Podcasts about anzitutto

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Fitness e dintorni
La pillola per dimagrire dormendo!

Fitness e dintorni

Play Episode Listen Later May 13, 2025 3:23


Per decenni è spopolato il mito del dimagrire mangiando, elemento evidentemente non possibile, perlomeno non nel senso di qualcosa che, più si mangia e più si dimagrisce. Oggi, sembra incredibile, abbiamo la possibilità di dimagrire dormendo, ma non è uno scherzo. Anzitutto numerose ricerche evidenziano una correlazione tra deficit di sonno e obesità. In particolare, dormire poco o male porta a un aumento dell'assunzione di cibo e, di conseguenza, del peso corporeo. Tuttavia, i meccanismi precisi con cui la deprivazione di sonno influisce sull'appetito non erano ancora chiari. Le nuove ricerche fanno luce su un ormone ipotalamico: la raptina

Potrebbe Piacerti
The Substance of the companion

Potrebbe Piacerti

Play Episode Listen Later Mar 15, 2025 68:10


Nonostante un po' di problemi tecnici siamo tornati! E non solo, siamo tornati con un po'  di novità!Anzitutto la newsletter spin-off del podcast, curata da Silvia, che già esce ogni due settimane alternandosi con gli episodi... e questa è la seconda novità: Potrebbe Piacerti diventa quattordicinale, così da permettervi di ascoltarci con calma e recuperare gli episodi arretrati.Ma venendo all'episodio di oggi, si inizia con due film che in qualche modo portano avanti temi simili o quanto meno compatibili. Silvia parlerà di "The Substance", film rivelazione della fine del 2024, e Sergio di "Companion", uscito a inizio 2025.Vi siamo mancati?---Per iscrivervi alla newsletter: https://potrebbepiacerti.substack.com/I link a tutti i suggerimenti link:https://oldmanaries.it/index.php/potrebbe-piacerti/https://silviacolaneri.it/potrebbe-piacerti/---Per contattarci:Pagina Facebook: https://www.facebook.com/potrebbepiacertiAccount Instagram: @potrebbepiacertiSergio: https://www.oldmanaries.it - Instagram: @OldManAriesSilvia: https://www.silviacolaneri.it - Instagram: @Silosa

Fitness e dintorni
Cambiare le cattive abitudini grazie alle neuroscienze

Fitness e dintorni

Play Episode Listen Later Jan 28, 2025 1:57


E' trascorso meno di un mese da quando, la notte del 31 dicembre scorso, abbiamo promesso di cambiare le cattive abitudini, a distanza di qualche settimana sono però pronto a scommettere che quasi nessuno ci è riuscito davvero. Cosa ci spinge a tornare sui vecchi passi ripetendo i medesimi errori? Anzitutto dobbiamo comprendere cos'è un'abitudine, ci vengono in aiuto le neuroscienze: le abitudini rappresentano comportamenti automatici che adottiamo in risposta a specifici stimoli. Come modificarle?

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Mattarella alle altre istituzioni: “No alle divisioni ma convergenza sugli interessi nazionali”

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Dec 18, 2024 0:58


Tradizionale appuntamento prenatalizio per il Capo dello Stato: lo scambio di auguri di Natale con le più alte cariche istituzionali. Nell'occasione, Sergio Mattarella ha ricordato l'importanza della nostra Carta Costituzionale e dell'unità nazionale, dicendo: “Cosa significa concretamente rispettare e preservare questa unità? Anzitutto vuol dire vivere la Costituzione nella sua attualità.

il posto delle parole
Antonella Cilento "Strane coppie Festival"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 24, 2024 14:23


Antonella Cilento"Strane Coppie Festival"Diversi eventi si susseguiranno fino al 17 novembre, concentrati prevalentemente nei fine settimana.La formula consolidata di Strane coppie, che dà anche il nome alla manifestazione, prevede che due figure di spicco del mondo culturale e letterario italiano si confrontino su due grandi scrittori o scrittrici di tutto il mondo.Chiamati a confrontarsi sulle strane coppie quest'anno saranno Mario Fortunato e Anna Toscano su E.M. Forster e Carson McCullers; Enrico Terrinoni e Giuseppe Montesano su William Blake e Hermann Broch; Giuliana Misserville e Giorgio Amitrano su Angela Carter e Murakami Haruki; Marinella Mascia Galateria e Marta Barone su Paola Masino e Nikolaj Gogol'; Nicoletta Pesaro, José Vicente Quirante Rives e Giuseppe Montesano su Yu Hua, Sara Gallardo ed Elena Garro; infine Maria Attanasio e Marta Morazzoni su Gesualdo Bufalino e Azar Nafisi. Ma anche diversi altri eventi accompagneranno l'edizione di quest'anno.Anzitutto è prevista la messa in scena alla Galleria Toledo del monologo teatrale Cattivi Maestri di e con Paolo Oliveri del Castillo. Inoltre sarà possibile visitare l'installazione-spazio sonoro Phóleos Oneiros (“Caverna Sogno”) nelle Cantine del Monastero delle Trentatré. Due laboratori di letteratura saranno dedicati alla narrativa spagnola e a quella tedesca contemporanee.Infine la manifestazione sarà chiusa con due eventi del tutto straordinari che vedranno la presenza del pluripremiato scrittore bulgaro Georgi Gospodinov, vincitore, fra l'altro, del Premio Strega Europeo e dell'International Booker Prize. La mattina del 17 novembre Gospodinov terrà un laboratorio di scrittura creativa, per poi chiudere con un evento serale dal titolo Il sogno del tempo l'edizione 2024 di Strane coppie.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

FastForward: per un'Internet Migliore
I 3 Lavori di Digital Marketing più colpiti dall'Intelligenza Artificiale

FastForward: per un'Internet Migliore

Play Episode Listen Later Mar 21, 2024 18:06


FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 43 - 21 Marzo 2024Di cosa parliamo* Quali sono i 3 lavori più colpiti dall'AI?* Il prossimo sarà il Social Media Manager?* Claude 3 è come GPT 4.5* Il DMA e gli Update di Google* I primi stage formativi del WMF 2024* Letture interessanti* Robe SEO da sapere* Strumenti e News dal mondo AI* SalutiPremessa: ho ripreso finalmente a fare video con quello su https://www.youtube.com/watch?v=ZnM6F-kkkzo! E sono riuscito a fare anche il video-podcast di questa fastletter, che a breve raggiungerà un obiettivo importante.Sto preparando molti contenuti per YouTube e non vedo l'ora di pubblicarli. Alcuni semplici altri più complessi.Volevo però segnalarvi due Seminari che terrò io nei prossimi mesi per la nostra Accademia:* 9 Aprile: https://accademia.searchon.it/next/events/la-seo-del-futuro/* 16 Luglio: https://accademia.searchon.it/next/events/seo-manager-si-diventa/Il primo tocca temi di visione e strategici, come l'evoluzione dell'ecosistema di Google, la SGE, i cambiamenti nelle ricerche degli utenti, il Messy Middle con un grande approfondimento, l'Intelligenza Artificiale e l'Internet Liquida (sì, il seminario è l'evoluzione del libro Google Liquido).Il secondo mi ha reso particolarmente orgoglioso. Lo potete leggere direttamente in pagina perché abbiamo i feedback di chi ha partecipato alla prima edizione, non si parla di come si fa l'audit. Si parla proprio del management della SEO: strumenti, metodi, rapporti con i clienti, il team.È una roba che non trovate in giro: è il primo ed oggi unico Seminario dedicato al Management della SEO, pensato per chi è Head Of o vuole diventarlo.QUALI SONO I 3 LAVORI PIÙ COLPITI DALL'AIQuello che sta avvenendo non è per niente sorprendente. Ci sono alcuni settori che sono più colpiti di altri dall'AI. “Alcuni lavori diventeranno come i camion. Resteranno in giro, ma saranno svolti da poche persone” semicit da Steve Jobs.Durante l'ultima edizione dell'https://www.advancedseotool.it/ lo spiegavo con questa slide: la SEO, con l'uso dell'AI, si sta mangiando il resto. Tra questo resto anche le traduzioni e il copy.Ci sono mille obiezioni a questa cosa. La prima è di sostanza: ma è la SEO che si sta mangiando il resto oppure a tendere sarà l'AI che si mangerà anche la SEO? La seconda è di competenza: ma che competenza hanno le figure SEO per farlo?Non so esattamente dove si trova la risposta, quello che so è che in https://www.searchon.it/ siamo predisposti ad abbracciare l'innovazione. Abbinando la visione, la strategia e la parte tecnica abbiamo sempre fatto la differenza nell'essere all'avanguardia.Ci aggiorniamo, pensiamo, elaboriamo, lo proponiamo ai clienti e lo applichiamo insieme a loro. E poi lo condividiamo e divulghiamo.Non a caso guardando la formazione che facciamo è raro che si possa trovare qualcosa di simile a livello didattico. Guardate i programmi dei Seminari Verticali dell'Accademia, non solo quelli sull'AI come https://accademia.searchon.it/next/events/open-ai-world/ o https://accademia.searchon.it/next/events/ai-per-seo-e-commerce/, ma anche quelli più strategici come https://accademia.searchon.it/next/events/seo-manager-si-diventa/! Sono cose che vendiamo e applichiamo con i nostri clienti in https://www.searchonconsulting.com/ e poi le divulghiamo a tutti.Non ne trovate di simili in giro. Ovviamente non lo sto dicendo per esaltare quello che facciamo. Lo sto dicendo per rispondere alle due domande sopra. Mente il mondo diceva a grande voce È IMPORTANTE VERTICALIZZARSI, l'AI sta riportando al centro L'ORIZZONTALITÀ DELLE COMPETENZE.A parte che l'innovazione nasce quando si uniscono più mondi, chi è riuscito in questi anni a concentrarsi su visione e strategia, sul non focalizzarsi solo verticalmente, riesce più facilmente ad abbracciare quello che sta succedendo.E la rivoluzione in atto che tocca direttamente il mondo del lavoro è semplicemente inarrestabile. Non c'è nemmeno da discutere su quello che è giusto, perché oggi si perdono troppe energie in una cosa che è inevitabile.Nella versione di Jean Anouilh dell'Antigone di Sofocle c'è una citazione abbastanza chiara:È pulita, la tragedia. È riposante, certo… […]. Anzitutto, si è tra noi. Siamo tutti innocenti, insomma. Non perché ce n'è uno che ammazza e uno che è ammazzato. È una questione di distribuzione. E poi, soprattutto, è riposante, la tragedia, perché si sa che non c'è più speranza[…]Questa distribuzione delle attività con l'AI ha una direzione chiara ed inarrestabile. Non ci si può far niente. Alla fine, non c'è più niente da tentare.Le agenzie stanno integrando l'AI nei loro servizi, a volte a cappello di tutto, a volte come supporto. Le aziende stanno facendo lo stesso.Il mondo sta cambiando. Non lamentatevene. È da sempre così, non state a perdere tempo in inutili discussioni o struggimenti vari.I 3 lavori di Digital Marketing più impattati sono quelli che avevo previsto, anche se in un ordine diverso. Eccoli:* Writing* Translation* Customer ServiceIo, quasi un anno fa, dissi: Traduzioni, Customer Service e Writing.https://bloomberry.com/i-analyzed-5m-freelancing-jobs-to-see-what-jobs-are-being-replaced-by-ai/ 5 milioni di richiesta di lavoro e l'ha https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:7173951791808589824/.Il motivo per il quale avviene dal mio punto di vista è semplice, tralasciando gli aspetti economici. Da un lato chi dovrebbe giudicare l'output non è in grado di farlo e quindi gli va comunque bene. Dall'altro c'è una quantità di roba che è diventata poco impattante farla fare ancora a delle persone o che è stata fatta con una pessima qualità. L'abbiamo fatta perché non c'era altro modo o perché comunque la dovevamo fare.Prendete il mondo E-commerce. Prendete Amazon: quante cose sono tradotte male. Ora, non giriamoci attorno, quanto impatta una traduzione non perfetta su Amazon? Poco. https://giorgiotaverniti.substack.com/p/intelligenza-artificiale-and-seo. Internet è stata inondata di testi di 300 parole fatti a caso. Secondo voi l'AI non riesce a fare meglio? Certo che sì.Quindi prima di alzare la voce sulla qualità per gli esseri umani bisogna considerare che:* in alcuni settori una traduzione o un testo scritto bene hanno un valore molto alto e l'AI farà da assistente a chi fa il lavoro. In altri assolutamente no, il valore è bassissimo.* chi fa questo lavoro deve imparare a usare l'AI.* c'è una quantità di output di testi su Internet che ha una qualità molto bassa, qui sarà tutto fatto con l'AI.* il lavoro si sta spostando sempre di più dalla strategia e controllo rispetto all'operatività: ma attenzione che operatività non significa tecnica. Gli aspetti tecnici stanno aumentando il loro valore (come le usi le API? Come integri i servizi?).La qualità per i motori di ricerca è un'altra cosa.IL PROSSIMO SARÀ IL SOCIAL MEDIA MANAGER?Nella grafica sopra c'è un'altra evidenza: una leggera flessione del Social Media Manager come figura. Ma come possiamo vedere sono esplose le ricerche per chi fa video production.Ci farò un video dedicato su http://www.youtube.com/subscription_center?add_user=giorgiotave, ma la tendenza per me è chiara. Gli ambienti sociali basati sui video sono esplosi, ma i video di per sé fuori dai social iniziano ad avere richieste alte. Mentre con l'AI è diventato più facile creare post social testuali.Inoltre è successa un'altra cosa: i social sono diventati tanti, molti fanno più distribuzione dello stesso messaggio che community management.Quindi la figura del Social Media Manager come un tempo è sempre più strategica, sempre più integrata con video e ADV.State attenti a questa evoluzione che ci si mette un attimo a cambiare tutto.Consiglio Strategico: è il momento di capire cosa volete diventare. Di sicuro per tanti c'è un cambio in corso, forse è il caso di prendersi proprio un momento di riflessione su questo.CLAUDE 3 È COME GPT 4.5È uscito Claude 3 ed ha subito scalzato Gemini dalla https://huggingface.co/spaces/lmsys/chatbot-arena-leaderboard. Lo trovate disponibile su https://claude.ai/.Ma la cosa interessante è che i punti dell'Arena Elo sono 1247, contro i 1249 e 1251 delle versioni 4.5 di GPT (Gemini è a 1202).Intanto si vocifera che https://www.businessinsider.com/openai-launch-better-gpt-5-chatbot-2024-3. È molto probabile che a fine anno tutti gli altri (Claude, Gemini, Mistral) facciano un altro passo in avanti, sempre sotto GPT5.Ma a quel punto saremo al momento TOP Smartphone: oramai tutti fanno delle buone foto. A fine 2024 qualsiasi modello andrà bene per il 95% delle persone sul pianeta.Per le persone più curiose, https://twitter.com/AmandaAskell/status/1765207842993434880

Ultim'ora
Mattarella "Angoscia per ostaggi israeliani e vittime civili a Gaza"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 26, 2024 1:32


ROMA (ITALPRESS) - "Guardiamo a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della celebrazione del "Giorno della Memoria" al Quirinale. "Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l'angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas. L'angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Tante donne e bambini. Anzitutto per l'irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio. Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell'umanità e così martoriata", ha aggiunto. "Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato", ha sottolineato il presidente.sat/gsl (Fonte video: Quirinale)

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane
7922 - Quattro nuove proposte nella linea Sac à poche di Vergani!

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane

Play Episode Listen Later Nov 16, 2023 1:25


Il grande successo della Pandoro Experience con crema al pistacchio dello scorso anno ha stimolato Vergani ad ampliare la propria Linea Sac à poche con quattro nuove proposte. Anzitutto con un secondo Pandoro da farcire con una deliziosa crema al Caramello Salato: un vero e proprio kit del perfetto goloso in cui la fragranza del soffice dolce veronese viene esaltata da una ricca e morbida crema al caramello salato.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 683 Quando i gatti tornano

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Nov 14, 2023 3:00


Una bella storia che ha fatto sorridere tutte le persone a cui l'ho raccontata, perché è una di quelle storie che bisogna condividere. TRASCRIZIONE [ENG translation below]In questi giorni di viaggio in Giappone mi ero riproposta, mi sono riproposta di parlare delle mie avventure in Giappone. Quello che voglio raccontarvi oggi, in qualche modo anche è collegato al Giappone, anche se è una cosa che si svolge in un'altra parte del mondo, che non è nemmeno l'Italia.Allora, per poter venire a fare le vacanze in Giappone ho dovuto cercare qualcuno che stesse a casa con i miei due gatti, Mazinga e Sputnik, e a stare con i miei gatti è venuta una mia amica. Lei viene da Londra, questa mia amica che sta a Londra aveva da poco perso la sua gatta, il suo gatto, mi pare a giugno il gatto. Era scappato durante un brutto temporale.E niente, io all'inizio un po avevo cercato di consolarla dicendo, ma dai vedrai, i gatti tornano, i gatti tornano. E invece poi il gatto non è tornato. Ora la mia amica è a casa che sta facendo da cat sitter, anzi da mamma, ottima mamma ai miei due gatti, si sta veramente prendendo ottima cura di loro. E ieri improvvisamente è arrivata la notizia che hanno ritrovato il suo gatto che mancava da quasi sei mesi, quando ormai nessuno ci sperava veramente più.Perché ve lo sto raccontando? Anzitutto perché la cosa mi ha reso incredibilmente felice, anche se io il gatto non l'ho mai visto, però i gatti sono gatti. Mi ha fatto vedere una fotografia e ha proprio la faccia di un gatto che resiste, che lotta, che le sue sette vite se le vuole giocare molto bene.E poi perché è una bella storia. A me è capitato di perdere non gatti, per fortuna, ma altre cose che sono scomparse per mesi e mesi e mesi quando ormai non speravo proprio più più più più. Cose che mi sono anche ricomprata e poi dopo tanto tanto tempo ho ritrovato, quindi la morale è questa quando si perde qualcosa non bisogna abbandonare la speranza.E poi l'altra morale è che un gatto che viene ritrovato, anche se è magro, magro, impaurito, pelle e ossa, però è sempre il gatto a cui si vuole bene. E c'è questa cosa qua nell'universo che chi ama gli animali viene amato dall'universo. Boh, non lo so, mi è venuto un po così, no?Comunque la notizia del ritorno del gatto mi ha reso incredibilmente felice e tutte le persone a cui l'ho raccontato, i nostri amici giapponesi, le persone in Italia, tutte hanno condiviso un grande, grande, grande sorriso con me. Viva i gatti!TRANSLATIONIn these days of travelling to Japan, I wanted to talk about my adventures in Japan. What I want to tell you about today is also somehow related to Japan, although it is something that takes place in another part of the world, which is not even Italy.So, in order to come to Japan for vacation, I had to look for someone to stay at home with my two cats, Mazinga and Sputnik, and to stay with my cats came a friend of mine. She is from London, this friend of mine who lives in London had recently lost her cat, her tomcat, I think in June, the cat disappeared during a bad storm.And nothing, I at first tried to comfort her by saying, but come on you'll see, cats come back, cats come back. But alas, the cat did not return. Now my friend is at home being a cat sitter, actually a mom, excellent mom to my two cats, she is really taking excellent care of them. And yesterday suddenly came the news that they had found her cat who had been missing for almost six months, when by then no one really had any hope.Why am I telling you this? First, because it made me incredibly happy, even though I never saw the cat, but cats are cats. She showed me a picture, and he really has the face of a cat who resists, fights and wants to play his seven lives very well.Also, because it is a good story. It happened to me that I lost not cats, fortunately, but other things that disappeared for months and months and months when I really had no hope anymore. Things that I also bought again and then after a long long time I found again, so the moral is this: when you lose something you should not give up hope.And then the other moral is that a cat that is found again, even if it is skinny, skinny, scared, skinny, however, it is still the cat that you love. And there is this thing here in the universe those who love animals are loved by the universe. Well, I don't know, it kind of came to me like that, didn't it?Anyway, the news of the cat's return made me incredibly happy, and all the people I told about it, our Japanese friends, and people in Italy, all shared a big, big, big smile with me. Long live cats!

il posto delle parole
Teresa Porcella "Calviniana"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 11, 2023 21:12


Teresa Porcella, Andrea Calisi"Calviniana"Per un verso o per l'altroTelos EdizioniCon Calviniana. Per un verso o per l'altro, raccolta di poesie illustrate ispirate all'opera di Italo Calvino, Teresa Porcella e Andrea Calisi propongono un originale percorso in versi che solca i mari dell'immaginario dello scrittore ligure. Un dialogo tra due mezzi espressivi, poesia e illustrazione, che danzano assieme scoprendo nell'amore immenso per la scrittura di Calvino il loro denominatore comune.Poesie che dialogano con lo sguardo del lettorePrimo titolo di Telos Edizioni dedicato alla poesia, Calviniana arriva in libreria il 15 ottobre 2023, giorno in cui cade il centenario della nascita di Calvino. Il volume rappresenta un meta-omaggio al lavoro di uno dei più amati scrittori italiani del Novecento: non un libro che analizza le sue più celebri scritture, ma un gioco poetico che ne attraversa artisticamente l'immaginario. Ogni verso e ogni scelta di Teresa Porcella sono calibrati per restituire, con il massimo della sintesi, le “logiche inconsuete” dell'autore, mimando a volte il periodare, a volte mutuando il contenuto, altre volte facendo risuonare i sentimenti o l'ironia che strutturano un testo, tenendo sempre vivo il dialogo con le illustrazioni.Mentre i lettori più adulti e gli studiosi di lingua apprezzeranno l'utilizzo elegante di metriche particolari come l'ottava ariostesca o la ripresa di fraseggi e toni calviniani, i più giovani si lasceranno intrigare dalla musicalità dei testi e dalle illustrazioni materiche e surreali di Andrea Calisi, ricche di simboli e citazioni che richiamano ulteriori significati.A chi si rivolge Calvinana?Anzitutto ai lettori e agli studiosi appassionati di Calvino, che possono rivivere atmosfere familiari con occhi nuovi e sperimentando modalità inedite; poi a docenti e ragazzi e ragazze in cerca di uno “strumento didattico” alternativo in grado di proporre un approccio “sentimentale” alla letteratura; ma anche a quelli che, come sottolinea Angela Catrani nella postfazione, “hanno tutto il diritto di non conoscere Italo Calvino e di potersene innamorare”.Teresa PorcellaCagliaritana, è autrice, performer, editor e formatrice. Svolge attività in tutta Italia. È tradotta in Spagna, Messico, Stati Uniti, Brasile, Cina, Turchia. Libri premiati: Il formichiere Ernesto (Menzione speciale al Premio Rodari, 2018), Quelli là (Premio Procida Elsa Morante – Il mondo salvato dai ragazzini 2019), Prima e poi (Primo premio al concorso Oreste Pelagatti, 2021). Come editor, ha vinto il Premio Andersen per le collane “Il suono della conchiglia” Motta Junior (2015) e “Rivoluzioni”, LibriVolanti (2018). Per Telos è ideatrice e curatrice della collana “147, mostro che parla! 7 mostri x 21 regioni italiane” e autrice di Come cane e gatto (2022), e di Janas, cogas, Mommotti e altri esseri fantastici della Sardegna (2022).Andrea CalisiNasce a Roma nel maggio del 1968, ha lavorato come grafico per importanti studi di moda e per l'Arci Nazionale e come illustratore per il magazine “D” di Repubblica, il supplemento culturale “Alias” del Manifesto, in Area studio di comunicazione, WWF, Einaudi, Rizzoli, L'Espresso, Linus, La Nave di Teseo, Laterza, Carthusia, Telos, Edizioni Corsare e altre importanti case editrici. Le sue opere sono state esposte a Umbria Jazz, Expo Cartoon di Roma, Sano Museum di Mishima, Daimaru Museum di Kyoto, Mitsukoshi Dept. Store di Tokyo. Oltre all'attività di illustratore ha lavorato come maestro in una scuola materna di Roma.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Cattolici delusi? I lefebvriani non sono la soluzione

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Aug 29, 2023 21:15


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7517CATTOLICI DELUSI? I LEFEBVRIANI NON SONO LA SOLUZIONE di Luisella ScrosatiLa grave e prolungata crisi che stiamo vivendo nella Chiesa cattolica, venuta chiaramente alla luce durante gli anni del pontificato in corso, ha portato molti fedeli a cercare lidi considerati più sicuri. Gli anni della pandemia hanno ulteriormente esasperato la situazione, soprattutto dal punto di vista liturgico: obbligo di mascherine, nastri da carpentiere nella navata della chiesa, imposizione della Comunione sulla mano, gel, guanti e cotton fioc, ed altre trovate fantasiose dei preti che facevano a gara a realizzare la parrocchia più asettica del pianeta hanno portato molti all'esasperazione.Come naufraghi alla ricerca della terra ferma, molti fedeli hanno comprensibilmente iniziato a frequentare cappelle nelle quali vi fosse non solo almeno la parvenza della normalità, ma anche una liturgia celebrata in modo decoroso e solenne. Le cappelle della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX) hanno senza dubbio costituito quest'oasi per molti. E di questo bisogna rendere merito ai loro sacerdoti.Tuttavia, molti non conoscono la situazione della FSSPX o perché non si sono affatto posti il problema, oppure perché, pur avendo sentito di qualche "irregolarità", sono stati rassicurati che sarebbero in tutto e per tutto cattolici dai fedeli di lunga data di queste cappelle e dai loro sacerdoti. La confusione è stata ulteriormente alimentata anche da alcune esternazioni di stimati vescovi e prelati che hanno cercato di sminuire la gravità della situazione della Fraternità, descrivendola come una semplice irregolarità canonica. La situazione che si è creata, insieme alle richieste di alcuni lettori, richiedono di dedicare una serie di articoli sulla dolorosa questione legata alla FSSPX.Perché la verità è purtroppo molto differente da come viene presentata. La Fraternità, fondata da Mons. Marcel Lefebvre (1905-1991), arcivescovo emerito di Tulle, fu eretta canonicamente come Pia Unione, ossia un'associazione pubblica di fedeli, a Friburgo il 1°novembre 1970, da Mons. François Charrière (1893-1976), vescovo di Losanna-Ginevra-Friburgo per un periodo di prova di sei anni. Questa configurazione canonica comporta che la Fraternità non poteva incardinare sacerdoti e dipendeva dall'autorità di Mons. Charrière. Il 21 novembre 1974, dopo una visita apostolica ordinata da Paolo VI, durante la quale i due visitatori avrebbero più volte pronunciato affermazioni errate o eretiche, Mons. Lefebvre pubblicò la famosa Dichiarazione nella quale rifiutava «la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono scaturite» ed affermava il «rifiuto categorico di accettazione della riforma» liturgica.NEL 1976 MONS. LEFEBVRE VENNE SOSPESO A DIVINISIl 6 maggio 1975, il successore di Mons. Charrière, il vescovo Pierre Mamie (1920-2008) sopprimeva la FSSPX, con approvazione di Paolo VI. Il 23 luglio 1976 Mons. Lefebvre venne sospeso a divinis per aver ordinato dei sacerdoti senza le legittime lettere dimissorie; per i restanti anni della sua vita, Lefebvre continuava ad esercitare il suo ministero, incluse le ordinazioni sacerdotali, senza tener conto della sospensione che gli proibiva di esercitare ogni atto derivante dal potere d'ordine.Il 30 giugno 1988 la decisione più grave: l'ordinazione di quattro vescovi contro l'espresso divieto di papa Giovanni Paolo II, che costò a loro e al vescovo consacrante la scomunica latæ sententiæ riservata alla Sede Apostolica, a norma del can. 1387. È importante sottolineare alcuni dettagli. Anzitutto, la Santa Sede, mediante la mediazione del Cardinale Joseph Ratzinger, aveva proposto a Mons. Lefebvre la possibilità di avere un vescovo per la FSSPX, scelto tra i sacerdoti della medesima, che sarebbe stato ordinato verso la metà del mese di agosto del 1988; Lefebvre dapprima accettò, ma il giorno dopo revocò il consenso al protocollo d'intesa. Seconda sottolineatura: le ordinazioni episcopali non vennero compiute semplicemente senza il mandato pontificio, ma contro la volontà del Papa, che aveva proibito in modo formale a Mons. Lefebvre di procedere con le ordinazioni, mediante un monitum inviato loro dal Cardinale Prefetto della Congregazione per i Vescovi il 17 giugno 1988. Infine, la scomunica prevista "è scattata" di per sé: non è dunque propriamente una sanzione inflitta dal Papa, ma una sanzione che Mons. Lefebvre e i quattro vescovi da lui ordinati si sono in qualche modo auto-inflitti.Nel Motu Proprio Ecclesia Dei Adflicta, Giovanni Paolo II, spiegava che questo atto era stato «una disobbedienza al Romano Pontefice in materia gravissima e di capitale importanza per l'unità della Chiesa»; una disobbedienza «che porta con sé un rifiuto pratico del Primato romano» e pertanto «costituisce un atto scismatico». Il Papa rivolgeva poi un appello a «rimanere uniti al Vicario di Cristo nell'unità della Chiesa Cattolica», e a «non continuare a sostenere in alcun modo quel movimento. Nessuno deve ignorare che l'adesione formale allo scisma costituisce una grave offesa a Dio e comporta la scomunica stabilita dal diritto della Chiesa», a norma del can. 1364.UN ATTO SCISMATICOLa FSSPX, dal canto suo, si è sempre difesa dall'accusa di scisma, ricorrendo ad una distinzione: Mons. Lefebvre non avrebbe compiuto un atto scismatico, in quanto non ha voluto trasmettere alcun potere di giurisdizione, ma solo il potere dell'ordine episcopale. In questo modo, non avrebbe usurpato quel potere che appartiene solo al Papa (giurisdizione), ma avrebbe comunicato il potere d'ordine che appartiene ad ogni vescovo e non solo al Papa. Quest'ultimo viene trasmesso con il rito delle sacre ordinazioni, mentre la giurisdizione mediante l'ingiunzione del Sommo Pontefice. Sulla base di questa distinzione, le consacrazioni episcopali conferite da Mons. Lefebvre non sarebbero state un atto scismatico - in quanto lo scisma si verificherebbe laddove si intenda trasmettere quello che solo il Papa può dare -, ma semmai un atto di disobbedienza, reso però necessario dallo stato di necessità provocato dalla crisi della Chiesa.L'argomento non regge. Prerogativa del primato di Pietro non è semplicemente trasmettere la giurisdizione, ma decidere chi può essere ammesso nel Collegio dei Vescovi e chi no; in sostanza, il primato di Pietro include anche il diritto esclusivo di nomina del vescovo (che può concretamente realizzarsi in differenti modalità). Nell'esortazione Ad Apostolorum principis (29 giugno 1958), Pio XII ricordava che «i sacri canoni chiaramente ed esplicitamente sanciscono che spetta unicamente alla sede apostolica giudicare circa l'idoneità di un ecclesiastico per la dignità e la missione episcopale e che spetta al romano pontefice nominare liberamente i vescovi (...) ne consegue che vescovi non nominati né confermati dalla Santa Sede, e anzi scelti e consacrati contro le esplicite disposizioni di essa, non possono godere di alcun potere né di magistero né di giurisdizione (...) e gli atti di potestà di ordine, posti da tali ecclesiastici, anche se validi ... sono gravemente illeciti, cioè peccaminosi e sacrileghi».Pio XII confermava che «nessuna persona o assemblea, sia di sacerdoti sia di laici, può arrogarsi il diritto di nominare vescovi; nessuno può conferire legittimamente la consacrazione episcopale se prima non sia certa l'esistenza dell'apposito mandato apostolico»; e sottolineava un principio fondamentale, di grande importanza per la questione che ci interessa: «Non si provvede ai bisogni spirituali dei fedeli con la violazione delle leggi della Chiesa».Queste «leggi della Chiesa» non devono essere intese come mero diritto ecclesiastico, ma espressione di un diritto divino conferito a Pietro e ai suoi legittimi successori. Lo spiegava chiaramente Pio IX, nella sua condanna della chiesa armena: «Abbiamo ritenuto che non si dovesse tacere sul Nostro diritto di fare qualche elezione anche fuori della terna proposta, (...) poiché i diritti e i privilegi che le sono stati conferiti dallo stesso Cristo Dio possono essere sì contestati, ma non possono essere aboliti; e non è in potere di alcun uomo rinunciare ad un diritto divino, quando talvolta, per volontà di Dio, fosse costretto ad esercitarlo» (Enciclica Quartus supra, § 32).Dunque, la nomina dei vescovi è a tutti gli effetti di un diritto divino conferito al Papa «dallo stesso Cristo Dio». Ora, le consacrazioni effettuate da Lefebvre sono state un atto scismatico a tutti gli effetti, in quanto hanno usurpato un potere che appartiene solo al Papa per diritto divino, ossia quello di nominare i vescovi, e non semplicemente quello di conferire loro la giurisdizione. La distinzione portata avanti dalla FSSPX risulta di fatto non pertinente ed errata.

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Giovanni da Capestrano, patrono dei cappellani militari

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Aug 22, 2023 11:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7502SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO, PATRONO DEI CAPPELLANI MILITARI di Don Mario ScuduNon si può certo dire che fu un uomo tutto casa e chiesa, o meglio, visto che era un frate, tutto convento e cappella. Ha avuto una vita movimentata, molto varia e ricca di esperienze. Ha girato prima l'Italia e poi l'Europa, ma non per turismo religioso o per convegni di aggiornamento con soggiorno in alberghi a varie stelle... ma per predicare. E non dimentichiamo che, nel Quattrocento, lo stesso "viaggiare" era sinonimo di fatica, dormire poco, soffrire la fame e la sete con pericoli vari e imprevedibili: ogni giorno una buona dose di disagio di vario genere con avventure non sempre a lieto fine.Nel 1453 era caduta la città di Costantinopoli, la capitale dell'Impero Romano d'Oriente. L'impressione fu enorme. Il senso della minaccia sulla cristianità europea era tangibile e incombente. La paura e l'angoscia erano tornate prepotenti e si facevano sentire con forza su larghi strati della popolazione. Anche se non su tutti. Davanti ad ogni avvenimento doloroso c'è sempre un certo numero di apatici, che sono poi quelli dagli ideali ristretti e dagli orizzonti che coincidono esattamente con il proprio benessere e tornaconto. Fu così anche allora.Il nuovo pericolo che minacciava l'Europa era costituito dall'avanzata sanguinaria e apparentemente inarrestabile dell'Islam e dei Turchi. Furono i papi Niccolò V e poi il successore Callisto III che organizzarono una crociata in difesa della fede cristiana e dell'Occidente intero minacciati dal pericolo ottomano-islamico. Ma sul campo è stato Giovanni da Capestrano, un umile frate, a raccogliere la sfida e darsi da fare, con la predicazione, per reclutare uomini. Purtroppo solo gli Ungheresi, i più direttamente minacciati, risposero al suo appello.Con un esercito di quasi 5.000 uomini si mise in cammino verso Belgrado, fortezza che era stata chiusa in una tenaglia dalle truppe di Maometto II e dalla flotta turca. Fu dapprima un comandante ungherese, lo Hunyadi, dietro suo impulso a rompere l'assedio navale con un attacco che riportò pieno successo il 14 luglio 1456. Una settimana dopo arrivò anche la vittoria terrestre. E questa ebbe come protagonista assoluto Giovanni da Capestrano che guidò l'attacco. Un frate trasformatosi in generale vittorioso. Fu questa azione a difesa dell'Occidente che gli meritò in seguito l'appellativo di "Apostolo dell'Europa Unita". Ma gli costò anche la vita. Contrasse infatti la peste e ne morì tre mesi dopo nel convento di Ilok, in Croazia. Era il 1456. Anno della Battaglia di Belgrado dell'Europa contro i Turchi, come viene indicato nei libri di storia.GIOVANNI: INQUISITORE E PREDICATORE IN ITALIAGiovanni nacque il 24 giugno 1386 a Capestrano non lontano da L'Aquila, nell'Abruzzo. I suoi genitori erano di nobili origini. La prima istruzione l'ebbe in famiglia da uno speciale pedagogo. E ancora adolescente conobbe il dolore: subì infatti, per rappresaglia, l'uccisione di ben dodici persone del parentado e la distruzione della stessa casa. Giovanni studiò diritto canonico e diritto civile a Perugia. Diventò anche giudice di questa città facendosi notare e ricordare per la sua integrità morale e imparzialità. Stava per far rientro in paese per guadagnare un po' di denaro e così autofinanziarsi gli studi per la promozione al dottorato, quando, nel 1415 in seguito ad un conflitto tra Perugia e Rimini, cadde prigioniero. Come sarà alcuni secoli dopo per Sant'Ignazio di Loyola che si convertì durante la prigionia, così fu per Giovanni da Capestrano (cf box a pag. 18). Alcuni anni dopo entrò tra i francescani osservanti, divenendo sacerdote nel 1417.La sua vita si può dividere in due grandi periodi. Il primo comprende la sua attività in Italia fino al 1451; il secondo la sua predicazione nell'Europa centrale e la partecipazione alla battaglia di Belgrado, e la morte (1456).Nel primo periodo furono tre i principali interessi di Giovanni: la predicazione, la difesa della ortodossia cattolica e la riforma dei frati minori.A partire dal 1422 cominciò a predicare a L'Aquila davanti a grandi folle, che rimanevano estasiate alle sue parole e al suo entusiasmo. Folle enormi lo seguiranno anche a Roma, Siena, Perugia, Milano, Padova, Vicenza, Venezia e altre città. Fece anche alcune puntate in Spagna e in Terra Santa. La sua predicazione, specialmente durante l'Avvento e la Quaresima, fu un grande aiuto per il rinnovamento spirituale e dottrinale delle popolazioni italiane del tempo. Diventato un predicatore famoso, Giovanni ne conobbe un altro grandissimo, Bernardino di Siena, di cui divenne amico (e difensore quando venne accusato di idolatria). Fu quest'ultimo a comunicargli la devozione al nome di Gesù (condensato nelle famose tre lettere IHS che significavano Jesus Hominum Salvator, Gesù Salvatore degli uomini). Per le sue conoscenze del diritto Giovanni veniva anche chiamato dai papi come paciere e come diplomatico incaricato di delicate missioni.Venne nominato in seguito inquisitore dei Fraticelli e chiamato così a combattere il fraticellismo: una setta che pretendeva di praticare "alla lettera e senza glosse" la regola di San Francesco, professando diverse dottrine dichiarate eretiche dalla Chiesa. Proprio per il successo che ebbe come riformatore dell'ordine francescano si meritò l'appellativo di "Colonna dell'Osservanza".Altro incarico che svolge con molto zelo e efficienza, anche senza i risultati desiderati, fu la sua attività di inquisitore degli Ebrei (1427) o meglio la sua battaglia contro l'usura, grandemente ed efficientemente praticata da questi, che ha poi lasciato su di loro lungo i secoli seguenti una fama poco bella.Giovanni si era adoperato presso papi, principi e governatori di città, e specialmente presso la regina Giovanna di Napoli, per far applicare le leggi contro l'usura in generale e contro gli Ebrei in modo particolare, cercando di costringere questi ultimi ad osservare le disposizione del diritto ecclesiastico e civile del Regno. Non ebbe grande successo anche perché non godette degli appoggi importanti su cui lui contava.UN PREDICATORE PER L'EUROPADal 1451 al 1456 abbiamo il secondo periodo della vita di Giovanni quello propriamente "europeo". Su istanza di papa Niccolò V egli partì per l'Austria insieme a dodici compagni (tra i quali uno dei suoi biografi, un certo Nicola della Fara). Fu lo stesso imperatore Federico III a richiedere la sua presenza come predicatore (predicò in Baviera, nella Turingia, nella Sassonia, Slesia ed in Polonia, parlando in latino e aiutato da un interprete), come riformatore dei frati conventuali, come inquisitore degli Ebrei e anche per cercare di riconvertire gli hussiti di Boemia. Questi erano i seguaci del riformatore Jan Hus, arso come eretico nel 1415. [...]Ma questo punto nel programma di Giovanni diventava secondario rispetto al pericolo incombente posto dall'Islam che avanzava insieme ai Turchi. Si dedicò completamente a questo obiettivo fino alla morte.Che messaggio ci lascia Giovanni da Capestrano? Anzitutto la sua totale dedizione per la causa del Vangelo, attraverso la predicazione in Italia e nell'Europa centrale contrastando le eresie del tempo. Egli "può restare come esempio di un uomo che, in quello scorcio finale del Medio Evo, seppe capire problemi e aspirazioni, angosce e attese del suo uditorio, e cercò di ripresentare il Vangelo in quella situazione... Un messaggio ... resta per i predicatori di tutti i tempi, quello di farsi ricercatori e annunciatori del senso attuale che deve avere la rivelazione divina per ogni generazione e cultura" (A. Pompei).Giovanni da Capestrano ha lasciato una profonda impressione nella Chiesa del Quattrocento, per la sua predicazione travolgente e convincente (e le sue prediche non erano propriamente uno show: duravano infatti dalle due alle tre ore, con qualche eccezione... ancora più a lungo). Fu un uomo di successo apostolico per le conversioni spettacolari operate, per i suoi poteri taumaturgici che esercitava per la povera gente, e non ultimo anche per la sua multiforme santità. "Giovanni appare come un discepolo di Cristo, del quale segue l'esempio per quanto la sua condizione umana glielo consente.L'imitazione di Cristo è dunque primordiale ed il modello evangelico guida la vita di Giovanni. La profonda pietà e la grandissima umiltà del santo colpirono i suoi contemporanei; egli si imponeva prove umilianti, come attraversare la città di Perugia, della quale fu giudice, malvestito e in groppa ad un asinello. Il suo amore per la pace, legato ad un innato senso della giustizia ed una ardente carità nei confronti del prossimo, lo pongono nella categoria dei santi. La sua vita è condotta nel segno dell'austerità: accatta il suo pane, porta quotidianamente il cilicio, digiuna tutti i giorni in eguale misura" (da Storia dei Santi e della Santità cristiana, vol. I).Un santo ancora oggi, per molti aspetti, significativo.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 596 Cadaveri, killer e investigazioni

