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Loredana Cella"Romance. L'amore al tempo Z"Quattordici storie d'amore per giovani vociNeos Edizioniwww.neosedizioni.it Quattordici giovani autori e autrici ‒ la generazione Z della scrittura ‒ ci raccontano di “lui”, l'Amore. Quattordici voci diverse, fresche, giovani, brillanti, esplorano le infinite sfumature amorose, raccontando di passioni devastanti o relazioni salvifiche, di tenerezze e tradimenti, di innamoramenti effimeri e affetti duraturi, di amori finiti o segreti, con stili che dal poetico arrivano fino all'ironico passando per l'inquietante, e con accenti che vanno dall'incantato al disilluso.Dietro queste pagine, c'è un progetto ambizioso: coinvolgere 11 scrittrici e 3 scrittori under 35, figli di quella generazione Z che vive l'amore in un modo forse nuovo, multiforme ma sempre universale.Può essere un bocciolo delicato, conservato in segreto per paura che possa sfiorire, oppure un sentimento impetuoso e folle che porta alla rovina, un veleno inebriante e fatale. Può arrivare piano piano o travolgere in un attimo. Può presentarsi in modo disinvolto, oppure creare turbamento o imbarazzo; può fare i capricci, cercare rivalse e spingere a sbagliare tutto. Può finire lasciando il vuoto o strascichi di passione, però può anche tornare; può durare tutta la vita e superare anche la morte, conservato da chi resta, ma anche da chi muore e non riesce ad “andare oltre”. Ma è sempre amore.C'è un amore per tutti in Romance. Una sinfonia di storie che spaziano dal mito al quotidiano, dal passato remoto a un presente vivido, dall'amore romantico a quello tormentato, passando per amicizie profonde, passioni inattese e legami eterni.Un'antologia che è una celebrazione della vita stessa e un invito a riflettere, sorridere, emozionarsi. Vanessa Roccheri (1996), apre l'antologia con “Mughetto nel taschino”: il suo è un amore misterioso e delicato vissuto da una fanciulla taciturna attraverso fiori e lettere anonime. Un giorno la ragazza scopre il mittente, e con un sorriso, lascia che il sentimento sbocci.C'è poi l'amore folle e distruttivo di Fedra, raccontato con intensità drammatica da Alessandra Coppo (1991), che ci trascina nell'antichità: Fedra ci parla dall'Ade, e la sua voce risuona come un monito sull'ossessione, sulla gelosia, sul desiderio inappagato.Laura La Rosa (1998), in “Sentimenti in mostra”, esplora il tema dell'amore ritrovato. La protagonista si imbatte in un ex amore adolescenziale mentre prepara una mostra d'arte. Il passato riemerge, e con esso la dolcezza di ciò che poteva essere e forse ancora può diventare.L'amore può essere eterno, anche oltre la vita, come ci racconta Carlotta Maricco (1998) in “Lo spettro di Villa Violino”. Qui incontriamo un fantasma che resta legato alla sua amata, incapace di lasciare un mondo che ormai non gli appartiene. Una storia che ci parla di legami che sfidano il tempo e la morte.Giulia Corona (2005) ci fa sorridere con “Siamo tutti casi umani”, un racconto dove i primi baci, gli appuntamenti goffi e le passioni adolescenziali diventano scene di una commedia irresistibile. Ironia e autoironia si intrecciano, di mostrando che, anche quando l'amore inciampa, riesce a farci ridere.Troviamo poi i giochi e le rivalità tra amici raccontati da Ester Raimondo (2002) in “La dodicesima notte”. Tra biciclette, sfide e gelosie, le emozioni si intrecciano, mostrando quanto l'amore possa essere confuso, difficile e travolgente.In “Andiamo a prendere un gelato?” di Sofia Pecoraro (1998), una nipote trova conforto nel racconto d'amore del nonno, scoprendo che anche le perdite più dolorose possono in segnare a vivere. Una storia che unisce le generazioni, intrecciando ricordi e speranza.Federico Morando (1996), in “Qualcosa che abbiamo abbandonato”, affronta il tradimento e la capacità di affrontare la verità senza rabbia. Un uomo che sa di essere tradito dal compagno trova il coraggio di confessarlo, ma solo dopo un evento che li unisce e li separa al tempo stesso. E ciò che resta del loro amore “non è altro che un braciere immolato al ricordo di qualcosa che abbiamo abbandonato, senza neanche accorgercene, per inerzia o troppa negligenza”.Ci sono poi storie di rinascita, come quella narrata da Federica De Castro (1987) in “Una nuova me”. Qui l'amore è una cura, una guarigione che arriva dopo un periodo di dolore e trasformazione. La protagonista, una donna che ha affrontato il tumore e la disabilità, riscopre la bellezza dell'affetto sincero e la forza del legame che nasce nel momento più inaspettato.E che dire dell'incontro tra dipendenza e speranza in “Alito di vita” di Emanuele di Nunzio (1993)? Qui l'amore germoglia in un centro per la cura delle dipendenze, tra un protagonista segnato dal vizio del fumo e una ragazza piena di energia positiva. Una storia che ci ricorda come anche nei luoghi più bui possa nascere un raggio di luce.Con Sofia Marchina (2011) e “Il serpente di Cleopatra”, entriamo in un liceo dove Jude, una ragazza disinteressata alle questioni di cuore, sorprende tutti baciando la sua migliore amica. Una storia di accettazione di sé, che ci ricorda che l'amore è anche, e soprattutto, essere autentici.Poi c'è la magia degli incontri casuali, narrata da Giulia Giraudi (2008) in “Attimi di eternità”. Un ragazzo romano e una turista inglese si incontrano per caso e, in poche ore, condividono un'intimità che molti non raggiungono in una vita intera. Un racconto che celebra la fugace bellezza del momento e la forza delle connessioni improvvise.Tobia Ragni (1999), con “Let's try again” esplora le dinamiche di una coppia che si rimette insieme e affronta subito le prime difficoltà. Una serata piena di tensioni si conclude con un abbraccio.Marianna Giglio Tos (1984) ne “L'amante nell'ombra” ci porta nella Bologna del '600 e ci presenta una pittrice, Ginevra Cantofoli, innamorata di un'altra artista, Elisabetta Sirani. Un amore puro, sublimato nell'arte, che ci trasporta in un'epoca remota ma ricca di passioni. A cura di Loredana CellaRacconti di:Alessandra Coppo, Giulia Corona, Federica De Castro, Emanuele Di Nunzio, Marianna Giglio Tos, Giulia Giraudi, Laura La Rosa, Sofia Marchina, Carlotta Marricco, Federico Morando, Sofia Pecoraro, Tobia Ragni, Ester Raimondo, Vanessa RoccheriCopertina di Martina PellecchiaI diritti d'autore saranno devoluti all'Associazione Ana Moise a sostegno della loro attività. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Piero Bianucci"Vita sghemba"Ottant'anni con scrittori, scienziati e telescopiEdizioni ETSwww.edizioniets.comAvanti negli anni, ci si accorge che “siamo” – o meglio, diventiamo – gli incontri che abbiamo fatto. Ogni incontro lascia una emozione, una idea, una esperienza. Giornalista di lungo corso, Piero Bianucci ha praticato il mondo letterario curando le pagine culturali della «Gazzetta del Popolo» per 14 anni, e molto più a lungo ha frequentato il mondo scientifico da redattore capo del quotidiano «La Stampa». Qui ripercorre la variegata galleria dei suoi incontri. Alcuni sono diventati amicizie: Primo Levi, Fernanda Pivano, Tullio Regge, Piero Angela, Margherita Hack, Ernesto Ferrero, Francesco De Bartolomeis, Didimo. Altri hanno generato rapporti intellettuali più o meno profondi: Rita Levi-Montalcini, Emilio Segré, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Harold Kroto (tutti premi Nobel), Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Giancarlo Wick e molti altri. Sullo sfondo, scorrono i grandi eventi degli ultimi ottant'anni, dalla bomba atomica di Hiroshima all'Intelligenza Artificiale di ChatGPT. Troviamo l'appartata Torino sabauda, la Torino dormitorio della Grande Fabbrica e quella post-industriale. Il consumismo e poi la frugalità imposta dalla crisi ecologica. La radio cede il passo alla tv, l'analogico al digitale, dilaga Internet. L'attesa di vita è quasi raddoppiata, la lettura del DNA ha cambiato la biologia, l'atomo e l'universo hanno sempre meno segreti. Dai giornali è scomparso il piombo, ma ora scompaiono le edicole. Insomma, anni interessanti. E i prossimi?Piero Bianucci è uno dei più noti scrittori scientifici italiani. Dal 1975 ad oggi ha pubblicato più di trenta volumi, alcuni anche di argomento letterario. Per la sua attività divulgativa la “International Astronomical Union” gli ha intitolato l'asteroide 4821. Collabora al quotidiano «La Stampa» – dove nel 1981 ha fondato il supplemento «Tuttoscienze» – alla Rai, alla Radio-televisione svizzera e insegna giornalismo all'Università di Padova. Cura l'edizione italiana della rivista di astronomia «BBC Sky at Night». Tra i suoi libri più recenti, Pellegrini dell'Universo (Solferino, 2022) e Creativi si nasce o si diventa? (Dedalo, 2022). Laureatosi in filosofia nel 1967 alla scuola di Luigi Pareyson, da sempre coltiva l'astronomia. Abita a Torino, e in ogni stanza, ad ogni finestra e ogni balcone, c'è un telescopio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
