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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8121MESSICO, BARRIERE DI DONNE PER DIFENDERE LE CHIESE DAGLI ASSALTI FEMMINISTIUn appuntamento drammaticamente abituale per attacchi vandalici e aggressioni a danno delle chiese cattolichedi Paola Belletti L'8 marzo in America latina era diventato un appuntamento drammaticamente abituale per attacchi vandalici e aggressioni a danno delle chiese cattoliche. Autori degli atti tanto gravi e per giunta non inediti? Delle donne. In un precipizio ideologico che ha fatto dell'aborto il simbolo, la vetta e la sintesi della liberazione delle donne secondo certo femminismo, si legge su Lifesitenews, «le femministe di tutta l'America Latina hanno ormai fatto della tradizione di scatenare rabbia e odio contro le chiese cattoliche in occasione della Giornata internazionale della donna, vandalizzandone i santuari e in alcuni casi attaccando violentemente le infrastrutture. Qualche anno fa, gli agenti di polizia che sorvegliavano una chiesa cattolica a Salta, in Argentina, sono stati picchiati da una folla femminista e uno è stato portato in una clinica sanitaria d'urgenza per le cure, secondo Radio Station Cadena 3».Sabato scorso, però, in Messico altre donne hanno messo in atto una robusta e pacifica difesa delle chiese, per difenderle dagli assalti violenti delle femministe. A Guadalajara, come documentano alcuni video, si vede una catena di donne che, tenendosi per mano intorno al perimetro dell'edificio sacro, forma una barriera umana per impedire che le intenzioni degli aggressori, anzi visto che il femminile in questo caso esiste è il caso di specificare: delle aggreditrici, arrivassero al loro malevole fine.«Sia la chiesa di Nostra Signora del Carmen che la cattedrale metropolitana erano protette da barriere umane, ha riportato il quotidiano messicano locale. (...) Le dimostranti femministe che hanno marciato sabato portavano cartelli con la scritta "Il mio corpo, la mia scelta", ma quest'anno El Occidental non ha segnalato episodi di violenza o vandalismo». Solo due anni fa, sempre alla stessa data che dovrebbe essere occasione condivisa di promozione per una vera emancipazione della donna, il Messico era stato il paese dell'America latina che aveva registrato il maggior numero degli episodi di violenza.Come riporta un articolo di Nca all'epoca dei fatti «nella capitale del paese, Città del Messico, i manifestanti hanno attaccato la cattedrale metropolitana situata in Constitution Plaza. Di fronte alle recinzioni che proteggono la chiesa, hanno optato per abbattere un semaforo lì vicino. Nelle immagini condivise dai media locali, si vedono diverse donne colpire parte della recinzione nel tentativo di distruggerla, mentre la polizia cerca di disperderle sparando gas lacrimogeni». Fatti simili erano avvenuti anche a Puebla, città a sud est della capitale, dove le femministe hanno cercato di distruggere le statue degli angeli di fronte alla cattedrale. Stessa sorte per Mérida dove gli gruppi femministi hanno imbrattato i muri della cattedrale di sant'Ildefonso dello Yucatán: uno dei graffiti recitava a grandi caratteri il messaggio "Abort the Church", Abortire la Chiesa.L'elenco non si esaurisce qui, altri assalti hanno colpito la polizia e i fedeli che proteggevano la chiesa di El Beaterio a Xalapa e tra gli slogan urlati e ripetuti c'erano "Togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie" e "Morte ai pro-life". Tutti atti emblematici del pacifismo e della tolleranza che contraddistinguono il femminismo nella sua espressione più recente, così come la resistenza ferma ma pacifica delle donne che si sono messe a protezione delle chiese mostra un altro volto, un altro modo di essere donna e di promuovere la vita, la verità e la vera liberazione che è e resta, alla fine, solo quella dal peccato, di cui è perenne dispensatore solo Cristo.
1) L'ultimo giorno dell'Unrwa. L'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi costretta a lasciare i suoi uffici di Gerusalemme. A rischio tutto il sistema di aiuti verso Gaza e la Cisgiordania. (Paolo Pezzati - Oxfam Italia) 2) Germania, cade il tabù dell'accordo con l'estrema destra. Angela Merkel rompe il silenzio e critica la decisione della CDU di aprire ai voti dell'Afd. Anche la società civile si mobilita. (Alessandro Ricci) 3) Stati Uniti, prove di opposizione. Mentre Trump prosegue a colpi di decreti, i democratici provano a trovare il modo per opporsi. (Roberto Festa) 4) Il ritorno di Guantanamo. La Casa Bianca vuole creare un centro per migranti nello stesso luogo dove per oltre vent'anni ha detenuto e torturato persone accusate di terrorismo. Con un costo umano ed economico altissimo. (Riccardo Noury - Amnesty International) 5) Argentina. Milei annuncia che toglierà il femminicidio dal codice penale. Femministe e società civile si attivano per rispondere al perenne attacco del presidente ai diritti. (Alberta Bottini - Universidad Nacional di Quilmes) 6) World Music. Da Città del Messico, “Super Disco Pirata”. Quando la pirateria dà vita ad un circolo virtuoso. (Marcello Lorrai)
È iniziato il processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Fonti: video "Giulia Cecchettin: l'interrogatorio di Filippo Turetta" pubblicato sul Mediaset Infinity il 20 settembre 2024; video "Playlist24. Storie Italiane. Processo Cecchettin, il padre: "Nessuna vendetta, mi fido della giustizia" pubblicato sul canale Youtube Rai il 24 settembre 2024; video "«SIAMO SOTTO SHOCK», LE LACRIME DI PAPA' NICOLA | 19/11/2023" pubblicato sul canale Youtube Antenna Tre il 19 novembre 2023; account Facebook Disagio Universale, 21 settembre 2024; account TikTok PaolaMora Sabatino, 23 settembre 2024. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Con la cerimonia inaugurale di stasera, si apre ufficialmente a Parigi la 33esima edizione dei Giochi Olimpici. Le donne si fanno carico della maggior parte del lavoro non retribuito, il lavoro domestico e di cura, anche in vacanza. CONFilippo Ortona, giornalista, da ParigiBarbara Leda Kenny, esperta di politiche di genere della Fondazione Giacomo BrodoliniFilm: Twisters di Lee Isaac ChungSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
Zuppa di Porro 23 maggio 2024: rassegna stampa quotidiana
Zuppa di Porro 6 febbraio 2024: Rassegna stampa quotidiana
Zuppa di Porro 6 dicembre 2023: rassegna stampa quotidiana
Meloni Espressione Del Patriarcato? La Reazione Di Vittorio Feltri! Giorgia Meloni, attaccata dalle sedicenti femministe, viene definita da Lilli Gruber espressione del patriarcato. Vittorio Feltri reagisce.#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #giorgiameloni #vittoriofeltri #patriarcato #lilligruber #matriarcato #femministe #giuliacecchettin
Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon. Tutte le info su: www.patreon.com/salvatoreraccontaLa trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: http://eepurl.com/hVUHW5Per altre informazioni, contenuti e le trascrizioni dei vecchi episodi, visita il sito www.salvatoreracconta.comTesto e voce di Salvatore GrecoSullo sfondo:Lens - Oak Studios – Licenza Creative Commons Attribution ND 4.0 You are my rainbow – Unicorn heads – Licenza Creative Commons CC 0 Soothie – Oak Studios – Licenza Creative Commons CC BY 4.0 Woods – Oak Studios – Licenza Creative Commons CC BY 4.0 Blue creek trail – Dan Lebovitz – Creative Commons CC BY 4.0
Un confronto su tre artiste contemporanee: Latifa Echakhch, Simone Fattal e Corita Kent. La gallerista milanese Francesca Kaufmann e la Senior Director di kaufmann repetto, Astrid Welter, in dialogo con Antonio De Martino di Salotto Studio, ci raccontano del successo internazionale di queste artiste, in un sistema dell'arte ancora troppo spesso pervaso da strutture non inclusive. Registrazione ed editing di Gabriele Giuggioli, a cura di Elisa Pervinca Bellini
