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BASTA BUGIE - Cinema
La Disney condanna Dumbo e Peter Pan perchè politicamente scorretti

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Mar 11, 2021 5:51


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6505LA DISNEY CONDANNA DUMBO E PETER PAN PERCHE' POLITICAMENTE SCORRETTIAnche a Lilli e il vagabondo, Il libro della Giungla e Gli Aristogatti prima della visione comparirà la ridicola scritta: ''Questo programma include rappresentazioni negative di persone e culture. Questi stereotipi erano errati allora e lo sono oggi''di Roberto VivaldelliDa tempo il politicamente corretto si è abbattuto sul mondo dell'intrattenimento, Disney compresa. Già lo scorso anno, la multinazionale aveva messo in guardia gli spettatori da alcuni suoi film d'animazione, contenenti, a suo dire, "rappresentazioni culturali obsolete". Parliamo di classici immortali come Dumbo, Peter Pan, Lilli e il vagabondo, Il libro della Giungla, Gli Aristogatti. Il colosso americano si è piegato al politically correct per andare incontro al pubblico liberal e alle rivendicazioni delle minoranze e ora, come riporta l'agenzia Adnkronos, in tempi di Black Lives Matter e scontri razziali negli Stati Uniti, Disney+ ha inserito un nuovo avvertimento all'inizio dei suoi classici dell'animazione sui contenuti stereotipati e razzisti, in riferimento alle pellicole citate poc'anzi."Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti sbagliati nei confronti di persone e culture. Questi stereotipi erano errati allora e lo sono oggi", si legge nella frase che appare per dieci secondi prima dell'inizio dei film sulla piattaforma in streaming Disney+. "Piuttosto che rimuovere questo contenuto - recita ancora l'avvertimento - vogliamo riconoscere il suo impatto dannoso, imparare da esso e stimolare un dialogo per creare un futuro più inclusivo. La Disney si impegna a creare storie con temi stimolanti che riflettano la ricca diversità dell'esperienza umana in tutto il mondo".DI COSA SONO ACCUSATI I CLASSICI DISNEY?La formula scelta da Disney nella sua nuova piattaforma di streaming è stata imitata da altre piattaforme come Hbo Max, che ha aggiunto una spiegazione del "contesto storico" a "Via col vento" dopo avere rimosso temporaneamente il film dallo streaming. Come se quei classici immortali non avessero altro da dire, se non veicolare quei "pericolosi" messaggi razzisti. E il bello è che i più piccoli ora sì che ci faranno caso a quelle scene che ora offendono i politicamente corretti.Di cosa sono accusati i film Disney? Come ricorda Adnkronos, in Lilli e il Vagabondo (1955), per esempio, due gatti siamesi, Si e Am, sono raffigurati con stereotipi anti-latinos o asiatici. C'è anche una scena in un canile in cui i cani con un forte accento ritraggono tutti gli stereotipi dei paesi da cui provengono le loro razze, come Pedro il Chihuahua messicano e Boris il Borzoi russo. Negli Aristogatti (1970), un gatto siamese chiamato Shun Gon, doppiato da un attore bianco, è disegnato come una caricatura razzista di una persona asiatica mentre in Dumbo (1941), un gruppo di corvi che aiutano Dumbo ad imparare a volare hanno voci nere stereotipate ed esagerate. Il corvo principale si chiama Jim Crow - un riferimento a una serie di leggi segregazioniste dell'epoca nel sud degli Stati Uniti - ed è doppiato da un attore bianco, Cliff Edwards.LA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTOIl politicamente corretto, infatti, funziona anche in maniera retroattiva: non tenendo conto minimamente del contesto storico nel quale sono uscite queste opere, pretende che essi si "adattino" alla nuova neolingua. Per ora, una scritta ci avverte che il film potrebbe contenere stereotipi e contenuti razzisti: chissà che in un futuro, non troppo prossimo, il politicamente corretto non imponga che questi film vengano cancellati e tolti dalla circolazione perché ritenuti troppo offensivi. Esattamente ciò che è accaduto nelle scorse settimane negli Stati Uniti con le statue dei confederati (e non solo). Damnatio memoriae. In 1984 di George Orwell quando un sovversivo viene fatto sparire dal partito, si applica proprio la damnatio memoriae: viene cioè eliminato, da tutti i libri, i giornali, i film e così via, tutto ciò che si riferisca direttamente o indirettamente alla persona in oggetto. Citiamo un passaggio chiave del capolavoro di Orwell: "Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata. E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto. La storia si è fermata. Nulla esiste tranne il presente senza fine in cui il Partito ha sempre ragione". Titolo originale: Un bollino per cartoni razzisti: ecco l'ultima assurdità DisneyFonte: Il Giornale, 17/10/2020Pubblicato su BastaBugie n. 707

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Dio esiste: non serve la fede per saperlo, basta la ragione

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Mar 11, 2021 8:27


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6503DIO ESISTE: NON SERVE LA FEDE PER SAPERLO, BASTA LA RAGIONEÈ un dogma di fede, dichiarato dal Concilio Vaticano I, quindi chi dice il contrario è scomunicato (VIDEO: L'esistenza di Dio secondo ragione)di Padre Angelo BellonBuongiorno Padre Angelo,mi scusi se la disturbo avrei bisogno di sapere una cosa.Cosa dice la Chiesa a coloro che negano che con la sola ragione si possa conoscere l'esistenza di Dio?È possibile dire che Dio esiste senza scomodare la fede?Possiamo dire che l'esistenza di Dio a prescindere dalla fede può essere dimostrato razionalmente? Per "razionalmente" intendo dire che è chiaro perché è ovvio.Che c'è un progetto nella creazione lo si vede chiaramente dal movimento di tutte le cose. Noi chiamiamo Dio la causa di questo progetto.Grazie Padre Angelo mi scusi per la banalità ma a scuola e anche un teologo fuori dalla scuola mi dicono che non si può dire che esiste Dio se non con la fede. Secondo loro al massimo lo puoi intuire però allora non ho capito cosa vuol dire "intuire".Buona giornata. La saluto affettuosamente.RISPOSTA DEL SACERDOTECarissimo,la conoscenza dell'esistenza di Dio con le sole risorse della ragione è fondamentale per chi crede.Per aderire alla Divina Rivelazione è necessario essere certi dell'esistenza di Dio perché diversamente tale Rivelazione rimarrebbe sempre campata per aria, senza fondamento sicuro. Come qualcuno ha detto sarebbe un salto nel buio o nel vuoto.Inoltre anche da un punto di vista sociale come potrebbe uno stato dare legittimità a richieste che non hanno fondamento reale se non nel sentimento di alcuni?Tanti filosofi non cristiani, e di primo calibro come Platone e Aristotele, sono giunti alla certezza razionale dell'esistenza di Dio.Come non rimanere stupiti dinanzi alla grande affermazione di Aristotele che definiva Dio come Motore immobile, che muove ma senza muoversi, senza passare dalla potenza all'atto?E che Dio è atto puro, senza potenzialità alcuna perché è pienezza di essere?Per i cristiani poi Dio stesso nella sua Rivelazione divina e soprannaturale ha garantito che l'uomo con le sole risorse della sua ragione può conoscere la sua esistenza.Questo già nell'Antico Testamento quando nel libro della Sapienza vien detto: "Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l'artefice. Ma o il fuoco o il vento o l'aria veloce, la volta stellata o l'acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore" (Sap 13,1-5).Pertanto Dio stesso ha detto che per analogia dalla grandezza e bellezza delle creature si contempla il loro autore.Ugualmente un'altra grande affermazione si trova nel Nuovo Testamento quando nella lettera ai Romani si legge: "Infatti l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa" (Rm 1,18-20).Per questo il Concilio Vaticano I ha dichiarato: "La Santa Madre Chiesa ritiene e insegna che Dio, principio e fine di ogni cosa, può essere conosciuto con certezza mediante la luce naturale della ragione umana a partire dalle cose create; «infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute» (Rm 1,20)" (DS 3004).E poi sentenzia: "Se qualcuno dice che il Dio unico e vero, nostro Creatore e Signore, non può essere conosciuto con certezza, grazie al lume naturale dell'umana ragione, attraverso le cose create: sia anatema" (DS 3026), e cioè scomunicato.L'energia con cui si pronuncia il Magistero della Chiesa è dovuta al fatto che questa dottrina è contenuta esplicitamente nella Divina Rivelazione.Prosegue il Concilio Vaticano I: "La Chiesa Cattolica ha sempre unanimemente creduto e ancora crede che esistono due ordini di conoscenza, distinti non solo per il loro principio, ma anche per il loro oggetto: per il loro principio, perché nell'uno conosciamo con la ragione naturale, nell'altro con la fede divina; per l'oggetto, perché oltre la verità che la ragione naturale può capire, ci è proposto di vedere i misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono rivelati dall'alto. È questo il motivo per cui l'apostolo, che pure testimonia che Dio è stato conosciuto dai pagani «attraverso le cose create» (Rm 1,20), quando parla della grazia e della verità venuteci da Cristo (cf. Gv 1,17), dichiara: «Parliamo di una sapienza divina misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio» (l Cor 2,7s.10). E lo stesso Unigenito benedice il Padre perché ha nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli (cf. Mt 11,25)" (DS 3015).Va detto anche che il Concilio Vaticano I afferma che con certezza che con la sola ragione si può giungere alla conclusione dell'esistenza di Dio. Si astiene però dal dire attraverso quali vie. Qui lascia campo libero ai teologi. Tuttavia ricorda che San Paolo dice che dalle creature si risale al Creatore.Mi chiedi infine che cosa intenda quel teologo quando dice che di Dio ne possiamo avere l'intuizione. Forse vuol riferirsi al sentimento religioso che esiste naturalmente nel cuore degli uomini secondo cui Dio non si conosce, ma si sente.A questo concludono erroneamente alcuni protestanti, partendo dal presupposto che dopo il peccato originale l'uomo si è totalmente corrotto e avrebbe perso anche la capacità di conoscere la verità. Per cui solo per fede si conoscerebbe l'esistenza di Dio.Tuttavia va detto che l'uomo col peccato originale ha perso i doni soprannaturali della grazia, ma non ha perso l'uso della ragione, come dimostra ampiamente lo sviluppo tecnico e scientifico.Ti ringrazio per la fiducia, ti ricordo al Signore e ti benedico.Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 53 minuti) dal titolo "L'esistenza di Dio secondo ragione" Don Stefano Bimbi, parroco a Staggia Senese, leggendo il Catechismo della Chiesa Cattolica, spiega come non sia necessaria la fede per arrivare alla certezza dell'esistenza di Dio. Il video è tratto dal corso "Il Credo parola per parola" con decine di interessanti lezioni.https://www.youtube.com/watch?v=GF0OkxpEMVMPer vedere il video di Don Stefano Bimbi vai sul canale YouTube di BastaBugie. Titolo originale: È dogma di fede che l'uomo possa conoscere l'esistenza di Dio con le sole risorse della ragioneFonte: Amici Domenicani, 27 luglio 2020Pubblicato su BastaBugie n. 707

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Meghan, la moglie di Harry, sempre in cerca di successo e notorietà, adesso pretende discrezione (dagli altri)

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Feb 9, 2021 5:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6459MEGHAN, LA MOGLIE DI HARRY, SEMPRE IN CERCA DI SUCCESSO E NOTORIETA', ADESSO PRETENDE DISCREZIONE (DAGLI ALTRI)Meghan ha fatto causa a un'agenzia fotografica e l'ha vinta, ma adesso risponda: perché hai fatto di tutto per finire sotto ai riflettori e ora che ci sei invochi la privacy?di Rino CammilleriIl 20 gennaio u.s. la signora Meghan Markle in Windsor, più nota come moglie di Harry duca del Sussex, a sua volta più noto come figlio di Lady Diana Spencer, ex moglie di Charles duca di Edimburgo e a sua volta più noto come figlio della regina Elisabetta II d'Inghilterra, la signora, dicevamo, è stata paparazzata in un parco canadese insieme al figlioletto Archie. La signora si è risentita e, di concerto col marito, ha citato in giudizio i datori di lavoro dei paparazzi in questione, l'agenzia Splash News and Pictures.Dato il rango dei personaggi immortalati si è scomodata l'Alta Corte di Londra che ha dato torto all'agenzia. Colpevole di violazione della privacy, essa non potrà mai più scattare foto alla famigliola di Meghan vita natural durante. La duchessa acquisita ha in corso, per gli stessi motivi, altre cause: una contro la Splash US, costola americana della precedente, una contro la Associated Newspapers che pubblica due testate di gossip molto seguite nel Regno Unito, e una contro un fotografo non meglio identificato di Los Angeles che aveva tentato di usare un drone per scattare foto ai Windsor-Markle.Voi direte: e a noi che ce ne frega? E avreste ragione, visto che condivido il medesimo sentimento. Ma una riflessione si impone, perché viviamo in tempi realmente contraddittori. Ho già avuto modo di far osservare come nei secoli cristiani i modelli da additare alla gioventù era due: il cavaliere e il monaco. Non a caso, due figure che facevano del sacrificio personale a pro del prossimo un'attività organizzata e ingabbiata da regole dure, fitte e precise liberamente assunte. Il mondo contemporaneo, plasmato dalle cultura e mentalità americane, ha come modello il self-made man, colui che è riuscito a diventare ricco e famoso. E' sotto gli occhi di tutti come questo modello abbia scatenato una corsa al successo senza se e senza ma: basta guardare i c.d. reality-show per vedere quanto siano disposti a tutto gli arrampicatori.Ora, come detto, il cavaliere e il monaco vivevano per il servizio al prossimo; l'«arrivato» no, nessuno glielo chiede, il suo successo se lo gode da solo. Tutt'al più fa il filantropo, cioè dona parte di quel che gli eccede a iniziative che, però, non offuschino la sua «immagine». Tanto per dire, Soros è un filantropo. Ora, è noto proprio alle riviste di gossip tutto quello che gli «arrivati» hanno dovuto fare per ottenere il successo, cioè la fama, cioè l'essere ammirati e invidiati. Ebbene, la domanda è: perché hai fatto di tutto per finire sotto ai riflettori e ora che ci sei invochi la privacy? Come fai ad essere ammirato e invidiato se poi ti nascondi? A meno che al tuo egocentrismo aggiunga anche questo: vuoi essere sotto ai riflettori ma solo quando dici tu, solo quando sei ben vestito e truccato, in salute e sorridente.Un giudice che applicasse il buonsenso salomonico anziché le note del codice dovrebbe dire al ricorrente: caro signore, lei dovrebbe sapere che la fama e la gloria hanno un prezzo; ha voluto fare il divo (cioè, l'idolo), non può sottrarsi ai suoi adoratori. Basta leggere il classico Hollywood Babylon di Kenneth Anger (1959) per sapere di che cosa siano intrise certe strepitose carriere mediatiche, e apprendere quanti e quali sacrifici (soprattutto in dignità) siano costate. Oh, certo non è questo il caso di Megan Markle, ci mancherebbe. Ma, la sua defunta suocera, di privacy c'è morta: se avesse accettato di pagare il prezzo della sua notorietà (in fondo, poca cosa: lasciarsi fotografare) sarebbe ancora tra noi. Morale: quando eri quidam de populo avevi tutta la privacy che volevi, hai sgomitato per diventare famoso, cioè per uscire dall'anonimato, be', adesso che vuoi? Titolo originale: Paradosso privacy: vuoi essere noto, ma pretendi discrezioneFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24-12-2020Pubblicato su BastaBugie n. 703

ARTICOLI di Rino Cammilleri
L'orgoglio etero proibito (anche nella lega)

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Feb 9, 2021 4:47


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6458L'ORGOGLIO ETERO PROIBITO (ANCHE NELLA LEGA)Un consigliere di Bagno a Ripoli, dicendo di sentirsi discriminato, cita il Ddl Zan e propone una Giornata dei cattolici-eterosessuali: subito espulso dal partito!di Rino CammilleriAl Comune di Bagno a Ripoli (Fi) sono tutti cattolici. Soprattutto se del Pd. L'antefatto: il consigliere leghista Gregorio Martinelli Da Silva ha presentato una mozione che, da qualunque parte la si rigiri, pare proprio provocatoria e paradossale. Ma per intenderla come tale bisognerebbe essere provvisti di sense of humour, cosa che nessuno, neanche l'ex aspirante governatrice leghista, pare avere da quelle parti. Il Da Silva, che è pure giovane, aveva detto che, dati i tempi che corrono, lui, come cattolico maschio ed eterosessuale, si sente discriminato. Scrive, tra l'altro, e spiega: «Con l'avanzamento di proposte come quelle della mozione della commissione pace, o come la legge Zan, si puniscono e si discriminano le persone che seguono la Dottrina Cattolica». Perciò auspica l'indizione di una Giornata apposita per questi neo-perseguitati.Forse, a nostro modesto avviso, avrebbe dovuto, prima, compulsare il calendario per vedere se c'è ancora posto. Le Giornate da commemorare sono ormai vicine al fatidico numero di 365 (c'è anche quella contro le sigarette) e l'Orgoglio Gay ha addirittura un intero Mese. Ma se Da Silva voleva scatenare un putiferio c'è riuscito: il Pd ha squadernato il testo incriminato su Facebook, commentandolo da par suo come «un punto di non ritorno nel dibattito democratico assolutamente da evitare. Il testo rappresenta la negazione di ogni principio democratico, di libertà, uguaglianza, fratellanza e umanità», ecc. ecc.Susanna Ceccardi, leghista di primo piano in Toscana, biasima: «Oltretutto, in un momento così difficile per migliaia di famiglie italiane, che stanno facendo i conti con una crisi sociale ed economica senza precedenti a causa della pandemia, affrontare queste tematiche in un consiglio comunale è davvero sconveniente e quasi surreale». Giusto. Invece in Parlamento va bene, visto che la famigerata Legge Zan è là che viene dibattuta in pieno lockdown da seconda ondata di Covid. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, «rabbrividisce» e proclama: «Da cattolico, dico che i veri valori del cattolicesimo non hanno niente a che vedere con questo vergognoso attacco all'omosessualità». E tira le orecchie a Salvini (che ha sostituito il Cavaliere come bersaglio mobile della sinistra): «Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Che si torni a parlare di supremazia della razza ariana? Salvini ce lo spieghi».Repubblica riporta che interviene anche Caterina Biti, senatrice del Pd: «Da cattolica eterosessuale non mi sono mai sentita minacciata, e da rappresentante delle istituzioni inorridisco». Insomma, da tutta questa grottesca storia si evincono due cose: una è che, come anticipato, sono tutti cattolici, specie dalle parti del Pd; l'altra è che l'unica a non essersi protestata cattolica è la leghista Ceccardi, che però si accoda agli alti lai dei politicamente corretti e dà tutta la croce addosso all'incauto: «Sono convinta che il nostro partito prenderà opportuni provvedimenti nei confronti di questo consigliere». Addirittura. Sì, perché (aggiunge): «Le affermazioni contenute nel testo (del consigliere, ndr) sono lontane anni luce dal nostro modo di concepire la società di oggi». Ah, sì? E i rosari di Salvini? Boh, non si capisce più niente. Tranne una sola cosa: toccare i gay è come infilare le dita nella presa di corrente, chi scatena fulmini e chi se la fa addosso.P.S. Il consigliere Da Silva è stato espulso dalla Lega. Giustizia è fatta. Pare che il partito avesse considerato l'iniziativa inopportuna, ma lui l'ha portata avanti lo stesso. Titolo originale: L'orgoglio etero proibito (e addio humour)Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 703

BASTA BUGIE - Santi e beati
Santa Caterina d'Alessandria, martire e sposa di Cristo

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Feb 2, 2021 9:04


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6454SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA, MARTIRE E SPOSA DI CRISTODa adolescente ebbe il dono del matrimonio mistico con Gesù e rivelò a Santa Giovanna d'Arco (insieme a santa Margherita d'Antiochia e san Michele Arcangelo) la missione di salvare la Franciadi Cristina SiccardiDi santa Caterina d'Alessandria, la cui memoria liturgica facoltativa ricorre il 25 novembre, nata probabilmente nel 287 e morta martire ad Alessandria d'Egitto nel 305 circa, si hanno scarne notizie documentarie, per tale ragione sono nate diverse tradizioni, anche popolari. Le fonti scritte sono tutte posteriori alla sua vita: la più antica è una Passione in greco del VI-VII secolo, ne segue un'altra dell'XI secolo e la Legenda Aurea, che risale al XIII.Si trattava, per certo, di una bella giovane egiziana. La Legenda Aurea precisa che era la figlia del re Costa, il quale la lasciò orfana giovanissima, e che fu istruita fin dall'infanzia nelle arti liberali, come venivano definiti gli studi di secondo grado nel Medioevo. Caterina venne chiesta in sposa da diversi uomini di rilevante importanza, ma ebbe in sogno la visione della Madonna con il Bambino che le infilava l'anello al dito facendola sponsa Christi.Nel 305 un imperatore romano tenne grandi festeggiamenti in proprio onore ad Alessandria. Anche se la Legenda Aurea parla di Massenzio (278 - 312), molti ritengono che si tratti di un errore di trascrizione e che l'imperatore in questione fosse invece Massimino Daia (285 ca. - 313), che proprio nel 305 fu proclamato Cesare per l'Oriente. Fu in quell'occasione che Caterina si presentò al palazzo imperiale durante i festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano riti pagani con sacrifici di animali in adorazione degli dèi, ai quali partecipavano anche molti cristiani per paura delle persecuzioni. Non solo Caterina rifiutò quegli atti, ma chiese all'Imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità, argomentando il suo invito con cognizione di causa, profondità filosofica e capacità oratoria, tanto che l'Imperatore, colpito sia dalla bellezza, sia dalla cultura della giovane nobile, convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dèi e la chiese addirittura in sposa. Ma i retori non riuscirono a convertirla, addirittura furono loro, grazie all'eloquenza e alla santità di Caterina, ad essere convertiti al Cristianesimo. Fu così che l'imperatore ordinò la loro condanna a morte e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò al supplizio della ruota dentata; ma lo strumento di tortura si ruppe e Massimino decise quindi di farla decapitare. Dal corpo invece di uscire sangue sgorgò latte, simbolo della sua purezza.Secondo un'altra versione, il corpo di Caterina fu trasportato dagli Angeli sul monte Sinai, dove, nel VI secolo, l'imperatore Giustiniano (482-565) fondò il monastero, originariamente chiamato «della Trasfigurazione», e successivamente dedicato a lei, il celebre «Monastero di Santa Caterina d'Alessandria».Soltanto a partire dal IX secolo la devozione per la santa divenne molto popolare e ciò è particolarmente attestato dalle testimonianze iconografiche.Nel periodo in cui si è sviluppato il pensiero illuministico-ateista o agnostico si sono gettate moltissime ombre sulla storicità del personaggio. [...] Con gli anni Sessanta ebbe inizio un riesame di molte figure di santi dei primi secoli della Cristianità; lo spirito positivista, infatti, penetrò nella Chiesa e lo scientismo storicista prevalse sulla tradizione della Chiesa stessa, tanto che santa Caterina d'Alessandria, insieme ad altre figure, non venne più resa degna di rientrare nel Martirologio Romano e si decise di eliminarla fra il 1962 e il 2002, senza tuttavia mai proibirne la venerazione, a motivo dell'enorme devozione a lei rivolta lungo i secoli in tutta la cattolicità. Nel 2003 santa Caterina, secondo giustizia, venne reinserita nel Martirologio fra i martiri da papa Giovanni Paolo II (1920-2005).Nota di BastaBugie: Ermes Dovico nella rubrica Santo del giorno su La Nuova Bussola Quotidiana pubblicato il 25 novembre 2020 racconta alcuni particolari interessanti di Santa Caterina.È tra le martiri più rappresentate fin dall'Alto Medioevo e onorata con la dedicazione di moltissime chiese. Santa Caterina d'Alessandria (c. 287-305) visse in uno dei centri culturali e religiosi più importanti dell'antichità e fu «ricolma di acuto ingegno, sapienza e forza d'animo», come ricorda il Martirologio Romano.La più antica fonte scritta che si conosce sul suo martirio risale al VI secolo, cui hanno fatto seguito altri testi agiografici come la Legenda Aurea del beato Jacopo da Varagine. La tradizione riferisce che Caterina era una giovane di grande bellezza e intelligenza, dottissima in filosofia e religione. Ancora adolescente, ebbe il dono del matrimonio mistico con Gesù. [...]Oltre alle molteplici attestazioni dell'antichità del culto, va ricordato che la vergine e martire egiziana era carissima a sante come la mistica spagnola Caterina Tomás (1531-1574), Angela Merici (1474-1540) e Giovanna d'Arco (1412-1431). Quest'ultima affermò di aver avuto - dai 13 anni in poi - locuzioni e visioni di santa Margherita d'Antiochia, san Michele Arcangelo e appunto santa Caterina d'Alessandria, che consigliò la futura patrona di Francia anche durante il suo processo.Un'altra grande mistica devota di Caterina d'Alessandria è santa Matilde di Hackeborn (c. 1240-1298), che ebbe un'apparizione dell'antica martire nel giorno della sua festa: le apparve «tutta avviluppata in un manto coperto di ruote d'oro...», si legge nel Libro della Grazia speciale, basato sulle rivelazioni di Matilde. La religiosa tedesca intrattenne con Caterina un dialogo sul significato di un canto in suo onore, sulle sue nozze mistiche con Gesù e sull'Eucaristia. Caterina, tra l'altro, rispose così a una domanda di Matilde: «[...] La mia bellezza è quello splendore e quella dignità che Cristo diffonde sopra i suoi fedeli, ornandoli della ricca porpora del suo Sangue. Orbene, sappi che questo splendore si rinnova e si accresce ad ogni Santa Comunione; chi si comunica una volta raddoppia questo splendore; ma chi si comunica cento e mille volte, altrettanto aumenta questa bellezza dell'anima sua». Titolo originale: Caterina d'Alessandria. La martire che la falsa lettura femminista identificò con IpaziaFonte: Radio Roma Libera, 18 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 702

BASTA BUGIE - Santi e beati
La predica ai pesci servì a Sant'Antonio per combattere l'eresia

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jan 24, 2021 13:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6446LA PREDICA AI PESCI SERVI' A SANT'ANTONIO PER COMBATTERE L'ERESIALa prima città in cui sant'Antonio da Padova cominciò a predicare fu Rimini, ma gli eretici non volevano essere disturbati...di Padre Stefano ManelliLa prima città in cui sant'Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall'inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C'era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.Quando gli eretici si accorsero che sant'Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell'errore e nell'assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant'Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant'Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all'altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: "Se berranno qualche veleno non recherà loro danno" (Marco 16,18).Fallito il tentativo dell'attacco a sant'Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l'allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant'Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant'Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l'eresia.Ma sant'Antonio aveva anch'egli mezzi eccezionali per battere gli intrighi degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant'Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare."Fratelli pesci - disse il Santo - venite voi ad ascoltare."A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant'Antonio. Il prodigio produsse un'impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant'Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant'Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l'ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente Ermes Dovico racconta la vita di Sant'Antonio di Padova. San Francesco lo chiamava "mio vescovo". Papa Gregorio IX rimase così colpito dalla sapienza del giovane predicatore da proclamarlo santo al termine del processo del canonizzazione più veloce della storia (conclusosi 352 giorni dopo la morte) grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 giugno 2020:Nel 1228, Gregorio IX ebbe modo di conoscere sant'Antonio di Padova (1195-1231), che era giunto a Roma per salvaguardare l'unità dell'Ordine francescano, a rischio dopo la morte di san Francesco (1181-1226). Il papa rimase così colpito dal giovane predicatore da chiamarlo "Arca della Testimonianza" e "Scrigno delle Scritture".Il santo era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 da una famiglia benestante, che l'aveva battezzato con il nome di Fernando. A quindici anni entrò tra i Canonici regolari della Santa Croce e due anni più tardi chiese di potersi trasferire da Lisbona a Coimbra, perché desiderava un maggiore raccoglimento con Dio. Al monastero di Coimbra, dotato di una grande biblioteca, poté approfondire lo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Nel 1220, mentre il suo Ordine subiva le ingerenze del re portoghese, avvenne un fatto decisivo nella vita di Fernando, intanto divenuto sacerdote: vide passare a Coimbra le salme dei cinque protomartiri francescani (Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio), decapitati in Marocco, dove erano stati inviati da san Francesco per convertire i musulmani a Cristo.Per don Fernando fu una chiamata alla missione. Ottenuto il permesso, lasciò i canonici agostiniani e si unì a un romitorio di francescani. Segnò il suo nuovo inizio religioso con un cambio di nome: decise di chiamarsi Antonio, in onore di sant'Antonio Abate. Desiderando la grazia del martirio, ottenne di andare con un confratello in Marocco, ma qui una malattia gli impedì di predicare. Si convinse a tornare in patria, ma una tempesta spinse la nave fino alle coste siciliane. In Sicilia il santo venne a contatto con i frati di Messina, dai quali apprese la notizia del Capitolo Generale convocato da san Francesco per la Pentecoste del 1221. Antonio risalì a piedi l'Italia insieme ai confratelli e dopo diverse settimane giunse ad Assisi: qui, dal 30 maggio all'8 giugno, si tenne quello che passò alla storia come il "Capitolo delle Stuoie", così chiamato perché il piccolo 'esercito' di francescani (erano circa 3.000) si accampò in capanne fatte di stuoie.Il frate portoghese, sconosciuto ai più, trascorse quei giorni in umile ascolto delle decisioni che venivano prese nel suo nuovo Ordine. Alla fine venne indirizzato a un eremo vicino a Forlì, dove visse per un anno dedicandosi ai lavori più modesti, tra digiuni e orazioni. Nel settembre 1222 fu chiamato improvvisamente dal superiore a tenere un discorso esortativo per i chierici che stavano per ricevere l'ordinazione sacerdotale: l'uditorio, al sentire con quale trasporto per Dio parlava Antonio, ne rimase ammirato. Informati del suo straordinario talento, i superiori di Assisi lo indirizzarono alla predicazione nell'Italia settentrionale. Qui la fede di Antonio operò tra l'altro il miracolo eucaristico di Rimini, detto anche "della mula", perché l'animale, su comando del santo, si inginocchiò davanti all'Ostia consacrata, causando la conversione di un eretico di nome Bonovillo che dubitava della Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.Univa il fermo annuncio della verità alla dolcezza d'animo, e venne chiamato "il martello degli eretici". Fece presente ai superiori che il contrasto alle eresie richiedeva una solida conoscenza della dottrina cattolica. San Francesco gli diede il benestare per la fondazione a Bologna del primo studio teologico francescano, un passo fondamentale nella storia dell'Ordine: "A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Mi piace che tu insegni teologia ai nostri fratelli, a condizione però che, a causa di tale studio, non si spenga in esso lo spirito di santa orazione e devozione, com'è prescritto nella Regola". Lo stesso Francesco, nel 1224, lo inviò come missionario in Francia per continuare nella sua opera di conversione degli eretici catari. Ritornò in Italia dopo la morte del santo d'Assisi e nel 1227 venne nominato ministro provinciale per l'Italia settentrionale. Fu allora che, pur continuando a viaggiare, stabilì la sua dimora abituale nel convento di Padova. In quegli anni le sue prediche, che spaziavano dalle verità di fede alla purezza di vita, erano ormai seguite da enormi folle di fedeli. Inoltre, stava lunghe ore in confessionale.A Padova terminò la stesura del secondo volume dei Sermoni, nei quali è centrale la riflessione sul mistero di Cristo. Un mistero in cui il fedele si può addentrare con la preghiera e l'amore per Maria, che Antonio definì "Capolavoro dell'Altissimo". Si disse certo della sua Assunzione in anima e corpo, più di sette secoli prima della solenne proclamazione del dogma da parte di Pio XII, che infatti citò il santo nella Munificentissimus Deus del 1950. Quattro anni prima, sempre papa Pacelli aveva onorato sant'Antonio come Doctor Evangelicus, dichiarandolo ufficialmente dottore della Chiesa. Va detto comunque che già Gregorio IX lo aveva invocato come tale il 30 maggio 1232 - al termine del processo di canonizzazione più veloce della storia, grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio - quando lo proclamò santo: "O dottore della Chiesa, beato Antonio, amatore della divina parola, prega per noi il Figlio di Dio".Gesù e Maria furono le sue stelle polari fino agli ultimi giorni terreni. Fu in quei giorni che il conte Tiso, un amico presso il quale si era ritirato in preghiera nel giugno 1231, avvicinandosi alla stanzetta del santo, con la porta socchiusa, vide una luce intensissima: era Gesù Bambino, in braccio ad Antonio. Il 13 giugno, capendo che gli rimaneva poco da vivere, chiese di essere riportato a Padova perché lì desiderava morire. Spirò in un ospizio vicino al monastero delle clarisse e poco distante dalle mura cittadine. I confratelli gli intonarono il suo inno mariano preferito, O gloriosa Domina. Tornò al Padre dopo aver detto: "Vedo il mio Signore". Titolo originale: Sant'Antonio da Padova… se si combatte l'errore, si fanno miracoliFonte: I Tre Sentieri, 12 giugno 2020Pubblicato su BastaBugie n. 701

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Convivenza prima del matrimonio? Lo danneggia

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Jan 24, 2021 5:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6445CONVIVENZA PRIMA DEL MATRIMONIO? LO DANNEGGIAUna ricerca, basata su oltre 100 coppie in quattro anni, rivela che chi si è sposato senza prima convivere mostra maggiore sintonia (anche a letto!)di Giuliano GuzzoI matrimoni calano, le convivenze aumentano, la morale cristiana è sempre più irrisa e incompresa. Tutto vero. Ma l'insegnamento della Chiesa sul fidanzamento e sull'unione matrimoniale non invecchia, anzi: rimane quantomai valido. Al contrario, le convivenze prematrimoniali - ormai accettate come un dato di fatto persino in casa cattolica - continuano a rivelarsi dannose per il matrimonio. Perfino sul versante rispetto al quale dovrebbero costituire una sorta di garanzia preventiva: quello sessuale.A certificarlo è una nuova ricerca apparsa sul Journal of Sex Research a firma di Emma E. Altgelt e Andrea L. Meltzer, due studiose del dipartimento di psicologia dell'Università della Florida. Le autrici - selezionato un campione di oltre 100 coppie, tutte composte da uomini e donne - hanno chiesto loro svariati dettagli sulla loro storia, sulla loro vita intima, sul loro grado di soddisfazione sessuale, eccetera. Gli incontri con le coppie, semestrali, sono durati per ben quattro anni, consentendo un'osservazione prolungata.DUE SCOPERTE INTERESSANTIAlla fine del loro lavoro, Altgelt e Meltzer si sono imbattute in almeno due scoperte interessanti. La prima riguarda la relazione tra corteggiamento e soddisfazione sessuale: le coppie con i corteggiamenti e i fidanzamenti più lunghi si sono rivelate quelle con una vita intima meno appagante. La seconda evidenza emersa - quella più significativa - è quella relativa alla convivenza prematrimoniale, che in maniera del tutto contro-intuitiva si è rivelata un elemento non esattamente positivo per la vita di coppia.Infatti, si è visto che le coppie che si sono sposate senza prima convivere sono quelle che non solo avevano un numero di rapporti sessuali più elevato, ma che pure esprimevano maggior soddisfazione da questo punto di vista. L'obiezione qui potrebbe essere quella secondo cui le coppie sposatesi senza prima convivere necessariamente erano più felici perché non avevano fatto ancora i conti, rispetto alle altre, con l'inevitabile dimensione abitudinaria e inerziale che prima o poi sopraggiunge sempre in una relazione. Peccato però che Altgelt e Meltzer abbiano scoperto che la differenza, per esempio nella frequenza sessuale, tra le coppie sposatesi senza prima convivere e le altre, non solo rimaneva netta, ma addirittura aumentava, a dimostrazione di una sintonia duratura.SPOSARSI SENZA CONVIVENZA PRECEDENTE È MEGLIONe consegue come in questo studio i benefici dello sposarsi senza prima sperimentare la convivenza siano parsi piuttosto netti. Dato per nulla banale, anche se a ben vedere non si tratta di un unicum. Per quanto si fatichi a parlarne, al di fuori della cerchia di addetti ai lavori, sono difatti ormai numerose le ricerche che evidenziano i benefici non soltanto della non convivenza, ma pure della stessa castità prematrimoniale.Per esempio, uno studio del 2010 curato dai ricercatori della Brigham Young University's School of Family Life, effettuato esaminando un campione di oltre 2.000 soggetti sposati, aveva riscontrato come la castità prematrimoniale renda la coppia più solida, favorendo un miglioramento della qualità della vita dei coniugi. Analogamente, in una ricerca pubblicata sul Journal of Marriage and Family, eseguita monitorando ben 600 coppie, è emerso come la precocità dei rapporti sessuali sia associata negativamente alla qualità di vita coniugale.E potremmo continuare citando numerosi altri studi simili, se lo spazio non fosse tiranno e non ci imponesse una breve riflessione conclusiva rispetto a quello che, in tema di famiglia e matrimonio, è l'insegnamento della Chiesa. Un insegnamento che, perfino a detta di alcuni cattolici e purtroppo di qualche pastore, sarebbe oggi da «aggiornare» in quanto troppo rigido e fuori dal tempo.Eppure, curiosamente, proprio là dove certa teologia sembra vacillare, ci stanno pensando la psicologia e la sociologia a evidenziare quello che dovrebbe essere chiaro e purtroppo non lo è ancora, e cioè il fatto che la Chiesa non vuole castrare l'uomo né limitarne la gioia. Tutt'altro: lo vuole felice. Il punto è che per raggiungere la vetta della felicità, anche quella di coppia, non si può procedere per tentativi né con improvvisazione. Al contrario, occorre faticare e pure molto. Ma la bellezza della cima, alla fine, ripaga ogni sforzo. Titolo originale: La convivenza prima del matrimonio? Lo danneggiaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-01-2020Pubblicato su BastaBugie n. 701

BASTA BUGIE - Santi e beati
Sarà beato il giudice Livatino ucciso dalla mafia 30 anni fa

