Place in Thuringia, Germany
POPULARITY
Festivalstimmung mit Artistik, Clownerie und Comedy, Schauspiel, Figurentheater, Zauberei und viel Musik gibt es am kommenden Sonntag in Geismar. Der traditionelle Schauplatz für das Familientheaterfest „Sommerbrise“ an der Nikolaikirche kann wegen einer Baustelle nicht bespielt werden. Also verwandelt der Verein für Kinder- und Jugendtheater „Domino“ diesmal den Thieplatz Geismar in eine Open-Air Bühne und macht auch einen Theaterabstecher in die benachbarten St. Martinskirche. ...
Finally, the ETB POD sits down with long time friends of the show, power couple and owner/operators of South 73 Lunchroom, Jill and Brandon Swindle. Find them on Facebook and Instagram and visit the restaurant at 13375 LA-73, Geismar, LA. The Eat the Boot Podcast is sponsored by Cheba Hut Toasted Subs Baton Rouge and features music from Louisiana based singer/songwriter, Adam Dale, from the album “Shadowtown”. *Check our socials for deets on how to enter ETB Pod monthly giveaways from our sponsors.www.eattheboot.com
"After preaching the gospel and slowly gaining converts among the Germanics, Boniface traveled to the great pagan shrine in Geismar in Hesse. There, at Donner's Oak, the pagan priests offered sacrifices to their demon god Donner, better known to us as Thor. It was believed that if anyone profaned Thor's Oak by touching it, the demon would strike that man down with a bolt of lightning from his hammer. Boniface reared back with his axe and took one single swing when a powerful wind came out of the heavens. And blew the tree over astonished to see the impotence of their demon. God, everyone present forsook their paganism and was baptized into Jesus Christ." Excerpt from The Boniface Option by Andrew Isker Purchase Andrew Isker's book, The Boniface Option here: https://a.co/d/3iKPLj2 Binge-watch all of the episodes by joining our Patreon at https://patreon.com/rightresponseministries Ministry Sponsors Armored Republic - https://www.ar500armor.com/ Honoring Christ by equipping Free Men with the tools of liberty necessary to preserve God-given rights. --------- Filmstro | Create custom royalty-free music in minutes https://filmstro.com/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7633L'ALBERO DI NATALE SOSTITUISCE LA QUERCIA DI THOR ABBATTUTA DA SAN BONIFACIO di Paola BellettiL'Avvento è un tempo di attesa e preparazione e si può spendere bene anche raccontando e ascoltando storie. Quella sulla vera origine dell'albero di Natale fa al caso nostro. Intanto non c'è vera opposizione tra presepe e albero, non siamo la versione cattolica e secolare di Coca Cola vs Pepsi. Nemmeno la velata (di zucchero) ostilità tra i supporter del Panettone e quelli del Pandoro. Siamo una civiltà piena di storie avvincenti, santi eroi, simboli potenti, i soli ancora a poter dire che Qualcosa da festeggiare c'è eccome. Il primo albero di Natale come lo intendiamo noi, prima ancora che le lucine le accendesse Alexa ad un nostro comando (al terzo, quarto tentativo di sicuro), lo ha inventato e realizzato un vescovo e martire nel 724: si tratta di San Bonifacio 680-754), inglese di nascita e ricordato con gratitudine dalla Chiesa universale come l'Apostolo della Germania.La sua storia, la sua indole e l'opera di evangelizzazione che ha compiuto sono la cosa più lontana dalla svenevolezza che molti detrattori attribuiscono allo stereotipo del santo cattolico. (Ecco una battaglia contro gli stereotipi che ha senso fare, grazie San Bonifacio et alii). In un bel contributo riproposto su Churchpop, originale di Mountain Catholic, troviamo una gradevole e sintetica versione delle vicende che diedero origine all'abete addobbato che ora scalda tante case nel mondo. Nato intorno al 680 in Inghilterra, Bonifacio entrò in un monastero benedettino prima di essere incaricato dal papa di evangelizzare la Germania moderna, prima come sacerdote e infine come vescovo.Sotto la protezione di Carlo Martello (quello che fermò i musulmani nella famosa battaglia di Poitiers del 732, per intendersi), Bonifacio viaggiò attraverso tutta la Germania, irrobustendo la fede di quelli che avevano già incontrato l'annuncio cristiano e annunciando la vera salvezza a quelli che ancora erano nell'oscurità della fede pagana, detta così papale papale, come si può fare almeno parlando di Medioevo, quando non si era obbligati a rispettare glossari di parole consentite e galatei impossibili per non rischiare di offendere qualcuno.IL PRIMO ALBERO DI NATALELo stesso Benedetto XVI, che era in debito con lui per aver incontrato la fede cattolica maturata per secoli nella sua terra, ci ricordava in un'udienza generale del 2009 i grandi risultati della sua opera di evangelizzazione, grazie alla «sua instancabile attività, il suo dono per l'organizzazione e il suo carattere adattabile, amichevole, ma fermo». Ecco come viene descritto in un racconto di fine ‘800, "Il primo albero di Natale" (1897) di Henry Van Dyke: «Che uomo era! Bello e leggero, ma dritto come una lancia e forte come un bastone di quercia. Il suo viso era ancora giovane; la pelle liscia era abbronzata dal vento e dal sole. I suoi occhi grigi, puliti e gentili, lampeggiavano come il fuoco quando parlava delle sue avventure e delle cattive azioni dei falsi sacerdoti con cui litigava».Ora immaginiamoci un uomo giovane, bello, forte, incurante delle intemperie, virtuoso e tutto teso alla propagazione del Regno di Dio che attraversa foreste, accende fuochi, veglia in preghiera (e a noi invece è toccata l'epoca dei reels con l'hashtag #Jesus su TikTok): eccolo durante uno dei suoi viaggi insieme ad un piccolo gruppo; si trova nella regione della Bassa Assia e siamo intorno al 723. Sapeva di una comunità di pagani vicino a Geismar che, in pieno inverno, avrebbe fatto un sacrificio umano (un bambino, in genere) al dio del tuono Thor (quel Thor!) alla base della loro sacra quercia, la "quercia del tuono".Un vescovo amico gli aveva consigliato di distruggere la quercia sia per salvare la vita al bambino, sia per mostrare che di Dio ce n'è uno solo: era certo che nessun fulmine lo avrebbe colpito e Thor se ne sarebbe andato con le ossa e il suo famoso martello rotti. Così avvenne: impugnando il pastorale Bonifacio si avvicinò alla folla pagana che aveva circondato la base della Quercia del Tuono, dicendo al suo gruppo: «Ecco la Quercia del Tuono, e qui la croce di Cristo spezzerà il martello del falso dio, Thor». Il carnefice era vicino al bambino destinato al sacrificio e stava alzando il martello per abbatterlo su di lui, ma mentre stava per sferrare il colpo mortale Bonifacio stese il suo pastorale, lo bloccò e miracolosamente ruppe il grande martello di pietra. Ciò che si narra disse dopo è una meravigliosa sintesi della novità di Cristo: il Figlio di Dio è venuto a salvare tutto, persino il sacrificio, cambiandolo definitivamente, rivelando l'inutilità di ogni sanguinoso sacrificio compiuto dagli uomini: «Hearken, figli della foresta! Nessun sangue scorrerà questa notte se non quello che la pietà ha tratto dal seno di una madre. Perché questa è la notte della nascita di Cristo, il figlio dell'Onnipotente, il Salvatore dell'umanità. Più bello è di Baldur il Bello, più grande di Odino il Saggio, più gentile di Freya il Buono. Da quando è venuto il sacrificio è finito. L'oscurità, Thor, che hai vanamente chiamato, è morto. Nell'orlo della Niffelheim si perde per sempre. E ora in questa notte di Cristo comincerai a vivere. Questo albero di sangue non scurirà più la tua terra. Nel nome del Signore, lo distruggerò.» Bonifacio prese un'ascia e non solo abbatté la quercia ma, secondo il racconto, con l'aiuto del vento la sradicò del tutto.LA QUERCIA DI THOR ABBATTUTA DA SAN BONIFACIOSenza perdere altro tempo, consapevole della vastità della messe da raccogliere, Bonifacio riprende il suo viaggio di apostolo e continua a portare l'annuncio di Cristo, unico salvatore, ai popoli germanici. Sui quali da quel momento poteva esercitare un ascendente più forte di prima: erano decisamente persuasi o almeno disposti a sentire cosa avesse da dire uno che, pur avendo abbattuto la quercia di Thor, non era stato annientato dalla rabbiosa potenza del suo tuono. E fu così che, al posto della quercia, Bonifacio scelse un albero che continua ad avere più fortuna di quella: Bonifacio guardò oltre dove si trovava la quercia, indicando un piccolo, modesto abete, dicendo:«Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il tuo albero santo stasera. È il legno della pace... È il segno di una vita infinita, perché le sue foglie sono sempre verdi. Guarda come punta verso l'alto verso il cielo. Che questo sia chiamato l'albero del Cristo-bambino; raccogliti, non nel bosco selvaggio, ma nelle tue case; lì non riparerà azioni di sangue, ma doni amorevoli e riti di gentilezza.» Abbiamo dunque un altro stereotipo da abbattere, magari chiedendo l'intercessione di quel gran santo di Bonifacio: è proprio ai nostri fratelli tedeschi, ingiustamente ritenuti tutto rigore e niente fantasia, che dobbiamo la bellezza e la dolcezza, la magia e il calore di uno dei simboli più belli del Natale. A loro dobbiamo gli addobbi, le lucine, i piccoli assembramenti di pacchi colorati, le caramelle e alcuni canti tra i più belli della tradizione. A Dio e alla sua infinita bontà l'impensabile trovata di regalarci Suo Figlio e in Lui la vita eterna.Un'ultima nota storica, più recente ma altrettanto gradevole da ricordare intorno alla vasta fortuna dell'Albero di Natale. Fu San Giovanni Paolo II, nel 1982, a dare il via alla tradizione di collocare un abete addobbato in Piazza San Pietro, vicino al presepe.Quell'abete era un dono di un contadino polacco, che lo trasportò fino a Roma sul suo camion. Da allora in poi, per espresso volere del Santo Padre, puntualmente si ripete la tradizione a ricordo della Natività di Gesù: un presepe viene allestito ai piedi dell'obelisco e alla sua destra viene eretto l'albero di Natale, donato ogni anno da una regione montana diversa dell'Europa.
This episode was recorded on September 29th. We are talking with Shyra, a Geismar native who is the Community Development Officer at Advancial Federal Credit Union. She is formerly a Pre-Litigation Adjuster at Progressive Insurance. Shyra is a proud member of Zeta Phi Beta Sorority, Inc. And she actively contributes to her community by serving on the Lafayette Commission on the Needs of Women and co-chairing Alumni Engagement for the UL Christiana Smith African American Alumni Chapter. Shyra has been recognized as one of Acadiana's Top 20 under 40 young professionals and is currently enrolled in Leadership Lafayette class 36. — Find this and past episodes at: https://anchor.fm/the-tea-podcast — The Tea Podcast is proudly sponsored by Chase Group Construction, The Music Academy of Acadiana, and Electronic Protection Systems.
LISTEN TO MORE SHOWS
Am kommenden Sonntag, den 19. November, findet der alljährliche Volkstrauertag statt. An diesem offiziellen, bundesweiten Gedenktag wird jedes Jahr zwei Sonntage vor dem ersten Advent der Opfer von Kriegen und Gewaltherrschaft gedacht. Das StadtRadio hat hierfür für Sie einige Veranstaltungen in Göttingen, Northeim und Osterode zusammengefasst.
LISTEN TO MORE SHOWS
LISTEN TO MORE SHOWS
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7424SAN BONIFACIO, PADRE DEI POPOLI GERMANICIEntrò a 7 anni in un monastero benedettino e qui scoprì il segreto per trionfare su se stesso, sulla barbarie e sull'inferno: diventò vescovo ed evangelizzò mezza Germania per poi coronare la sua vita con il martiriodi Suor M. Teresa RibeiroBelle parate militari, città perfettamente organizzate, salsicce succulente, boschi la cui disposizione obbedisce a una regolarità impeccabile: ecco alcuni degli indiscutibili pregi della Germania.In essi risplende l'innocenza nell'ordine di battaglia, che affascina, colpisce e suscita ammirazione. Frutti autentici di un popolo civile e appassionato di disciplina, questi e molti altri aspetti fiorirono, sotto la benedizione della Santa Chiesa, al calore di anime valorose che segnarono la Storia.Soffermiamoci in queste righe a contemplarne una: l'uomo provvidenziale cui toccò la missione di cristianizzare i popoli al di là del Reno e offrire per essi la sua vita in olocausto. Di questo instancabile apostolo scriveva un antico biografo: "Il santo vescovo Bonifacio può essere chiamato padre di tutti gli abitanti della Germania, perché li ha generati per Cristo con la parola della santa predicazione, li ha confermati con i suoi esempi, e infine arrivò a dare per loro la sua vita, che è la più grande prova d'amore".Torniamo ora alla fine del settimo secolo, quando la vita sublime, disciplinata ed edificante dell'Ordine di San Benedetto si stava espandendo in tutta Europa. Vere e proprie fabbriche di eroi, le loro abbazie formavano uomini e donne in un regime di equilibrio e sacralità propizio a ordinare le tendenze della natura verso ideali di grande respiro.Le anime che lì si santificavano nella fedeltà al loro fondatore, al suo carisma e alla sua regola diventavano adatte ai viaggi e alle azioni più ardite, alle arti e ai pensieri più elaborati, alle sofferenze e ai martìri più terribili, per la gloria di Dio e per il bene del prossimo.Anche l'Inghilterra, recentemente cristianizzata da Sant'Agostino di Canterbury, era stata affascinata dalle grazie benedettine. E fu lì che, intorno all'anno 680, nacque un bambino che si lasciò rapidamente incantare da questo stile di vita. A soli cinque anni, Winfrido, di famiglia anglosassone, chiede di entrare in un'abbazia. Suo padre resiste, giudicandolo ancora molto piccolo, ma due anni dopo gli permette di entrare nel monastero di Nursling.Educato nella saggia regola dell' "ora et labora", il piccolo impara il latino, la metrica, la poesia e l'esegesi. Da adolescente, diventa insegnante di grammatica latina, compone diverse poesie in questa lingua e scrive alcuni trattati.UN UOMO SACRALEAl pari della brillante cultura, la sua anima è raffinata nelle virtù proprie di un religioso. Con l'obbedienza conquista il dominio sulla propria volontà; con la castità assomiglia agli Angeli; con l'umiltà impara a volere il massimo, non per se stesso ma per la gloria di Dio; con la preghiera e la contemplazione ascende al Cielo, svolgendo tutte le sue attività con la mente posta sui più alti orizzonti soprannaturali.Diventa così un uomo sacro, che non si accontenta di possedere in sé la sublimità della grazia, ma desidera conquistare tutta la terra per Dio. Un segno dell'autenticità dei suoi desideri è la disposizione a superare qualsiasi ostacolo e ad accettare tutte le sfide interiori ed esteriori.Winfrido fu ordinato sacerdote nell'anno 710, quando probabilmente aveva trent'anni. Quando viene convocato il sinodo del Wessex, riceve dall'Arcivescovo di Canterbury una delicata missione in cui ottiene un tale successo che la sua fama comincia presto a diffondersi. Quando se ne rende conto, chiede al suo superiore il permesso di essere missionario, rinunciando a qualsiasi prestigio mondano.Gli occhi del santo sacerdote si rivolgono a un popolo non istruito ma pieno di vigore. Dopo essersi affidato a innumerevoli comunità religiose, che cominciarono a pregare per il successo della sua impresa, nell'anno 716 sbarcò sulle coste della Frisia, nelle vicinanze dell'attuale Utrecht.Dopo alcuni mesi di aiuto al vescovo San Vilibrordo nel suo apostolato, fu costretto a tornare in patria, senza aver ottenuto molto successo. Ma l'anima di Winfrido, temprata nell'austerità del chiostro, sapeva affrontare i fallimenti con coraggio. Prendendo quell'insuccesso come una sfida, decide di prepararsi meglio e di attendere un'occasione propizia per tornare alla carica.Volendo dotarsi dei mezzi più potenti, ai quali né l'inferno né il Cielo possono resistere, nel 718 si reca a Roma per chiedere lettere di sostegno a papa Gregorio II. Consapevole del valore di quell'uomo, il Pontefice lo tenne al suo fianco per un certo periodo, e l'anno successivo, con una lettera datata 15 maggio 719, lo invia in Germania con lo scopo di portare la Parola di Dio ai popoli ancora immersi nelle tenebre dell'idolatria. Per consacrare questo mandato, gli dà il nome di Bonifacio.ABBATTERE LA QUERCIA SACRAGiunto nel cuore del territorio tedesco, Bonifacio vede il grande lavoro che deve svolgere. La piccola comunità cristiana che esisteva lì si trovava in una tale decadenza che i suoi membri partecipavano perfino a culti e banchetti in onore del dio Thor.In modo instancabile si adoperò per attirarli alla vera Religione e, come primo provvedimento, chiese aiuto ai suoi cari monaci d'Inghilterra, molti dei quali, accogliendo il suo appello, si precipitarono subito in quelle terre per loro selvagge e inesplorate. Grazie a loro, le regioni dell'Assia e della Turingia diventarono così oggetto di una costante predicazione e di missioni.A un certo punto, il Santo decide di abbattere la "sacra" quercia di Thor, per dimostrare a quelle anime l'impotenza degli idoli e strapparle radicalmente dalla falsa religione.Dall'alto della montagna di Gudenberg, a Geismar, a ovest di Fritzlar, costituiva il simbolo del paganesimo germanico. Ma Bonifacio, sfidando audacemente il furore dei barbari, prende un'ascia e comincia a colpire quell'albero simbolico. Il cielo si mostra favorevole alla sua impresa: in quel momento comincia a soffiare un vento impetuoso che lo abbatte, spezzandolo in quattro parti.Vedendo quella manifestazione del vero Dio, un Dio geloso che giudica con giustizia, un gran numero di pagani si converte alla Fede cattolica. Nel luogo precedentemente occupato dalla quercia viene eretta una cappella dedicata a San Pietro.VESCOVO E ORGANIZZATORE DI UN ESERCITO SPIRITUALEDopo tre anni di fecondo apostolato, Gregorio II chiama Bonifacio a Roma per imporgli la dignità che tante volte aveva rifiutato: l'episcopato. Il Pontefice dichiarò di averlo fatto "perché potesse, con maggiore determinazione, correggere e ricondurre gli erranti sulla via della verità, perché si sentisse sostenuto dalla maggiore autorità della dignità apostolica e fosse tanto più accettato nell'ufficio della predicazione, quanto più dimostrasse che per questo motivo era stato ordinato dal prelato apostolico".La stessa modestia che aveva portato il Santo a negare questo onore tante volte, lo spinse ad inchinarsi davanti alla volontà del Vicario di Cristo. Il 30 novembre 722 il Sommo Pontefice lo ordinò Vescovo della Germania, una vastissima diocesi che comprendeva l'intera regione transrenana.Godendo della stima del Papa e contando sul prezioso sostegno di Carlo Martello, nonno di Carlo Magno, Bonifacio si dedica alla conquista di più anime per il gregge di Cristo. Oltre all'Assia e alla Turingia, anche la Baviera e altre parti del territorio germanico beneficiarono del suo zelo.Il venerabile vescovo fonda il Monastero di San Michele di Ordhuff, dove stabilì la sua residenza. E, conoscendo l'efficacia dell'esempio della vita religiosa per civilizzare quei popoli, costruisce monasteri in quantità. Dal 740 al 778, in Baviera se ne costruirono ventinove.Alla guida di questo esercito spirituale colloca i suoi fedeli collaboratori anglosassoni, coloro che avevano risposto alla sua chiamata all'inizio della missione e che continuavano a perseverare al suo fianco. Tra questi vale la pena di menzionare San Lullo, che gli succederà poi nella sede episcopale, e la badessa Santa Leoba.Lo zelo di Bonifacio non conosce limiti e va oltre i già enormi confini della sua diocesi. Obbedendo alla richiesta di Carlomanno, figlio di Carlo Martello, si reca in Austrasia e vi convoca un Sinodo che sarebbe passato alla storia con il nome di Concilium Germanicum.Il rilassamento morale in quelle regioni abitate dai popoli franchi, ancora governati dalla dinastia merovingia, era enorme. Con questo Concilio e con altri Sinodi convocati successivamente, il santo vescovo ristruttura le diocesi, riunisce tutti i monasteri sotto la regola e il carisma dei Benedettini e ottiene una parziale restituzione dei beni della Chiesa, utilizzati da Carlo Martello nelle sue continue guerre. Con l'aiuto dei conti, proibisce anche le usanze pagane ancora esistenti.Per coronare e consolidare queste riforme, nell'anno 747 convoca il Concilio Generale dell'Impero Franco, nel quale viene stabilita l'unità della Fede, e lo fa concludere con una lettera di sottomissione e di fedeltà alla Sede di Pietro.FONDAZIONE DELL'ABBAZIA DI FULDA
LISTEN TO MORE SHOWS
Our next guest is Tom Geismar, the acclaimed American graphic designer famous for creating some of the world's most recognisable and enduring brands. Tom is a founding member of Chermayeff & Geismar & Haviv (formerly Brownjohn, Chermayeff & Geismar and Chermayeff & Geismar), the highly respected design firm in New York, which he began with friends Ivan Chermayeff and Robert Brownjohn in 1957. Together, they became renowned for their fresh and creative approach to companies such as Pan Am, Chase Bank, and PBS – which paved the way for the design industry we know today. During his incredible career, Tom has created outstanding designs across print, packaging and environmental. There are many highlights, including his impactful work for Xerox, which created a new standard for design in corporate communications. There was also his special relationship with Mobil over 35 years and his unique take on exhibitions, bringing together many creative disciplines to create stand-out designs for The Statue of Liberty Museum, Ellis Island Museum, and many more. It's no wonder he's considered a pioneer in the field. In this episode, we talk about those early days in New York City when a tremendous cultural shift was afoot, and the design industry was a completely different landscape back then. We hear of their first office: a tiny bedroom which featured a desk – an old door propped up on makeshift legs – of which Tom sat across from his then partner and mentor Brownjohn. There's some insight into some of his favourite projects, and we learn of some of his regrets. How his practice has changed over the decades, and why they have kept their design firm deliberately small. We hear what he thinks of new technology like DALL-E and how he feels about graphic design today. For someone described as a "sweetheart" by New York's design community, Tom is a brilliant mind that has won many awards and continues to enjoy being part of his practice today, even after 65 years in the business.