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7356UN ASILO ABOLISCE LA FESTA DEL PAPA'... PER NON DISCRIMINARELa festa di san Giuseppe divenne festività civile nel 1949 e lo restò fino al 1977, quando fu abolita dalla Democrazia Cristiana al governo (!?), poi fu tolto anche il precetto religioso per cui non è più obbligatorio andare alla Messa quel giornodi Roberto MarchesiniA Viareggio una scuola per l'infanzia (un tempo detta asilo) abolisce la festa del papà: «È discriminatoria nei confronti di chi non ha un papà».I lettori della Nuova Bussola non sprecheranno certo tempo a controbattere questa affermazione: hanno ormai capito benissimo che l'obiettivo non è eliminare le discriminazioni, ma la festa del papà. Se non ci fosse la scusa della discriminazione se ne inventerebbero un'altra, di tipo scientifico («Il papà appartiene al passato, ormai possiamo creare bambini senza un uomo»), antirazzista («San Giuseppe era etero e bianco, non va festeggiato») oppure ambientalista («Le zeppole di san Giuseppe inquinano, la ricetta originale non prevede farine proteiche!») e via delirando. «Tutto ciò che esiste, merita di perire», diceva Mefistofele nel faust di Goethe; «Tutto ciò che esiste, merita di perire», ripetevano appena potevano Marx ed Engels. La festa del papà va abolita, punto. Perché esiste, perché ricorda la legge naturale. Poi un pretesto si trova, uno qualsiasi, anche il più assurdo.MOTIVI DI UNA FESTAMa perché festeggiare la festa del papà? Beh, di primo acchito, direi: per proteggere una specie in via d'estinzione. Ormai gli italiani sono estinti perché hanno smesso di riprodursi; quindi non ci sono più papà. I pochi, coraggiosi pochi papà (i «veri avventurieri», affermava Peguy) vanno onorati e festeggiati; finché ce ne sono. E poi i papà sono maschi eterosessuali, una delle specie animali più odiate del pianeta: come non solidarizzare con queste povere e innocenti vittime?Al di là di questo, cerchiamo di capire perché è stata istituita, questa festa. Il 19 marzo è la festa dei papà perché è il compleanno del papà più importante di tutti, san Giuseppe. D'accordo, un papà sui generis, considerata la faccenda; però, senza alcun dubbio, un vero padre. San Giuseppe è noto per alcune caratteristiche che lo rendono un archetipo di uomo e di padre. Innanzitutto, san Giuseppe… tace. Come ogni uomo tradizionale che si rispetti e a scorno delle femministe, che vorrebbero gli uomini ciarlieri e piagnucolanti, san Giuseppe, in tutto il vangelo, non pronuncia una sola parola. Però agisce: caspita, se agisce. Avvertito in sogno che la sua famiglia era in pericolo, fa i bagagli ed emigra in Egitto. Già, perché un padre accudisce e protegge, esattamente come fa Giuseppe. Ed è suo l'incarico di sostentare la famiglia («Col sudore della fronte», impone Dio all'uomo, «ti guadagnerai il pane»). Infatti san Giuseppe è un lavoratore, tanto che ha una seconda festa, il 1° maggio, festa del lavoro.UNA FESTA PLURISECOLARELa Chiesa ha cominciato a festeggiare san Giuseppe circa un millennio fa. All'inizio, per opera di qualche ordine religioso (Benedettini, Servi di Maria, Francescani); poi, da parte della Chiesa universale con Gregorio XV l'8 maggio 1621 e con Urbano VIII il 13 settembre 1642 (bolla Universa per orbem). Nel 1870, quando la Chiesa attraversava una persecuzione ferocissima da parte dello Stato italiano unitario, papa Pio IX proclamò san Giuseppe custode di tutta la Chiesa con il decreto Quemadmodum Deus. [...]La festa di san Giuseppe, chiamata anche «festa del papà» divenne anche festività civile con la legge 260 del 1949 e lo restò fino al 1977, quando fu abolita per motivi di «austerità» (sic). Contestualmente, perse lo status religioso di festa di precetto con la nota CEI dell'8 marzo 1977. Ma chissenefrega: resta comunque una bella festa, celebrata ancora in molti comuni italiani. E, soprattutto, ci permette di riflettere sul gran dono che Dio ci ha fatto dandoci un papà e indicando a tutti gli uomini Giuseppe, il giusto silenzioso, come modello ed esempio.
7 febbraio 2023 - Francesca Romana Recchia Luciani
Dopo le dichiarazioni della magistrata Maria Monteleone a seguito dell'omicidio di Martina Scialdone è scoppiata la polemica, soprattutto nella bolla femminista di Instagram, tra chi ha gridato al victimin blaming e chi ha parlato di cultura patriarcale interiorizzata. Forse, però, si è perso il punto fondamentale: nell'immediato, le donne devono imparare soprattutto a proteggersi.I contributi audio di questa puntata sono tratti dalle Instagram Stories di Carlotta Vagnoli (@carlottavagnoli) pubblicate circa 30 settimane fa; dichiarazioni della signora Elena Farina a Rete 7, pubblicate sul canale Youtube di Rete 7 il 30 aprile 2017. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7246LETTERE ALLA REDAZIONE: L'ABBANDONO DEL FIGLIO NATO FUORI DAL MATRIMONIOdi Pietro GuidiGentile redazione di BastaBugie,ho letto con attenzione l'articolo da voi pubblicato che difende il cognome paterno dato al figlio ed mi trovo particolarmente d'accordo anche quando Pietro Guidi scrive che anche le mogli dovrebbero avere il cognome del marito.Tutto questo è vero, ma secondo me non basta. Infatti se è vero che il padre ha diritto di imporre il cognome al figlio, però non sempre ne ha il dovere, ma soltanto quando il figlio è stato generato all'interno del matrimonio. In questa società assistiamo a moltissime rivendicazioni femministe che lamentano il fatto che l'uomo può scappare dopo avere messo incinta una donna, lasciando a lei la difficoltà di badare al figlio e di mantenerlo. Da questo punto di vista sono state fatte numerose leggi che impongono all'uomo di pagare gli alimenti ai figli anche se sono nati fuori dal matrimonio. Appartengono alla stessa corrente ideologica gli assegni di mantenimento dati alla moglie divorziata o separata.Voi potreste sussultare sulla sedia per quello che sto per dirvi: secondo me, e anche secondo le leggi fino all'avvento della rivoluzione sessuale e dell'ideologia della parità di genere, l'uomo che abbandona la sua donna incinta può farlo, perché non è tenuto a mantenere quel figlio. Sarebbe tenuto a farlo solo se i due fossero sposati, altrimenti no. Non sto dicendo che è bello abbandonare il proprio figlio solo perché nato fuori dal matrimonio, ma affermo che l'uomo che lo facesse secondo me non sarebbe da biasimare.È infatti il legame del matrimonio che obbliga a riconoscere i figli che nascono all'interno di esso. Quindi la donna che si concede sessualmente ad un uomo con cui non è sposata deve sapere che lei non può pretendere niente da lui. Deve conoscere i rischi che corre. Quindi, in una società normale, dovrebbe pretendere dal suo uomo che la sposi prima di concedersi a letto. Non solo per motivi religiosi, ma anche per i seguenti motivi naturali. Il legame matrimoniale è fatto apposta a difesa dell'uomo e della donna. In quel legame l'uomo sapeva che sua moglie si era impegnata a restargli sempre fedele e quindi non doveva temere nessun concorrente in amore. La donna invece viene difesa dal matrimonio visto che il marito si è impegnato a sostentare la famiglia. Ma se non si è sposati nessuno dei due ha queste protezioni: entrambi possono essere traditi e la donna rischia di essere abbandonata con il figlio che porta in grembo senza poter rivendicare nulla, visto che l'uomo a cui si è concessa non aveva assunto con lei nessun impegno.GiovanniRISPOSTA DELLA REDAZIONECaro Giovanni,la tua mail forse non è del tutto condivisibile, ma non possiamo certo negare che gli obblighi sia per il marito che per la moglie nascono dallo stringere il patto matrimoniale.Detto questo però riteniamo che un uomo che mette incinta una donna fuori del matrimonio sia colpevole di immoralità al pari di lei. Infatti la legge di Dio chiama fornicazione tali rapporti, quando sono praticati da persone non sposate, e chiama adulterio i rapporti sessuali tra persone sposate, ma non tra di loro (adulterio semplice quando è sposato uno dei due, adulterio doppio quando sono entrambi coniugati). Entrambi quindi sono peccato grave.Per quanto riguarda la questione del cognome o degli alimenti purtroppo questa materia è trattata dalle leggi civili senza più distinguere tra figli legittimi, cioè nati all'interno del matrimonio, e figli illegittimi. La confusione regna dunque sovrana ed è aggravata dalle complesse questioni dell'utero in affitto che per ora è illegale in Italia, ma che in realtà viene praticato all'estero e poi si pretendono riconoscimenti anche qui da noi.Insomma a noi premeva ricordare che quella del cognome non è una questione secondaria, ma che fa parte di un più ampio progetto di distruzione della famiglia che è praticamente ormai completato nei nostri ordinamenti statuali.Noi crediamo che sia importante ripartire dalla Legge di Dio scritta nel cuore di ogni uomo per ripristinare la realtà naturale sul matrimonio.