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Aug 19, 2023 2:59


Interessanti riflessioni (sentite nel podcast Book Review del NY Times) su come è cambiato il ruolo del cadavere e come è cambiato il modo di investigare un delitto nei racconti gialli. Vi metto il link in fondo alla pagina. TRASCRIZIONE [Translation below]Ho sentito una interessantissima analisi su come è cambiato il ruolo del corpo del morto nei racconti gialli, nei racconti di detective. Una cosa che mi ha molto interessato, anche perché un genere di lettura e anche di visione che mi piace molto e una cosa su cui non avevo mai riflettuto, comunque vi dico di cosa si tratta.Anzitutto è una riflessione fatta da Amor Towles che è uno scrittore, poi vi metto anche il link e l'ho sentita nel podcast del Book Review dal New York Times, e anche di questo vi metterò il link. Allora, questa è la considerazione che nel Novecento, il secolo scorso, fa un po' di impressione dire il secolo scorso, però nel secolo scorso i racconti gialli e polizieschi si dipanano partendo dal cadavere e dal ritrovamento del cadavere. Pensate al tipico racconto di Agatha Christie con Poirot, con Miss Marple che si scopre cadavere e da lì poi parte l'indagine, e le indagini sono tutte volte a stabilire come fosse la persona quando era in vita e chi potesse avere un motivo per odiarla. Quindi la persona morta era sempre al centro delle analisi e il detective usava l'intuito per scoprire poi quelle che erano le ramificazioni.Ora, nella seconda metà del Novecento, ma poi soprattutto all'inizio degli anni 2000, è cambiata radicalmente la figura del detective, che non è più questa persona con l'intuito che va e scopre, ma diventa semplicemente un esecutore o un esecutrice di compiti, viene assunta per trovare la moglie scomparsa, il gioiello scomparso, eccetera, poi fa le indagini, va a interrogare qualcuno a China Town e dopo qualche giorno quella persona bum, viene trovata morta, perché? Perché aveva visto o sentito qualcosa, era stata testimone, e lì il detective si rende conto che si trova in mezzo a qualcosa di molto più grosso, non si tratta semplicemente di una donna scomparsa, un gioiello scomparso eccetera, ma di qualcosa di più grosso, quindi cambia fondamentalmente anche il modo in cui si procede per fare le indagini.E poi ultimamente soprattutto negli anni 2000, è esploso il fenomeno del serial killer, quindi se prima l'investigatore doveva scoprire tutte le cose che poteva sulla persona morta, e il corpo effettivamente era al centro di tutto, adesso l'investigatore deve invece cercare di scoprire cosa muove il serial killer, e il corpo non è più uno attorno a cui si sviluppa tutto, ma sono tanti, il serial killer uccide sei, sette, otto persone, non solo, ma mentre prima le persone morte nei libri di Agatha Christie erano persone con cui non ci potevamo immedesimare, il serial killer uccide in modo apparentemente casuale, quindi c'è anche un'immedesimazione maggiore.Insomma, riflessioni molto interessanti che se vi piace il genere vi consiglio sicuramente di ascoltare il podcast, che è in inglese però vabbè che vi devo dire?TRANSLATIONI heard a very interesting analysis of how the role of the dead body has changed in mystery stories, in detective stories. Something that I am very interested in, also because it's a genre of reading and also viewing that I really like and something I had never thought about, anyway I will tell you what it is about.First of all, it's a reflection made by Amor Towles who is a writer, and I'll also put the link to it, and I heard it on the Book Review podcast from the New York Times, and I'll put the link to that as well. So this is the consideration, that in the twentieth century, the last century, it feels a bit weird to say the last century, anyway in the last century crime and detective stories unfold starting from the dead body and the finding of the dead body. Think of the typical Agatha Christie story with Poirot, with Miss Marple discovering a corpse and then the investigation goes from there, and the investigations are all about what the person was like when they were alive and who might have had a reason to hate them. So the dead person was always the focus of analysis, and the detective used intuition to then discover what the ramifications were.Now, in the second half of the twentieth century, but then especially in the early 2000s, the figure of the detective has changed dramatically, and s/he is no longer this person with intuition who goes and discovers, but simply becomes a doer or executor of tasks, is hired to find the missing wife, the missing jewel, etc., then investigates, goes to question someone in China Town and after a few days that person boom, is found dead, why? Because that person had seen or heard something, had been a witness, and there the detective realises to be in the midst of something much bigger, it's not simply a missing woman, a missing jewel, etc., but something bigger, so it also fundamentally changes the way you go about doing the investigation.And then lately especially in the 2000s, the phenomenon of the serial killer has exploded, so if before the investigator had to find out all the things they could about the dead person, and the body actually was at the center of everything, now the investigator has instead to try to find out what moves the serial killer, and the body is no longer one around which everything is developed, but there are many, the serial killer kills six, seven, eight people, not only that, but whereas before the people who died in Agatha Christie's books were people with whom we could not identify, the serial killer kills in a seemingly random way, so there is also more identification.In short, very interesting reflections that if you like the genre I definitely recommend you listen to the podcast, which is in English but anyway, what can I say?The Book Review del NY Times https://podcasts.apple.com/us/podcast/amor-towles-sees-dead-people/id120315179?i=1000624910242

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 589 Vecchi libri a Byron Bay

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Aug 12, 2023 3:00


Un libro comprato secoli fa in un negozietto di seconda mano a Byron Bay.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Nelle calde ore agostane o agostiniane, non lo so, comunque nelle calde ore del pomeriggio d'agosto, quando non sapevo che leggere, mi sono rifatta ai vecchi libri. Ogni tanto io prendo vecchi libri letti molti, molti anni fa, di cui non mi ricordo molto bene la trama, ma mi ricordo se mi erano piaciuti o meno.Ecco il libro che ho preso e un libro che mi ricordo, mi era piaciuto molto, per più di un motivo. Anzitutto è un libro comprato di seconda mano e infatti c'è ancora l'adesivo giallo fosforescente del negozio dove l'ho comprato 'Icon Books, 2$ Byron Bay'. E già questo me lo rende simpatico perché è un libro che comprai quando andai per la prima volta in vacanza a Byron Bay.Baron Bay era negli anni, boh '60, '70, il paradiso degli hippy in Australia. Quando io l'ho visitato negli anni '90 era ancora abbastanza paradiso, ora mi risulta sia molto meno paradiso, comunque è sempre un posto fantastico.La cosa divertente è che quando io comprai questo libro che è intitolato 'Inside Mr Enderby', non m'ero resa conto o non avevo collegato immediatamente che l'autore è un autore che in effetti è molto famoso, vedi quel nome, Anthony Burgess, forse non vi dice molto il nome, ma è l'autore di Arancia Meccanica, altro libro che ho letto, si capisce pochissimo dal libro perché una delle caratteristiche di Anthony Burgess era questo amore incredibile per la lingua e per la linguistica, infatti era anche un abile linguista, insegnava linguistica, ha insegnato per diverso tempo linguistica e parlava diverse lingue, oltre a scrivere tantissimi libri, appunto, il più famoso è Arancia Meccanica ma ne ha scritto tanti altri, io solo a casa ne ho, boh, 5 o 6 suoi perché a me prende così: una volta che compro un libro mi piace, allora cerco di comprarne diversi, molti dello stesso autore. Ha scritto anche libretti di musica, ha tradotto addirittura l'opera Carmen, oltre che aver tradotto anche, mi pare, l'Odissea o uno di questi libroni così.Comunque, perché mi misi a comprare tanti libri di Anthony Burgess? Perché ha una scrittura incredibilmente divertente, satirica, e s fa una satira molto sottile, a volte si riferisce a cose che io non conosco, allora vado un po', me le cerco. Comunque è stato bello riscoprire in questa tranquillità post-meridiana di un pomeriggio d'agosto, il mio vecchio libro comprato a Byron Bay.TRANSLATIONIn the hot August or Augustinian hours, I don't know, anyway in the hot August afternoon hours, when I didn't know what to read, I went back to the old books. Occasionally I pick up old books that I read many, many years ago, whose plot I don't remember very well, but I remember whether I liked them or not.Here is the book that I took and a book that I remember, I had liked very much, for more than one reason. First, it is a book bought second-hand and in fact it still has the glow-in-the-dark yellow sticker from the store where I bought it 'Icon Books, $2 Byron Bay'. And already that makes me like it because it's a book I bought when I first went on vacation to Byron Bay.Baron Bay was in the '60s, '70s, IDK a hippy paradise in Australia. When I visited in the 1990s it was still quite a paradise, now I understand it is much less paradise, however it is still a great place.The funny thing is that when I bought this book which is titled 'Inside Mr Enderby', I didn't realise or didn't connect immediately that the author is an author who is actually very famous, you see that name, Anthony Burgess, maybe the name doesn't ring a bell, but he is the author of 'A Clockwork Orange', another book I read, you can tell very little from the book because one of the characteristics of Anthony Burgess was this incredible love of language and linguistics, in fact he was also a skilled linguist, he taught linguistics, he taught linguistics for a long time and spoke several languages, as well as wrote a lot of books, actually, the most famous one is 'A Clockwork Orange' but he wrote many others, only at home I have, IDK, 5 or 6 of his because it gets me so: once I buy a book that I like, then I try to buy several, many by the same author. He also wrote music librettos, he even translated the opera Carmen, as well as having translated also, I think, the Odyssey or one of these big books like that.Anyway, why did I set out to buy so many books by Anthony Burgess? Because he has an incredibly funny writing, satirical, and he does a very subtle satire, sometimes he refers to things that I don't know, then I go and I look it up. Anyway, it was nice to rediscover in this post-dawn quiet of an August afternoon, my old book bought in Byron Bay.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 583 Prova a descrivere un buco

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Aug 6, 2023 3:00


A volte le cose più semplici sono quelle più difficili da descrivere: prendete il buco, provate un po' a descriverlo per ciò che è e non per quello che non è, vi accorgerete di quanto sia difficile descrivere un buco. Ci stanno lavorando in filosofia e in ontologia, in fondo alla pagina vi metto il link ad un interessantissimo articolo che parla proprio di questo, è in in glese ma lo potete facilmente tradurre usando uno dei numerosi traduttori che trovate gratuitamente online. TRASCRIZIONE [ENG translation below]Oggi vi parlo dei buchi. Complice un articolo di filosofia interessantissimo, spassosissimo, che ho letto questa mattina, vi metterò un poi il link nelle note del programma, mi sono ritrovata a pormi una domanda che non mi ero mai posta in vita mia e cioè: che cosa è un buco?Dal punto di vista filosofico, ma anche dal punto di vista della descrizione, se voi doveste descrivere un buco avreste difficoltà a descriverlo, perché i filosofi e gli onltologi ancora non ci sono riusciti, ci stanno lavorando. È però una cosa che tutti riescono a individuare, anche i neonati individuano il buco, così come individuano invece gli oggetti presenti nella vita reale.Allora ci sono diverse scuole di pensiero sulla definizione del buco, alcune dicono: il buco è un'illusione perché non esiste, non è formato da nessun materiale e si può descrivere unicamente descrivendo quello che non è, cioè quello che lo circonda. Anche perché dal punto di vista linguistico si può cambiare la frase "c'è un buco nel foglio" dicendo "il foglio è perforato", quindi si cancella completamente la presenza del buco.Ci sono quindi diverse teorie che cercano di spiegare come si possa definire il buco e io me ne sono lette e sono molto interessanti. Ripeto, non avevo mai riflettuto su una cosa che fa parte della nostra vita, i buchi sono dappertutto, a cominciare dalle asole degli occhielli ai buchi dove infiliamo le prese quando attacchiamo il nostro computer.Quindi, alcuni dicono che i buchi sono delle porzioni descritte, qualificate di spaziotempo, quindi il mondo è pieno, l'Universo è pieno di spaziotempo, solo quando c'è il buco noi stiamo prendendo una sezione di questo spaziotempo e la stiamo definendo.Altre teorie parlano del buco come la materia negativa del materiale che le ospita.Ci sono delle caratteristiche, comunque che accomunano i buchi. Anzitutto i buchi, tenetevi forte, sono sempre parassiti perché non esistono isolati, hanno sempre bisogno di una materia che li ospiti.Poi i buchi sono sempre riempibili e non necessariamente scompaiono, a meno che non si riempiano con lo stesso materiale di cui sono formati, quindi il buco di sabbia se ci metto la sabbia dentro il buco sparisce, ma un buco in un pezzo di legno, se ci metto dentro della carta il buco continua a esistere, e poi il buco coesiste sempre con il materiale che lo forma, infatti non è che se riempio un buco il buco si sposti per lasciare lo spazio al materiale con cui lo sto riempendo, insomma, è un discorso lungo, vi metto il link, leggetelo perché è veramente così affascinante. Viva i buchi!TRANSLATIONToday I talk about holes. Thanks to a very interesting, hilarious philosophy article that I read this morning, I will put a later link to it in the program notes, I found myself asking a question that I had never asked myself in my life and that is: what is a hole ?From the philosophical point of view, but also from the point of view of description, if you were to describe a hole you would have a hard time trying, because philosophers and onltologists still haven't succeeded, they are working on it. However, it is something that everyone can detect, even infants detect a hole, just as they detect objects present physically in real life.Then there are different schools of thought on the definition of a hole, some say: a hole is an illusion because it does not exist, it is not formed by any material and can only be described by describing what it is not, that is, what surrounds it. Also because linguistically you can change the phrase "there is a hole in the paper " by saying "the paper is perforated," so you completely erase the presence of the hole.So there are several theories that try to explain how a hole can be defined, and I have read about them and they are very interesting. Again, I had never thought about something that is part of our life, holes are everywhere, starting from the eyelet loops to the holes where we plug in the sockets when we plug in our computer.So, some say that holes are described, qualified portions of spacetime, so the world is full, the Universe is full of spacetime, only when there is the hole we are taking a section of this spacetime and defining it.Other theories speak of a hole as the negative matter of its host material.There are characteristics, however, that holes share. First of all, holes, brace yourself, are always parasites because they do not exist in isolation; they always need a host matter.Then holes are always fillable and they don't necessarily disappear unless you fill them with the same material they are formed of, so a sand hole, if I put sand in it, the hole disappears, but a hole in a piece of wood, if I put paper in it, the hole continues to exist, and then a hole always coexists with the material that forms it, in fact it's not that if I fill a hole, the hole moves to make room for the material I'm filling it with, in short, it's a long talk, I'll put the link, read it because it's really so fascinating. Long live the holes!LINK all'articolo https://plato.stanford.edu/entries/holes/?ref=thebrowser.com

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 581 Maleducate che filmano a teatro

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Aug 4, 2023 2:59


Immaginate la scena: io che mi godo uno spettacolo teatrale all'aperto, nella suggestiva cornice della miniera dismessa di Montevecchio, e una maleducata, due file davanti a me, filma impunemente tenendo il cellulare a braccia tese in alto. Ma si può? Ma perché certe persone non rimangono a casa a guardarsi Amici e L'isola dei famosi?TRASCRIZIONE [ENG translation below] Se io fossi dittatore vieterei l'uso dei cellulari e delle macchine fotografiche durante le rappresentazioni teatrali. Anzitutto perché comunque le foto che la gente fa dalle sedie dove è seduta per vedere lo spettacolo fanno comunque schifo, perché bene che ti vada, riprendi la scena e la testa delle persone che ti sono davanti, ma poi soprattutto perché è un atto vandalico nei confronti delle persone che vanno a teatro per vedere lo spettacolo.La cosa mi fa molto arrabbiare perché ormai ho l'impressione che si sia un po' persa anche la vergogna di tirare fuori il cellulare, e non solo di mettersi a fare fotografie non avendo nemmeno l'accortezza di togliere il 'clic - click', sapete, si può settare il telefono così che i tasti non fanno rumore, ma anche proprio sfacciatamente, tenendo il telefono con due mani a braccia tese in alto, così che io da dietro vedo lo schermo del cellulare di questa persona che fa le foto davanti a me anziché potermi godere lo spettacolo.Ripeto, la cosa mi fa molto arrabbiare. Infatti ieri ero a teatro, un teatro meraviglioso perché era all'aperto, in una miniera abbandonata, Montevecchio, vicino a Guspini, un paese della Sardegna, è un posto incredibilmente suggestivo: di giorno sembra di essere in un paese fantasma del Far West, di notte sembra di essere in un film di zombie perché ci sono tutte queste strutture bellissime di archeologia industriale, illuminate con dei fari messi in modo strategico, poi ieri c'era anche quasi luna piena, quindi c'era questa atmosfera fantastica, magica e c'era anche un bellissimo spettacolo teatrale.Io ero lì seduta, all'aperto, che mi godevo questa brezza perché, non so se avete notato, ma da diverse settimane in Sardegna le temperature sono altissime, quindi era un po' in alto rispetto a Cagliari dove io abito e c'era un po' di brezza e questa tipa qua che fa? Appena inizia lo spettacolo si mette a filmare a braccia in alto, a fare foto, e io dico vabbè no, starà facendo all'inizio, poi questa qua smetterà. No, questa è qua continua. Lei era nella prima fila, ero nella terza fila. Alla fine non ho resistito, mi sono alzata e le ho toccato le spalle e le ho detto, Ma la vuole smettere che sta disturbando le persone che ci sono dietro? E la tipa ha smesso, e se non avesse smesso non so cosa avrei fatto, veramente.Boh, gente che non lo so perché vada a teatro, dovrebbe starsene a casa a guardarsi Amici e L'isola dei famosi e queste cose qua perché evidentemente del teatro dal vivo non ha colto l'aspetto coinvolgente, partecipativo. E goditi lo spettacolo e fallo godere anche agli altri!TRANSLATIONIf I were a dictator I would ban the use of cell phones and cameras during theater performances.First of all because in any case the photos that people take from the chairs where they are sitting to watch the show are horrible anyway, because best case scenario, you film the scene and the heads of the people in front of you, but then above all because it is an act of vandalism towards the people who go to the theater to see the show.This makes me very angry because I have the impression that even the shame of taking out the cell phone has been somewhat lost, and not just taking pictures without even having the foresight to remove the 'click - click' , you know, you can set the phone so that the keys don't make any noise, but also really brazenly, holding the phone with two hands with arms stretched high, so that from behind I see the phone screen of this person taking pictures in front of me instead of being able to enjoy the show.As I said, this makes me very angry.In fact yesterday I was at the theater, a wonderful theater because it was outdoors, in an abandoned mine, Montevecchio, near Guspini, a town in Sardinia, is an incredibly suggestive place: during the day it seems to be in a ghost town of the Far West, at night it seems to be in a zombie movie because there are all these beautiful industrial archeology structures, illuminated with strategically placed spotlights, then yesterday there was also almost a full moon, so there was this fantastic, magical atmosphere, and there was also a beautiful theater show.I was sitting there, outdoors, enjoying this breeze because, I don't know if you've noticed, but for several weeks in Sardinia the temperatures have been very high, so it was a bit higher than in Cagliari where I live and there was a little breeze and what is this woman doing here? As soon as the show starts she starts filming with her arms up, taking pictures, and I say oh well, she'll be doing it at the beginning, then she'll stop.No, she keeps on doing it. She was in the front row, I was in the third row.Finally I couldn't resist, I got up and touched her shoulders and said, can you please stop disturbing the people behind you? And she stopped, and if she hadn't stopped I don't know what I would have done, really.Dunno, people who don't know why they go to the theatre, they should stay at home and watch trash TV realities and similar stuff because evidently they haven't grasped the engaging, participatory aspect of live theater. Come on! Enjoy the show and let others enjoy it too!

BASTA BUGIE - Storia
Come i medici garantirono un'apparenza di scientificità al nazismo

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Jul 11, 2023 9:48


VIDEO: Quattro chiacchiere con Silver Nervuti ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Tabd1pVdTegTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7477COME I MEDICI GARANTIRONO UN'APPARENZA DI SCIENTIFICITA' AL NAZISMO di Luisella ScrosatiQuando pensiamo ai totalitarismi del Novecento, l'associazione più immediata è quella razzismo-nazismo e statalismo-comunismo. Che il raggiungimento della purezza della razza ariana fosse il più forte motore ideologico di tutto il sistema che ruotava attorno ad Adolf Hitler non credo sia contestabile. Né vi sono dubbi che la statalizzazione dei mezzi di produzione e del capitale fosse l'obiettivo verso cui orientare ogni azione criminale del sistema sovietico. Analogamente, la volontà di eliminare gli ebrei da una parte e quella dello sterminio dei kulaki dall'altra sono realtà storiche ampiamente suffragate.Tuttavia, ritenere che queste fossero le uniche componenti dei due sistemi totalitari, sufficienti per comprendere quanto accaduto, insieme ad un lato quasi demoniaco di coloro che si prestavano ad atti gravemente immorali pur di attuare l'ideologia, è decisamente riduttivo. Aspetti che portano la nostra generazione a ritenere di non avere nulla a che spartire con quei due sistemi. Il che è sotto certi aspetti vero. Ma le domande da porsi sono altre: sono rinvenibili delle strutture e delle dinamiche fondamentali che consentano a un sistema totalitario di nascere, crescere e rafforzarsi, a prescindere dal volto storico con cui si presenta? Banalmente: è possibile riconoscere il malfattore da alcune caratteristiche apparentemente non così evidenti, anche se cambia l'abbigliamento, la capigliatura, il modo di parlare?PERSONE NORMALI POSSONO COMMETTERE ATTI DEMONIACIIn un lavoro monumentale, Robert Jay Lifton, psichiatra quasi centenario, che ha dedicato i studi alle tecniche di riforma del pensiero (lavaggio del cervello) in Cina e ai rapporti tra psicologia delle persone e storia, mostra i tratti comuni, non immediatamente rinvenibili, di quanti hanno tenuto in vita il regime nazista e hanno reso possibili le grandi iniquità di cui siamo (forse) a conoscenza. Lunghe interviste a 41 ex-nazisti, di cui 29 medici, e 80 ex-internati che avevano lavorato nei blocchi medici hanno permesso di portare alla luce aspetti molto interessanti. Anzitutto, «l'inquietante verità psicologica che la partecipazione all'eccidio di massa non richiede necessariamente emozioni così estreme o demoniache quali sembrerebbero appropriate a un progetto così malvagio. O, per esprimerci in un altro modo, persone normali possono commettere atti demoniaci» (R. J. Lifton, I medici nazisti. Storia degli scienziati che divennero i torturatori di Hitler, BUR, Milano 2022, p. 19).Quali condizioni dunque possono portare una persona normale a compiere «atti demoniaci»? Lifton ha fiutato che la pista da percorrere era quella medica: non solo perché senza il coinvolgimento dei medici sarebbe stato impossibile mettere concretamente in atto un piano di eliminazione degli "indegni di vivere", ma soprattutto perché era fondamentale ancorarsi ad una giustificazione medico-scientifica di quanto si stava operando. Lifting l'ha battezzata medicalized killing, omicidio medicalizzato o medicalmente giustificato, non solo possibile, ma necessario all'interno del preteso controllo totale sulla vita e sulla morte. Il progetto nazista, spiega Lifton, puntava ad «una visione di controllo assoluto sul processo evolutivo, sul futuro umano biologico» (p. 36).Si trattava di una vera e propria «biocrazia», nella quale tutto era orientato al supremo principio biologico, che ovviamente aveva rivendicato la propria fondazione scientifica, e al quale si prestarono luminari ed esperti di ogni ambito, soprattutto medico. «Come si espresse un sopravvissuto che era stato testimone attento di questo processo: "Auschwitz fu come un'operazione chirurgica" e "il programma di sterminio fu diretto da medici dal principio alla fine"» (p. 38). Il regime aveva l'ossessione delle scienze biologiche, al punto che, nel 1934, il generale Rudolf Hess (1894-1987), per sei anni vice di Hitler, fino alla "promozione" del generale Hermann W. Göring (1893-1946), poteva dire, davanti a tutti gli aderenti al partito, che «il nazionalismo non è altro che biologia applicata». In sostanza, organizzazione scientifica della società.Il passaggio fondamentale per nazificare la medicina e renderla strumento adeguato per il progetto biocratico era quello di mettere ai margini la sua vocazione alla cura del malato, per trasformarla in uno strumento di perfezionamento della società. Non doveri verso il singolo, ma verso la collettività. Il manuale del dott. Rudolf Ramm, della facoltà di Medicina dell'Università di Berlino, Ärztliche Rechts- und Standeskunde (1943), testo di etica medica assai influente, aveva spinto verso questa decisiva "apertura" della medicina: «Il medico doveva interessarsi alla sanità del Volk ancor più che alle malattie dell'individuo e doveva insegnare alla gente a superare il vecchio principio individualistico del "diritto al proprio corpo" e ad abbracciare invece il "dovere di essere sani"» (p. 53).CORSI E RICORSI STORICICorsi e ricorsi storici. Il diritto al proprio corpo e alla propria salute deve cedere il passo alla salute del corpo collettivo, in nome della quale è dunque possibile obbligare chiunque ad adottare soluzioni sanitarie di volta in volta ritenute scientificamente evidenti. La classe medica - che nel frattempo era divenuta un insieme di funzionari dello Stato in camice bianco - diventa così uno strumento imprescindibile per poter "mantenere sano" l'organismo sociale e per poter eliminare tutto quello che è considerato pericoloso, secondo la visione "scientifica" adottata, incluse persone in carne e ossa. Le massicce campagne di sterilizzazione ed eutanasia dal parte del Reich si comprendono solo alla luce di questa medicalizzazione della società e della nuova vocazione della medicina.È interessante notare che, dal punto di vista giuridico, nella Germania nazista gli aborti erano proibiti; eppure «i tribunali per la sterilizzazione potevano ordinare l'interruzione della gravidanza per ragioni eugeniche in situazioni di "emergenza razziale"» (p. 70). La tanto cara e flessibile emergenza, sempre utile per fare esattamente il contrario di quanto prevede la legge, senza la briga di dover cambiare la legge.L'emergenza aveva reso flessibili anche i medici. Come il ginecologo Carl Clauberg (1898-1957), professore universitario, che aveva fatto numerose ricerche sugli ormoni femminili, per trattare la sterilità della donna, ma che, dopo l'incontro con Himmler, si era reinventato come ricercatore di metodi non chirurgici per la sterilizzazione di massa. La sfida era quella di sterilizzare più persone in meno tempo possibile; ideò così l'iniezione di formaldeide, direttamente nell'utero, senza anestesia. Degli effetti avversi ovviamente non interessava niente a nessuno, sebbene nel gruppo di prova, formato rigorosamente da donne ebree e rom, ci fossero stati anche dei decessi. Sempre corsi e ricorsi: basta sostituire al verbo "sterilizzare" qualcos'altro.Clauberg tornò poi al suo primo amore, le ricerche sulla sterilità, diventando, come se nulla fosse, direttore di un istituto: la Città delle Madri. Clauberg purtroppo non fu un caso isolato: «Benché alcuni medici abbiano opposto resistenza, e molti abbiano avuto poca simpatia per i nazisti, come professione i medici tedeschi si offrirono al regime. Lo stesso comportamento si riscontra anche nella maggior parte delle altre professioni; ma nel caso dei medici quel dono comprese l'uso della loro autorità intellettuale per giustificare ed eseguire uccisioni, situate in una prospettiva medica» (p. 71).

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 534 Viva Rovereto!

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Jun 18, 2023 3:00


E chi avrebbe mai immaginato di andare lassù a Rovereto? Invece ci sono andata e ho trovato delle cose belle e interessanti. E non vedo l'ora di tornarci! Vi metto tutti i link in fondo alla pagina, e se andate dalla Signora Luisa, salutatela da parte mia! TRASCRIZIONE [ENG translation below]A me a volte capita di immaginare di fare una piccola fuga, una piccola vacanza, mini vacanza di qualche giorno, lontano da tutto e da tutti e me lo immagino sempre in questa cornice di pace e tranquillità, a volte in riva al mare, a volte però mi piacerebbe andare anche in montagna.Non sono una grande amante della montagna, anche perché sono una donna di mare, mi piace molto la spiaggia, però ogni tanto mi vengono in mente questi quadretti idilliaci.Adesso finalmente ho trovato un posto, una piccola perla nascosta, dove fare una di queste piccole fughe in montagna, e l'occasione mi è stata data dalla visita che ho fatto a mio figlio, che ora studia all'università a Rovereto, all'Università di Trento, però dalla sede staccata di Rovereto.Mai sarei andata in vita mia a Rovereto anche perché conoscevo il nome del paese, un piccolo paese, però niente mi aveva attirato ad andare là. E invece poi ci sono andata, ci ho trascorso qualche giorno ed è stata una vera e propria rivelazione.Anzitutto perché c'è il Museo MART, che è molto bello, d'arte moderna, tra l'altro c'era una bellissima mostra su Klimt quando sono andata a vederlo, ma diciamo tutto, dall'inizio, da quando ho prenotato il mio soggiorno, ho trovato questa piccola perla, questo posto arrampicato su una montagna appena appena appena fuori dal centro abitato, sono 10 minuti a piedi perché Rovereto è molto piccola, si sale su per questa collina e si vede tutta la valle, tutte le montagne, per me, ripeto donna di mare, una vista mozzafiato, mi sentivo come Heidi che rincorre le sue caprette, e poi ho avuto la fortuna di trovare questa gentilissima signora, la signora Luisa che gestisce una una piccola piccola pensione che si chiama Dolce dormire e che è situata lì in una situazione pazzesca, con questa stanza che mi dava questo piccolo giardino indipendente, mio privato. No, insomma, è stata un'esperienza molto, molto positiva, anche dal punto di vista organizzativo, perché non appena ho fatto la prenotazione per questa stanza, la signora Luisa mi ha mandato, m'ha detto che esiste questa app, Trentino guest card, riservata evidentemente alle persone che vanno in visita nel Trentino e questa app dà un sacco di agevolazioni, incluso l'ingresso gratuito a tutti i musei che ci sono a Rovereto, e ce ne sono tanti, è una piccola città però ci sono tantissimi musei, e soprattutto mi ha affascinato la Casa d'arte futurista Depero che è un bagno di futurismo incredibile. Insomma, viva Rovereto.TRANSLATIONIt happens to me sometimes to imagine taking a little getaway, a little vacation, mini vacation of a few days, away from everything and everyone, and I always imagine it in this peaceful and tranquil setting, sometimes by the sea, but sometimes I would also like to go to the mountains.I am not a great lover of the mountains, also because I am a woman of the sea, I really like the beach, however, every now and then I am reminded of these idyllic pictures.Now I have finally found a place, a little hidden gem, where I can make one of these little escapes to the mountains, and the opportunity was given to me by a visit I made to my son, who is now studying at the university in Rovereto, at the University of Trento, however from the Rovereto branch.Never in my life would I have gone to Rovereto also because I knew the name of the town, a small town, however, nothing had attracted me to go there. But instead I then went there, spent a few days there, and it was a real revelation.First of all because there is the MART Museum, which is very nice, of modern art, by the way there was a very nice exhibition on Klimt when I went to see it, but let's say everything, from the beginning, from when I booked my stay, I found this little gem, this place climbed on a mountain just just barely out of the town, it's 10 minutes walk because Rovereto is very small, you go up this hill and you can see the whole valley, all the mountains, for me, I repeat woman of the sea, a breathtaking view, I felt like Heidi chasing her little goats, and then I was lucky enough to find this very kind lady, Mrs. Luisa who runs a small little guesthouse called Dolce dormire, and it's situated there in a spectacular location, with this room that gave me this little independent garden, my own private.No, I mean, it was a very, very positive experience, also from the organizational point of view, because as soon as I made the reservation for this room, Mrs. Luisa sent me, told me that there is this app, Trentino guest card, dedicated obviously to people who are visiting Trentino, and this app gives a lot of concessions, including free admission to all the museums that there are in Rovereto, and there are a lot of them, it's a small town however there are a lot of museums, and especially I was fascinated by the Depero House of Futurist Art which is an incredible bath of futurism. In short, hurray for Rovereto!LINKSLa pensione Dolce Dormire la signora Luisa ogni mattina per colazione mette in tavole un sacco di torte e biscotti fatti da lei, gnamm! Mi raccomando, salutatela da parte mia!https://www.visittrentino.info/it/dove-dormire/cerca-prenota/DOLCE-DORMIRE-Bed-Breakfast-Rovereto_ad-37209814?activeTab=%23detailsLa Trentino Guest Card che dà molti vantaggi, incluso l'ingresso gratuito nei musei di Rovereto (e immagino in un sacco di altri musei della regione) https://www.visittrentino.info/it/articoli/info-pratiche/app-trentino-guest-cardIl Museo MART https://www.mart.tn.it/La Casa d'Arte Futurista Depero in un interessante documentario della RAI https://www.raicultura.it/arte/articoli/2020/05/Casa-dArte-Futurista-Depero-59c5873c-59e2-47c4-babb-2bab1daf3415.html

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 528 Chiavi di auto

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Jun 12, 2023 3:02


Ma come gli è potuto venire in mente di eabolire le chiavi della macchina per sostituirle con una app sul cellulare? Cosa potrebbe mai andare storto?TRASCRIZIONE [ENG translation below]Quando ero ragazzina e andavo in giro la sera uno dei consigli che ci davamo tra di noi, anche i consigli che si leggevano nei giornali, quando sei una donna sei da sola, sei per strada di notte, era quello di prendere la chiave in mano e impugnarla con la parte appuntita verso l'esterno e di tenerla in mano mentre ti avvicinavi a casa prima di aprire la porta, perché nel caso questa l'avresti potuto usare come arma se qualcuno ti avesse aggredito.Ecco tempi duri per le donne che tornano sole oggi, con le macchine che stanno producendo, perché le chiavi non esistono più, è una delle cose più antipatiche delle macchine moderne che ho avuto la possibilità di vedere, questa cosa che si sono inventati che apri la macchina attraverso una app del cellulare.Non so nemmeno da dove iniziare per dire perché questa sia una cosa negativa, perché anzitutto ti costringe sempre a uscire col cellulare, poi deve avere batteria, quindi ti devi portare dietro cavi, cavetti vari, poi ancora non ho scoperto se questa cosa qua di aprire la macchina con la con l'app del cellulare funziona anche quando non hai internet, non hai campo.Poi possono succedere tante cose. Anzitutto puoi perdere il cellulare. Capita. Poi, come ho già detto, ti si può scaricare la batteria, ma anche ti si può rompere il vetro e tu non riesci più a gestire la app o può succedere qualsiasi cosa.Mi sembra una cosa assolutamente cretina, chi se l'è inventata. È una di queste cose poi che sono obsolete ancora prima di essere state create, perché la chiave è anche un oggetto che puoi tenere in mano, che puoi tenere in tasca che funziona meccanicamente a prescindere dalle dalle situazioni, dalle condizioni atmosferiche.Questo però è un po' l'andazzo che sta prendendo, cioè quelli che fanno le auto si stanno facendo prendere un po' la mano dalle cose che sono possibili e semplicemente per il fatto che sono possibili, le fanno pure.Lo so che nessuno, nessun produttore di auto si mette ascoltare i miei 3 minuti grezzi, però veramente, io spero che consumatori e consumatrici mostrino le loro preferenze, magari quando vanno a prendersi un'auto dicano sì, vabbe, io però voglio la macchina che mi dà la possibilità di avere la chiave, di avere la chiave, fisica, che posso tenere in mano. Io voglio la chiave, datemi la chiave.TRANSLATIONWhen I was a young girl and I was walking around at night, one of the pieces of advice that we used to give each other, also the advice that you used to read in the newspapers, when you are a woman alone, on the street at night, was to take the key in your hand and hold it with the pointed end outward and to hold it in your hand as you approached the house before you opened the door, because in case this you could use it as a weapon if someone attacked you.Here's tough times for women coming back alone today, with the cars they're producing, because the keys don't exist anymore, it's one of the most obnoxious things about modern cars that I've had a chance to see, this thing they've come up with that you open the car through a cell phone app.I don't even know where to begin to say why this is a bad thing, because first of all it always forces you to go out with your cell phone, then it has to have battery, so you have to carry around cables, various cords, then I still haven't found out if this thing here of opening the car with tthe cell phone app works even when you don't have internet, you don't have cell service.Then many things can happen. First, you can lose your cell phone. It happens. Then, as I said, your battery can run out, but also your glass can break and you can't manage the app anymore or anything can happen.It seems to me to be an absolutely moronic thing, who came up with it. It's one of these things then that are obsolete before they were even created, because the key is also an object that you can hold in your hand, that you can keep in your pocket that works mechanically regardless of situations, regardless of weather conditions.This, however, is kind of the trend that it is taking, that is, those who make cars are getting a bit carried away with the things that are possible and simply by the fact that they are possible, they make them as well.I know that no one, no car manufacturer is going to listen to my 3 minutes raw, but really , I hope that consumers and consumers show their preferences, maybe when they go to get a car they say yes, whatever, I want the car though that gives me the ability to have the key, to have the key , physical, that I can hold in my hand. I want the key, give me the key.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 527 Code

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Jun 11, 2023 3:01


Cosa fare quando si sta molto tmepo in coda? Qual è il modo miglior eper far passare in fretta il tempo dell'attesa?TRASCRIZIONE [TRANSLATION below]La filosofia di stare in fila. Qual è la filosofia che si deve avere o che approccio si può avere quando si è in coda? Ad esempio quando si è preso parte a un evento importante dove hanno partecipato un sacco di persone, ne dico una così a caso la 24 ore di Le Mans e poi ci sono 300.000 persone, 300.000 persone che devono uscire tutte contemporaneamente e si è in fila in auto e si aspetta centimetro dopo centimetro di avanzare per poter prendere la strada e proseguire.Le filosofie sono tante. Anzitutto non bisogna arrabbiarsi perché altrimenti si corre il rischio di stare in coda, arrabbiati, non avanzare e farsi pure venire il malumore.Si può prendere la cosa con filosofia, appunto, e dire va beh, quando va va. Solo che quando una persona è già in coda da 40 minuti in coda, semplicemente per uscire dal posto, tipo dal campeggio, diventa... diventa un po' antipatico.Però noi siamo in coda e la prendiamo con filosofia. Stare in coda, stare in fila può essere anche un momento di riflessione, un momento per pensare alle cose alle quali si pensa di non avere tempo per pensarci durante i giorni della settimana, quando si va al lavoro, però, è una cosa strana, le cose a cui vorremmo pensare che diciamo non c'è tempo per pensarci, ci vengono in mente sempre quando non abbiamo tempo, però quando abbiamo un sacco di tempo a disposizione, appunto come quando siamo in coda, non ci viene in mente niente, non ci vengono in mente queste, queste cose, questi pensieri che potrebbero nobilitare l'attesa e far passare il tempo più velocemente.Un un modo per far passare il tempo velocemente è fare qualcosa che si fa con piacere. Perché, si sa, l'aveva intuito anche Einstein che il tempo passa a una diversa velocità se si fanno cose piacevoli oppure cose spiacevoli.Ecco, se si percepisce, se si vive lo stare in coda come una cosa spiacevole, allora il tempo sembra non passare mai. Se invece si vive come un momento importante, immaginiamoci che ci rimangono pochi minuti per salutare una persona a cui vogliamo molto bene, che poi prenderà l'aereo e andrà lontano e non rivedremo per tanto tempo, situazione in cui mi son trovata diverse volte nella vita, ecco allora mezz'ora, 40 minuti, 1 ora passano che è una meraviglia, manco ce ne accorgiamo, sempre troppo velocemente.Mancano ancora 5 secondi alla fine di questi 3 minuti grezzi fatti on the road e spero pubblicati presto.TRANSLATIONThe philosophy of standing in line. What is the philosophy you must have or what approach you can have when you are in the queue? For example, when you took part in a major event where a lot of people participated, I'll say one so at random the 24 hours of Le Mans and then there are 300,000 people, 300,000 people who all have to leave at the same time and you're lined up in a car and you're waiting inch by inch to move forward so that you can take the road and move on.The philosophies are many. First of all, one should not get angry because otherwise one runs the risk of standing in line, angry, not advancing and even getting in a bad mood.One can take it philosophically, precisely, and say well, when it goes. It's just that when a person is already standing in line for 40 minutes simply to get out of the place, like from the campsite, it becomes ... it becomes a little bit obnoxious.We are in the queue, though, and we take it philosophically. Standing in line, standing in line can also be a time for reflection, a time to think about the things that we think we don't have time to think about during the days of the week, when we go to work, however, it's a strange thing, the things that we would like to think about that we say there is no time to think about, they always come to mind when we don't have time, however, when we have a lot of time on our hands, precisely like when we are in the queue, nothing comes to mind, we don't think of these, these things, these thoughts that could ennoble the wait and make the time go by faster.One way to make time pass quickly is to do something you enjoy doing. Because, you know, even Einstein guessed that time passes at a different speed if you do pleasant things or unpleasant things.Here, if you perceive, if you experience standing in line as unpleasant, then time never seems to pass. If, on the other hand, it is experienced as an important moment, let's imagine that we only have a few minutes left to say goodbye to someone we love very much, who will then take the plane and go far away and we won't see again for a long time , a situation in which I have been in several times in my life, that's when half an hour, 40 minutes, 1 hour go by like clockwork, we hardly notice, always too fast.There are still 5 seconds to go in these 3 raw minutes made on the road and hopefully published soon.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' gezzi Ep. 511 Come preparare una nuova caffettiera

