POPULARITY
Duecento anni Gioacchino Belli scrisse un sonetto dal titolo “Li soprani der monno vecchio”. Ma ci sono pure quelli del "monno nuovo". Fonti: video “Alberto Sordi: "Il marchese del Grillo" - Io so' io... e voi non siete un cazzo!” pubblicato sul canale Youtube FoxTV il 13 febbraio 2013; video " Robert F. Kennedy Jr. - CIA Propaganda & Information Manipulation | SRS #117" pubblicato sul canale Youtube Shawn Ryan Show il 17 giugno 2024. Lunedì 28 Aprile, ore 19: "L'età dell'oro. Mercati, caos, opportunità: cosa sta succedendo davvero? Con Guido Brera e Clara Morelli. Evento online interattivo, esclusivo per gli iscritti a Will Makers. Partecipa gratis su willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Send us a text | PINERIES | ANOTHRIC | CARYOTIN | PROTAMIN | MINATORY | VANITORY | RUTILANT | BANNEROL | BARONNES | BUTANONE NANOTUBE | OBTURATE TABOURET | ORDNANCE | NORMANDE | FONTANEL | SONARMEN MONERANS | TAUTOMER | PENTOSAN | RESORCIN | STENOTIC TONETICS | TOREUTIC | WORRITED | FISTNOTE | TOWNSITE | ALIGHTED GILTHEAD | SOMEDEAL | GERARDIA | RETIARII | NORTENOS NETROOTS | BIENNEALE | DECENNIA ENNEADIC | CEDARIER | RINGLETY | TUBENOSE | DUECENTO | ENSORCEL | UDOMETER | FELSTONE | TRUELOVE | ROCAILLE | TEOCALLI | SCARIOSE | AQUATONE | INTEGRIN | AMBERINA | THERIACA | CAVATINE | VICARATE | APHANITE | RABIETIC | HIERATIC | VINIFERA | LONGHAIR | LAAGERED | STEALAGE | ATENOLOL | ANTEVERT | AGIOTAGE | UTILIDOR | ENGENIOUS | HALIDOME | EPISOMAL | DOORCASE | HORDEOLA | TOOLHEAD | LATEWOOD | STOMODEA | SEAFLOOR | SALEROOM | AUTOSOME | CORODIES | ECLOSION | OINOMELS SIMOLEON | OTIOSELY | NICOTINE COTININE | ULTRARED | LUTENIST UNSILENT
La Gola, peccato capitale! Dante Alighieri scaglia i golosi all'inferno...ma cosa si mangiava nella Firenze del Duecento e del Trecento? Quali erano i gusti culinari del Sommo Poeta? E infine: il Conte Ugolino ha davvero mangiato i propri figli?See omnystudio.com/listener for privacy information.
A new language for imagination was born in the 13th century, Italy's Duecento.
Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini6 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i segni che egli faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina.5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno [di loro] ne riceva un pezzetto». 8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: 9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per così tanta gente?» 10 Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 11 Gesù quindi prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì [ai discepoli, e i discepoli] alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. 12 Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 13 Essi quindi li raccolsero, e riempirono dodici ceste con i pezzi dei cinque pani d'orzo che erano avanzati a quelli che avevano mangiato.14 La gente dunque, avendo visto il segno che Gesù[a] aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, da solo.lascia un commentoSupport the show
Versione audio: A Siena, già dalla metà del XIII secolo, la prosperità economica, l'apertura verso i grandi mercati d'Oriente e d'Occidente, nonché la presenza di Nicola e Giovanni Pisano nei cantieri del Duomo avevano avviato fin dal Duecento la fioritura di una civiltà artistica che aveva trovato il suo più autorevole protagonista nel pittore Guido […] L'articolo Martini e Petrarca proviene da Arte Svelata.
Il catalogo di Epoké si arricchisce di nuove opere. Dal 18 settembre è disponibile "I corzetti- Storie di donne, cibi e territori", di Chiara Parente, in cui il lettore potrà scoprire l'affascinante viaggio di questa pasta, iniziato nel Duecento in Sicilia ai banchetti di Federico II di Svevia e proseguito fino ai giorni nostri, sulle tavole della Liguria, del basso Piemonte e dei territori occitani.
Benvenuti in un nuovo episodio, e che episodio! E' il numero 200. Grazie mille a tutti per questo traguardo, speriamo di continuarvi a intrattenere ancora allungo. Buon ascolto.. Clicca qui per donarci un caffè virtuale! Metti mi piace alla nostra pagina facebook. Seguici su X. Seguici su instagram Iscriviti al nostro canale youtube Segui il nostro canale twitch Clicca qui per entrare nel nostro gruppo Telegram.
Simona Moraci"Come pesci sugli scogli"Morellini Editorewww.morellinieditore.itMessina, 1998. Save frequenta il quinto anno del liceo scientifico. Figlio di un pescatore, un uomo violento che tormenta lui e sua madre, è preso in giro e vessato da un gruppetto di compagni, tra cui spicca Luca. Chiara, al terzo anno, ha invece una famiglia che la ama e sogna di fare la scrittrice.Chiara e Save dopo uno scontro casuale e un incontro fortuito nel laboratorio di fisica iniziano a frequentarsi. Tra la dolcezza di un amore che sboccia, le prime esperienze e il turbinio delle emozioni adolescenziali, Chiara si ritrova invischiata in una situazione più grande di lei. Assieme all'amica Tilde si fa coinvolgere da Luca e i suoi amici, e in un pomeriggio tutto degenera. Si mettono in moto così una serie di eventi che cambieranno il destino di tutti i ragazzi coinvolti, legati da un unico filo che si sviluppa attraverso “nodi” del tempo. Un omaggio a Schrödinger e alla sua teoria che è perno e leitmotiv dell'intero romanzo.Simona Moraci è nata a Messina nel 1975, scrittrice, giornalista professionista e insegnante.Ha pubblicato i romanzi I confini dell'anima (1996) e Giornalisti, e vissero per sempre precari e contenti (2014) con Armando Siciliano Editore, Duecento giorni di tempesta ( 2021, Marlin Editore) – “Premio L'iguana - Anna Maria Ortese 2021”, presentato al Premio Strega 2022 dallo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo – e L'Eterno (2022).Collabora con la “Gazzetta del Sud”, di cui è stata redattrice per molti anni.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Da sabato prossimo, Rete due dedica alla letteratura di viaggio un spazio ogni sabato mattina alle 11. Anticipiamo “Valigie di carta – Orizzonti di viaggio letti e raccontati alla radio” ripercorrendo la nascita e la fortuna del libro di viaggio più conosciuto: il Milione di Marco Polo. Già pochi anni dopo la sua composizione era ricercato da mercanti, missionari, studiosi, tanto che fu subito tradotto nelle più diverse lingue. Nei secoli seguenti questo interesse non si è mai sopito e ora anzi si è risvegliato in occasione dei settecento anni dalla morte dell'autore, celebrato con mostre e nuove edizioni. La stesura del Milione – quando ancora si chiamava Descrizione del mondo o Libro delle meraviglie – si deve a una serie di circostanze irripetibili. Il medievista Paolo Grillo racconta le straordinarie opportunità aperte per i mercanti dal nuovo impero mongolo guidato dagli eredi di Gengis Khan; lo scrittore Giordano Tedoldi ha tradotto in italiano moderno l'intricata prosa del Milione, scritto dapprima in francese; lo storico Pieralvise Zorzi ci aiuta a orientarci nella Venezia del Duecento, in perenne guerra con Genova, e approfondisce il viscerale legame di Marco con la sua città d'origine; infine Giulio Busi, ultimo biografo del viaggiatore veneziano, riflette sullo sguardo di Marco quale spiegazione più vera e profonda del successo di questo libro. Mario Cei ha letto per noi alcune delle pagine più belle.
Il primo aprile sette operatori della World central kitchen, un'ong statunitense che consegna aiuti alimentari agli abitanti della Striscia di Gaza, sono stati uccisi in un bombardamento israeliano. In Germania è stata approvata una legge che dal 1 aprile ha legalizzato il consumo personale e la coltivazione della cannabis per i maggiorenni.CONPaola Caridi, presidente di Lettera 22, da AmmanLuigi Mastrodonato, giornalistaNetanyahu: https://www.youtube.com/watch?v=Ifi2wMy_4kcCannabis: https://www.youtube.com/watch?v=FKqjWF_bg1gLibro: Felicità a cura di Internazionale, Bur RizzoliPodcast della settimana: Per altre a cura di Feconda SceltaSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
“È invasione selvaggia e non coordinata, non solo a Tuscania ma in tutta la Tuscia”. Duecento pale eoliche alte più di 200 metri, impianti fotovoltaici e agrovoltaici preoccupano il sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci. Progetti che allarmano anche gli agricoltori: “nella provincia di Viterbo si concentra oltre il 70% della produzione di energia alternativa complessiva prevista per la Regione Lazio , dice il presidente di Confagricoltura Viterbo e Rieti, Remo Parenti. Il fotovoltaico “coprirà 6/7mila ettari di terreni agricoli, così sono a rischio molti prodotti dop e igp”, aggiunge la direttrice di Coldiretti Lazio e Viterbo, Sara Paraluppi. Norme regionali e nazionali dettano le regole, arricchite dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede una procedura per le autorizzazioni gestita direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Non mancano contenziosi e ricorsi al Tar. Lo sviluppo delle energie alternative va pianificato, dicono la Sovrintendenza della Provincia di Viterbo e dell’Etruria Meridionale, agricoltori, amministratori locali e associazioni. “Bisogna definire le aree idonee e non idonee altrimenti è il Far West”, rileva Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra.