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6898LA SOLUZIONE VERA PER LA CRISI DELLA SCUOLA di Rino CammilleriLe ultime vicende della scuola - vax sì, vax no, green pass sì, green pass no, mascherine, quarantene e okkupazioni à la sans façon - hanno rimesso in evidenza il problema della scuola italiana e che si può riassumere in un solo vocabolo: un casino. Il rimedio? Ce n'è solo uno, ma lo dirò alla fine.Nell'Ancien Régime i compiti pubblici erano così ripartiti: allo Stato l'ordine e la difesa, alla Chiesa la scuola e l'assistenza. Poi vennero i giacobini e decretarono che tutto doveva essere dello Stato. Cioè, loro. E non tanto l'assistenza, che, dato il ceto dei destinatari, non portava consensi utili, quanto la scuola. Fu allora che divenne obbligatoria. Con essa il regime si garantiva il futuro. Ricordate Orwell? «Chi controlla il presente controlla il passato, chi controlla il passato controlla il futuro». Ma almeno i preti insegnavano la carità e l'amore del prossimo, mentre i giacobini l'odio di classe. Comunque, la lezione fu imparata da tutti i regimi che seguirono, come chi conosce la storia sa.Tornando all'Italia, dopo la parentesi fascista la scuola non smise di essere di Stato. Solo che adesso il pluralismo ideologico ostava a una scuola monolitica. I Dc di allora, che erano colti, fecero di tutto per riservarsene la gestione, i Pc si posero in attesa. E venne il Sessantotto, che, sapendo solo devastare, quello fece anche con le giovani menti. Da allora la scuola italiana è ingestibile, irriformabile, un circo equestre in cui si impara poco e, quel poco, è un rivendicazionismo senza costrutto e senso perfettamente plagiabile dal politicamente corretto del momento. Che si apprende al di fuori della scuola, televisione in primis. Rimane un baraccone napoleonico con un milione e mezzo di addetti, periodicamente innovato da c.d. pedagogisti «esperti» che in vita loro non hanno mai insegnato a scuola. Essendo i più laureati, li si deve pagare da tali, ma, essendo troppi, si dà loro il minimo per sopravvivere. Epperò la scuola rimane un forno indispensabile per ridurre, momentaneamente, la disoccupazione.Come se ne esce? Non se ne esce. A meno che prima o poi non sorga qualcuno che voglia fare davvero qualcosa di liberale: abolirla. L'insegnamento diventi libero, chi vuole intraprendere apra una scuola e a chiamata. Lo Stato controlli solo il rispetto della Costituzione, e nient'altro. Risultato, concorrenza. I presidi cercheranno di accaparrarsi gli insegnanti migliori, perché questi portano iscrizioni. Da qui, buoni stipendi, ogni insegnante avrà il suo ufficio in cui ricevere studenti e genitori. [...]Comunque, tranquilli, una liberalizzazione del genere non accadrà mai.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Rino Cammilleri, nell'articolo seguente dal titolo "2022: fuga dalla squola" spiega ulteriormente perché la scuola pubblica è meglio raderla al suolo e rifarla di sana pianta.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 24 febbraio 2022:Per la scuola italiana c'è un'unica soluzione: abolirla. Quella statale, ovviamente. E tale soluzione dovrebbe essere gradita anche da quanti si dicono liberali. Ora, ogni regime, dal 1789 in poi, ha preteso di formare a sua immagine i giovani. [...]La scuola «di stato» da noi fu invenzione liberal-piemontese, e rimase anche nella repubblica. In mani DC fino al Sessantotto, fu poi devastata dai comunisti. Ogni ministro che si susseguì introdusse «riforme» che non facevano che peggiorare la situazione. Fino al disastro attuale, di fronte al quale occorrerebbe fare come fecero i tedeschi con l'Est dopo la riunificazione: irreparabile, meglio radere al suolo e rifare di sana pianta. E la sana pianta, ora che i liberali sono stati spinti a destra, è questa: concorrenza. Tutte le scuole siano imprese private e ogni preside attiri iscrizioni offrendo di meglio.I non abbienti? Borse di studio finanziate dal risparmio, mastodontico, ottenuto dall'abolizione della scuola statale. Che ormai è solo un carrozzone napoleonico costosissimo e improduttivo, e siamo rimasti quasi i soli al mondo ad averne uno. [...]Mi si consenta uno spiacevole ricordo personale. Quando per sopravvivere insegnavo al liceo, una volta mi capitò di imbastire il seguente breve dialogo: «Signorina, lei ha sbagliato porta». La studentessa di quinta, che stava per entrare in classe, meravigliata chiese: «Perché?». Risposta: «Perché questa non è la discoteca». Infatti, vi lascio immaginare com'era abbigliata. La cosa finì lì, apparentemente. La settimana successiva mi chiamò il preside. C'era un esposto contro di me, firmato da tutta quella classe, il fidanzato della discotecara e i genitori di lei. L'accusa non era di molestie sessuali ma quasi. Il preside, per evitar rogne, trasmise al provveditore, il quale, per evitar rogne, trasmise al ministero. Io, per evitar rogne, mi dimisi all'istante. Mi avevano confezionato una bella trappola e se mi fossi difeso sarebbero arrivati i sindacati, le femministe, la stampa e le televisioni. Date retta, nun ce sta nient'a fa', la scuola italiana è la Zattera della Medusa.Sogno una situazione nella quale volentieri tornerei a insegnare: col mio curriculum sotto il braccio mi presenterei a un preside e chiederei quanto sarebbe disposto a darmi. Se lui giudicasse che, con me, le iscrizioni aumenterebbero, mi darebbe quel che chiedo, più un ufficio tutto mio in cui ricevere gli studenti e personalizzare quel che insegno. State sicuri che nessuno imbratterebbe il banco, perché il papà gli farebbe passare la voglia: il banco, infatti, è suo, non «di tutti». [...]E dico di più: la divisa scolastica, come in Giappone, come in Inghilterra. Così, il povero con borsa di studio non dovrebbe sedere accanto al compagno griffato. Come si vede nei film, gli americani fanno i salti mortali per andare al college. L'alternativa è friggere patatine da McDonald's. Non a caso gli Usa rule all the world.
Il femminismo della terza ondata è stato caratterizzato soprattutto dalla musica, in particolare dal movimento delle Riot Grrrl. Ma com'è nato? Che istanze portava avanti? E soprattutto, esiste ancora? Ce ne parla la giornalista musicale Valeria Sgarella. (Per ascoltare la loro musica, cerca su Spotify la playlist "Palinsesto Riot Grrrl"!)
La lite Salvini-Meloni nuovo ritornello dei giornali, la balla del tesoretto lasciato da Draghi e cosa potrebbe cambiare nel reddito di cittadinanza. Questo e altro nella #zuppadiporro del 29 settembre 2022
VIDEO: Il cavaliere del terzo millennio ➜ https://www.youtube.com/watch?v=CYOp3oZlIGI&list=PLpFpqNiJy93u4WaU4EI2Tf7q125TSonGrTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7131LA VERITA' E' CHE GLI UOMINI AMANO LE DONNE di Roberto MarchesiniL'attore britannico Benedict Cumberbatch ha recentemente rilasciato un'intervista per la promozione dell'ultimo film che lo vede protagonista, intitolato "Il potere del cane". In questa occasione ha espresso il suo pensiero a proposito della cosiddetta "mascolinità tossica": «Dobbiamo aggiustare i comportamenti degli uomini. Penso sia più rilevante che mai farlo e in particolare in un mondo che sta andando incontro a dei cambiamenti, puntando finalmente l'attenzione su quanto siano inadeguati lo status quo e il patriarcato. C'è questa specie di aspetto legato alla ribellione, questo negare la situazione, una posizione piuttosto infantile che sostiene "non tutti gli uomini sono cattivi". No, semplicemente dobbiamo tacere e ascoltare». Già la posizione pare problematica: se parla della mascolinità tossica, non tace. E poi: uno degli aspetti della "mascolinità tossica" non riguarda il fatto che gli uomini siano mutacici, cioè che si esprimano troppo poco? Quindi gli uomini devono tacere o devono parlare? O devono parlare del fatto che devono tacere?Probabilmente, sono ragionamenti troppo sottili per un povero psicologo di campagna come me.Quello che so, è che quando la virilità ha trovato la sua pienezza e il suo compimento, anche le donne ne hanno tratto un gran giovamento. Sto parlando della cavalleria, massima summa delle virtù virili; un fenomeno che ha cambiato per sempre (fino a giorni nostri) i rapporti tra uomo e donna... a vantaggio della donna. È infatti in quel periodo che la donna diventa... donna. Donna, infatti, è la contrazione di domina, in latino: signora. Perché il cavaliere faceva il gesto dell'omaggio (cioè il dono dell'uomo, di sé stesso) al signore e alla signora.TRACCE DI CAVALLERIADa questo discendono alcuni gesti di cortesia (cioè tipici della corte) che fanno brillare gli occhi ad alcune donne: aprire la portiera, accomodare la sedia, aiutare a mettere o togliere il cappotto, il baciamano... Che significato hanno questi gesti, che mandano in bestia le femministe? Semplice: il più forte, cioè il cavaliere, mette la sua forza a disposizione del più debole, cioè la donna. La forza dev'essere usata per servire, non per prevaricare. Questo è il grande insegnamento della cavalleria, oggi dimenticato (con le conseguenze che ben conosciamo).La cavalleria ha anche contribuito a creare una struttura sociale di regole che preservano la sessualità femminile. Così si legge nell'Historia regum Britanniae di Goffredo di Monmouth: «Le dame cortesi non degnavano di ricevere l'amore di alcuno se per tre volte non si era cimentato nell'agone. Si serbavano quindi caste le dame, e i cavalieri per amor loro divenivano più nobili». Così sono le dame a motivare i cavalieri a diventare «più nobili», più coraggiosi; e a loro volta le dame conservano la castità a causa del legame con il loro cavaliere. Funziona