Geismar, Weende, das Ostviertel, Grone – Göttingen hat viele Stadtteile. Und einer soll im Mittelpunkt des nächsten Hörspielprojekts von unserem Medienpädagogen Sascha Prinz stehen: Die Weststadt. Damit es dazu aber kommt, muss noch eine Hürde finanzieller Art genommen werden. Denn es braucht 1.500 Euro, um das Vorhaben umzusetzen. Welchen ungewohnten Weg das StadtRadio dabei dieses Mal gehen will, damit das Projekt im kommenden Frühjahr Gestalt annehmen kann, hat Sascha Prinz im ...
One of the biggest business stories in Louisiana today is in the growth of the renewable energy sector. With a growing acceptance of climate change, and policies in Washington that incentivize the development of renewable energy sources, it's an exciting time to be in the clean energy space. Louisiana, because it already is home to so many petrochemical facilities, is uniquely positioned to capitalize on the growth. But renewable energy and clean energy are terms that get thrown around freely and actually cover a wide variety of energy types. There is even some disagreement about whether certain types of clean energy are really as clean as they claim to be. What's going on in Louisiana and where do the opportunities lie? Renewable Diesel is a Big Deal One person who certainly knows what's going in the renewable energy sector locally and worldwide is Bryan Christjansen, General Manager of Renewable Energy Group's facility in Geismar. REG produces about 75 million gallons of renewable diesel each year, and renewable propane, all sourced from leftover byproducts that nobody wants. The local plant on Highway 30 is one of 11 REG facilities in the US and Germany that together produce more than 500 million gallons of biodiesel per year. REG's industry leading stance in biodiesel from its home here in Baton Rouge is such a big deal that it attracted the attention of oil giant Chevron in June of 2022, which acquired the company for a figure north of $3B. REG is expanding to contribute around 25% of Chevron's worldwide bio-diesel production goal of 100,000 barrels by 2030. Here Come The Sun As you have no doubt noticed, there's a lot of sunshine here in Louisiana. That's why we're not only a leader in oil and gas and renewable diesel, but also in solar power generation. Pierre Moses is President of 127 Energy, a firm that specializes in developing solar- and battery-powered clean energy solutions for businesses, community institutions and individual customers. Pierre and his firm are experts in helping design and finance these clean energy systems, and have a mission to help make these systems more accessible to those who can least afford it, while also helping to address climate change. Pierre co-founded the firm in 2009, on the heels of founding another successful startup -- Make It Right Solar, a for-profit subsidiary of Brad Pitt's Make It Right Foundation, where he structured and completed more than 250 solar projects. If you believe the traditional group-think - that Louisiana is stuck in the mud and weighed down by our subservience to the traditional oil and gas industry - this edition of Out to Lunch is an eye-opener. It's nothing short of amazing to hear about the nationwide and worldwide industry-leader positions Louisiana is taking in renewable energy. Out to Lunch is recorded live over lunch at Mansurs on the Boulevard. You can find photos from this by Erik Otts at itsbatonrouge.la.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Everyone loves a comeback story, especially in sports. The US Open is the “big show” for tennis players and spectators alike, its brand is seemingly untouchable. In fact, its identity remained essentially unchanged since 1997. That is until the renowned Chermayeff & Geismar & Haviv served up a new look in 2018. We sat down with partner and designer Sagi Haviv to get the play-by-play on a challenging but triumphant change of brand.To see the change of brand for yourself, visit achangeofbrand.com or follow us on Instagram @achangeofbrand.Produced by Matchstic (matchstic.com / @matchstichouse), hosted by Blake Howard, (@blakehoward), co-hosted by Tracy Clark, edited by Gabe Kitzman, fact-checked by Jill Jeffries, co-written by Pamela Henman, and artwork by Rachel Jackson.
Jerry Lebold of BASF talks with BIC's Jeremy Osterberger about final phase of Geismar site expansion and provides insight into spearheading the significant project.
Nutrien is evaluating a Louisiana site for world's biggest clean ammonia facility, and the latest numbers for restaurant closures caused by pandemic.
New Orleans-born ATX duo THEBROSFRESH (yes, that would be The Brothers Fresh) is the creation of actual brothers Torrence and Thurman Thomas. Los hermanos Thomas actually grew up in the town of Geismar, LA, located just between NOLA and Baton Rouge, bringing a rich musical history they draw much of their inspiration from. But THEBROSFRESH […]
Broadcast aired Monday, February 21, 2022 at 9:30 am, on WRCR AM 1700. We revisited the interview with historical archeologist Joan Geismar and the fascinating and little-known area known as Skunk Hollow. Dr. Geismar has been a practicing urban archaeologist since 1981 and wrote her dissertation on Skunk Hollow. She shares how she uncovered the history of this place through archeological research and discoveries.Skunk Hollow or, “the mountain,” was a free black community from 1806-1905. The first known deed dated 1806 belonged to Jack Earnest from Palisades. In 1841, William Thompson, an African Methodist Episcopal itinerant preacher bought Jack's house, built a church on his land, and became resident preacher. Over one hundred families lived in Skunk Hollow including Brown, Oliver, Sisco, Thompson, Williams and others.Learn more about Skunk Hollow here: aahsmuseum.org/dt_portfolios/skunk-hollow/_____Crossroads of Rockland History, a program of the Historical Society of Rockland County, airs on the third Monday of each month at 9:30 am, right after the Jeff and Will morning show, on WRCR Radio 1700 AM and www.WRCR.com.Join host Clare Sheridan as we explore, celebrate, and learn about our local history, with different topics and guest speakers every month.The Historical Society of Rockland County is a nonprofit educational institution and principal repository for original documents and artifacts relating to Rockland County. Its headquarters are a four-acre site featuring a history museum and the 1832 Jacob Blauvelt House in New City, New York. www.RocklandHistory.org
In this podcast, Dr Nicole Brown talks to Prof Haidy Geismar about Practice As Research.Prof Haidy Geismar is a social anthropologist with research interests in intellectual and cultural property, indigenous rights and colonial histories and legacies, new forms of cultural representation, the affects and effect of digitisation, the anthropology of art, critical museology and the South Pacific (especially Vanuatu and New Zealand).Current research projects include Finding Photography - a collaboration with collections care researchers to explore the social networks and materials underpinning contemporary digital art photography, and Collecting in Context - a project exploring the applicability of new digital collecting platforms in diverse cultural settings. Prof Geismar is committed to museum practice, with long-term affiliations to a number of different museums, including the Tate and Victoria and Albert Museum in London, and she has curated a number of exhibitions, including Port Vila Mi Lavem Yu (Port Vila, I love you) in Honolulu, Hawaii, in May 2011, and part of which then travelled to the United Nations Headquarters in New York. Prof Geismar's work is available on the website https://www.haidygeismar.com/index.html and her two books Impermanence: Exploring continuous change across cultures and Museum object lessons for the digital age are free to download from the UCL Press website.
Let Me Tell You... what you might be standing on top of! Joan Geismar joins "Let Me Tell You" to tell us all about the vibrant history just below our feet in New York City. Joan H. Geismar, Ph.D., an archaeological consultant, has been a practicing urban archaeologist in the New York-metropolitan area since 1981. Century old ships, burial grounds, and treasure among ancient trash. It is all here on this week's episode of "Let Me Tell You...".
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6844I SIGNIFICATI DI OGNI STATUINA DEL PRESEPE di Fabio Piemonte«La grotta, la caverna, 'porte' d'accesso nel cuore della terra, da sempre sono simbolo dell'utero materno, in un rinvio significativo tra la fecondità della terra e la fecondità umana. La grotta, nel presepe, indica la più grande fecondità che la nostra terra abbia mai avuto: Gesù Cristo». Prende le mosse dall'importanza di custodire tale ambientazione Il vero presepe. Tutte le statuine raccontate una per una (Il Timone 2021, pp. 132) di Luisella Scrosati e con le illustrazioni di Marina Lonati Colombo. Nel volume viene esplicitata la ragione storica, spirituale e teologica sottesa alla presenza di ogni personaggio, elemento naturale e artefatto che popola il presepe, dall'acqua al fuoco, dai diversi animali alle figure degli attori e spettatori del Natale del Signore, allo scopo di apprendere l'arte presepiale attraverso l'unico sguardo possibile, quello di chi riconosce che Dio si è fatto Bambino.Di qui, se l'acqua è figura della salvezza cui attingere e della sorgente che sgorga da sotto la soglia del Tempio, secondo la visione di Ezechiele (cf. Ez 47,1-12), allora «porre un ruscello nel presepe, meglio se sgorga dalla 'roccia' della grotta, è un gesto semplice, che vale però tutta una professione di fede e indirizza il nostro desiderio verso quella Sorgente che sola è in grado di dare vita». Allo stesso modo il fuoco posto vicino al Bambinello richiama il roveto che arde senza consumarsi, così come «la natura divina (il fuoco) arde nella natura umana, senza però distruggerla»; è il fuoco della Misericordia divina che purifica e scongiura il fuoco divoratore dell'Inferno.C'è poi un pozzo, «un canale di comunicazione tra le viscere della terra e il cielo, una realtà che congiunge il basso e l'alto e unisce tre elementi della creazione: l'acqua, la terra, l'aria», presso il quale nella Bibbia si stringono amicizie e si sugellano fidanzamenti e matrimoni. Dunque «il pozzo indica innanzitutto Gesù stesso, che nella natura umana e divina unifica e collega in Sé Cielo, terra e inferi: disceso dal Cielo, venuto sulla terra, sprofondato negli inferi e di nuovo asceso alla destra del Padre». Allo stesso modo il ponticello allude a Cristo quale 'pontefice' tra Dio e gli uomini.IL CASTELLO DI ERODE, LE PECORELLE, IL FALEGNAME E LA LAVANDAIASegno invece di potere e prepotenza è il castello di Erode che però «non è in grado di sconvolgere l'armonia del presepe», in quanto «il male ha sempre la pretesa di fare e brigare, perturbare e distruggere; eppure non riesce in nessun modo a stravolgere i piani di Dio».Relativamente agli animali che non possono mancare nel presepe, le pecorelle sono il segno degli uomini vicini e lontani che il Buon Pastore desidera radunare in un unico gregge. La capra come l'agnello alludono al sacrificio di Cristo; il cane rimanda ai sacerdoti e a quanti hanno il compito di custodire il gregge dei fedeli dai predatori; il gallo preannuncia con il suo canto lo spuntare della Luce vera; la chioccia coi suoi pulcini «manifesta la premura materna di Dio, la sua disponibilità a dare la vita per i suoi figli».Per quanto concerne i mestieri rappresentati, «il falegname intento a spaccare un ceppo, il panettiere che sforna una pagnotta fragrante, il ciambellaio che mostra a tutti le sue delizie, il maniscalco che ferra il suo cavallo, la massaia che porta in grembo un cesto di uova o la lavandaia che pulisce con la lisciva gli indumenti formano come un coro di fatica e realizzazione intorno al Dio fatto uomo. È da Lui che essi traggono forza e maestria; è per Lui che si affaccendano; ed è ancora da Lui che il loro lavoro viene benedetto». Infatti, come osserva ancora in proposito acutamente la Scrosati, «ogni colpo d'accetta o di martello, ogni panno lavato, ogni pane sfornato proclamano la benevolenza di Dio verso le sue creature e riconoscono in Lui, nella sua gloria, il fine di ogni cosa».Nel presepe c'è spazio ancora per Meraviglia, il pastore che nel Bambino di Betlemme contempla il mistero del Dio fatto uomo al quale offre in dono nient'altro che sé stesso; per Benino, il pastore che è figura dei grandi 'sognatori' biblici, il quale accoglie nel sonno la rivelazione divina, «abbandonando la dimensione della vigilanza, del calcolo, del ragionamento logico e della previsione». Ma nel presepe si ritrovano anche figure potenzialmente ingannevoli, quali l'oste che, attraverso «la promessa di una falsa consolazione ed una ingannevole felicità», rischia di far perdere la strada a chi sta andando ad adorare il Bambino. Allo stesso modo agisce la prostituta, simbolo di tutto ciò che seduce il cuore dell'uomo fino all'idolatria, allontanandolo dall'amore per Dio.LA MANGIATOIA, LA CORONA D'AVVENTO E L'ALBERO DI NATALELa mangiatoia nella quale è adagiato il piccolo Gesù a Betlemme ("città del pane" in ebraico e "città della carne" in arabo) aiuta a far memoria del fatto che «il pane non diventa tale se prima i chicchi di grano non vengono frantumati, impastati e cotti nel forno. C'è dunque un processo di morte che dà la vita. Il Bambino nella mangiatoia di Betlemme richiama così l'offerta sacrificale della propria carne». Il bue e l'asinello alludono rispettivamente ai giudei e ai pagani, ossia all'universalismo della salvezza per tutti i popoli, laddove gli angeli rimandano alla riconciliazione operata da Cristo che rende nuovamente gli uomini concittadini degli spiriti celesti.E nella grotta, rigorosamente a mezzanotte durante la vigilia di Natale, viene adagiato il Bambino tra Maria e Giuseppe, in un silenzio che rievoca quello della notte dei primogeniti d'Egitto. Nell'evento che divide la storia umana in prima e dopo la nascita di Cristo, il segno di contraddizione che si fa carne invita ciascuno a decidere se «riconoscere e amare Dio in questo Bambino per la vita, o ignorarlo e rifiutarlo per la morte».Il volume della Scrosati riporta infine le benedizioni dell'Epifania e si sofferma anche sul significato spirituale profondo della corona d'Avvento e dell'albero di Natale, la cui tradizione affonda le radici nell'opera di evangelizzazione di san Bonifacio. Nel 724 l'apostolo della Germania riesce infatti a soppiantare il culto pagano, sostituendo «all'idolatria della superba grandezza della quercia l'umile maestà del giovane abete» e ai sacrifici umani offerte di amore e di bontà significate dalle candele poste sui suoi rami dal capo del villaggio di Geismar. Così «il nostro albero è pieno di luci, frutti e decorazioni perché ha riconosciuto la venuta del Re che è anche il Signore della vita».
La historia del árbol de Navidad comenzó en el estado alemán de Niedersachsen (Baja Sajonia). Ahí vivía una comunidad de no creyentes que aprovechaban el invierno para rendir tributo al dios del trueno, Thor. Por lograr esto, los habitantes seleccionaban a un pequeño niño y lo ofrecían en sacrificio en un árbol al que consideraban sagrado: ‘El Roble del Trueno'. En la víspera de Navidad del año 723 d.C., Bonifacio de Magnuncia, enviado de la Iglesia Católica para evangelizar la región de Geismar, decidió interrumpir el acto y salvar la vida del menor. El origen de los adornos que se colocan en el árbol de Navidad también proviene de las acciones de San Bonifacio, pues poco después de cortar el roble sagrado de la comunidad pagana de Baja Sajonia, adornó el abeto en su lugar con elementos que recordaban a las historias de la Biblia: manzanas para simbolizar el pecado original cometido por Adán y Eva; velas, que encendidas referían a la gracia de Dios e incluso representaciones de ángeles. Para cerciorarse que la comunidad había olvidado los sacrificios humanos, representantes de la Iglesia regresaban cada invierno a revisar el árbol y adornarlo.
