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Il panorama degli analytics sta evolvendo rapidamente, riflettendo il cambiamento delle abitudini dei consumatori e l'impatto delle tecnologie emergenti sui modelli di business. Come evidenziato nella puntata di questa settimana, che ha visto come ospiti Pierre Casanova, Head of Corporate Development Global e Marco Ferraris, Country Manager italia e Iberia di Contentsquare, le aziende affrontano oggi una serie di sfide che richiedono un ripensamento strategico della customer experience, soprattutto nella convergenza tra il mondo digitale e quello fisico.Sapevate che il traffico di internet è ormai stagnante? Non cresce più. È un segnale che impone a chi opera nell'e-commerce di riconsiderare le proprie strategie, integrando maggiormente le esperienze online e offline. Dopo il COVID-19, molti player stanno cercando di riportare i clienti nei negozi fisici, evidenziando una necessità di connessione più umana e tangibile. Tuttavia, il divario di conversione tra online e offline resta ampio, con il 3% sul digitale contro il 25% nei punti vendita, una distanza attribuibile a problemi tecnici e a frizioni nell'esperienza utente che coinvolgono fino al 40% delle sessioni online.Questa difficoltà di allineamento tra team retail e digital, spesso organizzati in silos, è stata storicamente un ostacolo. Ma oggi la tecnologia consente una visione integrata a 360 gradi dell'experience, offrendo opportunità di misurazione e miglioramento. L'intelligenza artificiale emerge come una risorsa fondamentale: non solo per semplificare l'interpretazione dei dati, rendendola accessibile a tutta l'organizzazione, ma anche per predire e rispondere in modo proattivo ai micro-segnali generati dagli utenti.Le aziende italiane, in particolare le piccole e medie imprese, si trovano in una fase di transizione. Se da un lato il tessuto economico del retail, del fashion e del luxury favorisce una maggiore attenzione alla customer experience, il B2B inizia solo ora a cogliere le potenzialità degli analytics, spinto dalla necessità di maggiore completezza informativa nelle relazioni commerciali. Tuttavia, la capacità di integrare i dati tra i vari touchpoint aziendali, inclusi ERP e sistemi di magazzino, è ancora limitata, rallentando l'adozione di modelli realmente data-driven.Consideriamo, in chiusura, per un attimo l'impatto dell'AI nei processi decisionali: non si limita alla semplificazione, ma diventa una leva per trasformare i dati in azioni strategiche. Questo approccio appare particolarmente critico in settori più avanzati come il retail, dove l'adozione del mobile è in forte crescita, mentre in ambiti più tradizionali come l'energy, le utility e l'assicurativo, il ritardo nell'utilizzo degli analytics rappresenta ancora una barriera significativa.Il cammino verso un ecosistema integrato tra online e offline richiede investimenti, competenze e una visione a lungo termine. Le aziende che sapranno combinare intuizione manageriale e decisioni basate sui dati potranno posizionarsi meglio in un mercato sempre più complesso e competitivo.
Le origini della petenera sono avvolte nel mistero:si ipotizza una origine ebraica, oppure che fosse nata a Paterna de la Ribera, in provincia di Cadice, o che fosse il nome di una cantaora mitica, di cui in realtà non si sa nulla. Esploriamo un po' la storia, per capire meglio. I flamencologi lavorano oggi parecchio sulle emeroteche per verificare storicamente che cosa sia successo, relativamente alla presenza del flamenco. La prima volta in assoluto in cui si parla di Petenera fu a Città del Messico, il 6 gennaio 1823, parlando di uno spettacolo al Teatro Coliseo. Si è anche trovata una petenera scritta, del 1827, sempre petenera messicana.Ci sono due studiosi che hanno investigato tanto sulla petenera americana: Lenica Reyes Uñiga, messicana che ha scritto sulla petenera la tesi per il suo dottorato in etnomusicologia, e José Miguel Hernandez Jaramillo, etnomusicologo sivigliano, che gestisce un bellissimo podcast, "Sonidos olvidados". Altro studioso importantissimo è Faustino Nuñez, che ha ricaercato nella stampa indicazioni sulla petenera. In Spagna si comincia a parlare della petenera nel 1826 a Cadice, quando entrò a far parte del repertorio di pionieri danzatori come Luis Alonso, che ballava "la petenera, il son di Veracruz", il son “jarocho”, cioè di Veracruz, Messico. E nel 1827 Lázaro Quintana, nipote anche del cantaor delle origini El Planeta, cantava la petenera americana o veracruzana. Per la prima volta nel 1844 si parla di una petenera gaditana, a Cuba, come spettacolo di danza: per la prima volta si parla di una petenera gaditana e non di petenera americana. Logicamente Cadice è il maggiore porto sull'atlantico in Spagna, e quindi le novità culturali entravano in SPagna da lì, quindi la prima petenera spagnola era per forza gaditana!A metà dell'800 la petenera comincia a comparire nell'elenco dei brani interpretati a Triana durante le feste organizzate in locali pubblici o privati per il divertimento dei ricchi o per intrattenere i primi viaggiatori, solitamente animate da artisti gitani. Nel 1954 la petenera entra in teatro con danzatori professionisti. ed entra sempre pèiù a far parte di serate e spettacoli. La petenera delle origini aveva un ritmo ternario, quello tipico del folklore andaluso in particolare e di quello spagnolo in generale. La petenera che esiste in Messico è un Son, un genere musicale popolare ballabile. La melodia della petenera flamenca è chiarissimamente influenzata dalla melodia tradizionale messicana della zona Huasteca. In Messico la petenera ha varianti regionali, e si riconoscono almeno 4 stili: Jarocho, uno delle coste Grande e Chica di Oaxaca e Guerrero, una canzone istmeña di Oaxaca, e la petenera huasteca, incentrata sul personaggio della sirena. Ascoltiamo un esempio di come suona la petenera messicana: chi conosce la petenera flamenca sentirà sicuramente la stessa melodia!E' molto probabile che questa melodia nasca in Spagna, come una tonada, e si sia modificata una volta arrivata in America. La forma poetica è quella del romance, componimento poetico spagnolo di origine castigliana, a carattere epico-lirico, in doppi ottonari in assonanza. Non si può però sapere se alcuni cantes antichi restarono in Spagna e si evolsero verso la petenera o se in Spagna non rimase nulla e tutti i canti andarono in America e lì vennero trasformati. CIò che è certo è che ci sono melodie tradizionalli spagnole in cui si possono ravvisare le origini della petenera. Ti faccio ascoltare una prima melodia, del repertorio sefardita ebraico. Gli ebrei nel 1492 sono stati espulci da Spagna e Portogallo, e alcuni sono arrivati in america. Il brano è cantato in Ladino, la antica lingua ebraica di origine neolatina, molto simile allo spagnolo, parlata teoricamente da circa 200.000 persone al mondo ma poco conosciuta. Il titolo è "A la una yo nassí a las dos me engrandesí". Fa parte del canzoniere ebraico del XV secolo. Ascoltiamo un'altro brano, portato alla luce da Antonio Barberán, direttore della cattedra di flamencologia di Cadice e creatore di un interessantissimo blog, "El callejon del Duende". Al brano Barberán ha posto come titolo "La petenera del Niño Turco", ma il vero titolo sarebbe "Las horas de la vida". Il cantante della registrazione è Haim Effendi, probabilmente la maggiore autorità storica in termini di canto ebraico sefardita. Nato in Tracia, oggi territorio turco, ha vissuto tanto in Egitto e ha viaggiato molto, diffondendo il suo modo di cantare e il suo repertorio. Il brano pubblicato dall'uniersità ebraica di Gerusalemme, grazie alle ricerche del Centro di musica Ebraica. Si sente che è una melodia antica, ma si sente che la petenera viene da lì. Altro brano che voglio farti ascoltare è registrato da José de Los Reyes Santos El Negro del Puereto, registrata nella Magna Antologia del Cante Flamenco del 1982. Il padre del Negro era di Paterna de la Ribera. Il brano è un antico Corrido Gitano, "El romance de la Monja" o "Mi madre me metio a monja". Quello che non si sa è se questa melodia sia stata cantata così perché la melodia di questo corrido fosse veramente questa o se sia stato El Negro o se qualcun altro di Paterna de la Ribera abbia messo qeusta melodia, dato che a Paterna c'è un amore particolare veros questo palo. Fatto sta che la melodia è la questa!Parliamo delle origini del nome. Nel dizionario non c'è nulla che possa riportare alle origini di questo nome. Per moltissimo tempo si è fatto riferimento alle tesi di Antonio Machado Alvarez Demófilo, scrittore, antropologo e folclorista spagnolo, padre dei poeti Antonio e Manuel Machado, uno dei maggiori intellettuali in Andalusia nella seconda metà dell'800 e il primo esponente dello studio “scientifico” del flamenco.Nel 1881 esce la sua "Colección de cantes flamencos", pietra miliare nella storia del flamenco: la prima volta in cui ci si avvicina a quest'arte con criteri scientifici antropologici. L'opera tratta delle origini dei cantes e compila letras di vari palos. Demófilo si appoggiò a due cantaores riconosciuti all'epoca, Juanelo di Jeréz e Silverio Franconetti (colui che spinse il flmenco verso il professionismo). La opera di Demofilo è fonte di studio inevitabile.Demófilo afferma che petenera è corruzione del termine paternera. Vero è che gli andalusi distorcono facilmente le parole, e che Petenera suona come Trianera, come aggettivo di un luogo, e in più Juanelo non avrebbe avuto interessi nel mentire.Altra possibile opzione è che Petenera fosse una cantaora, forse di Malaga, forse di Cuba o di Paterna... ma di questo personaggio non ci sono evidenze storiche. Molti, studiosi anche autorevolissimi, del flamenco, la accettano come teoria indiscutibile, ma Juanelo però non era uno studioso, e semplicemente vedeva la realtà dal suo punto di vista. Consideriamo sempre che è difficile cambiare idea quando un parere è molto radicato da molto tempo!Un altro teorico del flamenco, Francisco Rodriguez Marin, aggiunge a quella di Demofilo una teoria mitica, nel 1898: Petenera era una cantaora (avallando le teorie di Juanelo e di Demofilo) molto bella, che seminava intorno a sé donne gelose e uomini innamorati. La teoria si basa sul contenuto di alcune letras, come se fossero verità scientifiche: "quien te puso petenera no te supo poner nombre que te debió de haber puesto la perdición de los hombres" chi ti ha chiamato petenera non ti ha saputo mettere il nome, ti avrebbe dovuto chiamare la perdizione degli uomini. Qualcuno ha persino ipotizzato che Paterna non fosse quella in provincia di Cadice ma in provincia di Valencia. Molto più probabilmente il termine viene etimologicamente dall'America: una regione del Guatemala al confine con il Messico si chiama Petén e il suo aggettivo è proprio petenero. La Spagna ebbe molto a che fare con questa regione perché è la sede della cultura Maya. E appunto in Messico si dà questo nome Petenera a diversi Son. Altra cosa importante da valutare riguardo alla petenera flamenca sono le sue origini ebraiche. A parte le origini musicali che affondano nella tradizione ebraico sefardita, nei brani che abbiamo già ascoltato, abbiamo diverse letras che parlano degli ebrei, la più famosa delle quali è "A donde vas bella judia, tan descompuesta y a a deshoras? Voy en busca de Rebeco que esta en la sinagoga" Dove vai bella ebrea così sconvolta e a questa tarda ora? Vado a cercare Rebeco che è nella sinagogaIl contenuto di questa letra è po' strano: non esistevano più le sinagoghe in Spagna dal 1492 (quindi dovrebbe essere una letra precedente al 1492, ma non ne sono rimaste tracce per secoli), Rebeco è un nome strano, se fosse ebraico sarebbe al femminile, Rebeca, inoltre le donne non andavano alla sinagoga, e tanto meno da sole e in tarda serata. Sembra parlare di una atmosfera molto più recente. Insomma i punti interrogativi sono grandi! D'altra parte nessuna letra ci può dire dove nascano i palos, altrimenti questa letra: En La Habana nací yo debajo de una palmera; allí me echaron el agua cantando la petenera. (Sono nato all'Havaa sotto una palma e lì mi hanno battezzato cnatando la petenera) vorrebbe dire che viene da Cuba La melodia antica era ritmata e piuttosto rapida, ma nel corso del tempo si è flamenchizzata, perdendo la componente ritmica, e rallentando tantissimo. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un interessante lavoro sull'espressione delle emozioni in danza, a Milano al Mosaico Danza.Ti consiglio di affrontare lo studio di un baile por petenera se vuoi capirte meglio il flamenco!o su
MOLTI appassionati di fantascienza hanno una mente curiosa, il desiderio di cambiare la società umana e un grande interesse per il futuro. La fantascienza offre molte, molte versioni diverse di come potrebbe essere il futuro. Ma scommettereste la vostra vita su uno di questi? Su cosa basereste le vostre scelte? Questi scenari, o i corsi degli eventi previsti, non possono essere tutti veri. Infatti, dal momento che ciascuno di essi implica delle congetture – finzione – si può dire con sicurezza che anche uno solo di essi è la verità? È molto più probabile che nessuno di loro lo sia. Non si realizzano Molti scenari fantascientifici non si sono avverati. Lungi dall'essere una civiltà migliorata, la realtà di oggi è l'opposto. Lo scrittore tedesco Karl Michael Armer osserva: “Il futuro ci ha travolti […] minacce globali di morte atomica, disastri ambientali, fame, povertà, crisi energetiche [e] terrorismo sponsorizzato dai governi”. Queste parole furono pronunciate diversi anni prima che scoppiasse la guerra al terrorismo in seguito all'attacco alle Torri Gemelle. Il futuro della terra e della famiglia umana descritto in molti racconti di fantascienza non si sta muovendo verso la realizzazione. Al contrario, con il peggioramento delle condizioni sulla terra, la condizione umana sta peggiorando. Nonostante i progressi scientifici o tecnici, in tutto il mondo la società umana sperimenta sempre più criminalità, violenza, povertà, odi etnici e disgregazione familiare. Alcuni sforzi scientifici hanno accresciuto notevolmente i mali dell'uomo. Consideriamo solo alcuni esempi: l'inquinamento chimico dell'aria, dell'acqua e del cibo; il disastro di Bhopal in India, dove un incidente in un impianto industriale ha rilasciato gas velenosi, causando la morte di 2.000 persone e il ferimento di circa 200.000; la fusione della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, che ha provocato molti morti e un aumento del cancro e di altri problemi di salute in una vasta area. Colonizzare lo spazio? Un gran numero di futuristiche storie di fantascienza offre una via di fuga dalle miserie della vita e dai fallimenti dei piani umani sulla terra in un altro modo ancora. Trasferiscono gli appassionati in scenari immaginari nello spazio. Gli esseri umani che usano astronavi intergalattiche per colonizzare altri pianeti e altre parti dell'universo sono temi comuni. Questo induce molti a pensare come la persona che scrisse al direttore di un giornale di New York: “Il futuro dell'umanità è nell'esplorazione spaziale”. È vero che l'esplorazione spaziale affascina grazie alle navette spaziali che volano vicino alla terra e al lancio di strumenti che sondano lo spazio. Ma che dire della vita nello spazio? Anche se si parla di voli umani a lunga distanza, al momento non ci sono piani di lavoro definiti per colonizzare la Luna o uno qualsiasi dei pianeti vicini, tanto meno le altre galassie. In realtà, la colonizzazione dello spazio esterno da parte degli sforzi umani non è un'opzione realistica nel prossimo futuro. E gli attuali programmi spaziali di varie nazioni costano così tanto che vengono ridimensionati o abbandonati. Ideologie umane Gran parte della fantascienza riflette le ideologie di questo vecchio mondo. In che modo? La fantascienza è decollata in un periodo di cosiddetta illuminazione, quando molte persone rifiutavano l'autorità tradizionale e credevano che l'uomo potesse elaborare il proprio futuro. Tuttavia, le idee umane, per quanto ben pensate, hanno una portata limitata. Una vera scoperta scientifica Il famoso scienziato Isaac Newton si paragonò a “un ragazzo che gioca sulla riva del mare, … mentre il grande oceano della verità giaceva tutto da scoprire davanti a [lui]”. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/corgiov/message
Ho trovato in treno , tornando da venezia, una ragazza che sorrideva e cantava e sapete la cosa buffa?Per gli altri, compreso il sottoscritto, era lì quella strana...non noi persi sempre e comunque su un telefono....