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jan 5, 2021 10:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6423SARA' BEATO IL GIUDICE LIVATINO, UCCISO DALLA MAFIA 30 ANNI FADopo padre Pino Puglisi, la Chiesa riconosce il martirio in odio alla fede di Rosario Livatino (visse la professione di giudice come una vocazione, difese l'obiezione di coscienza contro aborto ed eutanasia)di Ermes DovicoS.T.D., cioè sub tutela Dei (sotto la tutela di Dio), è la sigla che il giudice Rosario Livatino annotava a margine di diversi suoi appunti. Ora, a 30 anni di distanza dalla sua uccisione, sappiamo che il Servo di Dio nativo di Canicattì potrà presto, forse già nel 2021, essere proclamato beato. Lunedì 21 dicembre, infatti, papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che riconosce il martirio «in odio alla Fede» di Livatino, ucciso la mattina del 21 settembre 1990 in un agguato tesogli da quattro sicari della Stidda sulla strada statale da Canicattì ad Agrigento, sede del tribunale in cui lavorava.Partiamo proprio da qui, dal riconoscimento del martirio per mano di un'organizzazione a stampo mafioso, che si aggiunge all'odium fidei già riconosciuto dalla Chiesa nel 2012 nel caso di padre Pino Puglisi (1937-1993). Molti conoscono il fermo ammonimento che san Giovanni Paolo II pronunciò nella Valle dei Templi il 9 maggio 1993 - al termine della Santa Messa, dopo la Benedizione finale -, ammonimento che culminò nelle parole: «Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!». Ma pochi sanno che il grande papa polacco, parlando a braccio, pronunciò quel discorso dopo che la mattina di quello stesso giorno aveva incontrato i genitori del giudice assassinato tre anni prima (nonché i familiari del giudice Antonino Saetta, ucciso con il figlio Stefano nel 1988). Quell'incontro commosse profondamente Wojtyla, che nella circostanza definì Livatino «un martire della giustizia e indirettamente della fede».LA CAUSA DI BEATIFICAZIONEEbbene, la successiva causa di beatificazione, aperta ufficialmente dalla Diocesi di Agrigento il 21 settembre 2011, ha consentito di approfondire i fatti della vita e morte di Livatino, arrivando appunto al riconoscimento formale del martirio. Questo è stato possibile «dopo l'ascolto di numerosi testimoni e aver ripercorso tutta l'esistenza terrena e gli scritti di Livatino, come gli appunti che tracciava a matita giornalmente nelle sue agende e la trascrizione delle conferenze su Fede e diritto e Il ruolo del giudice nella società che cambia. Non è solo il fatto di essere stato ucciso, ma i 38 anni di vita condotti sotto lo sguardo di Dio da un uomo che diceva che rendere giustizia è preghiera», spiega alla Nuova Bussola don Giuseppe Livatino, postulatore della causa a livello diocesano. Riguardo ai suoi assassini, «da qualche intercettazione ambientale è venuto fuori che i mandanti dell'omicidio, appartenenti alle cosche locali, si riferivano a Livatino chiamandolo in maniera dispregiativa 'u parrineddu ["piccolo prete", dal dialettale parrinu], per dire che andava sempre in chiesa e non faceva mistero della sua fede», aggiunge don Giuseppe, parente «molto alla lontana» dello stesso giudice e che prima di essere ordinato sacerdote aveva mostrato il suo interesse per l'opera dei magistrati vittime della mafia, fondando con alcuni amici nel 1990 (giusto pochi mesi prima dell'omicidio di Livatino) un'associazione per ricordare il giudice Saetta.Le parole di don Giuseppe sono sulla stessa lunghezza d'onda di quelle del postulatore generale, monsignor Vincenzo Bertolone, vescovo di Catanzaro, nonché del decreto promulgato dalla competente Congregazione. «La motivazione che spinse i gruppi mafiosi di Palma di Montechiaro e Canicattì a colpire il Servo di Dio fu la sua nota dirittura morale per quanto riguarda l'esercizio della giustizia, radicata nella fede. Durante il processo penale emerse che il capo provinciale di Cosa Nostra Giuseppe Di Caro, che abitava nello stesso stabile del Servo di Dio, lo definiva con spregio santocchio per la sua frequentazione della Chiesa», si legge nel decreto, che prosegue così: «Dai persecutori, il Servo di Dio era ritenuto inavvicinabile, irriducibile a tentativi di corruzione proprio a motivo del suo essere cattolico praticante. Dalle testimonianze, anche del mandante dell'omicidio, e dai documenti processuali, emerge che l'avversione nei suoi confronti era inequivocabilmente riconducibile all'odium fidei. Inizialmente, i mandanti avevano pianificato l'agguato dinanzi alla chiesa in cui quotidianamente il Magistrato faceva la visita al Santissimo Sacramento».UNA VITA DI FEDERosario Livatino era nato il 3 ottobre 1952. Fin dalla prima giovinezza si era impegnato nell'Azione Cattolica. Il 9 luglio 1975 si laureò in Giurisprudenza a Palermo con il massimo dei voti e quattro anni più tardi, dopo le prime esperienze lavorative, iniziò a svolgere le funzioni di sostituto procuratore presso il Tribunale di Agrigento (1979-1988). Dal 1984 al 1988, Livatino, che non si associò mai a nessuna corrente, risultò essere, per riconoscimento del Consiglio Superiore della Magistratura, il magistrato più produttivo della Procura di Agrigento. Sempre nel 1988 ricevette la Cresima. Nell'agosto dell'anno seguente divenne giudice della sezione penale. Si preoccupò di praticare la giustizia con carità cristiana, condannando gli autori di reati ma avendo bene a mente che anche dietro il più grande criminale c'è una persona, bisognosa di compassione e, certamente, conversione. Spiegava: «Decidere è scegliere [...]; e scegliere è una delle cose più difficili che l'uomo sia chiamato a fare. [...] Ed è proprio in questo scegliere per decidere, decidere per ordinare, che il magistrato credente può trovare un rapporto con Dio. Un rapporto diretto, perché il rendere giustizia è realizzazione di sé, è preghiera, è dedizione di sé a Dio. Un rapporto indiretto, per il tramite dell'amore verso la persona giudicata».Questa sua missione terrena finì appunto il 21 settembre 1990. La fase storica era di quelle caldissime per il territorio agrigentino, segnato dalla contrapposizione tra alcuni clan emergenti della Stidda e Cosa Nostra. Livatino, a bordo della sua Ford Fiesta, fu prima speronato, ferito alla spalla e infine, mentre tentava di fuggire a piedi in una scarpata, raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco, compreso uno in pieno volto.Umile e riservato, sapendo i rischi che correva, non aveva voluto creare troppi legami: «La sua principale preoccupazione era quella di dare un dispiacere ai suoi genitori, perché lui presagiva in qualche modo la fine cruenta a cui andava incontro», dice alla Bussola il magistrato Domenico Airoma, autore di un libro sul "giudice santo" e vicepresidente del Centro Studi Livatino, gruppo di giuristi che ha espresso la propria gratitudine a papa Francesco per il decreto sul martirio. Quel che colpisce nel futuro beato «è la sua costante ricerca della giustizia al di là della legalità, cioè del fondamento del diritto naturale che preesiste al diritto positivo. Fu controcorrente, penso a quello che ha scritto contro l'eutanasia e per il diritto alla vita, l'obiezione di coscienza. Se si censura il suo modo di intendere la vocazione di giudice e la sua dimensione spirituale non si può comprendere Rosario Livatino». Il giudice siciliano, conclude Airoma, «dimostra proprio che si può essere un fedele laico impegnato nelle istituzioni, senza nascondere la propria fede e vivendola nella propria professione». Titolo originale: Sarà beato il giudice Livatino, martire in odium fideiFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23-12-2020Pubblicato su BastaBugie n. 698

BASTA BUGIE - Islam
Mille ragazze ogni anno rapite e convertite all'islam con la forza

BASTA BUGIE - Islam

Play Episode Listen Later Jan 3, 2021 4:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6425MILLE RAGAZZE OGNI ANNO RAPITE E CONVERTITE ALL'ISLAM CON LA FORZAIn Pakistan se così tante giovani sotto i 16 anni vengono sequestrate è grazie alla complicità di imam, magistrati, poliziotti corrotti e uno Stato deboledi Leone GrottiAlmeno 1.000 ragazze appartenenti a minoranze religiose, circa 700 cristiane e 300 indù, vengono rapite ogni anno in Pakistan, sposate sotto minaccia e convertite a forza all'islam. Il famoso studio del 2014 del Movimento per la solidarietà e la pace è ancora valido secondo la commissione americana sulla libertà religiosa internazionale.Quest'anno hanno avuto particolare risalto mediatico i casi di Maira Shahbaz - 14enne cattolica rapita da un musulmano a Madina Town, vicino a Faisalabad, violentata, costretta ad abiurare con l'inganno, scappata e ora nascosta in un luogo segreto insieme alla famiglia mentre prosegue il processo -, Huma Younus - cristiana rapita il 10 ottobre a 14 anni a Karachi da tre uomini, sposata a forza a uno di loro e convertita all'islam - e Arzoo Raja - cristiana di 13 anni rapito il 13 ottobre a Karachi.Meno conosciuto è il caso di Sadaf Masih, cristiana protestante di 13 anni rapita in un villaggio remoto della provincia del Punjab e costretta a sposare un uomo che da allora l'ha indotta ad abortire tre volte, segregandola in casa e usandola come schiava nei campi: a nulla è servito ai suoi genitori rivolgersi all'autorità giudiziaria per ottenere il suo rilascio.Poco conosciuto anche il caso di Neha, raccontato dall'Associated Press: la giovane 14enne con la complicità della propria famiglia di provenienza è stata rapita e costretta a sposare un musulmano di 45 anni, che l'ha obbligata ad abbracciare l'islam e a cambiare nome in Fatima. Scappata, ma rinnegata dalla famiglia, è stata accolta da una chiesa di Karachi. Ma per ogni caso che viene raccontato dalla stampa, ce ne sono altri cento che restano nascosti.Le conversioni forzate sono vietate in Pakistan. La legge proibisce anche di sposare ragazzine sotto i 16 anni, classificando come stupro ogni rapporto al di sotto di questa età. Ma la legge islamica permette di prendere in moglie bambine anche molto piccole dal momento che la sharia richiede per le nozze soltanto il raggiungimento della «maturità sessuale», normalmente intesa con il sopraggiungere della «pubertà».Secondo quanto spiegato all'Ap dall'attivista Jibran Nasir, il business dei matrimoni con giovani sequestrate appartenenti ad altre religioni è una vera e propria «mafia» che coinvolge tutti: «Le giovani spesso sono rapite da conoscenti o parenti conniventi oppure da uomini alla ricerca di mogli. Spesso vengono accettate da ricchi possidenti come pagamento da parte di famiglie indebitate, mentre la polizia guarda dall'altra parte. Una volta convertite, le ragazzine vengono rapidamente sposate, spesso a uomini più anziani o ai loro rapitori. Le conversioni forzate prosperano in modo incontrollato grazie a una rete che frutta molto composta da chierici islamici che celebrano i matrimoni, magistrati che legalizzano le unioni, poliziotti locali corrotti che aiutano i colpevoli rifiutandosi di investigare e sabotando le indagini».A rimetterci sono le minoranze religiose, ovviamente, ma anche il Pakistan stesso, perché dà di sé all'esterno l'immagine di un paese corrotto dove a farla da padrone sono ricchi possidenti musulmani e imam estremisti, e non la legge della Repubblica Titolo originale: Pakistan: la mafia che rapisce e converte all'islam 1.000 cristiane all'annoFonte: Tempi, 29 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 698

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
La folle psicologia delle folle

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Jan 3, 2021 7:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6418LA FOLLE PSICOLOGIA DELLE FOLLEIn tempi di crisi le masse tendono a illudersi, sperando in un ''salvatore della patria'' che risolva i guai che le affliggonodi Luca Della TorreIn tempi di crisi le masse nella società civile tendono inevitabilmente a far convergere illusoriamente in politica le proprie speranze di salvezza in un demiurgo, un taumaturgo, un "salvatore della patria", che risolva provvidenzialmente, con granitica certezza, la matassa inestricabile dei funesti guai che le affliggono.Sono trascorsi più di centovent'anni dalla pubblicazione di un fondamentale saggio per la storia politica mondiale del XX secolo, Psicologia delle folle, del celebre sociologo e storico francese Gustave le Bon. L'autore rappresentava acutamente l'inconscia responsabilità criminale delle masse, che, caratterizzate da emotività, ed irrazionale forza distruttiva, rinunziano all'esercizio della propria autonomia di giudizio e di discernimento, divenendo facile preda di ideologie-feticci in grado di suggestionarle verso idee-immagini, e slogan suggestivi, che in realtà tradiscono una volontà di sopraffazione politica della dignità della persona umana. È cosa ben nota alla storiografia che i grandi dittatori ispiratori delle criminali ideologie totalitarie del XX secolo, Stalin in URSS, Hitler in Germania, applicarono con meticolosa attenzione le riflessioni dell'opera dello studioso francese alle proprie prassi politiche. Nel quadro odierno delle relazioni internazionali in ambito geopolitico e giuridico, è molto preoccupante, agli occhi degli analisti, l'approccio disinvolto, irresponsabile di un eterogeneo milieu intellettuale che guarda al pensiero politico comunista ed alla sua applicazione nella prassi, come ad un fenomeno meritevole di apprezzamento per il futuro politico del terzo millennio. I fatti sono noti: la Repubblica Popolare cinese, retta dal primato del regime totalitario del Partito Comunista cinese è oggi il problema nodale per l'immediato futuro degli assetti politici di pace e sicurezza internazionale. Lo è per gli USA, per la UE, per la Russia, per l'India, per i principali modelli politici sociali ed economici liberali del pianeta. Impossessatosi delle tecniche economico finanziarie dell'economia di mercato capitalista, il Partito Comunista cinese ha da tempo sfidato concettualmente il sistema dei trattati giuridici che sono alla base della comunità internazionale e che garantiscono i diritti e le libertà civili e politici della persona umana secondo la piattaforma culturale di impronta occidentale, in nome del primato virtuoso della dittatura del partito unico di ispirazione marxista. L'Italia in particolare, brilla in questa sciagurata opera di "revisionismo" storico politico a favore di una delle ideologie più criminali e anticristiane che la Storia abbia mai subito, come dimostra un'intervista di Antonio Polito all'ex leader comunista, poi del PD, Massimo D'Alema, apparsa di recente sulle pagine del Corriere della Sera.D'ALEMA, IL LEADER CHE NON HA MAI PERSO OCCASIONE DI PERDEREPolito è notoriamente un giornalista garbato e moderato, pur nella palude del mainstream postmarxista e globalista che guida quello che un tempo era il giornale più autorevole d'Italia. Di D'Alema, in verità con ironico sfottò, la stampa italiana coniò un celebre motto, ovvero che è il leader che "non ha mai perso occasione di perdere", alla luce di tutti i fallimenti dei suoi autoreferenziali progetti di leadership come Primo Ministro, Presidente della Repubblica, leader della sinistra europea.Purtuttavia l'ex leader comunista è ad oggi membro di un noto think tank politico-economici proglobal, consulente del governo cinese a livello internazionale nello sviluppo del faraonico programma di dominio economico politico mondiale noto come il trattato Silk Belt Road, la "nuova via della seta cinese", che mira a creare una rete di Paesi strettamente dipendenti dal Dragone di Pechino nel quadro della cooperazione economica, militare, politica.Ebbene, alla domanda del giornalista Polito sulla crisi strutturale dell'Europa e della sinistra italiana, D'Alema racconta che un nuovo partito di sinistra «in più dovrebbe avere una ideologia», «Una visione del mondo, un insieme di valori e un'idea del futuro». E che tale impronta ideologica si può trovare nell'esempio del defunto Partito comunista italiano (sic!). Dice infatti D'Alema che: «La serietà, il metodo, la responsabilità dei dirigenti, la qualità della loro formazione. Fu questo a trasformare un partito (il PCI, ndr) che era nato per fare la rivoluzione in un pilastro del sistema democratico». Questa è la lungimiranza strategica, il grado di discutibile maturità politica, il livello di pochezza culturale che traspare da una delle presunte "teste pensanti" del pensiero postmarxista in Italia nel nuovo millennio.Polito, con sorniona abilità polemica fa presente nel corso dell'intervista che D'Alema tiene ancora nel suo ufficio, seppur pudicamente poggiato per terra, un ritratto del criminale dittatore sovietico, Iosif Stalin. Ora, al netto dell'aneddoto, è altrettanto comprovato che a livello di analisi accademica, diplomatica e istituzionale, presso i centri di ricerca politologica e giuridica, sia riconosciuto che il sistema della democrazia occidentale liberale, liberista, laicista, perda sempre più fascino. In questo frangente più importante di tutte è la questione della identità: culturale, politica, religiosa, storica. La crisi politica internazionale, un vero e proprio conflitto "freddo" che purtroppo volge sempre più, giorno dopo giorno - come ben si legge nelle veline riservate delle diplomazie occidentali, da Washington a Bruxelles, in India come in Giappone, in Australia - verso un confronto in chiave militare con regimi aggressivi e criminali come quello di Pechino è infatti in primo luogo una crisi occidentale: come osserva il celebre politologo USA Samuel Huntington mentre la Cina ha continuato a crescere in modo impetuoso, proprio perché unificata dal granitico suggestivo diktat politico comunista e dal collante religioso del confucianesimo, l'Europa ha abbandonato la coscienza della propria identità.EVVIVA IL COMUNISMO E CHI LO VOTERÀIn verità nessuno ha voglia di abbandonare la propria identità in modo semplice, poiché l'elemento identitario è il collante che da senso al vivere comune di una società: di fronte al nihilista dramma della rinunzia in ambito giuridico istituzionale al patrimonio delle radici culturali, politiche, sociali cristiane, il risultato è l'approdo disperato di masse e di intellettuali alla D'Alema alle sirene distopiche di modelli liberticidi come il comunismo cinese in salsa capitalista.Altre prove di questo preoccupante processo di de-formazione e dis-informazione delle masse? La redazione di Rai News, l'organo di informazione pubblica dello Stato italiano proprio martedì 22 scorso se ne è uscito con questo degradante inno al criminale regime comunista cinese: «La Cina, già con la Nuova Via della Seta, con questa "globalizzazione con caratteristiche cinesi", propone una visione inclusiva, in un certo senso di integrazione per il futuro del pianeta, pur tutelando beninteso, le sue ambizioni di grande potenza in grado di competere con gli USA. Laddove l'Occidente continua a rivolgere lo sguardo verso se stesso e a chiudersi per certi versi nella cultura dell'individualismo, di contro l'Oriente, l'Estremo Oriente, privilegia la collettività, quel senso del bene comune di origine confuciana per cui l'individuo mette da parte se stesso per migliorare la società».Se rileggiamo le altrettanto irresponsabili, grossolane dichiarazioni pubbliche di mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, secondo cui «in questo momento quelli che realizzano meglio la dottrina sociale della Chiesa sono i cinesi», ci si rende conto senza difficoltà come la drammatica crisi etico-culturale strutturale del pensiero politico europeo [...] possa far scivolare le masse verso il piano inclinato delle sirene del comunismo del terzo millennio, nonostante la certificazione storica del fallimento dei sistemi sociali d'impronta comunista. Titolo originale: Una pericolosa nostalgia di comunismoFonte: Corrispondenza Romana, 23 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 698

BASTA BUGIE - Omosessualità
Ennesimo caso di finta omofobia

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jan 3, 2021 6:04


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6424ENNESIMO CASO DI FINTA OMOFOBIAFinta aggressione omofoba nel padovano, in realtà fu un pestaggio reciproco (altre notizie dal mondo gay: dirsi trans per finire nelle carceri femminili, quando l'ideologia gay copre gli abusi sui minori, Pillon gli immigrati e il Ddl Zan)di Manuela AntonacciUn ennesimo caso di finta omofobia, è quello che si è verificato a Padova, nel contesto di un'aggressione notturna, avvenuta lo scorso settembre, apparentemente ai danni di due giovani omosessuali. Durante il pestaggio che, invece, vede ora tutti condannati per rissa. Inizialmente però la coppia gay, coinvolta, aveva gridato subito al movente omofobo.In realtà, per gli inquirenti e il giudice si è trattato di un pestaggio reciproco, senza alcuna motivazione legata all'orientamento sessuale dei due giovani. Insomma, una rissa senza vittime ma solo con partecipanti attivi, tutti colpevoli in concorso e tutti destinatari, adesso, di un decreto penale di condannaDurante la zuffa erano volate imprecazioni e insulti, ma all'interno di un contesto di violenza che aveva visto tutti protagonisti, nella stessa maniera. La sera del 18 settembre, infatti, i due gruppi di ragazzi, si erano lanciati, dapprima insulti reciproci, in seguito ad una battuta di troppo su una felpa, per poi passare immediatamente alle mani e addirittura a colpi di bottiglie.Non contenti, i ragazzi che inizialmente avevano denunciato l'aggressione omofoba – successivamente indagati - avevano pensato bene di postare e diffondere un video su Facebook, divenuto quasi virale, in cui avevano raccontato di essere stati aggrediti per ragioni legate al loro orientamento sessuale. Immediatamente, come avviene spesso in questi casi, era scesa in campo certa rappresentanza politica che in quattro e quattr'otto aveva messo in piedi addirittura una manifestazione di piazza, a cui avevano partecipato più di 500 persone. Ma ciò non ha impedito ai carabinieri del comando provinciale di Padova di fare il loro lavoro. Infatti guardando le telecamere di videosorveglianza e ascoltando le diverse testimonianze, sono riusciti a identificare tutti gli attori del pestaggio (i due omosessuali compresi).Inoltre, dopo qualche giorno, il Corriere del Veneto aveva contattato due dei cinque accusati di omofobia, riportando, per par condicio, anche la loro versione: «Stavamo festeggiando il compleanno di un'amica, avevamo bevuto, camminando abbiamo incontrato questi ragazzi che non sapevamo essere omosessuali e uno di loro ha fatto una battuta per una felpa. Da lì sono iniziate alcune schermaglie verbali, ma nessuno ha fatto allusioni sui gay. Anzi, dal nulla uno di loro ci ha urlato "omofobi". Per altro noi non abbiamo visto i due baciarsi, quindi come potevamo sapere che fossero omosessuali».Un caso indicativo, in quanto ci porta ad interrogarci su ciò che, invece, potrebbe accadere se passasse il ddl Zan. Una simile verifica dei fatti sarebbe ancora possibile? O basterebbe, come avviene già in diversi paesi europei in cui leggi simili sono state approvate, la testimonianza della vittima e la sua "sensazione" di essere stata insultata e aggredita per motivi legati al suo orientamento sessuale? E a che derive di ingiustizia porterebbe tutto ciò se consideriamo che l'orientamento sessuale non è certo un dato evidente e palpabile e in alcuni casi (come in questo) soprattutto quando ci si imbatte in estranei, si può benissimo non sapere se l'altro sia etero o gay?Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.DIRSI TRANS PER FINIRE NELLE CARCERI FEMMINILISecondo un report del Ministero della giustizia britannico nel 2016 erano 70 i detenuti che si dichiaravano transessuali, nel 2019 salirono a 1.500. Il motivo? In tal modo il detenuto spera di essere trasferito in un penitenziario femminile.Un bel guaio pensando anche che secondo il Fair Play for Women (FPFW) il 41% dei detenuti transgender sono stati condannati per reati a sfondo sessuale.Il politicamente corretto può provocare seri danni.(Gender Watch News, 27 dicembre 2020)QUANDO L'IDEOLOGIA GAY COPRE GLI ABUSI SUI MINORICiò che spiega Life News è assolutamente raccapricciante. Secondo quanto esso afferma, l'ideologia Lgbt verrebbe usata per coprire abusi e per dimostrare il "consenso" delle vittime agli abusi, sulla base del fatto che non vi sarebbe alcun comportamento sessiale sbagliato, purché vi si acconsenta. Il che sarebbe tremendo e metterebbe in serio pericolo tantissime persone, specialmente minorenni. «Alle ragazze vulnerabili, spesso affidate alle cure dello Stato, gli insegnanti e gli assistenti sociali dicevano incessantemente che nulla nel campo sessuale può essere descritto come sbagliato o cattivo, a condizione che vi acconsentano. Gli aggressori erano completamente d'accordo e hanno proceduto a manipolare il necessario "consenso" da loro. Questo non era un consenso legale: le vittime minorenni non sono in grado di darlo. Ma è bastato agli assistenti sociali e, del resto, alla polizia, che hanno considerato le vittime come persone autonome che avevano scelto una strada forse sfortunata, e si sono rifiutate di far rispettare la legge». Non si può pensare che bambini o adolescenti possano acconsentire con piena coscienza a pratiche erotiche, ciò è nettamente contro la loro tutela.(Provita & Famiglia, 29 dicembre 2020)PILLON, GLI IMMIGRATI E IL DDL ZANIl senatore Simone Pillon scrive sulla sua pagina Facebook: «Un funzionario di una prefettura del Sud mi ha raccontato che nonostante il pdl Zan non sia ancora passato al Senato, già è arrivato l'ordine di scuderia ai richiedenti asilo: per facilitare la regolarizzazione basta dichiararsi gay e lamentare presunte persecuzioni. Ovvio no?Qualche considerazione:1. Servono prove? Assolutamente no ovviamente, perché la Cassazione ha stabilito che la propria autodichiarazione in materia di orientamento sessuale non è soggetta a verifiche.2. È possibile che un cittadino italiano per spostare la residenza debba compilare qualche chilogrammo di moduli e allegare mille documenti, e invece qui basti un foglietto in cui si "dichiara di aver lasciato il suo paese per motivi: sessuale"?3. Se chiedono asilo qui in Italia, e ancora l'omofobia non è legge, vuol dire che l'Italia è un paese sicuro, e dunque non serve nessuna legge sull'omofobia...».(Gender Watch News, 11 novembre 2020) Titolo originale: Finta aggressione omofoba nel padovano, in realtà fu un pestaggio reciprocoFonte: Provita & Famiglia, 30 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 698

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Il natale si festeggia anche in paradiso?

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 4:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6416IL NATALE SI FESTEGGIA ANCHE IN PARADISO?La liturgia terrestre è legata all'anno liturgico, il quale a sua volta è legato all'anno solare, (invece la liturgia celeste non è legata ai movimenti degli astri, ma a Dio)di Corrado GnerreQuando si pensa al paradiso, tra i tanti interrogativi ci si chiede anche se le anime beate festeggino le nostre stesse feste: il Natale, la Pasqua, ecc... Alcune volte si sente dire: quel brav'uomo è morto ed è andato a festeggiare il Natale in Paradiso... Che pensare a riguardo? Sono ingenuità? O c'è qualcosa di vero?Prima di tutto dobbiamo dire che il Paradiso cristiano non né una semplice prosecuzione di ciò che si vive su questa terra (questa concezione è degli islamici), né tanto meno qualcosa di totalmente separato e diverso rispetto a ciò che si vive su questa terra, come se fosse un azzeramento totale del vissuto terreno (questa concezione è tipica della religiosità orientale). No, il paradiso cristiano è da concepire come qualcosa che oltre la vita terrena, ma non totalmente distaccata da essa.Detto questo, vediamo come si deve porre teologicamente la questione.Nel paradiso il "tempo" (non a caso lo virgolettiamo perché se ne deve parlare solo in senso analogico), va inteso come una realtà non scandita dal movimento degli astri (come sulla Terra), ma unicamente dall'illuminazione di Dio.La liturgia terrestre è ovviamente legata all'anno liturgico, il quale a sua volta è legato all'anno solare.La liturgia celeste invece non è legata ai movimenti degli astri, ma a Dio. Più semplicemente possiamo dire che per le anime beate (che sono faccia a faccia con Dio) è sempre Natale, Pasqua, ecc... ma esse (le anime), proprio nella luce di Dio, colgono l'unione con il tempo della vita terrena e quindi la successione dell'anno liturgico terrestre, che segue, appunto, il movimento dei corpi celesti.Insomma, i beati sanno bene che in quel momento nella vita terrena si sta celebrando il Natale o qualche altra festa. Si tratta di una conseguenza della beatitudine essenziale, precisamente dell'oggetto secondario di tale beatitudine (l'oggetto primario è Dio stesso).Molti teologi affermano che i beati in Dio vedono tutte le cose. San Tommaso nella Summa (2, q. 10, a. 2) scrive che ciascun beato vede tutto ciò che lo riguarda. Giuseppe Casali nella sua Somma di Teologia Dogmatica scrive testualmente: "[Ogni] persona pubblica o privata vedrà tutte quelle cose che lo riguardavano in quello stato: quindi un Papa, un Capo di Stato, un capo di famiglia conosceranno in particolare tutte quelle persone o cose che erano loro affidate. Perciò i Beati in cielo vedranno i parenti, gli amici ancora in terra, li aiuteranno con la loro intercessione e ascolteranno le loro preghiere".Ora, tutti questi elementi ci fanno capire quanto il Paradiso cristiano non vada poi concepito "lontano" dal sentire comune.Lo ripetiamo: qui non si tratta di concepire il Paradiso in maniera banale, così come fanno i musulmani. Per l'Islam la gioia del beato è ciò che Dio dona; e Dio donerebbe i piaceri di questa terra portati all'estremo. Per il Cristianesimo, invece, la gioia del beato non è tanto ciò che Dio dona, ma soprattutto Dio stesso. E questo già basta per capire la differenza. Ciò però non toglie che il Paradiso cristiano non sia un annullamento, bensì una sublimazione di ciò che l'uomo sperimenta già nella sua vita terrena. Titolo originale: Vi spieghiamo perché il Natale si festeggia anche in ParadisoFonte: I Tre Sentieri, 25 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 697

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il "sacro" vaccino: una colossale operazione propagandistica

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 9:58


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6417IL ''SACRO'' VACCINO: UNA COLOSSALE OPERAZIONE PROPAGANDISTICAIl vaccino viene presentato come ''luce e speranza'', ma in realtà è un salto nel vuoto che non ci salveràdi Paolo GulisanoIl 27 dicembre 2020 passerà alla storia come il V Day- Ovvero il Vaccination Day: il giorno in cui in tutta Europa venne scatenata contro il Covid la controffensiva del vaccino. Una sorta di Sbarco in Normandia. E' stato annunciato in termini così enfatici e retorici dalla Presidente tedesca della Commissione Europea: "Il Vaccination Day è un toccante momento di unità. La vaccinazione è la via d'uscita duratura dalla pandemia", ha scritto la Von Der Leyen in una nota pubblicata su Twitter. Tecnicamente, le dosi del vaccino Pfizer/Biontech sono già state tutte consegnate ai Paesi della Ue, e giusto all'indomani può avere inizio la campagna di vaccinazione, in simultanea in tutti gli Stati membri per dare un segno di coesione e sottolineare la svolta, come ha precisato il capo dell'esecutivo europeo, sottolineando che da oggi si inizia a voltare pagina. "La vaccinazione ci riporterà gradualmente alla normalità", ha concluso ricordando di continuare a rispettare le norme igieniche di sicurezza finché l'obiettivo della campagna di vaccinazione non sarà raggiunto. Il V Day è dunque un evento anzitutto di grande valore simbolico, funzionale ad una colossale operazione propagandistica. Sappiamo bene che la propaganda, la strategia comunicativa, è uno dei cardini del Great Reset.UNA CAMPAGNA MEDIATICA PER RIMUOVERE OGNI DUBBIO SUI VACCINI ANTI COVIDCon il V Day non iniziano solo le procedure di vaccinazione, ma soprattutto inizia una campagna mediatica il cui scopo è rimuovere ogni dubbio sui vaccini anti Covid, convincere l'opinione pubblica della loro efficacia, sicurezza, e persino la loro doverosità morale e civile. Con il V Day si giunge alla conclusione di un lungo, capillare lavoro fatto dai media e dai social, per conto dei singoli governi e ora dalla stessa UE, per dare una precisa e univoca lettura dell'epidemia, che in sintesi può essere riassunta come segue:Siamo di fronte ad un microrganismo di inusitata letalità. «Nei confronti della malattia causata da questo microrganismo non c'è alcuna cura. Solo un vaccino ci può salvare»Per mesi queste sono state le parole d'ordine inculcate nella popolazione, con una forza e una determinazione che hanno sovrastato le voci libere di scienziati e di operatori della salute che erano in grado di dimostrare che le cose non stavano così: che la letalità del virus non era quella con cui si cercava di terrorizzare le persone, e che la malattia era curabile con tutta una serie di farmaci, tutti invariabilmente negati. Così alla fine siamo arrivati al terzo punto, la soluzione finale.A breve l'ente regolatorio europeo darà il proprio benestare ai vaccini di altre case farmaceutiche. Tutti hanno passato l'esame. Un successo incredibile, unico nella centenaria storia delle vaccinazioni. Tutti funzionano benissimo, e sono sicuri.La storia della Medicina mostra molti esempi di gravi eventi avversi da vaccini immessi sul mercato in periodi di enormi pressioni e aspettative. Ci sono stati vaccini antipolio contaminati nel 1955, casi di sindrome di Guillain-Barré nei destinatari di vaccini antinfluenzali nel 1976 e narcolessia legata a una marca di vaccino antinfluenzale nel 2009.I VACCINI COVID-19 SALVERANNO VITE?L'efficacia e la sicurezza dei vaccini immessi sul mercato saranno le parole che verranno ripetute per convincere i cittadini europei a sottoporsi alle vaccinazioni. Eppure persistono seri dubbi sull'uno e sull'altro di questi fondamentali criteri. Su un numero recente dell'autorevole British Medical Journal (BMJ 2020 371) intitolato Will covid-19 vaccines save lives? Current trials aren't designed to tell us ("I vaccini covid-19 salveranno vite? Le prove attuali non sono progettate per dircelo") ci rivela che nessuno degli studi di Fase III è stato impostato per provare l'efficacia dei vaccini sulla riduzione di esiti gravi come ricoveri ospedalieri, uso di cure intensive o decessi. Né i vaccini vengono studiati per determinare se possono interrompere la trasmissione del virus."L'individuazione di eventi avversi rari gravi richiederà lo studio di decine di migliaia di pazienti, ma questo requisito non sarà soddisfatto dall'adozione precoce di un prodotto che non ha completato la sua valutazione di prova completa", hanno dichiarato i ricercatori della Harvard Drug Policy Jerry Avorn e Aaron Kesselheim.Gli studi sul vaccino Covid-19 sono attualmente progettati per classificare i risultati finali di efficacia una volta che 150-160 partecipanti allo studio sviluppano il covid-19 sintomatico e la maggior parte degli studi ha specificato almeno un'analisi ad interim che consente di terminare gli studi con ancora meno dati accumulati. Non disponiamo dunque di elementi sufficienti per valutare i benefici e i danni dei vaccini. Servirebbe ancora molto tempo e molti studi. Ma ormai la macchina vaccinale è lanciatissima, a tutta velocità. Il vaccino anti Covid, d'altra parte, non è più un farmaco. È molto di più: è "luce e speranza", e con questa aura di discutibile pseudo sacralità va incontro alla sua realizzazione.Il V Day, anziché essere un Vaccination Day, rischia di essere un Vacuum Day, il giorno del salto nel vuoto.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Paolo Gulisano, nell'articolo seguente dal titolo "Lo scontro tra le due medicine" spiega l'emergere di due tipi di medicina. Una dalla parte dei pazienti e una di Stato dalla parte di chi detiene il potere e lo può dispensare ai propri leali collaboratori.Ecco la parte conclusiva dell'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 dicembre 2020:In riferimento allo spettacolo che il mondo medico sta offrendo di sé: che tipo di Scienza è la Medicina? È davvero così tutto relativo, opinabile, e alla fine ha ragione chi ha in mano le leve del potere, compresa quella della comunicazione?L'epidemia in realtà sta facendo emergere due diversi tipi di Medicina, contrapposti e forse addirittura inconciliabili tra loro.Da una parte c'è una Medicina - o meglio: dei medici - interpreti di una lunga tradizione di arte medica - l'arte del prendersi cura - che ha inizio con Ippocrate, Medici che si dedicano alla cura dei malati, e che di conseguenza cercano realisticamente, di fronte ad una situazione di emergenza, di diffusa sofferenza, di intervenire con tutte le proprie capacità, con tutte le proprie conoscenze, con tutte le evidenze scientifiche note, per curare e per guarire i malati. Sono nate così le varie che la Bussola ha portato a conoscenza dei lettori: i singolo medici, le equipe, i gruppi, che hanno messo in comune esperienze di cure efficaci. Una Medicina ippocratica, personalista, umanistica.Dall'altra parte c'è una Medicina burocratica, spersonalizzata, collettivistica. La Medicina dei protocolli. Intesi non come linee guida utili alla pratica diagnostica e terapeutica, ma come rigidi e inamovibili paletti normativi, indifferenti alle nei confronti di nuove scoperte, di nuove evidenze scientifiche. Indifferenti al fatto che si possa guarire e salvare tante persone: ciò che conta è la letteratura, le pubblicazioni, gli studi a doppio cieco, lavori scientifici che magari richiedono anni, mentre la gente muore qui ed ora, ed in attesa di validazioni da parte dei consessi autorevoli, non riceve altro che antipiretici sintomatici in attesa che la malattia evolva verso forme gravi, spesso fatali.La prima Medicina è quella che ha messo in campo tutta la propria determinazione a curare le persone, la seconda è quella che ha sentenziato che non c'è cura: ci può essere solo la prevenzione basata sull'isolamento, sulla reclusione domiciliare, e quindi la prevenzione (non la cura) basata sui vaccini, vaccini da accogliere con fede cieca, senza discussioni, senza richiedere letteratura e pubblicazioni e studi accurati. Una Medicina di Stato, che non ammette discussioni, che pretende obbedienza cieca, pronta e assoluta. Da una parte una Medicina di umili e generosi professionisti, i cui nomi sono sconosciuti al grande pubblico: dall'altra parte una Medicina dei nuovi divi televisivi, dei ricercatori da salotto, dei maestri delle boutades.Una Medicina dalla parte dei pazienti, e una Medicina dalla parte di chi detiene il potere, e lo può dispensare ai propri leali collaboratori.Voi a chi affidereste la vostra salute? Titolo originale: Il ''sacro'' vaccino, un salto nel vuoto che non ci salveràFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27-12-2020Pubblicato su BastaBugie n. 697