✨ Troviamo il cammino verso la pace attraverso l'altro ✨Lezione numero 335 del libro Un corso in Miracoli.Questo è un viaggio di spiritualità universale, che non ha niente a vedere con la religione. È una lettura per riconoscere sè stessi e vivere la Vita con pienezza e senza pesi inutili ed illusori.Trovi il testo della lezione nel profilo IG @Leggendomiracoli.Se desideri, puoi condividermi qui la tua esperienza, ora mi è possibile rispondere.Buona continuazione di viaggio in questa seconda parte ✨Letto da @gloria.dalio
Salve Killers! Oggi ci immergeremo in una storia che ha scosso l'Inghilterra fino al midollo: una tranquilla insegnante elementare, una relazione segreta, e un omicidio brutale celato per mesi. Entreremo nel mondo di Fiona Beal, una donna dalla doppia vita che ha tenuto in scacco la polizia e sconvolto una comunità intera. Dal diario segreto che ha svelato l'inimmaginabile, alla macabra scoperta nel giardino di casa sua, questa vicenda ha tutti gli elementi di un thriller psicologico! Come ha fatto una stimata insegnante a trasformarsi in un'assassina a sangue freddo? Quali oscuri segreti si nascondevano dietro la sua facciata di normalità? Troviamo assieme la risposta a queste domande! Buon ascolto! ATTENZIONE: L'immagine di copertina appartiene ai legittimi proprietari! Intro music: Spooky Scary Skeletons (JubyPhonic Modified Version) Music 1: “Bird People” - Vivek Abhishek Music 2: “Midnight Shadows” - Music Created With lyricsintosong.ai Music 3: “Whispers in the Dark” - Music Created With lyricsintosong.ai Music 4: “Detective Background Music” Music 5: “Afraid” - Vivek Abhishek Music 6: “Creature” - Vivek Abhishek Music 7: “Secrets Will Be Revealed” - Cinematic Soundtrack Studio Mandami una mail: oscuropalcoscenico@gmail.com Se vuoi consigliarmi un caso: https://forms.gle/GB3esZB3oaybN4Di7
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
San Luca, il secondo annuncio della sua Passione, lo pone dopo l'episodio centrale della trasfigurazione e della guarigione dell'epilettico. Dopo la gloria del Tàbor, ecco che Gesù ripropone il suo mistero della Croce. È un insegnamento forte e di difficile comprensione da parte dei discepoli. Lo «scandalo della Croce», che ci propone San Paolo nei suoi scritti si associa alla glorificazione del Figlio dell'uomo che troviamo nel Vangelo di San Giovanni. I discepoli, non possono ancora comprendere questi misteri; si trovano di fronte all'impossibilità di accettare la sofferenza del giusto: in questo passaggio troviamo il cambiamento dall'Antico al Nuovo testamento. Troviamo nella predicazione profetica (Isaia) e nell'esperienza sapienziale (Giobbe) già dei tentativi per affrontare questo aspetto che, invece, ci introduce direttamente nella missione redentrice di Gesù, il vero ed unico Giusto, e ci aiuta a comprendere i misteri del Padre nelle strade tortuose di questo mondo; ciò però non è sufficiente per i discepoli che rifiutano ancora apertamente la passione di Cristo. Vi è un profondo motivo religioso in ciò proprio per l'inconciliabilità, nella loro mentalità, della figura del Messia con la passione appena annunciata. Nella missione della Chiesa, e nella nostra vita quotidiana vi è l'esortazione a riconoscere il vero Gesù, il Cristo mandato dal Padre, nel Mistero della sua morte e Risurrezione, per affidare a Lui le nostre sofferenze ed i nostri dolori che ci dice: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime».
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7898SINISTRA E' ORMAI SINONIMO DI REPRESSIONE DEL DISSENSO: E' LA PROPAGANDA DI REGIME 2.0 di Eugenio CapozziLa tendenza alla negazione del pluralismo democratico, alla criminalizzazione del dissenso e alla censura, già emersa da tempo nelle società occidentali che ancora si definiscono liberaldemocratiche, appare ulteriormente consolidarsi, e anzi subire una decisa accelerazione. Più specificamente, essa si manifesta ormai come la caratteristica principale di tutto il mondo politico, intellettuale e mediatico accomunato in qualche modo sotto l'etichetta di "progressismo" e "sinistra".Molti episodi delle ultime settimane confermano tale crescente torsione repressiva: dalla massiccia persecuzione poliziesca e giudiziaria di opinioni dissenzienti – comprese quelle espresse sui social media - lanciata dal governo britannico laburista di Keir Starmer contro i manifestanti anti-immigrazione, alla grottesca lettera minatoria inviata dal commissario Ue Thierry Breton a Elon Musk per minacciare ritorsioni per lo spazio mediatico da lui concesso a Donald Trump, fino alle esplicite minacce del deputato europeo macroniano Sandro Gozi di sopprimere tout court il social medium X, di proprietà dello stesso Musk, sul territorio dell'Unione. Ma se si volessero citare tutte le continue richieste di cancellazione delle voci avversarie, su ogni questione in discussione, provenienti dalle sinistre occidentali l'elenco sarebbe infinito.Non si tratta, ovviamente, di una tendenza nata ieri. L'"album di famiglia" storico di ideologie e partiti di sinistra in tal senso è molto cospicuo, dal giacobinismo fino alle dittature comuniste del XX secolo.Nel secondo Novecento l'inclinazione repressiva, a dispetto delle invocazioni sessantottine al free speech e al "vietato vietare", ha preso un corso meno apparentemente evidente, ma altrettanto pericoloso con il progressivo abbandono del paradigma della lotta di classe in favore di quello dei "diritti civili" intesi come "risarcimento" a gruppi minoritari per le più varie discriminazioni, secondo la traccia della identity politics. In merito a tali temi, l'argomentazione del liberal occidentale, esplicita o implicita, diventava più o meno la seguente: chiunque critichi nel merito qualsiasi misura invocata in nome della non discriminazione compie un atto di violenza contro i gruppi minoritari già discriminati. Su quelle misure la political correctness autorizza soltanto una posizione favorevole "a prescindere": il pluralismo diventa automaticamente "discorso di odio", e va quindi impedito, bollando come "razzista" "suprematista", o "fobico" ogni oppositore delle deriva "dirittista" promossa in nome del nuovo mito "tribale" del progresso.LA LOTTA CONTRO LE EMERGENZEMa il salto di qualità decisivo nel senso della mutazione genetica della democrazia in regime "a partito unico", nella mente e nelle azioni dei "progressisti" occidentali, è avvenuto, tra gli anni Dieci e Venti del XXI secolo, con l'avvento di un paradigma ideologico che vede nella politica in primo luogo una lotta contro "emergenze". Una lotta che rappresenta una questione di vita o di morte per le collettività, e che dunque in quanto tale non può essere esercitata efficacemente attraverso la democrazia pluralista (le cui procedure ritarderebbero o pregiudicherebbero fatalmente