Vol football signee Dylan Sampson, a 3 Star RB from Geismar, LA talked with Jimmy Hyams on National Signing Day. See omnystudio.com/listener for privacy information.
Vol football signee Dylan Sampson, a 3 Star RB from Geismar, LA talked with Jimmy Hyams on National Signing Day. See omnystudio.com/listener for privacy information.
Vol football signee Dylan Sampson, a 3 Star RB from Geismar, LA talked with Jimmy Hyams on National Signing Day. See omnystudio.com/listener for privacy information.
Vol football signee Dylan Sampson, a 3 Star RB from Geismar, LA talked with Jimmy Hyams on National Signing Day. See omnystudio.com/listener for privacy information.
A relação entre a História e a Literatura é extremamente rica, tanto do ponto de vista das pesquisas históricas que tomam as obras de ficção literária como fonte quanto de sua dimensão artística – ao observamos e pensarmos na história da literatura em si. No sétimo episódio da 4º temporada do Historicidade recebemos o historiador Lucas Kölln (UNIOESTE) para bater um papo sobre as relações entre a história e a literatura a partir de suas pesquisas sobre a história social do trabalho nos Estados Unidos da América no final do século XIX e início do XX. Neste episódio entenda como uma ética do trabalho liberal predominante em discursos políticos distintos e as transformações profundas do capitalismo foram lidas nas obras de Sherwood Anderson e Jack London. Arte da Capa Mencionado nos recados do Episódio Literatura como fonte histórica (SciCast #455) Fronteiras no Tempo #7 – Mundo do Trabalho Financiamento Coletivo Ajude nosso projeto! Você pode nos apoiar de diversas formas: PADRIM – só clicar e se cadastrar (bem rápido e prático) – http://www.padrim.com.br/fronteirasnotempo PIC PAY [https://app.picpay.com/user/fronteirasnotempo]– Baixe o aplicativo do PicPay: iOS / Android PIX: [chave] fronteirasnotempo@gmail.com Saiba mais do nosso convidado Lucas A. B. Kölln Currículo Lattes Twiiter Produção do Convidado KÖLLN, Lucas A.B. Trabalhadores rurais e migração na Califórnia dos anos 30: John Steinbeck e os “ciganos da colheita”. Revista Tempos Históricos, Marechal Cândido Rondon, v. 24, n. 1, pp. 130-164, 2020. Disponível em: http://e-revista.unioeste.br/index.php/temposhistoricos/article/view/24920 tradução de: STEINBECK, John. Os ciganos da colheita [1936]. Revista Tempos Históricos, Marechal Cândido Rondon, v. 24, n. 1, pp. 563-580, 2020. Disponível em: http://e-revista.unioeste.br/index.php/temposhistoricos/article/view/25635 KÖLLN, Lucas A.B. História social do trabalho e literatura: esforços para uma calibração dialética. Revista Espaço Plural, Marechal Cândido Rondon, Ano XVII, n. 34, pp. 56-82, 1º semestre 2016. Disponível em: http://e-revista.unioeste.br/index.php/espacoplural/article/view/14984 tradução de: MERRILL, Michael D. “Dinheiro serve para comer” – Autossuficiência e trocas nas origens dos Estados Unidos da América. Revista Tempos Históricos, Marechal Cândido Rondon, v. 24, n. 1, pp. 581-621, 2020. Disponível em: http://e-revista.unioeste.br/index.php/temposhistoricos/article/view/25641 Indicações Bibliográficas sobre o tema abordado BECKER, Howard S. Falando da Sociedade: ensaios sobre as diferentes maneiras de representar o social. Rio de Janeiro: Jorge Zahar, 2009 BOSI, Alfredo. Dialética da colonização. 2ª ed. São Paulo: Companhia das Letras, 1993. CANDIDO, Antonio. A educação pela noite e outros ensaios. São Paulo: Ática, 1987. _______. Formação da literatura brasileira: momentos decisivos (2 vols.). 12ª ed. São Paulo: FAPESP, 2009. CHALHOUB, Sidney. Machado de Assis historiador. São Paulo: Companhia das Letras, 2003. HOLANDA, Sérgio Buarque de. Capítulos de literatura colonial. Organização e notas de Antonio Candido. São Paulo: Brasiliense, 2000. SEVCENKO, Nicolau. A literatura como missão: tensões sociais e criação cultural na Primeira República. 3ª ed. São Paulo: Brasiliense, 1989. SCHWARZ, Roberto. Ao vencedor as batatas: forma literária e processo social nos inícios do romance brasileiro. 5ª ed. São Paulo: Editora 34; Livraria Duas Cidades, 2000. _______. Um mestre na periferia do capitalismo – Machado de Assis. 3ª ed. São Paulo: Editora 34, 1997. Indicações de referências sobre o tema abordado: História dos Estados Unidos: CARROLL, Peter N.; NOBLE, David W. The free and the unfree – A new history of the United States. 2ª ed. New York: Penguin Books, 1992. COCHRAN, Thomas; MILLER, William. The Age of Enterprise – A social history of Industrial America. Revised edition. New York: Harper Torchbooks, 1961. DEBOUZY, Marianne. O capitalismo “selvagem” nos Estados Unidos (1860-1920). Tradução de Maria de Lurdes Almeida Melo. Lisboa: Editorial Cor, 1972. FONER, Eric S. A short history of Reconstruction. New York: Houghton Mifflin Press, 1990. FONER, Philip S. History of the Labor Movement in the United States, Volume IV – The Industrial Workers of the World, 1905-1917. 2ª ed. New York: International Publishers, 1973. GAIDO, Daniel. The formative period of American capitalism – A materialist interpretation. New York: Routledge, 2006. GEISMAR, Maxwell. The last of the provincials. The American novel – 1915-1925. New York: Hill and Wang, 1959. GUTMAN, Herbert. Work, culture and society in industrializing America – Essays in American working-class and Social History. New York: Vintage Books, 1977. HOFSTADTER, Richard. Social Darwinism in American thought. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 1955. KOLKO, Gabriel. The triumph of conservatism – A reinterpretation of American History, 1900-1916. New York: Free Press, 1963. KULIKOFF, Alan. The agrarian origins of American capitalism. Charlottsville: University of Virginia Press, 1992. MERRILL, Michael. The anti-capitalist origins of the United States. Review (Fernand Braudel Center), v. 13, n. 4, pp. 465-497, 1990. PARRINGTON, Vernon Louis. Main currents in American thought – An interpretation of American literature from the beginnings to 1920. New York: Harcourt, Brace and Company, 1927-1930. SMITH, Henry Nash. Virgin land – The American West as symbol and myth. Cambridge: Harvard University Press, 1982. WILENTZ, Sean. Chants democratic – New York city and the rise of the American working-class (1788-1850). New York: Oxford University Press, 2004. _______. The rise of American Democracy – From Jefferson to Lincoln. New York: Norton, 2005. ZAVODNYIK, Peter. The rise of the Federal Colossus – The growth of Federal Power from Lincoln to F.D.R. Santa Barbara: Praeger, 2011. ZINN, Howard. A people’s history of the United States. New York: Longman, 1994. História e Literatura BOSI, Alfredo. Caminhos entre a literatura e a história. Estudos Avançados, n. 19, v. 55, p. 315-334, 2005. CANDIDO, Antonio. Literatura e sociedade – Estudos de teoria e história literária. 11ª ed. Rio de Janeiro: Ouro sobre Azul, 2010. _______. Noções de análise histórico-literária. São Paulo: Associação Editorial Humanitas, 2005. GINZBURG, Carlo. O fio e os rastros – Verdadeiro, falso, fictício. Tradução de Rosa Freire d’Aguiar e Eduardo Brandão. São Paulo: Companhia das Letras, 2007. LEITE, Lígia Chiappini Moraes. Literatura e história – Notas sobre as relações entre os estudos literários e os estudos historiográficos. Literatura e sociedade, n. 5, v. 5, p. 18-28, 2006. _______. O foco narrativo (ou A polêmica em torno da ilusão). 7ª ed. São Paulo: Ática, 1994. LIMA, Luiz Costa. História. Ficção. Literatura. São Paulo: Companhia das Letras, 2006. LUKÁCS, György. Ensaios sobre literatura. 2ª ed. Tradução de Leandro Konder. Rio de Janeiro: Civilização Brasileira, 1968. ROSENFELD, Anatol. Estrutura e problema da obra literária. São Paulo: Perspectiva, 1976. STAROBINSKI, Jean. A literatura: o texto e o seu intérprete. In: LE GOFF, Jacques; NORA, Pierre (orgs.). História: Novas abordagens. Tradução de Henrique Mesquita. Rio de Janeiro: Francisco Alves, 1976. pp. 132-143. THOMPSON, E.P. Os românticos – A Inglaterra na era revolucionária. Tradução de Sérgio Moraes Rêgo Reis. Rio de Janeiro: Civilização Brasileira, 2002. WILLIAMS, Raymond. Marxismo e literatura. Tradução de Waltensir Dutra. Rio de Janeiro: Zahar, 1979. WOOD, James. Como funciona a ficção. Tradução de Denise Bottmann. São Paulo: Cosac Naify, 2011. Expediente Arte da vitrine: Augusto Carvalho; Edição: Talk'nCast; Roteiro e apresentação: C. A. Como citar esse episódio Citação ABNT Fronteiras no Tempo: Historicidade #43 História dos Estados Unidos da América e Literatura. Locução Cesar Agenor Fernandes da Silva, Lucas A. B. Kölln, Marcelo de Souza Silva. [S.l.] Portal Deviante, 02/11/2021. Podcast. Disponível: http://www.deviante.com.br/?p=49655&preview=true Redes Sociais Twitter, Facebook, Youtube, Instagram Contato fronteirasnotempo@gmail.com Madrinhas e Padrinhos Adilson Lourenço da Silva Filho, Alexsandro de Souza Junior, Aline Lima, Alvaro Vitty, Anderson Paz, André Luis Santos, Andre Trapani Costa Possignolo, Andressa Marcelino Cardoso, Artur Henrique de Andrade Cornejo, Bruno Scomparin, Carlos Alberto de Souza Palmezani, Carlos Alberto Jr., Carolina Pereira Lyon, Ceará, Charles Calisto Souza, Cláudia Bovo, Daniel Rei Coronato, Eani Marculino de Moura, Eduardo Saavedra Losada Lopes, Eliezer Ferronato, Elisnei Oliveira, Ettore Riter, Felipe Augusto Roza, Felipe Sousa Santana, Flavio Henrique Dias Saldanha, Iago Mardones, Iara Grisi, João Carlos Ariedi Filho, José Carlos dos Santos, Leticia Duarte Hartmann, Lucas Akel, Luciano Beraba, Manuel Macias, Marcos Sorrilha, Mayara Araujo dos Reis, Mayara Sanches, Moises Antiqueira, Paulo Henrique de Nunzio, Rafael, Rafael Alves de Oliveira, Rafael Igino Serafim, Rafael Machado Saldanha, Rafael Zipão, Raphael Almeida, Raphael Bruno Silva Oliveira, Renata Sanches, Rodrigo Olaio Pereira, Rodrigo Raupp, Rodrigo Vieira Pimentel, Rubens Lima, Sr. Pinto, Wagner de Andrade Alves, Thomas Beltrame, Willian Spengler e ao padrinho anônimo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
GoVols247's Wes Rucker and Ryan Callahan discuss the newest commitment to Tennessee's recruiting class — speedy running back Dylan Sampson from Dutchtown High School in Geismar, Louisiana. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
The Berlin Wall fell in 1989, and soon afterwards ATW Magazine, founded by Düsseldorf based artist Jårg Geismar, published images to celebrate German reunification.
El título de este episodio es – "Expansión"Vamos a pasar un poco de tiempo ahora rastreando la expansión de la Fe hacia diferentes áreas durante los principios de la Edad Media.Terminamos la última vez con la historia de la conversión del rey Franco Clodoveo en el año 496. Cuando fue bautizado el día de Navidad por el Obispo Remigius de Rheims, 3.000 de sus guerreros se unieron a él. Fue el primero de varios bautismos masivos que tomaron lugar durante la Edad Media en Europa. Y plantea la cuestión de la paganización del Cristianismo.La tarea de las Misiones suele pasar de 1 de 2 maneras.La primera y la más común es la ruta de la conversión individual. Aunque en el NT encontramos que los conversos fueron llamados al bautismo inmediatamente, no pasó mucho tiempo antes de que la conversión fuera seguida de un período de instrucción antes del bautismo. Ese tiempo para la instrucción en los fundamentos de la Fe podría ser corto o largo, dependiendo de las normas del obispo o de la comunidad de creyentes. Esta forma de misiones, la de la conversión individual y el bautismo fue el método utilizado por la Iglesia por los primeros 3 siglos, y por la mayoría de las misiones protestantes desde el siglo 19 hasta la actualidad. Esto se debe al énfasis en un cambio individual o personal del corazón por el evangélico. Si bien esto ciertamente encuentra apoyo en las Escrituras, puede perderse una dinámica importante cuando las personas se convierten a Cristo de una cultura pagana. Su cambio hacia la fe muchas veces significa ser desarraigado de esa cultura; a veces llevandolos a la necesidad de trasladarse físicamente a un área donde su fe no pondrá en peligro su vida o la de su familia.Por esa razón, a veces se ha utilizado otro método en las Misiones; la de la conversión masiva, donde todo un grupo de personas toma la decisión comunal de abandonar su antigua religión en favor del Cristianismo.Ahora, sospecho que algunos de los que escuchan responderán a esta idea de conversión masiva con desacuerdo. El evangélico ha puesto tal énfasis en la salvación personal que la idea de la conversión de toda una comunidad a la vez es altamente sospechosa. A menudo hablamos de recibir a Cristo como el Salvador PERSONAL. Así que la idea de que un pueblo entero o tribu se volvería a la fe en Cristo a la vez nos parece ingenuo.Pero considere esto: La idea de la libertad personal e individual es en muchos sentidos un concepto claramente moderno, occidental y democrático. Incluso en nuestro tiempo, gran parte del mundo tiene poco concepto de libertad personal o individual. Se entienden a sí mismos como parte de una familia, aldea o tribu; como miembro de una comunidad de personas donde la individualidad autónoma es considerada como peligrosa y una amenaza para la supervivencia del grupo. Durante gran parte de la historia y en una buena parte del mundo, la idea de que cambiarías tu religión por tu cuenta mientras todos los demás creían en otros dioses era simplemente impensable. La conversión enojaría a los viejos dioses y así pondrías en peligro a tu familia y vecinos. Esto fue algo que varios Emperadores Romanos usaron como razón para oponerse al Cristianismo.Algunos misioneros Cristianos se dieron cuenta de que la clave para la conversión de estos pueblos paganos comunales era ganarse al líder. Porque su elección casi siempre era adoptada por toda la tribu. Sin duda, esos misioneros entendían que la salvación era una cuestión individual. Pero sabían que la clave para poder trabajar por salvaciones individuales era ganarse al líder, que a su vez guiaría a su pueblo en una conversión masiva. Entonces podrían ser libres de trabajar la fe en la vida de las personas de una manera más íntima y personal.La desventaja de la conversión masiva es obvia. Muchos de los que se convertían formalmente al ser bautizados, nunca llegaron a una fe real en Cristo. Tomaron la etiqueta de Cristiano sin ser genuinamente convertidos. Lo que hizo esto especialmente problemático fue cuando era el gobernante quien fingía la conversión. Algunos lo hicieron con fines puramente pragmáticos. Someterse al bautismo a menudo les trajo ganancias políticas y económicas. Las conversiones masivas podrían facilitar que los conversos genuinos practiquen una nueva visión del mundo, pero también pusieron en peligro la Fe porque los no convertidos trajeron consigo viejas supersticiones, mezclándolas en el cristianismo en una amalgama religiosa sincretista.Este fue el caso del rey Franco Clodoveo. Pasó por los pasos de conversión, pero Jesús permaneció para él poco más que un líder caudillo divino.Gregorio de Tours, que vivió un siglo después de Clodoveo, fue su biógrafo principal. Gregorio dice que incluso después de su conversión, Clodoveo usó engaño, astucia y traición para expandir su reino. Envió sobornos a nobles y a los responsables de proteger a un rey rival para que lo traicionaran. Le dijo al hijo de otro rey que, si mataba a su padre, Clodoveo apoyaría el ascenso del hijo al trono y haría una alianza con él. El hijo hizo lo que Clodoveo esperaba y mató a su padre. Clodoveo rápidamente anunció que el hijo era culpable de crímenes atroces de parricidio y regicidio y se apoderó de su reino.Como a Dan Carlin le gusta señalar en un episodio de su podcast- Hardcore History, Thor's Angels, cuando pienses en los Godos o los Francos de ese tiempo, piensa en una banda de motociclistas criminales modernos. No estaría muy lejos de la marca de como eran esos bárbaros Germánicos; tanto en su manera de pensar y actuar, al igual que en su apariencia. Cuando Clodoveo se sometió al bautismo, todo lo que hizo fue cambiar su chaleco de cuero negro por uno azul marino.Entre los Francos y otras tribus Germánicas apenas convertidas, los santos que habían muerto hace mucho tiempo tomaron el lugar de sus numerosas deidades para reemplazarlos. Cada santo adoptó un papel que los viejos dioses habían desempeñado. San Antonio se encargaba de los cerdos, San Galo cuidaba de las gallinas, Apolonia curaba dolor de muelas, Genoveva curaba la fiebre, y el Santo Blaise calmaba el dolor de garganta. Por cada necesidad humana, los alemanes tomaron un santo para cuidarlo.Circulaban muchas historias sobre los poderes milagrosos de estos santos. Uno hablaba de 2 mendigos, 1 cojo, y el otro ciego. Quedaron atrapados en una procesión de los devotos que llevaban las reliquias de San Martín. Pero estos 2 mendigos se ganaban la vida con las limosnas de los piadosos y no querían ser sanados. Temerosos de que se curaran por su proximidad a las reliquias, rápidamente llegaron a un acuerdo. El que podían ver pero no caminar se montaría en los hombros del que podía caminar pero no ver y así trataron de salir de la procesión. No fueron capaces de escapar lo suficientemente rápido; ambos fueron curados. è esas historias eran abundantes.Al igual que Constantino el Grande a principios del 4º siglo, no podemos estar seguros si la conversión de Clodoveo fue real o fingida. Ciertamente, gran parte de su comportamiento después de su bautismo es dudoso. Pero los beneficios políticos de la conversión ciertamente eran muy obvios. Clodoveo era un hombre de enorme ambición. Quería ser más que un cacique de los Francos. Quería ser rey, un jefe de jefes. Sabía que necesitaba distinguirse entre los muchos centros de poder competidores en Europa occidental. Al unirse a la Iglesia Romana se apartó de los otros reyes Germánicos los cuales eran todos Arrianos. Este movimiento aseguró el apoyo de la nobleza Gaélico-Romana en toda Galia. Clodoveo fue el primer líder de los Francos en unir a las tribus bajo un solo