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Iniziamo il nostro programma con l'attualità. Il primo argomento riguarda l'aumento delle tensioni tra gli Stati Uniti e i loro alleati, a seguito delle recenti politiche e dichiarazioni dell'amministrazione Trump. Proseguiremo analizzando gli sforzi degli Stati Uniti per ostacolare le iniziative europee a favore della diversità. La lotta alla discriminazione e il principio di uguaglianza sono valori fondamentali per noi, e Francia, Belgio e Spagna stanno reagendo alle pressioni statunitensi. Nella rubrica scientifica della settimana parleremo di un prodotto che assomiglia al foie gras, ma è realizzato senza provocare sofferenze agli animali. E infine, l'ultima notizia della nostra rassegna riguarda l'utilizzo delle visite ai musei come forma di terapia per la salute mentale. Come sempre, la seconda parte del programma sarà dedicata alla lingua e alla cultura italiana. Il nostro dialogo di grammatica sarà ricco di esempi sull'argomento di oggi: The passato prossimo. Nel dialogo dedicato alle espressioni analizzeremo, invece, un proverbio di origine francese: All'ordine del giorno. - Le politiche di Trump stanno influenzando il mondo in molti modi diversi - L'Europa si oppone agli Stati Uniti in difesa dei programmi contro la discriminazione - I fisici sviluppano un foie gras che evita l'alimentazione forzata di anatre e oche - I medici svizzeri ora prescrivono visite ai musei come terapia per la salute mentale - Cognome materno ai figli, la proposta che fa discutere l'Italia - Pavia rallenta, il dibattito sulla “Città 30”
Apriamo questa nuova puntata con Monica Maggioni (giornalista e scrittrice, conduttrice dei programmi Rai “Newsroom” e “In mezz’ora”) che commenta insieme ai conduttori le principali notizie di politica internazionale della settimana: dalle ultime sul conflitto ucraino al Medio Oriente, passando per la Coalizione dei Volenterosi riunitasi a Parigi. Subito dopo, la politica interna, l’economia e gli equilibri di governo sono gli argomenti al centro dell’intervista di Aprile e Bellasio a Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia, Componente della V commissione parlamentare (bilancio, tesoro e programmazione). A seguire con lo psichiatra, psicoanalista, scrittore e docente universitario Vittorio Lingiardi torniamo a parlare di adolescenza e rapporto genitori-figli a partire dalla serie tv di Netflix “Adolescence”.
Oppure Claudia Serbelloni Mazzanti Vien dal MareLa clip è tratta dal film di Paolo Villaggio “Il secondo tragico Fantozzi” (Rizzoli, 1971 all rights reserved)
Bruxelles scrive un piano da attuare in caso di crisi tra farmaci, scorte di cibo e bunker. Su Visibilia la ministra Santanché cambia il team di difesa con una tempistica che potrebbe far slittare il suo eventuale rinvio a giudizio, con relativa richiesta di dimissioni. Di politica si parla anche per la proposta del PD di dare ai nuovi nati solo il cognome materno, dopo decenni di solo cognome paterno. E la depressione di Vittorio Sgarbi ci offre l'opportunità di leggere una bella lettera sul tema da Avvenire.
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In aggiornamento...
Buongiorno, in questo video vediamo come ci influenza il cognome nella genealogia e nella nostra vita secondo la prospettiva della psicogenealogia e delle costellazioni familiari. Avevo già dedicato vari video alle influenze del nome che è un tema sicuramente profondissimo a cui ho dedicato anche vari capitoli nei miei libri. Il cognome è qualcosa su cui si pone meno l'accento nella psicogenealogia, ma per rispondere a una domanda che mi è stata fatta dedico un video anche a questo tema portando alcuni chiarimenti. Vi porto alcune riflessioni sulle origini del cognome, sul suo passaggio nelle generazioni e sul cambio del cognome. Buona visione Diego
A fine puntata c'è un teaser della puntata più attesa della stagione.Scaletta:
È giusto che i genitori conducano una vita morigerata per non intoccare il loro patrimonio e darlo in eredità ai figli? Il tema torna in discussione dopo che Francis Ford Coppola ha speso centoventi milioni di dollari per finanziare il suo nuovo film Megalopolis, dichiarando di avere altri progetti nel cassetto.Una vita rocambolesca, tra rapine famose, evasioni dal carcere e varie forme di resistenza: un noto ladro svizzerotedesco, dopo aver pagato il suo conto con la giustizia, è diventato netturbino e ora si oppone al prepensionamento.
Maurizio Crozza è Beppe Sala in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senzapubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXw Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Rivoluzione nel sistema anagrafico tedesco: i bambini potranno avere un doppio cognome, Agnese Franceschini ci spiega le nuove regole nei dettagli. Il parlamento ha anche approvato una serie di misure sull'autodeterminazione del genere sessuale che semplifica notevolmente le procedure per le persone transessuali. In Italia invece, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale sul doppio cognome, sembra ancora tutto fermo, ne parliamo con Sandra Sarti, della Rete per la parità. Von Filippo Proietti.
La Corte Costituzionale, in data 27 aprile 2022, ha stabilito che sono illegittime tutte le norme che attribuiscono, automaticamente, il cognome del padre ai figli. In base a questa sentenza, la regola porta ad attribuire il cognome di entrambi i genitori nell’ordine che scelgono, ma anche solo di uno dei due, in base alla loro decisione. In questa puntata facciamo il punto su quelli che sono, a distanza di quasi due anni, gli effetti di quella sentenza e riepiloghiamo - più in generale - quali siano le procedure da seguire per aggiungere o modificare un cognome al proprio o a quello dei propri figli, anche successivamente alla nascita. Interviene Ilaria Li Vigni, avvocata penalista in Milano, studiosa di politiche di genere.In apertura di trasmissione, come ogni lunedì, ci chiediamo che settimana sarà per i mercati finanziari. Lo spazio di MeteoBorsa è affidato alle analisi di Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management.