azioni inevitabili e necessarie) ma deve essere affidata a "comitati di salute pubblica" organizzati con una logica tecnocratica e/o giustificati in nome della "scienza".Tale paradigma si è imposto innanzitutto attraverso la predicazione martellante dell'ideologia millenaristica del catastrofismo climatico, in cui l'esigenza di ridurre a tutti i costi le "emissioni" di anidride carbonica per "salvare il pianeta" è stata affermata come punto assoluto e imprescindibile, senza alcuna possibilità di discussione. Poi è stato riproposto in forma altrettanto radicale con l'epidemia di Covid 19, additata come minaccia talmente apocalittica da giustificare restrizioni inaudite delle libertà individuali sancite dagli ordinamenti liberaldemocratici. Infine, con toni ultimativi è stato invocato in occasione della guerra russo-ucraina per tacitare ogni critica alla linea di contrapposizione totale nei confronti di Mosca adottata da Nato e Ue.Chi si oppone all'immigrazione indiscriminata, all'aborto assolutizzato come "diritto fondamentale", all'utero in affitto, alla "transizione di genere" illimitata sui minori, all'indottrinamento gender nelle istituzioni formative viene etichettato dai "progressisti" contemporanei come un odiatore, un razzista, un omofobo/transofobo di "estrema destra" violento e pericoloso. Ma chi contesta il millenarismo climatista viene automaticamente considerato colpevole dell'estinzione dell'umanità, del collasso dell'ecosistema, delle sette piaghe d'Egitto, e deve essere sistematicamente messo a tacere per la salvezza di tutti.LA PROPAGANDA DI REGIMENella stessa logica chi critica come irrazionali, inutili e illegittimi i lockdown, i coprifuoco, i ricatti e gli obblighi vaccinali viene additato come untore, responsabile morale di ogni contagio, sofferenza o morte dei "fragili". E chi critica la corsa all'escalation militare, l'abbandono di ogni via diplomatica, la riduzione dell'economia a economia di guerra viene accusato con disprezzo - da sinistre improvvisamente convertitesi dal pacifismo dogmatico al bellicismo moralista - di essere ipso facto al soldo di un tiranno, e di favorire il massacro degli aggrediti da parte degli aggressori.Dalla identity politics all'emergenzialismo coatto la cultura politica dei progressisti occidentali completa la sua torsione verso un ripudio strutturale del pluralismo, verso la riduzione della democrazia a regime in cui è possibile e necessaria una sola scelta, imposta dalle "magnifiche sorti e progressive" della civiltà unica, o dalla salvezza contro catastrofi globali. Il tutto, attraverso la versione aggiornata di quella che era stata la propaganda di regime a senso unico nelle dittature novecentesche: lo storytelling o "narrazione", trasformazione della dialettica politica in ricostruzione edificante ed emotiva di qualsiasi questione in ballo, proposta allo stesso modo da un coro di media – tradizionali/generalisti, digitali, social – e di agenzie istituzionali tutti coordinati secondo una regia comune, dall'informazione alla cultura fino all'intrattenimento. Se qualche mezzo di informazione, qualche centro di elaborazione scientifica e culturale, qualche intellettuale indipendente, qualche artista "stona", e si pone in contrapposizione al coro, scatta immediatamente la richiesta indignata e rabbiosa di censurarlo, zittirlo e cancellarlo. [...]Il progressismo del XXI secolo appare regredito solo all'invocazione a tappare la bocca agli altri in nome di parole d'ordine dogmatiche, primordiali, fondate sul puro dominio della paura.Nota di BastaBugie: Stefano Fontana nell'articolo seguente dal titolo "La censura, quando è lecita e quando non lo è" spiega che è lecito e perfino doveroso limitare la libertà di espressione quando questa non rispetta i principi della morale naturale, mentre non lo è più quando essa semplicemente contraddice la versione politicamente corretta, del potere di turno. Ma nelle democrazie liberali accade oggi esattamente il contrario.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 agosto 2024:Facebook ha oscurato il profilo del filosofo Richard Dawkins, il quale su X era intervenuto sulla questione del gender alle Olimpiadi di Parigi, sostenendo che le identità sessuate sono solo due. Questo tipo di censura è inaccettabile, ma lo è solo perché toglie la libertà di parola ad una persona? Questi casi di censura nelle piattaforme digitali pongono la questione più generale della censura in quanto tale: quando e a quali condizioni qualcuno può impedire ad un altro di esprimere la propria opinione? Ora, sulla base del solo principio della moderna libertà di opinione fatta propria dalla democrazia liberale il problema non è risolvibile.I social sono realtà private che si danno il proprio codice di comportamento e la propria "etica" interna. Stabiliscono quali sono le parole che non possono essere postate e quali sono i temi vietati e quelli permessi. La loro "etica aziendale" è una loro costruzione artificiale e anzi spesso vietano proprio di dire la verità, come nel caso di Dawkins riportato sopra. Il fatto di essere entità private non impedisce loro di fare politica, di creare costume e di plasmare mentalità. Se giuridicamente sono private, la loro attività è comunque senz'altro pubblica, anche se non statale. La critica che si dovrebbe muovere loro, allora, consiste nel denunciare la mancanza di un fondamento oggettivo e universale della loro "etica comunicativa", e di sostituirlo con un codice artificiale variabile a loro uso e consumo. Spesso ciò significa ad uso e consumo dei centri di potere, di cui essi stessi fanno parte. È lecito e perfino doveroso limitare la libertà di espressione quando questa non rispetta i principi della morale naturale, non lo è più quando essa contraddice la versione politicamente corretta, o quella del potere di turno, o quella più conveniente per motivi estrinseci. Senza riferimento ad un criterio naturale, il potere di censura diventa arbitrario. Per questo la democrazia liberale non riesce a incarnarlo.Troviamo la conferma anche spostandoci al piano politico. Anche qui riscontriamo due cambiamenti: si è cessato di esercitare
RIMINI (ITALPRESS) – “Per la mia esperienza in questi quasi due anni di governo, non c'è stata una volta in cui in Consiglio dei ministri abbiamo votato a maggioranza, ci siamo sempre compattati e, al di là delle legittime differenze, credo che questa maggioranza abbia ben chiaro che è qui per cambiare l'Italia, per cambiarla in meglio facendo quello che i precedenti governi non hanno saputo fare ad iniziare dalla scuola. Credo che al di là di una legittima discussione ognuno ha le sue opinioni, ma poi ci sarà sempre un punto di sintesi”. Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso di un punto stampa al Meeting di Rimini, risponde a una domanda sulle diverse posizioni emerse nella maggioranza sullo Ius Scholae. xb1/sat
RIMINI (ITALPRESS) – “Per la mia esperienza in questi quasi due anni di governo, non c'è stata una volta in cui in Consiglio dei ministri abbiamo votato a maggioranza, ci siamo sempre compattati e, al di là delle legittime differenze, credo che questa maggioranza abbia ben chiaro che è qui per cambiare l'Italia, per cambiarla in meglio facendo quello che i precedenti governi non hanno saputo fare ad iniziare dalla scuola. Credo che al di là di una legittima discussione ognuno ha le sue opinioni, ma poi ci sarà sempre un punto di sintesi”. Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso di un punto stampa al Meeting di Rimini, risponde a una domanda sulle diverse posizioni emerse nella maggioranza sullo Ius Scholae. xb1/sat
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Cosa vedere sui canali televisivi SBS? Ecco i nostri consigli per la settimana dal 7 al 13 giugno. In Australia, potete poi vedere il vostro programma preferito o recuperare quello che avete perso su SBS On Demand.
