente del male che avrebbe a ragione potuto farci, se lo accettiamo. La manda tra i peccatori, non tra i santi, perché i santi non hanno bisogno della misericordia inaspettata di Dio, ma i peccatori si! E chi più pecca, di più misericordia ha bisogno, affinché possa provare la gioia di essere compreso accettato, salvato. Gesù stesso ha detto:“Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.” (Luca 15:7)Non dobbiamo essere “estintori di gioia”, se vediamo Dio all'opera: Dio è alla ricerca di coloro che vivono a Ninive, perché vuole portarli dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia. Giona pensava di averne il diritto; Dio gli chiede: "Hai il diritto di esserlo?". Ma Giona che fa?“Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città.” (Giona 4:5).Giona si siede per controllare cosa sarebbe successo alla città; in cuor suo forse si attendeva scendesse il fuoco dal cielo a bruciare Ninive... E invece...Invece tutti in città festeggiano; la gioia del Signore è la loro forza. Festeggiano il perdono e la meraviglia di conoscere un Dio che manda la salvezza, che cambia idea. Celebrano il Dio Il Dio benevolo e compassionevole, ”lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Questo Dio è venuto a loro nel bel mezzo del loro male e della loro violenza, della discordia, della paura e del dubbio e di tutto ciò che sono stati. Questo Dio è venuto da loro! Giona avrebbe dovuto essere lì, nella città, a festeggiare con loro! Invece è fuori dalla città a spegnere la gioia e la misericordia di Dio, arrabbiandosi sempre di più. E, incredibilmente, Dio non punisce neanche Giona per quella sua durezza di cuore, ma lo fa riflettere: “Hai il diritto di arrabbiarti, Giona? Pensaci su!”Abbiamo il diritto di spegnere la gioia di Dio che deriva dalla sua misericordia? A volte pensiamo che Dio dovrebbe punire, e basta. Punire chi scatena una guerra, chi uccide, chi opprime... chi sta nel buio.Ma è Dio che decide, e talvolta decide di non farlo; non lo ha fatto con Ninive... e ha deciso di non farlo mai più, scendendo una notte di tanto tempo fa.Dio è venuto nel mezzo del male del mondo, nel mezzo della violenza di un mondo che lo negava, della discordia tra uomo e uomo, tra popolo e popolo tra nazione e nazione. La luce è giunta, come afferma Isaia:“Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte la luce risplende.” (Isaia 9:1)E' questo che ci rammenta il Natale: della Gioia discesa dal Cielo grazie a un Padre “misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Non estinguiamo la gioia di essere perdonati, di avere un Padre così, che vuole mostrare misericordia a tutti, non solo a quelli del “suo partito”. Non sediamoci mai su una collina aspettando di vedere il il giudizio, ma piuttosto scendiamo in città e festeggiamo la misericordia sul mondo.“Il Signore ha revocato la tua condanna e ha disperso i tuoi nemici. Il Signore, re d'Israele, è con te: non devi temere più nulla di male. Viene il momento quando si dirà a Gerusalemme: 'Non aver paura, città di Sion, non ti scoraggiare! Il Signore tuo Dio è con te; è forte e ti salva! Esulta di gioia per te, nel suo amore ti dà nuova vita. Egli si rallegra per te con canti di gioia..” (Sofonia 3:15-17 TILC)Il Natale ci porta la Gioia; scendi in città esulta assieme al resto del mondo per un Padre che si rallegra di te, con canti di Gioia.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Gesù è venuto a cambiare il mondo attraverso una Vergine; non perché Maria ne aveva fatto richiesta, non perché aveva fatto un “casting” per diventare la Madonna... Ma perché aveva fede... anche se non sapeva come sarebbe successo. La fede è la chiave di cosa accadrà nella tua vita... e in quella di chi ti scorre a fianco.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiOggi è la seconda domenica di Avvento, e tradizionalmente accendiamo la seconda delle candele della corona dell'Avvento, quella che ci rammenta la Fede. L'angelo aveva detto a Maria:“«Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.... Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola».” (Luca 1:34-35, 38)Ci sono alcune cose nella vita verso le quali non è possibile rispondere in maniera razionale, capire prima cosa e come accadrà. Vi ricordate la prima volta che avete provato ad andare in bicicletta? Non avete dovuto capire prima come sareste restati in equilibrio su due ruote, quale legge fisica avrebbe fatto si che non sareste caduti, o cadute , non avete dovuto studiare prima la “tenacia dell'asse giroscopico” (questa è la formula matematica). Semplicemente, siete saliti, siete caduti, siete risaliti... e alla fine ce l'avete fatta... Perché a fianco c'erano persona (probabilmente mamma e papà) che vi dicevano che ce la potevate fare... e voi gli avete creduto... per fede.È quello che succede quando si impara ad andare in bicicletta. Ma è anche quello che succede quando si impara a servire Dio. E' quello che è successo a Maria all'annuncio dell'angelo. Ed è anche quello che accade nel libro di Giona al capitolo 3: “La parola del Signore fu rivolta a Giona, per la seconda volta, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama loro quello che io ti comando». Giona partì e andò a Ninive, come il Signore aveva ordinato. Ninive era una città grande davanti a Dio; ci volevano tre giorni di cammino per attraversarla. Giona cominciò a inoltrarsi nella città per una giornata di cammino e proclamava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!» I Niniviti credettero a Dio, proclamarono un digiuno e si vestirono di sacchi, tutti, dal più grande al più piccolo. E poiché la notizia era giunta al re di Ninive, questi si alzò dal trono, si tolse il mantello di dosso, si coprì di sacco e si mise seduto sulla cenere. Poi, per decreto del re e dei suoi grandi, fu reso noto in Ninive un ordine di questo tipo: «Uomini e animali, armenti e greggi, non assaggino nulla; non vadano al pascolo e non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e gridino a Dio con forza; ognuno si converta dalla sua malvagità e dalla violenza compiuta dalle sue mani. Forse Dio si ricrederà, si pentirà e spegnerà la sua ira ardente, così che noi non periamo». Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità e si pentì del male che aveva minacciato di fare loro; e non lo fece.” (Giona 3:1-10)Quando Dio aveva messo in sella Giona sulla bicicletta della sua misericordia per Ninive, Giona era caduto rovinosamente... ed era fuggito. La seconda volta Dio aveva rimesso Giona in sella, dandogli l'opportunità di testimoniare nella tempesta, rivolgendosi a lui in preghiera... Ed era caduto una seconda volta, facendosi buttare in mare pur di non adempiere a ciò che Dio gli chiedeva. Ma ora Giona è in piedi sulla spiaggia, dopo essere stato vomitato sulla terraferma. E Dio che fa?Senza menzionare gli errori, senza fargli una ramanzina, senza commenti sarcastici, Dio lo mette di nuovo sulla bici:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, per la seconda volta, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama loro quello che io ti comando»” (Giona 3:1-2)Sono le stesse parole con cui si era aperto il libro“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».” (Giona 1:1-2)È quello che si chiama un déjà vu: Giona ha fallito. Lui lo sa... e Dio lo sa ancora di più.Altri profeti, come Geremia e Aggeo, hanno ricevuto più volte il comando da Dio di andare e parlare; ma per essi era un'aggiunta, di un chiarimento o di un'estensione di una rivelazione precedente.Solo a Giona è data una seconda e una terza possibilità. È il Signore che, nella sua misericordia, manda di nuovo Giona. E Giona si rialza, si lava di dosso il vomito del pesce, e “pedala”:“Giona partì e andò a Ninive, come il Signore aveva ordinato.” (Giona 3:3 a)Giona non sa come, ma ora pedala con successo nella giusta direzione. E' una fede traballante... ma è una fede. E questa è la misericordia inaspettata di Dio, di dare una seconda, una terza, una “n” chance a chi ha fallito. La misericordia imprevista di Dio significa che il fallimento non porta al licenziamento.Si racconta che un responsabile di un progetto dell'IBM che aveva perso 10 milioni di dollari prima di essere abbandonato fu convocato in una riunione presso la sede aziendale. "Suppongo che vogliate le mie dimissioni", chiese. “Senta- rispose il suo capo - Abbiamo appena speso 10 milioni di dollari per insegnarle cosa non fare, e vuole pure che la licenziamo?"Nella Bibbia ci sono persone che scappano da Dio, tentano il suicidio, commettono adulterio, uccidono, creano falsi idoli, disobbediscono a Dio, mentono, rubano, e in generale fanno ogni sorta di male. Eppure Dio si è servito di loro per realizzare i suoi piani del regno, in base ad una sola caratteristica: la fede.AbraamoNonostante Dio gli avesse promesso che avrebbe avuto un figlio da sua moglie Sara, egli seguì comunque un cattivo consiglio e generò un figlio attraverso Agar, la serva di sua moglie. Ma Dio non lo abbandonò. Dopo che Abraamo tornato a Dio, divenne ancora il "Padre di molte nazioni". Di lui Paolo ha detto:“Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia” (Romani 4:3)Abraamo aveva fede in Dio.DavideNonostante Davide abbia commesso omicidi e adulteri, dopo essere tornato a Dio Dio dirà di lui che era è diventato "un uomo secondo il mio cuore" (Atti 13:22 c). Perché un giorno aveva detto queste parole, dinanzi al gigante Golia:“Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del Signore degli eserciti, del Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultate.” (1 Samuele 17:45)Davide aveva fede in Dio.PietroNonostante Pietro abbia negato di aver conosciuto Gesù in presenza di molte persone, quando è tornato a Dio è stato utilizzato per essere uno dei più grandi leader della Chiesa primitiva. Anzi, diede la sua vita per Gesù, e scrisse:“Queste prove servono a verificare se la vostra fede è forte e genuina. Essa viene messa alla prova come lʼoro è messo alla prova dal fuoco, che lo rende puro. Per il Signore la vostra fede è ben più preziosa dellʼoro...” (1 Pietro 1:7 a PV)Pietro aveva fede in Dio.Tutti questi giganti della Bibbia, dinanzi ai quali ci sentiamo minuscole formiche e molti altri, hanno fallito... miseramente fallito. Eppure tutti loro furono ancora utilizzati da Dio per gli scopi del suo regno, a motivo della loro fede.E Giona? Giona è il più epico fallimento di successo della Bibbia! Avvenuto attraverso una fede traballante, instabile, che fugge... ma c'è!Pensate: quando Pietro predicò il primo sermone del giorno di Pentecoste, "in quel giorno furono aggiunte a loro (ai discepoli) circa 3.000 persone “ (Atti 2:41 b)" dice Atti: guardiamo a questo dato e ci stupiamo.Ma la predicazione di Giona vide più di 120.000 persone credere in Dio! Dal più grande al più piccolo, tutti credettero in Dio! È il più grande risveglio mai registrato nelle Scritture. Giona, grazie alla misericordia, inaspettata ma promessa, di Dio, continua a essere usato per gli scopi del regno di Dio. Dio, tramite la piccola fede di Giona salva un'intera città. Ninive, la città dannata, dove uno dei re scrisse che aveva fotto questo un suo nemico:"Gli ho trafitto il mento con il pugnale della mia mano affilata. Attraverso la sua mascella... gli feci passare una corda, gli misi una catena da cane e gli feci occupare... una cuccia". Ninive, TUTTA Ninive CREDE in Dio!Giona inizia cadendo dalla bici, Dio lo rimette in sella, e tramite la sua piccola fede condivide lo stesso la Parola di Dio. E non lo farà da distante, da un'altura, ma attraversando in lunghezza la città in mezzo alla loro vita e alle loro attività, dicendo: "«Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta!».Giona non aveva tutte le risposte; Maria non aveva tutte le risposte:“Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?” (Luca 1:34 a)Noi non abbiamo tutte le risposte: ma Giona, Maria... e noi non sapevamo neanche perché la bicicletta stava su... Ma ci siamo fidati: abbiamo avuto FEDE! E ciò che Dio aveva stabilito accadesse, è accaduto: Ninive si è convertita, Gesù è nato, la misericordia promessa di Dio è giunta... attraverso persone che talvolta avevano fallito.Nell'economia di Dio il fallimento non è mai un risultato determinante, perché Dio non si arrende mai con nessuno, quindi dobbiamo sempre aspettarci che avvenga il miracolo della trasformazione.Immaginate e Maria avesse detto all'angelo “ No, guarda, io non sono proprio convinta di essere capace di portare in me il figlio di Dio... non penso sia possibile”. Ma Maria aveva fede: non nelle parole dell'angelo, ma nelle promesse di Dio: “Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola” (Luca 1:38)Anche quando pensiamo che l'impresa sia troppo grande per noi, la misericordia di Dio supera il nostro scetticismo in ogni sorta di modo inaspettato. E questo chi insegna tre lezioni.Lezione 1In ogni momento dobbiamo avere compassione per tutti coloro che nella nostra comunità hanno fallito. La vita di Ninive era fatta di violenza domestica, abusi coniugali, bambini sfruttati, pornografia,, stupri, rapine, truffe, scandali corruzione... Proprio come il mondo in cui nascerà Gesù... Proprio come il NOSTRO mondo!Cosa fece la differenza per Ninive? La piccola fede di Giona. Cosa ha fatto la differenza per il mondo? La fede di Maria. Senza sapere come sarebbe accaduto. Cosa può fare la differenza per la tua città, i tuoi amici, la tua famiglia, te stesso? Risponditi! La domanda è facile!Lezione 2Non abbiamo bisogno di vivere una vita perfetta per avere un impatto significativo per Dio. Raccontare il Vangelo è davvero molto simile a un mendicante che dice a un altro mendicante dove trovare il cibo. Se il criterio per testimoniare di Cristo fosse la purezza, allora il cristianesimo sarebbe morto e nel giro di una generazione. Ma non è questo il criterio. Il criterio è comprendere l'incredibile misericordia che ci è stata data attraverso Gesù. Non meritarla, ma riceverla comunque.Ciò significa che non è necessario essere perfetti per essere un o una testimone; basta essere una persona che ha compreso la misericordia inaspettata ma promessa di Dio nella propria vita. Una misericordia che ci permette di continuare a essere efficaci anche dopo aver fallito.Lezione 3Se vogliamo vedere una trasformazione, dobbiamo avere fede. Fede in Dio. Fede che Dio sia in grado di fare una vera differenza nella vita delle persone.Se Giona, per quanto riluttante, può vedere Dio fare cose sorprendenti attraverso un semplice messaggio predicato, allora non c'è motivo per cui non possiamo aspettarci che Dio sia altrettanto misericordioso oggi. Ninive fu messa in ginocchio dal pentimento. Non perché Giona avesse un desiderio ardente e feroce di vederli cambiare. Non perché avesse raccolto un enorme gruppo di guerrieri della preghiera. Non perché avesse preparato un sermone eloquente.Si pentirono... 120.000 persone... perché Giona aveva obbedito a Dio; perché Dio attraverso la sua piccola fede aveva potuto operare.Gesù è venuto a cambiare il mondo attraverso una Vergine; non perché Maria ne aveva fatto richiesta non perché aveva fatto un “casting” per diventare la Madonna... Ma perché aveva fede... anche se non sapeva come sarebbe successo.Camminavamo con il nostro Creatore, ma ci eravamo ribellati a Lui. Il Creatore avrebbe avuto tutto il diritto di punirci, ma, invece, ha voluto mostrarci misericordia. Per mostrarci misericordia ha mandato un bambino attraverso una Vergine:“Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace...” (Isaia 9:5)Quel bambino è stato mandato per morire al nostro posto. Se vogliamo evitare la separazione eterna, dobbiamo riporre la nostra fede in Gesù. Senza fede, anche una piccola come quella di Giona, anche una che non sa cosa e come accadrà come quella di Maria, Dio non potrà usarci, e nulla accadrà attraverso di noi.Questo è il messaggio del Vangelo. Questo è il messaggio del Natale. Non c'è motivo per cui l'impatto che il messaggio di quel primo Natale non possa ancora essere efficace; Giona ebbe impatto sui Niniviti, e non aveva ancora l'esempio di Gesù da mostrare. Noi abbiamo il Natale, abbiamo Cristo, abbiamo la Salvezza che è discesa sulla terra!Dobbiamo solo avere fede, e credere che Dio sia disposto a usare persone come noi, con tutti i nostri difetti, con tutte le nostre cadute, ancora ed ancora, per portare il messaggio.Dobbiamo anche avere fede, e credere che Dio sia in grado di cambiare i cuori più duri.Dopotutto, chi di noi aveva davvero previsto quanta misericordia Dio fosse disposto a mostrare a ciascuno di noi prima del primo Natale? Chi avrebbe potuto immaginare che Dio sarebbe sceso sulla terra per mettere le cose apposto?Il Natale viene per mostrare che ciascuno può essere oggetto della misericordia di Dio; quella misericordia deve essere mostrata a chiunque. La nostra parte è avere fede, non capire come avverrà.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiOggi è la prima domenica in cui per tradizione accendiamo la prima delle candele della Corona dell'Avvento, quella che ci ricorda la Speranza. Paolo ha detto:“Questa speranza poi non ci porta alla delusione, perché, accada quel che accada, sappiamo che Dio ci ama e sentiamo dentro di noi il calore del suo amore che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha riempito il cuore.” (Romani 5:5 PV)E forse avrete notato anche che il titolo della serie di messaggi è cambiato: non è più una misericordia inaspettata,ma una misericordia promessa. Dio aveva promesso che avrebbe mandato qualcuno a riscattarci... ma nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe mandato il Figlio a farlo.Ma questa è la natura di Dio: Dio è amore. Se qualcuno ti ama, lui ti ascolta; è per quello che la speranza è indissolubilmente legata alla preghiera: ecco cosa dice Dio nei Salmi, a proposito della preghiera.