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later May 26, 2023 3:01


Una caffettiera nuova di zecca. Niente di peggio per chi ama il buon caffè. TRASCRIZIONE [ENG translation below]Stamattina abbiamo fatto il caffè con una nuova caffettiera. Eh, non è cosa da poco. Chi usa sempre il caffè ed è affezionato ad una caffettiera che usa da tantissimo tempo, sa cosa significhi comprare una nuova caffettiera, quelle nuove di zecca, tutte luccicanti, che non danno l'impressione di essere caffettiere, che sono già state dentro una casa, dentro una famiglia per anni e anni.Noi abbiamo questa caffettiera da tre, e poi una caffettiera da uno, facevamo sempre la caffettiera da tre, che però durante la giornata poi ero costretta a rifare diverse volte perché bevo un bel po' di caffè.So che forse dovrei ridurre il consumo di caffè, però fino ad allora mi è venuta questa genialata perché non compriamo una caffettiera più grande così la facciamo la mattina e poi man mano durante la giornata io che faccio? Prendo il caffè rimasto, io non bevo espresso quasi mai o lo mischio con acqua mi faccio un caffè, quello che si chiama americano in un tazzone e quindi poi lo sorseggio durante la giornata.Però il problema delle caffettiere nuove è che non sono vissute. Una caffettiera per essere, per fare il caffè buono deve essere usata tantissimo, non bisogna poi lavarla con detersivi. Quindi il modo in cui io solitamente preparo le nuove caffettiere, non mi succede molto spesso, ma quando mi succede faccio così.Anzitutto lascio la caffettiera nuova a macerare un po' di tempo mettendoci la polvere del caffè usata, di un caffè che ho fatto, dentro il filtro e poi nella parte dove di solito c'è il caffè che si beve metto anche del caffè vecchio che non ho bevuto.Lo lascio così per un paio di giorni senza toccarlo, no, non viene la muffa, però così che si impregni bene bene bene. Poi faccio un paio di volte il caffè, ma non usano il caffè buono, che costa un casino di soldi, usando caffè usato, quindi polvere di caffè già usata giusto per oleari gli ingranaggi della caffettiera, quindi faccio un paio di volte, due tre volte un caffè finto che poi naturalmente non viene utilizzato.E stamattina, dopo tutti questi passaggi, è già diverse settimane che abbiamo comprato la nuova caffettiera, per la prima volta abbiamo fatto il caffè 'da bere' in questa caffettiera più grande e devo dire che non è, non è malaccio, insomma non abbiamo avuto un moto di disgusto, ma che schifo è questo? No, abbiamo bevuto il caffè e non era niente male.Quindi oggi ufficialmente si inaugura la stagione della nuova caffettiera che sono sicura ci farà tanti caffè buoni e allieterà soprattutto le mie giornate che potranno adesso risparmiare il tempo di fare una nuova caffettiera.TRANSLATEThis morning we made coffee with a new espresso machine. Eh, that's no small thing. Those who always use coffee and are fond of an espresso machine that they have been using for a very long time know what it means to buy a new espresso machine, the brand new ones, all shiny, not giving the impression of being espresso machine that have already been inside a house, inside a family for years and years.We have this espresso machine for three cups, and then an espresso machine for one, we used to always use the espresso machine for three, but during the day then I was forced to prepare it again several times because I drink quite a bit of coffee.I know that maybe I should cut down on coffee consumption, however until then I had this genius idea why don't we buy a bigger espresso machine so we make it in the morning and then as we go throughout the day I do, I take the leftover coffee, I don't drink espresso hardly ever, I mix it with water I make myself a coffee, what is called American coffee in a big cup and then I sip it throughout the day.Anywaay, the problem with new espresso machine is that they are not lived in. An espresso machine to be, to make good coffee has to be used a lot, and then you should not wash it with detergents. So the way I usually prepare new espresso machines, it doesn't happen to me very often, but when it happens, this is what I do.First, I leave the new espresso machine to steep for a while by putting the used coffee powder, from a coffee I made before, inside the filter and then in the part where the coffee is usually that you drink, I also put some old coffee that is left over.I leave it like this for a couple of days without touching it, no, it does not get mouldy, so that it soaks in well well well. Then I make coffee a couple of times, but I don't use good coffee, which costs a shitload of money, I used old coffee instead, so already used coffee powder, just to oil the gears of the espresso machine, so I make a couple of times, two three times a fake coffee which then of course is not used.And this morning, after all these steps, it's already several weeks that we bought the new espresso machine, for the first time we made coffee 'to drink' in this bigger espresso machine and I have to say that it's not, it's not bad, in short we didn't have a motion of disgust, but what kind of crap is this? No, we drank the coffee and it was not bad at all.So today officially ushers in the season of the new coffee maker that I am sure will make us many good coffees and especially brighten my days that can now save the time of making a new coffee maker.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 491 Perché sono tornata

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later May 6, 2023 3:01


Quando qualche giorno fa ho raccontato i motivi che mi hanno portato ad andare via dall'Italia, un amico expat che attualmente sta in Australia mi ha chiesto, perché ora non racconti i motivi che ti hanno spinto a tornare. Ecco qua, richiesta accettata. E un consiglio, se vi hanno appena presentato una persona che è da poco rientrata dall'estero, non chiedete a bruciapelo il motivo del rientro. Alla fine della pagina vi metto il link per i motivi della mia partenza.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Qualche tempo fa ho raccontato i motivi per cui io ho lasciato l'Italia. Un mio amico che al momento non si trova in Italia e che anche lui è migrato in Australia, ha commentato dicendo sì, mi riconosco qua, tutto bello, tutto vero, ma perché non racconti i motivi per cui sei tornata, Cristina?E io accolgo la sfida: perché sono tornata? Me l'hanno chiesto un sacco di volte le persone, a volte anche in modo scortese e maleducato. Perché quando hai appena conosciuto una persona non è che chiedi perché sei tornata, cioè, potrei avere i motivi miei che non voglio raccontarti.Spesso mi indispettivo e quando le persone mi dicevano soprattutto all'inizio ah, ma perché sei tornata? Io non sarei mai tornata! Io dicevo, vabbè, tu hai mai vissuto all'estero? No? E allora prova cosa significa vivere all'estero e poi me lo racconti.Oppure un'altra delle mie risposte da persona stizzita era, tu perché sei tornata? E io rispondevo, e tu perché non sei mai partita?I motivi che portano alla partenza sono molti, e molti sono anche quelli che portano al rientro e sono sempre diversi. Le persone hanno vite diverse, vite indipendenti e ogni vite è una storia, che è la banalità più grande che abbia mai detto in vita mia.Nel mio caso sono tornata perché? Anzitutto perché mi mancava la mia famiglia e ogni volta che partivo non sapevo se avrei ritrovato i miei genitori in vita, praticamente, perché quando i tuoi genitori invecchiano e tu abiti dall'altra parte del globo, anche se prendi il primo aereo, come si dice, prendo il primo aereo e vengo se succede qualcosa, però il primo aereo non è mai il primo aereo, perché non è che i voli da Melbourne a Roma ci siano tutti i giorni, e poi comunque, anche se dovessi prendere il primo aereo ci sono 24 ore di viaggio e comunque sei arrivata a Roma, non sei arrivata ancora a Cagliari.E poi c'è anche il fatto che io abitavo a Melbourne, Melbourne ma in generale l'Australia è un luogo incredibilmente fluido e dinamico. Io ogni anno venivo in Italia per quattro settimane in vacanza e al mio rientro, dopo quattro settimane, era sempre cambiato il paesaggio attorno a me, ma letteralmente, non solo cambiavano di proprietà i negozi dove io andavo abitualmente, ma le case ve le buttavano giù e ne costruivano altre e poi gli amici miei... non scappavano, si spostavano appunto perché c'è tantissima mobilità, la gente cambia città come noi cambiamo camicia, cambia nazione, io stessa sono poi alla fine andata via e quindi mi mancava un po il terreno sotto i piedi, avevo i miei carissimi amici che mi mancano tanto, però avevo bisogno di più stabilità, volevo tornare alle mie origini e per questo sono tornata.TRANSLATIONSome time ago I told the reasons why I left Italy, and a friend of mine who is currently not in Italy and who also emigrated to Australia, commented saying yes, I recognize myself here, all good, all true. But why don't you tell the reasons why you came back, Cristina?And I accept the challenge: why did I come back? People have asked me very often, sometimes rudely and impolitely. Because when you've just met someone, it's not like you ask why did you came back. I mean, I may have my own reasons that I don't want to share. I often got annoyed when people would say, especially in the beginning, but why did you come back? I would have never come back! I would say anyway, have you ever lived abroad? No? Then experience what it means to live abroad. And then we can talk.Or another of my stymied person responses was, why did you come back? And I used to answer, and why haven't you ever left?The reasons that lead to departure are many, and many are also the reasons that lead to return, and they are always different. People have different lives, independent lives, and every life is a story, which is the biggest banality I have ever said in my life.In my case I came back, why? First of all, because I missed my family, and every time I left I didn't know if I would find my parents living, because when your parents get old and you live on the other side of the globe, even if you take the first plane, as they say, I'll take the first plane and come if something happens, however, the first plane is never the first plane, because it's not like flights from Melbourne to Rome are there every day, and then anyway, even if you were to take the first plane there's a 24-hour journey, and still you have just arrived in Rome, you haven't arrived in Cagliari yet.And then there is also the fact that I used to live in Melbourne and Melbourne, Australia in general, is an incredibly fluid and dynamic place. I used to come to Italy every year for four weeks on vacation and when I came back after four weeks the landscape around me had always changed, but literally not only had changed the ownership of the stores where I used to go, but the houses there were being thrown down and they were building new homes and then my friends, they were... not running away, but they were moving precisely because there is so much mobility, people change cities like we change shirts, change countries. I myself then eventually left, and so I kind of missed the ground under my feet. I had my dear friends who I miss so much, however, I needed more stability, I wanted to go back to my origins. That's way I came back.LINK3' grezzi Ep. 484 Perché si emigra? https://www.spreaker.com/episode/53677536

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 480 Dr Drer CRC Posse

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Apr 25, 2023 3:01


Una mattina iniziata in modo anomalo, dopo aver fatto le ore piccole ballando e cantando le canzoni del Dr. Drer CRC Posse al Roxy Bar, dove tra l'altro ho incontrato amiche e amici che non vedevo da secoli e ne ho conosciuto altri da tutt ele parti del mondo. Insomma, una tipica notte cagliaritana. TRASCRIZIONE [Eng translation below]Le mie mattine di solito sono organizzate come un orologio svizzero. Mi alzo sempre molto presto e diciamo che per le nove del mattino ho già fatto colazione ho letto le mie email, ho registrato i 3 minuti grezzi, ho tradotto i 3 minuti grezzi e ho anche preparato la traduzione con i sottotitoli che scorrono in inglese, così che venga pubblicata automaticamente alle undici sul canale YouTube.Quindi a quest'ora di solito, adesso che sto registrando sono le 11:08, a quest'ora è da mò che ho fatto tutte le cose, mi sto dedicando al lavoro, le altre attività che devo fare durante la giornata.Oggi invece mi ritrovo a registrare così tardi, è anche festa, è il 25 aprile, quindi non ho impegni lavorativi, perché? Perché ieri notte sono tornata a casa abbastanza tardi. Dopo essere tornata a casa abbastanza tardi mi sono messa a leggere un libro avvincente e sono rimasta a leggere fino alle due e mezza del mattino e quindi stamattina mi sono svegliata decisamente tardi.Ieri sono uscita inaspettatamente dopo cena, tra l'altro da sola, dopo che la mia amica Manu mi ha mandato un messaggio dicendo, sto andando al Roxy Bar, vieni? E io sono andata, e lì c'era il concerto di dr.drer, che vi metto il link alla fine della pagina.Io le sue canzoni sì, le conosco, ma non benissimo, fa una specie di raggamuffin, usando la lingua sarda e parlando di temi importanti per noi che in Sardegna ci viviamo.Quello che mi ha sorpreso è... Anzitutto sono arrivata lì ed era strapieno di gente. Ieri era una serata molto calda, non dico estiva, perché siamo ancora ad aprile, però si poteva stare tranquillamente fuori a bere.Quando sono arrivata al Roxy Bar era strapieno di gente, tant'è che ho dovuto mandare un messaggio alla mia amica Manu, ma dove sei? Non ti vedo? E dentro c'era il concerto di dr.drer ed era pieno zeppo di giovani che non solo ballavano, ma anche cantavano e conoscevano a memoria tutte le canzoni del dr.drer. Anche io mi sono buttata nella mischia perché a me piace moltissimo ballare.Eh sì. E stamattina mi sono svegliata canticchiando le canzoni del dr.drer, che ora dovrò andare a comprarmi qualche album, anche per supportare gli artisti locali che lo meritano.Quindi sì, giornata assolutamente fuori dal comune per me. Avevo anche degli appuntamenti telefonici con un'amica che ho rimandato perché adesso appena finisco di registrare monto tutto, metto online e poi vado a fare una bella passeggiata perché fuori c'è un sole fantastico e devo sgranchirmi le gambe perché sono ancora un po' tutta tutta incriccata della notte. Comunque viva il 25 aprile e viva il dr.drer.TRANSLATIONMy mornings are usually organized like a Swiss watch. I always get up very early, and let's say that by nine o'clock in the morning I have already had my breakfast, I have read my emails, I have recorded the 3 raw minutes podcast, I have translated the 3 raw minutes, and I have also prepared the translation with the subtitles scrolling in English so that it is automatically posted at eleven o'clock on my YouTube channel.So at this time usually, now that I'm recording it's 11:08, by this time I've done these things long ago, I'm getting into work, into the other activities that I have to do during the day.But today I find myself recording so late, it's also holiday, it's April 25, so I have no work commitments, why? Because I got home quite late last night. After coming home quite late, I started reading a compelling book and stayed reading until 2:30 in the morning, so I woke up definitely late this morning.Yesterday I unexpectedly went out after dinner, by the way alone, after my friend Manu texted me saying, I'm going to the Roxy Bar, are you coming? And I went, and there was dr.drer concert there, and I will put the link at the end of the page.I do know his songs, yes, but not very well, he does a kind of raggamuffin, using the Sardinian language and talking about issues that are important to us living in Sardinia.What surprised me was ... First of all, I got there and it was packed. Yesterday was a very warm evening, I won't say summer, because we are still in April, however, one could leisurely stay out drinking.When I arrived at the Roxy Bar it was packed, so much so that I had to text my friend Manu, but where are you? Can't see you? And inside was dr.drer's concert and it was packed with young people who not only danced but also sang and knew all dr.drer's songs by heart. I also jumped into the fray because I like dancing very much.Yes. And this morning I woke up humming dr.drer's songs, I will now go and buy some albums, also to support local artists who deserve it.So yes, absolutely out of the ordinary day for me. I also had some phone appointments with a friend that I postponed because now as soon as I finish recording I'm going to edit everything, put it online and then go for a nice walk because it's great sunshine outside and I need to stretch my legs because I'm still a little bit all cracked up from the night. Anyway, long live April 25 and long live dr.drer.LINKIl canale di Dr Drer CRC Posse https://www.youtube.com/@crcposseliveIl Roxy Bar di Cagliari https://www.facebook.com/people/Roxy-Bar-Cagliari/100057297796332/

Artribune
Alberto Diaspro e Ria Berg - Contemporaneamente a cura di Mariantonietta Firmani

Artribune

Play Episode Listen Later Apr 13, 2023 89:30


In questo audio il prezioso incontro con Alberto Diaspro scienziato e Ria Berg archeologa. L'intervista è in Contemporaneamente di Mariantonietta Firmani, il podcast pensato per Artribune.In Contemporaneamente podcast trovate incontri tematici con autorevoli interpreti del contemporaneo tra arte e scienza, letteratura, storia, filosofia, architettura, cinema e molto altro. Per approfondire questioni auliche ma anche cogenti e futuribili. Dialoghi straniati per accedere a nuove letture e possibili consapevolezze dei meccanismi correnti: tra locale e globale, tra individuo e società, tra pensiero maschile e pensiero femminile, per costruire una visione ampia, profonda ed oggettiva della realtà. Alberto Diaspro e Ria Berg ci regalano un incontro straordinario tra storia e scienza, uomo e natura. Ci raccontano di obbligo della bellezza e garanzia dell'autonomia conoscitiva, fino alla sinestesia di tutti i sensi. Indagine scientifica e ricerca archeologica sono processi di conoscenza senza fine. La ricerca di base amplia la meraviglia e difende l'acquisizione della conoscenza fondamentale per tutta l'umanità, anche per vincere i preconcetti. I romani producevano oggetti standardizzati, sempre multifunzionali, carichi di affetti e memorie. La fisica fondamentale e l'archeologia, su scale di tempo differenti, studiano il passato per leggere il futuro, e molto altro.ASCOLTA L'INTERVISTA!!! GUARDA IL VIDEO!! https://youtu.be/Y9u41ujBCgs BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI Alberto Diaspro è direttore di ricerca della linea di Nanoscopia e del Nikon Imaging Center di IIT (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova). Professore ordinario dell'Università di Genova e membro dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere. Il suo gruppo di ricerca all'IIT è leader mondiale in nanoscopia ottica e biofisica alla nanoscala. Autore di oltre 400 articoli su riviste internazionali e 6 libri con oltre 17000 citazioni, autore della rubrica “Scienza” ogni lunedì su La Repubblica Genova. Poi, nel 2020 ha pubblicato "Quello che gli occhi non vedono", una storia moderna di ricerca e microscopia. Cura eventi internazionali: seminari “Scienza condivisa” al Palazzo Ducale, l'esposizione “Pop Microscopy” al Museo di Storia Naturale di Genova e negli USA, e molti altri. Ed anche, partecipa al Festival della Comunicazione di Camogli, è Presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova dal 2016. Inoltre riceve premi per contributi all'educazione scientifica tra cui: l'Emily M. Gray Award della Biophysical Society 2014, e il premio per la Comunicazione Scientifica, della Società Italiana di Fisica 2019. Nel 2022 ha ricevuto il Gregorio Weber Award per l'eccellenza nella ricerca in fluorescenza. Ria Berg docente di Archeologia classica all'università di Helsinki, direttrice dell'Institutum Romanum Finlandiae, l'accademia finlandese per gli studi classici e umanistici a Roma dove ha ricoperto diversi ruoli dal 2001. Internazionalmente nota per le sue ricerche su Pompei, sulle donne nell'antichità e sull'instrumentum domesticum del mondo romano. Anzitutto, individua origini e criticità, del rapporto uomo-natura nel mondo occidentale, analizzando l'evoluzione nell'età imperiale, dal villaggio alla metropoli, alla tarda antichità. E indaga tale relazione: sia nell'ambiente costruito sia in arte e letteratura; sia nel significato personale ed esperienziale, sia in senso sociale, etico e filosofico. Poi analizza contesto e funzione degli oggetti d'uso quotidiani e i loro significati culturali, ossia i legami col genere e l'etnicità. Studia le case di Pompei e Ostia, la relazione tra interno ed esterno, i giardini, le decorazioni pittoriche e scultoree, ornamenti degli utensili. Inoltre, pubblica numerosi articoli in riviste scientifiche e molti volumi tra cui: The Roman Courtesan. Archaeological Reflections of a Literary Topos, 2018. Ed anche: Tangible Religion. Materiality of Domestic Cult Practices, 2021. È in stampa per Erma dl Bretschneider un'ampia monografia sul “mundus muliebris”, ricerca avvitata con la tesi di dottorato in studi classici all'università di Helsinki nel 2010.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 460 Un ascoltatore risolve il mistero!

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Apr 5, 2023 3:01


Un fedele ascoltatore ha condotto le indagini per risolvere l'arcano del filamento di plastica che penzola dal fondo dei sacchetti di plastica. Detto così sembra che abbia uno stuolo di fedelissimi pronti ad esaudire tutti i miei desideri. (Ah! Ah! Ah! permettetemi una risata, perché di fedelissimi ne avrò una mezza dozzina). Insomma, ascoltate l'episodio per sapere a cosa serve il filo di plastica. TRASCRIZIONE [ENG translation below]Come annunciato dal titolo, abbiamo risolto il mistero del sacchetto di plastica, anzi del filamento posizionato al di sotto del sacchetto di plastica. Se non sapete di cosa sto parlando, andate ad ascoltarvi l'episodio di due giorni fa, quello del mi pare fosse il 3 aprile 'A cosa serve il lungo filo di plastica?' È stato risolto il mistero da un ascoltatore che, detto così sembra che io abbia centinaia di ascoltatori che mi seguono e che rispondono ai miei appelli. In effetti io di ascoltatori ne ho pochissimi. Ascoltatori e ascoltatrici fedeli li conto sulle mie mani, ne avrò forse 6 o 7 quelli che so che mi ascoltano sempre costantemente, anche se alcuni mi ascoltano tipo una volta ogni due tre settimane, si fanno la scorpacciata e allora c'è il picco di ascolti, 90 ascolti in una giornata, perché i miei pochi ascoltatori concentrano gli ascolti.Ma andiamo a svelare il mistero. Anzitutto il mistero è stato svelato dal mio fedelissimo amico Alessio. Alessio, che insieme a mio figlio è una delle pochissime, anzi l'unica altra persona di cui avete sentito la voce nel passato, infatti ha parlato al microfono dei 3 minuti grezzi, ha avuto questo grande onore (capirai che onore!).Allora Alessio si è subito sguinzagliato, perché lui ha una mente scientifica, molto indagatore, da Vienna, dove sta facendo un dottorato di ricerca, si è preso il tempo, ha usato il tempo che gli viene pagato ben retribuito dall'Università di Vienna per fare questa piccola ricerca per me e ha veramente risolto l'arcano, e mi ha mandato il link a una pagina di Amazon, tra l'altro Amazon punto it, quindi Amazon italiana, dove vendono i sacchetti, i famosi sacchetti di plastica per la raccolta della spazzatura, per la plastica, per la differenziata, e nella spiegazione dicono che questi sacchetti oltre ad avere tutte queste caratteristiche, chiusura a pomodoro eccetera eccetera, hanno anche il lungo filo che serve per la chiusura: 'dotato di laccetto per la chiusura e il trasporto dello stesso', quindi significa che quel laccettino (ecco dovevo usare la parola laccio forse, io ho usato filamento e ho avuto problemi) che quel laccio serve effettivamente alla chiusura, quindi io ho avuto sempre paura a tirarlo, perché avevo paura se mo lo tiro mi si rompe la busta, invece, allora la prossima raccolta della plastica che mi pare sia di domenica, staccherò il laccetto e lo userò per chiudere la busta. Grazie Alessio!

Fitness e dintorni
Farina di grilli: rischi o opportunità?

Fitness e dintorni

Play Episode Listen Later Apr 4, 2023 3:46


Da gennaio 2023 la farina di Grillo può essere commercializzata in tutti i paesi inclusa l'Italia. In molti si chiedono se possano esserci dei rischi in questa novità, e i social non hanno mancato di riempirsi delle solite fake. Proviamo a fare un po' di chiarezza. Anzitutto sgombriamo il campo a chi teme che la farina possa essere occultata o inserita “di nascosto” negli alimenti, già da prima vi erano norme specifiche che lo vietavano, tanto più che la farina di grillo contiene chitina, che è un prodotto che tecnicamente può determinare una reazione allergica. Quindi non soltanto va indicato in etichetta ma, proprio in virtù di questo aspetto, anche con caratteri maggiormente visibili. Non è neppure vero che si tratti di un prodotto in qualche modo “sporco o contaminato”, dal momento che gli insetti non sono raccolti in natura, ma allevati secondo un preciso disciplinare, che regolamenta tutte le fasi, inclusa quella di raccolta, abbattimento previo digiuno, bollitura e tostatura. Quanto alla chitina occorre anzitutto dire che non è vero che non viene digerita, l'uomo ha un gene che codifica per le chitinasi, enzimi che servono proprio a gestire la chitina, e l'assenza di chitinasi è % minore al deficit di lattasi (l'enzima per la digestione del lattosio). In ogni caso, anche posto che non venga digerita, significa che entra a far parte della grande famiglia delle fibre, con implicazioni quindi sul corredo batterico intestinale. Da qui quindi le strade sono due, se viene digerita si ottiene un prodotto che molti conoscono, perché usato anche come integratore: il chitosano noto per il suo impiego all'interno di integratori alimentari commercializzati con lo scopo di ridurre l'assorbimento dei grassi e del colesterolo, utilizzato anche per l'obesità e la malattia di Crohn. Se resta come chitina non digerita, viene elaborata a livello batterico, con ripercussioni sul sistema immunitario, che è la prima linea di difesa contro simili eventi. Non da ultimo La farina di grillo fornisce proteine di elevato valore biologico, ferro biodisponibile, vitamine del gruppo B e omega 3.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 458 A cosa serve il lungo filo di plastica?

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Apr 3, 2023 3:01


Qualcuno mi aiuti a risolvere il mistero! O almeno a trovare le parole per poter formulare la domanda ai motori di ricerca. Please!TRASCRIZIONE [ENG translation below]Nella mia città, Cagliari, si pratica la raccolta differenziata dei rifiuti. Da quando è iniziata la raccolta differenziata dei rifiuti sono obbligata ad acquistare buste di plastica, busta molto grandi che vengono utilizzate nel bidone della plastica. Quindi io acquisto buste di plastica, ci metto dentro la plastica, poi faccio un nodo e una volta alla settimana vengono a ritirarlo. Io prima non acquistavo, non ho mai acquistato buste di plastica, mi sono limitata a utilizzare quelle che venivano date nel negozio, oppure cercavo di non utilizzare buste di plastica andando a fare la spesa con borse multiuso, cioè che potevo usare diverse volte, borse di stoffa oppure di plastica resistente.Perché vi sto parlando della plastica? Perché ogni volta che srotolo il rotolo di plastica per prendere una bustona da mettere dentro il bidone della plastica, e ogni volta che estraggo il bidone della busta di plastica dal bidone, vengo... mi devo confrontare con un enigma che ancora non sono riuscita a risolvere. Non so se avete presente le buste di plastica, soprattutto quelle grandi, molto spesso hanno nella parte inferiore, nella parte di giù, un lunghissimo filamento di plastica, ma proprio lungo. Sarà lungo? Non lo so, quello delle buste grandi per la plastica del bidone grande sarà lungo almeno un metro. E io ogni volta mi chiedo: ma a che cavolo serve questo filo di plastica appiccicato sotto le buste di plastica? Non serve a legarlo, perché è appiccicato sul fondo e ovviamente la busta si chiude dalla parte superiore, non dalla parte inferiore.Non sono riuscita a spiegarmelo, e ancora ci provo. Ho provato stamattina a fare una ricerca su internet. Ecco, voi provate a cercare questa cosa qua. Anzitutto come definire la domanda? Ho provato sia in italiano che in inglese. Ho provato "a cosa serve il lungo filamento di plastica", apriti cielo e spalancati terra perché tutti i risultati prendono in considerazione la parola 'filamento-plastica' e mi raccontano come si fa la plastica, i vari filamenti eccetera ecc. Ho provato anche in inglese, però non sono riuscita nemmeno ad avvicinarmi lontanamente a trovare una definizione per poter porre la domanda, non dico per trovare la soluzione, ma per porre la domanda, a che cavolo serve quella cosa lunga lunga di plastica che penzola fuori dai sacchetti?Ecco, se qualcuno, qualcuna in ascolto, avesse la risposta o avesse dei suggerimenti su come porre la domanda, io son qua e aspetto.TRANSLATIONIn my city, Cagliari, separate waste collection is practiced. Since garbage collection began, I have been forced to buy plastic bags, very large bags that are used in the plastic bin. So I buy plastic bags, put plastic in them, then tie a knot and once a week they come and pick it up. I used to not buy, I never bought plastic bags, I just used the ones that were given in the store, or I tried not to use plastic bags by going grocery shopping with multipurpose bags, that is, that I could use several times, cloth bags or durable plastic bags.Why am I telling you about plastic? Because every time I unroll the plastic roll to get a big bag to put inside the plastic bin, and every time I take the plastic bag bin out of the bin, I come... I am confronted with a conundrum that I still have not been able to solve. I don't know if you can picture plastic bags, especially the big ones, very often they have at the bottom, at the down side, a very long strand of plastic, but really long. How long might it be? I don't know, the one in the large plastic bags will be at least a meter long. And every time I wonder: what the heck is this plastic thread stuck under the plastic bags for? It is not to tie it, because it is stuck to the bottom and obviously the bag closes from the top, not the bottom.I cannot explain it, and I'm still trying. I tried this morning to do an internet search. Here, you try to look for this thing here. First of all, how to define the question? I have tried both Italian and English. I tried "what the long plastic filament is for," goodness me! Because all the results concentrate on the word 'filament-plastic' and tell me how plastic is made, the various filaments, etc., etc. I also tried in English, however, I couldn't even come close to finding a definition to be able to ask the question, I'm not demanding to find the solution, but at least to ask the question, what the heck is that long long plastic thing hanging out of the bags for?Here, if anyone, anyone listening has the answer or has any suggestions on how to ask the question, I am here and waiting.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 448 Cartoline (riceverle)

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Mar 24, 2023 3:01


Il piacere tutto analogico di avere tra le mani un cartoncino su cui un'altra persona si è presa la briga di scrivere un messaggio e attaccare un francobollo. Che bello ricevere una cartolina! TRASCRIZIONE [ENG translation below]Ho ricevuto una cartolina. È una bellissima cartolina con un disegno vittoriano, credo. È scritta in francese "Les Poissons d'Avril" terribile pronuncia francese, ma si capisce che significa 'il pesce d'aprile' e si vedono dei pesci, su una cascata, che stanno pescando, e ad essere pescati non sono i pesci che pescano, ma le persone. Ha un po l'aspetto di una cartolina, un po sì, appunto, vittoriano, un po' un po' truce, perché i pesci sono cattivi e le persone vengono pescate, sono lì a mollo che gridano, dall'espressione della faccia. Un po' mi ricorda un sogno mio ricorrente, del pesce, ci ho fatto anche un podcast sopra. Ma è una cartolina felice, non è una cartolina inquietante. Perché? Anzitutto perché una cartolina, oggid non sono tantissime le cartoline che ricevo, quindi trovarla nella mia cassetta delle lettere è stata una grande felicità. E poi è una cartolina che mi viene da un amico sconosciuto, sconosciuto tra virgolette, sono quegli amici che si conoscono tramite i social media e Dennis, Dennis Funk, l'ho conosciuto perché lui è un podcaster, è un esperto di suono, creazioni sonore eccetera. Ci siamo incontrati appunto in quegli spazi dove le persone che amano lo storytelling audio e in generale il podcast si incrociano.Denis così l'aveva buttata là, chi vuole ricevere una cartolina? E naturalmente io ho sollevato la mano, "Me, me, me!, spediscila a me!". E Dennis effettivamente mi ha spedito questa cartolina che tra l'altro, non avevo mai visto niente del genere, ha un bellissimo francobollo rotondo che sembra una moneta, sembra un bollo, appunto si chiama francobollo, forse tutti i francobolli dovrebbero essere rotondi. E all'interno del francobollo c'è il disegno di un fiore, non so se sia un crisantemo. Il fiore comunque occupa quasi completamente tutto lo spazio del francobollo, c'è solo un pochino di spazio nella cornice esterna dove ci sono scritte poi le cose che solitamente si scrivono nei francobolli.Un tempo ricevevo e spedivo tantissime cartoline, con il mio compagno di banco delle superiori, Sandro, avevamo questa cosa qua che ci scrivevamo non solo lettere, ma anche cartoline. All'epoca però era molto più semplice acquistare francobolli. Adesso i francobolli sono una merce rarissima, bisogna acquistarla all'ufficio postale dopo lunghe file. Ho l'impressione che mi guardino male quando gli chiedo i francobolli, come se dicesse eh? devi spedire qualcosa? che te ne fai del francobollo?Però ricevere questa cartolina mi ha fatto venire nuovamente voglia di spedire cartoline.TRANSLATIONI received a postcard. It is a beautiful postcard with a Victorian design, I think. It is written in French, "Les Poissons d'Avril". Terrible French pronunciation, but you can tell it means April Fool's Day, and you see fish on a waterfall that are fishing. And it is not fish that are being caught, but people. It has a bit of a postcard look to it, a bit yes, indeed, Victorian, a bit menacing, because the fish are bad and the people are being fished out. They are soaking there screaming, from the expression on their faces. It kind of reminds me of a recurring fish dream of mine, I also made a podcast about it, but it's a happy postcard. It is not a menacing postcard. Why? Firstly, because it is a postcard, today are not so many the postcards that I receive, so finding it in my mailbox gave me great happiness. And then it's a postcard from an unknown friend, unknown in inverted commas. It's one of those friends that you get to know through social media, and Dennis, Dennis Funk, I met him because he's a podcaster, he's an expert on sound, sound creations and so on. We met in those spaces where people who like audio storytelling and podcasting in general, yes cross paths.So, Dennis so had it thrown out there "Who wants to receive a postcard?". And of course I raised my hand, "Send it to me, me, me, me, me!" And he actually sent me this postcard, which, by the way I had never seen anything like it, has a beautiful round stamp that looks like a coin, looks like a 'stamp' well, it is called 'stamp' after all, maybe all letter stamps should be round, and inside the stamp is a drawing of a flower. I don't know if it is a chrysanthemum, anyway the flower occupies almost the entire space of the stamp, there is just a little bit of space in the outer frame where are written the things that are usually written on stamps.I used to receive and send a lot of postcards with my high school desk mate, Sandro. We had this thing that we used to write not only letters to each other, but also postcards. At that time, however, it was much easier to buy stamps. Now stamps are a very rare commodity. They must be purchased at the post office after long queues. I feel like they give me dirty looks when I ask to buy stamps, as to say "you have to mail something? what do you need the stamp for?" Anyway, receiving this postcard made me want to send postcards again.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 444 Quando parlo con sconosciuti

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Mar 20, 2023 3:01


Immagina di vedere un conto alla rovescia e di sapere che arrivata allo zero parlerai con una persona sconosciuta. Super scarica di adrenalina! Una app che sembra fatta apposta per me. Provatela! Vi metto tutti i link alla fine della pagina, dopo la trascrizione del testo e la traduzione in inglese. Apropò, lasciatemi un commento o mettete un 'like' (quasi tutte le piataforme per l'ascolto dei podcast danno la possibilità), questo aiuta le altre persone a scoprire il vostro micro-podcast preferito! Tenchiu!TRASCRIZIONE [TRANSLATION below]Vi ho già raccontato qualche giorno fa della app che ho scaricato e che mi permette di parlare con gli sconosciuti, si chiama Anyone, che possiamo tradurre con 'chiunque'. Oggi vi voglio raccontare di cosa sta succedendo quando ho queste conversazioni con gli sconosciuti.Anzitutto come funziona? Funziona che voi date la vostra disponibilità, il vostro nome, e la app vi dice ok, fra 3 ore c'è qualcuno disponibile, ti chiameremo così e ti faremo parlare con uno sconosciuto. E la cosa divertente è che io prendo la app, do la mia disponibilità, poi poggio il telefono sul tavolo e niente, aspetto che che trascorra il tempo e c'è un vero e proprio count down, quindi un conto alla rovescia che crea un po' di agitazione, perché ogni volta che poi il telefono squilla, perché c'è un vero proprio squillo del telefono, tu parli con una persona che non vedi, e c'è quell'adrenalina che non sai mai che ci sarà dall'altra parte del telefono, ed è incredibilmente interessante scoprire queste persone, anche perché entri un po' nella loro vita.Finora ho fatto una decina di conversazioni. Allora, ho anzitutto ho stabilito che la maggior parte delle persone che usano questa app sono persone che hanno a che fare con la tecnologia, molta gente che lavora coi computer, programmatrici, quasi sempre donne, forse non lo so, automaticamente fa parlare donne con donne? Non lo so. però ho parlato con pochi uomini.Ieri ho parlato con una ragazza che anche lei aveva un'azienda di non ho capito bene di software di controlli, boh non so di che cosa, stava in Canada ed era molto molto occupata, si vedeva che parlava in fretta ed era distratta mentre parlava, infatti mi sono chiesta, ma scusa... vabb non gliel'ho detto, però ho pensato ma se non hai tempo di chiacchierare, va beh non dare la disponibilità, perché la cosa bella di questa di questa app, appunto, è che aiuta a trascorrere del tempo. Avete presente quando avete dei tempi morti e prendete il cellulare, vi mettete a guardare i social? Ecco anziché fare questo io mi faccio arrivare delle telefonate.Allora devo dire che, siccome questa app rispecchia effettivamente quello che è il mio atteggiamento da sempre, cioè parlare con le persone che non conosco mi piace tantissimo, ho anche cominciato a pensare, lo devo confessare, a come poter utilizzare questa app per fare poi le cose che mi piace fare, cioè i podcast, le creazioni audio. Al momento non posso farlo perché ci sono, naturalmente è vietato registrare le conversazioni telefoniche senza avvertire l'altra persona, bisognerebbe chiedere l'autorizzazione, comunque ci sto pensando a come utilizzare questa app che dà veramente molte, ha molte potenzialità infatti ne sto anche chiacchierando con l'ideatore della app e vediamo se qualcosa ne verrà fuori. Comunque vi metto il link, nuovamente, e vi invito a usarla, fate una prova, c'è la possibilità di dire la lingua che si vuole parlare, voi mettete l'italiano, provatela ditemi cosa ne pensate.TRANSLATIONI already told you a few days ago about the app I downloaded that allows me to talk to strangers, it's called Anyone, which we can translate as 'chiunque'. Today I want to tell you about what is happening when I have these conversations with strangers.First of all how does it work? It works if you give your availability, your name, and the app tells you ok, there's someone available in 3 hours, we'll call you and let you talk to a stranger. And the funny thing is that I take the app, I give my availability, then I put the phone on the tadesk and, well, I wait for the time to pass and there is a real count down, and the countdown creates a bit of agitation, because every time the phone rings, because there's a real ring on the phone, you're talking to a person you don't see, and there's that adrenaline that you never know who will be there from on the other side of the phone, and it's incredibly interesting to discover these people, also because you get a little bit into their lives.I've had about ten conversations so far. Well, I first established that most of the people who use this app are people who deal with technology, a lot of people who work with computers, programmers, almost always women, maybe I don't know, it automatically makes women talk with women? I do not know, but I've talked to a few men.Yesterday I spoke to a woman who also had a control software company, I didn't quite understand, dunno, I don't know what, she was in Canada and she was very very busy, you could tell, she spoke fast and seemed distracted while speaking, in fact I asked myself, but sorry... oh well I didn't tell her, but I thought, if you don't have time to chat, well, don't give availability, because the nice thing about this app, in fact, is that helps pass the time. You know when you have downtime and take your cell phone, you start looking at social media? Here, instead of doing this, I get phone calls.So I have to say that, since this app effectively reflects my attitude that has always been, i.e. I really like talking to people I don't know, I also started thinking, I must confess, how to use this app to do the things I like to do, i.e. podcasts, audio creations. At the moment I can't do it because, of course it's forbidden to record telephone conversations without notifying the other person, you would have to ask for authorisation, however I'm thinking about how to use this app which really gives a lot, it has a lot of potential, in fact I'm also chatting with the creator of the app to see if anything will come of it.Anyway, I'll put the link again, and I invite you to use it, give it a try, there's the possibility of saying the language you want to speak, you put Italian, try it, tell me what you think.LINKSIl sito della app con tutte le spiegazioni e il link per scaricarla https://www.callinganyone.com/L'episodio dei 3 minuti grezzi in cui ho parlato della app e spiego come funziona https://www.spreaker.com/user/cristinamarras/ep-437-chiunque-anyone

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 414 Scartando pacchetti

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Feb 18, 2023 3:00 Transcription Available


