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Da Attar:Si racconta che molte persone andarono da Rabi'a.Ella interrogò uno di loro: “Dimmi, perché servi Dio, esaltato Egli sia?”Rispose: “Per timore del Fuoco”.Disse un altro: “Io lo servo per il timore del Fuoco e la brama del Paradiso”.Disse Rabi'a: “Che servo cattivo colui che serve Dio - esaltato Egli sia - per la speranza di Paradiso o terrore del Fuoco!” E aggiunse: “Se non ci fosse Paradiso né Inferno non serviresti tu Dio - esaltato Egli sia?”Allora le chiesero: “Tu perché servi Dio?”Rispose: “Io Lo servo per Lui stesso. Non mi basta che, per Sua grazia, Egli mi comandi si servirlo?”Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Da Attar:Si racconta che Rabi'a vide nel suo sonno il Profeta - su di lui la pace. Egli la salutò, e le disse: “Rabi'a, mi ami tu?”. Disse: “C'è forse chi non ti ama? Ma l'amore di Dio - esaltato Egli sia - ha riempito il mio cuore a tal punto che non c'è posto per amare o detestare altro.”Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Da al Quashyri:“Un uomo disse a Rabia: “Ho commesso molti peccati e molte trasgressioni: ma se mi pento, Dio mi perdonerà?”Disse: “No. Tu ti pentirai se egli ti perdona.”Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Grond è senza alcun ombra di dubbio una delle migliori serie uscite quest'anno su Netflix in grado di farci ridere a crepapelle e riflettere su tematiche davvero importanti e centrali nella vita di ogni essere umanoIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Ramy è una serie sull'Islam e le seconde generazioni, in grado di strappare allo stesso tempo tante risate e riflessioni profonde, un capolavoro che mancava e di cui non potrete più fare a menoIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Da al Qushayri:"Fu chiesto a Rabi'a quando il servo di Dio sia nello stato di abbandono. Disse: “Quando la sventura lo rallegra come la buona sorte”."Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
“Rabi'a la mistica” è un libro che racconta nel dettaglio la storia di Rabi'a al Adawiyya, la più grande mistica sufi di sempreIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
La storia dell'Islam in Marocco dalle origini sino ai giorni nostriReboot di un articolo uscito sul sito di Medio Oriente e Dintorni il 2 gennaio 2023Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Per approfondire gli argomenti della puntata: La Battaglia di Talas : https://www.youtube.com/watch?v=DYlgA4UYt5c&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria La playlist sugli arabi e la loro espansione : https://www.youtube.com/watch?v=zAs6wgvwgik&list=PLpMrMjMIcOkmY9m8IZmuwr9EoeWP90ORY&index=1&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria Altre pillole dal Medioevo : https://www.youtube.com/watch?v=m414kquZGeY&list=PLpMrMjMIcOknatmkUIASEYa0_l9nYfOnn&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Con l'arrivo dell'anno del serpente, un paragone fra la simbologia cinese ed islamica su questo animale vista dal punto di vista degli Hui, i cinesi musulmani di etnia HanIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
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Storia e simbologia del serpente nel mondo arabo-islamico, animale associato tanto al maligno quanto alla profonda saggezzaIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Turchia ed Olanda, due paesi a più di 2000 km di distanza ma che da sempre sono legati da un'amicizia antica, risalente alla Guerra degli 80 anni. Un viaggio alla scoperta di quel che è stato e che è oggi il rapporto fra questi due stati.Reboot di un articolo uscito su Medio Oriente e Dintorni il 26 agosto 2019Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
La storia di Omar ibn Said, un uomo che non perse la propria fede e cultura nemmeno da schiavo, diventando uno dei membri più importanti della storia dell'Islam americanoIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
La storia di Ayuba Suleiman Diallo, un nobile africano che venne fatto schiavo e venne poi liberato e favorito da Allah per la sua fedeIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
La storia di Mustafa Azemmouri, conosciuto anche come Estevanico, il primo musulmano e marocchino documentato sul suolo americanoIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
È stato arrestato l'autore dell'attacco a Solingen avvenuto venerdì sera durante una festa per i 650 anni dalla fondazione della cittadina. L'uomo, un siriano di 26 anni, ha ucciso con un coltello tre persone e ne ha ferite in modo grave altre otto; ieri sera si è arreso agli agenti di un'auto di pattuglia e poco dopo ha confessato.
“Manifesto dell'Islam Italiano” è un testo unico nel suo genere partorito dalla brillante mente di Francesca Bocca-Aldaqre e che può rappresentare la spinta per dar finalmente forma all'Islam italianoSul sito, una lista in continuo aggiornamento in cui troverete tutti gli eventi di giugno a Milano legati alle tematiche di Medio Oriente e DintorniIscrivetevi al canale Telegram per guardare tutta la lista di quelli (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 2 anni fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Oltre duecento milioni di indonesiani oggi voteranno per il nuovo presidente. E considerando che metà di loro ha meno di 40 anni, i giovani avranno un ruolo chiave nel decretare il vincitore. A quasi sessant'anni dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, un libro raccoglie le riflessioni dei ragazzi e della ragazze di un liceo romano.CONEmanuele Giordana, giornalista, da KupangChristian Raimo, giornalista e insegnante Indonesia: https://www.youtube.com/watch?v=1uLL-r4KlxM&t=226sScuola: https://www.youtube.com/watch?v=RdMAQQmTNcUDisco della settimana: City music Tokyo - MultipleSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7535MUSULMANO PICCHIA LA MOGLIE, MA PER IL PM E' UN FATTO CULTURALE E VA ASSOLTOLa storia di una donna di 27 anni di origini bengalesi, cittadina italiana, madre di due figlie e costretta a un matrimonio combinatodi Salvatore MontilloViolenze e maltrattamenti subite da una giovane donna originaria del Bangladesh, definiti «contegni di compressione delle libertà morali e materiali», sarebbero «il frutto dell'impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge». Motivo per il quale l'imputato (oggi ex marito) va assolto.È destinata a far discutere la richiesta di assoluzione messa nero su bianco da un pubblico ministero di Brescia nell'ambito di un procedimento a carico di un uomo del Bangladesh residente nel bresciano.In vista dell'ultimo atto del processo, che dovrebbe arrivare a sentenza nelle prossime settimane, il pm ha così giustificato, nelle conclusioni depositate alle parti, i motivi per i quali quei presunti maltrattamenti rientrerebbero nel campo dei reati culturalmente orientati e pertanto non vadano puniti. «I contegni di compressione delle libertà morali e materiali della parte offesa da parte dell'odierno imputato - scrive il pm - sono il frutto dell'impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge per conseguire la supremazia sulla medesima, atteso che la disparità tra l'uomo e la donna è un portato della sua cultura che la medesima parte offesa aveva persino accettato in origine».Il caso ha preso il via nel 2019, quando una donna di 27 anni di origini bengalesi, cittadina italiana, madre di due figlie, costretta a sposare in patria un cugino secondo un matrimonio combinato, ha denunciato il marito, nel frattempo diventato ex, per maltrattamenti fisici e psicologici. A suo tempo la Procura aveva già chiesto l'archiviazione del procedimento, richiesta rigettata dal gip che ha ordinando l'imputazione coatta per lo straniero nato e cresciuto in Bangladesh. «Sussistono senz'altro elementi idonei a sostenere efficacemente l'accusa in giudizio nei confronti dell'ex marito» aveva stabilito il gip.«Le condotte dell'uomo - continua il pm nella richiesta di assoluzione - sono maturate in un contesto culturale che sebbene inizialmente accettato dalla parte offesa si è rivelato per costei intollerabile proprio perché cresciuta in Italia e con la consapevolezza dei diritti che le appartengono e che l'ha condotta ad interrompere il matrimonio. Per conformare la sua esistenza a canoni marcatamente occidentali, rifiutando il modo di vivere imposto dalle tradizioni del popolo bengalese e delle quali invece, l'imputato si è fatto fieramente latore».Sconcertata la donna, cresciuta a Brescia dove vive dall'età di 4 anni, che in un'intervista al Giornale di Brescia racconta di essere stata «venduta per 5mila euro» ad un cugino dopo la morte del padre, sepolto in patria. Divenuta madre di due bambine, la donna è stata costretta a lasciare gli studi alle superiori ed è rimasta segregata in casa per anni. «Dopo anni di urla, insulti e botte, sotto la costante minaccia di essere riportata in Bangladesh definitivamente, nel 2019 ho trovato il coraggio di denunciare». Un coraggio che potrebbe non servire a renderla per sempre una donna libera.Nota di BastaBugie: Anna Bono nell'articolo seguente dal titolo "Estradato in Italia il padre di Saman, un traguardo insperato" parla dell'arrivo in Italia di Shabbar Abbas, l'uomo che nel 2021, insieme a dei familiari, uccise la figlia Saman per aver rifiutato un matrimonio combinato.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 2 settembre 2023:È arrivato in Italia il 1° settembre, estradato dal Pakistan, Shabbar Abbas, l'uomo che nel 2021 insieme alla moglie e ad alcuni familiari, all'epoca residenti in Italia a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, ha ucciso la figlia Saman di 18 anni perché aveva rifiutato di accettare un matrimonio combinato con un cugino scelto dai genitori. Coinvolti nell'omicidio sono la moglie, Nazia Shaheen, tuttora latitante in Pakistan e oggetto anch'essa di una richiesta di estradizione, due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, arrestati in Francia e in Spagna nei mesi successivi al delitto, e lo zio, Danish Hasnain, fratello di Shabbar Abbas, arrestato in Francia.Come si ricorderà, i resti di Saman erano stati sepolti nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio e il giorno successivo Shabbar Abbas e la moglie erano tornati in Pakistan, richiamati d'urgenza - questa la giustificazione - perché una loro zia stava male. Raggiunto telefonicamente, Abbas aveva continuato a negare, a dire che sua figlia era viva, che si trovava in Belgio. La polizia pakistana lo ha arrestato il 15 novembre 2022 per frode ai danni di un connazionale e così la procedura di estradizione, complessa e delicata, ha avuto inizio. Le udienze per discutere la legittimità della richiesta di estradizione da parte del Ministero italiano della giustizia hanno subìto più di 30 rinvii. Finalmente, il 4 luglio scorso, i giudici della Corte di Islamabad hanno espresso parere favorevole e il 29 agosto è arrivata l'autorizzazione del governo pakistano.L'8 settembre Abbas comparirà davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia dove sarà sentito come testimone suo figlio, il fratello minore di Saman, che ha indicato agli inquirenti il luogo dove si trovava il cadavere della sorella. «È la prima volta che una estradizione attiva viene concessa dal Pakistan, non era mai successo - ha commentato il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci -. Fa ben sperare su una buona prospettiva di riuscita di un accordo più ampio tra Italia e Pakistan che sappiamo essere in fase di gestazione, per creare un sistema di relazioni bilaterali più stabile. In Italia ci sono 200 mila pakistani regolarmente censiti». [...]Anche il primo ministro Giorgia Meloni ha sottolineato l'importanza decisiva della collaborazione delle autorità pakistane, effettivamente insperata perché in Pakistan tradizioni tribali e integralismo islamico si combinano per far sì che agli occhi di molti il delitto commesso dai familiari di Saman appaia non solo legittimo, ma doveroso. L'onore di una famiglia si ritiene infatti compromesso quando i suoi componenti non obbediscono al padre dimostrando al mondo che manca dell'autorità e della determinazione necessarie a farsi rispettare. Per il decoro e la stima familiare si ritiene che un padre abbia il dovere di vegliare sul comportamento dei congiunti, in particolare di donne e minori, di punirli se lo ritiene giusto. Una figlia che rifiuta un matrimonio combinato disobbedisce e, atto altrettanto grave, contesta una istituzione che è uno dei cardini di un sistema condiviso di rapporti familiari, sociali ed economici. Perciò merita una punizione esemplare. Ai nostri occhi lei è la vittima, chi la uccide il colpevole. Viceversa agli occhi dei parenti di Saman, lei si è macchiata di una grave colpa, le vittime sono i suoi genitori e gli altri suoi familiari sui quali ricade l'onta del suo comportamento. Lo chiamiamo omicidio oppure delitto d'onore. Invece, per chi lo commette è una punizione necessaria per restituire alla famiglia dignità e rispetto dei parenti e della comunità.Ma anche in Pakistan i valori e le istituzioni delle società patriarcali che l'Islam ha sacralizzato non sono condivisi da tutti, non più. [...] Un segno è l'atteggiamento nei confronti dei cristiani, spesso vittime di intolleranza estrema, ma anche oggetto di concreti segnali di rispetto e volontà di coesistenza pacifica. Un altro è la lotta per emendare la legge che punisce la blasfemia, i tentativi di moderarne almeno le sanzioni.La decisione di consegnare alla giustizia italiana Shabbar Abbas può essere un altro segno. Sarà importante nelle prossime settimane seguire le reazioni al processo contro gli assassini di Saman delle comunità islamiche in Italia e dell'opinione pubblica italiana.