Pedro Nuno Santos foi eleito secretário-geral do Partido Socialista e aparece na posição de fazedor. Com a conquista do centro no horizonte, o líder dos socialistas apresenta-se como um "fazedor" com experiência política, mas será que chega? E o que fará Pedro Nuno com o legado de António Costa? Em análise neste episódio do Soundbite.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Rosella Pellerino"Corso di Occitano online"Con l'autunno l'Espaci Occitan di Dronero, col sostegno della Fondazione CRC nell'ambito del progetto Sòn de Lenga, propone il corso di primo livello di lingua e cultura occitana alpina on line. Rosella Pellerino, il tutor, seguirà on line i corsisti, che potranno partecipare nei tempi a loro più congeniali, da pc, tablet o smartphone: la piattaforma infatti sarà aperta h 24 dal 20 ottobre al 22 dicembre. Il corso prevede 6 lezioni on line di alfabetizzazione di base con elementi di letto- scrittura, grammatica, ortografia attraverso schede grammaticali, file audio, dizionario di base, esercizi e test di valutazione.I partecipanti seguiranno le lezioni tramite una piattaforma dedicata, sulla quale saranno caricate le lezioni, sempre accessibili in qualsiasi giorno e ora; a questa base di materiali si affiancheranno periodici incontri concordati on line, via Meet, tra il tutor e la classe, per poter conversare e approfondire particolari aspetti della grammatica. Il corso è gratuito e aperto a tutti: studenti, insegnanti, operatori turistici, appassionati, anche se non occitanofoni o residenti in località occitano alpine.L'attivazione del corso avverrà previo invio di Userid e Password da parte del Tutor: con avvio il 20 ottobre; in seguito ciascuno, individualmente, potrà procedere secondo i propri tempi e i propri ritmi. L'occitano alpino impiegato dai materiali dei corsi sarà quello meridionale (valli del cuneese) e la grafia quella classica, ma ciascuno potrà partecipare con la propria varietà, apportando utili integrazioni e approfondimenti.Le iscrizioni devono essere effettuate entro il 18 ottobre inviando a segreteria@espaci-occitan.org una mail con i seguenti dati: Nome e Cognome, Luogo e data di nascita, Residenza, Numero di telefono, E mail, professione. Informazioni c/o Espaci Occitan , tel. 0171.904075www.espaci-occitan.orgsegreteria@espaci-occitan.orgEn l'automn l'Espaci Occitan de Draonier, abo lo sostenh de la Fondazione CRC dins l'encastre del project Sòn de Lenga, propon la cors de premier livèl de lenga e cultura occitana alpina en linha. Rosella Pellerino, lo tutor, ajuarè en linha lhi escolans, que polerèn partecipar quora pòlen, da pc, tablet o smartphone: la plataforma serè duberta h 24 dal 20 d'octobre al 22 de decembre. Lo cors propon una alfabetizacion elementara en 6 lecions abo d'elements de lectura, escrichura, gramatica, ortografia, fichas gramaticalas, file sonòrs, diccionari fondamental, exercicis de valutacion.Lhi escolans polerèn seguir las lecions sus una plataforma exprés, ente trobarèn las lecions, sempre disponiblas; en pus, serèn organizats de periòdics rescontres concordats en linha, sus Meet, entre tutor e la classa, per far conversacion e devisar sus de questions de gramatica. Lo cors es gratis e dubèrt a tuchi: estudents, ensenhaires, operators toristics, apassionats, bèla si parlen pas occitan o viven pas en las valadas occitanas. Per l'activacion del cors serèn enviats Userid e Password dal Tutor: lhi grops di diferents livèls començarèn despuei lo 20 d'octobre, mas chasqu'un, per son cònte, polerè continuar emè son ritme. L'occitan alpin adobrat serè aquel meridional (valadas de Coni), e la grafia aquela classica, mas chasque escolan polerè partecipar embè la sia varianta, portant son contribut enteressant. Las iscripcions devon arribar drant del 18 d'octobre p.v. per mail a segreteria@espaci-occitan.org marcant Nom e Conhòm, Luec e data de naissua, Residença, Telefon, email, livel da frequentar. Informacions c/o Espaci Occitan , tel. 0171.904075,www.espaci-occitan.orgsegreteria@espaci-occitan.orgIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
AURORA TAMIGIO - IL COGNOME DELLE DONNE - presentato da Ira Rubini
James is a sales & marketing focused startup guy. At last count James had run seven startups – and is working on his eighth: Cognome, a tech spinout from the Montefiore Health System in New York City. He's also the founder and a board member of Open Squash a 501(c)(3) non-profit whose mission is to make squash more accessible. They opened their first location in Manhattan in January 2020 and are poised to open two more locations in NYC by Sept 2024 – you should join! Other fun facts: At Magnetic (which James ran from 2011→2017) he grew revenue from $1 to $100 million before it was sold to Deloitte. He ran PVI which is now owned by ESPN and is the technology that ESPN uses to show the first down lines in (American) football and other virtual objects in all their sport programming. James was CEO of the World Series of Video Games, one of the pioneers of e-sports; and He got his entrepreneurial inspiration from Steve Jobs whom we worked for at Pixar Animation Studios where he ran marketing and new business development for Steve. James is happily married with two children despite having made his family live on a boat for a year while they sailed around the world (2010-11). He graduated from McGill University where he occasionally guest lectures (B. Music – ‘cello), and holds an MBA from the Anderson school @ UCLA. Key Moments [00:03:45] Entrepreneur with music background gets MBA at UCLA. [00:07:22] Successful sale, but sued for patent infringement. [00:11:10] Being early can be a costly entrepreneurship lesson. [00:13:35] Nonprofit makes squash accessible in Manhattan. [00:16:27] Data stays in place, but can be combined. [00:20:39] Responsibility, transparency, humility as an entrepreneur. Find James Online: https://linkedIn.com/in/jamesangreen https://www.opensquash.org https://www.cognome.com IIf you're enjoying Entrepreneur's Enigma, please give us a review on the podcast directory of your choice. We're on all of them and these reviews really help others find the show. GoodPods: https://gmwd.us/goodpods iTunes: https://gmwd.us/itunes Podchaser: https://gmwd.us/podchaser Also, if you're getting value from the show and want to buy me a coffee, go to the show notes to get the link to get me a coffee to keep me awake, while I work on bringing you more great episodes to your ears. → https://gmwd.us/buy-me-a-coffee Follow Seth Online: Seth | Digital Marketer (@s3th.me) • Instagram: Instagram.com/s3th.me Seth Goldstein | LinkedIn: LinkedIn.com/in/sethmgoldstein Seth on Mastodon: https://masto.ai/@phillycodehound MarketingJunto.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Aurora Tamigio"Il cognome delle donne"Feltrinelli Editorehttps://feltrinellieditore.itAll'origine c'è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso. Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l'unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”. È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un'osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt'intorno.A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno. È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un'eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta.A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all'estero. Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.Con la freschezza dei 35 anni, Aurora Tamigio scrive al suo esordio un romanzo familiare dal respiro ampio e dal passo veloce, che trascina il lettore come un fiume: epica popolare, saggezza antica e leggerezza immaginifica, riso e pianto, e poi personaggi impossibili da dimenticare. Lo scrive come se fosse semplice, e non lo è. Semplice è leggerlo, non ci si ferma più fino all'ultima parola.Aurora Tamigio è nata a Palermo nel 1988 e cresciuta a Milano. Successivamente alla laurea in storia dell'arte contemporanea, ha studiato sceneggiatura cinematografica. Dopo aver lavorato come autrice freelance per il cinema, oggi è copywriter e scrive per aziende del mondo della tecnologia e del design. È caporedattrice del magazine di informazione cinematografica Silenzioinsala.com e scrive cortometraggi (L'incontro, Homefish, Signorina Forsepotevo). Alcuni dei suoi racconti sono pubblicati su “La Balena Bianca”, “Crack Rivista” e “Il rifugio dell'Ircocervo”. Il cognome delle donne è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Questa storia inizia negli anni '20 del Novecento con Rosa, che scappa dalle botte degli uomini della sua famiglia, e arriva fino a Marinella, che negli anni '80 parte per Manchester. In mezzo ci sono 60 anni e tante donne della loro famiglia, in costante lotta per l'emancipazione e il bisogno di essere se stesse. Aurora Tamigio esordisce con “Il cognome delle donne”, una saga familiare tutta al femminile.
Grammar point on how to use it before someone's name when speaking or referring to them.- Credits : “Your Intro” by Audionautix (http://audionautix.com/) courtesy of Creative Commons (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Ligabue è passato a trovarci per una chiacchierata EPICA. Luciano Ligabue, nato a Correggio nel 1960, comincia a frequentare la musica attraverso l'esperienza giovanile nelle radio locali della provincia emiliana per poi debuttare nel '90 con LIGABUE, uno degli esordi di maggior successo di tutta la discografia italiana. Da quell'album inizia una carriera piena di successi, di platee sempre più vaste e di brani diventati storici, da Balliamo sul mondo passando per Certe Notti fino a Una vita da mediano. Dopo vari tour negli stadi tutti campioni d'incassi, il 10 settembre 2005, in contemporanea con l'uscita dell'ottavo album “Nome e Cognome“, si celebra al Campovolo di Reggio Emilia un evento che da lì in avanti sarebbe diventato l'appuntamento fisso per tutti i fan di Luciano. 165.264 persone partecipano al primo concerto a Campovolo stabilendo il record europeo per biglietti venduti da un singolo artista e scrivendo un pezzo di storia della musica italiana. 200 album, oltre 800 concerti e tutti gli innumerevoli record infranti consacrano Luciano come uno degli artisti italiani più apprezzati in grado di sviluppare un rapporto unico con il pubblico live. Oltre alla musica, in questi trent'anni di carriera, si è aperto al mondo della scrittura, pubblicando ben 5 libri, e a quello del cinema, prima curando la regia di “Radiofreccia”, film che si aggiudicò 3 David di Donatello e 2 Nastri d'Argento e poi con “Da zero a dieci” e “Made in Italy”. Qualsiasi strada intraprenda la sua forza è sempre una: raccontare perfettamente con un suono, un'immagine, un verso, ciò che è contemporaneamente singolare e universale e di farlo con estrema onestà nei confronti del suo pubblico. In attesa delle due date estive negli stadi, San Siro e Olimpico, e dell'uscita del nuovo album "Dedicato a Noi" vi consigliamo di non perdervi questa puntata incredibile. Una storia autentica, piena di sfide superate, valori conservati e sogni realizzati superando ogni più rosea aspettativa. Buona Visione! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
“A scherzare Nick, si finisce scherzati”- bho, Gandhi tipo+++ Supporta il Podcast!! +++
Chiacchiere a caso con amici a caso.