BASTA BUGIE - Politica
E BrExit fu: Il Regno Unito esce trionfalmente dall'UE

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 7:27


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6415E BREXIT FU: IL REGNO UNITO ESCE TRIONFALMENTE DALL'UEIl Regno Unito ha ottenuto tutte le condizioni che chiedeva all'Unione Europea realizzando la promessa fatta agli elettori nel 2016 (e potrà darsi le sue regole e senza dipendere dal giudizio della Corte Europea)di Stefano MagniE Brexit fu. Il 24 dicembre, proprio alla vigilia di Natale, il governo Johnson ha ottenuto un accordo di "divorzio" dal Mercato comune europeo con i negoziatori dell'Ue. Dal 31 dicembre, il Regno Unito sarà fuori dall'Unione anche economicamente, ma con un accordo di libero scambio già pronto che, se ratificato dai due parlamenti, eviterà contraccolpi gravi a comuni cittadini e operatori economici.L'ultima tappa del processo, iniziato con il referendum del giugno 2016, è anche l'ultima smentita, in ordine di tempo, di tutte le fosche previsioni sulla Brexit sentite negli ultimi quattro anni. Solo per citare quelle dell'ultimo anno, era opinione comune che con Boris Johnson, eletto con una maggioranza chiara in Parlamento, il negoziato con Bruxelles sarebbe stato molto più difficile. Invece, nonostante la gravissima "distrazione" del Covid in tutto il vecchio continente e alcune fasi difficili della trattativa (sull'Irlanda del Nord e la pesca, soprattutto), il Regno Unito è riuscito ad ottenere tutte le condizioni principali che chiedeva all'Ue per un trattato di libero scambio, realizzando la promessa fatta agli elettori nel 2016 e poi rinnovata dal governo Johnson.Il Regno Unito avrà, insomma, la possibilità di darsi le sue regole di mercato e di non dipendere più dal giudizio della Corte Europea, con l'unica eccezione dell'Irlanda del Nord che rimarrà ancora (ma temporaneamente) nel mercato comune. Non ci sarà, per il futuro, alcun meccanismo di sincronizzazione delle regole e degli standard fra mercato europeo e mercato britannico, le sanzioni rimarranno un'opzione aperta per chi si sentisse danneggiato, le dispute verranno risolte da un arbitrato, ma sempre nell'ottica del libero scambio.LE FALSE PREVISIONI DEGLI EUROPEISTILa Brexit è stata descritta sempre dalla stampa europea come una sorta di calamità. "La solitudine dei britannici mi crea disagio e tristezza. Chissà se avranno capito la lezione", scriveva Castagnetti ancora lo scorso 22 dicembre, del Pd e già segretario del Partito Popolare. Di isolamento, traslochi di aziende, perdite miliardarie, tantomeno di cibi che scarseggiano non c'è manco l'ombra. A meno di non voler attribuire le lunghissime code dei camion sulle strade che portano all'Eurotunnel (Inghilterra-Francia) agli effetti della Brexit: sono causate dal blocco della frontiera dovuto alla scoperta della nuova variante di coronavirus. Un blocco, per altro, le cui tempistiche sono sospette, considerando che sono state decretate al culmine del braccio di ferro tra Francia e Regno Unito sui limiti alla pesca nelle acque britanniche. In compenso non c'è stato alcuno svantaggio strategico del Regno Unito nella lotta all'epidemia, anzi il governo di Londra è stato il primo in Europa a lanciare la campagna vaccinale.Ancora adesso, ad accordi conclusi, viene spesso commentata la notizia della fine del programma Erasmus con le università britanniche come sintomo grave di isolamento, persino di xenofobia. Ma dimenticando che Erasmus è solo una delle tante dimensioni dello scambio e che il programma che sta subentrandogli nel Regno Unito, il sistema Turing, permetterà, almeno nel suo intento, scambi in tutto il mondo e non nella sola Europa. Non verranno cacciati i cittadini europei dal Regno Unito. Viaggiare da e per le isole britanniche sarà ancora facile, le restrizioni sono impercettibili per l'uomo comune.L'UNIONE EUROPEA NON È UN PROCESSO STORICO IRREVERSIBILEQual è il messaggio universale lanciato dalla Brexit, al netto di tutta la retorica e la propaganda di questi quattro anni? La centralizzazione dell'Unione Europea non è un processo storico irreversibile. Non è un dogma. Non è un idolo. Uscirne è possibile senza incorrere in pericoli di guerre o collasso economico. D'altra parte, in molti casi concreti, come quelli di Polonia e Ungheria negli ultimi anni, abbiamo visto quanto il principio di autonomia degli Stati membri sia scavalcato arbitrariamente dalle istituzioni comunitarie, con ogni possibile pretesto. Il Green New Deal di ispirazione ecologista è un programma ideologico comune che aumenterà l'arbitrio delle istituzioni comunitarie, lasciando ancor meno margine all'indipendenza degli Stati membri. Anche i "nuovi diritti", dietro il paravento della parità di genere, sono considerati sempre più fondamentali e sempre meno appannaggio dei singoli Stati membri. In compenso, su immigrazione, politica estera comune e gestione delle crisi economiche (e sanitarie) l'Ue procede in ordine sparso, dove invece sarebbe necessario un maggior coordinamento. Queste sono le grandi contraddizioni che la Brexit potrebbe contribuire a risolvere, se non altro perché suona come un campanello di allarme E la risposta non è "ci vuole più Europa".Nota di BastaBugie: ecco il link ad alcuni articoli sulla Brexit che abbiamo pubblicato negli ultimi anni.BREXIT, IL GLORIOSO ''INDIPENDENCE DAY'' DEGLI INGLESIFenomenale sventola in faccia all'Unione Europea che i media tentano di oscurare con la bufala dei 3 milioni di firme per rifare il referendumdi Massimo Viglionehttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4279LA BREXIT FA CROLLARE IL MITO DI UN'EUROPA MULTICULTURALE SENZA FRONTIEREQuando interpellato, il popolo boccia sempre l'Unione Europea, come nel 2005 in Francia e in Olanda nei referendum sulla Costituzione Europea che cancellava le (evidenti) radici cristianedi Roberto de Matteihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4289BORIS JOHNSON, IL NUOVO PREMIER INGLESE PER LA BREXIT SENZA SE E SENZA MABrexit ad ogni costo, più relazioni con Trump, meno tasse e abbandono delle bufale ecologiche (come il riscaldamento globale causato dall'uomo)di Stefano Magnihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5749 Titolo originale: E Brexit fu: il Regno Unito esce dall'Ue senza tragedieFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27-12-2020Pubblicato su BastaBugie n. 697

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Ci vogliono togliere babbo natale

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 23, 2020 4:54


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6407CI VOGLIONO TOGLIERE BABBO NATALEGiù le mani da Babbo Natale, la cui figura ha origini profondamente cristianedi Luca Del PozzoNon bastando una situazione già di suo pesante e gravosa sotto tutti i profili, complici le (vessatorie, per quanto mi riguarda) misure restrittive decise dal governo per le festività natalizie, sono giorni che ci tocca pure essere afflitti da una stucchevole e melensa retorica politicamente corretta che ha preso di mira - oltre al Natale in sé in quanto insopportabile epifania del consumismo e che grazie al Covid-19 almeno quest'anno vivremo in maniera più sobria, più essenziale, più solidale, più intima e, naturalmente, (solo) con i tuoi - che ha preso di mira, dicevamo, anche Babbo Natale.E qui la faccenda si complica. Non perché non sia importante il Natale, intendiamoci; solo che essendoci abituati, la lagna anti-natalizia non fa più notizia e anzi ci fa sorridere. Ma se ve la pigliate pure con Babbo Natale, beh allora guardate che stavolta finisce male.Per cui lorsignori sono avvisati: giù le mani da Babbo Natale. Che non solo non si è suicidato, come ha troppo frettolosamente scritto un'ex insegnante nella rubrica "Invece Concita" su Repubblica, ma è vivo e vegeto e lotta insieme a noi. E, anzi, se c'è qualcosa o meglio qualcuno da riscoprire in questo pandemico Natale 2020, questi è proprio il dolcissimo Babbo Natale (ah, dimenticavo: pregasi i gender-mi sempre ben appostati di prendere nota che Babbo Natale è personaggio di sesso maschile e si chiama "Babbo", ok?).UNA CORBELLERIA SU BABBO NATALEStando alle stravaganti tesi espresse della succitata ex insegnante, Santa Klaus si sarebbe suicidato, udite udite, «per non dover partecipare alle sceneggiate natalizie odierne (per info citofonare Palazzo Chigi), per non "poterne più" di rappresentare un mondo falsamente felice (un pelo autobiografico?) e pieno di contraddizioni (benvenuta tra noi) dove i valori sono spesso riferibili solo alla quantità di denaro di cui disporre (aridaje). Perché non vuole soddisfare la prepotenza natalizia del dono a tutti i costi (tranquilla, per lei farà un'eccezione). Perché non vuole più portare il vestito rosso in un paese in cui il rosso simboleggia pericolo e anche diffusione del virus (il rosso simboleggia anche il sangue di Gesù di Nazareth, ha presente?). O forse perché la slitta trainata da renne non è stata modificata in una vettura elettrica (urca... e mo' chi glielo dice a Greta?)». Fin qui, comiche. Ora arriva la chicca: «I bambini fino a pochi decenni fa non conoscevano Babbo Natale piombato sull'Italia dal Nord Europa e dagli Usa».Ormai dovrei averci fatto il callo. Eppure ogni volta non mi capacito. Non riesco a capacitarmi del fatto che, puntualmente, tutte le volte che c'è di mezzo una consuetudine o una tradizione cristiana, si assiste al trionfo di un luogocomunismo tanto saccente quanto ignorante. Ma cara signora, ma come si fa a dire una corbelleria simile?BREVE PARENTESI PERSONALEQuando nostra figlia, la primogenita, compì nove anni, vuoi per l'età vuoi perché a scuola la prendevano scherzosamente in giro perché ancora credeva alla "favola" di Babbo Natale, con mia moglie capimmo che era giunto il momento di dire a nostra figlia la verità. La qual cosa ha scatenato una grandissima delusione in nostra figlia, con annessi lacrimoni e sconforto. Però alla fine la prese meno peggio di quel che temessimo, e se ciò accaduto è stato anche grazie al fatto che abbiamo raccontato a nostra figlia tutta la verità, ossia che se è vero che non esiste oggi un Babbo Natale in carne e ossa, è altrettanto vero che è esistito, eccome, il personaggio che da poi ha preso il nome.Approfitto allora per ricordare, alla cara ex insegnante come a tutti coloro che la considerano una leggenda, che la figura di Babbo Natale intanto ha origini e significati profondamente cristiani e niente affatto pagani. Inoltre, e soprattutto, che trattasi di una figura che affonda le sue radici in un personaggio storico realmente esistito. Parliamo di san Nicola di Myra, antica città dell'odierna Turchia, più noto come san Nicola di Bari per il fatto che le reliquie del santo furono traslate a Bari da alcuni pescatori.Anche il nome Santa Klaus, il più diffuso a livello planetario, deriva dall'olandese Sinterklaas che a sua volta altro non è se non la deformazione di Sankt Nikolaus, cioè il nome sassone del santo. Non solo. Anche l'usanza di portare doni ai bambini deriva dalle gesta di san Nicola, ed ha quindi origini cristiane. La tradizione secondo cui il canuto vegliardo, guidando le sue renne, gira per le case recando regali, è rintracciabile già nella Divina Commedia. Il canto XX del Purgatorio narra dell'incontro tra l'Alighieri e Ugo Capeto, capostipite della dinastia francese dei Capetingi. Il sovrano evoca un esempio di generosità citando la «larghezza / che fece Niccolao a le pulzelle / per condurre ad onor la giovinezza». Il riferimento è all'episodio in cui san Nicola dona a tre fanciulle, figlie di un padre caduto in miseria, tre borse ripiene di monete d'oro, introducendosi nottetempo nella loro fatiscente dimora. In questo modo, salva le ragazze dalla prostituzione, carriera cui il padre intendeva avviarle per riscattarle dalla povertà.Nota di BastaBugie: ecco i link ad alcuni articoli pubblicati negli anni scorsi relativi al Natale.SETTE VERITA' DIMENTICATE SUL NATALEGesù non era un arabo, Maria e Giuseppe erano regolarmente sposati, non erano profughi, non erano clandestini, non erano senza fissa dimora, non erano poveri e non disprezzavano i soldi e l'oro dei magidi Matteo Carlettihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4981W I REGALI E LO ''SPRECO'' DEI PRANZI NATALIZIIl Natale cristiano è da sempre legato all'idea del dono e all'abbondanza, della festa insieme, anche a tavola... come voleva San Francescodi Antonio Soccihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4976CHI HA PAURA DEL BAMBIN GESU'?Le tre tentazioni del Natale: l'orgoglio, la vanità, la routinedi Tom Hoopeshttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4490MILANO: IL DIRIGENTE SCOLASTICO CANCELLA LA FESTA DI NATALE PER SOSTITUIRLA CON LA FESTA D'INVERNODobbiamo togliere tutti i riferimenti al cristianesimo? Allora smettiamo di dire ''Grazie'' (che significa ''Che il Signore ti riempia di grazie'') e ''Prego'' (che significa ''Prego per te'')di Tommaso Scandrogliohttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4010CHESTERTON DIFENDE I REGALI DI NATALE E CHI LI DONAAnche da adulto credo in Babbo Natale... ho semplicemente esteso l'ideadi Giuliano Guzzohttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3563 Titolo originale: Giù le mani da Babbo NataleFonte: Tempi, 17 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 696

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Per Natale lo stato raccomanda ai cittadini di denunciare i vicini di casa

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Dec 23, 2020 11:39


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6410PER NATALE LO STATO RACCOMANDA AI CITTADINI DI DENUNCIARE I VICINI DI CASAOgni totalitarismo ha bisogno dei delatori che sporgano migliaia di denunce alle autoritàdi Caterina GiojelliBuon Natale e chiamate la polizia: «Abbiamo personale sufficiente per rispondere a tutte le chiamate nel territorio e abbiamo organizzato un gruppo per rispondere specificamente alle segnalazioni relative a Covid-19. Saremo pronti a intervenire il 24 e 25 dicembre». Lo ha assicurato Sylvain Caron, capo del dipartimento di polizia della città di Montreal, in conferenza stampa con la sindaca Valérie Plante. La quale sindaca ha annuito gravemente rivolgendosi ai cittadini, «se vedete entrare più persone in una casa, è la cosa giusta da fare». Certo, «la polizia interviene con un ordine di priorità e non è detto si abbia la garanzia che immediatamente compaia un poliziotto in casa», ma la città più popolosa della provincia del Quebec «è stata l'epicentro della prima ondata di Covid-19 e centinaia di montrealesi sono morti a causa della pandemia – ha proseguito il sindaco -. Queste tragedie dovrebbero convincere la popolazione a rispettare le regole». Tuttavia se i lutti e la preoccupazione di incorrere in sanzioni non bastassero a dissuadere i vicini di casa, ben vengano le segnalazioni, «scatterà la visita della polizia al momento opportuno», ha assicurato Caron.IL REATO DI CENONE IN BELGIOUn po' abusata ma la neolingua del Covid-1984 è la più parlata da governanti e amministratori sotto le festività. In Belgio una sorta di reato di cenone è stato istituito nientemeno che dalla ministra dell'interno, Annelies Verlinden, annunciando ronde delle pattuglie delle forze dell'ordine per il paese per scoraggiare assembramenti e focolai da salotto: «A Natale sarà la polizia a vigilare sul rispetto delle misure sanitarie. Dove necessario, suonando il campanello, bussando a casa delle persone». Certo, in tempi normali non si potrebbe chiedere agli agenti di fare irruzione senza mandato per sanzionare chiassosi cenoni illegali in luoghi privati, ma come ha chiarito il solerte Vincent Gilles, presidente del sindacato di polizia Slfp, «se c'è il sospetto di un reato, e con le misure speciali anti-Covid l'assembramento lo è, le forze dell'ordine possono intervenire d'ufficio, senza mandato, per inosservanza delle norme sanitarie». Così, per Natale, tutti gli attovagliati riceveranno una multa pari a 250 euro a testa. E se si rifiutano di conciliare, «il caso può passare da amministrativo a penale».L'ARRUOLAMENTO DEI SORVEGLIANTI INGLESIUn inasprimento del cittadino-garante della salute pubblica dopo mesi di allenamento antipandemico: in Gran Bretagna, appena scattata la "Rule of six" (vietati raduni di oltre sei persone sia all'aperto che al chiuso) il "crime minister" Kit Malthouse (sottosegretario in raccordo fra Interni e Giustizia) intervistato dalla Bbc ha esortato i cittadini a chiamare e fare segnalazioni in merito a «qualsiasi sospetta violazione della regole». L'ammenda? Una multa da 100 sterline, soggetta al raddoppio ad ogni infrazione successiva sino ad un massimo di 3.200 sterline. E la rivalsa dei sorveglianti è assicurata nel paese in cui il questore Anthony Stansfeld alle prese con i centralini intasati era stato costretto a supplicare i londinesi di fare la spia solo per i casi «palesi ed eclatanti», limitandosi negli altri casi a esprimere «cortese disapprovazione verbale», e dove il capo della polizia del Northamptonshire segnalava «dozzine e dozzine» di chiamate giornaliere da chi voleva fare arrestare il vicino per una corsa nel quartiere («Temo che il mio vicino stia uscendo per la seconda volta nello stesso giorno, dovete arrestarlo») o per avere acceso un barbecue in giardino. Al contrario, i capi di dodici dipartimenti di polizia, tra gli altri Humberside, West Midlands, Greater Manchester e Avon e Somerset, hanno aperto sezioni apposite sui propri siti invitando i cittadini alla compilazione di moduli online per segnalare raduni di due o più persone.I POLIZIOTTI DA BALCONE E I NIPOTI DELLA STASIAncora: la polizia spagnola alla fine di marzo aveva già assicurato alla giustizia circa 2 mila persone, arrestate grazie ai video e alle foto scattate dai «colleghi di balcone», zelanti cittadini che si sono arrogati il compito di segnalare chiunque violasse la quarantena: oltre 230.000 le multe comminate in un solo mese grazie alla delazione. In Oklahoma la polizia di Tulsa a un mese dal diffondersi del coronavirus ha ammesso che era impossibile stare dietro alle segnalazioni di imprese e vicini di casa dissidenti, da Chicago a Denver migliaia di segnalazioni di "possibili trasgressioni" hanno portato ad altrettante verifiche, multe, ammende a chiunque fosse stato avvistato aprire un negozio, fare yoga, entrare in chiesa o giocare a golf. A Los Angeles, insieme alla richiesta di mettere al gabbio poveri potatori di siepi o dipendenti autorizzati a recarsi al posto di lavoro, alla polizia è stato chiesto di arrestare due persone alla fermata del bus: una aveva tossito. In Nuova Zelanda, il sito web della polizia creato apposta perché i cittadini potessero denunciare i trasgressori è andato in crash dopo che troppe persone hanno tentato di accedervi contemporaneamente per segnalare cose come «partite di frisbee» all'aperto. In Germania la polizia è sbottata e ha cercato di dissuadere i neonipoti della Stasi dall'eccesso di delazione, funzionari disperati dalle troppe chiamate hanno spiegato che la gente «non dovrebbe fare una denuncia ogni volta che vede tre persone sedute su una panchina al parchetto» o continue soffiate «su ristoranti rimasti aperti o su assembramenti di persone che si riuniscono nei parchi».IL FALSO ALLARME TORINESEDifficile non ricollegare il boom di spioni all'allegro clima costruito da governanti e media. Vero, c'è chi ha fatto moltissimo: la Danimarca ha invitato per esempio a una vera e propria "delazione di Stato". L'Autorità sanitaria nazionale si è spinta infatti a chiedere ai cittadini di denunciare con apposito modulo un "sospetto contagiato": «Se sei preoccupato per il comportamento di una persona che sai essere stata contagiata o sospettata di essere infetta dal coronavirus, compila un modulo informativo (vedi il riquadro "Contenuto correlato") e invialo all'Agenzia per la sicurezza del paziente». Ma anche in Italia ci difendiamo. Come dimenticare sotto Pasqua la guida della giunta Raggi? «Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole sull'emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all'Autorità competente con il Sus (sistema unico di segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma Capitale. È semplice, segui le istruzioni». O l'improvvida uscita del ministro della Salute Roberto Speranza a Che tempo che fa? «Aumenteremo i controlli, ci saranno le segnalazioni» aveva risposto a Fabio Fazio che gli chiedeva come avrebbe fatto a vigilare sul suo divieto di tutte le feste private. E come dimenticare cosa è successo dopo: a Vinovo, alle porte di Torino, un uomo ha denunciato ai carabinieri lo svolgimento di una festa nell'appartamento accanto al suo. «Venite, il mio vicino ha più di 6 persone in casa». Peccato che una volta suonato i carabinieri si sono trovati davanti a sei persone, tutte dotate di mascherina.PEGGIO DELLE SOFFIATE LE PREDICHE DEI GERARCHI AL GOVERNOPoco male, stando all'ormai famigerato Rapporto Censis «Meglio sudditi che morti» più della Stasi gli italiani sognano il modello cinese tutto sospetto, risentimento, controllo sociale e punizione: il 77,1 per cento dei cittadini chiede pene severissime per chi non indossa mascherine e non rispetta il distanziamento; il 56,6 per cento vuole il carcere per i contagiati che non rispettano quarantena e isolamento, il 31,2 per cento non vuole che vengano curati (o vuole che vengano curati solo dopo, in coda agli altri) coloro che, a causa dei loro comportamenti irresponsabili o irregolari, hanno provocato la propria malattia. In altre parole, arriva il Natale e peggio delle multe e delle ronde della polizia hanno fatto solo le prediche dei gerarchi giallorossi. «Il Natale non è solo fare regali, molto buono per dare impulso all'economia, ma è anche raccoglimento spirituale, e farlo con tantissime persone non viene troppo bene», ha spiegato il premier Conte. «È previsto un incontro sul numero delle persone che potranno riunirsi a tavola per la cena e il pranzo di Natale» ha detto a inizio mese il ministro Roberto Speranza. «Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili. Dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale» ha detto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia dopo lo shopping dell'Immacolata, quello per cui «non è eresia seguire la Messa o far nascere Gesù due ore prima. Eresia è non accorgersi dei malati e dei bisognosi, delle difficoltà dei medici».«Nel periodo natalizio ci saranno 70 mila unità addette al controllo ma con grande senso di equilibrio», ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese annunciando che il Viminale ha messo a disposizione circa 70 mila uomini delle forze dell'ordine coadiuvati dall'esercito e dalla polizia municipale, pattuglie a piedi con i megafoni per invitare la gente al distanziamento, droni e telecamere e multe da 400 a mille euro per chi viola le norme. «A Natale e a Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Io chiuderei tutti in casa per l'intera durata delle festività», è ancora il ministro Speranza. Almeno la Stasi era una cosa seria. Titolo originale: Buon Natale e chiamate la polizia (o la neuro)Fonte: Tempi, 19 dicembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 696

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
La clorochina si può usare per curare a casa il Coronavirus

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Dec 15, 2020 11:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6404LA CLOROCHINA SI PUO' USARE PER CURARE A CASA IL CORONAVIRUSSvolta del Consiglio di Stato: nessuna ragione per non usare il Plaquenil, su cui c'è stato un divieto illogico del Ministero della Salute e dell'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco che regola l'uso dei farmaci in Italia)di Andrea Zambrano«Non vi sono ragioni contrarie di salute pubblica che sconsiglino l'impiego generalizzato del farmaco idrossiclorochina. La lotta contro il virus deve essere condotta anzitutto sul piano della medicina territoriale e, quindi, con la somministrazione di una appropriata e sicura, precoce ed efficace, terapia domiciliare e solo in via di extrema ratio nell'ambito ospedaliero, non in grado di reggere da solo l'intera pressione della domanda sanitaria».Le parole con cui il Consiglio di Stato riabilitano l'idrossiclorochina sono non solo un riconoscimento ai tanti medici che hanno continuato a somministrarla con successo nonostante la campagna mediatica e governativa contraria, ma sono anche un preciso indirizzo di come si deve - e si doveva - affrontare la pandemia: meno lockdown e meno ricoveri, più cure da casa, con i farmaci giusti e tra questi nulla vieta che ci possa essere anche il farmaco antimalarico contro il quale da maggio scorso si sono accaniti i due enti regolatori, Aifa e Ema, che hanno poi condizionato il Ministero della Salute.Dall'ordinanza emessa ieri dalla camera di consiglio della III sezione del Consiglio di Stato non ci si poteva attendere responso migliore. Il giudice Franco Frattini ha accolto in pieno tutte le istanze dei 34 medici che avevano impugnato la delibera del 22 luglio con la quale Aifa proibiva l'utilizzo dell'HCQ off label, cioè fuori dalle indicazioni mediche prescritte dalla casa farmaceutica e ha così sdoganato il suo utilizzo, a determinate condizioni, però: la prima è che venga somministrata nella fase precoce della malattia da Covid 19, entro i sei giorni dalla comparsa dei sintomi, proprio come da studi scientifici chiedono i medici, la seconda è che questo avvenga sotto la piena responsabilità del medico attraverso un consenso informato del paziente e comunque non a rimborso del Servizio Sanitario Nazionale. Quest'ultimo aspetto è stato enfatizzato dai giornali di ieri nel dare la notizia, ma è un problema secondario, visto anche il costo irrisorio del Plaquenil. Ma la decisione è storica e segna un punto a favore della cura medica.VINCE LA MEDICINA, QUELLA VERAEsulta l'avvocato Valentina Piraino che ha creduto nella battaglia dei medici e nell'affermazione del diritto alle cure e che alla Bussola dice: «Con l'ordinanza di oggi viene riconosciuto il giusto valore ai medici di medicina generale. Il Consiglio di Stato ha chiaramente affermato che non vi sono evidenze scientifiche tali da sospendere l'utilizzo di idrossiclorochina. Il comportamento di Aifa nega qualsiasi possibilità di sperimentare in concreto il farmaco proprio quando vi è urgente necessità di sperimentare nuove cure. Non si può togliere valore alla preziosa esperienza clinica dei mesi passati e addirittura negare, in assenza di altra valida alternativa domiciliare, una possibile cura in grado di esercitare anche un minimo beneficio».Ma se la giustizia amministrativa ha fatto la sua parte, ora la partita è tutta politica perché i medici devono essere informati che la clorochina non è bandita ed è un farmaco utilissimo per contrastare il coronavirus. Ecco perché il legale fa un appello ai governatori regionali e al governo: «Alla luce di questo provvedimento vanno senza dubbio rivisti tutti i protocolli regionali e soprattutto le recenti linee guida approvate dal Ministero sulle terapie domiciliari. Lo Stato sociale di diritto non vieta ma richiede alla scienza medica di curare anziché astenersi dal curare i cittadini».Ed è proprio sulla responsabilità di cura dei medici che si è incentrata l'ordinanza pubblicata ieri dagli ermellini di Palazzo Spada.Nell'affermare che la cura contro il virus deve essere tempestiva e condotta in ambito domiciliare non hanno fatto altro che dare ascolto alla Medicina, che da tempo chiede maggiore autonomia di cura.AIFA SCONFITTASe la prescrizione dell'idrossiclorochina è così consentita è anche perché le ragioni contrarie portate dall'Aifa non sono sufficienti per arrivare ad una bocciatura totale. I giudici amministrativi infatti hanno riconosciuto che le ricerche scientifiche randomizzate presentate da Aifa si riferiscono a «pazienti in fase già avanzata della malattia e comunque già ospedalizzati oppure sulla profilassi preventiva dell'infezione da Sras-CoV-2. Ma è pacifico e non è nemmeno qui in discussione che l'idrossiclorichina non svolga alcun effetto in una fase avanzata della malattia o una volta manifestatasi la cosiddetta tempesta citochinica, allorché si siano sviluppati i sintomi più gravi come la polmonite bilaterale, né svolga alcun ruolo in fase di profilassi, come hanno dimostrato pressoché tutti gli studi randomizzati controllati sin qui eseguiti».Questo significa che, anche secondo la giustizia amministrativa, avevano ragione tutti quei dottori che chiedevano di mettere al centro gli studi sulle cure tempestive, quindi né troppo tardi né quando ancora la malattia non si è manifestata. E sono infatti gli studi effettuati dai dottori - alcuni di questi intervistati dalla Bussola - Paola Varese, Luigi Cavanna e Alessandro Capucci, che sono andati a costituire la corposa memoria difensiva degli appellanti, che ha evidentemente convinto l'ex Ministro degli Esteri e i suoi colleghi.Il focus del CdS dunque è stato quello di «accertare se l'idrossiclorochina possa svolgere un efficace ruolo terapeutico in fase precoce di sintomatologia con una finestra di attività massima tra zero e sei giorni dall'esordio dei sintomi».E la risposta è stata sì, anche se è stato chiarito che «non compete a questo Consiglio valutare e men che mai decretare l'efficacia terapeutica dell'idrossiclorochina nel contrasto al SARS-CoV-2 in una fase iniziale della malattia, ma ha rilevato che «la perdurante incertezza circa la sua efficacia terapeutica non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l'irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti».La decisione dunque «deve essere rimessa all'autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico».CUORE E SUICIDI: LEGGENDE NEREI giudici però hanno anche smentito alcune leggende nere sorte per demonizzare l'uso della clorochina che ne hanno stigmatizzato la sua diffusione in ambito medico domiciliare e ambulatoriale.Come ad esempio il rischio cardiaco su certi pazienti: «Non sembra esservi dunque allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, alcuna attendibile correlazione tra la somministrazione a dosi non elevate e per breve tempo dell'HCQ ed eventi cardiaci mortali o altri eventi avversi di particolare gravità», dicono rimarcando, tra l'altro che la stessa AIFA ha riconosciuto nella sua scheda che eventuali ricadute che interessano l'apparato cardiovascolare sono «non gravi e del tutto tollerabili».Smontato anche lo spauracchio con il quale certi giornali avevano provato a demolire la validità dell'antimalarico alla vigilia della sentenza, tirando in ballo presunti rischi di suicidio: «In ordine, poi, a presunti sintomi psichiatrici e, in particolare, al rischio di depressione con ideazione suicidiaria - hanno proseguito - non esistono evidenze certe di una correlazione tra modica somministrazione di HCQ a basso dosaggio e tendenze suicidiarie, facendo l'EMA riferimento a casi nei quali vi era stato un sovradosaggio del farmaco».Nella cura da covid infatti non servono né sovradosaggi né dosaggi prolungati nel tempo dato che la durata media di una terapia è di pochi giorni, un nulla dunque per ipotizzare ricadute gravi, ma tantissimo per permettere all'organismo di autoregolarsi e combattere lui il virus, sconfiggendolo.SGRAVARE GLI OSPEDALIVi è poi un passaggio importante di natura sanitaria che va messo in luce. I giudici ricordano che «l'elevata ospedalizzazione dei pazienti affetti da SARS-CoV-2 in una fase di riespansione della pandemia, come quella attuale, rischia di pregiudicare l'erogazione delle cure nei reparti di terapia intensiva e subintensiva proprio verso i pazienti più gravi o bisognosi». Per questo motivo viene denunciata dalla più alta magistratura amministrativa «l'irragionevolezza e l'illogicità del divieto imposto dall'Aifa all'utilizzo dell'idrossiclorochina nella misura in cui esso, da un lato, sacrifica a priori in modo non giustificato l'autonomia decisionale del medico e dall'altro limita il diritto alla salute di cui all'art. 32 Costituzione». Per farla breve: bisogna evitare di stressare gli ospedali, come invece si continua a fare per poi ricorrere alle politiche di lockdown. Così a rimetterci è stata la solidarietà nazionale dato che «si è sospeso l'utilizzo di una possibile alternativa terapeutica per il singolo paziente, ma anche nella sua dimensione solidaristica, quale interesse della collettività».E al dovere della solidarietà, rappresentata dal fare di tutto per curare e curare al meglio, cioè prima che la situazione precipiti, ci si appella per intraprendere anche una terapia come quella a base di idrossiclorochina che a questo punto si «impone, vista la situazione epidemiologica tanto grave». Titolo originale: Clorochina ok, curare a casa il Covid. Il giudice boccia AifaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12-12-2020Pubblicato su BastaBugie n. 695

BASTA BUGIE - Omosessualità
Da ex senatore dico cosa penso dei gay prima che la legge Zan mi chiuda la bocca

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Dec 1, 2020 6:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6362DA EX SENATORE VORREI DIRE COSA PENSO DEI GAY PRIMA CHE LA LEGGE ZAN MI CHIUDA LA BOCCALa posizione della Chiesa Cattolica circa le unioni omosessuali diventerà illegale se sarà approvata la legge Zan sull'omotransfobia e quindi i cattolici...di Riccardo PedrizziFin dalle sue origini, la Chiesa non si è limitata a condannare l'omosessualità o a prescrivere penitenze spirituali per chi la praticasse; essa ha anche usato tutta la sua influenza affinché le autorità civili adoperassero tutti i mezzi legali per evitare il diffondersi di tale peccato contro natura.Solo pochi decenni fa, mentre si andava diffondendo una cultura della tolleranza dell'omosessualità, il Magistero della Chiesa, ne ha sempre rinnovato la condanna.La Congregazione per la Dottrina della Fede ha, infatti, pubblicato due documenti - la Dichiarazione "Persona Humana" del 29 dicembre 1975 e la lettera pastorale del 1 ottobre 1986 - nei quali ha ribadito che è impossibile legittimare in qualsiasi modo una forma di relazione che è totalmente in contrasto col disegno divino e quindi anche con la dignità umana.E, ancora, la condanna delle unioni omosessuali è stata ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica, promulgato da S.S. Giovanni Paolo II, in data 15 agosto 1997: "Basandosi sulla sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono infatti contrari alla legge naturale, precludendo all'atto sessuale il dono della vita, e non sono frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale. Non possono essere approvati in nessun caso (n.2357)".Successivamente nel 2000, il Pontificio consiglio per la famiglia nel documento "Famiglia, matrimonio e unioni di fatto" al n.16 affermava: "Per quanto riguarda le recenti proposte legislative di equiparare le unioni di fatto, incluso quelle omosessuali alla famiglia (occorre tener presente che il loro riconoscimento giuridico è il primo passo verso la loro equiparazione), è opportuno ricordare ai parlamentari che essi hanno una seria responsabilità di opporvisi". Ed al n.23 "Le unioni di fatto tra omosessuali costituiscono una deplorevole distorsione di ciò che dovrebbe essere una comunione di amore e di vita tra un uomo e una donna, in una donazione reciproca aperta alla vita" (Dal discorso del 16/06/1994 di San Giovanni Paolo II).Infine la Congregazione per la Dottrina della Fede nel documento "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali" (2003) firmato dal Card. Joseph Ratzingher ed approvato da San Giovanni Paolo II, affermava al n.4 "Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale". Ed al n.5 inoltre è scritto: "In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell'equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest'ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all'applicazione di leggi cosi gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza".Dunque per la Chiesa "La legalizzazione delle unioni omosessuali sarebbe destinata perciò a causare l'oscuramento della percezione di alcuni valori morali fondamentali e la svalutazione dell'istituzione matrimoniale".La Chiesa, però, oltre che Maestra di vita è anche Madre e, per questo, guarda con carità e comprensione anche chi intendendo vivere la propria sessualità in difformità agli insegnamenti del Magistero, lo fa in maniera discreta, senza creare scandalo nell'opinione pubblica e soprattutto nei giovani.Ora se io scrivessi o pronunciassi queste verità inconfutabili non solo per il magistero di sempre della Chiesa, ma per quel diritto naturale che è scolpito nel cuore di ciascuno di noi, a Disegno di Legge Zan approvato (il nr. 569, "in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere") mi sarei assicurato le patrie galere... sicuramente. Titolo originale: Senatore e unioni omosessualiFonte: Blog di Sabino Paciolla, 29 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 693

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Leonardo da Porto Maurizio e la diffusione della Via Crucis

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Dec 1, 2020 8:45


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6386SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO E LA DIFFUSIONE DELLA VIA CRUCISPropagandò la Via Crucis in tutta la Chiesa, ma anche la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde di Hackeborn)di Ermes DovicoIl primo merito che va ascritto a san Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), un frate francescano della cosiddetta «Riformella», è la propagazione della Via Crucis in tutta la Chiesa. Fu lui, nel 1731, a ottenere da Clemente XII il breve Exponi nobis che autorizzava l'allestimento in tutte le chiese della Via Crucis, fino allora un privilegio delle sole chiese francescane. Solo il santo ne eresse ben 572 nelle varie città in cui andò in missione. Attirava folle enormi con i suoi sermoni sulla Passione di Gesù, che arrivavano fino a far lacrimare e singhiozzare i presenti.San Leonardo introdusse inoltre le meditazioni per ognuna delle 14 stazioni, insegnando che la Via Crucis «è lo stesso che contemplare con tenerezza di cuore tutti quegli strazi e dolori che dalla casa di Pilato sino al Calvario soffrì sotto il peso della Croce l'amatissimo Gesù, il nostro bene». Fu sempre lui a spingere Benedetto XIV verso l'istituzione della Via Crucis al Colosseo, che venne consacrato a Dio e ai tantissimi cristiani che vi avevano patito il martirio. La prima si svolse nel 1750, in pieno Anno Santo. E il fatto religioso contribuì a evitare che il grande anfiteatro romano, a lungo utilizzato come cava di travertino, venisse smantellato.Al secolo Paolo Girolamo Casanova, il santo era rimasto orfano della madre ad appena due anni. Ricevette l'educazione religiosa dal padre. Lasciò la natìa Liguria poco più che bambino. Studiò teologia al convento romano di San Bonaventura al Palatino e a 25 anni venne ordinato sacerdote. Avrebbe voluto partire missionario per evangelizzare la Cina, ma il cardinale Colloredo gli disse: «La tua Cina sarà l'Italia». Fu così che l'Italia la girò in lungo e in largo, specie le regioni centro-settentrionali. Richiamò il popolo alla preghiera, alla penitenza e all'adorazione del Santissimo Sacramento. «È il più grande missionario del nostro secolo», disse di lui sant'Alfonso Maria de' Liguori. Molto noto è un episodio avvenuto in Corsica, allora tormentata da insurrezioni separatiste; dopo una predica sulla Passione, gli uomini scaricarono in aria i fucili e si abbracciarono gridando a gran voce: «Viva frate Leonardo, viva la pace!».Combatté il giansenismo e la sua errata concezione di Dio, che faceva dubitare dell'amore divino. Raccomandava di porre sopra la porta delle case l'immagine di Gesù, nonché i Santissimi Nomi di Gesù e Maria. Verso la Madonna aveva una devozione filiale. Propagò la promessa delle Tre Ave Maria (che la Vergine aveva fatto a santa Matilde). Fu un convinto assertore dell'Immacolata Concezione. Consigliò di indire una consultazione con i vescovi, che chiamò «concilio per iscritto e senza spese», annunciando nella sua Lettera Profetica che l'Immacolata Concezione sarebbe stata proclamata dogmaticamente. Il suo scritto venne esposto nella cappella del convento di San Bonaventura al Palatino, dove il santo morì.Un secolo più tardi divenne papa un devotissimo dell'allora beato Leonardo, Pio IX (sarà proprio lui a canonizzarlo), che conosceva bene quella cappella, dove si ritirava spesso a pregare. Poco dopo essere salito al Soglio petrino, Pio IX volle leggere e avere copia della Lettera Profetica, le cui parole gli rimasero impresse. Il 2 febbraio 1849, sollecitato anche dalle suppliche di molti fedeli, il pontefice pubblicò l'enciclica con cui chiedeva a tutti i vescovi del mondo di manifestare quale fosse il loro pensiero e la pietà del popolo cristiano verso l'Immacolata Concezione. Si sa com'è andata a finire: l'8 dicembre 1854 il dogma venne solennemente proclamato.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Ermes Dovico, nell'articolo seguente parla delle esperienze mistiche di Santa Matilde di Hackeborn e della promessa delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità, molto raccomandata da san Leonardo da Porto Maurizio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 novembre 2020:La mistica ha raggiunto vette altissime con Matilde di Hackeborn (c. 1240-1298), una delle grandi sante cresciute al monastero di Helfta nel XIII secolo e la cui vita spirituale è tracciata in quello scrigno di tesori che è Il libro della Grazia speciale, nato dalle confidenze fatte per obbedienza a due consorelle, che annotarono le sue rivelazioni. Quando Matilde seppe degli appunti presi dalle monache, una delle quali era l'allieva santa Gertrude la Grande, rimase turbata in ragione della sua profonda umiltà, ma fu Gesù stesso a rassicurarla dicendole che quello scritto si sarebbe diffuso a maggior gloria di Dio e a beneficio del prossimo. A quel punto la santa si decise a rivedere con cura il manoscritto, nel quale le sue visioni, l'unione sponsale con Cristo, i dialoghi con la Beata Vergine sono descritti in modo da far cogliere l'intimità che aveva con il sacro.In monastero vi entrò a sette anni per la felicità provata dopo una visita con la madre e nonostante l'iniziale contrarietà dei genitori. Divenuta monaca verso i 17 anni, si formò sotto la guida della sorella Gertrude (da non confondere con Gertrude la Grande), che nel frattempo era stata eletta badessa. Fin dai primi passi in monastero Dio la ricolmò di doni soprannaturali, che si univano a ricorrenti prove e sofferenze anche fisiche, offerte con gioia da Matilde per la salvezza delle anime. Chiamata «l'Usignolo di Dio» per il canto soave, e autrice di diverse orazioni, sviluppò presto un tale amore per la Sacra Scrittura che per il suo modo di leggerla «in tutti suscitava la devozione» e in particolare prediligeva il Vangelo, che Gesù le aveva raccomandato: «Considera quanto sia immenso il mio amore: se vorrai conoscerlo bene, in nessun luogo lo troverai espresso più chiaramente che nel Vangelo».Il libro della Grazia speciale ha influito sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, preparando il terreno - assieme all'Araldo del divino Amore di santa Gertrude - per l'affermazione definitiva del culto, avvenuta in seguito alle rivelazioni a santa Margherita Alacoque nel XVII secolo. Nelle sue pagine un posto centrale è occupato dai sacramenti della Confessione e Comunione quali mezzi di santificazione, dalla beatitudine del Paradiso in cui vide immersi i suoi contemporanei Tommaso d'Aquino e Alberto Magno («quando furono arrivati davanti al trono di Dio, tutte le parole dei loro scritti apparvero sulle loro vesti in lettere d'oro»), dalla pietà verso le anime del Purgatorio (per le quali offriva continui sacrifici), dalle visioni delle anime dell'Inferno («all'uscire dal loro corpo, sono invase dalle tenebre») e dai colloqui con la Madonna, che chiamava Immacolata perché Maria le aveva già rivelato il dogma proclamato dalla Chiesa sei secoli dopo. A Lei domandò un giorno quale fosse stata la prima virtù praticata nell'infanzia: «L'umiltà, l'obbedienza e l'amore», rispose la Vergine.A santa Matilde è legata anche la promessa, valida per tutti i fedeli, delle tre Ave Maria in onore di ciascuna delle tre Persone della Trinità e dei doni particolari di potenza, sapienza e amore che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo hanno fatto alla Madonna: la quale le promise di assisterla con la sua presenza nell'ora della morte, chiedendole in cambio di recitarle ogni giorno secondo le suddette intenzioni. La promessa delle tre Ave Maria, che vale per tutte le anime che le recitano con devozione, è stata propagata nei secoli da diversi santi e pontefici. Titolo originale: San Leonardo da Porto MaurizioFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 693

