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Hilary Tiscione"Setole"Polidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itDopo il successo di Liquefatto, Hilary Tiscione torna in libreria il 12 aprile nella collana Interzona con Setole, un romanzo dalla lingua fenomenica e vorticosa.Dentro una dimenticata villa con piscina, in un tempo e luogo sospesi come in un quadro di David Hockney, si muovono vite disastrose e illuminanti, quelle di Mira, Lena, Rocco e Cino. Nel cuore tormentoso della grande casa, la quale pulsa di disastri e incontri, gli abitanti sembrano non appartenere a se stessi e al mondo fuori, appartengono solo alle loro stanze, ai tetti e al giardino, che a dispetto della loro immobilità, pullula di vita. In questo spazio mosse dall'aria e dal fato, galleggiano le esistenze di una ragazzina lolitiana mai stufa di vivere, una donna oppressa dalle pillole e dal peso delle indecisioni e di altri personaggi che gravitano intorno alla lussuosa villa. Poi, c'è un uomo lontano, eppure incastonato, come un emblema che si accartoccia su sé stesso mai perdendo la forza simbolica, nelle esistenze di tutti loro. Il suo nome è Al.Un romanzo che sembra richiamare il ritmo masticato, filosofico e acidamente lirico di Nabokov, di Ellis e di Manganelli. Setole vuole rinnovare la poetica cinematografica delle solitudini avanzata da un film cult come Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola."Setole" proposto da Filippo Bologna al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:«Come nelle celebri tele di David Hockney o nell'indimenticabile film di Jacques Deray con Alain Delon, anche in questa storia c'è una piscina. Con l'acqua a volte limpida, a volte torbida, increspata di piccole onde. Proprio come i sentimenti di Lena, adolescente inquieta confinata in una villa su un'isola delle Hawaii, sospesa nel tempo immobile di un'estate senza fine. E attorno a questa piscina, sotto un sole stordente che si abbatte sul polveroso cantiere della dépendance e sul lussureggiante giardino, si muovono presenze sfuggenti, ombre riflesse sul fondale, indecise se tuffarsi o meno nella vasca senza fondo delle loro vite. Sono Lena, prigioniera dei turbamenti ormonali e del febbricitante languore estivo; Mira, madre depressa e femme fatale sfiorita che annega il suo malessere tra sonniferi e alcol; Cino, giardiniere tuttofare che regge sulle spalle l'eroismo silenzioso della sopportazione; e Rocco, giovane e atletico manovale che diventa il vertice di un conturbante triangolo del desiderio. Su questa Itaca dei Tropici aleggia l'assenza onnipresente di Al, musicista e compagno di Mira, padre di Lena, Ulisse smarrito, che ha dimenticato la rotta di casa e forse non farà mai ritorno alla sua reggia. Setole è un romanzo dall'atmosfera ipnotica, che avvolge da subito il lettore tra le sue spire narrative. Con una struttura compatta e incalzante, scandita in trentuno capitoli – tanti quanti i giorni di agosto – e una voce capace di captare ogni minima vibrazione dell'animo di un'adolescente, Hilary Tiscione dimostra una sensibilità di scrittura rara. Attraverso un uso del dialogo asciutto e percussivo, di chiara ispirazione cinematografica, e uno stile visivo e sensoriale, denso di immagini poetiche, l'autrice crea un efficacissimo montaggio, che alterna accelerazioni improvvise e dilatati ralenti. Tra campiture pittoriche fatte di esplosioni di luce e violenti tagli d'ombra, e una vibrante playlist che diventa colonna sonora dell'abbandono, della delusione e del tradimento, Setole si impone come un romanzo originalissimo e pop, capace di distinguersi per personalità e stile nel panorama della letteratura contemporanea.»Hilary Tiscione (1987) è nata a Genova e vive a Milano. Si è laureata in Lettere e Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha scritto per il Magazine 8 e mezzo e per la rivista online LongTake. Scrive per La Ragione. I suoi racconti sono apparsi su Nazione Indiana, Il Primo Amore, Minima&Moralia e Altri Animali. Lavora all'Università IULM di Milano; è coordinatrice del Master in Sceneggiatura della sede di Roma. Produttore esecutivo del docufilm “Vorrei sparire senza morire – Un racconto di Pupi Avati” selezionato alle Giornate degli Autori nella 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, Liquefatto (Polidoro Editore) e il saggio narrativo Se Rose gli facesse spazio, Jack si salverebbe? (Bietti).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
SchönerDenken ist Teil des Keisuke-Kinoshita-Podcasts. Wir schauen alle Filme des japanischen Meisterregisseurs Keisuke Kinoshita an, die wir sehen können. Thomas hat sich diesmal Lucas Barwenczik eingeladen, um mit ihm über DER FLUSS FUEFUKI zu sprechen. DER FLUSS FUEFUKI ist der erste Film, den wir für den Japanuary 2025 geschaut haben. Der Film basiert auf einem Roman von Shichirō Fukazawa und zeigt das Leben einer einfachen Familie während der Sengoku-Periode im 16. Jahrhundert, zwischen der Schlacht von Iidagawara 1521 bis zur Schlacht von Tenmokuzan 1582. Die Geschichte wird dabei aber nicht wie sonst üblich aus der Perspektive des berühmten Takeda-Clans erzählt sondern konsequent sondern aus der Perspektive einer armen Familie am Fluss Fuefuki. Die Familie wird aber immer wieder in die Kriegsgeschehnisse hineingezogen – der Vater Sadahei (Takahiro Tamura) und die Mutter Okei (Hideko Takamine) versuchen verzweifelt ihre Kinder vom Kriegsdienst fernzuhalten, um ihr Leben zu retten.DER FLUSS FUEFUKI zeigt fünf verschiedene Generationen und eine Vielzahl von Personen, bevor im letzten Drittel sich alles auf Okeis Kampf um das Leben ihrer Kinder konzentriert. Es ist dabei schwer beim ersten Schauen einen emotionalen Zugang zu bekommen, so sehr ist man als Zuschauer damit beschäftigt, die Übersicht zu behalten. Beim zweiten Anschauen entfaltet der Film dann seine emotionale Wucht und die Identifikation mit den Protagonisten funktioniert. Im Podcast diskutieren Thomas und Lucas darüber, ob DER FLUSS FUEFUKI ein untypischer Kinohsita-Film ist, über die Frage, ob Kinoshita sich um die Frage der persönlichen Schuld der Japaner drückt und über die experimentellen Farbelemente in diesem Schwarzweissfilm. Hier zur besseren Orientierung der Familienstammbaum:Der Film aus dem Jahr 1960 ist als DVD erhältlich. Es ist der zweite Film von Keisuke Kinoshita, den wir ohne Micha besprochen haben. Wir werden die mit Micha begonnene Tradition fortführen und in unregelmäßigen Abständen und wechselnden Gästen alle weiteren uns zugänglichen Filme von Keisuke Kinoshita besprechen.Michaels sehr empfehlenswerten Blog Schneeland findet Ihr hier.Den Filmpodcast SchönerDenken findet Ihr hier.Vielen Dank an Michael Meier von Kompendium des Unbehagens für die Unterstützung beim Jingle. Grüße nach Osaka!Liste der Filme von SchönerDenken im #Japanuary2025Alles über den #Japanuary und die Teilnehmer.Über unseren GastDer Filmkritiker Lucas Barwenczik ist bekannt als Podcaster bei cuts und Kulturindustrie, er schreibt für kino-zeit.de, den Filmdienst, Filmstarts. Dass er alle Filme, die jemals gedreht worden sind, gesehen haben soll (zwei Mal!), ist natürlich nicht wahr – aber es fühlt sich so an
Perfectionism shows up in your business, affecting much of what you do and don't do. Most of these sneaky effects of perfectionism come in forms you probably don't even realize. Let's jump into this topic and discuss what you can do about pesky perfectionism. Show Highlights:Perfectionism: It's insidious, and we've been indoctrinated!Flawlessness is an impossible standard.Saturn's role in showing us where perfectionism stops our progress through doubt and dissatisfactionSaturn represents oppression, and the antidote is taking back your power to be of service in the world.13 ways you may be getting stuck in perfectionism:Taking too much time to create contentTrying to stuff too many ideas into your contentComparing yourself to others with self-criticismNot taking breaks or taking care of your bodyLacking or avoiding strategy by “throwing spaghetti at the wall”Not being real about your numbers or treating your business like a businessNot delegating or asking for helpNot experimenting Not collaboratingScarcity thinkingTrying to solve ALL of your client's problemsProcrastinatingStaying in “the waiting room” too longTake time to reflect on these characteristics of perfectionism and journal how they apply to you and how you can move forward from perfectionism.Resources:Connect with PaulaJoin the Cosmic Business Lab, my year-long container to help you build a business that adds $10,000/month to your income working 4 days a week, all in alignment with your values. Sign up here.Get 1:1 astrological support to align with your purpose, assess compatibility, and find auspicious timing for launches and sales in a day-long. Can potentially be in person. Only 5 spots are available in the fall. More info here.Get your free Heal Your Money Karma checklist & training here.Ask me anything! I'll be sharing another special episode to answer your questions. Email them to paula@weaveyourbliss.com with the subject line “AMA.”Get the 2024 Astrology Guidebook and receive all my hand-picked lay-low and auspicious days for the year, plus major transits and auspicious dates from the Indian calendar that you can drop right into your Google calendar. We have added exciting, new features in the latest version of the Guidebook! 100% of the profits go to a school for underprivileged kids in Varanasi.Sign the 2K for Change Pledge, committing as a spirit-led entrepreneur to give $2000 to causes in 2024 in cash and/or services. Learn more and sign up HERE.Help us with research so that we can create the tools to help you build giving into your business (this is also research for a book I'm writing!) Thank you. Join the newsletter for my weekly Resonance Love Letters. Get these exclusive Friday emails with tips on your business, astrology explained, and behind-the-scenes of running a multi-six-figure business! Sign up here.Follow Paula on Instagram
Puntata speciale dedicata alla Mostra del Cinema di Venezia, a pochi minuti dalla sua chiusura. Analizziamo questa 81ma edizione con il ritorno delle grandi star, le migliori pellicole e il totoleone con Andrea Chimento, critico de Il Sole 24 Ore e direttore di Longtake. Tra i film presentati al Lido commentiamo: "Campo di battaglia" di Gianni Amelio, "Vermiglio" di Maura Delpero, "Beetlejuice Beetlejuice" di Tim Burton, "Quasi a casa" di Carolina Pavone e prodotto da Nanni Moretti, "Le Mohican" di Frédéric Farrucci con Alexis Manenti, "Taxi Monamour" di Ciro De Caro, con Rosa Palasciano.Questa settimana esce anche "Limonov" di Kirill Serebrennikov, già in concorso all'ultimo festival di Cannes.Infine, Maurizio Nichetti presenta il Festival Internazionale del documentario "Visioni dal Mondo", di cui è direttore.