L'abito tradizionale musulmano vietato nelle scuole francesi. L'aumento dei suicidi femminili in Afghanistan Questo episodio di The Essential è supportato da PhotoSì, il servizio che permette di stampare le proprie fotografie e creare un fotolibro personalizzato direttamente dallo smartphone. Scarica l'app PhotoSì e scopri l'offerta dedicata del 30%* entro 31/12/2023 con il codice "WILL" (ordine minimo 30€) Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Una nuova puntata di "È sempre Ramadan", in cui, con Youssef Siher, andremo a scoprire il miracolo del Ramadan appena trascorso: il primo iftar cittadino di Milano, organizzato ed ideato proprio da Youssef. Oltre a questo, ovviamente, anche un approfondimento su Youssef Siher e la sua storiaYoussef Siher è un giornalista freelance che collabora da qualche tempo con Il Fatto Quotidiano, nel corso degli anni è stato anche senatore accademico presso l'Università degli studi di Milano e presidente degli Studenti Universitari Musulmani; Trovi qui tutti i suoi linkClicca qui per ascoltare la serie dedicata a "Le perle del Corano" di al GhazaliQui per la prima stagione de "Dal Masnavi di Rumi", mentre qui per la seconda stagionee qui per i 40 hadith di NawawiInfine, qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 1 anno fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
Una live pronta a toccarvi cuore e mente grazie ad Icaro Bilal Masseroli, fondatore di Smart Arabic, un metodo innovativo e coinvolgente per imparare l'arabo, e con una storia davvero interessante e pronta a farci battere il cuoreSmart Arabic è un corso unico nel suo genere che permetterà a chiunque lo segua di imparare a leggere e scrivere in arabo nel giro di qualche lezione, fornendogli tutti gli strumenti possibili per proseguire nella sua passione e riuscire ad arrivare al traguardo più importante: padroneggiare questa meravigliosa lingua e riuscire a leggere correttamente il sacro Corano.Se vuoi scoprire di più, qui trovi il profilo Instagram di "Smart Arabic"mentre qui trovi il suo profilo Facebookqui il suo canale Youtubeed infine qui il suo sitoClicca qui per ascoltare la serie dedicata a "Le perle del Corano" di al GhazaliQui per la prima stagione de "Dal Masnavi di Rumi", mentre qui per la seconda stagionee qui per i 40 hadith di NawawiInfine, qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 1 anno fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
Una live con Fabrizio Ciocca, autore di "L'Islam italiano" ed uno dei maggiori esperti dell'Islam in ItaliaFabrizio Ciocca si è laureato in Sociologia politica all'Università di Roma “La Sapienza” e ha conseguito un master in Sistemi urbani multietnici alla Link Campus University. Studioso dei fenomeni migratori, è autore di diversi articoli e saggi sulle comunità islamiche in Italia, tra cui La presenza musulmana in Italia: criticità e potenzialità (2018) e Musulmani in Italia. Impatti urbani e sociali delle comunità islamiche a Roma (Meltemi, 2018).Qui trovate il suo profilo Facebook Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
“L'Islam italiano” di Fabrizio Ciocca è senza alcun ombra di dubbio il punto di partenza migliore per chiunque si voglia confrontare con l'Islam del Bel PaeseClicca qui per vedere la live con Fabrizio Ciocca; qui invece trovi il mio articolo a riguardoClicca qui per ascoltare la serie dedicata a "Le perle del Corano" di al GhazaliQui per la prima stagione de "Dal Masnavi di Rumi", mentre qui per la seconda stagionee qui per i 40 hadith di NawawiInfine, qui trovi Medio Oriente e Dintorni Music, un mio podcast uscito 1 anno fa solo per Spotify in cui scoprirai la storia e le canzoni di artisti e band che hanno fatto (o stanno facendo) la storiaMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
Una live in compagnia di Rosanna Maryam Sirignano per scoprire al meglio cosa si prova a vivere un Ramadan in Campania da convertiti, un'occasione per immergersi in una realtà poco raccontata ma molto importante e caratteristica del Bel PaeseRosanna Maryam Sirignano si occupa principalmente di formazione per lo sviluppo personale attraverso la lingua, cultura araba e studi islamici. Nel 2019 ha fondato MaryamEd Formazione Transculturale. Membro del Centro Islamico Culturale d'Italia, è attiva in diverse iniziative di dialogo interreligioso a livello nazionale.Ha concluso un dottorato in Studi Islamici all'università di Heidelberg dove è stata assistente alla cattedra di Studi Transculturali. È autrice di diversi articoli scientifici e divulgativi, e del libro La mia Siria edito da Villaggio Maori Edizioni. Il suo ultimo libro è "Il velo dentro", uscito nel 2023 sempre per Villaggio Maori EdizioniQui trovate: -la sua pagina Facebook- il suo profilo Instagram- ed il suo sito- qui invece il link per acquistare il suo ultimo libroTrovate tutti i link qui: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-Islamic Relief (Ente benefico specializzato sul "mondo islamico" attivo sia in Siria che in Turchia)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
Cos'è il Ramadan? Come faccio a gustare al meglio questo mese? Trovate qui ogni possibile consiglio e suggerimento, incluse serie, film e libri *2 note: il Ramadan è il 4° pilastro dell'Islam, mentre la Zakat (carità rituale) il 3°Link al film "Il Messaggio" di Mustapha Akkad, tutti gli altri contenuti citati li trovate nel canale Youtube o nel podcast di Medio Oriente e DintorniTrovate tutti i link qui: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"Se volete aiutare le persone colpite dal terremoto in Siria e Turchia qui ci sono i link di alcune associazioni umanitarie che operano nella zona:-AKUT (Organizzazione di volontariato non-governativa impegnata nella ricerca, nell'assistenza e nel soccorso alle vittime del terremoto)-Islamic Relief (Ente benefico specializzato sul "mondo islamico" attivo sia in Siria che in Turchia)-White Helmets (organizzazione no-profit che di volontari che da anni è una delle uniche ad aiutare attivamente sul campo tutti i civili siriani) -Save The Children (storica associazione specializzata sui bambini)
Il 1° di Febbraio è il World Hijab Day, una giornata pensata per celebrare il velo islamico. Oggi ricostruiamo la storia, l'uso e il significato dell'indumento più discusso e divisivo dei nostri giorni
Che tu sia Ateo o Cristiano, Buddhista o Musulmano, Agnostico o fedele a qualsiasi altra religione, è innegabile che Joseph Ratzinger è stato uno dei più grandi teologi dell'ultimo secolo. Ed è per questo che siamo qui oggi a raccontarlo, per parlare del suo pensiero, della sua storia e di chi era quest'uomo. Parleremo di fatti e di come studiando il pensiero di Papa Ratzinger, la fede che oggi alla grande maggioranza delle persone sembra qualcosa di sconnesso dalla realtà, ha invece un vincolo profondo con la ragione, e lo faremo con Giovanni Minghetti, scrittore, docente di religione, avvocato e soprattutto amico. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A partire dal 2020, incantato da “I viaggi” di Ibn Battuta, ho iniziato a scoprire tutti i luoghi visitati dal leggendario viaggiatore arabo raccontando la storia di ognuno di loro. Quella che trovate qui è la raccolta con tutte le puntate fino ad ora pubblicate; troverete: tutti i link, le parole di Ibn Battuta ed una brevissima descrizione del luogo in questione.Qualche precisazione: questa serie è partita tanti anni fa e solo da due anni ho iniziato anche video “veri”, di conseguenza gli articoli più vecchi potrebbero avere, più che un video vero, la riproposizione del podcast ma su Youtube. Inoltre, non tutti i luoghi hanno una precisa descrizione di Ibn Battuta poiché per alcuni di loro il nostro amato viaggiatore spese appena qualche parola; l'unico caso di mancanza vera e propria dovrebbe essere quella relativa a Costantinopoli, ma verrà aggiornato. Aggiungo che ho messo il link ai podcast di Spotify per comodità mia, ma sono disponibili su tutte le principali piattaforme.Trovate tutti i link qui: https://linktr.ee/mediorientedintorni, ma, andando un po' nel dettaglio: -tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7093UN MUSULMANO UCCIDE UN CATTOLICO BIANCO, MA NON SI PUO' DIRE di Lorenza FormicolaIl 27 maggio, un dispaccio dell'Agence France-Presse annunciava la morte di un "tale gravemente ferito perché accoltellato davanti alla scuola dei suoi figli, a Marsiglia". L'Afp specificava che la vittima era un medico militare, che l'aggressore era "di nazionalità francese" e che pare avesse agito "in nome di Dio", aggiungendo che "l'ipotesi terroristica era stata esclusa dagli inquirenti" e che "l'uomo soffriva solo di disturbi psicologici". Compreso il messaggio di cordoglio del ministro delle Forze Armate e del Sindaco di Marsiglia, l'agenzia aveva speso 225 parole per raccontare l'omicidio. Pochi giorni dopo, sempre l'Afp raccontava una rissa tra cicogne e dell'intensa emozione che la cosa aveva suscitato sui social. Per il cicognicidio erano state dedicate 352 parole. Una cicogna fa più notizia di un padre di famiglia assassinato in nome di Allah.Se, infatti, Alban Gervaise è un nome che non ti dirà nulla, è perché come Samuel Paty, Jacques Hamel o Arnaud Beltrame questo medico militare è una delle troppe vittime del terrorismo islamico che funesta l'Europa, ed in particolare la Francia, ma di cui non si può, non si deve parlare. Tant'è che le agenzie di stampa francesi non hanno voluto diffondere i dettagli di quello che è terrorismo islamico a tutti gli effetti. Gervaise era un medico di quarant'anni, era andato a prendere due dei suoi tre figli - uno di 3 e l'altro di 7 anni - alla scuola privata cattolica Sévigné, a Marsiglia. Aspettava seduto su una panchina, quando ad un tratto Mohamed L., 23 anni, ha iniziato ad accoltellarlo in petto al grido di "Allahu Akbar".Alban Gervaise era colpevole di essere un cattolico bianco in una città dove i cattolici sono sempre meno vista l'imperante l'islamizzazione. E ha dovuto scontare anche il fatto di essere accoltellato nel bel mezzo della campagna elettorale per le legislative francesi: ecco perché il caso è stato insabbiato e, dai media alla politica, è stata imposta una coltre di silenzio. Ancora un'aggressione islamica avrebbe disturbato troppe narrazioni e magari influenzato qualche voto. Dieci coltellate in petto e alla gola, per morire davanti a dei bambini e ai propri figli, perché lo vuole Maometto, non sono una notizia per la Francia di Macron.L'ASSASSINO: IMMIGRATO DI SECONDA GENERAZIONEMohamed L., 23 anni, nato a Brignoles (Provenza-Alpi-Costa Azzurra), immigrato di seconda generazione, e che in Francia aveva trovato il modo per radicalizzarsi, era già noto alla polizia, ma non all'intelligence territoriale. E quando Mohamed ha accoltellato il medico militare, non s'è risparmiato dal spiegare a tutti che stava agendo in nome di Allah, e di voler semplicemente punire gli "infedeli". Né titoli, né prime pagine, né conferenze stampa, né visite di Stato per un cattolico ucciso da un musulmano. Con la notevole eccezione de L'Union, quotidiano dell'Ardenne, che il 31 maggio ha pubblicato un editoriale intitolato "Alban Gervaise, un nome che per te non significa niente", indignandosi per il trattamento mediatico riservato all'assassinio. Anche Le Figaro ha provato ad occuparsi del caso, ma se la politica ignora e non condanna, è normale che le notizie spariscono in un amen. "Vorrei capire perché il barbaro omicidio del nostro collega, Alban Gervaise, è stato così poco considerato dalla stampa", dice un alto ufficiale dell'esercito parigino. "Perché era un soldato? Per ideologia o per negare la realtà? Ci poniamo la stessa domanda. E vogliamo una risposta perché questo silenzio mediatico è come una seconda morte".Solo Julien Dray, ex deputato socialista che ha appena lanciato il suo movimento, Reinvent!, ha osato affermare pubblicamente che "volevamo nascondere le cose", chiedendosi se questo tipo di atteggiamento è dipeso dal "dalla stampa locale, che non ha voluto dare i primi elementi che aveva, o da autorità e magistratura che si sono risparmiate i dettagli". Neanche il fatto che dei bambini abbiano dovuto assistere al massacro del padre, ha commosso la Francia. Sono finiti i giorni in cui, di fronte a tragedie di questo tipo, un Presidente della Repubblica riceveva sistematicamente i parenti delle vittime al Palazzo dell'Eliseo per manifestare la sua compassione e solidarietà nazionale. Sono finiti i tempi della condanna plateale al terrorismo islamico.44 MILA VITTIME DI ACCOLTELLAMENTIDopo le sanguinose tragedie dell'affaire Mehra, Charlie Hebdo e il negozio kosher di Porte de Vincennes, Bataclan, Nizza, Saint-Etienne de Rouvray, tanti altri, il fenomeno a cui assistiamo non è semplicemente di una banalizzazione del male, ma dell'islamismo. Secondo lo studio del 2020 dell'Osservatorio nazionale della delinquenza e delle risposte criminali (ONDRP), tra il 2015 e il 2017, in Francia sono state registrate 44 mila vittime di accoltellamenti, ovvero più di 120 al giorno: epidemia di crimini da coltello importata dalla Gran Bretagna e che ha nei musulmani gli attori protagonisti. La Francia ha contato, per dieci anni, più di 250 vittime del terrorismo islamista. E il fatto che l'omicidio del medico cattolico non rientri nel terrorismo è perché i criteri utilizzati dai media, e della politica interna, sono incapaci - o si rifiutano! - di inquadrare la realtà dei fatti.Tutti gli studi sul jihadismo europeo hanno dimostrato che l'esistenza o meno di una sigla poco importa. Il modus operandi pensato dal al-Qaeda, e po' più estraneo a Daesh, lavora alla radicalizzazione puntando sulle carceri e sui centri islamici. Legando insieme imam, fedeli e jihadisti già formati si fa proselitismo a scopo di islamizzare l'Occidente che necessita di essere ripulito da "infedeli", i cristiani e i bianchi. La minaccia è mutata nel corso del tempo, poiché dagli attacchi relativamente complessi e spettacolari di qualche anno fa, siamo arrivati a metodi decisamente meno sofisticati (coltello, attentati con autoveicoli e speronamento, incendi) che inoltre sono molto più difficili da prevenire per le forze di sicurezza.I cosiddetti "attentati a bassa capacità", gli ordigni esplosivi improvvisati (IED), gli attentati con veicoli presi in affitto o rubati, i furgoni, i crimini da coltello e, più in generale, le aggressioni con armi leggere, fanno da corollario ad un teorema che ci spiega come poco importa se il "Califfato" sia in forma o meno: il credo jihadista si è così tanto radicalizzato in Occidente che individui e piccole cellule sono pronti a colpire senza alcun coordinamento con la cellula madre. L'islam, che ha in sé le caratteristiche proprie di un progetto politico, è privo di un'autorità con cui negoziare a nome di tutta la comunità religiosa, pertanto i suoi discepoli agiscono anche liberamente in nome di un'ideale a cui sono stati educati fin da bambini.EUROPA SOTTO MINACCIAIl terrorismo islamico è ibrido. E le sue piccole cellule, dimostrano, come i recenti fatti francesi, di avere piena conoscenza del terreno in cui operano: ricorrono alla strategia del raid muovendosi in piccoli gruppi e usano armi leggere, per colpire e ritirarsi immediatamente senza permettere una risposta efficace e senza trasformarsi in un obiettivo statico. Spesso queste azioni potrebbero apparire disorganizzate e di basso profilo, ma sono l'effetto di una strategia più articolata che mira a indebolire la presa del governo sulla popolazione. L'omicidio del medico cattolico né è la prova: se i media e la politica si dimostrano esautorati e vittime di un politicamente corretto che impone il silenzio, chi avrà paura di uccidere ancora in nome di Allah e di non sentirsi conquistatore d'Europa?Quattro dei dieci lupi solitari che hanno agito nella Ue, negli ultimi due anni, erano in possesso della cittadinanza europea. Cinque di loro erano entrati nell'Ue come richiedenti asilo o migranti irregolari; in quattro casi, si trattava di soggetti entrati nell'Ue diversi anni prima di portare a termine il loro attacco. Ciò dimostra la necessità di un maggiore controllo sui flussi migratori, ma anche della pervasività della minaccia jihadista in Europa: nel 2020 nell'Unione Europea sono stati compiuti 10 attacchi terroristici (senza contare quelli sventati e/o falliti), con un totale di 12 morti e 47 feriti. Quello che è accaduto a Marsiglia è drammatico e deplorevole. Specie per il silenzio che ha coperto i fatti. Ma è difficile restarne stupiti poi troppo.Dal 2005 le banlieue di Parigi sono comparse sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo: grandi quartieri periferici con un'alta densità demografica di musulmani, molti dei quali radicalizzati che si moltiplicano per numero e densità. Per intenderci, basta pensare alla banlieue di Saint-Denis, nascondiglio dei terroristi del 13 novembre 2015.A Marsiglia dei circa 850 mila abitanti, il 45 per cento dei cittadini sotto i 30 anni è di fede musulmana e le proiezioni da qui ai prossimi 40 anni sono drammatiche. È la città con la più alta percentuale di fedeli musulmani di tutta la Francia. Con molti problemi di disoccupazione giovanile e povertà, secondo alcune statistiche, Marsiglia potrebbe diventare la prima città a maggioranza musulmana dell'Europa occidentale. Come può non accadere, quindi, che un bianco cattolico non disturbi un fedele di Allah? Ma come può accadere che nessuno ne parli, quello sì che inquieta, forse, ancor di più.