Il governo tedesco, per voce del ministro della giustizia Buschmann, vuole introdurre la possibilità di dare ai figli i due cognomi dei genitori. In Italia questa possibilità esiste già dal 2022 grazie ad una sentenza della Corte costituzionale, ce ne parla Sandra Sarti, segretaria generale per la Rete per la parità. I vostri commenti sul tema raccolti dalla nostra pagina facebook. Agnese Franceschini ci riassume le regole in vigore sulla nascita dei figli all'estero. Von Luciana Caglioti.
GLI SBIELLATIUn podcast di provincia per tentare di guardarci allo specchio, e non piacerci."Capita spesso di avere a che fare, con un certo stupore, con una tipologia di donna un poco strana e poco comprensibile, in senso figurato: quella che si presenta socialmente con il cognome del marito."
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7247E' BELLO AVERE IL COGNOME DEL PADRE... E DEL MARITOQuest'anno la Corte Costituzionale ha abolito il cognome del padre attribuito in modo automatico, ma è un imbarbarimento... persino la moglie dovrebbe avere il cognome del marito (come Margaret Thatcher, Hilary Clinton e Ursula von der Leyen)di Pietro GuidiMercoledì 27 aprile la Corte Costituzionale ha definito illegittime le norme che attribuiscono al figlio di una coppia il cognome del padre in modo automatico. Per dare al figlio soltanto il cognome paterno d'ora in poi sarà necessario che entrambi i genitori siano d'accordo. Questa notizia non deve stupirci.Già in moltissimi paesi europei vigevano leggi simili, se non ancora più estreme. In Spagna vengono dati entrambi i cognomi. Nei Paesi Bassi si attribuisce di comune accordo uno dei due cognomi. In Germania, Svizzera, Grecia, Ungheria, Romania e Croazia viene assegnato ai figli il cognome scelto dai genitori per tutta la famiglia. In Francia e in Belgio si possono assegnare entrambi i cognomi in ordine alfabetico. Addirittura in Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia e Austria viene attribuito automaticamente il cognome della madre dall'anagrafe, a meno che si dia indicazione della propria scelta. In Lussemburgo siccome sono più indecisi fanno un sorteggio.Quindi la legge attualmente vigente in Italia non è un caso isolato, ma è parte di un processo di revisione del ruolo della donna all'interno della famiglia che ha colpito tutto l'Occidente. Si dice infatti che una volta la famiglia avesse uno stampo esclusivamente patriarcale: il padre veniva chiamato capofamiglia ed era lui che decideva tutto, mentre la donna era relegata al ruolo di serva del marito, alla cura dei figli e alle faccende domestiche. In quest'ottica il fatto di dare anche il cognome della donna non è impuntarsi per una cosa da niente, ma è un segno del nuovo ruolo assunto dalla donna all'interno della famiglia.Se una femminista mi esponesse così le motivazioni del dare anche il cognome materno al figlio gli direi che ha ragione, eccetto che nella soluzione. È verissimo che dare il cognome materno al figlio non è una quisquilia burocratica, ma rivoluziona sostanzialmente il ruolo della donna. Il problema è che il vecchio ruolo che aveva la donna nella famiglia andava benissimo e quello nuovo storpia la sua natura. Permettere alla donna di dare il cognome ai propri figli è l'ennesimo passo avanti nella decostruzione del ruolo del padre e del maschio e del conseguente crollo della famiglia. E questo va a scapito anche della donna. È insomma un ulteriore passo avanti di questa ideologia cieca nei confronti della realtà. Sì, sto parlando di realtà perché dare il cognome del padre al figlio (e anche alla moglie) non è una convenzione sociale che può essere cambiata perché risolve i problemi dati dalla realtà biologica. Infatti il cognome del padre risolve l'incertezza della paternità per i figli e, se proprio vogliamo dirla tutta, la moglie dovrebbe portare il cognome del marito a sua maggior garanzia.IL COGNOME DEL PADRE PER I FIGLINel nostro DNA ci sono scritti due bisogni fondamentali: quello di sopravvivere e quello di riprodurci. Per questo esistono l'istinto alla sopravvivenza e quello dell'accoppiamento sessuale. In questo caso ci interessa il secondo. Noi ci riproduciamo perché istintivamente desideriamo trasmettere i nostri geni alla generazione futura. Non ci basta che la specie umana si riproduca, ma ogni individuo desidera che siano i suoi geni ad essere portati avanti. Traducendo in un linguaggio contemporaneo: non ci basta sapere che qualcuno faccia sesso, ma vogliamo essere noi personalmente a farlo. E siccome la natura mette un piacere dove ci realizziamo, noi ci realizziamo trasmettendo i nostri geni alla generazione futura.Pensiamo agli animali che, pur di accaparrarsi le femmine per potersi riprodurre, sono disposti a lottare fino all'ultimo sangue. Quindi è interesse di ogni maschio, animale o umano che sia, far sì che sia solo lui a generare figli dalla sua femmina e nessun altro. Altrimenti starebbe sprecando le sue risorse e le sue energie per mantenere i figli del suo rivale: oltre al danno la beffa! I latini spiegavano questo concetto dicendo: "Mater semper certa, pater numquam". Da qui capiamo l'esigenza del padre di imporre il cognome: così facendo lo riconosce come suo e si impegna a mantenerlo e proteggerlo. Da questo discende che il bambino entra a far parte della famiglia del padre, è sottomesso alla sua potestà e per questo ottiene il diritto ad essere mantenuto dal padre, il diritto all'eredità e a tutte le cose che sono dovute ad un figlio. Diversamente no. Infatti ogni vero diritto nasce da un dovere e il diritto ad essere mantenuto dai genitori nasce dal dovere di stare sottomesso a loro.Dai ragionamenti fatti sul cognome paterno si può capire che questa non è una rivendicazione fine a sé stessa, ma deriva dal fatto che è l'uomo a esercitare il ruolo di capofamiglia con tutto il carico di responsabilità che esso comporta: se la famiglia va male o patisce la fame è colpa sua.Comprendiamo quindi come imporre il nome o il cognome è un gesto dalla portata grandissima. Dare il nome infatti è sempre stato un atto di autorità. Pensiamo nei vangeli a quando Gesù cambia il nome a Simone, che da quel giorno si chiamerà Pietro. In questo modo Gesù aveva affermato di avere il potere su di lui. Era Gesù che comandava e Pietro obbediva. La stessa cosa deve succedere in famiglia. Il padre infatti deve prendersi la responsabilità di mantenere e difendere la famiglia e per questo motivo è lui che ha il diritto, ma anche il dovere di comandare. Se per non prendersi la responsabilità scaricasse sulla moglie l'onere di decidere, verrebbe meno a un suo preciso dovere.Diversamente da quello che in genere si crede, in famiglia non si può decidere in due. Non è possibile che siano entrambi i genitori a comandare, ma deve essercene uno che ha l'ultima parola. Ogni realtà ordinata ha una e una sola guida. Pensiamo ad una azienda, una squadra di calcio, uno stato ecc. Se ci fossero due persone a comandare nel momento in cui si trovassero in disaccordo ci si bloccherebbe. Inoltre credere che l'accordo sia sempre possibile a condizione di parlarne abbondantemente è un'illusione tutta femminile. Se in una famiglia vi dicono che comandano tutti e due in realtà ci sarà sempre uno che ha l'ultima parola. E se l'uomo ha abdicato dal suo ruolo di capofamiglia per "decidere insieme", state sicuri che, quando si troverà in disaccordo con la moglie, farà un ulteriore passo indietro e lascerà decidere a lei trasformandosi piano piano in un'ameba. E chi dei due debba comandare ce lo indica la natura: all'uomo viene donata maggior forza fisica e maggior logicità nel ragionamento proprio per adempiere a questo compito. Alla donna invece viene data una maggior sensibilità ed emotività che le permettono di svolgere meglio il suo compito di cura nei confronti del marito, dei figli e, di conseguenza, della loro casa. Una donna affezionata a suo marito farà dei gesti di amore che a lui non sarebbero mai venuti in mente.IL COGNOME DEL MARITO PER LA MOGLIEQuindi, come conseguenza di tutto quello che è stato detto facciamo un passo ulteriore: non solo i figli devono avere il cognome del padre, ma anche la moglie dovrebbe prendere il cognome del marito. Infatti il cognome indica la persona a cui sei soggetto. Finché vivi in casa con i tuoi genitori è a loro che sei soggetto e sono loro che ti proteggono e ti mantengono. Quando invece vai a vivere con il tuo marito è lui che prende su di sé il dovere di mantenerti e di proteggerti e ti accetta nella sua famiglia: per questo è giusto che la donna porti il cognome del marito. Questa cosa è magnificamente spiegata quando Gesù istituisce il sacramento del matrimonio, ribadendo l'insegnamento originario di Dio sulla sessualità. Ad un certo punto Gesù dice, citando quello che Dio aveva detto ad Adamo ed Eva: "Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne". Fate bene attenzione alle parole: l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre. Perché non dice che anche la donna li abbandonerà? Perché la donna non abbandona nessuna sicurezza. L'uomo infatti abbandonerà la sicurezza della casa paterna e diventerà responsabile della sua vita. La donna no. La donna passerà dalla protezione dei suoi genitori a quella del marito. Non sarà in nessun momento abbandonata a se stessa. E il cambio di cognome dopo il matrimonio esprime proprio questa realtà: io porto il cognome di colui che mi protegge, di chi ha la responsabilità su di me.Persino Hilary Clinton porta il cognome del marito Bill, ex presidente degli Stati Uniti, in quanto deve tutta la sua carriera politica a lui. E non si può certo dire che la Clinton sia antifemminista, anzi. Stesso discorso per Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione europea. Il suo cognome è in realtà quello del marito.In conclusione dobbiamo augurarci che un giorno le donne possano tornare a capire che la loro realizzazione non passa dal competere con l'uomo su chi ha il potere, ma riconoscano il loro ruolo naturale nella cura della famiglia.