Puntata piuttosto furiosa, in cui il nuovo film di George Miller domina incontrastato il minutaggio. Ma la saga del mondo di Mad Max si è fatta più grossa con questo nuovo capitolo, e noi non potevamo essere da meno. Troviamo comunque il modo di parlare della horror comedy Abigail, e del sontuoso film d'avventura francese The Animal Kingdom. Timestamp dei film in scaletta: [01:55] Furiosa: a Mad Max saga [40:40] Abigail [47:40] The Animal Kingdom Per supportarci: ko-fi.com/incompetentipodcast Per contatti: gliincompetenti@gmail.com incompetentipodcast.it Potete donare anche solo pochi euro per garantire degli aiuti agli ospedali della striscia di Gaza attraverso PCRF, a questo indirizzo: https://www.pcrf.net/
Loredana Cella"Le torinesi ribelli"Diciannove storie per ricordarleNeos EdizioniDiciannove racconti che danno voce ad una galleria di torinesi “ribelli”: protagoniste più o meno conosciute che hanno superato convenzioni, luoghi comuni e discriminazioni per affermare la loro autonomia di pensiero e di azione. Un libro che è al tempo stesso antologia e romanzo, reale e immaginifico. Ritratti di donne capaci e caparbie, che apparentemente nulla hanno da condividere se non il fatto di essere libere nel bene e nel male, nel giusto e nell'errore. Troviamo le storie delle Tabacchine della Manifattura Tabacchi, che con le loro battaglie hanno segnato una nuova cultura del lavoro, e delle Caterinette, le giovani sartine o modiste, molto numerose quando Torino era la capitale della moda italiana e chiamate così perché in Francia le apprendiste sarte avevano scelto come patrona santa Caterina di Alessandria (il racconto trae spunto dalla triste vicenda di Mariuccia Ferrero, morta a 16 anni dopo essere rimasta ustionata nell'incendio dell'atelier in cui lavorava: possedeva un canarino di nome Ciribiribin, che divenne una canzone che fece il giro del mondo)Nobildonne come la regina senza corona Adelaide di Susa, che ebbe un ruolo fondamentale in una delle vicende della Lotta per le Investiture, accompagnando Enrico IV dal Moncenisio a Canossa (era il gennaio del 1077), e la madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, denigrata come donna ambiziosa e amante del potere, madre senza amore, spendacciona e scialacquatrice amante lasciva, ma che in realtà seppe preservare il regno da guerre sanguinose. Donne che sono state pioniere nei loro campi, come Maria Velleda Farnè, la prima donna a laurearsi in medicina all'Università di Torino e la seconda in Italia (era il 1878), unica donna presente con un suo ritratto marmoreo nel palazzo del rettorato dell'Università di Torino.Alessandra Re Boarelli, detta Nina, nobildonna borghese che nella seconda metà dell'Ottocento sfidò convenzioni e pregiudizi e scalò il Monviso nell'agosto del 1864, prima alpinista italiana; la “signora al volante” Ernestina Prola Macchia, prima donna a prendere la “licenza per guidare” nel 1907.Ada “Sayonara” Pace, unica donna a correre in macchina negli anni Cinquanta, vincendo e infischiandosene delle invidie (vinse, tra le altre corse, la Torino-Sanremo nel 1951, il Rally di Sestriere nel '59, la Targa Florio nel '60. Nello stesso anno vinse la Coppa d'Oro Aci Modena e il secondo e terzo classificato disertarono la premiazione per non salire sul podio dietro a una donna).Lidia Poët, che si laureò nel 1881 in Giurisprudenza a pieni voti e che nel 1883 divenne la prima donna italiana “ammessa all'avvocatura.Camilla Ravera, prima donna a diventare segretaria di un partito politico (il PCdI nel 1927) e donna nominata senatrice a vita nel 1982.Artiste come la pittrice Evangelina Gemma Alciati, prima donna ammessa all'Accademia Albertina, una vita passata a rompere catene.La scandalosa Carol Rama, Leone d'oro alla carriera a Venezia nel 2003; la traduttrice e talent scout Fernanda Pivano, che ebbe un ruolofondamentale nel far conoscere la letteratura d'oltreoceano (nel libro si raccontano i suoi difficili esordi durante il fascismo a causa delle traduzioni di autori considerati scomodi).Il Trio Lescano (le tre sorelle Alexandrina, Judith e Katharina Leschan), i cui scanzonati motivetti segnarono un'epoca della canzone italiana rimanendo nell'immaginario collettivo nonostante una carriera molto breve; la soubrette Isa Bluette, al secolo Teresa Ferrero, star dell'operetta e della rivista negli anni Venti e Trenta. E poi il Premio Nobel Rita Levi Montalcini; Ada Prospero, staffetta partigiana, medaglia d'argento al Valor Militare, vicesindaco di Torino, cofondatrice dell'Anpi e moglie di Piero Gobetti.Helen Konig Scavini, soprannominata Lencina, fondatrice nel 1919 della prestigiosa fabbrica Lenci. Il volume si chiude con una ribelle dei nostri giorni, la “ragazza del fiume” Elisabetta Brugo, campionessa di canottaggio, insegnante e allenatrice. Sono molte le donne che hanno contribuito a costruire la Storia di Torino.Alcune si sono trovate eccezionalmente in posizioni di potere e hanno saputo determinando il futuro della loro città. Ma tante battaglie sono state condotte in famiglia o in società, per difendere le proprie scelte personali contro il pregiudizio o un ordine costituito, per uscire dai ruoli attribuiti dalla tradizione, per essere libere di seguire la propria vocazione, per affermare se stesse, aprendo la strada che altre donne hanno percorso dopo di loro. È così che hanno dato una svolta non solo alla loro vita, ma alla storia. Gli autori e le autrici di queste pagine ne restituiscono, ciascuno con il proprio stile, la vitalità, il coraggio, la determinazione che ha permesso loro di affermare diritti e desideri oltre ogni difficoltà, e di diventare oggi un esempio da non dimenticare.A cura di Loredana CellaRacconti di: Athena Barbera, Bruna Bertolo, Graziella Bonansea, Loredana Cella, Monica Cerutti, Graziella Costanzo, Silvia De Francia, Aurora Frola, Dario Lessa, Antonella Manduca, Ezio Marinoni, Eva Monti, Patrizia Monzeglio, Eros Pessina, Laura Pompeo, Franca Rizzi Martini, Elena Rossi, Caterina Schiavon, Alessandra Zanettini. Schede biografiche delle protagoniste a cura di Cinzia Ballesio.Prefazioni di Silvia Garbarino, giornalista e Segretaria dell'Associazione Stampa Subalpina, e di Ornella Toselli, Presidente della Consulta Femminile della Regione Piemonte.Copertina di Giovanna BinelloI diritti d'autore saranno devoluti a International Help onlus a sostegno delle sue attività. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Riflessioni sul retto sforzo e il vuoto. Troviamo con una poesia di un monaco anziano i passi dall'abbandono degli impedimenti al vuoto. Riflessioni di Dharma registrate da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 26 aprile 2024
Nella puntata di oggi intitolata “reagire alla malattia” i nostri esperti condividono la loro esperienza. Parlando e lavorando con molti pazienti che cercano una soluzione, abbiamo avuto modo di osservare tante modalità verso la malattia. Corrado Marchetti e Jara Centanni ci riportano la loro esperienza come esperti operatori olistici nell'ascolto di alcuni passaggi vitali e cruciali dell'uomo che si ammala. La reazione alla malattia: analizzando tante persone malate abbiamo iniziato a studiare tante reazioni diverse. La prima reazione è l'amarezza, poi arriva la rabbia e poi la negazione. Troviamo insieme la reazione giusta, la soluzione giusta: cosa dovresti iniziare a fare? Ascolta i nostri consigli e inizia a considerare che in 6 mesi possiamo reagire e gestire la malattia. Ogni parte del corpo da segnali di stop: a volte sono segnali più forti, altre volte sono a intermittenza. Approfondisci questa tematica nel podcast Il sito web per approfondire https://www.channelingnews.it/ Channeling News è il primo podcast italiano che parla di messaggi che arrivano dal mondo invisibile per la crescita della tua anima. ●▬▬▬▬ IL FOCUS DELLA PUNTATA ▬▬▬▬● • Messaggi dal corpo: cosa mi sfugge? • Ascolto energetico della malattia • Come posso reagire? • I 3 passi per migliorare ●▬▬▬▬ COME INTERAGIRE CON NOI ▬▬▬▬● • Prenotati e iscriviti all'evento mensile gratuito online open.centrostudipranici.it Aggiungi questo podcast tra i tuoi preferiti così da non perdere nessuna puntata. Scarica la rivista digitale gratuita CHANNELING NEWS -https://www.channelingnews.it/ Partecipa ai corsi di crescita personale, corsi di channeling - online e dal vivo - https://www.centrostudipranici.it/ Condividi il podcast e il giornale digitale olistico . Entra nella Channeler Community più grande d'Italia. #karma #benessere #corsionline #operatoreolistico #cristalloterapia #corsicristalloterapia #ametista #quarzorosa #prevenzione #diaspro #minerali #radioestesia #radionica #guarigioni #manicalde #pranichealing #healthy #verona #bologna #ancona #pescara #roma #macerata #malattia #guarigione #protocollo --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/channelingnews/message
La rassegna stampa di oggi, lunedì 19 febbraio 2024, è condotta da Miriam Aly.Ripercorriamo le tante notizie di cronaca locale avvenute in città negli ultimi giorni, dal Messaggero, e sempre da qui il grande caso della figlia di Accattone.Da RomaToday approfondiamo il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba, voluto dal sindaco Gualtieri anche a fronte di un piano sostenibile che segua la scia del modello Copenaghen. Poi, il nuovo centro giovanile del Tiburtino terzo e l'approvazione del nuovo piano merci per la logistica che darà uno stop alla ''consegna selvaggia''.Su Fanpage.it ripercorriamo il corteo dello scorso sabato per la Palestina. E ancora, la protesta degli Agricoltori arriva da Papa Francesco. La cronaca di Roma di Repubblica approfondosce un profilo fondamentale per Roma e per la sua sanità, quello di Francesco Rocca: i bilanci e i suoi rapporti di potere. Troviamo poi un approfondimento storico sulle contestazioni del 1977, tra PCI e Autonomia.Infine, la Casa del fascio, storico palazzo sulla Portuense di proprietà statale, verrà ripresa e restaurata.Sveja torna domani con la rassegna stampa, buona giornata.Foto di Luca Dammicco. Sveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.
Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute e Giulio Lombardo, Digital Communication & Strategy Specialist, Amundi Investment Institute, ci parlano dello scenario economico globale, delle banche centrali e dei mercati emergenti. Scopri quali sono le aspettative per quest'anno nelle principali economie.