La storia del Mercante Sulayman e di Harun ibn Yahya, il primo viaggiatore arabo documentato ed il primo a visitare Costantinopoli e RomaTrovate tutti i link qui: https://linktr.ee/mediorientedintorni, ma, andando un po' nel dettaglio: -tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
Una prima introduzione della nuova serie di Medio Oriente e Dintorni che ci farà compagnia di qui al 1 luglio, un viaggio più preciso ed approfondito all'interno de "Le perle del Corano" di Al Ghazali, a cura di Massimo CampaniniTrovate tutti i link qui: https://linktr.ee/mediorientedintorni, ma, andando un po' nel dettaglio: -tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
Racconti e pensieri di quello che è stato il mio Ramadan di quest'anno, il più bello ed intenso di sempreTrovate tutti i link qui: https://linktr.ee/mediorientedintorni, ma, andando un po' nel dettaglio: -tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
Tutti i miei suggerimenti e consigli per passare un fantastico Ramadan anche se siete gli unici musulmani in casa. Ramadan mubarak a tutti i fratelli e le sorelle che vedranno questo video, buona scoperta a tutti gli altriTrovate tutti i link qui: https://linktr.ee/mediorientedintorni, ma, andando un po' nel dettaglio: -tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
VIDEO: Akash: il primo martire del Pakistan ➜ https://www.youtube.com/watch?v=sCcr4aW-2xk&list=PLolpIV2TSebUYAolUy8XGKkkSVK1dUyXFTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6899DICHIARATO SERVO DI DIO IL RAGAZZO CHE SI SACRIFICO' BLOCCANDO UN KAMIKAZE MUSULMANO di Anna BonoIl 15 marzo del 2015, una domenica, in Pakistan due attentati suicidi hanno colpito due chiese cristiane, la Saint John Catholic Church e la Christ Church, a Youhanabad, un sobborgo di Lahore, nel Punjab, dove vive la più grande comunità di cristiani del Paese, oltre 100mila persone. L'intenzione di arrecare il massimo danno era evidente. In quel momento infatti le chiese, molto vicine una all'altra, e i loro dintorni erano gremiti di fedeli convenuti per partecipare alle celebrazioni domenicali.Secondo alcune testimonianze, gli attentatori, che facevano parte del gruppo jihadista Tehreek-e-Taliban Pakistan Jamaatul Ahrar, hanno cercato di entrare prima dall'ingresso principale dei due edifici e poi da uno secondario. Fermati dal personale di sicurezza insospettitosi, si sono fatti esplodere all'esterno. I morti sono stati 17 e 70 i feriti, ma sarebbero stati molti di più, di sicuro centinaia, se gli attentatori fossero riusciti a entrare nelle chiese. Uno degli addetti alla sicurezza era un ragazzo cattolico di 18 anni, Akash Bashir, che prestava servizio volontario. Era di servizio a un ingresso della Saint John Church. Quando si è accorto dell'uomo che voleva entrare in chiesa con una cintura esplosiva, lo ha bloccato al cancello di ingresso abbracciandolo. "Morirò, ma non lascerò che tu entri" sono state le sue ultime parole prima che l'attentatore si facesse esplodere uccidendolo insieme ad alcuni fedeli che si trovavano a poca distanza.IL SACRIFICIO DI AKASH BASHIRAkash Bashir era nato il 22 giugno 1994 a Risalpur, nella provincia pakistana di Nowshera Khyber Pakhtun Khwa. Abitava insieme ai genitori e ai fratelli in un piccolo appartamento. Frequentava il Don Bosco Technical Institute di Lahore e partecipava alle attività giovanili della parrocchia di Saint John. Nel primo anniversario della sua morte l'arcidiocesi di Lahore aveva avviato la procedura per chiederne la canonizzazione. Il primo passo è ottenere il titolo di Servo di Dio e il 31 gennaio di quest'anno, festa di San Giovanni Bosco, monsignor Sebastian Shaw, arcivescovo di Lahore, ha annunciato che il Vaticano ha accettato di conferirglielo.Akash Bashir è il primo Servo di Dio nella storia della Chiesa pakistana e il primo cristiano pakistano per cui è avviata la causa di canonizzazione che, per compiersi, prevede, dopo l'attribuzione del titolo di Servo di Dio, il conferimento del titolo di Venerabile e quindi di Beato. Un grande pannello davanti alla chiesa che ha protetto con la vita ricorda il suo sacrificio. "Lodiamo e ringraziamo Dio - ha commentato monsignor Shaw - per questo giovane coraggioso che poteva fuggire o cercare di mettersi in salvo, ma è rimasto saldo nella sua fede e non ha lasciato che l'attentatore suicida entrasse nella chiesa. Ha dato la vita per salvare più di mille persone presenti all'interno della chiesa per la messa domenicale". "È il nostro eroe - dice di lui padre Francis Gulzar, il parroco della Saint John Church - il suo coraggio ha salvato tante persone e ha ispirato i giovani cristiani locali che adesso sono in molti a offrirsi per prestare servizio di sicurezza alla chiesa". Anche l'arcivescovo emerito di Lahore, Lawrence Saldanha, ha preso la parola: "quando ci sono così tante notizie tristi - ha detto - questa notizia ci riempie di gioia. Akash rimane un grande modello di martire moderno. Possa ispirare e incoraggiare tutti i giovani".IN PAKISTAN NULLA È RISPARMIATO AI CRISTIANIDi notizie tristi in Pakistan ne arrivano quasi ogni giorno. Nel pomeriggio del 30 gennaio, solo poche ore prima dell'annuncio che Akash era stato proclamato Servo di Dio, William Siraj e Patrick Naeem, due pastori anglicani della Chiesa del Pakistan, sono stati aggrediti mentre, di ritorno dalla celebrazioni della liturgia domenicale, percorrevano in macchina la Ring Road, la circonvallazione di Peshawaar. Due uomini a bordo di una motocicletta hanno aperto il fuoco contro di loro uccidendo padre Siraj e ferendo padre Naeem. La sera del 30 gennaio in diverse città del paese i cristiani si sono riuniti e hanno pregato. L'arcivescovo di Karachi, monsignor Benny Mario Travas, ha espresso vicinanza alla Chiesa anglicana e ha chiesto al governo di prendere provvedimenti concreti contro la violenza che minaccia le minoranze.Il Pakistan è un Paese musulmano. I cristiani sono poco più di quattro milioni su una popolazione di oltre 212 milioni. Nell'elenco 2022 dei 50 Stati in cui per i cristiani è più difficile vivere compare all'8° posto. Il suo livello di persecuzione è definito estremo. L'associazione Open Doors che ogni anno redige l'elenco spiega che ci sono Paesi in cui la minaccia ai cristiani deriva dall'influenza di gruppi estremisti, altri in cui è il governo a perseguitarli, altri ancora in cui sono dei normali cittadini a infierire contro di loro. La persecuzione inoltre, a seconda dei contesti, si esprime in atti di violenza, vessazioni, abusi, discriminazioni.In Pakistan nulla è risparmiato ai cristiani. Oltre agli attentati a chiese e ad altre strutture religiose compiuti da gruppi jihadisti, patiscono le conseguenze di essere considerati cittadini di seconda classe, discriminati in ogni ambito dell'esistenza. Subiscono frequenti atti di intimidazione e di violenza, doppiamente vittime perché spesso le autorità non intervengono in loro aiuto, non accolgono le denunce e non perseguono i colpevoli. Così è anche delle donne cristiane, quasi sempre ragazzine minorenni, rapite da uomini musulmani e costrette a convertirsi all'islam e a sposare chi le ha sequestrate. Motivo di grande insicurezza è inoltre la legge sulla blasfemia che li espone a denunce quasi sempre prive di fondamento e che tuttavia danno origine a mesi e anni di carcere mentre gli avvocati che li difendono cercano di evitare loro la condanna alla pena capitale.Nota di BastaBugie: «Lascia stare è troppo rischioso!». «Non preoccuparti mamma, e poi sarei felice di morire per salvare altre vite». Così rispondeva il giovane Akash Bashir alla madre preoccupata che il figlio potesse venire ucciso mentre prestava servizio volontario come agente di sicurezza della parrocchia cattolica di St. John a Youhanabad, sobborgo ad alta presenza cristiana di Lahore. E così è stato. Il 15 marzo 2015 Akash è in servizio di fronte alla chiesa in cui si sta celebrando la messa domenicale. Quando vede il kamikaze entrare capisce subito quali siano le sue intenzioni. L'uomo minaccia di farsi saltare in aria ma Akash non ha paura e lo blocca per impedirgli di entrare in chiesa. Il fondamentalista islamico si fa esplodere. Moriranno 15 persone, tra cui lo stesso Akash, ma il gesto di questo coraggioso ragazzo cattolico salverà gli oltre 2.000 fedeli che al momento si trovavano in chiesa. Oggi davanti alla parrocchia di St. John c'è una foto di quello che tutti ormai chiamano "l'angelo di Youhanabad" e che si spera possa diventare presto il primo santo del Pakistan. Gli occhi dei genitori di Akash, Bashir e Nazbano, sono pieni di lacrime mentre raccontano quanto loro figlio fosse impegnato nella parrocchia e sempre pronto ad aiutare il prossimo. «A volte lo mandavo a fare la spesa e lui donava tutti i soldi ai poveri anziché comprare da mangiare!», ricorda la mamma. Nel loro cuore non c'è soltanto dolore ma anche orgoglio e gratitudine a Dio «che ci ha donato un figlio martire».