“...poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.” (Salmo 50:15)“Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia.” (Salmo 66:20) “Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.” (Salmo 102:17)“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6)Possiamo rivolgerci a Dio in qualsiasi occasione, in qualsiasi circostanza. Non importa cosa abbiamo fatto. Non importa in quale stato emotivo ci troviamo. Nulla dovrebbe impedirci di rivolgerci a Dio.Eppure... spesso ci fermiamo. E quando lo facciamo, ci troviamo in una lunga fila di persone che hanno fatto lo stesso. Non a caso Giona fa parte di queste. Soprattutto alla luce dell'ultimo versetto.“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6) Leggiamo la situazione in cui si trova Giona:“Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” Le acque mi hanno sommerso, l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.” (Giona 2:1-11)Ciò che ha pregato Giona nel ventre del pesce,sono le medesime parole (parola più parola meno) che il Signore aveva messo in cuore a Davide, Asaf e agli altri che hanno scritto i Salmi:"Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto." (Giona 2:3).“Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.” (Salmo 120:1). “...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!” (Giona 2:7 b).“Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni...”(Salmo 103:2-4).“Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia...” (Giona 2:9)“Detesto quelli che si affidano alle vanità ingannatrici; ma io confido nel Signore.”(Salmo 31:6).La Bibbia è un unico lungo piano, di libro in libro, di generazione in generazione, di evento in evento, che parla di Speranza, di una misericordia promessa, e che ci esorta a parlare con Dio.La scorsa volta avevamo detto che lo Spirito Santo ci aiuta quando non sappiamo cosa pregare. Ma la stessa cosa vale per la Bibbia. Quante volte vi è capitato che in una situazione vi venga in mente una Scrittura che parla proprio di quella situazione? Oppure state valutando cosa fare in una situazione di vita e vi viene in mente una parola della Scrittura e riconoscete che quella è la risposta che cercavate?La Bibbia, la Parola di Dio, è un “serbatoio” da cui potete attingere... ma solo se la leggete, la studiate, la memorizzate.Giona evidentemente lo aveva fatto. Ma che tipo di preghiera è? Potrebbe sembrare una preghiera di pentimento, in cui Giona torna in sé e confessa umilmente al Signore di aver peccato. Giona vede che Dio vuole avere misericordia di Ninive e che ha scelto Giona come suo strumento.Ho detto “potrebbe sembrare”... perché al capitolo 4 leggiamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. 3 Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere».” (Giona 4:1-3)Al capitolo 4 Giona è di nuovo sulla terraferma, è vivo e salvo, e non accetta la misericordia di Dio per Ninive; così, prega con rabbia.Ma al capitolo 2, invece, lui sta pregando quella che si definisce la "preghiera della trincea"; era quella che pregavano i soldati nella 1° Guerra Mondiale, dove gli eserciti si affrontavano l'uno di fronte all'altro e scavavano trincee per conquistare il terreno.Ogni giorno i soldati entravano nella trincea, e non sapevano se ne sarebbero usciti vivi; e così pregavano: "Dio, se mi tiri fuori da questa situazione, farò tutto quello che vuoi".Giona sta recitando una preghiera da trincea. Osservate i tempi della preghiera "Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore..." (Giona 2:2)."Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia..." (Giona 2:3)"Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo!" (Giona 2: 4).“...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. (Giona 2:7-8)Giona non spera... è semplicemente disperato. Pensava di voler solo essere gettato in mare e farla finita. Ma adesso realizza che è ancora vivo … o forse è morto (non lo sappiamo), ma comunque ancora pensa, riflette... e finalmente prega!. È una preghiera da trincea.Guardate l'atteggiamento di Giona nella preghiera: "Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare..." (Giona 2: 4)Mica è vero! E' stato lui a dire ai marinai di gettarlo come zavorra dalla nave per far placare i venti!E adesso invece dice che è Dio ad averlo buttato a mare! Dio è il colpevole!“Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore” (Giona 2:8).C'è voluto un bel po' per far decidere Giona di parlare con Dio! E adesso, nel ventre del pesce, pensa: “Bisogna che succeda qualcosa prima che parta della digestione del pesce”. E si ricorda solo allora di pregare! Ma non ricorda che forse dovrebbe confessare il suo peccato, e magari chiedere scusa... anzi!“IO ho gridato al Signore... IO mi sono ricordato...la mia preghiera è giunta...” “Io l'ho fatto! La mia pietà. La mia spiritualità. I miei sforzi.”"Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».”. (Giona 2:9-10)"Guardami Dio. Non sono come quei pagani che non ti adorano. Sono molto meglio. Ti seguirò. Sarò fedele!”A dirla tutta, proprio in questo momento in superficie, su un mare calmo, quei cosiddetti marinai senza valore, adoratori di idoli, invocano il nome del Signore. E il loro timore di Dio è diventato timore., stupore, meraviglia, riverenza... per il Signore!Capita, quando ci troviamo nella trincea, di ricordare a Dio perché dovrebbe salvarci... evitando accuratamente di ricordare perché dovrebbe non farlo. Per i nostri peccati, per le nostre mancanze, per i nostri rifiuti... Se fossimo onesti, Dio dovrebbe girarsi dall'altra parte... e non guardare Giona... e nemmeno noi!Ma non lo fa! Giona viene salvato dalla misericordia inaspettata di Dio. Le preghiere di Giona possono essere pronunciate nella più completa disperazione, ma Dio le ascolta comunque. E Dio risponde ancora ad esse. Risponde a Giona... e anche a noi!Non perché ci siamo umiliati. Non perché abbiamo detto le parole giuste. Non perché abbiamo l'atteggiamento giusto. E certamente non perché in qualche modo siamo migliori degli altri. Ma solo perché il suo carattere è la misericordia.Giona non aveva visto la misericordia promessa da Dio all'opera, noi si, in quel primo Natale... senza che avessimo chiesto scusa, senza che ci fossimo pentiti... solo perché Dio aveva promesso che avrebbe avuto misericordia di noi.Per Giona aveva scelto un pesce per portare la Salvezza; per tutti noi ha scelto una Vergine Ha mandato un bambino, attraverso una giovane donna:“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14) "...che tradotto vuol dire 'Dio con noi'". (Matteo 1:23 b)È un momento che racchiude pienamente la misericordia inaspettata di Dio che ci da Speranza.Anni dopo, a quel figlio, nato da una Vergine, qualcuno avrebbe chiesto un altro segno:“Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vedere da te un segno». Ma egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera chiede un segno; segno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” (Matteo 12:38-40)Qual è il segno? Un luogo che dovrebbe essere un luogo di morte definitiva, dopo tre giorni si rivela un luogo di vita. Il ventre di un pesce gigante. E il cuore della terra, che è una tomba.Non si va deliberatamente in questi luoghi e non ci si aspetta di tornare. Ma Giona lo fece. E Gesù dice ai farisei che lo farà anche lui. Sappiamo che è esattamente quello che è successo. È successo perché un Dio misericordioso ha voluto salvare un popolo peccatore che si trovava in una situazione disperata.Dio ha fatto questo in quel primo Natale, ancor prima che coloro che fuggono da Lui si rendessero conto che Egli sta attivamente creando una strada, una via, una salvezza.Gesù viene a Natale per aprirla: dalla morte certa alla vita eterna. Dal ventre della morte, che sia un grande pesce, una tomba, o una vita lontana dal Padre, alla speranza di un altro giorno, di un'altra vita, di una vita nuova in Cristo. Rinati!Il segno di Giona è la Speranza! La speranza per noi peccatori che pregano nella trincea, che affondano disperatamente, che mangiano le alghe, che vivono nella trincea. E' la misericordia inattesa di Dio, ma che Dio aveva promesso... e Dio è fedele! La misericordia che salverà. Il segno di Cristo è la Speranza... quella con la esse maiuscola, giunta sulla terra attraverso una Vergine che partorisce colui che sarà la misericordia inattesa ma promessa, di Dio che ci trae fuori dalla morte del peccato e ci proietta verso una vita vissuta assieme al nostro Padre. Nascerà Emmanuele, Dio con noi! Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Nella tempesta, come credenti abbiamo due possibilità: tacere, ed essere zavorra inutile, o proclamare Dio, e portare conforto e salvezza. Anche quando la tempesta è dentro di noi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: XX minutiLa settimana scorsa abbiamo concluso con Giona nella città di Iafo che pagava il biglietto per salpare verso Tarsis.Abbiamo detto che Giona lo faceva per due ragioni: il timore di andare in una città di omicidi e perché trovava troppo inquietante la misericordia che Dio stava estendendo alla città di Ninive.Un breve riassunto visivo delle azioni di Giona può essere visto guardando una mappa. La città natale di Giona è Gat-Efer. Ninive è il luogo in cui Dio ha chiamato Giona a fare l'annuncio. La città portuale di Iafo (l'attuale Giaffa) è il luogo in cui Giona si reca a prendere la barca. La località dove Giona era diretto è Tarsis, probabilmente in Spagna. Giona sta letteralmente andando nella direzione opposta... il più lontano possibile.Che cosa fa il Signore a questo proposito? Il Signore manda una tempesta. Leggiamo Giona 1:4-16"Il Signore scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi. I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». Poi si dissero l'un l'altro: «Venite, tiriamo a sorte e sapremo per causa di chi ci capita questa disgrazia». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Allora gli dissero: «Spiegaci dunque per causa di chi ci capita questa disgrazia! Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?»Egli rispose loro: «Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma». Allora quegli uomini furono presi da grande spavento e gli domandarono: «Perché hai fatto questo?» Quegli uomini infatti sapevano che egli fuggiva lontano dalla presenza del Signore, perché egli li aveva messi al corrente della cosa. Poi gli dissero: «Che dobbiamo fare di te perché il mare si calmi per noi?» Il mare infatti si faceva sempre più tempestoso. Egli rispose: «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia». Tuttavia quegli uomini remavano con forza per raggiungere la riva; ma non riuscivano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. Allora gridarono al Signore e dissero: «Signore, non lasciarci perire per risparmiare la vita di quest'uomo e non accusarci del sangue innocente; poiché tu, Signore, hai fatto come ti è piaciuto». Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò. Allora quegli uomini furono presi da un grande timore del Signore; offrirono un sacrificio al Signore e fecero dei voti." (Giona 1:4-17)Quando si scatena la tempesta Giona sa perfettamente perché. Non è la prima tempesta che vediamo nelle Scritture; anzi, la Bibbia ne è piena. Il profeta Geremia ne aveva annunciata una:“Ecco, la tempesta del Signore! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi. L'ira del Signore non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete appieno.” (Geremia 23:19-20)I marinai sono esperti di quel tratto di mare, e subito capiscono che non si tratta di una tempesta “normale”; nessuna nuvola, nessun vento, nessun temporale l'ha preceduta ed annunciata; è scoppiata così, all'improvviso.E' per questo che, invece di remare, di lascare la randa, o di fare altro per governare la nave, si mettono tutti a pregare.Si, ma quale dio pregare? Provenendo probabilmente da più parti del medio oriente ognuno ne aveva uno o più: quale era quello che si era adirato, e perché? “ È il dio del mare che è stato offeso? O il dio dei marinai? O il dio dei venti? Era il tuo dio o il mio?” Alla fine, tanto vale pregarli tutti!Ma una cosa la fanno per governare la nave: gettano il carico in mare: era una mossa disperata, perché in pratica stavano gettando in mare il motivo per cui sarebbero stati pagati una volta a Tarsis. Ma dovevano alleggerire la nave, innalzare la linea di galleggiamento per farla stare un po' più in alto nell'acqua, in modo da avere meno possibilità che le onde la sommergessero.E Giona dove è? Dov'è il profeta che sente la voce di Dio? Quello che sa esattamente qual è il Dio da pregare? Dove si trova? Cosa sta facendo? Semplicemente, dorme beato! Agli occhi del capitano che Giona non ci provi nemmeno. è un atto di assoluto egoismo e di totale disprezzo per tutti gli altri sulla nave Avrebbe dovuto essere sul ponte a pregare assieme a tutti gli altri... pregare il suo dio, non dormire beato!Guardate questi due versetti:“La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».” ( Giona 1:2)“Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». (Giona 1:6)In cosa si somigliano? Nella frase “ALZATI!” Capiamo che Giona è uno di quelli che preferisce NON fare... evitare, lasciare ad altri... Paolo parla di quelli come lui in Romani:“Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?” (Romani 10:14)Giona avrebbe potuto salire sul ponte, dire a tutti :”Un attimo, è inutile che preghiate a questi dei inesistenti: ora pregherò io il vero Dio, colui che può placare la tempesta!” Che testimonianza sarebbe stata? Quanti si sarebbero convertiti? Quanti avrebbero rinunciato ai falsi dei? Perché è vero, offrono un sacrificio a Dio... ma quale Dio? Un Dio che non conoscono, perché Giona, ancora una volta, fugge.Due applicazioni per noi. La prima.Quando vediamo altri nel pericolo che invocano altri dei, preghiamo assieme a loro, indicandogli il vero Dio, oppure dormiamo? Attenzione, perché nei momenti di pericolo, noi abbiamo sì Dio... ma spesso anche noi abbiamo una serie infinita di altri piccoli dei accessori... Il danaro, la fama, il sesso, l'amico potente... tutte cose che pensiamo possano “aiutare”, se non sostituire il vero Dio.Come credenti siamo tenuti a salire sul ponte dove tutti ci vedono, e ci guardano, e a dare testimonianza di quale Dio sia in controllo di tutto.La seconda. Ve la spiego con il versetto di Romani che viene prima di quello che abbiamo letto:“...perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato...” (Romani 10:9)Se abbiamo confessato con la bocca, e creduto col cuore, allora abbiamo libero accesso all'aiuto del Padre; si chiama: preghiera. Paolo afferma:“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.” (Filippesi 4:6)Ed ecco, Giona affronta una situazione che ha bisogno di preghiera. Giona si alza e va sul ponte... Ma mentre gli altri pregano...lui no. Non c'è traccia di Giona che parla a Dio.Non cambia nulla quando non parliamo con Dio. Giona tace. La tempesta continua. Viene quindi attuata una nuova strategia. Opinabile. Tirare a sorte. Ma Dio la usa per puntare il dito su GionaE inizia l'interrogatorio dei marinai per capire perché Dio ce l'ha con Giona: “Che tipo di lavoro fai? Da dove vieni? Qual è il tuo Paese? Di quale popolo sei?". Io me l'immagino come se a Giona piovessero addosso tutte le domande assieme, urlate nella tempesta. E Giona risponde a fatica:“Sono un ebreo. Sono nato nella famiglia dell'alleanza di Dio e godo della speranza di essere adottato come figlio di Dio. Ho la legge, il culto del tempio e promesse che non sono state date a nessun'altra nazione. La mia terra è Israele, la terra promessa da Dio come suo luogo. Adoro l'Eterno, il Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra.”I marinai erano contenti di prendere i soldi di Giona che stava scappando dal suo Dio... Ma adesso capiscono che Giona stava fuggendo da qualcosa di veramente importante, e anche se non conoscono quel suo Dio, lo temono, e lo incolpano: “Perché hai fatto questo?” gli dicono.E' la stessa frase con cui Dio si rivolge ad Eva: (letteralmente la stessa nell'originale in ebraico):“Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato»” (Genesi 3:13 CEI)Eva credeva forse che Dio non avrebbe vista? Giona credeva forse che Dio non lo avrebbe seguito? Assurdo! Irrealizzabile! Ma anche noi, talvolta... spesso... facciamo lo stesso!Se vi è di conforto (per me lo è) sappiate che siamo in buona compagnia... il grande re Davide è un nostro sodale:“Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:5)Basterebbe che Giona si pentisse, ammettesse la colpa, pregasse chiedesse perdono, e tornasse al Signore... ma non lo fa... Nel capitolo 4 leggeremo queste parole: "O SIGNORE, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato.".(Giona 4:2)Giona aveva capito il piano di Dio; salvare Ninive... e non gli piaceva! trovava troppo inquietante il pensiero della misericordia inattesa di Dio verso i Niniviti; non la voleva, non la accettava. quindi fugge, quindi rimane in silenzio.E Giona, da credente, da figlio di Dio ribellandosi tacendo, diventa “altro”.“I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente.” (Giona 1:5)."«Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia».". (Giona 1:12)“Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò.” (Giona 1:15).I marinai avevano gettato la merce che ormai era zavorra per alleggerire la nave; Giona in questo momento non è più un figlio di Dio... è “zavorra”, un peso inutile, un peso di cui ci si può disfare...Mi chiedo quante volte sono stato solo zavorra perché non ho parlato con Dio, perché non ho parlato di Dio e perché ho disobbedito a Dio, e perché mi sono ostinato a non ammettere il mio errore.Credere in Cristo, si va bene, ma seduto al posto di pilotaggio, vivendo a modo mio, facendo le mie scelte, seguendo i miei desideri e non cercando il Signore in queste decisioni. Sono un cittadino del cielo. Ma mi affido al mio denaro, alla mia carriera, al mio status, al mio lavoro, alla mia conoscenza, alla mia abilità e alla mia attenzione molto mondana. Non ho parlato con Dio di tutto questo.Se faccio così, posso diventare “zavorra”. Zavorra che appesantisce la nave mia e degli altri, piuttosto che salvarla dalle onde.E questo spesso succede perché non accettiamo che la misericordia imprevista di Dio è anche per noi, quando capisco di aver smesso di parlare con Dio e di affidarmi a lui.E sarebbe bastato un “Perdonami! Ho sbagliato, avevi ragione tu, ritorno ad ascoltare e a parlare con te” e non sarei più stato zavorra.Qual è la nostra identità? Non è quella di essere un peso; anche quando attraversiamo momenti di ribellione, di interrogativi irrisolti, di dubbio.Forse è una crisi di fede. Forse siamo sopraffatti dagli eventi. Forse ci sentiamo come se le nostre parole rimbalzassero sul soffitto, e Dio ci avesse dimenticato.E non riusciamo ad accettare che la misericordia inaspettata di Dio sia anche per noi, nei dubbi, nella ribellione, nel fuggire lontano...Se, anzi, quando ci troviamo lì, continuiamo a parlare con Dio. Forse non sappiamo nemmeno cosa dobbiamo dire. Anche lì Dio, nella sua misericordia, ha coperto quella situazione.“Nello stesso modo, anche lo Spirito Santo ci aiuta giorno per giorno nei nostri problemi e nelle nostre preghiere. Perché, in realtà, noi non sappiamo neppure per che cosa pregare, né pregare nel modo giusto, ma lo Spirito Santo prega per noi con tale sentimento, che non si può esprimere a parole.” (Romani 8:26 PV)“Dio, eccomi... vorrei parlare... ma non ho le parole.” Lo Spirito di Dio dentro di noi dice: "Stai tranquillo, ci penso io".Questa è la misericordia inattesa di Dio. Questa è l'identità di essere figli... amati, ricercati, compresi, aiutati, perdonati.Giona non riuscì ad accettarla... ma noi non siamo Giona... e non vogliamo essere zavorra.E non dobbiamo fare nulla di più che parlare al nostro Dio.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Commento al Vangelo di domenica 13 novembre 2022 #Vangelodelladomenica #13novembre2022 #Cmv
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. Troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama, imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro è mostrare che Dio ha misericordia di tutti... anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti. Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio, Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria: Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria. Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C., un po' dopo il tempo di Giona. È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona! Nimrod era un potente cacciatore e guerriero. La città di Ninive rifletteva il suo carattere. Parlando di Ninive, Naum dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.” (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone! Un esercito potente e crudele era la loro arma. Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo nella sua città natale, Gat-Efer, ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis. Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea. Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci. Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna, è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile... e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a Iafo (l'attuale Giaffa) aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale; egli sta quasi letteralmente andando il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando: “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed Egitto, Geremia fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive; trova questa misericordia inattesa troppo inquietante e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità, o lottano con l'identità di genere, o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni, i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori, o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato, che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto, potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio, che si scagliano contro il cristianesimo e fanno del tutto per opprimere chi crede Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato" più il prefisso ἀπο apo, "via". Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo. Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso. Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata? C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare? E se non vado è perché non credo che Dio possa portare alla trasformazione e al pentimento? Oppure sono effettivamente turbato dal fatto che sia possibile una misericordia così inattesa e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio ci costringe a fermarci e a riflettere. Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa, una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta una barca per Tarsis ogni giorno. Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo. Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare. Giona sa che non può scappare da Dio; e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive, allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità. L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento è una grazia che Giona trova inquietante. E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti, è: "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. 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La chiesa è chiamata ad andare oltre il riunirsi in un luogo la domenica. La chiesa non è mai un qualcosa di statico, ma cambia nel tempo, con lo scopo di adempiere al Grande Mandato di Gesù. Ed ogni cambiamento non è una "malattia" da curare, ma una opportunità da cogliere... per essere più efficaci nel testimoniare di Cristo al mondo.---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiNel romanzo “1984” di George Orwell, la stanza delle torture è denominata Stanza 101 e nel Regno Unito l'abbiamo trasformata in un programma televisivo umoristico in cui personaggi famosi dicono le tre cose che li torturano e che meritano di entrare in una immaginaria Stanza 101. Due cose che io metterei hanno a che fare con l'uso che alcuni cristiani fanno della nostra fede: la prima è quella delle canzoni d'azione (non ho bisogno di fare questo per sapere che il mio Dio è grande, forte e potente) e la seconda è quella di trasformare le Scritture in simpatici poster.Non voglio offendere nessuno se queste due cose sono di vostro gusto, a ciascuno il suo, ma se volete sapere perché ne sono contro, è perché rendono banale e sentimentale proprio ciò che amo del mio Dio e della mia fede: nessuno dei due si sottrae dal vedere le cose come sono realmente ed entrambi sono felici di sporcarsi le mani. La vita è disordinata, le persone sono disordinate e noi abbiamo un Dio che ha lasciato il Cielo per camminare in mezzo al disordine, affinché un giorno potessimo avere a pieno la sua nuova creazione. Forse ricorderete che qualche settimana fa ho detto che la chiesa dovrebbe essere il luogo più sicuro sulla Terra; ma dovrebbe anche essere il luogo più convincente sulla Terra dove si vive il Vangelo. Dove si affronta la confusione. Ne abbiamo un esempio in Filemone:“...ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo, un tempo inutile a te, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore. Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo; ma non ho voluto fare nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria. Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po' di tempo, perché tu lo riavessi per sempre; non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano sia nel Signore! Se dunque tu mi consideri in comunione con te, accoglilo come me stesso. Se ti ha fatto qualche torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. IO PAOLO, LO SCRIVO DI MIA PROPRIA MANO: PAGHERO' IO.” (Filemone:10-19 a)Ecco i retroscena: Onesimo (che significa Utile) era uno schiavo di Filemone. La nuova chiesa di Colosse si riuniva nella casa di Filemone dove, come abbiamo visto la volta scorsa, si dedicava all'insegnamento e all'apprendimento, al culto, alla preghiera e alla Cena del Signore. È molto probabile che Onesimo abbia ascoltato tutto questo e che sia diventato un credente. Quello che sappiamo per certo è che fa qualcosa di molto sbagliato e scappa ( scappa da Paolo che è in prigione a Efeso). Il significato è che Onesimo sta rubando qualche cosa a Filemone, perché Paolo dice che ripagherà Filemone per intero. È qui a Efeso che Onesimo diventa sicuramente un credente e, all'altezza del suo nome, si rende utile a Paolo che lo vede come un figlio. Qui il discorso si fa interessante: Onesimo, in quanto schiavo fuggito, avrà una taglia sulla testa e Colosse sarebbe un posto pericoloso dove essere rimandato. Ma Paolo fa questo: lo rimanda da Filemone come portatore della sua lettera in cui chiede a Filemone di fare l'impensabile e di riaccettare Onesimo nella sua famiglia. E non solo, ma di accettarlo come fratello; Paolo non gli dice di liberarlo, ma di riconciliarsi con lui. Come dice NT Wright, "...è il nuovo ordine mondiale del Vangelo, come sperimentato dalla Chiesa". Quando ci riuniamo come Chiesa, siamo la casa della riconciliazione. Riconciliazione tra le persone, ma soprattutto tra Dio e le persone. “...e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così. Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, [tutte le cose] sono diventate nuove. E tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé per mezzo di [Gesù] Cristo e ci ha affidato il ministero della riconciliazione.” (2 Corinzi 5:16b-18)È per questo che siamo stati salvati, per far conoscere il messaggio della riconciliazione. Lo ha detto il grande arcivescovo Desmond Tutu:“L'atto di riconciliazione è la grazia con cui permettiamo all'altra persona di rialzarsi, e di rialzarsi con dignità, per ricominciare. Nell'atto di perdono dichiariamo la nostra fede nel futuro di una relazione e nella capacità del malfattore di cambiare.” Desmond Tutu - Arcivescovo città del Capo - Sud AfricaIl nostro messaggio è che puoi essere perdonato, redento, restaurato e riconciliato, indipendentemente da ciò che hai fatto o pensi di essere, e noi, la Chiesa, siamo qui per accoglierti nella famiglia, proprio come Filemone e Onesimo. Ma non possiamo farlo seduti qui, lo facciamo là fuori.La missione di Dio comporta sempre il mandare e il servire. Prima il mandare. Lo conosciamo come il Grande Mandato, con l'enfasi di solito sulla parola “Andate!”, punto esclamativo. Ma mi piace il modo in cui la traduzione The Message in inglese della Bibbia lo traduce. Mi piace perché troppo spesso interpretiamo l "Andate" come un andare il più lontano possibile, ma qui è “Uscite!” e tutti noi ne siamo capaci. “Gesù, imperterrito, andò avanti e diede il suo incarico: "Dio mi ha dato autorità e comandato di mandarvi: uscite dunque e ammaestrate tutti quelli che incontrate, lontani e vicini, su questo modo di vivere, segnandoli con il battesimo nel triplice nome: Padre, Figlio e Spirito Santo. Poi istruiteli nel praticare tutto ciò che vi ho comandato. Sarò con voi mentre fate questo, giorno dopo giorno, sino alla fine dei tempi". (Matteo 28,18-20 - trad. The Message)Mi piace anche perché, messa in questi termini, la chiesa sembra più un movimento che una religione, e questo è esattamente ciò che la chiesa primitiva era: un catalizzatore per il cambiamento sociale e per la salvezza. Nel suo libro Dominion, lo storico Tom Holland parla così dell'effetto del cristianesimo:“Un Dio sofferente su una croce è stata la bomba che ha fatto esplodere l'ordine mondiale Greco-Romano. Il cristianesimo come storia del potere speso volontariamente a favore dei vulnerabili; della forza impiegata per proteggere i deboli. La storia del forte che sceglie di fare la vittima per conto degli oppressi, per risparmiare loro l'ignominia e la vergogna... è la storia di come il dominio sacrificale di Cristo, mediato attraverso il dominio sacrificale della Chiesa, ha liberato e sta liberando il mondo occidentale.” (Tom Holland – Dominion: come il cristianesimo ha modellato l'Occidente)Come dice il pastore americano Rich Villodas, "...a molti non importa nulla della nostra buona notizia se non è anche una buona notizia che porta a un mondo migliore e più giusto". I movimenti cambiano il mondo, le funzioni religiose complessivamente no. Quindi forse è arrivato il momento di pensare a come ci organizziamo, a come ci incontriamo e a dove ci incontriamo. Il nostro "andare" ha forse bisogno di essere rivitalizzato.Ma da chi andiamo? In due parole: dagli smarriti. Mi è stato recentemente ricordato (anche se ho predicato su questo tema solo poche settimane fa) che questo è il linguaggio di Gesù ed è pieno di compassione; gli smarriti non sono persone in difetto, ma coloro che cercano di tornare a casa. E come possiamo andare? Quando a Gesù è stato chiesto quale fosse il comandamento più grande, ha dato la risposta attesa di "amare Dio con tutto il cuore, la mente, l'anima e la forza", ma poi ha aggiunto un altro "e ama il tuo prossimo". L'amore per Dio si accompagna a un mandato missionario: andiamo a servire con amore e, per Gesù, non si può fare l'uno senza l'altro.Questo mi riporta a ciò che abbiamo analizzato qualche settimana fa, ovvero a come la Chiesa primitiva rispondesse ai bisogni che la circondavano e a ricordarvi che viviamo nel bel mezzo di un'epidemia di solitudine. Se mettiamo insieme queste due cose, forse vediamo dove si trova la nostra opportunità di amare, servire e condividere. Come possiamo essere ansiosi di andare avanti mentre ignoriamo il campo di missione alle porte?Vi fornisco alcuni esempi da considerare. Negli Stati Uniti esiste un movimento di chiese chiamato Dinner Church: “Chiesa della Cena”. È nato a Seattle, quando un pastore, sconcertato per la diminuzione della sua congregazione, ha fatto una passeggiata di preghiera intorno alla sua chiesa ed è rimasto sorpreso nel sentire Dio dirgli di abbandonare l'edificio della chiesa e di iniziare a dare da mangiare ai senzatetto e ai bisognosi. Dieci anni dopo ci sono Chiese della Cena in tutti gli Stati dove le persone vengono per un pasto gratuito, fanno amicizia, possono chiedere preghiera e ascoltare un brevissimo messaggio su Gesù. Non è che Dio voleva che la chiesa chiudesse, ma voleva immaginarla in un modo diverso e riaprirla.La chiesa da cui provengo nel Regno Unito fa qualcosa di simile ogni primo giovedì del mese: offre un pranzo leggero a base di zuppa e pane e, dato che sono inglesi, una tazza di tè; inoltre c'è un breve messaggio e la possibilità di chiedere una preghiera. Quando vivevo a Londra, facevo parte di un gruppo di diverse chiese e denominazioni che offrivano colazioni per le persone che stavano andando al lavoro; era un'occasione per iniziare bene la giornata e sapere che qualcuno pensava a te e pregava per te mentre andavi a una riunione difficile o affrontavi un capo difficile. Tutti e tre questi esempi riguardano la fornitura di un servizio, e la rottura della solitudine e la condivisione della vita e dell'amore di Gesù.Non so cosa si adatterebbe a un contesto italiano, non so con certezza se questo è ciò che Dio sta chiamando a fare questo gruppo di credenti, ma credo che ci siano una serie di cose che la nostra chiesa deve considerare alla luce delle nostre circostanze e di questo insegnamento. Vorrei suggerire umilmente che il cambiamento non significa che Dio ci abbia abbandonato o che ciò che è stato in passato debba essere considerato un fallimento; c'è una stagione per ogni cosa e dobbiamo accettarlo, come ci dice l'Ecclesiaste 3:1.In secondo luogo, la chiesa, qualsiasi chiesa, può essere ugualmente potente ed efficace indipendentemente dal luogo in cui si riunisce, perché è il dedicarsi all'adorazione, alla preghiera e all'apprendimento che ci rende efficaci, e i numeri non contano. "Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro." (Matteo 18:20)Essere chiesa riguarda il modo in cui viviamo, il modo in cui preghiamo e il modo in cui condividiamo la nostra vita usando i doni che Dio ci ha dato.“La fine di tutte le cose è vicina; siate dunque moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l'amore copre una gran quantità di peccati. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1 Pietro 4:7-11)Amen. 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Quando ieri sono tornato da una convention locale di SA, mi sono sentito ragionevolmente felice, connesso e sereno, anche se non completamente. La presenza di un membro aveva disturbato a tal punto la mia serenità che per tutto il fine settimana ho combattuto con l'ossessione per lui e il suo atteggiamento. Tra l'altro, quando ho saputo della sua registrazione all'evento tre mesi fa, ero già spaventato e disturbato. Ritornato a casa, ho fatto un inventario su questo episodio per condividerlo con il mio sponsor la sera stessa.