Nella 19ma legislatura, insediata da poche settimane, pende già in Senato un disegno di legge in materia di attribuzione del cognome ai figli, che intenderebbe introdurre nel codice civile la regola secondo cui i coniugi, all'atto di matrimonio, possano scegliere un cognome comune tra uno dei propri, o aggiungere al cognome di un coniuge quello dell'altro coniuge e trasmetterlo anche ai figli.>> Leggi anche l'articolo: https://bit.ly/3i8Wl4Q>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
Marco Galli presenta l'esclusivo podcast di Tutto Esaurito
Il doppio nome ufficiale in caso di matrimonio, abolito nel 2013, dovrebbe essere nuovamente autorizzato.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: per contenuto, messaggio personalizzato ed inviato ad un potenziale cliente via chat in Linkedin, non si intende ricordarsi di inserire il NOME o COGNOME corretto nel template “Buongiorno ” come si farebbe durante la scrittura di una newsletter. In questa delicata fase del gioco, il vostro potenziale cliente si aspetta che conosciate oltre al suo nome, oltre al suo ruolo, oltre alla sua azienda e il suo settore, si aspetta che conosciate anche il problema che sta cercando di risolvere, e si aspetta di intravedere da subito qualcosa che gli faccia comprendere che voi siete in grado di fornirgli contenuti pertinenti che lo aiuteranno a portare a casa quella soluzione. Questa è personalizzazione. Il resto è noia, spam, perdita di tempo sia per voi che per lui.
A Parma: 'Parte essenziale e irrinunciabile della personalità'
Oggi L'Asse affronterà... nessuno! La linea Tommaso ha trionfato. Se pensate che l'assenza dell'ospite possa rendere questo podcast più autorevole o che L'Asse senza ospite sia un podcast più qualificato. Beh allora preparatevi ad ascoltare questa puntata. Emiliano delirante sente la necessità di condividere posizioni PERSONALI. Tommaso prova a contenere l'ondata del cicci*ne. Si parla di scienza, delle nuove rubriche de L'Asse ed anche degli ultimi scoop di Emanuele Padova direttamente dal Monte Athos. Per finire un messaggio di speranza dal Mezzogiorno. Gennaro Ciro Meridione deve illuminarci su un crimine che troppo a lungo è stato taciuto --- Send in a voice message: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/message Support this podcast: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/support
ALFONSINA, LA PRIMA DONNA AL GIRO D'ITALIAIl risveglio dopo la prima tappa è durissimo: Alfonsina ha trascorso la notte con un piede a pezzi. Quattro unghie sono nere e nel punto dove picchiava lo scarpino, troppo stretto, c'è un'enorme, dolorosa vescica. E poi i muscoli: tutti le fanno male. Quelli delle gambe, certo, ma anche quelli della schiena e delle braccia. E del collo, piegato a uncino per 13 ore...CREDITS"Io, Alfonsina" è una produzione Podcast Italia Network per Cicliste per Caso.Producer: Matteo RanziTesti di Linda Ronzoni e Silvia Gottardi, con la consulenza di Igor PrincipeEditing e Sound Design: Matteo RanziFonico di studio: Federico SlavieroStudi di registrazione: Podcast Italia Network e Stripe StudioLE VOCILinda RonzoniSilvia GottardiJessica GentileEvita PaleariLoredana AgostaMatteo RanziIgor PrincipeFrancesco PelicioliFlaminio SpinettiAlberto PicciÈ vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti inseriti nel presente podcast “Io, Alfonsina”, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque modalità off-line o piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Linda Ronzoni e Silvia Gottardi (PIva: 02567130816) che hanno ideato e scritto i testi e detengono tutti i diritti. Le riproduzioni di brani di opere effettuate nel presente podcast hanno esclusivo scopo di critica, discussione e ricerca nei limiti stabiliti dall'art. 70 della Legge 633/1941 sul diritto d'autore.
In questa edizione si parla di: nuove sanzioni alla Russia, che dureranno a lungo; della visita di Salvini a Mosca che scuote la maggioranza; di Visco che avvisa: “Evitare la rincorsa tra prezzi e salari”; del rischio caos sul doppio cognome
Dare il cognome della mamma ai bambini? Ancora impossibile in Italia, ma una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe cambiare le cose. Questo renderebbe la vita più facile anche alle coppie italo-tedesche che per i figli scelgono il cognome materno, secondo la legge tedesca. Lo ha fatto ad esempio Cecilia Frati di Friburgo. Delle norme tedesche ci parla Agnese Franceschini. Ma perché il Parlamento italiano ancora si oppone al cognome materno? Ne parliamo con Sergio Lo Giudice, PD. Von Luciana Caglioti.
Nella serata di martedì 3 maggio ai microfoni delle nostre Lilly e Katia, le Donne al Volante, l'avvocato Goffredo Iacobino ci parla di cognomi e nascituri. Dal 2005, si è cercato di ottenere questo diritto e, finalmente, la Corte costituzionale ha affermato che sia illegittimo dare solo il cognome del padre ai nostri figli. La risposta al riconoscimento del cognome preferito o del doppio cognome si avrà dopo 15 giorni. Stando all'avvocato, dovrebbe presto nascere un settore che si occupa di tutte queste pratiche. La scelta sarà sempre facoltativa e così sarà anche per le generazioni future.
La Corte Costituzionale italiana ha stabilito che sono illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli.
La Consulta ha stabilito che i genitori potranno decidere se dare ai figli soltanto il cognome del padre, soltanto quello della madre, oppure entrambi i cognomi. In assenza di un accordo, il nuovo standard per i bambini che nasceranno sarà avere i cognomi di entrambi i genitori. Un passo importante per moltissime persone, tra cui la professoressa Maria Grazia Speranza, che ha raccontato a Francesco Giambertone la sua storia familiare.Per altri approfondimenti:- Corte costituzionale e doppio cognome del figlio: cosa dicono le nuove regole https://bit.ly/3kw2zJJ- Doppio cognome, una sentenza che mette fine all'idea patriarcale della famiglia https://bit.ly/3s5QbVb- Pesaro, doppio cognome a una bimba. Primo caso in Italia https://bit.ly/3kze1Et
Edizione settimanale del 30 aprile 2022, a cura di Chiara Boracchi. In redazione: Tommaso Perrone, Elisabetta Scuri e Martina Girola.