In questa puntata entriamo in punta di piedi (si fa per dire) in una cultura che fa discutere, incuriosisce e che è ricca di pregiudizi.Ma noi siamo DOMANDE SCOMODE quindi ci siamo andati giù al meglio di noi stessi!BUON ASCOLTOEcco tutti i riferimenti del nostro ospite:FACEBOOK:https://www.facebook.com/elia.moutamidINSTAGRAM:https://www.instagram.com/elia_moutamid
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2729LA BATTAGLIA DI VIENNA CHE RESPINSE L'ATTACCO MUSULMANO di Rino CammilleriRenzo Martinelli è l'unico regista italiano che abbia davvero il coraggio di andare controcorrente. E per «corrente» intendiamo il mainstream di pensiero che, quando non è marxista tout court, non riesce a uscire dalla vulgata politicamente corretta.In un cinema italiano che, dopo aver dato lezioni al mondo, si è immiserito nelle commediole, i cinepanettoni, l'immigrazionismo e l'agenda gay, Renzo Martinelli è quasi il solo che sia stato capace di misurarsi col genere epico. E storico, come il suo penultimo film Barbarossa con Rutger Hauer, incentrato sulla battaglia di Legnano.Con al suo attivo film di denuncia come Vajont, o la ricostruzione del sequestro Moro in Piazza delle Cinque Lune, la biografia di Carnera, o l'imbarazzante Porzûs (ricostruzione dell'eccidio della brigata partigiana Osoppo, di cui facevano parte il fratello di Pasolini e lo zio del cantautore De Gregori, per mano di partigiani stalinisti), Martinelli è rimasto colpito dal riaffacciarsi sulla scena mondiale del problema islamico e ha narrato ne Il mercante di pietre, con Harvey Keitel, la vicenda di un occidentale contemporaneo che si converte all'islam radicale e partecipa a un attentato. Ora ritorna sul tema del controverso rapporto con l'islam affondando il bisturi (anche se sarebbe meglio dire la cinepresa) nella storia europea con la sua ultima fatica, Undici settembre 1683, che sarà nelle sale in aprile.Martinelli, so che lei ha tre lauree ed è appassionato di storia. Perché ha deciso questa volta di inoltrarsi nel XVII secolo?Ho voluto capire come mai Osama bin Laden avesse scelto proprio un undici settembre per sferrare il suo attacco alla Grande Mela. Vienna, la capitale imperiale nel 1683, era per i musulmani la Mela d'Oro, e proprio col fallito assedio di Vienna da parte degli ottomani l'11 settembre di quell'anno comincia il declino della millenaria minaccia turca nei confronti dell'Occidente.In pochi anni, con una serie di folgoranti vittorie, il principe Eugenio di Savoia costringerà il sultano alla pace di Carlowitz e l'impero islamico inizierà il suo secolare arretramento, fino a sparire del tutto nel XX secolo. Ecco, sono convinto che Al Qaida abbia scelto l'11 settembre 2001 per attaccare di nuovo l'Occidente in quella che è la sua attuale capitale, New York, la nuova Mela.Centrale, nel film, la figura di un santo francescano, il beato Marco d'Aviano, interpretato da F. Murray Abraham. Era un cappuccino qualunque, anche se per i credenti era uno che faceva miracoli (guarigioni, profezie, bilocazioni…). Oggi nemmeno i cattolici conoscono il suo ruolo nella salvezza dell'Europa. Scommetto che è stata una sorpresa anche per lei.Sarà una coincidenza, ma proprio nel 2001 sentii parlare per la prima volta di Marco d'Aviano. Doveva esserci la grande anteprima di uno dei miei film, Vajont, all'aperto. Ma si mise a piovere, scrosci d'acqua senza sosta. Rischiavamo un clamoroso flop. Una persona del luogo però mi disse di star tranquillo, perché avrebbe provveduto il «padre Marco», a cui vennero innalzate preghiere. Ebbene, proprio quando ormai ogni speranza era perduta, smise di piovere e potemmo proiettare col bel tempo. Fu così che decisi di informarmi su chi fosse questo «padre Marco».Non era la prima volta che, nel disaccordo totale delle potenze europee, a salvare la Civiltà Cristiana doveva pensarci il Papa. E sempre facendo ricorso a un francescano. Alla fine del XV secolo aveva mandato San Giovanni da Capestrano a liberare Belgrado dai turchi. Ora, mentre Luigi XIV di Francia trescava col sultano in funzione anti-imperiale, il cappuccino Marco d'Aviano, veneratissimo dal popolo, veniva inviato in soccorso all'Imperatore Leopoldo, che già meditava di abbandonare Vienna. Fu lui, con la sua autorità morale, a mettere d'accordo i capi cristiani.Infatti, riuscì a fare accettare il condottiero polacco Jan Sobieski quale comandante supremo. Sobieski, con i suoi «ussari alati», calò dal monte Kahlemberg e, miracolosamente, mise in fuga i turchi. Poche decine di migliaia di combattenti cristiani contro un'armata di trecentomila musulmani. Il gran vizir Karà Mustafà, capo dell'esercito ottomano, ne pagò il fio: fu strangolato col rituale laccio di seta nera.Paradossalmente, a quel lontano undici settembre dobbiamo i tradizionali cappuccino e cornetto delle nostre colazioni. Nell'immenso accampamento abbandonato da turchi, i viennesi trovarono moltissimi sacchi di caffè. Avendo finito il pane e rimasti solo con un po' di pasta per dolci, foggiarono panini in forma di mezzaluna (croissant) per irridere il nemico, e li intinsero in quel caffè allungato col latte, il cui colore ricordava l'abito di chi li aveva salvati.Non dimentichiamo che scopo dichiarato dell'offensiva turca era, dopo aver preso Vienna, la stessa Roma. Come Santa Sofia di Costantinopoli era diventata una moschea, così doveva essere per San Pietro. Quella del 1683 doveva essere la jihad definitiva, che avrebbe vendicato la sconfitta di Lepanto nel secolo precedente.Ci dica qualcosa sulla confezione del film.Si tratta di una produzione italo-polacca (i polacchi tengono molto alla vicenda narrata, visto il loro ruolo storico in essa) con partecipazione della Rai. Infatti, un film epico e di ricostruzione storica richiede ingenti investimenti.Alla sceneggiatura ha messo mano anche Valerio M. Manfredi, scrittore molto noto per i suoi romanzi storici. Undici settembre 1683 sarà nelle sale italiane l'11 aprile nella versione cinematografica. L'anno prossimo la versione estesa verrà trasmessa dalla Rai in due puntate.
Una sintesi di quello che è e che è stato il rapporto fra il mondo arabo, quello musulmano e l’Argentina, uno dei paesi al mondo con il maggior numero di cittadini di origini arabeSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6494LIBERATA LA BIMBA CATTOLICA RAPITA, TORTURATA E SPOSATA A FORZA CON UN MUSULMANORacconto terrificante con lieto fine: il tribunale pakistano invalida il matrimonio e la conversione forzata della dodicenne e la restituisce al padre (la madre era morta)di Caterina GiojelliÈ a casa Farah: il giudice Rana Masood Akhtar del tribunale di Faisalabad l'ha restituita al suo papà e ai suoi cinque fratelli, al nonno e alla comunità cattolica che per otto mesi ha battagliato perché fosse liberata. Liberata dal suo aguzzino musulmano, liberata dalle funzionarie preposte a rafforzare in lei la conversione all'islam nella Dar-ul-Aman, liberata dalle umiliazioni di poliziotti e magistrati compiacenti con chi l'aveva rapita, convertita, sposata a forza e ridotta a schiava incatenata in un cortile. Farah Shaheen, orfana di mamma, aveva solo 12 anni il giorno in cui venne sequestrata e costretta a chiamare "marito" un pakistano musulmano di 45 anni.Sorride Farah nelle foto diffuse il giorno del suo rilascio da Aid to the Church in Need, circondata da parenti e una folla di bambini come lei: non c'è traccia dello smarrimento che le abitava gli occhi a dicembre, quando la polizia aveva fatto irruzione nella casa di Khizar Hayat. Qualcuno aveva fatto girare le immagini delle sue caviglie sbendate, mostrando la pelle ridotta a cuoio indurito da piaghe, cicatrici e macchie di sangue raggrumato, segni delle pesanti catene che la piccola si era trascinata tra i liquami del cortile, pulendo lo sterco delle bestie di quell'uomo che la mattina del 25 giugno l'aveva sequestrata, convertita all'islam, stuprata, sposata a forza.LA TANA DELL'AGUZZINOPer mesi il suo papà Asif Masih aveva provato a denunciare il rapimento invocando l'applicazione della legge pakistana che vieta rapporti con i minori, per mesi aveva chiesto indagini su Hayat, principale sospettato. La polizia aveva tergiversato fino al 5 dicembre, quando l'attenzione mediatica sollevata da recenti casi di rapimenti e conversioni forzate di altre ragazzine cattoliche che mettevano in discussione l'operato della giustizia compiacente con i rapitori, li aveva rassegnati a un controllo a sorpresa: la bambina, ritrovata ammanettata mani e piedi in una stanza della casa di Hayat, aveva raccontato terrorizzata la sua storia, quella di una schiavetta obbligata a pulire escrementi fin dall'alba. «Sono una donna libera, l'ho sposato e ho abiurato volontariamente, riportatemi da lui»: perché allora Farah nell'udienza del 23 gennaio aveva supplicato terrorizzata i giudici di riportarla dal suo aguzzino? Che cosa era accaduto nelle settimane successive alla sua liberazione? La stessa cosa capitata alla piccola Arzoo, salvata a novembre da una sentenza ma non dal lavaggio del cervello dei radicali islamici e dalle minacce dei familiari dell'uomo che l'aveva rapita, sposata e violentata: come Arzoo, anche Farah non era stata restituita alla famiglia d'origine, era stata invece condotta alla Dar-ul-Aman, case di accoglienza accreditate dal governo. Lontana dal padre, le funzionarie le avevano messo in mano un rosario islamico, insegnato le preghiere del profeta, obbligandola a recitarle ogni giorno. Era spuntata fuori una anche una perizia medica, denti e genitali, diceva il referto presentato alla Corte, corrispondono a quelli di una ragazza tra i 16 e i 17 anni. A nulla era valso il certificato di nascita, le proteste del padre, il suo corpo da bambina: il giorno dell'udienza, facendo cadere tutte le accuse verso il rapitore, il magistrato non chiese nemmeno a Farah perché suo marito la tenesse in catene.IL RITORNO A CASAPoi, il 16 febbraio, la svolta: «Sia lodato Gesù Cristo, il nostro angioletto Farah è tornato a casa», ha proclamato ad Acn Uk il vescovo Iftikhar Indryas che ha affiancato la famiglia della ragazzina assicurandole assistenza legale nel tentativo disperato di cambiare esito alla sua vicenda giudiziaria. Il giudice Rana Masood Akhtar ha invalidato il matrimonio che non risulta registrato presso alcuna autorità locale. Di più, ha invalidato la perizia medica che attestava la maggiore età della bambina e stabilito che la sua permanenza presso la Dar-ul-Aman non potesse essere protratta a tempo indeterminato: la volontà del padre di accogliere Farah e l'impegno assunto insieme ai famigliari a «impedire a chiunque di arrecare danno alla sua vita e alla sua libertà» ha consentito al tribunale di lasciarla tornare a casa sotto la sua esclusiva responsabilità. Racconta monsignor Indryas che la piccola, sentite le parole del giudice è scoppiata in lacrime di gioia mentre dalle case di amici e parenti scrosciavano applausi e preghiere.La storia di Farah è quella di duemila ragazzine cristiane e indù che lo scorso anno in Pakistan sono state rapite, sottomesse all'islam e ridotte in spose o schiave sessuali di orchi senza scrupoli. Alla piccola di Faisalabad, a Maira, Huma, alla minuscola Arzoo e a un popolo di povere famiglie, vescovi, politici cattolici e coraggiosi avvocati che battagliano per salvarle sfidando la mafia che alimenta matrimoni forzati e sequestri (imam, magistrati, poliziotti corrotti e uno Stato complice) Tempi ha dedicato un ampio servizio sul numero di febbraio. A guidarci nella "terra dei Puri" e tra le storie di ragazzine violentate e umiliate tutti i giorni della loro vita, Shahid Mobeen, fondatore dell'associazione Pakistani cristiani in Italia, amico e consulente di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico che sacrificò la sua vita per difendere le minoranze religiose in Pakistan assassinato il 2 marzo 2011 a Islamabad. Nota di BastaBugie: per ricordare chi era Shahbaz Bhatti si possono leggere gli articoli pubblicati nel dossier "Cristiani in Pakistan". Titolo originale: Faisalabad annulla le nozze della sposa-bambina. Farah torna a casaFonte: Tempi, 20 febbraio 2021Pubblicato su BastaBugie n. 705
NABIL QURESHI si racconta Cercando Allah, ho trovato Gesù --- Send in a voice message: https://anchor.fm/islamecom-media/message
Un approfondimento sui mesi del calendario islamico, seguito da milioni di musulmani nel mondo per la celebrazione delle proprie feste religioseSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
Ciao a tutte e a tutti.Benvenuti dentro Dicembre, che non ha fatto nemmeno in tempo ad appendere la giacca bianca che già suonano alla porta. In una stagione che prevede solo il bianco, ci sono un sacco di colori istituzionali con cui dobbiamo fare i nostri conti, le somme quotidiane, ma che speriamo che presto si quietino e si arrivi al tanto venerabile verde. Dicembre incornicia i nasi sotto pelle rossastra, le dita a frugare un po’ di tepore nelle tasche e respiri che si congelano verticali. Ma anche se la stasi regna nel mondo naturale, le nostre Onde non smettono di abbracciarci con le loro vibrazioni.Questa che ascolterete è la ventunesima Onda della seconda stagione e anche oggi abbiamo al microfono un’altra meravigliosa ospite. La mia compagna di viaggio, colei che ha cucito ad arte una playlist dai sapori variopinti si chiama Marta Madotto e ho l’onore di esserle amico ormai da svariati anni. Io e Marta poggiamo la nostra amicizia su una linea temporale ormai molto lunga, e i mille punti in comune, gli interessi, i gusti a specchio sono le cose che ci hanno alimentato svegli ed entusiasti per anni. Nostre compagne di viaggio, che ora non sono più, migliaia di sigarette e bicchieri di vino che erano sempre a portata di mano, tra un racconto, una condivisone, un sorriso e la grande città che ci ospitava. In questo episodio, quanto descritto poco fa, è ciò che troverete all’ascolto, il tutto profumato dalle canzoni scelte da Marta per l’occasione. Il suo componimento è quanto mai poliedrico e luminoso, dove si viaggia tra profumi antichi e nuovi, tra suoni lontani e vicini e tra brani colorati ed altri in bianco e nero. Altri ancora, invece, che ti spaccano l’anima. Marta è una donna affascinante composta da mille sfumature, un’amante della musica, della poesia, delle lingue estere, della cultura araba sulla quale, tra l’altro, ha espanso il suo cammino universitario raggiungendo il titolo di Cultrice di storia e istituzioni del mondo Musulmano, insomma una persona che ascolteresti parlare per ore. In questa puntata troverete quindi un assaggio di chi sia Marta, di quali vibrazioni lei sia composta e un’idea di come passavamo quelle lontane ore a chiacchierare a perdifiato, incuranti del tempo.Anche queste parole sono un assaggio, ma se volete saperne di più, se volete sedervi con noi a parlare di musica, solo poche azioni vi separano dall’immersione:Piedi liberi, gli altri suoni ovattati al limite, posizione comoda e confortevole, dopodiché premete Play. E come sempre,Buon ascolto!^_^ - INFO MARTA MADOTTO E PUNTATALA PLAYLIST DI MARTA MADOTTO:https://open.spotify.com/playlist/3qubn9qHz1JLnfNQCFSXmkINSTAGRAM DI MARTA MADOTTO:https://www.instagram.com/mmm2603/FACEBOOK DI MARTA MADOTTO:https://www.facebook.com/marta.martina.mCONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE:https://www.direcontrolaviolenza.it/CAFFÈ GEOPOLITICO:https://ilcaffegeopolitico.net/https://ilcaffegeopolitico.net/author/marta-madottohttps://www.instagram.com/caffegeopolitico/LE NINAS:https://www.ninasdragqueens.org/MIDEAST TUNES:https://mideastunes.com/https://apps.apple.com/us/app/mideast-tunes/id366646745https://play.google.com/store/apps/details?id=com.freshout.v2.mideastunes&hl=en- INFO ONDE: MUSICA E DINTORNISPREAKER: https://www.spreaker.com/show/onde-musica-e-dintorniINSTAGRAM:https://www.instagram.com/onde_podcast/PAGINA UFFICIALE SU FACEBOOK:https://www.facebook.com/OndePodcastCONTATTI:onde.podcast@hotmail.comMY LINKTREE:https://linktr.ee/onde_podcastIL BRANO “ONDE” in testa e in coda all’episodio è stato creato, suonato e cantato da Camilla Battaglia.