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1725L'UNGHERIA APPROVA LA NUOVA COSTITUZIONE CHE FINALMENTE SOSTITUISCE QUELLA STALINISTA di Rodolfo CasadeiDei 23 paesi dell'Europa post-comunista (quella che va da Praga al Kazakistan) l'Ungheria è cronologicamente l'ultimo che ha deciso di darsi una nuova costituzione, che entrerà in vigore lunedì dopo che il capo dello Stato Pál Schmitt l'avrà controfirmata. Ma anziché rallegrarsi per l'uscita di scena dell'ultima costituzione stalinista d'Europa, entrata in vigore nel 1949 sotto il governo di Matyas Rakosi, "il miglior discepolo ungherese di Stalin", come usava definirsi, l'uomo che fece incarcerare 100 mila oppositori politici (fra i quali il cardinale József Mindszenty condannato all'ergastolo) e giustiziarne 2 mila, politici, giornalisti ed osservatori europei e non solo stanno facendo a gara nell'accusare il nuovo testo, approvato da una maggioranza schiacciante di parlamentari (262 voti a favore e 44 contari, più una sessantina che hanno abbandonato l'aula al momento del voto), delle peggiori nefandezze.Autoritarismo, sciovinismo, omofobia, fondamentalismo religioso, intolleranza, discriminazione, estraneità ai valori europei: non c'è insulto politico che non sia stato affibbiato al nuovo testo e alle forze politiche che l'hanno prodotto: il partito Fidesz del premier Viktor Orban e il Kdnp (Partito popolare cristiano-democratico), che in coalizione hanno conquistato i due terzi dei seggi. Caratteristica della maggioranza dei critici della nuova costituzione è però quella di affermare che l'Europa si trova davanti a una costituzione «varata e progettata da un solo partito di nome Fidesz» (Giorgio Pressburger sul Corriere della Sera del 20 aprile), una palese falsità che fa subito nascere sospetti sulle reali intenzioni di questi critici.A fianco infatti di alcune critiche che un minimo di fondamento ce l'hanno, si innalza una montagna di accuse terribili ma pretestuose che sembra essere stata scatenata da puro odio ideologico per il fatto che la costituzione esalta l'identità nazionale ungherese e mette in evidenza le sue radici cristiane: due temi che vanno di traverso alle élites intente a produrre un'Europa senza radici e senza identità, fondata sul relativismo etico e culturale che permetta alle burocrazie politiche di Bruxelles e ai potentati finanziari di tutto il continente di dominare incontrastati.La nuova costituzione abbassa l'età del pensionamento dei giudici da 70 a 62 anni, stabilisce che le Leggi cardinali che potranno essere approvate dal parlamento su alcune materie potranno essere modificate solo con maggioranze dei due terzi, prolunga i termini di alcune nomine, come quella del Procuratore generale o del Presidente del consiglio fiscale, riduce i poteri della Corte costituzionale sottraendogli i giudizi su materie finanziarie e fiscali. Chiari indizi di una maggioranza politica che vuole lasciare la propria impronta sulle istituzioni. Sta di fatto che la "rivoluzione costituzionale" era stata un cavallo di battaglia della coalizione Fidesz-Kdnp durante la campagna elettorale, e che i socialisti avevano ammonito l'elettorato che Orban, se vincitore, avrebbe fatto seguire i fatti alle parole. Dunque gli ungheresi hanno consegnato i due terzi del parlamento alla coalizione di centrodestra in piena coscienza: le leggi modificabili d'ora in poi solo con maggioranze qualificate sono il prodotto di un parlamento che per l'appunto le sta votando con maggioranza qualificata. Quanto ai poteri della Corte costituzionale, torneranno pieni quando il disavanzo pubblico, che attualmente è pari all'80 per cento del Pil, scenderà sotto il 50 per cento: una disposizione costituzionale che attirerà sull'Ungheria investimenti e investitori.Poi ci sono tutte le accuse pretestuose. Secondo il Corriere della Sera, «la costituzione abolisce il nome di Repubblica Ungherese e conferisce quello di Paese Magiaro (Magyarorszag). Questo forse per ammonire certe minoranze tra le quali zingari ed ebrei?». Peccato che Magiaro e Ungherese siano la stessa cosa: infatti il nome abolito era Magyar Köztársaság. Quanto alle minoranze, nel preambolo della nuova costituzione si legge: «Consideriamo le nazionalità e i gruppi etnici che vivono in Ungheria parti costituenti della nazione Ungherese». Poi l'articolo H protegge le lingue delle minoranze etniche nel paese, l'articolo XIV dettaglia che nessuno può essere discriminato per la razza, il colore, ecc.Sempre secondo il Corriere della Sera (un altro articolo), e secondo Amnesty International, i socialisti e i liberaldemocratici dell'Europarlamento, la nuova costituzione ungherese mette in pericolo il diritto delle donne all'aborto legale, perché in essa sta scritto: «La vita del feto sarà protetta dal momento del concepimento». Magari. In realtà si tratta quasi della stessa frase contenuta nella legge che regola l'interruzione delle gravidanze in Ungheria, in base alla quale dal 1953 ad oggi sono stati effettuati milioni di aborti: «La vita del feto dovrà essere rispettata e protetta dal momento del concepimento». Quella ungherese non è l'unica legge abortista nell'Europa dell'Est a contenere un articolo che serve solo da foglia di fico, col quale lo Stato si mette a posto la coscienza dichiarando che farà qualcosa per prevenire il ricorso all'aborto legale. Francamente preoccuparsi per la restrizione del diritto all'aborto in un paese dove le interruzioni di gravidanza equivalgono a quasi il 50 per cento delle nascite (attualmente 40 mila aborti procurati all'anno contro 90 mila nascite) suona sinistro.Discorso simile sulla presunta "omofobia" della Costituzione: solo perché c'è scritto che «l'Ungheria proteggerà l'istituzione del matrimonio inteso come l'unione coniugale di un uomo e di una donna». Budapest, come molti altri paesi europei, dispone di una legge che riconosce le "unioni civili", comprese quelle fra persone delle stesso sesso. I paesi europei che hanno formalizzato il "matrimonio omosessuale" sono solo sette su 47. Se c'è qualcosa che non va, non è nella costituzione ungherese, ma nella testa di chi formula questa critica.Molto inchiostro è stato speso sul carattere ultranazionalista della costituzione. Dimenticando (ma guarda che strano) che l'unico partito di estrema destra presente in parlamento, lo Jobbik, ha votato contro. Tutto questo perché nel preambolo sta scritto: «Guidata dalla nozione di una singola nazione ungherese, l'Ungheria sentirà responsabilità per il destino degli ungheresi che vivono fuori dai suoi confini, contribuirà alla sopravvivenza e allo sviluppo delle loro comunità, sosterrà i loro sforzi per preservare la loro identità ungherese e promuoverà la cooperazione fra loro e con l'Ungheria». Peccato che la vecchia costituzione stalinista del 1949, contro la quale nessuno in Europa aveva finora obiettato, dicesse le stesse cose con parole diverse: «La Repubblica d'Ungheria si sentirà responsabile per il destino degli ungheresi che vivono fuori dai suoi confini e promuoverà il rafforzamento dei loro legami con l'Ungheria».La verità è che tutte queste critiche denigratorie sono la punizione per il fatto che gli ungheresi hanno osato evocare nella nuova costituzione la loro storia cristiana: «Noi siamo orgogliosi del fatto che mille anni fa il nostro re, Santo Stefano, ha fondato lo stato ungherese su solide fondamenta, e reso il nostro paese parte dell'Europa cristiana. […] Riconosciamo il ruolo che il cristianesimo ha svolto nella conservazione della nostra nazione». Un riconoscimento che non va a danno dei credenti di altre religioni o dei non credenti, perché subito dopo il preambolo afferma: «Rispettiamo tutte le tradizioni religiose del nostro paese», e l'articolo VI recita: «Ognuno avrà diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Questo diritto darà a ciascuno la possibilità di scegliere liberamente o cambiare la propria religione o convinzione, a manifestarla o ad astenersi dal manifestarla, a praticare o insegnare la propria religione o credo attraverso atti e cerimonie religiosi, o in qualunque altro modo». Non sembra fondamentalismo cristiano. Ma pretendere un po' di informazione obiettiva e completa su argomenti come questi, nell'Europa d'oggi è diventato difficile.
Da Brandizzo ai minori onlineGestire la complessità. Le libertà. I rischi.Da un errore di comunicazione, possiamo imparare, senza criminalizzare.L'obiettivo e' migliorare sempre.Consideriamo insieme:tipi di navigazionetipi di responsabilitàtipi di accertamentitipi di comunicazioneSenza mettere tutto sullo stesso piano---Aggiornamento: è stato un errore consapevole e umano. Non c'e' il via libera, "quando vi dico treno, spostatevi". E tutti a ridere come un rischio noto ma accettabile.
"Il mio bambino ha raggiunto i 12 mesi ma le prime parole non sono comparse!" oppure "Il mio bambino non parla ancora con frasi, non dovrebbe già farlo alla sua età? Spesso incontro genitori preoccupati rispetto alle tappe di sviluppo che il proprio bambino dovrebbe raggiungere.. In questo episodio vi lascio alcune considerazioni utili sul tema con l'obiettivo di "alleggerire" le ansie, almeno spero :) Sono Sara Mariottini e sono una logopedista pediatrica che lavora al fianco dei genitori per aiutarli a trovare in sé stessi gli strumenti di cui hanno bisogno per stimolare il linguaggio. ❤️ Se mi cerchi altrove, mi trovi su: Instagram @logopedistasaramariottini Sul mio sito www.logopedistasaramariottini.com
Acquistare una casa oggi è una buona idea, considerati i tassi dei mutui? Vediamo quando un acquisto diventa un investimento e quando un'ancora che blocca nella vita e nelle scelte personali e professionali. Consideriamo lo scenario macroeconomico, qualche tabù da sfatare e un po' di informazioni per compiere la scelta migliore. Questo episodio di Economia e Unicorni è sostenuto da Serenis, centro medico e Startup innovativa che offre terapia psicologica online a costi sostenibili. Offre agli ascoltatori del podcast una prima seduta gratuita con codice PERTESERENIS42 e 3 sedute a prezzo convenzionato di 42 euro invece che 49. Scopri qui: https://bit.ly/serenis-per-te______________Elisa Serafini (Milano, 1988) è laureata in Economia Internazionale e in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. È stata manager di due società unicorno e consulente per numerose startup ed istituzioni. Ha oltre dieci anni di esperienza come giornalista in TV, giornali e digital media. Già volto di La7, Rai2 e di WIll, collabora con il canale digital Torcha, la TV Twitch "La Miniera" e i magazine TPI, Forbes Italia e Quotidiano Nazionale. Ha ricoperto il ruolo di Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Genova. Oltre all'attività di giornalista, Elisa Serafini è investitrice in Startup e immobili.Ha scritto e pubblicato i libri "Fuori dal Comune - Dietro le quinte della politica" ed "Economia e unicorni".Ha vissuto e studiato in Italia e negli Stati Uniti. Oggi vive a Bangkok. Libri Economia e Unicorni - Capire l'economia dalle notizie di tutti i giorni https://amzn.eu/d/9EVssQiFuori dal Comune - Dietro le quinte della politica: https://amzn.eu/d/6qldKDW Social Instagram: https://www.instagram.com/elisa_serafini/ Linkedin: https://www.linkedin.com/in/elisaserafini/Business / amplification: Sponsorizza. 4 epoisodi con la tua azienda o servizio, online e velocemente: https://bit.ly/45t1mcr Info: elisa.serafini14@gmail.comPostproduzione del podcast a cura di Pierluca Puzzanghera.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/economia-e-unicorni-con-elisa-serafini--5623087/support.