Come percepiamo Dio? Lontano o vicino? Parole illuminanti di Gesù su questo punto decisivo e focale. Libro di Cielo, Volume 28, 30 Novembre 1930, Martedì 28 Giugno 2022
Commento al Vangelo di domenica 12 giugno 2022 #Vangelodelladomenica Gv 16,12-15 #Trinità #12giugno2022 #Cmv
La preghiera, nonostante tutto, rimane un mistero. Un Dio onnipotente che cerca il contatto con la sua creatura per ascoltarlo ed esaudirlo... ma secondo il Suo piano eterno. Da dove cominciare l'avventura della preghiera a Dio, dunque? Inizia dal fermarti, dal riconoscere chi è Dio, e dal conoscere chi sei tu per lui. ---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 32 minutiAlcune settimane sono uscita fuori con il mio cane Artie per la sua passeggiata serale. Da qualche tempo avevo sentore di un animale selvatico sconosciuto che viveva nella proprietà - l'avevo sentito, intravisto, ma non avevo idea di cosa fosse. Quella sera in particolare scelse di correre proprio davanti a noi e di sparire nella zona del fabbricato vicino con Artie sulle sue tracce. Non potevo seguirlo, non potevo essere sicura che non stesse seguendo "la bestia" verso il pericolo, e lui non rispondeva al mio comando di "ritornare". Era sparito da un bel po' e, in preda alla disperazione, alla fine ho detto: 'riportalo indietro, Signore', e in pochi secondi era lì davanti a me.Ho un'amica che è di etnia indiana che è stata cresciuta come indù. È diventata cristiana da giovane, il che ha causato una profonda spaccatura con la sua famiglia. Forse non lo sapete, ma è abbastanza comune per le famiglie di quella comunità combinare i matrimoni delle loro figlie, scegliendo un partner adatto per loro, e per lo più funziona, indipendentemente da ciò che possiamo pensare. È una cosa importante e la famiglia della mia amica non poteva più farlo a causa della sua scelta di fede che, per quanto li riguardava, si aggiungeva solo alla vergogna che sentivano. Conosco la mia amica da 40 anni e il suo unico desiderio profondo e la sua preghiera costante in tutto questo tempo è stata quella di sposarsi, ormai troppo tardi per avere dei figli che avrebbero potuto aiutare a sanare la frattura familiare, ma almeno avrebbe avuto una compagnia e non si sarebbe sentita così isolata, o sola. Ci sono stati momenti, nel corso degli anni, in cui tutto quello che potevo fare era sedermi e piangere con lei per quel dolore e quel desiderio.Allora, com'è che questo Dio amorevole, compassionevole, misericordioso e giusto in cui crediamo, sembra prestare più attenzione al mio stupido cane, che alla mia cara amica che ha sacrificato così tanto per seguirlo?Cosa lo spinge a rispondere in un batter d'occhio a una stupida preghiera che riguardava più che altro la mia comodità, ma a rimanere in silenzio di fronte all'infelicità di una persona?Gente, benvenuti nel mistero della preghiera. In questa nuova serie spero che insieme potremo trovare alcune risposte e alcuni strumenti utili che rinnovino la nostra vita di preghiera e ci arricchiscano. Nelle prossime settimane daremo uno sguardo a cos'è la preghiera, allo scopo della preghiera e a come rispondere quando la preghiera non riceve risposta. Gran parte dell'insegnamento si basa sul movimento di preghiera 24/7 e in particolare sui libri di Pete Greig e sull'insegnamento di Tyler Staton che, se siete in grado di leggere e comprendere l'inglese, vi raccomando - purtroppo non sono tradotti in italiano.Nelle prossime settimane ci saranno delle idee da mettere in pratica e ci saranno un po' di compiti a casa! Quindi venite con me a partecipare in quest'avventura.Prima di tutto affrontiamo alcune idee sbagliate sulla preghiera.Due cose che non è la preghiera! Un codice da decifrare e il genio della lampada1) Un codice da decifrareLa preghiera non è un codice che dobbiamo decifrare. Non ci sono parole o frasi specifiche che, se le diciamo nel modo giusto, apriranno la linea diretta di comunicazione. Non c'è un modo "giusto" o "migliore" di pregare. Ognuno di noi ha una relazione personale unica con Dio, è stato cresciuto in tradizioni diverse, ha avuto esperienze di vita diverse e la nostra vita di preghiera rifletterà questo. La preghiera non inizia con la competenza, ma con un mal d'orecchio - un dolore all'orecchio del cuore, come diceva San Benedetto. Quindi...“Prega come puoi, e non cercare di pregare come non puoi.” (Dom John Chapman)2 ) Il genio della LampadaIn secondo luogo la preghiera non è una lampada magica che esaudisce i desideri. Dio è Jehovah Jireh, non Jehovah Genio. Il dio che provvede non è lo stesso di un dio che mi dà tutto quello che voglio. Sono andata a spulciare su alcuni siti 'cristiani' le richieste di preghiera (fidatevi che vi sto salvando qui) ed ecco alcune delle più interessanti. “Per favore Dio fammi diventare più alto.”“Oh, Dio, per favore fai che io abbia un buon punteggio all'esame di domani, anche se non ho studiato.”“Caro Dio, ti prego, fa' che i denti anteriori di mia figlia ricrescano in tempo per la sua foto scolastica.”Non voglio sembrare frivola, dopo tutto queste preghiere potrebbero coprire una grande quantità di dolore inespresso, e sono sicura che tutti noi siamo stati in situazioni che non sono davvero di vita o di morte, eppure ci sentiamo così e quindi non possiamo fare a meno di chiedere a Dio di darci quello che vogliamo (e poi, non sarebbe la prima volta che ho pregato per una partita di cricket!).Ma quello che non riescono a vedere entrambi questi approcci alla preghiera è che la preghiera non riguarda noi, quello che vogliamo, o anche quello che pensiamo che Dio voglia per noi; riguarda solo lui e chi è. La preghiera non comincia con noi, comincia con Dio e non comincia con le parole, comincia con il silenzio."Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio." ( Salmo 46:10a)I tre aspetti chiave della preghiera sonoFermarsiConoscere DioConoscere te stessoFermarsiFermarsi sembra semplice eppure mi chiedo se puoi dire quando hai sperimentato per l'ultima volta una vera calma senza alcuna distrazione. Nel 2007 il dottor Michael Zigarelli ha pubblicato i risultati di uno studio di 5 anni condotto su più di 20.000 cristiani di 139 paesi su cosa impedisse loro di sviluppare la relazione con Dio. Ha scoperto che 6 cristiani su 10 dicono che è "spesso" o "sempre" vero che "gli impegni della vita mi impediscono di sviluppare la mia relazione con Dio". A proposito, il sottotitolo di questo studio era "Troppo indaffarato per Dio". Non si può negare che la vita moderna sia frenetica e caotica. Lo psichiatra Carl Jung ha detto: "La fretta non è del diavolo, è il diavolo". Ed è così che il teologo Richard Foster lo dice:"Il nostro avversario è specializzato in tre cose: rumore, fretta e folla. Se riesce a tenerci impegnati in "molte cose" e “troppe cose”, sarà soddisfatto." (Celebration of Discipline, Richard J. Foster)Allora cosa ci trattiene dal fermarci? Ci sono esigenze molto reali che richiedono il nostro tempo e contano davvero: il nostro lavoro, il dare da mangiare ai bambini, il prendersi cura dei membri della famiglia, forse anche il pulire la casa, ma come fa notare Tyler Staton, Davide scrisse la frase " ‘Fermati' quando era il capo di una nazione in un mondo di guerra tribale. Eppure dava ancora la priorità e praticava l'essere fermi perché sapeva che è l'unico posto da cui possiamo vedere la realtà come la vede Dio. Quindi come ci impegniamo con il fermarci? Ecco il tuo compito per la prossima settimana.Trova un momento e un luogo in cui puoi stare da solo/sola; imposta un timer per 2 minuti. Siediti dritto con i due piedi ben piantati a terra, le mani aperte sulle ginocchia. Chiudi gli occhi. Inspira profondamente ed espira lentamente per tre volte. Prega qualcosa di semplice come: "Eccomi, Signore" o "Vieni, Spirito Santo" o "Signore, abbi pietà".Lo scopo del fermarsi è il consenso; consentire all'opera dello Spirito di Dio, che è più profondo della comprensione o delle parole. Pratica questo silenzio come un'offerta sacrificale a Dio.Conoscere Dio“Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?” (Salmo 8:3-4) La preghiera è l'atto di vedere la realtà dal punto di vista di Dio. Tu, io, la Terra, non siamo dei puntini che scompaiono secondo Dio, siamo proprio noi che Lui ama più di ogni altra cosa. Se non altro, la preghiera dovrebbe darci lo spazio semplicemente per lasciarci amare da Dio. Fermati e riconosci che io sono Dio. Per citare ancora Tyler Staton, "Fermarsi è lo spazio calmo dove Dio migra dalla periferia al centro, e la preghiera si riversa senza sforzo da una vita con Dio al centro".Una delle mie funzioni preferite in chiesa ogni anno è il mercoledì delle ceneri. So che non è una tradizione che voi osservate, ma io amo andare a ricevere la mia croce di cenere perché mi ricorda che mentre io posso considerarmi piccolo, fugace, insignificante, Dio mi guarda e mi dice che 'sono rispecchiata nel “la pupilla dell'occhio'suo."La grande bugia è stata che se avessimo mangiato la mela, "non morirete", e questo ha afflitto gli esseri umani da allora. Sapete che si stima che una donna media nella sua vita spenderà 209.000 euro in trattamenti di bellezza, e quando alle donne è stato chiesto perché lo fanno, la seconda risposta più comune è stata 'per rimanere giovani'. E gli uomini non sono molto indietro, l'uomo medio spende 117.000 euro. E poi, a quanto pare, più della metà di noi eviterà ogni discorso sulla morte e sul morire, se possibile. È l'unica cosa sicura della vita, ma sembra che non riusciamo ad affrontarla. Ma cosa c'entra questa svolta apparentemente infelice con la preghiera?"Alleluia. Anima mia, loda il Signore. Io loderò il Signore finché vivrò, salmeggerò al mio Dio finché esisterò. Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. (Salmo 146:1-4)Nel mezzo di una preghiera di lode Davide si prende del tempo per ricordare alla gente e a se stesso la mortalità. Perché quando ricordiamo la nostra mortalità recuperiamo chi siamo. Siamo semplici mortali, ma siamo amati dal Dio eterno che ci dà la vita in abbondanza. Quando vediamo quanto siamo fugaci e quanto è grande Dio, vediamo quanto profondamente siamo importanti per lui. Siamo profondamente importanti! Il creatore del mondo ha tempo per noi, è interessato a noi e ci presta attenzione. Vede quando riportare il cane indietro porterà ad una rinnovata comprensione della fiducia; se può fare questo, allora farà questo per cui mi sono agitata tutto il pomeriggio. Cammina con te attraverso la profonda valle del dolore e ti aiuta a trovare momenti in cui puoi ridere e sentirti dire: "Suppongo che i mariti non siano tutto quello che dicono di essere".Fermati, riconosci Dio, conosci te stesso. Ma David non lo lascia lì.«Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra».Essere glorificato significa che la presenza di Dio diventa realtà. E per citare un'ultima volta Tyler Staton, "Fermati, e prega e il mondo intorno a te si rinnovi". Perché quando ci fermiamo, siamo riempiti dallo Spirito che trabocca per avere un'impatto su coloro che ci circondano. Se abbiamo imparato a fermarci abbiamo imparato a non avere fretta, il che significa che osserviamo. Vediamo l'anziana signora che si sente sola, individuiamo il giovane che sembra essere preoccupato, ci chiediamo cosa possiamo fare per porre fine alle crisi climatiche. Fermati, riconosci Dio, conosci te stesso ed egli sarà esaltato.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM A BREVE---VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=25UN DIO FATTO CARNE, SENZA SCONTI E SENZA OMISSIONI di Mario PalmaroMentre davanti ai miei occhi scorrevano le immagini del film che racconta in due ore e sei minuti la passione di Cristo dal Getsemani alla resurrezione, ho subito pensato che quest'opera sarà bersagliata da critiche durissime. Non tanto per le reazioni del mondo ebraico, né per le opposizioni dei non credenti o dei fedeli di altre religioni. Il vero pericolo per Mel Gibson e per il suo film sarà rappresentato (sembra un paradosso) dal mondo cattolico.Perché c'è una porzione di teologi autorevoli e influenti, d'élite ma tutt'altro che marginali, che non potranno perdonare all'attore-regista australiano di credere così fermamente alla storicità dei Vangeli. Quando i dotti teologi di cui sopra vedranno sullo schermo Pietro che taglia un orecchio a Malco nel tentativo di impedire l'arresto di Gesù, e poi vedranno che Cristo compie un miracolo riattaccando l'orecchio e guarendo completamente lo sconcertato servitore, e quando quegli stessi teologi demitizzanti vedranno la terra tremare dopo la morte di Cristo in croce; beh, la loro sorpresa e il loro sconcerto sarà grande e rumoroso.Per farsi un'idea basta leggere come in questi giorni una delle agenzie di stampa cattoliche italiane stia trattando il film di Gibson: una pagina intera di giudizi negativi, di critiche dal sapore surreale e un po' fantasioso. Si obietta a Gibson, nell'ordine, di aver dato troppa importanza al Calvario nella vita di Cristo (sic), di aver ridotto la sua resurrezione a un fatto egoistico e privato (ma nel sepolcro non risulta che ci fosse una platea ad assistere all'evento come in un moderno reality show), e ancora, testuale, che Gesù "ha donato la sua vita e nessuno gliel'ha tolta".Perché tanto accanimento? Dove è finito quel mondo cattolico dialogante e pronto a trovare semi preziosi di fede anche in pellicole che offrono un'immagine caricaturale e negativa della Chiesa e della sua fede? Possibile che Pasolini o Fellini siano sdoganati, e il povero Mel Gibson (che fa del suo meglio per far rivivere a milioni di persone le ore più decisive della storia) sia sommerso di critiche senza appello? Purtroppo, il nostro uomo è vittima di un pregiudizio: poiché frequenta ambienti tradizionalisti, è scattato nei suoi confronti un fuoco di sbarramento a prescindere. La sensazione è che non si giudichi tanto la pellicola, ma il suo autore. Alla base di tutto vi è una concezione teologica che ha messo per anni l'accento sul "messaggio", sulla "parola", sul "libro", quasi che "il Verbo si fosse fatto carta".Mel Gibson ci strappa, a questa beata tiepidezza intellettualistica e ci costringe a vedere un Dio fatto carne, una carne dilacerata e sanguinante, senza sconti e senza omissioni. È un realismo, una crudezza per intenderci, che ritroviamo in certe pellicole che hanno efficacemente descritto la Shoah, e in quel caso nessuno fra i cattolici gridò allo scandalo.
Il titolo della ventiduesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da "Figli di un dio minore" (Children of a lesser god), che è un film del 1986 diretto da Randa Haines.Interpretato da William Hurt e Marlee Matlin.James Leeds, giovane insegnante dai metodi moderni, arriva in una scuola per audiolesi e immediatamente riscuote soddisfazioni insperate. Sarah Norman, ragazza sordomuta, addetta alle pulizie dell'istituto, ha un rifiuto psicologico all'aiuto di chicchessia, ma James, affascinato dalla vitalità intellettuale della giovane, se ne innamora e riesce a recuperare la volontà della ragazza.Pur con molte difficoltà, non ultimo il direttore dell'istituto che osteggia l'insegnante, Leeds riuscirà a far capire a Sarah che è lui che ha bisogno di lei.Meritato Oscar alla Matlin, portatrice vera di questo handicap, per la migliore interpretazione.Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la vittoria degli uomini di Allegri in quel di Marassi a Genova contro i blucerchiati padroni di casa.Altri 3 punti che allungano la striscia positiva, 15 risultati utili consecutivi in campionato, di cui 10 successi.Bianconeri con un passo visibilmente superiore alle altre: 35 punti conquistati con una media di 2,33.Buone notizie in casa della vecchia signora.Non sono solo i numeri, tuttavia a far sorridere, Massimiliano Allegri ha finalmente trovato la quadratura del cerchio di centrocampo.Il tecnico livornese dopo diversi esperimenti ha individuato in Arthur il perno intorno al quale costruire un centrocampo di sostanza e qualità, affiancando Locatelli e Rabiot all'ex blaugrana.Il brasiliano, impiegato per mesi pochissimo e mai insieme all'azzurro, era dato come quasi sicuro partente a gennaio.Un "figlio di in Dio minore", proprio come la protagonista della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.Arthur Melo, poco o nulla considerato da Max Allegri per il suo "handicap" di non essere un regista in grado di dettare i tempi del centrocampo juventino.Figlio di un Dio minore, appunto nonostante la sua fama tra Gremio e Barça.Il brasiliano invece è rimasto e ora le tante assenze lo hanno catapultato in campo, tra i protagonisti della rimonta delle ultime settimane. Parabola strana quella del ragazzo di Goiânia, passato da sicuro (o quasi) partente a pedina centrale della mediana bianconera.Una stagione travagliata per Arthur, iniziata in salita per i postumi di un intervento chirurgico subito in estate per rimuovere un'ossificazione della membrana interossea alla gamba destra, ed una lunga riabilitazione conclusa con la ripresa della stagione con la prima convocazione per il derby d'andata lo scorso 2 ottobre, partendo dalla panchina, ovviamente. Un lungo percorso ad ostacoli e con handicap come la Marlee del film di Haines.Nel vittorioso match di Marassi contro la Sampdoria di Mister Giampaolo, Arthur e Manuel Locatelli sono stati titolari in tandem per la quarta volta consecutiva, con uno score che dimostra la bontà della scelta tecnico tattica fatta da Allegri, 3 successi su 3, con un aumento dei gol fatti (2 contro 1,5 in assenza di uno dei due) e una diminuzione di quelli subiti (0,3 contro 1).Per il rilancio del brasiliano sono risultati decisivi essenzialmente due fattori. A livello tattico il cambio di modulo, con una Juventus progressivamente passata al 4-3-3.Secondo i dettami tattici del tecnico livornese infatti, i giocatori nella linea di metà campo devono essere in grado di fornire i giusti tempi di gioco, smistando passaggi geometrici per il reparto offensivo.Allo stesso tempo chi occupa la linea mediana deve però assistere anche la difesa, ecco che allora a sopperire alle mancanze difensive di Arthur provvede Locatelli, in possesso di un background per dare una mano al reparto arretrato e contemporaneamente anche essere pericoloso con gli inserimenti in fase offensiva.Il secondo fattore poi che ha collocato Arthur in rampa di lancio è stato l'infortunio di Zakaria a Empoli.Da quel momento in poi, Allegri è stato costretto a fare di necessità virtù, proponendo insieme la coppia, da molti reclamata, italo brasiliana.Una nuova vita per Arthur alla Juve, così come i protagonisti della pellicola sono riusciti ad abbattere il muro creato dall'handicap parlando la lingua universale dell'amore, così allo stesso modo il centrocampista brasiliano e la vecchia signora hanno superato le incomprensioni con la lingua universale del calcio che conta, il DNA vincente che li accomuna.Arthur non è più "un figlio di un Dio minore", o forse non lo è mai stato.Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=1fg7nrkzhl2mtFACEBOOK:http://m.facebook.com/jtacticsmdn/
Syed Hasnain, afghano di Lashkargah, da 30 anni in Italia, a capo di UNIRE (Unione nazionale italiana per i rifugiati e gli esuli), laureato alla Sapienza, racconta il suo difficile esodo durato otto anni, la situazione umanitaria in Afghanistan oggi, il differente trattamento riservato dall'Europa ai profughi siriani e afghani in fuga e anche il caso di un afghano che viveva in Ucraina ed è stato discriminato da autorità polacche e ucraine.