Marocchino --- Send in a voice message: https://anchor.fm/islamecom-media/message
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6352MA VOI UNO COSI LO LASCERESTE CIRCOLARE LIBERAMENTE? IN AUSTRIA SI... E STRAGE FU! di Leone GrottiSe l'Austria è rimasta sorpresa dalla strage compiuta a Vienna il 2 novembre dal terrorista islamico Kujtim Fejzulai non può che incolpare il proprio apparato di sicurezza. Il ventenne con doppio passaporto austriaco e macedone, armato di tutto punto, ha ucciso quattro persone nella capitale dopo aver aperto il fuoco sui passanti e i clienti di bar e ristoranti in diversi punti del centro, prima di essere ucciso dalla polizia.Fejzulai, il cui attentato è stato rivendicato dallo Stato islamico, era infatti stato condannato a 22 mesi di carcere nell'aprile 2019 dopo aver cercato di viaggiare in Siria per unirsi all'Isis. Nel settembre 2018 si era recato in Turchia per attraverso il poroso confine con la Siria, ma era stato fermato e rimpatriato in Austria, dove fu arrestato nel gennaio 2019.Ora la polizia austriaca ha arrestato 14 tra i suoi amici e conoscenti, ma nel luglio 2020 ignorò completamente l'allarme lanciato dalla Slovacchia. In estate il terrorista si era infatti recato nella confinante Slovacchia per acquistare una scorta di munizioni per un Ak-47. L'acquisto non andò a buon fine perché Fejzulai non era in possesso di un regolare porto d'armi. La polizia slovacca avvisò immediatamente l'Austria parlando del tentato acquisto da parte di un «sospetto austriaco». L'intelligence austriaca archiviò la segnalazione, senza fare nulla.Il terrorista aveva frequentato in passato una nota moschea estremista nell'area di Ottakring, a Vienna, il cui imam era poi partito per la Siria, dove aveva creato una brigata jihadista di lingua tedesca. Quando nel dicembre 2019 Fejzulai è stato rilasciato, il ministro dell'Interno ha spiegato che aveva convinto le autorità di avere abbandonato le sue idee e i suoi propositi estremisti. In realtà, la Derad, associazione che si occupa di de-radicalizzare gli islamisti austriaci, ha affermato di non aver mai ottenuto alcun successo con lui.La leggerezza con cui Vienna ha gestito il caso di Fejzulai è indicativo di quanta strada abbia ancora l'Europa da fare nella lotta al terrorismo islamico che, come dichiarato da Angela Merkel all'indomani dell'attentato, «è il nostro nemico comune». Nota di BastaBugie: Mauro Faverzani nell'articolo seguente dal titolo "L'ignavia dell'Occidente e la violenza dell'islam" parla da una parte della cieca inerzia dell'Occidente e dall'altra dell'aggressiva intraprendenza del mondo islamico. Vediamo nel dettaglio a che punto siamo.Ecco l'articolo completo pubblicato su Radio Roma Libera il 26 ottobre 2020:Da una parte, la colpevole e cieca ignavia dell'Occidente; dall'altra, l'aggressiva intraprendenza del mondo islamico: potrebbe essere questa una fotografia realistica della situazione geopolitica e religiosa contemporanea.Sull'Occidente molto si è già detto, senza tuttavia che, per questo, la situazione sia mutata, come provano le cronache. Vediamo gli ultimi fatti. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin, Oltralpe ben 851 immigrati clandestini sono accusati di «radicalizzazione di natura terroristica». Ma, di questi, solo per 231 è prevista l'espulsione e solo 180 si trovano attualmente in carcere. Ciò significa che gli altri 620 possono per ora andarsene più o meno indisturbati a zonzo per le strade francesi e non solo.L'avv. Thibault de Montbrial, fondatore del Centro di Riflessione sulla Sicurezza Interna, nel suo recente saggio Osiamo l'autorità, ha offerto un'analisi pessimistica, benché realistica della situazione in Francia in particolare ed in Europa in generale: «Ci rendiamo conto delle cifre sbalorditive, quando guardiamo l'aumento della criminalità legata all'immigrazione in Italia, Svezia e Germania dal 2015 - ha dichiarato - Queste cifre vengono nascoste, perché la gente si sente estremamente a disagio a parlarne. Molti, anche tra le forze dell'ordine e nei palazzi di giustizia, ritengono che verosimilmente non si sfuggirà ad un periodo di grande violenza. Nessuno sa quando esploderà, né quale possa esserne l'ampiezza, né come possa andare a finire. Ma è alquanto minoritaria l'ipotesi di un miglioramento della situazione senza traumi».In Danimarca, il primo ministro Mette Frederiksen ha avuto il coraggio di denunciare l'origine «non occidentale» della crescente criminalità, dilagante ormai nel Paese nordico: «Senza generalizzare, dobbiamo comunque riferirci ai fatti - ha dichiarato due settimane fa - Le ragazze vengono insultate o molestate semplicemente perché danesi. Oppure minacciate e sottoposte a tutela sociale, perché diventate troppo danesi. Un carretto di salsicce a Brønshøj è stato attaccato, perché vendeva carne di maiale. Un giovane su cinque di origine non occidentale è stato condannato al carcere prima dei 21 anni. Non è una novità ed è questo il problema. Va avanti da troppi anni». Una denuncia forte, chiara, circostanziata. Però rimasta sostanzialmente inascoltata. La misura più significativa assunta ha riguardato il bando per due anni da bar e locali notturni per i membri delle baby-gang. Quando è evidente, dalle parole dello stesso premier danese, come il problema non sia tanto la microcriminalità quanto l'intero sistema delle politiche migratorie, ben più impegnativo e tale da richiedere provvedimenti ben più complessi e drastici di un semplice maquillage sociale.Non serve a nulla, anzi è gravemente controproducente assecondare l'andazzo, come hanno fatto viceversa i giudici del tribunale amministrativo di Münster, in Germania, permettendo ad un muezzin, dopo cinque anni di silenzio, di ricominciare pure a chiamare la comunità islamica turca di Oer-Erkenschwick in moschea, diffondendo l'adhan, cioè il richiamo, con l'altoparlante per un massimo di 15 minuti tra mezzogiorno e le 14 di ogni venerdì. È stata così respinta la richiesta di silenziarlo, avanzata cinque anni fa da una coppia di coniugi tedeschi, Hans-Joachim e Lieselotte Lehmann, residenti nei pressi ed infastiditi dal rumoroso strumento. In primo grado, nel 2018, fu data loro ragione, ma quella sentenza è stata ora ribaltata e ciò si configura oltre tutto come un pericoloso precedente, perché altri possano decidere di fare altrettanto sull'intero territorio nazionale. Giungendo al paradosso di scatenare gli altoparlanti islamici proprio quando vengono imbavagliate le campane delle chiese cattoliche da giudici non altrettanto tolleranti verso la nostra religione...Anche in Italia episodi quali la rivolta degli immigrati presso il centro rimpatri di Milano o le ripetute aggressioni con tanto di coltello presso la stazione di Barletta sono solo segnali, offerti dalla cronaca nera, di un disagio molto più ampio, preoccupante e soprattutto, al momento, senza reali argini. Persino il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, lo scorso luglio ha dato la sveglia al governo «nella sua interezza», richiamandolo ad agire, sulla questione migranti, «con una politica adeguata». Segno evidente di come, ad oggi, adeguata non sia.Il problema non è congiunturale, ma strutturale. Il che significa che, anche al netto della jihad, cioè anche senza considerare le espressioni di puro terrorismo, è la concezione della persona e della società, ad esser radicalmente ed inconciliabilmente diversa tra l'Occidente con i suoi valori, quando accolti e non rinnegati, e l'islam con prassi, ad esser benevoli, sin troppo "disinvolte"...Il report stilato dal Carnegie Endowment for International Peace, ad esempio, evidenzia il ruolo giocato da Dubai nell'agevolare corruzione, criminalità e flussi di soldi illeciti, provenienti da Europa, Afghanistan, Russia, Iran ed Africa orientale, aggravando così i conflitti e la malavita internazionale, a tutti i livelli. In particolare, nell'emirato, il mercato immobiliare rappresenterebbe una fonte attrattiva di denaro sporco, complici anche regole minimali e sin troppo tolleranti.La Cbs ha denunciato la presenza, nelle carceri egiziane, di ben 60 mila prigionieri politici ancora in attesa o in assenza di processo. Tra di essi, figurerebbero molti attivisti ed accademici. Ma l'impermeabilità ai diritti umani riguarderebbe anche il ricorso alla tortura nei commissariati ed i fermi arbitrari, documentati ormai da diverse organizzazioni e da più fonti.Non solo. Già in passato il governo egiziano si è distinto per aver bloccato 21 siti web ritenuti «mendaci» ed accusati di sostenere «terrorismo ed estremismo». Tra i media colpiti figurano anche nomi "eccellenti" come Al-Jazeera, Asharq, Masr al Arabia, Al Shaab, Arabi 21, Rassd ed altri. Mada Masr, editato in arabo ed in inglese, non aveva alcuna contiguità con la Fratellanza Musulmana, ma era "reo" d'aver espresso posizioni critiche nei confronti dell'amministrazione alla guida del Paese.Sempre sul fronte mediatico, la Tunisia ha invece il problema opposto: un'autentica campagna d'odio viene promossa, qui, inquinando così la «formazione della coscienza collettiva - ha scritto Anwar al-Jamawi, docente universitario, sull'agenzia Al-arabi al-Jadid - Gli incitamenti dei media alla violenza ed alla ribellione non fanno altro che minacciare la stabilità e la pace sociale. Secondo un rapporto pubblicato da due associazioni tunisine, il Consiglio nazionale delle libertà e la rete dell'Alleanza per le donne tunisine, il 90% delle testate giornalistiche contiene discorsi di esortazione all'odio. Il 13% dei mass-media invita in maniera esplicita a fare ricorso alla violenza ed il 58% delle piattaforme mediatiche trasmette discorsi provocatori o di parte.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=196LA STORIA VERA DI UNA CRISTIANA CHE HA SPOSATO UN MUSULMANOBetty, donna forte e intraprendente, nel 1984, è felicemente sposata con Moody (un medico iraniano che da vent'anni vive in America), e ha una bambina di nome Mahtob. La loro vita sembra perfetta fino a quando una telefonata dei parenti di lui, a Teheran, lo convince a far loro visita per due settimane e fargli conoscere moglie e figlia. Betty ne è inizialmente spaventata, ma dopo aver visto il marito giurare sul Corano che non sarebbe capitato loro niente di male e alla fine delle due settimane stabilite sarebbero tornati a casa, parte tranquilla.Al principio vengono accolti con una grande festa, ma lei rimane un po' turbata da alcune piccole cose (dover mettere per forza il chador anche se è americana, dover passare accanto ad un agnello ucciso in segno di buon auspicio, il fatto che i suoi suoceri trovino strano che lei faccia docce due o tre volte al giorno, la difficoltà con cui riesce a comunicare con loro...).I parenti di Moody sono tutti musulmani fervidamente praticanti, di mentalità chiusa, che vivono male l'integrazione di lui negli Stati Uniti. Così, giorno dopo giorno, cercano di coinvolgerlo sempre di più nel seguire con loro le preghiere al mattino, a fargli riacquisire alcune vecchie abitudini, da tempo abbandonate... e nel momento in cui viene licenziato, decide che la sua famiglia non sarebbe ripartita mai più.Per Betty è la fine: cerca di ribellarsi, ma viene continuamente controllata da tutta la famiglia di Moody, lui da padre e marito affettuoso e premuroso diventa prepotente, intollerante, manesco, e la opprime fisicamente e psicologicamente. Secondo la legge iraniana infatti, la moglie è proprietà del marito quanto i figli, e più volte Betty si vede sottratta Mahtob, ora iscritta ad una scuola islamica.In seguito, Betty riceve la telefonata di sua sorella: il padre in America è malato di tumore e sta per morire. Moody le dice che può tornare a visitarlo, restare quanto vuole, ma deve lasciare Mahtob in Iran, e tornare dopo aver liquidato tutti i loro beni e venduto la casa. Betty non sa più di chi fidarsi per uscire dall'incubo, quando a un certo punto intravede una via d'uscita... Attraverso un negoziante di camicie, amante dell'America, riesce a contattare una donna araba il cui fratello aiuta le persone in situazioni simili a quella di Betty a ritornare al proprio paese: questo uomo è Houssein. Lui progetta un piano per far scappare Betty insieme a sua figlia: attraverso tutto il Medio Oriente avrebbero dovuto raggiungere l'ambasciata americana in Turchia, ad Ankara.Betty riesce quindi a fuggire dal marito minacciando di denunciarlo alla polizia (aveva un ospedale abusivo ed illegale) se avesse provato a cercarla. Passando attraverso molti blocchi di confine, fuggendo dalle autorità e soprattutto fidandosi di tutti coloro che la accompagnavano. Riesce infine ad arrivare con la figlia ad Ankara e il film si conclude con lo sventolarsi della bandiera americana e con l'esultare di Betty: siamo a casa.Fonte: Wikipedia