È quanto successo a Keoken Interactive in due anni per proporre cinque giochi diversi: non ha mai ricevuto finanziamenti. --------- COMPRA INSERT COIN MAGAZINE SUPPORTA INSERT COIN: Effettua una donazione su PayPal. ABBONATI: Nella newsletter su Substack trovi tutti i link. Puoi anche abbonarti alla newsletter. ENTRA NEL GRUPPO TELEGRAM CANALE TELEGRAM: su Telegram trovi il canale ufficiale. SOCIAL: Segui Massimiliano Di Marco su X e Instagram Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Al secondo tentativo e con una tecnica di asfissia che perfino le Nazioni Unite stanno criticando, il detenuto Kenneth Smith è stato infine ucciso in Alabama. Duecento anni fa un grande scrittore provò a immergersi nella mente delle ultime ore di un detenuto destinato alla ghigliottina. Le sue pagine sconvolgono ancora. Ma a cosa possono servire? L'ultimo giorno di un condannato di Victor Hugo, Feltrinelli Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. Nelle pagine di uno dei più grandi testi teatrali di tutti i tempi, la vertigine di paure, visioni, aberrazioni che conduce ad accoltellare la madre del proprio figlio. Dove i pensieri si affastellano e non ci sono parole in grado di mettere ordine. Georg Büchner, "Woyzeck", Oscar Mondadori Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In questo episodio proviamo a fare una lettura ravvicinata del formidabile sonetto del poeta più intelligente, colto e sottile del Duecento fiorentino: l'indimenticato Guido Cavalcanti. Si scoprirà che il male può anche essere bene, che la morte può risvegliare alla vita, e la vita serena essere solo la morte ben mimetizzata. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefanodambrosio/message
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Gesù sfama i 5.000Moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini6 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i segni che egli faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina.5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno [di loro] ne riceva un pezzetto». 8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: 9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per così tanta gente?» 10 Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 11 Gesù quindi prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì [ai discepoli, e i discepoli] alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. 12 Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 13 Essi quindi li raccolsero, e riempirono dodici ceste con i pezzi dei cinque pani d'orzo che erano avanzati a quelli che avevano mangiato.14 La gente dunque, avendo visto il segno che Gesù[a] aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, da solo.Support the show
Duecento espositori e oltre duecento marchi della galassia del comparto fuori casa si troveranno a Longarone per Dolomiti Horeca 2023, l'appuntamento dell'industria del turismo a Longarone Fiere Dolomiti; giunta alla terza edizione, la fiera si terrà dal 2 al 4 ottobre ed è riservata al pubblico professionale che opera principalmente nelle aree montane e collinari, e a tutte le attività del settore turistico e agroturistico. Oltre a focus specifici sul mondo dell'accoglienza alberghiera, a masterclass dedicate alla ristorazione e ai cocktail, ai premi e ai riconoscimenti per i migliori locali di cucina, si parlerà anche di lavoro e di manodopera. Un tema quanto mai d'attualità, che accomuna tutti i settori produttivi e che nel comparto del turismo fa i conti spesso con una carenza di personale pericolosa.
Ersilia Vaudo"Mirabilis"Festival della Mentehttps://festivaldellamente.itFestival della Mente, SarzanaSabato 2 Settembre, ore 14:30Ersilia Vaudo "Mirabilis"https://www.vivaticket.com/it/ticket/11-ersilia-vaudo/212216Sono due le voci narranti che, intrecciandosi, ci raccontano l'Universo: la luce e la gravità. Ed ecco emergere un mondo di meraviglie, emozionanti «scosse di reale», come le chiamava Victor Hugo, in quella vaga idea di mondo che ci concede l'esperienza umana. Navighiamo fra punti di riferimento che cambiano, convinzioni lasciate alle spalle, osservazioni che ci sorprendono. Se vedere le cose con un angolo nuovo è difficile, è questo il cuore di una rivoluzione. Qualcosa di nuovo entra nel nostro punto di vista, e dopo non siamo più gli stessi. La scienza diventa così la più grande delle avventure, l'accesso a mondi inaccessibili, fuori dalle possibilità dal nostro sentire, eppure parte di una realtà che prescinde da noi ma a cui apparteniamo. E che cerchiamo di comprendere.Ersilia Vaudo"Mirabilis"Cinque intuizioni (piú altre in arrivo) che hanno rivoluzionato la nostra idea di universoEinaudi Editorehttps://einaudi.itLa mano che fa cadere la mela da un albero è la stessa che muove gli ingranaggi celesti: la gravità. Questa di Newton è una delle grandi intuizioni che hanno cambiato il nostro modo di leggere l'universo. Poi ne sono arrivate altre. Duecento anni dopo, Einstein introduce un nuovo stravolgimento. Con la promozione della velocità della luce a grandezza assoluta, nella teoria della relatività speciale spazio e tempo si legano per sempre. E nella teoria della relatività generale la gravità si trasforma, diventa l'impronta lasciata dalla materia nella geometria «molle» dello spaziotempo. Di lí a poco, un'ulteriore sorpresa. Lo sguardo di Hubble svela la possibilità di un universo non piú statico e immutabile, ma in espansione, con un inizio, un'età, una storia. Intanto Dirac dalle soluzioni di un'equazione fa emergere l'antimateria. Da capire, però, resta ancora molto. Sappiamo che l'espansione dell'universo accelera, ma non cosa la spinge. E se il nostro universo fosse una delle tante bolle di una schiuma cosmica? Se esistessero altre dimensioni arrotolate su sé stesse e a noi invisibili? Mirabilis è un biglietto per un viaggio in luoghi cosí sconosciuti da apparire fantastici.Ersilia Vaudo è laureata in Astrofisica e dal 1991 lavora all'Agenzia Spaziale Europea. Durante la sua carriera, ha ricoperto vari ruoli e ha lavorato quattro anni all'ufficio dell'ESA di Washington DC (USA), dove era incaricata delle relazioni con la NASA. Nel 2022, è stata la curatrice della XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano sul tema Unknown Unknowns. An introduction to mysteries. È presidente e co-fondatrice dell'associazione Il Cielo itinerante per promuovere l'alfabetizzazione STEM portando «il cielo dove non arriva», con un telescopio sopra un pulmino e campi STEM, tra bambini e bambine in zone di disagio e povertà educativa. Nel 2023 ha pubblicato con Einaudi Mirabilis. Cinque intuizioni (più altre in arrivo) che hanno rivoluzionato la nostra idea di Universo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Duecento milioni per rilanciare il turismo sulla neve. Il Ministero ha pubblicato l'avviso per tutti gli esercenti che intendono ammodernare e mettere in sicurezza gli impianti invernali di risalita e l'innevamento artificiale. Lo stanziamento dei fondi è finalizzato a sostenere "un asset portante dell'economia, favorendo l'attrattività turistica delle montagne", ha commentato la ministra Daniela Santanchè.mgg/gsl
Duecento milioni per rilanciare il turismo sulla neve. Il Ministero ha pubblicato l'avviso per tutti gli esercenti che intendono ammodernare e mettere in sicurezza gli impianti invernali di risalita e l'innevamento artificiale. Lo stanziamento dei fondi è finalizzato a sostenere "un asset portante dell'economia, favorendo l'attrattività turistica delle montagne", ha commentato la ministra Daniela Santanchè.mgg/gsl
Non credo molto ai numeri, ma questo mi riempie il cuore d'orgoglio. Ah, dimenticavo, buon terzo compleanno, Questione di riflessi.
Mentre Joel ed Ellie avanzano verso il finale di una stagione ormai UFFICIALMENTE divisiva, nel mondo si accorgono di Lidia Poët, per la gioia di Matilda De Angelis e soprattutto di Diego Castelli. Nel frattempo continua l'invasione dei teen drama, che occupano militarmente la classifica delle serie più viste di Netflix, ma non paghi invadono le piattaforme senza sosta. Ma soprattutto: qualcuno si ricorda su cosa fosse la prima stagione di Perry Mason? Perché noi no. Dura la vita per chi non è teen. Ecco le serie in arrivo: Venerdì 3 marzo -Daisy Jones and The Six (Prime Video) Lunedì 6 marzo -Perry Mason seconda stagione (HBO Max) -Rain Dogs (HBO) Giovedì 9 marzo -School Spirits (Paramount+, anche se probabilmente non da noi) -Seconda parte della quarta stagione di You
Il podcast Ospitalità 4.0 raggiunge quota 200 puntate!Fin dalla prima puntata l'obiettivo di Edoardo e Marco è stato di fornire consigli e suggerimenti agli albergatori e loro collaboratori per approfittare della trasformazione digitale e sfruttare la tecnologia in maniera strategica per semplificare i processi aziendali.Nelle ultime cento puntate c'è stata una progressione di argomenti in cui si è passati da un approccio più didattico ad uno più strategico di brainstorming. Tuttavia rimane sempre il filone di Ospitalità 4.0 come concetto di evoluzione dei processi produttivi aziendali al fine di automatizzare ed efficientare processi produttivi.
Il francescano Ruggero Bacone, nel Duecento, aprì a un nuovo interesse verso la natura, interesse che avrebbe avuto un largo seguito nella filosofia inglese.
Dopo la morte di Tommaso, la sua lettura di Aristotele e quella di Averroè iniziarono a contendersi la scena, in Europa. Senza dimenticare la tradizione platonica.
Duecento anni fa, dopo secoli di silenzio, J. F. Champollion decifrava i geroglifici. In questo episodio raccontiamo il momento della rivelazione e cerchiamo di capire perché quei segni rimasero muti tanto a lungo. Bibliografia: A. CHAMPOLLION-FIGEAC, Les Deux Champollion, Grenoble, Xavier Drevet, 1887, 57-58. (URL: https://books.google.it/books?id=h-S1AAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f) S. CURTO, "L'Egittologia", in S. Donadoni, S. Curto, A. M. Donadoni Roveri, L'Egitto dal Mito all'Egittologia, Milano, Fabbri Editore, 1990, 131-144. P: GRANDET, B. MATHIEU, Corso di egiziano geroglifico, ed. ita. a cura di C. Orsenigo, Torino, Ananake, 2007, 7-19. M.BETRÒ, Geroglifici. 580 segni per capire l'antico Egitto, 2 ed., Milano, mondadori Editore, 2010, 9-28. J. THOMPSON, Wonderful Things: A history of Egyptology, Vol. 1: From Antiquity to 1881, Cairo, The American University in Cairo Press, 2015, 109-127. Musiche: Through the Waves by Keys of Moon | https://soundcloud.com/keysofmoon Music promoted by https://www.chosic.com/free-music/all/ Creative Commons CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Desert City Kevin MacLeod (incompetech.com) Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 License http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ Music promoted by https://www.chosic.com/free-music/all/ Sneaky Snitch by Kevin MacLeod | https://incompetech.com/ Music promoted by https://www.chosic.com/free-music/all/ Creative Commons CC BY 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/ Suoni: https://bigsoundbank.com by Joseph Sardin CONTATTI: e-mail: info@kheru.it Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100086674804348 Instagram: https://www.instagram.com/kherupodcast/?igshid=MmIzYWVlNDQ5Yg%3D%3D
A partire dal Duecento, i logici medievali cominciarono a manifestare interesse verso un approccio nuovo alla logica, che si staccava in parte da quella aristotelica.