ancora così.Jason e Cristallina Evert sono una coppia che gira per il mondo parlando della Teologia del corpo di Giovanni Paolo II. Jason è arrivato al matrimonio vergine, Cristallina ha avuto una vita sessuale disordinata prima di scoprire la castità. Ecco le sue parole a proposito: «Io non accuso nessuno. Non dico: "Voi ragazzi siete il problema". Sono convinta che voi ragazzi sareste dei signori se noi donne lo esigessimo». Le donne medievali hanno preteso che i loro corteggiatori si comportassero in un determinato modo. E crearono la cavalleria.LA MODERNITÀTutto è cambiato con la modernità. La caratteristica principale della modernità è il rifiuto delle leggi morali e religiose. Solo che le leggi morali e religiose proteggono i deboli dai forti; eliminarle, ovviamente, significa abbandonare i primi in balìa dei secondi. Lo aveva previsto lucidamente il Marchese de Sade che, all'interno del suo romanzo blasfemo e pornografico intitolato La filosofia del boudoir, inserì un opuscolo intitolato Francesi, ancora uno sforzo se volete essere repubblicani. In sostanza: non è sufficiente rovesciare le strutture politiche, per fare la rivoluzione; è invece necessario contravvenire a tutte le regole morali e religiose, comprese quelle che proibiscono la calunnia, il furto, lo stupro, la prostituzione, l'adulterio, l'incesto, la sodomia e l'omicidio. Eliminata ogni legge morale e religiosa - come abbiamo detto - resta la legge del più forte: «[...] è incontestabile che abbiamo ricevuto dalla natura il diritto di esprimere i nostri desideri indifferentemente a tutte le donne, è incontestabile anche che abbiamo il diritto di obbligarle a sottomettersi a questi nostri desideri, non esclusivamente (mi contraddirei), ma momentaneamente. È incontestabile che abbiamo il diritto di promulgare leggi che le costringano a cedere al fuoco di chi le desidera; essendo la violenza stessa una conseguenza di questo diritto, possiamo impiegarla legalmente. La natura non ha forse provato che abbiamo questo diritto, accordandoci la forza necessaria a sottometterle ai nostri desideri?».Ecco, quindi, che, liberata dalle leggi morali e religiose, la virilità diventa dannosa: il suo scopo non è più proteggere, servire; bensì prevaricare, opprimere. La liberazione sessuale della donna si trasforma, tragicamente, in schiavitù.Ecco, quindi, l'insegnamento: non è la virilità in sé, ad essere tossica; non il modello patriarcale. La virilità tossica è quella moderna, nella quale la forza non è al servizio del debole, ma diventa fonte del diritto. Non ci piace la virilità tossica? Rifiutiamo la modernità e torniamo alla cavalleria. Facciamo in modo che la forza sia al servizio e a protezione del debole; che gli uomini facciano dono di sé alle donne. Rifiutiamo la legge del più forte, la legge della jungla, la lotta per la sopravvivenza. Avremo protezione per il nascituro, accudimento dell'anziano e del malato, rispetto per le donne.
«Disdite il concerto di Fabri Fibra del 6 luglio 2022 al LAC di Lugano». L'appello è del collettivo femminista Io L'8 ogni giorno, che definisce Fabrizio Tarducci come un personaggio che «banalizza e legittima la cultura sessista, misogina, omofoba, violenta e discriminante per farne un vettore commerciale». La polemica è servita. Dell'argomento discutono Giacomo Butti, Michele Montanari (CdT.ch) e Mauro Rossi (responsabile di Cultura al Corriere del Ticino).
Ospiti:Vittorio Sgarbi vs Valentina Nappi: "Lei si ritiene un oggetto? Allora è priva di pensiero". Aldo Grandi - Direttore della gazzetta di Lucca - "il mio articolo non è omofobo...cosa vuoi che ti dica, io se vedo due uomini che si slinguazzano per strada mi da fastidio".
"Ci sarà un motivo per il quale in moltissime le storiche, le antropologhe, le filosofe, le giornaliste, le studiose femministe centrano l'attenzione sull'uso delle parole, e mettono in guardia sulla stretta connessione tra violenza del linguaggio comune e violenza reale, nelle relazioni quotidiane come nella politica, nella comunicazione mediatica e quindi nel tessuto sociale." Monica LanfrancoIn questa puntata approfondiamo un tema difficile ma essenziale, forse per la nostra sopravvivenza come specie e come donne, quello della nonviolenza e del perché oggi come ieri è un percorso difficile e complesso, faticoso, entusiasmante ed imprescindibile.Nella puntata anche un intervento di approfondimento di Monica Lanfranco, giornalista professionista, formatrice sulla differenza sessuale e sul conflitto, femminista, fondatrice di Altradimora e della rivista Marea (http://www.monicalanfranco.it/)Si parla anche del progetto MEAN-Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, composto da oltre trenta Organizzazioni unite per un progetto concreto di pacificazione ed aiuti umanitari.Il MEAN si rivolge a tutta la società civile europea perché esiste una via diversa di risoluzione del conflitto in corso.L'idea principale è tenere viva la forza trasformatrice della nonviolenza attiva dentro lo scenario del conflitto, non solo idealmente, ma concretamente, attraverso una mobilitazione di massa di migliaia di civili europei in Ucraina. Per approfondire https://ilmanifesto.it/lettere/per-un-nuovo-welfareMusiche:La Canzone delle Amazzoni di Nicoletta Salvi Menestrella Femminista che puoi ascoltare nel canale di Nicoletta qui https://soundcloud.com/nicolettasalvi e qui https://youtube.com/playlist?list=PLcJOWRy1W7Nb_ZuNlJx_M9GDlnqNIq3kgDancing Abroad (S) by Shaoqing "Luna" LiLink: https://filmmusic.io/song/6248-dancing-abroad-s-License: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Night In Venice by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/5763-night-in-veniceLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Galway by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/3795-galwayLicense: https://filmmusic.io/standard-license
Ospiti:Vittorio Feltri - "Chi se ne frega di una palpata di pene"Oliviero Toscani - "voglio fare lo stronzo con le femministe"
Israele. Femministe attaccate per la preghiera mensile presso il Muro del Pianto da ultra-ortodossi. Canada. Le donne indigene che sono state bambine in affido hanno più possibilità di subire violenza. Stati Uniti. Per la prima volta un incontro di boxe femminile nell'arena più famosa.
Israele. Femministe attaccate per la preghiera mensile presso il Muro del Pianto da ultra-ortodossi. Canada. Le donne indigene che sono state bambine in affido hanno più possibilità di subire violenza. Stati Uniti. Per la prima volta un incontro di boxe femminile nell'arena più famosa.
Turchia. Femministe accusate di essere contro la moralità e a rischio chiusura. Stati Uniti. Il prossimo scontro sull'aborto potrebbe riguardare le pillole per l'interruzione di gravidanza. Spagna. Congedo di maternità allungato per madri sole e maternità surrogata paragonata alla tratta di esseri umani.
Turchia. Femministe accusate di essere contro la moralità e a rischio chiusura. Stati Uniti. Il prossimo scontro sull'aborto potrebbe riguardare le pillole per l'interruzione di gravidanza. Spagna. Congedo di maternità allungato per madri sole e maternità surrogata paragonata alla tratta di esseri umani.
Spesso quando si parla di Sante si tende a raccontare queste figure come donne angeliche e devote… ma siamo sicurə che fossero davvero così? Ildegarda, Caterina da Siena, Santa Cecilia, Santa Lucia… tutte queste donne per alcuni versi possono essere considerate delle vere femministe ante litteram! Ce ne parla Clara Stella, ricercatrice di letteratura femminile e di storia delle idee.
Oggi nerd è figo, va di moda. E' ora di mettere le cose in chiaro.
Le sorelle Mitford, Eileen Gray e Fabrizia Ramondino raccontate da Giulia Perona & Giulia Cuter (Senza Rossetto podcast), Giulia Sagramola e Cristina Portolano (fumettiste, illustratrici).
Le sei puntate di Xena: esplorazioni femministe hanno come tema principale le varie forme di femminismi e la loro applicazione alla vita quotidiana in diversi contesti. Ogni ospite, nell'introduzione, viene invitat* a fornire la sua definizione preferita di femminismo, e a presentare un* o più role models, insieme a un testo ‘chiave'. La parte più ampia dell'intervista viene dedicata all'esperienza specifica dell'ospite che racconterà della sua attività e del modo in cui il femminismo viene trasformato in esperienza quotidiana. Per questa prima puntata di Xena, Nicoletta Mandolini, @niconich8 , è ricercatrice presso il CECS (Centro de Estudos de Comunicação e Sociedade) dell' Universidade do Minho, in Portogallo, e attivista. Da ormai quasi dieci anni si occupa di analizzare rappresentazioni artistiche e mediatiche dell'abuso sessista e ha recentemente pubblicato il libro Representations of Lethal Gender-Based Violence in Italy between Journalism and Literature (Routledge 2021).