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Una società di figli unici genera anziani soli

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Nov 24, 2020 4:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6380UNA SOCIETA' DI FIGLI UNICI GENERA ANZIANI SOLIHai fatto pochi figli? Nella tua vecchiaia avrai una badante o sarai abbandonato all'ospizio (puoi chiamarlo anche RSA, ma la solitudine resta)di Corrado GnerreIn questi giorni di pandemia, si è tornati a parlare degli anziani. Molto spesso parcheggiati negli ospizi (termine più elegante: RSA) o affidati esclusivamente a badanti che vanno e vengono.D'altronde - ogni tanto ci torniamo su - la nostra è una società degli anziani. E lo è e lo sarà ancora per molto. Anziani soliSe non si mettono al mondo più figli, se il modello familiare è quello di un figlio e un cane, allora giocoforza gli anziani rimangono soli. È infatti sempre più frequente che si sposino figli unici. E così rimangono quattro anziani con solo due figli, per giunta in carriera... e il destino della solitudine è compiuto! Chi si prenderà cura di questi anziani? Le RSA o le badanti, e non altri che queste.Dunque il problema è nel calo demografico, cioè nel fare pochi figli. Ma perché questo calo? Si dice sia la questione economica, la precarietà lavorativa. Forse c'è anche questo, ma non prendiamoci troppo in giro, l'intelligenza non può andare al massacro. Se valesse l'equazione questione economica-calo demografico, avremmo dovuto avere, con il boom economico degli anni '60, un aumento delle nascite. E invece in quegli anni si verificò l'esatto contrario. Proprio quando la ricchezza pro-capite aumentava, s'iniziò a smettere di fare figli.Dunque, il problema è un altro. Il problema è culturale, cioè di mentalità. Volendo essere precisi, c'è un problema strutturale ed uno esistenziale.Il problema strutturale sta nel fatto che è cambiato il modello familiare. I ruoli dei genitori si sono omogeneizzati. La madre fondamentalmente si è dissolta iniziando ad occuparsi non anche di "altro", ma prevalentemente di "altro". Ha iniziato a vedere i figli come una sorta di ostacolo, per finire poi di convincersi di quell'enorme stupidaggine secondo cui non sarebbe importante la quantità ma solo la qualità del tempo.Ma - dicevamo - c'è anche un problema esistenziale. Il calo demografico è l'esito (in un certo qual modo inevitabile) dello smarrimento della perdita del senso della vita. Cioè di non sapere più per quale motivo sacrificarsi, donarsi ed offrirsi. Mettere al mondo figli non è un gioco, ma una responsabilità. Una responsabilità non solo di suo, perché i figli devono essere bene accolti, ma una responsabilità perché viene richiesto impegno, lavoro, fatica. La fatica dell'amore, ma pur sempre fatica.Se però ci si chiude in una prospettiva individualista ed edonista, quale impegno, quale lavoro, quale fatica?E così la prospettiva individualista ed edonista sono inevitabili in un contesto in cui si è scartata la ragione del soffrire: la Croce. [...]Siamo stati bravissimi a trasformare il Vangelo in una sorta di Manuale delle Giovani Marmotte, bellino, carino, "politicamente correttissimo", dove i sacrifici che vengono richiesti, sono solo quelli per affermare la propria personalità, i propri diritti... piuttosto che per immolarsi per i propri doveri, offrendo tutto se stessi, costi quel che costi. Titolo originale: Abbiamo trasformato il Vangelo in un Manuale delle Giovani Marmotte e poi ci stupiamo che molti anziani siano nelle RSAFonte: I Tre Sentieri, 17 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 692

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il coronavirus ha seppellito definitivamente la credibilità dell'OMS

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Nov 24, 2020 9:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6377IL CORONAVIRUS HA SEPPELLITO DEFINITIVAMENTE LA CREDIBILITA' DELL'OMS di Toni BrandiL'Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization - Who) è stata fondata il 7 aprile del 1948. Con sede a Ginevra, ha circa 7000 collaboratori di oltre 150 Paesi e conta 194 Stati membri. Dal 2017, il suo direttore generale è l'ex ministro della sanità e degli esteri etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus. Sul sito istituzionale leggiamo che «L'Oms lavora in tutto il mondo per promuovere la salute, mantenere il mondo un luogo sicuro e servire i più vulnerabili». Un obiettivo certamente nobile e lodevole. Tuttavia quest'anno non si sono contate le critiche all'Oms riguardo alla gestione della pandemia Covid.Dai tamponi all'uso delle mascherine, fino al dietrofront sugli asintomatici come portatori di infezione da coronavirus, l'Oms ha collezionato ritardi, errori circa le norme di comportamento, indecisioni e indicazioni vaghe e contraddittorie che hanno condizionato l'evolversi dell'emergenza sanitaria, con le autorità sanitarie italiane che si sono affidate totalmente ai dettami della stessa. L'Ente ci ha abituati a notevoli scivoloni nella comunicazione: partendo da quel 28 gennaio quando il direttore Ghebreyesus elogiò apertamente il governo cinese nonostante non avesse ancora fatto neanche un'ispezione in Cina. L'Oms farà la sua prima missione sul campo solo 18 giorni dopo, a febbraio, quando il disastro era già avvenuto. Ha quindi dichiarato la pandemia solo l'11 marzo, quando ormai vi erano già più di 100mila casi in tutto il mondo con oltre 4mila morti sparsi in più di cento Paesi, mentre in Italia si contavano già 827 morti e 12 mila positivi. E se il vice premier nipponico Taro Aso l'ha ribattezzata con sarcasmo "Organizzazione cinese della sanità", il Wall Street Journal ha preferito l'epiteto "Disinformazione mondiale della sanità sul Coronavirus".E LE PERPLESSITÀ SULL'OMS AUMENTANO SE ANDIAMO A GUARDARE NEL SUO PASSATOL'Organizzazione ha sempre avuto una posizione smaccatamente abortista: evidentemente tra «i più vulnerabili» che si pregia di tutelare non rientrano i bambini nel grembo materno. Per la "salute" dei bambini ha anche pubblicato gli "Standards for Sexuality Education in Europe" (linee guida per l'educazione sessuale in Europa), con indicazioni come queste: ai bambini di età 0-4 anni bisogna «fornire informazioni sul piacere che si prova quando si tocca il proprio corpo» e «consentire ai bambini di acquisire consapevolezza ed esplorare la propria identità di genere» (tutti noi possiamo scegliere la propria identità nel vasto panorama LGBTQIA+, cioè lesbiche, gay, bisessuali, transgender, transessuali, queer, intersessuali, asessuali. Il + si riferisce alle molte altre identità di genere: se ne contano almeno 52). Ai bambini da 4 a 6 anni, secondo l'Oms, bisogna «fornire informazioni sulla masturbazione infantile, sulle relazioni omosessuali e sui diversi concetti di famiglia»; da 6 a 9 anni, invece, oltre che a «fornire informazioni sul piacere che si prova quando si tocca il proprio corpo, sulla masturbazione della prima infanzia», bisogna «fornire informazioni sull'amicizia e l'amore verso le persone dello stesso sesso». Forse non è esattamente il tipo di educazione che vorremmo per i nostri figli?Se ci chiedessimo chi controlla l'Oms, apprenderemmo che i finanziamenti le arrivano dagli Stati membri e da privati. Ma negli ultimi decenni, i capitali privati sono divenuti sempre più cospicui rispetto a quelli pubblici: nel biennio 2016 - 17, l'80% dei quattro miliardi e mezzo di dollari delle entrate dell'Oms sono stati sborsati da aziende private e Ong. Per ben 901 milioni di dollari ha contribuito il fondatore di Microsoft, Bill Gates, il grande filantropo che ritiene che il modo migliore per sconfiggere la povertà nel mondo sia eliminare i poveri promuovendo la contraccezione e l'aborto (egli finanzia anche la International Planned Parenthood Federation, la più grande industria abortista del mondo), e la sterilizzazione di massa. Gates manda i suoi contributi all'Oms direttamente, attraverso la sua Bill & Melinda Gates Foundation, e indirettamente attraverso la Gavi (alleanza mondiale per i vaccini e l'immunizzazione).Nel biennio 2018-2019, Gates ha versato altri 531 milioni di dollari nelle casse dell'Oms. Tra gli altri principali finanziatori privati troviamo molte multinazionali farmaceutiche come [...] Bayer e Novartis. Bisogna anche precisare, come scrive il quotidiano La Verità del 10 dicembre 2018 citando i dati del British Medical Journal, che «nel 2017, l'80% dei fondi ricevuti dall' Oms era earmarked, cioè legati a specifici progetti, decisi dai finanziatori. La neutralità delle politiche dell'ente (anche di quelle vaccinali) è perciò da molti messa in dubbio: vengono decise dai finanziatori, sulla base dei criteri e per gli scopi commerciali da essi stessi perseguiti, e non sulla base dell'interesse pubblico. Infatti, i Paesi che non hanno un sistema sanitario moderno sono spesso costretti ad accettare e promuovere programmi di contraccezione e aborto per ricevere aiuti sanitari di base per la popolazione. NESSUNA NOTIZIA SUL NUMERO DELLE MORTI CAUSATE DAI FARMACIForse allora ci si spiega perché l'Oms non rilascia dati sul numero delle morti causate dai farmaci: forse non sono la terza causa di morte nel mondo, come sostiene Peter Gøtzsche, professore di Clinical Research Design and Analysis all'Università di Copenhagen in Medicine letali e crimine organizzato (ed. G. Fioriti), ma sono comunque sostanze che hanno effetti collaterali anche letali; perché l'Oms difetta di trasparenza nel registrare e divulgare i danni e le morti derivanti dai farmaci e dai vaccini? Perché è reticente sul fenomeno del disease mongering, di cui ha parlato anche la Rai in un documentario visibile su Youtube che si intitola Inventori di malattie (per vendere più farmaci)? Ma non c'è solo il problema delle case farmaceutiche che perseguono il massimo profitto in conflitto di interesse con il «servire i più vulnerabili» previsto dalla mission dell'Oms: alla base c'è anche e soprattutto un problema ideologico. Se l'ideologia promossa dai finanziatori dell'Oms contamina la scienza - e la medicina, in particolare - la funzione primaria dell'Oms è minata alla radice.Diceva Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». A noi pare che numerosi indizi convergono a suffragare la tesi che l'Oms sia un organismo che sulla carta tutela la salute, ma che di fatto è asservito ai fini politici di enti come la Fondazione di Bill e Melinda Gates e agli interessi economici delle multinazionali farmaceutiche. D'altronde il primo direttore generale dell'Oms aveva le idee molto chiare, in proposito. Brock Chisholm, durante una relazione tenuta in una conferenza riportata sulla rivista Psychiatry, nel febbraio del 1946, già diceva: «Per un governo mondiale, è necessario rimuovere dalla mente degli uomini l'individualismo, la fedeltà alle tradizioni, il patriottismo e i dogmi religiosi». Era uno psichiatra che già ai suoi tempi sosteneva il relativismo più radicale («la reinterpretazione e l'eventuale sradicamento del concetto di giusto e sbagliato sono gli obiettivi ultimi di quasi tutte le psicoterapie»); e non teneva in alcuna stima la famiglia e la tradizione («I figli devono essere liberi di pensare in tutte le direzioni indipendentemente dalle idee dei genitori che spesso sigillano la mente dei loro figli con pregiudizi, preconcetti e false credenze appartenenti alle generazioni passate »).Ci possiamo veramente sentire protetti dall'Organizzazione mondiale della sanità?Nota di BastaBugie: sull'Organizzazione mondiale della sanità abbiamo negli anni rilanciato vari articoli. Eccone alcuni.L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' SI PROSTRA ALLA CINAL'inchiesta ''indipendente'' sull'origine e la gestione del Coronavirus è una truffa: non si parla di inchiesta, né si fa riferimento alla Cina o a Wuhandi Leone Grottihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6143ABUSI INFINITI DIETRO LA DEFINIZIONE DI ''SALUTE'' DELL'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA'L'Oms definisce la salute non come assenza di malattia, bensì come benessere fisico, mentale e sociale... suona bellissimo, ma in realtà è l'origine di una serie di abusidi Silvana De Marihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5550L'OMS PROMUOVE IL SESSO LIBERO FIN DALL'ASILOL'Organizzazione Mondiale della Sanità dà le direttive per l'educazione sessuale nelle scuole: saranno incoraggiate la masturbazione, il gioco del dottore e le relazioni sessuali gayda Notizie Pro vitahttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3015AVVENIRE ESALTA IL FAMIGERATO DOCUMENTO DELL'OMSIn una sconcertante intervista un ''esperto'' magnifica i presunti lati positivi del documento che si propone di diffondere l'educazione sessuale permissiva e omosessualistadi Riccardo Casciolihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3023 Titolo originale: L'OMS opera per la nostra salute?Fonte: Panorama, 11 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 692

BASTA BUGIE - Santi e beati
La testimonianza dei primi martiri Francescani (800 anni fa)

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Nov 24, 2020 11:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6383LA TESTIMONIANZA DEI PRIMI MARTIRI FRANCESCANI800 anni fa San Francesco esclamò: ''Ora ho cinque veri frati'' e sant'Antonio, volendo imitarli, partì per andare in Africa a convertire i musulmani, ma accadde che...di Ermes DovicoRicorre l'800° anniversario della nascita al cielo dei cinque protomartiri francescani Berardo da Calvi, Ottone da Stroncone, Pietro da Sangemini, Accursio da Aguzzo e Adiuto da Narni, uccisi in Marocco, a Marrakesh, il 16 gennaio 1220.Per la ricorrenza si stanno tenendo in questi giorni diversi eventi soprattutto nella Diocesi di Terni-Narni-Amelia, cioè nella terra da dove provenivano questi gloriosi martiri, le cui reliquie sono in parte custodite nel santuario ternano di Sant'Antonio di Padova. La ricorrenza di oggi ha molto in comune con quella celebrata nel 2019, ossia l'800° anniversario dell'incontro di san Francesco con il sultano Al-Kamil. Un aspetto in particolare le lega e ne costituisce il fondamento: il desiderio di annunciare Gesù Cristo a tutte le genti e, nello specifico, ai musulmani.È opportuno ricordarlo perché è proprio questo fondamento che ormai da anni viene taciuto o lasciato sullo sfondo in buona parte della stessa Chiesa, a causa di una malintesa idea di dialogo ecumenico, portato avanti a discapito dell'annuncio dell'unico e vero Salvatore, quel Gesù che spiega perché i cinque martiri donarono senza indugio la loro vita.Era stato san Francesco in persona a convertire Berardo e compagni durante la sua predicazione del 1213 nei borghi dell'Umbria meridionale, attraendo uno dopo l'altro sulla via dell'imitazione di Cristo. Ed era stato sempre il Poverello d'Assisi, alla Porziuncola, durante il capitolo generale del 1219, ad affidare loro la missione in Marocco per predicarvi il Vangelo. Come si legge in una cronaca scritta da un anonimo testimone dell'epoca, Francesco li esortò a mettere «in Dio la vostra speranza, che Egli vi sarà guida e fortezza in ogni vostro bisogno». Del gruppo faceva parte anche un sesto frate, Vitale, il più anziano, posto a capo della spedizione, a cui tuttavia dovette rinunciare lungo il cammino verso l'Africa, per la grave malattia che lo colpì nel Regno d'Aragona.L'OPERA DI EVANGELIZZAZIONELa missione proseguì sotto la guida di Berardo, ottimo conoscitore dell'arabo. I cinque arrivarono a Coimbra, in terra portoghese, dove furono ricevuti dalla regina Urraca, che rimase colpita dalla loro profonda fede. Conobbero poi ad Alenquer la sorella del re Alfonso II, Sancha del Portogallo, una badessa devotissima (verrà beatificata nel 1705), che li convinse ad accettare degli abiti comuni per poter proseguire con meno problemi il viaggio. Che entrò nel vivo con la tappa di Siviglia, allora sotto il dominio musulmano. Nella città dell'Andalusia i cinque frati furono ospiti per otto giorni di un mercante cristiano, trascorrendo questo tempo in preghiera per trovare la forza di portare a compimento l'opera. Con il saio di nuovo addosso, si recarono quindi alla principale moschea di Siviglia e si misero a parlare di Gesù, vero Dio e vero uomo, venendo presi per pazzi e picchiati.Senza perdersi d'animo, riuscirono a farsi ricevere dal sultano. Il quale, sentendoli parlare della fede cattolica come l'unica vera, li fece rinchiudere in una torre ed era tentato di farli decapitare. Ma alla fine, consigliato da un nobile, si convinse a lasciarli partire per il Marocco, secondo il desiderio espresso dai cinque, ma ordinando loro di non predicare più.I frati si imbarcarono verso l'Africa con don Pedro, infante del Portogallo. E fin dal primo giorno a Marrakesh, senza curarsi del pericolo, i cinque iniziarono l'opera di evangelizzazione. Addirittura Berardo si mise a predicare sopra un carro al passaggio del sultano locale, che si limitò a espellerli dalla città e comandò loro di imbarcarsi a Ceuta e fare ritorno nella Spagna cristiana. Ma i frati disattesero l'ordine e ritornarono a Marrakesh, riprendendo la predicazione. Stavolta il sultano li fece gettare in una fossa con l'ordine di lasciarli morire di fame e di sete. Rimasero in prigionia tre settimane, durante le quali fenomeni avversi capitati a Marrakesh («una lunga, infuocata bufera», scrive l'anonimo cronista) convinsero il sovrano a liberarli. E si constatò che i cinque, dopo il tempo a digiuno, stavano meglio di prima. Nuovamente il sultano ordinò l'espulsione verso la Spagna e nuovamente i cinque, sul cammino verso Ceuta, riuscirono a sottrarsi al controllo dei loro accompagnatori, riprendendo l'opera di evangelizzazione.Allo scoppiare di una ribellione interna delle tribù del Marocco, don Pedro decise di aggregare i frati a una spedizione mista di truppe musulmane e cristiane, onde evitare che in sua assenza i cinque potessero essere oggetto di violenze. La rivolta fu sedata e durante il lungo viaggio di ritorno, mentre l'esercito rischiava la disidratazione, Berardo, dopo aver invocato Dio, scavò una fossa nel deserto, da cui sgorgò un'abbondante sorgente, consentendo a tutti di dissetarsi e fare scorta d'acqua.FRUSTATI A SANGUEAl rientro a Marrakesh, per la loro perseveranza nel predicare Gesù, furono nuovamente imprigionati dal sultano, nonché frustati a sangue. Un alto dignitario di nome Abozaida (forse il figlio del sultano), che pure aveva assistito al miracolo nel deserto ma non voleva accettare l'idea della conversione, li interrogò per conoscere il motivo di tanta tenacia. «Siamo venuti per predicarvi la via della verità: benché voi non lo crediate, vi amiamo di cuore, per grazia di Dio», gli risposero. L'interrogatorio proseguì, ma le risposte sulla Santissima Trinità e su Gesù quale «Via, Verità e Vita» fecero infuriare Abozaida. Sottoposti alla flagellazione, e costretti a dormire un'ultima notte in catene, i cinque furono infine condotti dal sultano. Che rimase ammirato da tanta fortezza e cercò di convincere i frati a convertirsi all'islam, offrendo loro onori, ricchezze e cinque giovani donne.Ma non ci fu nulla da fare e il 16 gennaio 1220, all'ennesimo rifiuto ricevuto, il sultano si adirò a tal punto da eseguire lui stesso la decapitazione. I corpi e le teste mozzate dei cinque martiri furono liberati dallo scempio della folla solo grazie a un forte temporale, che consentì ai cristiani di recuperare le preziose spoglie. Don Pedro le trasportò poi in Portogallo, e infine si decise di deporle nella chiesa di Santa Croce a Coimbra, dove un giovane canonico regolare poté osservare i resti dei cinque francescani. Quel giovane si chiamava don Fernando e ancora nessuno sapeva che sarebbe passato alla storia come sant'Antonio di Padova. Che da quell'esempio di fedeltà a Cristo ebbe, come confidò lui stesso in seguito, la spinta decisiva a entrare nell'Ordine francescano, nonché a partire per il Marocco per cercare di imitare Berardo e compagni fino al martirio (ma per lui Dio aveva altri progetti).Raggiunto dalla notizia del martirio, che aveva desiderato per sé stesso, san Francesco commentò: «Ora posso dire che ho cinque veri Frati minori». E anche santa Chiara d'Assisi venne a sapere del fatto, come si legge nei suoi atti per la canonizzazione: «Sora Cecilia figliola de messere Gualtieri Cacciaguerra, monaca del monastero de Santo Damiano, giurando [...] Anche disse che la preditta madonna Chiara era in tanto fervore de spirito, che voluntieri voleva sostenere el martirio per amore del Signore: e questo lo dimostrò quando, avendo inteso che nel Marocco erano stati martirizzati certi frati, essa diceva che ce voleva andare».Erano tutti santi, ma prima di tutto persone in carne e ossa innamorate di Cristo crocifisso e risorto, desiderose di porsi alla Sua sequela e annunciarlo, a Sua maggior gloria e per il bene delle anime. Che i santi Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto intercedano per donarci questa fede e carità. Titolo originale: Annunciare Gesù, l'eredità dei protomartiri francescaniFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-01-2020Pubblicato su BastaBugie n. 692

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Come funziona la propaganda sul coronavirus

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Nov 17, 2020 8:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6357COME FUNZIONA LA PROPAGANDA SUL CORONAVIRUSLa favola di Esopo dove il pastorello grida ''Al lupo, al lupo'' se raccontata con toni diversi produrrà effetti opposti (come accade oggi con il governo che genera il panico... poi con il vaccino tutti saranno tranquillizzati, ma si inizierà con un nuovo panico)di Tommaso ScandroglioC'era una volta un pastorello che di notte doveva sorvegliare le pecore affidate a lui dal padre. Ma il pastorello si annoiava a morte durante quelle lunghe veglie. Allora si inventò uno scherzo. Nel cuore della notte si mise a gridare: «Al lupo! Al lupo!». Tutti gli abitanti del villaggio si svegliarono al suono di quelle grida e accorsero in suo aiuto. Il pastorello al vederli sopraggiungere si mise a ridere a crepapelle. Gli abitanti del villaggio, accortisi che era tutto uno scherzo, se ne tornarono contrariati alle loro case. Lo scherzo era riuscito così bene, a parere del pastorello, che costui lo ripetette la notte seguente. Il copione fu il medesimo: alle grida di aiuto provenienti dal pascolo tutti accorsero trafelati. Nuovamente la burla provocarono accessi di risa nel pastorello e nuovamente gli abitanti del villaggio, compreso che era un tranello inventato per prendersi gioco di loro, fecero ritorno alle loro abitazioni molto arrabbiati. Anche nelle notti seguenti il pastorello gridò «Al lupo! Al lupo!» e, ogni volta, i poveri abitanti del villaggio accorsero da lui per aiutarlo, ma invano. Finché una notte il lupo venne per davvero, il pastorello si sgolò gridando «Al lupo! Al lupo!», ma nessuno venne, credendo che fosse l'ennesimo scherzo del pastorello, il quale, ahilui, fu mangiato dal lupo. Fine.Raccontiamo questa versione stringata della celebre favola di Esopo in un altro modo.SECONDA VERSIONEC'era una volta un pastorello che di notte doveva sorvegliare le pecore affidate a lui dal padre, uomo burbero e duro di cuore. Il pastorello era un ragazzo dall'intelligenza vivace ed acuta, sprecato per quel lavoro che lo vedeva impegnato nelle ore notturne tra l'olezzo delle pecore. La sua mente brillante partorì una simpatica burla, tanto per vincere la noia di quelle ore notturne. Una notte si mise a gridare: «Al lupo! Al lupo!». Tutti gli abitanti del villaggio si svegliarono al suono di quelle grida e accorsero in suo aiuto. Il pastorello al vederli sopraggiungere si mise a ridere a crepapelle. Gli abitanti del villaggio accortisi che era tutto uno scherzo, se ne ritornarono contrariati alle loro case, troppo rozzi e ignoranti per apprezzare l'originalità e l'humor della burla inventata dal geniale pastorello. Questi, anche per punire giustamente tanta insensibilità, ripetette lo scherzo nelle notti seguenti ottenendo lo stesso risultato: gli abitanti del villaggio accorrevano e se ne andavano a casa sempre più arrabbiati, prova inconfutabile della loro invincibile ottusità. Una notte però il lupo venne per davvero, il pastorello si sgolò gridando «Al lupo! Al lupo!», ma nessuno venne credendo che fosse l'ennesimo scherzo del pastorello, il quale, ahilui, fu mangiato dal lupo. Accortisi la mattina seguente della tragedia, gli abitanti del villaggio insieme al padre di lui si dolsero immensamente della grave perdita e maledissero la loro diffidenza che aveva causato la morte del povero e geniale pastorello. Fine.IMPERCETTIBILI DIFFERENZECome il lettore avrà notato il fatto narrato dalle due versioni è il medesimo: un pastorello finge che ci sia un lupo che vuole mangiare le pecore del suo gregge, gli abitanti del villaggio accorrono in suo aiuto eccetto proprio in quella occasione in cui il lupo sopraggiunge veramente e mangia il giovane. Cosa c'è di diverso tra le due versioni? Alcuni particolari che ritraggono il pastorello e gli abitanti del villaggio in modo differente. Nella prima versione, il pastorello paga giustamente per il suo scherzo stupido, facendo comprendere al lettore che, chi mente sempre, poi, allorché dirà la verità, non verrà creduto. Nella seconda versione il pastorello risulta essere vittima della stupidità e diffidenza della sua gente. Il pastorello in breve da colpevole diventa vittima, da stupido diventa acuto e, al contrario, gli abitanti del villaggio da vittime diventano colpevoli e da persone per bene diventano stupidi ed indifferenti. È sufficiente raccontare lo stesso fatto in modo diverso.Dunque rilevante è la narrativa.VENIAMO AI NOSTRI GIORNIQual è la narrativa dominante oggi sul Covid? Una narrativa terrorizzante e ansiogena, costruita dal governo e dai media in modo incredibilmente omogeneo: i numeri dei positivi salgono quotidianamente, così come i decessi, gli ospedali sono sotto pressione e le terapie intensive si stanno saturando. Il popolino assorbe acriticamente questa narrativa e la replica intatta e spesso senza colpa: il sig. Rossi, infatti, non è tenuto ogni giorno a spulciarsi tutti i dati scientifici, a verificare percentuali e curve. Insomma il sig. Rossi fa il lattoniere mica l'epidemiologo. Un aneddoto: una signora, borse della spesa in mano, viene intervistata per strada da una giornalista di un Tg di una rete pubblica. La signora si lamenta che sono tutti in giro. E lei? Esempio perfetto della inculturazione massificante sul Covid provocata dai media e che ha prodotto qualche milione di obbedienti replicanti che, lo ripetiamo, spesso lo sono loro malgrado. Tanto perfettamente replicanti che imputano agli altri colpe che loro stessi stanno compiendo.Torniamo al potere della narrazione. Oggi il registro è stabile sul tono «drammatico». Basterebbe cambiare narrativa mettendo l'accento su altri fatti (la percentuale degli asintomatici e pauci sintomatici, quella riferita ai decessi e ricoverati, la curabilità di questo virus, etc.) e lo stato d'animo collettivo si rasserenerebbe. Ma così non è: i toni della narrazione sono foschi e spietati. Invece domani, perché così si è già deciso, la narrativa virerà sul tono «fiducioso». Infatti il vaccino ci salverà tutti. Poco importa se non sarà efficace, se forse arrecherà più danni che benefici, se non basterà per tutti, se ci vorranno mesi per avere una copertura vaccinale estesa. Si è già stabilito che il vaccino è il salvatore e così dovrà essere. Sarà sufficiente mettere l'accento sugli aspetti positivi e occultare quelli negativi, così come si sta facendo oggi ma alla rovescia.Ecco quindi le due narrative antitetiche: oggi tutti noi possiamo morire, domani tutti noi possiamo salvarci. Questa narrativa ovviamente influenzerà il percepito collettivo sul fenomeno Covid, ossia l'approccio psicologico della gente alla pandemia. Attualmente, come già accennato, lo stato d'animo generale è di grande apprensione; verso dicembre-gennaio alla notizia delle prime vaccinazioni (ne basterà una, a dire la verità, anche fatta a Timbuctu) la narrativa di regime, informata da toni positivi, inizierà a rasserenare gli animi, ma elementi di preoccupazione rimarranno ugualmente; verso marzo-aprile si innescherà un climax, un crescendo vertiginoso verso la luce che parrà avere il suo culmine in estate, ma così non sarà perché l'apogeo della felicità sarà raggiunto verso l'autunno inoltrato, quando, se così accadrà, la copertura vaccinale sarà assai estesa (ma, parallelamente, durante questi mesi si svilupperà una narrativa sempre più preoccupata per la crisi economica).Qual è dunque - è proprio il caso di dirlo - la morale della favola? Poco importano i fatti, importa come li racconti. Titolo originale: Al lupo! Al lupo!: il governo ci plagia con la sua narrativaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 14-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 691

BASTA BUGIE - Politica
Quanto è stupido il diritto alla blasfemia rivendicato da Macron

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Nov 12, 2020 9:01


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6353QUANTO E' STUPIDO IL DIRITTO ALLA BLASFEMIA RIVENDICATO DA MACRON di Rodolfo CasadeiSpiace dover criticare chi è stato e continua essere vittima dell'odio, della cattiveria e del fanatismo jihadista, ma ogni giorno che passa diventa sempre più probabile che la stupidità e l'arroganza di Charlie Hebdo e del presidente Emmanuel Macron stiano per regalare all'islamismo - cioè all'islam politico di Erdogan e del Millî Görüş, dei Fratelli Musulmani, della teocrazia iraniana, del Jamaat el Islami del subcontinente indiano - la sua più grande vittoria politica a livello internazionale, che avrà conseguenze nefaste per la libertà in Europa. L'ostinazione di Macron a rivendicare il "diritto alla blasfemia" come un fondamentale diritto umano che la Francia promuove e protegge e l'esercizio di tale asserito diritto da parte del sopra citato periodico che ha ripubblicato le vignette su Maometto all'inizio di settembre e poi più recentemente una su Erdogan che evoca il Profeta mentre compie un atto licenzioso hanno prodotto una situazione inedita. Forse per la prima volta terroristi jihadisti, governi e forze politiche islamiste, autorità istituzionali islamiche, governi di paesi musulmani che islamisti non sono e musulmani della strada si ritrovano tutti uniti nell'obiettivo di ottenere che la Francia cambi le sue leggi e le sue abitudini in materia di libertà di espressione. E, purtroppo per tutti, ci riusciranno. Risultato che sarà probabilmente solo l'inizio di un processo di trasformazione delle leggi europee in senso illiberale.RIUNIRE I NEMICIMacron e Charlie Hebdo sono riusciti nell'impresa di coagulare in unico fronte ciò che era separato e in alcuni casi contrapposto. Tutte le componenti della costellazione islamica in questo momento hanno interesse a piegare la Francia: i jihadisti, sconfitti militarmente in Medio Oriente, potrebbero dimostrare che il ricatto terroristico funziona in terra europea; Erdogan, che ha usato i toni più duri contro Macron e più vittimisti riguardo alla condizione dei musulmani europei, dimostrerebbe che quando scende in campo come rappresentante degli interessi dei musulmani che vivono in Europa il risultato è un successo; il musulmano della strada, in Europa come nel Dar-al-Islam, assaporerebbe la rivincita dell'umiliato che è riuscito a piegare i potenti che disprezzando la sua fede disprezzano lui; i governi arabi non islamisti e le autorità religiose pro-establishment come al-Azhar dimostrerebbero che si può difendere efficacemente l'islam anche perseguitando i Fratelli Musulmani (governi) o restando al servizio dei governi che li perseguitano (autorità islamiche ufficiali). Nessuno dimentichi che Ahmed al-Tayeb, lo sceicco di Al-Azhar, ha condannato l'omicidio del docente francese Samuel Paty come anti-islamico, ma ha aggiunto che «insultare le religioni e attaccare i loro simboli sacri sotto la bandiera della libertà di espressione costituisce un doppio standard dal punto di vista intellettuale e un aperto invito all'odio». "Doppio standard" significa che non si può respingere il terrorismo delle armi (jihadista) se non si respinge anche il terrorismo intellettuale delle vignette blasfeme: al-Tayeb mette le due cose sullo stesso piano.COSA SUCCEDERÀ ADESSOIl film delle settimane a venire è facile da pronosticare: il governo francese presenta la sua legge contro il "separatismo" destinata a colpire le moschee e i centri di scolarizzazione islamisti in Francia, le proteste e i boicottaggi contro Parigi nel mondo islamico raddoppiano di intensità, nuovi attentati terroristici colpiscono il territorio francese, i paesi riuniti nell'Organizzazione della Conferenza islamica condannano gli attentati ma chiedono alla Francia di ritirare la sua legislazione islamofoba e di legiferare contro la blasfemia, altrimenti saranno costretti a prendere provvedimenti contro i cittadini e le merci francesi. L'Europa dichiarerà la sua solidarietà con Parigi, ma non farà nulla per passare dalle parole ai fatti: in Germania vivono 5 milioni di musulmani di cui 2 milioni con la cittadinanza tedesca. Mentre gli Usa non simpatizzano affatto per la laicità alla francese, soprattutto gli esponenti dell'establishment progressista. Come ha scritto su Le Figaro l'esperto di jihadismo Hugo Micheron: «C'è una stampa influente e "progressista", incarnata dal New York Times e dal Washington Post, che sembra fare molta fatica a pensare il problema jihadista - questo aggettivo non appare mai negli articoli sugli attacchi terroristici! Con un ribaltamento della realtà, la responsabilità della violenza è imputata non agli islamisti, ma al modello repubblicano francese, un'interpretazione che riecheggia la vulgata diffusa dalla Turchia di Erdogan o dalla Cecenia di Kadyrov».IL DISCORSO DI BENEDETTO XVI A RATISBONALa stampa e l'establishment liberal americano per lo più fanno la stessa cosa che fecero quindici anni fa in occasione delle violenze seguite al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI: puntano il dito non contro chi ha fatto ricorso alla violenza per protestare contro la manifestazione di un pensiero (allora venne uccisa una suora in Somalia e furono attaccate chiese in Palestina e in Iraq), ma contro chi ha manifestato il pensiero al quale gli estremisti hanno reagito con violenze e minacce. Per i progressisti made in Usa i musulmani non vanno provocati perché godono dello statuto di vittime (del colonialismo e del pregiudizio etnico e religioso); ma più in generale né un presidente Trump né un presidente Biden prenderebbero mai le difese del "diritto alla blasfemia" rivendicato da Macron che ha coagulato l'indignazione e la reazione di tutto il mondo islamico, perché gli Usa hanno bisogno della Turchia per contenere la Russia e hanno bisogno dell'Arabia Saudita per tenere sotto scacco l'Iran.Ma più che col cinismo e con l'incapacità di comprendere dei liberal americani Macron se la deve prendere con se stesso, perché le condizioni per l'inversione delle responsabilità, con la Francia vittima di ripetuti sanguinosi attentati jihadisti trasformata in carnefice dei musulmani che la abitano, le ha create lui provocando il cortocircuito fra le leggi vigenti che vogliono impedire l'islamizzazione dello spazio pubblico, quelle che lui vuole introdurre per combattere il "separatismo" di alcune componenti musulmane della popolazione e la rivendicazione della legittimità della blasfemia anti-islamica. Non c'è bisogno di essere musulmani per sentire che qualcosa stride quando lo Stato francese, dopo aver vietato negli anni scorsi l'hijab nelle scuole e il niqab e i burka in pubblico (mentre alcune amministrazioni locali vietano anche il burkini in spiaggia e nelle piscine), si appresta ora a vietare il velo in tutte le aziende destinatarie di appalti pubblici, ad abolire la scuola parentale (praticata da un certo numero di famiglie musulmane) e a negare agli imam formati all'estero e pagati da autorità straniere di esercitare in Francia, e nel mentre che introduce questi divieti che hanno l'obiettivo di ostacolare la diffusione dell'islamismo, la massima autorità di Francia difende la libertà illimitata di bestemmiare il profeta e il Dio dei musulmani. Chi glielo spiega ai musulmani - di tutto il mondo - che la Francia non ce l'ha con loro?OTTUSITÀ LAICISTAIl futuro, come dicevamo, è segnato: la Francia dovrà cedere e fare per la ragione sbagliata quello che avrebbe dovuto fare tempo fa per la ragione giusta. In tutti i paesi del mondo la libertà di espressione ha dei limiti fissati dalla legge, in particolare quando l'espressione diventa offensiva, e non si capisce in base a quale logica il sentimento religioso dovrebbe essere l'unico sentimento umano verso il quale le offese sono sempre permesse. Ma il cedimento in questa particolare circostanza avrà due conseguenze catastrofiche: consacrerà Recep T. Erdogan come protettore dei musulmani che vivono in Europa e spianerà la strada ad altri cedimenti che avverranno con la stessa dinamica del primo. Il quadrilatero terroristi-Erdogan-piazze musulmane-al-Azhar funzionerà alla perfezione, ogni componente rafforzando le altre tre spontaneamente, senza nessuna intesa previa. L'ottusità presuntuosa dei laicisti ci ha portato qui. Titolo originale: Quanto è stupido il diritto alla blasfemia rivendicato da MacronFonte: Tempi, 5 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 690