gobernante, cambiando el liderazgo de un grupo de caciques por un gobierno por los reyes, asegurando que la línea real estaba en manos de sus herederos, conocidos como los Merovingios.Poco después de su bautismo y de la rápida conversión de 3000 de sus guerreros, Clodoveo presionó a otros nobles Francos para que se convirtieran y se unieran a la Iglesia Romana. Entendía que la unidad religiosa del reino era crucial para evitar contiendas, y para seguir haciendo campañas para ampliar sus fronteras. Las guerras de conquista se convirtieron en un medio para "liberar a otras personas del error del arrianismo". Y la iglesia de Roma no era en absoluto adversa de tener una fuerza armada de su lado.Clodoveo no tuvo tan éxito en expandir sus fronteras al sur y al este en la región de los Borgoñeses, pero fue capaz de sacar a los Visigodos de Galia, confinándolos en España. En la Batalla de Vouille, el Rey Visigodo Alaric II fue asesinado. En agradecimiento por su servicio en la derrota de los Visigodos, el Emperador Oriental Anastasio I declaró Clodoveo Cónsul, un título provocativo ya que recordaba a los antiguos líderes Romanos.Clodoveo hizo a París la nueva capital del reino Franco y construyó una iglesia dedicada a Pedro y Pablo.Poco antes de morir, Clodoveo llamó el Primer Concilio de Orleans, un sínodo de 33 obispos Galos. El objetivo era reformar a la Iglesia y forjar un vínculo perdurable entre la Corona y la Iglesia. El Consejo aprobó más de 30 decretos que trajeron la igualdad entre los conquistadores Francos y sus súbditos Galos.Clodoveo murió en el otoño del año 511, dejando el reino a sus 4 hijos. A diferencia de Alejandro Magno que no hizo ninguna provisión para dividir su imperio entre sus 4 generales, Clodoveo esculpió la Galia en 4 regiones, una para cada hijo; Rheims, Orleans, Paris & Soissons. Clodoveo ingenuamente pensó que esto los mantendría contentos y resultaría en paz. En verdad, inicio de un período de desunión que duró hasta el final de la dinastía Merovingia a mediados del 8º siglo.En el episodio 37 miramos al misionero Irlandés Patricio del 5º siglo. Los Irlandeses nunca habían sido parte del Imperio Romano. Aunque tenían contacto frecuente con la Gran Bretaña Romana, los Celtas Irlandeses eran cultural, económica y políticamente diferentes. Cuando el ejército Romano abandonó Gran Bretaña como demasiado costosa y difícil de defender, la Iglesia llenó el vacío. El acercamiento espiritual a Irlanda fue principalmente obra de Patricio, quien aunque era Británico, plantó una iglesia en Irlanda que permaneció independiente de la Iglesia Católica Romana.Patricio entendía la dinámica evangelista de la fe Cristiana y discernió que sólo ofrecía lo que los druidas nativos no podían: Paz a una tierra atribulada por la guerra constante entre las tribus. La estrategia de Patrick era ganar a los líderes tribales a Cristo. Muchos lideres locales se convirtieron en Cristianos. Debido a la forma en que estaba organizada la sociedad Celta, cuando los gobernantes se convertían, también lo hacían el pueblo que gobernaban.Irlanda estaba lista para el mensaje y la oferta del Evangelio. La religión practicada por los druidas era un terrorismo brutal, demoníaco y religioso que mucha de la gente común estaba ansiosa por desechar. El Evangelio era un mensaje de lo mas OPUESTO a lo que ofrecían los Druidas como uno se puede imaginar. Se estima que hubo hasta 100,000 conversos genuinos al ministerio de Patricio.Sobre el fundamento de la fe y la vida de la iglesia que Patricio fundo, Finnian de Clonard construyó un patrón para el Monasticismo Irlandés a principios del siglo 6º. Los monasterios fueron fundados en toda Irlanda. A medida que aumentaban en número y prestigio, la organización eclesiástica que Patricio estableció empezó a marchitarse. A finales del siglo 6º, la iglesia Irlandesa se había convertido en una iglesia de monjes. Los Abades reemplazaron a los Obispos como líderes de la Iglesia. Desde el principio, los monjes irlandeses valoraban la enseñanza y una difusión enérgica del Evangelio.Curiosamente, hay evidencia de que el fervor misionero que sobresale como uno de los rasgos principales del Cristianismo Celta puede haber sido debido a su sistema de penitencia. En un episodio anterior vimos cómo la iglesia primitiva desarrolló una visión del arrepentimiento que incluía penitencia. La idea era que el arrepentimiento debía demostrarse mediante algún acto que mostrara un corazón contrito. La teología detrás de esta idea era: El arrepentimiento es un tema del corazón que sólo Dios puede ver. Juan el Bautista había decía: "Traigan frutos dignos de arrepentimiento." Entonces, cuando la gente se arrepentía, su cuenta ante Dios es absuelta. Pero... ¿cómo son restaurados a la comunidad de fe– la comunión en la Iglesia? Mientras que el hombre no puede ver el corazón, puede ver las acciones que fluyen desde ese corazón. La penitencia se convirtió en un sistema de obras que las personas podían realizar que marcarían el arrepentimiento. No pasó mucho tiempo antes de que se hicieran listas de que penitencia se debía hacer por los pecados. Una de las formas de penitencia que practicaban los cristianos Celtas era el exilio, el destierro de sus hogares. Parte de la intensa actividad misionera de los Cristianos Celtas fue motivada por esta forma de penitencia.Los eruditos-monjes irlandeses se extendieron por toda Europa durante la 6º y 7º siglo. Esta agresiva actividad misionera de la Iglesia Celta finalmente causó problemas, ya que permanecían independientes de Roma. Las iglesias iniciadas por misioneros irlandeses se encontraban a menudo en regiones que más tarde estaban bajo el control de Roma.En el año 636, Irlanda del Sur decidió unir su comunidad eclesiástica a la Iglesia Romana. Luego, en el año 697, la iglesia de Irlanda del Norte decidió siguió su ejemplo. Aunque la mayor parte del Cristianismo Celta fue finalmente unido al Catolicismo Romano, comunidades aisladas esparcidas por Escocia, Gales y las Islas Británicas continuaron su independencia durante muchos años.Uno de los misioneros Celta-Ingles que tuvo un gran impacto en el Norte de Europa fue Bonifacio.Nacido Wilfrido en el reino Anglosajón de Wessex a principios de la década del año 670, su familia fue próspera y lo envió a la escuela en un monasterio en Exeter. La vida de los monjes apeló a Wilfrido y en contra de los deseos de su padre, decidió seguir una carrera religiosa. Mostró un dominio de las Escrituras y una gran habilidad en la enseñanza y la organización, rasgos buscados en la vida monástica. Para seguir entrenando se trasladó a un monasterio Benedictino en Hampshire. Este monasterio era dirigido por un Abad brillante que lo había convertido en un centro de enseñanza. Wilfrido pronto se convirtió en un profesor en la escuela del monasterio y a la edad de 30 años fue ordenado sacerdote. Cuando el abad murió en el año 716, la opción lógica para reemplazarlo fue Wilfrido. En un movimiento sorprendente, se negó, y se fue a la región de Frisia, lo que hoy conocemos como los Países Bajos.Wilfrido tenía la pasión de llevar el Evangelio de Cristo a lugares donde aun no se había plantado. Había oído hablar de un misionero con un pensamiento similar llamado Willibrord que trabajaba en Frisia y necesitaba ayuda. Pasaron un año juntos, pero cuando estalló la guerra, ambos regresaron a casa.Un año más tarde, Wilfrido fue a Roma en busca de una audiencia con el Papa Gregorio II. Compartió su visión de ver a las tribus Germánicas liberadas de su herejía arriana a la fe católica. Gregorio respondió: "Tú brillas con el fuego que trae la salvación que nuestro Señor vino a enviar sobre la tierra."El Papa lo renombró 'Bonifacio' después del mártir del 4º siglo, Bonifacio de Tarso, y lo nombró obispo misionero para Germania. Esto significaba que Bonifacio era un obispo sin diócesis. El reino de su ministerio no tenía iglesias. Dependía de él llevar la luz de Cristo a las tribus Germánicas supersticiosas. Bonifacio nunca regresó a Inglaterra.Centró su trabajo en las regiones de Hesse & Turingia, llevando a miles a Cristo. Plantó decenas de iglesias.Mientras que los alemanes eran nominalmente arrianos, regiones enteras seguían siendo paganas, adorando a los antiguos dioses Alemanes y practicando ritos supersticiosos. Bonifacio encontró algunos misioneros supuestamente Cristianos mientras se dirigía a través de Alemania, pero ellos defendían herejías. No es de extrañar que hubieran tenido poco impacto. Cuando se enfrentó a ellos, se resistieron. Así que Bonifacio hizo que los arrestaran y confinaran. Pronto se ganó una reputación por ser severo y determinado.Una historia de la carrera de Bonifacio es legendaria. Se desconoce si es factual o no. Ciertamente no es difícil creer que un hombre que iría a Roma y pediría permiso para llevar el Evangelio solo a herejes y paganos podría hacer algo como lo que estamos a punto de escuchar.La historia dice que Bonifacio fue a Geismar en Hesse, donde estaba el Donar o el Roble de Thor. Como era común para los Alemanes, consideraban que los árboles y los bosques tenían un gran poder espiritual. Thor, dios del trueno, era la deidad principal en su panteón. El Roble Donar estaba dedicado a su poder y gloria. Bonifacio sabía que no había Thor y que no habría reacción si cortaba un árbol. Algunos Alemanes podrían protestar y tratar de defender el honor de Thor. Así que Bonifacio los llamó a reunirse, y luego les puso este desafío: que Thor, ese poderoso dios del trueno, defendiera su árbol él mismo. Ciertamente un dios tan grande como el dios del trueno podría lidiar con un pequeño sacerdote cristiano. A menos que, à no hubiera Thor y la fe cristiana fuera verdadera. Bonifacio levantó su hacha y comenzó a atacar. No se vio ningún relámpago. Ningún trueno sacudió el suelo. Pero según su primer biógrafo Willibald, después de que Bonifacio hubiera tomado una docena de golpes con su hacha al roble, un fuerte viento se socito y lo derribó. Cayó y se rompió en 4 pedazos, revelando que de hecho estaba podrido. El mensaje era claro; las viejas costumbres eran como ese roble podrido. La gente estaba aturdida y como si fueran liberados de una prisión en la que habían estado recluidos durante mucho tiempo, renunciaron a su creencia en los viejos dioses y en masa se convirtieron al cristianismo. Bonifacio usó la madera del Roble de Donar para construir una iglesia.Su habilidad en la administración trajo un notable nivel de organización a la iglesia Alemana que estaba creciendo rápidamente. En el año 732 fue nombrado arzobispo sobre Alemania. Se enfoco en trabajar para establecer un clero educado, disciplinado y puro; algo que sabía que en otras partes de la Europa no era el caso. No toleraba ni pereza ni incompetencia entre los clérigos y purgaba los persistentes ritos del paganismo Alemán de los rituales de la iglesia. El sincretismo que había sido adoptado en muchos otros lugares, por el cual los ritos paganos eran absorbidos en las tradiciones eclesiásticas, no era algo que Bonifacio permitía. Usando voluntarios misioneros de Inglaterra, muchos de los cuales eran mujeres, avanzó la organización y la estructura en la iglesia alemana y la llenó de celo por la obediencia, el servicio y la obra misionera.Junto con su labor administrativa y misionera, Bonifacio construyó monasterios en toda Alemania. El más influyente fue en Fulda, el centro geográfico de Alemania.No se había celebrado ningún consejo eclesiástico en el reino Franco durante décadas antes de su llegada. Bonifacio convocó a 5 de ellos entre los años 742 y 747. A petición de estos Consejos, estos Consejos adoptaron reglamentos estrictos para el clero y condenaron a los herejes locales.Bonifacio era un monje Benedictino. Los Benedictinos enfatizaban la pobreza, la pureza moral y la obediencia a Cristo. La Regla de Benedicto era la norma para los monasterios de toda Europa en ese momento. Eran lugares de adoración, devoción, oración y enseñanza, oasis de cultura y civilización en medio del desierto de un mundo lejos de Dios. Los monjes copiaban las Escrituras y libros cristianos antiguos. Los monasterios eran los únicos centros educativos durante el período medieval. Si no hubiera sido por ellos, no hubiera surgido ningún Renacimiento. Los monasterios fueron donde se mantuvo todo el aprendizaje que formó la base intelectual de la que vino el Renacimiento. Tristemente, a lo largo de los siglos, muchos monasterios abandonaron sus raíces espirituales y se convirtieron en lugares de inmoralidad y corrupción. Los que Bonifacio fundo en su mayor parte permanecieron siendo lugares de educación, hospitalidad y alcance misionero.Bonifacio entendía que todo su trabajo podía convertirse en nada si llegaba la guerra. Así que trabajó para fomentar las relaciones pacíficas entre los Francos, las tribus Germánicas y la Iglesia. Fue crucial en la negociación de un tratado entre el Papa y el rey Franco Pepín que eventualmente se convertiría en una poderosa alianza de la iglesia y el estado más tarde en la Edad Media.Después de años de ministerio en Alemania Central, Bonifacio volvió a sentir a Frisia en el Norte llamándolo. Este era el lugar donde había probado por primera vez su mano en la obra misional. Ahora, casi a la edad de 80 años, renunció a su puesto como Arzobispo de Maguncia para dirigirse al norte una vez más. El y sus seguidores vagaban por el campo destruyendo santuarios paganos, construyendo iglesias y bautizando a miles.Se suponía que un grupo de nuevos conversos se juntaría con Bonifacio y sus 52 compañeros en Dorkum. Mientras Bonifacio los esperaba, llegó una banda de forajidos. En sus viajes anteriores, Bonifacio siempre había ido con un guardia armado comisionado por el gobernante Franco. Ahora estaba en un reino más allá del control de los Francos. En el primer consejo que había llamado años antes, había presionado para impedir que el clero llevara armas. Todo lo que tenían para defenderse era el gran libro cubierto de madera que estaba leyendo. Lo uso como escudo. Mientras bateó las navajas de los forajidos que intentaban apuñalarlo, me pregunto si se arrepintió de su posición anterior. Un libro hace un escudo muy pobre, incluso si su cubierta es de un cuarto de pulgada de espesor. Bonifacio y todo su grupo fueron masacrados allí en la orilla de un río. Cuando los conversos llegaron para reunirse con él, encontraron su cuerpo, y junto a él estaba una copia del libro de Ambrosio à La ventaja de la muerte, con cortes profundos en él. El libro está en exhibición en Fulda.
Sujets traités : 10 nouveaux décès liés à la Covid-19, hier en Alsace. 5 dans le Bas-Rhin et 5 dans le Haut-Rhin, selon les dernières données de Santé Publique France publiées hier soir. 771 malades sont hospitalisés en Alsace, dont 113 en réanimation. Hier, 65 nouveaux patients ont été pris en charge dans les hôpitaux alsaciens. Un surveillant de la maison d’arrêt de Colmar a été hospitalisé et placé sous oxygène. Un cluster a été identifié. Cela concerne à ce stade 3 surveillants et 5 détenus. Un responsable FO demande la suspension des placements en détention. 600 personnes ont défilé dans les rues de Colmar, hier soir. Manifestation pour la défense des commerces de proximité jugés non-essentiels et frappés par une fermeture administrative. En tête de cortège, une immense banderole, sur laquelle on pouvait lire “Ne tuez pas nos commerces !”. Le maire de Colmar, Eric Straumann, mais aussi le député Yves Hemedinger ou la conseillère régionale Claudine Ganter, étaient dans le cortège aux côtés des commerçants, des cafetiers et des restaurateurs. Autre mobilisation : celle des salariés de Geismar, l’entreprise colmarienne spécialisée dans le ferroviaire. 90 salariés sur 130 ont débrayé, hier après-midi. L’intersyndicale et la direction de Geismar peinent à trouver un accord sur les conditions d’un plan de départs volontaires et d’un plan de sauvegarde de l’emploi. Après un été compliqué, marqué par la sécheresse, les producteurs de choux alsaciens ont tout de même réussi à faire pousser leur production. Mais c’était sans compter sur le retour de l’épidémie, synonyme de reconfinement. De ce fait, les restaurants sont fermés et la restauration collective a également diminué. Ayant les silos remplis de choux, ils ne peuvent pas pour le moment continuer leurs récoltes et craignent donc de devoir jeter leur production. C’est pour cela, que la filière lance un appel à la solidarité locale. David Jolly, président du syndicat des producteurs de choux d’alsace. Si les producteurs n’arrivaient pas à vendre tous leurs stocks cette année, cela aurait une répercussion sur la quantité plantée l’année prochaine, ce qui veut donc dire moins de choucroute. Cette année, l’Alsace n’aura pas de marché de Noël. Mais les communes de la région se sont tout de même démenées pour proposer diverses animations. A Colmar, la ville s’illuminera ce soir à 18 heures. Au total, 25 km de guirlandes lucioles et 250 000 points lumineux. Près de 600 sapins, 50 décors seront réalisés et 17 bâtiments seront mis en valeur grâce au mapping vidéo. La ville investit pour cela 450 000 euros. En outre, un marché de Noël virtuel sera disponible à compter du 1er décembre sur le site www.noel-colmar.com Vous pourrez y retrouver les commerçants qui occupent habituellement les chalets. Côté animation, une chasse au trésor de Noël vous permettra de visiter la ville de manière ludique et autonome. Le dépliant est disponible sur le site internet de l’office de tourisme de la commune. Enfin, trois contes de Noël liés à la culture populaire alsacienne sont proposés sous forme de parcours. La Ville de Colmar a créé pour chacun de ces contes, un écrin, un décor. L’écoute de ces contes est activée en flashant un QR Code que le public trouvera sur des panneaux situés Place de la mairie et Place des Dominicains. Enfin, un mot de football. Le Racing se déplace à Montpellier dimanche. Coup d’envoi à 15h et à huis clos.