Parliamo di femminismo, di parità di genere, di consenso, della rappresentazione delle donne nella pubblicità... e di molto altro ancora!
00:00 I due titoli del giorno sull’Afghanistan: “Promesse da talebani” e “Femministe col burqa”. 05:00 Joe Biden scaricato, dice Federico Rampini su Repubblica, anche dal suo New York Times. 05:40 […]
Presentazione del libro 'Streghe guaritrici e preti incantatori - La magia popolare nei verbali dell'Inquisizione della Diocesi di Savona (XVI-XVII secolo) di Manuela Saccone e Giuseppe Testa con intervista a Manuela SacconeMusiche:Night In Venice by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/5763-night-in-veniceLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Virtutes Instrumenti by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/4590-virtutes-instrumentiLicense: https://filmmusic.io/standard-license
Come avrebbe potuto svegliare il principe la bella Biancaneve senza approfittare di un bacio rubato senza consenso?
Dalla violenza contro le donne alle dirette Instagram #votofemminista, passando per il pamphlet di Pauline Harmange e il ruolo degli uomini... Conversazione con la scrittrice Giulia Blasi.
In questo episodio avremo con noi Chiara Nocera, attivista femminista che ci spiegherà il pensiero alla base della polemica scaturitasi dopo il Festival di Sanremo (notizia di cui abbiamo ampiamente parlato nella scorsa puntata), inoltre altre notizie a caso per non farci mancare nulla.
In vista dell'imminente Giornata internazionale dei diritti della donna, ne approfitto per parlarvi di 2 gradevolissimi testi femministi:- "Parità in pillole. Impara a combattere le piccole e grandi discriminazioni quotidiane", di Irene Facheris, Rizzoli, 2020- "Cara Ijeawele. Quindici consigli per crescere una bambina femminista", di Chimamanda Ngozi Adichie, Einaudi, 2017Contattami anche tu per commenti, idee e proposte: woozingstar@gmail.comProfilo Goodreads: https://www.goodreads.com/user/show/18769234-ludovicaFoto di Gabriele TaorminaMusica: Acoustic Blues e Saloon Rag, di Jason Shaw, da https://audionautix.comRendezvous, di Shane Ivers, da https://www.silvermansound.com
In questa puntata ci tocca affrontare il testo "Odio gli Uomini" di Pauline Harmange, sia per il suo contenuto controverso, sia per il modo in cui è stato polarizzato nel dibattito pubblico. Insomma, è vero che le femministe odiano gli uomini? No, ma per poterlo capire dobbiamo calmare il discorso e ripartire ancora una volta dall'inizio.
Tom a grandi en étant perçu comme une petite fille. Il fuyait les miroirs parce qu'il ne se reconnaissait pas. Il se rassurait en se disant lesbienne, même si il y avait beaucoup des choses qu'il ne comprendais pas...
Le premier grand amour d'Olivier était un secret douloureux. Et pourtant son parcours a été plein de rencontres inattendues et d'aventures qui l'ont mené à devenir écrivain à Paris…
Dans les premières relations d'Olivier, l'autre personne disparaissait toujours du jour au lendemain. Son premier grand amour était un secret douloureux...
Musiche:Call to Adventure by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/3470-call-to-adventureLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Slow Heat by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/4373-slow-heatLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Il canto alla fine della puntata è di Valentina Baitelli e si può ascoltare integralmente (insieme ad altri splendidi canti) nel suo canale Soundcloud qui https://soundcloud.com/valentina-baitelli-1I suoni sono di dominio pubblico o di Mike Koenig (Kid Laugh Long Sound, Crying Sound, Sleigh Bells Ringing Sound, Wind Sound, Roaring Lion e Chopping Wood), Caroline Ford (Walking on Gravel Sound), Uday (Chipmunks Sound Sound), Samantha Enrico (Boxing Arena Sound) e Daniel Simion (Old Car Starting, Bells Tibetan Large Sound e Service bell help) distribuiti su http://soundbible.com/License: http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/
Oggi parliamo di Gender Pay Gap. Una realtà o solo una errata analisi di dati? analiziamoli questi dati e cerchiamo di capirci qualcosa.Come al solito fateci sapere la vostra sul nostro canale Telegram o su uno qualsiasi dei nostri canali social. Non dimenticarti di seguirci su Spotify e Apple Podcast dove ci farebbe comodo una bella recensione :P Nostro Sito: https://dpenpodcast.wixsite.com/website . Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/dpen/id1491536770 . Spotify: https://open.spotify.com/show/69CuHfAuRjpZkr0JYATFvU?si=zCXgJ1ScStyaC2jFtWVF2w . Spreaker: https://www.spreaker.com/user/dpen . E su tutte le app principali di streaming.Seguiteci anche sui nostri social dove potrete anche commentare le puntate e comunicare con noiGruppo Telegram: https://t.me/dpenpodcast . Instagram: https://www.instagram.com/dpenpodcast/ . Twitter: https://twitter.com/DpenPodcast .
Il primo libro che abbiamo scelto è "Dovremmo essere tutti femministi" di Chimamanda Ngozi Adichie. Un libricino di appena 40 pagine nato da un TEDTalk che a parer nostro è un "must have" nella propria libreria. È scorrevole, immediato e intelligentemente semplice.
Partiamo dallo 0! Ci presentiamo, vi spieghiamo perchè abbiamo deciso di creare questo podcast e cosa ci fanno i nostri occhi sul busto di Medusa.
La rassegna stampa di Corinna De Cesare
Ok, andiamo a cena. Ma chi paga il conto? Se una ragazza sta uscendo con Emis Killa può lasciare a casa il portafoglio, ma è effettivamente una mentalità "giusta"?
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Una delle cose che più mi fanno sorridere ultimamente nelle discussioni con i polarizzati è la incapacità quasi strutturale di capire quando si trovano in ''dissonanza cognitiva'': quando cioè avallano come perfette le tesi della propria fazione mentre invece condannano gli stessi comportamenti nella fazione avversa.È non solo buffo, ma fa capire molto di cosa serve - e no, non sono le ''parole non ostili'', manco per nulla - per davvero iniziale a parlare onestamente di polarizzazione e odio online...--I LINK nel video sono sempre qui: http://mgpf.it/link--Io sono http://matteoflora.com e ogni giorno con ''Ciao Internet'' ti racconto Dati e Storie dalla Rete.Mi trovi su Youtube qui https://mgpf.it/ytsu Facebook qui https://mgpf.it/fbsu Podcast qui https://mgpf.it/pce su Instagram e Twitter come @lastknight--Per contatti commerciali: mf@thefool.it
Una delle cose che più mi fanno sorridere ultimamente nelle discussioni con i polarizzati è la incapacità quasi strutturale di capire quando si trovano in ''dissonanza cognitiva'': quando cioè avallano come perfette le tesi della propria fazione mentre invece condannano gli stessi comportamenti nella fazione avversa.È non solo buffo, ma fa capire molto di cosa serve - e no, non sono le ''parole non ostili'', manco per nulla - per davvero iniziale a parlare onestamente di polarizzazione e odio online...--I LINK nel video sono sempre qui: http://mgpf.it/link--Io sono http://matteoflora.com e ogni giorno con ''Ciao Internet'' ti racconto Dati e Storie dalla Rete.Mi trovi su Youtube qui https://mgpf.it/ytsu Facebook qui https://mgpf.it/fbsu Podcast qui https://mgpf.it/pce su Instagram e Twitter come @lastknight--Per contatti commerciali: mf@thefool.it
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6160L'APP IMMUNI SVELA LA PREPOTENZA DELLE FEMMINISTE AL POTERE IN ITALIA di Andrea ZambranoQualcuno svegli la ragione, che ieri evidentemente stava dormendo mentre si consumava nelle patrie stanze social l'ultimo atto del genocidio del buon senso. Chi si chiedeva se il Covid ci avrebbe reso diversi, di sicuro dovrà convenire che, almeno più intelligenti non lo siamo diventati. Con tutti i problemi che ci sono in agenda, ieri non si parlava d'altro: la sconcia e oscena immagine che accompagna - o meglio accompagnava, perché quando la situazione è seria in questo paese le cose cambiano alla velocità della luce - il varo dell'app di tracciamento Immuni.Due piccole icone: nella prima una donna che abbraccia, avvolgendolo totalmente come una Madonna, un neonato col ciuccio. Nell'altra icona [...] il papà, nella stanza a fianco davanti a un pc che lavora. Ah... orrido sessismo! Sconcia discriminazione, hanno tuonato le vestali del politically correct. Dove sono le pari opportunità? Una donna che abbraccia a casa il suo figlioletto proteggendolo dal Covid e un maschio alfa che porta a casa la pagnotta con lo smart working. Ma dove sono i costumi di degni di un Paese di diritti?La prima a strepitare è stata lei, la campionessa della buoncostume del pensiero unico: «La donna col bambino in braccio e l'uomo al lavoro. Un app (senza