Puntata trasmessa in diretta dalla Workation Lounge di Lufthansa Group appena inaugurata a Milano in Piazza Elsa Morante. L’evoluzione dei modelli di lavoro ha portato ad un cambiamento significativo nelle esigenze di aziende e dipendenti e flessibilità e adattamento sono temi sempre più importanti e irrinunciabili, soprattutto per le nuove generazioni e rappresentano nuove modalità per attrarre e mantenere i giovani talenti. In questo panorama la nuova tendenza è il fenomeno Workation, la possibilità di lavorare da una località diversa dalla propria residenza, per periodi medio-brevi e garantire produttività e una buona work life balance.Quando il workation diventa vantaggioso per azienda e lavoratore? E qual è il ruolo del travel manager? Troviamo le risposte a queste e altre domande nei risultati dsi una ricerca realizzata da Travel for business.Ne parliamo inserendo, inoltre, questa esperienza nel più ampio fenomeno del lavoro agile. Dopo i picchi della pandemia e una graduale riduzione negli ultimi due anni, nel 2023 i lavoratori da remoto si assestano a 3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, ma ben il 541% in più rispetto al pre-Covid. Nel 2024 si stima che aumenteranno a quota 3,65 milioni. È quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio smart working della School of management del Politecnico di Milano, presentata il 6 novembre.Intervengono:Mariano Corso - Responsabile Scientifico Osservatorio Smart Working Politecnico di MilanoRosemarie Caglia - Founder e CEO di Travel for BusinessGabriella Galantis - Senior - Director Sales Southern Europe Lufthansa Group
In questo episodio, esploreremo il tema della reinvenzione personale. Perché sentiamo la necessità di reinventarci? Qual è la chiave per trovare la felicità nella nostra vita quotidiana? Vi invito a unirvi a me in questo viaggio di auto-riflessione e crescita personale.1: Trova la tua felicità nel lavoro"Act like the person you want to become" - Comportati oggi come la persona che vuoi diventare in futuro. Invece di invidiare il successo degli altri, prendiamoli come ispirazione per agire e migliorarci. Troviamo la felicità nel nostro lavoro e facciamo del nostro meglio per diventare la migliore versione di noi stessi."Quality over quantity" - Concentriamoci sulle relazioni significative, piuttosto che sulle lamentele quotidiane. Vi racconto la mia storia di trasformazione, da una vita insoddisfatta a quella di una donna che guarda indietro con orgoglio e soddisfazione.2: Come possiamo reinventarci? Da dove iniziare?Analizziamo i nostri obiettivi, la direzione che vogliamo prendere, le nostre qualità e cosa ci ruba energia. Non abbiate paura di iniziare il vostro percorso, anche se sembra complicato. Credete in voi stessi, perché gli americani ci credono fortemente, e dobbiamo fare altrettanto.Conclusione: L'arte di reinventarsiLa vita è fatta di segnali, e se sappiamo ascoltarli, ci porteranno a nuovi capitoli straordinari. Credere in se stessi è l'inizio di un cammino verso la felicità e la soddisfazione personale. "Tutto il resto è solo distrazione."Per chi è curioso di scoprire come reinventarsi, vi invito a intraprendere questo percorso con me. Esploriamo insieme come fare. Sei pronto? Ascolta il mio podcast.
Per un grande film ci vuole una puntata grande, e quindi non abbiamo tenuto a freno la durata dell'episodio, per affrontare Scorsese con l'attenzione che merita. Troviamo comunque il tempo per parlare dell'horror rivelazione di questa stagione, lo sporco e cattivo When Evil Lurks, consigliato solo agli stomaci forti. Chiudiamo poi con Manticore, l'ultimo film dello spagnolo Carlos Vermut, una visione complessa e sfidante come non capita spesso. Timestamp dei film in scaletta: [02:40] Killers of the flower moon [39:50] When Evil Lurks [54:40] Manticore Per contatti: gliincompetenti@gmail.com Potete donare anche solo pochi euro per garantire degli aiuti agli ospedali della striscia di Gaza attraverso PCRF, a questo indirizzo: https://www.pcrf.net/
Troviamo la svolta che stiamo aspettando quando capiamo cosa stiamo cercando, dove lo stiamo cercando e fissiamo il nostro sguardo su Gesù.
Ivana Mulatero, Paolo Viglione"Masnà"Museo Mallé, Dronero“Masnà” è il titolo, in piemontese sostantivo invariabile per indicare al singolare ed al plurale bambine e bambini. L'esposizione curata da Ivana Mulatero, direttrice del Museo Mallé, presenta una trentina di opere fotografiche, realizzate dal 2019 ad oggi, che ritraggono in prevalenza la giovanissima comunità valmairese.“Troviamo bambine e bambini in posa alla maniera pittorica - spiega la direttrice Mulatero - su sfondi tonalmente neutri o leggermente alonati di luce, con pochi ma studiatissimi dettagli che ci fanno intuire quanto sia potenzialmente vasto l'universo dentro ognuno di loro. L'impercettibile rotazione del viso, la postura del corpo, la piega delle labbra e l'espressione magari seria e introspettiva, fanno presagire gli adulti di domani.”“I bambini - racconta il fotografo Paolo Viglione - a differenza degli adulti, non sono schiavi delle rappresentazioni. Loro non si vogliono “vedere in un certo modo” ed in questo modo possono essere molte più cose rispetto agli adulti.”Un viaggio, così, nel presente e nel contempo anche nel futuro e nel passato, che profondo ed emozionante porta il visitatore a soffermarsi, cogliere nel volto e nello sguardo di ciascun bambino quel che magari sarà ma forse anche qualcosa di se stessi. Un guardare che conduce anche a guardarsi, ripercorrere e scoprire.La mostra “Masnà” al Museo Mallé sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024, il sabato e la domenica dalle ore 15 alle ore 19. Organizzata dal museo dronerese, si avvale del sostegno della Regione Piemonte e del Comune di Dronero, con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Liliana Russo su Radio Number One parla del libro I fiori hanno sempre ragione di Roberta Schira
Un'altra mattina di inizio settembre post finale US Open in cui ci ritroviamo a celebrare Re Novak Djokovic: con questa finale vinta contro Medvedev sono 24 gli Slam vinti in carriera dal tennista serbo. Troviamo le parole per descrivere questo ennesimo trionfo di Nole insieme a Stefano Meloccaro.E' stata una domenica strana per lo sport tedesco: negli stessi minuti in cui la Germania del basket si laureava campione del mondo a Manila, la Federazione esonerava l'allenatore della Nazionale di calcio Flick, dopo gli ultimi deludenti risultati: il 4-1 rimediato in amichevole dal Giappone è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne parliamo con Jan Henckel, giornalista di Sky Deutchland e con Guido Bagatta.Bagnaia arriva terzo e sfinito al traguardo di Misano, riuscendo a recuperare più punti possibile dopo la brutta caduta della scorsa settimana in Catalogna. Un piazzamento che sa di miracolo. Ne parliamo con Giacomo Agostini (che di miracoli in moto ne sa qualcosa) e con Paolo Ianieri della Gazzetta.