Perché ci piace così tanto vedere qualcuno che apre un pacchetto? L'arte dell'unboxing (e il vecchio cofanetto di caramelle Sperlari).TRASCRIZIONE [ENG translation below]Quando ero piccola c'era un regalo che ogni tanto ricicciava ai compleanni ed era il famoso cofanetto di caramelle Sperlari. Era un cofanetto, tu lo aprivi e dentro c'erano le caramelle. E questi cofanetti venivano in decine, forse addirittura centinaia di diverse fogge. E la pubblicità del cofanetto di caramelle Sperlari è che quando arrivavi al compleanno ce l'avevi in mano e non lo incartavi, perché era così bello che non si doveva mai incartare. Infatti il cofanetto di caramelle Sperlari "non si incarta mai!",E il cofanetto di caramelle Sperlari avrebbe qualche problema oggi con la moda sempre più dirompente e dilagante dello 'spacchettamento di cose impacchettate'. Forse vi è capitato di vederli su YouTube dove sono nati questi video, adesso spopolano su TikTok, e in inglese si chiamano unboxing scritto "un boxing", praticamente aprire la scatola. E in cosa consistono questi video che hanno l'hashtag che li riunisce con miliardi di contenuti pubblicati?Spesso vengono fatti da quelli che vengono chiamati gli influencer che ricevono dei regali da parte di ditte, e loro si mettono davanti alla telecamera e li aprono, ma non come potremmo fare io e te, comuni mortali, prendi boom, apri, no! Anzitutto hanno tutte le telecamere sistemate nel modo giusto, così che il punto di vista di quello che vede è non davanti, ma come se fosse gli occhi della persona che scarta, e poi c'è tutta una procedura e questi questi video per qualche motivo hanno catturato l'attenzione del pubblico e sono belli da guardare, anche se poi non te ne frega niente perché non è che stai aprendo tu il regalo, però quando si guardano c'è questa sensazione di... Sì come se fossi tu ad aprire.Sicuramente la curiosità per vedere come è l'oggetto che c'è dentro, ma poi oggidì dopo che la Apple ha fatto scuola con le sue scatole che si aprono in modo particolare e danno proprio un piacere ai sensi nell'aprirlo, sapete che la Apple aveva impiegato degli ingegneri perché creassero delle scatole che dovevano fare il giusto rumore? Se avete mai aperto una scatola Apple sapete di cosa sto parlando, quel 'wooosh'.Comunque l'unboxing, lo scartamento dei pacchetti è un'attività incredibilmente di successo. Io ne ho guardato un paio, vabbè, erano di prodotti che mi interessavano, e c'è effettivamente questo senso di anticipazione, ma cosa sarà mai? Come verrà fuori? Eh... Vecchio cofanetto di caramelle Sperlari, mi dispiace ma a te l'unboxing non l'avrebbero mai potuto fare.LINK Pubblicità del cofanetto SperlariArticolo sui cofanetti Sperlari TRANSLATIONWhen I was a little girl there was a gift that occasionally came up at birthdays and it was the famous Sperlari candy box. It was a box, you opened it and inside there were candies. And these boxes came in dozens, maybe even hundreds of different shapes. And the advertising of the Sperlari candy box is that when you got to a birthday you had it in your hand and you didn't wrap it, because it was so beautiful that you never had to wrap it. In fact, the Sperlari candy box "is never wrapped!"And the Sperlari candy box would have some problems today with the increasingly disruptive and rampant fashion of 'unpacking wrapped things'. Perhaps you have seen them on YouTube where these videos were born, now they are very popular on TikTok, and in English they are called unboxing written "un-boxing", practically opening the box.So, what's about these videos that have the hashtag that brings them together with billions of published content? Often they are done by the so called influencers who receive gifts from companies, and they get in front of the camera and open them, but not like you and I, mere mortals, take boom, open, no! First of all they have all the cameras arranged in the right way, so that the point of view of the viewer is not in front, but as if it were the eyes of the person who opens the box, and then there is a whole procedure and these videos for some reason have captured the attention of the public and they are beautiful to look at, even if then you don't give a damn because it's not like you're opening your gift, but when you look at them there is this feeling of... Yes, as if you were the one opening.Surely the curiosity to see what the object inside is like, but then today after Apple has set the standard with its boxes that open in a particular way and really give a pleasure to the senses in opening it, you know that Apple employed engineers to create boxes that had to make the right noise? If you've ever opened an Apple box you know what I'm talking about, that 'wooosh'.Anyway, unboxing, unwrapping of packages is an incredibly successful business. I looked at a couple, oh well, they were products that interested me, and there is actually this sense of anticipation, but what will it be? How will it come out? Eh... Old Sperlari candy box, I'm sorry but they could never have done the unboxing for you.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 407 Mettere in ordine i mattoncini Lego

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Feb 11, 2023 3:01 Transcription Available


Perché mettere in ordine i mattoncini Lego dà così tanta soddisfazione? Me lo sto chiedendo da un po'.TRANSCRIZIONE [ENG translation below]Se avete mai affondato le mani in un contenitore pieno zeppo di costruzioni Lego, sapete di cosa parlo quando dico che dà una bellissima sensazione. E forse è proprio questo, la manipolazione dei piccoli mattoncini Lego che rende così bella l'attività di mettere in ordine i mattoncini Lego, che poi è sempre il tentativo di metterli in ordine perché, soprattutto quando se ne hanno tantissimi, e a casa ne abbiamo, non lo so, probabilmente una decina di chili, non lo so, non sappiamo più dove metterli, e quando si cerca di metterli a posto è sempre un'operazione che effettivamente non ha mai fine.Io mi sono chiesta ma com'è che mettere a posto i mattoncini Lego è una cosa così bella da fare, e se non l'avete mai fatto, non sto esagerando, è una operazione che poi a un certo punto diventa zen. Ci si possono veramente trascorrere non le ore ma le giornate.Ho provato anche a cercare degli articoli scientifici sull'argomento, ma non sono riuscita a trovarne. La mia ricerca non è stata super approfondita, però se ce ne fosse stato qualcuno di rilievo sicuramente lo avrei incrociato. Non lo so, forse è l'atto di ordinare e di organizzare che dà un senso di compimento, un senso di completezza. O forse è proprio la manipolazione che è una bella esperienza sensoriale, non solo al tatto ma anche al rumore.C'è addirittura un sito della Lego un canale, anzi, penso fosse Spotify della Lego, dove ci sono diverse tracce e c'è un rumore bianco, quindi un rumore di sottofondo che è proprio il rumore dei piccoli mattoncini che vengono mossi e hanno questo rumore che sembra quasi il rumore della risacca sulla spiaggia.Per mettere a posto le Lego ci vuole molta concentrazione. Anzitutto bisogna stabilire un criterio: si mettono a posto in base al colore? Si mischiano tutti i pezzi? Oppure si mettono a posto in base alle dimensioni? O forse, come di solito faccio io, prima per colore, poi all'interno del colore suddivido i diversi mattoncini, quelli piatti, da quelli a quelli un po più alti, quelli da due, da quelli da tre, eccetera.Diciamo che forse una delle ragioni per cui mettere a posto i mattoncini Lego dà un senso di benessere è perché c'è la sensazione di mettere ordine nel caos, soprattutto quando magari c'è caos nella vita privata, che non è il mio caso, però sto pensando magari per quello, mettere a posto le mattoncini Lego si fa finta di essere un grande creatore, una grande creatrice che ha il potere di mettere ordine nella materia che la circonda. Vi consiglio di provarci, se potete.TRANSLATIONIf you've ever dipped your hands into a container full of Lego bricks, you know what I'm talking about when I say it feels great. And perhaps it is precisely this, the manipulation of the small Lego bricks that makes the activity of sorting Lego bricks so beautiful, which is always the attempt to sort them out because, especially when you have so many, and at home we have, I don't know, probably about ten kilos, something like that, we don't know where to put them anymore, and when we try to sort them out it's always an operation that effectively never ends.I wonder how is it that sorting Lego bricks is such a great activityo, and if you've never done it, I'm not exaggerating, it's an operation that becomes zen at a certain point. You can really spend not hours but the days.I also tried to look for scientific articles on the subject, but I could not find any. My research wasn't super thorough, but if there had been something relevant, I would certainly have come across it. I don't know, maybe it's the act of ordering and organizing that gives a sense of accomplishment, a sense of completeness. Or perhaps it is precisely the manipulation that is a beautiful sensory experience, not only to the touch but also to the sound.There's even a Lego site, a channel, or rather, I think it was Lego's Spotify, where there are various tracks and there is white noise, that is background noise, and it is precisely the noise of the small bricks that are handled, and they make this noise that almost seems like the sound of the surf on the beach.Sorting Legos takes a lot of concentration. First of all, a criterion must be established: sorting according to the color? Mixing all the pieces? Or sorting them according to size? Or perhaps, as I usually do, first by color, then within the color I divide the different bricks, the flat ones, from those a little higher, those of two, from those of three, and so on.Let's say that perhaps one of the reasons why sorting Lego bricks gives a sense of well-being is because there is a feeling of putting order out of chaos, especially when perhaps there is chaos in private life, which is not my case, but maybe that's why I'm thinking, sorting Lego bricks you can pretend to be a great creator who has the power to bring order to the matter that surrounds him/her. I recommend you to give it a try if you can.

Il Dado Incantato
Fabula Ultima - Frank & Bianco - I 12 Giorni di Natale con Tarantasia

Il Dado Incantato

Play Episode Listen Later Dec 25, 2022 27:49


Anzitutto, Buon Natale!Iniziano oggi i 12 Giorni di Natale con Tarantasia.12 giorni, 12 giochi, presentati da alcuni tra i master che animano le attività della nostra associazione a Lodi e dintorni.Oggi iniziamo con uno dei giochi che più hanno animato le nostre serate e occasioni di gioco nel 2022, ovvero Fabula Ultima, gioco di ruolo da tavolo ispirato ai JRPG, i videogiochi di ruolo alla giapponese. L'autore del gioco è Emanuele Galletto, l'editore l'italiana Need Games.Oggi ai microfoni, Frank e Bianco, due tra i nostri master associativi.Buon ascolto e ancora auguri!Music by AudioCoffee from Pixabay

Fitness e dintorni
Omega 3 e salute del cervello

Fitness e dintorni

Play Episode Listen Later Dec 6, 2022 3:23


Gli omega3, acidi grassi essenziali che possiamo introdurre con l'alimentazione o, in caso di carenza, per tramite di integratori specifici, hanno una serie di vantaggi per la salute del cervello. Anzitutto occorre ricordare che la salute del cervello è strettamente correlata a quella del cuore, e dei vasi sanguigni. In questa direzione gli omega3 svolgono un ruolo essenziale avendo funzione cardioprotettiva, anti-iperlipidemia, anti-trombotici, antinfiammatoria, anti-ipertensiva e anti-aritmica. Gli omega3 sono riconosciuti come elementi utili per un invecchiamento più sano in linea generale, ma con ripercussioni evidenti e riconosciute anche sul cervello e sulla sfera sfera cognitiva.

BASTA BUGIE - Omosessualità
La supermodella compra la bambola al figlio per evitare che giochi con le macchinine

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Nov 29, 2022 5:40


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7214LA SUPERMODELLA COMPRA LA BAMBOLA AL FIGLIO PER EVITARE CHE GIOCHI CON LE MACCHININE di Giuliano GuzzoIl Natale si avvicina, nelle città fervono i preparativi per addobbi e luminarie e nelle case si inizia a respirare un clima d'attesa. Purtroppo, però, non c'è solo questo. L'Avvento infatti da alcuni anni coincide con una polemica che ciclicamente si ripresenta: quella contro i regali sessualmente tipizzati ai bambini. Bambole rosa alle bimbe e camioncini ai maschietti, assicurano i corifei del pensiero dominante, sarebbero diseducativi, perfino pericolosi; e ormai c'è purtroppo chi ci crede.Una testimonianza al riguardo viene in questi giorni dalle cronache, a proposito della scelta di Emily Ratajkowski, 31 anni, supermodella e attrice statunitense che ha recentemente condiviso una preoccupazione quanto meno originale: il figlioletto Sylvester Apollo, nato nel marzo, gioca molto con i camion, pare gli piacciano proprio. E dove sta il problema, uno si chiederà? In effetti, ciò non costituisce affatto un problema. Eppure, Ratajkowski - che dopo la separazione con il marito, Sebastian Bear-McClard, è una mamma single - lo è.È PAZZESCO, ADORA I CAMIONLo ha detto lei stessa, mentre dialogava nel corso di una recente intervista: «È pazzesco, Sly adora i camion. Si entusiasma così tanto, ama giocare con qualsiasi cosa con le ruote». Di qui la preoccupazione materna, verso quello che evidentemente considera qualcosa di anomalo: «Questa mattina gli ho ordinato una bambola e un servizio da tè perché mi sono detta: "Tutto questo va bilanciato"». «Mi piace l'idea», ha aggiunto la super top model, «di imporre il minor numero possibile di stereotipi di genere su mio figlio».Ora, le contraddizioni delle parole di Emily Ratajkowski sono varie e di massima evidenza. Anzitutto perché se il figlioletto adora i camion - senza che nessuno, tanto meno la madre, lo abbia spinto in tal senso, è evidente come di mezzo non ci sia alcuno stereotipo, bensì una preferenza naturale; in secondo luogo, va rilevato come se una imposizione ci sia è proprio quella della bella modella e attrice nel momento in cui si è messa in tesa di rifilare una bambola e un servizio da tè al piccolo Sylvester Apollo senza che questi ne avesse fatto, a quanto è dato capire, alcuna richiesta.Detto ciò, vale la pena ricordare un aspetto sul tema che evidentemente non solo Ratajkowski ma anche tantissimi altri sembrano ignorare, e cioè che le differenti preferenze, tra maschi e femmine, verso i giocattoli sessualmente tipizzati, ecco, sembrano avere una base biologica. Vanno in questa direzione numerosi elementi, a partire dal fatto che siffatte differenze preferenze insorgono - e si osservano - già nei primi mesi di vita dei piccoli, quando cioè non solo i vituperati stereotipi di genere, ma neppure le conoscenze più elementari sull'esistenza sono state trasmesse ai neonati.I PICCOLI VANNO LASCIATI LIBERINon solo: analoghe differenze sia nelle preferenze dei giocattoli sia, cosa ancora più importante, nello stile di gioco, sono state osservate anche nei primati, animali molto vicini all'uomo ma che, per ovvie ragioni, è difficile immaginare condizionati dagli stereotipi di genere. Ancora, si può aggiungere che se il figlioletto di Emily Ratajkowski avesse avuto - ma non l'ha avuta - una preferenza per le bambole anziché verso «qualsiasi cosa con le ruote», come ha, non ci sarebbe dovuto essere nessun motivo di allarme. Non bisogna infatti confondere le preferenze ludiche, non di rado transitorie, dell'infanzia con l'identità di genere o altro.Ciò che infatti i paladini del pensiero gender si ostinano a non capire, infatti, non è solo che - come si diceva poc'anzi - bambini e bambine spesso e volentieri hanno preferenze diverse nei giochi (senza ciò, letteratura alla mano, abbia chissà quali ricadute negative nell'età adulta), ma anche che, molto semplicemente, i piccoli vanno lasciati liberi. Sì, liberi di divertirsi e di giocare come e con cosa meglio credono, senza imposizioni ideologiche di sorta. L'infanzia, almeno quella, resti libera dalla politica!

BASTA BUGIE - Omosessualità
Sull'aberrante asportazione del seno alle adolescenti, anche il New York Times inizia ad avere qualche dubbio

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Oct 19, 2022 9:37


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7181SULL'ABERRANTE ASPORTAZIONE DEL SENO ALLE ADOLESCENTI, ANCHE IL NEW YORK TIMES INIZIA AD AVERE QUALCHE DUBBIO di Giuliano GuzzoChi l'avrebbe mai detto. Perfino il giornale più famoso del mondo, un vero e proprio faro globale per la cultura liberal e progressista, ovvero il New York Times, si sta accorgendo che qualcosa non torna, nella narrazione arcobaleno - ovviamente rose e fiori, su quanti prendono la strada del «cambiamento» - dei baby transgender. Questo almeno pare di capire vedendo il contenuto di More Trans Teens Are Choosing 'Top Surgery', un lungo articolo del 26 settembre a firma della reporter Azeen Ghorayshi che, sul suo profilo Twitter, ha detto di essersi voluta soffermare sugli adolescenti transgender che, in America, subiscono interventi chirurgici di asportazione del seno, per vedere ciò «con quale frequenza sta realmente accadendo, perché e quali possono essere i rischi».In effetti, il suo servizio - pur non potendosi certo considerare critico verso le rivendicazioni Lgbt - contiene dei passaggi che, probabilmente per la prima volta sul celebre giornale della Grande Mela, quanto meno mettono in discussione certe visioni unilaterali sul tema. Anzitutto perché riporta un dato, che è quello degli interventi tra i minori di mastectomia vale a dire di asportazione chirurgica della mammella, presso il Kaiser Permanente Oakland Medical Center in California; ed è un dato impressionante dal momento che è passato dai cinque del 2013 al 70 del 2019, facendo segnare, in soli sei anni, una impennata del 1.300%. Non è finita.Sempre l'articolo New York Times, poi, accenna ad un aspetto noto ai critici delle posizioni arcobaleno ma che è significativo che venga rimportato da una simile fonte, e cioè quello di «uno studio su 136 pazienti transgender di età compresa tra 13 e 25 anni, metà dei quali aveva subito un intervento chirurgico» importante ed apparentemente migliorativo della loro condizione, se non fosse che «la maggior parte dei pazienti è stata intervistata meno di due anni dopo l'intervento chirurgico e quasi il 30% non ha potuto essere contattato o rifiutato di partecipare». Un vuoto di conoscenze di non poco conto.Anche perché, attenzione, non è affatto il solo. Ghorayshi segnala infatti, inoltre, che «pochi ricercatori hanno esaminato i cosiddetti detransitioners, vale a dire le persone che hanno interrotto o invertito i trattamenti di genere. A luglio, uno studio su 28 di questi adulti ha descritto un'ampia gamma di esperienze, con alcuni che provano un intenso rimpianto e altri che hanno un'identità di genere più fluida. Poiché così pochi studi hanno esaminato la detransizione». A seguire, non manca nell'articolo un riferimento al fatto che «molti medici chiedono ai giovani pazienti e ai loro genitori di fornire il consenso senza riconoscere le incognite» che accompagnano tali processi.Naturalmente, l'impostazione generale dell'intervento uscito sul New York Times non è - né avrebbe potuto essere, a ben vedere, vista la collocazione ideologica della celebre testata - di bocciatura inappellabile e tout court delle istanze Lgbt sui minori; non siamo cioè, per capirci, a livelli dell'Economist, giornale sempre celebre ma a che da anni denuncia le derive ideologiche della medicina e della chirurgia gender sui bambini. Tuttavia, fa comunque impressione leggere che perfino il quotidiano riferimento della sinistra mondiale ammetta che solo «piccoli studi suggeriscono che la chirurgia per la rimozione del seno» migliori «il benessere degli adolescenti transgender, ma i dati sono scarsi».Pur tra mille cautele, questo articolo ammette infatti che quello sui baby trans è un esperimento globale. Un esperimento del quale anche oggi «i dati sono scarsi» e che viene portato avanti sia per ragioni ideologiche, sia per motivi economici (gli interventi in questione costano, e costano pure parecchio). Ma se fosse tutto un enorme errore? Se domani ci si accorgesse - come già molte testimonianze di detransitioners lasciano intendere - che la medicina ha rovinato migliaia di giovani che andavano aiutati e non assecondati nel loro disagio di genere? Oggi, ed è questa la notizia più rilevante, neppure il New York Times esclude più un simile scenario.Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.IN SCOZIA LA METÀ DEI PRIGIONIERI TRANS HA CAMBIATO SESSO DOPO LA CONDANNALe autorità hanno rivelato che in Scozia metà dei detenuti transgender ora presenti nelle carceri ha iniziato la transizione di genere dopo la condanna. Il servizio carcerario scozzese ha infatti dichiarato che su sedici detenuti trans, ben otto hanno iniziato la transizione mentre erano in custodia.Il sistema carcerario ha inoltre rivelato che sei detenuti trans hanno condanne "attuali o precedenti" per reati sessuali. Siccome un numero imprecisato di uomini trans potrebbe essere presto trasferito nelle carceri femminili, queste rivelazioni hanno generato a nuove preoccupazioni riguardo all'attuale policy carceraria per i transgender.Le autorità hanno però rifiutato di rivelare quante denunce erano state presentate dalle detenute contro i prigionieri trans da quando la nuova policy sui transgender è stata introdotta nel 2014.(Provita & Famiglia, 11 ottobre 2022)NEGLI STATI UNITI UN PEDOFILO RICEVE MILIONI DI DOLLARI DI RISARCIMENTO PERCHÉ NON POTÉ CAMBIARE SESSO IN CARCEREIn Idaho un violento molestatore sessuale di nome Edmo ha ricevuto più di 2,5 milioni di dollari di risarcimento per le spese legali dopo aver citato in giudizio lo stato per avergli rifiutato le "cure di transizione di genere" mentre era incarcerato per aver abusato sessualmente di un ragazzo di 15 anni.Brady Summers, un uomo che ha frequentato Edmo per due anni, ha detto che lui non viveva da donna prima di andare in prigione e si era sempre presentato come un uomo gay mascolino.Nel 2019, il governatore dell'Idaho Brad Little aveva condannato il tentativo di Edmo di assicurarsi il suo intervento chirurgico mentre era incarcerato, affermando che non gli sembrava giusto che i soldi dei contribuenti venissero usati per pagare l'operazione di transizione a un pedofilo, peraltro anche contro il parere dei medici.La Corte ha però stabilito che i funzionari della prigione rifiutando la richiesta di intervento chirurgico di Edmo avevano violato l'ottavo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che vieta punizioni crudeli e insolite.(Provita & Famiglia, 14 ottobre 2022)L'ULTIMA TROVATA CHOC DELLA GERMANIA È L'ASILO LGBTA Berlino «aprirà, il prossimo anno, un asilo arcobaleno". E non nel senso di colorato e variopinto. E' la notizia choc data due giorni fa dal quotidiano La Verità.Un asilo, Kindergarten, «che sarà gestito principalmente da personale della comunità Lgbt». E che, scrive il giornalista Valerio Benedetti, «insegnerà ai bambini come far sbocciare il gay che è dentro di loro».Sembra una battuta, ma pare proprio che sia questo l'intento dell'operazione pseudo educativa. Nell'asilo ci saranno, «dieci normalissimi libri per bambini, ma anche tre in cui un principi sposa un principe», avrebbe riferito Marcel de Groot, futuro responsabile della "scuola di rieducazione" alla rivista tedesca Bild.Non si può non notare che c'è un lavaggio del cervello bello e buono, che con la scusa della tolleranza e dell'inclusione vuole promuovere certe tendenze sessuali e sfavorirne altre. Discriminazione dei bambini non gay? E come accertare le pulsioni intime in fanciulli di età 3-5 anni? E che dire dei maestri eterosessuali, scartati per principio?A tutto ciò si aggiunga che parlare di sessualità a bambini molto piccoli va proprio nel senso della più volte denunciata iper-sessualizzazione della cultura e dell'adolescenza. E questa iper-sessualizzazione piace a chi vuole collegare bambini e sessualità, giovanissimi e desideri sessuali.Non resta dunque che augurarci che le proteste seguite all'annuncio dell'apertura di questo asilo impediscano la nascita di un luogo che non sarebbe per tutti, ma solo per quei bambini che si trovano ad avere, purtroppo, dei genitori che mettono l'ideologia al posto dell'educazione.(Fabrizio Cannone, Provita & Famiglia, 7 ottobre 2022)

Commento al Vangelo di don Nicola
Non perdere di vista l'essenziale (Lc 12,1-7)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Oct 14, 2022 3:56


si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

ARTICOLI di Rino Cammilleri
La mossa di Letta per riportare il PD al governo

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Sep 13, 2022 11:15


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7137LA MOSSA DI LETTA PER RIPORTARE IL PD AL GOVERNO di Rino CammilleriIl Vernacoliere è un giornale che si stampa a Livorno ed è noto per la sboccataggine del suo linguaggio, che è appunto vernacolo toscano coniugato in livornese stretto. Non ha alcun rispetto per nessuno, nemmeno per la sua area politica di riferimento, quella comunista. Proprio a Livorno, infatti, nacque il Pci per scissione. E fino a qualche tempo fa la tifoseria calcistica era self-nomata «Brigate Stalin». Una sola cosa superava ogni altra: la rivalità campanilistica con la vicina Pisa. Le battute che vertevano sul tema «i pisani sono tutti brutti, sporchi & cattivi» e le innumerevoli varianti il cui limite era solo la fantasia, su quel foglio hanno infallibilmente trovato spazio e risalto.Ho diramato richiesta circolare ad amici locali per sapere come la redazione ha preso l'avvento proprio di un pisano alla direzione del Pd, ma non ho ancora avuto risposta. Ho avuto, tanti anni fa, la ventura di partecipare a un dibattito al quale era invitato anche Enrico Letta, prima che questi intraprendesse la carriera politica. Ne ricavai un'impressione neutra, né buona né cattiva. Niente, insomma. Il passare del tempo mi ha confermato. Come diceva Oscar Wilde, solo i superficiali non giudicano dalle apparenze. Ebbene, oggi, al cospetto di una tornata elettorale che si preannuncia epocale, l'uomo, diventato capo della sinistra, presenta un programma apparentemente suicida, data la situazione disperata, economicamente ed energeticamente parlando, del Paese: Ius scholae, matrimonio same-sex, legge Zan, legge sul fine-vita. Vuol perderle, queste elezioni? Sembrerebbe di sì, dato il non-programma.In realtà nel Pd le teste pensanti sono altre. Sanno che perderanno, ma mirano a ben altro. Cioè, a lanciare un segnale di fedeltà alla sinistra americana, in base al principio: perdiamo oggi, ma vinciamo domani, così come abbiamo fatto a suo tempo a Roma lasciando la patata bollente alla Raggi. Poi, guerra spietata, anche nelle piazze, per far sì che il prossimo Presidente della Repubblica sia ancora una volta nostro. E continueremo a comandare noi anche senza voti. La sinistra americana, se ci fate caso, sta assumendo sempre più un volto "italiano", Mani Pulite docet. Il mitico Fbi, infatti, sta facendo di tutto per togliere di mezzo la concorrenza di destra ai dem per via giudiziaria, amministrativa e poliziesca.Il mitico Fbi dei telefilm e dei film, infatti, non si è nemmeno accorto che in sala a sentire Salman Rushdie c'era un estremista islamico. Eggià: il deep state è troppo concentrato su Trump, perché sa che il popolo è con lui. Così da noi. Ed ecco la strategia: è ineluttabile che vinca la destra; lasciamola fare, anzi, agevoliamola. Gli anni che ci aspettano sono una patata ben più bollente che la Roma della monnezza, dei cinghiali e degli autobus autocomburenti. Quasi sicuramente la destra al governo fallirà creando scontenti pari alle aspettative. Così, l'Italia tornerà in bocca al Pd o quel che sarà allora (magari avrà assunto come simbolo l'asinello americano, tanto per essere chiari ed espliciti), il quale nel frattempo avrà lavorato dietro le quinte per blindare il deep state anche in Italia. Questa si chiama lungimiranza politica. Farina del sacco di Letta? Seeeeh...Nota di BastaBugie: Ruben Razzante nell'articolo seguente dal titolo "La disperazione della sinistra orfana di Draghi" racconta come Enrico Letta in un mese sia passato dal campo largo al campo vago, nel quale non si sa bene chi ci sia e con quale seguito elettorale.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 settembre 2022:Alla vigilia del black-out di 15 giorni nella diffusione di sondaggi e intenzioni di voto, il centrodestra conserva e, secondo alcuni analisti, incrementa il suo vantaggio sugli avversari. La forbice tra le due principali coalizioni rimane superiore ai 20 punti percentuali, anche perché i voti a sinistra si disperdono tra Pd, cespugli post-comunisti, Terzo Polo (Calenda-Renzi) e Movimento Cinque Stelle.Ma va detto che, al di là dei sondaggi, la sinistra ci sta mettendo molto del suo per rendere la sua probabile sconfitta ancora più cocente. Enrico Letta in un mese è passato dal campo largo al campo vago, nel quale non si sa bene chi ci sia e con quale seguito elettorale. Le contraddizioni nei proclami della sinistra continuano ad essere stridenti e l'elettorato è sempre più confuso.Anzitutto sulla famosa Agenda Draghi si sta consumando una delle peggiori ipocrisie di questo periodo. L'Agenda Draghi non è più difesa neppure dallo stesso Draghi e dal suo attuale esecutivo, visto che lo scioglimento delle Camere ha rivoluzionato il calendario delle scadenze e dei progetti, come si è visto anche due giorni fa nelle votazioni sul nuovo decreto aiuti, che è stato boicottato per ragioni elettorali da alcune forze che formalmente fanno ancora parte del Governo, come il Movimento Cinque Stelle. Inoltre il premier se ne guarda bene dal parteggiare per una forza politica e ha deciso di mantenere un basso profilo proprio perché, con ogni probabilità, non ha piacere che Letta, Calenda e altri candidati rivendichino il copyright dell'agenda Draghi e usino il suo nome per finalità propagandistiche.E poi, sempre secondo le ultime rilevazioni degli istituti di sondaggi, tutti i partiti anti-Draghi stanno un po' crescendo. Basti pensare a Fratelli d'Italia, ormai saldamente primo partito nel Paese, ma anche al Movimento Cinque Stelle, che un mese fa sembrava avviato al declino irreversibile e ora appare ringalluzzito e addirittura in sorpasso sulla Lega. Questo significa che il draghismo si è dissolto e ormai le forze politiche giocano tutte in proprio la loro battaglia per la sopravvivenza elettorale. Ma, come detto, le contraddizioni all'interno della coalizione guidata dal Pd sono davvero stridenti e riguardano una serie di temi cruciali per la campagna elettorale.Anzitutto la questione del presidenzialismo. Enrico Letta continua a sbraitare sostenendo che il centro-destra vorrebbe disarcionare Sergio Mattarella subito dopo il voto per eleggere un nuovo Presidente della Repubblica. In realtà ci sono settori del centro-sinistra e ambienti filo-americani che premono affinché al Quirinale salga Mario Draghi come ideale "tutore" di Giorgia Meloni, sempre più proiettata verso Palazzo Chigi. L'attuale premier, salendo al Colle, potrebbe vigilare sulla dialettica politica e impedire la temuta deriva sovranista che allontanerebbe l'Italia dall'influenza atlantica e della Nato e raffredderebbe, sempre secondo i detrattori del centro-destra, lo spirito europeista del nostro Paese. Seconda contraddizione riguarda la legge elettorale.Letta definisce anti-democratico il Rosatellum e accusa Renzi di averlo fatto approvare, ma omette un particolare: Renzi all'epoca era il segretario del Pd, il suo stesso partito. E poi è troppo comodo criticare il sistema di voto solo ora che Letta è sicuro di perdere, non essendo riuscito a creare quel fatidico "Fronte di liberazione nazionale contro l'avanzata delle destre". Il sistema elettorale delle elezioni amministrative invece gli va benissimo, perché al secondo turno la sinistra riesce sempre a prevalere, nonostante l'astensione sia elevatissima. Il valore di quelle elezioni è scarso, a causa della ridotta rappresentatività, ma alla sinistra interessa sempre e solo l'occupazione del potere, come conferma il fatto che da dieci anni a questa parte, pur non avendo mai vinto le elezioni politiche, riesce sempre ad andare al Governo. Singolare e surreale anche l'ultima l'uscita di Luigi Di Maio, il cui nuovo partito Impegno civico non si schioda da un risicato 1%, che non gli consentirà di prendere alcun parlamentare.L'attuale Ministro degli Esteri spera di essere eletto deputato nel collegio uninominale di Napoli Pomigliano, sua terra d'origine, grazie ai voti degli elettori del Pd che lui detestava e che l'hanno sempre odiato. Dopo aver promosso la scissione all'interno del Movimento 5 stelle, portandosi dietro oltre 60 parlamentari, Giggino sperava di raccogliere i frutti nelle urne ma la verità è che chi lo ha seguito si prepara a non rientrare in Parlamento, mentre il Movimento 5 stelle, da quando lui è uscito, ha guadagnato consensi. Il Ministro degli Esteri, sprezzante del ridicolo, ha sostenuto che soltanto il fronte progressista, al quale lui ha aderito frettolosamente, goffamente e per disperazione, "difende gli interessi dell'Italia, mentre il centro-destra pensa solo a litigare".Probabilmente ha sbagliato discorso, perché avrebbe dovuto dire l'esatto contrario e cioè che nella sinistra si litiga furiosamente, tanto che le divisioni sono sfociate nella nascita del Terzo Polo e nel muro contro muro tra Letta, Calenda e Conte, mentre il centro-destra, sia pure con diverse sfumature su temi importanti, rimane unito e nei collegi uninominali farà votare compattamente i suoi candidati, che dunque hanno concrete possibilità di prevalere un po' ovunque. Dopo il 25 settembre a sinistra, invece, i nodi verranno al pettine e ci sarà una vera e propria resa dei conti. L'appello al "voto utile" si sta rivelando un boomerang per Letta, che nell'ultima settimana ha perso quasi 2 punti nei sondaggi. Segno che nessuno a sinistra crede più nella rimonta e che si sta già pensando al dopo-Letta.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Consacrazione della Russia, atto compiuto, indicazioni rispettate

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Mar 29, 2022 17:42


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6960CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA: ATTO COMPIUTO, INDICAZIONI RISPETTATELa Russia (e l'Ucraina) sono ora proprietà di Maria, ma dobbiamo stare attenti a non vanificare l'atto di consacrazione con la nostra mancata conversionedi Luisella ScrosatiUn'intensa liturgia penitenziale, sobria, raccolta, piena di silenzio ha ricollocato la Chiesa nella sua posizione di verità di fronte a Dio. Il riconoscimento della colpa, il bisogno del perdono, la mano tesa a chiedere quel soccorso che solo può ridare speranza, in un mondo che ha raggiunto il culmine dell'empietà. E poi l'atto tanto atteso, che ha tenuto il mondo sospeso, che ha tenuto Dio sospeso; come tenne sospesa la creazione intera e la Santissima Trinità, più di duemila anni fa, quel momento di silenzio intercorso tra l'annuncio dell'Arcangelo Gabriele e la risposta di Maria di Nazareth.Abbiamo udito con le orecchie del corpo le parole del Santo Padre che chiedeva perdono, a nome di tutti, e consacrava la Chiesa e il mondo, la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Ora le orecchie della fede ci fanno udire la Madonna che, nostra Avvocata, si presenta al trono di Dio, con in mano il mondo, la Chiesa e specialmente la Russia e l'Ucraina come sua proprietà.Quello che è avvenuto ieri sera è stato una "ricucitura" tra Cielo e terra, l'abbattimento di un muro che il nostro mondo ha costruito, per rendere inaccessibile il Cielo agli uomini, e la ricostruzione di un ponte. E questo ponte non poteva essere ricostruito se non in Colei che ha portato in Sé e donato al mondo il Pontefice eterno, Gesù Cristo Signore nostro; non poteva essere riedificato se non tramite colui che è stato costituito Vicario di Cristo e perciò Sommo Pontefice (appunto, colui che fa da ponte). Tra Lei e lui, tra Maria e Pietro, c'è un rapporto tutto speciale, unico, insostituibile, che dalle apparizioni di Fatima in poi è divenuto molto, molto speciale. Più volte ieri sera, il Papa e la Madonna si sono guardati intensamente, portando in quello sguardo il dolore e la speranza di tutti.Ieri abbiamo assistito alla ricostituzione di quell'ordine e di quella via d'uscita che la Madonna aveva indicato un secolo fa nel piccolo villaggio portoghese e che lega strettamente tra loro il popolo di Dio, il suo supremo Pastore in terra e la Madre di Dio. A Fatima la Madonna ha chiesto al suo popolo di riparare, intercedere, espiare, mediante la Comunione dei primi sabati, il Santo Rosario, l'offerta di sacrifici e di sé stessi. Ha poi chiesto al Papa che, in comunione con tutti i vescovi, consacrasse la Russia al Suo Cuore Immacolato, fortificando così il ruolo insostituibile che il Papa e la gerarchia cattolica hanno nel piano di salvezza di Dio, a vantaggio del mondo intero.RICONDURRE TUTTO A DIOE ieri abbiamo visto per un po' questo ordine ricostituito; abbiamo visto il popolo del Signore, grandi e piccoli, pastori e gregge, domandare perdono a Dio, unirsi in preghiera per questo atto solenne, riconoscendo la voce del pastore, che finalmente li portava a rimettere la loro speranza nella protezione della Madre di Dio, più che in ogni altra iniziativa terrena. Abbiamo visto il Sommo Pontefice - con tutti i pastori della Chiesa - accogliere con umiltà e docilità la richiesta del Cielo, compiendo una consacrazione che egli solo poteva compiere. Perché la Vergine Santa non è venuta a sostituirsi ai pastori e ai fedeli, ma a chiedere loro di vivere secondo quella missione che il Signore ha loro affidato.È oggettivamente difficile affermare che la modalità con cui è stata compiuta la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Chiesa, del mondo, e in particolare della Russia e dell'Ucraina, non corrisponda a quanto richiesto dalla Santissima Vergine a Fatima. E ciò nonostante quanto si possa pensare della "validità" dell'atto compiuto da san Giovanni Paolo II nel 1984 e a prescindere dalle mille considerazioni critiche che si possono fare di questo controverso pontificato.Il cuore dell'atto sta lì, nelle parole decisive: «Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l'umanità intera, in modo speciale la Russia e l'Ucraina». Tutti i vescovi e i sacerdoti del mondo si sono uniti al Sommo Pontefice in questo atto che contiene tutti gli elementi essenziali richiesti dalla Madonna nel 1917, ognuno dei quali ha un significato pregnante; significato che noi uomini continuamente sovraesposti ad una comunicazione continua, veloce, per lo più superficiale non comprendiamo più.Anzitutto, è presente la forma espressa della consacrazione, alla quale si accompagna anche l'affidamento: non si esagererà mai l'importanza di questa parola - consacrazione - e dell'atto che essa esprime. Dopo decenni di secolarizzazione a tutti i livelli, al punto che, in ambito cattolico, abbiamo assistito non solo alla demolizione sistematica del sacro, ma addirittura alla critica della sua stessa idea, l'atto di consacrazione fa invertire la rotta di 180 gradi. Dopo anni e anni in cui si è lavorato indefessamente e insipientemente per cancellare ogni elemento di sacralità fin nell'intimità del culto, in obbedienza allo slogan che tanto "tutto è già sacro" - e così, per una rigorosa dinamica interna, più nulla ormai lo è - la consacrazione ricorda e attua quel grande movimento per cui l'uomo esiste: ricondurre tutto a Dio, consacrando tutto a Lui.L'IMPRESCINDIBILE MEDIAZIONE DI MARIAPoi, il "destinatario" della consacrazione, ossia la Trinità Santissima attraverso l'imprescindibile mediazione del Cuore Immacolato. Dopo anni di minimalismo mariano, si torna a riconoscere «solennemente», per usare le parole contenute nel testo, che Maria può (e deve) essere destinataria dell'atto della consacrazione, perché Ella è stata costituita Mediatrice di tutte le grazie. Se ne è già parlato (vedi qui http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6936) e non è il caso di soffermarsi ulteriormente. Ma quanto è bello sottolineare l'infinita pazienza di Maria Santissima e il Suo rispetto per quanto stabilito dal Figlio; la Sua mediazione, infatti, non ha voluto sostituire le mediazioni umane disposte da Dio, che culminano in quella del Sommo Pontefice, ma le ha stimolate, attese, nobilitate.E poi l'oggetto della consacrazione. Alcuni hanno criticato il fatto che la formula della consacrazione abbia aggiunto la Chiesa, il mondo e l'Ucraina, laddove invece la Madonna aveva chiesto la consacrazione della sola Russia. Ed è vero che suor Lucia, in riferimento alla consacrazione del 1982, aveva precisato che la Madonna aveva chiesto non la consacrazione del mondo, ma della sola Russia. Una "disobbedienza" che non disattende però la richiesta della Madre di Dio, ma le riconosce la potestà sull'universo intero e sulla Chiesa universale, senza tacere di quella nazione da Lei tanto attesa. Riguardo all'Ucraina, appare piuttosto scontato che essa venga consacrata insieme alla Russia, non solo in ragione di quanto sta accadendo da anni a questa parte (nonostante qualcuno faccia finta che la guerra sia scoppiata solo alla fine di febbraio), ma anche perché si tratta di due nazioni intimamente legate per il loro battesimo nella fede cristiana e la consacrazione alla Madonna proprio della Rus'-Ucraina da parte di Jaroslav il Saggio. Un legame che in questa consacrazione viene purificato e rafforzato.Infine, l'adesione di tutti i vescovi e addirittura di tutti i sacerdoti del mondo, che sono stati espressamente chiamati ad unirsi a questo atto. È oggettivamente difficile trovare una consacrazione, dal 1952 ad oggi, passando per quella del 1984, più aderente alle richieste della Madre di Dio di quella avvenuta ieri. Ed è qui, su questo lato oggettivo delle cose che occorre fermarsi, accogliendo l'invito di tornare a Dio che Francesco ieri ha a più riprese rivolto a tutti.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Non vanifichiamo l'atto di consacrazione" spiega perché l'atto del 25 marzo rischia di rimanere un episodio isolato. E che nel conflitto russo-ucraino c'è bisogno di cambiare prospettiva per uscire dalla logica del nemico e del tifo.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 28 marzo 2022:C'è un rischio molto concreto per noi di vanificare l'atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria che papa Francesco e vescovi di tutto il mondo hanno compiuto il 25 marzo. Vanificare o perlomeno depotenziare. Perché, come abbiamo avuto modo di spiegare, non venga inteso come un rito magico, l'atto di consacrazione impegna ciascuno di noi alla conversione, esige la nostra disponibilità «a lasciarci riconciliare con Dio», come San Paolo supplica i Corinzi nella lettura che abbiamo ascoltato ieri a Messa. E questo vale a prescindere da quanto l'atto di consacrazione sia esattamente aderente alla richiesta fatta dalla Madonna a Fatima, se manchi questo o quel dettaglio, se sia ancora in tempo oppure no, tutte questioni su cui vedo tanta gente ama disquisire. Perché, Fatima o non Fatima, l'unica risposta alla guerra e ai vari castighi è la nostra conversione: lo abbiamo sentito dallo stesso Gesù nel Vangelo letto l'altra domenica: «Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13, 5).

Le interviste di Radio Number One
Manuela Donghi: «La saggezza popolare in "Non ci credo ma tocco ferro"»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Mar 28, 2022 8:33


Nel programma di lunedì 28 marzo dei Degiornalist con Fabiana, Claudio e Denny  ospite Manuela Donghi, giornalista televisiva esperta di economia e finanza, che ha pubblicato qualche tempo fa il libro Non ci credo ma tocco ferro. Sono dieci racconti, ognuno con un luogo comune: «Anzitutto fatemi dire che, dato il periodo che stiamo vivendo, un buon libro fa sempre bene ed è un ossigeno per l'anima - esordisce la giornalista professionista, che poi si sofferma sul suo volume -. Mi sono chiesta quante volte abbiamo incrociato le dita o toccato ferro per scongiurare vicissitudini varie, tutti siamo un po' scaramantici. Ho preso proverbi più o meno famosi e ho provato a vedere se è vero che la saggezza popolare porta con sé della verità...».