In questo stimolante episodio di Storytelling, rivolgiamo lo sguardo verso l'affascinante dominio dello storytelling contemporaneo, espresso attraverso la lente di alcune delle più iconiche campagne pubblicitarie.In questo episodio, discutiamo anche delle tecniche di storytelling utilizzate in queste campagne, come lo sviluppo del personaggio, la risonanza emotiva e la risoluzione dei conflitti. Ci addentriamo in come questi brand abbiano sfruttato il potere della storia per creare un senso di identità, favorire la fedeltà e, in ultima analisi, stimolare all'azione. Verso la fine, riflettiamo sul potere trasformativo dello storytelling nell'era moderna. Consideriamo come le storie, quando magistralmente raccontate, possano plasmare le percezioni, influenzare il comportamento e persino ridefinire la realtà. Questo episodio è un ascolto essenziale per chiunque sia interessato a capire l'intricata danza tra storytelling e branding nel nostro mondo contemporaneo. https://youtu.be/nnsSUqgkDwU https://youtu.be/q4gF1PNhXNE https://youtu.be/WYP9AGtLvRg https://youtu.be/W7rOLRlqhuM https://www.linkedin.com/in/robertjuliansmith/
Consideriamo jazz quella famosa hit dei The Doors che Jim Morrison compose con le note di Afro Blue? La nostra risposta sarà assolutamente no. Ciò nonostante sarà motivo sufficiente per inserirla, un giorno, in una nostra puntata. Scopri il motivo di questa nostra premessa ascoltando questa puntata e leggendo il suo articolo di accompagnamento nel nostro sito: https://www.jazzinfamily.com/la-puntata-del-27-aprile-2023-273 --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/jazz-in-family/message
Sfatiamo subito il mito che ci siano persone che hanno geneticamente un migliore senso del ritmo. Si dice che gli africani hanno un senso del ritmo migliore degli europei, ma se prendessimo un neonato africano e lo spostassimo in una famiglia europea, crescerebbe come un bambino europeo, rispetto al ritmo. La sensibilità ritmica si può acquisire con l'esperienza. Il cervello ha una incredibile plasticità. Una delle funzioni che coinvolgono la maggiore quantità di cellule cerebrali (funzioni dominio generiche) è l'ascolto del corpo: tutte le funzioni dominio specifiche, relative quindi ad un tema particolare della vita, come appunto il ritmo, la capacità di leggere o scrivere, o di contare, vengono influenzate dal corpo perché agisce sulle funzioni generiche, e quindi su tutto il cervello. Facciamo un confronto fra la capacità di ascolto del ritmo degli animali e quella degli esseri umani. Gli animali rispondono alla musica, ma se interrompiamo lo stimolo sonoro l'animale non ha la capacità di immagazzinare la musica dentro di sé. La può riconoscere ma se si interrompe, l'animale si disattiva. Se la musica riprende l'animale si riattiva. Con un essere umano, anche con un bambino, anche quando la musica si interrompe il soggetto continua a muoversi, come se il cervello stesso continuasse a cantare il ritmo. In che cosa consiste la capacità di tenere un ritmo? La capacità di tenere dentro di sé di conservarlo nella memoria anche quando il ritmo non è realmente ascoltabile con le orecchie. Essere dipendenti dal suono significa che se scompare il suono non siamo più in grado di prevedere quando sarebbe il prossimo tempo. Quando si attivano le aree del cervello dedicate alla ricezione del suono, si attivano anche quelle dedicate alla produzione del movimento. Le scimmie sono in grado di produrre un suono in seguito all'ascolto di un ritmo, ma se il ritmo si ferma si fermano anche loro e inoltre la risposta ritmica avviene sempre una frazione di secondo in ritardo, perché la risposta motoria dipende dall'aver percepito il suono. Non sanno che dopo un battito ce ne sarà un altro. Le persone hanno una risposta cognitiva e non solo comportamentale al suono: non rispondo solo allo stimolo che ho intorno, ma anche alla rappresentazione mentale che ho del ritmo. Se il mio cervello per qualche motivo non ha una rappresentazione mentale del ritmo, non riuscirò ad andare a tempo. Chi fa fatica a prevedere la previsione della pulsazione del ritmo solitamente ha difficoltà ad organizzare il movimento della bocca mentre intanto sta leggendo un testo: questo significa dislessia! Si parla di linguaggio, in generale, non solo di linguaggio verbale, ma anche di linguaggio ritmico o di linguaggio corporeo. Le persone dislessiche hanno difficoltà nella consequenzialità temporale fra lettura e produzione del suono. Pensiamo sempre di poter controllare tutto con la volontà ma non è così!Consideriamo i balbuzienti: è incredibile che possano produrre musica e ritmo perfetto, quando cantano, ballano, suonano, recitano, ma non quando parlano. E' interessate ce le zone del cervello che danno espressività e significatività emozionale al linguaggio risiedono nell'emisfero destro, mentre la produzione del linguaggio sta a sinistra. Chi ha avuto una lezione all'emisfero sinistro magari non può più parlare ma può cantare. Quanto più mi godo e mi rilasso il ritmo, nel flamenco, tanto più sto attenta alla espressività del suono e del gesto che produco, tanto più faccio intervenire tutti e due gli emisferi, sollecitando tanto il corpo calloso, che è un ponte fra i due emisferi. Chi suona o danza ha un corpo calloso più sviluppato. Ed è proprio questa zona del cervello che permette di far funzionare meglio il ritmo e l'espressività in generale. Il cervello è costruito per essere espressivo, per comunicare, piuttosto che per ripetere solo l'aspetto cognitivo delle cose.Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno a Milano baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro di mia creazione dedicato all'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo. Durante la mia formazione triennale per diventare terapista della Psicomotricità ho studiato Neurologia, Anatomia, Psicologia, Pedagogia, e sono cresciuta in una famiglia in cui ero circondata da libri di carattere medico per tutta la vita. Mi è sempre sembrato logico e spontaneo di mettere queste scienze a confronto e di usarle in parallelo. Da diversi anni si sono sviluppate le Neuroscienze, che fanno proprio questo lavoro. Sto utilizzando sempre più questo sistema per insegnare e sono molto soddisfatta dei risultati. I miei allievi imparano in modo molto più efficace. Se i corpo non sente devo entrarci di più ed aiutarlo a sentire. E permettere al cervello di fare il suo lavoro, cioè di rispondere al suono. Dobbiamo circondarci di musica ed ascoltare quello che ci piace. Oggi abbiamo molto intorno musica rap e trap, che sono basate sul fatto di usare le parole in modo ritmico, e questi generi ci possono aiutare a migliorare la relazione con il ritmo. Se sono rigidamente legata alle sole musiche della tradizione dee flamenco mi obbligo a fare qualcosa di diverso, ma se mi piace il rap e lo ascolto volentieri, posso utilizzarlo per capire meglio anche il compas.
Chi si aspetta “il peggio” e chi si aspetta “il meglio” (Isaia 2:1-5). Chi ha ragione: i pessimisti o gli ottimisti? Oggi c'e ben motivo di essere pessimisti sul futuro di questo mondo. La realtà è tragica e le cose sembrano andare di male in peggio. Sono molti che considerano con apprensione le profezie “apocalittiche” di varia natura che si odono in giro. Il popolo di Dio, però, non può essere pessimista, perché guarda con speranza le sicure promesse di Dio che riguardano la vittoria del Signore e Salvatore Gesù Cristo su ogni male. Questo è il messaggio comunicatoci nel periodo dell'Avvento. Esso non ci fa semplicemente “attendere”, ma ci impegna, con speranza di successo, a proclamare e a vivere l'Evangelo. Il popolo di Dio non è “sognatore”, ma sulla scia dei profeti biblici, annuncia il certo giudizio di condanna degli empi e la salvezza dei redenti. Consideriamo questo oggi sulla base del testo d'Isaia 2:1-5.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7146LA PROPAGANDA PIU' POTENTE A DISPOSIZIONE DEI GOVERNI E' IL CINEMA di Mauro FaverzaniLa Disney tradisce sempre di più la propria vocazione all'intrattenimento, per far proprie le derive etiche imperversanti a livello sociale: dopo le proteste per la "svolta" Lgbtqi+, ora la Walt Disney Studios, assieme alla Nbc Universal, a Google, alla Sony Pictures e ad altre grandi aziende, figura tra i partner dell'Anneberg Inclusion Initiative, il think tank voluto dalla University of Southern California per «studiare - come recita il sito ufficiale - la diversità e l'inclusione nell'intrattenimento attraverso ricerche originali e progetti sponsorizzati».Che cosa significa, al di là dei termini roboanti, nello specifico? Non si tratta solo di una ricerca teorica, di una fotografia dell'esistente, bensì di un coinvolgimento attivo e militante degli studenti (soprattutto, ma non solo), affinché producano cortometraggi e film, che promuovano tematiche quali gender, femminismo ed aborto. Per farlo, sono stati messi a punto (e finanziati) strumenti quali, ad esempio, i cosiddetti «programmi di accelerazione». In particolare, il «Reproductive Rights Accelerator», annunciato lo scorso 17 agosto, rappresenta un sostegno per un minimo di tre studenti di cinematografia, che abbiano «una storia da raccontare sui diritti riproduttivi. Il premio offre uno stipendio di 25.000 dollari per la produzione e lo sviluppo di un cortometraggio incentrato sulla salute riproduttiva». Oppure «The Inclusion Rider» ovvero integrazioni contrattuali per contrastare «i pregiudizi» nei casting e nelle assunzioni nell'industria dell'intrattenimento, incrementando, ad esempio, la presenza percentuale sullo schermo di donne, persone di colore, disabili e membri della comunità Lgbt, come ha specificato la professoressa Stacy L. Smith, docente associato di comunicazione presso l'University of Southern California Annenberg School for Communication and Journalism. Circa l'aborto, la professoressa Smith ha precisato di aver pensato al Reproductive Rights Accelerator Program ed al modo per sovvenzionarlo, dopo la decisione della Corte Suprema americana di escludere l'aborto dall'elenco dei "diritti": «Con le limitazioni ai diritti riproduttivi - ha affermato - non solo è necessario trovare soluzioni legali per proteggere le comunità emarginate, ma è essenziale educare e informare il pubblico su questi temi. L'intrattenimento ha la capacità unica di raggiungere gli spettatori e di fornire questa educazione. Il nostro obiettivo è quello di far capire quante opportunità ci siano di usare lo storytelling come strumento per ampliare la conversazione e creare un cambiamento sostanziale negli atteggiamenti e nelle politiche». Secondo l'Università - precisa l'agenzia InfoCatólica -, anche noti attori di Hollywood e la multinazionale dell'aborto Planned Parenthood sovvenzionerebbero l'iniziativa.Dunque, nulla di improvvisato o di casuale, bensì un disegno preciso, meditato a tavolino, per promuovere l'aborto assieme a Lgbt, femminimo e dintorni. L'elenco delle iniziative concrete è lungo, è sufficiente consultare il sito dell'USC Annenberg, per rendersene conto. E grandi aziende lo sostengono anche economicamente, come la Disney, che, come Netflix, Warner Bros, Discovery, Amazon, già ha annunciato di farsi carico dei costi delle trasferte delle proprie dipendenti, decise ad abortire, benché residenti negli Stati dove l'aborto oggi è illegale. Ma non solo: un'indagine condotta dalla Society for Human Resource Management ha rilevato come molte aziende stiano, di contro, tagliando i congedi di maternità alle donne, che scelgano la vita o dando alla luce il figlio in grembo o adottando bambini. Incredibile e disumano!E non è ancora tutto... Sempre la Disney ha recentemente scatenato accese polemiche con la nuova serie per adulti Little Demon, lanciata lo scorso 25 agosto. Questa la trama: tredici anni dopo essere stata ingravidata da Satana, Laura e la figlia Chrissy, riconosciuta come anticristo, cercano di vivere una vita normale nel Delaware, ma forze mostruose le perseguitano, guidate dallo stesso Satana, che vuole custodire l'anima della figlia.Per quanto aberrante sia l'impianto della serie, uno dei creatori, Seth Kirschner, oltre ad annunciare la presenza di scene di nudo, ha mostrato di non aver scrupoli in merito: «Continueremo finché non ci diranno di smettere», ha dichiarato, come riportato dall'agenzia InfoCatólica.La serie, commercializzata e distribuita dalla Disney, che ne è la proprietaria, viene prodotta, tra gli altri, dalla Evil Hag Productions, la «Strega cattiva», tanto per restare in tema... Aubrey Plaza, che presta la voce alla madre, Laura, durante la presentazione, ha dichiarato, tenendo in mano un tridente rosso: «Mi piace il fatto che si stia normalizzando il paganesimo. Laura è una strega, che lo pratica». Sconcertante. Ma non basta. Nel calderone esoterico, non si è voluto far mancare neppure il richiamo al gender: Satana si rende conto ad un certo punto che suo figlio Chrissy, l'anticristo, considerato un maschio, in realtà è una femmina, per cui sentenzia: «Il futuro è al femminile». Bandiere transgender si alternano a parallelismi satirici tra Bibbia e media ed a scene, in cui si promuovono i pessimi esempi, come le congratulazioni rivolte alla giovane per aver insultato sua madre Laura.Molte le proteste e le reazioni negative scatenate dalla serie demoniaca, per la cui cancellazione molte organizzazioni, cattoliche e non, hanno già avviato raccolte-firme, subito giunte a decine di migliaia di adesioni. Mike Johnson, repubblicano, rappresentante degli Stati Uniti per il quarto Distretto congressuale della Louisiana, ha commentato sulla propria pagina Facebook: «Non sono riuscito a raggiungere il telecomando abbastanza velocemente per proteggere mio figlio di 11 anni dall'anteprima e mi chiedo quanti altri bambini vi siano stati esposti e quanti altri milioni si sintonizzeranno sulla nuova serie. Disney e FX hanno deciso di abbracciare e commercializzare ciò che è chiaramente malvagio, statene alla larga!».Attenzione, quindi, perché ormai il male è a portata di un click. Teniamolo presente.Nota di BastaBugie: Roberto Marchesini nell'articolo seguente dal titolo "Venezia trans, il cinema si fa propaganda. Come previsto" spiega perché i film sono una delle armi di propaganda più potenti a disposizione degli Stati. Infatti a Venezia è tutto un fiorire di pellicole sul mondo trans. Non c'entra la cultura, non c'entra l'arte. È solo propaganda e così è sempre stato dal fascismo in poi.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 7 settembre 2022:Partito il Festival del Cinema di Venezia, partiti gossip e polemiche. Tra le polemiche che ci interessano ci sono quelle che lamentano una sovra-rappresentazione di temi LGBTQ+ nei film in concorso. C'è, ad esempio, Tar, con Cate Blanchett che interpreta Lydia Tar. Costei è stata la prima direttrice d'orchestra tedesca, lesbica, che nel film molesta diverse musiciste della propria orchestra.C'è L'immensità, del[la] regista transessuale Emanuele Crialese. Protagonista del film è Penelope Cruz, che veste i panni della madre di una ragazza di 12 anni convinta di essere maschio. Il padre, ovviamente, è ottuso e violento. E poi c'è Monica, di Andrea Pallaoro, che racconta la storia di una donna che torna a casa per occuparsi della madre. Il punto è che l'attor* protagonista è Trace Lysette, transessuale e attivista per i diritti LGBTQ+.Infine c'è Le favolose, di Roberta Torre, dedicato all'incontro di sette amic* trans per commemorare l'ottav*, Antoni*, morta e sepolta dalla famiglia con abiti maschili. Apriamo una parentesi, prima di tornare a Venezia: anche alla Notte della taranta (dal minuto 22:15) è comparso un* transessuale sul palco. Chiusa parentesi, torniamo al Festival di Venezia.Insomma: transessualità come se piovesse. E arriviamo al punto.Consideriamo scandalose queste pellicole perché, essendo il Festival del Cinema di Venezia una manifestazione culturale di livello internazionale, dovrebbe essere un momento qualitativamente e artisticamente elevato. Dovrebbe, insomma, presentare il meglio - dal punto di vista culturale - della produzione cinematografica italiana, europea e mondiale. Non solo: consideriamo il cinema arte, appunto, ma anche intrattenimento di livello elevato. Ma se queste premesse fossero sbagliate? Se il cinema non fosse altro che una forma - particolarmente efficace - di propaganda? Mussolini, nel 1922, affermò che «il cinema è l'arma più forte dello stato», perché le immagini, la musica e i dialoghi hanno una capacità impressionante di far presa sul popolo. Ecco, nel 1936, perché decise di fondare gli studios di Cinecittà; ecco perché, nel 1932, decise di inaugurare la prima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, in occasione del decennale della marcia su Roma. Tra i premi distribuiti, dal 1938 ci fu la Coppa Mussolini per il miglior film.Ma non solo il fascismo considerò il cinema come un'arma propagandistica: in un testo del 1943, intitolato The Motion Picture as a Weapon of Psychological Warfare (Il film come arma di guerra psicologica), nella prima pagina leggiamo: «I film sono una delle armi di propaganda più potenti a disposizione degli Stati Uniti». Per questo motivo, anziché distruggere Cinecittà e azzerare la Mostra del Cinema di Venezia, nel dopoguerra vengono rivitalizzati: per sfruttare - questa volta in chiave antifascista - il loro potenziale propagandistico.Perché, piaccia o meno, il cinema è stato e continua ad essere un'arma tra le più potenti nella guerra culturale che infiamma il mondo.
Consideriamo la definizione della differenza fra il verbo ser e il verbo estar: ser è essere in forma stabile, estar è essere in maniera temporanea. La lingua spagnola considera importante questa differenza fra i due verbi essere. Il flamenco è il coraggio di ser, di essere ciò che siamo. Ha molto a che fare con l'accettazione di sé e degli altri, con lo smettere di litigare con il presente, che non mi appaga e che non mi corrisponde. Il verbo desiderare viene utilizzato molto nel linguaggio, come se fosse migliore di volere: de-sidero, sento la mancanza di, voglio qualcosa che non ho e della quale sento la mancanza. Il flamenco è ciò che siamo stabilmente: se smettiamo di giudicarci semplicemente impariamo a goderci il presente e ad essere ciò che siamo stabilmente. Nel flamenco si ha a che fare con la situazione presente: la risposta immediata di chi fa flamenco ha molto a che fare con l'essere: le persone che sono intorno a noi, gli artisti, il pubblico, lo spazio scenico, interferiscono moltissimo sulla nostra capacità di produrre arte. Avere aspettative e giudicare spesso ci toglie il gusto di ciò che c'è davvero: spesso siamo nella dimensione del nostro pensiero, e non ci identifichiamo con noi stessi. Il flamenco ci insegna ad essere ciò che siamo, a smetterla di prevedere e di giudicare. In questo senso la cultura del flamenco è molto più orientale rispetto a quella europea: incentrarsi sul pregio, sul potenziale, e non sul deficit. Il flamenco ci chiede di essere proprio noi stessi, e di avere appunto il coraggio di essere. In occidente spesso si dimentica l'esistenza del verbo ser, e ci si identifica con condizioni transitorie, con emozioni transitorie. Avere il coraggio di essere ciò che si è e di esprimerlo è un impegno perché non corrisponde a ciò che ci viene proposto come modello nella nostra società. Il flamenco non è aderire ad una estetica, a soddisfare delle aspettative. Nel flamenco occorre mostrarsi esattamente per come si è, nella propria presenza. Gli strumenti che la persona ha funzionano al meglio se siamo davvero noi stessi, e se abbiamo il coraggio di essere presenti. Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo. Sono psicomotricista e sono innamorata dei processi del pensiero legati al corpo. In uno spettacolo può accadere qualcosa di imprevisto. Se ci si dispera perché qualcosa non è andato nel verso previsto si perde il messaggio: se desideriamo che tutto vada bene e pensiamo che se qualcosa andasse diversamente da quanto preventivato significherebbe che tutto andrà malissimo, perdiamo il messaggio. Avere il coraggio di esistere, di far fronte al presente è un regalo che ci permette di essere noi stessi ogni giorno più profondamente.