Simona Moraci"Duecento giorni di tempesta"Marlin Editorehttps://www.marlineditore.it/Un complicato ed intrigante triangolo amoroso formato da Sonia, Stefano e Andrea, insegnanti in una scuola siciliana di una città di mare dove domina la violenza di alunni ribelli ad ogni regola e ad ogni disciplina, in una terra in mano alla criminalità.Un quartiere a rischio di una città di mare siciliana in mano alla criminalità. Una “terra straniera” ma anche una sfida per Sonia, giovane docente in fuga dal passato. La scuola è fatta di classi “esplosive”, così chiamate dai professori per il livello disturbato e disfunzionale dei comportamenti degli alunni. La violenza del quartiere è quella dei ragazzi e delle loro famiglie: i docenti sono soli ad affrontarla e convivono con la frustrazione di poter fare poco o nulla. Sonia è una donna in cerca di se stessa dopo la morte del figlio. Il primo giorno di scuola viene accolta con un'improvvisata lapidazione a base di bottigliette di plastica e a salvarla accorre Andrea, collega d'Arte, con un passato legato alla criminalità. Nelle prime settimane i ragazzi testano il limite di Sonia tra rivolte e rabbia, banchi scagliati in aria e aggressioni. Ad aiutarla c'è soprattutto Stefano, un uomo sfuggente che alterna silenzi e fughe. Sonia ne rimane immediatamente colpita, ma Stefano mostra nei suoi confronti un comportamento contraddittorio, sicché i loro incontri si trasformano spesso in scontri, fughe e ritorni. Andrea invece riesce a stabilire una relazione con Sonia, fatta di passione e comprensione. Tuttavia il suo temperamento aggressivo degenera in violenza quando Stefano decide di non scappare più da lei. Sarà la gravidanza della donna a rimettere tutto in gioco. Sonia, Stefano e Andrea troveranno la forza di andare avanti insieme?Simona Moraci, nata a Messina nel 1975, scrittrice, giornalista professionista, dopo oltre vent'anni di carriera ha scelto di dedicarsi all'insegnamento. Questo libro nasce dall'esperienza maturata negli ultimi anni “sulla frontiera”, nelle scuole di quartieri a rischio. Ha pubblicato i romanzi I confini dell'anima (1996) e Giornalisti, e vissero per sempre precari e contenti (2014), entrambi con Armando Siciliano Editore. Attualmente collabora con il quotidiano “La Gazzetta del Sud”, di cui è stata redattrice.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Lo scorso 18 gennaio 2022, Stroncature ha ospitato la presentazione di “L' architettura italiana nel Duecento” di Carlo Tosco (il Mulino, 2021). Con l'autore dialogano Arianna Carannante e Fabio Linguanti.
Incontro con Marta Palazzesi e Pierdomenico Baccalario. Presenta Vera Salton Mustang (Il Castoro) di Marta Palazzesi e Hoopdriver. Duecento miglia di libertà (Mondadori) di Pierdomenico Baccalario, sono due dei quattro libri selezionati per il Concorso “Caro autore, ti scrivo…” 2021, rivolto a tutti i ragazzi delle scuole secondarie di I grado, che potevano inviare le loro recensioni in forma di lettera all'autore. A pordenonelegge incontriamo gli autori e scopriamo le lettere vincitrici… Edizione 2021 www.pordenonelegge.it
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6842IL PRIMO PRESEPE FU OPERA DI SAN FRANCESCO di Liana MarabiniSiamo alle soglie del Natale e l'omaggio più sentito alla Natività è il presepe. Tradizionalmente i presepi erano animati. Hanno un "inventore", San Francesco d'Assisi, nientemeno. Era rientrato dalla Terra Santa nel 1220 con ancora nel cuore le immagini del luogo di nascita di Gesù: Betlemme. Vi pensava spesso, perso nei ricordi di quelle emozioni così uniche che aveva sentito camminando sui Suoi passi.E un giorno, durante le sue peregrinazioni nei villaggi, ebbe la sorpresa di scoprire un luogo così simile a Betleeme: era il borgo di Greccio, un piccolo villaggio inerpicato sulla montagna a 750 metri d'altezza, alle pendici del Monte Lacerone (attualmente nella provincia di Rieti, ai confini con l'Umbria). Un luogo incantato, attorniato da boschi ricchi di felci e querce, le cui origini affondano le radici nel mito. Francesco vi identificò perfino una grotta, simile a quella della Terra Santa. Quindi decise di rievocare la Natività lì.La leggenda vuole che Greccio venne fondata da una colonia greca, esiliata dalla propria patria. Il luogo venne scelto per il proprio splendore, così come per la posizione geografica in termini strategici. I 750 metri d'altezza sul livello del mare infatti rappresentavano un'ottima difesa naturale. Il nome d'origine fu Grecia, si racconta, per poi divenire Grece, Grecce e infine Greccio. E lì, il "poverello di Assisi", dopo aver ottenuto l'autorizzazione da papa Onorio III, pensò di far rivivere la nascita di Gesù.IL PRIMO PRESEPE DELLA STORIA FU OPERA DI SAN FRANCESCONella rappresentazione preparata da San Francesco, al contrario di quelle successive, non erano presenti la Vergine Maria, San Giuseppe e Gesù Bambino; nella grotta fu celebrata la Messa con un altare portatile posto sopra una mangiatoia presso la quale erano i due animali ricordati dalla tradizione, ossia l'asino e il bue. Dobbiamo la prima descrizione del presepe vivente allestito da San Francesco a Tommaso da Celano (1190-1265), frate francescano, scrittore e poeta, nonché autore di due Vitae di san Francesco. Nella prima Vita ci dà una descrizione più dettagliata della notte in cui fu allestito il primo presepio a Greccio, racconto che è poi ripreso da Bonaventura da Bagnoregio nella Leggenda maggiore."I frati si radunano, la popolazione accorre; il bosco risuona di voci, e quella venerabile notte diventa splendente di luci, solenne e sonora di laudi armoniose. L'uomo di Dio [Francesco] stava davanti alla mangiatoia, pieno di pietà, bagnato di lacrime, traboccante di gioia, Il rito solenne della messa viene celebrato sopra alla mangiatoia e Francesco canta il Santo Vangelo. Poi predica al popolo che lo circonda e parla della nascita del re povero che egli [...] chiama 'il bimbo di Betlemme'. Un cavaliere virtuoso e sincero, che aveva lasciato la milizia e si era legato di grande familiarità all'uomo di Dio, messer Giovanni di Greccio, affermò di avere veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo bimbo addormentato che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno". (Bonaventura, Legenda maior, XX.)La descrizione di Bonaventura è la fonte che ha usato Giotto per comporre l'affresco Presepe di Greccio, nella Basilica superiore di Assisi. La visione apparsa all'"uomo virtuoso", messer Giovanni, fu un primo miracolo legato al presepe vivente di Greccio. Il secondo avvenimento straordinario è rappresentato dai miracoli avvenuti per mezzo del fieno che la sera di Natale è stato posto sulla mangiatoia. Nella regione circostante molti animali colpiti da diverse malattie furono liberati dopo aver mangiato questo fieno e donne che soffrivano per un parto lungo e doloroso mettendosi addosso il fieno partorirono felicemente. Anche uomini e donne accorsi nel luogo della rievocazione, sofferenti di diversi mali, guarirono quella notte.Sicuramente vale la pena visitare Greccio e capirne il fascino, che ha tanto ispirato San Francesco, creatore del primo presepe animato.IL PRIMO PRESEPE CON LE STATUE FU OPERA DI ARNOLFO DI CAMBIOInvece, il primo presepe inanimato della storia fu commissionato da Papa Niccolò IV nel 1288 al geniale scultore toscano Arnolfo di Cambio, perfezionatosi alla Bottega di Nicola Pisano. Arnolfo di Cambio, noto anche come Arnolfo di Lapo (Colle di Val d'Elsa, 1245 circa - Firenze, 8 marzo tra il 1302 e il 1310 circa), è stato uno scultore, architetto e urbanista italiano attivo in particolare a Roma e a Firenze alla fine del Duecento e ai primi del secolo successivo.Nel suo presepe vi sono rappresentati i tre Re Magi che adorano il Bambin Gesù assieme a San Giuseppe. La statua di Maria, che porta in braccio il bambino, è in realtà una statua del XVI secolo sebbene a seguito di un recente restauro, è stato possibile ipotizzare che l'opera sia la statua originale parzialmente riscolpita nel Cinquecento. È inoltre interessante il fatto che Arnolfo rifinì nei minimi dettagli solo le parti visibili allo spettatore; le parti più nascoste sono invece solo abbozzate. Arnolfo realizzò probabilmente la prima rappresentazione plastica del Presepe, scolpendo nel 1291 otto statuette che rappresentano i personaggi della Natività ed i Magi; le sculture superstiti del primo presepe della storia, inizialmente inserite in una cappella dedicata alla Natività nella navata destra della Basilica di Santa Maria Maggiore, sono oggi collocate nella cripta della Cappella Sistina dal nome di papa Sisto V, sempre nella Basilica di Santa Maria Maggiore.Niccolò IV, al secolo Girolamo Masci (Lisciano, 30 settembre 1227 - Roma, 4 aprile 1292) fu uno dei protagonisti della cultura medioevale. Al suo nome infatti si associano le Università degli Studi di Montpellier, di Gray, di Ascoli e di Macerata, ma anche l'avvio dell'erezione del Duomo di Orvieto e gli interventi di restauro delle basiliche di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore nel quadro di un progetto volto ad adeguare la liturgia e l'iconografia mariana occidentale a quella d'Oriente, nella indomita speranza della riunificazione delle due Chiese. A lui va inoltre ricondotta nel 1289 la rifondazione della città di Cagli che si ritiene sia stata realizzata su disegno di Arnolfo di Cambio. Al suo pontificato è legata, secondo vari studiosi (quali Bellosi, Brandi, Nicholson), la committenza a Cimabue e pittori romani della decorazione della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, testimonianza del favore goduto da quel luogo presso di lui. Il primo papa francescano commissionò nel 1292 il primo presepe in marmo sempre ad Arnolfo di Cambio per la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e all'orafo Guccio di Mannaia lo splendido calice in oro, argento dorato e smalti traslucidi, vero capolavoro dell'oreficeria italiana, quale omaggio alla basilica assisiate.Per Niccolò IV lavorarono artisti quali Arnolfo di Cambio, Pietro Cavallini e Iacopo Torriti. Da quel momento l'usanza dei presepi inanimai si diffuse in tutto il mondo cristiano. Per tradizione, il presepe si mantiene fino al giorno dell'Epifania, quando si mettono le statuine dei Re Magi di fronte alla Sacra Famiglia, o anche sino al giorno della Candelora, sia in Italia che in altri Paesi.