Le interviste di Radio Number One
Giorgio Panariello: «Il mio show una chiacchierata intima con il pubblico»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Feb 23, 2022 11:01


Un ospite eccezionale nel programma Degiornalist, con Claudio e Fabiana: il comico Giorgio Panariello, tornato in tour nei teatri italiani. Aveva cominciato nel 2020, poi la pandemia ha cambiato un po' di cose: «Anzitutto devo dire che è bellissimo tornare a confrontarmi con la gente, che ha voglia di tornare agli spettacoli. I teatri sono luoghi sicuri e noto che sono pieni, e per questo sono molto soddisfatto, io come gli altri addetti ai lavori, per cui chiedo il primo applauso quando salgo sul palco».

Le interviste di Radio Number One
Le Pillole del Tava | Il dimagrimento localizzato

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Jan 18, 2022 7:16


Torna l'osteopata Marco Tavaglione in diretta con Laura Basile nella mattinata di martedì 18 gennaio. Dopo averci parlato - nell'episodio di settimana scorsa - delle differenze fra uomo e donna in allenamento, la pillola di oggi riguarda il fenomeno del dimagrimento localizzato. Anzitutto precisa che dimagrire significa perdere grasso e non perdere peso, sostiene il Tava, e poi si affronta il tema della possibilità di perdere grasso in una determinata parte del corpo. Si può fare? Sì, e...per saperne di più, riascolta l'intervista!

Le interviste di Radio Number One
Mirna Casadei: «Vi spiego cosa fa l'home stager e perché il Very Peri è colore dell'anno»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Jan 12, 2022 11:49


Ai microfoni dei nostri Miky Boselli e Marco Vignoletti, nel pomeriggio di mercoledì 12 gennaio è stata ospite l'home stager Mirna Casadei (figlia del grande Raoul). Anzitutto cosa fa l'home stager? Mirna spiega che si tratta di un lavoro nuovo in Italia, che serve per "scenografare", rendere la casa più bella, elegante e accogliente, affinché faccia innamorare le persone che stanno cercando casa. Viene illustrata come la "professione del futuro". Per il 2022 è stato scelto il Very Peri come colore dell'anno, stando al Pantone Color Institute: simboleggia carica vitale, positività e creatività. La nostra ospite ha voluto entrare nel dettaglio di questa decisione, ma per saperne di più vi invitiamo a riascoltare l'intervista!

La Gioia del Vangelo
Mercoledì della XXVII settimana del tempo ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 5, 2021 3:22


“Signore, insegnaci a pregare”. Vorrei iniziare da questa richiesta di uno degli apostoli. Gesù infatti si mette in ascolto poiché l'apostolo chiede. E chiede bene. Chiede la via. La modalità. Senza indugio Gesù risponde. Quando pregate dite “Padre”. Che potenza in questo nome. E quanta Grazia e quanto Bene sottintende questa parola. Anzitutto invocare il Padre significa potersi riconoscere come figli. Non servi ma figli. Donati a Qualcuno, appunto, al Padre, Figli di un legame. Non abbandonati a noi stessi e al nostro destino. Siamo quindi un dono di Dio. Gesù ce ne dà consapevolezza invitandoci a pregare in questo modo. Perché dire “Padre” significa poter sperare, poter chiedere, poter riporre la fiducia in qualcuno che non tradisce. In Qualcuno che si “prende responsabilità” della mia vita di figlio, che mi ha pensato, amato, creato, custodito. Io sono, esisto perché sono in relazione a Qualcuno. Voglio essere figlio di Dio? Invoco e proclamo la parola Padre. E benedico il Suo nome. Come qualcosa di prezioso, di sacro. Di vivo. Di Eterno. Invoco la venuta del Suo Regno che è un regno di amore. Padre provvedi a noi, e perdonaci l'amore che manchiamo e donacelo, così che anche noi possiamo dare amore in dono a chi ne è in debito con noi.   Oggi mi chiedo: come invoco il Padre? Mi rivolgo a Lui? Ho paura? Sono sfiduciato? E continuo a invocare il Suo nome. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Adorazioni eucaristiche di don Leonardo Maria Pompei

San Paolo elogia la verginità e la sua eccellenza sul matrimonio. La cosa più importante è preoccuparsi di piacere sempre e in tutto al Signore. Ora Santa giovedì 30 settembre 2021

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 209 Cos'è il podcast? (2)

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Aug 1, 2021 3:01


Riprendo a parlare di podcast [in basso il link a 3' grezzi Ep. 166 Cos'è il podcast? (1)], questo nuovo strumento che ha rivoluzionato il modo in cui... bugia! è vero che ci sono cose che solo il podcast ci permette di fare, ma una di queste non è certamente il racconto immersivo e coinvolgente. Quello lo facevano egregiamente già nel 1924! LINKIl vecchio radiodramma immersivo e coinvolgente https://www.youtube.com/watch?v=rJt1__ZSZ6Y3' grezzi Ep. 166 Cos'è il podcast? (1)https://www.spreaker.com/episode/45351980With English subtitleshttps://youtu.be/G3kYCzmMw1oTESTO TRASCRITTO (English translation below)Qualche tempo fa, nell'episodio numero 166 dei 3'grezzi, vi avevo cominciato a parlare del podcast, e avevo cominciato a spiegare cosa è il podcast. Oggi voglio continuare analizzando (brevemente perché in tre minuti non è che si possa fare tanto), analizzando brevemente come il podcast sta veramente reinventando il mezzo radiofonico. Perché? Anzitutto perché il podcast non è legato alla geografia del luogo, quindi questo podcast che io faccio giornalmente viene ascoltato da persone in tutto il mondo, soprattutto da quando sono riuscita a superare il limite della lingua italiana che viene parlata da una pochissima percentuale della popolazione mondiale, mentre una grande percentuale della popolazione mondiale capisce la lingua inglese, e quindi sto traducendo i miei podcast con i sottotitoli in inglese. Quindi il podcast mi permette di avere un pubblico che non è legato alla geografia del luogo in cui io mi trovo fisicamente e quindi posso rivolgermi anche a un pubblico internazionale. Il podcast mi permette di parlare in modo asincrono, io registro questa puntata quando voglio, poi, soprattutto, voi ascoltate quando fa più comodo a voi, potete anche ascoltarla più volte. Quindi c'è il trionfo della voce, e a volte anche dei degli effetti sonori, ma nel mio caso, nel caso dei 3'grezzi solo della voce, puoi anche permette di esplorare diversi generi, anche perché a differenza di una produzione video, che per quanto fatta con un budget molto limitato deve comunque avere certe caratteristiche, per fare un podcast veramente non ci vuole niente, basta avere un computer collegato su internet e poi si può fare, chiunque lo può fare. Quindi è vero che il podcast sta reinventando il mezzo radiofonico, adesso però ci metto un punto interrogativo perché non è vero assolutamente niente, perché il podcast non si è inventato niente. Già all'inizio del 1900 ci sono, da quando praticamente è nata la radio, ci sono degli esempi pazzeschi, di bellissimi radiodrammi che sfruttano al massimo le potenzialità di questo mezzo che permette di immaginarsi le cose e non essere invece costretti a vederle con gli occhi del regista video che ci fa vedere i personaggi così come vuole lui o come vuole lei. Cito solo una radiodrama del 1924 che è il primo radio dramma prodotto dalla BBC che racconta la storia di questi minatori intrappolati nelle profondità della terra e le prime parole del radio dramma sono "Che succede? È tutto buio". Vi metto il link nelle note perché è pazzesco vale la pena ascoltarlo.ENGLISH TRANSLATIONSome time ago, in episode 166 of my podcast 3' Uncut, I started talking about podcast, and I started explaining what do we mean with podcast. Today I want to continue analysing (briefly because in three minutes you can only do so much), analysing briefly how the podcast is really reinventing the medium 'radio'. How so? First of all because the podcast is not linked to the geography of a place, so this podcast that I do daily is listened to by people all over the world, especially since I managed to overcome the limit of the Italian language which is spoken by a very small percentage of the world population, while a large percentage of the world population understands English and therefore I am translating my podcasts with English subtitles. So the podcast allows me to have an audience that is not linked to the geography of the place where I am physically and therefore I can also address an international audience. The podcast allows me to speak asynchronously, I record this episode when I want, then, above all, you listen when it suits you best, you can also listen to it several times. So there is the triumph of the voice, and sometimes even of the sound effects (in my case, with my podcast only of the voice), you can also allow yourself to explore different genres, also because unlike a video production, which even on a very limited budget, it must still have certain characteristics, to make a podcast it really doesn't take much, you just need to have a computer connected to the internet and then you can do it, anyone can do it. So it is true that the podcast is reinventing radio as a medium, but now I put a question mark on it because it is absolutely untrue, because podcast did not invent anything. Already at the beginning of 1900 there are, since radio was just born, there are some crazy examples of beautiful radio plays that exploit the potential of this medium to the maximum, which allows you to imagine things and not be forced to see them with the eyes of the video director who shows us the characters as he wants or as she wants. I mention only a radio drama from 1924 which is the first radio drama produced by the BBC that tells the story of these miners trapped in the depths of the earth and the first words of the radio drama are "What's going on? It's all dark". I'll put the link in the notes because it's crazy it's worth listening to.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 184 Olga Tokarczuk

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Jul 7, 2021 3:01


Uno di quei libri che non riesci a smettere di leggere. Olga Tokarczuk è una scrittrice eccezionale. Una di quelle letture che rimangono dentro.LINKSMy podcast with Engish subtitles/Il podcast con sottotitoli in inglesehttps://youtu.be/36P_dcB8crI"I Vagabondi", edito da Bompianihttps://www.bompiani.it/catalogo/i-vagabondi-9788845296925La pagina Wikipedia su Olga Tokarczukhttps://it.wikipedia.org/wiki/Olga_Tokarczuk"Flights" by Olga Tokarczukhttps://www.goodreads.com/book/show/36885304-flightsTESTO TRASCRITTO (English translation below)Olga Tokarczuk, sono andata a controllare la pronuncia e credo di essere riuscita ad avvicinarmi alla pronuncia corretta, Olga Tokarczuk è una scrittrice polacca, una delle maggiori rappresentanti della letteratura del suo paese, e tra l'altro ha vinto il premio Nobel per la Letteratura nel 2018. Io non avevo mai letto niente di suo. Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani il suo libro tradotto in italiano "I vagabondi" l'ho preso e nonostante sia un libro di quante pagine 300 e rotte pagine, quasi 400 pagine l'ho quasi finito e non riesco a metterlo giù. Come definire questo libro? Anzitutto è scritto benissimo, e dev'essere anche stato tradotto benissimo, perché sapete che quando a volte leggiamo un libro in traduzione e suona un po' strano, evidentemente non è stato tradotto bene però un romanzo edito in Italia da Bompiani immagino che la Bompiani, soprattutto quando si parla di della vincitrice di un premio Nobel, metta i migliori traduttori le migliori traduttrice. "I vagabondi" è un libro fantastico. È difficile raccontare di cosa parla, è un romanzo ma non è nemmeno un romanzo, diciamo che vengono raccontate diverse immagini quasi delle istantanee. Ce n'è una che mi ha colpito particolarmente e che ho letto mentre mi trovavo in aeroporto e che si intitola appunto "L'aeroporto" in queste paio di pagine l'autrice riflette sul fatto che oggi i grandi aeroporti siano diventati essi stessi quasi delle delle piccole nazioni, inizia col dire che mentre prima l'aeroporto era costruito fuori dal centro abitato, adesso sempre di più si avvicina al centro anzi è la città che viene costruita attorno all'aeroporto. E gli aeroporti hanno i loro alberghi, i loro ristoranti, i loro centri commerciali, i loro luoghi di culto e dice a un certo punto che manca solo che vengano riconosciute dalle Nazioni Unite perché il resto già ce l'hanno abbiamo tutti il nostro passaporto per questo paese, questa nazione che è l'aeroporto, il passaporto e la nostra carta di identità sono le nostre carte d'imbarco, e questa analogia viene spinta veramente all'estremo ma in modo incredibilmente naturale, e chi ha trascorso molte ore negli aeroporti internazionali aspettando tra un aereo e l'altro, si riconosce perfettamente in tutte queste descrizioni. In questo libro (che ripeto, si intitola "I Vagabondi" e come sempre metterò le note nel testo del programma) sì in questo libro si parla di molte cose, si parla però fondamentalmente di esseri umani. Vi consiglio assolutamente la lettura, una fantastica lettura estiva sia che siate sotto l'ombrellone, sia che vi troviate in cima a una montagna.ENGLISH TRANSLATIONOlga Tokarczuk, I went to check the pronunciation and I think I managed to get close to the correct pronunciation, Olga Tokarczuk is a Polish writer, one of the greatest representatives of literature in her country, and among other things she won the Nobel Prize for Literature in 2018. I had never read anything by her. A few days ago, I got her book translated into Italian "The Tramps" and despite being a book of how many… 300, almost 400 pages, I have almost finished it and I cannot put it down. How to define this book? First of all, it is very well written, and it must also have been translated very well, because you know that when we sometimes you read a book in translation and it sounds a bit strange, maybe it has not been translated well but a novel published in Italy by Bompiani, I imagine that Bompiani, especially when it comes to the Nobel Prize winner, put the best translators at work. "Flights" [English title] is a fantastic book. It is difficult to tell what it is about, it is a novel but it is not even a novel, let's say that several images are told almost as snapshots. There is one that particularly struck me and that I read while I was at the airport and which is actually called "The airport". In these couple of pages, the author reflects on the fact that today large airports have become almost a sort of small nations themselves, she begins by saying that while once airports were built outside the town, now they are getting closer and closer to the center, and actually it is the city that is built around the airport, and airports have their hotels, their restaurants, their shopping malls, their places of worship and then she continues saying that they only just need to be recognized by the United Nations because they already have everything else, we all have our passport for this country, this nation that is the airport, passport and identity card are our boarding passes, and this analogy is really pushed to the extreme but in an incredibly natural way, and those who have spent many hours at international airports waiting to transfer between planes, will perfectly recognizes her/himself in all these descriptions. This book, which I repeat, [English title] is called "Flights", and as always I will put the notes in the text of the program, yes this book is about many things, but basically is about being human. I absolutely recommend reading, a fantastic summer reading whether you are on the beach or on top of a mountain.

Dal non senso alla vita di cielo
Anzitutto mettersi in grazia di Dio: la confessione generale

Dal non senso alla vita di cielo

Play Episode Listen Later Jun 11, 2021 59:16


La prima cosa da fare per ritrovare se stessi è confrontare la propria vita e ciò che si è fatto con l'immutabile ed eterna Legge di Dio, riconoscendo umilmente tutte le volte che, anche inconsapevolmente, ci siamo allontanati da essa, causando male a noi stessi e a chi ci sta intorno e senza opporre riserve e ribellioni nei confronti delle sue esigenze. Come preparare e come vivere la confessione generale, con cui chiediamo a Dio perdono dei peccati di tutta la nostra vita. Ciclo di catechesi "dal non senso alla vita di cielo", ventunesima puntata, Venerdì 11 Giugno 2021Link per accedere agli schemi per l'esame di coscienza:https://www.donleonardomariapompei.it/phocadownload/filelist.php?id=73&code=U2NoZW1pIHBlciBlc2FtZSBkaSBjb3NjaWVuemE=

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Frasi sui progetti: l’inizio della realizzazioni di un’idea

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later May 7, 2021


Il termine “progetti” può essere applicato alle attività più disparate: può essere un progetto scrivere un libro, avviare un’azienda, iniziare un nuovo sport, studiare una lingua per poi trasferirsi all’estero e via discorrendo. Le frasi sui progetti ci raccontano i vari aspetti di un’idea che diventa realtà. Tutti gli esempi di progetto, per quanto estremamente variegati, sono accomunati da alcuni aspetti, il primo dei quali è l’idea: ogni progetto nasce da un’idea e non è certo per caso se, nei dizionari, nella definizione di tale termine ricorre assai spesso la parola “ideazione”. Questo è probabilmente l’aspetto più suggestivo del progetto: una sorta di “illuminazione”, un’idea più o meno improvvisa che balena nella nostra mente e che dopo averla fatta incontrare con la nostra sfera razionale ci risulta interessante e, soprattutto, concretamente fattibile. Ulteriore elemento che accomuna i progetti è appunto la relativa fase operativa: in assenza di compimento, infatti, il progetto è destinato a restare una semplice idea. Compiere un progetto può non essere semplice e può richiedere degli sforzi tra loro diversi: per realizzare concretamente l’idea in questione può occorrere studio, impegno, abnegazione, o magari anche superare dei limiti e delle paure che contraddistinguono in modo proverbiale il proprio carattere. Cosa dire, inoltre, dell’aspetto motivazionale: tanto più si crede nel progetto, tanto più si ritiene che esso possa essere intrigante e concretamente utile per la propria vita, tanto più si sarà disposti a perseverare e a fare sacrifici per portarlo a compimento. Ad accomunare i progetti vi è, appunto, un ulteriore aspetto, ovvero l’esito: sono riuscito a portare a termine il mio progetto? Ho ottenuto quanto speravo? Posso dirmi soddisfatto? Alla conclusione di ogni progetto queste domande sono d’obbligo e ogni percorso rappresenta una storia a sé. Ovviamente l’esito positivo è l’opzione auspicata, ma in realtà anche dal mancato raggiungimento degli obiettivi si può trarre tanto di buono. In che modo? Anzitutto, non riuscire nel proprio intento è utile per maturare esperienza, per la crescita personale, ma al di là di questo perseguire un progetto è una cosa che fa star bene, che dona motivazione, voglia, determinazione, ispirazione. Non è certo per caso, d’altronde, se si usa dire che il tragitto è più importante del traguardo, e un progetto può essere un ottimo esempio per confermarlo.

La Gioia del Vangelo
Martedì della V settimana di Pasqua

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 3, 2021 3:26


“Non sia turbato il vostro cuore”. È il modo migliore di iniziare un dialogo con un amico. Mi colpisce che Gesù non parli di sé, ma porti l'attenzione verso i discepoli. Nel sentire queste parole mi sono venute in mente quelle dell'arcangelo Gabriele rivolte a Maria: “Non temere!”. Gesù dice solo cose belle. Anzitutto rassicura, perché sa che i suoi sentiranno la sua mancanza. Sa che è maturata con i discepoli un'amicizia vera, ma sa anche che non può sottrarsi al doverli lasciare. A volte anche io faccio fatica a lasciare che le persone che amo prendano i loro spazi, trascorrendo del tempo senza di me. Gesù oggi mi ricorda che l'amore più grande non porta al possesso delle persone e delle cose, ma alla condivisione delle stesse, al lasciarle andare. Ancora, questo Vangelo mi fa osservare che Gesù effettivamente non è stato fisicamente accanto ai discepoli tutta la loro vita. Dopo la risurrezione è tornato, ma solo poche volte. Quindi, non devo pensare di essere in una situazione molto diversa da quella dei discepoli. Come fare allora a non sentire la mancanza del Signore, a sentirLo sempre con me? La risposta ce l'ha data Gesù stesso: non ci lascia mai soli e la Sua presenza si fa riconoscere anche in chi ha bisogno del nostro aiuto. Oggi provo a dire che Gesù c'è, è qui con me, non ho paura di nulla, perché sento la Sua mano che tiene la mia. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Daily Orange Squeeze
Daily Orange Squeeze Episodio 33 – Smaltimento dei rifiuti elettronici

Daily Orange Squeeze

Play Episode Listen Later May 1, 2021 3:44


Anzitutto, bisogna considerare che la vita di questo tipo di prodotti non è decisamente eterna e, anzi, sembra molto spesso limitata a un periodo estremamente breve che va dai 2 ai 5 anni al massimo. L'obsolescenza infatti è un mostro incredibilmente pericoloso nel campo della tecnologia che si vede rinnovarsi di volta in volta e sempre più frequentemente per rimanere al passo con la competizione. Tutto questo viene fatto, ovviamente, senza pensare a una soluzione concreta per riciclare gli strumenti dismessi che vanno a finire negli inceneritori o nelle discariche. --------------------------------------------------------------------------------------------------- "Just smile" by LiQWYD https://soundcloud.com/liqwyd​ Creative Commons — Attribution 3.0 Unported — CC BY 3.0 Download / Stream: https://hypeddit.com/link/xxtopb​ ---------------------------------------------------------------------------------------------------

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Frasi sul riuscire e citazioni motivazionali

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Apr 19, 2021


Non ci sono dubbi: riuscire è un verbo che piace a tutti! Questa parola, ovviamente, può essere applicata agli ambiti più disparati, ma il comune denominatore è sempre il medesimo: tutti abbiamo un obiettivo, una sfida, un progetto, e per noi l’epilogo migliore non può che essere riuscire. Le frasi sul riuscire ci motivano a percorrere la strada che ci condurrà al nostro desiderio. Non esiste una “ricetta” univoca per riuscire, proprio perché, come detto, i percorsi possono essere molteplici e possono presentare le caratteristiche più disparate: sicuramente è fondamentale avere una grande motivazione, è importante essere perseveranti, non arrendersi alle difficoltà, ma oltre a questo occorre molto altro ancora. Spesso, infatti, per riuscire occorre esperienza, studio, formazione, occorre una strategia e un progetto ben pianificato, di conseguenza i soli aspetti motivazionali, spesso molto rimarcati nelle odierne retoriche del “self made man”, non possono essere tutto. Quando si parla del riuscire e di quanto bello possa essere raggiungere gli obiettivi prefissati, è opportuno soffermarsi anche sull’esito opposto, ovvero la mancata riuscita. Se si intraprende un progetto i possibili esiti sono due, dunque si può riuscire o meno, e quest’ultima ipotesi viene spesso associata a connotati negativi davvero eccessivi. Fallire, oggi più che ieri, tende ad essere considerato quasi un’onta, un oltraggio alla propria autostima e al prestigio sociale, tanto che tantissime persone che vivono situazioni simili si curano bene che nessuno lo venga a sapere. In realtà, quest’approccio non ha davvero alcun motivo d’essere: il non riuscire è una cosa assolutamente normale, né più né meno di come lo sia il riuscire, di conseguenza non c’è ragione di dipingere il fallimento in un modo negativo. Perché si afferma questo? Anzitutto il non riuscire è comunque un’esperienza preziosa per la persona, anzi spesso è proprio non riuscendo che si riesce a maturare quell’esperienza necessaria per divenire più efficaci e più competitivi. Da un’esperienza come questa, dunque, si possono trarre tantissimi spunti preziosi i quali possono spaziare dagli aspetti tecnici a quelli personali, dalla sfera motivazionale a quella organizzativa. Non bisogna inoltre dimenticare che non riuscire può essere dovuto anche a fattori esterni, ad aspetti che prescindono dall’efficacia di quanto si è compiuto, e questo è un ulteriore motivo per realizzare il fatto che non riuscire non è nulla che debba ledere la propria autostima.

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Manifestazioni in tutta Europa contro il regime sanitario

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 25, 2021 12:13


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6521MANIFESTAZIONI IN TUTTA EUROPA CONTRO IL REGIME SANITARIOMigliaia di cittadini contro le restrizioni per il Covid adottate dai governi, ma i grandi media non ne parlano (intanto il Piemonte accelera sulle cure a domicilio)di Paolo GulisanoNon fanno notizia, non trovano cassa di risonanza nei TG nazionali e, quando qualche giornale si degna di parlare di queste manifestazioni, vengono sbrigativamente definite come "negazioniste", un termine usato completamente a sproposito, ma che sul lettore ha sempre il suo bell'effetto.Si tratta delle manifestazioni che un po' in tutta Europa vedono scendere in piazza migliaia di cittadini. Proteste contro le misure restrittive, disposte dai governi per contenere la pandemia di Covid-19, sono state segnalate in Austria, Finlandia, Germania, Paesi Bassi (nella foto una protesta del 20 marzo ad Amsterdam), Regno Unito, Svizzera, ecc. Prima del raduno a Helsinki circa 300 persone hanno marciato per le strade della città, arrivando fino al Parlamento, intonando slogan come "Lasciate parlare la gente!". In Austria, circa mille persone hanno partecipato a manifestazioni contro le misure restrittive vicino alla stazione ferroviaria centrale di Vienna. In Svizzera, più di 5.000 manifestanti hanno sfilato in una marcia silenziosa a Liestal, a 15 chilometri a sud-est della città di Basilea.In Italia, Milano ha visto due di queste iniziative nel giro di due settimane: la prima in Piazza del Duomo, con la partecipazione di migliaia di persone, e quindi sabato scorso all'Arco della Pace.CHI C'È DIETRO A QUESTE INIZIATIVE?Inutilmente i cronisti intervenuti a queste manifestazioni hanno cercato di trovare la nota di colore: qualche sciamano, qualche terrapiattista, magari qualche estremista di destra che fa sempre comodo. Alle iniziative milanesi non si sono visti esponenti di partiti politici, nessuno dei quali in questo momento sembra seriemente intenzionato a contestare il pensiero mainstream.Ad organizzare queste iniziative hanno pensato associazioni di cittadini, espressione del Paese reale, come si diceva un tempo. Gruppi di mamme preoccupate per il futuro dei propri figli, persone stanche delle restrizioni asfissianti imposte dal regime di salute pubblica, individui che vogliono salvaguardare i diritti garantiti dalla Costituzione. Persone che partecipano a queste manifestazioni - promosse attraverso la Rete - per far sentire la propria voce di protesta, la propria voglia di libertà, ma anche per capire, per ascoltare. Non è un caso che i protagonisti di queste manifestazioni siano dei professionisti, soprattutto medici.La gente viene a queste manifestazioni per ascoltare le testimonianze di medici che hanno affrontato il Covid con le cure, in particolare con le cure domiciliari. E il tono di chi interviene non è tribunizio, giusto per strappare l'applauso della folla, ma pacato e documentato. Non per niente l'iniziativa svoltasi all'Arco della Pace di Milano aveva come titolo "Conferenza a cielo aperto: Rinasceremo con le cure". Una conferenza, non un comizio o un sit-in, per far conoscere quella realtà di cure che per molti italiani è ancora del tutto sconosciuta. Una conferenza per dare informazioni scientifiche, ma anche per tenere viva la speranza in persone ormai allo stremo psicologico. Persone talmente manipolate nella loro capacità di ragionare che sabato, al termine della manifestazione, pur dopo aver ascoltato le varie testimonianze dei medici, c'era tra loro chi poneva questa obiezione: strano che questi medici in un anno non siano riusciti a farsi sentire dalla massa... come mai la loro scoperta non è arrivata a chi è sempre a caccia di notizie? Come dire: se non ne hanno parlato le Iene o la D'Urso, vuol dire che tutto questo non esiste.LA REALTÀ NON PUÒ ESSERE NASCOSTAIn questo buio della ragione che stiamo attraversando, ciò che conta è tenere accesa la luce della ragionevolezza. Continuare a documentare una realtà che non può essere taciuta e nascosta. Una realtà che non rappresenta il tentativo più o meno empirico di medici di fronte ad una situazione disperata, ma un modo di procedere con criteri assolutamente scientifici, che potremmo definire Real life research: uno studio sulla vita reale. Senza magari aspettare l'esito dei cosiddetti "studi random a doppio cieco". Una ricerca che ormai si avvale anche dello scambio di informazioni con medici di tutto il mondo, che condividono evidenze cliniche e strategie terapeutiche.Accanto ai medici, in queste manifestazioni compaiono poi gli avvocati, i quali hanno un compito fondamentale: difendere il diritto della persona alla cura, e difendere le libertà oggi sempre più limitate e svilite. Avvocati che possono e devono anche fare da tramite tra i cittadini che scendono coraggiosamente in piazza e le istituzioni, e che possono portare la voce sia di medici che di pazienti ai politici, sperando di trovare qualche interlocutore, qualcuno che con coraggio - come già avvenuto in Piemonte - possa sfidare il diktat governativo di "Tachipirina e vigile attesa" che tanto male ha già fatto. La voce di civile protesta di tanti cittadini ha il giusto diritto di essere ascoltata.Nota di BastaBugie: come notato in fondo al precedente articolo in Piemonte qualcosa si muove riguardo alle cure precoci al virus. Andrea Zambrano ne parla nell'articolo seguente dal titolo "Basta attesa senza cure: il Piemonte sfida le linee guida".Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 03-03-2021:Nel nuovo protocollo medico licenziato dal Cts della Regione Piemonte e che verrà presentato oggi, troviamo sancito il principio della cura immediata del paziente. Addio vigile attesa e telemedicina con la somministrazione di solo paracetamolo. La decisione dell'assessore Luigi Icardi è una dichiarazione di guerra alle linee guida ministeriali che dal 30 novembre scorso non sono state ancora aggiornate nonostante ormai anche i sassi abbiano capito che la strategia della osservazione & attesa e della Tachipirina ai primi sintomi sia non solo fallimentare, ma anche dannosa, dato che se i ricoveri aumentano, buona parte di responsabilità sono da attribuire a questa indicazione.«La vigile attesa? Assolutamente no, non la consideriamo proprio come una buona pratica», spiega Claudio Sasso, coordinatore area medicina territoriale del Dirmei, il Dipartimento interaziendale per le malattie infettive che è il braccio esecutivo dell'assessorato alla Sanita piemontese. «Il protocollo è incentrato sull'intervento immediato, tempestivo, sia diagnostico che terapeutico».Una seconda novità è che le linee guida licenziate da Torino si discostano dalla pratica abituale ormai consolidata della diagnosi telefonica del medico. Pratica, quest'ultima, che ha fatto venire meno migliaia di visite con conseguente abbandono terapeutico. Dopo l'accordo sindacale con le associazioni di categorie dei medici di medicina generale, il Piemonte ribadisce quanto già i camici bianchi di famiglia in regione stanno facendo da un anno: «Visitare e curare al più presto».Come? «Anzitutto una prima visita di persona affidata o al medico di medicina generale o alla Usca, in stretta condivisione tra di loro, poi con il monitoraggio anche a distanza del paziente, una volta decisa la terapia, che, di sicuro non avrà tra i suoi punti principali la Tachipirina, ma con antinfiammatori FANS, l'eparina, l'antibiotico, il cortisone, la vitamina D e con l'ormai negletta idrossiclorochina. «Siamo perfettamente consapevoli del dibattito che c'è nel mondo scientifico sul suo uso - prosegue Sasso alla Bussola -, ma sappiamo altresì che l'idrossiclorochina ha dimostrato di possedere un effetto antivirale in vitro e in modelli animali. Abbiamo quindi una minima speranza di successo se utilizzata nella fase precoce dell'infezione.Quindi, non sarà l'unica terapia, ma pur all'interno di un percorso off label, sarà una delle armi che il medico in scienza e coscienza avrà modo di usare. In questo - aggiunge Sasso - la Regione dimostra di recepire la sentenza del Consiglio di Stato che ne sdogana l'utilizzo sulla base di ricerche specifiche condotte su pazienti curati precocemente».La notizia dell'introduzione dell'idrossiclorochina, che già era presente nel primo protocollo licenziato a fine autunno, arriva contemporaneamente ad una nuova presa di posizione dell'Oms sull'antimalarico che non funziona se dato in fase di profilassi, un fatto scontato ormai e accettato da tutti. Anche per quanto riguarda le ricerche scientifiche sul suo uso (pubblicati a febbraio dalla rivista Cochrane) siamo ancora fermi a settembre scorso e comunque su pazienti già ospedalizzati, quando si sa che a quello stadio di malattia l'idrossiclorochina è del tutto inutile.Insomma, i pochi studi sull'uso precoce del farmaco sono quelli di cui si sono serviti i medici per vincere il ricorso in Consiglio di Stato. E a quella decisione ora il Piemonte si adegua.L'assessore Icardi è convinto che il protocollo sarà adottato anche da Abruzzo e Umbria, regioni che già avevano copiato le prime linee guida di Icardi.«Non possiamo aspettare i ritardi del ministro della Salute: quella delle cure precoci del covid è una partita delle regioni, alla prossima conferenza Stato-Regioni chiederò al ministro Gelmini (titolare degli Affari Regionali) di farsi carico di questa urgenza: la gente deve essere curata a casa il più possibile». Titolo originale: No al regime sanitario, c'è un'Europa che protestaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23-03-2021Pubblicato su BastaBugie n. 709

Scrittura Efficace
Come trasformare la nostra vita in storia

Scrittura Efficace

Play Episode Listen Later Mar 17, 2021 12:07


Trasformare quello che ci capita in storie capaci di coinvolgere il lettore non è impresa da poco! Anzitutto dobbiamo astrarre le nostre riflessioni e le esperienze emotive e usarle come mattoni per costruire personaggi, situazioni e metafore. Per imparare da un grande maestro, oggi vediamo come Raymond Chandler ha saputo trasformare una sua drammatica esperienza in un capolavoro della letteratura.✍️ SCRIVIMI! flavio.carlini@scritturaefficace.com✍️ Scrittura Efficace LIVE:https://www.spreaker.com/show/scrittura-efficace-live✍️ Agenda dello scrittore di Scrittura Efficace: https://www.edizionihaiku.com/prodotto/agenda-dello-scrittore-scrittura-efficace/✍️ Pagina facebook: https://www.facebook.com/scritturaefficace.officialpage/✍️ Instagram: https://www.instagram.com/scritturaefficace/✍️ Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC_PI6E3rX1xvrAB5Cnkb5nw✍️ Sito: www.scritturaefficace.com

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Dediche per il papà e frasi per dimostrare il proprio affetto

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Feb 19, 2021


I figli spesso non sanno come esprimere i propri sentimenti o non si sa mai come fare gli auguri per la festa del papà. Le dediche per il papà è una raccolta di frasi per fare gli auguri al proprio padre e non solo. Nel descrivere i genitori, la loro importanza, la loro rassicurante presenza e il loro enorme affetto, ogni pensiero sarebbe superfluo, eppure in tantissime occasioni, quando c’è da rivolgere un pensiero scritto al proprio papà come anche alla propria mamma, si fa fatica a trovare le parole. Potrebbe sembrare un paradosso, ma in realtà questo accade davvero molto spesso e si può spiegare in diversi modi. Anzitutto quando si ha un rapporto così forte con una persona, peraltro convivendoci o, per chi è più grande, semplicemente vedendola o sentendola spesso, comunicare in un modo diverso dal solito può spiazzare: come posso esprimere un pensiero scritto al mio papà, da proporre magari su un biglietto d’auguri, se parlo con lui tutti i giorni? Oltre a questo, c’è da fare un’altra riflessione: sebbene l’amore verso il papà sia enorme e, spesso, assolutamente palese, accade spesso che si faccia molta fatica a scrivere un bel pensiero su un biglietto e si avverte, in queste circostanze, una certa sensazione di imbarazzo. Questa situazione si verifica davvero spesso, ben più di quanto si possa credere, anzi tantissime persone, più o meno giovani, affermano di avere difficoltà a dimostrare amore verso il proprio padre sebbene nessuno, né loro stessi né tantomeno il genitore, metta assolutamente in discussione tale sentimento. Sebbene esternare un sentimento, per quanto palese, possa richiedere un certo sforzo e possa comportare un po’ di emozione, sia per chi scrive che per chi riceve il pensiero, vale assolutamente la pena di vivere questo momento senza rifuggirvi. Fare una dedica al proprio papà è chiaramente un qualcosa di molto personale, si possono citare aneddoti, espressioni e quant’altro evochi, magari in modo simpatico e goliardico, il legame col proprio genitore, tuttavia trovare qualche spunto può essere utilissimo, può essere determinante per trovare la giusta chiave e, perché no, anche a vincere quel velo di emozione e di imbarazzo che ricorre così spesso in queste occasioni.

Le interviste di Radio Number One
Ernst Knam e la lotta allo spreco alimentare sotto Natale

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Dec 18, 2020 4:55


Nel pomeriggio di giovedì 17 dicembre la nostra Liliana Russo ha intervistato - in vista del Natale 2020 - nientemeno che Ernst Knam, grande pasticcere, Maître Chocolatier. Anzitutto si è parlato del cibo che ogni anno viene sprecato per le festività, pari a circa 80 euro a famiglia.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI I dialoghi delle carmelitane - La storia delle martiri di Compiégne (1960) ***

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Dec 14, 2020 27:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=297LA STORIA DELLE MARTIRI DI COMPIEGNERacconto di Padre Antonio Maria SicariLe martiri di Compiègne sono sedici monache carmelitane uccise durante la Rivoluzione Francese. La famosa «Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo» fu promulgata il 26 agosto 1789; pochi mesi dopo giunse puntualmente la proibizione di emettere i voti religiosi (in nome della libertà individuale), e la soppressione degli Ordini religiosi, a cominciare da quelli contemplativi. Il teorema era semplice: non può essere libero chi si rinchiude in un convento e si vincola con dei voti; se qualcuno lo fa, è segno che è stato costretto. Compito della ragione (e della Nazione) è restituirgli la Libertà. Fu allora che le priore di tre monasteri carmelitani, a nome di tutti gli altri, inviarono all'Assemblea Nazionale un «indirizzo» in cui si legge:«Alla base dei nostri voti c'è la libertà più grande; nelle nostre case regna la più perfetta uguaglianza; noi qui non conosciamo né ricchi, né nobili. Nel mondo si ama dire che i monasteri rinchiudono vittime consumate lentamente dai rimorsi; ma noi confessiamo davanti a Dio che, se c'è sulla terra la felicità, noi siamo felici».Quei rivoluzionari, a riguardo di voti e monasteri, avevano la ragione illuminata da ciò che avevan letto o sentito dire da letterati, teatranti, gazzettieri e filosofi: avevano cioè idee morbose e romantiche, simili a quelle che ancor oggi si trovano in certi romanzi d'appendice o in certe «telenovelas». Perciò la persecuzione cominciò con la cavalleresca e ridicola sollecitudine con cui uno stuolo di ufficiali municipali andarono a battere alle porte dei monasteri per offrirsi come paladini e liberatori.Siamo in grado di descrivere esattamente ciò che accadde nel monastero di Compiègne, dove allora si trovavano 16 religiose professe. C'era anche una giovane novizia che all'ultimo momento era stata impedita dal prendere i voti, proprio da quel decreto che «non riconosceva più né voti religiosi né alcun altro arruolamento che sia contrario ai diritti naturali». Giunsero dunque gli ufficiali municipali, violarono la clausura e si insediarono nella grande sala capitolare: alle due porte furono messe quattro guardie. Altre guardie furono schierate, una alla porta di ogni cella, per impedire che le suore potessero comunicare tra loro, e soprattutto che avessero contatti con la Priora; anche le altre porte dei chiostri furono presidiate.L'INTERROGATORIOOgni monaca venne dunque convocata singolarmente: a ognuna il presidente «annunciava (testualmente!) di essere apportatore di libertà, e la invitava a parlare senza timore e a dichiarare se voleva uscire di clausura e tornarsene in famiglia...». Un segretario intanto prendeva accuratamente nota delle risposte, la cui veridicità è perciò garantita dagli stessi «oppositori».La priora, convocata per prima, dichiarò «di voler vivere e morire in quella santa casa».Un'anziana disse «che era suora da cinquantasei anni e ne avrebbe desiderati ancora altrettanti per consacrarli tutti al Signore».Una suora disse d'essersi fatta religiosa «di suo pieno gradimento e di propria volontà» e di essere «fermamente risoluta a conservare il proprio abito, anche a prezzo del proprio sangue».Un'altra spiegò che «non c'era felicità così grande come quella di vivere da carmelitana» e che «il suo più ardente desiderio era di vivere e di morire tale».Un'altra ancora insisté che «se avesse avuto mille vite tutte le avrebbe consacrate allo stato che aveva scelto, e che nulla poteva convincerla ad abbandonare la casa dove abitava e dove aveva trovato la sua felicità».Un'altra aggiunse che «approfittava di quella occasione per rinnovare i suoi voti religiosi, e anzi ne approfittava anche per regalare ai magistrati una poesia che aveva appena finito di scrivere, sull'argomento della sua vocazione» (ma quelli, andandosene, lasciarono il foglio sul tavolo, con disprezzo).E un'altra ancora precisò che «se avesse potuto raddoppiare i vincoli che la legavano a Dio, lo avrebbero fatto con tutte le forze e con immensa gioia».La più giovane professa, infine - che aveva emesso i voti proprio in quell'anno - osservò che «una sposa ben nata resta col suo Sposo, e che perciò niente la poteva indurre ad abbandonare il suo Sposo divino, Nostro Signore Gesù Cristo».IL LINGUAGGIO DEI MARTIRILe Monache di Compiègne condotte al patibolo cominciarono a essere martiri, quando - senza nemmeno rendersene conto - cominciarono a usare il linguaggio dei martiri: quello di chi - messo alla prova definitiva - afferma con tutto il suo cuore che «niente lo potrà mai separare da Cristo».Non venne interrogata la novizia perché non aveva voti e quindi, prima o poi, doveva tornarsene a casa per forza. Anzi i parenti erano venuti per riprendersela, ma ella stessa disse loro che «niente e nessuno poteva separarla dalla comunione con la madre e con le sorelle di quel monastero». Se ne erano andati dichiarando «di non voler più sentir parlare di lei, e nemmeno ricevere sue lettere»: dando così paradossale conferma alla scelta della ragazza.È giusto avvertire subito che solo impropriamente si parla delle «sedici carmelitane di Compiègne»: in realtà le monache uccise furono solo quattordici, le altre due vittime furono delle inservienti laiche, così affezionate che vollero condividere la sorte delle loro suore fino a condividere anche la stessa passione e la stessa gloria. Possiamo anche aggiungere con fierezza che in tutti i monasteri di Francia - che contavano allora circa millenovecento religiose - le defezioni furono soltanto cinque o sei.Intanto l'Assemblea Nazionale continuava a dare dimostrazione traumatica di come la cosiddetta «ragione illuminata» non riuscisse a comprendere quel «fatto nuovo» (anche se vecchio di secoli, e appesantito) che è la Chiesa. Si negava ad ogni costo quella evidenza che le monache si intestardivano invece a testimoniare: che si è perfettamente liberi solo nella più stretta e devota consegna di sé; che una libertà amante non teme di legarsi e di dipendere; e che contro la libertà non sta l'appartenenza, ma la costrizione.In nome di una «Uguaglianza» razionalisticamente intesa, si cominciò a volere ridisegnare la struttura stessa della Chiesa. Anzitutto si pensò di dare una «Costituzione civile» al clero: obbligare i preti a prestare un giuramento di fedeltà alla Nazione; demandare alle Assemblee dipartimentali le elezioni dei preti e dei vescovi; ridurre le diocesi a strutture amministrative; proibire i segni distintivi (ad es. l'abito religioso). Chi non accettava la serie delle disposizioni poteva essere condannato alla deportazione o alla morte come «refrattario»: refrattario a lasciarsi rendere uguale in un campo in cui Cristo aveva previsto qualche «diseguaglianza». Nemmeno il Papa doveva emergere da quella palude di egualitarismo: cristiani, preti e vescovi lo potevano al massimo genericamente venerare e informare, ma il legame con lui doveva restare comunque inincidente e superfluo. C'era poi da spingere il processo di «liberazione» fino a sciogliere la ragione da tutte le indebite pastoie, e fino a farla trionfare su tutti i «fanatismi»: dogmi, miracoli, credenze nell'al-di-là e simili. Poiché questa «libertà» e questa «uguaglianza» non potevano essere accettate da questi «uomini» (cioè: dai cristiani che volevano restar fedeli a Cristo e alla sua Chiesa), essi non potevano nemmeno essere considerati «fratelli»: e venne il Terrore. Nel solo mese di settembre 1792 si conteranno circa 1600 vittime in un massacro durato tre giorni.IL CARMELO E IL MARTIRIONel Carmelo l'idea del martirio non era un'idea strana e lontana: fa parte della spiritualità di quest'Ordine religioso il ricordo degli insegnamenti di Teresa d'Avila che fin da bambina aveva cercato il martirio per il desiderio di «vedere Dio» e di affrettare l'incontro con Lui, e aveva poi profetizzato: «In avvenire quest'Ordine fiorirà, e avrà molti martiri». «Quando si vuole servire Dio sul serio - ella insegnava - il minimo che gli si possa offrire è il sacrificio della vita». S. Giovani della Croce aveva udito un giorno un suo confratello dire che «con la grazia di Dio, sperava riuscire a sopportare pazientemente anche il martirio, se fosse stato proprio necessario», e gli aveva ribattuto con infinita meraviglia: «e lo dite con tanta tiepidezza, fra Martino? Dovreste dirlo con grandissimo desiderio!». E ancor più le carmelitane francesi non potevano dimenticare che Teresa d'Avila aveva riformato il Carmelo proprio perché «scossa dalle sventure che desolavano la terra e la Chiesa di Francia»: offrire a questo scopo la vita faceva quasi parte della loro vocazione più originaria.Nella Pasqua del 1792 la Priora di Compiègne - lasciando ogni monaca libera di decidere - propose a chi lo voleva di offrirsi con lei «in olocausto, per placare la collera di Dio, e in modo che questa divina pace che il suo caro Figlio è venuto a portare nel mondo, sia restituita alla Chiesa e allo Stato». Le due più anziane all'inizio furono prese dall'angoscia: le terrorizzava il pensiero della lugubre ghigliottina; ma poi vollero offrirsi assieme a tutte le loro sorelle. Da allora la comunità rinnoverà l'atto di offerta, ogni giorno, durante la Santa Messa, legandosi sempre più coscientemente al Sacrificio di Cristo. Il 12 settembre ricevettero l'ordine di abbandonare il monastero, che venne requisito. Subaffittarono allora delle stanze, in uno stesso quartiere, in quattro case vicine, e si divisero in gruppetti: riuscendo a comunicare tra loro passando tra i giardini e i cortili interni. Non avevano più monastero, né clausura, né grate, né chiesa: periodicamente si riunivano nell'abitazione della Priora, per averne sostegno e guida, e per il resto cercavano come potevano di osservare la loro regola di preghiera, di silenzio e di lavoro, anche in quella situazione così inattesa e precaria.