LA STATUA DI SAN VLADIMIR CHE FARA' GRANDE PUTIN di Rino CammilleriE poi dice che uno tifa Vlad! No, non l'Impalatore vampiresco [leggi: VLAD III DI VALACCHIA DIFESE I CRISTIANI DAI TURCHI MUSULMANI http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=206], ma lui, Vladimir Putin. Che ha annunciato l'erezione di una colossale statua in Mosca a San Vladimiro, Vladimir I il Santo, Gran Principe di Kiev e cristianizzatore della Rus'. Cadono i mille anni dalla sua morte e Putin ha indetto in suo onore un grandioso galà al Cremlino con centinaia di ospiti. Dopo, naturalmente, aver preso parte alla solenne cerimonia religiosa in cattedrale col patriarca Kirill. Putin ha ridato grande lustro alla tradizione religiosa della Santa Russia, premia le famiglie numerose, non vuol sentir parlare di gender e ideologia Lgbt, finanzia e ricostruisce chiese e monasteri [leggi LA RUSSIA DI PUTIN: BALUARDO DELLA CRISTIANITA' http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3174], ha perfino richiamato il Papa in mondovisione per essersi distratto dal bacio alla Vladimirskaya, l'icona della Madre di Dio protettrice di tutte le Russie.INSTRUMENTUM REGNI?Putin si proclama difensore (come già fu lo zar) dei cristiani balcanici e mediorientali in terra islamica. Ha perfino ripristinato il nome a Sanpietroburgo, la città che cambiava denominazione a ogni regime. E vietato l'adozione di bimbi russi ai Paesi che praticano le nozze gay [leggi RUSSIA: STOP ALLE ADOZIONI VERSO PAESI CHE HANNO I ''MATRIMONI'' GAY http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3063]. Voi direte che fa così non perché gliene importi del cristianesimo e della sua morale, ma per assicurarsi il puntello della potente Chiesa ortodossa. E per differenziarsi sotto ogni aspetto dagli Stati Uniti che, con la loro ostinazione imperialistica, gli hanno di fatto scatenato contro una neo-guerrafredda (è dai tempi della Grande Guerra che gli Usa temono come la morte il sorgere di un asse economico Germania-Russia). Tutto (forse) vero, chi lo nega? Però lo fa.Forse davvero Putin intende usare la tradizione cristiana come instrumentum regni, ma chi se ne importa [leggi LA NUOVA RUSSIA DI PUTIN RISCOPRE LE RADICI CRISTIANE http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3031]? L'Occidente fa l'esatto contrario e combatte una guerra mai vista contro Cristo e, pur di farGli un dispetto, scarta inorridito anche la sola idea che l'identità religiosa possa servire da antidoto contro il jihadismo. É di questi giorni la notizia che Magdi Cristiano Allam è stato ridotto all'elemosina da Querela Continua, la jihad giudiziaria scatenatagli contro dai musulmani italici. I giudici nostrani gli danno sempre torto, è sotto scorta da una vita, pure l'ordine dei giornalisti gli ha inflitto l'impeachment per "islamofobia". E qui non c'è un patriarca Kirill che gli offra aiuto, nemmeno sottobanco, manco una pacca sulla spalla.SOLO CALCOLO POLITICO?Forse anche Vladimir il Grande, nell'anno 988, agì per calcolo politico quando mandò in soffitta il paganesimo di suo padre Svjatoslav e si volse verso Costantinopoli. C'è chi dice che cercava appoggi contro le scorrerie vikinghe. Ma chi qui scrive sa bene che pure delle Crociate generazioni di storici atei hanno cercato col lanternino i "retroscena economici". E, si sa, quel che non si trova si inventa. Molti sono i Santi che hanno cominciato il loro cammino per paura o per interesse. Solo che, cammin facendo, si sono santificati davvero, perché Dio era più furbo di loro. Si noti che la conversione del Principato di Kiev reca la data del 988. Mille anni dopo, l'impero sovietico crollava e, come predetto dalla Madonna a Fatima, la Russia tornava cristiana. In un mondo che non lo era più. Kiev è oggi capitale dell'Ucraina, e qualcuno si meraviglia ancora che i russi non intendano cederla a Obama e ai suoi zerbini europei. Di più: Vladimir il Santo si fece battezzare a Cherson, l'odierna Sebastopol, nell'attuale Crimea.Ed ecco un altro spunto di riflessione per chi paventa l'"espansionismo russo". Nella geopolitica la religione conta? Chiedetelo all'Arabia Saudita, all'Iran khomeinista e al sedicente Califfato. Chiedetelo all'Occidente, che spende somme spaventose e non esita di fronte ad alcun genere di pressione per imporre ovunque la sua ideologia (i.e. religione laica). Si dice che Vladimir il Grande, giudiziosamente, abbia mandato suoi emissari per analizzare le grandi religioni monoteistiche da cui era circondato: cristianesimo, ebraismo e islamismo. Quest'ultimo, sebbene potente e in espansione, fu scartato subito per amore del popolo: vietava le bevande inebrianti e i rus' non lo avrebbero sopportato. La scelta tra i culti rimanenti fu vinta da Costantinopoli in via puramente estetica: gli emissari del Gran Principe rimasero abbagliati dallo splendore della liturgia bizantina. Un Dio onorato in tal modo non poteva che essere quello vero, riferirono. Meditate gente, meditate.Nota di BastaBugie: Vladimir Putin al Forum di Valdai il 19 settembre 2013 ha affermato "Possiamo notare come molti Paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando i principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono allo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana. Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici di cui l'obiettivo è promuovere la pedofilia. In molti Paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione. (...) Sono convinto che questo apra una via diretta alla degradazione e al primitivismo che porteranno ad una profonda crisi demografica e morale. Che cosa testimonia meglio di questa crisi morale se non la perdita della capacità a riprodursi? Oggigiorno, quasi nessuna nazione sviluppata è in grado di riprodursi, anche con l'aiuto dei flussi migratori. Senza i valori presenti nel cristianesimo e nelle altre religioni del mondo, senza gli standard morali che si sono formati per millenni, le popolazioni perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Consideriamo normale e naturale di difendere questi valori. Dobbiamo rispettare il diritto di ogni minoranza di essere differente, però, i diritti della maggioranza non devono essere rimessi in questione."
Consideriamo la crisi ucraina. L'occasione è utile per parlare della relazione tra guerra e borse, senza dimenticare che i tempi sono cambiati.
Supponiamo che tu abbia un gatto: cosa pensi che gli succeda quando non sei in casa? E se non gli succedesse niente? E se semplicemente non ci fosse nessun gatto? Come funziona il sistema? Come ogni programma d'informazione, matrix ha bisogno di energia e il sistema lo usa in modo molto razionale. Tuttavia, da dove prende la sua energia matrix? Consideriamo un esempio concreto: Certo che c'è un gatto, ma non nel modo in cui sei abituato a pensare. Esiste solo sotto forma di informazione, mentre a casa tua, in realtà, non succede niente. Come mai non succede niente? Torni a casa e vedi il tuo gatto, il cibo consumato, forse la carta da parati graffiata o il pavimento sporco. Il fatto è che quando non eri a casa, questa immagine esisteva solo sotto forma di informazione, ma quando sei tornato, Matrix l'ha manifestata istantaneamente per provocare emozioni in te. Per Matrix, un essere umano ha valore solo come fonte di energia. Il sistema riceve energia che proviene dall'attenzione dell'essere umano. Più attenzione viene investita, più forte è l'emozione, e quindi più Matrix viene alimentata. Dopo tutto, il potere dell'attenzione è come l'elettricità: la fonte di energia del sistema. Perché, quando non sei in casa, il tuo gatto esiste solo come informazione e non come oggetto? Tutto questo è legato alla tua attenzione. Il sistema è molto parsimonioso e razionale. La materializzazione di un'immagine visibile del mondo consuma la sua energia. Matrix non manifesterebbe quegli oggetti e situazioni in cui la persona non investe la sua attenzione. Questo è come nei videogiochi, dove viene dettagliata solo l'area in cui il giocatore agisce attraverso il suo avatar. Pertanto, Matrix non manifesterà un gatto se una persona non lo osserva. Un gatto non darà fastidio se non per attirare l'attenzione di una persona. Questo consuma energia e non è conforme al principio del sistema: investire poco e guadagnare molto. Un gatto esiste solo come onda di informazioni. Quindi il tuo gatto esiste quando non sei in casa? MATRIX: DALL'ILLUSIONE ALLA REALTA' | 13 ottobre | Caleidoscopio di fatti #15 https://youtu.be/c6j58KwoJCc Video con la partecipazione di Igor Mikhailovich Danilov: https://www.youtube.com/playlist?list... . Relazione FISICA PRIMORDIALE ALLATRA. VERSIONE VIDEO. ALLATRA SCIENCE (in inglese) https://youtu.be/WQoBm8bD4MU Sito ufficiale della televisione internazionale di volontariato ALLATRA TV: https://allatra.tv/it info@allatra.tv #matrix #caleidoscopiodeifatti #ALLATRA
Per molti ballare è divertente. Esistono balli di cui si dice che sono sessualmente allusivi o immorali. Cosa significa? Sono quei balli che prevedono movimenti erotici del seno e dei fianchi. L'EFFETTO DELLA MUSICA Ma la musica non è fatta solo per ballare. Si può ascoltare. Inoltre, alcuni brani non sono facilmente applicabili al mondo del ballo. Come abbiamo più volte notato negli scorsi episodi, la musica ha un grande potere e può avere un certo effetto sui suoi ascoltatori. Consideriamo ad esempio la musica rock. Vi leggo quello che diceva alcuni anni fa un articolo della rivista High Fidelity: “Non c'è da stupirsi se i genitori si rivolgono al rock: il sesso è una pietra angolare della mistica rock, … ‘Passiamo la notte insieme', esortano gli Stones, e il loro manager afferma cinicamente: ‘La musica pop riguarda il sesso, e va sbattuta loro in faccia'. Ciò solleva una domanda inquietante: quanto di tutto questo equivale ad assecondare deliberatamente i desideri fisici che si risvegliano negli adolescenti?” Chi balla forse dirà che non presta attenzione alle parole di una canzone. ‘Io ballo e basta'. Ma le parole immorali, o quasi, di molte canzoni non influiranno in qualche modo nelle menti, specialmente in quelle ancora impressionabili dei giovani? Infatti, spesso chi balla ripete le parole delle canzoni senza accorgersene. Eppure, quando non sta ballando dice che non le ascolta! Da una parte questo tipo di canzoni travalica i limiti del pudore, dall'altra ha un effetto spaventoso nei suoi fruitori, che se ne rendano conto o no. Una ricercatrice della Commissione sulla pornografia del presidente degli Stati Uniti condusse uno studio sulle cause scatenanti dei sentimenti sessuali delle ragazze. Nel suo studio, la signora Patricia Schiller che, ripetiamo, è un'autorità, ha scoperto che le ragazze spesso si eccitano sessualmente ascoltando musica pop e rock 'n'roll; questo succede in prevalenza se sono in compagnia di ragazzi. La musica, che gioca sulle emozioni delle ragazze per stimolare amore e simpatia, spesso funge da catalizzatore per l'amore e quindi da stimolo per l'eccitazione sessuale delle adolescenti. La musica fa emergere questo tipo di sensazioni. Ecco perché molti preferiscono prestare attenzione al tipo di balli musicali che scelgono. Visto che le ragazze sono influenzate di più rispetto i ragazzi dai suoni musicali, loro dovrebbero prestare maggiore attenzione. La musica rock può suscitare sentimenti appassionati o incitare ad abbandonarsi selvaggiamente. ALTRI TIPI DI BALLO Quanto detto finora è la costatazione di alcuni ricercatori e riguarda la musica rock. Che dire, però, di altri tipi di musiche adatte al ballo? Ce ne sono molte che prevedono il contatto fisico, che può includere l'abbracciarsi, e magari sono molto lente. Questi tipi di ballo tendono a essere più calmi, enfatizzando di più la grazia del movimento. Molte coppie li trovano utili per rafforzare il loro legame. Il “ballo da sala” può rilassare e rendere piacevole la compagnia. Si presta molto anche come sport. Infatti, molti ballerini di musica liscio e altri balli da sala dimostrano grandi prodezze e abilità. E i pericoli? Ci sono? Ne parleremo in un futuro episodio. --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app --- Send in a voice message: https://anchor.fm/corgiov/message
In questa meditazione ci apriamo gradualmente con la nostra consapevolezza a cogliere i suoni che vanno e che vengono. Consideriamo il corpo come un microfono vivente che capta indiscriminatamente i suoni come vibrazioni nell'aria.