Diventa un esperto di vino con il podcast di Tannico. Chieti è la zona vinicola d'Abruzzo con il maggior numero di denominazioni e anche di cooperative dedite alla viticoltura. Il territorio è caratterizzato soprattutto dal Massiccio della Majella, ma siamo anche piuttosto vicini al mare, che si fa sentire soprattutto nel gioco di venti caldi e freschi. Troviamo qui una delle DOCG più giovani d'Italia, quella di Tullum, dove gli imbottigliatori di vino si contano sulle dita di una mano. Qui diventano protagonisti, oltre ai vitigni più tradizionali della regione, anche il Pecorino e la Passerina, presenti almeno al 90% nel blend dei bianchi. Scopri la più accurata selezione di vini dell'Abruzzo e non solo sul sito di Tannico. Al primo acquisto avrai diritto a uno sconto del 10% su tutto il catalogo (*): https://bit.ly/3xyibEa (*) La promozione è valida solo in Italia e per i clienti non ancora iscritti a Tannico. Sono esclusi i vini rari e le Master Experience. Per qualsiasi informazione o chiarimento ci puoi contattare all'indirizzo tfs@tannico.it
In "Way of the Peaceful Warrior", libro scritto da Dan Millman, pubblicato nel 1980. Troviamo una combinazione di narrativa e insegnamenti spirituali basati sulla vita dell'autore e sul suo incontro con un misterioso mentore chiamato Socrate. Un passo in particolare è diventato famoso. Socrate aveva reputazione di grande saggezza. Un giorno venne qualcuno a trovarlo e gli disse: «Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?» «Un momento.» rispose Socrate. «Prima che me lo racconti, vorrei farti un test, quello dei tre setacci.» «I tre setacci?» «Prima di raccontare una cosa sugli altri, è bene prendersi il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?» «No… ne ho solo sentito parlare…» «Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?» «Ah no! Al contrario.» «Dunque…» continuò Socrate, «… vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia cosa avrebbe fatto questo amico?» «No davvero.» «Allora…» concluse Socrate, «… quel che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?» ---------- Trovi la comunità di Umanisti Digitali su telegram, iscriviti anche tu @umanisti_digitali per restare aggiornato sulle novità del podcast e dei suoi protagonisti.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7425TRANSESSUALE MOLESTA SCOLARESCA, MA PER LA SINISTRA HA SBAGLIATO LA POLIZIA di Fabrizio CannoneLa stampa sta ancora parlando di un triste episodio di cronaca, di quelli che non mancano mai, e che anzi sembrano in vertiginosa ascesa, negli ultimi tempi.Secondo la ricostruzione i fatti sarebbero questi: alle 8:15 di mercoledì 24 maggio, alcuni genitori avrebbero hanno segnalato alla polizia municipale, la «presenza di un transessuale» nei pressi della scuola Casa del Sole, frequentata dai loro figli, in via Giacosa a Milano.L'uomo, che alcuni siti web e certi quotidiani hanno chiamato "donna" - e già questo è un segno della loro obiettività - si sarebbe aggirato nei pressi della scuola «con fare definito come molesto». In ogni caso la polizia lo avrebbe trovato «seminudo e alterato»La Polizia municipale, accorsa sul luogo, avrebbe avuto serie difficoltà nell'identificazione e nell'arresto perché, come riporta La Verità, il soggetto avrebbe opposto resistenza agli agenti, e "sputato verso di loro, affermando di essere sieropositivo».Il trans, A. N. di anni 41 e di origini brasiliane, avrebbe poi colpito con un calcio violento un agente, causandogli una prognosi di 15 giorni. Quindi avrebbe tentato una fuga disperata e sarebbe stato infine bloccato dagli agenti, con l'uso, secondo il sindacalista Daniele Vincini, di un "distanziatore" e di uno spray. Il tutto per assicurarlo alla giustizia ed evitare la commissione di reati ai danni dei bambini poco distanti.Un video realizzato da alcuni studenti dell'Università Bocconi mostrerebbe poi, per quanto riguarda il momento dell'arresto, l'uso di violenza e manganellate da parte delle polizia e la Procura di Milano avrebbe in tal senso aperto un fascicolo contro gli agenti. Mentre il sindaco Sala ha subito chiesto una relazione alla polizia e «scaricato gli agenti», spostandoli già ai servizi interni, a causa della modalità usata nell'arresto.Proprio la politica si è già divisa tra "innocentisti" e "colpevolisti" a proposito del comportamento degli agenti. Ovviamente non è certo impossibile che dei poliziotti possano sbagliare o esagerare - anche arrivare ad abusare del loro poter - nell'opera, assolutamente legittima, di tutelare la sicurezza e arrestare chi turba l'ordine pubblico.La persona rea di molestie e che è stata infine arrestata, a tal proposito ha poi dichiarato, intervistato da Repubblica, che forse denuncerà gli agenti, anche se «ha paura» di eventuali ripercussioni o vendette, mentre l'Ambasciata del Brasile gli ha subito offerto assistenza legale. Lo stesso A.N. ha inoltre dichiarato che, al momento dell'arresto, «era molto agitata» a causa di liti con altri sudamericani, ma «non nuda». Mentre altre fonti asseriscono che il trans avrebbe mostrato i genitali (maschili...) ai bambini della scuola. [...]Troviamo indecenti i commenti di alcuni politici i quali, al seguito di Vladimir Luxuria, hanno di "transfobia", con il palese intento di strumentalizzare l'intera vicenda. E hanno giudicato il modus operandi dei poliziotti di particolare gravità perché «è una donna a essere stata picchiata». In tal senso si è espresso Pierfrancesco Majorino, candidato del Pd alla regione Lombardia, che trova «disgustose» le manganellate date «a una donna».Cosa c'entra questo con l'intera vicenda? Cosa cambia essere uomini, donne, trans? Non dovrebbe cambiare nulla, siccome se una persona - chiunque sia - molesta dei bambini è sempre sbagliato, così come se dei poliziotti abusano del loro potere nei confronti di una persona - appunto, chiunque sia - è sempre sbagliato.Porre tali quesiti può apparire banale retorica, ma quando la cosiddetta "identità di genere" diventa il primo dei valori da tutelare e il primo criterio dell'identità personale, allora è possibile che ci siano dei cittadini da rispettare e da proteggere più degli altri. E questo, ovviamente, è inammissibile.Ha ragione quindi il giornalista Boni Castellane, nel notare che da un lato tutti vorrebbero che l'ordine pubblico sia garantito, dall'altro ci si scandalizza troppo facilmente per l'uso della forza da parte degli agenti «i quali sarebbero autorizzate solamente a prenderle». Ma come si fa a bloccare il ladro, il teppista, il borseggiatore e chiunque metta a rischio la tranquillità e l'ordine pubblico?Se c'è stato un eccesso di zelo nell'uso della forza, ciò va condannato. Ma l'orientamento sessuale o la sessualità del soggetto non è una aggravante, come invece suggeriscono alcuni che negano l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
Da lunedì 29 a martedì 30 maggio al Roma Bar Show non mancheranno tra le eccellenze della spirit industry italiana storiche aziende rappresentate dall'agenzia Les Enderlin Bureau. Troviamo infatti all'evento la distilleria Rossi d'Angera e la liquoreria-erboristeria Sarandrea; non mancheranno interessanti novità come Vetz, il sweet bitter italiano che vuole rivoluzionare il mondo dell'aperitivo e imperdibili appuntamenti come The Pizza & Martini Connection con Salvatore Salvo e Oscar Quagliarini, un laboratorio per esplorare i pairing tra pizze napoletane e varie declinazioni di Martini Cocktail.
Analizziamo i dati di MOM, dalla win rate delle comuni agli archetipi, riflessioni sulle battles e sul meta. Troviamo insieme spunti di riflessione per un draft più efficace!