Omelie di don Leonardo Maria Pompei, 2020
Superbi? Depressi? Peccatori?... Coraggio: arriva Gesù!

Omelie di don Leonardo Maria Pompei, 2020

Play Episode Listen Later Dec 6, 2020 15:22


La Domenica del Battista. Per incontrare Gesù occorre una preparazione. Anzitutto riscoprire il valore primario e fondamentale del silenzio. E poi cominciare a smettere di pensare di poter fare a meno di Dio, o a pensare che non c'è più nulla da fare o a continuare a camminare sulla via del male anche quando ne siamo consapevoli e la coscienza ci rimprovera. Fatto questo, al resto ci pensa Gesù... Omelia Domenica 6 Dicembre 2020, II Domenica di Avvento anno B

TRAPPIST
081: Nemmeno la pandemia ferma il meeting di CL a Rimini

TRAPPIST

Play Episode Listen Later Aug 21, 2020 62:01


Immancabile come i tormentoni estivi, e non fermato dal coronavirus, anche quest’anno il paese sta assistendo a uno degli eventi cardine della vera estate italiana: il meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, che si tiene ormai dal lontano 1980. È cominciato il 18 e durerà fino al 23, e quest’anno è partito col botto, con un vero e proprio comizio di Mario Draghi. Le sue parole — come spesso accade alle parole pronunciate dal palco del meeting — hanno avuto una grande risonanza nell’afoso dibattito politico di agosto, dove sono risuonate espressioni come “governo spiazzato” e “sferzata alla politica.” L’ex Presidente della Banca centrale europea, in realtà, non ha detto molto di innovativo o sconcertante: ha fatto una distinzione tra “debito buono” — sostenibile — e “debito cattivo” — insostenibile perché impiegato “a fini improduttivi” — auspicando tra le righe un cambiamento delle regole europee di cui “l’inadeguatezza era divenuta da tempo evidente.” Non è un mistero che, da tempo, esista un blocco politico, mediatico e imprenditoriale che vedrebbe di buon occhio Draghi al governo, un’asse che va da Forza Italia al Pd e Italia Viva. Draghi è uno dei personaggi più importanti della scena politica europea ed italiana, e probabilmente è stato inteso da CL come l’“headliner” del festival, ma scorrendo l’elenco degli ospiti si rimane impressionati dal peso politico ed economico di molti partecipanti — e partner — dell’evento, o di sigle disposte a metterci il cappello: Snam, Ferrovie Nord, Randstad, Generali, Enel, Aci, Cassa depositi e prestiti, Philip Morris.Molte persone insospettabili hanno partecipato nel corso degli anni al meeting, spesso sconfinando nella piaggeria verso il movimento. Ad esempio, Bersani nel 2003: “Se vuole rifondarsi, la sinistra deve partire dal retroterra di Cl. Solo l'ideale lanciato da Cl negli anni Settanta è rimasto vivo, perché è quello più vicino alla base popolare.” O nel 2015, l’ex segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti — che tra l’altro partecipa anche quest’anno: “A Rimini ho trovato molto di più e di diverso di quel che mi aspettavo. Anzitutto, il popolo. Ricordo che per Gramsci l’intellettuale può pensare di rappresentare il popolo solo se con questo vi è quella che lui chiamava “una connessione sentimentale”. Lì l’ho trovata.”Ovviamente tutto questo, se per alcuni personaggi può lasciare un po’ perplessi, sul piano politico e amministrativo presenta qualche criticità, a prescindere dal proprio posizionamento ideologico: CL non è un partito politico ma una confraternita religiosa, riconosciuta dalla Santa sede, fortemente intrecciata alla politica, i cui legami con larghe fette della destra — non solo — italiana sono noti e notori da tempo, soprattutto in Lombardia. Quanto intrecciata? così: nel 2010 la Lombardia aveva finanziato il meeting con ben 234 mila euro, soldi versati sostanzialmente a causa dell’entusiasmo di Formigoni: “Siamo orgogliosi che Regione Lombardia sia presente da anni alla più importante manifestazione culturale, giovanile e non solo, d’Europa il Meeting internazionale di Rimini, evento che fa registrare 800mila presenze da tutto il mondo.” In Lombardia, infatti, la sigla di CL fa venire in mente subito il celeste, e il suo modello di gestione della sanità, ereditato senza colpo ferire dalle successive giunte Maroni e Fontana — nonostante i gravissimi fatti di corruzione nell’ambito sanitario emersi in seguito all’arresto dello stesso Formigoni e del vicepresidente Mantovani.Del resto, dove non sono arrivate le inchieste non è arrivata nemmeno la gestione disastrosa della pandemia da parte della giunta regionale lombarda, in particolare con il collasso del sistema ospedaliero. La giunta Fontana ha scelto di sostituire sì il direttore della Sanità, Luigi Cajazzo: ma per mettere al suo posto Marco Trivelli, uomo cresciuto sotto le varie giunte Formigoni, appartenente da CL fin dall’adolescenza, e sotto cui non c’è motivo di credere che cambierà qualcosa nell’impostazione della sanità della Lombardia: verticistica, finalizzata a massimizzare i profitti del privato, e efficiente solo per chi può pagare — pandemie permettendo.Di sanità si è parlato e si parlerà a lungo durante il meeting, compreso durante un incontro a cui parteciperà anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, dal titolo “Sanità Pubblica: una integrazione possibile tra statale e privata?” a cui parteciperà anche il direttore del gruppo San Donato, che a Milano controlla ospedali come Galeazzi e San Raffaele: niente meno che l’ex ministro dell’Interno, Angelino Alfano. E a cui parteciperà anche lo stesso Marco Trivelli.Tra gli altri eventi imperdibili: un dibattito sull’impresa privata nell’Africa sub-sahariana con Letizia Moratti; un evento sulla rigenerazione urbana con la partecipazione di Mario Abbadessa, capo di Hines Italia — una multinazionale delle costruzioni molto attiva a Milano con progetti anche controversi, come la cementificazione dell’Ippodromo del trotto di San Siro; e soprattutto la talk in due atti “Il Parlamento serve ancora a qualcosa?” con la partecipazione di:  Luigi Di Maio, Roberto Speranza, Maria Elena Boschi, Graziano Delrio, Maurizio Lupi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani. Che bisogno c’è del Parlamento, se il Parlamento è a Rimini?Leggi le note dell’episodio: https://thesubmarine.it/2020/08/21/trappist-081/

TRAPPIST
081: Nemmeno la pandemia ferma il meeting di CL a Rimini

TRAPPIST

Play Episode Listen Later Aug 21, 2020 62:01


Immancabile come i tormentoni estivi, e non fermato dal coronavirus, anche quest'anno il paese sta assistendo a uno degli eventi cardine della vera estate italiana: il meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, che si tiene ormai dal lontano 1980. È cominciato il 18 e durerà fino al 23, e quest'anno è partito col botto, con un vero e proprio comizio di Mario Draghi. Le sue parole — come spesso accade alle parole pronunciate dal palco del meeting — hanno avuto una grande risonanza nell'afoso dibattito politico di agosto, dove sono risuonate espressioni come “governo spiazzato” e “sferzata alla politica.”L'ex Presidente della Banca centrale europea, in realtà, non ha detto molto di innovativo o sconcertante: ha fatto una distinzione tra “debito buono” — sostenibile — e “debito cattivo” — insostenibile perché impiegato “a fini improduttivi” — auspicando tra le righe un cambiamento delle regole europee di cui “l'inadeguatezza era divenuta da tempo evidente.” Non è un mistero che, da tempo, esista un blocco politico, mediatico e imprenditoriale che vedrebbe di buon occhio Draghi al governo, un'asse che va da Forza Italia al Pd e Italia Viva.Draghi è uno dei personaggi più importanti della scena politica europea ed italiana, e probabilmente è stato inteso da CL come l'“headliner” del festival, ma scorrendo l'elenco degli ospiti si rimane impressionati dal peso politico ed economico di molti partecipanti — e partner — dell'evento, o di sigle disposte a metterci il cappello: Snam, Ferrovie Nord, Randstad, Generali, Enel, Aci, Cassa depositi e prestiti, Philip Morris.Molte persone insospettabili hanno partecipato nel corso degli anni al meeting, spesso sconfinando nella piaggeria verso il movimento. Ad esempio, Bersani nel 2003: “Se vuole rifondarsi, la sinistra deve partire dal retroterra di Cl. Solo l'ideale lanciato da Cl negli anni Settanta è rimasto vivo, perché è quello più vicino alla base popolare.” O nel 2015, l'ex segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti — che tra l'altro partecipa anche quest'anno: “A Rimini ho trovato molto di più e di diverso di quel che mi aspettavo. Anzitutto, il popolo. Ricordo che per Gramsci l'intellettuale può pensare di rappresentare il popolo solo se con questo vi è quella che lui chiamava “una connessione sentimentale”. Lì l'ho trovata.”Ovviamente tutto questo, se per alcuni personaggi può lasciare un po' perplessi, sul piano politico e amministrativo presenta qualche criticità, a prescindere dal proprio posizionamento ideologico: CL non è un partito politico ma una confraternita religiosa, riconosciuta dalla Santa sede, fortemente intrecciata alla politica, i cui legami con larghe fette della destra — non solo — italiana sono noti e notori da tempo, soprattutto in Lombardia. Quanto intrecciata? così: nel 2010 la Lombardia aveva finanziato il meeting con ben 234 mila euro, soldi versati sostanzialmente a causa dell'entusiasmo di Formigoni: “Siamo orgogliosi che Regione Lombardia sia presente da anni alla più importante manifestazione culturale, giovanile e non solo, d'Europa il Meeting internazionale di Rimini, evento che fa registrare 800mila presenze da tutto il mondo.” In Lombardia, infatti, la sigla di CL fa venire in mente subito il celeste, e il suo modello di gestione della sanità, ereditato senza colpo ferire dalle successive giunte Maroni e Fontana — nonostante i gravissimi fatti di corruzione nell'ambito sanitario emersi in seguito all'arresto dello stesso Formigoni e del vicepresidente Mantovani.Del resto, dove non sono arrivate le inchieste non è arrivata nemmeno la gestione disastrosa della pandemia da parte della giunta regionale lombarda, in particolare con il collasso del sistema ospedaliero. La giunta Fontana ha scelto di sostituire sì il direttore della Sanità, Luigi Cajazzo: ma per mettere al suo posto Marco Trivelli, uomo cresciuto sotto le varie giunte Formigoni, appartenente da CL fin dall'adolescenza, e sotto cui non c'è motivo di creder

Let’s Talk Italian With Aronne
What Does “Anzi” Mean? - Come Utilizzare “Anzi” in Italiano

Let’s Talk Italian With Aronne

Play Episode Listen Later Aug 18, 2020 8:50


Ciao ragazzi! Bentornati nel mio podcast! Nella puntata di oggi, parleremo di come la parola “Anzi” viene utilizzata in italiano. In questo episodio, vi dirò i 3 significati principali di questa parola. Farò moltissimi esempi, così che, possiate capire al meglio l'argomento di oggi. Li trascriverò tutti nella descrizione di questo episodio, dateci un'occhiata! Buon ascolto! - Hi guys! Welcome back to my podcast! In today's episode, we'll talk about how the word "Anzi" is used in Italian. In this episode, I'll teach you the three main meanings of this word. During today's episode you'll hear a lot of examples, I'll report them in the description of this episode, take a look! Have a good time listening! “Anzi” has several meanings: 1. “Anzi” is used to contradict a negative sentence previously said. In this case it has the meaning of al contrario (on the contrary) Example: - Non fa freddo, anzi (= al contrario) ci sono 35 gradi! (It's not cold, on the contrary, it's 35 degrees!) - Lucia non è brava a giocare a tennis, anzi (= al contrario) è proprio negata! (Lucia isn't good at playing tennis, on the contrary, she is really bad!) 2. “Anzi” can also be used with the meaning of “piuttosto” (rather), when you change your mind (in this case, the other sentence must be negative!) Example: - Prendo una pizza, anzi, prendo una pasta! (I'll have a pizza or, rather, a pasta) 3. “Anzi” can be also used to strengthen what said before, to insist on a notion, to give more emphasis! Example: - L'Italia è bella, anzi bellissima! (Italy is nice, no, actually it's beautiful!) - Sono arrabbiato, anzi adirato! (I'm angry, no, actually irate) You need to know that the word “Anzi” can also be found in compound words such as: “Anzitutto” or “Innanzitutto” which are used to start a conversation or a list of things, in other words, they have the same meaning of prima di tutto (first of all). Example: - “Anzitutto” compriamo gli ingredienti, poi faremo una torta. (First of all we buy the ingredients, then we will make a cake) “Anzi” can also be found in the word “Poc'anzi” that means poco fa (a while ago / earlier). Example: - Devo raccontarti quello che mi è successo “poc'anzi”! (I need to tell you what happened to me earlier) Finally, we have “Anziché”, which means invece di and is used with the verb in the infinitive form, without prepositions. Usually it introduces an action that you don't want to do! Example: - Preferisco comprare una casa nuova “anziché” affittarne una. (I'd rather buy a new house than renting one!) YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCAFdvNIGqBP9y7ggBRjfotQ Anchor: https://anchor.fm/letstalkitalian Spotify: https://open.spotify.com/show/5hJLzjWmfpRuxEGKLbu8r7 Apple Podcasts: https://podcasts.apple.com/us/podcast/lets-talk-italian-with-aronne/id1498382139?uo=4 Let's keep in touch on HelloTalk @Aron.95 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/letstalkitalian/message

Vivere nel Fiat supremo
La santità è anzitutto adempimento dei propri doveri

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Aug 14, 2020 35:52


Importantissima lezione di Gesù su come la santità consista essenzialmente ed anzitutto nel compimento perfetto degli uffici e dei doveri che la Divina Volontà ci ha affidato collocandoci in un certo stato di vita. Attenzione a non fuggire dai propri doveri con il pretesto di altre opere buone da compiere. Libro di cielo volume 19, 13 Maggio 1926, 14 Agosto 2020

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Vivere nel Fiat supremo
La santità è anzitutto adempimento dei propri doveri

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Aug 14, 2020 35:52


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Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Le frasi sull’altezzosità e l’essenza della superbia

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Aug 3, 2020


L’altezzosità è un atteggiamento, un’impostazione mentale che può essere dovuta a molteplici fattori. Le frasi sull’altezzosità ci descrivono la superbia e le conseguenze di essa. In alcune occasioni le persone altezzose si comportano in questo modo per ragioni prettamente caratteriali, è il loro modo di essere, dunque, a portarle a cadere nel tunnel della superbia. Allo stesso modo può accadere che ci si senta troppo sicuri di sé, magari perché si sono inanellati molti importanti successi e perché non si è mai conosciuto il sapore amaro della sconfitta, così come quello dell’ingiustizia. A prescindere da quali siano le cause dell’altezzosità, risulta evidente il fatto che tale atteggiamento non può portare a nulla di buono e, di conseguenza, dev’essere riconosciuto con precisione e con la giusta dose di coraggio. Il confine tra la sicurezza e l’altezzosità è piuttosto sottile e il rischio di oltrepassarlo è concreto per chiunque: affacciarsi a nuove sfide o a nuove conoscenze con piena consapevolezza e con la massima sicurezza in sé stessi è positivo, certamente, ma perdere ogni briciolo di umiltà e cadere nella spocchia non può che avere dei risvolti negativi. Anzitutto, atteggiamenti simili non sono costruttivi: non stimolano a migliorarsi, non hanno nulla a che vedere con l’analisi critica dei contesti e della propria stessa persona, e questo è un limite non da poco. Allo stesso tempo, ovviamente, l’altezzosità non passa inosservata agli occhi degli altri: se è vero che possono esserci persone che accettano il gioco della superbia e che sono attratte da chi si pone in un modo simile, è altrettanto vero che ce ne sono altre, probabilmente ben più profonde e dotate di maggiore autostima, che non digeriscono affatto comportamenti simili e che rifuggono da chi è superbo, nell’amicizia proprio come nell’amore e in ogni tipo di relazione. C’è anche un ulteriore aspetto da considerare: chi è superbo è destinato a “scottarsi” molto di più nel momento in cui registra un insuccesso. Se qualcosa non va come atteso, infatti, l’altezzoso si sente oltraggiato, perfino umiliato, non accetta quanto accaduto e non ha l’atteggiamento mentale necessario per poter coglierne le ragioni e per migliorarsi, e anche questo è un fattore che merita la massima attenzione. Il concetto di altezzosità è dunque complesso, può assumere disparate forme e sfaccettature, ma ha in tutti i casi una grandissima importanza e merita quindi di essere scoperto in tutta la sua profondità.

ARTICOLI di Antonio Socci
Con il coronavirus l'Italia ha fatto da cavia per un clamoroso esperimento sociale

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Jul 28, 2020 12:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6211CON IL CORONAVIRUS L'ITALIA HA FATTO DA CAVIA PER UN CLAMOROSO ESPERIMENTO SOCIALE di Antonio SocciÈ uscito il libro di Giorgio Agamben, "A che punto siamo?"(Quodlibet) dove il filosofo raccoglie i suoi interventi, così controversi, scritti durante e contro il lockdown, e dove aveva previsto che lo stato d'eccezione sarebbe stato prolungato.Agamben è uno dei filosofi italiani più tradotti e stimati all'estero. Infatti è stato intervistato da diversi giornali stranieri e (sebbene sia, da sempre, culturalmente "di sinistra") è stato ignorato dai nostri media che non sopportano pensieri difformi.Quello che vorrebbe farci vedere è "la trasformazione di cui siamo testimoni" nella vita politica e sociale, che "opera attraverso l'istaurazione di un puro e semplice terrore sanitario e di una sorta di religione della salute".Il pensatore denuncia la trasformazione dello stato d'eccezione in una prassi che diventerà sempre più normale, finendo per liquidare la democrazia borghese parlamentare così come l'abbiamo finora conosciuta, trasformandola in un'altra cosa che non è ancora definita.Certo, si può obiettare che la situazione per il Covid, a febbraio-marzo, era allarmante. Secondo i suoi critici, non si poteva fare diversamente: il filosofo dimentica il grave pericolo da cui eravamo minacciati. Ma la risposta di Agamben a questa obiezione, fa riflettere. Anzitutto - spiega - si è limitato senza motivo il primo dei diritti umani: "il diritto alla verità". Egli parla di "una gigantesca operazione di falsificazione della verità".Si può obiettare che forse è stata più superficialità e dilettantismo che falsificazione. O almeno si spera. Però quando Agamben scrive che "i dati sull'epidemia sono forniti in modo generico e senza alcun criterio di scientificità", che "dare una cifra di decessi senza metterla in relazione con la mortalità annua nello stesso periodo e senza specificare la causa effettiva della morte non ha alcun significato", bisogna riconoscere che solleva un problema vero.Dice: "non si tiene alcun conto del fatto, pur dichiarato, che viene contato come deceduto per Covid-19 anche il paziente positivo che è morto per infarto e per un'altra causa qualsiasi" (e non si ricordano mai le cifre annuali dei morti per le diverse cause e patologie, effettivamente superiori a quelle per Covid).Bisognerebbe aggiungere la mancanza di verità sulle origini del virus e sui tempi della sua diffusione (di cui ha colpa il regime cinese), poi le indicazioni delle autorità date e poi capovolte (per esempio sulle mascherine), infine il grande punto interrogativo sulle terapie e i farmaci. È mancata perfino la verità su ciò che ha portato ai tagli alla sanità degli anni scorsi.DIRE LA VERITA' Per decidere una così drastica sospensione dei diritti fondamentali - dice in sostanza Agamben - le autorità potevano e dovevano prima spiegare esattamente, con estrema precisione e accuratezza, tutti i termini del problema al popolo e ai suoi rappresentanti e solo valutando l'autentica realtà dei fatti si potevano poi assumere certe misure di protezione, con tempi e modalità democraticamente deliberate e controllate (magari anche informando giorno per giorno sull'efficacia delle diverse terapie in corso).In effetti così non è stato. E non si dica che non se n'è avuto il tempo, perché lo stato d'emergenza è stato decretato dal governo a fine gennaio e per più di un mese non è stato fatto praticamente nulla, passando da una sostanziale sottovalutazione a un improvviso allarme apocalittico.Nella genericità dell'allarme si è poi prodotto un panico collettivo che ha reso accettabile tutto ("la diffusione del terrore sanitario ha avuto bisogno di un apparato mediatico concorde e senza faglie").Così - spiega Agamben - si è potuto verificare che per la paura della morte "gli uomini sembrano disposti ad accettare limitazioni della libertà che non si erano mai sognati di poter tollerare, né durante le due guerre mondiali né sotto le dittature totalitarie".Questo stato di eccezione, secondo il filosofo, "sarà ricordato come la più lunga sospensione della legalità nella storia del Paese, attuata senza che né i cittadini né, soprattutto, le istituzioni deputate abbiano avuto nulla da obiettare".Agamben dà un giudizio durissimo su ciò che è accaduto (agli storici futuri "questo periodo apparirà come uno dei momenti più vergognosi della storia italiana") ed è ancora più duro su "coloro che lo hanno guidato e governato come degli irresponsabili privi di ogni scrupolo etico". Forse eccede, si può pensare che vi sia stata semmai improvvisazione e carenza di sensibilità democratica e di senso delle istituzioni, ma ai posteri l'ardua sentenza: l'aspetto più importante della riflessione di Agamben è un altro.Egli sostiene che "dopo l'esempio cinese, proprio l'Italia è stata per l'Occidente il laboratorio in cui la nuova tecnica di governo è stata sperimentata nella sua forma più estrema".LIQUIDAZIONE DELLA DEMOCRAZIAIl fatto stesso che un totalitarismo sia stato il modello è emblematico, secondo Agamben, che poi scrive: "Se i poteri che governano il mondo hanno deciso di cogliere il pretesto di una pandemia - a questo punto non importa se vera o simulata - per trasformare da cima a fondo i paradigmi del loro governo degli uomini e delle cose, ciò significa che quei modelli erano ai loro occhi in progressivo, inesorabile declino e non erano ormai più adeguati alle nuove esigenze".Possiamo dissentire, ma è chiaro da anni che il liberismo non è più sinonimo di liberaldemocrazia, che il mercatismo e il grande potere finanziario che domina sugli stati hanno devastato l'economia reale, il tessuto produttivo industriale dell'occidente e la borghesia, quel ceto medio che era sempre stato il pilastro delle democrazie.Ed è chiaro da anni che il mercatismo (propagandato da gran parte dei media in tutte le sue forme: non ultima quella dell'Europa maastrichtiana) ha sempre più in odio le democrazie, i parlamenti, le sovranità popolari e gli stati nazionali che rappresentano tanti ostacoli a un suo incontrastato dominio.In Italia è lampante da anni che il Parlamento e gli elettori contano sempre meno e sempre più si cerca di commissariarci, di comandarci per interposta persona e che in nome del vincolo esterno finiranno per governarci totalmente da Berlino e Bruxelles (o dalle Borse). C'è dunque di che riflettere.Infine si segnalano due pensieri di Agamben. Il primo: "la biosicurezza si è dimostrata capace di presentare l'assoluta cessazione di ogni attività politica e di ogni rapporto sociale come la massima forma di partecipazione civica. Si è così potuto assistere al paradosso di organizzazioni di sinistra, tradizionalmente abituate a rivendicare diritti e denunciare violazioni della costituzione, accettare senza riserve limitazioni delle libertà decise con decreti ministeriali privi di ogni legalità e che nemmeno il fascismo aveva mai sognato di poter imporre".Viene da chiedersi: che avrebbero fatto se a decidere quelle misure fosse stato il centrodestra?Il secondo pensiero: "La pandemia ha mostrato senza possibili dubbi che il cittadino si riduce alla sua nuda esistenza biologica. In questo modo egli si avvicina alla figura del rifugiato fin quasi a confondersi con essa".È stato chiesto al filosofo di sinistra se è imbarazzato dal fatto che sono stati leader di destra come Trump e Bolsonaro i più critici del lockdown alla maniera cinese.Risposta: "Anche in questo caso si può misurare il grado di confusione in cui la situazione di emergenza ha gettato le menti di coloro che dovrebbero restare lucidi, come anche a che punto l'opposizione fra destra e sinistra si sia completamente svuotata di ogni contenuto politico reale. Una verità resta tale sia che sia detta a sinistra che se viene enunciata a destra".

ARTICOLI di Antonio Socci
Per l'Unione Europea l'Italia è una mucca da mungere

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Jul 24, 2020 9:53


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6217PER L'UNIONE EUROPEA L'ITALIA E' UNA MUCCA DA MUNGERE di Antonio SocciÈ umiliante che il governo faccia passare gli italiani in Europa per straccioni che vogliono campare sulle spalle degli altri, addirittura con l'Olanda che ci ordina di eliminare "quota 100" quando fra le Raccomandazioni del Consiglio dell'Ue alla stessa Olanda, nel 2019, c'è proprio una critica al suo sistema pensionistico ("vi sono ripercussioni negative sull'equità intergenerazionale, sulla trasparenza in materia di diritti pensionistici e sulla flessibilità").Dilaga la narrazione anti italiana, ma i veri dati dicono l'opposto.Anzitutto l'Italia è un contributore netto del budget comunitario: dal 2000 al 2017 ha "regalato" alla Ue 88,720 miliardi (fonte RGS: è la differenza fra i versamenti e gli accrediti). Inoltre ha contribuito per 58,200 miliardi (fonte Def 2019) ai fondi salva stati. In totale 146,920 miliardi di euro degli italiani "regalati" agli altri paesi europei.Una cifra enorme con cui avremmo potuto fare infrastrutture, drastici tagli di tasse e ospedali e invece sono altri paesi della Ue ad averlo fatto con i nostri soldi (magari gli stessi che poi ci dicono che dobbiamo tassarci e fare tagli).Che la Ue, per l'Italia, sia stata (e sia) un colossale costo e che l'Italia per la Ue, sia una mucca da mungere è la realtà incontestabile. Ma questo non ve lo dicono mai.Oggi si vuole continuare a "mungere" il contribuente italiano e non si vuole che l'Italia se ne vada sbattendo la porta perché gli altri perderebbero la mucca.PASSIAMO AI CONTI PUBBLICIItaliani spendaccioni? Al contrario, siamo fra i più virtuosi. Per esempio il professor Marco Fortis, sul "Sole 24 ore", scriveva: "l'Italia è uno dei paesi più disciplinati nel rispettare le regole europee di finanza pubblica... sin dal 1992 l'Italia è sempre stata in avanzo statale primario con la sola eccezione del 2009: un record assoluto a livello mondiale".Questi 28 anni di bilanci statali attivi ci sono costati lacrime e sangue (e hanno depresso il nostro sistema produttivo): vogliamo almeno rivendicare la nostra virtù e non farci sputare addosso?E' vero, poi ci fregano gli interessi sul debito pubblico, fra i 50 e i 70 miliardi l'anno. Secondo la vulgata - ripetuta dai media - quel debito pubblico è "la prova" dei nostri sprechi. Ma non è vero.Nel 1980 il nostro rapporto debito/Pil era virtuosissimo: al 56,8 per cento. Dal 1981 di colpo il debito è esploso e nel 1994 è arrivato al 121,8 per cento del Pil.Che è successo? Follia spendacciona? No. In quel fatale 1981 ci fu il"divorzio consensuale" fra Banca d'Italia e Tesoro (firmato dal ministro Nino Andreatta e dal governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi) cosicché lo Stato perse il controllo degli interessi sul debito e si espose alla speculazione.Quel "divorzio" era conseguenza dell'ingresso dell'Italia nel Sistema Monetario Europeo (Sme), primo passo verso la moneta unica. Quindi anche per il debito pubblico dobbiamo ringraziare l'Europa. Col debito – scrive Alberto Bagnai – crebbe anche la disoccupazione (fino a raddoppiare) e "si fermò il potere d'acquisto delle famiglie".Il nesso fra quel "divorzio" e l'esplosione del debito pubblico è stato spiegato da Bagnai nel "Tramonto dell'euro". Ma già il diretto interessato, il sen. Andreatta, in uno storico articolo sul "Sole 24 ore" del 26 luglio 1991, lo riconosceva lealmente: "Naturalmente la riduzione del signoraggio monetario e i tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l'escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale. Da quel momento in avanti la vita dei ministri del Tesoro si era fatta più difficile e a ogni asta il loro operato era sottoposto al giudizio del mercato".Si era infatti avviato un colossale trasferimento di sovranità dai popoli e dagli stati ai mercati.LA DEINDUSTRIALIZZAZIONE CAUSA IMPOVERIMENTOTutto poi è stato confermato dall'allora governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che, rievocando nel 2011 quell'evento, riconobbe lealmente che "gli effetti del 'divorzio' sulla politica di bilancio non sono quelli sperati" e "il rapporto tra debito pubblico e prodotto supera il 120 per cento del prodotto nel 1994".Cioè era raddoppiato in 13 anni. Fra l'altro Draghi ricordò che gli oppositori dello Sme, nel 1981, erano "timorosi del rialzo dei tassi d'interesse reali" e agitarono "lo spettro della deindustrializzazione del Paese".Infatti siamo finiti nella deindustrializzazione. Certo, secondo Draghi quel "divorzio" quantomeno abbatté l'alta inflazione. Ma Bagnai ha mostrato (e non ho ancora trovato una confutazione convincente) che in realtà quell'inflazione fu provocata dall'esplosione del prezzo del greggio dovuta alle crisi petrolifere del 1973 e del 1979 e rientrò, negli anni Ottanta, quando la situazione mediorientale si normalizzò e il prezzo del petrolio crollò del 75 per cento.Un'ultima nota per confrontare l'Italia con l'Olanda e gli altri paesi. Secondo i dati sul debito aggregato dei Paesi, pubblicati nel 2019 dall'Istituto della finanza internazionale, molti Stati dell'eurozona ritenuti virtuosi per i loro debiti pubblici, in realtà hanno elevati debiti privati. L'Olanda è fra i paesi messi peggio. Mentre in Italia il debito pubblico è equilibrato da un forte risparmio privato che rende il sistema del tutto sostenibile. Siamo migliori degli olandesi.L'Italia è stata anche fra i paesi più virtuosi (cioè più fessi) della Ue nella riduzione del rapporto deficit/pil e proprio questa austerità germanica ha devastato la nostra economia.Il fatto stesso che ora per il Covid sia stato sospeso il "Patto di stabilità e crescita" della Ue per far ripartire la crescita dimostra che quel patto dà effetti opposti a quelli promessi. È un patto di stupidità e decrescita. Questa è la Ue.Nota di BastaBugie: invece di ricorrere alla Banca centrale (la Bce), come tutti gli altri paesi (dagli Usa alla Gran Bretagna al Giappone), per avere davvero soldi a fondo perduto, i capi di governo della Ue a Bruxelles hanno voluto stabilire un piano di sovvenzioni che grava sul bilancio della Ue. Così ora l'Italia avrà 127 miliardi di prestiti che sono DEBITO e andranno restituiti e avrà i cosiddetti "aiuti a fondo perduto" (63 miliardi, quando la Spagna, più piccola dell'Italia, ne ottiene 72) che in realtà andranno anch'essi restituiti con l'aumento delle nostre quote al bilancio della Ue (dove noi ci dobbiamo accollare pure gli sconti fatti ai paesi nordici). Con tutto ciò sono soldi che dobbiamo spendere come dicono gli altri paesi che certo non hanno interesse a un'Italia più concorrenziale. Era questa la strada giusta? (Antonio Socci)

Radio IT
THE CEO ADVISOR | EPISODIO 12 - Capiamo bene cos'è questa "Digital Transformation"

Radio IT

Play Episode Listen Later Jul 13, 2020 18:38


THE CEO ADVISOR | EPISODIO 12 - Capiamo bene cos'è questa "Digital Transformation" Nel consueto appuntamento con la sua rubrica, Primo Bonacina ci aiuta a capire bene cos'è la Digital Transformation (o trasformazione digitale) di cui tanto si sente parlare. Anzitutto, un è tema non solo aziendale ma che riguarda tutti noi. Basti un dato: in 25 anni si è passati, in Italia, da quasi 7 milioni di giornali cartacei venduti ogni giorno a poco più di un milione e mezzo. Il che spiega quando il digitale sia determinante nella nostra quotidianità. E tuttavia Primo ci mette in guardia dal fare un errore: pensare che la Digital Transformation sia qualcosa di acquisito. E' vero che in parte non è più una novità, è vero che in parte i progetti puntuali stanno effettivamente andando avanti e quindi, almeno nelle intenzioni, c'è una certa consapevolezza. Ma la verità è che una vera trasformazione digitale, oggi una priorità assoluta per molte aziende, è anche un termine in sé un po’ abusato. Nel parliamo nel podcast. Buon ascolto! Altri contenuti su www.radioit.it

BASTA BUGIE - Omosessualità
Tiziano Ferro vuole un figlio temporaneo... Poi al termine potrà scegliere se tenerlo o no

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 10:24


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6207TIZIANO FERRO VUOLE UN FIGLIO TEMPORANEO... POI AL TERMINE POTRA' SCEGLIERE SE TENERLO O NO di Manuela AntonacciIl cantante Tiziano Ferro non ha mai nascosto il desiderio di avere un figlio e recentemente ha dichiarato di volerlo a tutti i costi, spinto soprattutto da Victor Allen suo compagno da tempo e con cui ha contratto un'unione civile.«In questo momento Victor lo vuole ancora di più un figlio, forse perché sta per compiere 55 anni», ha detto a Repubblica. I due si sono trasferiti da un anno a Los Angeles e proprio lì potranno realizzare tutto questo. Il motivo è presto detto: «Qui in America la situazione è relativamente più facile, o meglio ci sono diverse soluzioni, come il cosiddetto "fostering", ovvero la possibilità di occuparti per un certo tempo di un bimbo, anche senza una vera e propria adozione».Ma che cos'è esattamente il "fostering"? È una sorta di sinonimo di affidamento, diffuso soprattutto in Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel programma Child Welfare Information Gateway, gestito dall'agenzia federale statunitense del Children's Bureau viene spiegato in cosa consiste questa sorta di pratica di affido. In sostanza la famiglia affidataria è una sorta di famiglia "momentanea" che dovrebbe preparare il bambino all'affido definitivo. Ma a conti fatti, ci chiediamo, è davvero un'esperienza positiva per il bambino stesso? E sì perché anche nel ragionamento fatto da Tiziano Ferro, al centro, più che il reale interesse per il bene del bambino, come al solito c'è il desiderio di felicità di due adulti che, evidentemente, fanno i conti senza l'oste.Ciò che fa più rabbrividire, infatti, è l'idea di un figlio temporaneo, "per prova", ovvero per provare l'esperienza della paternità e vedere se piace. In questo modo se va bene, si ha la possibilità di restituire il bambino, come se fosse il tester di un profumo e scegliere un figlio "permanente", un po' come si fa quando si provano i vestiti e le scarpe: si capisce qual è il modello giusto e si punta su quello.Peccato che i bambini appartengano al genere umano e non al mondo degli oggetti inanimati e dunque possano subire anche conseguenze devastanti, a livello emotivo, di queste scelte così egoistiche. Ma tant'è: tutto questo nei paesi anglosassoni è tranquillamente permesso, come se fosse un bene assoluto e inalienabile e, se provi ad alzare la voce in difesa dei più deboli, sei anche intollerante, violento e persino "senza cuore".Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).LA FIGLIA DI MICHAEL JACKSON INTERPRETA UNA LESBICA CHE SI TRAVESTE DA SUORALe firme sono già arrivate a 260mila, ma saliranno ancora perché l'oggetto del contendere è di quelli esplosivi. [...] Una donna, lesbica, che ha una relazione con una prostituta che si traveste da suora per scappare da un non meglio precisato guaio legato alla droga. Bel film, verrebbe da dire, ma stavolta la regista Janell Shirtcliff, non ha badato a spese e per impersonare il protagonista ha scelto un'attrice poco conosciuta, ma dal nome impegnativo: Paris Jackson. Proprio così. È la figlia del mitico re del pop Michael che ha avviato una carriera da attrice.Il film si chiama Habit ed è destinato a suscitare un vespaio di polemiche perché la blasfemia in esso contenuto va oltre la sensibilità religiosa. Infatti, in poche settimane dal lancio della campagna attraverso la piattaforma CitizenGo, le firme raccolte per chiedere il fermo del film sono state oltre 260mila e sono destinate a crescere. La protesta è promossa dalla Christian Film and Television Commission ed è rivolta al produttore e ai distributori della pellicola affinché non mandino in onda il film.La campagna sottolinea che la pellicola, che sta per uscire, «ha un contenuto altamente offensivo e blasfemo per i 2 miliardi di cristiani nel mondo che considerano Gesù Cristo figlio di Dio e Salvatore», ma non solo. «Si tratta - hanno ribadito - di una mancanza di rispetto verso tutti coloro che anche se non riconoscono Gesù come Figlio di Dio lo considerano una figura storica rilevante, come ad esempio i musulmani».L'obiettivo è fare si che nessun distributore distribuisca il film. Un desiderio e poco più dato il giro di miliardi che ruota attorno al business di Hollywood. Le motivazioni illustrate dalla campagna, la mancanza di rispetto, però, non sono sufficienti. Almeno altre due andrebbero spiegate ai signori pieni di dollari dell'industria cinematografica americana.Anzitutto, l'offesa non è solo al sentimento religioso, ma anche all'intelligenza: provocare fino a questo punto, con allusioni puramente gratuite e antistoriche è un insulto alla storia e quindi all'intelligenza delle persone, ad esempio gli spettatori che pagheranno il biglietto - speriamo pochi - nel mondo dato che il film verrà sicuramente tradotto.Ma bisogna essere chiari anche su un altro punto: la blasfemia esplicita contenuta nel film è già essa stessa l'offesa, un'offesa che non si fa solo all'uomo e al fede, ma che si fa prima di tutto a Dio. È ristabilire il diritto di Dio ad essere adorato e non vilipeso da un'attrice nota solo per il suo cognome la prima azione da fare perché queste offese creano delle ferite tra l'uomo e il suo Creatore, non passano in cavalleria con un colpo di spugna.Bene dunque chiedere il boicottagio della pellicola, ma anche promuove qualche azione riparatrice perché il Protagonista ha anche Lui i suoi diritti.(Andrea Zambrano, Sito del Timone, 2 luglio 2020)BAMBINO, DIMMI COS'È LA PORNOGRAFIA TRANSESSUALEI docenti della Archbishop Sentamu Academy, scuola della Chiesa anglicana del Regno Unito, hanno chiesto a bambini tra gli 11 e i 14 anni di definire espressioni come «pornografia, pornografia soft, pornografia hardcore e pornografia transessuale, nonché mutilazioni genitali femminili, sogni bagnati, circoncisione maschile». Una madre ha raccontato al Daily Mail che sua figlia 11enne, dopo aver cercato queste espressioni nel web, è rimasta profondamente turbata. Il preside si è scusato e ha dichiarato che simili compiti saranno d'ora in poi vietati.Una vicenda sintomatica per comprendere dove tira il vento: nella direzione della pansessualità, anche omosessuale e transessuale, che investe pure l'educazione dei minori.(Gender Watch News, 26 giugno 2020)VIA LA BANDIERA LGBT DAL MUNICIPIO DI CADICESulla facciata del municipio di Cadice in Spagna sventolava la bandiera arcobaleno. Avvocati Cristiani e AcTÚa FAMILIA hanno fatto ricorso al giudice e hanno vinto: la bandiera è stata tolta.Il giudice ha spiegato che, secondo la legge, gli unici drappi ammessi sono quelli istituzionali, così come aveva già ricordato la Corte Suprema.Una piccola grande prova che mobilitarsi a volte funziona.(Gender Watch News, 3 luglio 2020) Titolo originale: Tiziano Ferro e il suo compagno vogliono un figlio con il fosteringFonte: Provita & Famiglia, 23 giugno 2020Pubblicato su BastaBugie n. 672

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Frasi sulla pensione & auguri per l’inizio di una nuova fase

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Jun 4, 2020


Tra le tappe più importanti che segnano il percorso di vita di una persona figura senza dubbio anche il pensionamento. Le frasi sulla pensione raccontano cosa significa essere in pensione e danno anche qualche idea per augurare a un collega o un amico un buon inizio per questa nuova fase della vita. Il momento della pensione ha tantissime implicazioni: si potrebbe parlare su mille diversi aspetti che contraddistinguono questo strumento di previdenza dal punto di vista economico, ma l’aspetto più suggestivo, quello che si vuol rimarcare, è quello più intimo, quello umano. Anzitutto, il pensionamento è un coronamento della propria vita lavorativa, è quel momento in cui le rinunce, i sacrifici e le fatiche fatte nel corso dei decenni culminano con la possibilità di poter finalmente abbandonare il lavoro. Non ci si alza più al mattino per andare in ufficio, in negozio o in qualsiasi altro luogo si è lavorato, e questo è davvero uno stravolgimento nella propria sfera più intima: si tratta di un cambiamento è positivo, senza dubbio, ma come tutti i cambiamenti dalla portata così forte può non esser semplice, può avere un certo impatto. Al di là di questo, il motivo per cui il pensionamento rappresenta una grande opportunità corrisponde al fatto che la persona può dedicarsi a sé stessa, può scoprire tante cose che durante una vita di lavoro può aver dovuto metter da parte. Ci si può dedicare a un hobby, ad una vita più salubre e salutare, ad una passione che si era sopita, ma soprattutto ci si può dedicare agli altri. Il lavoro, si sa, comporta delle rinunce, e purtroppo in molte occasioni toglie tantissimo tempo che si potrebbe trascorrere con i propri cari. La pensione è un momento speciale proprio per questo: ci si può dedicare a sè stessi, è vero, ma ancor di più ci si può dedicare agli altri, trascorrendo lunghe giornate con fratelli e sorelle, stando più spesso accanto ai propri figli oppure, cosa davvero meravigliosa, dedicandosi ai propri nipotini. Dedicarsi agli altri, ovviamente, non è un qualcosa che tocca esclusivamente la parentela: la persona che ha tanto tempo a disposizione può star vicino ad amici, conoscenti e può far del bene in tanti diversi modi, e far del bene, si sa, è forse il modo più bello e profondo per regalare qualcosa a sé stessi.