Marina (Ariane Labed) kommt mit den Menschen nicht zurecht, ausgenommen ihren Vater Spyros (Vangelis Mourikis) und ihre einzige Freundin Bella (Evangelia Randou). Während sie sich um ihren sterbenden Vater kümmert, möchte sie mit 23 Jahren endlich erste sexuelle Erfahrungen machen. Ausgesucht hat sie sich dafür einen Ingenieur (Giorgos Lanthimos). Aber ATTENBERG ist viel mehr als verspätetes Coming of Age. Regisseurin Athina Rachel Tsangari zeigt ein Griechenland, dessen Modernisierung offenbar ins Leere gelaufen ist, zeigt eine junge Frau, die ein Leben zu ihren eigenen Bedingungen lebt, integriert Elemente der griechischen Tragödie (Ex, Tod, Tanz). Im Podcast erklärt Lucas die weird greek new wave und diskutiert mit Thomas über den silly walk der beiden Frauen, über Komik und griechische Bestattungsgesetze.
Ernst, manchmal traurig blicken die jungen Menschen immer wieder in die Kamera, nachdem sie die über ihre Zukunft gesprochen haben. Alice Rohrwacher, Pietro Marcello, Francesco Munzi sind durch Italien gefahren und haben Jugendliche nach ihren Hoffnungen und Erwartungen befragt. Damit beziehen sie sich auf Pier Paolo Pasolinis Dokumentation GASTMAHL DER LIEBE aus dem Jahr 1963. Kurze Ausschnitte daraus sind in FUTURA zu sehen. Lucas und Thomas sind beeindruckt von diesen jungen Menschen, von denen einige einen sehr klaren Blick auf ihr Leben und ihre Gesellschaft haben.Fast alle sind der Überzeugung, dass sie Italien verlassen müssen, wenn sie etwas erreichen wollen. Eine enorme Distanz liegt zwischen den Jugendlichen und den Politikern: Sie haben jede Hoffnung verloren, dass sich die politische Klasse von Scheinproblemen abwenden und sich den Jugendlichen zuwenden könnten. Selbst in Genau erinnern sich die Jugendlichen fast gar nicht an die Proteste beim G8-Gipfel 2001. Ihre eigenen Proteste während der Pandemie stehen nicht in dieser Tradition, wirken fast unpolitisch. Ganz im Gegensatz zu zwei jugendlichen Gefängnisinsassen, die darüber philosophieren, ob eine bessere Gesellschaft ohne Geld möglich wäre.Im Podcast diskutieren Lucas und Thomas über die Abwesenheit von Themen (Sexualität, Klimakatastrophe), über Bildung, über ein leeres Venedig, über Steuerreformen und Konformismus, über Gesichter wie aus einem Renaissance-Gemälde und unerwartete Worte aus dem Mund junger Italiener: „Die Zukunft verblasst und fällt auseinander“. Tief eingeprägt haben sich uns die Blicke der jungen Menschen, die uns anschauen, ohne Illusionen aber nicht ohne Hoffnung.
Frauen sind immer noch das benachteiligte, oft sogar unterdrückte Geschlecht. Würde eine linke Revolution, eine linke Politik daran etwas ändern? Diese Frage wollte Lizzie Borden vor 40 Jahren mit BORN IN FLAMES beantworten. Der Film ist ein Punk-Science-Fiction, genauer eine Near Future-Dystopie: BORN IN FLAMES zeigt die USA, zehn Jahre nach einer linken Machtübernahme. Für die Frauen hat sich kaum etwas verbessert, immer noch werden sie mit der Bedrohung durch Vergewaltigung, mit Care-Arbeit und den Kindern alleine gelassen. Wenn sie einen Job haben, werden sie von den Männern als Konkurrenz abgelehnt. Und wenn die Frauen protestieren, verlieren sie ihre Job.Lizzie Borden zeigt in ihrer rauhen, körnigen Mockumentary, eine Frauen-Armee, die überlegt, ob sie zu den Waffen greifen soll. Erzählt wird in Bruchstücken, unter anderem mit Ausschnitten aus den TV-Nachrichten, die offenbar von „der Partei“ kontrolliert werden und in mitreißenden Moderationen von feministischen Piratenradios. BORN IN FLAMES ist kraftvoll und rauh, redet Klartext und stellt die Kernfrage zur Debatte: Mit welchen Mitteln kann die notwendige Änderung der Verhältnisse herbeigeführt werden? Kluger, eigensinniger, ruppiger und sehr sehenswerter Film. Im Podcast reden wir über den fünfjährigen Entstehungsprozess, die guerilla-artige Umsetzung, über Universalismus, die RAF, Penisse und Putenfleisch, Kathryn Bigelow und vor allem über die Frage: Wie geht es nach der Revolution weiter?Zitat aus dem feministischen Untergrundradio:Honey: „We are the children of the light and we will continue to fight. Not against the flesh and blood; but, against the system that names itself falsely. For we have stood on the promises far too long now. That we can all be equal – under the cover of a social democracy. Where the rich get richer and the poor just wade in their dreams.“
Ein Highlight des Nippon Connection Filmfestivals ist jedes Jahr die Zusammenstellung der interessantesten japanischen Animationskurzfilme von Dr. Catherine Munroe Hotes. Cathy hat ganz unterschiedliche Kunstwerke zusammengestellt, die mit ganz unterschiedlichen Techniken arbeiten. Im Podcast direkt danach unser erster Eindruck von den Kurzfilmen. Am Mikrofon: Die Melanie, Lucas, Hendrik und Thomas.Ausführliche Informationen gibt es auf Cathys Blog Nishikata Eiga.
Als das Nippon Connection Filmfestival 2022 sich langsam dem Ende näherte, schauten wir uns die Band OKABRE an. Sie vertonten den japanischen Filmklassiker A PAGE OF MADNESS von Teinosuke Kinugasa aus dem Jahr 1926 neu. Dem experimentellen und sehr interessant wirkenden Film konnten wir nicht wirklich folgen, aber wir haben uns ganz der elektronischen Musik und der Atmosphäre hingegeben. Am Mikrofon nach diesem ungewöhnlichen Event: Lucas Barwenczik und Thomas.