Nella pillola di oggi non inquadriamo un evento singolo o la biografia di un protagonista di un'epoca. Raccontiamo invece un fenomeno che durò molto a lungo.A partire dal Duecento e fino al Settecento molte donne sole furono torturate e uccise con l'accusa di stregoneria. Ma cosa significa, e in cosa consiste? ma soprattutto: che origini ha questo fenomeno?Lo scopriamo in questa puntata, ma, se vuoi approfondire, intanto puoi farlo qui: https://www.studenti.it/stregoneria-e-caccia-alle-streghe-storia-e-protagonisti.htmlColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/Effetti sonori: https://www.zapsplat.com
QUALCUNO HA DETTO FESTONE??!??!Episodio numero DUECENTO (quanto è bello leggerlo, due-cen-tooooh!), totale e tombale come nemmeno il buon Sommobuta di YouTube Italia può dire, una celebrazione continua, orgiastica e del tutto autoriferita e autocelebrativa. Eppure, come direbbe Imen Jane, ce lo siamo meritato! Il menu di una puntata speciale in tutti i sensi che vi possono venire in mente: il questionario emotivo elaborato dal direttor Gestapo rubandolo all'Actors' Studio (nientepopòdimeno); il grande ritorno di Stranger Frings rielaborato in una nuova versione al punto che probabilmente non è nemmeno più Stranger Frings ma una cosa nuova, più bella, forse; un nuovo episodio inatteso, una carrambata incredibile, una riedizione pazzesca di Scouting Chiaramonte a tre anni di distanza, tra le lacrime e i fazzoletti, una delle rubriche più amate di sempre che torna in maniera prepotente; l'immancabile quiz statistico ideato e condotto da Alessandro Moro che, senza spoilerare il vincitore finale, ha visto un'affermazione di puro corto muso.
Marco PiccatFesta del libro medievale e antico di Saluzzo“Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori”Prima edizioneDa venerdì 22 a domenica 24 ottobre 2021, Saluzzo (CN)Lectio magistralis mercoledì 27 ottobre 2021Tra gli ospiti: Angelo Branduardi, Aldo Cazzullo, Franco Cardini, Chiara Frugoni, Sara Marconi, Marcello Simoni, Castello di Rivoli, Mons. Franco Giulio BrambillaTra gli appuntamenti:Incontri con l'autore, lezioni magistrali, laboratori per bambine e bambini, concerti, reading, mostre, spettacoli di falconeria, spettacoli teatrali, esposizione di libri, azioni pittoriche collettive, aperitivi e cene letterarie, laboratori di calligrafia, proiezioni di film, sfilate di gruppi storiciAspettando la Festa:tra il 7 e il 21 ottobre letture per bambine e bambini, laboratori di miniatura e musicalisalonelibro.it - visitsaluzzo.it La Festa del libro medievale e antico di Saluzzo “Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori” è la nuova manifestazione libraria dedicata alla cultura e storia medioevale, lette e approfondite attraverso romanzi, saggi, fantasy, lezioni, musiche e performance, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e dalla Città di Saluzzo, in collaborazione con Salone Internazionale del Libro di Torino e Fondazione Amleto Bertoni. Nasce dalla volontà di portare all'attenzione del grande pubblico e celebrare un periodo storico, dal V al XIV secolo, che da sempre esercita una forte fascinazione sull'immaginario collettivo (come dimostrano il successo di romanzi, serie televisive, film e videogiochi che a quelle atmosfere si ispirano) e che fu un laboratorio culturale straordinario da cui nacque l'idea europea, anche se troppo spesso viene minimizzato come momento oscuro in opposizione al Rinascimento. L'iniziativa si svolgerà sabato 23 e domenica 24 ottobre 2021, con due lezioni magistrali venerdì 22 ottobre e mercoledì 27 ottobre, e trova nella città di Saluzzo, che fu capitale dell'omonimo marchesato, il suo luogo ideale di espressione. Saluzzo (Cn), infatti, si iscrive di diritto nella storia del Medioevo europeo, con le sue testimonianze architettoniche di impronta gotica, costruite tra il Duecento e la fine del Quattrocento, che ancora caratterizzano il suo antico e intatto centro storico. E fu il marchese Tommaso III di Saluzzo, intorno ai primi anni del Quattrocento, a scrivere il poema epico-cortese Le Chevalier Errant, uno dei più importanti testi cavallereschi medioevali.La prima edizione della Festa del libro medievale e antico di Saluzzo mutua, come sottotitolo, i primi versi del poema cavalleresco L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, “Le donne, i cavallier, l'arme gli amori”, che avvicinano subito il lettore all'immaginario medievale intessuto di eroismi, sfide, viaggi, guerre, amori e magie. L'immagine guida che accoglierà il pubblico è un particolare dell'affresco presente nella cappella campestre di San Ponzio a Castellar, vicino a Saluzzo, risalente al XIII secolo, che riproduce una principessa e un cavaliere.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Versione audio: Nella storia dell'arte sono spesso esistite epoche in cui le diverse tecniche artistiche hanno riportato, nei rispettivi campi, una certa uniformità di linguaggio, giungendo a esiti analoghi. Nel caso dell'epoca gotica questa omogeneità non si verificò: la pittura subì infatti uno scarto temporale notevole rispetto all'architettura e alla scultura e si rinnovò con […] L'articolo Torriti, Rusuti e la scuola romana del Duecento proviene da Arte Svelata.
Versione audio: Nicola Pisano, noto anche come Nicola d'Apulia, nacque intorno al 1215 e morì fra il 1278 e il 1284. La sua biografia, come quella di tutti gli artisti italiani del Duecento e del Trecento, è molto frammentaria e pochissimi sono i documenti che lo riguardano; il problema delle sue origini e della sua […] L'articolo Il Pulpito del Battistero di Pisa di Nicola Pisano proviene da Arte Svelata.
Duecento giorni dopo l'insediamento dello scorso 20 gennaio, per Joe Biden alla Casa Bianca le sfide non mancano, anzi. C'è il riacutizzarsi della questione Covid, ci sono i problemi interni, con il fronte repubblicano fedele a Trump sul piede di guerra sia al Congresso che nei singoli Stati e il fronte democratico attraversato a tensioni e inquietudini, ci sono le questioni di politica internazionale. Insomma, la carne al fuoco è tanta e gli Stati Uniti sono investiti da enormi cambiamenti in questo determinato periodo storico. Ne parliamo con Guido Moltedo, direttore del sito ytali.com ed esperto di politica americana. A cura di Stefano Cagelli
È vero che accendo il microfono e parlo per tre minuti senza senza testo, quindi a registrare questi tre minuti impiego esattamente tre minuti. Quello che non sapete è che dietro le quinte impiego moltissimo tempo però a elaborare questi miei tre minuti, TESTO TRASCRITTO (English below)200 giorni fa il 4 gennaio del 2021 ho iniziato questa avventura dei miei tre minuti grezzi. Avventura iniziata perché volevo mettermi alla prova, volevo vedere se riuscivo a accendere il microfono e parlare senza prepararmi i miei canonici testi, perché io di solito quando faccio i podcast mi scrivo tutto, persino i respiri che devo prendere, il modo in cui parlo, le musiche, i suoni, e poi ripuliscono l'audio,cerco di ripulirlo al meglio delle mie capacità tecniche, che sono molto limitate. Comunque il 4 gennaio, una fredda mattina d'inverno, Cagliari in zona rossa, lockdown, non si poteva uscire, non si poteva fare niente, iniziai questa avventura. Ho riascoltato la puntata numero uno del 4 gennaio e mi sono resa conto che anche mentre registrava non avevo ancora nemmeno deciso come chiamare questo podcast, e pensavo addirittura di farlo di cinque minuti. Ma ci pensate? Già impiego una vita a fare questi tre minuti, cinque minuti avrà impiegato tutta la giornata, vi spiego perché. È vero che accendo il microfono e parlo per tre minuti senza senza testo, quindi a registrare questi tre minuti impiego esattamente tre minuti. Quello che non sapete è che dietro le quinte impiego moltissimo tempo però a elaborare questi miei tre minuti, perché va be', li pubblico su Spreaker, e anche questo non è che impieghi tanto, poi però mi è venuto in mente di fare la trascrizione del testo, così che il testo abbia più visibilità, ma anche così che le persone possano leggersi il testo, la trascrizione dura un pochino di tempo, il testo trascritto poi lo traduco in inglese perchè pensavo di far godere dei miei tre minuti grezzi anche gli amici che ho in giro per il mondo e che non parlano l'italiano e che a volte mi dicono, Cristina ma io il tuo podcast giornaliero lo vorrei tanto ascoltare, ma io non parlo l'italiano, come faccio? Ecco, la traduzione non dura tantissimo, quello che dura abbastanza sono tutti i passaggi che devo fare per trasformare poi una traduzione di un testo in Word in una sottotitolatura. Quindi, mi devo creare una specie di video, e su questo video mettere la mia voce, sotto la voce, in corrispondenza delle parole, devo mettere le frasi scritte in inglese. Quindi se per registrare i miei tre minuti impiego esattamente tre minuti, per caricare una puntata del mio podcast in italiano e in inglese con i sottotitoli impiego quasi due ore, quasi due ore al giorno, che se ci penso mi viene da piangere, ma come sono arrivata a tanto? Eppure lo faccio volentieri. Perché mi arrivano sempre nuovi messaggi da persone che non conoscevo e che hanno iniziato ad ascoltarmi in diverse lingue. Niente, mi rendono felice. Buona duecentesima puntata!ENGLISH TRANSLATION200 days ago on January 4th 2021 I started this adventure of my three uncut minutes. Adventure started because I wanted to test myself, I wanted to see if I could turn on the microphone and speak without preparing my canonical texts, because I usually write everything when I do podcasts, even the breaths I take, the way I speak, the music, the sounds, and then I clean up the audio, I try to clean it up to the best of my technical skills, which are very limited. However, on January 4th, a cold winter morning, Cagliari in the red zone, lockdown, you couldn't go out, you couldn't do anything, I started this adventure. I listened again to episode number one on Jan 4th and I realised that even while recording, I still hadn't even decided what to call this podcast, and I was even thinking about doing it for five minutes. Can you believe it? It already takes me a lifetime to do these three minutes, five minutes will have taken the whole day, I'll explain why. It is true that I turn on the microphone and speak for three minutes without text, so it takes me exactly three minutes to record those three minutes. What you don't know is that behind the scenes I take a lot of time to process these three minutes of mine, because okay, I publish them on Spreaker, and even this doesn't take long, but then I had the idea of doing the transcription of the text, so that the text has more visibility, but also so that people can read the text, the transcription takes a little time, the transcribed text then I translate it into English because I thought I would also want my three raw minutes to be enjoyed by the friends that I have around the world who do not speak Italian and who sometimes tell me, Cristina I would like to listen to your daily podcast, but I don't speak Italian, how can I? Here, the translation doesn't take too long, what takes long are all the steps I have to do to then transform the translation of a text in Word into a subtitling. So, I have to create a kind of video, and on the video put my voice, in correspondence with the words, I have to put the sentences written in English. So if to record my three minutes takes me exactly three minutes, to upload an episode of my podcast in Italian and English with subtitles it takes me almost two hours, almost two hours a day, which if I think about it I feel like crying, but how have I come this far? Yet I do it willingly. Because I always get new messages from people I didn't know and who have started listening to me in different languages. Nothing, they make me happy. Happy 200th episode!