La sigillazione è una delle tecniche magiche più versatili, e più usate: ne abbiamo infiniti esempi storici (praticamente quasi qualsiasi oggetto in cui la forma grafica non ha un valore rappresentativo della "realtà", ma è composizione simbolica) e altrettanti esempi contemporanei, da autori che parlano di specifici metodi per arrivare la sigillo. Troviamo però che la magia dei sigilli sia da un lato sottovalutata nella sua utilità e implicazioni, e dall'altro che se ne perda di vista il senso profondo, magico e mistico - cioè il fatto che il sigillo è un distillato della gnosi e uno strumento che ha come fine la rappresentazione (in varie forme, con vari medium e tecniche), l'incorporazione o l'individuazione di un'identità. Sia questa la Volontà o il desiderio del praticante, oppure uno spirito servitore, un'entità trascendente di qualche genere, un individuo, un gruppo rituale, e così via. Proprio nel rapporto fra identità e processo di individuazione si gioca il profondo potere del sigillo, al quale viene affidato il compito di localizzare un certo potere in un certo luogo-forma-momento e, non di rado, di ridurre la portata della Forza trascendente invocata per renderla intelligibile all'essere umano. Dedichiamo quindi finalmente un podcast ai sigilli e alla loro magia, per approfondire alcuni aspetti, sfatare qualche luogo comune e parlare della molteplicità di scopi, tecniche e metodi che convergono nella sigillazione. +++ SCOPRI NEXUS ARCANUM CONTATTI, CONTENUTI & NOVITA' -> Qui Iscriviti a Patreon Se vuoi fare una donazione: paypal.me/nexusarcanum
Il Messaggio di Oggi: “NON TROVIAMO SCUSE DAVANTI A DIO” • Lamentazioni 5: 7 • Geremia 16: 12 • Daniele 9: 2-3 • Giacomo 1: 25-26 • Neemia 1: 3 (2-11) • Daniele 9: 4-6 • Daniele 9: 11 • Deuteronomio 28: 1 • Deuteronomio 28: 13 • Deuteronomio 28: 15 • Deuteronomio 28: 24 • Deuteronomio 28: 45 • Deuteronomio 28: 48 • Deuteronomio 28: 51 • Deuteronomio 28: 61 • Deuteronomio 28: 63 • Esodo 20: 12 • Efesini 6: 1-3 • Isaia 1: 3-4 • 1 Pietro 1: 15 • Efesini 5: 26 • Galati 5: 22 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Come tutto, anche Preferivo non saperlo si trasforma. La sua evoluzione ha creato un nuovo spazio, Area d'impatto.Clicca
Abbiamo chiesto a Giovanni Girardini, consigliere comunale ad Aosta, di commentare la crisi in corso in Consiglio Valle.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7313LA TAVOLA ROTONDA SULL'OMOSESSUALITA' CHE ASSOMIGLIA A UN FRULLATO MISTO CHE CONFONDE LE IDEE di Mauro FaverzaniSi è svolta lo scorso 13 gennaio presso sala Voltini del Centro Culturale Cappuccini di Argenta una tavola rotonda sul tema «Dialogo: un ponte che unisce - È possibile un dialogo fra religioni e omosessualità?», patrocinato dal Comune. Tra i relatori, erano presenti il presidente Arcigay di Ferrara, Manuela Macario, il coordinatore del centro culturale islamico, Hassan Samid, e don Alessio Grossi, psicanalista e referente del Consultorio diocesano, parroco della chiesa di San Giacomo apostolo a Ferrara, inviato all'evento dall'arcivescovo, mons. Giancarlo Perego, a nome del quale ha ripetutamente dichiarato di parlare.Il che complica un po' le cose, specialmente in alcuni passaggi particolarmente critici dell'intervento di don Grossi. Ad esempio, laddove affronta quella che lui definisce, all'interno della Chiesa, «la posizione forse più conosciuta, quella più conservatrice, tradizionalista», come se, all'interno del Corpo Mistico di Cristo, vi fosse spazio in merito per l'opinione e non vi fosse invece già una dottrina unica ben codificata e consolidata, valida per tutti. Ebbene, il relatore ha specificato come, a suo avviso, tale «posizione» veda «non tanto nell'omosessualità quanto negli atti omosessuali un qualcosa contro natura», ma sbaglia nel bollarla come «ideologico-religiosa», fonte di «discriminazione» e tale da provocare «sofferenza in tante persone, in tante comunità, in tante famiglie». È vero proprio il contrario. Innanzi tutto, come precisa il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2357 è una posizione fondata «sulla Sacra Scrittura» e non è il frutto di un'ideologia, di alcun tipo. Inoltre, a differenza di quanto da lui dichiarato, anche le «tendenze omosessuali» vengono definite, in sé considerate, come un'«inclinazione oggettivamente disordinata» (Catechismo, n. 2358), benché certamente più gravi siano «gli atti di omosessualità» in quanto «intrinsecamente disordinati», «contrari alla legge naturale» ed, in quanto tali, certamente non da assecondare, né da "coccolare". In questo senso, parlare - come fa don Grossi - di «carisma omosessuale» è veramente fuorviante, oggettivamente infondato e tendenzialmente scorretto, dando per scontato che don Grossi il Catechismo lo conosca.LA CHIESA CATTOLICA PRESENTA POSIZIONI MOLTO DIVERSE? NON È VERO!Massimo rispetto e massima comprensione per la persona in quanto tale, come è sempre stato e come la Chiesa ha sempre fatto, persona da accogliersi «con rispetto, compassione, delicatezza», evitando «ogni marchio di ingiusta discriminazione», ma anche indicando con chiarezza la strada da percorrere, perché si possa essere e ci si possa dire davvero cattolici: «Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e, se sono cristiane, ad unire al sacrificio della Croce del Signore le difficoltà, che possono incontrare in conseguenza della loro condizione». Già da qui appare allora infondata l'entusiastica uscita ad effetto di don Grossi all'inizio del proprio intervento: «La Chiesa Cattolica presenta posizioni molto diverse, a volte anche contrastanti». Non è vero: in quanto Chiesa, di posizione ce n'è una molto chiara, molto definitoria ed è quella contenuta nei due articoli del Catechismo citati, validi e vincolanti per tutti. Che poi i singoli fedeli possano avere le proprie idee, giuste o sbagliate che siano, è fatto che in sé non tocca la dottrina cattolica, che viceversa è unica.Don Grossi definisce poi sbrigativamente «follie» le «terapie riparative», ma anche qui è bene capire di che cosa si stia parlando. Il percorso di cambiamento in genere proposto, in realtà, non consiste nell'estirpare, sopprimere o negare l'orientamento sessuale indesiderato, bensì in un processo di maturazione globale della personalità, in una migliore conoscenza ed accettazione dei propri limiti e delle proprie possibilità, in una vita di relazione più piena e non più dominata dalla paura e dalla vergogna. L'approccio clinico, quindi, può aiutare persone con - come si dice - un'«identità di genere» ferita, indipendentemente dal fatto che questo problema si manifesti con un'attrazione omosessuale o con un altro tipo di sintomo, come evidenziano vari tipi di approcci sviluppatisi soprattutto negli ultimi decenni.UNA MANO TESA, NON UN OSTACOLOIn ciò non vi è nulla di "folle", nulla di strano, nulla di scandaloso, anzi rappresenta un valido aiuto proprio per elaborare quella capacità di relazione matura e quel riconoscimento di un'alterità, che lo stesso don Grossi auspica per le persone omosessuali. Una mano tesa, dunque, non un ostacolo. Così, quando il Catechismo spiega come la loro «inclinazione» costituisca «per la maggior parte di loro una prova» (n. 2358) non si tratta di gettare la croce addosso a nessuno, bensì di sollecitare una presa di coscienza ed un'assunzione di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri, che fa crescere, che fa maturare, che migliora, non qualcosa di cui la Chiesa debba quindi «chiedere perdono», come don Grossi ha azzardato, specificando di accompagnare «in un cammino di fede anche alcune coppie, sia di uomini che di donne». Ora, se con ciò si riferisce a coppie omosessuali, di fatto don Grossi sta ripensando una morale slegata dalla dottrina. Il che, evidentemente, specie parlando da sacerdote e da inviato del suo Arcivescovo, non va bene. A maggior ragione quando giunga ad affermazioni, che suonano più come uno slogan che come una riflessione oggettiva, quale: «Anche le persone omosessuali sono capaci di generatività». Ecco, qui proprio non ci siamo, qui si va oltre, anzi contro il dato di fatto, il dato esperienziale. Di quale "generatività" si sta parlando? Lo stesso Catechismo chiarisce come le relazioni omosessuali precludano «all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati» (n. 2357). Ma - osserva don Grossi - «quante coppie anche eterosessuali non hanno figli ma possono vivere una dimensione generativa?». La realtà però è molto diversa. Ogni bambino ha bisogno di due figure sessualmente complementari ossia di un papà e di una mamma o comunque di due persone di riferimento di sesso diverso. A chi sostenga il contrario ha già risposto l'American College of Pediatricians, che, in una lettera inviata alla rivista Pediatrics, ha contestato le affermazioni a favore dell'omogenitorialità: «Troviamo questa posizione insostenibile - ha dichiarato - e, se attuata, gravemente dannosa per i bambini e la famiglia. Siamo contrari a questa posizione a causa dell'assenza di prove scientifiche a suo sostegno e delle potenziali conseguenze negative sui bambini. Concedere lo status di matrimonio legale alle unioni omosessuali sarebbe un tragico errore di calcolo, che porterebbe danni irreparabili alla società, alla famiglia e ai bambini». In realtà, salvo rare eccezioni, la ricerca finora condotta sull'omogenitorialità è di pessima qualità, segnata da un pressapochismo che pare spesso intenzionale e funzionale, nonché viziata da letture ideologiche dagli esiti scontati, preconfezionati e non obiettivi. In merito esiste tutta un'antologia di esempi, che sarebbe interessante citare, ma che rischierebbero di condurre troppo lontano rispetto agli spazi consentiti ad un articolo.CHE COSA È L'UOMO?Infine, don Grossi ha fatto riferimento, durante il suo intervento, a due punti di un documento dal titolo Che cosa è l'uomo? Un itinerario di antropologia biblica, elaborato dalla Pontificia Commissione Biblica. Il primo punto si trova al n. 185, laddove si legge: «La Bibbia non parla dell'inclinazione erotica verso una persona dello stesso sesso, ma solo degli atti omosessuali»; ed ancora al n. 188 è scritto: «Non troviamo nelle tradizioni narrative della Bibbia indicazioni concernenti pratiche omosessuali né come comportamenti da biasimare, né come atteggiamenti tollerati o accolti con favore».Ma è proprio così? Vediamo un po'...Levitico 18, 22: «Non giacerai con un maschio come si fa con una donna, è una cosa abominevole».Lettera ai Romani 1, 26-27: «Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione, che s'addiceva al loro traviamento».1° lettera ai corinzi 6, 9-10: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio&ra