Ein junger Mann (Masaki Suda) und eine junge Frau (Kasumi Arimura) verpassen beide den letzten Zug, lernen sich kennen, haben den gleichen Popkulturgeschmack und verlieben sich. Nach einer unbeschwerten Zeit folgt die Realität – er will in seinem Job Karriere machen und Salaryman werden, sie glaubt weiter an Romantik und Selbstverwirklichung. Aus der romantischen Komödie wird ein Beziehungsdrama. Der Film lässt dabei Raum, beiden Partnern zu folgen, sich ein eigenes Bild zu machen und denkt die RomCom zuende – bis zur Trennung. Lucas und Johannes haben den Film auf Nippon Connection 2022 gesehen und haben diese Kuckucksei-Folge direkt nach dem Film aufgenommen. Kuckucksei-Folge, weil diese SchönerDenken-Episode ganz ohne SchönerDenken entstanden ist. Das ist schon unsere vierte Kuckucksei-Folge – damit haben wir wohl das Nippon Connection-Podcast-Spiel endgültig durchgespielt :-) Vielen Dank an Lucas und Johannes!
Ein junger Mann und eine junge Frau mit unterschiedlichen psychischen Krankheiten, die ein Zusammenleben eigentlich unmöglich machen, verlieben sich. Die Ursache: ein Parasit, der die Anziehung auslöst. Eine Manga-Verfilmung, die immer dann überzeugt, wenn sie überdreht in der Darstellung und in den Spezialeffekten. Kensaku Kakimotos Film ist Liebesgeschichte, Science-Fiction, Drama und Komödie, schlingert aber unentschlossen durch seine Themen. Das zentrale Thema wird nicht auserzählt: Ist die Liebe nur eine chemische Reaktion, nur eine parasitäre Krankheit? Und würde sie das weniger wahr machen? Schwierig ist vor allem, dass wir als Zuschauer hier in die Situation kommen über Menschen mit psychischen Krankheiten zu lachen. Dafür ist der Film aber einfach zu grob gestrickt. Wir haben den Film mit gemischten Gefühlen auf Nippon Connection 2022 gesehen und direkt nach dem Film waren am Mikrofon: Malte (SneakyMonday), Steffen (Vilmferrückt), Lucas (Longtake), Johannes (Untersicht) und Thomas.
Yuko (Kumi Takiuchi) ist eine junge Journalistin, die eine Reportage dreht über Mobbing an einer Schule, eine Schülerin und ein Lehrer haben sich getötet, es geht um sexuellen Missbrauch, Drohungen, Lügen und Vertuschungen. Ihre Suche nach der Wahrheit kollidiert mit der Vorgabe der Redaktion, quotenwirksam Schuldige an den Pranger zu stellen. Eine wahrheitsgemäße Darstellung der Geschehnisse spielt für den Sender keine Rolle. Und niemand kommt auf die Idee, dass Täter öffentlich gemacht werden müssen. Yuko, die wirkt als wolle sie die Welt retten, gerät immer mehr ins Schlingern, je näher sie der Wahrheit kommt. Regisseur Yujiro Harumoto setzt diese Geschichte in langen Einstellungen und mit viel Handkamera in Szene, er lässt die Uhren laut ticken. Das lässt nicht nur die erzählte Zeit spürbar werden, sondern auch die Länge des Films (153 Minuten). Beim ersten Schauen nicht überzeugend. Direkt nach dem Film am Mikrofon: Lucas Barwenczik (Longtake), Johannes, Andras und Thomas.
Ein Mann steht eines Tages ohne seinen Penis da. Sein bestes Stück hat sich selbstständig gemacht und fliegt blitzschnell durch die Lüfte. Nur sechs Tage bleiben, um den Penis wieder einzufangen. In erster Linie eine Metapher darauf, wenn man sein „mojo“ verloren hat – dann geht es zurück in die eigene Vergangenheit, um sich über sich selbst und die eigenen Fehler klarzuwerden. Dann erst kann es gelungen, den blitzschnellen Penis einzufangen. Im Grunde ist es eine japanische Komödienversion von Dickens‘ Weihnachtsgeschichte. Wir haben viel gelacht über Shinichiro Uedas neuen Film, aber vermissen natürlich den formalen Spielwitz von Uedas ONE CUT OF THE DEAD. Wir haben den Film auf NIPPON CONNECTION 2022 gesehen. Direkt nach dem Film am Mikrofon: Lucas Barwenczik, Matthias und Thomas.
Thomas hatte große Erwartungen, denn der Vorgänger BLOOD OF WOLVES hatte überzeugt. Den Nachfolger LAST OF THE WOLVES haben wir auf Nippon Connection 2022 gesehen und waren direkt nach dem Film etwas ersoffen im (Film-)Blut. Der Film ist einfallsreich in der expliziten Gewaltdarstellung, hat starke Darsteller:innen und ist sehr gut inszeniert. Er ist aber auch verworren in seiner Handlung zwischen den verfeindeten Yakuzas und braucht zwischendurch sogar erklärende Texttafeln. Über die kraftvolle Erfüllung der Genre-Anforderungen hinaus hat der Film keine Bedeutung, die wir beim ersten Sehen hätten erkennen können. Direkt nach dem Film am Mikrofon: Lucas Barwenczik, Matthias und Thomas.Diese Episode erscheint als Beitrag im Japanuary 2023.
Es ist eine der wunderbaren Traditionen von Nippon Connection, dass sich die Blogger und Podcaster freitags zu einem Frühstück treffen – zum sogenannten Powwow. 2020 und 2021 konnte das Festival nur online stattfinden (war dabei aber sehr erfolgreich), 2022 konnten wir endlich wieder nach Frankfurt kommen und uns sehen. Wie immer nehmen wir beim Frühstück eine Vorstellungsrunde auf, bei der jede und jeder von den Highlights des bisherigen Festivals berichtet. Viel Spaß beim Hören! In den Kapitelmarken kann man sehen, wer 2022 dabei war:00:00 Start/Begrüßung00:23 Die Melanie00:55 Johannes (Untersammlung)02:34 Fang Yi03:11 Lucas (Longtake)06:03 Helena (Sneaky Monday / bedroom disco)06:54 Malte (Sneaky Monday / bedroom disco)08:43 Daniel (Altstadtkino)13:22 Andras15:04 Thomas (SchönerDenken)17:55 EndeÜber diese Filme haben wir gesprochen:A Madder RedEurekaIntoleranceInu-OhJust The Two Of UsLet Me Hear It BarefootMein Nachbar TotoroMelting SoundsMy Brother, The Android And MeNinja GirlOkabre Plays A Page Of MadnessParasite In LovePopranSalarymanSatoshi KON – The IllusionistSensei, Would You Sit Beside MeSmall, Slow But SteadyTalking The PicturesTargetThe Mole Song: FinalThe Sunday RunoffThey Say Nothing Stays The SameWe Made A Beautiful BouquetWheel Of Fortune And FantasyText und Podcast stehen unter der Creative Commons-Lizenz BY-NC-ND 4.0Quelle: SchönerDenken
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Vom 7.-9. Oktober fand das 36. Mannheimer Filmsymposium unter dem Titel "Female Gaze - Der weibliche Blick" statt. Wir blicken mit Lucas Barwenczik zurück auf das Wochenende und lassen die Vorträge und Filme Revue passieren. Ihr findet uns auf Letterboxd unter Criscross und Kinomensch und auf Instagram gibt es uns auch. Mehr von Lucas gibt es bei Cuts, Kulturindustrie und Longtake zu hören.
Ein Blick von außen auf Japan und seine Büroangestellten, die Salarymen: Die costa-ricanische Künstlerin und Fotografin Allegra Pacheco stolpert im wahrsten Sinne des Wortes über die Angestellten, die in ihren Businessanzügen auf dem Bürgersteig schlafen, weil sie betrunken die letzte Bahn nach Hause verpasst. Im Debütfilm erklärt sie sich selbst und uns diese Welt und kommt den Menschen als blonde Fremde erstaunlich nah. Die Salarymen werden sichtbar zwischen Samuraiselbstbild, Loyalität, Überforderung, Alkoholismus, Enttäuschung und Entfremdung von ihren eigenen Familien. Lucas hat da einen sehr kritischen Blick und vermisst die Intensität und den Anspruch von SALESMAN von Albert und David Maysles und Charlotte Zwerin von 1969. Thomas sieht den Film eher als visuell anspruchsvolle Reportage, der es gelingt den Status Quo darzustellen und eine sehr gute Einführung in das Thema bietet, auch wenn daraus keine These folgt. Ein versöhnliches Streitgespräch direkt nach dem Film.