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Non esiste fratellanza al di fuori di Cristo

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Nov 12, 2020 6:25


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6348NON ESISTE FRATELLANZA AL DI FUORI DI CRISTO da Radio Roma LiberaMolti sanno che san Pio X è l'autore della Pascendi, l'enciclica dell'8 settembre 1907 che condanna il modernismo, ma non tutti sanno che il grande Pio X è autore di un documento, che non è un'enciclica, ma è una Lettera apostolica, che per importanza si affianca alla Pascendi, di cui costituisce, potremmo dire, un complemento, perché del modernismo affronta non l'aspetto teologico e filosofico, ma quello politico e sociale.La Lettera a cui mi riferisco è appunto la Notre charge apostolique che condanna il movimento del Sillon («Solco»), fondato in Francia nel 1902 da Marc Sangnier (1873-1950), un movimento di cattolici-democratici, precursore di quelli che oggi sono definiti i movimenti "popolari" o "sociali".Notre Charge apostolique, il titolo della Lettera di san Pio X, significa "la nostra carica apostolica", potremmo anche dire la nostra missione apostolica, il nostro dovere apostolico: il dovere del Supremo Pastore di guidare e illuminare il suo gregge. Questa Lettera, diretta ai vescovi francesi, fu pubblicata il 25 agosto 1910, dunque centodieci anni fa e merita di essere ricordata per la sua stringente attualità. Io invito tutti a leggerla con attenzione. Da parte mia vi propongo la lettura di un passo che mi sembra illuminante, dedicato appunto al concetto di "fraternità".Dopo aver criticato i concetti di giustizia e di uguaglianza propugnati dal Sillon, papa san Pio X afferma: "Lo stesso accade per la nozione di fraternità, di cui stabiliscono la base nell'amore degli interessi comuni, oppure, al di la di tutte le filosofie e di tutte le religioni, nella semplice nozione di umanità, comprendendo così nello stesso amore e in un'eguale tolleranza tutti gli uomini con tutte le loro miserie, tanto intellettuali e morali quanto fisiche e temporali.Orbene, la dottrina cattolica ci insegna che il primo dovere della carità non consiste nella tolleranza delle convinzioni erronee, per quanto sincere esse siano, né nella indifferenza teorica o pratica per l'errore o per il vizio in cui vediamo immersi i nostri fratelli, ma nello zelo per il loro miglioramento intellettuale e morale, non meno che per il loro benessere materiale.Questa stessa dottrina cattolica ci insegna pure che la sorgente dell'amore per il prossimo si trova nell'amore di Dio, padre comune e comune fine di tutta l'umana famiglia, e nell'amore di Gesù Cristo, di cui siamo le membra al punto che consolare un infelice equivale a far bene a Gesù Cristo stesso. Ogni altro amore è illusione o sentimento sterile e passeggero.Certamente, l'esperienza umana sta a provare, nelle società pagane o laiche di tutti i tempi, che in certi momenti la considerazione dei comuni interessi o della naturale somiglianza è di scarsissimo peso di fronte alle passioni e agli affetti disordinati del cuore.No, Venerabili Fratelli, non vi è vera fraternità al di fuori della carità cristiana, che per amore di Dio e del suo Figlio Gesù Cristo, nostro Salvatore, abbraccia tutti gli uomini per confortarli tutti e tutti condurre alla stessa fede e alla stessa felicità celeste. Separando la fraternità dalla carità cristiana intesa in tal modo, la Democrazia, lungi dall'essere un progresso, costituirebbe un disastroso regresso per la civiltà. Infatti, se si vuol arrivare, e noi lo desideriamo con tutta l'anima nostra, alla maggior quantità di benessere possibile per la società e per ciascuno dei suoi membri, per mezzo della fraternità, oppure, come ancora si dice, per mezzo della solidarietà universale, sono necessarie l'unione degli spiriti nella verità, l'unione delle volontà nella morale, l'unione dei cuori nell'amore di Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo. Orbene, questa unione è realizzabile soltanto per mezzo della carità cattolica, la quale solamente, di conseguenza, può condurre i popoli sul cammino del progresso, verso l'ideale della civiltà."In tempi di Covid, ricordiamo ancora queste parole della Lettera che san Pio X sembra profeticamente indirizzare ai cattolici disorientati del nostro tempo: Gesù Cristo "non ha annunciato per la società futura il regno di una felicità ideale, da cui sarebbe bandita la sofferenza; ma, con le sue lezioni e i suoi esempi, ha tracciato il cammino della felicità possibile sulla terra e della felicità perfetta in Cielo: la via regale della Croce. Sono insegnamenti che si avrebbe torto ad applicare soltanto alla vita individuale in vista della salvezza eterna; sono insegnamenti eminentemente sociali e ci mostrano in Nostro Signore Gesù Cristo una realtà ben diversa da un umanitarismo senza consistenza e senz'autorità."La via della Croce: non qualsiasi Croce, ma quella di Cristo, seconda persona della Santissima Trinità, Verbo Incarnato, fondatore della Chiesa cattolica, l'unica che, grazie ai suoi Sacramenti e al suo immutabile Magistero, trasmesso dai Romani pontefici, ci permette di raggiungere la salvezza eterna, che è l'obiettivo di ogni uomo che voglia dare senso e significato alla sua vita. Titolo originale: La fraternità di papa Francesco e quella di san Pio XFonte: Radio Roma Libera, 27 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 690

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Ho preso il coronavirus e sono guarita

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Nov 12, 2020 5:19


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6350HO PRESO IL CORONAVIRUS E SONO GUARITAMi è stata indicata la terapia da seguire, in un giorno un'équipe di radiologi è venuta a casa mia per osservare con l'ecografia il mio polmone: non c'era nientedi Angela PellicciariVolando alto, le aquile hanno la possibilità di abbracciare in un attimo la situazione del loro territorio di caccia e di regolarsi di conseguenza.Se provassimo anche noi a fare la stessa cosa? Se provassimo ad osservare il panorama che ci si presenta dall'alto, guardando giù, verso terra, per osservare in una visione d'insieme cosa succede all'epoca del coronavirus in Italia?LA CHIESADall'inizio della pandemia la chiesa ha avuto uno sbandamento vistoso che ha portato perfino alla decisione di chiudere le chiese, a Roma, anche se per un giorno. Le chiese sono rimaste senza funzioni religiose per mesi, per non parlare del ridicolo in cui i tentativi di non infettarsi hanno sprofondato sacerdoti e fedeli durante le liturgie.È stato dimenticato il diritto del sacerdozio di regolare le questioni liturgiche in completa autonomia dal potere temporale.È stato scordato il canone 213 del diritto canonico che sancisce il diritto dei fedeli a ricevere i sacramenti.Che io sappia, per la prima volta nella sua storia, la chiesa non ha mostrato con coraggio al mondo che, la morte essendo vinta, le persone ammalate possono e debbono essere amorosamente curate sia dai laici che dal clero esercitando a livello eroico la virtù della carità cristiana. Mi limito a fare alcuni esempi che riguardano da vicino l'Italia: Francesco e Caterina, i nostri santi protettori, hanno instancabilmente curato lebbrosi e appestati (non malati di corona virus...). Così ha fatto il patrono della mia parrocchia, il principe Luigi Gonzaga, così san Rocco, così Bellarmino, così don Bosco coi suoi ragazzi cui ha garantito che, se fossero rimasti in santità di vita, il colera non li avrebbe raggiunti.GLI ERRORI DEL GOVERNOPer quanto riguarda il governo, ha ripetutamente scordato le garanzie costituzionali e ignorato la funzione centrale del parlamento.Ha messo un'enorme enfasi - durata mesi - nel mostrare quotidianamente il numero dei morti, dei ricoverati, delle persone finite in terapia intensiva.Ha suscitato terrore con la sua maniacale informazione monotematica.Ha considerato i tabaccai luoghi privilegiati rispetto alle chiese.Ha dato per scontato che l'unica cosa importante sia la salute fisica da conservare costi quello che costi. Costi anche la soppressione delle libertà costituzionalmente garantite, compresa la libertà religiosa.Ha più volte mandato messaggi per suggerire che gli anziani non sono cittadini come gli altri; sono persone che non essendo in grado di decidere da sole su come vivere, dovrebbero vedere limitate le loro libertà fondamentali.COSA È SUCCESSO IN ITALIAL'attività parlamentare essendo fortemente limitata, il governo con la maggioranza parlamentare che lo sostiene, ha dato priorità a leggi di importante rilevanza sociale: la legge contro l'omofobia che prevede l'introduzione di reati d'opinione e il tentativo di rendere l'aborto ancora più libero e pervasivo di quanto non sia. In questo contesto la limitazione della possibilità per gli anziani di decidere sulla propria vita, ha mostrato la simpatia della maggioranza per la soppressione della vita in nome della dignità della vita, chiamata eutanasia.Ci si può domandare: la situazione è ovunque la stessa? La risposta è netta: no. Non tutti hanno giocato sul terrore per imporre ai cittadini l'adozione di modelli di vita estranei alla cultura e alle tradizione della popolazione.Mi è stata chiesta una testimonianza: eccola. Quando ho capito che quasi certamente avevo contratto il virus, sono andata a Fabriano dove in un giorno ho fatto il tampone, subito mi è stata indicata la terapia da seguire, in un giorno un'équipe di radiologi è venuta a casa mia per osservare con l'ecografia cosa fosse capitato al mio polmone: niente. Adesso sono in attesa della convocazione per il tampone di controllo.Con questo cosa voglio dire? Che, insieme a fare affidamento sull'unica salvezza che abbiamo, quella che ci regala il Salvatore, ci converrebbe ricordare che il coronavirus è una pandemia che solo nel 5% dei casi richiede l'ospedalizzazione e quasi mai porta alla morte. Titolo originale: Io, alle prese col Covid e curata a casaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-11-2020Pubblicato su BastaBugie n. 690

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
La caccia a chi non rispetta le norme anti-coronavirus ricorda il Nazismo

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Nov 12, 2020 8:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6351LA CACCIA A CHI NON RISPETTA LE NORME ANTI-CORONAVIRUS RICORDA IL NAZISMO di Roberto MarchesiniOtto Adolf Eichmann nacque in Renania nel 1906. Durante il Terzo Reich si occupò del trasporto degli ebrei nei vari campi di concentramento. Dopo la guerra fuggì in Argentina; lì fu riconosciuto e rapito dal Mossad. Trasferito in Israele, venne processato nel 1961 a Gerusalemme. Il processo Eichmann avrebbe dovuto essere esemplare e spettacolare; a questo fine vennero invitati giornalisti da tutto il mondo. Il settimanale New Yorker inviò l'intellettuale ebrea Hannah Arendt che pubblicò la raccolta dei suoi resoconti con il titolo (italiano) di La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (Feltrinelli, Milano 1964).Purtroppo, però, le cose non andarono come il primo ministro israeliano Ben Gurion aveva desiderato. Innanzitutto, l'intera faccenda sollevò diverse perplessità. Oltre alla spettacolarizzazione del processo, voluto dalle autorità israeliane, il rapimento di Eichmann era certamente una violazione del diritto internazionale, oltre che dell'imputato. Ma, soprattutto: era giusto che Eichmann fosse processato dai vincitori e senza aver infranto alcuna legge in vigore in Germania durante il Terzo Reich? Fu, tuttavia, Eichmann stesso a causare per ben due volte smarrimento in tutti quelli che seguivano il processo, giudici compresi.IL PROCESSO A EICHMANNLa prima volta, al suo apparire in aula, semplicemente mostrando il suo aspetto. Tutti si aspettavano un militare fiero, dall'aspetto marziale: quello che gli apparì davanti era, invece il più misero dei travet, che nemmeno il geometra Filini: «Un uomo di mezza età, di statura media, magro, con un'incipiente calvizie, dentatura irregolare e occhi miopi, il quale per tutta la durata del processo se ne starà con lo scarno collo incurvato sul banco» (così la Arendt).La seconda volta quando l'imputato «improvvisamente dichiarò con gran foga di aver sempre vissuto secondo i principi dell'etica kantiana, e in particolare conformemente a una definizione kantiana del dovere». Questa dichiarazione di Eichmann scandalizzò molti, ai quali sembrò che il nazista profanasse il pensiero dell'illustre filosofo. Eppure egli era così sicuro di quanto affermava, e la citazione così precisa, che qualcuno tra i presenti fu colto da un dubbio: e se avesse ragione? Se quanto è accaduto in Germania non fosse altro che la logica conseguenza del pensiero di Kant? E, di conseguenza, della riforma luterana (Kant era figlio di un pastore luterano)? Lo scomodo quesito restò nelle pagine della Arendt e fu dimenticato. Eppure è lì, nero su bianco, a tormentarci. Kant espose la propria morale ne La critica della ragion pratica (1788). Senza farla troppo lunga, basti dire che Kant risolve la questione morale spiegando che «si deve perché si deve»; che, d'accordo, non è una spiegazione. Significa che bisogna obbedire alle leggi semplicemente perché sono leggi; e all'autorità semplicemente perché è l'autorità: in questo consiste la morale. È il risultato dell'antropologia luterana (l'uomo non è libero, ma sempre etero-diretto) con una spruzzata di empirismo inglese (l'uomo non può conoscere altro che la materia e le leggi morali e religiose sono inconoscibili). Questa fu infatti, la difesa di Eichmann: perché mi processate? Non solo non ho infranto le leggi; non solo ho obbedito alle leggi. Ma, in tutta la Germania, voi non troverete un altro che si sia distinto per zelo kantiano come me. Dunque, perché mi processate? Se ho seguito le leggi non ho fatto nulla di male.NON MERITI IL SISTEMA SANITARIO!E adesso il gentile lettore chiederà: ma perché questo ci annoia raccontandoci queste cose? Che ci importa, che c'entra con la nostra vita?Spiego. Mi guardo intorno, parlo con le persone che incontro, osservo. In alcuni la paura è ancora forte; in molti, invece, è molto diminuita. Eppure il clima resta invivibile. Ci sono ancora persone additate perché portano la mascherina lasciando il naso scoperto o perché mostrano scetticismo sulle misure anti-covid. Sento invocare le punizioni peggiori per chi esercita un minimo di pensiero critico («Non meriti il sistema sanitario!»), alcuni professionisti sono stati puniti per aver espresso un dissenso nei confronti del pensiero mainstream, continua la caccia all'untore con il naso fuori della mascherina, ancora non abbiamo superato«gli sceriffi del poggiolo». E l'argomento di tutti costoro è sempre quello kantiano, eichmanniano: «È la legge. Punto».Il buono, il giusto, il sensato, il morale è ridotto al legale: lo dice la legge, serve altro? Giusta o sbagliata che sia, è la legge. Non sono d'accordo, ma la legge...Ecco ciò che sconvolse la Arendt durante il processo Eichmann. Il male non è feroce, è peggio: è banale. Da questa constatazione ella trasse il fortunato titolo del suo libro. Eichmann, la personificazione del male, era un uomo banale. Noioso, grigio. «Non era stupido, era semplicemente senza idee». Si esprimeva per frasi fatte, ha letto il suo primo libro in età adulta. Beh, vi dirà la verità: io ne vedo molte, in giro, di persone così. Credono di pensare, di avere un'opinione; in realtà, semplicemente, ripetono ciò che hanno ascoltato in televisione o hanno letto sui social. Pensano di sapere ciò di cui parlano semplicemente perché hanno ascoltato l'esperto di turno intervistato sui media. Non ammettono che il mondo sia complesso perché non lo capiscono; hanno bisogno di schieramenti dicotomici (buoni/cattivi) da favola per bambini; credono che chiunque non pensi né abbia progetti perché loro non lo fanno.Sono Eichmann. Tanti piccoli Eichmann. Cittadini modello che pensano ciò che devono pensare, obbediscono, colorano stando nelle righe. Otto Adolf Eichmann è il modello e il simbolo dell'uomo contemporaneo. Chissà come reagirebbe, se lo sapesse. Titolo originale: I tanti piccoli Eichmann del pandemicamente correttoFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 6 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 690

BASTA BUGIE - Storia
Muore Sean Connery... Si torna a parlare de Il nome della rosa

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Nov 5, 2020 7:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6343MUORE SEAN CONNERY... SI TORNA A PARLARE DE IL NOME DELLA ROSAIl celebre romanzo di Umberto Eco è ideologico, anticattolico e storicamente falsodi Corrado GnerreIn occasione della morte del celebre attore Sean Connery, si è tornati a parlare de Il nome della rosa, il celebre romanzo di Umberto Eco. Se ne è tornato a parlare perché la sua traduzione filmica del 1986 vide come interprete del protagonista (fra Guglielmo di Baskerville) proprio il celebre attore scozzese.Va ricordato che il celebre romanzo di Umberto Eco (1932-2016) non è affatto un romanzo storicamente attendibile, ma solo spudoratamente (consentiteci questo avverbio) "ideologico". Un'ideologia del peggiore, anticattolico, neo-illuminismo.Il nome della rosa può essere, al limite, considerato un romanzo storico, nel senso che alcuni suoi personaggi sono storicamente esistiti, ma non certo un romanzo storicamente attendibile.Prima di tutto non lo è per come vengono raccontati certi personaggi realmente vissuti. Per esempio, il domenicano, inquisitore, Bernardo Gui (1261-1331) fu uomo colto, mite e clemente, tutt'altro da come viene descritto nel romanzo e soprattutto nel film del 1986.Ma veniamo al dunque e vediamo di capire brevemente perché Il nome della rosa è un romanzo ideologico.LA TRAMAIn un monastero benedettino avvengono degli omicidi. Per risolvere il mistero, l'abate chiama un frate francescano, Gugliemo di Baskerville (Baskerville, dal famoso "giallo" Il mastino di Baskerville della serie di Sherlock Holmes. Eco infatti era un ammiratore di sir Arthur Conan Doyle, il creatore del celebre detective).Questi scopre che a morire sono monaci che nella biblioteca erano venuti in contatto con un misterioso libro imbevuto di veleno. In realtà, si trattava del secondo libro della Poetica di Aristotele, in cui il celebre filosofo parla positivamente della commedia e quindi dell'allegria.L'assassino è il bibliotecario, un anziano monaco, chiamato venerabile Jorge, il quale decide di continuare a tenere all'oscuro il libro di Aristotele affinché non si alterasse l'immagine che il medioevo voleva dare del filosofo. Un immagine seriosa e oscurantista, compatibile con una cultura, come quella cattolico-medioevale, che sarebbe stata altrettanto seriosa e oscurantista, ovviamente secondo le convinzioni neo-illuministe.Ci sono dunque due elementi molto importanti che dimostrano l'inattendibilità del romanzo. Il primo è la presunta avversione medievale verso l'allegria; il secondo l'intento censorio della cultura monastica. AVVERSIONE VERSO L'ALLEGRIA E CENSURA DEI TESTI SCOMODIIl medioevo sarebbe stata un'epoca "seriosa", intollerante nei confronti dell'allegria. Grande sciocchezza!Se c'è stata un'epoca amante dell'allegria questa è stata appunto il medioevo. Ci sono tanti segni che lo dimostrano. Solo alcuni esempi.I medievali aggiunsero ufficiosamente un ottavo peccato capitale: la tristitia. Avevano ben capito che il cristiano, malgrado le prove della vita, non può mai assecondare la tristezza.I medievali avevano un atteggiamento positivo nei confronti della vita che dimostravano attraverso varie espressioni artistiche, fra cui anche l'amore per il forte contrasto cromatico che contraddistingueva i dipinti, le vetrate delle cattedrali, l'araldica, il vestiario, le miniature, ecc.Nel medioevo il suicidio era pressoché inesistente.Ma poi, a tagliare la testa al toro, come si suol dire, è ciò che scrive san Tommaso d'Aquino (1225-1274), massima espressione della filosofia e teologia di questo periodo, il quale nella II-II, questione 168, della Summa, citando sant'Ambrogio, dice che l'uomo equilibrato deve avere un volto sorridente. Se non è così, questi potrebbe nascondere un vizio.L'altro elemento che dimostra l'inattendibilità de Il nome della rosa è la convinzione secondo cui la cultura monastica avrebbe svolto un opera di censura nei confronti della cultura classica, trasmettendo ciò che è più o meno compatibile con il Cristianesimo, censurando ciò che è invece incompatibile.Ora - diciamolo francamente - qui siamo su un'affermazione che è talmente errata da essere da "matita blu".Si sa che le opere letterarie del mondo classico sono arrivate a noi grazie alla mediazione della cultura monastica. Ora, se i monaci avessero voluto fare ciò che indirettamente sostiene Eco nel romanzo, noi dovremmo conoscere solo opere del mondo classico edificanti. Ciò che invece non è. Si pensi che il XIII secolo è stato definito dagli studiosi come l'età ovidiana, perché caratterizzata da una forte riscoperta di questo scrittore latino. Ebbene, tra le opere di Ovidio, vi è anche l'Ars amandi che è un'opera inequivocabilmente licenziosa. Come mai i monaci l'hanno trasmessa ugualmente?UN ROMANZO FILOSOFICORimane però un altro interrogativo. Perché Il nome della rosa si chiama così? Cosa c'entra la parola "nome" e la parola "rosa"?Per rispondere dobbiamo necessariamente fare riferimento alla filosofia, ma cercheremo di essere quanto più semplici possibile.Nel XIV secolo entrò in crisi la scolastica (la corrente filosofica il cui vertice fu il pensiero di san Tommaso). Da questa crisi subentrò un pensiero chiamato nominalismo che affermava l'impossibilità di conoscere una verità universale, ma solo verità particolari. Da qui la messa in discussione della possibilità di dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio e quindi anche l'esistenza di una morale universale. Pertanto si arrivò al principio della "doppia verità": un conto è ciò che farebbe conoscere la fede, altro ciò che farebbe conoscere la ragione.Ragione e fede possono anche contraddirsi. Anzi, in un certo qual modo devono contraddirsi per essere davvero se stesse. Insomma, è il sorgere del dramma della modernità, con la sua carica inevitabilmente schizofrenica.Ed ecco perché "nome della rosa". Ciò che la ragione può conoscere sono solo gli oggetti particolari, gli universali altro non sarebbero che dei "nomi" (flatus vocis: espressioni vocali). Ed ecco il nominalismo; ed ecco anche lo scetticismo moderno. La verità? Sarebbe solo un'espressione vocale e basta.E pensare che ci sono professori che pretendono insegnare ai nostri figli il medioevo con Il nome della rosa.Nota di BastaBugie: nel 2019 è uscita una nuova versione-kolossal (finanziata da RaiCinema, cioè dai contribuenti), se possibile, anche peggiore del film del 1986 con protagonista il recentemente scomparso Sean Connery. Ecco il link all'articolo che parla dell'ultima riproposizione cinematografica del libro Il nome della Rosa. A seguire due articoli su Umberto Eco autore del romanzo.LA SERIE TV ''IL NOME DELLA ROSA'' HA RIPROPOSTO I SOLITI ERRORI SUL MEDIOEVO E LA CHIESADel resto Umberto Eco, autore del libro, era relativista, anticattolico e antistorico... potevamo aspettarci qualcosa di diverso dalla nuova fiction Rai?di Rino Cammillerihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5870UMBERTO ECO, RELATIVISTA ANTICATTOLICO E ANTISTORICO... PER QUESTO ESALTATO DAL MONDONel suo famigerato romanzo, Il nome della rosa, deturpa la verità storica su medioevo e inquisizione arrivando alla conclusione che Dio e la verità non esistonodi Aldo Vitalehttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4114MUORE UMBERTO ECO, IL FRUTTO PEGGIORE DELLA CULTURA TORINESE ED ITALIANA DEL XX SECOLOL'autore de ''Il nome della rosa'' a 22 anni abbandonò la fede e diventò un nominalista, cioè non credeva che esistano verità universali (tanto meno Dio), ma solo nomi convenzionalidi Roberto de Matteihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4125 Titolo originale: Il nome della rosa? Un romanzo ideologico e per nulla storico!Fonte: I Tre Sentieri, 2 novembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 689

BASTA BUGIE - Omosessualità
Catechista "sposa" una donna, la diocesi la rimuove, non potrà più insegnare catechismo

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Nov 4, 2020 8:14


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6339CATECHISTA ''SPOSA'' UNA DONNA, LA DIOCESI LA RIMUOVE, NON POTRA' PIU' INSEGNARE CATECHISMO da Sito del TimoneLa diocesi di Minorca (Spagna) ha riferito di aver deciso di allontanare una delle sue catechiste dal Centro Catechista Sant Miquel dopo che ha sposato civilmente un'altra donna, poiché ciò «implica pubblicamente non accettare l'insegnamento della Chiesa sul matrimonio».«Nella comunità ecclesiale», motiva la diocesi, «con l'aumentare della responsabilità dei suoi membri, è richiesto un maggior grado di impegno. Oltre ad avere qualità oggettive da parte di chi ricopre una posizione, è molto apprezzata anche la vita esemplare, che deve essere un chiaro riferimento per gli altri». In questo modo precisano che «siamo tutti chiamati alla santità e a vivere in comunione all'interno della Chiesa, ma quando si aderisce ad un'associazione o si esercita una posizione di maggiore responsabilità, viene richiesta una credibilità aggiuntiva da parte della persona che deve assumere una funzione specifica, affinché la missione che gli è stata affidata sia feconda e che la persona specifica non possa provocare alcun tipo di scandalo nei fedeli. Siamo nel campo della coerenza e dei principi; non di sanzioni o esclusioni», insistono.Per questo spiegano che «dire a una persona che non può essere catechista o presidente di una confraternita, ecc. non significa che si considerino [quelle persone] separate dalla Chiesa, poiché nonostante le loro particolari circostanze continuano a far parte della famiglia ecclesiale come battezzati e come tali possono e devono partecipare». [...] Ribadiscono che mettendosi «nel campo dell'incoerenza, poiché contrarre un matrimonio civile con una persona dello stesso sesso significa non accettare pubblicamente l'insegnamento della Chiesa sul matrimonio, a nostro avviso, implica il non poter insegnare la fede cristiana ai più giovani».«Essere catechista è una missione che la Chiesa affida a certe persone affinché, in suo nome, insegnino la fede che la Chiesa professa. Non esiste un diritto prioritario di essere catechista», sottolineano nel comunicato e ricordano che «spetta alla Chiesa valutare le qualità che un catechista deve possedere prima di affidare o ritirare questa missione, senza che ciò implichi discriminazione o esclusione». E quindi, in questo contesto di «credibilità e coerenza, ci sentiamo responsabili di garantire ai fedeli che la dottrina impartita nella nostra catechesi corrisponde al pensiero e al sentimento della Chiesa» e «i fedeli hanno il diritto di chiederci catechisti ben preparati e coerenti con ciò che insegnano». [...]Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.VESCOVI CONTRO IL DDL ZANAlcuni vescovi, come riferisce anche ProVita, criticano apertamente il Ddl Zan. Ecco una carrellata. Monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia: «Si fa passare come normale una certa visione della sessualità e si silenzia ogni visione diversa, vista come attentato ai diritti». Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca invece sottolinea che se passasse questa legge non si potrebbe nemmeno più criticare l'utero in affitto, pratica detestabile perché «non si tratta di affittare un garage, ma si tratta di un'esperienza che lascia una traccia non ineliminabile semplicemente, ma anche biologica, spirituale, tra due soggetti, perché la maternità è una cosa seria». E poi «c'è l'interesse primario del bambino che ha diritto ad avere legami con coloro che lo generano perché questi legami non sono removibili dalla psicologia profonda delle persone».Infine monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo: «La chiesa non è mai stata nemica degli omosessuali ma tende a ribadire l'oggettività delle cose, proprio a tutela del bene ultimo delle cose. La confusione più grossa io la vedo sul concetto di libertà, spesso si dice 'io non la penso così, non è la soluzione giusta' ma se qualcun altro vuol farlo, lo faccia pure, chi sono io per oppormi? Questa è una situazione patologica» - ha continuato Suetta - «indotta per indebolire le persone rispetto ad aggressioni virali ma questo non è un virus fisiologico ma un virus dell'anima, di cattivo pensiero».(Gender Watch News, 1° novembre 2020)NEO CODICE DELLA STRADA: NO A PUBBLICITÀ DISCRIMINATORIEÈ all'esame della Commissione trasporti la modifica del Codice della strada. Tra le novità il divieto di pubblicità se il messaggio è sessista, violento o propone stereotipi offensivi di genere, lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell'appartenenza a gruppi etnici o siano comunque discriminatori riguardo all'orientamento sessuale, all'identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche.Va da sé che pubblicità, come quella promosse dall'associazione Pro Vita e Famiglia, in cui si condanna la pratica dell'utero in affitto a favore di coppie gay sarebbe bollata come discriminatoria e quindi vietata.(Gender Watch News, 19 ottobre 2020)DISEGNO DI LEGGE PER VIETARE LE TERAPIE DI CONVERSIONEIn Canada un disegno di legge (Bill C-6) prevede l'introduzione di cinque nuovi reati: sottoporre un minore a «terapia di conversione» ossia all'accompagnamento psicologico per quei minori che vogliono abbandonare la propria condizione di omosessualità o che vogliono superare alcuni problemi legati alla propria identità psicologica sessuale che potrebbero indurli a "cambiare sesso"; allontanare un minore dal Canada per sottoporsi a terapia di conversione all'estero; indurre una persona a sottoporsi a terapia di conversione contro la sua volontà; trarre profitto dalla fornitura di terapia di conversione; pubblicizzare le terapie di conversione. In quest'ultimo reato potrebbero cadere quanti, ad esempio, rendessero nota la propria esperienza positiva presso psicologi e psicoterapeuti.Il disegno di legge definisce «terapia di conversione» come qualsiasi «pratica, trattamento o servizio progettato per cambiare l'orientamento sessuale di una persona in eterosessuale o l'identità di genere in cisgender, o per reprimere o ridurre l'attrazione o il comportamento sessuale non eterosessuale».Dunque è vietato l'aiuto per passare da omosessuale a eterosessuale, ma non l'opposto. Così anche relativamente alla volontà di "cambiare sesso".Infatti il disegno di legge esplicita: «Per maggiore chiarezza, questa definizione non include una pratica, un trattamento o un servizio che si riferisce alla transizione di genere di una persona; o all'esplorazione di una persona della propria identità o al suo sviluppo».Un disegno di legge evidentemente liberticida nei confronti dei minori, dei genitori, dei professionisti e di tutti coloro i quali la pensano in modo diverso rispetto al mainstream LGBT.(Gender Watch News, 21 ottobre 2020) Titolo originale: Spagna, catechista sposa un'altra donna e la diocesi l'allontana dal ruoloFonte: Sito del Timone, 28 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 689

ARTICOLI di Antonio Socci
Come fidarsi di un governo che da la caccia ai sani invece di curare i malati?

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Oct 28, 2020 7:07


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6332COME FIDARSI DI UN GOVERNO CHE DA' LA CACCIA AI SANI INVECE DI CURARE I MALATI? di Antonio Socci"Non si capisce dove stiamo andando", ha dichiarato ieri Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, dopo l'ennesimo Dpcm di Conte. È l'impressione generale. E i costi di questa deriva sono altissimi. Le sole cose certe, concrete e utili che si dovrebbero fare, non si fanno. Sono in particolare due.Primo: curare subito a casa (invece di abbandonarli alla sorte) coloro che hanno primi sintomi non gravi di Covid con i farmaci efficaci (che ci sono) sulla base di un protocollo nazionale: queste cure precoci - dicono gli specialisti - scongiurerebbero aggravamenti, ricoveri, collasso di ospedali e pure morti.Secondo: predisporre un numero di letti adeguato nelle terapie intensive e nuove strutture con nuovo personale (cosa che non è stata fatta in cinque mesi: se ne parla ora).Sul primo punto, in queste ore, è stato il governatore veneto Zaia a intervenire decisamente: "chiedo che a livello nazionale si stabiliscano protocolli di cura efficienti per la terapia domiciliare nei primi giorni perché sono quelli che ci evitano i ricoveri. E non parlo solo di cortisone" ha aggiunto "ma di altri principi attivi che hanno funzionato e che sono stati messi in discussione".Anche l'on. Armando Siri (Lega) ha chiesto "urgentemente" al governo di "premere su Aifa per sbloccare i protocolli di cura domiciliare per il Covid" invece di "dare il colpo di grazia all'economia italiana con l'ennesimo Dpcm" che insiste con "misure liberticide e catastrofiche per il lavoro".IL GOVERNO A CACCIA DEI SANIPer tutti questi mesi il governo, invece di occuparsi di come curare i malati, è andato a caccia di ristoranti, bar, discoteche e falò sulla spiaggia, dopo essersi dedicato a monopattini e banchi a rotelle. Cioè ha inseguito il nulla.Anziché occuparsi dei malati, ha concentrato tutte le attenzioni sulla ricerca dei cosiddetti "positivi", ma "il 95% dei positivi", com'è stato autorevolmente spiegato dal professor Giorgio Palù, "non ha sintomi e quindi non si può definire malato". Inoltre "è certo che queste persone sono state 'contagiate', cioè sono venuti a contatto con il virus, ma non è detto che siano 'contagiose', cioè che possano trasmettere il virus ad altri...".Oltretutto il test non dà un verdetto sicuro e ci sono pure i casi di persone con sintomi (anche gravi come la polmonite interstiziale) che non sono positivi.Addirittura c'è chi si domanda se sia stata dimostrata la relazione di causalità fra il nuovo virus e la malattia, dal momento che, a quanto pare, il famigerato agente patogeno, a tutt'oggi, non è stato isolato, come invece si sarebbe dovuto fare subito.Gli specialisti spiegano che alla base di ogni strategia contro un'epidemia c'è l'isolamento del nuovo virus, la purificazione da altro materiale biologico e lo studio che dimostri la correlazione di esso con la malattia. Ma tutto questo non c'è stato se non in modo parziale.Così i test cercano qualcosa che non ha volto, non si sa cos'è, com'è fatto e come si comporta. Per questo i test non possono dare risultati certi. Anche per questo la sola, ossessiva, corsa ai positivi (per di più sempre in ritardo) non è risolutiva.Oltretutto questo virus ha un comportamento anomalo. Una pandemia dovrebbe comportarsi allo stesso modo nelle zone omogenee e dovrebbe avere alta letalità. Invece non c'è l'alta letalità e il suo comportamento è imprevedibile.TRE ESEMPINessuno ha ancora spiegato cosa sia successo in Cina. Sembra che là tutto sia improvvisamente e totalmente passato. Arrivano immagini e reportage da Wuhan che oggi mostrano vie e locali pieni di gente senza mascherine. Il Covid sembra scomparso anche secondo i dati ufficiali. Perché? Possibile che nessuno se lo chieda e nessuno dia spiegazioni?Altro caso: il Giappone. È a due passi dalla Cina, ha 126 milioni di abitanti(il doppio dell'Italia), ha un'età media della popolazione molto alta, non ha adottato un duro lockdown e ha avuto solo 1700 morti (contro i nostri 36 mila).E' vero che in Giappone è attivo un sistema di cure a domicilio per i "poco sintomatici" (quello che avrebbe dovuto fare da tempo l'Italia e non fa). Tuttavia c'è molto di strano e incomprensibile nei suoi dati epidemici.Ancora più strano è il caso del continente africano che è l'opposto del Giappone come organizzazione, mezzi e ordine sociale. L'Oms lì aveva previsto una vera catastrofe umanitaria, ma dopo otto mesi risulta il continente meno colpito del pianeta: su 1 miliardo e 300 milioni di abitanti in Africa le vittime per Covid sono 28.800 (meno della sola Italia che ne ha 36.000), sebbene i governi abbiano potuto fare ben poco (e di certo mascherine, gel igienizzanti e distanziamenti non sono molto abituali in quelle megalopoli).L'Oms applaude quegli stati, ma non è merito di nessuno. Si dovrebbero piuttosto cercare le ragioni di queste anomalie del Covid. Troppi sono i punti oscuri e i dati dubbi o ignoti (anzitutto quelli dei morti per solo Covid).Intanto da noi si mette in ginocchio un'intera economia senza fondamenti scientifici certi e non si fanno le sole cose concrete che sono indispensabili per i malati.Nota di BastaBugie: Silvana De Mari nell'articolo seguente dal titolo "Covid 19, come non ammalarsi e come guarire, perché sia Covid 19, non Covid 1984" impartisce buoni consigli per evitare e curare le epidemie in generale.Ecco l'articolo completo pubblicato sul blog di Silvana De Mari l'11 ottobre 2020:Buoni consigli per evitare epidemie: arriva l'autunno e con l'approssimarsi dell'inverno, come tutti gli anni, arriveranno i virus parainfluenzali (come i Coronavirus 19-20-21...) ed influenzali.Con essi arriveranno raffreddori, tracheiti, tracheobronchiiti, broncopolmoniti e purtroppo anche polmoniti interstiziali, tipiche dei virus da sempre, e spesso misconosciute.Le seguenti raccomandazioni per evitare aggravamenti inutili ed errori come lo scorso inverno:1) se febbre, mantenere inferiore ai 38,5 gradi C, con FANS che vuol dire antinfiammatori (e non con tachipirina che non ha azione antinfiammatoria, perché il covid uccide con l'infiammazione!) per 3 giorni consecutivi in modo da bloccare l'infiammazione (opzioni alternative: cebion, okitask 40 mg 2/3 volte al giorno; Brufen 600 mg/die, Dicloreum 150 mg/die, Moment 100 mg 2 volte/die, Momendol 220 Mg 3 volte al giorno, Aulin 100 mg 1/2 volte die...) NECESSARIO UN GASTROPROTETTORE2) se tosse secca, Fluifort sciroppo 2 cucchiai al giorno e finire il flacone3) se febbre persistente, aggiungere antibiotico per ridurre sovrainfezioni batteriche, soprattutto in soggetti a maggior rischio, l'azitromicina ha specifica azione anti covid (Zitromax 500 mg 1 cp/die per tre gg)4) associare aerosol 2 volte/die con: clenilA 1 cc + Atem 10 gtt + Bronchovaleas 5 gtt per 5 gg. vitamina C 2 grammi al giorno o anche 3, una bustina di lattoferrina da 200 mg.5) valutare con il medico di base: Plaquenil 1 cp/die per 5 gg: c'è una particolare anomalia dell'elettrocardiogramma che deve essere esclusa prima di dare questo farmaco.6) "tre L" della nonna: Letto, Lana, Latte (con un cucchiaio di miele)P.S. Se l'infiammazione viene correttamente controllata da subito non ci sarà alcun bisogno di Eparina, perché sarà controllata la cascata citochinica legata alla flogosi stessa.Quindi evitiamo di andare ad intasare gli ospedali e curiamoci correttamente a casa senza prendere freddo fuori.Con tanto riposo.Niente mascherine, in modo da eliminare i germi che il riflesso fisiologico della tosse vorrebbe eliminare.L'opzione migliore resta non ammalarsi.PREVENZIONE:- Vit A vit D Omega 3,( un cucchiaino al giorno di olio di fegato di merluzzo)- Vit C 2 grammi al giorno (cebion 1 gr x 2)- Multicentrum 1 cp Due volte la settimana- Almeno un'ora al giorno di movimento all'aria aperta- Lattoferrina una bustina al giornoNON VI AMMALERETE Titolo originale: I misteri del virus (ancora da isolare) e i misteri del governo (che dà la caccia ai sani invece di curare i malati)Fonte: Libero, 26 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 688