Nell'ultima enciclica di Papa Francesco si apre una porta a favore della condivisione di un percorso comune per due fedi con un futuro da scrivere insieme. Un obiettivo che coinvolge, in particolare, i rapporti tra Islam e Cattolicesimo.L'ispirazione arriva dal dialogo fraterno tra Papa Francesco e un importante Imam e teologo, Ahmad al Tayyeb, che ha trovato il suo culmine nel mese di febbraio del 2019 durante un celebre incontro avvenuto ad Abu Dhabi tra i due leader spirituali. L'incontro portò alla compilazione del documento Fratellanza mondiale per la pace e la convivenza comune, tema ripreso nell'ultima enciclica.Abbiamo voluto sondare la reazione del mondo musulmano in Italia attraverso il punto di vista di Adnane Mokrani, teologo e docente presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma e presidente del Cipax, Centro Interconfessionale per la Pace, progetto finanziato dall'8x1000 delle Chiese Metodiste e Valdesi.Intervista con Adnane Mokrani
Gennaio 2020. All'aeroporto di Baghdad un raid uccide il generale iraniano Soleimani. Pochi giorni dopo, le autorità iraniane abbattono un aereo ucraino con 176 passeggeri a bordo uccidendoli tutti. La fragile situazione politica dei due eventi, acuita da rabbiose manifestazioni di piazza, spingono un' intrepida e coraggiosa ingegnera americana, Leila Hutton, a lasciare il suo nuovo amante e la sua “vita parallela” a Teheran per rientrare negli Stati Uniti dal marito e dal figlio.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6303MUSULMANO PAKISTANO STUPRA UNA BAMBINA CRISTIANA DI 6 ANNI di Leone GrottiTabitha, giovane cristiana pakistana di 6 anni, è stata aggredita mentre rientrava da scuola da un un giovane musulmano di 18 anni, Muhammad Waqas, trascinata in casa, spogliata e stuprata. Il crimine è avvenuto a Lahore un anno fa, il 12 settembre, e non solo giustizia non è stata fatta, ma la famiglia della bambina è costretta a scappare per le minacce della comunità islamica locale.Dopo aver trovato la figlia con i vestiti strappati fuori dalla casa di Waqas (molti testimoni avevano visto il giovane trascinare la bambina), il padre di Tabitha, Munir Balli Masih, denunciò il ragazzo musulmano alla polizia, che lo arrestò il giorno stesso. Portata in ospedale, una perizia medica confermò lo stupro e l'autore della violenza.La famiglia di Waqas propose subito ai cristiani di accettare un risarcimento in denaro e di ritirare la denuncia, ottenendo però da Masih un rifiuto. Il 4 febbraio una prima richiesta di rilascio su cauzione del musulmano è stata respinta dai giudici. Successivamente, però, le pressioni e le minacce della comunità musulmana alla famiglia cristiana si sono fatte insistenti: «Due imam delle moschee locali sono venuti a casa mia e mi hanno chiesto di ritirare la denuncia», spiega Masih alla British Pakistani Christian Association. «Mi hanno detto: "Se non lo farai, bruceremo la tua casa e porteremo via le tue altre figlie". Io per la paura sono scappato subito con mia moglie e le mie bambine in un villaggio vicino da alcuni familiari».Ma anche lì fu rintracciato dai Waqas, che si appellò ad alcune potenti famiglie locali per far desistere Masih. «Hanno invitato me e mia moglie a casa di un influente musulmano. Lui e gli altri sedevano su poltrone e divani, noi abbiamo dovuto sederci per terra. Ci chiamavano "Churas", sporchi cristiani, e insistevano perché prendessimo i soldi e ce ne andassimo per sempre».Masih rifiutò di nuovo 60 mila rupie (300 euro) e tornò a casa sua, non sentendosi più al sicuro nell'abitazione dei familiari. Poche settimane fa, l'8 settembre, Muhammad Waqas è stato liberato su cauzione in attesa dell'inizio del processo, gettando nello sconforto la famiglia della piccola Tabitha, che alla Bpca dichiara: «Ho paura a tornare a scuola, ho paura che mi picchi e mi trascini a casa sua di nuovo».Tabitha non è la sola cristiana ad aver subito violenze e ingiustizie. Ogni anno 2.000 ragazze circa appartenenti a minoranze religiose vengono rapite e maltrattate, spesso convertite a forza all'islam e obbligate a sposarsi. Tra i casi più recenti, hanno fatto enorme scalpore quelli di Maira Shahbaz e Huma Younas, entrambe quattordicenni.Nota di BastaBugie: il precedente articolo si concludeva ricordando il caso di Maira Shahbaz. Nell'articolo seguente dal titolo "Maira, rapita da un musulmano e violentata, è scappata" se ne racconta la drammatica storia.Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 26 agosto 2020:Mohamad Nakash, l'uomo che secondo l'Alta Corte di Lahore sarebbe suo legittimo marito perché, secondo il giudice, l'adolescente si sarebbe convertita all'islam. Maira dopo la fuga si è recata presso una stazione della polizia riferendo fra l'altro di essere stata filmata mentre veniva violentata dal sequestratore. La ragazza di Madina Town (Punjab) insieme alla madre Nighat e a tre fratelli sono attualmente in fuga dall'abitazione di Nakash, residente nei pressi di Faisalabad, luogo dove secondo fonti vicine ai familiari della vittima sarebbe stata anche costretta a prostituirsi. Maira ha confermato di rifiutare l'abiura della propria fede cattolica, sottolineando di essere stata ingannata tramite la firma di documenti in bianco estortale dal rapitore. Ha aggiunto che il sequestratore e i suoi complici l'hanno minacciata di pubblicare online il video dello stupro qualora non si fosse attenuta alle loro richieste. La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) è entrata in possesso, tramite il legale della famiglia, l'avv. Khalil Tahir Sandhu, del documento attestante le dichiarazioni rese da Maira alle forze di polizia. Descrivendo quanto accaduto dopo il sequestro avvenuto lo scorso aprile la minorenne ha dichiarato: «Mi sono trovata in un luogo sconosciuto dove l'accusato mi ha costretta a prendere un bicchiere di succo contenente un alcolico. In quel momento ero semi cosciente e l'accusato mi ha stuprata violentemente e mi ha anche filmata mentre ero nuda. Quando sono tornata in me ho iniziato a gridare e a chiedere loro di lasciarmi andare. Hanno minacciato di uccidere tutta la mia famiglia. Mi hanno anche mostrato il video in cui ero nuda e le foto che avevano scattato con i loro cellulari mentre mi stupravano». La vittima ha ribadito: «La mia vita era in balia dell'accusato e... Nakash mi ha stuprata ripetutamente e violentemente». L'attivista per i diritti umani Lala Robin Daniel, in un colloquio con Acs, ha descritto la vita in fuga della vittima, costretta a spostarsi continuamente da un posto all'altro. «Maira è traumatizzata. Vogliamo portarla da un medico ma temiamo di essere scoperti». La famiglia ha richiesto l'arresto di Mohamad Nakash per crimini sessuali ai danni di un minore e l'avv. Tahir Sandhu si è rivolto all'autorità giudiziaria per ottenere l'annullamento del presunto matrimonio e il riconoscimento della violenza subita anche per ottenere la conversione all'islam. Il presunto sequestratore ha reagito richiedendo l'arresto della madre della vittima, Nighat, degli zii e di Lala Robin Daniel asserendo che loro avrebbero rapito la ragazza portandola via dalla propria casa nei pressi di Faisalabad. Sono passate quasi tre settimane dopo la decisione assunta dall'Alta Corte di Lahore a favore di Mohamad Nakash, nonostante il legale di Maira abbia prodotto un certificato di nascita ufficiale dal quale risulta che l'adolescente aveva 13 anni al tempo del presunto matrimonio che si sarebbe consumato mesi prima del sequestro, lo scorso ottobre. Il religioso islamico citato nel certificato di matrimonio lo ha peraltro dichiarato falso e si è rivolto alle forze di polizia. Dopo mesi dal sequestro e dalle violenze fisica e spirituale Maira attende giustizia, e con lei restano in attesa le altre 2.000 ragazze che ogni anno in Pakistan subiscono trattamenti simili. Titolo originale: Pakistan, musulmano aggredisce e stupra una bambina cristiana di 6 anniFonte: Tempi, 22 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684
Per questo episodio abbiamo invitato Aicha e Kawtar, le ragazze dietro il podcast Your Muslim Sisters dedicato alle seconde generazioni, l’Islam e le sue comunità. Abbiamo scelto di intervistarle perché in Italia sono poche le voci che raccontano l’essere musulmano in Italia. Aicha e Kawtar vengono da due contesti simili per la loro fede ma anche diversi perché la prima ha i genitori della Costa d’Avorio mentre la seconda ha origini marocchine. Questa distinzione ci ha dato l’occasione di parlare della confusione che esiste tra Nord Africa e Medio Oriente come dell’idea che il Nord Africa..non sia Africa. Non si poteva parlare dell’Islam senza toccare la questione del velo, dell’essere donna e soprattutto della dimensione globale di questa religione. Qua giù il link del podcast di Aicha e Kawtar, Your Muslim Sisters: https://open.spotify.com/show/5L6jsw69oyp3bYyBRbITnK
Ne "Il cielo di Mercurio", Muhammad Iqbal si esporrà più che mai riguardo alla politica, portando due ospiti d'eccezione quali al Afghani e Said Halim Pasha. In questo testo, in particolare, scopriremo il suo pensiero su comunismo e capitalismoSeguici anche su fb, ig e sul nostro sito https://mediorientedintorni.com/ , ogni giorno, il meglio della cultura di Medio Oriente e Mondo islamico.
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È il primo podcast in fase 2 finalmente in studio. Sono sempre nero, sono più grasso e nella Fase 1 ho avuto l'ennesima conferma di non avere amici. Qualcuno potrebbe descrivermi come uno sfigato. Forse è vero ma va bene così. A inizio Podcast commento Salvini che performa un canto religioso Musulmano. Si avete letto bene
Notizia buffa dall'Arabia Saudita.