Le interviste di Radio Number One
Confartigianato Lombardia, il presidente Massetti sul Decreto Rilancio

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later May 15, 2020 8:59


Ai microfoni di Anteprima Number One, dai nostri Claudio, Alex, Sergio e Patrizia, è stato ospite questa mattina – venerdì 15 maggio – Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia. Anzitutto, chi rappresenta? Una grande varietà dei lavoratori interessati alle riaperture ordinate dal governo post lockdown: ci sono anche i bagnini, i tatuati, i produttori di stampanti digitali 3D. Anche parrucchieri ed estetisti sono categorie associate.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Katyn (2007) *****

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later May 12, 2020 9:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=52IL CRIMINE MAI RACCONTATO DELLA RUSSIA DI STALIN Lo sterminio (censurato) di 22.000 ufficiali polacchi da parte dei sovietici: ''venne così annientata la futura classe dirigente della Polonia'' Giampaolo Pansa«Perdonateci, se potete»: fu con queste parole che nel 1992 il presidente russo Boris Eltsin consegnò alla Polonia i documenti che attestavano la piena responsabilità dell'Unione Sovietica nel massacro di Katyn, cioè nello sterminio di oltre 20 mila prigionieri polacchi avvenuto nel 1940. Si chiudeva così una lunghissima vicenda, intessuta di falsificazioni e opposte verità, che viene ora ricostruita da Victor Zaslavsky in un libro che presenta molti motivi di interesse. Anzitutto, se l'eccidio di Katyn non fu che uno dei tanti crimini del regime sovietico, è anche vero - come giustamente osserva Zaslavsky - che esso riflette un carattere della dittatura staliniana che è stato a lungo imbarazzante riconoscere, per i vertici dell'Urss ma anche per una parte della cultura occidentale: vale a dire certe affinità che collegavano il regime stesso all'altro grande totalitarismo dell'epoca, quello nazista. Il massacro, infatti, doveva servire ad eliminare una parte cospicua dell'élite polacca (nella vita civile quegli ufficiali erano professionisti, giornalisti, professori universitari) nel quadro di una spartizione della Polonia tra Germania e Urss già prevista dal patto Ribbentrop-Molotov dell'agosto 1939.Un patto che Stalin considerava non solo un trattato di non aggressione, ma una vera e propria alleanza: nel 1940 il dittatore sovietico giunse a chiedere a Hitler di poter aderire al Patto tripartito che legava Germania, Italia, e Giappone. È appunto una tale complicità con il nazionalsocialismo, precedente il repentino mutamento di fronte provocato dall'attacco tedesco del giugno 1941, che viene richiamata dal massacro di Katyn. Di particolare interesse è la lunga disputa sulle responsabilità della strage, iniziata fin da quando le truppe germaniche, nell'aprile 1943, informarono il mondo del ritrovamento nella zona di Katyn dei corpi di migliaia di ufficiali polacchi che risultavano fucilati tre anni prima, ciò che incolpava necessariamente i sovietici. Da allora l'Urss si impegnò per accreditare a costo di qualunque manipolazione la versione opposta. Rioccupata che ebbero la zona, i sovietici costituirono una commissione compiacente che spostò in avanti la data di morte delle migliaia di cadaveri, così da collocarla nel periodo dell'occupazione tedesca. Terminata la guerra, l'Urss cercò, anche se senza successo, di far accreditare la strage come nazista dal tribunale di Norimberga, non arrestandosi di fronte a nulla, neppure all'assassinio di uno dei giudici russi, che appariva restio ad avallare la falsificazione. Tentò anche di intimidire i medici che avevano fatto parte della commissione internazionale costituita nel 1943 dalla Germania e avevano accertato la responsabilità dell'Urss. In Italia, nel 1948, fu il Pci che organizzò su incarico dei sovietici una pesante contestazione di un membro di quella commissione, il professor Vincenzo Palmieri, che venne accusato d'essere stato un «servo dei nazisti».Tutt'altro che irrilevante fu la disponibilità di Stati Uniti e Gran Bretagna ad accettare la versione sovietica. Finché il conflitto era in corso, appariva inevitabile che gli angloamericani accantonassero la questione di Katyn, «di nessuna importanza pratica» come con cinico realismo dichiarò Winston Churchill. Ciò che appare sorprendente, semmai, è che gli inglesi abbiano continuato a fingere di non conoscere la verità addirittura fino al 1989. Gli Stati Uniti invece, terminata la guerra, accolsero le conclusioni di una commissione del Congresso di Washington che aveva verificato l'esistenza di prove «definitive e inequivocabili» della responsabilità sovietica nel massacro di Katyn. Gran parte dell'opinione pubblica europea seguì per decenni più la posizione ufficiale inglese che quella americana, sostenendo dunque che la questione della responsabilità rimaneva controversa.Proprio la disponibilità dell'opinione pubblica occidentale ad accogliere una versione palesemente infondata, scrive Zaslavsky, è stata una delle cause della pervicace ostinazione con cui l'Urss ha continuato anno dopo anno a sostenere il falso. Fino, ed è la parte più incredibile di tutta la vicenda, all'inventore stesso della glasnost (che in russo vuol dire «trasparenza»), Mikhail Gorbaciov. Se non ci trovassimo di fronte all'occultamento di un crimine, verrebbe da dire che in epoca gorbacioviana la lunga storia delle omissioni e falsificazioni attorno a Katyn assunse perfino aspetti farseschi.Nel 1987 Gorbaciov accettò la costituzione di una commissione storica polacco-sovietica, continuando però a dichiarare che i documenti originali riguardanti Katyn non si riusciva a trovarli. A quell'epoca il leader sovietico era invece una delle tre persone che ne conoscevano l'esistenza. Nell'ottobre 1990 porse le scuse ufficiali del suo Paese ai polacchi, continuando però a sostenere che i documenti cruciali - il testo del patto tra Stalin e Hitler e l'ordine del marzo 1940 con il quale il Politburo ordinava che si fucilassero 25 mila polacchi senza neppure avanzare contro di loro un capo di imputazione - non si sapeva dove fossero.Conclusasi ai tempi di Eltsin, la vicenda sembra aver avuto di recente un'appendice che getta una luce non proprio rassicurante sul modo in cui la Russia di oggi guarda al passato, ma dunque anche al proprio ruolo presente e futuro. Apprendiamo infatti dal libro di Zaslavsky che nel 2004 la procura militare della Federazione russa ha deliberato di porre il segreto di Stato su una cospicua parte dei documenti che aveva raccolto sul massacro di Katyn. Una decisione evidentemente surreale, poiché lo Stato che un tale «segreto» dovrebbe proteggere, l'Urss, da tempo non esiste più. Ma anche una decisione che conferma la tendenza dell'attuale presidente della Russia, Vladimir Putin, a collocare il suo Paese lungo una linea di ideale continuità - in chiave di esaltazione della potenza russa - con tutta la storia precedente, dall'impero zarista all'espansionismo staliniano.

BASTA BUGIE - Omosessualità
La cantante Rihanna vuole un bambino, anche senza padre

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Apr 7, 2020 8:26


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6080LA CANTANTE RIHANNA VUOLE UN BAMBINO, ANCHE SENZA PADRE di LUCA SCALISELa cantante Rihanna, in un'intervista rilasciata a British Vogue «ha ammesso di essere molto allettata dall'idea della maternità», leggiamo in un articolo di Dire Donna. Sembra infatti che l'artista fra dieci anni si veda contornata da tre o quattro figli, ma che non veda necessariamente al loro fianco in questo quadretto anche una figura paterna.«Mi sembra che la società voglia farmi sentire come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Ti sminuiscono come madre, se non c'è un padre nelle vite dei tuoi bambini. Ma l'unica cosa che conta è la felicità, questa è l'unica relazione sana tra un genitore e il suo bambino. L'amore è l'unica cosa che serve per allevare un figlio».Ebbene, le possibili considerazioni in merito sono molteplici. Anzitutto, ci sarebbe da chiedersi: come si fa ad avere bambini senza un uomo e una donna? Questo sappiamo essere certamente impossibile. Per avere un bambino da sola, una donna dovrebbe ricorrere o all'adozione, lì dove fosse legalmente possibile che una donna sola possa adottare, o alla fecondazione artificiale, lì dove fosse legale che una donna vi faccia ricorso anche senza parthenr.Con rispetto per tutti, riflettiamo sulle due opzioni. Nel primo caso si stravolgerebbe il senso dell'adozione: essa non serve per dare un figlio a chi lo desidera, ma per dare una famiglia (quindi, una mamma e un papà) ad un bambino che ne è tragicamente rimasto privo; non è, dunque, per i desideri degli adulti, ma per i diritti dei bambini.Nel secondo caso, la pratica della fecondazione artificiale implica che, affinché almeno un embrione si impianti correttamente nell'utero, ne vengano sacrificati tantissimi. E gli embrioni sono già esseri umani, secondo quanto afferma la scienza, bambini, dunque. Tale pratica, inoltre, espone a gravi rischi (a breve e lungo termine) per la salute sia delle donne che vi fanno ricorso, sia dei nascituri.Insomma, perché un bambino dovrebbe essere privato di una figura paterna? Perché dev'essergli negato il diritto ad avere una famiglia?Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).UN'AUTODICHIARAZIONE PER IL CORONAVIRUS ATTENTA AL GENDERL'associazione femminista "Non una di meno" pubblica un post, poi rimosso, in cui si lamenta che l'autocertificazione indispensabile per uscire di casa è declinata solo secondo il sesso maschile. "Io sottoscritto" identificherebbe unicamente il sesso maschile e quindi sarebbe discriminatorio.Nel post si affermava che "Il maschile universale non rappresenta tutt* !!! Rivendichiamo un linguaggio che rappresenti tutte le soggettività. Un linguaggio in cui ciascun* si possa riconoscere [...] Come Non Una di Meno, diffondiamo una versione con asterischi del modulo di autocertificazione, in modo che il senso di responsabilità che si è chiamat* ad esprimere possa trovare una forma realmente adeguata a ciascun*".In breve dietro quegli asterischi ci sarebbero una infinità di sessi, tanti quanti voluti dalla teoria del gender. Questo piccolo episodio ci insegna alcune cosette, tre le molte. Innanzitutto l'attivismo ideologico non si ferma nemmeno in tempo di emergenza, non riconoscendo ovvie priorità e anzi cogliendo in esse opportunità per promuovere le proprie idee. In secondo luogo il simbolo dell'asterisco, lungi dal privilegiare supposte differenze sessuali, le annulla, le annichilisce perché le sintetizza sotto un unico simbolo grafico e non assegna a ciascuna di esse visibilità. Terzo, questa retorica sessantottina, già logora prima di questa pandemia, ora appare ancor più anacronistica, fuori tempo massimo. Quarto, viene da pensare, nel tempo presente, a quanti, anche all'interno del mondo arcobaleno, possa davvero interessare questa iniziativa del collettivo "Non una di meno". Crediamo a nessun*.(Gender Watch News, 6 aprile 2020)+ 1.500% DI RAGAZZI TRANS IN SVEZIAUn rapporto svedese del Board of Health and Welfare ci informa che c'è stato un aumento del 1.500% tra il 2008 e il 2018 di ragazze tra i 13 e i 17 anni che volevano diventare "ragazzi".Nel 2018 il governo socialdemocratico propose una legge che abbassava l'età per accedere alla rettificazione sessuale dai 18 ai 15 anni, però per fortuna tale disegno di legge fu accantonato. Ma anche questi limiti di età paiono essere stati superati. Infatti presso l'ospedale universitario Karolinska di Stoccolma si sono registrati dei casi di doppia mastectomia su ragazzine di 14 anni. Pare che il 100% delle richieste di riassegnazione del sesso presentate presso questa struttura venga soddisfatto.Il report citato all'inizio aggiunge che il 32,4% delle bambine con cd disforia di genere di età compresa tra 13 e 17 anni era affetta da disturbo d'ansia, il 28,9% da depressione, il 19,4% da disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività e il 15,2 era autistica.(Gender Watch News, 5 marzo 2020)SE SEI OMOFOBO NON TI CURONel Regno Unito è in vigore una disciplina normativa che permette a medici ed infermieri di non curare i pazienti aggressivi sia fisicamente che verbalmente, eccetto quei casi in cui la patologia può provocare gravi effetti immediati e nei casi di malati mentali.Da aprile però medici ed infermieri potranno decidere di non curare anche il paziente che assume condotte a loro dire discriminatorie, ossia sessiste, razziste ed "omofobe". Catholic News Agency ha chiesto al Servizio Sanitario Nazionale se un sacerdote cattolico o un imam corrono il rischio di non essere curati a motivo delle loro idee sulla omosessualità. Un portavoce del Servizio Sanitario ha così risposto: «Le convinzioni personali o qualsiasi punto di vista espresso nel passato sono del tutto irrilevanti ai fini di questa politica antidiscriminatoria: a una persona verrebbe rifiutato un trattamento solo se in quel momento facesse osservazioni apertamente discriminatorie nei confronti di un membro dello staff».Però sorgono almeno due rischi. Il primo: questa interpretazione sarà anche quella dei giudici in caso di vertenza giudiziale promossa perché, ad esempio, un prete cattolico non è stato curato nonostante non avesse detto nulla sull'omosessualità durante le cure in ospedale? Secondo: la libertà di espressione dei pazienti negli ospedali subirà una censura.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Duns Scoto - Il dottore sottile (2012) **

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Mar 3, 2020 17:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id= 164DUNS SCOTO - IL DOTTORE SOTTILE di Papa Benedetto XVIQuesta mattina voglio presentarvi un'altra figura importante nella storia della teologia: si tratta del beato Giovanni Duns Scoto, vissuto alla fine del secolo XIII. Un'antica iscrizione sulla sua tomba riassume le coordinate geografiche della sua biografia: "l'Inghilterra lo accolse; la Francia lo istruì; Colonia, in Germania, ne conserva i resti; in Scozia egli nacque". Non possiamo trascurare queste informazioni, anche perché possediamo ben poche notizie sulla vita di Duns Scoto. Egli nacque probabilmente nel 1266 in un villaggio, che si chiamava proprio Duns, nei pressi di Edimburgo. Attratto dal carisma di san Francesco d'Assisi, entrò nella Famiglia dei Frati minori, e nel 1291, fu ordinato sacerdote. Dotato di un'intelligenza brillante e portata alla speculazione - quell'intelligenza che gli meritò dalla tradizione il titolo di Doctor subtilis, "Dottore sottile"- Duns Scoto fu indirizzato agli studi di filosofia e di teologia presso le celebri Università di Oxford e di Parigi. Conclusa con successo la formazione, intraprese l'insegnamento della teologia nelle Università di Oxford e di Cambridge, e poi di Parigi, iniziando a commentare, come tutti i Maestri del tempo, le Sentenze di Pietro Lombardo. Le opere principali di Duns Scoto rappresentano appunto il frutto maturo di queste lezioni, e prendono il titolo dai luoghi in cui egli insegnò: Ordinatio (in passato denominata Opus Oxoniense – Oxford), Reportatio Cantabrigiensis (Cambridge), Reportata Parisiensia (Parigi). A queste sono da aggiungere almeno i Quodlibeta (o Quaestiones quodlibetales), opera assai importante formata da 21 questioni su vari temi teologici. Da Parigi si allontanò quando, scoppiato un grave conflitto tra il re Filippo IV il Bello e il Papa Bonifacio VIII, Duns Scoto preferì l'esilio volontario, piuttosto che firmare un documento ostile al Sommo Pontefice, come il re aveva imposto a tutti i religiosi. Così – per amore alla Sede di Pietro –, insieme ai Frati francescani, abbandonò il Paese.Cari fratelli e sorelle, questo fatto ci invita a ricordare quante volte, nella storia della Chiesa, i credenti hanno incontrato ostilità e subito perfino persecuzioni a causa della loro fedeltà e della loro devozione a Cristo, alla Chiesa e al Papa. Noi tutti guardiamo con ammirazione a questi cristiani, che ci insegnano a custodire come un bene prezioso la fede in Cristo e la comunione con il Successore di Pietro e con la Chiesa universale.Tuttavia, i rapporti fra il re di Francia e il successore di Bonifacio VIII ritornarono ben presto amichevoli, e nel 1305 Duns Scoto poté rientrare a Parigi per insegnarvi la teologia con il titolo di Magister regens. Successivamente, i Superiori lo inviarono a Colonia come professore dello Studio teologico francescano, ma egli morì l'8 novembre del 1308, a soli 43 anni di età, lasciando, comunque, un numero rilevante di opere.A motivo della fama di santità di cui godeva, il suo culto si diffuse ben presto nell'Ordine francescano e il Venerabile Giovanni Paolo II volle confermarlo solennemente beato il 20 Marzo 1993, definendolo "cantore del Verbo incarnato e difensore dell'Immacolata Concezione". In tale espressione è sintetizzato il grande contributo che Duns Scoto ha offerto alla storia della teologia.Anzitutto, egli ha meditato sul Mistero dell'Incarnazione e, a differenza di molti pensatori cristiani del tempo, ha sostenuto che il Figlio di Dio si sarebbe fatto uomo anche se l'umanità non avesse peccato. "Pensare che Dio avrebbe rinunciato a tale opera se Adamo non avesse peccato, - scrive Duns Scoto - sarebbe del tutto irragionevole! Dico dunque che la caduta non è stata la causa della predestinazione di Cristo, e che - anche se nessuno fosse caduto, né l'angelo né l'uomo - in questa ipotesi Cristo sarebbe stato ancora predestinato nella stessa maniera" (Reportata Parisiensia, in III Sent., d. 7, 4). Questo pensiero nasce perché per Duns Scoto l'Incarnazione del Figlio di Dio, progettata sin dall'eternità da parte di Dio Padre nel suo piano di amore, è il compimento della creazione, e rende possibile ad ogni creatura, in Cristo e per mezzo di Lui, di essere colmata di grazia, e dare lode e gloria a Dio nell'eternità. Duns Scoto, pur consapevole che, in realtà, a causa del peccato originale, Cristo ci ha redenti con la sua Passione, Morte e Risurrezione, ribadisce che l'Incarnazione è l'opera più grande e più bella di tutta la storia della salvezza, e che essa non è condizionata da nessun fatto contingente.Fedele discepolo di san Francesco, Duns Scoto amava contemplare e predicare il Mistero della Passione salvifica di Cristo, espressione della volontà di amore, dell'amore immenso di Dio, il Quale comunica con grandissima generosità al di fuori di sé i raggi della Sua bontà e del suo amore (cfr Tractatus de primo principio, c. 4). Questo amore non si rivela solo sul Calvario, ma anche nella Santissima Eucaristia, della quale Duns Scoto era devotissimo e che vedeva come il Sacramento della presenza reale di Gesù e come il Sacramento dell'unità e della comunione che induce ad amarci gli uni gli altri e ad amare Dio come il Sommo Bene comune (cfr Reportata Parisiensia, in IV Sent., d. 8, q. 1, n. 3). "E come quest'amore, questa carità – scrivevo nella Lettera in occasione del Congresso Internazionale a Colonia per il VII Centenario della morte del beato Duns Scoto, riportando il pensiero del nostro autore – fu all'inizio di tutto, così anche nell'amore e nella carità soltanto sarà la nostra beatitudine: «il volere oppure la volontà amorevole è semplicemente la vita eterna, beata e perfetta»" (AAS 101 [2009], 5).Cari fratelli e sorelle, questa visione teologica, fortemente "cristocentrica", ci apre alla contemplazione, allo stupore e alla gratitudine: Cristo è il centro della storia e del cosmo, è Colui che dà senso, dignità e valore alla nostra vita! Come a Manila il Papa Paolo VI, anch'io oggi vorrei gridare al mondo:"[Cristo] è il rivelatore di Dio invisibile,è il primogenito di ogni creatura,è il fondamento di ogni cosa;Egli è il Maestro dell'umanità, è il Redentore;Egli è nato, è morto, è risorto per noi;Egli è il centro della storia e del mondo;Egli è Colui che ci conosce e che ci ama;Egli è il compagno e l'amico della nostra vita...Io non finirei più di parlare di Lui" (Omelia, 29 novembre 1970).Non solo il ruolo di Cristo nella storia della salvezza, ma anche quello di Maria è oggetto della riflessione del Doctor subtilis. Ai tempi di Duns Scoto la maggior parte dei teologi opponeva un'obiezione, che sembrava insormontabile, alla dottrina secondo cui Maria Santissima fu esente dal peccato originale sin dal primo istante del suo concepimento: di fatto, l'universalità della Redenzione operata da Cristo – evento assolutamente centrale nella storia della salvezza – a prima vista poteva apparire compromessa da una simile affermazione. Duns Scoto espose allora un argomento, che verrà poi adottato anche dal beato Papa Pio IX nel 1854, quando definì solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria. Questo argomento è quello della "Redenzione preventiva", secondo cui l'Immacolata Concezione rappresenta il capolavoro della Redenzione operata da Cristo, perché proprio la potenza del suo amore e della sua mediazione ha ottenuto che la Madre fosse preservata dal peccato originale. I Francescani accolsero e diffusero con entusiasmo questa dottrina, e altri teologi – spesso con solenne giuramento – si impegnarono a difenderla e a perfezionarla.A questo riguardo, vorrei mettere in evidenza un dato, che mi pare importante. Teologi di valore, come Duns Scoto circa la dottrina sull'Immacolata Concezione, hanno arricchito con il loro specifico contributo di pensiero ciò che il popolo di Dio credeva già spontaneamente sulla Beata Vergine, e manifestava negli atti di pietà, nelle espressioni dell'arte e, in genere, nel vissuto cristiano. Tutto questo grazie a quel soprannaturale sensus fidei, cioè a quella capacità infusa dallo Spirito Santo, che abilita ad abbracciare le realtà della fede, con l'umiltà del cuore e della mente. Possano sempre i teologi mettersi in ascolto di questa sorgente e conservare l'umiltà e la semplicità dei piccoli! Lo ricordavo qualche mese fa: "Ci sono grandi dotti, grandi specialisti, grandi teologi, maestri della fede, che ci hanno insegnato molte cose. Sono penetrati nei dettagli della Sacra Scrittura, della storia della salvezza, ma non hanno potuto vedere il mistero stesso, il vero nucleo... L'essenziale è rimasto nascosto! Invece, ci sono anche nel nostro tempo i piccoli che hanno conosciuto tale mistero. Pensiamo a santa Bernardette Soubirous; a santa Teresa di Lisieux, con la sua nuova lettura della Bibbia 'non scientifica', ma che entra nel cuore della Sacra Scrittura" (Omelia. S. Messa con i membri della Commissione Teologica Internazionale, 1 dicembre 2009).Infine, Duns Scoto ha sviluppato un punto a cui la modernità è molto sensibile. Si tratta del tema della libertà e del suo rapporto con la volontà e con l'intelletto. Il nostro autore sottolinea la libertà come qualità fondamentale della volontà, iniziando una impostazione che valorizza maggiormente quest'ultima. Purtroppo, in autori successivi al nostro, tale linea di pensiero si sviluppò in un volontarismo in contrasto con il cosiddetto intellettualismo agostiniano e tomista. Per san Tommaso d'Aquino la libertà non può considerarsi una qualità innata della volontà, ma il frutto della collaborazione della volontà e dell'intelletto. Un'idea della libertà innata e assoluta – come si evolse, appunto, successivamente a Duns Scoto – collocata nella volontà che precede l'intelletto, sia in Dio che nell'uomo, rischia, infatti, di condurre all'idea di un Dio che non è legato neppure alla verità e al bene.

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Frasi sul conoscere se stessi e la capacità di guardarsi dentro

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Feb 3, 2020


Conoscere se stessi non è affatto una cosa semplice: per scoprire realmente quello che abbiamo dentro, quello che contraddistingue la nostra anima, è necessario un viaggio affascinante, ma allo stesso tempo assai tortuoso. Le frasi sul conoscere se stessi ci raccontano delle difficoltà che si incontrano per scoprire il proprio io interiore. Nel momento in cui ci si chiede “chi sono io?” non solo non è facile rispondersi, ma si potrebbero fornire addirittura delle versioni differenti, non a caso nel mondo della psicologia si ritiene che, per ogni persona, esistano diversi tipi di “io”. In questa distinzione figurano l’io visibile agli altri, il quale corrisponde a ciò che lasciamo scorgere alle persone che abbiamo attorno, l’io intimo, ovvero ciò che soltanto noi conosciamo di noi stessi, e anche un io completamente oscuro, un volto del nostro essere che contraddistingue la nostra persona ma di cui non ci avvediamo oppure o, più semplicemente, facciamo fatica ad ammetterne l’esistenza. Da questo punto di vista ha una grande importanza un’altro concetto psicologico, ovvero quello di “autoinganno”. Essere onesti con gli altri può non esser semplice, lo sappiamo bene, ma non lo è neppure essere onesti con se stessi: è stato dimostrato in tantissime occasioni che si tende a minimizzare, o a collocare ad una distanza temporale superiore a quella reale, le azioni disdicevoli di cui ci siamo resi protagonisti, allo stesso modo tendiamo a trovare delle giustificazioni per fallimenti, scarsa volontà o poca voglia di aiutare gli altri. Dinanzi al complessivo quadro del nostro essere, in cui figurano inevitabilmente sia cose negative che cose positive, tendiamo dare un grande risalto a quest’ultime e spesso ci inganniamo trascurando ciò che non ci fa comodo: anche per questo motivo conoscere se stessi non è affatto semplice, è un percorso impegnativo e dispendioso. Ma perché conoscere se stessi? Quest’operazione introspettiva può migliorare non poco la nostra vita, per molte diverse ragioni. Anzitutto, conoscendo bene se stessi si può avere un quadro nitido di quali siano gli aspetti su cui è maggiormente necessario lavorare, e questo è cruciale per migliorarsi come persona. Ancor più importante è, probabilmente, il fatto che conoscere se stessi consenta di accettarsi. Ognuno di noi ha la sua personalità, il suo modo di essere, e prenderne atto può aiutare non poco nel vivere una vita migliore: in troppe occasioni, oggi, si tende a confrontarsi con gli altri, a porsi degli obiettivi poco verosimili, a sentirsi frustrati laddove non si raggiungano i risultati auspicati. La maggiore consapevolezza del nostro io, dunque delle nostre inclinazioni, delle nostre capacità e dei nostri desideri, è fondamentale per essere più sereni.

QUESTAR
QUESTAR - Ecco come avviene un attacco informatico

QUESTAR

Play Episode Listen Later Feb 3, 2020 6:51


QUESTAR - Ecco come avviene un attacco informatico Contenuto sponsorizzatoIn questo podcast, realizzato in collaborazione con Questar, proviamo a capire qualcosa in più del cybercrime. E cioè, come avviene concretamente un attacco. Anzitutto, va anticipato che le tecniche per sferrare cyber attacchi sono praticamente sempre le stesse. Quel che evolve è la fantasia all’interno di esse: gli hacker giocano sull’originalità dei gesti di volta in volta compiuti, perché vogliono guadagnare credibilità agli occhi dell’utente umano e dei software di controllo. In pratica, cercano - riuscendoci - di non apparire sempre nello stesso modo, per essere di volta in volta ingannevoli ed efficaci.Ma da dove comincia un cyber attacco? Da gesti semplici: andare sul web e cliccare su un sito, aprire un PDF o un file di word. Comincia, in pratica, da ciò che facciamo tutti i giorni davanti a un computer e in modo estremamente naturale. Quelle operazioni sono il grimaldello che il criminale utilizza per sfruttare una vulnerabilità e far partire il proprio attacco. E cosa succede, dopo quei gesti tanto semplici ma potenzialmente critici? Scoprilo nel podcast! Buon ascolto!Altri contenuti su www.radioit.it

Radio IT
QUESTAR - Ecco come avviene un attacco informatico

Radio IT

Play Episode Listen Later Feb 3, 2020 6:51


QUESTAR - Ecco come avviene un attacco informatico Contenuto sponsorizzato In questo podcast, realizzato in collaborazione con Questar, proviamo a capire qualcosa in più del cybercrime. E cioè, come avviene concretamente un attacco. Anzitutto, va anticipato che le tecniche per sferrare cyber attacchi sono praticamente sempre le stesse. Quel che evolve è la fantasia all’interno di esse: gli hacker giocano sull’originalità dei gesti di volta in volta compiuti, perché vogliono guadagnare credibilità agli occhi dell’utente umano e dei software di controllo. In pratica, cercano - riuscendoci - di non apparire sempre nello stesso modo, per essere di volta in volta ingannevoli ed efficaci. Ma da dove comincia un cyber attacco? Da gesti semplici: andare sul web e cliccare su un sito, aprire un PDF o un file di word. Comincia, in pratica, da ciò che facciamo tutti i giorni davanti a un computer e in modo estremamente naturale. Quelle operazioni sono il grimaldello che il criminale utilizza per sfruttare una vulnerabilità e far partire il proprio attacco. E cosa succede, dopo quei gesti tanto semplici ma potenzialmente critici? Scoprilo nel podcast! Buon ascolto! Altri contenuti su www.radioit.it

Chiacchiere da Venere - Podcast da donne!
Due abilità fondamentali per SUPERARE LA PAURA DI MANIFESTARE I TUOI DESIDERI e come puoi allenarle

Chiacchiere da Venere - Podcast da donne!

Play Episode Listen Later Jan 21, 2020 10:48


Due abilità fondamentali per SUPERARE LA PAURA DI MANIFESTARE AI TUOI CARI I TUOI DESIDERI e come puoi allenarle..Sono quasi sicura che tra le cattive ABITUDINI CHE HAI c’è sicuramente quella di INCASSARE, DI TENERE DENTRO i tuoi bisogni invece che manifestarli a chi ti sta vicino…Beccata?! :)Molte delle persone che incontro nelle call - e che poi diventano mie clienti - si incartano spesso su questo punto.Anche quando sono creative, indipendenti, libere.Anche quando vogliono realizzarsi professionalmente e la vita ha già dimostrato loro che hanno in numeri per farlo.Manifestarsi pienamente in tutta la propria identità, portando a galla anche quei bisogni per cui si prova ingiustamente un senso di colpa, è invece il primo passo per far SVOLTARE LA PROPRIA VITA verso la PIENA REALIZZAZIONE, e quindi arrivare a SENTIRE QUEL SENSO DI GIOIA E FELICITA’ di chi è in pace con sé e con gli altri.Come sciogliere allora questo nodo?Anzitutto allenandoti alla DIVERGENZA, ossia chiedendoti:Cosa posso fare DIVERSAMENTE da ciò che faccio di solito?Che cosa mi impedisce di farlo? (…Forse il giudizio che hai di te stessa, o quello che presumi sia il pensiero degli altri, o ancora il fatto che quella cosa che desideri per te non sia socialmente condivisa..?,…)Allenarsi alla divergenza ti aiuta a portar fuori quelle parti di te che ti permetteranno di RICONOSCERTI PIENAMENTE e sentirti allineata, quindi di sentirti man mano sempre più SICURA DELLE TUE SCELTE E CAPACE DI DETERMINARE LA TUA VITA.Nel video ti faccio qualche esempio pratico e ti spiego come esercitarti, se però è da qualche tempo che tenti invano di farcela da sola, allora puoi contare su di me: CANDIDATI QUI PER LA TUA CALL DI SVOLTA! https://forms.gle/VV23TxbNRLCz8pxg7

Chiacchiere da Venere - Podcast da donne!
Due abilità fondamentali per SUPERARE LA PAURA DI MANIFESTARE I TUOI DESIDERI e come puoi allenarle

Chiacchiere da Venere - Podcast da donne!

Play Episode Listen Later Jan 21, 2020 10:48


Due abilità fondamentali per SUPERARE LA PAURA DI MANIFESTARE AI TUOI CARI I TUOI DESIDERI e come puoi allenarle..Sono quasi sicura che tra le cattive ABITUDINI CHE HAI c’è sicuramente quella di INCASSARE, DI TENERE DENTRO i tuoi bisogni invece che manifestarli a chi ti sta vicino…Beccata?! :)Molte delle persone che incontro nelle call - e che poi diventano mie clienti - si incartano spesso su questo punto.Anche quando sono creative, indipendenti, libere.Anche quando vogliono realizzarsi professionalmente e la vita ha già dimostrato loro che hanno in numeri per farlo.Manifestarsi pienamente in tutta la propria identità, portando a galla anche quei bisogni per cui si prova ingiustamente un senso di colpa, è invece il primo passo per far SVOLTARE LA PROPRIA VITA verso la PIENA REALIZZAZIONE, e quindi arrivare a SENTIRE QUEL SENSO DI GIOIA E FELICITA’ di chi è in pace con sé e con gli altri.Come sciogliere allora questo nodo?Anzitutto allenandoti alla DIVERGENZA, ossia chiedendoti:Cosa posso fare DIVERSAMENTE da ciò che faccio di solito?Che cosa mi impedisce di farlo? (…Forse il giudizio che hai di te stessa, o quello che presumi sia il pensiero degli altri, o ancora il fatto che quella cosa che desideri per te non sia socialmente condivisa..?,…)Allenarsi alla divergenza ti aiuta a portar fuori quelle parti di te che ti permetteranno di RICONOSCERTI PIENAMENTE e sentirti allineata, quindi di sentirti man mano sempre più SICURA DELLE TUE SCELTE E CAPACE DI DETERMINARE LA TUA VITA.Nel video ti faccio qualche esempio pratico e ti spiego come esercitarti, se però è da qualche tempo che tenti invano di farcela da sola, allora puoi contare su di me: CANDIDATI QUI PER LA TUA CALL DI SVOLTA! https://forms.gle/VV23TxbNRLCz8pxg7

Passione sceneggiatura
00 - ANATOMIA DI UNA STORIA - Il mio primo giorno di lavoro in Mediaset

Passione sceneggiatura

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020 7:57


Buongiorno eroi!Anzitutto buon compleanno Passione Sceneggiatura!Ma parliamo di cose serie: Passione Sceneggiatura muore e lascia spazio ad Anatomia di una storia!Ovviamente tra le festivit ed il lavoro non sono riuscito a fare nulla di ciò ce mi ero prefissato di fare, quindi niente logo nuovo, niente pagina facebook, niente profilo Instagram, niente canale telegram dedicato.ALMENO PER ORA!Appena tutto quello che ho elencato qui sopra sara pronto vi metterò tutti i link!Nel frattempo potete continuare a trovarmi qui:Telegram:https://t.me/MatteoSeppiaPer partecipare ai sondaggi sul canale:https://t.me/passionesceneggiaturaE-mail:passionesceneggiatura@gmaill.comPagina Facebook:https://www.facebook.com/passionesceneggiaturapodcast/?ref=bookmarksInstagram:https://www.instagram.com/matteo_piazzalunga89/Per sostenere il progetto del documentario Dietro al microfono e avere maggiori informazioni vai su:www.dietroalmicrofono.it

Query | Aumenta il traffico al tuo Sito
Come scegliere le Keyword giuste per il Tuo Sito nel 2020

Query | Aumenta il traffico al tuo Sito

Play Episode Listen Later Dec 22, 2019 7:03


Come scegliere le keyword che portano tanto traffico al tuo Sito Web? Da dove bisogna partire per scegliere le keyword? Anzitutto, parti da questo.