Sujets traités : - 10 nouveaux décès liés à la Covid-19, hier en Alsace. 5 dans le Bas-Rhin et 5 dans le Haut-Rhin, selon les dernières données de Santé Publique France publiées hier soir. 771 malades sont hospitalisés en Alsace, dont 113 en réanimation. Hier, 65 nouveaux patients ont été pris en charge dans les hôpitaux alsaciens. - Un surveillant de la maison d’arrêt de Colmar a été hospitalisé et placé sous oxygène. Un cluster a été identifié. Cela concerne à ce stade 3 surveillants et 5 détenus. Un responsable FO demande la suspension des placements en détention. - 600 personnes ont défilé dans les rues de Colmar, hier soir. Manifestation pour la défense des commerces de proximité jugés non-essentiels et frappés par une fermeture administrative. En tête de cortège, une immense banderole, sur laquelle on pouvait lire “Ne tuez pas nos commerces !”. Le maire de Colmar, Eric Straumann, mais aussi le député Yves Hemedinger ou la conseillère régionale Claudine Ganter, étaient dans le cortège aux côtés des commerçants, des cafetiers et des restaurateurs. - Autre mobilisation : celle des salariés de Geismar, l’entreprise colmarienne spécialisée dans le ferroviaire. 90 salariés sur 130 ont débrayé, hier après-midi. L’intersyndicale et la direction de Geismar peinent à trouver un accord sur les conditions d’un plan de départs volontaires et d’un plan de sauvegarde de l’emploi. - Après un été compliqué, marqué par la sécheresse, les producteurs de choux alsaciens ont tout de même réussi à faire pousser leur production. Mais c’était sans compter sur le retour de l’épidémie, synonyme de reconfinement. De ce fait, les restaurants sont fermés et la restauration collective a également diminué. Ayant les silos remplis de choux, ils ne peuvent pas pour le moment continuer leurs récoltes et craignent donc de devoir jeter leur production. C’est pour cela, que la filière lance un appel à la solidarité locale. David Jolly, président du syndicat des producteurs de choux d’alsace. Si les producteurs n’arrivaient pas à vendre tous leurs stocks cette année, cela aurait une répercussion sur la quantité plantée l’année prochaine, ce qui veut donc dire moins de choucroute. - Cette année, l’Alsace n’aura pas de marché de Noël. Mais les communes de la région se sont tout de même démenées pour proposer diverses animations. A Colmar, la ville s’illuminera ce soir à 18 heures. Au total, 25 km de guirlandes lucioles et 250 000 points lumineux. Près de 600 sapins, 50 décors seront réalisés et 17 bâtiments seront mis en valeur grâce au mapping vidéo. La ville investit pour cela 450 000 euros. En outre, un marché de Noël virtuel sera disponible à compter du 1er décembre sur le site www.noel-colmar.com Vous pourrez y retrouver les commerçants qui occupent habituellement les chalets. Côté animation, une chasse au trésor de Noël vous permettra de visiter la ville de manière ludique et autonome. Le dépliant est disponible sur le site internet de l’office de tourisme de la commune. Enfin, trois contes de Noël liés à la culture populaire alsacienne sont proposés sous forme de parcours. La Ville de Colmar a créé pour chacun de ces contes, un écrin, un décor. L’écoute de ces contes est activée en flashant un QR Code que le public trouvera sur des panneaux situés Place de la mairie et Place des Dominicains. - Enfin, un mot de football. Le Racing se déplace à Montpellier dimanche. Coup d’envoi à 15h et à huis clos.
Sujets traités : - 743 malades de la Covid-19, mardi, dans les hôpitaux alsaciens et 768 hier, selon les chiffres communiqués par Santé Publique France. 3 nouveaux décès sont à déplorer pour la journée d’hier. Le nombre de malades en réanimation est stable, avec 118 patients, soit 3 de plus que la veille. 69 nouveaux malades ont été hospitalisés. - A Sélestat, le maire Marcel Bauer a écrit aux commerçants, artisans et producteurs locaux de la ville. Il leur exprime à nouveau le soutien de la municipalité en ces temps difficiles. Le stationnement est à nouveau gratuit en ville, pour inciter les habitants à fréquenter les commerces de proximité et de première nécessité. La municipalité a aussi initié le partenariat avec la Poste et son service “Ma ville, mon shopping” qui permet de faire ses achats dans les commerces sélestadiens et d’être livré 24 heures plus tard par son facteur. Le maire de Sélestat invite également les commerçants à se tourner vers l’Etat, qui vient lui aussi en aide aux professionnels impactés par ce reconfinement. Le gouvernement a annoncé un chèque numérique de 500 euros pour les commerçants et entreprises fermés qui s’engagent dans une démarche de numérisation de leurs produits et services. Pour en bénéficier, il convient de se rapprocher de l’Agence de services et de paiement afin de connaître les modalités d’acquisition de cette aide. C’est sur le www.asp-public.fr - A son tour, la région Grand Est lance une plateforme de vente en ligne pour soutenir les entreprises de la région. Elle est baptisée LesGrandsGestesdeNoël et sera mise en ligne demain sur www.lesgrandsgestes.fr - Dans le Haut-Rhin, l’antenne départementale de la Confédération des petites et moyennes entreprises appelle à manifester, ce soir, à Colmar. Le rendez-vous est fixé à 18 heures place Rapp. L’organisation exige la réouverture immédiate des commerces jugés “non essentiels”. - Et puis chez Geismar à Colmar, l’intersyndicale appelle les 130 salariés à débrayer, cet après-midi à 14h. Les négociations du Plan de départs volontaires et du Plan de sauvegarde de l’emploi, n’avancent pas. Ca coince sur le montant des indemnités de licenciement. - Colmar où les pompiers ont été la cible de jets de pierres, hier après-midi, alors qu’ils intervenaient sur un feu de benne à ordures. C’est leur véhicule qui a été ciblé. Comme dimanche après-midi, d’ailleurs, alors qu’ils avaient été appelés pour un autre feu de poubelle à deux pas du stade nautique. - L’amicale des sapeurs pompiers de Sélestat a réalisé son calendrier pour l’année prochaine. Pour 2021, ce sont les enfants des soldats du feu qui ont posé devant l’objectif dans des situations d’intervention. La vente de ces calendriers est une source de revenus non négligeable pour l’amicale, sauf que cette année, confinement oblige, le porte à porte n’est pas autorisé. Du coup, ils ont dû s’adapter, c’est ce que nous explique Anne Balland, membre du Comité de l'amicale des sapeurs-pompiers de Sélestat. En outre, il convient d’être prudent actuellement car des petits malins se font passer pour des pompiers ou autres et font du porte à porte pour dérober les personnes qui leur ouvrent. Tant que le confinement est effectif, aucun pompier ne viendra frapper chez vous pour vous vendre un calendrier.
Sujets traités : 743 malades de la Covid-19, mardi, dans les hôpitaux alsaciens et 768 hier, selon les chiffres communiqués par Santé Publique France. 3 nouveaux décès sont à déplorer pour la journée d’hier. Le nombre de malades en réanimation est stable, avec 118 patients, soit 3 de plus que la veille. 69 nouveaux malades ont été hospitalisés. A Sélestat, le maire Marcel Bauer a écrit aux commerçants, artisans et producteurs locaux de la ville. Il leur exprime à nouveau le soutien de la municipalité en ces temps difficiles. Le stationnement est à nouveau gratuit en ville, pour inciter les habitants à fréquenter les commerces de proximité et de première nécessité. La municipalité a aussi initié le partenariat avec la Poste et son service “Ma ville, mon shopping” qui permet de faire ses achats dans les commerces sélestadiens et d’être livré 24 heures plus tard par son facteur. Le maire de Sélestat invite également les commerçants à se tourner vers l’Etat, qui vient lui aussi en aide aux professionnels impactés par ce reconfinement. Le gouvernement a annoncé un chèque numérique de 500 euros pour les commerçants et entreprises fermés qui s’engagent dans une démarche de numérisation de leurs produits et services. Pour en bénéficier, il convient de se rapprocher de l’Agence de services et de paiement afin de connaître les modalités d’acquisition de cette aide. C’est sur le www.asp-public.fr A son tour, la région Grand Est lance une plateforme de vente en ligne pour soutenir les entreprises de la région. Elle est baptisée LesGrandsGestesdeNoël et sera mise en ligne demain sur www.lesgrandsgestes.fr Dans le Haut-Rhin, l’antenne départementale de la Confédération des petites et moyennes entreprises appelle à manifester, ce soir, à Colmar. Le rendez-vous est fixé à 18 heures place Rapp. L’organisation exige la réouverture immédiate des commerces jugés “non essentiels”. Et puis chez Geismar à Colmar, l’intersyndicale appelle les 130 salariés à débrayer, cet après-midi à 14h. Les négociations du Plan de départs volontaires et du Plan de sauvegarde de l’emploi, n’avancent pas. Ca coince sur le montant des indemnités de licenciement. Colmar où les pompiers ont été la cible de jets de pierres, hier après-midi, alors qu’ils intervenaient sur un feu de benne à ordures. C’est leur véhicule qui a été ciblé. Comme dimanche après-midi, d’ailleurs, alors qu’ils avaient été appelés pour un autre feu de poubelle à deux pas du stade nautique. L’amicale des sapeurs pompiers de Sélestat a réalisé son calendrier pour l’année prochaine. Pour 2021, ce sont les enfants des soldats du feu qui ont posé devant l’objectif dans des situations d’intervention. La vente de ces calendriers est une source de revenus non négligeable pour l’amicale, sauf que cette année, confinement oblige, le porte à porte n’est pas autorisé. Du coup, ils ont dû s’adapter, c’est ce que nous explique Anne Balland, membre du Comité de l'amicale des sapeurs-pompiers de Sélestat. En outre, il convient d’être prudent actuellement car des petits malins se font passer pour des pompiers ou autres et font du porte à porte pour dérober les personnes qui leur ouvrent. Tant que le confinement est effectif, aucun pompier ne viendra frapper chez vous pour vous vendre un calendrier.
Sujets traités : - Encore 8 nouveaux décès liés à la Covid-19, hier, en Alsace. 4 patients sont décédés dans le Bas-Rhin et 4 autres dans le Haut-Rhin. 36 nouveaux malades ont été hospitalisés hier. 115 patients sont en réanimation : un chiffre stable par rapport à la veille. La lueur d’espoir c’est la baisse du nombre total de malades pris en charge dans les hôpitaux. Ils étaient 772 lundi et 743 hier. - Sur l’appli ou en version papier, n’oubliez pas de remplir votre attestation lors de vos déplacements. Et si vous avez du mal avec la version francophone du document, elle vient d’être traduite en Alsacien ! C’est l’Office pour la langue et la culture alsacienne qui propose une attestation bilingue et tout à fait légale sur son site olcalsace.org. Il y a même deux versions du document : bas-rhinoise et haut-rhinoise. L’OLCA appelle les alsaciens à utiliser ces versions bilingues pour justifier leurs déplacements. - Les trains de Noël sont ouverts à la réservation. Il faudra encore remplir son attestation après le 1er décembre pour se déplacer, mais il sera possible de voyager pour fêter Noël en famille. Concernant les bars et restaurants, leur réouverture n’est toujours pas d’actualité. - Malgré un respect strict des protocoles sanitaires en place, les salles de spectacle ont dû à nouveau fermer leur portes au public avec le reconfinement. En revanche, elles restent ouvertes aux comédiens et techniciens, qui continuent d’y travailler. C’est notamment le cas à la comédie de Colmar, c’est ce que nous explique Emilie Capliez, la directrice de la structure. Si vous souhaitez découvrir l’envers du décor, la comédie de Colmar diffusera chaque vendredi une vidéo sur ses réseaux sociaux. - Dans le Haut-Rhin, l’antenne départementale de la Confédération des petites et moyennes entreprises appelle à manifester, jeudi, à Colmar. L’organisation exige la réouverture immédiate des commerces jugés “non essentiels”. Les associations de commerçants de Colmar et Altkirch adhèrent aux revendications et plusieurs élus ont manifesté leur soutien à la CPME. Le rendez-vous est donné jeudi à 18h devant la préfecture. De son côté, la CCI Grand Est demande la réouverture des commerces le 27 novembre, soit un mois avant Noël. - Le plan de départ volontaires peine à aboutir chez Geismar, à Colmar. Depuis septembre dernier, on sait que 38 postes sur 208 doivent être supprimés, en Alsace et à Neuilly où l’entreprise a son siège. L’intersyndicale et la direction n’arrivent pas à s’accorder sur le montant des futures indemnités de licenciement. Geismar, spécialiste du ferroviaire exporte ses solutions dans plus de 120 pays. Le site de Colmar emploie 197 personnes. - A Sélestat, la police lance un appel à témoins après l’incendie d’un hangar agricole, le 8 novembre dernier dans l’après-midi. Les enquêteurs recherchent 3 4x4 aperçus à proximité de l’exploitation agricole de la rue des Dahlias, le jour de l’incendie. Les conducteurs des trois véhicules sont invités à se faire connaître auprès du commissariat de Sélestat.
Sujets traités : Encore 8 nouveaux décès liés à la Covid-19, hier, en Alsace. 4 patients sont décédés dans le Bas-Rhin et 4 autres dans le Haut-Rhin. 36 nouveaux malades ont été hospitalisés hier. 115 patients sont en réanimation : un chiffre stable par rapport à la veille. La lueur d’espoir c’est la baisse du nombre total de malades pris en charge dans les hôpitaux. Ils étaient 772 lundi et 743 hier. Sur l’appli ou en version papier, n’oubliez pas de remplir votre attestation lors de vos déplacements. Et si vous avez du mal avec la version francophone du document, elle vient d’être traduite en Alsacien ! C’est l’Office pour la langue et la culture alsacienne qui propose une attestation bilingue et tout à fait légale sur son site olcalsace.org. Il y a même deux versions du document : bas-rhinoise et haut-rhinoise. L’OLCA appelle les alsaciens à utiliser ces versions bilingues pour justifier leurs déplacements. Les trains de Noël sont ouverts à la réservation. Il faudra encore remplir son attestation après le 1er décembre pour se déplacer, mais il sera possible de voyager pour fêter Noël en famille. Concernant les bars et restaurants, leur réouverture n’est toujours pas d’actualité. Malgré un respect strict des protocoles sanitaires en place, les salles de spectacle ont dû à nouveau fermer leur portes au public avec le reconfinement. En revanche, elles restent ouvertes aux comédiens et techniciens, qui continuent d’y travailler. C’est notamment le cas à la comédie de Colmar, c’est ce que nous explique Emilie Capliez, la directrice de la structure. Si vous souhaitez découvrir l’envers du décor, la comédie de Colmar diffusera chaque vendredi une vidéo sur ses réseaux sociaux. Dans le Haut-Rhin, l’antenne départementale de la Confédération des petites et moyennes entreprises appelle à manifester, jeudi, à Colmar. L’organisation exige la réouverture immédiate des commerces jugés “non essentiels”. Les associations de commerçants de Colmar et Altkirch adhèrent aux revendications et plusieurs élus ont manifesté leur soutien à la CPME. Le rendez-vous est donné jeudi à 18h devant la préfecture. De son côté, la CCI Grand Est demande la réouverture des commerces le 27 novembre, soit un mois avant Noël. Le plan de départ volontaires peine à aboutir chez Geismar, à Colmar. Depuis septembre dernier, on sait que 38 postes sur 208 doivent être supprimés, en Alsace et à Neuilly où l’entreprise a son siège. L’intersyndicale et la direction n’arrivent pas à s’accorder sur le montant des futures indemnités de licenciement. Geismar, spécialiste du ferroviaire exporte ses solutions dans plus de 120 pays. Le site de Colmar emploie 197 personnes. A Sélestat, la police lance un appel à témoins après l’incendie d’un hangar agricole, le 8 novembre dernier dans l’après-midi. Les enquêteurs recherchent 3 4x4 aperçus à proximité de l’exploitation agricole de la rue des Dahlias, le jour de l’incendie. Les conducteurs des trois véhicules sont invités à se faire connaître auprès du commissariat de Sélestat.
Sujets traités : Il aura fallu plus de 40 heures aux pompiers pour venir à bout du violent incendie qui a ravagé la déchetterie Schroll, rue du Prunier, à Colmar. Le feu s’est déclaré lundi soir vers 19h dans une benne de déchets bois et plastique. Puis le feu s’est propagé au bâtiment de 140 m de long et 2.300 m² de surface. Les opérations d’extinction ont pris fin hier après-midi peu après 16h. Le collège Berlioz, voisin de la déchèterie est resté fermé mardi et a déjà pu rouvrir ses portes hier. 39 emplois en voie de suppression à Colmar, chez Geismar. L’entreprise spécialisée dans le ferroviaire exporte ses solutions dans plus de 120 pays. Une réorganisation du siège de Neuilly-sur-Seine et du site de Colmar sont en cours. Un plan de départs volontaires a été présenté hier aux syndicats et aux salariés. Une réunion du comité social et économique se tiendra mardi prochain. Le direction rencontrera les partenaires sociaux le lendemain. Le site de Colmar emploie 197 personnes. Le tribunal administratif rejette le 3ème recours contre l’arrêté imposant le port du masque à Strasbourg. Les 37 citoyens à l’initiative de la procédure ont quinze jours pour faire appel. Et puis à compter de ce soir, les rassemblements de plus de 10 personnes sur la voie publique sont interdits après 21h, dans des zones de Strasbourg, Schiltigheim et Illkirch. 116 malades du coronavirus sont toujours hospitalisés en Alsace, selon le dernier bilan de Santé Publique France, hier soir. 16 nouveaux patients ont été admis hier dans les hôpitaux du Bas-Rhin et 3 autres dans le Haut-Rhin. 15 personnes sont en réanimation. C’est parti pour la collectivité européenne d’Alsace ! A 100 jours de la naissance de la CEA, qui fusionnera les deux départements Alsaciens, Frédéric Bierry, le président du Conseil départemental du Bas-Rhin a donné quelques pistes avant la date butoir du 1er janvier 2021. Cette collectivité européenne d’Alsace aura les compétences des deux Conseils départementaux mais aussi de nouvelles compétences, notamment liées au bilinguisme, à la gestion des axes routiers ou encore sur l’aspect transfrontalier et du tourisme. Pour Frédéric Bierry, elle devra avant tout renforcer le lien avec les Alsaciens. Pour ce faire, la CEA devrait proposer un service public alsacien, sur mesure, dans l’accompagnement à tous les âges de la vie, ainsi que des politiques publiques qui protégeront ses citoyens. Réenchanter le lien civique par le biais du conseil de développement est aussi l’un des objectifs de l’élu. Enfin, il milite pour une Alsace des Territoires plutôt qu’une Alsace décentralisée, avec une gouvernance qui doit englober les bassins de vie et se construire avec les élus et les habitants. Ce n’est pas la première fois qu’il va marcher pour respirer. Jérémy a déjà rallié Paris depuis Colmar pour montrer que l’on peut faire de grandes choses même en étant malade. Le Week-end prochain, il remet ça lors d’un événement solidaire qui sera organisé au stade europe de Colmar. Il nous explique ce qui le motive. Au programme, 100km à réaliser durant 24 heures de marche. Et tout autour de cet événement, une multitude d’animations et d’invités. Départ samedi à 20h, arrivée le lendemain à 20h.