A causa di questa tremenda pandemia, molti di noi sono stati costretti ad iniziare fin da ora alla quarantena, cosa che, in un certo senso, ci porta a vivere situazioni e comportamenti tipici del Ramadan. Obbligati a selezionare solo azioni ed oggetti essenziali, preoccupandoci più che mai del loro reale valore.Seguici anche su fb, ig e sul nostro sito https://mediorientedintorni.com/ , ogni giorno, il meglio della cultura di Medio Oriente e Mondo islamico. Patreon: https://www.patreon.com/mediorientedintorni?fan_landing=true
Con la scusa di parlare del Veronica persica, vi presentiamo Mahomet Allum, senza alcun ombra di dubbio l'erborista più straordinario di tutta l'Australia. Giuro: a sentirne la storia mi sono commosso; credo che se ognuno si impegnasse ad inseguirne i passi, l'umanità sarebbe davvero un paradiso. Mahomet Allum è quasi un santo contemporaneo. Seguici anche su fb, ig e sul nostro sito https://mediorientedintorni.com/ , ogni giorno, il meglio della cultura di Medio Oriente e Mondo islamico
Il libro di Tahar Ben Jelloun ci porta in un Marocco sospeso nel tempo, nel quale solo un folle è in grado di parlare, diventando però in breve un pericolo per le forze dell’ordine. Anche sotto tortura, però, Moha ricorrerà alla memoria del suo passato per soffrir meno l’agonia, permettendo così all’autore di raccontare il suo paese in un testo fra prosa e poesia. Seguici anche su fb, ig e sul nostro sito https://mediorientedintorni.com/ , ogni giorno, il meglio della cultura di Medio Oriente e Mondo islamico
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5810I SAUDITI HANNO DIFFUSO L'ESTREMISMO MUSULMANO NEL MONDO di Rino CammilleriNell'anno 851 un famoso erudito arabo, Nuaym bin Hammad, compilò il Kitab al-Fitan, una raccolta di hadith (detti di Maometto e del suo genero Alì) nella quale si può leggere questa singolare profezia: «Se vedi le bandiere nere resta dove sei e non muovere le mani o i piedi. Verrà a te una gente che è debole e non ha alcuna capacità, i loro cuori sono come blocchi di ferro. È la gente dello Stato, essi non rispettano le promesse né i trattati. Parlano di verità ma non la possiedono. I loro cognomi sono nomi di città e i loro capelli sono sciolti come quelli delle donne. Combatteranno fra loro, poi Allah porterà la verità».Terence Ward, nel suo Il Codice Wahhabi. Come i sauditi hanno diffuso l'estremismo nel mondo (Lef, pp. 130, € 14), fa notare che l'attuale capo dell'Isis («Stato» islamico) si chiama al-Baghdadi: un nome di città come cognome. Pare che negli ultimi quarant'anni l'Arabia Saudita abbia speso più di dieci miliardi di dollari per diffondere la dottrina wahhabita nel mondo sunnita, tra il 15 e il 20% della somma sarebbe andata ai jihadisti. Fino a poco tempo fa in Arabia erano vietati i minareti e i simboli funerari, chi non partecipava alla preghiera veniva flagellato.Si parte dal 1703, anno di nascita di Mohammed ibn abd al-Wahhab, che ancor giovane prese a percorrere la penisola arabica predicando il ritorno alla purezza delle origini. Visto il suo successo, nel 1744 l'emiro di Diriyah, Muhammad bin Saud, stipulò un patto di ferro con lui e da allora la dinastia dei Saud fu wahhabita.L'UNICITÀ ASSOLUTA DI ALLAHIl wahhabismo proclamava l'unicità assoluta di Allah e condannava la venerazione di qualunque intermediario, fosse pure il Profeta. Poiché era invalsa tra i musulmani l'abitudine ai pellegrinaggi alle tombe dei «santi» islamici, Wahhab le fece distruggere tutte. E ancora oggi è in pericolo la stessa tomba di Maometto a Medina, veneratissima dagli sciiti. I quali venerano anche Hussein, nipote del Profeta e «martire». La cui tomba a Kerbala, in Iraq, fu distrutta dal secondo Saud, Abdul-Aziz bin Muhammad, che nel 1802 attaccò la città con un'armata di diecimila wahhabiti e ne massacrò la popolazione. I wahhabiti continuarono a «purificare» la penisola uccidendo i maschi kafiri (secondo loro, seguaci di pratiche pagane) e riducendo in schiavitù donne e bambini fino a quando, nel 1813, il sultano d'Egitto, Muhammed Ali (come si vede non c'è molta varietà nei nomi propri), mandò l'esercito a ricacciarli nel deserto. Qui rimasero fino al 1902, anno in cui un altro Saud, Abdul Aziz, li riunì sotto la sua guida e diede vita alla «fratellanza (ikhwan) wahhabita», che si impegnò nell'indottrinamento dei beduini del deserto. Nel 1924 un poderoso esercito wahhabita conquistò La Mecca e Medina, cancellando ogni traccia di islam che non fosse rigorosamente «salafita» (la pretesa purezza della prima generazione di musulmani). Ma il capo Saud commise l'errore di dotarsi di telegrafo, telefono e automobile, cosa che al clero integralista parve intollerabile.MISSIONE WAHHABINel 1926 si venne dunque allo scontro aperto, che il Saud risolse con pugno di ferro. Da allora l'alleanza tra la famiglia reale saudita e il wahhabismo è stata fragile, e per restare al potere i Saud dovettero cedere al clero il totale controllo sulla religione. Ci vollero interminabili dibattiti per ammettere nel regno la moneta cartacea, nel 1951. E altri undici anni per l'abolizione ufficiale della schiavitù. Ma l'equilibrio restava precario.Negli anni Settanta l'idea: il ministero degli affari islamici, grazie ai proventi stellari del petrolio, lanciò la «Missione Wahhabi» (Dawah Wahhabiya) per diffondere il verbo wahhabita nel mondo. Così, enti benefici islamici presero a fondare moschee e madrase (scuole wahhabite) dappertutto, mentre torme di volontari supportavano il jihad contro il regime comunista in Afghanistan. Ma i rapporti tra dinastia e movimento wahhabita rimasero in bilico. Nel 1979 militanti wahhabiti arrivarono a occupare la Grande Moschea della Mecca in contestazione dei Saud. I quali aggravarono le cose nel 1991 permettendo l'installazione di 15.000 soldati americani nella penisola arabica.Il saudita Osama bin Laden creò al-Qaeda e nel 2001 attaccò le Torri Gemelle di New York. Il resto è cronaca.
C´è un intellettuale musulmano che nell´Europa francofona è stato una star e non è detto che tornerà ad esserlo, Tariq Ramadan. È tornato a far parlare di nuovo di sé perché ha appena pubblicato il suo nuovo libro, “Dovere di verità”. E dice di essere vittima, in fin dei conti, di pregiudizio contro i musulmani. Dicasi anche di “islamofobia”.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5695LA UMMA NON PREVEDE NESSUNA FRATERNITA' SE NON TRA MUSULMANI di Marie-Thèrese Urvoy«Nel Corano ritroviamo questo primo uso del verbo âmana nel senso di "fidarsi gli uni degli altri". Vi si dice infatti che il profeta «si fida dei muʼminûn», mentre non «si fiderà per niente» di quanti si tirano indietro e trovano delle scuse per non impegnare i loro beni e le loro persone nella lotta sulla strada di Allah (IX, 41, 44, 73 et 81).Gli affidati «sono una umma unica, ad esclusione degli altri uomini», dice l'incipit della Carta. Nel grande dizionario classico Lisân al-ʽarab, umma questa parola significa prima di tutto gruppo, o raggruppamento umano in senso neutro. Qui, essa non designa un raggruppamento etnico o tribale, ma nel contesto dell'Arabia di allora indica la federazione dei Qurayshiti della Mecca, giunti a Medina con il profeta, e i vari clan e tribù della zona di Medina.Questa confederazione è di natura politica, unita dall'adesione al profeta di Allah. Essa si caratterizza per il fatto di essere esclusiva. La finalità di questa organizzazione è di garantire l'efficacia del comune sforzo guerriero. Ciò è espresso fin dall'inizio della Carta con la parola jihâd, che verrà più tardi precisata con l'espressione "il combattimento sulla strada di Allah".NESSUNA FRATERNITÀ SE NON TRA MUSULMANIUna stretta regolamentazione e una casistica minuziosa stabiliscono che un affidato possa evitare una sanzione, anche se è colpevole, se la vittima è estranea al gruppo. Questa solidarietà nasce prima di tutto dallo spirito di sopravvivenza del gruppo - dirà lo storico Muhammad Talbi, per giustificare le violenze degli inizi della storia dell'Islam, - «perché si trattava della difesa e della sopravvivenza della umma primitiva».Non per caso quando il Corano dice: «i credenti sono dei fratelli» (XLIX, 10) utilizza la particella grammaticale innamâ che contiene un significato esclusivo, ma anche un effetto amplificante che dinamizza la frase nominale. Essa è da mettere in relazione con la particella illâ, propria del credo monoteista «nessuna divinità eccetto Allah», che carica la frase nominale, qui negativa, di un esclusivismo ferreo. In questi due esempi abbiamo ben più che delle questioni tecniche, abbiamo delle vere e proprie strategie stilistiche che mirano ad un solo effetto: la valorizzazione dell'aspetto assoluto con la relativa ricaduta nella mente dei credenti.Del resto, il commentatore al-Râzî afferma che la particella innamâ comporta restrizione: «nessuna fraternità se non tra Musulmani». Egli spiega la sua interpretazione basandosi sulle prescrizioni legali che negano una qualunque fraternità tra un Musulmano e un infedele, il quale non può in nessun caso ereditare da un Musulmano. Allah ricorda a più riprese ai Musulmani che essi sono i soli credenti nel Corano: «voi siete la comunità migliore che sia mai stata creata per gli uomini; voi ordinate di fare il bene e vietate di fare il male, voi credete in Allah» (III, 110).A partire da qui, l'islam ha considerato la superiorità della comunità dei credenti come il primo legame tra di loro: essi hanno come segno distintivo la capacità di distinguere tra fede e infedeltà, bene e male. Dall'invincibile affermazione dell'unicità di Allah discende il senso vivo del Musulmano per l'unità con i suoi fratelli nella medesima fede.Essi sono inviati da Allah per difendere i suoi diritti sulla terra. Sono dei servitori eletti e incaricati dell'esecuzione di un piano divino che coincide con le prescrizioni sociopolitiche scese sul suo profeta a beneficio dell'umanità e per il trionfo dell'islam su tutte le religioni (IX, 33).LA TERRA DELL'ISLAMQuesti brevi richiami alle fonti dell'Islam a Medina permettono di comprendere la nozione di "terra dell'islam" (dâr al-islâm) nei suoi rapporti con gli infedeli. L'espressione designa l'insieme delle terre dove viene osservata la legge islamica ed è la rappresentazione concreta dell'organizzazione politica dell'Islam. Accanto alla terra dell'islam c'è "la terra della guerra" (dâr al-harb), chiamata anche "terra dell'infedeltà » (dâr al-kufr).Conquistarla è un «dovere collettivo» per installarvi la umma che difende i diritti di Allah. Una simile divisione del mondo fa sì che un aggiornamento sia tecnicamente difficile perché il Diritto islamico classico è strutturato secondo uno schema preciso proprio di tutte le società islamiche:1. uomini e donne;2. liberi e schiavi;3. Musulmani e non musulmani.Non hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri.La comunità dei credenti è privilegiata a motivo della sua origine sacralizzata nel Corano. Uno Stato islamico va inteso di trascendenza divina, coranica e chariatica. Le sue terre sono le terre di Allah, del Corano e della legge di Allah. Questa sottomissione ad una trascendenza si trova nella disposizione, per costituzione, che l'islam "è la religione dello Stato", e non solamente "religione di Stato".Lo Stato fa professione di islam. In uno Stato islamico l'adesione alla comunità non pone direttamente la questione di una vita nuova, nel senso del rinnovamento individuale tramite la grazia (quella dell'uomo nuovo di San Paolo), perché l'islam è la religione di una collettività.Essa è essenzialmente uno stato, uno statuto giuridico (hukm), direttamente voluto e decretato da Allah. Gli individui che vi si sottraggono sono braccati, perseguitati, e perfino messi a morte dall'islam ufficiale tradizionale».Nota di BastaBugie: l'articolo della professoressa Urvoy, islamologa francese di fama, è stato pubblicato nell'ultimo "Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa" a cura dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa. Per acquistare il singolo fascicolo o per abbonarsi alla rivista scrivere a ordini@edizionicantagalli.itLA GERMANIA SVOLTA SULL'IMMIGRAZIONEGianandrea Gaiani nell'articolo seguente dal titolo "Migration Paket, la Germania svolta sull'immigrazione" ricorda che Angela Merkel già nove anni fa aveva dovuto ammettere il fallimento dell'approccio multiculturale. Ora il Bundestag ha approvato il cosiddetto Migration Paket, un nuovo pacchetto normativo che prevede espulsioni e un giro di vite sugli ingressi. Il cambio di strategia non è solo politico, ma soprattutto culturale.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 giugno 2019:Il tentativo della Germania di creare una società multiculturale è "completamente fallito", aveva detto nell'ottobre 2010 il cancelliere Angela Merkel a un incontro con i giovani membri della CDU a Potsdam. Già allora, ben prima delle ondate migratorie degli ultimi anni lungo la rotta libica e quella balcanica, la Merkel aveva ammesso che permettere alle persone con differenti background culturali di vivere fianco a fianco senza integrarsi non aveva funzionato in un Paese che ospita circa quattro milioni di musulmani. "Questo approccio multiculturale è fallito, completamente fallito", aveva detto cedendo alle richieste interne al suo partito e alla CSU bavarese, per assumere una linea più severa sugli immigrati che non mostrano la volontà di adattarsi alla società tedesca.La Merkel aveva affermato che l'educazione dei disoccupati tedeschi dovrebbe avere la priorità sul reclutamento di lavoratori dall'estero pur sottolineando che la Germania non potrebbe cavarsela senza lavoratori stranieri qualificati e aggiungendo che i tedeschi devono accettare che le moschee sono diventate parte del loro paesaggio.Rileggere oggi quell'intervento è utile a comprendere l'iniziativa assunta da Horst Seehofer, ex presidente della Christian Social Union (CSU), il partito gemello della CDU, e ministro dell'Interno che ha appena varato il cosiddetto "Migration Paket" che prevede l'espulsione immediata dei migranti illegali, l'ampliamento della detenzione preventiva per chi entra illegalmente in Germania e il taglio del Welfare agli stranieri che potranno essere sottoposti a perquisizioni senza bisogno di mandato giudiziario.Misure approvate dal Bundestag con il voto della SPD che ben fotografano il crescente malcontento dei tedeschi nei confronti delle continue violenze compiute da immigrati illegali per lo più di religione islamica.Per comprendere come sia cambiata la Germania appena quattro anni dopo la "politica del benvenuto" rivolta dalla Merkel ai migranti illegali arrivati perlopiù dalla "rotta balcanica", basti pensare che ora chi è privo del permesso verrà espulso fisicamente dal Paese. Berlino si impegna quindi ad accogliere solo 260.000 migranti regolari all'anno, necessari all'economia nazionale; e benché le associazioni industriali sostengano che nella Repubblica Federale manchino lavoratori specializzati, in molti ormai ritengono più utile motivare a venire a lavorare in Germania cittadini europei piuttosto che accogliere persone di culture diverse.Alle dure critiche dell'opposizione di Sinistra (e a quelle di AfD, che chiede misure ancora più rigide contro l'immigrazione) Seehofer ha replicato affermando che "non si tratta di calpestare i diritti umani ma piuttosto di eseguire le procedure previste. Ci sarà, in futuro, un modo legale di immigrare nel nostro Paese anche perché abbiamo bisogno di uomini e donne qualificati per il nostro mercato del lavoro".Non è forse un caso, sottolinea il quotidiano comunista Il Manifesto, che "il pacchetto-Seehofer supera il vaglio istituzionale esattamente il giorno dopo la pubblicazione dell'ultimo sondaggio Infratest che conferma come i Verdi sarebbero oggi il primo partito tedesco col 26% dei voti seguito dal CDU/CSU col 25%, AfD con il 13% mentre la SPD non supererebbe il 12%, i liberali l'8% e la Sinistra (Linke) il 7%".