La Creazione dove viviamo non è nostra; ci è stata concessa affinché ne fossimo custodi. Ma qualcosa è andato storto. Cosa possiamo fare? Possiamo "fare lamentazione" per chiedere aiuto al Creatore, ma dobbiamo anche pentirci e ritornare ad impegnarci per preservarla e rispettarla. --- Predicatrice: Jean Guest CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 58 minuti I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti oramai; personalmente penso che la chiesa dovrebbe occuparsi dell'emergenza climatica. Ma perché penso che questa emergenza sia davvero una emergenza? Credo così perché si tratta di giustizia: di giustizia verso le nuove generazioni; che mondo vogliamo dare ai nostri figli e ai nostri nipoti? E' anche una questione di giustizia verso i più poveri e i più vulnerabili di questo mondo. Oggi daremo un'occhiata a cosa sia la Creazione e quale rapporto dovremmo avere con lei come credenti. 1° Parte - Il canto della Creazione “Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu lo hai fatto solo di poco inferiore a Dio e lo hai coronato di gloria e d'onore.Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi” (Salmo 8:3-6) “Quando guardo il cielo notturno mi pongo l'eterna domanda: “Chi sei Dio e chi sono io?” Così scrive il Salmista. Cos'è che ti fa porre questa domanda? Montagne, oceani, foreste, natura? Il monte Uluru in Australia è per me è il posto più straordinario che abbia mai visto. Un deserto piatto per chilometri e chilometri, e poi una mole rocciosa. E' un luogo straordinario, ed è standoci davanti che ho davvero capito perché sia sacra per i Nativi Australiani. La creazione ci fa fermare e volgere i nostri pensieri verso il Creatore. Come ha scritto CS Lewis “Qualcosa di Dio… scorre dentro di noi dall'azzurro del cielo, dal sapore del miele, dal delizioso abbraccio dell'acqua.” Lo fa perché la Creazione fisica è un riflesso del carattere del Creatore. La bellissima canzone che è Genesi 1 parla del motivo per cui Dio ha creato il mondo e ci indica tre cose. In primo luogo non è il risultato del caso. Dio è un dio di intenti e di propositi; ci voleva qui. Come cristiani crediamo in un Creatore che ha creato dal nulla, non si è imbattuto in un paio di protoni, atomi e molecole che fluttuavano e ha deciso di dar loro forma (so che probabilmente non è il termine giusto, sono un persona incline all'arte artistica, non alle scienze, ma potere capire cosa intenda). Non c'era niente, e poi c'era qualcosa senza forma e vuoto. Dio è la fonte, da lui tutto è creato. In secondo luogo, crea parlando: “Sia la luce!” E la luce fu, “Sia la terra e il cielo” e furono la terra e il cielo, e così via. La sua parola è il potere della creazione e quella parola è una persona. Quando si tratta di creare uomini e donne dice: "Facciamoli a nostra immagine" - non è una conversazione interna , è una conversazione tra esseri. E quando leggiamo dello Spirito che si libra sull'acqua, è la stessa parola ebraica per una madre uccello sui suoi pulcini. Abbiamo quindi il Padre che la chiama la Creazione ad esistere, il Figlio per mezzo del quale e per il quale è formata e lo Spirito che teneramente la custodisce. Tutto Dio è coinvolto nella e con la Creazione. E in terzo luogo Dio guarda la sua Creazione e dice "È buono"; ne sta proprio godendo. L'aspetto fisico è bello, è qualcosa di cui essere felici, e questo lo rende importante. Ora faremo preghiere di ringraziamento e di lode per la nostra bella terra e per il suo Creatore. Il filmato ti servirà come ispirazione. Lascia che ti guidi: Dio glorioso, tutta la Creazione proclama la tua opera meravigliosa: accresci in noi la capacità di meravigliarci e di deliziarci di essa. Che la lode del Cielo possa risuonare nei nostri cuori e le nostre vite siano spese come buoni amministratori della terra. Amen. 2° Parte - Come è iniziato, come sta andando “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.” (Salmo 24:1) Ho un buon e caro amico che pensa e parla; qualunque cosa stia pensando, quella esce dalla sua bocca. È un bel problema per lui, ma una fonte di ilarità per i suoi amici. Una volta eravamo a una festa in cui alla padrona di casa è stata regalata una costosa scatola di cioccolatini gourmet , sapete, di quelli fatti in Svizzera; mentre li metteva da parte il mio amico sbottò: "Speravo che ce li avresti offerti!" Al che lei rispose senza alcuna vergogna : "Non ci penso neanche!". Come esseri umani troviamo facile condividere qualsiasi cosa alla quale non attribuiamo particolare valore, cose che non sono preziose per noi, ma probabilmente non daremmo in prestito quelle che ci stanno a cuore. Ma questa non è la via di Dio. La terra è del Signore e tutto ciò che contiene, ed ecco che ci è permesso non solo di condividerla, ma in realtà è stata messa a nostra disposizione. “Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu.” (Genesi 1:28-30) Noi e questa terra siamo stati pensati per fiorire. Noi ne siamo inquilini, e questa terra avrebbe dovuto non solo rimanere bella com'era, ma diventare ancora migliore sotto il nostro possesso, portare frutti, moltiplicarsi, fiorire. È così che è iniziato. Ma come sta andando? Beh, in modo non eccezionale. Sei anni fa il mondo si è posto l'obiettivo di limitare entro il 2050 il riscaldamento climatico di 2 gradi che sta avvenendo a causa dell'attività umana, altrimenti sarà una catastrofe per la terra. L'ultimo rapporto delle Nazioni Unite dice che esso accadrà dieci anni prima entro il 2040 e al ritmo attuale avremo riscaldato il clima non di 2 gradi ma di 3. Ciò significa più siccità, più scioglimento della calotta glaciale che causa l'innalzamento del livello del mare, più inondazioni, più incendi. Il rosso su questa mappa sono il luoghi nel mondo dove attualmente ci sono incendi. C'è una quantità terribile di rosso. La catastrofe climatica probabilmente causerà più guerre, perché quando le risorse sono poche e le persone sono disperate scoppiano conflitti; ci saranno anche più migrazioni, le persone dovranno spostarsi per trovare cibo e riparo. Riguarderà anche me e te, ma colpirà maggiormente i più poveri e vulnerabili della terra. La creazione è un dono che abbiamo sperperato. Non stiamo prosperando, stiamo infliggendo dolore e sofferenza a tutti se non prendiamo tutto ciò sul serio. Quindi cosa facciamo? 3° Parte - Fare lamentazione Il fare lamentazione è un concetto biblico profondo; c'è un intero Libro, Lamentazioni e molti dei salmi hanno lamentazioni in essi. Ma se sei come me, è un concetto che trascuri nella tua vita di preghiera. Sono una persona così positiva che non c'è nulla di malinconico in me, sono una ottimista seriale. Perciò sono stata davvero sfidata lo scorso anno da come i miei fratelli cristiani mi hanno chiesto di fare lamentazioni per la pandemia, e sono loro grata perché ho imparato così tanto su Dio attraverso l'esplorazione della lamentazione. Lamentazione non è lamentarsi con Dio. Non è dirgli tutto ciò che pensiamo sia sbagliato o per cui siamo arrabbiati. Quello è solo un piagnucolare, uno sfogo. Lamentazione è anche qualcosa che non facciamo solo quando ci sentiamo tristi, ma una disciplina spirituale che ci chiede di fermarci e considerare il mondo come lo sperimentano gli altri. Lamentazione è quando mettiamo davanti a Dio tutto ciò che addolora Lui, gli altri e noi stessi, è un appello a Lui basato sulla fiducia nel Suo carattere pronto ad ascoltaci e a risponderci. Sappiamo che i neonati piangono quando hanno bisogno di qualcosa o provano dolore; lo fanno che perché essi non hanno le parole, e perché sanno che chi li ama arriverà; allo stesso modo la lamentazione è una preghiera dei figli di Dio che piangono affinché lui agisca. La lamentazione è anche un atto d'amore per gli altri, è condividere il loro dolore, riconoscere che non sempre sappiamo i perché del dolore. È il linguaggio delle persone che credono nella sovranità di Dio, ma che vivono in un mondo con tragedie. È anche importante fare lamentazioni insieme. I salmi di lamentazione erano cantati dall'intera comunità dei credenti; il dolore privato può sommergerci, il dolore condiviso può trasformarci . Nel suo libro “Parole per un mondo morente: storie di dolore e coraggio dalla Chiesa globale” Hannah Malcolm scrive: "Lo spirito di lamentazione è il punto da cui dobbiamo iniziare se vogliamo fare un passo verso la guarigione". Crediamo nella risurrezione e questo ci porta verso il Cielo in speranza anche se facciamo lamentazione. Hannah Malcolm sottolinea ancora: “Quando i cristiani sono addolorati, poiché la risurrezione è un'opera d'amore . . . noi crediamo che le nostre opere d'amore partecipino alla trasformazione del mondo; partecipano alla realizzazione di un mondo trasformato. . . Quando soffriamo, quando partecipiamo alla condivisione del nostro dolore, quell'opera d'amore non andrà sprecata. Le nostre opere d' amore appartengono a un mondo rinnovato , appartengono a una Creazione rinnovata». Adesso ci prendiamo del tempo per fare lamentazioni. Ci saranno delle immagini per riflettere su e poi un paio di minuti per pregare assieme. Creatore Dio, ci uniamo alla tua lamentazione circa la caducità della Creazione. Facciamo lamentazioni su tutta la sofferenza nel mondo. Consideriamo tutto il dolore e il timore provato nel mondo proprio ora. Pensiamo al nostro prossimo, vicino o lontano. Portiamo dinanzi a te le nostre vere emozioni con onestà. Facciamo lamentazione, o Dio! Rinnova la nostra speranza e la nostra forza mentre fissiamo Te, il Dio che si cura di noi e ci abbraccia nel nostro dolore Signore Dio, venga il Tuo regno Sia fatta la Tua volontà. Amen 4° Parte - Confessione Se la lamentazione è il riconoscimento di ciò che addolora Dio e noi, allora la confessione è il modo in cui agiamo, affrontando le conseguenze del peccato e cercando di aggiustare le cose con Dio . Sappiamo di essere perdonati, ma è giusto essere onesti sui nostri fallimenti. “...io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina era di settant'anni. Volsi perciò la mia faccia verso Dio, il Signore, per dispormi alla preghiera e alle suppliche, con digiuno, sacco e cenere. Feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio, e dissi: “O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e serbi la misericordia verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti! Noi abbiamo peccato, ci siamo comportati iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati e ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni. Non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in nome tuo ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. (Daniele 9: 2-6) Daniele è in esilio da 70 anni, è partito da giovane e ora è un vecchio che legge Geremia, il profeta che dice che l'esilio durerà 70 anni. Sta arrivando la fine, di sicuro Daniele può prendersela comoda ora, certamente è un segno che il popolo è stato perdonato. E invece no, Daniele si rivolge a Dio e lo supplica come se fossero appena arrivati a Babilonia. Daniele sta pregando in risposta alle scritture - è il suo punto di partenza. La sua confessione segue questo schema; volge il suo volto a Dio, digiuna e, come segno culturale di quanto sia serio il suo lutto, si veste di sacco e si cosparge di cenere. Ma non sta confessando il proprio peccato, sta confessando per conto di una nazione intera; personalmente può non essere responsabile di alcuni dei modi per cui le cose sono andate storte, ma lui si pone tra gli altri riconoscendo che è parte della comunità. Prima di tutto Daniele ammette cosa è andato storto. Guarda le parole che Daniele usa per descrivere il peccato nel capitolo 9: malvagio, ribelle, non ascoltato, vergogna, infedele, disobbedito, trasgredito; non è un veloce “Ops mi dispiace”, è profondamente sentito e riconosce la profondità del peccato collettivo e tutti sono implicati. Al versetto 11 dirà: “Sì, tutto Israele ha trasgredito la tua legge”. Usa anche la frase "allontanati" e questa è la radice stessa della confessione. Siamo stati creati per avere una relazione con Dio e noi ci siamo voltati - la confessione è voltarci indietro verso di lui. In secondo luogo Daniele afferma ciò che sa del carattere di Dio - ogni volta che elenca un'altra trasgressione proclama il carattere di Dio, che è giusto, fedele, misericordioso, ascoltatore, attento. E infine chiede che Dio ascolti e agisca: “Ora, o Dio nostro, ascolta la preghiera e le suppliche del tuo servo; per amor tuo, Signore, fa' risplendere il tuo volto sul tuo santuario che è desolato! O mio Dio, inclina il tuo orecchio e ascolta! Apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, guarda la città sulla quale è invocato il tuo nome; poiché non ti supplichiamo fondandoci sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio per amore di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo.” (Daniele 9:17-19) Scritto quasi 3000 anni fa, ma siamo esattamente noi, qui e ora! I ragazzi distribuiranno un pezzo di plastica. La plastica è uno dei problemi ambientali più urgenti: il nostro desiderio di convenienza e profitto significa che il mondo è sopraffatto dalla plastica monouso. Usalo come stimolo per la confessione, un simbolo di ciò che è andato storto; se non riesci a pensare a nessuna parola, puoi forse farla scrocchiare per emettere un suono di frustrazione. Janet ci guiderà poi in una preghiera di confessione collettiva e i ragazzi ti porteranno un sacchetto dove buttare via la plastica in segno di pentimento o di volgersi di nuovo a Dio. Passeremo poi a condividere il pane e il vino, che è da sempre il luogo dove possiamo trovare ristoro. Padre, Luce e Creatore di tutte le cose, abbi pietà di noi. Padre, che hai sigillato l'umanità con la tua immagine, abbi pietà di noi. Cristo, vero Dio e vero uomo, abbi pietà di noi. Cristo, Sole che sorge, per il quale sono tutte le cose, abbi pietà di noi. Cristo, perfezione della sapienza, abbi pietà di noi. Spirito Santo, potenza di vita, abbi pietà di noi. Spirito Santo, Soffio di Vita, vita di tutte le cose, abbi pietà di noi. Amen 5° Parte - Speranza e azione Il nostro Salvatore è morto e risorto affinché per tutti coloro che vivono in Lui ci sia una nuova creazione. Manda il tuo Spirito, o Signore. Rinnova i cuori del tuo popolo. Rinnova la faccia della della terra. Amen. Un popolo restaurato è quello che è vivo e presente a ciò che Dio sta facendo. Cosa sta facendo Dio in questa emergenza climatica e dove possiamo unirci? Ho cinque azioni di speranza da suggerirvi. Scegline una e impegnati in essa, e poi magari iniziane un'altra fra un mese o due. 1. La Conferenza delle Nazioni Unite sul clima si svolgerà dal 31 ottobre al 12 novembre: prega affinché i leader ascoltino le grida dei più vulnerabili, prestino attenzione alla scienza e concordino le migliori politiche. 2. Mangia meno carne, in particolare carne rossa. So che sto dicendo questo in Italia, ma la produzione di carne è quella che contribuisce di più alle emissioni di serra gas. Rinunciare alla carne è l' azione più efficace che possiamo intraprendere. 3. Pensa ai nostri stili di vita - a come viaggiamo. Se possiamo camminare invece di guidare, facciamolo. Riciclare. Prova a comprare cibo che non sia avvolto nella plastica. Non sprecare cibo e risorse. 4. Vota per i leader che prendono questo problema seriamente, sia a livello locale che nazionale. 5. Loda, fai lamentazioni, confessa e agisci – di continuo. “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.” (Salmo 24:1) Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Quella del funzionario del ministero della Difesa Biot è una storia di spie che tocca i punti vitali dei segreti di Stato, al punto che ieri i rapporti tra Italia e Russia, già tesi da settimane hanno raggiunto il più alto grado frizione. E' accaduto che l'ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano è stato invitato al ministero degli Esteri russo, dove gli è stata consegnata una nota relativa alla dichiarazione di persona non grata dell'assistente dell'addetto per la difesa e addetto alla Marina e all'Esercito dell'ambasciata della Repubblica Italiana nella Federazione Russa C. Pacifici. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza", scrive la Farnesina. I russi fanno spallucce e parlano di una decisione in risposta alle misure ostili e infondate delle autorità italiane nei confronti dell'ufficio dell'addetto alla Difesa presso l'ambasciata russa a Roma. La detenzione di Biot è stata confermata dal gip il 23 aprile. Il militare è sotto inchiesta della procura militare per rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Cosa ci sia dentro di così tanto delicato nei documenti sottratti da Biot e consegnati ai russi non è dato conoscere. Di certo qualcosa di così importante tanto da azzerarei rapporti tra due Stati.
Quella del funzionario del ministero della Difesa Biot è una storia di spie che tocca i punti vitali dei segreti di Stato, al punto che ieri i rapporti tra Italia e Russia, già tesi da settimane hanno raggiunto il più alto grado frizione. E' accaduto che l'ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano è stato invitato al ministero degli Esteri russo, dove gli è stata consegnata una nota relativa alla dichiarazione di persona non grata dell'assistente dell'addetto per la difesa e addetto alla Marina e all'Esercito dell'ambasciata della Repubblica Italiana nella Federazione Russa C. Pacifici. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza", scrive la Farnesina. I russi fanno spallucce e parlano di una decisione in risposta alle misure ostili e infondate delle autorità italiane nei confronti dell'ufficio dell'addetto alla Difesa presso l'ambasciata russa a Roma. La detenzione di Biot è stata confermata dal gip il 23 aprile. Il militare è sotto inchiesta della procura militare per rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Cosa ci sia dentro di così tanto delicato nei documenti sottratti da Biot e consegnati ai russi non è dato conoscere. Di certo qualcosa di così importante tanto da azzerarei rapporti tra due Stati.