apostrofo, ndr) che dovrebbe tracciare il contagio, inquinata in partenza da insopportabili e anacronistici stereotipi», dice Laura Boldrini, la quale dopo aver lasciato la presidenza della Camera si fa notare solo quando c'è da scendere in campo con la polizia del pensiero. La crociata è poi decollata con l'intervento a gamba tesa di Paola Concia, perché non c'è battaglia più sacrosanta per i diritti in Italia se a intestarsela non è la componente gay & lesbo. L'ex deputata Pd ha fatto partire i suoi strali: «Ministra Elena Bonetti, prego gentilmente di parlare con la Ministra Paola Pisano perché questa immagine fuori dal tempo e dalla storia deve essere cambiata. Ho scritto deve, sì, perché lo dovete alle donne italiane che non meritano tutto questo».Quali donne? Tutte? Sicure-sicure che stiamo parlando proprio di tutte? No, ovviamente perché le donne "normali", che magari dopo aver tenuto il bambino in braccio, sono anche andate in cucina a sfornare una torta - squallido retaggio sessista patriarcale - ieri erano affaccendate in tutt'altri pensieri. Ma il diktat rivoluzionario non ammette deroghe: la lotta di classe deve unire in un sol grido tutte, anche se tutte non lo sanno.L'invito con il revolver puntato addosso della Concia ha sortito il suo scopo. Ecco che la ministra Elena Bonetti, ministra della famiglia oltre che delle pari opportunità, non ci ha pensato due volte. Eh sì che quando c'è da far valere i diritti delle famiglie, quelle vere e non quelle delle icone, la Bonetti ha brillato per la sua somma incapacità, come ammesso da lei stessa, per i fondi alle famiglie e alle scuole paritarie. Ma stavolta no, per questa battaglia di civiltà, la Bonetti si è attivata subito e ha portato all'ovile il risultato: «Cara Anna Paola Concia ho scritto ieri alla Ministra Paola Pisano e mi ha subito rassicurato sul fatto che si sta lavorando ad una modifica, che sarà rilasciata entro breve». Caspita, che solerzia!Tempo un paio d'ore e l'immagine era già stata modificata. Come? Secondo il diktat del buonismo pariopportunistico, un rovesciamento tanto ridicolo quanto offensivo: la donna al pc e l'uomo a tenere il bambino in braccio. E adesso, vediamo chi è il discriminato? E se fossero i maschietti? Chi ci garantisce che la donna non si sta approfittando di questo ribaltamento dei ruoli con violenza? Semplice, ce lo suggerisce l'anatomopatologia di questo ridicolo e rivoluzionario siparietto di inizio giugno: Boldrini, Concia, Bonetti. Tutte donne. In nome delle donne, per conto delle donne e al posto delle donne. In questa battaglia non c'è un solo uomo che abbia avuto una sola voce in capitolo per opporsi. Dal maschio alfa alla donna alfa, il minimo comune denominatore sono le pari opportunità tanto agognate diventate "impari prepotenze". [...]Nota di BastaBugie: Giuliano Guzzo nell'articolo seguente dal titolo "Il pensiero unico e il presunto razzismo imperante" parla di due casi clamorosi di persecuzione a persone che avevano detto la verità, ma in contrasto con la narrazione ufficiale del pensiero unico.Ecco l'articolo completo pubblicato sul Sito del Timone il 5 giugno 2020:L'emergenza pandemica non è ancora rientrata, anche se almeno in Italia e in Europa segnali incoraggianti non mancano, che già è prepotentemente tornato al centro della scena un virus storico, che da decenni, indisturbato, ammorba l'Occidente: quello del pensiero unico e del politicamente corretto, in nome del quale le censure non si contano, anzi si moltiplicano in antitesi ad un razzismo spesso dubbio e, talvolta, del tutto inventato. A tale proposito, sono almeno due i casi clamorosi emersi in questi giorni.Il primo è quello di Gran Napear, il telecronista dei Sacramento Kings che ha perso il posto di lavoro semplicemente per aver - ben stuzzicato via Twitter da DeMarcus Cousins, ex star dei Kings, affinché dicesse la sua sul dibattito e sugli scontri scatenatosi dopo l'uccisione di George Floyd - osato rispondere con tre parole: «All lives matter», tutte le vite contano. Come a dire: condivisibile la rabbia e il dolore per la morte di Floyd, ma ricordiamoci che appunto tutte le vite contano. Anche quelle delle vittime degli scontri successivi.Un pensiero di elementare civiltà, quello di Napear, che però agli occhi di alcuni è suonato come una contestazione allo slogan caro ai movimenti di contestazione che stanno mettendo a ferro e fuoco gli Usa - «Black lives matter» -, motivo per cui, come si diceva, è stato allontanato. Un licenziamento grave e liberticida che però diventa spiegabile, se si guarda a come gli indignati per la morte di Floyd siano letteralmente coccolati dai mass media; basti pensare, per fare un esempio, agli assembramenti di questi contestatori, i soli che a quanto pare nessuno osa far notare. Ma andiamo avanti.Un secondo caso di censura verificatosi in questi giorni - forse meno grave, ma certo non meno emblematico - è avvenuto alla Winthrop University, un ateneo pubblico della Carolina del Sud. In questa università, Mark Herring, decano dei servizi bibliotecari, a pochi giorni dalla pensione, ha visto censurato un proprio articolo sul numero di aprile di Against the Grain, storica rivista destinata principalmente ai bibliotecari. Il motivo della censura?Eccolo: nel suo articolo, Herring, aveva in modo del tutto innocente osato chiamare il coronavirus «Wuhan virus», scelta che è stata giudicata «etnicamente offensiva»; razzista, insomma. Per questo l'intero intervento è stato cancellato. Il che è doppiamente bizzarro se si considera che il pezzo di Herring non conteneva alcun incitamento razzista né particolari bordate alla Cina per come ha gestito o, meglio, non gestito l'epidemia, almeno al suo inizio.Semplicemente, l'articolo censurato si limitava a ricordare da dove proviene il covid-19, sottolineava che da una crisi può emergere il meglio e il peggio delle persone ed esortava ad un promemoria su ciò che davvero conta nella vita: nulla di scandaloso, insomma, anzi. Eppure quel «Wuhan virus», evidentemente, pur corrispondendo ad un incontestabile dato di realtà, è stato ritenuto inaccettabile.Ora, pur nella loro chiara diversità le vicende di Gran Napear e Mark Herring evidenziano - come si diceva all'inizio - uno stesso paradosso tutto occidentale, ossia quello di una società che non perde occasione per incensare e sbandierare la libertà quale valore supremo, salvo poi limitare quella di espressione a chi viene preventivamente e inappellabilmente accusato di essere razzista o intollerante. Una contraddizione lampante.Da questo punto di vista, va precisato come i casi di Napear ed Herring, purtroppo, siano solo gli ultimi d'una lunga serie. Ma ciò, sia chiaro, non legittima un atteggiamento di resa, anzi c'è da sperare che raccontare la portata grave e paradossale di simili episodi possa servire a far aprire i tanti occhi ancora distratti o chiusi. Perché è decisamente concreto il rischio che proprio chi reputa simili censure di gravità relativa possa, un domani, trovarsi a sua volta vittima di quel politicamente corretto le cui derive liberticide, oggi, vengono invece incautamente sottovalutate.
Parliamo di femminismo e del perchè non dovresti averne paura.
1-“Dovete fermare la protesta”. Trump se la prende con i governatori per i disordini provocati dalla morte di George Floyd. In realtà la Casa Bianca cerca di coprire la sua totale assenza (Roberto Festa).2-Covid. Diversi paesi alle prese con il dilemma della riapertura delle scuole. La chiusura di questi mesi rischia di far scendere sotto la soglia di povertà quasi 100 milioni di minori. Lo dice l'UNICEF (Luisa Nannipieri).3-Disastro evitato, almeno per ora. Il caso della Turchia: stando ai dati ufficiali Ankara è riuscita a contenere il virus (Serena Tarabini).4-Messico. Le femministe contro Manuel Lopez Obrador.Il presidente aveva detto che la maggior parte delle denunce per violenze domestiche, aumentate durante il lockdown, è falsa (Francesca Abruzzese).5-Tensione ad alta quota...Nuovo braccio di ferro tra India e Cina lungo il confine himalaiano (Gabriele Battaglia).6-Serie TV. Documentari e serie televisive per capire le proteste di questi giorni negli Stati Uniti(Alice Cucchetti)
Podcast di filosofia per l'esame di maturità letto da Luisa Merloni Il podcast è stato scritto da Simona Menicocci
Episodio Speciale! A chi non piacciono le classifiche? Insieme alle nostre ascoltatrici abbiamo elencato le frasi maschiliste più fastidiose, i nostri desideri non tanto nascosti per un mondo senza patriarcato e le nostre storie del passato, quando il femminismo ancora non faceva parte delle nostre vite. Sei curiosa? Metti le cuffie e unisciti a noi!