Ernesto Bassignano"Facce"Les Flaneurs Edizionihttps://www.lesflaneursedizioni.it/Una carrellata di facce, di espressioni, di amici, di conoscenti, di personaggi noti e di veri e propri sconosciuti. In questa raccolta di ritratti Ernesto Bassignano rivela tutto il suo lato di artista eclettico e ci fa entrare nel suo mondo come in un album di ricordi. Duecento volti. Una selezione di ritratti “pubblici”: personaggi che negli ultimi decenni hanno accompagnato le nostre esistenze, espressioni familiari che ognuno di noi potrà facilmente riconoscere. E una galleria di ritratti “privati”, che ci raccontano il suo percorso, un omaggio a chi lo ha ispirato e ai colleghi, amici e parenti che lo accompagnano nella sua multiforme carriera e nella vita quotidiana.Ernesto Bassignano (Roma, 1946). Cantautore, giornalista e conduttore radiofonico. Studente di scenografia all'Accademia di Belle Arti, tra il 1966 e il 1968 è tra i protagonisti come attore, cantante e compositore del gruppo Teatro Politico di Strada, di cui fa parte anche Gian Maria Volonté. Nel 1969 entra a far parte del cast fisso del Folkstudio, dove conosce giovani cantautori come Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Giorgio Lo Cascio. Dal 1980 inizia anche la carriera di intrattenitore radiofonico, conducendo molti programmi in Rai, e quella di critico musicale presso Paese Sera. Da cantautore continua a incidere album come “D'Essai”, “Bassingher” e “La luna e i falò”. Tra i suoi ultimi lavori: “Aldilà del mare” (2009), “Vita che torni “(2014), Il grande Bax (2016), Il mestiere di vivere (2019), “Ritratti d'autore. Bindi Bassignano & Friends” (2020) e “Soldati Arlecchini e Pierrot” (2021). Giornalista Rai dal 1991, ha condotto dal 1999 al 2011, insieme al giornalista sportivo Ezio Luzzi, la popolare trasmissione di satira sociale intitolata “Ho perso il trend” in onda su RadioUnoRai. Con Les Flâneurs Edizioni ha già pubblicato il romanzo autobiografico “Canzoni pennelli bandiere e supplì” (2016).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
3 maggio 2021 - Antonio Musarra - Come nasce una città? Come cresce? Perché si modifica nel tempo? Saremmo tentati di fornire a queste domande una risposta “standardizzata”: «a causa degli uomini che la abitano». È vero, ma parlare di spazi urbani vuol dire molto di più che indagare semplicemente prospettive utilitaristiche, dipendenti da svariati fattori. Significa immergersi in un ecosistema vivo, fatto di rapporti complessi con il tessuto sociale e culturale, ch'è, di volta in volta, l'argilla con cui la città e i suoi abitanti si plasmano a vicenda. Per questo, leggere in un arco cronologico ampio i mutamenti di una città come Genova, al centro di complesse relazioni con i grandi centri del Mediterraneo e del nord Europa, significa tracciare una rotta attraverso i secoli volta a comprendere le coordinate dell'incredibile sviluppo di un centro territorialmente di ridotte dimensioni eppure clamorosamente significativo per l'intero scacchiere europeo, a cavallo tra Oriente e Occidente. Dalle tracce del castrum romano, alle vie porticate del Duecento, ai Palazzi dei Rolli, alle magnifiche ville suburbane, Genova restituisce di sé immagini e prospettive di lettura sociale, culturale ed economica di ineguagliabili bellezza e complessità, che questo ciclo di incontri tenta di ricostruire parendo dall'analisi di alcuni tratti tipici della fisionomia della città stessa.
Nel Duecento i poteri locali, che erano andati crescendo nei secoli precedenti, entrarono in crisi: questo accadde in Italia coi comuni ma anche in Francia e in Inghilterra, dove il potere andò accentrandosi. In Francia in particolare si poté assistere ad un importante confronto tra il re, Filippo IV il Bello, e il papa, Bonifacio VIII, foriero di grandi sviluppi.
Versione audio: Nella storia dell’arte sono spesso esistite epoche in cui pittura e scultura hanno riportato, nei rispettivi campi, una certa uniformità di linguaggio, giungendo a esiti analoghi. Nel caso dell’epoca gotica questa omogeneità non si verificò: la pittura subì infatti uno scarto temporale notevole rispetto all’architettura e alla scultura e si rinnovò con un […] L'articolo Cimabue, Cavallini e la pittura gotica del Duecento in Italia proviene da Arte Svelata.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6522IL MEDIOEVO ESALTAVA OVUNQUE LA BELLEZZAI medievali non avrebbero mai concepito l'idea del museo perché la bellezza è necessaria e non può essere separata dalla vita reale e quotidiana (DOPPIO VIDEO: Il duomo di Siena e l'importanza della donna)di Corrado GnerreI medievali non solo amavano la bellezza, ma la ritenevano in un certo qual modo necessaria. Pensiamo alle cattedrali gotiche. Le guglie venivano fatte benissimo fino alla cima, adornate di disegni e di decorazioni che nessun uomo avrebbe mai potuto ammirare, ma solo viste da Dio e... dai piccioni.Un particolare, questo, che solitamente non viene messo in risalto, ma che è di grande importanza per capire come i medievali intendessero la bellezza. Per loro, infatti, la bellezza non era qualcosa che necessitava di esser vista, ma qualcosa che necessitava e basta. Ci spieghiamo meglio. I medievali non pensavano che a dover decidere se la bellezza fosse tale o meno dovesse essere il giudizio dell'uomo, ma che la bellezza fosse tale in quanto bellezza, indipendentemente dall'osservazione e dal giudizio dell'uomo.Questa mentalità si coglie anche in un altro elemento: i medievali non avrebbero mai concepito l'idea del "museo", che invece, non a caso, nacque con il razionalismo del XVIII secolo. La bellezza - pensava l'uomo medievale - è talmente necessaria che deve essere nella realtà, nella vita, non può essere separata dalla quotidianità, bensì in un certo qual modo deve "informare" (nel senso letterale di "dare forma") l'esistere di ognuno.Alla base dell'idea moderna di "museo" vi è invece la convinzione che la bellezza sia un prodotto di una particolare elaborazione intellettuale del soggetto, un'elaborazione pensata partendo da un distacco dalla vita, come se il vero artista dovesse necessariamente alienarsi, staccarsi, emanciparsi dal vivere per immergersi in una sorta di delirio dell'immaginazione in cui la costruzione puramente intellettuale svolgerebbe un ruolo non solo protagonistico ma anche esclusivo. Insomma, l'arte staccata dal vivere quotidiano, relegata in una sorta di "riserva" per farsi vedere e sottoporsi ad un giudizio di un'élite.Insomma, nella cristianità medioevale vi era l'obbligo di fare cose belle; anche le cose utili dovevano essere belle; e la stessa bellezza aveva una sua utilità.E a proposito di quanto si pretendesse che le cose venissero fatte bene non tanto per gli altri, né tantomeno per se stessi, ma per la bellezza in sé, il poeta Charles Peguy, nel suo Il denaro, ci ha lasciato queste belle parole: "Abbiamo conosciuto un onore del lavoro identico a quello che nel Medio Evo governava le braccia e i cuori. Proprio lo stesso, conservato intatto nell'intimo. Abbiamo conosciuto l'accuratezza spinta sino alla perfezione, compatta nell'insieme, compatta nel più minuto dettaglio... Ho veduto, durante la mia infanzia, impagliare seggiole con lo stesso identico spirito, e col medesimo cuore, con i quali quel popolo aveva scolpito le proprie cattedrali... La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso... Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé in sé nella sua stessa natura." E Van Loon, celebre storico delle idee, scrive nel suo famoso Le arti: "(...) un francese o un italiano del Duecento o del Trecento avrebbe scosso il capo perplesso, se qualcuno avesse espresso seri dubbi circa l'utilità di esser circondati da cose belle." San Tommaso d'Aquino -colui che è il vertice del pensiero medioevale- scrive: "(...) belle sono le cose , anche fatte bene dall'uomo, che, anche soltanto viste e sentite, comunque cognite, danno gioia." E già sant'Agostino aveva sentenziato nel De musica: "Che altro si può amare se non le cose belle?"Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 6 minuti) dal titolo "La donna è il fondamento della famiglia" viene spiegato, con l'importante riferimento alla costruzione delle cattedrali medievali, il ruolo "invisibile" e allo stesso tempo fondamentale di una madre di famiglia.