Quella del funzionario del ministero della Difesa Biot è una storia di spie che tocca i punti vitali dei segreti di Stato, al punto che ieri i rapporti tra Italia e Russia, già tesi da settimane hanno raggiunto il più alto grado frizione. E' accaduto che l'ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano è stato invitato al ministero degli Esteri russo, dove gli è stata consegnata una nota relativa alla dichiarazione di persona non grata dell'assistente dell'addetto per la difesa e addetto alla Marina e all'Esercito dell'ambasciata della Repubblica Italiana nella Federazione Russa C. Pacifici. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza", scrive la Farnesina. I russi fanno spallucce e parlano di una decisione in risposta alle misure ostili e infondate delle autorità italiane nei confronti dell'ufficio dell'addetto alla Difesa presso l'ambasciata russa a Roma. La detenzione di Biot è stata confermata dal gip il 23 aprile. Il militare è sotto inchiesta della procura militare per rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Cosa ci sia dentro di così tanto delicato nei documenti sottratti da Biot e consegnati ai russi non è dato conoscere. Di certo qualcosa di così importante tanto da azzerarei rapporti tra due Stati.
Quella del funzionario del ministero della Difesa Biot è una storia di spie che tocca i punti vitali dei segreti di Stato, al punto che ieri i rapporti tra Italia e Russia, già tesi da settimane hanno raggiunto il più alto grado frizione. E' accaduto che l'ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano è stato i invitato al ministero degli Esteri russo, dove gli è stata consegnata una nota relativa alla dichiarazione di persona non grata dell'assistente dell'addetto per la difesa e addetto alla Marina e all'Esercito dell'ambasciata della Repubblica Italiana nella Federazione Russa C. Pacifici. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza", scrive la Farnesina. I russi fanno spallucce e parlano di una decisione in risposta alle misure ostili e infondate delle autorità italiane nei confronti dell'ufficio dell'addetto alla Difesa presso l'ambasciata russa a Roma. La detenzione di Biot è stata confermata dal gip il 23 aprile. Il militare è sotto inchiesta della procura militare per rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Cosa ci sia dentro di così tanto delicato nei documenti sottratti da Biot e consegnati ai russi non è dato conoscere. Di certo qualcosa di così importante tanto da azzerare i rapporti tra due Stati.
Consideriamo adesso tre modi particolari in cui il rito antico è adeguato al Santo Sacrificio del Calvario, cioè la posizione del celebrante, l’uso del latino, e il silenzio. Questi tre elementi sono stati oggetto di critica da parte di coloro che non amano questo rito. Il primo elemento viene criticato con frasi come: «Il prete dà le spalle ai fedeli». La risposta semplice a questo è: «Il prete dà la faccia a Dio». Abbiamo visto che la santa Messa è il Sacrificio del Calvario.
Prendere posizione nei confronti di ciò che consideriamo sbagliato
Oggi leggiamo dal Vangelo di Marco, capitolo 3, versetti 1-6. Consideriamo le due possibilità per tutti noi con Gesù, cioè, amarlo o eliminarlo.Tanti non hanno riposo all'anima loro e di conseguenza cercano di eliminare Gesù, ignorando il fatto che è Lui solo che può dare il riposo e salvezza che a tutti noi serve.Link:Episodio su YouTubeCome Essere SalvatoFare una DomandaSerie: esortazioni breviPredicatore: Jesse SchreckTesto: Marco 3:1-6Data: 22/03/2021
Un’immagine vale molto più di mille parole.Ormai è risaputo che bisogna essere attivi ed avere una presenza forte sui social media, il cosiddetto presidio.Consideriamo una cosa: a meno che non abbia a disposizione un sito web ben posizionato e rilevante – associato al tuo nome o quello della tua azienda – magari un blog autorevole in una determinata nicchia, il profilo sui social media è di solito il primo risultato che Google mostra qualora qualcuno dovesse venire a cercarti.Inizia a pensare ad ogni profilo che hai aperto sui social media come una pagina di destinazione per il tuo brand, personale ed aziendale.Questa landing page, è probabilmente il primo incontro che qualcuno avrà con il tuo brand, la prima impressione è la più importante.Perciò, dammi retta, hai solo una chance di fare bella impressione: bisogna fare il possibile perché chi ti visita sia interessato a saperne di più ed entrare in contatto.Giusto? Vuoi raccogliere più clienti? Aumentare il fatturato?Bene, andiamo a vedere alcuni consigli pratici su come scegliere la tua foto, e quella della tua azienda, sui profili Social.Stai usando la foto giusta per il tuo profilo o pagina aziendale? Leggi qui:
Questa puntata è un sermone da Atti 5:1-14 e vari testi che insegnano che Dio ama e Dio avverte le persone.Consideriamo il fatto che Dio, nel Suo amore, avverte le persone, ma spesso non vogliono sentire e/o non danno ascolto. Alle volte Dio fa cose drastiche per purificare e proteggere la santità della Sua chiesa. La chiesa di Cristo non è un club, è la sposa di Gesù e luce e sale in questo mondo.https://www.veravita-ve.com/Serie: AttiPredicatore: Jesse SchreckTesto: Atti 4:32 - 5:14Data: 07/06/2020
Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano. Tra di loro vi erano anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore e di Iose, e Salome, che lo seguivano e lo servivano da quando egli era in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. Essendo già sera (poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato), venne Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava anch'egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto; e dopo aver chiamato il centurione, gli domandò se Gesù era morto da molto tempo; avutane conferma dal centurione, diede il corpo a Giuseppe. Questi comprò un lenzuolo e, tratto Gesù giù dalla croce, lo avvolse nel panno, lo pose in una tomba scavata nella roccia; poi rotolò una pietra contro l'apertura del sepolcro. E Maria Maddalena e Maria, madre di Iose, stavano a guardare il luogo dov'era stato messo. (Marco 15:40-47 - La Bibbia) Indice della serie sul vangelo di Marco In un momento in cui tutti avevano abbandonato Gesù, c'erano delle donne che avevano cercato di stare il più possibile vicino a lui fino al momento della sua morte. Come vedremo, le donne citate qui da Marco diventeranno addirittura protagoniste nella parte finale del vangelo come testimoni della risurrezione. Adesso che Gesù era morto, Marco sottolinea che vicino a lui non ci sono più i suoi apostoli più amati ma quelle donne che guardano verso la croce. Inoltre colui che andrà a reclamare il suo corpo per seppellirlo è addirittura un discepolo che non ti saresti mai aspettato: Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del consiglio. Così apprendiamo che in mezzo a tanti uomini di potere che avevano condannato Gesù a morte ce n'era anche qualcuno che invece aveva creduto in lui. Giuseppe d'Arimatea viene descritto come uno che aspettava il regno di Dio e, evidentemente, aveva creduto che Gesù potesse davvero essere il Messia. Se così non fosse stato, non si sarebbe certamente fatto avanti per reclamare il corpo di Gesù. Infatti Marco sottolinea che egli dovette farsi coraggio per presentarsi davanti a Pilato. Se consideriamo le motivazioni politiche per cui Gesù era stato crocifisso come sedicente re dei Giudei, comprendiamo che Giuseppe d'Arimatea si stava esponendo al rischio di essere considerato ribelle verso Roma, inoltre si stava esponendo al disprezzo da parte degli altri membri del consiglio che avevano condannato Gesù. Giuseppe d'Arimatea come membro del consiglio aveva seguito il processo di Gesù e l'evangelista Luca ci dice che egli non aveva dato il suo voto a favore della condanna (Luca 23:51); quindi egli era già noto agli altri membri del consiglio per essere stato in qualche modo dalla parte di Gesù e ora rischiava di aggravare la sua posizione perché sarebbe certamente stato identificato come suo discepolo. Il coraggio di Giuseppe d'Arimatea diventa particolarmente evidente se consideriamo che, poche ore prima, lo stesso Pietro aveva addirittura negato di conoscere Gesù per paura di essere denunciato come ribelle. Cosa spinse Giuseppe d'Arimatea ad agire in quel modo? Consideriamo anche che, seppellendo Gesù egli, secondo la legge ebraica, sarebbe stato ritualmente impuro fino alla sera e non avrebbe potuto partecipare pienamente alle attività previste per il sabato. Normalmente una persona avrebbe fatto un gesto simile solo per un proprio parente... Evidentemente quell'uomo doveva davvero aver amato Gesù. Il sabato si avvicinava e Giuseppe d'Arimatea voleva che Gesù avesse una degna sepoltura. Era un modo per mostrare il suo affetto verso Gesù. Infatti se nessuno si fosse fatto avanti, Gesù sarebbe probabilmente stato gettato in una fossa comune, come accadeva ai condannati di cui nessuno reclamava il corpo. Come sappiamo Gesù era morto verso le 15, dopo sei ore di agonia. A noi possono sembrare molte ma Pilato si meravigliò che fosse già morto per...
Consideriamo autolavaggi illegali, tutti quelli che non sono in regola con gli scarichi o la depurazione e tutti quelli che utilizzano manodopera in nero.CONTATTI:Telegram: t.me/facciamocarwashWhatsApp: +44.7526142752Email: farecarwash@farecarwash.comwww.farecarwash.com
Stripe transa centinaia di miliardi di dollari ogni anno e vale 35 miliardi (più di Airbnb)Ma al di fuori degli addetti ai lavori, la gente non sa neanche che cosa sia...Consideriamo anche che l'e-commerce ad oggi rappresenta ancora solo l'8% del commercio totale (> potenziale di crescita per Stripe enorme)
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«Ti consideriamo un guerriero nella lotta per preservare le radici cristiane dell’Europa e per fermare l’immigrazione». Lo ha scritto il premier ungherese Viktor Orban in una lettera indirizzata al ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Noi ungheresi non dimenticheremo mai che sei stato il primo leader dell’Europa occidentale a contrastare l’arrivo di migranti illegali in Europa attraverso il Mediterraneo,» ha sottolineato Orban, aggiungendo che gli ungheresi non dimenticheranno mai che Salvini è stato «il primo leader dell’Europa occidentale a contrastare l’arrivo di migranti illegali in Europa attraverso il Mediterraneo».
Le relazioni: la chiave per il successo a lungo termine del tuo Business Online.La maggior parte delle persone non considera le interazioni con il proprio pubblico come una "transazione" come possiamo pensarla sul nostro conto bancario ad esempio ...Gli imprenditori però dovrebbero farlo ...In questo Video, analizziamo la fisiologia del Content Marketing, dei Funnel di Marketing, dell'Affiliate Marketing e persino del Network Marketing nel contesto delle relazioni.Ci sono troppe persone che entrano nel mondo del Business Online e cercano semplicemente di ottenere dei clienti.Tutto ciò che riescono a pensare è se stessi e il loro senso di scarsità ... quella sensazione di "Ho bisogno di fare più soldi" ...E' come cercare di prelevare da un conto corrente che non contiene denaro ... semplicemente non funziona e può avere conseguenze negative.Qual è quindi l'approccio giusto? E' l'approccio dare, dare, dare e poi raccogliere.Concentrati prima sul dare ... perché equivale a riempire depositi nel tuo conto corrente delle relazioni ...Prendi questo canale per esempio ... o la mia attività principale, che sono entrambi esempi trattati in questo Video.Consideriamo il "modo giusto" o il "modo sbagliato" di utilizzare questa filosofia aziendale a tuo vantaggio nel tuo Business Online.Se non fai tutto questo per bene finirai come il resto degli pseudo esperti di Marketing Online che semplicemente cercano solo di vendere, vendere, vendere.