BASTA BUGIE - Islam
La francia reagisce alla decapitazione del professor Paty

BASTA BUGIE - Islam

Play Episode Listen Later Oct 28, 2020 10:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6334LA FRANCIA REAGISCE ALLA DECAPITAZIONE DEL PROFESSOR PATYDa 15 anni fingiamo di non vedere l'islam radicale nelle scuole francesi, ora ci hanno dichiarato guerra, cosa rispondiamo?di Leone Grotti«Io sono anni che non parlo più del Corano ai miei alunni di 11-12 anni, anche se dovrei farlo in base al programma. Lavoro in una zona dove gli studenti ricevono una educazione religiosa fondamentalista. L'imam è molto aggressivo. Le prime volte che ne ho parlato i giovani sono insorti con veemenza, dicendomi che avevo torto, che il Corano ha sempre ragione e che prevale sulla legge penale». Così dichiara al Figaro Jeanne, docente di francese in una scuola secondaria del dipartimento degli Yvelines. La paura e la preoccupazione tra gli insegnanti francesi è grandissima dopo la decapitazione di Samuel Paty a Conflans-Sainte-Honorine.Il percorso che ha portato all'attentato è emblematico. Il 5 ottobre il professore di storia e geografia tiene una lezione sui «limiti della libertà di espressione» nella sua scuola di Bois d'Aulne, mostrando due caricature di Maometto realizzate da Charlie Hebdo. Per impedire che i suoi alunni musulmani si offendano, preannuncia ciò che sta per mostrare, consigliando a chi non se la sente di guardare di uscire per un momento dalla classe o di chiudere gli occhi, per poi rientrare in occasione della discussione.Il 6 ottobre, la madre di un'alunna protesta con la preside della scuola, sostenendo che la figlia «è stata confinata nel corridoio perché musulmana». Il 7 ottobre il padre di un'alunna denuncia «un clima d'islamofobia» nella scuola e chiede la sospensione di Paty. Brahim Chnina, la cui figlia frequenta la classe terza (equivalente alla nostra seconda media), parla su Facebook dell'immagine mostrata dal professore e invoca una «mobilitazione contro l'insegnante». Chnina, la cui sorellastra si è unita allo Stato islamico nel 2014, invita tutti a denunciare il professore al Collettivo contro l'islamofobia in Francia (Ccif).IL RADICALIZZATO, I VIDEO E LA DECAPITAZIONELa preside dell'istituto inizia a ricevere minacce e il 7 ottobre Chnina denuncia Paty per «diffusione di immagine pornografica». Anche la figlia denuncia il suo professore, nonostante non fosse in classe il giorno in cui aveva mostrato le vignette. L'8 ottobre Chnina, accompagnato da Abdelhakim Sefrioui, inserito dai servizi segreti nella lista dei soggetti radicalizzati, va dalla preside a protestare e la sera pubblica un video nel quale rivela il nome di Paty e incita i musulmani «a dire basta». I sindacati degli insegnanti chiedono alle autorità di ritirare il video, sapendo che «Paty rischia grosso», e chiedono al sindaco di Conflans-Sainte-Honorine di proteggere il docente. Il 12 ottobre Chnina, insieme alla figlia e a Sefrioui, pubblicano un secondo video spiegando i fatti e chiedendo la sospensione di Paty. Lo stesso giorno il professore, insieme alla preside dell'istituto, sporge querela per diffamazione. Il 16 ottobre Paty viene pugnalato e decapitato da un rifugiato russo 18enne di origine cecena, Abdhoullakh Anzorov, poi ucciso dalla polizia.Ieri i francesi sono scesi in piazza contro il terrorismo islamico e per ricordare Paty. Molti insegnanti hanno denunciato il «clima di tensione» in classe ogni volta che si parla di islam, testimoniando i frequenti insulti agli ebrei e a Israele e gli attentati terroristici giustificati dagli alunni, che spesso gridano in classe «Allahu Akbar». Come testimoniato a Tempi da Bernard Ravet, direttore per tre anni di tre collège pubblici nelle banlieue di Marsiglia e autore del libro Principal de collège ou imam de la République?, le scuole francesi sono troppo spesso completamente in mano agli islamisti e le autorità si disinteressano a un fenomeno che «mette in serio pericolo le fondamenta dello Stato».Anche Dominique Schnapper, che dal 2018 presiede il Consiglio dei saggi della laicità, voluto dal ministro dell'Educazione nazionale, Jean-Michel Blanquer, ha riconosciuto che «da quindici anni ci rifiutiamo di guardare in faccia la crescita dell'islam radicale nelle scuole». DOPO LE LACRIME E GLI HASHTAG, COSA FAREMO?È il segreto di Pulcinella che il direttore del Figaro, Alexis Brézet, ha voluto sottolineare ancora una volta nel suo editoriale:«Per due settimane Samuel Paty è stato oggetto di un complotto metodicamente ordito, attentamente organizzato. Dei militanti islamisti l'hanno preso di mira, perseguitato, calunniato. Tra loro un genitore ma anche un attivista islamista, schedato, membro di un "consiglio di imam di Francia". I membri di questa piccola banda l'hanno denunciato alla gerarchia. L'hanno segnalato alla polizia. Hanno gettato il suo nome in pasto ai social media. Hanno postato dei video ingiuriosi nel sito di una moschea. Non avranno armato direttamente la mano dell'assassino, ma hanno senza dubbio ispirato il suo gesto. "Non passeranno!", si dice. Ma la triste verità che tutti sappiamo è che sono già passati. L'influenza islamista pesa sulla scuola. Secondo un recente sondaggio, il 40 per cento degli insegnanti si "autocensura" su alcuni temi per non creare incidenti. La verità è che questi islamisti sono ben organizzati: hanno nel Ccif la loro vetrina ufficiale, hanno i loro negozi, le loro imprese, i loro brillanti avvocati, i loro attivisti, i loro predicatori che riempiono le moschee, i loro soldati e sicari. Possono contare sui partiti e i media. E adesso? E domani? Dopo le lacrime e gli omaggi, dopo i grandi discorsi e le manifestazioni, dopo gli hashtag, che cosa succederà? Continueremo con i compromessi davanti alla minaccia islamista o ci risveglieremo, opponendo alla guerra che ci è stata dichiarata un'altra guerra? Questa è la sola domanda che dobbiamo farci. Va bene la legge contro il separatismo ma questi islamisti non sono separatisti, sono conquistatori che vogliono sostituire, territorio per territorio, le nostre leggi con la sharia. Bisogna chiudere tutte le moschee dove si insegna a odiare la Francia. Espellere immediatamente gli imam stranieri che predicano l'odio. Espellere i radicalizzati stranieri e impedire ai francesi schedati come radicalizzati di essere assunti in impieghi sensibili. Bisognerà infine affrontare il tema dell'immigrazione incontrollata. Ci vuole coraggio, come quello che ha avuto Paty».Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente dal titolo "Perché la Francia non riesce a espellere i migranti irregolari radicalizzati" spiega che la Francia espelle appena 20 mila migranti all'anno a fronte di 100 mila domande d'asilo rigettate.Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 26 ottobre 2020:Si aspettava solo la conferma ufficiale ed è arrivata puntuale venerdì: Abdullakh Anzorov, il giovane che ha decapitato il docente francese Samuel Paty, aveva legami con i jihadisti in Siria. Il 18enne era un rifugiato con regolare permesso di soggiorno fino al 2030, ma in reazione all'ennesimo attentato terroristico è cresciuta in Francia l'insofferenza verso l'incapacità del paese di espellere gli immigrati (radicalizzati o meno), soprattutto quando non sono in possesso di un permesso di soggiorno.Un'indagine del Figaro mostra quanto sia legalmente difficile espellere gli ospiti irregolari. In un articolo per il quotidiano francese Didier Leschi, direttore generale dell'Ufficio francese dell'immigrazione e dell'integrazione (Ofii), spiega che anche quando l'Ufficio francese di protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra) rigetta una richiesta d'asilo, è sempre possibile effettuare ricorso alla Corte nazionale del diritto d'asilo (Cnda), potendo contare in automatico sull'assistenza di un avvocato pagato dallo Stato. Il ricorso impedisce di ricondurre alla frontiera il richiedente quando questo proviene da un paese che non è ritenuto «sicuro». L'Ofpra respinge ogni anno circa 100 mila richieste di asilo ed è compito dei prefetti, una volta bocciato il ricorso, emettere l'ordine di espulsione (Oqt). Questo può essere però contestato entro un mese e in ogni caso il soggiorno clandestino in Francia non è più un reato dal 2012. Anche chi viene ritrovato senza documenti non può essere arrestato ma detenuto in un centro amministrativo per un massimo di 90 giorni.Spesso l'espulsione viene bloccata perché il richiedente presenta all'Ofii una richiesta di interrompere la procedura a causa di un precario stato di salute. Fino al 2016, quando le richieste erano gestite dalle aziende sanitarie locali, l'80 per cento delle richieste veniva accettato. Dal 2016, da quando cioè le richieste vengono gestite direttamente dall'Ofii, il tasso è diminuito al 50 per cento. In aggiunta, resta il problema dei paesi d'origine, che possono sempre rifiutarsi di far rientrare l'immigrato, insieme ai «problemi di sicurezza sull'imbarco di passeggeri recalcitranti su un aereo». La pandemia complica tutto: i paesi d'origine richiedono che gli immigrati siano in possesso di un tampone negativo. «Il tampone però non può essere fatto con la forza. Chi si rifiuta deve essere obbligato con l'intervento della giustizia. Che però non sempre interviene». Titolo originale: Da 15 anni fingiamo di non vedere l'islam radicale nelle scuole francesiFonte: Tempi, 19 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 688

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Minigonna vietata a scuola, scoppia il putiferio

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 4:19


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6327MINIGONNA VIETATA A SCUOLA, SCOPPIA IL PUTIFERIO di Rino CammilleriL'incauta vicepreside romana che ha detto qualcosa sulla minigonna in classe ha scatenato il prevedibile putiferio. Sì, perché le studentesse hanno subito inalberato a vista di telecamera un cartello manoscritto: «Non è colpa nostra se vi ci cade l'occhio». Allora ci sarebbe da chiedere, alle amanuensi, che se la mettono a fare, la minigonna. Ovviamente, il ministero ha subito avviato indagine conoscitiva, senza avvedersi dell'incongruenza: la ministra non è mai stata vista in aula con le cosce al vento, infatti ha rispetto dell'istituzione. Rispetto che, però, viene meno se a sbattersene sono proprio quelle a cui la scuola dovrebbe inculcarlo.Non c'è da stupirsi: il politicamente corretto è talmente innaturale da cadere continuamente in contraddizioni e paradossi. La protesta delle Vip, anche politiche, è stata naturalmente bipartisan, perché nel New World auspicato le donne, minoranza oppressa secondo la narrazione femminista, hanno tutti i diritti e nessun dovere. E anche le genitrici intervistate sono compatte a difesa delle pargole. Come! Mancano i banchi e voi ve la prendete con le minigonne? Il fatto è che quelle vicepreside (donna, si noti) aveva argomentato proprio dalla mancanza di banchi. In diverse scuole, come abbiamo visto dalle foto sui giornali, gli studenti stanno inginocchiati davanti alle sedie usate come leggio o addirittura seduti sul pavimento opportunamente sanificato.Ora, non ci vuole Overton per immaginare lo spettacolo offerto da una signorina in mini (o micro) gonna seduta per terra a gambe incrociate. «Abbiamo diritto di vestirci come ci pare» è lo slogan. Giustissimo. Anche se davanti a quel «vestirci» sarebbe più esatto metterci una «s». Di questo diritto logica vuole che discenda anche quello di venire a scuola non solo in mini ma anche, se mi aggrada, senza lingerie. E se a qualche professore (maschio, ma di questi tempi non è detto) «gli cade l'occhio», peggio per lui: se non se la sente, mandi certificato medico, aggiungendosi all'altro problema della scuola (i trentamila e rotti insegnanti che, causa Covid, hanno marcato visita).Netflix è stata subissata di proteste per il film Cuties. Però i protestatari sono gli stessi che mandano le figlie a scuola succintamente abbigliate: ecco un altro paradosso del politicamente corretto. Se a qualche maniaco in astinenza «gli cade l'occhio» e passa ai fatti, ecco l'unanime grido di sdegno: impiccatelo! Come se l'inasprimento della pena rendesse più lieve il danno dello stupro subito.O, statistica canta, riducesse l'incidenza del fenomeno, che, anzi, è in aumento. Il massimo che il pensiero politicamente corretto riesce a escogitare per arginare detto fenomeno è il corso di recupero per gli stupratori o di educazione per i maschi in genere. Ma l'antico buonsenso dice che la tua mancanza di pudore offende il mio, sei tu che devi smettere, e non costringere me a voltarmi da un'altra parte.E' pur vero che oggi un genitore ha qualche difficoltà a farsi obbedire dalla figlia cutie, la quale oppone che «così fan tutte». Il risultato complessivo è una cacofonia di corpi adolescenziali solo alcuni dei quali, pochi, veramente atti a scatenare fantasie maschili. Dovrebbe, semmai, intervenire nel dibattito Sgarbi e ricordare quanto sia rara la bellezza. Intanto, la vicepreside romana è stata linciata per avere proferito una raccomandazione materna. Da oggi in poi si guarderà bene dall'aprire bocca e, come Marco Antonio sul cadavere di Cesare, mormorerà: «Malanno, tu sei scatenato, prendi il corso che vuoi». Titolo originale: Il caso Socrate, una cacofonia di corpi adolescenzialiFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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Il cardinale torturato dai nazisti e contrario ai compromessi vaticani come il comunismo

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 6:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6324IUL CARDINALE TORTURATO DAI NAZISTI E CONTRARIO AI COMPROMESSI VATICANI CON IL COMUNISMO di Rino CammilleriA quarantacinque anni dalla morte, la figura-simbolo dell'insurrezione anticomunista ungherese del 1956, il cardinale Jozsef Mindszenty, Primate d'Ungheria, può ancora oggi insegnare qualcosa.Nato nel 1892, aveva in realtà un cognome tedesco, Pehm. Figlio di un coltivatore diretto, fu sacerdote nel 1915 e professore nel liceo di Zalaegereszeg. Al crollo dell'impero asburgico nel 1918 venne arrestato dal governo rivoluzionario di Károly e poi espulso da quello successivo, comunista, di Béla Kun. Caduto questo, poté rientrare. Si oppose fin da subito all'alleanza con la Germania nazista, fino al punto di cambiare il suo cognome con il luogo di nascita, Csehimindszent. Nel 1944 i tedeschi occuparono l'Ungheria e Mindszenty divenne vescovo di Veszprém; in tale veste salvò moltissimi ebrei. Alla fine dell'anno i sovietici entrarono nel Paese saccheggiando e stuprando (il vescovo di Györ, Apor, venne assassinato mentre cercava di difendere le donne rifugiatesi nel suo palazzo).Mindszenty protestò col governo e fu incarcerato. Poté uscire quando i secondini fuggirono davanti ai sovietici. Nel 1945 i comunisti presero il potere ed espulsero il nunzio apostolico. Lo stesso anno morì il Primate e il papa Pio XII nominò Mindszenty al suo posto, quantunque fosse il più giovane dei vescovi ungheresi. Le carceri e i campi di concentramento si riempirono di dissidenti, i comunisti bloccarono i soccorsi americani alla popolazione affamata, le scuole cattoliche furono nazionalizzate, la censura calò sulla stampa.Il cardinale, in risposta, guidò un pellegrinaggio di centomila persone al santuario di Máriaremete e nel 1947 indisse un Anno Mariano ai cui riti parteciparono in cinque milioni. I comunisti cominciarono a disturbare le sue Messe e a calunniarlo a mezzo stampa. Nel frattempo, creavano il gruppo collaborazionista dei «Sacerdoti per la pace». Nel 1948 per intimidire il cardinale arrestarono il suo segretario, Zakar, riducendolo alla demenza a forza di torture. Poi presero anche Mindszenty e lo chiusero nel palazzo che a suo tempo era stato sede della Gestapo. Qui lo denudarono e vestirono da pagliaccio, poi lo pestarono coi manganelli. Ogni notte lo svegliavano e cercavano di fargli firmare una confessione; se rifiutava, giù botte. Così per un mese e mezzo. Alla fine, fisicamente e mentalmente distrutto, firmò una falsa confessione (ma aggiunse accanto «c.f.», cioè «coactus feci», lo faccio costretto).Al processo-farsa del 1949 fu dato il massimo clamore. Per non farne un martire gli diedero l'ergastolo. Quando la vecchia madre vide che aveva perso metà del suo peso, protestò, ma ne ottenne solo il trasferimento in un carcere più duro. Otto anni così, fino all'insurrezione del 1956. In quell'occasione il governo gli chiese di adoperarsi per far rientrare la protesta ma lui rifiutò. I soldati insorti lo liberarono e lo riportarono in trionfo a Budapest. Trovò che nel clero tutti i posti-chiave erano stati occupati da «sacerdoti per la pace». Il premier supplente, Tildy, gli chiese di mediare e lui suggerì di non fidarsi dei comunisti ma di rivolgersi all'Onu.Il 3 novembre il cardinale parlò alla radio agli ungheresi ma a mezzanotte l'Armata Rossa invase il Paese. Seguì la repressione, che fece trentamila vittime e centinaia di migliaia di profughi. Mindszenty si rifugiò nell'ambasciata americana, dove il presidente Eisenhower gli offrì asilo politico. Non poté più uscirne, nemmeno per il funerale di sua madre: la polizia segreta stazionava in permanenza davanti all'ambasciata. Nel 1958 morì Pio XII. Il nuovo papa, Giovanni XXIII, aprì trattative che furono concluse da Paolo VI. L'ostpolitik vaticana si accontentava di riempire le diocesi vacanti con «sacerdoti per la pace» (suppergiù come oggi con la Cina).Ma alla «distensione» ostava l'irriducibile cardinale che esigeva una pubblica riabilitazione. Nel 1971 fu «graziato» e poté raggiungere Roma, dove il papa gli chiese di dimettersi da Primate. Ci mise tre anni per capitolare, poi accettò di farsi da parte e prese a viaggiare per assistere gli ungheresi della diaspora. Morì a Vienna nel 1975 e fu sepolto nel santuario austriaco di Mariazell, la cui icona è anche patrona d'Ungheria. Le sue spoglie tornarono in patria solo nel 1991. Fu nell'interpretarne la figura, nel 1955, che Alec Guinness si convertì al cattolicesimo. Il film, "Il prigioniero", venne rifiutato a Cannes e a Venezia. Titolo originale: Il cardinale torturato dai regimi contrario ai compromessi vaticaniFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 31-08-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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La chiesa perseguitata in Spagna

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Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 5:13


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6326LA CHIESA PERSEGUITATA IN SPAGNA di Rino CammilleriNell'aprile del 1931 la Seconda Repubblica spagnola esordisce con l'incendio di centinaia di chiese e conventi in tutto il Paese allo scopo di cercare le armi nascoste dai preti. Armi, naturalmente, non se ne trovano, ma fa niente, l'importante è inaugurare una prassi che porterà, dopo la fine della successiva guerra civile, alla scomparsa per distruzione di oltre il settanta per cento del patrimonio artistico, culturale e religioso (in Spagna è lo stesso) nazionale. Oltre alla ben nota mattanza di vescovi, preti, suore, seminaristi e laici dell'Azione cattolica.Donde tanto odio e tanta inutile rovina? Mah, forse l'unico che ha le risposte è l'esorcista. Ma sul disastro spagnolo nella prima parte del XX secolo la letteratura è ormai sterminata, anche quella più propriamente narrativa. Il fatto è, però, che se in questo campo si sono cimentati anche calibri come Hemigway e Orwell, a coprire l'altro lato della barricata non c'è praticamente niente. I cattolici, in particolare, principali vittime di quel che successe tra il 1931 e il 1939, hanno prodotto quasi solo saggistica.Ebbene, adesso hanno un esordiente, Maximiliano Cattaneo, che ha appena pubblicato un ponderoso romanzo per Fede & Cultura, Il calzolaio di Finisterre (pp. 670, €. 23,75). L'autore dimostra una conoscenza di dettaglio della storia spicciola di quei giorni davvero notevole. E anche una minuziosa conoscenza dei luoghi per esserci stato. E' vero, Salgari ha mostrato che si possono fare capolavori esotici senza mai essere usciti dalla propria biblioteca. Ma le ricognizioni in loco sono meglio, anche per la miniera di ulteriori spunti che se ne può trarre.La storia narrata da Cattaneo è complessa e non si può riassumere, neppure brevemente. Copre l'arco di dieci anni, dieci anni di fuoco (è il caso di dirlo) per la Spagna. Il protagonista diventa Calzolaio (con la maiuscola) perché il padre è un magnate internazionale del settore calzaturiero. Morta la madre, cui era attaccatissimo, muore in lui anche la fede religiosa. Segue dunque le sirene del potere e della ricchezza, a Madrid, Londra, New York, mentre alle sue spalle le cose deflagrano coinvolgendo anche le sue amicizie d'infanzia, il suo ex direttore spirituale, la sua fidanzata di una volta. I campi si dividono e anche i suoi vecchi amici. Chi va con i massoni, chi con i socialisti, chi con gli anarchici, chi con Franco. Il quale, quasi trascinato dagli eventi che sempre più precipitano, dopo l'assassinio ad opera di agenti delle Guardie de Asalto e della Guardia Civíl di José Calvo Sotelo, il leader monarchico dell'opposizione, decide di aderire al pronunciamiento militare organizzato dal generale Mola nella Navarra, la regione dei carlisti (i cattolici legittimisti che nel secolo precedente avevano combattuto ben tre guerre contro i liberali e ora si preparavano alla quarta).Il protagonista, la cui piccola storia è coinvolta suo malgrado nella storia grande, si ritrova a Finisterre, l'estremo punto occidentale del Paese (come il suo nome, latino, mostra) a fare davvero il calzolaio, adesso con la minuscola, per vivere con la sua antica fiamma che gli ha dato un figlio. Incontra il generalísimo e gli chiede clemenza per un suo vecchio compagno che, responsabile di omicidi rojos e pentito, si è costituito per espiare. Ma ci pensa un anarchico a saldare i conti, perché i comunisti avevano fatto pulizia ideologica anche di quelli che erano più a sinistra di loro. Infine, un romanzo d'autore cattolico non sarebbe tale se non avesse, come Manzoni insegna, un happy end. Che, ovviamente, non riveliamo.Nota di BastaBugie: sulla guerra di Spagna consigliamo la visione dei seguenti due film.UN DIOS PROHIBIDO (2013)La gloriosa testimonianza di fede dei 51 frati barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica.http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=42L'ASSEDIO DELL'ALCAZAR (1940)Un episodio epico fondamentale della Guerra di Spagna. Militari, donne, bambini e anziani resistettero per oltre un mese all'assedio fino all'arrivo delle truppe del Generalissimo Franco.http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=40 Titolo originale: Un libro cattolico sulla Chiesa perseguitata in SpagnaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 15-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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I radicali, l'eutanasia e il diritto di cambiare idea al malato

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Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 7:19


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/gestionale/hgest.phpI RADICALI, L'EUTANASIA E IL DIRITTO DI CAMBIARE IDEA NEGATO AL MALATOdi Rino CammilleriA proposito del documento vaticano Samaritanus bonus che ribadisce la dottrina cattolica sul fine vita, il radicale Cappato su «Il Riformista» ha ovviamente parlato di «autodeterminazione del malato», diritto che la Chiesa negherebbe. I radicali, costantemente votati alla dissoluzione dei legami e dell'individuo, autoconsacratisi all'eliminazione degli indesiderati e dei non perfetti, godono di un notevole numero di simpatie trasversali. I loro amici sono annidati soprattutto a sinistra, ma anche tra gli orfani di Craxi che si sono incistati fra i berlusconiani. Ciò spiega perché il famoso caso Welby, cioè il tetraplegico che voleva morire, abbia goduto di larghissima stampa, laddove i casi dei tetraplegici che volevano vivere rimasero nell'oblio.Ora, poiché a sinistra si considera una doverosa modernizzazione tutto quello che viene portato avanti dalla punta di lancia radicale, ecco le consultazioni di esperti sul tema del cosiddetto «testamento biologico», allo scopo, si disse, di proteggere il paziente da eventuali comportamenti arbitrari dei medici in caso di perdita della capacità d'intendere e volere. Vennero sentiti specialisti in geriatria, oncologia e trattamento di malati terminali. Ebbene, questi esperti si trovarono d'accordo almeno su una cosa: il paziente non può affidarsi ad un pezzo di carta che dichiari la propria volontà su una sua futura e imprevedibile condizione sanitaria.Infatti, chi può stabilire, in un caso concreto, se una determinata e particolare cura costituisca accanimento terapeutico e non estremo tentativo di salvataggio? Non certo il paziente. E nemmeno il giudice. Ma solo il decorso del malato. Se sopravvive, non è stato accanimento terapeutico. Se muore, lo è stato. In ogni caso, la decisione spetta al medico e non può essere presa da nessun altro. Morale: il cosiddetto testamento biologico è una trovata alla moda, tanto per aprire la strada all'eutanasia propriamente detta, che poi sarebbe il diritto al suicidio ad libitum.Il quale è visto come il punto d'arrivo di una concezione liberale portata al suo esito logico: la vita è solo mia, e ne faccio quel che voglio. Naturalmente, questo liberalismo individualista non tiene alcun conto del bene comune, in base al quale io mi appartengo solo nella misura in cui la mia sparizione non pregiudichi altri. Chi si sottrae al dovere di vivere (che non è solo un diritto) è paragonabile a colui che abbandona il tetto coniugale o non ottempera all'obbligo del mantenimento. O, se preferiamo una metafora sportiva, è come un canottiere che a metà gara si tuffa in acqua lasciando gli altri a remare anche per lui.Non a caso il tentativo di suicidio e l'istigazione al suicidio sono sempre stati sanzionati penalmente. Per restare nell'ambito legale e tornando al cosiddetto testamento biologico, i giuristi sanno che il consenso deve essere «attuale». Infatti, quando si verificasse la fattispecie prevista nel documento, chi potrebbe dire che il consenso ivi contenuto corrisponde alla effettiva volontà del paziente in quel momento? Se quest'ultimo fosse in coma, per esempio, come sapremmo se nel frattempo ha cambiato idea? È giusto inchiodare per sempre qualcuno a una volontà espressa anni prima e in tutt'altri contesto e condizioni?È invece esperienza comune che molti, di fronte alla prospettiva concreta e attuale della morte, rinnegano perfino anni di militanza pubblica anticlericale e chiedono i sacramenti. Dunque, esiste un diritto che supera ogni altro: quello di cambiare idea. Né varrebbe, sempre dal punto di vista giuridico, introdurre la figura del «fiduciario», uno cioè che sia stato abilitato a interpretare la volontà di chi non può più esprimerla. Questi dovrebbe essere stato delegato dall'estensore del testamento biologico a decidere quali trattamenti medici accettare e quali no. Solo che, così, l'autodeterminazione del paziente andrebbe a farsi benedire.Per giunta, si accantonerebbe l'opinione di un addetto ai lavori, il medico, per far prevalere quella di un incompetente, il fiduciario. L'introduzione di questa figura, infine, aprirebbe anche un altro tipo di contenzioso, dal momento che potrebbe trattarsi di personaggio con spiccato interesse personale alla sospensione di ogni cura per il paziente. Lo si è visto bene nel caso di Terry Schiavo, il cui marito aveva oggettivamente un interesse non piccolo nello staccare la spina. I genitori di lei, lo si ricorderà, avevano manifestato una volontà diametralmente opposta. Infine, esiste anche, in diritto, il principio della libertà terapeutica del medico, il quale si vedrebbe impastoiato e, per finire, impedito nella sua attività da inverificabili testamenti biologici, fiduciari dalla contestabile delega, giudici e quant'altro. E si concretizzerebbe il famoso proverbio: mentre gli esperti litigano al suo capezzale, il paziente muore. Ma forse è proprio questo che i teorici del sovraffollamento planetario vanno cercando.Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 51 minuti) dal titolo "Eutanasia e legge sulle DAT" il prof. Tommaso Scandroglio spiega i rischi della legge sull'eutanasia.https://www.youtube.com/watch?v=5B7PfUd_6xk Titolo originale: Autodeterminazione? L'unico diritto è quello di cambiare ideaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02-10-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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La massoneria preparò la breccia di porta pia

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Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 6:30


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6329LA MASSONERIA PREPARO' LA BRECCIA DI PORTA PIA di Rino CammilleriIl 150° anniversario della Breccia di Porta Pia e dello scippo di Roma al Papa da parte dei Savoia è stato festeggiato, causa Covid, quasi in sordina, anche per la coincidenza con le elezioni, non fosse mai che le fanfare dei bersaglieri distraessero il popolo dal rito più sacro per il laicismo. Chi segue gli scritti di Angela Pellicciari, nostra firma, sa bene che l'ossessione di distruggere il potere temporale della Chiesa era antica e costituiva il pallino fisso dell'organizzazione che più di ogni altra incarnava la «laicità», la massoneria. Perfino Proudhon, celebre ideologo rivoluzionario della prima metà dell'Ottocento, era convinto che, sottrattale la sedia su cui stava seduta, la Chiesa si sarebbe dissolta.In effetti, l'ateo non può ragionare diversamente, dal momento che riesce a concepire solo realtà terrene. E va pur detto che non aveva poi tutti i torti: la Chiesa uno Stato ancora ce l'ha, piccolissimo, ma ce l'ha; se non l'avesse, farebbe la fine che già fece ai tempi della c.d. Cattività Avignonese, per settant'anni ostaggio del re di Francia, papi francesi, cardinali francesi. Cui seguirono i devastanti quarant'anni dello Scisma d'Occidente, con ben tre papi, nessuno dei quali «emerito».Tornando a Porta Pia, non era, quella, la prima volta che il papa doveva sloggiare. Nel Medioevo, tante volte aveva dovuto farlo, ma il primo golpe ideologico fu quello giacobino della prima Repubblica Romana, con Pio VI mandato a morire in galera. Seguì Napoleone, che deportò Pio VII. Da notare che per quest'ultimo essere sacerdote era più importante che essere sovrano, tant'è che rifiutò categoricamente di dichiarare nullo il matrimonio religioso di Napoleone con Josephine Tascher de la Pagérie, vedova Beauharnais, per permettergli di sposare Maria Luisa d'Asburgo (il cui padre, imperatore d'Austria, pur aveva ceduto al padrone d'Europa per evitare guai maggiori).Ma era Roma che volevano, le logge. Il tempo di nascere e il figlio di Napoleone e Maria Luisa fu subito creato Re di Roma. Lo storico della massoneria Aldo A. Mola, in un lungo articolo sul «Giornale del Piemonte e della Liguria» dedicato al 150°, scrive che il fatto «sancì l'inclusione della Città Eterna in un orizzonte che, per semplicità, può essere configurato come neo-pagano con suggestioni dell'Antico Egitto». Nel 1811 a Milano, per celebrare l'evento, si riunirono i supremi dignitari massonici del Regno d'Italia in una «sala ornata con la raffigurazione delle nozze della Terra col Cielo, delle Orge di Bacco, dei misteri di Cibele e altre bizzarrie». E acclamarono «la nascita di Oro (Napoleone II, il loweton - figlio di maestro massone ndr), di Osiride, ovvero Napoleone il Grande "nostro fratello e protettore dell'ordine massonico nell'Impero di Francia e nel Regno d'Italia" (così il verbale dei «Lavori Massonici», ndr), e della consorte Maria Luisa d'Asburgo (Iside)».Quando Napoleone il Grande fu sconfitto nel 1814 e poi, definitivamente, nel 1815, il suo impero crollò con lui e si procedette alla Restaurazione. Già, ma nell'ormai ex Regno d'Italia le logge contavano «non meno di 20mila affiliati, in larga misura coincidenti con la classe dirigente». I quali, lasciate calmare le acque, cominciarono a gettare le fondamenta per quello che fu chiamato Risorgimento. Che nel 1870 completò, e per sempre, l'opera.Mola fa notare che il primo a usare la parola «Risorgimento» era stato un sacerdote (così come, sempre Mola in altra sua opera, indica in un altro sacerdote il vero autore dell'«Inno di Mameli»). Questo sacerdote si chiamava Saverio Bettinelli, era un letterato di una certa fama e «non mancò di incontrare Voltaire a Ginevra». Nel 1775 pubblicò Il risorgimento d'Italia... dopo il Mille. Quasi dimenticavo: era un gesuita.Nota di BastaBugie: già da noi pubblicizzati, consigliamo nuovamente i video di Angela Pellicciari. Ecco come l'autrice li presenta:In questo periodo, per ingannare il tempo, mi sono inventata quelle che ho chiamato Pillole. Piccoli video in cui parlo con semplicità e chiarezza delle cose che ho scritto. Se credete potete vederle sul mio canale di youtube. Ben 51 sono quelle che ho dedicato al risorgimento (1; 31-35; 57-102).Qui sotto ne trovate una (Il caprone arrivato a Roma durante la repubblica). Per vedere tutte le altre clicca nel link qui sotto:https://angelapellicciari.com/pillole/https://www.youtube.com/watch?v=B2LXfT1Rvn8 Titolo originale: La Massoneria che preparò la breccia di Porta PiaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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Tenet, il deludente film di Christopher Nolan

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Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 5:49


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6325TENET, IL DELUDENTE FILM DI CHRISTOPHER NOLAN di Rino CammilleriTanto tuonò che alfine (non) piovve. Il filmone di Christopher Nolan, Tenet, ha avuto un battage galattico per mesi. Trailer segretissimo, poi pezzetti di esso che comparivano qua e là in rete, poi l'uscita slittata causa Covid (e anche la notizia dello slittamento è stata debitamente enfatizzata), infine interviste criptiche, indi recensioni alla cieca e, infine, voilà, eccolo. Due ore e mezza di film, costo stratosferico, si dice uno dei più costosi dopo Cleopatra con Liz Tayor. E in effetti, stando al botteghino, in tantissimi sono andati a vederlo: più che il disagio da mascherina e distanziamento poté la curiosità. Il sottoscritto era personalmente e particolarmente intrigato perché in una delle anticipazioni online aveva letto che il film era ispirato al Quadrato Magico pompeiano, sul quale chi scrive pubblicò un intero libro (Bur) ancora in commercio (anche perché sull'argomento non ce ne sono altri). [Per acquistare il libro "Il quadrato magico. Un enigma che dura da duemila anni" di Rino Cammilleri, clicca qui!]Per chi se lo fosse perso: Rotas Opera Tenet Arepo Sator, parole palindrome dislocate in quadrato il cui anagramma dà due Paternoster disposti a croce tra due Alfa e due Omega. Insomma, un enigma cristiano. Pompei, lo ricordiamo, fu distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C. La cristianità del Quadrato è confermata dalla sua diffusione in tutta, appunto, la Cristianità. Perché l'indovinello? Perché Pompei era il buen retiro dei ricchi romani, lì aveva casa Poppea moglie di Nerone e quest'ultimo aveva appena inaugurato le persecuzioni contro i cristiani (uccisi anche san Pietro e san Paolo). Dunque, prudenza. Nulla di tutto questo nel film di Nolan.Gli unici riferimenti al Quadrato sono:a) il titolo, b) il cattivo che si chiama Sator, c) un anonimo falsario d'arte di nome Arepo e d) una ditta ambigua denominata Rotas. Tutto qui.Il resto è un mix tra spionaggio e fantascienza, imperniato su mini-viaggi nel tempo, con un concitato andirivieni tra passato, presente e futuro che ottiene solo di disorientare lo spettatore (o almeno ha disorientato me: se qualcuno è stato più fortunato mi fa un favore a illuminarmi). Forse è un espediente per costringere chi non ci ha capito molto a rivedere il film, ovviamente acquistando altro biglietto. Spesso quando ci sono effetti speciali mirabolanti e locations in mezzo mondo, alla 007, il kolossal fa acqua proprio nella trama, paradossalmente la cosa che costa meno. Cast stellare, da Robert Pattinson (il vampiro Twilight amato dalle teenager) a Kenneth Branagh, a John David Washington (famoso per suo padre, Denzel), perfino un cameo di Michael Caine.Guardate ora questi: Ryan Masson, Highdee Kuan, Christian Prentice. Mai sentiti? Infatti, sono protagonisti di un b-movie americano uscito in quasi contemporanea: Proximity. Girato con quattro soldi, tratta di un tema già ampiamente sfruttato, l'abduction, cioè il rapimento da parte di alieni. Perché è più interessante? Perché finalmente si spiega che cosa vogliono gli alieni dai rapiti. Vogliono informazioni su - udite, udite - Gesù Cristo. Proprio così. Raggiunto il top del progresso tecnologico, hanno scoperto che quell'Umano ha qualcosa a che fare con la creazione dell'universo e vogliono saperne di più. Noi credenti sappiamo che Lui è il Logos, «per mezzo del quale tutte le cose sono state create». Gli alieni ancora no e sono venuti per informarsi sul pianeta degli uomini. La scena dell'Ascensione, che gli alieni hanno filmato a suo tempo e mostrano, vale da sola il prezzo del biglietto. Ecco, dunque, un suggerimento per Nolan. Perché non sviluppa da par suo e coi suoi potenti mezzi questo tema? Certo, non è politicamente corretto e perciò suscettibile di polemiche senza fine. Ma, appunto per questo, quale miglior lancio?Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti e mezzo) si può vedere il trailer del film Proximity di cui ha parlato Rino Cammilleri in fondo all'articolo precedente.Per acquistare il dvd di "Proximity" in italiano, clicca qui!https://www.youtube.com/watch?whHt4_Vav_oPer acquistare il dvd di "Proximity" in italiano, clicca qui! Titolo originale: Tenet delude. Del Quadrato Magico ha solo il nomeFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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Possibile che gli immigrati delinquenti siano tutti malati di mente?