Regisseur Ryusuke Hamaguchi hat mit DRIVE MY CAR seinen endgültigen internationalen Durchbruch geschafft. Auf DEM japanischen Filmfestival, Nippon Connection in Frankfurt am Main, haben wir in diesem Jahr seinen Episodenfilm GLÜCKSRAD – noch unter dem Titel WHEEL OF FORTUNE AND FANTASY – sehen können. In den drei kammerspielartigen Episoden geht es um Liebe, um Täuschung und um das Aussprechen von Wahrheiten. In jeder Episode steht eine Frau im Mittelpunkt: Eine Frau wird mit der neuen Frau des Ex konfrontiert – eine Frau konfrontiert einen Schriftsteller mit dessen eigener literarischer Erotik, eine Frau findet eine alte Liebe wieder, findet sie nicht, findet sie doch … Wir waren alle direkt nach dem Film sehr berührt und beeindruckt und finden ganz unterschiedliche Worte dafür. Am Mikrofon mit dem frischen, allerersten Eindruck: Fang Yi, Kinomensch Lucas, Andras und Thomas. Wir bitten die zwischen auftretenden Tonstörungen durch die starken Windböen zu entschuldigen.Text und Podcast stehen unter der Creative Commons-Lizenz BY-NC-ND 4.0Quelle: SchönerDenkenBild: © 2022 Film Kino TextGlücksrad (Gozen to sozo / Wheel of Fortune and Fantasy)Japan 2021, 121 Min., Buch und Regie: Ryusuke Hamaguchi
We are joined by Jen Sopchockcha of The Longtake blog to discuss Parts 3 and 4 of Obi-Wan Kenobi! From his fateful reunion with Darth Vader to his rescue mission on Nur, we share some of the moments that stood out most in these two harrowing episodes!
MY BROTHER, THE ANDROID AND ME kombiniert viele Versatzstücke des Gothic-Horror-Genres: Das Frankensteinmotiv, neues Leben zu erschaffen, das Doppelgängermotiv der phantastischen Literatur, das Spukhaus, das Labor, der verrückte Wissenschaftler …Kaoru ist hochbegabt und soll an der Universität nicht nur lehren sondern auch Roboter für den Straßenbau entwickeln. Stattdessen arbeitet er daran, eine Androidenkopie von ihm selbst zu erstellen – vielleicht in der Hoffnung, sich dann selbst aus dem Leben zurückziehen zu können. Immer wieder versagt ihm dabei das rechte Bein seinen Dienst, als wäre es eine defekte Prothese. In Wirklichkeit leidet Kaoru an einer Wahrnehmungsstörung: Er ist überzeugt, dass sein Bein ein Fremdkörper ist und will es loswerden. Aus der einst florierenden Privatklinik seines Vaters wird bei Kaoru ein Horrorhaus mit Labor.Junji Sakamoto setzt diese Geschichte mit sicherem Stilgefühl um: Es regnet unablässig, der großgewachsene Kaoru in dunklem Regenmantel mit Kapuze wirkt selbst wie Frankensteins Monster, selbst das Radfahren wirkt gruselig. Im Podcast direkt nach dem Film weht nach Mitternacht ein scharfer Wind (den man auf der Aufnahme etwas hören kann). Lucas (Longtake), Malte (Sneaky Monday) Andras und Thomas sprechen über die dichte Atmosphäre, über Musik und das Verlorensein des Protagonisten und des Zuschauers.
Dominik Graf, vielen eher als Krimi-Regisseur vertraut, inszeniert die vielleicht ein bisschen wahre Liebesgeschichte der Lengefeldschwestern mit dem mittellosen aber überaus charmanten Friedrich Schiller. Die Schwestern haben sich geschworen alles zu teilen – also auch Schiller. Sprache und Schrift spielen in diesem Film eine besondere Rolle:Die Handschrift ihrer Liebesbriefe rückt dabei ebenso in den Vordergrund wie die Druckschrift der literarischen Zeitschriften. Es ist eine Epoche, in der das Lesen und Schreiben in die Welt fast aller Menschen vordringt – eine Zeit der Aufklärung, der Revolution, des Aufbruchs, der Veränderung, der Abhängigkeiten und des unbedingten Freiheitswillens. Graf will diese Zeit umfassend abbilden und erzählt dabei viele Geschichten ineinander und nebeneinander, während die Figuren in den wunderbaren Bildern immer wieder ineinander verschmelzen.Mit Lucas hat Thomas den perfekten Partner gefunden, um diesem Film nachzuspüren. In der Podcastepisode sprechen die beiden über die Stimme des Regisseurs, die aus dem Off durch den Film führt, über eine der beeindruckendsten und dabei wenig freizügigen Sexszenen der Filmgeschichte, über Bill Clinton und Blut, das über die Pflastersteine in Paris läuft und stellen Vergleiche mit BRIGHT STAR und BARRY LYNDON an.Zitate"Arm sind wir erst, wenn wir nur noch einen Diener haben.""Sie grinsen schon die ganze Zeit weit unter ihrem Niveau!""Schiller ist Flüchtling auf einem eisig kalten Planeten."Über unseren GastDer Filmkritiker Lucas Barwenczik ist bekannt als Podcaster bei cuts und Kulturindustrie, er schreibt für kino-zeit.de, den Filmdienst, Filmstarts und auf Twitter ist er zu finden unter @kinomensch. Dass er alle Filme, die jemals gedreht worden sind, gesehen haben soll (zwei Mal!), ist natürlich nicht wahr – aber es fühlt sich so an
Marco Catenacci e Francesco Ruzzier presentano ABCinema con Blow Out.Nella notte italiana tra il 27 e il 28 marzo si è tenuta a Los Angeles la 94esima edizione della cerimonia degli Oscar che nonostante gli ascolti ancora deludenti, si è portata dietro come ogni anno un gran chiacchiericcio, fatto di tifoserie, analisi più o meno superficiali e polemiche. Nella nuova puntata di ABCinema con Blow Out proveremo ad uscire da queste logiche, cercando di schivare l'infinito dibattito circa i meriti di questo o quel film, per riflettere invece sul significato della cerimonia, sul suo rapporto con il presente e sulle evidenti mutazioni che ha subito nel corso degli anni. Perché se oggi il cinema americano non è più quello di vent'anni fa, allora forse è impensabile chiedere agli Oscar di restare per sempre uguali a se stessi, ignorando le urgenze sociali e umane che spingono dall'interno.Ma cosa si valorizza in questo processo? E cosa invece si perde? Quali categorie sono cambiate maggiormente negli ultimi anni e quali invece hanno fatto valere il loro spirito conservatore? Che fine ha fatto poi il grande film popolare capace di accontentare tutti? Sono domande semplici solo in apparenza, perché non hanno a che fare soltanto con la celebrazione della notte delle stelle, ma anche con la percezione stessa che il cinema americano vuole dare di sé. Domande, alle quali proveremo oggi a dare delle risposte e lo faremo assieme a Davide Stanzione, co-fondatore e redattore di LongTake e critico per Best Movie. Iniziamo.
Stefan ist zurück, also sprechen wir über Film Noir. Genauer gesagt, über den Film, den viele als den Abschluss der originalen Schwarzen Serie ansehen. Eine Ruine der Menschheit mit einem fantastischen Longtake zu Beginn. In diesem fiebrigen Albtraum sind wir uns uneins, ob die Ästhetik großartig oder schlampig ist. Wir sprechen über Rechtsstaatlichkeit, Orson Welles Karriere, ganz viel über Rassismus und eine üble Frauenrolle. Zieht eure Nasen-Prothese an! Wollt ihr mir Danke sagen? Wishlephant-Wunschliste: https://wishlephant.com/wishlists/c69bf1a2-1999-4945-805f-edf70dd68a54 Amazon-Wunschliste: https://www.amazon.de/hz/wishlist/ls/5VI17X8WA9CU?ref_=wl_share Gebt mir einen Kaffee aus: https://www.buymeacoffee.com/spaetfilm
Marco Catenacci, Francesco Ruzzier e Alan Viezzoli presentano ABCinema con Blow Out.Nel 1984 il fenomeno dei Ghostbusters si impose come un uragano nella cultura popolare degli anni '80. Il primo film della serie, prodotto e diretto da Ivan Reitman e scritto e interpretato da un gruppo di attori provenienti dal Saturday Night Live che anche grazie a questo film videro crescere enormemente la loro popolarità, fu infatti un successo eclatante e diede vita ad un franchise capace di evolversi anche in altri territori mediali. Strizzando l'occhio a quella fusione tra horror e commedia che solo tre anni prima aveva fatto grande Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis, il grande pregio di Ghostbusters, oltre all'indimenticabile cast, è stato quello di aver saputo fondare un immaginario facilmente spendibile anche al di fuori della sala cinematografica, attraverso la costruzione di oggetti, costumi e simboli immediatamente riconoscibili e capaci come pochi altri, di segnare un'epoca. Da questa consapevolezza parte il nuovo Ghostbusters: Legacy, ora nelle sale, un film che va a recuperare pazientemente quell'immaginario e, allo stesso tempo, cerca di superarlo. Diretto da Jason Reitman, figlio dell'Ivan che aveva dato vita al franchise, il film è il sequel dei primi due Ghostbusters, mentre ignora il remake/reboot di Paul Feig del 2016, che riproponeva la formula del cast tratto dal Saturday Night Live, ma virandola al femminile. Ne esce un commovente racconto di padri, figli e nipoti, che riflette sulla nostalgia degli anni '80 e, allo stesso tempo, prova a guardare avanti. Ecco allora che nella puntata odierna di ABCinema con Blow Out proveremo a mettere in luce la forte componente teorica del film, ragionando sulle possibili implicazioni della saga e del cinema che guarda al passato. E lo faremo assieme al grande amico Simone Soranna, di Longtake. Perché noi, qualsiasi cosa succeda, sappiamo sempre chi chiamare.