LA STATUA DI SAN VLADIMIR CHE FARA' GRANDE PUTIN di Rino CammilleriE poi dice che uno tifa Vlad! No, non l'Impalatore vampiresco [leggi: VLAD III DI VALACCHIA DIFESE I CRISTIANI DAI TURCHI MUSULMANI http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=206], ma lui, Vladimir Putin. Che ha annunciato l'erezione di una colossale statua in Mosca a San Vladimiro, Vladimir I il Santo, Gran Principe di Kiev e cristianizzatore della Rus'. Cadono i mille anni dalla sua morte e Putin ha indetto in suo onore un grandioso galà al Cremlino con centinaia di ospiti. Dopo, naturalmente, aver preso parte alla solenne cerimonia religiosa in cattedrale col patriarca Kirill. Putin ha ridato grande lustro alla tradizione religiosa della Santa Russia, premia le famiglie numerose, non vuol sentir parlare di gender e ideologia Lgbt, finanzia e ricostruisce chiese e monasteri [leggi LA RUSSIA DI PUTIN: BALUARDO DELLA CRISTIANITA' http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3174], ha perfino richiamato il Papa in mondovisione per essersi distratto dal bacio alla Vladimirskaya, l'icona della Madre di Dio protettrice di tutte le Russie.INSTRUMENTUM REGNI?Putin si proclama difensore (come già fu lo zar) dei cristiani balcanici e mediorientali in terra islamica. Ha perfino ripristinato il nome a Sanpietroburgo, la città che cambiava denominazione a ogni regime. E vietato l'adozione di bimbi russi ai Paesi che praticano le nozze gay [leggi RUSSIA: STOP ALLE ADOZIONI VERSO PAESI CHE HANNO I ''MATRIMONI'' GAY http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3063]. Voi direte che fa così non perché gliene importi del cristianesimo e della sua morale, ma per assicurarsi il puntello della potente Chiesa ortodossa. E per differenziarsi sotto ogni aspetto dagli Stati Uniti che, con la loro ostinazione imperialistica, gli hanno di fatto scatenato contro una neo-guerrafredda (è dai tempi della Grande Guerra che gli Usa temono come la morte il sorgere di un asse economico Germania-Russia). Tutto (forse) vero, chi lo nega? Però lo fa.Forse davvero Putin intende usare la tradizione cristiana come instrumentum regni, ma chi se ne importa [leggi LA NUOVA RUSSIA DI PUTIN RISCOPRE LE RADICI CRISTIANE http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3031]? L'Occidente fa l'esatto contrario e combatte una guerra mai vista contro Cristo e, pur di farGli un dispetto, scarta inorridito anche la sola idea che l'identità religiosa possa servire da antidoto contro il jihadismo. É di questi giorni la notizia che Magdi Cristiano Allam è stato ridotto all'elemosina da Querela Continua, la jihad giudiziaria scatenatagli contro dai musulmani italici. I giudici nostrani gli danno sempre torto, è sotto scorta da una vita, pure l'ordine dei giornalisti gli ha inflitto l'impeachment per "islamofobia". E qui non c'è un patriarca Kirill che gli offra aiuto, nemmeno sottobanco, manco una pacca sulla spalla.SOLO CALCOLO POLITICO?Forse anche Vladimir il Grande, nell'anno 988, agì per calcolo politico quando mandò in soffitta il paganesimo di suo padre Svjatoslav e si volse verso Costantinopoli. C'è chi dice che cercava appoggi contro le scorrerie vikinghe. Ma chi qui scrive sa bene che pure delle Crociate generazioni di storici atei hanno cercato col lanternino i "retroscena economici". E, si sa, quel che non si trova si inventa. Molti sono i Santi che hanno cominciato il loro cammino per paura o per interesse. Solo che, cammin facendo, si sono santificati davvero, perché Dio era più furbo di loro. Si noti che la conversione del Principato di Kiev reca la data del 988. Mille anni dopo, l'impero sovietico crollava e, come predetto dalla Madonna a Fatima, la Russia tornava cristiana. In un mondo che non lo era più. Kiev è oggi capitale dell'Ucraina, e qualcuno si meraviglia ancora che i russi non intendano cederla a Obama e ai suoi zerbini europei. Di più: Vladimir il Santo si fece battezzare a Cherson, l'odierna Sebastopol, nell'attuale Crimea.Ed ecco un altro spunto di riflessione per chi paventa l'"espansionismo russo". Nella geopolitica la religione conta? Chiedetelo all'Arabia Saudita, all'Iran khomeinista e al sedicente Califfato. Chiedetelo all'Occidente, che spende somme spaventose e non esita di fronte ad alcun genere di pressione per imporre ovunque la sua ideologia (i.e. religione laica). Si dice che Vladimir il Grande, giudiziosamente, abbia mandato suoi emissari per analizzare le grandi religioni monoteistiche da cui era circondato: cristianesimo, ebraismo e islamismo. Quest'ultimo, sebbene potente e in espansione, fu scartato subito per amore del popolo: vietava le bevande inebrianti e i rus' non lo avrebbero sopportato. La scelta tra i culti rimanenti fu vinta da Costantinopoli in via puramente estetica: gli emissari del Gran Principe rimasero abbagliati dallo splendore della liturgia bizantina. Un Dio onorato in tal modo non poteva che essere quello vero, riferirono. Meditate gente, meditate.Nota di BastaBugie: Vladimir Putin al Forum di Valdai il 19 settembre 2013 ha affermato "Possiamo notare come molti Paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando i principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono allo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana. Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici di cui l'obiettivo è promuovere la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione. (...) Sono convinto che questo apra una via diretta alla degradazione e al primitivismo che porteranno ad una profonda crisi demografica e morale. Che cosa testimonia meglio di questa crisi morale se non la perdita della capacità a riprodursi? Oggigiorno, quasi nessuna nazione sviluppata è in grado di riprodursi, anche con l'aiuto dei flussi migratori. Senza i valori presenti nel cristianesimo e nelle altre religioni del mondo, senza gli standard morali che si sono formati per millenni, le popolazioni perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Consideriamo normale e naturale di difendere questi valori. Dobbiamo rispettare il diritto di ogni minoranza di essere differente, però, i diritti della maggioranza non devono essere rimessi in questione."
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Vittorio Sgarbi"Raffaello. Un Dio mortale"La nave di Teseohttp://www.lanavediteseo.eu/“Raffaello ha solo dipinto. Non è stato un uomo complesso come Leonardo, un pensatore curioso di tutto; non è stato come Caravaggio, un ‘maledetto' che vive una vita piena di contrasti; non è stato un artista come Michelangelo, pittore, scultore, poeta, architetto. Raffaello ha dipinto soltanto. E ogni volta ha inventato un capolavoro. I pittori, come il suo maestro Perugino, tendono a ripetersi, a riprodurre un modello, hanno un archetipo di riferimento. Lui no. Ogni volta inventa un'immagine nuova. Opere che la critica disconosce sono di Raffaello: sono opere diverse da quelle che ci aspettiamo, perché Raffaello non è solo Raffaello, è anche Giorgione, è Caravaggio, è Michelangelo, è Parmigianino. Lui è tutto: nessuno è ‘più tutto' di lui. Quello che ha fatto Raffaello è un prolungamento della creazione di Dio e della bellezza del mondo, una bellezza assoluta, senza limiti.”Seguendo il racconto di Giorgio Vasari, Vittorio Sgarbi compone il suo racconto di Raffaello, dal commovente rapporto con il padre e la madre, al magistero di Pietro Perugino, dagli affreschi delle Stanze Vaticane fino al torbido amore per la Fornarina che destabilizzò la sua calma olimpica. E ogni volta Vittorio Sgarbi percorre la fitta rete di legami con i pittori del suo tempo: l'ammirazione per Leonardo, il rapporto contrastato con Michelangelo, l'amicizia con Bramante.Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell'arte, ha curato mostre in Italia e all'estero, è autore di saggi e articoli. È parlamentare della Repubblica, sindaco di Sutri (VT), prosindaco di Urbino, presidente di Ferrara Arte, presidente della Fondazione Canova, presidente del MART. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54° Biennale d'Arte di Venezia. Nel 2017 è stato chiamato per chiara fama alla Università per stranieri di Perugia come professore ordinario di Storia dell'arte. La serie di volumi dedicata al Tesoro d'Italia, una storia e geografia dell'arte italiana, comprende Il tesoro d'Italia. La lunga avventura dell'arte (2013), Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo (2014), Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio (2015), Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo (2016), Dal mito alla favola bella. Da Canaletto a Boldini (2017), Il Novecento. Volume I: dal Futurismo al Neorealismo (2018), Il Novecento. Volume II: da Lucio Fontana a Piero Guccione (2019). Tra le sue pubblicazioni più recenti, Parmigianino (nuova edizione 2016), La Costituzione e la Bellezza (con Michele Ainis, 2016), Leonardo. Il genio dell'imperfezione (2019), Caravaggio. Il punto di vista del cavallo (nuova edizione 2021) e Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6718OMELIA II DOMENICA DOPO NATALE – ANNO C (Gv 1, 1-18)«Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e ho ricoperto come nube la terra... Prima dei secoli, fin dai principio, egli mi creò... ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso...». La prima lettura di questa domenica costituisce uno dei grandi elogi della Sapienza divina: essa si identifica da una parte con la Parola di Dio personificata, dall'altra con lo Spirito divino che si librava sulle acque primordiali. Il prologo di Giovanni ha un andamento molto simile: Gesù è chiamato la Parola, il Verbo, in quanto rivelazione definitiva del Padre. E la Parola, per Giovanni, evoca precisamente il ricordo della Parola divina dell'Antico Testamento, Parola che trova la sua perfezione in Gesù: egli è la Parola di Dio fattasi carne per la vita del mondo.La seconda lettura è costituita dall'inno con cui Paolo inizia la lettera ai cristiani di Efeso. Dio ci ha predestinati ad essere suoi figli per opera di Gesù. Dobbiamo chiedergli «uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui».Ci troviamo di fronte ad un grande trittico scritturistico: con toni solenni celebriamo l'intervento di Dio Padre nella storia degli uomini nella persona annunciata nell'Antico Testamento; il Verbo è la Parola di Dio che si è fatta carne e ha piantato la sua tenda fra noi; in lui Dio «ci ha benedetti con ogni benedizione...».SI È INCARNATA LA PAROLAGesù è la Parola di Dio: non può essere una parola che non ha senso. Egli è tutto parola e parola di tutto. Dio aveva rivelato il suo eterno potere per mezzo della creazione, aveva inviato i suoi profeti, i suoi messaggeri, ma nonostante ciò era rimasto pieno di mistero, imperscrutabile, invisibile, celato dietro i principati e le potenze, dietro le tribolazioni e le ansietà. Ad un certo punto Dio si è rivelato; ha parlato distintamente e chiaramente. Ciò è avvenuto in Gesù di Nazaret. Gesù è la Parola che ha rotto il relativo silenzio di Dio. Il contenuto di questa Parola è Dio stesso. Un Dio diverso da come lo pensavano gli uomini: è un Dio Trinità d'amore, è un Padre misericordioso che ama l'uomo e lo vuole salvo. Gesù «a tutti i credenti indica la via della verità» (oraz. sopra le offerte), ed è venuto per rivelarci quel Dio che l'uomo di ogni tempo attende e invoca: «...luce dei credenti... rivélati a tutti i popoli nello splendore della tua verità» (colletta).DIO NON SERVE PIÙ?Per molti oggi questa «Parola» cade nel vuoto. Dio non fa più parte delle nostre abitudini. Oggi la sua esistenza è messa in discussione. L'ateismo non è più soltanto il problema di pochi: esso investe un numero sempre maggiore di uomini, tanto da diventare un fenomeno di civiltà. «Dio non serve a niente», è l'obiezione più facile. In effetti Dio non esiste per «servire» a qualche cosa, come molti ancora pensano; Dio non è il medico dei casi disperati, né un'agenzia di assicurazioni su pegni di giaculatorie o pellegrinaggi, né un alibi per spiegare quello che l'uomo non capisce o ancora non riesce a fare.Il Dio di Gesù Cristo non è una specie di tiranno, benevolo o irritato, secondo i casi, che interviene arbitrariamente nel corso degli avvenimenti per arrestarne alcuni o modificarne altri. Credere in un Dio così, è sedere nell'anticamera dell'ateismo.ABBIAMO BISOGNO DI DIONon è semplice fare un'analisi del complesso problema dell'irreligiosità moderna poiché non si presenta come un tutto omogeneo e anche le sue radici affondano spesso nell'inafferrabilità della coscienza individuale. Non sono pochi coloro che danno la responsabilità di tutto questo a larghe sfere della cristianità stessa che con atteggiamenti sbagliati e con un certo assenteismo ne avrebbero favorito il dilagare. Alla base del fenomeno dell'ateismo e dello scetticismo religioso attuali c'è spesso l'ignoranza dell'autentico messaggio cristiano. Per questo la Chiesa ha teso la mano agli atei per un incontro leale ed un dialogo sincero.Ci si dimentica che l'uomo in tutto il suo essere spirituale, cioè nelle sue supreme facoltà di conoscere e di amare, è correlativo a Dio, è fatto per Lui; e ogni conquista dello spirito umano accresce in lui l'inquietudine, e accende il desiderio di andare oltre, di arrivare all'oceano dell'essere e della vita, alla piena verità che sola dà la beatitudine. Togliere Dio come termine della ricerca, a cui l'uomo è per natura sua rivolto, significa mortificare l'uomo stesso. La così detta «morte di Dio» si risolve nella morte dell'uomo. E allora un primo dovere ci coglie: quello di godere della conoscenza di Dio; e un secondo: quello di cercarlo; di cercarlo appassionatamente, dove, come e quando egli si lascia incontrare.
Dio è onnipotente, ma cerca delle persone disposte ad ascoltarlo, che decidano di seguirlo, che scelgano in libertà di servirlo. Egli vuole operare attraverso te e in te. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 14 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 38 minuti Questa è la terza domenica di avvento e continuiamo a parlare delle cose essenziali a Natale, cose su cui vogliamo concentrarci, avendo ancora un Natale di Covid, che non siano le brutte notizie che ci vengono dal mondo. Natale rappresenta simbolicamente (perché tutti sappiamo che Gesù non è nato il 25 dicembre, vero?) l'inizio della Lieta Novella, la buona notizia che Dio ci ama ancora, e che non si è dimenticato di noi. Ricordo ancora quando ho appreso il significato profondo della parola “essenziale”. Fu quando mia moglie (allora era solo una amica... o quasi) mi invitò per una settimana di “camminate” sulle montagne inglesi, a Lake District. Partii dall'Italia con le due valige più pesanti che abbia mai preparato in vita mia per un viaggio, dove c'era di tutto: giacca vento, cappello, altimetro, lampada, occhiali. Ma dimenticai una cosa: semplice, stupida... i guanti. Così il primo giorno di “passeggiata” (che poi scoprii non essere tanto passeggio ma piuttosto scalata sulla roccia) mi ritrovai a fare tutto il tragitto con appresso cose che non mi servivano affatto: tipo l'altimetro, o la lampada. Ma senza avere con me una cosa essenziale: i guanti. Tornai quel giorno con le mani viola, praticamente congelate, e la povera Janet mi portò ad un negozio per comperare un paio di guanti; quelli erano necessari, non altimetro e lampada. Alcune cose possono essere utili da avere altre sono indispensabili da avere. In questa serie di Avvento stiamo riflettendo su cosa sia essenziale a Natale attraverso o personaggi della natività. Abbiamo visto che l'adorazione è essenziale, il focalizzarsi su Dio, su chi è Lui, su cosa a fatto per noi, e in virtù di questo, rispondere con una azione, così come hanno fatto i Sapienti. La scorsa settimana abbiamo visto che la testimonianza è essenziale il raccontare ciò che abbiamo visto e udito, non essere solo solo testimoni passivi, ma anche testimoni attivi, fare da testimoni a Gesù, così come avevano fatto i pastori. Oggi vorrei suggerirvi una terza stella da mettere nella vostra lista delle cose essenziali a Natale: L'opera di Dio è essenziale L'opera di Dio, ciò che Lui ha fatto, fa e farà è essenziale a Natale. E lo faremo attraverso un altro personaggio della natività: Maria. Penso che nessuno metta in dubbio che Maria sia essenziale a Natale... ma cosa pensereste se vi dicessi che Giuseppe lo è altrettanto e che non possiamo fare a meno di lui per mostrare che l'opera di Dio è essenziale a Natale? In fondo Gesù non è suo figlio! Ma la storia di Maria e Giuseppe assieme ci mostrano come Dio possa operare attraverso te e in te. Sapete, la tentazione comune è di dire che forse Dio ha operato nel mondo al tempo del primo Natale in una maniera differente di come operi adesso; in fondo, era un'occasione speciale, la nascita del suo primo figlio! Come ha operato Dio in quel primo Natale? Per prima cosa, ha operato in Maria. Leggiamo dal vangelo di Luca: “Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. E quando l'angelo fu entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio..” (Luca 1:26-35) Questo dipinto è ciò che chiamiamo la “Annunciazione”: è quella di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Non c'è dubbio che Dio stesse operando in quel primo Natale in un modo in cui non avrebbe mai più operato. Stava operando nella vita di Maria per operare attraverso di lei nel mondo. Ma Maria aveva un fidanzato, Giuseppe; sarebbe stato davvero crudele tenerlo all'oscuro di tutto, e se fosse stato tenuto all'oscuro, quello avrebbe significato la fine della sua relazione con Maria. Aveva anche lui bisogno du una “annunciazione”. Dio non lascia che sia solo Maria a raccontare ciò che accadrà a dire a Giuseppe: “ A proposito, aspetto un bambino ma non è il tuo, è il figlio di Dio” Così Dio manda ancora una volta Gabriele, questa volta a parlare con Giuseppe: “Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».” (Matteo 1:18-21) Questa che vedete nel dipinto è l'altra "annunciazione", ovvero "Il sogno di Giuseppe" di Georges de La Tour Dio non manda Gabriele contemporaneamente da Maria e da Giuseppe ma lascia che Maria cominci ad evidenziare la sua gravidanza. Perché accade questo? Il motivo è semplice: Dio può operare nel mondo nonostante noi, ma è molto meglio quando opera attraverso di noi. Guardate a Maria; Maria avrebbe potuto rispondere a Gabriele “Non esiste! Non voglio avere un bambino quando non sono neppure sposata!” Dio è onnipotente, ma lascia ai suoi figli e alle sue figlie la capacità di scegliere se seguire la sua volontà; non vuole degli automi, ma delle persone disposte ad ascoltarlo, che decidano di seguirlo, che scelgano in libertà di servirlo. Cosa sarebbe successo se Maria avesse detto no? Non lo sappiamo; Gabriele sarebbe andato dalla prossima? Forse invece di avere Maria e Giuseppe nel presepe avremmo Giuditta e Simone... Non lo sappiamo, perché Maria decide di ascoltare, di seguire e di servire il suo Signore. Maria ha superato il test: “Io opererò attraverso te, perché non ti sei tirata indietro”. Guardate a Giuseppe; Giuseppe potrebbe avere deciso che il sogno era dovuto alla peperonata della sera prima, e andare avanti col suo progetto di lasciare in segreto Maria. Dio è onnipotente, ma vuole che le nostre decisioni siano si secondo il suo cuore, ma siano le nostre, che siamo disposti ad usare clemenza, ma anche a discernere cosa è meglio, e di non ostacolare il volere di Dio. Cosa sarebbe successo se Giuseppe avesse lasciato Maria? Non lo sappiamo; Gabriele avrebbe cercato un altro uomo per Maria? Non lo sappiamo; perché Giuseppe decide di usare clemenza, di discernere il meglio e di non ostacolare i piani di Dio. Anche Giuseppe ha passato il test: “Io opererò attraverso te, perché non mi hai ostacolato”. Adesso Dio può operare nel mondo, mettere in atto il suo piano di mandare un uomo, di mettergli nome Yeshua, che significa “Il Signore è salvezza” perché quell'uomo sarà Dio stesso, sceso in terra. Capite quello che Dio ci vuole dire attraverso il racconto delle due annunciazioni? Dio può operare nel mondo nonostante noi, ma lo fa meglio quando opera attraverso noi, con noi e in noi, quando noi cooperiamo perché il volere di Dio si adempia. Dobbiamo capire quale sia la volontà di Dio, ed in quale modo Dio voglia utilizzarci. Come ci aiutano le annunciazioni di Maria e di Giuseppe per fare questo? Guardando la loro esperienza possiamo vedere tre azioni che hanno fatto per diventare il mezzo con cui Dio avrebbe operato nel mondo. 