Paolo Pellegrini"Dante Alighieri"Una vitaEinaudi Editorehttps://www.einaudi.it/Paolo Pellegrini ospite di "danteaverona.it" con due incontri:il 23 marzo dialogherà con il regista Pupi Avatiil 25 marzo dialogherà con il dantista Zygmunt BaranskiDantedìGiovedì 25 marzo Verona dedica al Sommo Poeta un non-stop streamingcon ospiti, letture, dialoghi, video e sorprese http://www.danteaverona.it/Per il Dantedì, giovedì 25 marzo tutta l'Italia risuonerà delle parole e dei versi del Sommo Poeta. Il Comune di Verona celebra l'evento con letture, dialoghi, conferenze, video, in una giornata in streaming ricca di appuntamenti. Studiosi illustri italiani e stranieri, attori, esperti di storia dell'arte medioevale, italianisti e dantisti, musicisti, si alterneranno da mattina a sera, all'insegna del pensiero di colui che oltre alla nostra bella lingua, ci ha trasmesso un patrimonio di valori ancora importante per la contemporaneità. Uno per tutti: Considerate la vostra semenza / fatti non foste per viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza (Inferno, XXVI, 118-120).Verona fu per Dante seconda casa dopo l'esilio da Firenze: la Commedia è ricca di riferimenti alla città veneta e ai suoi personaggi storici, in particolare a Cangrande della Scala, signore di Verona.È Cacciaguida, antenato di Dante, a parlargli di Cangrande, nel Paradiso, quando gli profetizza l'esilio da Firenze e il rifugio a Verona, sotto la protezione dei Della Scala, e in particolare di Cangrande, uomo dalle notevoli virtù militari, politico scaltro e generoso mecenate.Nel secondo decennio del Trecento Dante risiedette a lungo a Verona e a lui dedicò il Paradiso. L'Epistola che gli indirizzò, in latino, contiene la dedica della terza Cantica: «…e perciò molto a lungo esaminai i poveri doni che potevo farvi e ne misi qualcuno da parte e poi li riesaminai attentamente domandandomi quale fosse il più degno di voi e a voi più gradito. E non riuscii a trovare niente tanto adatto a vostra altezza quanto la suprema cantica della Comedìa che s'adorna del titolo di Paradiso. Questa, con la presente epistola che assolve perciò le funzioni di un epigramma di dedica, metto sotto il vostro nome, questa vi offro, questa vi affido» (Epistola a Cangrande, XIII, 10-11).Aspettando il Dantedì, martedì 23 marzo alle ore 17, sul sito delle manifestazioni veronesi in memoria di Dante (danteaverona.it) ci sarà un ospite d'eccezione: il maestro Pupi Avati.Dopo i saluti istituzionali dell'assessore alla cultura Francesca Briani, il regista dialogherà con il professor Paolo Pellegrini dell'Università di Verona, sul suo nuovo film che porterà in televisione la vita di Dante Alighieri. Modera l'incontro la giornalista Elisa Innocenti.Il programma della giornataApre la giornata La Verona di Dante: un viaggio in video con la regia di Fabrizio Arcuri e le musiche del compositore Giulio Ragno Favero, per condurre il pubblico nei luoghi del Poeta in città, con la narrazione della giornalista Francesca Barra che dà voce a un racconto, a partire da un testo originale della scrittrice Ginevra Lamberti. A intervallare il racconto, brani danteschi letti dall'attore Claudio Santamaria.L'intera giornata a partire dalla mattina sarà animata dal Dante's box. Voci e suoni dalla Divina Commedia, tracce audio di 15 minuti ciascuna, che catapultano nella modernità 21 canti della Commedia. Le voci di attori e ospiti speciali come Lino Guanciale, Filippo Nigro, Isabella Ragonese, Vinicio Marchioni e Leo Gullotta si alternano, a partire dalle ore 9, agli altri appuntamenti della giornata, permettendo agli spettatori di immergersi nei versi danteschi, resi più vividi da musiche originali. Il regista Fabrizio Arcuri e il musicista e compositore Giulio Ragno Favero hanno infatti immaginato un percorso nelle Cantiche a partire da una sonorizzazione che ne esalta i passaggi. Alle ore 11 Francesca Rossi, storica dell'arte, direttrice dei Musei Civici di Verona, presenta, insieme alla collega Dagmar Korbacher, direttrice del Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino, l'immagine coordinata elaborata per le celebrazioni veronesi, legata alla mostra diffusa che animerà i luoghi danteschi della città nel corso dell'anno. L'immagine è ispirata a uno dei disegni di Sandro Botticelli per l'illustrazione della cantica del Paradiso che, eccezionalmente, il museo di Berlino renderà disponibile per la sezione della mostra intitolata Tra Dante e Shakespeare: il mito di Verona, in preparazione alla Galleria d'Arte Moderna “Achille Forti” (7 maggio-3 ottobre 2021). Le due direttrici racconteranno la storia dello straordinario nucleo di disegni botticelliani entrati nel 1882 nelle collezioni statali berlinesi, soffermandosi sulle ragioni per cui queste opere occupano un ruolo chiave nel progetto scientifico dell'esposizione veronese. A seguire un video-assaggio in anteprima della mostra Dante negli archivi. L'Inferno di Mazur allestita al Museo di Castelvecchio, a cura di Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni (fino al 3 ottobre 2021), che propone al pubblico le 41 acqueforti e acquetinte che l'artista americano Michael Mazur produsse ispirandosi ai Canti dell'Inferno. Alle opere sono accostati brani danteschi tradotti dal poeta e scrittore statunitense Robert Pinsky, amico di Mazur. Alle 14.30 la filologa Lucia Battaglia Ricci, già docente all'Università di Pisa, membro del Comitato Scientifico per l'Edizione nazionale dei Commenti Danteschi, e autrice di numerose pubblicazioni tra cui Dante per Immagini (Einaudi) tiene una lezione per immagini dal titolo La Commedia e gli artisti: il caso Ugolino. Potente e insuperato intreccio di sublime patetico e orrore tragico, la storia di Ugolino è forse quella che ha goduto di più duraturo successo presso gli artisti che nel corso del tempo hanno tentato di tradurre in immagini le straordinarie invenzioni dell'Alighieri. Alle 16.30 Omaggio a Francesca, videoconferenza dell'italianista Natascia Tonelli, dell'Università di Siena, che riflette sulla prima anima incontrata da Dante fra i dannati, Francesca da Rimini, protagonista di uno degli amori più celebri della letteratura. Alcuni studiosi ne deplorano la personalità sostenendo che Dante la raffiguri come cattiva lettrice, un'intellettuale di provincia un po' attardata, e propongono per il suo personaggio la definizione di “Bovary del Duecento”. Secondo Natascia Tonelli, invece, i versi di Dante tratteggiano Francesca come una donna colta, che dà prova di conoscere la tradizione classica e la letteratura romanza, narrativa e lirica: ne incarna i valori con autonomia di giudizio e, con competente personalità, rivendica le proprie scelte.A seguire ascolteremo, lette dall'attore Marco Pagani, le parole di Umberto Eco da Diario Minimo "Dolenti declinare", rapporto di lettura destinato all'editore che dovrà decidere la pubblicazione di un nuovo testo... la Divina Commedia di tal Alighieri Dante. Il video è stato concesso in anteprima dagli autori del canale YouTube "Incursioni letterarie".La chiusura della giornata, alle 17.30, è affidata al dialogo tra il dantista Zygmunt Baranski dell'Università di Cambridge e il filologo Paolo Pellegrini dell'Università di Verona, autore del recentissimo libro Dante Alighieri. Una vita (Einaudi). La presentazione del volume è occasione per i due studiosi di confrontarsi sulle più recenti ricostruzioni biografiche del Sommo Poeta, sul rapporto di Dante con la realtà storica e culturale del Medioevo, sulla necessità di coniugare le esigenze della ricerca scientifica e quelle dell'alta divulgazione. Presenta l'incontro l'assessore alla cultura Francesca Briani.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Un paio di citazioni nel "Purgatorio" e poco altro. Gli accenni del grande poeta alla nostra città si limitano a questo. Eppure Milano tra la fine del Duecento e l'inizio del Trecento era uno dei centri politici ed economici più importanti d'Italia, Una città che - forse - Dante visitò in occasione dell'incoronazione dell'imperatore Enrico VII. Ma da qui giunsero per lui anche gravi accuse: quelle di negromanzia...A farci da Virgilio in questa selva oscura è Mirko Volpi, dantista, linguista e ricercatore presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia. Nonché autore di alcune terzine davvero curiose...Copertina a cura di Marco Turchetto
LIVE from the Toscano Cigar Sound Stage… We are just coming off smoking cigars blind, without knowing what they were. Band or no band, I think you know your smoking a Toscano Cigar when you see it or smoke it! Today we celebrate 200 Years of Toscano Cigars and light up the Duecento which was included in the care package. We celebrate this special occasions with Brand Ambassador, Michael Capellini who joins us in the Toscano Cigar Studio. In the second hour we light up the Davidoff Robusto Intenso Limited Edition as Mr. Jonathan fills us in on the nominees for the email of the week. We will have this and all the usual suspects including Versus, Offer of the Day, Cigar News and a peek into the Asylum. The Cigar Authority is a member of the United Podcast Network and is recorded live in front of a studio audience at Studio 21 Podcast Cafe upstairs at Two Guys Smoke Shop in Salem, NH and as always you can find many of the cigars we discuss at http://www.2GuysCigars.com. Never miss an episode by subscribing to the show via Apple Podcasts and Podbean.