Regisseurinnen und ihre Meisterwerke werden nur sehr langsam sichtbarer, darum hat Lucas für diese Episode Anne Huis A SIMPLE LIFE (deutsch: TAO JIE – EIN EINFACHES LEBEN) ausgewählt. Anne Hui ist eine der wenigen großen Hongkong-Regisseurinnen, die bereits mit ihrem Debütfilm BOAT PEOPLE Aufsehen erregte. In SIMPLE LIFE werden wir in einem ruhigen und behutsam erzählten Film Zeuge einer gegenseitigen Loyalität und Solidarität: Ah Tao war sechzig Jahre lang Hauswirtschafterin und Kindermädchen der Familie Leung. In Hongkong geblieben ist von der Familie nur ihr Lieblings“kind“ Roger. Als Ah Tao (dargestellt von Deanie Ip) einen Schlaganfall bekommt, geht sie in den Ruhestand. Roger, ein Filmproduzent, sorgt für sie. Die beiden, die ein Verhältnis wie Mutter und Sohn haben, erhalten noch Zeit, in die Vergangenheit zu blicken, sich zu öffnen und ein Stück weit den Klassenunterschied aufzulösen. Aber als Ah Tao einen zweiten Schlaganfall hat, läuft ihre Zeit ab.Im Podcast werfen Lucas und Thomas auch einen Blick auf den dritten Hauptdarsteller: die alternde Stadt Hongkong, realistisch ins Bild gesetzt, verstaubt und ohne Neonlicht, sich melancholisch bewusst, dass der eigene Zenit weit überschritten ist. Roger (dargestellt von Andy Lau!) wird bezeichnenderweise mit einem Klimatechniker und einem Taxifahrer verwechselt – er arbeitet für eine Glitzerwelt, aber sie ist nicht Teil von ihm. Das Publikum lernt Ah Taos Mitbewohner im Altersheim kennen, sieht wie die hyperkapitalistische Konsumwelt mit TV-Kameras ins Altersheim eindringt und wieder verschwindet. Lucas und Thomas diskutieren die vielen wunderbaren Details, die Menschen, Gefühle und eine ganze Stadt für die Zuschauer:innen öffnet. Ein einfaches Leben. Ein sehr großer Film.
Marco Catenacci e Francesco Ruzzier presentano ABCinema con Blow Out.Più che un personaggio di finzione narrativa, James Bond è un'astrazione, un modello ideale e impossibile di uomo su cui proiettare il desiderio. Nonostante i dodici romanzi e le due raccolte di racconti scritte da Fleming siano diventati molto presto dei best seller, la fortuna di James Bond è legata soprattutto alle trasposizioni cinematografiche delle sue avventure. Nei venticinque film ufficiali realizzati in quasi sessant'anni, il personaggio è stato interpretato da sei attori differenti, che ne hanno saputo mantenere intatto il fascino, valorizzando ora questa ora quella caratteristica, rispondendo certo alle esigenze del tempo, ma anche congelando l'eroe in un universo narrativo tutto suo. Un universo, che con il ciclo Daniel Craig ha subito un profondo scossone, dialogando finalmente in modo importante con la contemporaneità. In occasione della tanto attesa uscita in sala di No Time To Die, questo episodio vuole analizzare la trasformazione dell'agente segreto iniziata nel 2006 con Casino Royale, per tirare le fila di un percorso e di un eroe tra i più memorabili della storia del cinema. In questo viaggio saremo accompagnati dal preziosissimo aiuto di Andrea Chimento, critico per Cineforum e IlSole24Ore e direttore di LongTake. Benvenuti ad una nuova puntata di ABCinema con Blow Out, da ascoltare sorseggiando un vodka Martini agitato non mescolato: iniziamo!
An short overview of what the 2021 Oscars presented to us.
Hey everyone, welcome back to Long Take with Caitie & Jordan! We're kicking off this season by talking about some very anticipated movies that didn't make the cut in 2020. Next week we will be talking about The Godfather Part 1. CLICK THIS LINK TO LISTEN ON THE GO!*--------https://fanlink.to/Longtake_pod ---------*MAKE SURE TO SUBSCRIBE AND FOLLOW OUR SOCIALS!!! https://www.instagram.com/longtake_pod/https://twitter.com/LongTakePodhttps://www.facebook.com/LongTakePod
Marco Catenacci, Francesco Ruzzier, Enrico Cehovin e Alan Viezzoli presentano ABCinema con Blow Out!Ultimo appuntamento del 2020 dedicata ai migliori film usciti durante un'annata quantomeno singolare. Ospiti d'eccezione Andrea Chimento e Simone Soranna di LongTake!
Longtake kehrt nach langer Pause zurück. Erst einmal mit einer Folge, die bereits im letzten Jahr aufgezeichnet wurde. Es wird noch eine ältere Episode (über "Once Upon a Time... in Hollywood") folgen, danach wird es wieder aktuellere Aufzeichnungen geben. In Episode #135 sprechen Sven Martens (von dem Podcast "Die Quadrataugenrunde") und Lucas Barwenczik über Brady Corbets düsteres Drama "Vox Lux". Dabei geht es um Pop und Tod, Glaube und Zweifel, Sia und Britney Spears. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Kommentarfunktion oder Facebook und Twitter (@longtakede) und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank fürs Zuhören! An den Mikrofonen: Lucas B. (@Kinomensch) Sven M. (@SvenWMartens)
Vor vielen Jahren hatte Thomas THE NIGHT OF THE HUNTER von einem sehr guten Freund geschenkt und empfohlen bekommen, aber erst einmal auf den Stapel gelegt. Jetzt endlich traut er sich mit der Unterstützung von Kinomensch Lucas Barwenczik von Longtake an den Film heran: Ein düsterer Thriller von 1955, der mit seiner mutigen Bildsprache gar nicht in die 1950er Jahre passen will. Ein Thriller – basierend auf wahren Begebenheiten: Der Protagonist Harry Powell beruht auf dem Leben des Mörders Harry Powers. Dominiert wird der Film von Robert Mitchum in der Rolle des Harry Powell, der sich an die Witwe eines Kleinganoven heranmacht, um an dessen letzte Beute – 10.000 Dollar – heranzukommen. Nur die beiden Kinder der Witwe, John und Pearl, kennen das Versteck des Geldes und bald jagt Harry Powell die Kinder und tötet jeden, der sich ihm in den Weg stellt. Der Film spielt zur Zeit der Depression: Die Erwachsenen haben versagt, im wahrsten Sinne des Wortes eine Bankrotterklärung abgegeben. Der Vater weiß sich nicht mehr anders zu helfen als Geld zu rauben und wird hingerichtet. Er hinterlässt zuvor John mit der Beute eine untragbare Bürde. Die Mutter wirft sich dem Mörder Powell an den Hals und verschwindet. Aber John kämpft und flieht mit der Beute und seiner kleinen Schwester durch Ohio und wird von Harry Powell gejagt, der nicht abzuschütteln ist. Lucas und Thomas sind beeindruckt von der Kraft, die der Film auch nach 65 Jahren noch entfaltet. Charles Laughton wirft alles in seinen Film hinein, setzt viele visuelle, optische Einfälle um mit seinem sehr starken Kameramann Stanley Cortez. Landschaftsaufnahmen, Luftaufnahmen aus dem Helikopter und bühnenhafte Studiokulissen verschmelzen ineinander: Licht- und Schattenwürfe wie im Film noir und Räume wie im Expressionismus (Schlafzimmer wie Kircheninnenräume!) erzeugen die gruselige Atmosphäre. Robert Mitchum spielt ungebremst auf und erweckt den psychopathischen Serienmörder, der als Prediger die bigotten Bürger an der Nase herumführt, zum Leben. Hier sehen wir die Vorlage für die charismatischen Serienmörder, die ab den 1990er Jahren mit dem SCHWEIGEN DER LÄMMER sehr populär werden. Powells LOVE HATE-Tätowierung wird zur popkulturellen Ikonographie und in den Filmen DO THE RIGHT THING, BLUES BROTHERS, THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW und den SIMPSONS aufgegriffen. Lucas und Thomas diskutieren über Harry Powells Lust am Töten – nur der Mord scheint ihn zu erregen. Sie reden über Westernelemente und den Stummfilmstar Lillian Gish und darüber, wie der Film subtile und ausgesprochen unsubtile Elemente verknüpft, über Charles Laughtons Bibelrezitationstournee, über Nosferatu und einen Mob mit Fackeln und Mistgabeln, über Schuld, Unschuld und Verantwortung und vor allem über Calvinismus, Raubtierkapitalismus und Fordismus. Die beiden freuen sich über den Exorzismus durch Kirchenlieder (und beide erinnern sich dabei an YOU WERE NEVER REALLY HERE von Lynne Ramsay) und diskutieren über ein beeindruckendes Detail: die Faust in der Tasche, die den Stoff zerreisst, wenn der Mörder sich für ein Opfer entschieden hat. Wir wünschen viel Spaß bei einer guten Stunde mit Lucas, Thomas und einem dämonischen Mörder.