Relatore: Ferdinando Casoni (Guru Carana dasa) Questa conferenza è tratta dai libri e insegnamenti di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, visita ora la nostra pagina www.prabhupadadesh.com/libri/ e scopri i libri che puoi avere con una libera donazione, direttamente a casa Tua, spediamo ovunque Tu desideri. Tutte le domeniche dell'anno, a partire dalle ore 17:00, la comunità Hare Krishna di Albettone apre le porte ai visitatori con una gioiosa festa che prevede incontri culturali che affrontano tematiche di attualità tenendo presente i millenari insegnamenti della cultura dei Veda, i più antichi testi sapienziali conosciuti dal genere umano. In un'atmosfera intrisa di cordialità e devozione, gli ospiti possono apprendere gli insegnamenti del bhakti-yoga che include lo studio della filosofia e della spiritualità dell'India classica, la meditazione, la musica sacra e l'arte della cucina vegetariana. Ogni serata si conclude con l'offerta di gustose preparazioni vegetariane! L'ingresso è libero. Per informazioni visitate il nostro sito http://www.prabhupadadesh.com
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. Troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama, imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro è mostrare che Dio ha misericordia di tutti... anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti. Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio, Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria: Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria. Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C., un po' dopo il tempo di Giona. È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona! Nimrod era un potente cacciatore e guerriero. La città di Ninive rifletteva il suo carattere. Parlando di Ninive, Naum dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.” (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone! Un esercito potente e crudele era la loro arma. Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo nella sua città natale, Gat-Efer, ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis. Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea. Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci. Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna, è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile... e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a Iafo (l'attuale Giaffa) aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale; egli sta quasi letteralmente andando il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando: “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed Egitto, Geremia fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive; trova questa misericordia inattesa troppo inquietante e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità, o lottano con l'identità di genere, o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni, i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori, o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato, che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto, potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio, che si scagliano contro il cristianesimo e fanno del tutto per opprimere chi crede Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato" più il prefisso ἀπο apo, "via". Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo. Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso. Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata? C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare? E se non vado è perché non credo che Dio possa portare alla trasformazione e al pentimento? Oppure sono effettivamente turbato dal fatto che sia possibile una misericordia così inattesa e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio ci costringe a fermarci e a riflettere. Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa, una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta una barca per Tarsis ogni giorno. Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo. Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare. Giona sa che non può scappare da Dio; e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive, allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità. L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento è una grazia che Giona trova inquietante. E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti, è: "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. 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A Obiettivo Salute risveglio parliamo di Acidi Grassi Omega-3 ed Omega-6. Quali caratteristiche hanno e dove li troviamo? Ne parliamo con il prof. Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Umana all'Università degli Studi del Molise e vicepresidente SINUT Società Italiana Nutraceutica
Il libro di Isaia è uno dei più lunghi della Bibbia, "la Bibbia in miniatura", lo chiamano alcuni commentatori - non solo perché il messaggio di salvezza è presentato in versione breve, ma perché i 66 capitoli del libro sono divisi in modo simile ai 66 libri della Bibbia: la prima parte (39 capitoli) si concentra sul giudizio di Dio, la seconda parte (27 capitoli) sulla consolazione salvifica di Dio. Troviamo inoltre chiari riferimenti alla venuta del Messia che non troviamo in altri libri dell'Antico Testamento.Informazioni: rigatio.it
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
San Luca pone il secondo annuncio della sua Passione dopo l'episodio centrale della trasfigurazione e della guarigione dell'epilettico. Dopo la gloria del Tàbor, ecco che Gesù ripropone il suo mistero della Croce. È un insegnamento forte e di difficile comprensione da parte dei discepoli. Lo «scandalo della Croce», che ci propone San Paolo nei suoi scritti si associa alla glorificazione del Figlio dell'uomo che troviamo nel Vangelo di San Giovanni. I discepoli, non possono ancora comprendere questi misteri; si trovano di fronte all'impossibilità di accettare la sofferenza del giusto: in questo passaggio troviamo il cambiamento dall'Antico al Nuovo testamento. Troviamo nella predicazione profetica (Isaia) e nell'esperienza sapienziale (Giobbe) già dei tentativi per affrontare questo aspetto che, invece, ci introduce direttamente nella missione redentrice di Gesù, il vero ed unico Giusto, e ci aiuta a comprendere i misteri del Padre nelle strade tortuose di questo mondo; ciò però non è sufficiente per i discepoli che rifiutano ancora apertamente la passione di Cristo. Vi è un profondo motivo religioso in ciò proprio per l'inconciliabilità, nella loro mentalità, della figura del Messia con la passione appena annunciata. Nella missione della Chiesa, e nella nostra vita quotidiana vi è l'esortazione a riconoscere il vero Gesù, il Cristo mandato dal Padre, nel Mistero della sua morte e Risurrezione, per affidare a Lui le nostre sofferenze ed i nostri dolori che ci dice: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime».
– Rieccoci a parlare di futuri radiosi – Roma - Atalanta – Problemi di conversione – Il bilancino™️ di questa prima parte di stagione – Raccontiamoci quello che vogliamo grazie agli xG – La filosofia calcistica di DDR allenatore – Troviamo una maglia per il Papu Gomez – All star game senza star
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Vivere come se Dio non esistesse non paga (Salmo 14) Sintesi. Vivere come se Dio non esistesse è ciò che sempre di più caratterizza la società contemporanea. Più che di ateismo si dovrebbe forse meglio parlare di prevalente disinteresse verso ciò che si chiama “la religione”. Nonostante le apparenze, non si tratta affatto di qualcosa di nuovo! Per quanto oggi sia più diffuso che un tempo, questo fenomeno è stato presente da sempre perché fa parte dell'irrazionale ambizione umana all'indipendenza da Dio. Era chiamato “empietà” e la Bibbia afferma che vivere come se Egli non esistesse è nulla di meno di follia, stoltezza e pazzia. Troviamo questo concetto nel Salmo 14, il testo biblico che vogliamo esaminare oggi.
Quali sono le fasi di un mercato ribassista?Secondo il recente sondaggio di Bank of America, i mercati sarebbero arrivati al livello di CAPITOLAZIONE, quindi vicina ad un punto di inversione rialzista.Il livello di sentiment è estremamente ribassista e questo potrebbe segnalare quindi l'arrivo di un bottom.Ma è davvero così?In questa diretta ti mostro come si forma un bearish market, quali sono le sue fasi e ti spiego perché, secondo i dati macro, la politica monetaria e fiscale, probabilmente siamo ancora lontani da un'inversione della tendenza.Le rilevazioni macro intanto mostrano che l'inflazione continua ad aumentare (9.4% in UK), mentre le BOE si prepara ad un aumento di 50 bps.L'housing market USA continua a riportare risultati in flessione, mentre le scorte di petrolio restano alte per la 4° lettura consecutiva.Con tutti questi (e altri) venti contrari, davvero è possibile essere arrivati alla fine della discesa?
Domenico Triolo Salute&Benessere: proviamo e troviamo l'allenamento giusto!
In compagnia della bloggerStephanie Casanova di 8 Zampe On The Road, consigli e racconti per un'estate a più zampe e non!
14 volte Rafa al Roland Garros. 22° Slam in carriera. Troviamo le parole per questo infinito campione insieme a Paolo Bertolucci e Filippo Maria Ricci. Il mercato inizia a mettere a segno i primi colpi. Matic dal Manchester ritroverà Mou alla Roma. Pogba in dirittura d'arrivo a Torino. Di Maria ci sta pensando. E Lukaku riuscirà a tornare all'Inter? Gianluca Di Marzio e il team calciomercato di Sky Sport hanno davanti una lunga, calda estate. Chiudiamo con il commento di Giacomo Agostini su un GP di Montmelo pieno di errori: da quello di Espargaro che consegna la gara a Quartararo a quello di Nakagami che costa una caduta allo sfortunato Bagnaia.
Uno slogan è fondamentale per ogni creator! Ma noi lo abbiamo? E quali slogan ci sono rimasti in testa? I politici come li usano per i loro manifesti elettorali? Giochiamo tutti insieme grazie a tutti quei martiri che spendono il loro tempo per seguirci in live e che noi comunemente chiamiamo chat!Registrato live su Twitch il 9 Dicembre 2021Per contattarci: podcastyaketyyak@gmail.comSe volete spedirci una lettera o una cartolina scrivete a:Davide Franceschelli, casella postale 4282, Via Amatore Sciesa 20, 40132, Bologna (BO)Canale Twitch: https://www.twitch.tv/spacevalleyMini estratti delle live: https://www.youtube.com/channel/UCwLMbeh8GYUUUxyL9taAPaAArchivio delle live: https://www.youtube.com/channel/UCdEKxQr4sm1ODrGzChEXLTw