Ecologia
La soluzione che il sinodo sull'Amazzonia non darà mai: torniamo a celebrare le 4 tempora per i ''problemi ecologici'' e la mancanza di voca

Ecologia

Play Episode Listen Later Oct 23, 2019 17:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5856LA SOLUZIONE CHE IL SINODO SULL'AMAZZONIA NON DARA' MAI: TORNIAMO A CELEBRARE LE 4 TEMPORA PER I ''PROBLEMI ECOLOGICI'' E LA MANCANZA DI VOCAZIONI di Luisella ScrosatiSi fa un gran parlare, in questi giorni di Sinodo, di una maggiore attenzione all'armonia con la creazione, che i popoli indigeni delle foreste amazzoniche avrebbero particolarmente custodito. È probabilmente in questa prospettiva che si sono svolte quelle para-liturgie dal sapore decisamente pagano, ma che - pare - non si sappia bene chi le abbia proposte e quale significato volessero trasmettere. Mentre attendiamo che dalla Sala Stampa vaticana arrivino informazioni chiare e concordi, non possiamo non far notare che il gesto di prostrarsi a terra di fronte a delle statue o davanti ad una pianta, olezzi tanto di idolatria, sia che si tratti della "classica" idolatria" del paganesimo, che della moderna idolatria ecologista.Fatto sta che l'antico Rito romano prevedeva, all'inizio delle quattro stagioni, tre giorni di digiuno ed astinenza (mercoledì, venerdì e sabato), giorni che prevedevano un formulario della Messa proprio, che viene mantenuto ancora oggi nella Forma Straordinaria del Rito Romano. Dalla Chiesa universale salivano a Dio digiuni e preghiere, per poter ricevere il frutto della terra e la grazia di numerose vocazioni.L'origine di questi giorni liturgici risale almeno al V secolo, quando li si chiamava con il nome di jejunium primi, quarti, septimi, decimi mensis. In realtà vi sono attestazioni di una pratica precedente, al punto che san Leone Magno non esitava a definirle di "istituzione apostolica".Secondo alcuni liturgisti si tratterebbe di una versione cristiana di un'osservanza ebraica; secondo altri, di una cristianizzazione delle romane feriae messis, vindemiales, sementivae, che il genio evangelizzatore avrebbe non semplicemente preso e riportato nei riti cristiani, ma purificato della loro paganità ed elevato al culto dell'unico Creatore di tutte le cose.LA RIFORMA LITURGICALa riforma liturgica ha poi abolito tali formulari, lasciando libertà ai parroci, come attesta un Benedizionale del 1992, "il mercoledì, il venerdì e il sabato dopo la III domenica di Avvento (Inverno), dopo la III domenica di Quaresima (Primavera), dopo la domenica della SS. Trinità (Estate), dopo la III domenica di settembre (Autunno)" di usare "qualche formulario particolare di preghiera dei fedeli e anche, nelle ferie del Tempo Ordinario, il formulario delle Messe per varie necessità". Si tratta di una minimalizzazione impressionante di una antichissima tradizione liturgica. Risultato? Praticamente nessuno lo fa e quasi nessun fedele sa cosa siano le Quattro Tempora.In realtà, il passaggio verso la "dimenticanza" è stato più sottile. Secondo quanto riporta Bugnini, il Consilium incaricato di riformare la liturgia avrebbe delegato la celebrazione delle Quattro Tempora alle Conferenze episcopali, perché potessero fissarne i giorni in armonia con le stagioni. E Paolo VI, sempre secondo Bugnini, si era tanto raccomandato che le Conferenze Episcopali fissassero effettivamente tali giorni, dedicandoli anche alla preghiera per ottenere da Dio vocazioni sacerdotali, conformemente alla prassi tradizionale delle Quattro Tempora.Qualche cosa non deve aver funzionato, se oggi ci ritroviamo in questa situazione.I giorni delle Quattro Tempora hanno una duplice valenza, oggi più che mai necessaria. Anzitutto, in essi si domanda al Creatore di benedire i frutti della terra che si stanno per raccogliere o della semina che si sta per effettuare; lo si ringrazia della sua Provvidenza e si fa penitenza, perché il nostro peccato non sia la causa dei giusti castighi che ci potrebbero raggiungere attraverso la terra. Nelle menti cristiane non dovrebbe infatti mai cessare il ricordo che la terra fu colpita dalla maledizione a causa del peccato dei nostri Progenitori. Un ricordo che aiuta a capire le cause più profonde della "ribellione" della creazione, anche oggi.Le Quattro Tempora celebrano dunque la dipendenza dell'uomo dal suo Creatore e la necessità di non violare le leggi che Dio stesso ha posto nella natura, inclusa la natura umana; una dipendenza riconosciuta con gioia e vissuta con senso di fiducioso abbandono. E nel contempo, nella loro dimensione penitenziale, esse nutrono la consapevolezza che ogni sconvolgimento che colpisce la terra ha la sua causa, prossima o remota, nel peccato di noi uomini, e non solo nei "peccati ecologici".PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SACERDOTALIIn secondo luogo, nelle Quattro Tempora si digiuna e si prega per implorare da Dio il dono di numerose e sante vocazioni sacerdotali. Questo significato si è sovrapposto al precedente, a motivo dell'uso della Chiesa di Roma di ordinare i sacerdoti nella veglia del sabato delle Tempora invernali. È così che la Chiesa per secoli ha affrontato il problema della mancanza di vocazioni, pregando il Padrone della messe e digiunando.Sarà un caso che questo Sinodo - ma il problema non riguarda solo l'Amazzonia - lamenti proprio le due calamità che le Quattro Tempora affrontavano con spirito di fede? Sarà un caso che, abolite le Quattro Tempora, ai "problemi ecologici" e alla mancanza di vocazioni si cerchi di far fronte con soluzioni troppo umane, al limite (e spesso oltre il limite) della fede cattolica?Lasciateci almeno la libertà di lamentare questi continui cortocircuiti in una gerarchia che sembra non sapere più dove andare: prima si aboliscono di fatto quei riti secolari (si pensi anche alle Rogazioni, anch'esse sparite) che educano il popolo di Dio alla giusta relazione con la creazione e al giusto modo di affrontare i problemi della fame, delle calamità, delle malattie, della carenza di vocazioni; e poi ci si dice che bisogna inventarsi qualcosa per recuperare il rapporto con la Terra e risolvere il problema della mancanza dei sacerdoti.E non si può tacere che se si pensa di affrontare queste questioni con riti di fertilità e adorazione della "Madre Terra" da una parte, e con la creazione di un clero non continente dall'altra, siamo fuori strada. E non di poco.Nota di BastaBugie: Marinellys Tremamunno nell'articolo seguente dal titolo "L'Amazzonia non è il polmone verde, né un paradiso" svela i tanti falsi miti sull'Amazzonia. Che non è affatto "vergine". Non è "indigena". Non è "il polmone verde" del mondo. Ed è tutt'altro che un paradiso: viverci è praticamente un inferno.Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 18-10-2019:Più di 180 vescovi si trovano in Vaticano per partecipare all'Assemblea Speciale del Sinodo per la regione Panamazzonica sul tema "Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale". [...]Il grande pubblico ha visto bruciare le foreste amazzoniche per tutta la scorsa estate, nonostante i roghi siano presenti ogni anno nella stagione secca, tra luglio e settembre. Eppure, si sono sentiti risuonare ovunque grida d'allarme: dai più noti influencers green fino alla protesta massiva sui social, con tante immagini false e vecchie, sfociate in una grande crisi internazionale discussa perfino tra i Paesi del G7. Ma non è la prima volta che l'Amazzonia è motivo di dibattito e spesso, curiosamente, le persone che si proclamano difensori di quest'immenso territorio non hanno mai messo piede nella regione o semplicemente ci sono stati solo qualche volta da turisti.In questo contesto, è sempre più difficile distinguere i fatti dalle fake news. Per questo motivo da La Nuova BQ puntiamo la lente di ingrandimento su questo vasto territorio sudamericano, per sfatare ogni mito amazzonico e contribuire a una vera compressione del Sinodo.1) L'AMAZZONIA NON È SOLO IL BRASILEL'opinione pubblica internazionale ha segnalato spesso il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro come l'unico piromane distruttore dell'Amazzonia. Falso! Sebbene nell'immaginario comune si tenda ad associare la foresta amazzonica con il Brasile, questo paradiso naturale è talmente vasto da coinvolgere nove paesi sudamericani: Colombia, Perù, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Guyana, Guyana Francese, Suriname e il già citato Brasile. Così, mentre tutti puntano il dito contro Bolsonaro, passano inosservati i socialisti Evo Morales (Bolivia) e Nicolas Maduro (Venezuela). Il primo ha legalizzato gli incendi delle zone amazzoniche, provocando un vero ecocidio; il secondo, porta avanti la distruzione dell'"Arco Minero del Orinoco" attraverso il sostegno dell'attività mineraria illegale.2) L'AMAZZONIA NON È IL POLMONE DEL NOSTRO PIANETANell'Instrumentum Laboris dell'Assemblea speciale del sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica, Papa Francesco cita i bacini dell'Amazzonia e del Congo come il "polmone del pianeta" (cf. LS 38). Ma cosa si intende per "polmone del pianeta"? Se l'implicazione è riferita alla produzione di ossigeno, è sbagliata! La foresta amazzonica produce appena il 6% dell'ossigeno del pianeta, secondo la rivista Science. Informazione che è stata ampiamente confermata da numerosi scienziati, perché nelle foreste antiche come quella amazzonica le piante hanno smesso di crescere e, nel bilancio CO2/O2, tendono a un maggiore consumo di ossigeno e di conseguenza non aiutano all'ossigenazione dell'atmosfera.3) L'AMAZZONIA NON È VERGINELe aree della foresta con una lussureggiante vegetazione sono viste come simboli di ecosistemi vergini e non toccate da mani umane. Tuttavia, gli abitanti hanno selezionato e piantato specie arboree utili per le loro esigenze, cambiando per sempre le caratteristiche della foresta pluviale amazzonica. Quindi, "l'Amazzonia non è così incontaminata e intatta come sembra", ha confermato alla BBC lo scienziato Hans ter Steege, ecologo del Naturalis Biodiversity Center e dell'Università di Amsterdam.

ARTICOLI di Antonio Socci
Il governo Conte bis e il vizio dei politici italiani di allearsi con gli stranieri che umiliano il nostro paese

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Sep 18, 2019 10:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5821IL GOVERNO CONTE BIS E IL VIZIO DEI POLITICI ITALIANI DI ALLEARSI CON GLI STRANIERI CHE UMILIANO IL NOSTRO PAESE di Antonio Socci"Sono acerbe parole queste ch'io scrivo, lo so. Ma anche so che per un popolo che ha nome dell'Italia non è vita (...) non avere né un'idea né un valore politico, non rappresentare nulla, non contar nulla, essere in Europa quello che è il matto nel gioco de' tarocchi: peggio (...), essere un cameriere che chiede la mancia a quelli che si levano satolli dal famoso banchetto delle nazioni, e quasi sempre, con la scusa del mal garbo, la mancia gli è scontata in ischiaffi".Fa impressione rileggere queste righe che Giosuè Carducci scrisse nel 1882, nella prefazione a "Giambi ed Epodi".Perché sembra la tristissima cronaca dei nostri giorni, quella che si ripresenta adesso con la nuova legge di bilancio (con l'Italia in cerca di mance per il deficit), quella che ha sempre caratterizzato l'Italia a guida Pd, sottomessa al "partito straniero" e trattata come un cameriere che chiede mance e si prende schiaffi.Quella che esulta perché hanno assegnato un importante posto di commissario europeo a Gentiloni senza avvedersi che non ci è stato regalato nulla (essendo nostro diritto) e soprattutto senza capire che Ursula von der Leyen, ha "commissariato" il commissario con il vicepresidente all'economia, il falco Dombrovskis. Il quale rappresenta un Paese, la Lettonia, che è l'ultimo arrivato e che ha meno abitanti della Calabria.Cionondimeno sarà Dombrovskis che darà gli ordini e Gentiloni ubbidirà. Loro lo sanno quanto è "europeista" (cioè ubbidiente) Gentiloni. Per questo lo hanno voluto.UN PAESE SOTTOMESSOSolo un Paese sottomesso come l'Italia a guida Pd poteva avere un premier - appunto Gentiloni - che il 7 febbraio 2018 arrivò a Berlino per un incontro bilaterale con la Merkel e fu lasciato fuori dalla porta dalla cancelliera tedesca che poi gli farà sapere di tornare dopo una settimana perché ha da fare.È la stessa Merkel che si è permessa di telefonare al Pd - durante la crisi di governo - per dire che doveva essere fatto ad ogni costo il Conte Bis con il M5S (del resto pesante è stata anche l'intromissione di Trump, di Macron e perfino del Vaticano).Quale Paese che ha un minimo di dignità e di indipendenza può permettere che siano gli stranieri a determinare il suo governo per impedire agli italiani di votare? E quale sistema mediatico esulta di fronte a una così chiara ingerenza straniera acclamando questa "Europa che ha steso una cortina di ferro contro la destra sovranista"?Chi non ricorda, d'altronde, l'umiliazione inflitta al nostro Paese da Sarkozy e dalla Merkel nel 2011 al tempo del governo Berlusconi (dopo la quale arrivò Monti)?Per non dire dell'umiliazione alla nostra dignità nazionale inflitta da Giuseppe Conte quando, premier di un governo fra Lega e M5S, durante un vertice internazionale, s'intratteneva servilmente a colloquio (in anglo pugliese) con la Merkel per sottolineare la propria affidabilità ("Angela non ti preoccupare, sono molto determinato"), per screditare Salvini ("è contro tutti", intendendo Francia e Germania) e chiedere consiglio e aiuto contro di lui, cioè contro quella Lega i cui voti permettevano a lui - non votato da nessuno - di recarsi a quei vertici internazionali.Dove, per mandato del governo gialloverde, avrebbe dovuto fare l'esatto contrario, ovvero, difendere energicamente e con dignità i nostri interessi nazionali. Ed è lo stesso Conte che in Senato ha pomposamente preteso di impartire lezioni professorali di lealtà e di serietà istituzionale.Fra l'altro chiedere l'aiuto straniero contro i propri nemici interni (e Salvini non sapeva che Conte, che a lui doveva Palazzo Chigi, lo considerasse nemico) è storicamente la tragedia italiana. Da secoli.LA STORIA CHE SI RIPETECominciò, com'è noto, Ludovico il Moro, signore di Milano, che per contrastare le mire di Ferrante, re di Napoli, chiamò in Italia, in suo aiuto, il re di Francia Carlo VIII.Quello invase la penisola col suo esercito nel 1494 e aprì la strada a tutti gli altri eserciti stranieri (l'Europa sì, cioè i barbari invasori) che approfittarono delle divisioni fra i regni italiani per saccheggiare lo splendido Belpaese.Il Sismondi, nella sua "Storia delle repubbliche italiane", scrive: "Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall'opulenza meravigliosa dell'Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l'Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l'opulenza che li aveva tentati".Gli italiani essendo governati da regnanti mediocri e divisi risposero col genio e inventarono il Rinascimento, il Barocco e il Classicismo, diventando la capitale culturale e spirituale del mondo in quei tre secoli in cui venivano sottomessi e invasi.E anche quando si arrivò finalmente a concepire l'unità d'Italia, nell'Ottocento, quei regnanti non si misero d'accordo per costruire una confederazione italiana (la cosa più ovvia e suggerita da grandi menti), ma uno dichiarò guerra agli altri e li conquistò militarmente ancora una volta grazie all'aiuto straniero.Così le potenze straniere diventarono decisive e condizionarono pesantemente il Regno d'Italia determinando la sua tragica entrata in guerra nel primo conflitto ("un'inutile strage") e quindi il fascismo che prima ci tolse la libertà e poi ci asservì ai tedeschi che tornarono ad invaderci.Nel dopoguerra, pur a sovranità limitata per aver perso la guerra e con il più grosso Pc d'occidente agli ordini di Mosca, la classe dirigente, da De Gasperi a Mattei e Moro, riuscì a dare all'Italia margini di indipendenza che poi non ha più avuto.Il grande errore fu la rinuncia alla piena sovranità monetaria, che è "uno dei poteri fondamentali di uno Stato" (Luciano Gallino), il primo dei "beni pubblici".Anzitutto col "divorzio" fra Bankitalia e Tesoro del 1981, dopo il quale "decollarono il debito pubblico e la disoccupazione e si fermò il potere d'acquisto delle famiglie" (Alberto Bagnai, "Il tramonto dell'euro").Poi con l'adesione a Maastricht e all'euro con cui ci asservimmo del tutto a quell'Unione Europea che era diventata una "grande Germania". Così abbiamo smantellato la nostra economia, il nostro benessere e la nostra piena sovranità politica.Il resto è cronaca. E al di là dell'avvilente trasformismo di queste settimane (fenomeno vecchio delle élite italiche su cui sempre Carducci scrisse parole di fuoco) la grande questione di oggi e del futuro prossimo è la seguente: il conflitto fra "partito straniero" e "partito italiano".È possibile per l'Italia avere una classe di governo che finalmente si batta per i nostri interessi nazionali, per la nostra indipendenza, il nostro benessere e la nostra libertà?

Radio evangélica del Reino
Dio Stesso, l’Unico V La santità di Dio II Parte 3

Radio evangélica del Reino

Play Episode Listen Later Aug 25, 2019 44:59


Per quanto riguarda la santità di Dio, anche se forse è un argomento familiare, durante la discussione potrebbe diventare un po’ astratto per alcuni, e il contenuto potrebbe essere un tantino complicato. In passato, le persone trattavano di rado il tema della santità di Dio, perciò non lo comprendono. Però non preoccupatevi, vi aiuterò a capire cosa essa sia. Vedo che per voi è un po’ difficile da afferrare. Anzitutto diciamo questo: se vuoi arrivare a conoscere qualcuno, osserva le sue azioni e il loro risultato, e potrai cogliere la sua sostanza. Dunque condividiamo prima la santità di Dio da questa prospettiva. Abbiamo detto che la sostanza di Satana è malvagia e malevola, quindi le sue azioni nei confronti dell’uomo sono state finalizzate a corromperlo senza sosta. Satana è malvagio, quindi le persone che ha corrotto sono sicuramente malvagie, giusto? Qualcuno direbbe mai: “Satana è malvagio, ma forse gli uomini che ha corrotto sono santi”? Che battuta, vero? Sarebbe anche solo possibile? (No.) Dunque non ragionare così, e parliamone partendo da questo aspetto: Satana è malvagio, questa è la sua sostanza ed è reale, queste non sono soltanto parole vuote. Non stiamo tentando di diffamare Satana; stiamo soltanto condividendo la verità e la realtà, nonché i fatti che le circondano. Ciò potrebbe ferire alcune persone o un certo gruppo di individui, ma qui non c’è alcun intento malevolo; forse oggi udirete queste parole e vi sentirete un po’ a disagio, ma un giorno non lontano, quando sarete in grado di ammetterne la veridicità, disprezzerete voi stessi e sentirete che ciò di cui abbiamo parlato oggi è molto utile per voi e molto prezioso.

Radio evangélica del Reino
L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso III (Parte 5)

Radio evangélica del Reino

Play Episode Listen Later Aug 25, 2019 31:20


9. I miracoli di Gesù 1) Gesù sfama i Cinquemila (Giovanni 6:8-13) Uno de’ suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente? Gesù disse: Fateli sedere. Or v’era molt’erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed eran circa cinquemila uomini. Gesù quindi prese i pani; e dopo aver rese grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece de’ pesci, quanto volevano. E quando furon saziati, disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda. Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ceste di pezzi che di que’ cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avean mangiato. 2) La Resurrezione di Lazzaro glorifica Dio (Giovanni 11:43-44) E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. Tra i miracoli compiuti dal Signore Gesù, abbiamo selezionato solo questi due perché sono sufficienti per dimostrare ciò di cui vorrei parlare qui. Sono davvero sorprendenti, e molto rappresentativi dei miracoli da Lui compiuti nell’Età della Grazia. Anzitutto diamo un’occhiata al primo passo: Gesù sfama i cinquemila.

Radio evangélica del Reino
L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso I Parte 2

Radio evangélica del Reino

Play Episode Listen Later Aug 25, 2019 40:23


Per comprendere l’indole di Dio e Dio Stesso devi iniziare da qualcosa di molto piccolo. Ma da cosa? Anzitutto ho scovato alcuni capitoli della Bibbia. Le informazioni qui di seguito contengono versetti biblici, tutti riguardanti l’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso. Ho scelto appositamente questi estratti come materiale di riferimento per aiutarvi a conoscere l’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso. Qui li condividerò con voi per vedere che tipo di indole e di essenza Egli abbia rivelato attraverso la Sua opera passata, ma di cui le persone non sono a conoscenza. Forse questi capitoli sono antichi, ma l’argomento su cui stiamo comunicando è qualcosa di nuovo che le persone non conoscono e di cui non hanno mai sentito parlare. Alcuni di voi potrebbero trovare inconcepibile questo approccio: tirare in ballo Adamo ed Eva e tornare indietro fino a Noè non equivale a ripercorrere nuovamente gli stessi passi? Qualunque cosa pensiate, questi capitoli sono molto utili per la comunicazione su questo argomento e possono fungere da testi didattici o da materiali di prima mano per la condivisione di oggi. Quando finirò, avrete ormai compreso le Mie intenzioni dietro la scelta di questi brani. Forse coloro che hanno letto la Bibbia in precedenza si sono imbattuti in questi pochi versetti, ma potrebbero non averli capiti davvero. Diamo loro un’occhiata generale prima di passarli in rassegna più precisamente uno per uno.

BASTA BUGIE - Politica
Sulla famiglia anche questo governo ha fallito

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Jul 24, 2019 8:06


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5739SULLA FAMIGLIA ANCHE QUESTO GOVERNO HA FALLITO di Andrea ZambranoI ministeri "simbolo" che la Lega ha rivendicato sin da subito erano due: quello degli Interni e quello della Famiglia. Il primo non ha certo bisogno di rimpasti di governo vista l'attività politica di Matteo Salvini nel contrasto dei migranti che gli sta facendo guadagnare sempre più voti. Il secondo invece è stato rimpastato ieri dopo un "blitz" che ha visto succedersi Lorenzo Fontana, destinato agli Affari Ue, a Alessandra Locatelli, giovane deputato del Carroccio proveniente da Como, città di cui è anche vicesindaco.Le ragioni di questo avvicendamento sono un po' fumose. C'era sul piatto - e non era un mistero - il fatto che Fontana desiderasse tornare alle sudate carte europee dove si era già fatto notare nel corso della sua attività di europarlamentare. Del nuovo ministro invece - che ieri ha giurato davanti al presidente Matterella - non sappiamo granché. O meglio: non conosciamo quale sia realmente la sua politica più o meno pro family. Non si conoscono sue prese di posizione a favore della famiglia naturale né volte a contrastare il declino demografico. Eppure si tratta di un ministero che per poter avere forza deve essere costruito con forti convinzioni. Comunque, la vedremo al lavoro.Quel che è certo è che i ministri si cambiano quando non sono più indispensabili o simbolici in quel posto e dato che Fontana è sempre stato accusato di essere un integralista cattolico, è curioso che il cambio sia avvenuto proprio nello stesso giorno in cui il sottosegretario Cinque stelle Spadafora accusava di sessismo il ministro Salvini senza per altro ricevere le scuse.LUCI E OMBREChe Fontana abbia spesso ricevuto critiche per le sue idee decise in termini di famiglia naturale è un dato di fatto. È stata un po' la costante dei suoi 16 mesi al governo. E forse a onor del vero, va detto che quell'etichetta ha condizionato un po' la sua azione. Soprattutto se si provasse a fare un bilancio della sua azione di governo.Bilancio che diventa automaticamente anche un promemoria per l'ideale passaggio di consegne con il successore, che è donna e quindi si spera meno etichettabile dagli avversari politici.È un bilancio in chiaroscuro quello che lascia Fontana. Anzitutto bisogna riconoscergli il merito politico di aver contribuito a riaccendere in Italia il dibattito sull'inverno demografico e di aver provato ad alzare la testa per un modello di sviluppo non sostituzionista, ma che incentivasse i figli. La sua strenua difesa del Congresso della Famiglia di Verona dagli attacchi ricevuti va in questo senso ed è un merito politico da ascrivergli, che ha consentito a far uscire dalle secche dell'anonimato chi si batte da anni per il sistema famiglia.Importante, anche se non decisiva, è stata l'attivazione di una Carta famiglia che può essere a tutti gli effetti la sua novità e che il successore ora ha il dovere di attuare. Fontana ha stanziato 3 milioni di euro per convenzioni a favore delle famiglie. Indiscutibile il significato politico, un po' meno però il beneficio concreto dato che ad oggi le convenzioni con il Ministero dei Trasporti, della Scuola e dei Beni Culturali, con le catene di supermercati e le concessionarie non sono state fatte. E questa è un'attività che deve fare il ministero dato che Fontana aveva meritoriamente ascritto a sé la partita, finita nel dimenticatoio dai tempi del ministro del lavoro Poletti.Ma è chiaro che l'obiettivo di Fontana fosse sopravvivere in vista di un ritorno alla sua materia, l'Europa. E quindi tocca fare i conti anche con gli insuccessi.INSUCCESSI SIGNIFICATIVII più significativi vengono proprio sul versante del rimettere al centro la famiglia. Nonostante le polemiche con il ministro del lavoro Di Maio, la riforma degli assegni famigliari ad oggi è a un binario morto. Il decreto che stanzia una cifra dai 300 ai 500 euro al mese per figlio è ancora fermo e non è nemmeno passato al vaglio del Consiglio dei ministri. Si riuscirà ad approvare la riforma in tempo per inserirla in legge di bilancio e partire così già dal gennaio 2020? Dipenderà dalla determinazione della nuova titolare della famiglia, ma i tempi stringono. Quel che è certo è che la riforma non è ancora arrivata in Parlamento e rimane così lettera morta.Anche per quanto riguarda il segmento delle tasse, Fontana non sembra essersi speso quanto avrebbe dovuto con i colleghi che in questi mesi stavano lavorando alla flat tax. Flat tax che, così come è emerso, penalizza fortemente le famiglie numerose. Questo Fontana lo sapeva, ma non sembra aver fatto molto per incidere in fase di scrittura della riforma se è vero che a incontrare i padri della tassa piatta leghista, Armando Siri e Massimo Garavaglia, per fare presente l'assurda discriminazione, si è incaricata l'Associazione Famiglie Numerose. Un interessamento politico del ministero preposto avrebbe sicuramente aiutato di più.Stesso discorso per il comparto della scuola: il ministro non è mai intervenuto a favore della libertà di educazione e i temi del costo standard e del buono scuola - che interessano tantissimo le famiglie - non sono mai stati toccati.Sì, c'è stata anche stavolta una politica di bonus pannolini e altri generi, ma questo lo hanno fatto anche altri governi e soprattutto non è con questo che si mette davvero al centro la famiglia dopo il declino demografico.Declino che va visto non solo in ottica sostegno alla maternità, ma che, se vogliamo essere seri, va considerato anche in ottica antiabortista. Chi lavora al Progetto Gemma sa quanto incida la povertà. Ridurre gli aborti significa incentivare la maternità e viceversa. E disincentivare l'aborto lo si fa anche attraverso misure forti. Di tutto questo non è stato fatto nulla ed è un'altra occasione persa. L'ennesima, che brucia di più perché ad opera di un governo che fin da subito si era detto a favore della famiglia. Ora avanti un altro, sperando che non sia una perdita di tempo.

ARTICOLI di Antonio Socci
L'Italia è il paese più tartassato dall'Unione Europea: la procedura di infrazione fatela a vostra mamma

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Jul 4, 2019 5:32


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5718L'ITALIA E' IL PAESE PIU' TARTASSATO DALL'UNIONE EUROPEA: LA PROCEDURA DI INFRAZIONE FATELA A VOSTRA MAMMA di Antonio SocciTutti parlano della "procedura d'infrazione" - ossia della punizione, con tanto di multa - che la UE intenderebbe infliggere all'Italia per "deficit eccessivo". Ma nessuno spiega se è giusto, chi sono i "punitori" e cosa li muove.Il professor Luca Ricolfi (area centrosinistra) ha osservato sul "Messaggero" che le cosiddette "regole" vengono fatte valere dalla Commissione europea con una "fortissima discrezionalità", cosicché "sono state tranquillamente ignorate quando a violarle erano Paesi come la Francia o la Germania". Mentre per l'Italia si decide in base al governo.Così è accaduto "che al governo italiano fosse concessa ogni sorta di sforamento e dilazione negli anni di Renzi e Gentiloni... e, simmetricamente, ora accade che... al governo italiano venga assai più perentoriamente richiesto di obbedire alle regole". In sostanza vogliono mettere in riga l'Italia che ha la colpa di aver votato Lega.Le regole europee sono usate dalla Commissione per costringere l'Italia a sottomettersi e per imporre le sue politiche economiche che si sono rivelate fallimentari (hanno infatti portato povertà, recessione e disoccupazione).La cosa che sconcerta è l'assurdità dei pretesti che accampano per colpirci: in questo caso l'irrilevante esiguità della variazione del deficit, che è ben inferiore al deficit della Francia.Ma nella narrazione corrente sembra che l'Italia meriti di essere punita perché sarebbe spendacciona e danneggerebbe gli altri partner europei i quali sarebbero stanchi di "pagare" i suoi vizi.Anzitutto va detto che l'Italia è fra i paesi più rigorosi e disciplinati perché da quasi trent'anni è in avanzo statale primario (un economista l'ha definito: "un record assoluto a livello mondiale").MA C'È DI PIÙIeri Matteo Salvini ha dichiarato: "All'Unione europea gli italiani stanno regalando decine di miliardi (e sangue) da anni, adesso basta".È vero? Sì. È esattamente così. Come ha fatto notare Fabio Dragoni, dal 2000 al 2017 noi abbiamo versato alla UE molto più di quanto abbiamo ricevuto: precisamente 88,720 miliardi in più che, evidentemente, sono andati a beneficio degli altri partner della UE. Inoltre abbiamo contribuito al Fondo Salva Stati con 58,200 miliardi (Fonte DEF 2019).In totale fanno 146,920 miliardi di cui hanno beneficiato gli altri paesi europei che poi oggi - incredibilmente - vogliono la procedura contro l'Italia per uno scostamento minimo del nostro deficit previsto.È grottesco e ingiusto: con tutti quei soldi avremmo addirittura abbattuto il debito (oltreché il deficit) e rilanciato la nostra economia (con forti investimenti in opere pubbliche).È assurdo che l'opposizione non faccia fronte comune col governo contro questa palese iniquità. È anche avvilente che sui media sia l'Italia ad apparire in colpa. Eppure noi non siamo debitori della Ue, bensì creditori. Perché non rivendicarlo tutti uniti?Forse qualcuno in Italia tifa per la procedura d'infrazione per dare un colpo ai "sovranisti"? Qualcuno in Italia pensa di avvantaggiarsi se la UE ci impone di dare un nuovo colpo a sanità e pensioni, se ci costringe a una nuova stangata fiscale e a una nuova recessione? C'è chi si aspetta un aiuto straniero contro Salvini? Spero di no.LA CAUSA DELLE SCIAGURE ITALIANELa "chiamata dello straniero" è sempre stata la causa di tutte le sciagure italiane. La storia insegna che le invasioni, le devastazioni e i saccheggi degli eserciti europei nel nostro Paese sono stati possibili per le divisioni fra gli italiani e perché qualcuno di loro chiamava quell'"aiuto" contro altri italiani.Esemplare il caso dell'Italia rinascimentale che era il faro mondiale della civiltà (nelle corti europee si imparava l'italiano come oggi si studia l'inglese).Essendo purtroppo divisa in tante fazioni contrapposte fu un boccone ghiotto per gli eserciti "europei" che non trovavano mai una resistenza concorde.Lo ha raccontato nella sua "Storia delle repubbliche italiane" lo storico ed economista ginevrino Sismondo de Sismondi: "Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall'opulenza meravigliosa dell'Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l'Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l'opulenza che li aveva tentati".Vogliamo imparare dalla storia?

Scientificast
Draghi arrabbiati e meiosi cellulare

Scientificast

Play Episode Listen Later May 27, 2019 50:58


Bentornati amici di Scientificast, in questa puntata trovate Paolo e Marco e come di consueto si passa da scienza a fantascienza in un batter di ciglia (parleremo anche di draghi!!!). Allacciate le cinture!Anzitutto abbiamo ripreso la domanda di un ascoltatore sulle forze di marea e l’abbiamo approfondita, colmando alcune lacune che avevamo lasciato la volta precedente.Rispondendo alla domanda di Riccardo, Ilaria e Valeria continuano i loro spiegoni di biologia di base che stuzzica comunque la curiosità di molti di voi; la base di partenza di oggi é: perché da genitori uguali non nascono figli identici?Tornati in studio, con Marco ci siamo domandati qualche tipo di reazione alimenti il fuoco dei draghi di Game of Thrones. Conti alla mano siamo arrivati ad alcune conclusioni e non si tratta ahimé di draghi convenzionali.Infine abbiamo parlato della Legge di Benford, inaugurando una serie di interventi che vogliamo fare in merito alle leggi matematiche che governano alcune occasioni e particolarità della nostra vita sulla Terra.Grazie a tutti per l’ascolto e il supporto e… Dracarys!Conduzione:Paolo Bianchi e Marco CasolinoMontaggio: Paolo BianchiServizi di: Ilaria Zanardi, Valeria CagnoImmagine di copertina: Fantasy Dragon pic – di Tithi Luadthong, Shutterstock

Radio Innovazione
2_27 Boeing 737 MAX:un problema di software?

Radio Innovazione

Play Episode Listen Later Mar 17, 2019 24:35


Anzitutto chiedo scusa perché erroneamente durante la registrazione dell'episodio ho fatto riferimento al modello 747 e non al 737. Come al solito la concentrazione nel cercare di non sbagliare e pensare cosa dire mi fa commettere qualche errore o imprecisione (e vene sono diversi che non inficiano il senso del discorso). Questa settimana parliamo dell'incidente del Boeing 737 MAX in Etiopia, dipendiamo sempre di più dal software ed è necessario che chi lavora nell'informatica sia sempre più consapevole ed attento a come fa il suo lavoro, che fini ha, la qualità dei prodotti e servizi che produce.ecco i link che cito nell'episodio:https://www.cnet.com/roadshow/news/americans-afraid-self-driving-cars-aaa-study/?utm_campaign=the_download.unpaid.engagement&utm_source=hs_email&utm_medium=email&utm_content=70818579&_hsenc=p2ANqtz-9kblS6eMaX-Vn8FJYXwvD-JwbFm-wEmX5Cn_xj6_FOrXljYTzfN_tsGQ2br9Rs2TZwmV9OJrLgYhGcDq5TXBZnqcj-Ug&_hsmi=70818579https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/boeing-737-max-8-che-cosa-sappiamo-veramentehttps://samchui.com/2019/03/12/boeing-to-upgrade-737-max-flight-control-software/#.XIup0hNKg_Xhttps://nypost.com/2019/03/12/boeing-to-update-737-maxs-after-delaying-changes-for-months/https://www.wsj.com/articles/boeing-to-make-key-change-in-max-cockpit-software-11552413489https://www.zdnet.com/article/boeing-plans-autopilot-software-update-after-two-737-max-crashes/https://gizmodo.com/boeing-promises-to-release-software-update-for-737-max-1833224836https://www.aviationtoday.com/2019/03/12/boeing-737-max-software-update/https://www.engadget.com/2019/03/12/boeing-software-update-737-max/?guccounter=1https://www.punto-informatico.it/boeing-737-max-8-aggiornamento-software/?refresh_cehttps://medium.com/syncedreview/boeing-737-max-crashes-raise-public-distrust-of-autonomous-systems-1e7a087579f4Buon ascolto!

Radio Innovazione
2_27 Boeing 737 MAX:un problema di software?

Radio Innovazione

Play Episode Listen Later Mar 17, 2019 24:35


Anzitutto chiedo scusa perché erroneamente durante la registrazione dell'episodio ho fatto riferimento al modello 747 e non al 737. Come al solito la concentrazione nel cercare di non sbagliare e pensare cosa dire mi fa commettere qualche errore o imprecisione (e vene sono diversi che non inficiano il senso del discorso). Questa settimana parliamo dell'incidente del Boeing 737 MAX in Etiopia, dipendiamo sempre di più dal software ed è necessario che chi lavora nell'informatica sia sempre più consapevole ed attento a come fa il suo lavoro, che fini ha, la qualità dei prodotti e servizi che produce.ecco i link che cito nell'episodio:https://www.cnet.com/roadshow/news/americans-afraid-self-driving-cars-aaa-study/?utm_campaign=the_download.unpaid.engagement&utm_source=hs_email&utm_medium=email&utm_content=70818579&_hsenc=p2ANqtz-9kblS6eMaX-Vn8FJYXwvD-JwbFm-wEmX5Cn_xj6_FOrXljYTzfN_tsGQ2br9Rs2TZwmV9OJrLgYhGcDq5TXBZnqcj-Ug&_hsmi=70818579https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/boeing-737-max-8-che-cosa-sappiamo-veramentehttps://samchui.com/2019/03/12/boeing-to-upgrade-737-max-flight-control-software/#.XIup0hNKg_Xhttps://nypost.com/2019/03/12/boeing-to-update-737-maxs-after-delaying-changes-for-months/https://www.wsj.com/articles/boeing-to-make-key-change-in-max-cockpit-software-11552413489https://www.zdnet.com/article/boeing-plans-autopilot-software-update-after-two-737-max-crashes/https://gizmodo.com/boeing-promises-to-release-software-update-for-737-max-1833224836https://www.aviationtoday.com/2019/03/12/boeing-737-max-software-update/https://www.engadget.com/2019/03/12/boeing-software-update-737-max/?guccounter=1https://www.punto-informatico.it/boeing-737-max-8-aggiornamento-software/?refresh_cehttps://medium.com/syncedreview/boeing-737-max-crashes-raise-public-distrust-of-autonomous-systems-1e7a087579f4Buon ascolto!

Il Mordente
05 | Routine, decibel e Arnold Schwarzenegger.

Il Mordente

Play Episode Listen Later Dec 30, 2018 16:02


Anzitutto perdonate la voce nasale, ma è colpa del raffreddore. Nella quinta puntata de "Il Mordente" vi parlo di come gestire il tempo, per coltivare un'esistenza priva di perturbazioni sonore. È il 29 dicembre 2018 e mi trovo, lontano da Roma, a discorrere sul privilegio di svegliarsi all'alba e sulla chiusura dell'essere introversi. In mezzo, i miei nuovi lunghi giri in bici e la recensione allo Smash Bros. più bello di sempre. Non è tutto: date ascolto ad Arnold! Ecco il discorso motivazionale di un uomo che ha capito come farsi trovare pronto.➡ Link e dettagli su https://ilmordente.it/work/podcast-5/➡ Compra su Amazon e supportami: https://amzn.to/2TA24na

Radio Innovazione
13 Digital Forensic, Intervista a G. Costabile

Radio Innovazione

Play Episode Listen Later Jul 22, 2018 24:59


Anzitutto voglio annunciare che siamo presenti sia su Spotify che su Google Podcast da questa settimana, per cui da ora siamo presenti su tutte le piattaforme maggiori di distribuzione di podcast. Un grande piccolo risultato.Oggi parliamo di Digital Forensic o Informatica Forense, il settore della cybersecurity che raccoglie le tracce dei crimini informatici e forma le prove giuridicamente valide per perseguire i criminali. Abbiamo intervistato il presidente di International Information Systems Forensic Associations (https://www.iisfa.net/) che si occupa da anni raccogliendo gli esperti della materia.Spero che sia di vostro interesse, per inviare commenti e suggerimenti potete scrivere su paolino@madotto.com

Radio Innovazione
13 Digital Forensic, Intervista a G. Costabile

Radio Innovazione

Play Episode Listen Later Jul 21, 2018 24:59


Anzitutto voglio annunciare che siamo presenti sia su Spotify che su Google Podcast da questa settimana, per cui da ora siamo presenti su tutte le piattaforme maggiori di distribuzione di podcast. Un grande piccolo risultato.Oggi parliamo di Digital Forensic o Informatica Forense, il settore della cybersecurity che raccoglie le tracce dei crimini informatici e forma le prove giuridicamente valide per perseguire i criminali. Abbiamo intervistato il presidente di International Information Systems Forensic Associations (https://www.iisfa.net/) che si occupa da anni raccogliendo gli esperti della materia.Spero che sia di vostro interesse, per inviare commenti e suggerimenti potete scrivere su paolino@madotto.com

Picchi Di Frequenza
Picchi di frequenza 77

Picchi Di Frequenza

Play Episode Listen Later Oct 28, 2017 29:01


La puntata 77 è due volte importante. Anzitutto con Davide Gastaldo parliamo degli incendi che da una settimana imperversano in Valsusa e della loro natura. Dopo questo primo blocco abbiamo un'intervista con un alpinista che non ha bisogno di presentazioni: Simone Moro.Prima di concludere potevano mancare news, proposte per il fine settimana e qualche voce dalla due giorni apeina al Rifugio Rosalba?

Picchi Di Frequenza
Picchi di frequenza 77

Picchi Di Frequenza

Play Episode Listen Later Oct 28, 2017 29:01


La puntata 77 è due volte importante. Anzitutto con Davide Gastaldo parliamo degli incendi che da una settimana imperversano in Valsusa e della loro natura. Dopo questo primo blocco abbiamo un'intervista con un alpinista che non ha bisogno di presentazioni: Simone Moro.Prima di concludere potevano mancare news, proposte per il fine settimana e qualche voce dalla due giorni apeina al Rifugio Rosalba?

Scientificast
Stellarator: un nuovo passo verso la fusione nucleare - Scientificast #133

Scientificast

Play Episode Listen Later Dec 7, 2016 62:18


Un episodio a 3 voci: Andrea, Simone e Paolo sono pronti per la puntata 133 di Scientificast!Anzitutto grazie per averci votato ed eletto come Miglior podcast italiano ai Macchianera Italian Awards 2016. Il vostro affetto ci commuove!Stellarator Un piccolo passo verso la rivoluzione energetica: Lo Stellarator tedesco funziona secondo le aspettative in termini di campo magnetico di confinamento e fusione nucleare ma la strada verso un sistema a bilancio energetico positivo è ancora lunga.Bi-rifrangenza della luce nel vuoto. E' stato osservato qualcosa, intorno ad una stella di neutroni, che conferma una ipotesi della meccanica quantistica. Una questione non adatta ai deboli di cuore.Matite copiative Cosa sono e perché non è una buona idea succhiarle.I razzi e il loro propellente Rispondiamo alla domanda di un ascoltatore in merito all'ossigeno necessario per alimentare i razzi vettori destinati ad uso astronautico.Immagine anteprima: Atomic orbitting particle being held in cupped hands - ShutterstockConduzione: Simone Angioni, Paolo Bianchi, Andrea BersaniMontaggio e Editing: Paolo BianchiOspiti: Marco Zambianchi

Picchi Di Frequenza
Picchi di frequenza 44

Picchi Di Frequenza

Play Episode Listen Later Nov 23, 2016 30:01


Anzitutto l'intervista ad Anna Scuttari dell'EURAC Research e poi rassegna stampa d'alta quota, la due giorni "apeina", le recensioni e i fatti della settimana: la puntata 44 di Picchi!

Picchi Di Frequenza
Picchi di frequenza 44

Picchi Di Frequenza

Play Episode Listen Later Nov 23, 2016 30:01


Anzitutto l'intervista ad Anna Scuttari dell'EURAC Research e poi rassegna stampa d'alta quota, la due giorni "apeina", le recensioni e i fatti della settimana: la puntata 44 di Picchi!