Sujets traités : - Il aura fallu plus de 40 heures aux pompiers pour venir à bout du violent incendie qui a ravagé la déchetterie Schroll, rue du Prunier, à Colmar. Le feu s’est déclaré lundi soir vers 19h dans une benne de déchets bois et plastique. Puis le feu s’est propagé au bâtiment de 140 m de long et 2.300 m² de surface. Les opérations d’extinction ont pris fin hier après-midi peu après 16h. Le collège Berlioz, voisin de la déchèterie est resté fermé mardi et a déjà pu rouvrir ses portes hier. - 39 emplois en voie de suppression à Colmar, chez Geismar. L’entreprise spécialisée dans le ferroviaire exporte ses solutions dans plus de 120 pays. Une réorganisation du siège de Neuilly-sur-Seine et du site de Colmar sont en cours. Un plan de départs volontaires a été présenté hier aux syndicats et aux salariés. Une réunion du comité social et économique se tiendra mardi prochain. Le direction rencontrera les partenaires sociaux le lendemain. Le site de Colmar emploie 197 personnes. - Le tribunal administratif rejette le 3ème recours contre l’arrêté imposant le port du masque à Strasbourg. Les 37 citoyens à l’initiative de la procédure ont quinze jours pour faire appel. Et puis à compter de ce soir, les rassemblements de plus de 10 personnes sur la voie publique sont interdits après 21h, dans des zones de Strasbourg, Schiltigheim et Illkirch. - 116 malades du coronavirus sont toujours hospitalisés en Alsace, selon le dernier bilan de Santé Publique France, hier soir. 16 nouveaux patients ont été admis hier dans les hôpitaux du Bas-Rhin et 3 autres dans le Haut-Rhin. 15 personnes sont en réanimation. - C’est parti pour la collectivité européenne d’Alsace ! A 100 jours de la naissance de la CEA, qui fusionnera les deux départements Alsaciens, Frédéric Bierry, le président du Conseil départemental du Bas-Rhin a donné quelques pistes avant la date butoir du 1er janvier 2021. Cette collectivité européenne d’Alsace aura les compétences des deux Conseils départementaux mais aussi de nouvelles compétences, notamment liées au bilinguisme, à la gestion des axes routiers ou encore sur l’aspect transfrontalier et du tourisme. Pour Frédéric Bierry, elle devra avant tout renforcer le lien avec les Alsaciens. Pour ce faire, la CEA devrait proposer un service public alsacien, sur mesure, dans l’accompagnement à tous les âges de la vie, ainsi que des politiques publiques qui protégeront ses citoyens. Réenchanter le lien civique par le biais du conseil de développement est aussi l’un des objectifs de l’élu. Enfin, il milite pour une Alsace des Territoires plutôt qu’une Alsace décentralisée, avec une gouvernance qui doit englober les bassins de vie et se construire avec les élus et les habitants. - Ce n’est pas la première fois qu’il va marcher pour respirer. Jérémy a déjà rallié Paris depuis Colmar pour montrer que l’on peut faire de grandes choses même en étant malade. Le Week-end prochain, il remet ça lors d’un événement solidaire qui sera organisé au stade europe de Colmar. Il nous explique ce qui le motive. Au programme, 100km à réaliser durant 24 heures de marche. Et tout autour de cet événement, une multitude d’animations et d’invités. Départ samedi à 20h, arrivée le lendemain à 20h.
Scholars, I'm so excited to announce part 2 of season 2 of Get Schooled! In February, I sat down with activist and fellow Arielle, Arielle Geismar! As a member of a number of organizations such as Gen Z Girl Gang, she is dedicated to restructuring our social and political landscape with the help of social media. Though so much has changed since we recorded this episode, the need for change and reformation remains just as strong, if not stronger. You won't want to miss this awesome episode! Class is in session. Follow us on IG! @getschooledpodcast @ariellegeismar --- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/app Support this podcast: https://anchor.fm/gspod/support
Daphne Geismar discusses her book Invisible Years: A Family’s Collected Account of Separation and Survival During The Holocaust in the Netherlands.
Because of the coronavirus, we have been restricted to living and working inside our homes. Confined and constrained, some are tempted to compare the coronavirus quarantine to Anne Frank hiding in an attic for years during World War II. But we have televisions, cell phones, plenty of food and the ability to go outside. No one is trying to kill anyone. No one is selecting you for death because of your religion. The virus is taking lives, but it’s not the Nazis; there is no evil here, only tragedy. Although incomparable, her story has particular resonance today. Daphe Geismar’s mother and father—separated from their families—went into hiding to escape a horrific regime in the German-occupied Netherlands. An extraordinary cache of letters and documents from their ordeal reveal experiences of isolation, fear and uncertainty. The world is wondering how long this isolation will last. Daphe tells us how they coped with their uncertainty.
In this episode Matt Crawford speaks with author Daphne Geismar about her family's account of hiding during WWII in the Netherlands. This is a beautiful and heart wrenching book that should be read by all. Geismar gathered her family members personal diaries written before, during and after Nazi occupation. Spliced together to show how each relative experienced these horrible events differently this is a rich narrative that touches you deeply. Copies of handwritten diary pages, artifacts and drawings add even more intimacy and paint to this account. Please read this book.
Ce samedi 08 février dans « Bientôt à Table ! » De la cuisine qui mijote... Nostalgie quand tu nous tiens ! Cocottes et braisières, réhabilitons-les ! On y mange bien... Très bien ! Les tables du mois. Nous avons tous dans un coin de la mémoire, ces souvenirs de marmites d'antan et de plats mijotant sur le coin du feu... Coq au vin rouge, bœuf en sauce, poularde lovée entre légumes et sauces onctueuses... Souvenirs d'une maisonnée qui embaumait de cette cuisine réconfort. Une cuisine « Madeleine de Proust » qui reprend du galon dans ce monde du « toujours plus vite ». D'ailleurs c'est décidé, ressortons marmites, tajines, cocottes et autres braisières. Laissons-nous le temps de prendre le temps ! Laissons fondre nos aliments en douceur, rien qu'en douceur... Au micro de Sophie Moens, des humeurs partagées avec Carlo De Pascale et des recettes offertes par deux chefs, trublions de la cocotte. Le premier Christian Constant, a su faire briller son terroir du Sud-Ouest sur les plus grandes tables gastronomiques de France. Du Palace Crillon (et ses deux étoiles) aux tables du Violon D'Ingres, les Cocottes ou du Café Constant, notre homme aime à mettre en avant une cuisine réconfort. Son crédo « La cuisine originelle plutôt qu'originale » ! Démonstration magistrale depuis ses fourneaux parisiens ! Le second, Joël Geismar, tient pour la cuisine qui mijote, une passion chevillée au corps ! Ringarde vous avez dit ? Passez votre chemin car vous risqueriez de le fâcher. Braisières de navarin d'agneau, mijotés fumants et enivrants... L'homme qui mitonne à l'oreille des cocottes nous livrera ses secrets ! Enfin, place à nos tables du mois ! A la faveur d'un top 4, les coups de cœur de l'ami Michel Verlinden, éminence gourmande du paysage gastronomique belge ! Du Vietnam au vegan, de la cuisine de château à la tambouille qui dérouille... Ca va saliver dans les chaumières !
SHOW NOTES In this episode I talk with Mackey Saturday, he created some iconic visual identities such as Instagram, Oculus and Luxe. We talk about how he creates visual identities with his studio, what he learned from working with design legends Chermayeff & Geismar & Haviv and much more. Bio:Mackey Saturday (born 1985) is an American designer and typographer whose work includes logos for Instagram, Oculus and Luxe. He runs his own design firm and was formerly a principal at New York City design firm Chermayeff & Geismar & Haviv. We talk about: Mackey’s love of design How he stays creative even in the middle of a long work day What made Mackey decide to take the leap and start his own studio How Mackey became the expert in what he does Makcey’s process and workflow The changes that clients want, and why those changes might not be for the better Being cautious around changes clients want The important things to keep in mind first and foremost How Mackey makes sure that each project is unique and functional Dealing with the risks Deciding on what to keep and what to evolve The right questions you should be asking How many options you should give clients Preparing the client for your work How much does a logo cost? The differences in working for large and small brands What is changing in the world of branding, both for the good and the bad Holding yourself accountable for the work you do Important Quotes: “You don’t have to be a starving artist.” “I took a risk, and it’s worked so far.” “There are core parts of the process that rings true all the time.” “Pride i"s a huge piece of identity design.” “Don’t just give them what they want, give them what they need.” “It needs to be good. Period.” “Do no harm.” “Show them good work.” “There are only certain parts of the situation you can control.” “Don’t let your pride get in the way.”
What makes a logo stand the test of time? The legendary identity designer Mackey Saturday joins us on this episode of Overtime to chat all things brand identity. Mackey shares his experience redesigning the new Instagram script logo and working with Oculus and Unsplash on their new visual identities. We hear why he values a strong concept over visual aesthetic and the importance of designing logos with functionality in mind. Mackey also shares how his love for skateboarding introduced him to the world of design and the strong parallel between the two. For Mackey, both skateboarding and design involve a ton of failure and force you to look at the world with a different pair of eyes. ###Links mentioned in this episode: Mackey Saturday Mackey Saturday on Dribbble Mackey Saturday on Instagram Mackey Saturday on Twitter Kevin Systrom Cole Rise Instagram logo case study Unsplash Unsplash logo case study Oculus Oculus logo case study Chermayeff & Geismar & Haviv
What makes a logo stand the test of time? The legendary identity designer Mackey Saturday joins us on this episode of Overtime to chat all things brand identity. Mackey shares his experience redesigning the new Instagram script logo and working with Oculus and Unsplash on their new visual identities. We hear why he values a strong concept over visual aesthetic and the importance of designing logos with functionality in mind. Mackey also shares how his love for skateboarding introduced him to the world of design and the strong parallel between the two. For Mackey, both skateboarding and design involve a ton of failure and force you to look at the world with a different pair of eyes. ###Links mentioned in this episode: Mackey Saturday Mackey Saturday on Dribbble Mackey Saturday on Instagram Mackey Saturday on Twitter Kevin Systrom Cole Rise Instagram logo case study Unsplash Unsplash logo case study Oculus Oculus logo case study Chermayeff & Geismar & Haviv
THEBROSFRESH consist of twin brothers Thurman and Torrence Thomas based out of Geismar, Louisiana, USA. Together, they successfully run a Creative Consulting practice and have worked with a few brands you might have heard of: Ford, Netflix, Wendys, Lulu Lemon, and Adidas, just to name a few. But their creative endeavors do not end there. They are music producers and writers. They have a book soon to come out called, 'Connected' - How to work together as one force, and last but not least they run a non-profit called, Tank Proof - giving underserved youth the gift of swimming. THEBROSFRESH: www.instagram.com/thebrosfresh www.tankproof.org Ryan Freeman: www.losslesscreative.com www.instagram.com/itsryanfreeman WORKSHOP: www.workshoppodcast.com www.losslesspodcasts.com
In this interview Ian Paget speaks with Tom Geismar, one of the most highly acclaimed designers in the industry. We discuss logo design, including the process before computers, presenting to the client, working in black and white, mistakes to avoid, pricing big projects, launching a new identity, a beautiful tribute to Ivan Chermayeff and more. Tom is a founding partner of design agency Chermayeff & Geismar & Haviv, where he worked on iconic logos from brands including Mobil Oil, Xerox, Close Bank and many more. Show notes for this episode can be found here: https://logogeek.uk/podcast/tom-geismar/ Sponsored by FreshBooks I’d like to thank FreshBooks for sponsoring this episode, and for making this series possible. FreshBooks is a beautifully designed accounting software that makes it easy to create and send invoices, to track time and to manage your incoming and outgoing money. I recommend trying it out for yourself by making use of the free 30 day trial offered to listeners of this podcast – just visit https://freshbooks.com/logogeek – and enter Logo Geek in the ‘how did you hear about us’ section.
The Chase logo was introduced in 1961, when the Chase National Bank and the Bank of the Manhattan Company merged to form the Chase Manhattan Bank. At the time, few American corporations used abstract symbols for their identification. Seen as radical in that context, the Chase symbol has survived a number of subsequent mergers and has become one of the world’s most recognizable trademarks. Its graphic designer, Tom Geismar, has been a driving force in the field of design and graphic identity for over 60 years. The influence of the firm he co-founded can be felt in logos you see every day. Making a Mark: Visual Identity with Tom Geismar
The Chase logo was introduced in 1961, when the Chase National Bank and the Bank of the Manhattan Company merged to form the Chase Manhattan Bank. At the time, few American corporations used abstract symbols for their identification. Seen as radical in that context, the Chase symbol has survived a number of subsequent mergers and has become one of the world's most recognizable trademarks. Its graphic designer, Tom Geismar, has been a driving force in the field of design and graphic identity for over 60 years. The influence of the firm he co-founded can be felt in logos you see every day. Making a Mark: Visual Identity with Tom Geismar
We take a break from our normal topical panel shows this week for something different. Prompted by an interview with Simon Sinek, Andy and Linda have a one-on-one discussion about our generation's attitudes towards work and social media. How does our approach to our careers differ from our parents'? Are connections made through social media less meaningful, or at least different, than those made in real life? Links Discussed Simon Sinek on Millennials in the Workplace Maslow's Hierarchy of Needs Friends of The Web The Great Recession Chermayeff & Geismar & Haviv The Borg Our Incredible Journey Ueno MailChimp Candy Crush Steve Jobs 2011 Tōhoku Earthquake and Tsunami Millennials
Today on the Creative South Podcast, I talk with Mackey Saturday. Mackey is the designer behind the logos of some of the biggest names in tech like Instagram and Oculus, as well as a principal at the world renowned Chermayeff & Geismar & Haviv in New York City. I talk about him getting a BFA in Metal Working, starting his freelance business and growing it to where he was working with some of the best-known brands in the world, what his process is when designing for companies at scale, how his partnership with CGH came about, and more.
Broadcast orginally aired on Monday, May 16, 2016, 10:10 AMTopic: The fascinating and little-known area known as Skunk Hollow. The archeologist Joan Geismar, who wrote her doctoral dissertation on Skunk Hollow, shared how she uncovered the history of this place through archeological research and discoveries. "Crossroads of Rockland History," a program of the Historical Society of Rockland County, airs on the third Monday of each month at 10:10 am, right after the Steve and Jordan Morning show, on WRCR Radio 1700 AM (live streaming at www.WRCR.com). Join host Clare Sheridan as we explore, celebrate, and learn about our local history, with different topics and guest speakers every month.About Joan Geismar: Joan H. Geismar, Ph.D., has been a practicing urban archaeologist since 1981. Dr. Geismar, who received her doctorate in anthropology from Columbia University, has extensive experience documenting the history of sites in the New York metropolitan area, assessing their archeological potential, and implementing and carrying out fieldwork. Many of her projects have fulfilled the cultural resources requirement for environmental assessments and impact statements or permitting. Among her clients are private developers and institutions, municipal agencies in New York and New Jersey, federal agencies, architects, the New York City Parks Department, and historical societies and museums, as well as engineering and environmental assessment firms. Her projects are varied, ranging from numerous New Jersey Transit projects to the restoration of the Hunterfly Road Houses in Historic Weeksville (Brooklyn). She has been the archaeological consultant at Manhattan's Lower East Side Tenement Museum since its inception.Dr. Geismar is a founding member of Professional Archaeologists of New York City (PANYC), its president for four non-consecutive terms, and a member of the Executive Board since 1984. She also serves on the Preservation Committee of the Municipal Art Society and is the recipient of several preservation awards. In 1999, she was designated a Centennial Historian of the City of New York by Mayor Rudolph Giuliani. Her research interests include, but are not limited to, community studies and the development of the urban condition, such as landfill, transportation, housing, and sanitation issues.The Historical Society of Rockland County is a nonprofit educational institution and principal repository for original documents and artifacts relating to Rockland County. Its headquarters are a four-acre site featuring a history museum and the 1832 Jacob Blauvelt House located at 20 Zukor Road, New City, New York which is listed on the National Register of Historic Places and a newly designated New York State Path through History site.Part of our broad and challenging mission is to share the history of Rockland County with the public. We rely on financial support from membership and donations from people just like you. To learn how you can become a member, or to volunteer, please visit our website at www.RocklandHistory.org.
On this week's edition of Next on the Tee with Chris Mascaro my guests are: the Voice of Golf Peter Kessler, 1991 British Open Champion and now one of the leading voices for CBS, Ian Baker-Finch, the founder of "One Thought Golf", Bob Geismar and 2003 PGA Champion Shaun Micheel who joins us every week to answer your questions. We'll be talking US Open and how to get more out of your golf game this week on Next on the Tee. Join Chris every Saturday morning at 10:00 AM Eastern Time as he talks with PGA & LPGA Tour players and legends, equipment manfacturers, top instructors, media members, and those impacting the great game of golf.
Remember phone books Jessie Haynes has a couple of cocktails and next thing you know she s transported back to the 1950 s. Jessie escaped the clutches of practicing law because it wasn t as much fun as Perry Mason even though Perry Mason whatever his real name is had long since quit acting at being a lawyer before Jessie quit art history to misguidedly go to law school. Christian Turner and Christian Thompson met in school in 2012. In high school art class. This is their very first media interview on the cusp of what might be their big break a gig at Buku Fest. The Christians have an electronic music project by which they are known collectively as Chris Cross. Although they re 19 and 20 respectively they also have solo music careers. And, by the way the come from Geismar, Louisiana. Remember you heard it here first. Gant Laborde s father was a nominal psychic. That is to say he was a predictor of names. He reportedly foresaw the runaway popularity of the name "Heather" and thought he was onto the next trend with "Gant." However, the only other Gant that Gant Laborde has met is a label on a European clothing line. He has a brother with a perfectly placed "r" in "Eric". Gant and Eric are the driving forces behind the infamous BLT Mardi Gras Ball. BLT in this case is Boxers, Lingerie and Togas. Dust off your speedo and get ready to party. All the photos on this page were taken at Wayfare by Douglas Engel. See omnystudio.com/listener for privacy information.
In this episode of Design Matters, Debbie Millman talks to legendary designer Tom Geismar about how the practice of design has changed since the 1950s.