Francia: due giovani massacrate a coltellate, ma il loro killer, un clandestino tunisino, è già stato scarcerato; Redoine Faïd, un pericoloso evaso, per tre mesi ha eluso la caccia datagli dalle forze dell'ordine, nascondendosi nel tipico velo islamico; due casi, in cui troppa tolleranza può far male.
Il terrorismo islamico rappresenta ancora una grave minaccia per tutto l’Occidente ed il fatto che l’Isis sia stato sconfitto in casa propria non significa che in Europa si possano dormire sonni tranquilli, anzi oggi forse più di ieri è necessario tenere alta la guardia. Lo dimostra quanto accaduto in Francia e Spagna nelle ultime ore.
La nostra città è un mix di etnie e di colori, ed è così che lo vogliate o no. Nella nostra città nasce anche il primo social network del mondo Musulmano che già spopolo in tutto il mondo arabo. In questa puntata un'intervista a Siham Lamoudni di The Shukran
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2444 L'ISLAM CONSIDERA LA DONNA INFERIORE ALL'UOMO: ECCO LE CONSEGUENZE PER CHI SPOSA UN MUSULMANOUna ragazza che si innamora di un islamico dovrebbe tenere a mente le 7 differenze giuridiche che priveranno della libertà lei e i suoi figli (anche se abitano in Occidente)di Gianfranco TrabuioUn approccio corretto alla conoscenza della antropologia culturale di popolazioni diverse da quelle occidentali, deve necessariamente fare riferimento alla religione di quelle popolazioni.La dimensione religiosa è certamente quella più importante e più pervasiva presso tutti i popoli, per l'Islam addirittura è la religione che regolamenta anche la vita civile, il diritto civile e penale, la politica. [...]La concezione occidentale dei diritti universali dell'uomo, come deliberati dall'ONU, non trova riscontro nelle legislazioni dei paesi musulmani. Tanto meno dopo le recenti rivoluzioni popolari che hanno portato al potere i partiti di ispirazione fondamentalista, rigidamente ancorati alla legislazione di derivazione coranica. [...]E' opportuno illustrare, anche se brevemente, cosa si trova nei testi sacri dell'Islam, per esempio negli Hadith (sentenze) del profeta.La considerazione di Muhammad per le donne: dagli hadith (editti) del profeta: [...]Sahih Al Bukhari, Hadith 3826, narrato da Abu Said Al KhudriIl Profeta disse: "Non è vero che la testimonianza di una donna equivalga alla metà di quella di un uomo?". La donna rispose: "Sì". Lui disse: "Il perché sta nella scarsezza di cervello della donna". [...]L'AFFERMAZIONE SULLA INFERIORITÀ DELLA DONNA RISPETTO ALL'UOMO, HA CONSEGUENZE IMPORTANTI PER LA VITA DI TUTTI I GIORNINon ci si riferisce qui alle disuguaglianze che possono esistere a livello sociologico tra uomo e donna, queste sono purtroppo diffuse in tutte le società, nel mondo musulmano come in altre culture o civiltà. È necessario parlare della disuguaglianza giuridica, che ha delle conseguenze durature perché è normativa, spesso impedendo o comunque ritardando qualunque adeguamento alla mentalità dei musulmani e delle musulmane di oggi. [...]1. LA DONNA HA SOLO IL RUOLO DI OGGETTO DI PIACERE E DI RIPRODUZIONEC'è anzitutto una disparità nella possibilità di contrarre il matrimonio. All'uomo viene riconosciuta la possibilità di avere contemporaneamente fino a quattro mogli (poligamia), mentre alla donna viene negata la facoltà di sposare più di un uomo (poliandria). La poligamia legalmente sancita significa una differenza radicale tra uomo e donna. All'uomo dà la sensazione che la donna è fatta per il suo piacere e, al limite, che è una sua proprietà che può "arare" come vuole, come afferma letteralmente il Corano (sura della Vacca II, 223).Se ha la possibilità materiale, ne "acquista" un'altra. La donna si trova in una condizione di sottomissione nel ruolo di oggetto di piacere e di riproduzione; questo ruolo è confermato dal fatto che non viene mai chiamata con il suo nome, ma sempre in relazione a un uomo: figlia di…, moglie di…,2. I FIGLI NATI DA UN MUSULMANO SONO AUTOMATICAMENTE MUSULMANI (LA RELIGIONE DELLA MOGLIE NON CONTA)La donna musulmana non può sposare un uomo di un'altra fede, a meno che questi non si converta prima all'Islam. Il divieto è dovuto al fatto che, nelle società patriarcali orientali, i figli adottano sempre la religione del padre. Ma è anche giustificato dal fatto che il padre è il garante dell'educazione religiosa dei figli, e quindi solo se è musulmano può assicurare la loro crescita secondo i principi islamici. Ricordo a questo proposito che i figli nati da un musulmano sono considerati a tutti gli effetti musulmani, anche se battezzati. Perciò ogni matrimonio misto (tra un musulmano e una cristiana o un'ebrea, gli unici due casi contemplati nella sharia) accresce numericamente la comunità musulmana e riduce la comunità non musulmana. Non mi soffermo in questa sede per approfondire questo argomento così tragico per le conseguenze delle mogli cristiane sposate a un musulmano. I fatti di cronaca sono lì a dimostrare quanta leggerezza, e ignoranza, ci sia da parte delle nostre donne e da parte della Chiesa cattolica nel contrarre e nel concedere la dispensa per questi matrimoni misti.3. L'UOMO PUO' RIPUDIARE LA MOGLIE QUANDO E COME VUOLE (LA DONNA NON PUO')Il marito ha la facoltà di ripudiare la moglie ripetendo tre volte la frase «sei ripudiata» in presenza di due testimoni musulmani maschi, adulti e sani di mente, anche senza ricorrere a un tribunale. La cosa più assurda è che se il marito dovesse in seguito pentirsi della sua decisione e intendesse "recuperare" nuovamente sua moglie, quest'ultima dovrebbe prima sposarsi con un altro uomo che dovrà a sua volta ripudiarla. La donna passa in tal caso di mano in mano per rispettare formalmente la Legge. La moglie invece non può ripudiare il marito. Potrebbe chiedere il divorzio, che però diviene per lei motivo di riprovazione e la mette in una condizione sociologica molto fragile. Il ripudio è comunque vissuto come un'umiliazione per la donna e si presume sempre che lei abbia qualche problema a livello fisico o morale.Infine, la facilità con la quale il marito può ripudiare la moglie senza dover giustificare la decisione, la rende totalmente dipendente dal suo stato d'animo, con il costante timore di essere allontanata. È come una spada di Damocle che pende sulla sua testa: se non si comporta secondo il desiderio del marito potrebbe essere ripudiata, e allora dovrà cercarne un altro che accetti di prenderla con sé.4. DIVORZIO FACILE SENZA TRIBUNALEIn quarto luogo c'è da considerare la facilità con cui si ottiene il divorzio, che avviene quasi sempre su richiesta dell'uomo. Tradizionalmente, non c'è neppure bisogno di andare in tribunale. È vero che un hadith di Muhammad, il Profeta, dice che «il divorzio è la più odiosa delle cose lecite», ma comunque è permesso.5. I FIGLI SONO CONSIDERATI DI PROPRIETA' DEL PADRE (ANCHE IN CASO DI DIVORZIO)L'affidamento della prole, in seguito al divorzio, è un altro esempio di disuguaglianza. I figli "appartengono" al padre, che decide della loro educazione, anche se sono provvisoriamente affidati alla madre fino all' età di sette anni. Solo il padre ha la potestà genitoriale.6. ANCHE NELL'EREDITA' LA DONNA E' CONSIDERATA INFERIOREC'è poi la questione dell'eredità. Alla femmina ne spetta la metà del maschio, un provvedimento che trova fondamento nella situazione socio-economica in cui la famiglia viveva anticamente: dato che, secondo il Corano, è l'uomo che ha l'obbligo di mantenere la donna e l'intera famiglia, era logico che dovesse disporre di un piccolo fondo a cui attingere. Anche in questo caso una disuguaglianza fissata dalla legge divina aumenta la dipendenza della donna dall'uomo.7. LA TESTIMONIANZA DI UN UOMO VALE COME QUELLA DI DUE DONNEUna settima differenza a livello giuridico è che la testimonianza del maschio vale come quella di due femmine. Questo si basa su un hadith di Muhammad, molto diffuso negli ambienti musulmani nonostante la sua autenticità sia piuttosto discussa, in cui si afferma che «la donna è imperfetta nella fede e nell'intelligenza».Quando si chiede ai fuqaha, agli esperti della legge, di spiegare il motivo rispondono che la donna è imperfetta quanto alla fede perché, in certe situazioni, ad esempio durante le mestruazioni, la sua preghiera e il suo digiuno non sono validi e la sua pratica religiosa è dunque imperfetta.Riguardo la seconda parte dell'affermazione – l'"imperfezione" nell'intelligenza- forse un tempo questo poteva essere spiegato sociologicamente tenendo presente che le donne studiavano meno, che erano meno coinvolte nella vita sociale e dedite soltanto ai lavori domestici, ma da tempo tutto ciò non vale più. Eppure nella maggioranza dei tribunali dei Paesi islamici vige ancora questo principio nonostante le proteste delle associazioni femministe.In alcuni Paesi i fondamentalisti chiedono anche che alle donne sia vietato di fare da testimoni nei processi in cui sono previste le pene coraniche.Nota di BastaBugie: il Corano prevede esplicitamente che le mogli non ubbidienti vadano picchiate. Si potrebbe obiettare che ci sono anche cristiani che picchiano la moglie, ma il paragone non regge. Infatti il Nuovo Testamento prevede che non si possa mai picchiare la moglie. La lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini (Ef 5,25.28) nei rapporti tra moglie e marito afferma: "E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei. (...) Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso". Dunque il cristiano che picchia la moglie è un cattivo cristiano, mentre un musulmano che picchia la moglie è un buon musulmano. Anzi il musulmano che non picchiasse la moglie ribelle sarebbe un cattivo musulmano che non applica il Corano.Consigliamo la lettura di un articolo pubblicato in BastaBugie n.170 del 10 dicembre 2010:IL CORANO PERMETTE AL MARITO DI PICCHIARE LA MOGLIE - Allah ha onorato le