Sino e Dom post vacanze pasquali tornano con una serie di eventi tra Elon Musk che fa shopping, Starlink, trimestrali di Netflix, la saturazione del mondo streaming, recessione in arrivo, la situazione dei lockdown in Cina, l'attesa di un trattato post-guerra in Ucraina, scegliere il cognome in Italia e viaggiare. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app --- Send in a voice message: https://anchor.fm/expatriati/message Support this podcast: https://anchor.fm/expatriati/support
Anche perché, ehi, è facile. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mercoledì i giudici della Corte Costituzionale hanno emesso una sentenza che rende illegittimo mettere ad un figlio in automatico il cognome del padre. Cosa cambia in seguito a questa sentenza?Lo abbiamo chiesto all'avvocato Andrea Cavalloni di 42 Law Firm.»»»Io sono Matteo Flora, mi occupo di #Reputazione Digitale, la insegno in Università e faccio consulenza ad Aziende, Enti e Professionisti con le mie aziende.Vengo dalla Sicurezza informatica - ma vengo in pace - e qui con “Ciao Internet” ti racconto tre volte alla settimana come la Rete ci Cambia, come capirla e usarla al meglio per migliorare la tua vita e professione, non solo digitale.Se vuoi è il momento giusto per iscriverti - FALLO SUBITO - e se hai bisogno di ancora più spunti ci sono “2 Minuti di Internet”, la newsletter settimanale, ed il Gruppo e Canale Telegram per discutere assieme, trovi i link qui sotto.Le mie Aziende » http://matteoflora.com/#aziendeCommunity Telegram » https://mgpf.it/tgNewsletter e Corso Gratis » https://mgpf.it/nlFacebook » https://mgpf.it/fbPodcast » https://mgpf.it/pcPer contatti commerciali: sales@matteoflora.com
Intervista di Domenico Monterisi all'avv. Giampaolo BrienzaIn conduzione Angelo MarzoRegia di Ornella Sala
Gli Hotel di Roma si sono davvero stancati dei profughi Ucraini? Ci risponde il General Manger Visicchio del Mercure West Hotel. Le cappellate giornalistiche e le speculazioni;Le donne di Azov;Z sta per Petrocilli? Mha...
Il 27 aprile 2022 (finalmente), dopo 40 anni di discussioni e recriminazioni, la Corte Costituzionale Italiana ha dichiarato illegittime, discriminatorie e lesive per i figli le norme che impongono il cognome paterno alla nascita. Oggi parliamo del cognome materno in Italia e in Europa.Per offrirmi un caffè virtuale e sostenere il podcast: https://ko-fi.com/europagrandtourTrovi la trascrizione della puntata e oltre alle fonti, foto e eventuali approfondimenti su: https://www.europagrandtour.comDella stessa autrice: il podcast Storia D'Europa, https://www.storiadeuropa.com e il blog di cucina con audio-ricette https://www.cucinaeuropea.com
Putin chiude i rubinetti del gas per Polonia e Bulgaria: quali sono le possibilità che accada altrove in Europa? In Italia la cassazione stabilisce che ai figli andrà il cognome di entrambi i genitori. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dietro la recente sentenza che manda in soffitta l'applicazione automatica del cognome del padre ai figli, non c'è solo una battaglia di civiltà e rispetto verso la donna, ma c'è molto di più: di questi e di altri, molteplici, scenari, parliamo in questo Podcast!
Stop al gas russo, l'Ue: "La nostra risposta sarà immediata". L'allarme di Zelensky: "Putin vuole smembrare l'Europa". Con noi Antonio Villafranca, direttore di ricerca dell'ISPI. Politica divisa sul decreto armi: il commento diBarbara Fiammeri del Sole 24 Ore. Consulta: stop all'automatismo del cognome paterno ai figli. Ne parliamo con l'avvocato Daniele Bocciolini, Consigliere Pari Opportunità e Commissione Famiglia e Minori dell'Ordine degli Avvocati di Roma. Champions League: dopo il 4-3 di ieri tra Manchester-City e Real Madrid, oggi l'andata dell'altra semifinale Liverpool-Villareal. Serie A: Udinese corsara a Firenze, l'Inter visita il Bologna, il Torino ospita l'Atalanta. Ci aggiorna il nostro Dario Ricci.
La Corte Costituzionale, presieduta da Giuliano Amato, ha deciso: tutte le norme che attribuiscono "automaticamente il cognome del padre ai figli" sono illegittime perché discriminatorie e lesive dell'identità del figlio.
In questa edizione si parla di: Draghi che incontrerà Biden, e sul sostegno a Kiev; di Mattarella: “La pace è responsabilità di tutti”; dei salari e lo scontro tra Orlando e Confindustria; del cognome del padre che non è automatico
Non importa che titolo tu abbia o che professione svolgi, se sei una donna ti chiameranno Giorgia, Martina, Lucrezia, Genoveffa. Anche se vinci il Nobel, continueranno a chiamarti per nome. Al massimo ti dicono che sei una mamma. O "una donna", a caso. Dobbiamo iniziare a cambiare questa rappresentazione. Chiamare le donne con nome e cognome è fondamentale perché c'è un enorme potere nel nominare le cose e quando ci rifiutiamo di farlo significa che c'è un tabù, c'è qualcosa sotto. In questa puntata di #Malalingua ci occuperemo di scavare in profondità e scoprire cos'è.
Il comune di Torino si è costituito in giudizio in appello contro la decisione del Tribunale e ha invitato il Parlamento a legiferare
Settembre 2020. Lo scandalo del cimitero Flaminio, con la voce di una delle donne che ha visto il proprio nome su una tomba. E che racconta cosa ha significato per lei abortire in Italia.Ascolta gli altri podcast di Will: https://shor.by/3iVTSegui Will su Instagram: https://shor.by/ujATAcquista "Politica Netflix", il primo libro di Will: https://shor.by/Lf2Y
Ai microfoni delle Donne al Volante, con Liliana Russo e Katia De Rossi, è intervenuto, nel pomeriggio di venerdì 26 novembre, l'avvocato Goffredo Iacobino. Con lui abbiamo parlato della prossima approvazione della legge che consente alle madri di dare il proprio cognome ai figli. Attualmente è possibile per un figlio prendere il cognome della madre, ma è una procedura estremamente complicata, che impiega almeno 2 anni per compiersi. Sarebbe cosa buona e giusta che la madre possa liberamente dare il proprio cognome al figlio senza troppi ostacoli burocratici. La madre, sin da subito, può dare il proprio cognome al figlio solo se il padre non è presente al momento della nascita del figlio e i due non sono sposati. L'attuale regolamentazione è un retaggio dell'epoca romana, quindi bisognerebbe adeguarsi ai tempi che viviamo, permettendo una libera scelta del cognome.
«Ma vi pare normale che ci sia stata una manifestazione di parte e di partito il sabato prima del voto a Roma e ci siano stati lacrimogeni e idranti lunedì con le urne aperte a Trieste? Ma neanche in Cile, in Venezuela». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il suo intervento il Senato dopo l’informativa della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sulle proteste No Green pass e sull’assalto alla sede della Cgil a Roma. «È una vergogna perché abbiamo parlato per 10 giorni di emergenza fascista, ma l’emergenza di questo paese è il lavoro. Se non riuscite a isolare 20 imbecilli che tutti conoscono per nome e cognome vuol dire che non sapete fare il vostro mestiere. Non sono sbarcati da Marte», ha aggiunto Salvini.
Il generale e il mal di denti.