Per chi aspira alla massima libertà, compositiva e costruttiva (e ha la pazienza e la creatività necessarie) l’investimento vincente è partire da zero e costruire la propria casa scegliendo il luogo, le tecnologia, i materiali e lo stile. Le spese da affrontare sono di varie tipologie ed è un po’ più complicato, rispetto a una ristrutturazione, prevederle tutte. Per chi volesse affrontare l’avventura di una nuova costruzione è utile provare a calcolarle insieme. Consideriamo ad esempio una casa indipendente con giardino, nella prima periferia di una cittadina di medie dimensioni, a un piano fuori terra, di superficie lorda pari a 100 metri quadrati, adatta a una coppia con due figli.I principali costi da affrontare sono:- l’acquisto del terreno,- il costo di edificazione comprensivo del guadagno del costruttore, - oneri e contributi da pagare al Comune,- spese tecniche,- eventuali interessi passivi per il mutuo.Infine non dimenticate che la massima libertà di scelte nelle nuove costruzioni richiede, oltre alle spese, tutta la vostra concentrazione e creatività, ma sarete ripagati perché ideare da zero la propria abitazione è un’esperienza favolosa.Ascolta l'audio per avere info maggiori su questo argomento. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente andando sul blog >>> www.antonioleone.net
Per chi aspira alla massima libertà, compositiva e costruttiva (e ha la pazienza e la creatività necessarie) l’investimento vincente è partire da zero e costruire la propria casa scegliendo il luogo, le tecnologia, i materiali e lo stile. Le spese da affrontare sono di varie tipologie ed è un po’ più complicato, rispetto a una ristrutturazione, prevederle tutte. Per chi volesse affrontare l’avventura di una nuova costruzione è utile provare a calcolarle insieme. Consideriamo ad esempio una casa indipendente con giardino, nella prima periferia di una cittadina di medie dimensioni, a un piano fuori terra, di superficie lorda pari a 100 metri quadrati, adatta a una coppia con due figli.I principali costi da affrontare sono:- l’acquisto del terreno,- il costo di edificazione comprensivo del guadagno del costruttore, - oneri e contributi da pagare al Comune,- spese tecniche,- eventuali interessi passivi per il mutuo.Infine non dimenticate che la massima libertà di scelte nelle nuove costruzioni richiede, oltre alle spese, tutta la vostra concentrazione e creatività, ma sarete ripagati perché ideare da zero la propria abitazione è un’esperienza favolosa.Ascolta l'audio per avere info maggiori su questo argomento. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente andando sul blog >>> www.antonioleone.net
Per chi aspira alla massima libertà, compositiva e costruttiva (e ha la pazienza e la creatività necessarie) l’investimento vincente è partire da zero e costruire la propria casa scegliendo il luogo, le tecnologia, i materiali e lo stile.Le spese da affrontare sono di varie tipologie ed è un po’ più complicato, rispetto a una ristrutturazione, prevederle tutte. Per chi volesse affrontare l’avventura di una nuova costruzione è utile provare a calcolarle insieme.Consideriamo ad esempio una casa indipendente con giardino, nella prima periferia di una cittadina di medie dimensioni, a un piano fuori terra, di superficie lorda pari a 100 metri quadrati, adatta a una coppia con due figli.I principali costi da affrontare sono: l’acquisto del terreno, il costo di edificazione comprensivo del guadagno del costruttore, oneri e contributi da pagare al Comune, spese tecniche, eventuali interessi passivi per il mutuo.Infine non dimenticate che la massima libertà di scelte nelle nuove costruzioni richiede, oltre alle spese, tutta la vostra concentrazione e creatività, ma sarete ripagati perché ideare da zero la propria abitazione è un’esperienza favolosa.Ascolta l'audio per avere info maggiori su questo argomento. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente andando sul blog >>> www.antonioleone.net
Per chi aspira alla massima libertà, compositiva e costruttiva (e ha la pazienza e la creatività necessarie) l’investimento vincente è partire da zero e costruire la propria casa scegliendo il luogo, le tecnologia, i materiali e lo stile.Le spese da affrontare sono di varie tipologie ed è un po’ più complicato, rispetto a una ristrutturazione, prevederle tutte. Per chi volesse affrontare l’avventura di una nuova costruzione è utile provare a calcolarle insieme.Consideriamo ad esempio una casa indipendente con giardino, nella prima periferia di una cittadina di medie dimensioni, a un piano fuori terra, di superficie lorda pari a 100 metri quadrati, adatta a una coppia con due figli.I principali costi da affrontare sono: l’acquisto del terreno, il costo di edificazione comprensivo del guadagno del costruttore, oneri e contributi da pagare al Comune, spese tecniche, eventuali interessi passivi per il mutuo.Infine non dimenticate che la massima libertà di scelte nelle nuove costruzioni richiede, oltre alle spese, tutta la vostra concentrazione e creatività, ma sarete ripagati perché ideare da zero la propria abitazione è un’esperienza favolosa.Ascolta l'audio per avere info maggiori su questo argomento. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente andando sul blog >>> www.antonioleone.net
L’idea è quella di partire dallo stile della prosa per verificare diverse possibilità di lettura a voce alta che ci dà la scrittura senza pretese di essere esaustivi.Intanto si potrebbe dire con una iperbole che ogni autore ha una sua voce e quindi necessita di una sua lettura, ma in realtà anche un testo è diverso da un altro ed esprime una propria "voce" personale e irripetibileDistinguiamo almeno tre tipologie (si possono fare tre brevi esempi)1. narrazione in terza persona, oggettiva l’autore descrive personaggi, luoghi situazioni e noi non sentiamo una voce narrante ma ne possiamo scoprire varie a seconda di come si sviluppa. (es da L'idiota di Dostoevskij2. c'è un tipo di narrazione sempre in terza persona ma meno oggettiva perché dà voce ad un punto di vista specifico di un personaggio che traspare ma non parla direttamente (es Delitto e castigo)3. racconto in prima persona un personaggio narrante che dà voce ai propri ricordi, sensazioni ecc (es Umiliati e offesi)Ricadute sulla lettura1 e 2 necessitano di adesione chiarezza per trasmettere a voce alta il racconto attraverso immagini, ma anche concetti che si formano attraverso la voce del lettore che è quella dell'autore in generale la lettura ava può avere diverse variabili anche a seconda dello stile e (più incisivo, più descrittivo) del genere (comico, drammatico, satirico, surreale) dell'epoca che impronta il lingua dell'autoreLe differenze sono minime ma è interessante in fase di preparazione capire quanto la nostra lettura debba o meno mantenere un rigore un distacco che restituiscano lo spirito del testo (distacco NON significa però che l'espressività venga meno e la lettura si appiattisca)Consideriamo che anche la terza persona può essere interrotta da dialoghi scambi di battute fra due o più personaggi. Ne deriva la necessità di "staccare", la voce della narrazione da quella dei personaggi che prendono a parlare fra loro perché l'intento comunicativo di questa prosa varia. Possiamo poi dare colore e variare anche le voci senza perdere di coerenza omogeneità ecc 3. necessariamente la tentazione è quella di “recitare” di più la lettura che, secondo un principio "Leggere a voce alta" andrebbe evitato, salvo casi particolari (letture ai bambini, genere smaccatamente comico o altro che lo consenta) l’uso della prima persona dà già la sensazione di parlare direttamente a chi ci ascolta, ma la misura è consigliabile sempre.Consideriamo che la narrazione in 1a persona si presta ad essere più interpretata anche perché è una voce DENTRO l’azione, dice quel che sente e che sa e spesso non sa tutto della stessa storia perché la vice e parla dal suo proprio punto di vistaUn caso a sé è la lettura teatrale in cui quindi si da voce (e solo voce senza la memoria) ad un personaggio di un testo teatrale il quale per sua natura non nasce per stare costretto nella pagina scritta, ma per essere "agito" non solo con la voce ma anche con gesto, movimento e cmq calato dentro ad una azione teatrale cioè un processo complesso (non nel senso di difficile, ma di fatto di vari aspetti)
L’idea è quella di partire dallo stile della prosa per verificare diverse possibilità di lettura a voce alta che ci dà la scrittura senza pretese di essere esaustivi.Intanto si potrebbe dire con una iperbole che ogni autore ha una sua voce e quindi necessita di una sua lettura, ma in realtà anche un testo è diverso da un altro ed esprime una propria "voce" personale e irripetibileDistinguiamo almeno tre tipologie (si possono fare tre brevi esempi)1. narrazione in terza persona, oggettiva l’autore descrive personaggi, luoghi situazioni e noi non sentiamo una voce narrante ma ne possiamo scoprire varie a seconda di come si sviluppa. (es da L'idiota di Dostoevskij2. c'è un tipo di narrazione sempre in terza persona ma meno oggettiva perché dà voce ad un punto di vista specifico di un personaggio che traspare ma non parla direttamente (es Delitto e castigo)3. racconto in prima persona un personaggio narrante che dà voce ai propri ricordi, sensazioni ecc (es Umiliati e offesi)Ricadute sulla lettura1 e 2 necessitano di adesione chiarezza per trasmettere a voce alta il racconto attraverso immagini, ma anche concetti che si formano attraverso la voce del lettore che è quella dell'autore in generale la lettura ava può avere diverse variabili anche a seconda dello stile e (più incisivo, più descrittivo) del genere (comico, drammatico, satirico, surreale) dell'epoca che impronta il lingua dell'autoreLe differenze sono minime ma è interessante in fase di preparazione capire quanto la nostra lettura debba o meno mantenere un rigore un distacco che restituiscano lo spirito del testo (distacco NON significa però che l'espressività venga meno e la lettura si appiattisca)Consideriamo che anche la terza persona può essere interrotta da dialoghi scambi di battute fra due o più personaggi. Ne deriva la necessità di "staccare", la voce della narrazione da quella dei personaggi che prendono a parlare fra loro perché l'intento comunicativo di questa prosa varia. Possiamo poi dare colore e variare anche le voci senza perdere di coerenza omogeneità ecc 3. necessariamente la tentazione è quella di “recitare” di più la lettura che, secondo un principio "Leggere a voce alta" andrebbe evitato, salvo casi particolari (letture ai bambini, genere smaccatamente comico o altro che lo consenta) l’uso della prima persona dà già la sensazione di parlare direttamente a chi ci ascolta, ma la misura è consigliabile sempre.Consideriamo che la narrazione in 1a persona si presta ad essere più interpretata anche perché è una voce DENTRO l’azione, dice quel che sente e che sa e spesso non sa tutto della stessa storia perché la vice e parla dal suo proprio punto di vistaUn caso a sé è la lettura teatrale in cui quindi si da voce (e solo voce senza la memoria) ad un personaggio di un testo teatrale il quale per sua natura non nasce per stare costretto nella pagina scritta, ma per essere "agito" non solo con la voce ma anche con gesto, movimento e cmq calato dentro ad una azione teatrale cioè un processo complesso (non nel senso di difficile, ma di fatto di vari aspetti)
"George Soros non detterà le lineee politiche all’Italia” Mentre la nave Aquarius dell'Ong Sos Mediterranee e due unità militari italiane con a bordo 629 migranti stanno entrando nel Canale di Sicilia, destinazione Valencia, una nave della Marina militare americana è in attesa di indicazioni per sapere come comportarsi con i 41 migranti e i 12 cadaveri recuperati martedì sera dopo un naufragio al largo delle coste libiche. Malta prosegue il silenzio, mentre la Ong tedesca Sea Watch chiede l’intervento delle autorità italiane. Stamani intanto è sbarcata a Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 937 migranti. L'Italia continua dunque a mostrare tutta la sua umanità e determinazione nel salvataggio di vite umane, contro ogni forma di mistificazione della realtà. "Non è possibile che istituzioni private finanziate da chissà chi possano imporre tempi e modi dell'immigrazione", dichiara il ministro degli Interni, Matteo Salvini al Senato, dopo avere annunciato che i finanziamenti alle ong saranno oggetto di una prossima informativa. Salvini ha sottolineato: "Io adoro ogni tipo di generosità, ma quando leggo che dietro qualche organismo c'è la Open society di George Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità”.A Parigi piacciono le armi Braccio di ferro Roma - Parigi. Il ministro dell’Economia Tria annulla il viaggio nella capitale francese previsto per oggi e l'incontro con l’omologo Le Maire. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, convoca alla Farnesina l’ambasciatore francese con una nota dai toni piuttosto duri: "Consideriamo inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni di Parigi” Di più: "Simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia. I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro.” Il vice premier Matteo Salvini, intervenendo al Senato, ha esortato la Francia a farsi carico dei 9mila migranti che si era impegnata ad accogliere nel piano di redistribuzione previsto dalla Ue. Parigi, ha sottolineato il capo del Viminale, ha accolto solo 340 migranti. Ci accusano di cinismo - ha aggiunto Salvini - ma dal 1 gennaio al 31 maggio Parigi ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili”. Ricordiamo che un anno fa Parigi ha emesso un ordine di vendita di 455 milioni di euro in armi all’Arabia Saudita, ordine confermato ed ampliato di recente. Servono bombe per lo Yemen, il paese più povero al mondo. Lì, nello stretto di Aden, ci sono 22 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari da tre anni ma non c'è nessuna nave di nessuna ong pronta a portare via dall’inferno gli yemeniti. Nessuna nave pronta a salvare gli yemeniti Nel totale silenzio mediatico e politico, la coalizione guidata dall'Arabia Saudita e appoggiata dagli Stati Uniti ha avviato l'offensiva per conquistare la città di Hudaydah principale punto di accesso dello Yemen e il più grande porto del mar Rosso, fortemente strategico per l'esercito yemenita. Da questa mattina proseguono i raid aerei sulla città di Hudaydah, che conta 600mila abitanti. Il distretto sud è già caduto, mentre la resistenza Houthi tenta di attaccare una nave saudita. L’aggressione saudita, finora, è costata la vita a 11mila yemeniti, 2230 bambini e 1698 donne. I bombardamenti contro le aree residenziali hanno provocato 22.215 feriti, compresi 3248 minori, 2645 donne e 2081 disabili. Nello Yemen, paese con una popolazione di 29 milioni di persone, più di 22 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria e di questi, 11,3 si trovano in condizione di grave bisogno. 17,8 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e questo dato è destinato a peggiorare, dal momento che l’escalation dei combattimenti nella zona del porto di Hudaydah blocca l’ingresso di aiuti nel paese: da qui passano il 70% dei rifornimenti alimentari, oltre che medicine e altri beni essenziali per salvare la vita di milioni di persone allo stremo. A completare il quadro, oltre 16 milioni di persone nel paese devono sopravvivere con acqua sporca, con metà delle strutture sanitarie distrutte, senza accesso ai servizi sanitari di base. Un dato che ha contribuito all’esplosione della più grave epidemia di colera della storia recente che, dopo aver contagiato oltre 1,1 milioni di persone e causato 2.200 vittime, continua a diffondersi tra la popolazione. Muore il baobab, fonte di vita per l’Africa Nove dei tredici alberi più antichi del continente africano sono morti dal 2006 a oggi. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Nature Plants da un gruppo di ricercatori internazionali che individuano nel cambiamento climatico, sempre più rapido nella regione australe dell’Africa, la possibile causa di questa scomparsa. Per Adrian Patrut, co-autore dello studio “Statisticamente parlando, è praticamente impossibile che un numero simile di grossi e vecchi baobab muoia in così poco tempo per cause naturali”. I baobab esaminati hanno un’età che va dai 1100 ai 2500 anni. Alcuni sono talmente legati simbolicamente alle loro comunità da avere un nome, come Panke, nello Zimbabwe, di 2450 anni, o l'albero di Platland, in Sudafrica, con un tronco che supera i 10 metri di diametro. I baobab è un albero sacro per molte tribù e luogo di riunione intorno al quale si sviluppa la vita dei villaggi africani; rappresenta, soprattutto, una fonte essenziale di vita: è un’enorme riserva d’acqua, produce frutti che nutrono animali, oltre che esseri umani, e permette a moltissimi uccelli di nidificare. Le sue foglie sono usate come vegetale commestibile ma anche per preparare medicine tradizionali e la corteccia serve a creare corde, ceste e vestiti. Il cambiamento climatico, un’altra rapina dell’Occidente ai danni del Sud del mondo. Lula: impedita la visita all'emissario del Papa All'avvocato argentino Juan Gabrois e consulente dell'ex Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e' stato impedito, dalla polizia federale di Curitiba, di incontrare il leader brasiliano Ignacio Lula da Silva. Il Vaticano smentisce l’intenzione di far pervenire all’ex presidente brasiliano, in carcere da due mesi, una missiva di Papa Francesco. Ma conferma la consegna di un rosario. In ogni caso, sostiene il noto sito d’informazione brasiliano Brasil 24/7, “Si tratta di un incidente che potrebbe creare avere gravi riscontri diplomatici. Lula, prosegue il portale brasiliano, resta il leader cattolico piu' amato nella storia del Brasile, mentre Temer e' il piu' odiato". Brasil 24/7 cita, tra l’altro, con chiaro riferimento alla situazione politica brasiliana, una recente omelia di Papa Francesco che condanna "i colpi di stato sponsorizzati dai media conservatori”. Nonostante le accuse di corruzione, Lula rimane in testa come favorito per le presidenziali in tutti i sondaggi condotti da 8 diversi istituti di opinione. Mosca promette rappresaglia contro le nuove sanzioni USA A poche ore dall’apertura dei mondiali di calcio, Mosca è pronta a misure di ritorsione contro le nuove sanzioni statunitensi che colpiscono cinque società e tre individui russi. Sanzioni motivate dal Dipartimento del Tesoro USA con presunte "attività cyber maligne” e collaborazione con forze armate e servizi segreti di Mosca. Secca la risposta del vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov: "Implementeremo le misure contro quei candidati americani che eccellono nelle loro politiche aggressive anti-russe e che ostacolano la normalizzazione dei rapporti bilaterali”. Ryabkov ha inoltre sottolineato che la miglior risposta di Mosca "alla politica illegale di sanzioni dell'Amministrazione Trump” sarà la promozione dello sviluppo economico.