Oggi si parla spesso di rimettere in moto l'economia e ripartire con i consumi, dimenticando che veniamo da un lungo periodo in cui il consumismo veniva spesso criticato per ragioni sociali e culturali. Ma anche in passato la mancanza di misura nei consumi aveva reso necessario era criticata, al punto da diventare oggi di provvedimenti legislativi. Come racconta Maria Giuseppina Muzzarelli nel suo libro "Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all'età moderna" (Il Mulino, 300 p., € 24,00), fin dal tredicesimo secolo in molte piccole e grandi città d'Europa erano in vigore le cosiddette leggi suntuarie, che cercavano di regolare e limitare l'ostentazione del lusso e gli sprechi, ma allo stesso tempo si preoccupavano di mantenere inalterate la distanze tra i ceti sociali. Studiare queste leggi serve anche per capire l'evoluzione del gusto, dei consumi e dei rapporti sociali dal Duecento fino al Settecento, quando le leggi suntuarie erano state abolite quasi ovunque, vista la loro scarsa efficacia. RECENSIONI "Gigliola Curiel. Una vita nella moda" di Gaetano Castellini Curiel (Le Lettere, 220 p., € 16,50) "Elisabetta II dalla A alla Z" di Lavinia Orefici (Piemme, 400 p., € 18,50) "In difesa dell'anarchia" di Robert Paul Wolff (Eleuthera, 152 p., € 14,00 "Melville. Un romanzo" di Jean Giono (Guanda, 144 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville (Einaudi, 674 p., € 30,00) "Moby Dick" di Herman Melville, MM e Brucio (Töpffer, 96 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville e Chabouté (Mondadori, 256 p., € 22,00) "Moby Dick la balena bianca" di Herman Melville e Geronimo Stilton (Piemme, 224 p., € 15,50) "Moby Dick" di Herman Melville, Stefano Bordignoni e Silvia Campanella (Einaudi Ragazzi, 32 p., € 4,90) "Il collezionista di mondi" di Ilija Trojanov (EDT, 480 p., € 22,00) "Giuseppe Tucci. Una biografia" di Alice Cristanti (Unicopli, 506 p., € 29,00) IL CONFETTINO "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 192 p., € 10,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 160 p., € 10,90)
Oggi si parla spesso di rimettere in moto l'economia e ripartire con i consumi, dimenticando che veniamo da un lungo periodo in cui il consumismo veniva spesso criticato per ragioni sociali e culturali. Ma anche in passato la mancanza di misura nei consumi aveva reso necessario era criticata, al punto da diventare oggi di provvedimenti legislativi. Come racconta Maria Giuseppina Muzzarelli nel suo libro "Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all'età moderna" (Il Mulino, 300 p., € 24,00), fin dal tredicesimo secolo in molte piccole e grandi città d'Europa erano in vigore le cosiddette leggi suntuarie, che cercavano di regolare e limitare l'ostentazione del lusso e gli sprechi, ma allo stesso tempo si preoccupavano di mantenere inalterate la distanze tra i ceti sociali. Studiare queste leggi serve anche per capire l'evoluzione del gusto, dei consumi e dei rapporti sociali dal Duecento fino al Settecento, quando le leggi suntuarie erano state abolite quasi ovunque, vista la loro scarsa efficacia. RECENSIONI "Gigliola Curiel. Una vita nella moda" di Gaetano Castellini Curiel (Le Lettere, 220 p., € 16,50) "Elisabetta II dalla A alla Z" di Lavinia Orefici (Piemme, 400 p., € 18,50) "In difesa dell'anarchia" di Robert Paul Wolff (Eleuthera, 152 p., € 14,00 "Melville. Un romanzo" di Jean Giono (Guanda, 144 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville (Einaudi, 674 p., € 30,00) "Moby Dick" di Herman Melville, MM e Brucio (Töpffer, 96 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville e Chabouté (Mondadori, 256 p., € 22,00) "Moby Dick la balena bianca" di Herman Melville e Geronimo Stilton (Piemme, 224 p., € 15,50) "Moby Dick" di Herman Melville, Stefano Bordignoni e Silvia Campanella (Einaudi Ragazzi, 32 p., € 4,90) "Il collezionista di mondi" di Ilija Trojanov (EDT, 480 p., € 22,00) "Giuseppe Tucci. Una biografia" di Alice Cristanti (Unicopli, 506 p., € 29,00) IL CONFETTINO "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 192 p., € 10,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 160 p., € 10,90)
Oggi si parla spesso di rimettere in moto l'economia e ripartire con i consumi, dimenticando che veniamo da un lungo periodo in cui il consumismo veniva spesso criticato per ragioni sociali e culturali. Ma anche in passato la mancanza di misura nei consumi aveva reso necessario era criticata, al punto da diventare oggi di provvedimenti legislativi. Come racconta Maria Giuseppina Muzzarelli nel suo libro "Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all'età moderna" (Il Mulino, 300 p., € 24,00), fin dal tredicesimo secolo in molte piccole e grandi città d'Europa erano in vigore le cosiddette leggi suntuarie, che cercavano di regolare e limitare l'ostentazione del lusso e gli sprechi, ma allo stesso tempo si preoccupavano di mantenere inalterate la distanze tra i ceti sociali. Studiare queste leggi serve anche per capire l'evoluzione del gusto, dei consumi e dei rapporti sociali dal Duecento fino al Settecento, quando le leggi suntuarie erano state abolite quasi ovunque, vista la loro scarsa efficacia. RECENSIONI "Gigliola Curiel. Una vita nella moda" di Gaetano Castellini Curiel (Le Lettere, 220 p., € 16,50) "Elisabetta II dalla A alla Z" di Lavinia Orefici (Piemme, 400 p., € 18,50) "In difesa dell'anarchia" di Robert Paul Wolff (Eleuthera, 152 p., € 14,00 "Melville. Un romanzo" di Jean Giono (Guanda, 144 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville (Einaudi, 674 p., € 30,00) "Moby Dick" di Herman Melville, MM e Brucio (Töpffer, 96 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville e Chabouté (Mondadori, 256 p., € 22,00) "Moby Dick la balena bianca" di Herman Melville e Geronimo Stilton (Piemme, 224 p., € 15,50) "Moby Dick" di Herman Melville, Stefano Bordignoni e Silvia Campanella (Einaudi Ragazzi, 32 p., € 4,90) "Il collezionista di mondi" di Ilija Trojanov (EDT, 480 p., € 22,00) "Giuseppe Tucci. Una biografia" di Alice Cristanti (Unicopli, 506 p., € 29,00) IL CONFETTINO "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 192 p., € 10,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 160 p., € 10,90)
Oggi si parla spesso di rimettere in moto l'economia e ripartire con i consumi, dimenticando che veniamo da un lungo periodo in cui il consumismo veniva spesso criticato per ragioni sociali e culturali. Ma anche in passato la mancanza di misura nei consumi aveva reso necessario era criticata, al punto da diventare oggi di provvedimenti legislativi. Come racconta Maria Giuseppina Muzzarelli nel suo libro "Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all'età moderna" (Il Mulino, 300 p., € 24,00), fin dal tredicesimo secolo in molte piccole e grandi città d'Europa erano in vigore le cosiddette leggi suntuarie, che cercavano di regolare e limitare l'ostentazione del lusso e gli sprechi, ma allo stesso tempo si preoccupavano di mantenere inalterate la distanze tra i ceti sociali. Studiare queste leggi serve anche per capire l'evoluzione del gusto, dei consumi e dei rapporti sociali dal Duecento fino al Settecento, quando le leggi suntuarie erano state abolite quasi ovunque, vista la loro scarsa efficacia. RECENSIONI "Gigliola Curiel. Una vita nella moda" di Gaetano Castellini Curiel (Le Lettere, 220 p., € 16,50) "Elisabetta II dalla A alla Z" di Lavinia Orefici (Piemme, 400 p., € 18,50) "In difesa dell'anarchia" di Robert Paul Wolff (Eleuthera, 152 p., € 14,00 "Melville. Un romanzo" di Jean Giono (Guanda, 144 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville (Einaudi, 674 p., € 30,00) "Moby Dick" di Herman Melville, MM e Brucio (Töpffer, 96 p., € 16,00) "Moby Dick" di Herman Melville e Chabouté (Mondadori, 256 p., € 22,00) "Moby Dick la balena bianca" di Herman Melville e Geronimo Stilton (Piemme, 224 p., € 15,50) "Moby Dick" di Herman Melville, Stefano Bordignoni e Silvia Campanella (Einaudi Ragazzi, 32 p., € 4,90) "Il collezionista di mondi" di Ilija Trojanov (EDT, 480 p., € 22,00) "Giuseppe Tucci. Una biografia" di Alice Cristanti (Unicopli, 506 p., € 29,00) IL CONFETTINO "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (De Agostini, 304 p., € 7,90) "Sherlock Holmes. Il segno dei quattro" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 192 p., € 10,90) "Sherlock Holmes. Uno studio in rosso" di Arthur Conan Doyle (Edizioni EL, 160 p., € 10,90)
«Se non fosse una situazione tragica ci sarebbe da mettersi a ridere per come la sta affrontando il governo». Il senatore Gianluigi Paragone ha commentato così le parole del viceministro Antonio Misiani sull'ipotesi di portare a 800 euro l'indennità per le partite Iva a patto che dimostrino di essere "in crisi". «Cosa vuol dire?» si è chiesto Paragone in un post su Ilparagone.it «Ora si deve anche dimostrare che si è in crisi? In questa situazione?». «Duecento euro in più, quindi, per 5 milioni e mezzo di lavoratori autonomi, partite Iva, collaboratori, stagionali, artigiani, commercianti, agricoli, lavoratori dello spettacolo. Ma devono dimostrare di essere in crisi», ha osservato l'ex pentastellato. «Questa “selettività”» secondo Paragone «fa paura. Il rischio, come sempre, è che suoni come una scusa per tagliare fuori tante partite Iva che ne hanno bisogno».
In chiusura del bicentenario della stesura del più celebre componimento di Giacomo Leopardi, Filippo Roncaccia rilegge l' Infinito
In chiusura del bicentenario della stesura del più celebre componimento di Giacomo Leopardi, Filippo Roncaccia rilegge l' Infinito
In chiusura del bicentenario della stesura del più celebre componimento di Giacomo Leopardi, Filippo Roncaccia rilegge l’ Infinito
Un pastore, di fronte alla luna, riflette sul senso della vita, sui dolori e sulle gioie. Lei dall'alto ascolta e raccoglie le sue domande e le sue speranze.Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'AsiaVoce: Matteo Bonanni
Silvia, simbolo simbolo della speranza della giovinezza, fatta di attese, illusioni e delusioni. Silvia, a cui Leopardi consegna le sue confessioni, i suoi pensieri.Giacomo Leopardi, A SilviaVoce: MatteoBonanni
On this episode of ...To The Drummer's Beat, Bern, Eh Kees and Nichole kick off the podcast with some heat (sorry). Special guest Bee Ott jumps in as they talk about Orange Soda Fest on Aug. 3, influencers,#SecretThursday and Duecento’s dope venue, and the three give their mid-2019 check ins. Later, Eh Kees gives Bern and Nichole a hilarious “hypothetical” situation to debate over.Listen to “NothinBout” from Volume 2 of the Rawest 4mation’s Monday Night Raw series on the music break.