Ciao ragazze, oggi vi presento Susanna Schivo, avvocata di Genova e la persona che dobbiamo ringraziare per il diritto di attribuire anche il cognome materno ai nostri figli. Susanna ha scritto anche un libro per bambini sui cognomi: La pioggia dei cognomi ❤️Per sostenere il mio lavoro clicca qui: KO-FI Aspetto le vostre riflessioni e esperienze legate al tema della puntata! Trovate tutti i link e i riferimenti di questa puntata e la trascrizione dell'intervista qui: Appunti E vi invito a seguirmi e scrivermi su Instagram: Natalia
For many Italian American families, the quest to unearth family histories often appears to be a daunting task. But, in this week's episode of the Italian American Podcast, we're joined by an Italian genealogist who wants you to set aside your anxieties at the one place on earth created solely to reconnect members of the Italian diaspora with their roots… the “Museo Del Cognome” (Museum of Surnames) in the ancient city of Padula, Italy! The creation of Michele Cartusciello, one of Italy's most renowned and passionate genealogists, the Museo Del Cognome -- located in one of Padula's more beautiful buildings from the 1700s -- is one-of-a-kind-place that will guide you on your family history search. We're joined by Giusi Dede, one of the Museum's dedicated team members, to discuss the varied services that this incomparable institution offers the members of the Italian diaspora hoping to better understand their family story… from preliminary research utilizing civic and church records, to building a family tree, searching military records, notarial deeds, immigration documents, censuses, passport applications, and much more. Plus, the museum shares the records and family histories of many of the famous sons and daughters of the Italian Diaspora, like Pope Francis, Luigi Pirandello, Robert De Niro, and Sylvester Stallone, just to name a few. And, beyond the research services available, their team will help you plan “Ancestry Tours” to see the sights and meet the family members in your ancestral towns, provide handwriting analysis (graphology) for heirloom family letters and documents to tell you more about the personality of your unknown ancestors, help you on your quest for Italian Citizenship, and provide captivating content to engage young Italian Americans in the joys of family history. So, if you're interested in learning more about your family's story, join us for a dive into this amazing place, and a chance for our hosts to share some of their favorite family history stories (and genealogy tips) in this unique episode! For more information: http://museodelcognome.it/en/ https://www.amazon.com/Can-guess-your-great-grandfathers-name-ebook/dp/B08QH2Y1N3/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=Michele+Cartusciello&qid=1624373272&sr=8-1 This episode is sponsored by Mediaset Italia.
Ormai non ci ferma più niente!
https://themummichogblog.com/benvenuto-c-9-012-06-2020/ tuffo di entrare! Init proprietà di sola inizializzatori di oggetti sono abbastanza impressionante. Essi danno il cliente di un tipo un formato molto flessibile e leggibile per la creazione di un oggetto, e sono particolarmente grande per la creazione di oggetti nidificato in cui viene creato un intero albero di oggetti in una volta sola. Ecco un semplice: nuova persona { FirstName = "Scott", Cognome = "Hunter" } inizializzatori oggetto anche liberare il tipo di autore dalla scrittura un sacco di testo standard di costruzione - tutto quello che devono fare è scrivere alcune proprietà! Person public class { public string FirstName {get; impostato; } public string Cognome {get; impostato; } } L'unico grande limite oggi è che le proprietà devono essere mutabile per inizializzatori oggetto al lavoro: Essi funzionano in primo luogo denominando costruttore dell'oggetto (l'impostazione predefinita, senza parametri uno in questo caso) e poi assegnare ai setter di proprietà.
Il Tribunale di Roma è stato chiamato ad esprimersi su una vicenda che trae origine dalla trascrizione eseguita con riserva, dal Conservatore di Roma 2, di un atto notarile relativo a una modifica di cognome, sulla base di un decreto prefettizio.
Dove hanno origine i primi condizionamenti? I primi condizionamenti hanno origine proprio nella famiglia d’origine, in quanto luogo in cui viviamo e in cui riceviamo le prime indicazioni rispetto alle relazioni. Le relazioni, infatti, sono molto più potenti della genetica. Tutto ciò che ci viene automatico è frutto di condizionamenti, a partire proprio dalla famiglia. La famiglia di origine è ciò da cui partiamo. Che vuol dire svincolarsi dalla propria famiglia? Vuol dire diventare se stessi e spiccare il volo. La prima reazione, per quanto inconscia, è la paura: distaccarci dalle persone a cui vogliamo bene, che fanno parte del nostro primo nido, del nucleo in cui impariamo come voler bene, anche se a volte in maniera distorta, ci genera paura.Pensiamo che voler bene significa restare attaccati. Distaccarsi viene vissuto un po’ come un tradimento. Ma svincolarsi dalla famiglia di origine è necessario e significa iniziare un processo di individuazione.Riprendendo il modello di Bowen, possiamo approfondire la relazione con la nostra famiglia di origine concentrandoci su tre concetti fondamentali: *Tre generazioni: quando parliamo di famiglia di origine, generalmente crediamo che sia composta dalla famiglia “stretta” (mamma, papà e fratelli e sorelle); Bowen, invece, parla di tre generazioni. La famiglia non è composta dalle sole persone in vita , ma anche dalle persone delle generazioni precedenti, che influenzano ancora oggi la nostra vita nel presente.*Nella cultura familiare ci sono leggende, storie e miti familiari, che entrano a far parte della nostra psiche in modo molto forte. Tra etichettamenti e destino di quello che diventeremo. Questi miti, queste leggende sono il modo in cui i nostri genitori ci hanno tramandato la cultura delle loro famiglie che loro stessi hanno ricevuto in eredità dalle loro famiglie.*Massa dell’io familiare: ognuno di noi quando entra in iterazioni di un certo tipo con la famiglia di origine regredisce. Non siamo in grado di controllare le nostre reazioni. Annulliamo la nostra individualità ed entriamo nella massa dell’io familiare che ci risucchia dentro e non abbiamo più possibilità di scelta, siamo solo reattivi. Non ne siamo consapevoli e agiamo ciò che non conosciamo. Ciò che iniziamo a conoscere non lo agiamo più, perché ciò che è inconscio ci controlla. Ma quando diventa consapevole siamo noi a controllarlo. All’interno della nostra massa dell’io indifferenziato, noi siamo parte di un ingranaggio e funzioniamo meccanicamente in un certo modo.Il passaggio fondamentale nel processo di individuazione è iniziare a narrare la nostra storia in modo da scioglierne i nodi e prendere consapevolezza del fatto che noi siamo allo stesso tempo unici e parte di una famiglia, di una discendenza. Abbiamo un nome (la nostra unicità) e un cognome (la nostra appartenenza). L’individuazione è riconoscere tutto ciò, dando il giusto peso ad appartenenza e libertà, appartenere restando liberi. Non è rinnegare la propria famiglia, ma permettere alle parti di essere differenziate. Come possiamo fare questo concretamente? Possiamo dedicarci alla pratica, seguendo questi passaggi:* Guardare la famiglia come osservatore esterno.* Scrivere ciò che succede senza giudizio.* Notare il nostro ruolo e darci il permesso di essere altro.A che punto sei nel tuo processo di individuazione? Quali sono le difficoltà che maggiormente incontri?