1. Ascolta La prima cosa che hanno entrambi fatto è ascoltare; certo Dio non parlerà sempre attraverso l'arcangelo Gabriele, quello raramente accade, ma Dio continua a parlare in tanti altri differenti modi. Tra tutti gli altri modi, i più semplice per ascoltare la sua voce è leggere la sua Parola. Il salmo 119 dice: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105) Come funziona questa guida? Realmente sentirai una voce proveniente dall'alto? Ti dico come funziona per me, prendendo ad esempio un episodio che mi è capitato proprio mentre scrivevo questo messaggio. Stavo leggendo il passo dove Gabriele annunciava a Maria che avrebbe concepito il figlio di Dio, e dove lei magnificava ciò che Dio aveva fatto per lei, e il Signore mi ha messo in cuore un pensiero. Tanti anni fa, una sera, ricevetti una telefonata dall'Inghilterra, dove una cara amica mi invitava a partecipare assieme a lei ad una settimana di passeggiate sui monti e di studi sulla Parola di Dio. Non accettai subito. Ero titubante. Avevo avuto del tenero con lei, e quell'amica mi piaceva ancora. E sapevo che, per la mia fede in asfissia (ero l'unico credente a Montefiascone, non c'erano chiese tra qui e Roma) una settimana di studi biblici sarebbe stato ossigeno puro... Pregai, attesi, pregai... Attesi conferme da Dio... e dissi di si. Il resto, lo sapete, è storia. Quella ragazza divenne mia moglie. Quale messaggio mi voleva dare Dio, attraverso la storia dell'obbedienza di Maria facendomi ricordare quella volta in cui gli avevo obbedito ed avevo detto di si all'amica? “Vedi Marco, se tu non mi avesti obbedito, oggi non saresti stato sposato con quell'amica, non avresti questi tuoi figli, probabilmente non saresti neppure pastore di una chiesa, di certo non a Montefiascone... forse non ci sarebbe neppure una chiesa... ma il mio piano prevale... e quando tu mi dai retta la mia parola viene predicata e tu ne ricevi benedizioni !” Qualsiasi cosa accada, ricordati io sono per te, ma sono io che comando!" Queste erano le parole che mi servivano di sentire nella situazione che stavo attraversando con l'incertezza del Covid, cosa ne sarà del mondo che conosco, cosa ne sarà della chiesa che conduco... E mi sono venute in mente le parole di Paolo in Romani: “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:31-32) Noi spesso siamo portati a pensare al sacrificio di Gesù a Pasqua, ma quel sacrificio in realtà comincia a Natale. Un Dio che si spoglia della sua natura divina e scende in terra in forma umana come un bambino qualunque. Tutte queste riflessioni non sarebbero mai arrivate in me se non avessi letto la Parola di Dio. Non potrai udire Dio se non leggi la sua Parola. Ti incoraggio a leggere quotidianamente la Bibbia: fanne una abitudine. Non tre ore, ma dieci minuti del tuo tempo dedicali alla lettura. Durante questo Avvento, leggi le brevi riflessioni che ricevi su WhatsApp o che trovi sul sito o sulle pagine social. E' un buon allenamento per poi proseguire l'abitudine dopo Natale. L'altro modo di udire la voce di Dio è attraverso lo Spirito Santo. Gesù ha detto: “...ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.” (Giovanni 14:26) Quando hai l'abitudine di leggere la Bibbia, non ti servirà più di averla aperta davanti per ascoltare la voce di Dio. E' esattamente quello che ho descritto prima, con il versetto di Romani che sembrava spuntato dal nulla nella mia mente quando stavo pensando a cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi accettato l'invito di Janet. Non era spuntato dal nulla, ma era lo Spirito Santo che me lo stava ripetendo all'orecchio. Quando è l'ultima volta che hai ascoltato la voce di Dio? Cosa ti ha detto? Cosa sta cercando di fare nella tua vita? In quale modo lo ascolterai in questo Natale? La seconda azione che vediamo attraverso le annunciazioni di Maria e di Giuseppe è: 2. Credi Spesso Dio ci chiede di fare cose che sono possibili, (e quelle sono facili da credere... forse un po' più da fare) altre volte cose ci mette difronte cose totalmente impossibili ed irrealizzabili per la nostra logica umana. Ma noi siamo chiamati a credere e a operare non solo il fattibile, ma anche alle cose oltre il fattibile... perché Dio è Dio. Pensate a Maria; come avrà preso il fatto di dover cercare di convincere le persone che aspettava un bambino ed era vergine? Sinceramente, se fossi stato amico di Maria io non ci avrei creduto... tu si, forse? “Senti Dio, io credo e mi fido di te.. ma adesso come faccio a far credere a tutti gli altri che sto davvero portando tuo figlio?” Credere ed affidarsi talvolta è duro e passa attraverso il giudizio degli altri verso di noi. Mettetevi ora nei panni di Giuseppe: la tua promessa sposa, con la quale hai fatto il bravo e non hai mai avuto alcun rapporto intimo viene da te un giorno e ti dice: “Lo sai? Sto aspettando in bambino!” E aggiunge: “E lo sai? E' il figlio di Dio!” Per quanto il povero Giuseppe potesse essere un buon credente, penso non esistano parole per poter descrivere di quanto “oltre” il fattibile fosse credere a Maria. Ci avresti creduto se fossi stato Giuseppe? Se la tua risposta è “NO”, allora significa che si, sei normale, ma anche che sei disposto a credere ad un Dio che può fare solo le cose che ritieni possibili. Vuoi davvero un Dio così? Un Dio che sia capace di fare solo le cose che sono logiche, fattibili, umanamente realizzabili? Un Dio che sappia fare le cose che hai già visto fare in passato? E' davvero questo il tipo di Dio in cui vuoi riporre la tua fede? Quello a cui la Parola ci propone di credere a Natale è un Dio che va oltre qualsiasi cosa noi potessimo mai immaginare o credere. Attenzione: credere non è semplicemente il non farsi domande: la stessa Maria chiese all'angelo: “Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio..” (Luca 1:34-35) Maria pur credendo aveva tutto il diritto di chiedere come sarebbe accaduto qualcosa che non era mai accaduto nella storia del mondo. E “avendo trovato grazia preso Dio”, Dio fu grazioso da darle una risposta. Non sempre accade così: talvolta le tue domande non riceveranno risposta; ci sono decine di casi nella Bibbia di credenti che hanno obbedito a Dio, hanno chiesto perché e non hanno ricevuto risposta. Ma Dio, ha comunque operato. In quale intervento “oltre la logica umana” da parte di Dio devi credere in questo Natale? Un familiare che creda in Gesù? Un matrimonio che venga risanato? Un rapporto con un figlio o una figlia che venga ristabilito? Hai facoltà di chiedere “come avverrà”, ma ciò che più ti serve è credere che Dio opererà “oltre” l'umanamente possibile. La terza azione che vediamo attraverso le annunciazioni di Maria e di Giuseppe è: 2. Agisci Maria aveva ascoltato l'angelo affermare qualcosa che non era mai accaduto nella storia del mondo; aveva creduto, nonostante si fosse chiesta come. Come risponde a tutto ciò? “Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo partì da lei.” (Luca 1:38) La risposta di Maria è: “Se questo è il progetto, e il volere del mio Signore, eccomi, sono pronta; sono pronta a prendermi il rischio, le maldicenze, la vergogna, perché so che Dio è in controllo e sta operando attraverso di me.” Allo stesso modo Giuseppe aveva ascoltato l'angelo, ma in sogno; come avrebbe reagito al risveglio? “Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie: e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.” (Matteo 1:24-25) Giuseppe risponde allo stesso modo di Maria: “Se questo è il progetto, e il volere del mio Signore, eccomi, sono pronto; sono pronto ad affrontare lo scherno delle persone, a prendere in moglie una donna incinta, a non avere rapporti con lei affinché rimanga vergine per nove mesi perché so che Dio è in controllo e sta operando attraverso di me.” Settecento anni prima, Isaia, ispirato da Dio, aveva scritto: “Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele..” (Isaia 7:14 ND) Dio opera attraverso credenti che ascoltano, credono, e agiscono; ma è l'opera di Dio che è essenziale, il suo progetto iniziato Natale e concluso a Pasqua; mandare “l'Emmanulele”, il “Dio con noi” per sia il “Gesù”, “colui che salva”. Vuoi vedere Dio all'opera? Allora devi agire quando lui ti chiede. Maria ha permesso che Gesù arrivasse in questo mondo; ora tocca a me e a te portare il messaggio di Gesù nel mondo. Accetterai che Dio operi in te e soprattutto operi attraverso di te questo Natale, ma anche oltre, per portare il messaggio di Gesù a qualcuno che ha necessità di vedere Dio operare nella sua vita? Tu poi essere colui, o colei attraverso cui Dio opera nella vita di chi sta attendendo “Emmanuele” Dio con noi e Gesù “Dio salva”. Forse devi invitare qualcuno o qualcuna alla Veglia delle Candele domenica prossima, oppure lo devi invitare il 25 quando accenderemo la candela di Gesù. Se fisicamente non sarai qui, forse devi invitali a vedere il messaggio online per aprire una porta al messaggio di Gesù affinché li raggiunga. Conclusione “Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero».” (Giovanni 5:17) Che cos'è essenziale a Natale? L'opera di Dio è essenziale. Ed è essenziale che tu gli permetta di operare in te ed attraverso di te per ricevere la vera gioia a Natale. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO SU INSTAGRAM A BREVE---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Dopo mesi di hype il 3 novembre è uscito Eternals e il pubblico si è diviso tra chi l'ha amato e chi invece l'ha trovato non all'altezza delle aspettative. Noi non potevamo non dire la nostra in un episodio registrato a caldo subito dopo la visione e proposto dopo una decina di giorni perché pieno di spoiler.Extra: una rivelazione su Giuseppe che destabilizzerà tanto il pubblico quanto Sergio.---Merchandising:http://store.polonerd.netPer sostenerci offrendoci uno o più caffèhttps://www.buymeacoffee.com/polonerdSito, Mail e Contatti:redazione@polonerd.nethttps://www.polonerd.nethttps://www.polonerd.net/contattiPagina dell'episodio: https://www.polonerd.net/?p=1064
Ciao a tutte e a tutti!In un Ottobre maestoso dove gli orizzonti si confondono nella nebbia, che sapiente li cuce insieme, mentre il mondo si sveglia sempre più pigramente, mentre il profumo dell'autunno permea aria e respiri, ecco tornare a noi una nuova Onda. Ci sono Onde che richiedono una pesca precisa, altre impegnativa, altre ancora basta ascoltarle arrivare e poi andare, alcune bisogna prenderle al volo, altre vanno inseguite, sono miriadi e ognuna di loro è unica nel suo genere… e poi ci sono quelle che nascono d'improvviso seguendo un guizzo, un'intuizione momentanea.Capovolta fin dalla genesi, pensata e ripensata, scritta e riscritta, questa nuova ventiquattresima Onda anomala, si porta dietro e dentro voci ribaltate nei ruoli, dove lo scambio nasce da una reciproca stima e amicizia ed è il flusso delle parole e delle musiche a diventare nuovamente protagonista. Si tratta solamente di immergersi in punti di vista differenti, dove l'ospite e l'ospitante si scambiano le sedie e i microfoni, ma la sostanza non cambia, la prospettiva si. Per gestire al meglio questo nuovo unico movimento, ho chiamato una persona di grande caratura umana e musicale ad accorrere in mio aiuto, sapendo che avrebbe svolto il compito con grande impegno ed esagerata bravura. L'onda di oggi parte e va toccare lidi poco raccontati, alcuni addirittura dimenticati, prende per mano delle canzoni stupende ma un po' orfanelle e le porta per mano a cercare la loro vecchia casa. Saranno i nostri protagonisti a portarle alla loro dimora o saranno loro ad accompagnarli sul giusto cammino? Non si sa. Beh, almeno fino a quando non prenderete di petto la decisione di immergervi in questo Ondedì. So che questa descrizione non ha spiegato molto e forse ha generato più dubbi che certezze, ma questo era il suo compito. L'unico modo per definire le domande e tramutarle in risposte, lo conoscete già. Sta li, tutto a una sottile distanza dalla pressione digitale. Che questa nuova bizzarra Onda vi porti in un bel viaggio è l'augurio che vi faccio, che questi brani siano vostri compagni affettuosi e le parole espresse fonte di divertimento, e perché no, di interesse.Premete play e,come sempre,Buon ascolto!^_^ - INFO PUNTATAIL DISCO “FIGLI DI UN DIO MINORE - CANZONI IN CERCA DI CASA” PER ONDE:https://open.spotify.com/playlist/4yaQGi4qGIr13OBYVP6FCn?si=94e4fb5f9c42493cTHE ABSENT - BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB:https://www.youtube.com/watch?v=y7fpgsZE8Nk&ab_channel=1251blogINSTAGRAM DE LA MIA VITA IN 400 DISCHI:https://www.instagram.com/lamiavitain400dischi/MUSIBOOK di MUSICA PENSACI TU:https://www.amazon.com/gp/product/B098QMC6LQ/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=1789&creative=9325&creativeASIN=B098QMC6LQ&linkCode=as2&tag=arpagorn-20&linkId=3e9a3b136ac84c6b8b949a33912db99cLA CASSETTINA DI MYSPIACE “CANZONI ISPIRATE A ROMANZI”:https://open.spotify.com/playlist/5Wd8MBM09asDq7pcPumpxT?si=89bb04429c0646ffLA CASSETTINA DI BIANCOTTICO:https://open.spotify.com/playlist/45eqAcpS2zuqcZCpasUr02?si=8f1b75afd6d745d6EXTENDED PLAY WEBZINE:https://extended-play.it/VAASTE SONG:https://www.youtube.com/watch?v=BBAyRBTfsOU&ab_channel=T-Series- INFO ONDE: MUSICA E DINTORNIMY LINKTREE:https://linktr.ee/onde_podcastPATREON:https://www.patreon.com/onde_podcastINSTAGRAM:https://www.instagram.com/onde_podcast/SPREAKER:https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorniPAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK:https://www.facebook.com/OndePodcastCONTATTI:onde.podcast@hotmail.comIL BRANO “ONDE” in testa e in coda all'episodio è stato creato, suonato e cantato da Camilla Battaglia.MUSICHE IN PUNTATA:Music Free Stock:https://www.free-stock-music.com/Lost Paradise by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USplunderer by Barradeen | https://soundcloud.com/barradeenMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USDay Ahead by Joe Crotty | https://soundcloud.com/joecrottyMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USToo Cool For School by Audionautix | http://audionautix.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comAttribution-NoDerivs 3.0 Unported (CC BY-ND 3.0)https://creativecommons.org/licenses/by-nd/3.0/Vintage Memories by Schematist | http://www.schematistmusic.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USChillShop by Deoxys Beats | https://soundcloud.com/deoxysbeats1Music promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USCoffee Break by Pyrosion | https://soundcloud.com/pyrosionMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USFrolic by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USGoing With The Flow by Purrple Cat | https://purrplecat.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USFaithful Mission by Artificial.Music | https://soundcloud.com/artificial-musicMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USSipping A Cold Drink by chillin_wolf | https://soundcloud.com/chillin_wolfMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USDay Ahead by Joe Crotty | https://soundcloud.com/joecrottyMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_USMerry Bay by Ghostrifter Official | https://soundcloud.com/ghostrifter-officialMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USa warm wind at 20p.m. by Barradeen | https://soundcloud.com/barradeenMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unportedhttps://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en_USBefore I Forget by Artificial.Music | https://soundcloud.com/artificial-musicMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons Attribution 3.0 Unported Licensehttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.en_US
Puntata n. 87 del podcast di Guido Scorza. Come vivreste senza Internet? Per i disabili è la realtà di ogni giornoSee omnystudio.com/listener for privacy information.
Catechesi tenuta in occasione del 50° anniversario di fondazione del Monastero delle Clarisse Cappuccine di Brescia.