Ecco finalmente il terzo (e ultimo episodio) dove parliamo del libro "Il mito della bellezza" di Naomi Wolf e di quello che ci ha insegnato. In questo episodio finalmente Elide e Sanny danno qualche consiglio su come proteggersi dal Mito della Bellezza. Ascoltate e fateci sapere cosa ne pensate!Ricordate di seguirci su Instragram @modern_cinderellas_ita e su Facebook alla pagina Modern Cinderellas Italia. Se siete interessate a questo tema unitevi al gruppo Facebook "body positivity e self-love Italia". Se avete richieste su argomenti da trattare scriveteci su Instagram, Facebook o all'email elide.moderncinderellas@gmail.com
Ecco il secondo episodio sul fantastico libro di Naomi Wolf "Il mito della bellezza", quasi introvabile in italiano, ma davvero importante.In questo episodio Elide e Sanny parlando del perché il mito della bellezza e' cosi' potente al giorno d'oggi e discutono delle conseguenze negative del mito. Un pochino deprimente, ma certe cose bisogna saperle!SPOILER ALERT, alcuni punti di discussion sono i seguenti:--Il mito della bellezza e' cosi' potente perché noi donne oggigiorno siamo costantemente circondate da immagini di donne con fisici perfetti (creati da photoshop).--Oltretutto una delle industrie dai fatturati annui più alti- quella dei prodotti di bellezza- basa la vendita dei prodotti sulle nostre insicurezze. Creano immagini per farci vedere brutte e renderci insicure, cosicché compriamo i loro prodotti e contribuiamo a creare miliardi e miliardi di fatturato.--Le conseguenze del mito della bellezza sono di tantissimi tipi. Prima di tutto il fatto che ci vediamo brutte e siamo disposte a tutto pur di essere piu' simili alle donne sulle copertine, che include anche ricorrere a interventi di chirurgia estetica non necessari e potenzialmente dannosi. --Questo mito abbassa la nostra autostima--Sul posto del lavoro e' un disastro perché non veniamo mai giudicate puramente per la qualità del lavoro, ma prima di tutto su come appariamo. Quindi se una donna brava e "brutta" ha poche possibilità di fare certi tipi da carriera, una donna "bella" e brava ha più possibilità, ma comunque le sue doti verranno sminuite e il suo successo attribuito solo alla sua bellezza.....E ora per saperne di più dovete ascoltare l'episodio!Ricordate di seguirci su Instragram @modern_cinderellas_ita e su Facebook alla pagina Modern Cinderellas Italia. Se siete interessate a questo tema unitevi al gruppo Facebook "body positivity e self-love Italia". Se avete richieste su argomenti da trattare scriveteci su Instagram, Facebook o all'email elide.moderncinderellas@gmail.com
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5803LE DONNE CONSAPEVOLI DELLA LORO DIGNITA' NON SONO FEMMINISTE di Don Marek DziewieckiInnanzitutto bisognerebbe precisare il significato della parola "femminista". Una femminista non è una donna cosciente della propria dignità, capace di parlarne e difenderla da chi umilia e discrimina le donne (anche con la prostituzione e la pornografia). Al contrario, chi agisce in questo modo ha ben decifrato l'intenzione di Dio, che ha creato per la donna un ruolo molto privilegiato, quello di essere d'aiuto all'uomo. Questo fatto biblico ha un doppio significato. Conferma che l'uomo necessita di sostegno per il suo sviluppo, e che la donna è così speciale - in alcune questioni molto più matura dell'uomo - da sapergli essere di sostegno e di aiuto. Gesù sottolinea chiaramente la grandezza delle donne, non solo quando le difende dagli uomini malintenzionati, ma anche quando afferma che per la donna l'uomo lascia i genitori e si unisce a lei in matrimonio per amarla irrevocabilmente e fedelmente.Le donne coscienti della loro dignità, capaci di difendere le proprie doti speciali, il proprio genio femminile, non sono femministe; lo è chi mette da parte questa femminilità e unicità, e cerca di assomigliare al maschio. Queste donne non credono che un uomo possa amarle sinceramente e fedelmente, di conseguenza si aggrappano alla lotta contro gli uomini, cercando di trovare la realizzazione non nel vero amore maturo, ma in qualche forma di appagamento professionale, sociale, economico o politico. Le femministe non consapevoli dei propri complessi e sentimenti d'inferiorità, attaccano anche le donne che vivono serenamente la loro femminilità, sono fiere di essere donne, non cercano di copiare gli uomini. Le femministe contrastano le donne che dichiarano di avere una felice carriera familiare, cioè amano e sono amate dal marito e dai figli, e gioiscono del loro matrimonio.Le femministe vogliono rappresentare le donne [...] e in questo sono molto sostenute dai partiti di sinistra e dai mass media, perché si cerca sempre di più di indebolire l'istituzione della famiglia, distruggere il matrimonio. I partiti di sinistra, come anche i mass media, perlopiù appoggiano tutto quanto promuove la degradazione nel seguire solo gli impulsi, la dipendenza dal sesso, la sete di successo, e tutto quanto non è l'amore, la vera realizzazione e il decalogo. Ecco perché le femministe, anche se non sono numerose, hanno molto successo e influenzano pesantemente la cultura moderna, le abitudini, le relazioni tra gli uomini e le donne. Questa influenza si nota anche in una certa "paura" degli uomini nei confronti delle donne, la continua rivalità, invece che il sostegno reciproco nella crescita e nella capacità di amare l'uno l'altra. Quando le donne perdono la loro femminilità, gli uomini non sanno più essere maschi. Non sono affascinati dalle donne, non vogliono legarsi a loro per sempre, non imparano ad amarle.Le conseguenze di questa visione delle donne si notano in una certa discriminazione che tante volte sembrerebbe invece conquista. [...] In politica si deve applicare la regola di condividere benevolmente i posti, cioè tutto deve essere a metà tra i maschi e le femmine, altrimenti le donne, senza questa impostazione, non sono in grado di farcela da sole.Questa teoria indebolisce soprattutto il matrimonio e la famiglia. Sposarsi viene considerato come una limitazione della donna nel fare carriera, dunque qualcosa di problematico e da evitare. A questo punto ancora peggio si percepisce la questione di diventare genitori. Il matrimonio e i figli sono visti come qualcosa di negativo anche perché le femministe dichiarano che l'amore reciproco e irrevocabile tra i coniugi non esiste.Quindi non c'è proprio da meravigliarsi se la nostra società è dominata dalla ideologia della "felicità" da single, o dai legami tra individui dello stesso sesso.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5787LA CASALINGA FELICE: FEMMINILE, MA NON FEMMINISTA di IsabellaNon voglio essere femminista.Voglio essere femminile.Voglio rappresentare ed esprimere l'immagine "tradizionale" della donna a tutto tondo.Voglio poter esprimere la mia naturale propensione alla dedizione e alla cura, in sostanza all'accudimento.Quando io e mio marito ci siamo sposati per me era scontato che mi sarei occupata della casa e dei nostri figli (... e per fortuna è stato così: mio marito, che è persona estremamente intelligente - due lauree -, ha il senso pratico di un lampione spento in una notte da lupi). Abbiamo applicato in tutto e per tutto gli stereotipi di genere. Siamo convinti sostenitori degli stereotipi, anzi siamo l'archetipo di stereotipo di genere!IL BELLO DI ESSERE "SOLO" CASALINGA E MADREMai come oggi noi donne abbiamo la possibilità di esprimerci sia dal punto di vista intellettuale che professionale. Abbiamo la possibilità di scegliere se fare le super-mega-manager, essere madri e mogli, o entrambe le cose contemporaneamente, anche se difficilmente sono conciliabili.Ma essere solo una casalinga e madre non comporta una rinuncia o perdita delle proprie facoltà mentali... ciò che fa parte del bagaglio culturale, intellettivo e professionale rimane parte di noi e può essere messo a disposizione della famiglia.Ma fare la moglie e madre oggi è visto come poco dignitoso, sminuente; una rinuncia alla propria indipendenza e autorealizzazione.Anni di studio buttati al vento per fare da serva a un uomo e far crescere i SUOI figli...Mi rendo conto che la mia posizione sembri anacronistica, ma non è così! Ogni tanto ci penso e credo che il nostro sia proprio un privilegio, un grande privilegio che gli uomini non hanno. "Prestiamo" il nostro corpo a Dio per far nascere nuove creature. È fantastico! Diamo la vita a una persona, un nuovo individuo che prima non esisteva, unico e irripetibile. Lo sentiamo crescere e scalciare dentro di noi per nove mesi e al momento del parto tutto il dolore che si prova (... sei dilatata di 10 centimetri, ti senti lacerare, il ginecologo ti dice di spingere e pensi che sia pazzo) assume un significato immenso, si dissolve e finisce per lasciare posto a una gioia incontenibile e a uno stupore altrettanto grande. Gli abbiamo dato la vita e ora diamo la vita