Cos'è il cognome? E perché è importante che il legislatore riconosca il diritto della madre di trasmettere il proprio ai figli? Una nuova sentenza della Corte Costituzionale pone l'argomento al centro del dibattito...mentre il Viminale annuncia il ritorno di “genitore 1-genitore 2”. Questi i temi della puntata di "Unrealpolitik", di Eleonora Urzì Mondo
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6490LA CORTE COSTITUZIONALE NEGA AL PADRE IL DIRITTO DI DARE IL COGNOME AI FIGLIIl cognome paterno sarebbe contrario all'uguaglianza tra uomo e donna... ma cosa resta ai padri, già privati della patria potestà, se togli loro anche quest'ultimo diritto?di Giuliano GuzzoCognome paterno retaggio patriarcale? Ne è convinta la Corte Costituzionale che, con una specifica ordinanza in replica al Tribunale di Bolzano, ha adombrato l'idea che il solo cognome paterno dato ai figli costituisca, appunto, il retaggio di una concezione della famiglia patriarcale. Nello specifico, la Consulta è intervenuta in risposta al tribunale altoatesino, che chiedeva lumi sulla costituzionalità della norma - l'articolo 262 del Codice civile - nella parte in cui non prevede, dato l'accordo tra i genitori, la possibilità di dare al figlio il cognome della madre invece di quello paterno.Conseguentemente, l'attuale sistema di attribuzione del cognome paterno ai figli è stato giudicato essere il «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia», e di «una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell'ordinamento e con il valore costituzionale dell'uguaglianza tra uomo e donna». Non è la prima volta che il «giudice delle leggi» si esprime in questi termini. Già nel 2016, infatti, con un'altra sentenza, la suprema Corte aveva definito «indifferibile» l'intervento del legislatore per riformare in maniera organica «secondo criteri finalmente consoni al principio di parità» la questione del cognome da attribuire ai figli.COSA RESTA AI PADRI?Tornando però al pronunciamento di questi giorni, ci sono più considerazioni che meritano di essere svolte. La prima concerne il fatto che l'assunzione del cognome paterno, pur prevista dal citato articolo 262 del Codice civile, non è già più - alla luce di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza 26 maggio 2006, n. 12641 - una prescrizione inderogabile alla luce della dichiarata non autorizzazione alla stessa in caso di pregiudizio per il minore (si pensi al caso della cattiva reputazione del padre) o allorquando «il minore» avesse già «maturato una precisa, infungibile identità individuale e sociale per il fatto di essere riconosciuto col cognome della madre nella cerchia sociale in seno alla quale è vissuto».Al di là di quanto osservato dalla Consulta, insomma, è scorretto riferire o lasciare intendere che sussista in Italia un obbligo inderogabile al cognome paterno. Che comunque, attenzione, rappresenta un elemento che va valutato con attenzione, prima di esser messo da parte. «Cosa resta ai padri, già privati della patria potestà», si chiedeva in proposito Camillo Langone, intervenendo sul Foglio su questo tema, «se togli loro anche la possibilità di dare il cognome ai figli? Perché un uomo dovrebbe ancora contribuire alla riproduzione? Per la gioia di versare assegni di mantenimento?». Apparentemente provocatoria, questa domanda non è affatto banale.UNA FORTE CRISI DELLA FIGURA PATERNAAnche perché va aggiunto che, se è vero una legislazione per esempio sul doppio cognome è già presente in vari Stati Europei - leggi del genere sono presenti in Francia, in Spagna, in Germania, in Inghilterra -, è altresì indubbio come tale legislazione poggia sempre su una tradizione radicata e del tutto assente nel nostro Paese. Senza dimenticare che appare retorico e approssimativo un argomentare che rimandasse agli ordinamenti esteri lasciando intendere come le scelte di questi siano, ove simili, certamente buone. E se fosse la scelta del doppio cognome ad avere risvolti critici? Perché trascurare in toto tale ipotesi?Simili quesiti non paiono affatto oziosi in una fase storica in cui già si osserva - sul versante psicologico, sociologico e culturale - una forte crisi della figura paterna, indebolita a sua volta da un'eclissi della virilità. Insomma, il padre è già purtroppo estremamente in difficoltà o assente, come denunciato anni or sono da un bel libro di Claudio Risè, Il padre l'assente inaccettabile (San Paolo). C'è quindi il serio rischio che pronunciamenti come quello della Consulta possano avere effetti esiziali, accelerando un pericoloso processo di decostruzione della figura paterna già in corso da tempo. E per il quale la cultura dominante non sembra preoccupata, anzi. Titolo originale: Consulta choc. Il cognome paterno sarebbe un retaggio patriarcaleFonte: Provita & Famiglia, 16 febbraio 2021Pubblicato su BastaBugie n. 705
L'ufficio stampa della Corte Costituzionale ha fatto sapere che il collegio ha sollevato, davanti a se stesso, la questione di costituzionalità del primo comma dell'articolo 262 del Codice civile che stabilisce come regola l'assegnazione del solo cognome paterno.
Oggi è venerdì 15 gennaio 2021Io sono Alessio Balbi e questo è NewsBox, il nuovo podcast di Repubblica.Ogni mattina scelgo per voi le cose utili da capire prima di andare a scuola, all'università o al lavoro, quelle che ci toccano tutti, e provo a spiegarle in maniera semplice, senza dare nulla per scontato.Oggi parliamo del nuovo dpcm, di libertà di scegliere il proprio cognome e dei vent'anni di Wikipedia, il più importante esperimento di scrittura collettiva della storia
Giuseppe Conte è il capitano giallorosso più famoso della storia. Proprio per questo festeggiamo con lui l'anniversario del governo Conte II, augurandoci un ulteriore bonus in favore dei podcast e la pronta guarigione di quell'asintomatico a sua insaputa di Silvio Berlusconi. Seguiteci su: ● INSTAGRAM: http://bit.ly/AsNli ● TWITTER: http://bit.ly/3aWsTXC ● FACEBOOK: http://bit.ly/37Gk8iv ●SPOTIFY: https://open.spotify.com/show/31h07Or... ●ANCHOR: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas... ●GOOGLE PODCASTS: https://bit.ly/3fH8QNP ●PATREON: https://www.patreon.com/assenella --- Send in a voice message: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/message
Come si trova la soddisfazione in ciò che si fa? L'argomento è stato messo sotto esame anche dalla pancia della balena. Ne aveva parlato lo psichiatra Mihaly Csikszentmihalyi con uno studio sullo stato di flow. Che non è sufficiente, ma sicuramente è un buon inizio.Sono Daniele Ciacci.Mi trovate su: www.danieleciacci.comInstagram: https://www.instagram.com/daninthewhale/?hl=itIscriviti alla newsletter Pragmatica Poetica: https://bit.ly/2zPMryU--- RIFERIMENTI ---M. Csíkszentmihályi - Flow: The Psychology of Optimal Experience: https://amzn.to/2THYqFPT.S. Eliot - I quattro quartetti: https://amzn.to/2WcoY46--- CREDITS ---* Soundtrack: Amanch - http://bit.ly/2Qen7Yv* Voce Sigla: Lorena Ranieri - http://bit.ly/39OUhpz* Logo: Matteo Pozzi - http://bit.ly/2wPHcO5
Un disco con cui sono cresciuto, non potevo non parlarne. Credo che il vero valore di questo cd sia nella canzoni meno "mainstream", infatti mi sono concentrato su quelle
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6003IL PIANISTA EBREO CONVERTITO DAL SANTISSIMO SACRAMENTO di Rino CammilleriSe andate su Wikipedia scoprirete che di Hermann Cohen ce ne sono due e tutti e due tedeschi. Uno era un filosofo kantiano, nato nel 1842 e morto a Berlino nel 1918. L'altro era un pianista di vent'anni più vecchio, ed è quello che qui ci interessa. Hermann Cohen era ebreo figlio di ebrei, padre e madre. Era uno dei quattro figli di David Abraham Cohen e Rosalie Benjamin. Cognome classico: Cohen, in ebraico «sacerdote». Suo padre - altro classico - era un ricco banchiere. Lui nacque ad Amburgo nel 1821, appena dopo la bufera napoleonica. Fu messo in uno dei migliori collegi, come da tradizione delle famiglie facoltose. Eccelleva nelle lingue, ma si accorsero subito che era un prodigio al pianoforte. A sette anni già teneva concerti a Altona e Francoforte.UN TALENTO, TANTI VIZIHermann Cohen, portato in palmo di mano quale promessa, appena dodicenne si trasferì in quella che allora, grazie anche a Napoleone, era la capitale cultural del mondo: Parigi. Fu sua madre a prendere l'iniziativa: gli affari dei Cohen declinavano e lei puntò le sue carte su quel figlio prodigio. Si trasferì coi figli a Parigi. Il piccolo Hermann fu messo alla sua scuola dell'ungherese Franz Liszt. Non tardò a diventare il migliore allievo di cotanto maestro, che prese a considerarlo il suo pupillo e, addirittura, ad affibbiargli il vezzeggiativo Putzig, che in tedesco vuol dire «carino». Il Cohen in poco tempo divenne un concertista affermato e conteso. Il suo maestro frequentava il bel mondo, e pure il giovanotto tedesco