E' possibile vedere Dio? E se si, a cosa mi servirebbe come credente vederlo? Gesù ci mostra come sia possibile vedere il Padre attraverso il Figlio, e come questo sia importante per poter crescere assomigliando a Lui e per sapere che Lui mi vede attraverso suo Figlio. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 31 minuti Questa settimana iniziamo un ciclo di messaggi legati ai nostri “sensi”. Viviamo in un mondo multisensoriale e i cinque sensi - vedere, toccare, gustare, udire, odorare - ci sono stati dati come doni di Dio fin dalle origini della creazione. Visto che sono un dono da Dio possono aiutarci a sperimentare e a crescere nella nostra relazione con il Signore, E' possibile vedere Dio? Giovanni afferma due volte: “Nessuno ha mai visto Dio; ”. (Giovanni 1:18 – 1 Giovanni 4:12) E' su questa base che la gente afferma spesso di non credere: “Non posso vederlo, e le cose che non si possono vedere, o dimostrare anche se minuscole che ci sono, non esistono.” Spesso noi credenti risolviamo tutto dicendo: “E' un problema di fede: io so che esiste anche se non lo vedo, perché ho fede.” Stiamo rispondendo bene? Si.. e no! Si, perché la fede è un dono di Dio, come la nostra vista, e no, perché non tutto quello che esiste si vede. Urbain Le Verrier, un matematico francese nel 1800, scoprì attraverso i suoi calcoli che esisteva un altro pianeta dopo Urano, anche se nessuno lo poteva vedere: ci vollero oltre 100 anni per avere una foto di Nettuno. Per cui mi serve la fede per sapere che Dio esiste, ma posso anche VEDERE che Dio esiste... se smetto di volerlo vedere con il mio metodo “umano”. Un Dio a forma di uomo Il problema è che noi ci aspettiamo di vedere Dio come fosse “un uomo molto grosso”, un “omone con superpoteri”, e ne cerchiamo le tracce come si fa con quelle dei dinosauri: le misuriamo, vediamo la profondità e stabiliamo quanto era alto e quanto pesava il T-Rex! Che sia un metodo sbagliato ce lo dice proprio Dio nel Salmo 50: “...tu che detesti la disciplina e ti getti dietro alle spalle le mie parole? Se vedi un ladro, ti diletti della sua compagnia e ti fai compagno degli adùlteri. Abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua trama inganni. Ti siedi e parli contro tuo fratello, diffami il figlio di tua madre. Hai fatto queste cose, io ho taciuto, e tu hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò e ti metterò tutto davanti agli occhi. (Salmo 50: 17-21) Pensavi che fossi come te Guardate il versetto 21: “...tu hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò e ti metterò tutto davanti agli occhi...” (v 21) Il problema è che noi pensiamo a Dio anche inconsciamente (ne sono prova tutti i dipinti sacri) più o meno con la nostra forma sia fisica che morale; e cominciamo a dire: “Io crederei se...” “...se facesse cessare tutte le guerre.... “....se facesse guarire tutti dal Covid... ma il Covid c'è, per cui Dio non esiste.” Siamo onesti, se Dio facesse cessare il Covid in questo preciso istante, ci sarebbero migliaia di ore in TV con migliaia di esperti che spiegherebbero per filo e per segno che il virus è cessato per un certo motivo biologico, o fisico, o di radiazioni, senza pensare che è Dio che ha inventato la biologia, la fisica e le radiazioni ed è lui che le domina e le fa agire. Un miracolo così grande non avrebbe alcun impatto, perché le persone non vogliono vedere Dio. Paolo dice: “L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato.” (Romani 1: 18-21) Eppure Dio è facile da vedere In che modo, e, soprattutto, in che forma posso vedere Dio, allora? “Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto». Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”?” (Giovanni 14: 5-9) Nella Bibbia i miei eroi sono Pietro Tommaso, Filippo... perché sono come loro nelle parti “brutte” del loro carattere. Sono “focoso”, esplodo come Pietro, e sono pieno di dubbi, come Tommaso... e sono “ottuso” come Filippo... ma so che Gesù li amava, e ha fatto grandi cose attraverso loro... E da questo so che mi ama e vuole fare grandi cose attraverso me... e te! Gesù ama Tommaso, e non gli dice “sei un cretino, che pensi a una strada, ad una via, magari vuoi una mappa per seguirmi” . Ma gli dice che è lui la strada, e anche molto di più: lui è l'immagine di Dio. Allo stesso modo ama Filippo, e non gli dice “sei un ebete che dopo tre anni vissuti assieme a me ancora non hai capito che io sono Dio”. Ma gli dice che non serve vedere il Padre, perché già lo hanno di fronte, e da tre anni. IO sono come Tommaso, che voglio una mappa di cosa fare dove andare, dove svoltare per fare bene la strada che mi porta a Dio. IO sono come Filippo, che ho brama, muoio di curiosità per VEDERE braccia piedi e barba di Dio mentre mette a posto le cose che non vanno nel mondo, fisicamente, tirandosi su le maniche... E, invece, Gesù, mi dice: “Marco, non troverai la strada, e non vedrai Dio finché non avrai sperimentato una relazione costante con me!” Che significa non “ho sentito parlare di Cristo” MA “ho visto Cristo”. Non “leggo la Bibbia “, non “vengo in chiesa” ... MA “Ho guardato Cristo e imparato da Cristo e ho capito che lui è Emmanuele, Dio con noi?” Dio nella carne Se Gesù è l'immagine di Dio nella carne, allora quale è l'immagine che vedo? Non quella di un “omone”, e neppure quella di un supereroe... Quelle sono le immagini umane che mi sono fatto io... “Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi».Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell’istante egli fu purificato dalla lebbra.” (Matteo 8:2-3) “Più tardi, Gesù e i suoi discepoli andarono a pranzare in casa di Matteo e fra gli invitati c'erano molti truffatori, colleghi di Matteo, ed altra gente dalla cattiva reputazione.I Farisei erano indignati per questo fatto, e chiesero ai discepoli: "Perché il vostro maestro va a mangiare con tale gente?"» “ (Matteo 9:10-11) L'immagine di Dio che mi restituisce guardare a Gesù, è quella di un Dio seduto tra i “peccatori” che, invece di giudicarli, li ascolta, che conversa con loro, che “tocca gli ammalati” senza provarne schifo. Il cui programma principale non è fermarsi e dimostrare che ha muscoli, ma orecchie per ascoltare, e mani per toccare. E' per quello che non è nato nel palazzo di un re, ma in una mangiatoia di una stalla, da una ragazza adolescente, e non da una principessa; da un artigiano, e non da un re. Gesù sedeva tra persone ritenute indegne dalla società, ritenute “malate” e per quella malattia giudicate come qualcuno che avesse fatto qualcosa per il quale Dio li stava punendo. Se davvero mi serve, se voglio un'immagine di Dio, eccola! Gesù che arriva tra gli ultimi e dà loro il valore e si siede in mezzo a loro e li incoraggia. Il Dio che ha fatto i cieli che prova piacere a sedere con i peccatori. Il suo programma principale è ricordarci che vede ognuno di noi. Ai suoi occhi siamo unici. Noi siamo degni di attenzione e amore. Ci ascolta quando andiamo a Lui in preghiera. L'immagine di Dio che vedo in Gesù è che quando pensiamo di non essere degni, quando siamo trattati dagli altri come di seconda, terza, quarta classe, ecco, lui è seduto esattamente al nostro fianco. Sappiamo di essere importanti, amati e curati. Vediamo la grazia di Dio e l'amore di Dio in azione quando vediamo Gesù. Un Dio che prega per tutti Tu potresti dirmi: “Beh, è chiaro, lui si siede accanto a chi crede in lui, ed ama solo chi a lui si affida.” “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!” (Luca 13:34) “Quando furono giunti al luogo detto «il Teschio», vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno». (Luca 23:33-34 a) E invece, troviamo Gesù che prega per coloro che lo hanno rifiutato, per coloro che lo stanno inchiodando ad una croce. Vedere Dio non basta. Sedersi sulla spiaggia e guardare il sole sorgere e dire: "Wow! Guarda quello che ha fatto Dio!" . Questo lo può dire anche un mussulmano, o un Buddhista, o un Sik, o uno della New Age. Bisogna vedere Dio non come un “omone con i superpoteri”, un Dio di sola “azione”, ma soprattutto come un Dio di “relazione”. E' per quello che Gesù ci dice che, se vuoi vedere Dio, devi guardare a lui: non è venuto con “effetti speciali” ma con “affetti speciali” verso gli uomini e le donne, i bambini e gli anziani, i ricchi e i nullatenenti... Tutti! Come colui che parla di perdono e di grazia; che entra nelle nelle vite dei peccatori e porta redenzione, connessione, relazione. Attenzione però al pericolo di far diventare Gesù e l'immagine di Dio come colui che tutto perdona e sempre perdona qualsiasi cosa facciamo. “Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato».” (Giovanni 2:14:16) “Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!” (Matteo 7:22-23) Se è vero che l'immagine di Dio, quella che vediamo attraverso Gesù, è amore, è anche vero che in essa c'è anche l'immagine della giustizia: e dove c'è giustizia, ci deve essere anche giudizio. Se ti concentri solo sull'amore, non hai un quadro completo di Dio. Il problema come uomini e donne è che vogliamo mettere Dio in una scatola, e tirarlo fuori quando ci fa comodo. Magari un paio di “Dio”: uno da tirare fuori quando ho sbagliato, ed ho bisogno di perdono e uno quando sbagliano gli altri e voglio vedere giustizia. A cosa mi serve vedere Dio? Perché dovrei voler vedere Dio? Cosa cambia nella mia vita di credente? Mi conforta per sapere che Dio esiste davvero, o cos'altro? A cosa mi deve portare l'avere un'immagine spirituale di come sia Dio? Mi serve per almeno due motivi: il primo è questo. 1. Assomigliare a mio Padre E' normale, se abbiamo avuto un buon genitore volergli assomigliare, fare quello che lui faceva, avere le stesse passioni; per rispetto, ma anche perché sappiamo per esperienza che quelle azioni e quelle passioni ci hanno fatto del bene forgiando la nostra mente. Non vogliamo solo apparire come nostro padre o nostra madre, ma essere nel profondo come lui o lei. Non possiamo “clonarci” di fuori, e le persone vedranno che non siamo uguali ai nostri genitori, ma possiamo farlo “dentro”, avere la loro statura morale Lo stesso avviene come figli di Dio; non possiamo essere Dio (ed è una fortuna) ma possiamo cercare di riprodurre la sua immagine, quella che vediamo in Gesù, quella che tocca, si siede ed ascolta, perdona ed ama. Che magari giudica in base a come giudica Cristo, ma che non odia nessuno ma anzi prega per chi ci fa del male. Il secondo motivo è questo. 2. Dio mi vede attraverso Cristo La settimana scorsa Jean ha citato questa frase: “Preoccupati più del tuo carattere che della tua reputazione. Il carattere è ciò che sei veramente, la reputazione è semplicemente ciò che gli altri pensano che tu sia. " Il mondo guarda a come appari di fuori, Dio guarda a chi sei di dentro. Quante volte ci siamo augurati per i nostri figli, o per gli amici, o per un coniuge, o per noi una posizione sociale “rilevante”, un posto da dirigente, qualcosa che spicchi e sia sopra gli altri? Ma quante volte abbiamo detto o pensato "Non importa quello che farai, voglio solo che tu sia credente." "Voglio che tu ami Gesù Cristo"."Voglio che ti definisce è la tua relazione con il Cristo." Non si tratta di fare, si tratta di essere. Siamo così tentati, anche come cristiani, di definirci in base al successo, ai risultati, alle azioni e alle prestazioni . La buona notizia è che Dio non ci definisce in base a ciò che vede, ci definisce in base a ciò che siamo. Lo abbiamo visto la settimana scorsa con la stupenda storia di Raab, per il mondo una prostituta, per Dio una figlia amata. Quando ti vedi debole, sconfitto o sconfitta, distrutto o distrutta a causa di tutto ciò che hai fatto... ricorda: Dio ti vede attraverso Cristo! In Cristo possiamo essere santi, possiamo essere redenti, possiamo essere restaurati. Dio si avvicina a coloro i cui occhi sono chiusi alla realtà e fa vedere che non ci serve un'auto nuova, un lavoro di prestigio, un conto in banca, ma ci serve nient'altro che Gesù. Quando vediamo chi è Dio attraverso Gesù comprendendo la Sua natura … allora vediamo chi siamo realmente. Vediamo le nostre cadute? Certamente si. Vediamo i nostri errori? Certamente si. Ci vediamo peccatori? Sì, facciamo anche quello. Ma Dio ci vede attraverso Cristo e ci abbraccia. E' per questo che è importante per chi crede vedere Dio; e quando vediamo Dio in Cristo siamo trasformati, perché vediamo noi stessi come Dio ci vede. Santi . Irreprensibili. Amati . Perdonati . Benedetti per tutta l'eternità. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOK GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Podcast della Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Pordenone
Un Dio buono e giusto
Gesù è trasparente. Come una lente, ci permette di accedere al mistero di Dio riconoscendogli il volto di un padre misericordioso e salvatore. Un Dio che mi vuole libero. Posso scegliere se vivere nell'orizzonte limitato ma “garantito” del mio giorno terreno, oppure nello spazio indeterminato offerto dalla sua promessa di vita eterna. Dio lascia a me la scelta. Mi assale l'idea che in fondo il Signore mi chieda di opporre la mia quotidiana esistenza, ricca di bene ma anche costellata di infedeltà, con uno stile di vita utopico, possibile forse per i soli mistici. Poi però mi accorgo che la proposta è ben più incisiva. Gesù chiama in causa i sensi della vista e dell'udito e li adopera per affermare la necessità della fede. Credere è vedere e udire, è fare l'esperienza umana della paternità di Dio. Allora, non solo Gesù non mi offre una vita alternativa “sulle nuvole”, ma accordandomi la possibilità di vivere già ora da figlio amato e atteso, attraverso la fede in Lui, mi affida la responsabilità di essere a mia volta quella trasparenza che, a sua immagine, permetta ad altri di incontrare il Padre. Allora mi chiedo se cerco l'esperienza dell'incontro quotidiano col Padre e se vivo la relazione con gli altri come possibilità di incontrarLo attraverso i fratelli. Oggi desidero vivere con attenzione gli incontri e al termine della giornata mi chiedo se ho potuto e saputo cogliere negli altri la bellezza del Signore ed essere a mia volta possibilità di incontro col Risorto. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message
Podcast della Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Pordenone
Un Dio che non si arrende
Episodio 05 della serie di domande e risposte brevi dal catechismo battista del 1693 - versione di Charles Spurgeon.Esiste Più di un Dio?No! Ne esiste soltanto uno, il Dio vivente e vero.Versetti da Leggere:Deuteronomio 6:4 - Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE.Geremia 10:10 - Ma il SIGNORE è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno; per la sua ira trema la terra, e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno.Link:Episodio sul YouTubeFare una Domanda Per Essere Incluso sul PodcastLa Confessione di Fede Battista del 1689 Libro: La Fede Riformata Battista
Il volume 28 ci offre interessanti spunti per discutere ancora della macrotrama di questo manga, sempre più legata ad eventi mitologici e divini. Enel ammette che l'unico motivo per cui ha deciso di conquistare Skypiea è per impossessarsi dell'oro di Shandora, metallo di cui gli abitanti del cielo non hanno idea di cosa sia. Scopriremo solo qualche volume più in là che l'oro gli serviva come conduttore per alimentare la sua astronave grazie al suo potere del fulmine...
Federico Taddia, su La Stampa, riflette sul disagi che i giovani stanno attraversando a causa del Covid: "«Lu. Viola. Marco. Lollo. Piero. Megghi e il Ferro. Ma anche i ballerini di break in centro, chi legge nel bar, i bambini che fanno volare i piccioni, i venditori di rose, i turisti che salgono la torre degli Asinelli, chi fa gli annunci prima degli spettacoli, i baristi che ti chiedono se vuoi il cacao sopra al caffè macchiato e il ragazzo che quel giorno che ero sulla panchina aveva detto che ero fichissima…». [...]".Su Repubblica, Maria Novvella De Luca, scrive un editoriale sulla questione "famiglie omosessuali e Vaticano": "I tempi della vita reale, lo sappiamo, sono spesso più veloci dei tempi delle istituzioni, della politica, in particolare della Chiesa. A volte ci vogliono anni perché una legge ratifichi ciò che già è, ciò che è ormai intessuto nella realtà, ciò che è materia concreta e plastica di un cambiamento avvenuto. Ad esempio la presenza sempre più massiccia e radicata delle famiglie omosessuali nella società. [...]".