Einen Film pro Tag haben wir während Nippon Connection 2020 Online ausgewählt und dann als #OpenPodcast gemeinsam besprochen. Hier sind es ausnahmsweise gleich zwei Filme, die durch ihre Hauptperson miteinander verbunden sind: Es geht um den Spielfilm THE JOURNALIST nach dem autobiographischen Buch der japanischen Journalistin Isoko Mochizuki und dem Dokumentarfilm i-DOCUMENTARY OF THE JOURNALIST, in dem Isko Mochizuki porträtiert wird. In dieser Podcastepisode diskutieren Michael und Jan-Lukas von Kompendium des Unbehagens, Kinomensch Lucas von Longtake, Andras und schließlich Thomas von SchönerDenken über beide Filme. Allgemein ist der Respekt vor der streitlustigen Journalistin groß, die sich als Einzige nicht abschütteln lässt und immer wieder einen Skandal der Abe-Regierung nach dem anderen zum Thema macht. Besonders die Dokumentation gibt einen hochinteressanten Einblick in den japanischen Journalismus und in die politische Lage in Japan. In der Episode reden wir über Isoko Mochizuki als lebendes (und einsames) Mahnmal eines kämpferischen Journalismus mit hoher gesellschaftlicher Verantwortung, wir reden über die Vergabe von Presseausweisen und die Organisation von Bundespressekonferenzen. Aber wir reden auch über die filmischen Qualitäten. Und dafür, dass die Schwächen der Spielfilmversion nicht unerwähnt bleiben, sorgt Lucas mit Entschiedenheit. Tipps Passend dazu empfehlen wir die Dokumentarfilm-Episode des Offiziellen Festival Podcast von Nippon Connection 2020 Online mit Mircea Ogrin, Alex von den Abspannguckern und Thomas von SchönerDenken: https://schoener-denken.de/blog/nipponconnection-02-nippon-docs/ Wer sich grundsätzlich für Filme über Journalisten interessiert, muss beim sehr empfehlenswerten Blog und Podcast journalistenfilme.de vorbeischauen.
Time Stamp 7:19 - เก็บตกความเห็น Parasite ชนะออสการ์ 22:20 - คุณแจ็คดู Two Popes 30:25 - พี่แทนอยากดู Sonic กับ Call of the Wild 36:20 - พี่แทนดูซ้ำ Django Unchained 38:03 - คุณแจ็คดู Ad Astra 41:07 - รีวิว Uncut Gems 52:55 - Better Call Saul s05e01 56:30 - Haikyu!! + คุยยาวเรื่องการ์ตูนกีฬา 1:13:11 - คุโรมาตี้ ภาค 2 1:21:56 - รีวิว Birds of Prey 1:36:13 - สปอย Birds of Prey 1:55:43 - คุณแจ็ครีวิวการทำเลสิก https://www.youtube.com/watch?v=WOcQCLuyrI4
ATTMOSPHERIC DIFFUSIONDF50 is the most common in the industry (oil based)AdvantagesLowers contrastSoften up the imagesShow light beams (think flashlight beams or God rays)Exaggerate atmospheric diffusionHaze vs Fog. Haze is more transparent while fog is thicker, usually billowing, and more for special effectsOil basedUniform haze that hangs for a long timeProduce haze on demandAlmost no residue on gearExpensiveLoudWater basedSmoke like haze that doesn't hang for longTake time to heat up and coughsCheap and found at guitar centerAlmost silentPitfallsContinuityActor and crew dehydrationFire alarms. Water based hazers are more likely to set off alarms.
HangOver EP35: 2 ปีผ่านไป (2nd Anniversary) ยังเฮฮาอยู่กับทีม LongTake และแขกรับเชิญรวม 7 ท่าน พบกันตอนพิเศษ "ครบรอบ 2 ปี" ตั้งแต่ 'ชาบูบางรัก' จนถึง 'HangOver' รีวิวเรื่องราวทั้ง 7 ชีวิต ว่า 2 ปีที่ผ่านมาพวกเราได้เดินทางผ่านเรื่องราวมามากมาย มีทั้งสุขและทุกข์ จะมาเปิดเผยให้ทุกคนได้ฟังตั้งแต่เบื้องหลังยันเบื้องหน้ารายการ ขอบคุณทุกคนที่ติดตามฟังพวกเราตลอดมา ขอบคุณมาก ๆ ครับ ไม่มีทุกคน-ไม่มีชาบูบางรักและ HangOver ‘HangOver' คอมมูนิตี้ขี้เมาท์ กิน-เล่าบ้านเพื่อน ดำเนินรายการโดย ติ๊บ สุกี้ และบอล ติดตาม ‘HangOver' ได้ที่ Spotify, Facebook, Twitter, SoundCloud หรือ ค้นหาในแอพ Podcast ที่ฟังอยู่ได้เลยครับ See omnystudio.com/listener for privacy information.
HangOver EP34: Longtake & Hangover เมื่อเพื่อนคนนี้เปลี่ยนไปเป็นรักเธอ ตอนสุดพิเศษที่แขกรับเชิญคือ #Longtake รายการรีวิวหนังยอดฮิตที่ดังมาก ๆ ในเครือ #WitCast มาพูดคุยเรื่องความรักกัน เป็นความรักความสัมพันธ์ที่เกิดในรายการของเพื่อนสองคน โดยที่ไม่เคยเปิดเผยแม้กระทั่งใน Longtake เองก็ยังไม่เคยบอก โดย Hangover เป็นรายการแรกที่มาเผยความลับนี้ เป็นอีพีที่ฮามาก ๆ คุยไปฮาไป ทั้งสองคนจะเป็นใครนั้น เชิญฟังได้เลยครับ ‘HangOver' คอมมูนิตี้ขี้เมาท์ กิน-เล่าบ้านเพื่อน ดำเนินรายการโดย ติ๊บ สุกี้ และบอล ติดตาม ‘HangOver' ได้ที่ Spotify, Facebook, Twitter, SoundCloud หรือ ค้นหาในแอพ Podcast ที่ฟังอยู่ได้เลยครับ See omnystudio.com/listener for privacy information.