era sempre presente nei migliori salotti, vezzeggiato dalle dame della nobiltà e perfino da scrittrici affermate come George Sand. Quando Liszt andò a Ginevra con la sua ultima fiamma, la contessa Marie d'Agoult, il giovane fu della partita. Qui nel 1835 la principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso gli organizzò un concerto. Esibizioni, applausi, ricevimenti, la stella del giovane Cohen era in ascesa e ascese senza interruzioni fino a finire nella spirale del vizio. In questo caso, quello del gioco, che portò l'astro nascente a non sapere come ripianare i debiti che in pochi anni aveva accumulato. Fu a Londra, dove suonò più volte, poi ad Amburgo per cercare prestiti. A Parigi strinse una relazione con una donna sposata. Insomma, non si faceva mancare nulla.IL SANTISSIMO GLI CAMBIA LA VITAMa il successo gli aveva dato alla testa, tanto che nel 1841 riuscì a litigare anche col suo maestro, Liszt, che lo accusò di essersi appropriato dei fondi dei concerti tenuti a Dresda. Non si parlarono più per vent'anni. Si distrasse con una artista di circo, Celeste Mogadar, ma la cosa finì presto. Aveva ventisette anni quando accadde (strano, il vostro Kattolico aveva la stessa età - e stesso segno zodiacale - quando accadde a lui). Chiamato a sostituire il direttore del coro in una chiesa parigina, aveva visto la cerimonia della benedizione col Santissimo. Lui, che prima del collegio aveva frequentato solo la scuola rabbinica, non capiva. Ma avvertì una particolare attrazione verso quell'oggetto. Ogni venerdì prese a tornare in quella chiesa per rivivere il singolare episodio. E lo riviveva, in effetti, tanto da cadere in ginocchio ogni volta. Ne parlò col prete e quello gli presentò Theodor Ratisbonne, ebreo convertito e ora prete cattolico, fratello di quel celebre Alphonse a cui era apparsa la Madonna nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma nel 1842. Era il 1847 e il Cohen dovette recarsi a Ems, in Germania, per un concerto. La domenica entrò in una chiesa cattolica e segui la messa. Gli amici che lo avevano accompagnato erano abituati, sì, alle stranezze d'artista, ma rimasero lo stesso di stucco quando videro il famoso Hermann Cohen, gagà, playboy, viveur, giocatore ed ebreo, sciogliersi in lacrime durante il rito. Tornato a Parigi si fece battezzare col nome di Augustin nella chiesa di Nostra Signora di Sion fondata dal Ratisbonne per gli ebrei convertiti. Poi, prima comunione e cresima dalle mani dell'arcivescovo Denis-Auguste Affre. Quest'ultimo morì l'anno dopo, colpito da una pallottola, mentre cercava di pacificare gli animi durante la rivoluzione che nel 1848 abbatté la Monarchia di luglio (quella liberale di Luigi Filippo d'Orléans, che nel 1830 aveva a sua volta detronizzato Carlo X, l'ultimo re «unto») e instaurò la Seconda Repubblica (poi fatta fuori da Napoleone III). Per i due anni seguenti la vita pubblica del Cohen non cambiò: doveva pagare i debiti e non poteva smettere di accettare ingaggi. Ma il tempo libero lo dedicava alla sua nuova passione: il Santissimo. Alla fine del 1848, passata l'ennesima rivoluzione francese e in attesa della successiva, insieme ad altri devoti ideò l'adorazione eucaristica notturna nella chiesa parigina di Notre Dame des Victoires. Scelta non casuale. La chiesa, oggi basilica, era stata fatta edificare da Luigi XIII come ex-voto. Quel re non riusciva a sconfiggere i calvinisti ugonotti, aiutati dall'Inghilterra, e chiudere per sempre la triste stagione delle guerre di religione in Francia. Nel 1628 finalmente cadde La Rochelle, ultima roccaforte protestante (all'assedio c'erano anche i letterari Tre Moschettieri) e il re fece costruire la chiesa dedicandola alla Madonna delle Vittorie. Liniziativa eucaristica notturna di Hermann Cohen si diffuse ben presto in altre chiese parigine e, da lì, in tutta la Francia. Ma il pianista aveva anche altro in mente, qualcosa di più radicale. Nel 1849 si fece frate carmelitano nel convento di Brussey col norne di Augustin du Très Sacré Sacrement. Nel 1851 venne ordinato sacerdote.LE SCUSE E LA NUOVA VITAQuando pronunciò la sua prima omelia, nella chiesa parigina di Saint-Sulpice, la platea era composta soprattutto da curiosi. Infatti, la conversione e addirittura l'entrata in convento con annesso sacerdozio di uno dei più celebri musicisti d'Europa (e, a quel tempo, del mondo) aveva fatto scalpore e molti erano quelli venuti da ogni dove per vedere l'ex damerino e stella dei concerti adesso con la chierica carmelitana e vestito da prete papista. Nella predica, esordì col chiedere scusa alla città per gli scandali della sua vita dissipata. Poi disse chiaro che aveva cercato la gioia nel successo, gli svaghi, le amicizie altolocate. Ma non l'aveva trovata. Solo Cristo era stato capace di procurargliela. Il suo esempio finì col contagiare la sorella Henriette, che nel 1852 volle farsi battezzare da lui. Intanto in Francia il regime cambiava per l'ennesima volta. Il 2 dicembre, con un colpo di Stato, il presidente della repubblica Luigi Napoleone prendeva il potere per sempre. Ancora barricate, ancora morti, ancora repressioni, liste di proscrizione, deportazioni alla Cajenne. Il Secondo Impero fu proclamato nello stesso giorno del Primo. Fu dunque sotto Napoleone III che Henriette Cohen volle far battezzare anche suo figlio Georges che aveva pochi anni. Ma il padre di quest'ultimo non la prese bene e per tutta risposta chiuse il figlioletto in un collegio protestante. L'ostinazione di questo ragazzino nel voler restare cattolico, però, convinse Albert, fratello di Hermann, a farsi battezzare pure lui. Intanto, fra Augustin si dava da fare. Nel 1859 fu lui a riaprire, dopo decenni di rivoluzioni, il Carmelo di Lione. Ebbe anche la fortuna di visitare Jean-Marie Vianney, il famoso Curato d'Ars, pochi mesi prima che questi morisse. Nel 1862 andò a inaugurare un convento a Londra, dopo che il governo inglese aveva finalmente allentato i divieti nei confronti dei «papisti». Nel 1864 fu ammirato dal Times per avere affrontato da solo la folla che inveiva contro sei marinai cattolici che stavano per essere impiccati a Newgate e ai quali stava dando gli ultimi sacramenti. Nel 1868, quasi cieco per un glaucoma, si portò a Lourdes, dove ottenne la grazia della guarigione. Nel 1870 la sconfitta della Francia nella guerra franco-prussiana lo costrinse, in qualità di tedesco, a emigrare in Svizzera, a Montreux. Nell'esilio svizzero fu il cappellano di quelli che, come lui, dalla Francia erano dovuti scappare. Ma c'era un altro gregge, e più numeroso, senza pastore. Così, passò a Spandau, dalle parti di Berlino. Qui c'erano migliaia di prigionieri di religione cattolica. Lui ne fu il pastore ma finì per essere contagiato di vaiolo, malattia che lo portò alla morte nel 1871.
E inutile dire che la credibilità di un governo (di qualsiasi governo) si rivela proprio quando ha il coraggio di regolamentare i potenti, mica i sottomessi.——— Il mio buongiorno per Left, dal lunedì al venerdì. Il testo è qui www.left.it/2019/11/28/evasori-senza-manette-con-nome-e-cognomeABBONATEVI A LEFT! QUI: https://left.it/abbonamenti/
PodcastRadioimmaginaria SarnanoOggi parleremo del ruolo della chimica nell'ambito dell'inquinamento e dell' acquisire del cognome del padre e mai di quello della madre.#OkkinSu www.radioimmaginaria.it
Giovedì 15 giugno la prima sezione della Corte di Cassazione ha dato l'autorizzazione per l'iscrizione nell'anagrafe del Comune di Venezia di un bambino, figlio di due donne, nato all'estero con fecondazione eterologa.Tutto era cominciato il 5 novembre 2014, quando le due madri chiesero al tribunale di Venezia la “rettificazione”, o sostituzione, dell'atto di nascita del figlio, emesso nel Regno Unito e trascritto nei registri dello stato civile di Venezia.Il tema divide ormai da molti anni e spesso è stato sacrificato in nome della tenuta politica, oppure affermando che le priorità fossero altre, in modo non diverso dalle discussioni sulla cittadinanza o sulla libertà. «La questione – conclude Filomena Gallo – non è secondaria, bisogna pensare al futuro e pensare anche che i diritti delle persone, quelli sanciti dalla Corte Costituzionale e dalle carte internazionali, non vanno applicate ad intermittenza, sono tutte esigibili e tutte sullo stesso piano contemporaneamente. Un Paese che non investe nel futuro, nella famiglia, nei figli, è un Paese che non investe nell'economia che cresce e non investe politicamente sui propri cittadini. Forse la politica dovrebbe tenere a mente questo concetto».
Dopo la decisione della consulta di non attribuire automaticamente il cognome del padre al proprio figlio, cosa cambierà nel concetto di famiglia? Ne parliamo con il pastore valdese Paolo Ribet, del gruppo di lavoro sulle famiglie, nominato dalla Tavola Valdese
Decisione storica per il popolo italiano.