Monografia sull'artista sarda Maria Lai, nata nel 1913 a Ulassai in Sardegna. Una lunga intervista monologo nella quale l'artista si racconta, oltre i confini della realtà e della storia, della natura e dellarte, partendo dalla sua esperienza personale per valicare i confini isolani e raggiungere con la propria arte la fama mondiale, influenzando il modo di fare arte delle generazioni sarde a venire.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6411OMELIA DELLA MESSA DI NATALE DEL GIORNOdi Giacomo Biffi"Venne ad abitare in mezzo a noi". Non è, credo, possibile - per descrivere un evento inaudito ed esporre un concetto sovrastante ogni umana comprensione e ogni attesa - trovare una frase più semplice e feriale di questa: è il linguaggio dei nostri traslochi e dei nostri trasferimenti.Già nella sua forma espressiva evoca l'indole propria della realtà centrale del cosmo e della storia; cioè, la verità dell'Incarnazione. "Il Verbo si fece carne", ci ha detto l'evangelista: vale a dire, è la divina ricchezza che, per così dire, si immiserisce; è l'infinità che assume l'esiguità di un neonato; è l'onnipotenza che accetta di farsi bisognosa di tutto come la più piccola della creature. "Umiliò (quasi 'annientò') se stesso", ha detto sinteticamente san Paolo (cfr. Fil 2,8). E' la realtà - sublime e dimessa al tempo stesso - dell'Unigenito del Padre che diventa uno di noi. E' il prodigio grandioso e povero del Natale, che una volta ancora quest'anno ritorna, sempre eloquente e sempre efficace, e con dolcezza si impone all'attenzione anche dei più superficiali e dei distratti.DIO SI È FATTO NOSTRO PROSSIMODio - che è il "lontanissimo" e il "diversissimo" da noi - si è fatto nostro "prossimo", nostro vicino di casa, nostro compagno di viaggio: un evento, questo, che l'uomo, con tutto il suo egocentrismo e la sua autoesaltazione, non poteva arrivare neppure a immaginare.E' vero che gli uomini - nei momenti in cui si sentono oppressi dalla crudeltà delle circostanze, dalla tirannìa impietosa dei prepotenti, dalle molteplici forme del male - invocano come d'istinto la presenza risolutiva di colui che è il Creatore di ogni essere e il Giudice di ogni comportamento. "Oh, se tu squarciassi i cieli e scendessi!" (cfr. Is 63,19), leggiamo nelle profezie di Isaia. Ma era come il sospiro di un auspicio irreale e senza speranza.Invece, ciò che sembrava un desiderio folle è stato questa notte esaudito. A Betlemme i cieli si sono sul serio "squarciati" e il "Figlio unigenito che è nel seno del Padre" (cfr. Gv 1,18) è davvero disceso. E tutto è cambiato per la sventurata stirpe di Adamo: la nostra miseria più sostanziale è finita, perché "dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia su grazia" (cfr. Gv 1,16), come abbiamo ascoltato.Perciò le genti cristiane non si stancano mai di celebrare con entusiasmo il Natale, moltiplicando anche nelle case e nelle strade le manifestazioni di festa e di splendore (pur se poi in molti sembrano colpiti da una curiosa amnesia e non ricordano più la causa e la ragione di tanto tripudio)VENNE FRA LA SUA GENTE, MA I SUOI NON L'HANNO ACCOLTOC'è però qualcosa che è ancora più strano e inspiegabile, cui allude discretamente anche il prologo del quarto vangelo con le parole: "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" (Gv 1,11).Dio si è fatto "nostro prossimo", ma poi càpita che a noi non piace troppo essere "prossimi" a lui. E' un "vicino di casa" che sembra infastidire. Si direbbe che alla sua compagnìa si preferisca essere soli e desolati lungo il cammino della vita.Vedete, non sono molti a negare esplicitamente Dio perché, se è difficile dimostrarne l'esistenza, è ancora più difficile ipotizzare ragionevolmente che non ci sia nessuno all'origine delle cose. Ma sono molti che sembrano preferire la sua latitanza. Un Dio remoto, che non interferisca nei nostri affari, ci disturba meno: forse si pensa che così noi possiamo essere più autonomi, più "adulti", più padroni di noi stessi e del nostro destino.Perfino i credenti talvolta sono un po' contagiati da questa mentalità, e magari tentano di giustificarla chiamandola "sana laicità"; ed è invece soltanto incomprensione della bellezza e della verità del Natale."Il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe" (Gv 1,16), ci ha detto malinconicamente l'evangelista.DIO NON È UN INTRUSOSarà bene che ci convinciamo che Dio non è un intruso nella creazione che è originata da lui. A estrometterlo si rischia di estromettere con lui il significato stesso del nostro esistere.In questo concreto ordine di cose che di fatto è stato realizzato, l'Emmanuele, il "Dio con noi", l'Unigenito del Padre nato a Betlemme secondo la natura umana, è il necessario fondamento di tutto: "in lui sono state create tutte le cose" - ci dice san Paolo - "e tutte sussistono in lui" (cfr. Col 1,16.17). Se lo si rimuove, si pongono le premesse perché tutto il nostro edificio rovini.Non a caso il profeta nella prima lettura ci ha parlato delle "rovine di Gerusalemme", come figura dello sfacelo dell'umanità intera.L'immagine di una costruzione rovinata dall'estromissione di Dio e del suo Cristo si affaccia alla mente di chi contempla con occhi disincantati la società in cui viviamo: una società che non insegna più a distinguere adeguatamente il bene dal male e perciò non riesce più a educare i suoi figli, che esalta più la "notizia" della "verità", che è comprensiva con i prepotenti ed è impietosa con chi non sa gridare e difendersi. E l'elenco delle "macerie" della città terrena potrebbe ancora allungarsi.Ma il profeta ha parlato di "rovine" non per avvilirci e deprimerci, ma per risuscitare la nostra fiducia nell'amore sapiente di Dio, che è più potente dei nostri egoismi e delle nostre stoltezze ed è capace di risanare e ricostruire: "Prorompete in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme" (Is 52, 9).Il Natale è appunto la festa della speranza cristiana, che non è il fatuo ottimismo di chi non si rende conto del malessere e dei guai che affliggono il nostro tempo, ma è la certezza che a Betlemme è nato - e, dopo la sua crocifissione e la sua gloria, continua a essere il Signore della storia - colui che ci ha detto: "Avrete tribolazione, ma abbiate fiducia: io ho vinto il mondo!" (cfr. Gv 16,32). Fonte: Un Natale vero?Pubblicato su BastaBugie n. 696
Allah odia il Figlio di Dio Allah odia e distrugge i cristiani Dio della Bibbia si é incarnato --- Send in a voice message: https://anchor.fm/islamecom-media/message
Consigli Non Richiesti.-Superman è invincibile! Superman è il più forte! Superman non ha limiti! Superman è perfetto! Ma se il suo più grande difetto fosse questo? Essere costretto alla "perfezione"? Ne parliamo in questa puntata. EVVIVA! -Link al bando Poliniani ‣‣‣ https://rebrand.ly/bandoPoliniani-Contatti di Frekt-‣ Gruppo Telegram https://rebrand.ly/TelegramFrekt‣ Twitch: https://rebrand.ly/twitchFrekt ‣ Instagram: https://www.instagram.com/iosonofrekt‣ Pagina Facebook: https://www.facebook.com/thefrektAltre cose di Frekt:-https://linktr.ee/iosonofrekt---La sigla è di Chiara del podcast "Avrei qualcosa da dire show". Per ascoltarla -> https://www.spreaker.com/show/lo-show-di-avreiqualcosadadireoppure ->https://linktr.ee/aqddshowBlog di Avrei qualcosa da dire show ->https://aqddshow.blog---► Music Credit: LAKEY INSPIREDTrack Name: "Better Days"Music By: LAKEY INSPIRED @ https://soundcloud.com/lakeyinspiredOriginal upload HERE - https://www.youtube.com/watch?v=RXLzv...Official "LAKEY INSPIRED" YouTube Channel HERE - https://www.youtube.com/channel/UCOmy...License for commercial use: Creative Commons Attribution 3.0 Unported "Share Alike" (CC BY-SA 3.0) License.Full License HERE - https://creativecommons.org/licenses/...Music promoted by NCM https://goo.gl/fh3rEJ ––– ♪♫ FREE DOWNLOAD ♫♪ –––► Download "Better Days" for free HERE - https://soundcloud.com/lakeyinspired/...––– ♪♫ Artists' Links ♫♪ –––► Music by: LAKEY INSPIRED• SUBSCRIBE to the LAKEY INSPIRED YouTube channel HERE - https://www.youtube.com/channel/UCOmy...• Follow LAKEY INSPIRED on SoundCloud HERE - https://soundcloud.com/lakeyinspired• Follow LAKEY INSPIRED on Instagram HERE - https://www.instagram.com/lakeyinspired/• Follow LAKEY INSPIRED on Spotify HERE - https://open.spotify.com/artist/3zDGj...• Support LAKEY INSPIRED on Patreon HERE - (Optional) https://www.patreon.com/lakeyinspired►The Background Image Is From: https://unsplash.com.• Unsplash commercial use license: https://unsplash.com/license––– • (C) Copyright Notice: This is FREE royalty free music that has been released under the "Creative Commons Attribution 3.0 Unported "Share Alike" (CC BY-SA 3.0) license." 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Un kami si inginocchia di fronte a un uomo, segno d'inconcepibile rispetto che porta però con sé la responsabilità di tutte le anime del Rokugan.
Matteo 6:19-34 Un tesoro in cielo 19 «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri…
Ieri era zero e oggi è il più forte dell'impero! Parliamo ovviamente di Hercules, muscoloso personaggio dell'antica Grecia e santo patrono di tutti gli amanti di crossfit odierni. Bene e Fede discutono le gesta dell'eroe tra introspezioni psicologiche, dèi fedigrafi e doppi uteri. Musiche: Higher Up by Shane Ivers BEES! by Shane Ivers https://www.silvermansound.com Editing: Benedetta Donvito, Federica Garbuglia e Dario Misano a cui va un ringraziamento speciale per la sua disponibilità e creatività.
Un Dio sul palco, un uomo fragile e insicuro nella vita. Una combo micidiale esplosa in feste, sesso e droghe. Quanti fantasmi dietro la vita leggendaria del performer più forte che il mondo abbia mai visto in scena.
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Nello studio stiamo invasi dai neonati pulcini, ma non sappiamo chi è il padre di questa ciurma scatenata... riusciremo a rendere degni questi cuccioli di un nome che garantisca loro un futuro radioso? https://linktr.ee/teatrolafenice --- Send in a voice message: https://anchor.fm/teatrolafenice/message
Digiuno 21 giorni - Disintossicazione spirituale
Giusto in tempo per l'inizio della nuova stagione di WestWorld un intero episodio dedicato alla rappresentazione di Robot, Cyborg e Intelligenze Artificiali nelle loro varie forme, a partire dagli albori per arrivare ai giorni nostri. Con la preparatissima ospite Manuela Stacca si spazierà da Asimov a Blade Runner, da Corto Circuito a Westworld senza scordarci di Battlestar Galactica e molte altre ancora.E voi lo sapete cos'è il test di Turing?Per sostenerci offrendoci uno o più caffèhttps://www.buymeacoffee.com/polonerdPer seguire Manuela:https://www.instagram.com/manuela.stacca/Sito, Mail e Contatti:redazione@polonerd.nethttps://www.polonerd.nethttps://www.polonerd.net/contattiPagina dell'episodio:https://www.polonerd.net/?p=327
LEGGI "Spinoza & Popcorn" ➤➤➤ https://amzn.to/2QeerDW Domani sera Première di "Tra le righe" ➤➤➤ https://youtu.be/6u4I3vLimE8Mila è una 16enne francese che dopo aver insultato l'Islam è sotto scorta a causa di minacce di morte. Un'occasione perfetta per discutere di fede, blasfemia e Terzo Millennio: che succede se il tuo Dio è permaloso? Prossimi eventi ➤➤➤ https://riccardodalferro.com/eventi/ "Elogio dell'ombra", Borges: https://amzn.to/3ael9Qs Newsletter: http://eepurl.com/c-LKfz Elogio dell'idiozia: https://amzn.to/2J9WwKZ (versione ebook: https://amzn.to/2xSsoOD) Youtube: http://bit.ly/rickdufer Instagram: https://www.instagram.com/rickdufer/ Facebook: https://www.facebook.com/rickdalferro/ Il meglio di Daily Cogito (per nuovi ascoltatori): http://bit.ly/bestofDC Daily Cogito: ogni mattina alle 7. L'unica dipendenza che ti rende indipendente. Daily Cogito è ascoltabile e scaricabile dalle seguenti fonti:Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/dailycogitoSpotify: http://bit.ly/DailySpoty iTunes: http://bit.ly/dailytunesLa sigla è opera di Dino Bastiani (musica): http://bit.ly/dinobastiani Francesca Consalvi (voce): http://bit.ly/fconsalvi
Commento a Mc 5, 21'43
EsplicitoNG+ Italia #174 - QUANDO QUALCUNO TI CHIEDE SE SEI UN DIO, TU GLI DEVI DIRE SI
Dio non ha riguardi personali (Atti 10:34)Abbiamo la tendenza ad allontanare gli altri. Le braccia di Dio invece sono spalancate per tutti.Scopri il nostro pane quotidiano: adimedia.it/pane
La 4° puntata del ciclo "Pregare la Scrittura" - "Un Dio che stupisce". NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA NOTTE Lc 2,1-14 Oggi è nato per voi il Salvatore. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Non ci siamo mai chiesti qualcosa di così banale ed importante allo stesso tempo.
Commento a Lc 9, 46-50Il testo del commento si trova qui: https://vangelodelgiorno.labottegadelvasaio.net/un-dio-piccolo-vangelo-del-giorno/
1) L’identità e lo status di Dio Stesso Siamo giunti alla fine dell’argomento “Dio è la fonte di vita per tutte le cose” e del tema “Dio è l’unico Dio Stesso”. Pertanto, dobbiamo fare un riepilogo. Di che tipo? Un riepilogo riguardo a Dio Stesso. Poiché questa sintesi concerne Dio Stesso, essa deve riferirsi a ogni Suo aspetto, e alla forma di fede in Lui praticata dagli uomini. Prima devo chiedervi, dunque: dopo aver ascoltato la predica, chi è Dio nella vostra immaginazione? (Il Creatore.) Il Dio che immaginate è il Creatore. C’è altro? Dio è il Signore di tutte le cose; Dio è Colui che regna su tutte le cose e che le amministra. Ha creato tutto ciò che esiste e lo amministra; inoltre, lo governa e vi provvede. Questo è il Suo status, la Sua identità. Per tutte le cose e per tutto ciò che esiste, la vera identità di Dio è quella di Creatore e di Sovrano di tutte le cose. Questa è la Sua identità, ed Egli è unico tra tutte le cose. Nessuna delle Sue creature – che esse siano parte dell’umanità o del mondo spirituale – può usare alcun mezzo o pretesto per impersonare o sostituire la Sua identità e il Suo status, perché solo una tra tutte le cose possiede questa identità, questo potere, questa autorità e capacità di governare tutte le cose: il nostro unico Dio Stesso. Egli vive e Si muove tra tutte le cose; può innalzarSi fino al luogo più elevato, sopra tutte le cose; può abbassarSi facendoSi uomo, diventando uno di coloro che sono di carne e sangue, trovandoSi faccia a faccia con le persone e condividendone la buona e la cattiva sorte; allo stesso tempo, comanda su tutto ciò che esiste, e decide il suo destino e in quale direzione si muove; inoltre, guida le sorti e la direzione di tutta l’umanità. Un Dio come questo dovrebbe essere adorato, ubbidito e conosciuto da tutti gli esseri viventi. Così, indipendentemente da quale che sia il gruppo e la categoria di uomini a cui appartieni, credere in Lui, seguirLo, riverirLo, accettarNe il dominio e le disposizioni per il tuo destino è l’unica scelta, e la scelta necessaria, per qualunque persona, per qualunque essere vivente. Nell’unicità di Dio, le persone vedono che la Sua autorità, la Sua indole giusta, la Sua sostanza e i mezzi con cui provvede a tutte le cose sono unici; la Sua unicità determina la vera identità di Dio Stesso e il Suo status. Pertanto, tra tutte le creature, se un qualunque essere vivente nel mondo spirituale o tra gli uomini desiderasse prendere il posto di Dio, ciò sarebbe impossibile, come lo sarebbe tentare di impersonare Dio. Questo è un dato di fatto. Quali sono le prescrizioni per l’umanità da parte di un Creatore e di un Sovrano come questo, che possiede l’identità, il potere e lo status di Dio Stesso? Dovrebbe essere chiaro a tutti voi che siete qui oggi; dovreste ricordarlo, ed è molto importante sia per Dio sia per l’uomo! …
Puntata #203 - Venerdì 24 Maggio 2019 In questa puntata - sull'onda delle vostre domande - parliamo del senso della riservatezza in ambito esoterico e iniziatico. Poi si parla di Spiritismo, di sensatezza della vita e di un "dio" capriccioso... Per rivolgere domande: info@carlodorofatti.com - Per informazioni: www.accademiaacos.it
Kurdi, figli di un dio minore? Pino Cacucci 304 Stampa Rassegnata
Il misterioso padrone della torre, Kaseous, è riuscito a catturare i nostri Grigi eroi, entrando contemporaneamente in possesso di un golem acchiappafantasmi, una spada divora anime, un presunto dio halfling e dell'unico che conosce la frequenza a cui vibrano le anime.Sembra un ottimo giorno per essere un necromante!Questo è un podcast prodotto da Querty, il miglior network di podcast italiani. Trovate tutti gli episodi su http://fumblegdr.it dove potete vedere le miniature dei personaggi e su http://querty.it, dove potete anche associarvi al nostro network per aiutarci a produrre sempre nuovi podcast, o potete fare una donazione usando il tasto apposito che trovate all'indirizzo http://querty.it/associatiPotete scriverci sia in diretta che in settimana su Twitter a @FumbleGDR e potete mandarci un messaggio all'indirizzo fumblegdr@querty.itTrovate tutti gli episodi anche su iTunes, dove vi invitiamo a lasciare una recensione e un voto a 5 stelle, e su Spreaker.
Il misterioso padrone della torre, Kaseous, è riuscito a catturare i nostri Grigi eroi, entrando contemporaneamente in possesso di un golem acchiappafantasmi, una spada divora anime, un presunto dio halfling e dell'unico che conosce la frequenza a cui vibrano le anime.Sembra un ottimo giorno per essere un necromante!Questo è un podcast prodotto da Querty, il miglior network di podcast italiani. Trovate tutti gli episodi su http://fumblegdr.it dove potete vedere le miniature dei personaggi e su http://querty.it, dove potete anche associarvi al nostro network per aiutarci a produrre sempre nuovi podcast, o potete fare una donazione usando il tasto apposito che trovate all'indirizzo http://querty.it/associatiPotete scriverci sia in diretta che in settimana su Twitter a @FumbleGDR e potete mandarci un messaggio all'indirizzo fumblegdr@querty.itTrovate tutti gli episodi anche su iTunes, dove vi invitiamo a lasciare una recensione e un voto a 5 stelle, e su Spreaker.
Il misterioso padrone della torre, Kaseous, è riuscito a catturare i nostri Grigi eroi, entrando contemporaneamente in possesso di un golem acchiappafantasmi, una spada divora anime, un presunto dio halfling e dell'unico che conosce la frequenza a cui vibrano le anime.Sembra un ottimo giorno per essere un necromante!Questo è un podcast prodotto da Querty, il miglior network di podcast italiani. Trovate tutti gli episodi su http://fumblegdr.it dove potete vedere le miniature dei personaggi e su http://querty.it, dove potete anche associarvi al nostro network per aiutarci a produrre sempre nuovi podcast, o potete fare una donazione usando il tasto apposito che trovate all'indirizzo http://querty.it/associatiPotete scriverci sia in diretta che in settimana su Twitter a @FumbleGDR e potete mandarci un messaggio all'indirizzo fumblegdr@querty.itTrovate tutti gli episodi anche su iTunes, dove vi invitiamo a lasciare una recensione e un voto a 5 stelle, e su Spreaker.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1693919/advertisement
Un Dio che s'adira ogni giorno
Natale: un Dio disarmatoTrascrizione (non corretta dall'autore)
1 - Intervista a Marco Balzano, autore di "L'ultimo arrivato", edito da Sellerio; 2 - Francesco Cataluccio ci parla di "Il declino dell'economista" di Gyorgy Dalos, pubblicato da Keller; 3 - E' in Italia Ishamel Beah, di cui Neri Pozza ha da poco pubblicato "Domani sorgerà il sole"; 4 - Bruna Miorelli recensisce "Un Dio, un animale" di Jerome Ferrari, edito da E/O; 5 - Con il critico e musicologo Elvio Giudici raccontiamo la tradizione interpretativa del "Fidelio" di Beethoven che inaugura la stagione del Teatro alla Scala; 6 - Bruna Miorelli visita una libreria indipendente di Milano, la libreria Utopia.
1 - Intervista a Marco Balzano, autore di "L'ultimo arrivato", edito da Sellerio; 2 - Francesco Cataluccio ci parla di "Il declino dell'economista" di Gyorgy Dalos, pubblicato da Keller; 3 - E' in Italia Ishamel Beah, di cui Neri Pozza ha da poco pubblicato "Domani sorgerà il sole"; 4 - Bruna Miorelli recensisce "Un Dio, un animale" di Jerome Ferrari, edito da E/O; 5 - Con il critico e musicologo Elvio Giudici raccontiamo la tradizione interpretativa del "Fidelio" di Beethoven che inaugura la stagione del Teatro alla Scala; 6 - Bruna Miorelli visita una libreria indipendente di Milano, la libreria Utopia.
Quanto amore serve a salvare un amore? Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto piú potente di un sogno.
Quanto amore serve a salvare un amore? Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto piú potente di un sogno.
L’Eterno è un Dio vendicatore
Contro l’eresia ‘Dio non è un Dio di vendette, ma un Dio d'amore’