Nach einer längeren Pause ist Longtake wieder da - mit einer Folge, die bereits im Januar aufgezeichnet wurde. Conrad Mildner (von CinemaForever) und Lucas Barwenczik diskutieren über die Netflix-Produktion "Bandersnatch" und das Potential von interaktiven Filmen. Dabei geht es um Algorithmen, neue Definitionen von Autorenschaft und Brettspiele. "Netflix records all of your Bandersnatch choices, GDPR request reveals": https://www.theverge.com/2019/2/13/18223071/netflix-bandersnatch-gdpr-request-choice-data Für Feedback oder Fragen schreibt uns auf facebook.com/longtakepodcast oder @longtakepodcast. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Kommentarfunktion oder Facebook und Twitter (@longtakede) und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank fürs Zuhören! An den Mikrofonen: Lucas (@kinomensch) Conrad (@mueckerling)
Mit Lucas vom Longtake lässt sich Daniel in eine Zelle sperren, um einen wahren Gefängnisausbruch nachzuerleben. Wir sprechen über Regisseur Jacques Becker und Autor José Giovanni. Doch vor allem geben wir uns dem befriedigenden Erlebnis eines Prison-Break-Movies hin – wir schauen Männern bei der Arbeit zu. Neben der Kamera beschäftigt uns auch die Freundschaft dieser Männer, ein Abtauchen ins Unterbewusstsein, möglicherweise ein Ausbruch aus einer langweiligen Gesellschaft, der man nicht entkommen kann und immer wieder Gaspard. 00:00:00.000 Intro, Begrüßung & Vorstellung des Gasts 00:02:33.018 Der spätfilmsche Proustfragebogen 00:07:08.882 Vorstellung des Films & Bewertung I 00:10:56.340 Die Eckdaten 00:14:56.322 Die Handlung in 5 Sätzen 00:15:54.559 Die erste Szene, Realitätsanspruch & Inszenierung 00:29:09.536 Gesellschaft oder Psyche? & Gaspard 00:42:09.970 Freundschaft 00:44:56.269 Bewertung II, Verabschiedung & Outro 00:47:43.335 Verlosung oder so ...
Über ein Jahr mussten einer der klügsten und produktivsten Filmschreiber - und Podcaster! - und der olle Lohmi darüber grübeln, welchen Film sie gemeinsam rezensieren möchten. Als Lucas Barwenczik (FILMDIENST, Kino-Zeit) dann vor einigen Wochen mit dem Vorschlag Time and Tide (2000) von Meisterregisseur Tsui Hark vor Patricks Tür aufschlug, gab es kein Halten mehr. Wie konnten die beiden Hongkongkino-Aficionados überhaupt einen anderen Titel in Betracht ziehen als Harks grandiosen Actioner, der ihm nach einer künstlerisch eher fruchtlosen und kurzen Hollywoodkarriere den Weg zurück in seine alte Heimat ebnete? (Das war eine rhetorische Frage.)
Primo episodio de I magnifici sette. In studio, ospiti di Simone Spoladori e Giuseppe Paternò Raddusa, ci sono Andrea Chimento (Università Cattolica del Sacro Cuore, Il Sole 24 Ore, LongTake) e Lorenzo Pedrazzi (Doppiozero, Filmidee, ScreenWeek). Argomenti: l’horror dell’anno Hereditary e un viaggio nel passato fino al 1956, per parlare di Alta Società, ultimo film di Grace Kelly.
"What is love without the giving / Without love you're only living / An imitation, an imitation of life". In Episode #114 sprechen Lucas und Jan(vom Podcast "CineCouch") über Douglas Sirks Drama "Solange es Menschen gibt" von 1959, im Original "Imitation of Life". Dabei geht es um wahrhaftige Kunstwelten, Ironie und Emotionen, Illusionen, das Showgeschäft und Sirks Epigonen. Für Feedback oder Fragen schreibt eine Mail an feedback@longtake.de. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Facebook und Twitter (@longtakede) und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank fürs Zuhören! An den Mikrofonen: Lucas B. (@kinomensch) Longtake (@longtakede) Jan P. (@Dos_Corazones) CineCouch (@CineCouch)
Mon, 21 May 2018 12:58:48 +0000 https://pengcast.podigee.io/286-193-isle-of-dogs 2eab12d42071fca82eedbfc47a781881 Arf! Arf! Do the Doggy Bounce! Die vier Podcast-Miezen knöpfen sich Wes Andersens Stop-Motion-Hundefilm "Isle of Dogs" vor und gleichen ihn direkt mit dem kompletten Hunde-Glossar ab - von Ableinen bis Zwinger. 00:00:00 Intro: Hotte in der Volksbühne, Christian bei Longtake, deutsche Filmpodcasts: Wer sind die besten? 00:10:26 Isle of Dogs 00:33:20 Einspieler: Christian redet mit Wes Andersons Modellbauer Simon Weisse 00:38:40 Abschlussrunde: Das beste Katerfernsehen: Shark Tank, Bares für Rares, Dual Survival, Schlemmen mit Gérard Depardieu; Arctic Monkeys - Tranquility Base Hotel & Casino Musik: Demoiselle Döner - Enter the Dogwave Ey, yo: Der nächste Live-Cast steigt am 13. Juli im Laika Neukölln Let's be friends, ok? :) Den Pengcast gibt es natürlich auch auf Instagram, Facebook und Twitter. iTunes-Sterne helfen uns Ja, wir wissen, es ist ein bisschen kompliziert. Aber falls ihr einen Apple-Account habt, dann könnt ihr euch bei iTunes einloggen und uns eine Sterne-Bewertung dalassen. Das hilft anderen, uns zu entdecken: Euch gefällt, was wir hier machen? Dann würden wir uns sehr über eure Unterstützung freuen! Ihr könnt uns mit einer monatlichen Spende sowohl auf Patreon (USA) oder Steady (Deutschland) unterstützen. Als Dankeschön gibt es Sticker, Jutebeutel und vier exklusive Podcasts pro Jahr, in denen wir über unsere Lieblingsfilme quatschen. Falls euch das zu verbindlich ist, könnt ihr uns auch einfach ein paar Euros über PayPal schicken. Vielen Dank an alle, die uns schon unterstützen! Feedback? Schreibt uns! Wir freuen uns über eure Post. Am liebsten lesen wir eure persönlichen Ansichten zu den Filmen die wir besprechen. Aber auch Lob, Kritik und natürlich Off-Duty-Vorschläge kommen immer gut. Wir lesen jede Mail und besprechen die interessantesten im Pengcast. derpengcast@gmail.com 286 full no Filme, Film, Filmpodcast, aktuell, aktuelle, Comedy, deutsch, Rezensionen, Reviews, Pengcast, Christian Eichler, Lukas Diestel, Malte Springer, Max von Raison, Off Duty, witzig, lustig, intelligent, Hintergrund Christian Eichler, Lukas Diestel, Malte Springer, Max-Ole von Raison 2937
Sun, 13 May 2018 17:04:12 +0000 https://pengcast.podigee.io/284-192-taxi-driver-a-beautiful-day 936d09d7a165ddeaf6462f6d1c490af7 Der große Taxi-Cast! Wir reden über Scorseses Klassiker "Taxi Driver", das iranische Dokudrama "Taxi Teheran", den größten Hit der 80er "Mit dem Taxi nach Paris" von Felix DeLuxe (shoutout an unseren Bro Felix!) sowie unsere Lieblings-Taxi-Farbe (Spoiler: gelb). Zusätzlich reden wir über Lynne Ramsays neues Drama "A Beautiful Day", obwohl in dem Film nur recht wenige Taxis vorkommen. 00:00:00 Intro und Livecast 00:09:10 Taxi Driver 00:32:31 A Beautiful Day 00:52:35 Abschlussrunde: Christian bei Longtake, Wes Andersons Modellbauer, Avengers: Infinity War, Barry Musik: The Hotelier - Piano Player Ey, yo: Der nächste Live-Cast steigt am 13. Juli im Laika Neukölln Let's be friends, ok? :) Den Pengcast gibt es natürlich auch auf Instagram, Facebook und Twitter. iTunes-Sterne helfen uns Ja, wir wissen, es ist ein bisschen kompliziert. Aber falls ihr einen Apple-Account habt, dann könnt ihr euch bei iTunes einloggen und uns eine Sterne-Bewertung dalassen. Das hilft anderen, uns zu entdecken: Euch gefällt, was wir hier machen? Dann würden wir uns sehr über eure Unterstützung freuen! Ihr könnt uns mit einer monatlichen Spende sowohl auf Patreon (USA) oder Steady (Deutschland) unterstützen. Als Dankeschön gibt es Sticker, Jutebeutel und vier exklusive Podcasts pro Jahr, in denen wir über unsere Lieblingsfilme quatschen. Falls euch das zu verbindlich ist, könnt ihr uns auch einfach ein paar Euros über PayPal schicken. Vielen Dank an alle, die uns schon unterstützen! Feedback? Schreibt uns! Wir freuen uns über eure Post. Am liebsten lesen wir eure persönlichen Ansichten zu den Filmen die wir besprechen. Aber auch Lob, Kritik und natürlich Off-Duty-Vorschläge kommen immer gut. Wir lesen jede Mail und besprechen die interessantesten im Pengcast. derpengcast@gmail.com 284 full no Filme, Film, Filmpodcast, aktuell, aktuelle, Comedy, deutsch, Rezensionen, Reviews, Pengcast, Christian Eichler, Lukas Diestel, Malte Springer, Max von Raison, Off Duty, witzig, lustig, intelligent, Hintergrund Christian Eichler, Lukas Diestel, Malte Springer, Max-Ole von Raison