No Description
This Episode's title is – “Expansion ”.We're going to spend a little time now tracking the expansion of the Faith into different areas during the Early Middle Ages.We ended last time with the story of the conversion of the Frank king Clovis in 496. When he was baptized on Christmas Day by Bishop Remigius of Rheims {Reems}, 3,000 of his warriors joined him. It was the first of several mass baptism that took place during the Middle Ages in Europe. And it raises the issue of the paganizing of Christianity.The task of Missions usually proceeds in 1 of 2 ways.The first & more common route is that of individual conversion. Though in the NT we find converts being called into immediate baptism, it wasn't long before conversion was followed by a period of instruction before baptism. That time for instruction in the basics of the Faith could be either short or long, depending on the standards of the bishop or community of believers. This form of missions, that of individual conversion & baptism was the method used by the Church for the first 3 Cs, & by most Protestant missions from the 19th C to today. That's because of the emphasis on an individual change of heart in Evangelicalism. While this certainly finds support in Scripture, it can miss an important dynamic when people convert to Christ out of a pagan culture. Their change in faith almost certainly means being uprooted from that culture; sometimes leading to the need to physically relocate to an area where their faith will not endanger their life or the lives of their family.For that reason, another method of Missions has sometimes been used; that of mass conversion, where an entire group of people make a communal decision to forsake their old religion in favor of Christianity.Now, I suspect some of those listening will respond to this idea of mass conversion with distaste. Evangelicalism has placed such an emphasis on personal salvation that the idea of the conversion of an entire community at once is highly suspect. We often talk of receiving Christ as one's PERSONAL Savior. So the idea that an entire village or tribe would turn to faith in Christ at once seems disingenuous.But consider this: The idea of personal, individual freedom is in many ways a distinctly modern, western & democratic concept. Even in our own time, much of the world has little concept of personal or individual freedom. They understand themselves as part of a family, village, or tribe; as a member of a community of people where autonomous individuality is regarded as dangerous & a threat to the survival of the group. For much of history and a good part of the world, the idea that you would change your religion all on your own while everyone else believed in other gods was simply unthinkable. Conversion would enrage the old gods & so endanger your family & neighbors. This was something several Roman Emperors used as a reason for opposing Christianity.Some Christian missionaries realized the key to the conversion of these communal pagan peoples was to win the leader. Because his choice was nearly always adopted by the entire tribe. To be sure, these missionaries understood salvation was an individual issue. But they knew the key to being able to work for individual salvations was to win the leader, who would in turn lead his people in a mass conversion. Then they could be free to work the faith into the lives of the people in a more intimate & personal way.The downside to mass conversion is obvious. Many who formally converted by being baptized, never went on to a real faith in Christ. They took the label of Christian without ever being genuinely converted. What made this especially troublesome was when it was the ruler who feigned conversion. Some did for purely pragmatic ends. Submitting to baptism often brought them political & economic gain. Mass conversions might make it easier for genuine converts to practice a new worldview, but it also imperiled the Faith because the unconverted brought with them old superstitions, blending them into Christianity in a syncretistic religious amalgam.This was the case with the Frank king Clovis. He went through the motions of conversion, but Jesus remained little more for him than a divine warlord.Gregory of Tours, who lived a century after Clovis, was his main biographer. Gregory says even after his conversion, Clovis used deceit, cunning, & treachery to expand his kingdom. He sent bribes to nobles and those responsible for protecting a rival king to betray him. He told another king's son if he killed his father, Clovis would support the son's ascent to the throne & make an alliance with him. The son did as Clovis hoped & killed his father. Clovis them promptly announced the son guilty of the heinous crimes of patricide & regicide & took over his realm.As Dan Carlin likes to point out in his Hardcore History podcast-episode, Thor's Angels, when you think of the Goths & the Franks of this time, think of a modern criminal biker gang. You're not far off the mark in what these Germanic barbarians were like; in both mindset & appearance. When Clovis submitted to baptism, all he did was trade in his black leather vest for a navy blue one.Among the barely converted Franks & other Germanic tribes, long-dead saints stepped in to replace their numerous deities. Each saint adopted a role the old gods had performed. St. Anthony took care of pigs, St. Gaul looked after hens, Apollonia cured toothaches, Genevieve cured fever, and St. Blaise soothed sore throats. For every human need the Germans posted a saint to take care of it.Many tales circulated about the miraculous powers of these saints. One told of 2 beggars, 1 lame, the other blind. They got caught up in a procession of the devoted who carried the relics of St. Martin. But these 2 beggars made their living off the alms of the pious & didn't want to be healed. Fearful lest they be cured by their proximity to the relics, they quickly struck a deal. The 1 who could see but not walk mounted the shoulders of the 1 who could walk but not see & they tried to exit the procession. They weren't able to get away quickly enough; both were healed. è Such stories were plentiful.As with Constantine the Great in the early 4th C, we can't be certain if Clovis' conversion was real or feigned. Certainly much of his behavior after his baptism is doubtful. But the political benefits of conversion were certainly not lost on him. Clovis was a man of huge ambition. He wanted to be more than a chieftain of the Franks. He wanted to be king, a chief of chiefs. He knew he needed to distinguish himself among the many competing power centers in Western Europe. By joining the Roman Church he set himself apart from the other Germanic kings who were all Arian. This move secured the support of the Gaelic-Roman nobility throughout Gaul.Clovis was the first leader of the Franks to unite the tribes under one ruler, changing the leadership from a group of chieftains to rule by kings, ensuring the royal line was held by his heirs, known as the Merovingians.Not long after his baptism and the quick following by 3000 of his warriors, Clovis pressed other Frank nobles to convert & join the Roman church. He understood the religious unity of the kingdom was crucial in staving off assault, and to further campaigns to enlarge their borders. Wars of conquest became a means of “liberating other people from the error of Arianism.” And the church at Rome was not at all averse to having an armed force on its side.Clovis wasn't all that successful in expanding his borders south & east into the region of the Burgundians, but he was able to push the Visigoths out of Gaul, confining them in Spain. In the Battle of Vouille {Voo-yay}, the Visigothc King Alaric II was killed. In appreciation for his service in defeating the Visigoths, the Eastern Emperor Anastasius I declared Clovis Consul, a provocative title as it was reminiscent of ancient Roman leaders.Clovis made Paris the new capital of the Frank kingdom & built an abbey dedicated to Sts. Peter & Paul.Not long before he died, Clovis called the First Council of Orléans, a synod of 33 Gallic bishops. The goal was to reform the Church & forge an enduring link between the Crown and Church. The Council passed a little over 30 decrees that brought equality between the Frank conquerors and their Gallic subjects.Clovis died in the Fall of 511, leaving the kingdom to his 4 sons. Unlike Alexander the Great who made no provision for dividing his empire among his 4 generals, Clovis carved up Gaul into 4 regions, one for each son; Rheims, Orléans, Paris & Soissons. Clovis naively thought this would keep them content & result in peace. In truth, it ushered in a period of disunity which lasted to the end of the Merovingian dynasty in the mid-8th C.In Episode 37 we looked at the 5th C Irish missionary Patrick. The Irish had never been a part of the Roman Empire. Though they had frequent contact with Roman Britain, the Irish Celts were culturally, economically, & politically different. When the Roman army abandoned Britain as too costly & difficult to defend, the Church filled the vacuum. The spiritual outreach to Ireland was primarily the work of Patrick, who though British, planted a church in Ireland that remained independent of the Roman Catholic Church.Patrick understood the evangelistic dynamic of the Christian faith & discerned that it alone offered what the native Druids could not: Peace to a land troubled by constant tribal warfare. Patrick's strategy was to win the tribal leaders to Christ. Many local lords became Christians. Because of the way Celtic society was arranged, when rulers converted, so did those they ruled.Ireland was ripe for the message & offer of the Gospel. The religion practiced by the Druids was a brutal, demonic, religious terrorism that many of the common people were eager to cast off. The Gospel was about as OPPOSITE a message & offer from Druidism as one can imagine. There are estimates of as many as 100,000 genuine converts to Patrick's ministry.On the foundation of faith & church life Patrick laid, Finnian of Clonard built a pattern for Irish monasticism in the early 6th C. Monasteries were founded all over Ireland. As they rose in number and prestige, the ecclesiastical organization Patrick established withered away. By the end of the 6th C the Irish church had become a church of monks. Abbots replaced bishops as the leaders of the Church. From the outset, Irish monks valued scholarship & an energetic spread of the Gospel.Interestingly, there's evidence that the missionary fervor that stands as one of Celtic Christianity's major traits may have been due to their system of penance. In an earlier episode we saw how the early church developed a view of repentance that included penance. The idea was that repentance needed to be demonstrated by some act showing contrition. The theology went like this: Repentance was a heart issue only God could see. But John the Baptist had said, “Bring forth fruit worthy of repentance.” So, when people repented, their account before God was cleared. But how about restoring them to the Community of faith – fellowship in the Church? While man can't see the heart, he can see the actions that flow from that heart. Penance became a system of works people could perform that would mark repentance. It didn't take long before lists were made of what penance was due for what sins. One of the forms of penance Celtic Christians practiced was exile, banishment from their homes. Some of the intense missionary activity of the Celtic Christians was motivated by this form of penance.Irish scholar-monks ranged far and wide across Europe during the 6th & 7th Cs. This aggressive missionary activity of the Celtic Church eventually caused trouble since it remained independent from Rome. Churches started by Irish missionaries were often located in regions that later came under the control of Rome.In 636, south Ireland decided to fold their church community into the Roman Church. Then in 697, the church in Northern Ireland decided to follow suit. Though most of Celtic Christianity was eventually folded into Roman Catholicism, isolated communities scattered across Scotland, Wales & the British Isles continued their independence for many years.One of the Celtic-English missionaries who had a huge impact in Northern Europe was Boniface.Born Winfrid in the Anglo-Saxon kingdom of Wessex in the early 670's, his family was prosperous and sent him to school at a monastery in Exeter. The life of the monks appealed to Winfrid & against his father's wishes, he decided to pursue a religious career. He showed a mastery of the Scriptures & great skill in teaching & organization, traits sought after in monastic life. For further training he moved to a Benedictine monastery in Hampshire. This monastery was led by a brilliant abbot who'd made it an industrious center of scholarship. Winfrid soon became a teacher in the monastery school & at the age of 30 was ordained as a priest. When the abbot died in 716, the logical choice to replace him was Winfrid. In a surprise move, he declined, and left for the region of Frisia, what today we know as The Netherlands.Winfrid had a passion to take the Gospel of Christ were it was yet to be planted. He'd heard of a similarly-minded missionary named Willibrord who worked in Frisia & needed help. They spent a year together but when war broke, both returned home.A year later, Winfrid went to Rome seeking an audience with Pope Gregory II. He shared his vision of seeing the Germanic tribes delivered from their Arian heresy into the Catholic faith. Gregory replied, “You glow with the salvation-bringing fire which our Lord came to send upon the earth.”The Pope renamed him ‘Boniface' after the 4th C martyr Boniface of Tarsus, & appointed him as the missionary bishop for Germania. This meant Boniface was a bishop without a diocese. The realm of his ministry had no churches. It was up to him to carry the light of Christ to the superstitious Germanic tribes. Boniface never returned to England.He focused his work in the regions of Hesse & Thuringia, leading thousands to Christ. He planted scores of churches.While the Germans were nominally Arian, entire regions were in reality still pagan, worshiping the ancient German gods and practicing superstitious rites. Boniface found some supposedly Christian missionaries as he made his way through Germany but they espoused heresy. It was little wonder they'd had little impact. When he confronted them, they resisted. So Boniface had them arrested & confined. He soon gained a reputation for being stern & determined.One story from Boniface's career is legendary. Whether or not it's factual is unknown. It's certainly not difficult to believe that a man who would go to Rome & ask for permission to single-handedly carry the Gospel to heretics & pagans might do something like what we're about to hear.The story goes that Boniface went to Geismar in Hesse where the Donar or Thor's Oak stood. As was common for Germans, they considered trees and forests to hold great spiritual power. Thor, god of thunder, was the chief deity in their pantheon. The Donar Oak was dedicated to his power and glory. Boniface knew there was no Thor & that there'd be no backlash if he chopped down a tree. Some Germans might protest & take it on themselves to defend Thor's honor. So Boniface called them to gather round, then set them this challenge—let Thor, that mighty god of thunder, defend his tree himself. Certainly a god as great as the god of thunder could deal with a puny little Christian priest. Unless, à there was no Thor & the Christian faith was true. Boniface lifted his axe and began to strike. No lightening followed. No thunder shook the ground. But according to his early biographer Willibald, after Boniface had taken a dozen or so swings at the oak, a strong wind kicked up that knocked it over. It fell & broke into 4 pieces, revealing that it was in fact rotten. The message was clear; the old ways were like that rotten oak. The people were stunned and as though being released from a prison in which they'd long been held, renounced their belief in the old gods & in-mass converted to Christianity. Boniface used the wood from Donar's Oak to build a church.His skill in administration brought a remarkable level of organization to the now rapidly growing German church. In 732 he was made archbishop over Germany. He worked for an educated, disciplined, & pure clergy; something he knew in other part of the Europe was not the case. He tolerated neither laziness nor incompetency among clerics & purged the lingering rites of German paganism from church rituals. The syncretism that had been adopted in many other places, whereby pagans rites were absorbed into church traditions, was not something Boniface allowed. Using missionary volunteers from England, many of whom were women, he advanced organization and structure in the German church and filled it with zeal for obedience, service, and outreach.Along with his administrative and missionary work, Boniface built monasteries throughout Germany. The most influential was at Fulda, the geographical center of Germany.No church councils had been held in the Frankish realm for decades before his arrival. Boniface convened 5 of them between 742 and 747. At his urging these Councils adopted strict regulations for clergy and condemned local heretics.Boniface was a Benedictine monk. The Benedictines emphasized poverty, moral purity, & obedience to Christ. Benedict's Rule was the norm for monasteries throughout Europe at that time. They were places of worship, devotion, prayer, & scholarship—oases of culture & civilization in the midst of godlessness. Monks copied Scriptures and early Christian literature. Monasteries were about the only educational centers during the medieval period. Had it not been for them, there would have been no Renaissance. The monasteries are where all the learning was kept that formed the intellectual base the Renaissance came from. Sadly, over the centuries, many monasteries forsook their spiritual roots & became places of immorality & corruption. Those Boniface founded for the most part remained places of education, hospitality, & missionary outreach.Boniface understood all his work could turn to naught if war came. So he worked to nurture peaceful relations between the Franks, Germanic tribes & the Church. He was crucial in negotiating a treaty between the Pope & the Frank king Pepin that would eventually grow into a powerful church-state alliance later in the Middle Ages.After years of ministry in Central Germany, Boniface again felt Frisia in the North calling him. This was the place where he'd first tried his hand in missionary work. Now, in his late 70's, he resigned his post as the archbishop of Mainz [Mines] to head north once again. He and his followers roamed the countryside destroying pagan shrines, building churches, & baptizing thousands.A group of new converts was supposed to meet Boniface & his 52 companions at Dorkum. While Boniface waited for them, a band of outlaws arrived. In his earlier travels, Boniface went with an armed guard commissioned by the Frank ruler. Now he was in a realm beyond Frank control. At the first council he'd called years before, he'd pressed to disallow the clergy from carrying arms. All he had to defend himself was the large wood-covered book he was reading. He wielded it as a shield. As he batted away the thrusts of the outlaws trying to stab him, I wonder if he regretted his previous position. A book makes a poor shield, even if its cover is quarter-inch thick. Boniface & his entire party were slaughtered there on the shore of a river. When the converts arrived to meet up with him, they found his body, & next to it lay a copy of Ambrose's à The Advantage of Death, with deep slashes in it. The book is on display in Fulda.