La puntata 200 è finalmente arrivata! Ci siamo in tanti, l'abbiamo fatta live e pure in video, quindi non è una puntata come le altre... ma abbiamo cercato di onorarla al nostro meglio! Gli argomenti sono tanti e vari, scopriteli insieme a noi!
Duecento facchini vestiti di bianco, una torre di trenta metri, un popolo in festa all'interno di una città antichissima. Tutto questo è la Macchina di Santa Rosa.
I vini Palazzone rappresentano la vocazione del luogo, trasferendo nella loro qualità l’unicità del suolo, della tradizione e della cultura artigiana.A Palazzone potrete carpire la magia del vino abbinando al soggiorno il fascino del vigneto e la sapienza della cultura della produzione.Palazzone è una residenza storica di epoca medievale ubicata non lontano da Rocca Ripesena nella zona a nord-ovest di Orvieto; costituisce un esempio eccezionale di residenza extraurbana, possedendo tutti i caratteri del palazzo di città, pur trovandosi isolato su una collina nell’aperta campagna umbra.La sua struttura architettonica, i suoi elementi costruttivi ed i particolari decorativi che l’abbelliscono, trovano puntuali riscontri nelle architetture civili orvietane più significative del tardo Duecento – come il Palazzo del Popolo e il Palazzo Papale – e concorrono tutti a precisare la tipologia e la datazione dell’edificio facendole corrispondere, appunto, a quelle di palazzi simili costruiti in città nell’ultimo quarto del secolo XIII.Dalla documentazione raccolta risulta infatti che Monaldo Monaldeschi della Cervara, storico orvietano della nobile famiglia che aveva dominato la città nel XIV secolo, scrive nei suoi Comentari historici stampati a Venezia nel 1584, che Bonifacio VIII nominò “…Cardinale Teodorico di Ranieri, e Capitano del Patrimonio l’anno 1299, questo Cardinale fece fare il Palazzo nella piazza di Santa Christina di Volsena e il Palazzo sotto Rocca di Ripeseno…”.Tenuto conto della sua tipologia residenziale e della sua ubicazione di relativo isolamento nel contado in prossimità di Orvieto, si può pensare che l’edificio possa essere stato costruito come “hospitalis”, nel senso di ostello per prelati e viandanti o stazione di posta per pellegrini diretti a Roma, visto che proprio nel 1300 Bonifacio VIII ufficializzò il primo Giubileo.
I vini Palazzone rappresentano la vocazione del luogo, trasferendo nella loro qualità l’unicità del suolo, della tradizione e della cultura artigiana.A Palazzone potrete carpire la magia del vino abbinando al soggiorno il fascino del vigneto e la sapienza della cultura della produzione.Palazzone è una residenza storica di epoca medievale ubicata non lontano da Rocca Ripesena nella zona a nord-ovest di Orvieto; costituisce un esempio eccezionale di residenza extraurbana, possedendo tutti i caratteri del palazzo di città, pur trovandosi isolato su una collina nell’aperta campagna umbra.La sua struttura architettonica, i suoi elementi costruttivi ed i particolari decorativi che l’abbelliscono, trovano puntuali riscontri nelle architetture civili orvietane più significative del tardo Duecento – come il Palazzo del Popolo e il Palazzo Papale – e concorrono tutti a precisare la tipologia e la datazione dell’edificio facendole corrispondere, appunto, a quelle di palazzi simili costruiti in città nell’ultimo quarto del secolo XIII.Dalla documentazione raccolta risulta infatti che Monaldo Monaldeschi della Cervara, storico orvietano della nobile famiglia che aveva dominato la città nel XIV secolo, scrive nei suoi Comentari historici stampati a Venezia nel 1584, che Bonifacio VIII nominò “…Cardinale Teodorico di Ranieri, e Capitano del Patrimonio l’anno 1299, questo Cardinale fece fare il Palazzo nella piazza di Santa Christina di Volsena e il Palazzo sotto Rocca di Ripeseno…”.Tenuto conto della sua tipologia residenziale e della sua ubicazione di relativo isolamento nel contado in prossimità di Orvieto, si può pensare che l’edificio possa essere stato costruito come “hospitalis”, nel senso di ostello per prelati e viandanti o stazione di posta per pellegrini diretti a Roma, visto che proprio nel 1300 Bonifacio VIII ufficializzò il primo Giubileo.
Tipica Compagnia sorta nel Duecento, la Misericordia di Firenze, come tutte le istituzioni cattoliche in quel periodo, ebbe il compito di combattere, molte volte manu militari, l’eresia anticattolica e di soccorrere i deboli e i bisognosi.
Lezione scolastica su La poesia religiosa nel duecento 3G - prof. Luigi Gaudio
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Duccio di Buoninsegna è uno dei pittori più influenti della storia dell'arte italiana. Non abbiamo molte informazioni sul suo conto, ma ci basta osservare le sue opere d'arte per capire quanto le generazioni successive dipendessero da lui. Duccio si formò sul solco della tradizione senese, che si basava ancora su uno stile bizantineggiante, e la aggiornò sulle conquiste di Cimabue (spesso i due furono talmente vicini, che in passato molte opere di Duccio vennero attribuite a Cimabue) e sulle novità del gotico francese: in particolare, Duccio conferì alla scuola senese quel gusto raffinato ed elegante che, da lui in poi, sarebbe stata una delle caratteristiche peculiari delle opere prodotte a Siena. Non sono molte le opere che ci rimangono di Duccio di Buoninsegna: in questa puntata, il percorso di Ilaria e Federico si concentra su quelle che più hanno inciso e segnato!
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Duccio di Buoninsegna è uno dei pittori più influenti della storia dell'arte italiana. Non abbiamo molte informazioni sul suo conto, ma ci basta osservare le sue opere d'arte per capire quanto le generazioni successive dipendessero da lui. Duccio si formò sul solco della tradizione senese, che si basava ancora su uno stile bizantineggiante, e la aggiornò sulle conquiste di Cimabue (spesso i due furono talmente vicini, che in passato molte opere di Duccio vennero attribuite a Cimabue) e sulle novità del gotico francese: in particolare, Duccio conferì alla scuola senese quel gusto raffinato ed elegante che, da lui in poi, sarebbe stata una delle caratteristiche peculiari delle opere prodotte a Siena. Non sono molte le opere che ci rimangono di Duccio di Buoninsegna: in questa puntata, il percorso di Ilaria e Federico si concentra su quelle che più hanno inciso e segnato!
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Tra le più importanti figure della storia dell'arte italiana, Nicola Pisano fu autore di un importantissimo rinnovamento nella scultura del Duecento, destinato a segnare l'arte successiva, sia in scultura che in pittura: il suo recupero dell'arte classica, unito alle tensioni dinamiche dell'arte gotica, superò i "revival" classicisti che nel Duecento iniziavano a nascere soprattutto nel Regno di Sicilia di Federico II di Svevia, per creare una scultura che, recuperando il classico e innestandolo sull'espressività gotica, ponesse le basi per risultati di una plasticità e di una veridicità fino ad allora sconosciute. Nicola Pisano, attestato in alcuni documenti anche come Nicola de Apulia, nacque e si formò probabilmente in Puglia, ma diffuse il suo linguaggio principalmente nell'Italia centrale: Pisa, Siena e Perugia furono i centri dove fu maggiormente attivo. Con Ilaria e Federico, una puntata in cui scoprire gli innovativi capolavori di un grandissimo artista!
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Tra le più importanti figure della storia dell'arte italiana, Nicola Pisano fu autore di un importantissimo rinnovamento nella scultura del Duecento, destinato a segnare l'arte successiva, sia in scultura che in pittura: il suo recupero dell'arte classica, unito alle tensioni dinamiche dell'arte gotica, superò i "revival" classicisti che nel Duecento iniziavano a nascere soprattutto nel Regno di Sicilia di Federico II di Svevia, per creare una scultura che, recuperando il classico e innestandolo sull'espressività gotica, ponesse le basi per risultati di una plasticità e di una veridicità fino ad allora sconosciute. Nicola Pisano, attestato in alcuni documenti anche come Nicola de Apulia, nacque e si formò probabilmente in Puglia, ma diffuse il suo linguaggio principalmente nell'Italia centrale: Pisa, Siena e Perugia furono i centri dove fu maggiormente attivo. Con Ilaria e Federico, una puntata in cui scoprire gli innovativi capolavori di un grandissimo artista!
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Secondo Vasari, Cimabue "dette principio al nuovo modo di disegnare e di dipingere", perché rinnovò in modo radicale la pittura a quei tempi ancora troppo legata agli stilemi bizantini, e non è un caso se lo storico dell'arte aretino decide di far iniziare le sue Vite proprio da Cimabue, il cui vero nome fu Cenni di Pepo. Fiorentino, formatosi forse osservando alcuni maestri giunti dalla Grecia per lavorare in Santa Maria Novella, ispirandosi ai risultati raggiunti da contemporanei come Coppo di Marcovaldo e Giunta Pisano seppe proporre uno schema originale, più naturalistico rispetto ai maestri precedenti, preparando il terreno per le grandi novità che sarebbero state introdotte qualche anno più tardi dal più geniale dei suoi allievi, ovvero Giotto. Non sono molti i capolavori di Cimabue che ci sono rimasti (e di questi soltanto uno è documentato): parleremo di molte di queste bellissime opere con Ilaria e Federico.
Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
Secondo Vasari, Cimabue "dette principio al nuovo modo di disegnare e di dipingere", perché rinnovò in modo radicale la pittura a quei tempi ancora troppo legata agli stilemi bizantini, e non è un caso se lo storico dell'arte aretino decide di far iniziare le sue Vite proprio da Cimabue, il cui vero nome fu Cenni di Pepo. Fiorentino, formatosi forse osservando alcuni maestri giunti dalla Grecia per lavorare in Santa Maria Novella, ispirandosi ai risultati raggiunti da contemporanei come Coppo di Marcovaldo e Giunta Pisano seppe proporre uno schema originale, più naturalistico rispetto ai maestri precedenti, preparando il terreno per le grandi novità che sarebbero state introdotte qualche anno più tardi dal più geniale dei suoi allievi, ovvero Giotto. Non sono molti i capolavori di Cimabue che ci sono rimasti (e di questi soltanto uno è documentato): parleremo di molte di queste bellissime opere con Ilaria e Federico.