Wir beenden den diesjährigen #Japanuary mit einem großen Kracher. Lucas Barwenczik, seines Zeichens unter anderem Podcaster bei Longtake und Kulturindustrie, unterstützt uns bei Rashomon. Das Gerichtsdrama/Whodunnit von Akira Kurosawa wusste uns durchaus zu begeistern. Wir sprachen über die geniale Kamera, die Dekonstruktion absoluter Werte und noch vieles mehr. Kritik, Lob, Wünsche und Feedback an bildnachwirkung@gmail.com Links: Homepage von Longtake Homepage der Kulturindustrie Twitter (Longtake): @longtakede Twitter (Kulturindustrie): @Kultindustrie Twitter (Bildnachwirkung): @Bildnachwirkung Twitter (Lucas): @Kinomensch Twitter (Nenad): @nenaditacka Twitter (Juri): @MrCutterknife Facebook: Longtake Facebook: Bildnachwirkung Lucas auf Letterboxd: Lucas Barwenczik Nenad auf Letterboxd: Nenad Todorović Juri auf Letterboxd: MrCutterknife
In unserer Jubiläumsfolge blicken wir zu dritt (!) auf unsere Lieblingsfilme aus dem Kinojahr 2017 zurück. Außerdem erlauben wir uns einen nostalgischen Blick auf 100 Folgen Longtake. An den Mikrofonen: Johannes D. (@Joukoda) Lucas B. (@kinomensch) Lukas M. (@cinedrifter) Hier geht es zu unseren Bestenlisten: Lucas' Top 10 (https://letterboxd.com/kinomensch/list/die-besten-filme-2017/) Jokos Top 10 (https://letterboxd.com/jouka/list/favorite-films-2017/) Lukas' Top 10 (https://letterboxd.com/megaman156/list/best-of-2017/) Shownotes: 00:35 – Begrüßung 01:41 – Rückblick: 100 Folgen Longtake 09:56 – Die besten Filme 2017 1:44:55 – Das Kinojahr im Ganzen 1:52:56 – Wie es mit Longtake weitergeht 1:56:12 – Social Media + Verabschiedung
Longtake bedankt sich beim Spätfilm, dass sie sich das nochmal antun mussten ... Gern geschehen! Diese Folge ist so tremendous überzeichnet wie ein Bierkalender, der mit Orgasmen abseits des Mikros noch nicht nach Mexiko deportiert wird. Joko und Lucas geben uns das, was niemand gewollt hat: mehr Donald Trump! Um uns so richtig in Weihnachtsstimmung zu bringen spielen sie fürchterlich kitschige Sequenzen aus den tiefsten Abgründen der 80er mit Crossing Trump. Potzblitz! Es ist die Poesie, die mitschwnigt in den Worten von Trump, die den Longtake zu dem Ergebnis kommen lassen: I have the best Christmas! Bango, Bungo, Blamm, Blamm! You're fired!
Wir irren mit MISTRESS AMERICA durch das Labyrinth der Selbstfindung und klettern an der goldenen Palme hinauf, um einen näheren Eindruck von den frischen Früchten des Schaffens von Jacques Audiard zu gewinnen: DÄMONEN UND WUNDER, DHEEPAN bei uns im Longtake. Für Feedback oder Fragen schreibt eine Mail an feedback@longtake.de. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Kommentarfunktion oder Facebook und Twitter (@longtakede) und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank für's Zuhören! An den Mikrofonen: Johannes (@joukoda) Lucas B. (@Kinomensch) Lukas M. (@cinedrifter) SHOWNOTES 00:00:00 – 00:03:07 / Begrüßung + Euer bester Film 2015? 00:03:07 – 00:39:06 / Filmdiskussion: Mistress America 00:39:06 – 01:06:25 / Filmdiskussion: Dämonen und Wunder - Dheepan 01:06:25 – 01:11:02 / Verabschiedung + Filme der nächsten Woche (Ausschnitte aus den Filmen unterliegen dem Copyright des entsprechenden Filmverleihs und werden aus rein journalistischer Intention unkommerziell genutzt.)
Hello (again). Wir präsentieren Euch heute einen Podcast, der die Welt verändern wird. Ich bin stolz, sagen zu können, dass dies der beste Podcast ist, den wir hier bei Longtake je entworfen haben. Dieser Podcast ist präziser und eloquenter als alles bisher dagewesene. Unser neues Feature zu STEVE JOBS informiert unsere User und bietet eine Vielzahl der modernsten Perspektiven auf diesen Film. Und schaut euch an, wie dünn dieser Podcast ist. Wir haben all das unnötige Fett rigoros geschnitten, um dem User die bestmögliche Experience zu bieten. Jetzt ist der Podcast mehr als eine Stunde kürzer als sein Vorgängermodell! Und ach, da wäre ja noch one more thing: Für alle User, die sich diesen Podcast laden, fügen wir unsere Diskussion zu ME AND EARL AND THE DYING GIRL gratis dazu! Für Feedback oder Fragen schreibt eine Mail an feedback@longtake.de. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Kommentarfunktion oder Facebook und Twitter (@longtakede) und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank für's Zuhören! An den Mikrofonen: Johannes (@joukoda) Lucas B. (@Kinomensch) Lukas M. (@cinedrifter) SHOWNOTES 00:00:00 – 00:02:12 / Begrüßung 00:02:12 – 00:51:07 / Filmdiskussion: Steve Jobs 00:51:07 – 01:21:22 / Filmdiskussion: Me and Earl and the Dying Girl 01:21:22 – 01:25:04 / Verabschiedung + Filme der nächsten Woche (Ausschnitte aus den Filmen unterliegen dem Copyright des entsprechenden Filmverleihs und werden aus rein journalistischer Intention unkommerziell genutzt.)
Vorbericht: Am Tag vor unserer Berichterstattung vom Filmfest Hamburg 2015 reden wir darüber was uns in den kommenden 10 Tagen erwartet, was ihr zuhören bekommt und auf welche Filme wir uns besonders freuen. Folgt uns auf Twitter (@longtakede) für weitere Infos, visuelle Eindrücke vom Festival und behind-the-scenes Einblicke von unseren Aktivitäten auf dem Filmfest Hamburg. Longtake auf dem Filmfest Hamburg 2015: Lucas und Lukas kommen Johannes in Hamburg besuchen und berichten gemeinsam als das Trio Infernal der Pressevertreter vom Filmfest Hamburg. Und das täglich vom 02. bis 10. Oktober! Das Filmfest Hamburg hat dieses Jahr wirklich ein prächtiges Programm an Filmen aufgestellt, also: Macht euch gefasst auf eine tägliche Podcast-Runde zu den Festivalkrachern und allen Filmen, die wir in den voll durchgeplanten 9 Tagen sehen werden. Außerdem Interviews der Festivalbesucher, Tweets, Fotos und andere Leckereien.
Johannes und Lukas diskutieren ausführlich über Still Alice und Kingsman: The Secret Service (mit Spoiler-Diskussion) und besprechen die Filme, die sie in letzter Zeit sonst noch so gesehen haben (The Station Agent, Chappie, Sin Nombre, House of Cards – Staffel 3 & Star Wars – Die Geschichte einer Saga). Für Feedback oder Fragen schreibt eine Mail an feedback@longtake.de. Wir freuen uns sehr über jegliches Feedback via Mail, Kommentarfunktion oder Facebook und Twitter und auch über jegliche andersartige Unterstützung, vielen Dank für’s Zuhören! Die Intro-Musik wird zur Verfügung gestellt von bensound.com. (Ausschnitte aus Trailern unterliegen dem Copyright des entsprechenden Filmverleihs (hier: polyband & 20th Century Fox) und werden aus rein journalistischer Intention unkommerziell genutzt.) SHOWNOTES: 00:00:00 – 00:01:57 / Begrüßung + Webseite & Feedback 00:01:57 – 00:27:39 / Was wir zuletzt gesehen haben 00:27:39 – 00:43:21 / Filmdiskussion: Still Alice 00:43:21 – 00:47:08 / Musik: „No matter what they say“ – Instantperson (Groovy Bones) 00:47:08 – 01:03:06 / Filmdiskussion: Kingsman: The Secret Service (ohne Spoiler) 01:03:06 – 01:24:30 / Spoiler-Diskussion: Kingsman 01:24:30 – 01:27:29 / Verabschiedung + Webseite & Feedback + Nächste Woche bei Longtake