per lui.VOGLIO ESSERE FEMMINILE NON FEMMINISTAMi si perdoni la digressione, torniamo a bomba... dunque, dicevo: certo non posso dire di essere portata per i lavori domestici, di essere un'eccellente cuoca (aiuto!) ma non mi sento inferiore a mio marito perché faccio la governante, autista, amministratrice (scialacquatrice delle sostanze familiari), giardiniere, ecc., ecc! a seconda delle necessità.L'ho già detto: non sono femminista, voglio solo essere femminile e poter esprimere tutto il mio potenziale femminile che si manifesta in pieno nella maternità e nel suo esercizio, nella dedizione e cura dei miei figli e di mio marito (non compagno, moroso o altro). Ho conosciuto molte donne che non ne vogliono sapere di esercitare il loro ruolo perché è faticosissimo e spesso frustrante... quindi scappano servendosi di mille scuse... Ho lasciato il lavoro alla nascita del mio secondogenito, ho pensato che andare a lavorare per pagare la baby-sitter, un'estranea che avesse il compito di crescere i miei bambini fosse insensato, incoerente!La storia per cui «L'importante è la qualità del tempo che si trascorre con i propri figli, rispetto alla quantità» è una bugia. I bambini richiedono un rapporto e una presenza costanti, dà loro sicurezza, anche se ci si trova in stanze diverse a svolgere ciascuno le proprie attività.Quando mi sono licenziata io e mio marito non avevamo certo una condizione finanziaria brillante, ma la Provvidenza ha provveduto. Non è stato facile... ma abbiamo preso una decisione. Punto... abbiamo stretto la cinghia ed eccoci qui, vivi e vegeti.IL RUOLO DEL PADREOra vorrei esprimere un'opinione rispetto alla figura maschile.I padri devono tornare a esercitare il loro proprio ruolo.Il padre ha un dovere educativo insostituibile nella famiglia: egli osserva, accompagna, giudica e se necessario corregge, per il bene del proprio bambino. Il padre non deve comportarsi come un compagno di banco che copre le malefatte del proprio figlio dandogli pacche sulle spalle.Sono stufa di avere a che fare con uomini che non sanno e non vogliono più esserlo. Non hanno un atteggiamento virile, non sanno prendere posizione, non sanno dire no. Ci hanno convinti che noi (uomini e donne) dobbiamo essere "uguali". Ma io sono così felice di essere diversa, complicata, imbranata, insicura...Sarò antiquata ma è bello per una donna sapere di avere accanto un uomo più forte di lei fisicamente e psicologicamente, che la consideri ma allo stesso tempo la sappia apprezzare per la sua intelligenza, intuito, dolcezza e bellezza; un uomo che sappia stringerla e rassicurarla. Rivendico il mio diritto di essere fragile e di essere protetta, sostenuta. Sono stanca di dovere essere sempre forte e in grado di affrontare qualunque difficoltà da sola.I ruoli dell'uomo e della donna non sono uno più importante dell'altro, sono diversi e complementari, nell'ordine naturale delle cose. Cercare di invertire i ruoli significa andare contro natura.
Diciamoci la verità, lo scorso episodio su come le donne sono costantemente discriminate al lavoro è stato un po' deprimente. Ma in questo secondo episodio sull'argomento Elide e Sanny si rimboccano le maniche e parlano di cosa ognuna di noi può fare per migliorare la situazione! Tutti i consigli che vengono dati sono cose che partono da noi e quindi sono cose che possiamo iniziare a fare nella nostra vita quotidiana. SPOILER ALERT per le nostre ascoltatrici a cui piacciono le liste: i nostri consigli girano attorno a questo piano di attacco generale:1) STAI INFORMATA sull'argomento. Il patriarcato e le discriminazioni sistematiche si nutrono della nostra ignoranza per continuare ad esistere!2) SMETTI DI DISCRIMINARE. Tutte noi purtroppo siamo figlie di questa società patriarcale odiosa. Elide e Sanny danno consigli su come capire quando si discrimina e cosa fare a riguardo3) SUPPORTA ATTIVAMENTE LE ALTRE DONNE. Se non ci supportiamo tra noi siamo davvero una contro tutte! In quel modo non vinceremo mai le nostre battaglie. Solo unite abbiamo speranza di cambiare le cose!Se volete saperne di più ricordate di seguirci su Instagram @Modern_Cinderellas_Ita o su Facebook a Modern Cinderellas Italia.Ricordateci di mandarci i vostri commenti su questo episodio. Potete scriverci una email a elide.moderncinderellas@gmail.com oppure mandateci un messaggio su Instagram o Facebook.
con Marco Boccitto
Il DDL PIllon è una merda: perché ci siamo ridotti così? e cosa fare adesso? Secondo me...
Il termine Ucronia indica un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale.Negli ultimi anni — grazie anche alla serie USA The Handmaid's Tale, tratta dall'omonimo romanzo di Margaret Atwood — si è parlato sempre più di distopia femministe: sono stati ripubblicati diversi titoli, caduti nell'oblio, e sempre più scrittrici si sono cimentate nelle narrazioni ucroniche relative ai diritti della donna.Le speaker di Chiamando Eva ripercorrono le tappe di questo trend, tentando di comprenderne le ragioni e le spinte, e lo fanno insieme ad Arianna Miglio, project manager e traduttrice residente a Sheffield.
Il termine Ucronia indica un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Negli ultimi anni — grazie anche alla serie USA The Handmaid’s Tale, tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood — si è parlato sempre più di distopia femministe: sono stati ripubblicati diversi titoli, caduti nell’oblio, e sempre più scrittrici si sono cimentate nelle narrazioni ucroniche relative ai diritti della donna. Le speaker di Chiamando Eva ripercorrono le tappe di questo trend, tentando di comprenderne le ragioni e le spinte, e lo fanno insieme ad Arianna Miglio, project manager e traduttrice residente a Sheffield.
Il termine Ucronia indica un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Negli ultimi anni — grazie anche alla serie USA The Handmaid’s Tale, tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood — si è parlato sempre più di distopia femministe: sono stati ripubblicati diversi titoli, caduti nell’oblio, e sempre più scrittrici si sono cimentate nelle narrazioni ucroniche relative ai diritti della donna. Le speaker di Chiamando Eva ripercorrono le tappe di questo trend, tentando di comprenderne le ragioni e le spinte, e lo fanno insieme ad Arianna Miglio, project manager e traduttrice residente a Sheffield.
Il consiglio comunale di Verona ha approvato, con 21 voti a favore e solo 6 contrari, una mozione della Lega, la n. 434, firmata dal Sindaco Federico Sboarina, con cui la città è stata dichiarata «a favore della vita».
Michela Murgia ci racconta le sue donne fuori dagli schemi e lontane dagli stereotipi. Ma siamo così sicure che se la situazione fosse ribaltata il mondo andrebbe in modo diverso? Iscriviti per essere informato sull’uscita dei nuovi episodi
Michela Murgia ci racconta le sue donne fuori dagli schemi e lontane dagli stereotipi. Ma siamo così sicure che se la situazione fosse ribaltata il mondo andrebbe in modo diverso? Iscriviti per essere informato sull’uscita dei nuovi episodi
Politicamente scorretto, inesatto, offensivo, ma ha anche dei difetti. Online tutti i giorni.
Politicamente scorretto, inesatto, offensivo, ma ha anche dei difetti. Online tutti i giorni.
Stefano e Giulia, oggi, hanno deciso di affrontare un tema molto importante e hanno creato una lista di parole inglesi legate al femminismo e alla lotta per l'uguaglianza di diritti e libertà.Imparatele assieme a loro per combattere il maschilismo!Approfittate dello sconto offerto da Babbel: https://apps.babbel.com/it/4verticale/Leggete tutto l'articolo: https://goo.gl/ToAbwz
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A Rio de Janeiro per le ultime considerazioni in vista delle olimpiadi, ci ascoltiamo la psicoradio, e andiamo nella periferia di Parigi, a Aubervillee.
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1- “Qui è una catastrofe. Aiutateci in qualche modo”. A Esteri il racconto di Osama Abo El Ezz, uno dei pochi medici rimasti ad Aleppo, in Siria.2-La lezioni di Parigi: tolleranza e accoglienza, nonostante il Bataclan. Oggi la prima partita degli Europei di calcio (Chawki Senouci).3-La Clinton non convince le donne americane. Nella corsa verso casa bianca oltre a Trump c'è anche l'ostacolo del voto femminile (Simona Saccaro).4-Due elezioni in sei mesi. Tra 15 giorni la Spagna torna al voto...Oggi al via la campagna elettorale. I partiti non hanno cambiato nemmeno le liste (Giulio Maria Piantadosi).5-Dakar, il Senegal che cambia. Prima puntata (Marcello Lorrai).6-L'agricoltura dopo la possibile fusione Bayer-Monsanto. Una voce fondamentale per l'economia mondiale, ma un settore a rischio per l'avidità del grande business (Alfredo Somoza)
Radioimmaginaria San Giovanni in Persiceto. Da Sangio Mylêne, canadese, ci spiega tutte le regole di un anno all'estero. Passiamo dopo a i diritti delle donne e dei gay...ascoltateci!