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 4:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6328POSSIBILE CHE GLI IMMIGRATI DELINQUENTI SIANO TUTTI MALATI DI MENTE? di Rino CammilleriHo ricevuto sul telefonino questa riflessione che mi ha fatto riflettere a mia volta e che riassumo per sommi capi: l'omicidio del sacerdote «degli ultimi» di Como è stato commesso da un immigrato tunisino con problemi psichici; il sequestro della guardia giurata nel duomo milanese idem; Salvini è stato aggredito da una immigrata congolese «in evidente stato di alterazione»; Pamela era ancora viva quando è stata fatta a pezzi da un immigrato africano fuori di testa; Maurizio Gugliotta a Settimo Torinese è stato sgozzato da un nigeriano infermo di mente; Stefano Leo è stato ammazzato da un africano che non ci stava col cervello; tre milanesi sono stati uccisi a picconate da tal Kabobo, clandestino e, anche lui, alterato di mente; i bambini dello scuolabus hanno rischiato di essere bruciati vivi dall'autista immigrato e farneticante; Filippo Limini di Spoleto è stato massacrato di botte da tre albanesi o romeni (boh) che non c'erano con la testa (gli omicidi di Willi, visto che l'immigrato era lui, invece, essendo italiani, erano perfettamente lucidi, cattivi fino al midollo, fascisti perché praticavano le arti marziali, e pure le loro famiglie erano poco di buono); David Raggi di Terni è stato ucciso da un marocchino clandestino che, anche lui «in evidente stato di agitazione», ha colpito a caso. Eccetera.Ora, scrivo questa cosa su La Nuova Bussola Quotidiana perché, se la postassi su Facebook, verrebbe censurata come «messaggio di odio», e già a suo tempo ho avuto noie con la polizia postale per un commento comparso sul mio blog e non proprio tenero coi nomadi (chissà perché «zingari» è offensivo e «nomadi» no, misteri del politicamente corretto), commento peraltro non mio ma giuridicamente l'amministratore del blog ero io, da qui la convocazione con tanto di intestazione perentoria del tribunale: da perderci la faccia col custode del mio palazzo che mette la posta nelle rispettive caselle.Ma torniamo a tutti questi immigrati con problemi psichici. Non entriamo nel merito delle sentenze e delle perizie, solo in quello giornalistico e tiggino. L'imbarazzo dei politicamente corretti quando una delle minoranze protette (donne, immigrati, lgbt, coloured assortiti) esce dal seminato è lampante: quando delinquono come tutti gli altri e solo perché appartenenti alla razza umana, scatta immediato il riflesso pavloviano. Né, come più volte dimostrato dalla nostra Lorenza Formicola, questo è un fenomeno solo italiano. No, anzi, all'estero ce l'hanno più grosso e marcato. Ogni tanto viene a galla qualche circolare riservata per la polizia (già successo in Inghilterra e in Germania, per esempio) che consiglia di minimizzare, o almeno non enfatizzare per non scatenare fenomeni collettivi di intolleranza tipo «caccia all'immigrato». Giusto, l'ordine pubblico prima di tutto.E poi occorre arginare quei partiti che vorrebbero la chiusura dei porti e la cui crescita continua inquieta non poco gli establishments europei. Però, accà nisciuno è fesso e quando le coincidenze si fanno troppe hai voglia di cloroformizzare... Sì, perché il popolo (e l'app anonima arrivatami sul telefonino lo dimostra) prima o poi si chiede se per caso certi Paesi a vocazione migratoria abbiano deciso di svuotare i loro manicomi o se, più probabile, la fantomatica integrazione è un flop totale, come proprio il prete di Como morto ammazzato dimostra.Quelli che suggerivano una disciplina dell'immigrazione (ricordate il cardinale Biffi, che consigliava di accogliere in primis i cristiani?) sono stati sbertucciati, anche se la storia evidenzia che solo con il contingentamento l'immigrazione si integra ed è benefica. Ma con la demonizzazione e la censura degli "odiatori" si otterrà esattamente il contrario di quanto auspicato, è solo questione di tempo. Per un pugno di voti. Per un pugno di soldi.Nota di BastaBugie: proponiamo ancora una volta la scioccante intervista (dopo l'attentato a Charlie Hebdo) trasmessa da La7 di Anjem Choudary, imam di Londra, che esprime chiaramente il pensiero islamico alla luce dell'insegnamento del Corano e della vita e dei detti di Maometto. Da vedere e diffondere per far aprire gli occhi a chi ancora non vuol vedere cosa viene regolarmente predicato nelle moschee in Europahttps://www.youtube.com/watch?v=r_vkNAFy3CkDOSSIER "ISLAM"Leggi gli articoli che abbiamo pubblicato su questo argomento.http://www.bastabugie.it/it/contenuti.php?pagina=utility&nome=_islam Titolo originale: Se gli immigrati delinquenti sono tutti malati di menteFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

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ARTICOLI di Antonio Socci
Il PCI compie cento anni ed è al potere in Italia (sotto altro nome)

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Oct 13, 2020 11:47


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6322IL PCI COMPIE CENTO ANNI ED E' AL POTERE IN ITALIA (SOTTO ALTRO NOME) di Antonio SocciCent'anni fa, fra l'estate 1920 e il gennaio 1921, nasceva il Partito Comunista Italiano. Non è storia passata. Perché proprio dopo il crollo del Muro di Berlino (1989) e il cambio del nome del partito (1991), la sua classe dirigente è arrivata al potere in Italia e ci resta da anni sebbene minoranza nel Paese e sconfitta alle elezioni.Al centenario del Pci hanno dedicato un libro Mario Pendinelli e Marcello Sorgi, "Quando c'erano i comunisti" (Marsilio). Stenio Solinas, sul "Giornale", si è chiesto "come è possibile che, tranne qualche frangia lunatica e qualche intellettuale freak, nessun politico oggi ex o post comunista parli più del come e del perché lo fu convintamente fino a ieri, uno ieri che arriva sino al 1989".L'ARROGANZA IDEOLOGICAÈ stato il più grosso Pc d'occidente, ma sembra che in Italia nessuno sia stato comunista. Non è stata fatta nessuna seria revisione autocritica. Quella classe dirigente non si è ritirata e non ha mai riconosciuto il marxismo-leninismo come un'ideologia malefica, né ha ammesso la vergogna di aver appoggiato totalitarismi orribili. Nessuno ha chiesto scusa.A tutto quel popolo semplice che li aveva seguiti, che si era abbeverato all'Unità, ai milioni di compagni che avevano davvero creduto nei "paradisi" comunisti, nessuno ha dato spiegazioni serie. Nessuno ha detto loro: noi sapevamo, ma non vi abbiamo detto la verità. Nessuno ha riconosciuto, davanti a milioni di lavoratori, che era tutto una menzogna, che il comunismo è stato dovunque un orrore. Nessuno ha chiesto scusa alla propria gente a cui, un tempo, avevano fatto inneggiare perfino a Stalin. Nessuno ha riconosciuto che avevano ragione "gli altri", gli anticomunisti. Perché?Di fatto la classe dirigente del Pci si è velocemente autoassolta, ha accantonato la bandiera comunista e l'ideologia marxista, ma non:1) l'arroganza ideologica,2) la pretesa superiorità morale,3) la propensione alla demonizzazione degli avversari.Con il 1989 i comunisti cambiarono nome e in breve passarono dall'allineamento a Mosca all'allineamento a Bruxelles/Berlino e ai Dem americani (Clinton, Obama eccetera). Dal mito del Socialismo a quello del Mercato. Come se fosse ovvio e naturale.Così - anche per far dimenticare il passato comunista - sono diventati i più affidabili per Bruxelles e Berlino e anche per la Casa Bianca dei Dem. Dunque i (post) comunisti in Italia sono arrivati ai vertici del governo - già con D'Alema nel 1998 - e pure ai vertici dello Stato con Napolitano nel 2006. Ma i conti con la storia non si sono fatti nemmeno dopo il 2000.SOLZENICYN E IL SILENZIO DEL QUIRINALECarlo Ripa di Meana (il coraggioso promotore della craxiana Biennale del dissenso del 1977) alla morte di Aleksandr Solzenicyn, nel 2008, su "Critica sociale", firmò un articolo intitolato "Solzenicyn e il silenzio del Quirinale", dove scriveva: "Avevo sommessamente suggerito, qualche mese fa, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel 1974, allora responsabile della cultura del PCI, su Rinascita prima e poi sull'Unità, aveva rumorosamente applaudito all'esilio comminato a Solzenicyn che, va ricordato, aveva già passato otto anni nel Gulag nell'immediato dopoguerra, che in una prossima occasione, o in forma privata o nel corso di una visita di Stato, chiedesse un incontro a Solzenicyn, ormai molto in là con gli anni e malato, per chiudere una pagina nera. Così non è stato. In questi ultimi giorni, mentre in tutto il mondo si sono ascoltate voci di statisti, di rimpianto e di riconoscenza per la grandezza di quest'uomo e della sua vita, da Roma-Quirinale è venuto un silenzio arido, privo di umanità. Fausto Carioti di Libero lo ha giustamente segnalato il 5 agosto sul suo giornale".Del resto nell' "autobiografia politica" di Napolitano, intitolata "Dal Pci al socialismo europeo", uscita nel 2005, non veniva neanche menzionato quel Solzenicyn che Raymond Aron aveva giudicato "l'homme du siècle".E gli altri? Da parte sua Nicola Zingaretti ha iniziato la sua segreteria nel Pd con il libro "Piazza grande" dove sostiene che l'esistenza dell'Urss "aveva costituito un oggettivo deterrente a costruire un mondo unidimensionale e senza difese rispetto alle forme più estreme di sfruttamento".E "probabilmente nel dopoguerra, non ci fosse stata l'Unione Sovietica (...) non sarebbero state possibili le lotte dei partiti di sinistra e democratici né il compromesso sociale che oggi in Europa è un esempio per tutto il mondo civilizzato".Espressioni che fecero insorgere pure Claudio Petruccioli: "Zingaretti riporta l'orologio al 1945".D'altra parte D'Alema, nel libro uscito quest'anno, "Grande è la confusione sotto il cielo", elogia il sistema cinese (e asiatico in generale) che "ha saputo fronteggiare questa prova (il Covid) in modo più efficace rispetto a noi". In quanto "ha fatto la differenza un grado minore di individualismo, una maggior coesione sociale e l'esistenza di reti comunitarie". E in una recente conferenza ha messo in guardia dal "partito anti-cinese" che "è all'opera anche in Europa, in un clima di nuova guerra fredda".I partiti di Zingaretti e D'Alema sono oggi al governo in Italia e non sembra davvero che il Pci sia morto.Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Stasi di Speranza" svela le quattro verità sui comunisti oggi al potere.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 ottobre 2020:L'agghiacciante intervista di Fabio Fazio al ministro della Salute Speranza ("stop alle feste nelle case, confidiamo nelle segnalazioni e interverremo con le forze dell'ordine") svela quattro verità. 1) COMUNISTILa prima è che non importa se ti chiami Speranza o Roberto o come vuoi e nemmeno se fai parte di un partito di fantasmi chiamato Liberi e uguali che oggi è già sparito dal radar politico anche se occupa ancora degli scranni in parlamento. Se vuoi controllare i cittadini fin nella camera da letto sei un comunista. E comunista della peggior specie. E se sei un comunista sei un pericolo. Almeno un pericolo per me. Puoi anche essere fascista per quanto mi riguarda, ma se ti ispiri ai colori di bandiera dell'internazionale sei un comunista.2) ODIOLa seconda è che introdurre la delazione tipica dei regimi sovietici non farà altro che mettere i cittadini gli uni contro gli altri attraverso il meccanismo dell'homo homini lupus. La guerra di stato alle feste ci proietterà nei "due minuti d'odio" di 1984. Vi parteciperemo e dovremo stare attenti a urlare bene i nostri strali per essere convincenti perché ci sarà sempre qualcuno che userà il termometro del nostro odio. 3) STATO ETICOLa terza è che, stando alle parole di Speranza, sarà competenza del ministro pro tempore, quindi dello Stato, decidere che cosa sia "fondamentale" e che cosa non sia fondamentale per i cittadini. La scuola è fondamentale - dice lui - le feste di compleanno, di prima Comunione, di Battesimo, di anniversari di matrimonio, di addio al celibato, di laurea non sono fondamentali. Lo stato etico è già qui, non serve essere complottisti, basta mettere in fila gli eventi e conservarsi liberi da interessi, paure e convenienze. 4) SERVILa quarta e ultima è che lo Stato etico affida ai genitori il compito di vigilare sulla loro stessa osservanza, senza un criterio oggettivo, ma invitando con paternalistica compiacenza i cittadini a essere responsabili (ci aveva già provato Conte l'altro giorno nel consigliare la mascherina in casa). Così le famiglie perdono definitivamente la loro libertà educativa per diventare servitù di uno stato totalitario che li userà come automi gendarmi. In caso contrario "manderemo" i carabinieri (ha detto così) a casa. In 1984 erano i figli a fare le spie contro i genitori.Di fronte a questo popo di minacce, nessuno si indigna, nessuno alza un grido. Abbiamo già tutti la pancia così piena da non capire che nella nostra opulenta comodità si sta consumando un liberticidio? Titolo originale: Il Pci compie cento anni ed è al potere in Italia (sotto altro nome). Ecco come è stato possibile...Fonte: Libero, 12 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 686

BASTA BUGIE - Omosessualità
In arrivo (l'ennesimo) aggiornamento lgbt delle emoticon

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Oct 7, 2020 8:13


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6316IN ARRIVO (L'ENNESIMO) AGGIORNAMENTO LGBT DELLE EMOTICONAltre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): solo i trans possono interpretare i trans nei film di Hollywood, gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno, se ti fingi trans per entrare nelle quote rosadi Manuela AntonacciEra nell'aria da mesi, ma con il coronavirus il progetto era stato rimandato. Ora invece è ufficiale: al posto delle emoji del pacchetto 14.0, l'Unicode Consortium, darà la possibilità, agli utenti di tutto il mondo, di usufruire dell'aggiornamento dello standard 13.0. E in che cosa consisterebbe?Evidentemente in una nuova ricca di scelta di faccine, per la precisione, 217, alcune delle quali perfettamente allineate con certi diktat culturali. E sì perché accanto alle immagini di due nuovi cuori (uno fasciato l'altro circondato da fiamme) e a tre nuovi smiley, abbiamo praticamente la rappresentazione iconografica del "politicamente corretto", in ogni sua sfaccettatura: dalle coppie gender neutral di ogni razza, alle donne barbute (per la precisione, accanto alla dicitura "uomini con barba" c'è anche la dicitura "donne con barba" e il non ben precisato "persone con barba"). Insomma il condensato dell'ideologia che attualmente si cerca di imporre in ogni occasione lecita e illecita e, ormai, persino in modo quasi ridicolmente subliminale con le faccine degli smartphone, perché nessun segmento del reale dev'essere lasciato libero dall'influenza del gender diktat.Ebbene sì, perché la convinzione che maschi e femmine non si nasca ma si diventi, deve accompagnarci in ogni momento della giornata e a ogni tocco della tastiera del nostro cellulare.Insomma un'importante dimostrazione pratica di come, secondo questa ideologia che di scientifico non ha davvero nulla, l'identità sessuale sia qualcosa di accessorio, contingente, come avere i capelli rossi o biondi e non un connotato fondamentale della persona che la identifica come tale e in maniera unica e irripetibile anche nel suo modo di rapportarsi in quanto essere umano, uomo o donna. Ma è appunto riducibile ad una caratteristica qualunque, non solo variabile ma anche intercambiabile col genere opposto. Come se l'essere umano fosse un cyborg formato da pezzi componibili e non un unicum di anima corpo e psiche.Un'iniziativa di cui non sentivamo davvero la mancanza e che vuole passare come "inclusiva" ma che rischia di produrre, paradossalmente l'effetto opposto. Perché nell'epoca della spersonalizzazione dell'individuo e del moltiplicarsi dei generi e delle identità, ci sarà sempre qualcuno che si sentirà "discriminato" in quanto non incluso in nessuna di queste immagini, con il rischio di scivolare man mano (come sta accadendo...) nel ridicolo.Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.SOLO I TRANS POSSONO INTERPRETARE I TRANS NEI FILM DI HOLLYWOODLa guida per registi e sceneggiatori TRANSform Hollywood chiede che solo le persone transessuali possano interpretare ruoli trans: « Semplicemente non è conveniente assumersi questo rischio; progetti recenti che hanno scelto attori cis [persone eterosessuali e non transessuali] per interpretare ruoli trans hanno visto la marea dell'opinione pubblica rivoltarsi contro di loro e hanno avuto un contraccolpo al botteghino».L'attrice Scarlett Johansson ci aveva provato per il film Rub and Tug, ma poi ha lasciato perdere. Analogamente è capitato a Halle Berry la quale addirittura si è scusata con la comunità trans: «In quanto donna cisgender, ora capisco che non avrei dovuto prendere in considerazione questo ruolo e che la comunità transgender dovrebbe senza dubbio avere l'opportunità di raccontare le proprie storie. Sono grata per i consigli e i confronti critici avuti negli ultimi giorni e continuerò ad ascoltare, apprendere e imparare da questo errore». Una vera confessione in stile maoista.Dunque il mondo LGBT chiede pari opportunità, uguaglianza in tutto, ma poi vuole custodire gelosamente alcuni suoi spazi, alcune sue prerogative senza condividerli con nessuno.(Gender Watch News, 8 settembre 2020)GLI STUDENTI DOVRANNO SEGUIRE LEZIONI ARCOBALENOL'art. 5 del Ddl Zan dichiara che «la Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia"» (comma 1), giornata in cui verranno «organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile […] in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» (comma 3). Ecco quindi che il Ddl Zan si preoccupa, almeno una volta all'anno, di indottrinare al credo LGBT bambini e ragazzi nelle scuole.Ma anche durante tutto l'anno scolastico gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno. Infatti l'art. 6 prevede una strategia nazionale antidiscriminazione che coinvolge anche l'ambito educativo.Il Ddl Zan non è solo pericoloso per la libertà di parola, ma anche sul versante educativo.(Gender Watch News, 22 agosto 2020)SE TI FINGI TRANS PER ENTRARE NELLE QUOTE ROSAIl Congresso di Stato di Oaxaca, in Messico, ha approvato una norma che sanziona chi si fa passare per transessuale al fine di entrare nelle quote rosa: «L'usurpazione della identità di genere è l'atto mediante il quale un cittadino o una persona si attribuisce mendacemente ad un genere diverso dal proprio, al fine di beneficiare di azioni affermative per soddisfare il requisito della parità di genere e di alternanza».La legge è stata necessaria dopo che nelle elezioni del 2018 ben 17 persone si erano fatte passare per transessuali al fine di essere votati come donne usufruendo delle quote rosa. La norma prevede delle verifiche che sono di carattere amministrativo: solo colui il quale ha realmente cambiato sesso all'anagrafe può beneficiare delle quote rosa.Ma in futuro questa legge forse non potrà far fronte a tutti i raggiri. Infatti in giro per il mondo si sta affermando sempre più una pratica assai snella per cambiare sesso anagraficamente, pratica che prima o poi prenderà piede anche in Messico: l'autocertificazione. Niente più obbligo di sottoporsi a trattamenti ormonali o ad interventi chirurgici o a colloqui con psicologi. Una semplice autocertificazione e "diventi" donna. Poi, se nonostante questo non vieni votato, basta un'altra autocertificazione e "ritorni" ad essere uomo.(Gender Watch News, 20 agosto 2020) Titolo originale: In arrivo (l'ennesimo) aggiornamento con le emoticon gender fluidFonte: Provita & Famiglia, 30 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 685

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Il sesso spiegato a un extraterrestre

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Oct 7, 2020 7:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6309IL SESSO SPIEGATO A UN EXTRATERRESTRE di Daniel Torres CoxParliamo della finalità dei rapporti sessuali. Prima, però, pensiamo al fatto che quando ci si avvicina a qualcosa che non si conosce, insieme alla domanda "Cos'è?", si chiede in genere "E a cosa serve?" A volte il nome della cosa in sé non dice niente, per cui la seconda domanda è importante.Quando una persona si chiede "A cosa serve questo?", in fondo si interroga sulla finalità. Questa domanda è quella che conta di più, perché mira a conoscere la ragione dell'esistenza di quella cosa, ovvero quello che le dà senso. E conoscendo la finalità di una cosa la si può usare senza danneggiarla.Oggi cercheremo di applicare tutto questo ai rapporti sessuali. Proveremo a capirne la finalità e a vedere in che modo possiamo usarli nel modo adeguato.SE CI VEDESSERO GLI EXTRATERRESTRINessuno di noi viene al mondo con un manuale sotto il braccio che gli dica a cosa servono i rapporti sessuali e come usarli. Averlo ci faciliterebbe molto le cose! Come tutto ciò che viene senza manuale, possiamo cercare di conoscerne la finalità vedendo cosa fa, quali effetti produce e come si comporta.Cercando di essere il più obiettivi possibile, immaginiamo che un gruppo di extraterrestri venga sulla Terra, e - senza alcun tipo di pregiudizio - cerchi di indagare sulla finalità dei rapporti sessuali. Da un punto di vista puramente "scientifico", l'osservatore alieno potrebbe giungere alla conclusione che i rapporti sessuali servano a due cose: si tratta da un lato di dare continuità alla specie umana, dall'altro di stabilire un legame tra le persone che partecipano a quell'atto. I rapporti sessuali servono ad entrambe le cose.Qualcuno dirà: "E il piacere?" Il piacere è in realtà il mezzo che permette che si conseguano i fini. Senza piacere la gente non avrebbe rapporti sessuali, e quindi la riproduzione sarebbe più ardua, e non si stabilirebbe un vincolo intimo tra le persone.LE COSE E I LORO SCOPIFaccio un piccolo excursus, ma prometto di tornare sulla questione. A cosa serve un tavolo? Un tavolo serve a sostenere le cose. Serve per sedercisi sopra? Non è stato sicuramente creato per questo, e tuttavia il fatto di sedercisi è un'azione che non va contro la sua finalità. Per questo, a meno che io non sia molto pesante o il tavolo molto fragile, posso sedermici sopra senza distruggerlo.Allo stesso modo, un'ascia serve per tagliare la legna. Posso usarla per tagliare la testa a qualcuno? Certamente, non è affatto raccomandabile ma il farlo non andrebbe contro la finalità dell'ascia. In ultima istanza, la sua finalità è tagliare.Ciò vuol dire che le cose possono essere usate per un fine diverso da quello per il quale sono state create.Potrei usare un tavolo come tavola da surf? Potrei provarci, ma molto probabilmente il tavolo finirebbe per distruggersi, e io per andare sotto le onde. Posso usare un'ascia come ancora? Posso provarci, ma la lama perderebbe presto la sua affilatura per il contatto con il fondo dell'oceano e si ossiderebbe, e il legno del manico finirebbe per imputridire.Quando faccio di una cosa un utilizzo contrario alla sua finalità la danneggio, la distruggo.DISORDINI ALIMENTARICredo che con l'esempio precedente si inizi a vedere dove voglio arrivare, ma accostiamoci ai rapporti sessuali a poco a poco, partendo da qualcosa che può essere molto piacevole: il cibo.A cosa serve mangiare? Chiaramente a nutrirci, ad aiutarci a restare in vita. Ci dà il "combustibile" che ci permette di svolgere tutte le nostre attività. La nutrizione è così importante che l'azione che ci permette di conseguirla – mangiare – è associata al secondo piacere più grande che possiamo sperimentare a livello fisico. Il primo, chiaramente, è il piacere sessuale.Mangiando, posso andare contro la finalità di quell'atto? Certamente sì: posso mangiare solo per piacere. Posso mangiare, vomitare e poi continuare a mangiare. Mangiare e poi vomitare non è come usare il tavolo per sedercisi sopra o l'ascia per attaccare una persona. È piuttosto come fare il surf sul tavolo: va chiaramente contro la sua finalità, che è la nutrizione.Questo può degenerare in disordini alimentari che non danneggiano più una cosa esterna, ma la persona stessa, e per chi li ha sono una causa di grande sofferenza.FINALITÀ DEL SESSOAbbiamo fatto un lungo percorso per arrivare finalmente al tema dei rapporti sessuali, il tutto per capire che quando uso qualcosa in un modo contrario ai suoi fini lo danneggio.E questo fa sì che prestiamo un'attenzione particolare ai rapporti sessuali, perché questi coinvolgono sempre un'altra persona. Il rischio di usarli male comporta un potenziale danno non solo a se stessi, ma anche alla persona con cui si praticano.Sia l'unione della coppia che la continuità della specie sono fini inseparabili dei rapporti sessuali. Chiarisco che con questo non voglio dire che con ogni rapporto sessuale si debba cercare di avere dei figli.La fertilità della coppia è determinata dai periodi di fertilità della donna, che è ciclica per natura. Non sarebbe quindi possibile cercare una gravidanza in ogni rapporto sessuale. Ciò che voglio dire è che è importante avere all'orizzonte entrambi i fini perché l'atto sia pieno.QUANDO IL FINE VIENE SNATURATOIn molti ambiti, quando si parla di sesso si mette in genere al centro il piacere, come se questo fosse il fine. Nonostante questo, non si può eliminare del tutto la presenza dei due fini segnalati in precedenza, perché è la natura stessa dell'atto che li esige.Per questo, quando non si cercano, bisogna cercare di sopprimerli deliberatamente. Si tratta di sopprimere la possibilità di una gravidanza, ad esempio, con l'uso di anticoncezionali. Questo fa sì che in ogni rapporto sessuale si veda una situazione di pericolo dalla quale bisogna guardarsi, e la fertilità - la propria e del partner - viene trattata come un nemico.Cercando di sopprimere quel fine, insomma, il sesso viene visto come qualcosa di rischioso, il che incide sull'atteggiamento che si assume compiendolo. In modo simile, si può provare ad avvicinarsi a un rapporto sessuale senza che questo implichi il fatto di stabilire un legame profondo con un'altra persona.Questo, però, presuppone il fatto di assumere un atteggiamento artificiale, di spezzarsi a livello interiore, di modo che mentre si dona il corpo si cerca di non compromettersi interiormente in quell'azione, cosa che però non è mai del tutto possibile, perché quando metto in gioco tutto il mio corpo metto in gioco anche la totalità della mia persona.Alla fine, per comprare un momento di piacere, finisco per pagare più del conto: pago con il valore totale della mia persona.UN INVITO A RIFLETTERELa finalità di questo articolo non è emettere giudizi di valore sulle situazioni concrete di ogni individuo. Mi interessa invitare alla riflessione, soprattutto in relazione a una pratica tanto diffusa al giorno d'oggi come il sesso.Non tenendo conto della sua doppia finalità - e soprattutto della pienezza che trova nel suo ambito idoneo, che è il matrimonio -, molte volte si realizza in un modo che finisce per lasciare ferite profonde.Nota di BastaBugie: non siamo fatti per il nomadismo affettivo, ma per la stabilità. Consigliamo di approfondire le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale cliccando sul seguente link:http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=65 Titolo originale: La finalità dei rapporti sessuali come nessuno ve l'ha mai spiegataFonte: Aleteia, 22 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 685

ARTICOLI di Antonio Socci
Sull'immigrazione scontro (apparente) nel pd tra il governatore della campania e zingaretti

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Oct 7, 2020 8:06


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6313SULL'IMMIGRAZIONE SCONTRO (APPARENTE) NEL PD TRA GOVERNATORE DELLA CAMPANIA E ZINGARETTI di Antonio Socci"Abbiamo interi territori nei quali la presenza di extracomunitari che vanno avanti a ruota libera sta cambiando il modo di vivere delle nostre famiglie. Abbiamo pezzi di città che sono occupati quasi militarmente da extracomunitari. Abbiamo gente che continua a fare accattonaggio molesto davanti ai supermercati, davanti alle farmacie, davanti alle chiese, davanti ai distributori del biglietto per il parcheggio. Abbiamo bande organizzate che spacciano droga la mattina nei nostri quartieri o davanti alle scuole. Abbiamo il litorale Domizio che è rovinato, abbiamo il quartiere Vasto intorno alla stazione centrale di Napoli che è occupato e governato insieme da camorra e nigeriani... Beh, questo problema il Partito Democratico lo vede sì o no? E vuole dire qualcosa ai cittadini che hanno paura sì o no?".Chi può aver fatto un'intemerata simile? Un leader del centrodestra? Di sicuro se fosse stato un leader del centrodestra sarebbe stato bombardato, per questo, da un'artiglieria di accuse e condanne.In realtà le parole che ho citato fra virgolette sono state pronunciate - e con molta enfasi ed energia - dal governatore Dem della Campania, Vincenzo De Luca, nel comizio di chiusura della Festa dell'Unità di Telese, nel settembre 2018.Il video impazza oggi nella rete perché De Luca - che ha queste idee e le esprime nei comizi - è stato ricandidato dal Pd alla guida della regione Campania e ha appena vinto "a furor di popolo" le elezioni. Non ha vinto dunque il Pd. Ha vinto De Luca nonostante il Pd. Ha vinto con idee che - almeno su questi temi - sono lontane anni luce dal Pd e casomai potrebbero dirsi di centrodestra.LA SICUREZZA DEI MIEI FIGLIDopo questa filippica il comizio di De Luca proseguiva così: "Noi siamo arrivati al punto da colpevolizzare un padre di famiglia solo perché chiede di essere lasciato in pace. L'ho detto a Roma e lo ridico qua: se io devo scegliere fra la sicurezza dei miei figli e la bandiera di partito io scelgo i miei figli e vi mando a quel paese. E' chiaro? (applausi dalla platea). Nella mia città abbiamo un centro di accoglienza in un quartiere periferico. Ho raccontato questo episodio e me lo hanno detto i cittadini di quel quartiere: venerdì sera, sabato sera, tornano queste bande, ubriachi, drogati... le nostre ragazze cominciano ad essere infastidite. Un padre di famiglia si deve mettere sul balcone fino alla due di notte in attesa che arrivi la figlia per stare tranquillo. Ohh! Uhééé! Qui la solidarietà non c'entra più niente... Allora io non voglio esagerare e generalizzare nulla. Voglio soltanto che noi guardiamo in faccia la realtà per quella che è. La sicurezza urbana è diventata un problema chiave per la gente di oggi. E sto spiegando al Partito Democratico, ma ancora oggi sono totalmente sordi, che ci sono due valori da difendere se vogliamo riprendere il cammino: il lavoro e la sicurezza. E incredibilmente non dicono una parola né sul lavoro né sulla sicurezza. Ma quale rilancio del partito vogliamo avere in queste condizioni".Con idee di questo genere De Luca ha vinto trionfalmente le elezioni, salvando la segreteria a Zingaretti (perché il Pd sarebbe stato terremotato da una sconfitta in Campania). Il quale Zingaretti però ha idee opposte.SPAZZARE VIA I DECRETI SICUREZZAInfatti subito dopo le elezioni Zingaretti ha detto finalmente "una parola" sulla sicurezza, ma non "quella" invocata da De Luca, bensì una parola opposta: vuole spazzare via i "decreti sicurezza" che furono varati da Salvini proprio per affrontare tutti quei problemi che De Luca aveva dettagliatamente descritto.Il governatore, vincendo in Campania, ha salvato la segreteria di Zingaretti (e forse anche il governo), anche con quelle sue idee contro l'immigrazione incontrollata e contro il degrado delle nostre città in mano allo spaccio e alla delinquenza. Ma ora Zingaretti e il Pd, incassato il voto e la vittoria, vanno nella direzione diametralmente opposta.Sembra la conferma delle parole di De Luca che accusava il Pd di infischiarsene del bisogno di sicurezza dei cittadini. Ma un problema si pone anche per chi, come il governatore campano, lancia invettive come quelle e poi accetta che il suo partito vada nella direzione contraria.Del resto lui, in quel discorso, aveva già fatto la sua diagnosi sul Pd. Dopo averlo strapazzato ("ci sono nel nostro partito delle autentiche nullità, che non rappresentano neanche la propria ombra"), essendo all'indomani della sconfitta del 4 marzo 2018 - le elezioni politiche che avevano visto il Pd crollare al minimo storico - De Luca aveva tuonato: "Il Pd continua a non capire quello che deve fare".Si chiedeva: "perché Il Pd il 4 marzo (2018) ha perso la metà del suo elettorato? Qualcuno del gruppo dirigente nazionale vi ha spiegato per quali motivi razionali un partito passa dal 41 per cento al 18 per cento in tre anni? Non c'è nessuno nella dirigenza nazionale che abbia approfondito le ragioni per cui abbiamo perso sei milioni di voti. Io credo che in queste condizioni il Pd non andrà molto avanti".La riflessione sul crollo del 2018 il Pd non l'ha fatta, ma in compenso è riuscito a tornare al governo (nonostante la sconfitta alle politiche). E al governo ora, anche grazie alla vittoria di De Luca, si prepara a rifare gli stessi errori sulla sicurezza e sull'immigrazione contro cui De Luca aveva tuonato. L'ideologia continua a prevalere sulla realtà. Titolo originale: Lo strano caso De Luca/Zingaretti e i decreti sicurezzaFonte: Libero, 4 ottobre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 685

BASTA BUGIE - Comunismo
Il regime cinese corregge il Vangelo, Gesù lapidò ladultera

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 7:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6306IL REGIME CINESE CORREGGE IL VANGELO: GESU' LAPIDO' L'ADULTERA di Leone Grotti«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la prima pietra contro di lei». La risposta di Gesù, come riportato da Giovanni (8,1-11), agli scribi e ai farisei è uno dei passi più famosi del Vangelo. Altrettanto rinomato è il finale dell'episodio dell'adultera: "Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più»". Eppure c'è un paese al mondo dove il racconto evangelico non si conclude così.Come denunciato da UcaNews, la storia viene distorta in un libro di testo destinato alle scuole secondarie in Cina. Nel sussidiario pubblicato dall'editrice governativa dell'Università di scienza elettronica e tecnologia, che ha l'obiettivo di insegnare negli istituti professionali del Dragone "la legge e l'etica professionale", Gesù lapida l'adultera. Sembra incredibile, ma è esattamente così.Quando la folla rinuncia all'intenzione di punire la donna, spiega il "Vangelo con caratteristiche cinesi", Gesù le dice: «Anch'io sono un peccatore. Ma se la legge può essere eseguita solo da uomini senza macchia, la legge sarebbe morta». E poi la uccide.Il passo del testo, riproposto in pagina, è stato pubblicato sui social media cinesi da un cattolico. «Voglio che tutti sappiano che il Partito comunista cinese ha sempre cercato di distorcere la storia della Chiesa, di calunniare la nostra Chiesa, e di far sì che la gente odi la nostra Chiesa». Un docente cristiano in una scuola professionale, Matthew Wang, ha confermato il contenuto del libro, spiegando che può cambiare da provincia a provincia.L'obiettivo di una simile distorsione è far passare il messaggio che tutti devono obbedire alla legge in Cina, la quale è incarnata dal Partito comunista e dalle sue decisioni, e che anche i cattolici devono farlo, visto che persino Gesù si sottometteva ad essa. Kama, cattolico, spera che «le autorità della Chiesa si facciano sentire perché il libro venga corretto».Il regime non è nuovo a interventi così clamorosi, nonostante sia in trattaiva per rinnovare l'accordo sino-vaticano. L'anno scorso, ad esempio, l'Editrice per l'educazione del popolo aveva dato alle stampe un libro di testo per i bambini di quinta elementare, dove cancellava qualunque riferimento a Dio, alla Chiesa e a Cristo in capolavori come La piccola fiammiferaia e La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe. L'obiettivo (finora mai raggiunto, anzi) è eliminare Dio per evitare che il cristianesimo si diffonda e resti soltanto la fede nel comunismo guidato da Xi Jinping.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Leone Grotti, nell'articolo seguente dal titolo "Il regime cinese rimuove Dio dai classici della letteratura per bambini" rivela come nelle fiabe per bambini il partito comunista ha censurato le parole Dio, Bibbia, chiesa, preghiera.Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 2 agosto 2019:La paranoia del regime comunista cinese nei confronti della religione non conosce limiti. Il partito guidato da Xi Jinping vuole a tutti i costi eliminare Dio dalla società e comincia dalla scuola. Nulla sfugge alla censura e al revisionismo ateo, neanche i grandi classici della letteratura, come spiegato ieri dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun.Il partito comunista ha ordinato che ogni riferimento a "Dio" e alla "Bibbia" deve essere cancellato. Così l'Editrice per l'educazione del popolo, che ha dato alle stampe un libro di testo per i bambini di quinta elementare, ha deciso di sostituire alcune pericolose parole dai riassunti tradotti dei grandi classici occidentali.A essere manipolata è ad esempio La piccola fiammiferaia, inserita nel sussidiario allo scopo di «comprendere le altre culture». Nella storia scritta da Hans Christian Andersen, alla bambina appare in una visione la nonna morta, che le dice: «Quando cade una stella, un'anima va a stare con Dio». Nella versione cinese, invece, la nonna dice: «Quando cade una stella, una persona lascia questo mondo».Nel classico La vita e le strane sorprendenti avventure di Robinson Crusoe, Daniel Defoe fa naufragare il suo protagonista su un'isola sperduta. Da ciò che resta della sua nave, Crusoe recupera tre copie della Bibbia, ma la versione rivista dal partito comunista sostituisce il testo sacro con la dicitura «pochi libri». Come sia possibile comprendere la storia, e quindi la «cultura straniera», senza accennare al tentativo di Crusoe di convertire Venerdì alla fede cristiana, è un mistero.Almeno una decina di modifiche sono state fatte invece a Vanka di Anton Chekhov, da dove sono stati rimossi tutti i riferimenti alla preghiera in chiesa al pari della parola "Cristo".Come riportato da AsiaNews, che ha ripreso la notizia, «queste operazioni rispondono alle direttive lanciate dal presidente Xi Jinping fin dal 2015, secondo cui le religioni, per vivere in Cina, devono "sinicizzarsi", assimilarsi alla cultura cinese e sottomettersi al Partito comunista. Secondo osservatori, la campagna contro il cristianesimo, è dovuta al timore che la Cina diventi il Paese "più cristiano al mondo" entro il 2030, come prevedono alcuni sociologi (Fenggang Yang). Allo stesso tempo, è un modo per proteggersi da idee quali democrazia, diritti umani, giustizia, stato di diritto». Titolo originale: Detto questo, Gesù lapidò l'adultera. Così la Cina stravolge il VangeloFonte: Tempi, 24 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684