El título de este episodio es – "Expansión"Vamos a pasar un poco de tiempo ahora rastreando la expansión de la Fe hacia diferentes áreas durante los principios de la Edad Media.Terminamos la última vez con la historia de la conversión del rey Franco Clodoveo en el año 496. Cuando fue bautizado el día de Navidad por el Obispo Remigius de Rheims, 3.000 de sus guerreros se unieron a él. Fue el primero de varios bautismos masivos que tomaron lugar durante la Edad Media en Europa. Y plantea la cuestión de la paganización del Cristianismo.La tarea de las Misiones suele pasar de 1 de 2 maneras.La primera y la más común es la ruta de la conversión individual. Aunque en el NT encontramos que los conversos fueron llamados al bautismo inmediatamente, no pasó mucho tiempo antes de que la conversión fuera seguida de un período de instrucción antes del bautismo. Ese tiempo para la instrucción en los fundamentos de la Fe podría ser corto o largo, dependiendo de las normas del obispo o de la comunidad de creyentes. Esta forma de misiones, la de la conversión individual y el bautismo fue el método utilizado por la Iglesia por los primeros 3 siglos, y por la mayoría de las misiones protestantes desde el siglo 19 hasta la actualidad. Esto se debe al énfasis en un cambio individual o personal del corazón por el evangélico. Si bien esto ciertamente encuentra apoyo en las Escrituras, puede perderse una dinámica importante cuando las personas se convierten a Cristo de una cultura pagana. Su cambio hacia la fe muchas veces significa ser desarraigado de esa cultura; a veces llevandolos a la necesidad de trasladarse físicamente a un área donde su fe no pondrá en peligro su vida o la de su familia.Por esa razón, a veces se ha utilizado otro método en las Misiones; la de la conversión masiva, donde todo un grupo de personas toma la decisión comunal de abandonar su antigua religión en favor del Cristianismo.Ahora, sospecho que algunos de los que escuchan responderán a esta idea de conversión masiva con desacuerdo. El evangélico ha puesto tal énfasis en la salvación personal que la idea de la conversión de toda una comunidad a la vez es altamente sospechosa. A menudo hablamos de recibir a Cristo como el Salvador PERSONAL. Así que la idea de que un pueblo entero o tribu se volvería a la fe en Cristo a la vez nos parece ingenuo.Pero considere esto: La idea de la libertad personal e individual es en muchos sentidos un concepto claramente moderno, occidental y democrático. Incluso en nuestro tiempo, gran parte del mundo tiene poco concepto de libertad personal o individual. Se entienden a sí mismos como parte de una familia, aldea o tribu; como miembro de una comunidad de personas donde la individualidad autónoma es considerada como peligrosa y una amenaza para la supervivencia del grupo. Durante gran parte de la historia y en una buena parte del mundo, la idea de que cambiarías tu religión por tu cuenta mientras todos los demás creían en otros dioses era simplemente impensable. La conversión enojaría a los viejos dioses y así pondrías en peligro a tu familia y vecinos. Esto fue algo que varios Emperadores Romanos usaron como razón para oponerse al Cristianismo.Algunos misioneros Cristianos se dieron cuenta de que la clave para la conversión de estos pueblos paganos comunales era ganarse al líder. Porque su elección casi siempre era adoptada por toda la tribu. Sin duda, esos misioneros entendían que la salvación era una cuestión individual. Pero sabían que la clave para poder trabajar por salvaciones individuales era ganarse al líder, que a su vez guiaría a su pueblo en una conversión masiva. Entonces podrían ser libres de trabajar la fe en la vida de las personas de una manera más íntima y personal.La desventaja de la conversión masiva es obvia. Muchos de los que se convertían formalmente al ser bautizados, nunca llegaron a una fe real en Cristo. Tomaron la etiqueta de Cristiano sin ser genuinamente convertidos. Lo que hizo esto especialmente problemático fue cuando era el gobernante quien fingía la conversión. Algunos lo hicieron con fines puramente pragmáticos. Someterse al bautismo a menudo les trajo ganancias políticas y económicas. Las conversiones masivas podrían facilitar que los conversos genuinos practiquen una nueva visión del mundo, pero también pusieron en peligro la Fe porque los no convertidos trajeron consigo viejas supersticiones, mezclándolas en el cristianismo en una amalgama religiosa sincretista.Este fue el caso del rey Franco Clodoveo. Pasó por los pasos de conversión, pero Jesús permaneció para él poco más que un líder caudillo divino.Gregorio de Tours, que vivió un siglo después de Clodoveo, fue su biógrafo principal. Gregorio dice que incluso después de su conversión, Clodoveo usó engaño, astucia y traición para expandir su reino. Envió sobornos a nobles y a los responsables de proteger a un rey rival para que lo traicionaran. Le dijo al hijo de otro rey que, si mataba a su padre, Clodoveo apoyaría el ascenso del hijo al trono y haría una alianza con él. El hijo hizo lo que Clodoveo esperaba y mató a su padre. Clodoveo rápidamente anunció que el hijo era culpable de crímenes atroces de parricidio y regicidio y se apoderó de su reino.Como a Dan Carlin le gusta señalar en un episodio de su podcast- Hardcore History, Thor's Angels, cuando pienses en los Godos o los Francos de ese tiempo, piensa en una banda de motociclistas criminales modernos. No estaría muy lejos de la marca de como eran esos bárbaros Germánicos; tanto en su manera de pensar y actuar, al igual que en su apariencia. Cuando Clodoveo se sometió al bautismo, todo lo que hizo fue cambiar su chaleco de cuero negro por uno azul marino.Entre los Francos y otras tribus Germánicas apenas convertidas, los santos que habían muerto hace mucho tiempo tomaron el lugar de sus numerosas deidades para reemplazarlos. Cada santo adoptó un papel que los viejos dioses habían desempeñado. San Antonio se encargaba de los cerdos, San Galo cuidaba de las gallinas, Apolonia curaba dolor de muelas, Genoveva curaba la fiebre, y el Santo Blaise calmaba el dolor de garganta. Por cada necesidad humana, los alemanes tomaron un santo para cuidarlo.Circulaban muchas historias sobre los poderes milagrosos de estos santos. Uno hablaba de 2 mendigos, 1 cojo, y el otro ciego. Quedaron atrapados en una procesión de los devotos que llevaban las reliquias de San Martín. Pero estos 2 mendigos se ganaban la vida con las limosnas de los piadosos y no querían ser sanados. Temerosos de que se curaran por su proximidad a las reliquias, rápidamente llegaron a un acuerdo. El que podían ver pero no caminar se montaría en los hombros del que podía caminar pero no ver y así trataron de salir de la procesión. No fueron capaces de escapar lo suficientemente rápido; ambos fueron curados. è esas historias eran abundantes.Al igual que Constantino el Grande a principios del 4º siglo, no podemos estar seguros si la conversión de Clodoveo fue real o fingida. Ciertamente, gran parte de su comportamiento después de su bautismo es dudoso. Pero los beneficios políticos de la conversión ciertamente eran muy obvios. Clodoveo era un hombre de enorme ambición. Quería ser más que un cacique de los Francos. Quería ser rey, un jefe de jefes. Sabía que necesitaba distinguirse entre los muchos centros de poder competidores en Europa occidental. Al unirse a la Iglesia Romana se apartó de los otros reyes Germánicos los cuales eran todos Arrianos. Este movimiento aseguró el apoyo de la nobleza Gaélico-Romana en toda Galia. Clodoveo fue el primer líder de los Francos en unir a las tribus bajo un solo gobernante, cambiando el liderazgo de un grupo de caciques por un gobierno por los reyes, asegurando que la línea real estaba en manos de sus herederos, conocidos como los Merovingios.Poco después de su bautismo y de la rápida conversión de 3000 de sus guerreros, Clodoveo presionó a otros nobles Francos para que se convirtieran y se unieran a la Iglesia Romana. Entendía que la unidad religiosa del reino era crucial para evitar contiendas, y para seguir haciendo campañas para ampliar sus fronteras. Las guerras de conquista se convirtieron en un medio para "liberar a otras personas del error del arrianismo". Y la iglesia de Roma no era en absoluto adversa de tener una fuerza armada de su lado.Clodoveo no tuvo tan éxito en expandir sus fronteras al sur y al este en la región de los Borgoñeses, pero fue capaz de sacar a los Visigodos de Galia, confinándolos en España. En la Batalla de Vouille, el Rey Visigodo Alaric II fue asesinado. En agradecimiento por su servicio en la derrota de los Visigodos, el Emperador Oriental Anastasio I declaró Clodoveo Cónsul, un título provocativo ya que recordaba a los antiguos líderes Romanos.Clodoveo hizo a París la nueva capital del reino Franco y construyó una iglesia dedicada a Pedro y Pablo.Poco antes de morir, Clodoveo llamó el Primer Concilio de Orleans, un sínodo de 33 obispos Galos. El objetivo era reformar a la Iglesia y forjar un vínculo perdurable entre la Corona y la Iglesia. El Consejo aprobó más de 30 decretos que trajeron la igualdad entre los conquistadores Francos y sus súbditos Galos.Clodoveo murió en el otoño del año 511, dejando el reino a sus 4 hijos. A diferencia de Alejandro Magno que no hizo ninguna provisión para dividir su imperio entre sus 4 generales, Clodoveo esculpió la Galia en 4 regiones, una para cada hijo; Rheims, Orleans, Paris & Soissons. Clodoveo ingenuamente pensó que esto los mantendría contentos y resultaría en paz. En verdad, inicio de un período de desunión que duró hasta el final de la dinastía Merovingia a mediados del 8º siglo.En el episodio 37 miramos al misionero Irlandés Patricio del 5º siglo. Los Irlandeses nunca habían sido parte del Imperio Romano. Aunque tenían contacto frecuente con la Gran Bretaña Romana, los Celtas Irlandeses eran cultural, económica y políticamente diferentes. Cuando el ejército Romano abandonó Gran Bretaña como demasiado costosa y difícil de defender, la Iglesia llenó el vacío. El acercamiento espiritual a Irlanda fue principalmente obra de Patricio, quien aunque era Británico, plantó una iglesia en Irlanda que permaneció independiente de la Iglesia Católica Romana.Patricio entendía la dinámica evangelista de la fe Cristiana y discernió que sólo ofrecía lo que los druidas nativos no podían: Paz a una tierra atribulada por la guerra constante entre las tribus. La estrategia de Patrick era ganar a los líderes tribales a Cristo. Muchos lideres locales se convirtieron en Cristianos. Debido a la forma en que estaba organizada la sociedad Celta, cuando los gobernantes se convertían, también lo hacían el pueblo que gobernaban.Irlanda estaba lista para el mensaje y la oferta del Evangelio. La religión practicada por los druidas era un terrorismo brutal, demoníaco y religioso que mucha de la gente común estaba ansiosa por desechar. El Evangelio era un mensaje de lo mas OPUESTO a lo que ofrecían los Druidas como uno se puede imaginar. Se estima que hubo hasta 100,000 conversos genuinos al ministerio de Patricio.Sobre el fundamento de la fe y la vida de la iglesia que Patricio fundo, Finnian de Clonard construyó un patrón para el Monasticismo Irlandés a principios del siglo 6º. Los monasterios fueron fundados en toda Irlanda. A medida que aumentaban en número y prestigio, la organización eclesiástica que Patricio estableció empezó a marchitarse. A finales del siglo 6º, la iglesia Irlandesa se había convertido en una iglesia de monjes. Los Abades reemplazaron a los Obispos como líderes de la Iglesia. Desde el principio, los monjes irlandeses valoraban la enseñanza y una difusión enérgica del Evangelio.Curiosamente, hay evidencia de que el fervor misionero que sobresale como uno de los rasgos principales del Cristianismo Celta puede haber sido debido a su sistema de penitencia. En un episodio anterior vimos cómo la iglesia primitiva desarrolló una visión del arrepentimiento que incluía penitencia. La idea era que el arrepentimiento debía demostrarse mediante algún acto que mostrara un corazón contrito. La teología detrás de esta idea era: El arrepentimiento es un tema del corazón que sólo Dios puede ver. Juan el Bautista había decía: "Traigan frutos dignos de arrepentimiento." Entonces, cuando la gente se arrepentía, su cuenta ante Dios es absuelta. Pero... ¿cómo son restaurados a la comunidad de fe– la comunión en la Iglesia? Mientras que el hombre no puede ver el corazón, puede ver las acciones que fluyen desde ese corazón. La penitencia se convirtió en un sistema de obras que las personas podían realizar que marcarían el arrepentimiento. No pasó mucho tiempo antes de que se hicieran listas de que penitencia se debía hacer por los pecados. Una de las formas de penitencia que practicaban los cristianos Celtas era el exilio, el destierro de sus hogares. Parte de la intensa actividad misionera de los Cristianos Celtas fue motivada por esta forma de penitencia.Los eruditos-monjes irlandeses se extendieron por toda Europa durante la 6º y 7º siglo. Esta agresiva actividad misionera de la Iglesia Celta finalmente causó problemas, ya que permanecían independientes de Roma. Las iglesias iniciadas por misioneros irlandeses se encontraban a menudo en regiones que más tarde estaban bajo el control de Roma.En el año 636, Irlanda del Sur decidió unir su comunidad eclesiástica a la Iglesia Romana. Luego, en el año 697, la iglesia de Irlanda del Norte decidió siguió su ejemplo. Aunque la mayor parte del Cristianismo Celta fue finalmente unido al Catolicismo Romano, comunidades aisladas esparcidas por Escocia, Gales y las Islas Británicas continuaron su independencia durante muchos años.Uno de los misioneros Celta-Ingles que tuvo un gran impacto en el Norte de Europa fue Bonifacio.Nacido Wilfrido en el reino Anglosajón de Wessex a principios de la década del año 670, su familia fue próspera y lo envió a la escuela en un monasterio en Exeter. La vida de los monjes apeló a Wilfrido y en contra de los deseos de su padre, decidió seguir una carrera religiosa. Mostró un dominio de las Escrituras y una gran habilidad en la enseñanza y la organización, rasgos buscados en la vida monástica. Para seguir entrenando se trasladó a un monasterio Benedictino en Hampshire. Este monasterio era dirigido por un Abad brillante que lo había convertido en un centro de enseñanza. Wilfrido pronto se convirtió en un profesor en la escuela del monasterio y a la edad de 30 años fue ordenado sacerdote. Cuando el abad murió en el año 716, la opción lógica para reemplazarlo fue Wilfrido. En un movimiento sorprendente, se negó, y se fue a la región de Frisia, lo que hoy conocemos como los Países Bajos.Wilfrido tenía la pasión de llevar el Evangelio de Cristo a lugares donde aun no se había plantado. Había oído hablar de un misionero con un pensamiento similar llamado Willibrord que trabajaba en Frisia y necesitaba ayuda. Pasaron un año juntos, pero cuando estalló la guerra, ambos regresaron a casa.Un año más tarde, Wilfrido fue a Roma en busca de una audiencia con el Papa Gregorio II. Compartió su visión de ver a las tribus Germánicas liberadas de su herejía arriana a la fe católica. Gregorio respondió: "Tú brillas con el fuego que trae la salvación que nuestro Señor vino a enviar sobre la tierra."El Papa lo renombró 'Bonifacio' después del mártir del 4º siglo, Bonifacio de Tarso, y lo nombró obispo misionero para Germania. Esto significaba que Bonifacio era un obispo sin diócesis. El reino de su ministerio no tenía iglesias. Dependía de él llevar la luz de Cristo a las tribus Germánicas supersticiosas. Bonifacio nunca regresó a Inglaterra.Centró su trabajo en las regiones de Hesse & Turingia, llevando a miles a Cristo. Plantó decenas de iglesias.Mientras que los alemanes eran nominalmente arrianos, regiones enteras seguían siendo paganas, adorando a los antiguos dioses Alemanes y practicando ritos supersticiosos. Bonifacio encontró algunos misioneros supuestamente Cristianos mientras se dirigía a través de Alemania, pero ellos defendían herejías. No es de extrañar que hubieran tenido poco impacto. Cuando se enfrentó a ellos, se resistieron. Así que Bonifacio hizo que los arrestaran y confinaran. Pronto se ganó una reputación por ser severo y determinado.Una historia de la carrera de Bonifacio es legendaria. Se desconoce si es factual o no. Ciertamente no es difícil creer que un hombre que iría a Roma y pediría permiso para llevar el Evangelio solo a herejes y paganos podría hacer algo como lo que estamos a punto de escuchar.La historia dice que Bonifacio fue a Geismar en Hesse, donde estaba el Donar o el Roble de Thor. Como era común para los Alemanes, consideraban que los árboles y los bosques tenían un gran poder espiritual. Thor, dios del trueno, era la deidad principal en su panteón. El Roble Donar estaba dedicado a su poder y gloria. Bonifacio sabía que no había Thor y que no habría reacción si cortaba un árbol. Algunos Alemanes podrían protestar y tratar de defender el honor de Thor. Así que Bonifacio los llamó a reunirse, y luego les puso este desafío: que Thor, ese poderoso dios del trueno, defendiera su árbol él mismo. Ciertamente un dios tan grande como el dios del trueno podría lidiar con un pequeño sacerdote cristiano. A menos que, à no hubiera Thor y la fe cristiana fuera verdadera. Bonifacio levantó su hacha y comenzó a atacar. No se vio ningún relámpago. Ningún trueno sacudió el suelo. Pero según su primer biógrafo Willibald, después de que Bonifacio hubiera tomado una docena de golpes con su hacha al roble, un fuerte viento se socito y lo derribó. Cayó y se rompió en 4 pedazos, revelando que de hecho estaba podrido. El mensaje era claro; las viejas costumbres eran como ese roble podrido. La gente estaba aturdida y como si fueran liberados de una prisión en la que habían estado recluidos durante mucho tiempo, renunciaron a su creencia en los viejos dioses y en masa se convirtieron al cristianismo. Bonifacio usó la madera del Roble de Donar para construir una iglesia.Su habilidad en la administración trajo un notable nivel de organización a la iglesia Alemana que estaba creciendo rápidamente. En el año 732 fue nombrado arzobispo sobre Alemania. Se enfoco en trabajar para establecer un clero educado, disciplinado y puro; algo que sabía que en otras partes de la Europa no era el caso. No toleraba ni pereza ni incompetencia entre los clérigos y purgaba los persistentes ritos del paganismo Alemán de los rituales de la iglesia. El sincretismo que había sido adoptado en muchos otros lugares, por el cual los ritos paganos eran absorbidos en las tradiciones eclesiásticas, no era algo que Bonifacio permitía. Usando voluntarios misioneros de Inglaterra, muchos de los cuales eran mujeres, avanzó la organización y la estructura en la iglesia alemana y la llenó de celo por la obediencia, el servicio y la obra misionera.Junto con su labor administrativa y misionera, Bonifacio construyó monasterios en toda Alemania. El más influyente fue en Fulda, el centro geográfico de Alemania.No se había celebrado ningún consejo eclesiástico en el reino Franco durante décadas antes de su llegada. Bonifacio convocó a 5 de ellos entre los años 742 y 747. A petición de estos Consejos, estos Consejos adoptaron reglamentos estrictos para el clero y condenaron a los herejes locales.Bonifacio era un monje Benedictino. Los Benedictinos enfatizaban la pobreza, la pureza moral y la obediencia a Cristo. La Regla de Benedicto era la norma para los monasterios de toda Europa en ese momento. Eran lugares de adoración, devoción, oración y enseñanza, oasis de cultura y civilización en medio del desierto de un mundo lejos de Dios. Los monjes copiaban las Escrituras y libros cristianos antiguos. Los monasterios eran los únicos centros educativos durante el período medieval. Si no hubiera sido por ellos, no hubiera surgido ningún Renacimiento. Los monasterios fueron donde se mantuvo todo el aprendizaje que formó la base intelectual de la que vino el Renacimiento. Tristemente, a lo largo de los siglos, muchos monasterios abandonaron sus raíces espirituales y se convirtieron en lugares de inmoralidad y corrupción. Los que Bonifacio fundo en su mayor parte permanecieron siendo lugares de educación, hospitalidad y alcance misionero.Bonifacio entendía que todo su trabajo podía convertirse en nada si llegaba la guerra. Así que trabajó para fomentar las relaciones pacíficas entre los Francos, las tribus Germánicas y la Iglesia. Fue crucial en la negociación de un tratado entre el Papa y el rey Franco Pepín que eventualmente se convertiría en una poderosa alianza de la iglesia y el estado más tarde en la Edad Media.Después de años de ministerio en Alemania Central, Bonifacio volvió a sentir a Frisia en el Norte llamándolo. Este era el lugar donde había probado por primera vez su mano en la obra misional. Ahora, casi a la edad de 80 años, renunció a su puesto como Arzobispo de Maguncia para dirigirse al norte una vez más. El y sus seguidores vagaban por el campo destruyendo santuarios paganos, construyendo iglesias y bautizando a miles.Se suponía que un grupo de nuevos conversos se juntaría con Bonifacio y sus 52 compañeros en Dorkum. Mientras Bonifacio los esperaba, llegó una banda de forajidos. En sus viajes anteriores, Bonifacio siempre había ido con un guardia armado comisionado por el gobernante Franco. Ahora estaba en un reino más allá del control de los Francos. En el primer consejo que había llamado años antes, había presionado para impedir que el clero llevara armas. Todo lo que tenían para defenderse era el gran libro cubierto de madera que estaba leyendo. Lo uso como escudo. Mientras bateó las navajas de los forajidos que intentaban apuñalarlo, me pregunto si se arrepintió de su posición anterior. Un libro hace un escudo muy pobre, incluso si su cubierta es de un cuarto de pulgada de espesor. Bonifacio y todo su grupo fueron masacrados allí en la orilla de un río. Cuando los conversos llegaron para reunirse con él, encontraron su cuerpo, y junto a él estaba una copia del libro de Ambrosio à La ventaja de la muerte, con cortes profundos en él. El libro está en exhibición en Fulda.