"George Soros non detterà le lineee politiche all’Italia” Mentre la nave Aquarius dell'Ong Sos Mediterranee e due unità militari italiane con a bordo 629 migranti stanno entrando nel Canale di Sicilia, destinazione Valencia, una nave della Marina militare americana è in attesa di indicazioni per sapere come comportarsi con i 41 migranti e i 12 cadaveri recuperati martedì sera dopo un naufragio al largo delle coste libiche. Malta prosegue il silenzio, mentre la Ong tedesca Sea Watch chiede l’intervento delle autorità italiane. Stamani intanto è sbarcata a Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 937 migranti. L'Italia continua dunque a mostrare tutta la sua umanità e determinazione nel salvataggio di vite umane, contro ogni forma di mistificazione della realtà. "Non è possibile che istituzioni private finanziate da chissà chi possano imporre tempi e modi dell'immigrazione", dichiara il ministro degli Interni, Matteo Salvini al Senato, dopo avere annunciato che i finanziamenti alle ong saranno oggetto di una prossima informativa. Salvini ha sottolineato: "Io adoro ogni tipo di generosità, ma quando leggo che dietro qualche organismo c'è la Open society di George Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità”.A Parigi piacciono le armi Braccio di ferro Roma - Parigi. Il ministro dell’Economia Tria annulla il viaggio nella capitale francese previsto per oggi e l'incontro con l’omologo Le Maire. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, convoca alla Farnesina l’ambasciatore francese con una nota dai toni piuttosto duri: "Consideriamo inaccettabili le parole usate nelle dichiarazioni di Parigi” Di più: "Simili dichiarazioni stanno compromettendo le relazioni tra Italia e Francia. I toni impiegati sono ingiustificabili, tenuto conto che da molti mesi ormai il nostro Paese ha pubblicamente denunciato l’insostenibilità dell’attuale situazione di latitanza di un approccio coordinato e coeso a livello europeo circa la gestione dei flussi migratori, rispetto ai quali l’Italia non si è mai tirata indietro.” Il vice premier Matteo Salvini, intervenendo al Senato, ha esortato la Francia a farsi carico dei 9mila migranti che si era impegnata ad accogliere nel piano di redistribuzione previsto dalla Ue. Parigi, ha sottolineato il capo del Viminale, ha accolto solo 340 migranti. Ci accusano di cinismo - ha aggiunto Salvini - ma dal 1 gennaio al 31 maggio Parigi ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili”. Ricordiamo che un anno fa Parigi ha emesso un ordine di vendita di 455 milioni di euro in armi all’Arabia Saudita, ordine confermato ed ampliato di recente. Servono bombe per lo Yemen, il paese più povero al mondo. Lì, nello stretto di Aden, ci sono 22 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari da tre anni ma non c'è nessuna nave di nessuna ong pronta a portare via dall’inferno gli yemeniti. Nessuna nave pronta a salvare gli yemeniti Nel totale silenzio mediatico e politico, la coalizione guidata dall'Arabia Saudita e appoggiata dagli Stati Uniti ha avviato l'offensiva per conquistare la città di Hudaydah principale punto di accesso dello Yemen e il più grande porto del mar Rosso, fortemente strategico per l'esercito yemenita. Da questa mattina proseguono i raid aerei sulla città di Hudaydah, che conta 600mila abitanti. Il distretto sud è già caduto, mentre la resistenza Houthi tenta di attaccare una nave saudita. L’aggressione saudita, finora, è costata la vita a 11mila yemeniti, 2230 bambini e 1698 donne. I bombardamenti contro le aree residenziali hanno provocato 22.215 feriti, compresi 3248 minori, 2645 donne e 2081 disabili. Nello Yemen, paese con una popolazione di 29 milioni di persone, più di 22 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria e di questi, 11,3 si trovano in condizione di grave bisogno. 17,8 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare e questo dato è destinato a peggiorare, dal momento che l’escalation dei combattimenti nella zona del porto di Hudaydah blocca l’ingresso di aiuti nel paese: da qui passano il 70% dei rifornimenti alimentari, oltre che medicine e altri beni essenziali per salvare la vita di milioni di persone allo stremo. A completare il quadro, oltre 16 milioni di persone nel paese devono sopravvivere con acqua sporca, con metà delle strutture sanitarie distrutte, senza accesso ai servizi sanitari di base. Un dato che ha contribuito all’esplosione della più grave epidemia di colera della storia recente che, dopo aver contagiato oltre 1,1 milioni di persone e causato 2.200 vittime, continua a diffondersi tra la popolazione. Muore il baobab, fonte di vita per l’Africa Nove dei tredici alberi più antichi del continente africano sono morti dal 2006 a oggi. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Nature Plants da un gruppo di ricercatori internazionali che individuano nel cambiamento climatico, sempre più rapido nella regione australe dell’Africa, la possibile causa di questa scomparsa. Per Adrian Patrut, co-autore dello studio “Statisticamente parlando, è praticamente impossibile che un numero simile di grossi e vecchi baobab muoia in così poco tempo per cause naturali”. I baobab esaminati hanno un’età che va dai 1100 ai 2500 anni. Alcuni sono talmente legati simbolicamente alle loro comunità da avere un nome, come Panke, nello Zimbabwe, di 2450 anni, o l'albero di Platland, in Sudafrica, con un tronco che supera i 10 metri di diametro. I baobab è un albero sacro per molte tribù e luogo di riunione intorno al quale si sviluppa la vita dei villaggi africani; rappresenta, soprattutto, una fonte essenziale di vita: è un’enorme riserva d’acqua, produce frutti che nutrono animali, oltre che esseri umani, e permette a moltissimi uccelli di nidificare. Le sue foglie sono usate come vegetale commestibile ma anche per preparare medicine tradizionali e la corteccia serve a creare corde, ceste e vestiti. Il cambiamento climatico, un’altra rapina dell’Occidente ai danni del Sud del mondo. Lula: impedita la visita all'emissario del Papa All'avvocato argentino Juan Gabrois e consulente dell'ex Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e' stato impedito, dalla polizia federale di Curitiba, di incontrare il leader brasiliano Ignacio Lula da Silva. Il Vaticano smentisce l’intenzione di far pervenire all’ex presidente brasiliano, in carcere da due mesi, una missiva di Papa Francesco. Ma conferma la consegna di un rosario. In ogni caso, sostiene il noto sito d’informazione brasiliano Brasil 24/7, “Si tratta di un incidente che potrebbe creare avere gravi riscontri diplomatici. Lula, prosegue il portale brasiliano, resta il leader cattolico piu' amato nella storia del Brasile, mentre Temer e' il piu' odiato". Brasil 24/7 cita, tra l’altro, con chiaro riferimento alla situazione politica brasiliana, una recente omelia di Papa Francesco che condanna "i colpi di stato sponsorizzati dai media conservatori”. Nonostante le accuse di corruzione, Lula rimane in testa come favorito per le presidenziali in tutti i sondaggi condotti da 8 diversi istituti di opinione. Mosca promette rappresaglia contro le nuove sanzioni USA A poche ore dall’apertura dei mondiali di calcio, Mosca è pronta a misure di ritorsione contro le nuove sanzioni statunitensi che colpiscono cinque società e tre individui russi. Sanzioni motivate dal Dipartimento del Tesoro USA con presunte "attività cyber maligne” e collaborazione con forze armate e servizi segreti di Mosca. Secca la risposta del vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov: "Implementeremo le misure contro quei candidati americani che eccellono nelle loro politiche aggressive anti-russe e che ostacolano la normalizzazione dei rapporti bilaterali”. Ryabkov ha inoltre sottolineato che la miglior risposta di Mosca "alla politica illegale di sanzioni dell'Amministrazione Trump” sarà la promozione dello sviluppo economico.
Consideriamo profondamente il glorioso MA che Dio ci sta ponendo davanti: “Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza.” Dio che è il Maestro per eccellenza usa le cose visibili come aiuto, affinché possiamo poi… credere in quel che non vediamo!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3370VOLTAIRE, ROUSSEAU E I MOSTRI di Antonio Margheriti MastinoLa Chiesa e i "mostri": i malati teratologici. Ossia gli afflitti da gravi deformità e anomalie fisiche congenite o acquisite. Coloro che per eccellenza facevano spavento. Pure questi si è cercato di usare contro la storia della Chiesa matrigna e per magnificare invece la "società laica", pietosissima. Vediamo come stanno davvero le cose.VOLTAIRE E L'ODIO PER GLI EBREI CHE ISPIRO' HITLERPartiamo dal padre spirituale di laicisti e illuministi: Voltaire. Nel suo arcinoto e in realtà poco letto Dictionaire Philosophique, il gran burlone fin troppo preso sul serio si interroga su quando la medicina possa definire "mostro" un essere umano nato con delle anomalie. «Se a un uomo ben fatto mancano quattro dita dei piedi, lo chiameremo un mostro?», e generosamente ammette che la mancanza di certi organi, così come l'eccesso di dita, di altri organi o ghiandole, di per sé non costituisce "prova di mostruosità".Poi, con fare distratto, come suo costume, getta una pietra contro la Chiesa (ne è ossessionato) e nasconde la mano. Tirando in ballo anche Locke, si domanda quale sia il "limite", nell'ottica della scienza che studia le anomalie nello sviluppo animale, la teratologia, oltre il quale più che parlare di "mostri" (ed ecco l'esca avvelenata) si possa "negare il battesimo a un neonato e respingerlo nell'animalità".Voltaire, anche a nome di Locke, non solo non risponde alla domanda, ma rifiuta di "fissare un limite". Prendendo due piccioni con una fava: fa passare il messaggio subliminale che invece la Chiesa, crudele, quel limite lo fissa; al contempo, che egli, Voltaire, e Locke, "aprioristicamente accettano di considerare come appartenenti alla razza umana" i malformati, i focomelici, gli altri casi "mostruosi". Già! La Chiesa magari - lo leggi tra le righe volterriane - no.In realtà, Voltaire non trova un "limite" al battesimo, e astutamente gira intorno all'ostacolo, mentendo senza mentire, perché quel "limite" non era mai esistito, non per la Chiesa almeno, che considera vita umana e anima divina qualsiasi creatura si nasconda dietro i veli amniotici del grembo materno, prima ancora di vederne il volto; anche se poi dovesse risultare mostruoso quel volto, anche se non dovesse averne alcuno.È lo stesso Voltaire che poche pagine più in là, stavolta senza limiti, come "mostri" immondi qualificherà nell'ordine: negri, ebrei e in parte le donne. Sui neri: prima, s'intrattiene sinistramente sul loro aspetto "disumano", poi passa a sostenerne la minorità, quindi deduce debbano considerarsi bestie, e in quanto tali naturaliter schiavi; infine, va oltre e afferma che forse i negri hanno avuto origine da "abominevoli incroci" tra donne e scimmie. E tutto questo per il loro aspetto: mostruoso. Curioso che negli stessi anni in cui Voltaire scriveva queste cose, la Chiesa per mano di Benedetto XIV beatificava (e pochi anni dopo canonizzava) un frate del '500, e per giunta lo dichiarava compatrono di Palermo e patrono delle comunità negre dell'America Latina: san Benedetto il Moro. Discendente di schiavi africani, negro egli stesso.Se per Voltaire il negro nascerebbe da abominevoli incroci tra donna e gorilla, e se dalla scimmia ha ereditato la mostruosità, l'imbecillità, invece, l'ha ereditata dalla donna, che reputa completamente incapace di intendere e volere. È lo stesso che dipinge gli ebrei come esseri immondi: si veda il suo Dictionaire, dove per decine di volte cita gli ebrei per brutalizzarli con epiteti crudeli.Ebbene sì: il razzismo biologico fu riscoperto dagli illuministi. E Voltaire ne fu il dottore. Lui il padre dell'antisemitismo, del razzismo, il teorico della misoginia e dello schiavismo. Non meraviglia che sia anche il patriarca dei propagandisti anticattolici. Voltaire! A proposito del quale leggiamo queste affermazioni di Messori: «Chiariamo subito che l'antisemitismo biologico e razziale non ha nulla a che fare con la tradizione cristiana. Ci sono state dispute teologiche e religiose attorno alla figura dell'ebreo Gesù, sul suo essere o no il Messia, da cui è nato l'antigiudaismo. Ma le origini dell'antisemitismo violento, sfociato nelle persecuzioni di Hitler, vanno ricercate nel pensiero illuminista e darwiniano. Consideriamo la virulenza antiebraica di Voltaire: non è un caso se nelle scuole della Francia di Vichy veniva imposta la lettura di un libretto in cui erano state raccolte tutte le citazioni antisemite del filosofo dei lumi».«Per cui non vi sono più né Ebrei né Gentili, né Greci né Romani, né padroni né schiavi, non più discriminazioni fra uomini e donne, né potenti né oppressi; tutti gli uomini sono fratelli in quanto figli di Dio» e perché «tutti siete un solo uomo in Gesù Cristo». È san Paolo. Allora all'interno della comunità cristiana, al contrario di quella greca e romana, non hanno più importanza le peculiari differenze etniche (giudeo o greco), sociali (liberi o schiavi), sessuali (uomo o donna): tutti ormai hanno lo stesso valore, identica dignità, medesima uguaglianza, quella che deriva loro dal costituire in Cristo e per Cristo il "popolo" della nuova alleanza, "erede" delle promesse fatte ad Abramo.Possiamo ben dire che è il cristianesimo a istituire l'uguaglianza. Non il "Padre dei diritti umani", quel Voltaire che addirittura perora un ritorno all'antico, aristocratico razzismo del giudaismo e del paganesimo.ROUSSEAU E L'ILLUSORIO MITO DEL BUON SELVAGGIOMa ci sarebbe anche l'altro oracolo dei laicisti, rivale di Voltaire: Rousseau, quello che sosteneva la bontà dell'uomo nato libero, selvatico, allo stato naturale, ossia la negazione più perfetta della macchia antica, il peccato originale. Ebbene, pure costui si intrattiene con gran scialo di buoni sentimenti sui "mostri", gli infelici fisicamente. Nel suo Emile ou de l'education scrive che «un padre non deve avere preferenze nella famiglia che Dio gli ha dato: tutti i suoi figli sono per lui eguali, a tutti deve la stessa tenerezza, siano essi storpi o sani, deboli robusti. Ciascuno di essi è un deposito di cui deve rendere conto alla Mano che glielo ha affidato».Belle parole, non v'è dubbio. Ma è fumo negli occhi. Tra le righe, Rousseau lascia intendere che egli è contrario alla soppressione di bambini nati deformi, come era successo per i famigerati infanticidi di Liegi, dove si fece strage di infanti nati focomelici ossia senza gambe e braccia. Tutto questo per quanto riguarda il "padre di famiglia", perché per se stesso il buon Rousseau usa altri parametri.Infatti, in quelle stesse pagine del trattato di pedagogia, poco dopo Rousseau consiglia ai pedagoghi di fare come lui e «rifiutare per allievo un fanciullo malaticcio e cachettico. lo, ad esempio, non vorrei interessarmi a un allievo che si preoccupa unicamente della propria conservazione fisica e di cui il corpo nuoce all'educazione dell'anima».Ecco la differenza tra buonismo e bontà, tra teoria e pratica, tra la imperturbabile etica cattolica e le labili etiche civili: un Rousseau, padre nobile del laicismo, risolve il problema degli alunni malformati, malaticci allontanandoli dal suo domicilio, reputandoli incapaci di imparare qualcosa; un san Filippo Smaldone, pochi decenni dopo la morte di Rousseau, apre una scuola per bambini sordomuti e per giunta poveri, ritenendo pure questi capaci di imparare qualcosa.Poco prima della nascita di Rousseau, i santi Vincenzo de' Paoli e Luisa di Marillac riempivano tutta la Francia di questi illuministi allergici alle donne, ai negri e ai bambini malaticci, di "Figlie della Carità", vale a dire di scuole, ospedali, orfanotrofi per loro, i malaticci, i deformi, i piccoli ritardati, e tutti, va da sé, poveri; ai quali anche a domicilio donavano la loro assistenza attraverso consorelle laiche addestrate alla fede cattolica, alla pietà cristiana e alla scienza infermieristica.Come non bastasse, appena chiusi gli occhi Rousseau, li aprì san Giuseppe Benedetto Cottolengo, uno dei tanti preti destinati a patire pene inenarrabili sotto le dominazioni francesi scatenate da quella Rivoluzione Francese che a Rousseau e Voltaire s'ispirava, tanto da dover studiare in clandestinità. Fonderà quella Piccola Casa della Divina Provvidenza, destinata proprio a raccogliere i "rifiuti umani" della società e persino dei sanatori, gli inguardabili e gli inguaribili, gli errori e orrori della natura, gli scherzi e scarabocchi di Dio, per usare il quantomeno colorato (e cinico) vocabolario laico: i "mostri". I grandi deformi, gli afflitti dalle malattie più repellenti, rare e dai risvolti osceni, difficilmente tollerabili dai nostri sensi. Ai quali la pietà cattolica offrì assistenza, e riparo invalicabile dallo sguardo offensivo del mondo "civile". E illuminista.