BASTA BUGIE - Omosessualità
Palloncini LGBT contro il Cremlino

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 10:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6308PALLONCINI LGBT CONTRO IL CREMLINO di Chiara ChiessiAlexander Donskoy, ex sindaco della città russa Arkhangelsk ed oggi artista, si è dichiarato pubblicamente omosessuale nel 2017. Intorno alla metà del mese di agosto, ha voluto lanciare un messaggio alla politica da lui considerata "omofoba" della Russia ed al suo presidente, Vladimir Putin, appendendo una bandiera LGBT a decine di palloncini gonfiati ad elio. La bandiera ha poi raggiunto proprio il Cremlino. Donskoy ha spiegato che il gesto era un messaggio per dire basta alla legge anti-propaganda LGBT approvata dalla Russia nel 2013, ma anche per denunciare l'attacco alle ambasciate che nel mese del pride hanno voluto dimostrare il loro supporto esponendo una bandiera arcobaleno fuori dalle loro sedi. In Russia vige infatti fortunatamente una legge che vieta la propaganda LGBT rivolta ai minori di 18 anni; insomma tutto quello che sta succedendo da noi nelle scuole, oppure tramite film o musica, è vietato in Russia. Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.SOLDI RAI PER FILM PRO UTERO IN AFFITTOLa Rai finanzia un docufilm, dal titolo «Tuttinsieme», in cui il regista Puccioni racconta la relazione con il suo compagno, a lui unito civilmente (celebrante Nichi Vendola e presente Monica Cirinnà), e i bambini avuti con la pratica della maternità surrogata, pratica vietata nel nostro Paese. Dunque noi contribuenti abbiamo finanziato l'uscita di questa pellicola.Nel lungo trailer del film il regista vuole offrire un quadro positivo di tale pratica, forse dimentico che per avere un bambino in braccio molti altri non potranno mai venire alla luce, che molte donne nel mondo vengono sfruttate come incubatrici di carne e che la maternità surrogata, in modo preordinato, strappa a forza un bambino dalla sua madre biologica.(Gender Watch News, 15 settembre 2020)CONDANNATA UN'ATLETA PERCHÉ DOTATACaster Semenya è stata medaglia d'oro negli 800 metri femminili ai Mondiali di atletica leggera di Berlino, stravincendo sulle altre concorrenti. Semenya è molto dotata perché ha, per natura, livelli assai elevati di ormoni maschili. Questo l'avvantaggerebbe e dunque il Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna nel 2019 aveva deciso che l'atleta avrebbe dovuto sottoporsi a terapie per diminuire il testosterone. L'atleta fece ricorso e recentemente il Tribunale federale svizzero ha rigettato il ricorso.Due rapide considerazioni. Se per natura un atleta è più dotato degli altri dobbiamo mettere i ceppi al suo talento per renderlo uguale agli altri? Chiediamo a Cristiano Ronaldo di correre meno velocemente in campo per rendere le partite più eque?Seconda riflessione: fuori le donne troppo androgine e dentro i transessuali maschi che gareggiano con le donne e, nonostante i trattamenti, hanno il testosterone a mille, più forza e maggiore densità corporea?(Gender Watch News, 16 settembre 2020)URSULA VON DER LEYEN E JOE BIDEN ACCUSANO LA POLONIA DI AVERE ZONE LGBT FREE (MA È UNA FAKE-NEWS!)Ok, la misura è colma e stracolma. Non posso tacere. Questa notte, la facciata della sede della Commissione Europea è stata illuminata con la bandiera polacca su fondo arcobaleno. E una scritta: «Stop alle zone LGBT free in Polonia». Chi conosce l'attaccamento dei polacchi alla propria bandiera non si stupirà di sapere che questa azione commessa dalla Commissione Europea è stata considerata una profanazione. Al di là di questo, non si è mai visto un simile attacco ad uno Stato membro, né una minor considerazione delle opinioni di milioni di cittadini europei.Questa è solo una delle tante reazioni della élite mondiale alle famose zone «Lgbt free» polacche. C'è stato l'intervento di Ursula von der Leyen, la quale ha affermato che «le zone Lgbt free della Polonia non hanno posto nell'UE» e che sono «zone libere dall'umanità»; e, ovviamente, non poteva mancare quello di Joe Biden: «le zone Lgbt free della Polonia non hanno posto nell'Unione Europea o in nessuna parte del mondo». Insomma: queste zone Lgbt free sono veramente una carognata polacca, un po' come i famosi «campi di concentramento polacchi». Per chi si fosse indignato e volesse approfondire, c'è pronta una dettagliata voce di Wikipedia che spiega, per filo e per segno, quale opinione è corretto farsi in merito. Tutto chiaro, semplice e manicheo. Peccato sia tutto falso.Le zone Lgbt free polacche, semplicemente, non esistono. Proprio così: si tratta di una mostruosa montatura finalizzata a dare un'ulteriore stretta di vite alla libertà di pensiero in Europa e nel mondo a proposito dell'omosessualismo. Mi spiego: prima delle ultime elezioni presidenziali polacche, il presidente di Varsavia Trzaskowski, concorrente di Duda, ha approvato una «dichiarazione Lgbt+»; in risposta a questa iniziativa, diversi Comuni polacchi hanno approvato una «carta dei diritti della famiglia» a sostegno della famiglia naturale. Bene: l'attivista omosesssualista polacco Bartosz Staszewski ha cominciato a girare per questi Comuni attaccando, al loro ingresso, un cartello giallo con scritto, in varie lingue, «Lgbt free zone», zona libera da LGBT. Ripeto, nel caso non fosse chiaro: nessun comune polacco ha mai dichiarato il suo territorio «Lgbt free zone»: è stato un attivista gay polacco ad attaccare quei cartelli e a fotografarli. Quei cartelli esistono, le zone «Lgbt free zone» non esistono, nessun Comune polacco vieta nulla a nessun cittadino polacco o di qualsiasi altra nazione.Ma è possibile? Staszewski può fare una cosa del genere? Ovviamente no! Infatti è stato denunciato sia per aver appeso abusivamente dei cartelli alla segnaletica stradale; sia per aver falsamento accusato le amministrazioni di questi Comuni di incitamento all'odio nei confrotni di persone Lgbt.Nonostante queste denunce, Staszewski ha proseguito il suo «progetto fotografico» (come lui stesso lo definisce) e visto che se ne frega delle conseguenze giudiziarie della sua azione, è legittimo il sospetto che abbia le spalle coperte. Comunque sia, questa falsa notizia è stata ripresa dai media di tutto il mondo, senza alcun approfondimento né verifica e ha provocato le reazioni che abbiamo visto. Ma non è finita: visto che l'omofobia avanza, a novembre la Commissione Europea presenterà una strategia per «rafforzare i diritti delle persone Lgbt+». Il tutto sulla base di una fake news, di una bufala che puzza parecchio di trappolone.Due riflessioni conclusive. La prima: questa è l'Unione Europea, questi sono i suoi metodi, questa è l'élite che ci governa. Poi si fanno inchieste per scoprire le misteriose cause del «sovranismo» e del «complottismo». Che, in italiano corrente, si chiamano «diffidenza». Se non si giocasse con la fiducia dei cittadini, probabilmente, questi fenomeni non avrebbero ragione d'essere. La seconda: la menzogna è una brutta cosa. Intendo proprio brutta. Non è un caso se il Logos incarnato si è definito «la Verità» (Gv 14, 6); e il Suo sedicente antagonista è stato chiamato «padre della menzogna» (Gv 8, 44). Usare una menzogna per condurre le proprie battaglie ideologiche e politiche (contro i propri governati, ma soprassediamo...) è una cosa che puzza. E di zolfo.(Roberto Marchesini, La Nuova Bussola Quotidiana, 26 settembre 2020) Titolo originale: Bandiera LGBT vola verso il CremlinoFonte: Provita & Famiglia, 31 agosto 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684

BASTA BUGIE - Islam
Musulmano Pakistano stupra una bambina Cristiana di 6 anni

BASTA BUGIE - Islam

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 8:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6303MUSULMANO PAKISTANO STUPRA UNA BAMBINA CRISTIANA DI 6 ANNI di Leone GrottiTabitha, giovane cristiana pakistana di 6 anni, è stata aggredita mentre rientrava da scuola da un un giovane musulmano di 18 anni, Muhammad Waqas, trascinata in casa, spogliata e stuprata. Il crimine è avvenuto a Lahore un anno fa, il 12 settembre, e non solo giustizia non è stata fatta, ma la famiglia della bambina è costretta a scappare per le minacce della comunità islamica locale.Dopo aver trovato la figlia con i vestiti strappati fuori dalla casa di Waqas (molti testimoni avevano visto il giovane trascinare la bambina), il padre di Tabitha, Munir Balli Masih, denunciò il ragazzo musulmano alla polizia, che lo arrestò il giorno stesso. Portata in ospedale, una perizia medica confermò lo stupro e l'autore della violenza.La famiglia di Waqas propose subito ai cristiani di accettare un risarcimento in denaro e di ritirare la denuncia, ottenendo però da Masih un rifiuto. Il 4 febbraio una prima richiesta di rilascio su cauzione del musulmano è stata respinta dai giudici. Successivamente, però, le pressioni e le minacce della comunità musulmana alla famiglia cristiana si sono fatte insistenti: «Due imam delle moschee locali sono venuti a casa mia e mi hanno chiesto di ritirare la denuncia», spiega Masih alla British Pakistani Christian Association. «Mi hanno detto: "Se non lo farai, bruceremo la tua casa e porteremo via le tue altre figlie". Io per la paura sono scappato subito con mia moglie e le mie bambine in un villaggio vicino da alcuni familiari».Ma anche lì fu rintracciato dai Waqas, che si appellò ad alcune potenti famiglie locali per far desistere Masih. «Hanno invitato me e mia moglie a casa di un influente musulmano. Lui e gli altri sedevano su poltrone e divani, noi abbiamo dovuto sederci per terra. Ci chiamavano "Churas", sporchi cristiani, e insistevano perché prendessimo i soldi e ce ne andassimo per sempre».Masih rifiutò di nuovo 60 mila rupie (300 euro) e tornò a casa sua, non sentendosi più al sicuro nell'abitazione dei familiari. Poche settimane fa, l'8 settembre, Muhammad Waqas è stato liberato su cauzione in attesa dell'inizio del processo, gettando nello sconforto la famiglia della piccola Tabitha, che alla Bpca dichiara: «Ho paura a tornare a scuola, ho paura che mi picchi e mi trascini a casa sua di nuovo».Tabitha non è la sola cristiana ad aver subito violenze e ingiustizie. Ogni anno 2.000 ragazze circa appartenenti a minoranze religiose vengono rapite e maltrattate, spesso convertite a forza all'islam e obbligate a sposarsi. Tra i casi più recenti, hanno fatto enorme scalpore quelli di Maira Shahbaz e Huma Younas, entrambe quattordicenni.Nota di BastaBugie: il precedente articolo si concludeva ricordando il caso di Maira Shahbaz. Nell'articolo seguente dal titolo "Maira, rapita da un musulmano e violentata, è scappata" se ne racconta la drammatica storia.Ecco l'articolo completo pubblicato su Tempi il 26 agosto 2020:Mohamad Nakash, l'uomo che secondo l'Alta Corte di Lahore sarebbe suo legittimo marito perché, secondo il giudice, l'adolescente si sarebbe convertita all'islam. Maira dopo la fuga si è recata presso una stazione della polizia riferendo fra l'altro di essere stata filmata mentre veniva violentata dal sequestratore. La ragazza di Madina Town (Punjab) insieme alla madre Nighat e a tre fratelli sono attualmente in fuga dall'abitazione di Nakash, residente nei pressi di Faisalabad, luogo dove secondo fonti vicine ai familiari della vittima sarebbe stata anche costretta a prostituirsi. Maira ha confermato di rifiutare l'abiura della propria fede cattolica, sottolineando di essere stata ingannata tramite la firma di documenti in bianco estortale dal rapitore. Ha aggiunto che il sequestratore e i suoi complici l'hanno minacciata di pubblicare online il video dello stupro qualora non si fosse attenuta alle loro richieste. La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) è entrata in possesso, tramite il legale della famiglia, l'avv. Khalil Tahir Sandhu, del documento attestante le dichiarazioni rese da Maira alle forze di polizia. Descrivendo quanto accaduto dopo il sequestro avvenuto lo scorso aprile la minorenne ha dichiarato: «Mi sono trovata in un luogo sconosciuto dove l'accusato mi ha costretta a prendere un bicchiere di succo contenente un alcolico. In quel momento ero semi cosciente e l'accusato mi ha stuprata violentemente e mi ha anche filmata mentre ero nuda. Quando sono tornata in me ho iniziato a gridare e a chiedere loro di lasciarmi andare. Hanno minacciato di uccidere tutta la mia famiglia. Mi hanno anche mostrato il video in cui ero nuda e le foto che avevano scattato con i loro cellulari mentre mi stupravano». La vittima ha ribadito: «La mia vita era in balia dell'accusato e... Nakash mi ha stuprata ripetutamente e violentemente». L'attivista per i diritti umani Lala Robin Daniel, in un colloquio con Acs, ha descritto la vita in fuga della vittima, costretta a spostarsi continuamente da un posto all'altro. «Maira è traumatizzata. Vogliamo portarla da un medico ma temiamo di essere scoperti». La famiglia ha richiesto l'arresto di Mohamad Nakash per crimini sessuali ai danni di un minore e l'avv. Tahir Sandhu si è rivolto all'autorità giudiziaria per ottenere l'annullamento del presunto matrimonio e il riconoscimento della violenza subita anche per ottenere la conversione all'islam. Il presunto sequestratore ha reagito richiedendo l'arresto della madre della vittima, Nighat, degli zii e di Lala Robin Daniel asserendo che loro avrebbero rapito la ragazza portandola via dalla propria casa nei pressi di Faisalabad. Sono passate quasi tre settimane dopo la decisione assunta dall'Alta Corte di Lahore a favore di Mohamad Nakash, nonostante il legale di Maira abbia prodotto un certificato di nascita ufficiale dal quale risulta che l'adolescente aveva 13 anni al tempo del presunto matrimonio che si sarebbe consumato mesi prima del sequestro, lo scorso ottobre. Il religioso islamico citato nel certificato di matrimonio lo ha peraltro dichiarato falso e si è rivolto alle forze di polizia. Dopo mesi dal sequestro e dalle violenze fisica e spirituale Maira attende giustizia, e con lei restano in attesa le altre 2.000 ragazze che ogni anno in Pakistan subiscono trattamenti simili. Titolo originale: Pakistan, musulmano aggredisce e stupra una bambina cristiana di 6 anniFonte: Tempi, 22 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 684

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Midsommar - Il film horror che spiega perché l'occidente sta tornando al paganesimo

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 7:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6302IL FILM HORROR CHE SPIEGA PERCHE' L'OCCIDENTE STA TORNANDO AL PAGANESIMO di Roberto MarchesiniPuò un film horror insegnare qualcosa sulla nostra società? La maggior parte dei film horror (genere che detesto) sono b-movies: grotteschi, involontariamente ridicoli, pressoché inutili. Ma, forse, Midsommar fa eccezione. Si tratta del secondo film del giovane e talentuoso regista ebreo Ari Aster. La trama è presto raccontata. La studentessa Dani è sconvolta dal suicidio/omicidio della sorella Terri e dei genitori. Dani, vittima di attacchi di panico, chiede aiuto al suo fidanzato Christian, laureato in antropologia culturale. Christian mostra a Dani scarsa empatia: è molto più interessato ad organizzare un viaggio con i suoi amici Josh (un altro antropologo), Mark (il buffone della compagnia) e Pelle, uno svedese trasferito negli Stati Uniti per frequentare l'università. Pelle, infatti, ha invitato i suoi amici in Svezia per visitare una comunità nella quale vive suo fratelli Ingemar. Quell'estate, infatti, la comunità celebrerà una cerimonia che si svolge ogni novant'anni. Un'occasione da non perdere per degli antropologi. Dani, che ormai ha solo Christian, chiede di partecipare al viaggio.Il gruppo arriva quindi ad Hårga che, che appare loro un posto bellissimo. Perché? Semplice: è il paradiso dei progressisti. La comunità è una grande famiglia che condivide tutto. I bambini vengono allevati da tutta Hårga, si dorme tutti insieme e insieme si consumano i pasti preparati insieme dalle donne, mentre gli uomini si dedicano alla cura dei campi. Sono ovviamente vegetariani, vivono dei frutti che la terra dona loro spontaneamente; non c'è elettricità, niente social media né tecnologia. Ovviamente, il sesso è libero e completamente slegato dalla riproduzione (programmata). Dimenticavo: ad Hårga comandano le donne; gli uomini fungono da fuchi da riproduzione o da animali da fatica. Tutti vanno in giro con dei vestiti etnici svedesi in tessuto naturale. E praticano (all'inizio sembra uno scherzo, ma poi si scopre che è vero) l'eutanasia: arrivati a 72 anni, i membri della comunità muoiono (o vengono eutanasizzati), perché «invece di invecchiare e morire nel dolore e nella paura e nella vergogna, noi doniamo la nostra vita». E... hanno davvero un gran rispetto per gli alberi, persino eccessivo (se qualcuno ha visto il film capirà l'ironia).Un'ultima cosa: hanno abbandonato il cristianesimo e sono tornati agli antichi culti pagani. Il rito famoso è, infatti, midsommar, calendimaggio in italiano: l'inizio della primavera, il risveglio della natura e della fertilità. Il resto non ve lo racconto, ma non è difficile da immaginare. Va solo sottolineato che si tratta di un vero e proprio film d'autore: luci, fotografia e inquadrature sono di livello altissimo. E - anche questo va detto - ci sono scene raccapriccianti e di sesso esplicito. Del resto, il genere è quello...ORA, PASSIAMO ALLA PARTE PIÙ INTERESSANTEMidsommar rappresenta il nostro futuro; o almeno uno dei nostri possibili futuri. È dove molti vorrebbero portarci: gaia, l'economia circolare, la crescita zero, il potere alle donne, l'eutanasia, la riproduzione programmata, il sesso libero... c'è tutto. Ed è, apparentemente, un paradiso. Tutti sereni, sorridenti, educati, felici (ma ricordiamoci che è un film horror...). E Midsommar rappresenta il nostro passato. Il passato pre-cristiano, il passato pagano. Sembra che il cristianesimo sia stato una parentesi in un unico flusso di paganesimo. Il mondo era pagano, tornerà pagano. Il nord Europa ha voltato le spalle al cristianesimo ed è già tornato (o sta tornando) al paganesimo. Forse i popoli germanici si sono convertiti in modo solo superficiale al cattolicesimo? Non hanno, in fondo, mantenuto una interiorità pagana? E i popoli mediterranei? Si, parlo di popoli mediterranei, non di «occidente». Perché l'impero romano era un impero mediterraneo, e l'impero romano ha ricevuto la Luce dalla Grecia, quella Luce che venne nel mondo ma non fu accolta dai suoi. Ma il Mediterraneo l'accolse. Hai voglia a far adorare la Pachamama: chi ha veramente visto la Luce è un blues brother, in missione per conto di Dio... Ah, no, quello era un altro film. Torniamo a Midsommar.Si tratta di un remake di un film del 1973, un altro film culto: The wicker man, con Christopher Lee. Anche questo è ambientato nel nord Europa, anche questo parla di un gruppo di persone che, in un ambiente bucolico, abbandona la croce e abbraccia il paganesimo. Anche qui c'è sesso libero, anche qui c'è un rito per propiziare la fertilità. Anche questo è un film horror. Perché abbandonare la croce per tornare al paganesimo significa immergersi nell'orrore.È SOLO UN FILM? MICA TANTO...Lo ha spiegato Jung, che di queste cose se ne intendeva. Un tempo, la terra era popolata di demoni. Gli antichi li chiamavano «dei». Poi è arrivato Cristo, e gli dei sono fuggiti. Dove? Secondo Jung si sono rifugiati all'interno dell'uomo: gli dei, gli antichi demoni, sono diventati malattie (C. G. Jung, Opere, Vol.XIII, Studi sull'alchimia, Bollati Boringhieri, Torino 1988, p.47). Ma ora, invocati, stanno tornando a popolare la terra. E torna l'orrore che Cristo aveva scacciato.Qualche lettore dirà: vabbeh, ma sono solo film. Che esagerazione. È vero, sono solo film. Non è un film, però, il festival di Beltane, che si tiene in Scozia ogni anno e che raduna ad ogni edizione sempre più partecipanti. Si tiene la vigilia di calendimaggio, o midsommer; la notte di Valpurga. Si adorano il fuoco, si celebra (vi lascio immaginare) la fertilità. Non è un film il festival del Burning man, che si tiene in Nevada ogni anno (e che ha molte attinenze con il rito di The wicker man). È un appuntamento irrinunciabile per i miliardari della Silicon Valley e per le star di Hollywood, insomma: per quelli che contano veramente. Se volete sapere cosa accade al Burning man dovete accontentarvi di qualche resoconto piuttosto purgato. Da Wikipedia: «Tutte le macchine fotografiche e le videocamere devono essere registrate all'arrivo in città e chi ha intenzione di effettuare delle riprese o fare fotografie per scopi commerciali deve accordarsi preventivamente con l'organizzazione del festival. Non tutti gli eventi possono essere ripresi». Chissà perché.Se vi dicono che la società del futuro satà una società «laica», non credetegli. Vogliono solo che abbandoniate Cristo. La società del futuro sarà pagana. Il futuro è l'orrore.Nota di BastaBugie: qui sotto si può vedere il trailer italiano ufficiale del film del 2019 "Midsommar - Il villaggio dei dannati" di cui si parla nell'articolo.https://www.youtube.com/watch?v=gMnFCl_Bqsk Titolo originale: Il film horror che spiega il nostro ritorno al paganesimoFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02-04-2020Pubblicato su BastaBugie n. 684

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
A scuola il divieto di contatto fisico per il Coronavirus ha conseguenze drammatiche

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Sep 22, 2020 7:00


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6289A SCUOLA IL DIVIETO DI CONTATTO FISICO PER IL CORONAVIRUS HA CONSEGUENZE DRAMMATICHE di Roberto MarchesiniRiparte la scuola con le nuove disposizioni anti covid-19: mascherine, distanza, disinfezione, misurazione a distanza della febbre, niente canti né giochi di gruppo...Ok, prendiamola larga. Fra Salimbene de Adam da Parma (1221-1288) fu un cronista dell'ordine dei frati minori; la sua Cronica copre circa 120 anni, dal 1168 al 1287. Da essa possiamo trarre molte informazioni su Federico II di Svevia (1194-1250), lo stupor mundi. Sappiamo, ad esempio, che un bel giorno l'imperatore volle scoprire quale fosse la lingua originariamente parlata dall'uomo, senza che qualcuno gliene insegnasse una: il greco? Il latino? L'aramaico? Il dialetto bergamasco? Così prese dei neonati, li chiuse in un'alta torre e li fece allevare da balie che, pur accudendoli nel migliore dei modi, non potevano parlare, né coccolarli, né cantare canzoni. Quei bambini, seppur nutriti, puliti e accuditi, senza un contatto umano, morirono tutti.ESPERIMENTI MODERNIVabbè, obietterà qualcuno, si tratta di una cronica medievale. Saranno racconti di pura fantasia, degni complementi a bestiari e libri agiografici. Bene, parliamo allora del dottor Luther Emmett Holt (1855-1924), eminente pediatra statunitense, fondatore e per due volte presidente dell'American pediatric Society, membro del Rockefeller Institute, eugenetista convinto.Preoccupati per il rammollimento delle nuove generazioni di «americani», il dottor Holt prescriveva di non giocare con i bambni, di non coccolarli né tenerli in braccio. Al massimo, una virile stretta di mano, quando era artefice di un lavoro eccezionalmente ben fatto. Nel giro di pochi anni - così si legge - i pediatri notarono un aumento delle morti infantili, nonostante i bambini fossero soddisfatti nei loro bisogni biologici.E poi ci sono gli esperimenti del dottor Harry Harlow (1905-1981), psicologo statunitense. Alcune povere scimmiette Rhesus vennero separate prematuramente dalla mamma; vennero messe a loro disposizione due madri finte, diverse per alcuni particolari: la prima era ricoperta da un panno morbido; la seconda aveva un biberon che secerneva latte. Harlow osservò che le scimmiette passavano con la mamma-nutrice il tempo strettamente necessario per suggere il latte; e passavano avvinghiate alla mamma morbida il resto del tempo.NESSUNO CONOSCE GLI EFFETTI DELLE DISPOSIZIONI ANTI COVID-19È chiaro dove voglio arrivare, no? Non abbiamo alcuna idea degli effetti delle disposizioni anti covid-19 sui bambini che stanno iniziando a frequentare la scuola: nessuno ha finanziato alcuna ricerca e nessuno sembra realmente interessato a verificarlo. Tuttavia, questi pochi, semplici esempi che abbiamo citato non ci tranquillizzano. A quanto pare, ai bambini non basta essere protetti dai virus e non avere la febbre: hanno bisogno del contatto umano, dell'intimità fisica, di relazioni accoglienti e protettive. Tutte cose che, ai nostri bambini, saranno negate.Questo ci fa capire quale sia l'idea che il governo ha dei bambini; e anche di noi adulti. Non persone, costituite da relazioni; animali sociali aristotelici. Bensì oggetti biologici, che hanno una vita esclusivamente materiale, da proteggere dalle malattie. Una «nuda vita», come l'ha definita il filosofo Agamben. La stessa antropologia espressa dai fautori della «sostituzione»: «Ma apriamo gli occhi: noi con questa decrescita e denatalità che abbiamo, abbiamo bisogno di immigrazione». Non abbiamo bisogno di fermare gli aborti, di dare agli sposi un minimo di serenità e fiducia nel futuro, magari qualche aiuto alle famiglie. No: abbiamo bisogno di immigrati. Perché un italiano non nato è perfettamente sostituibile da un nigeriano, da un pachistano, da un tunisino: entrambi sono oggetti biologici, no? Entrambi - come ha spiegato Scalfari - «non hanno bisogni secondari», che non siano mere necessità biologiche. È ovvio che, se siamo solo oggetti biologici, la «nuda vita» è tutto ciò che abbiamo. E, infatti, è tutto ciò che avremo. Almeno per un po'.Pafrasando Churchill (1874-1965), potevamo scegliere tra la «nuda vita» e la morte: abbiamo scelto la «nuda vita» e, se fra Salimbene ha detto la verità, avremo la morte. Riparte la scuola con le nuove disposizioni anti covid-19: mascherine, distanza, disinfezione, misurazione a distanza della febbre, niente canti né giochi di gruppo...Nota di BastaBugie: per leggere gli articoli del nostro dossier sull'educazione parentale (14 articoli), clicca qui!Se ti interessa approfondire il tema della scuola, clicca sul link di uno dei seguenti articoli:LIBERATE I VOSTRI FIGLI DALLE GRINFIE DELLA AZZOLINA: FATEGLI SCUOLA VOI A CASA!Informate il dirigente scolastico che avete intenzione di fare homeschooling (sempre più genitori in Italia scelgono una scuola parentale, non parificata)di Silvana De Marihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6284ISTRUZIONI PER APRIRE UNA SCUOLA PARENTALEUna scuola parentale può nascere quando famiglie amiche si mettono d'accordo per creare un ambiente educativo comunitario per i loro figli (queste ''regole'' valgono anche per chi intende fare homeschooling)di Maria Bonarettihttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5663 Titolo originale: Scuola anti-Covid? Senza contatti i bambini muoionoFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 12-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 683

BASTA BUGIE - Storia
A 150 anni dalla presa di Roma sono evidenti tutti i disastri del risorgimento

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 22, 2020 8:23


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6288A 150 ANNI DALLA PRESA DI ROMA SONO EVIDENTI TUTTI I DISASTRI DEL RISORGIMENTO di Angela PellicciariOramai tanto tempo fa, ventidue anni per l'esattezza, pubblicavo Risorgimento da riscrivere, un testo che ha curiosamente avuto molto successo. Curiosamente è l'avverbio esatto. E non perché ritenga che i libri che ho scritto non siano documentati, seri, e quindi meritevoli di attenzione. Ma perché, vivendo in una società pervasa fin nei suoi più piccoli meandri dalle soffocanti maglie del pensiero liberal-massonico, era semplicemente impossibile che un libro sui "fatti" del risorgimento avesse successo.D'altronde la sua stessa pubblicazione ha avuto del miracoloso: dopo aver bussato a tutte le porte, c'è voluto l'intervento di Padre Pio perché alla fine l'Ares si decidesse a pubblicare quello che è stato uno dei suoi più riusciti best seller.Lo spiraglio che si è aperto per qualche tempo una ventina di anni fa, si è nel frattempo meticolosamente richiuso e le notizie che ho raccontato in tanti libri, oggi sono in pochi a ricordarsele. E' la vita. Lo stesso Meeting di Rimini, che tanta risonanza ha dato ai miei libri sul risorgimento, da qualche anno non solo ha taciuto ma si è accodato alla versione di sempre. Quella ribadita dallo stesso presidente della Repubblica Napolitano, accolto con molta benevolenza dai vertici del Meeting.150 anni dalla presa di Roma? Sotto la presidenza Napolitano, all'epoca di Alemanno sindaco, sono stati restaurati sul Gianicolo i tanti busti dei protagonisti della repubblica romana del 1849. Cosa si celebra in quell'evento? L'aver messo la parola fine al potere temporale dei papi. Detto in altri termini, l'aver creduto di aver ucciso la religione cattolica: "Roma, la santa, l'Eterna Roma, ha parlato", scrive Mazzini in Per la proclamazione della Repubblica Romana. Cosa avrebbe detto Roma? "Roma non è dei Romani: Roma è dell'Italia: Roma è nostra perché noi siamo suoi. Roma è del Dovere, della Missione, dell'Avvenire". E quelli che non sono d'accordo? "I Romani che non lo intendono non sono degni del nome".La libertà portata ai romani da Mazzini e dai carbonari è descritta da Pio IX nell'enciclica Quibus quantisque malorum compsta durante l'esilio di Gaeta, ma è anche raccontata dal futuro primo ministro Luigi Carlo Farini ne Lo stato romano dall'anno 1814 al 1850: "Fra gli inni di libertà, e gli augurii di fratellanza erano violati i domicilii, violate le proprietà; qual cittadino nella persona, qual era nella roba offeso, e le requisizioni dei metalli preziosi divenivano esca a ladronecci, e pretesto a rapinerie".Se questo è stato l'inizio, il 20 settembre 1870 i massoni hanno continuato l'opera in piena e totale libertà.Se siamo ancora vivi è perché Pio IX e tutto il popolo cristiano hanno obbedito al Vangelo e hanno alla lettera dato l'altra guancia.TUTTI I NUMERI DI UN DISASTROL'unità d'Italia è stata realizzata dai Savoia in nome della monarchia costituzionale e dello stato liberale.È successo l'esatto contrario: sono stati violati tutti i principali articoli dello Statuto, a cominciare dal primo che definisce la chiesa apostolica, cattolica, romana, unica religione di Stato:- sono stati soppressi tutti gli ordini religiosi: a 57.492 persone è stata negata la possibilità di vivere come liberamente avevano scelto di fare;- sono stati derubati tutti i beni degli ordini religiosi (chiese, conventi, terreni, compresi archivi, biblioteche, oggetti d'arte e di culto, paramenti);- al momento dell'unificazione più di cento diocesi sono state lasciate senza vescovo;- non c'è stata nessuna libertà di istruzione;- non c'è stata nessuna libertà di stampa (è stata persino proibita la pubblicazione delle encicliche del papa);- è stato infranto il principio della inviolabilità della proprietà privata;- in nome dell'ordine morale che aveva visto la luce i preti sono stati obbligati a cantare il Te Deum e a dare i sacramenti agli scomunicati liberali. Chi non ha ubbidito è incorso in multe pesanti ed è stato condannato a 2 o 3 anni di carcere (questo stabiliva il codice di diritto penale approvato nel 1859 nell'imminenza dell'invasione);- qualche anno dopo l'unificazione sono state soppresse anche le 24.000 opere pie.CONSEGUENZE- per giustificare la violenza contro lo stato pontificio e il Regno delle Due Sicilie è stata imposta una storiografia radicalmente falsa;- è trionfato l'odio per la religione cattolica;- è trionfato il disprezzo per la nostra storia e per la nostra identità (tuttora imperante);- l'1% circa della popolazione di fede liberale ha realizzato un bottino ingente alle spalle dei beni della Chiesa, cioè di tutta la popolazione;- enorme è stata la distruzione del patrimonio artistico e culturale;- il bilancio dello stato è risultato fuori controllo (all'opposto delle abitudini virtuose degli stati preesistenti);- è stata imposta una tassazione elevatissima per l'epoca;- c'è stato l'impoverimento delle fasce più povere della popolazione;- all'Italia liberale è spettato il primato della popolazione carceraria: 72.450 detenuti (il rapporto carceratiabitanti è di 138 ogni 100.000 persone in Francia, di 107 in Inghilterra, di 63 in Belgio, di 270 in Italia);- è stata realizzata una grande concentrazione della proprietà fondiaria che è aumentata del 20% nei primi venti anni dopo l'unificazione;- per la prima volta nella sua storia l'Italia è stata ridotta a colonia (economica, culturale, religiosa);- per la prima volta nella sua storia il popolo italiano è stato costretto ad un'emigrazione di massa.Nota di BastaBugie: già da noi pubblicizzati, consigliamo nuovamente i video di Angela Pellicciari. Ecco come l'autrice li presenta:In questo periodo, per ingannare il tempo, mi sono inventata quelle che ho chiamato Pillole. Piccoli video in cui parlo con semplicità e chiarezza delle cose che ho scritto. Se credete potete vederle sul mio canale di youtube. Ben 51 sono quelle che ho dedicato al risorgimento (1; 31-35; 57-102).https://angelapellicciari.com/pillole/METTERE UN VIDEO VERSIONE YThttps://www.youtube.com/playlist?list=PLxI2qyU9ZN4nlsTa-0x_wgyiLIdCxen-T Titolo originale: Porta Pia e Risorgimento, 150 anni di menzogne. Tutti i numeri di un disastro.Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 683

BASTA BUGIE - Cinema
Il folle nuovo regolamento per il premio Oscar

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Sep 15, 2020 6:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6278IL FOLLE REGOLAMENTO PER IL PREMIO OSCARTutti d'accordo. Tutti d'accordo nel dire che le regole preparate dall'Academy per l'assegnazione dell'Oscar nel 2025 come miglior film sono una scemenza pazzesca (l'altro giorno il Post ha spiegato bene tutti i dettagli). E ieri tutti i giornali erano unanimi nel bollare il nuovo regolamento come un «canone ideologico» dettato dalla «polizia del karma».Cosa vi si prevede? Repubblica lo ha descritto così: «Nelle pellicole candidate come miglior film è indispensabile la presenza almeno di un attore a scelta tra queste categorie: "asiatico, ispanico, nero non americano, afro-americano, nativo-americano, abitante dell'Alaska, mediorientale, nord-africano, hawaiano e un rappresentante delle isole del Pacifico". Non solo: nei ruoli secondari è indispensabile scritturare, oltre ad un appartenente a un qualunque tipo di minoranza, almeno uno a scelta tra un interprete Lgbtq+ o affetto da disabilità, e gli studios saranno tenuti ad assumere almeno il 30% del loro staff secondo questo stesso criterio, anche per quanto riguarda ad esempio gli uffici marketing. Negli anni che ci separano dal 2024 sarà inoltre necessario esibire, per il momento in maniera confidenziale, un documento che testimonia di aver rispettato gli inclusion standards».UN ESCHIMESE NEL PADRINOSu tutti i quotidiani, ed è raro che sia così, il giudizio è stato unanime: follia. «Solo per fare un esempio - ha scritto Antonio Monda su Repubblica ("Un po' di Alaska nel Padrino") -, secondo questi criteri un capolavoro come Il Padrino non sarebbe eleggibile e forse neanche possibile, e per citare la passata edizione degli Oscar, almeno due delle pellicole candidate come miglior film, The Irishman e 1917, non sarebbero state al loro volta eleggibili». Ma la lista dei capolavori che non supererebbero l'esame è lunga: «Alcune delle pellicole che in questi anni hanno vinto l'Oscar come miglior film, nel 2024 potrebbero essere chiamate a restituire l'ambita statuetta: "II caso Spotlight", "Il discorso del re", "Non è un paese per vecchi", "II gladiatore", "A beautiful mind", "American Beauty", "Titanic", "Braveheart", "Il paziente inglese", "II silenzio degli innocenti", "Schindler's List"... Questo per andare indietro solo agli anni Novanta. Non si salveranno certo "Ben Hur", "Il cacciatore", "Il Padrino"...» (Giulio Meotti, Il Foglio)È stato quindi corale il giudizio di tutti i critici e osservatori nel definire come anti-creativa e anti-liberale la scelta dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Anche un critico come Paolo Mereghetti, che di certo non può essere messo nella lista degli eterodossi rispetto a un certo politically correct, ha scritto sul Corriere: «Che la stupidità non smette mai di far capolino tra i paladini di ogni tipo di ortodossia perché nonostante il bizantinismo delle regole (...) niente potrà garantire che i film saranno davvero degni di essere premiati. Né portatori di valori progressisti e inclusivi. Dopo la decisione del festival di Berlino di abolire le distinzioni per i premi d'interpretazione (come se darne uno per genere fosse in qualche modo offensivo), l'uscita dell'Academy per favorire una presunta "equity and inclusion" fa tornare alla memoria le discussioni sul sesso degli angeli, le stesse che serviranno per decretare quale community avrà diritto al titolo di sottorappresentata».IL POLITICAMENTE CORRETTO HA GIÀ VINTOSulla vicenda esistono almeno tre osservazioni da fare. La prima è che, al di là degli annunci di voler aumentare l'"inclusività", il regolamento prevede che per correre alla più ambita tra le statuette degli Oscar devono essere soddisfatte almeno due richieste su quattro. Dunque basterà inserire un po' di stagisti nella troupe, et voilà, "equity and inclusion" saranno soddisfatte. Che ipocrisia.La seconda è che, già adesso, basta guardare un qualsiasi film hollywoodiano o serie tv, si sta molto attenti a rispettare quelle "regole" ora formalizzate dall'Academy: l'omosessuale, il nero, la donna indipendente, l'ispanico, il pellerossa, l'orientale... e così via. Per fare un esempio: Avete visto The Old Guard? Protagonista: donna bianca forte e indipendente. Co-protagonisti positivi: donna nera, uomo bianco omosessuale, uomo musulmano omosessuale, uomo bianco (che tradirà come un Giuda). I cattivi? Uomo nero che diventerà buono e uomo bianco che rimarrà cattivo fino alla fine.La terza è che il politicamente corretto ha già vinto da un pezzo. I grandi film sponsorizzati prodotti da Hollywood è da anni che "rispondono" alla sensibilità della presunta inclusione E tutte quelle firme dei grandi giornali che ora si scandalizzano perché "così si uccide la creatività" sono le stesse che in questi anni hanno applaudito e sostenuto pellicole che di quella mentalità erano megafono. Titolo originale: Tutti scandalizzati con l'Academy (a scoppio ritardato)Fonte: Tempi, 11 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 682

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Dati gonfiati sui morti di Coronavirus

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Sep 15, 2020 7:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6282DATI GONFIATI SUI MORTI DA CORONAVIRUS di Paolo GulisanoSono in corso grandi manovre nella Sanità italiana, manovre che dovrebbero portare a radicali trasformazioni dell'assistenza sanitaria, in particolare quella ospedaliera. Per operare una rivoluzione di questo tipo, è necessaria una giustificazione incontrovertibile, e questa si chiama Covid. Per questo l'epidemia non deve finire. Per questo si è arrivati a fare 100.000 tamponi al giorno, un numero impressionante. Un numero che garantisce - avendo una percentuale di positivi dell'1 per cento, di arrivare alla soglia - molto significativa dal punto di vista psicologico - dei mille "contagiati" al giorno enfatizzati a dovere dai media di regime.Il Covid - ha detto qualcuno - è l'unica malattia dove sono i medici (o meglio il sistema sanitario) a cercare i malati e non viceversa. I numeri garantiscono il perpetrarsi della paura. Paura di una malattia curabilissima, che fa pochissime vittime. Già, potrebbe dire qualcuno, ma in precedenza le ha fatte: 35.000 morti. La guerra delle cifre vede in posizione dominante chi detiene le leve principali dell'informazione, ma verità scomode sembrano emergere come un fiume carsico.IL GRANDE CALDERONE DEL COVIDDa tempo si discute di quanti siano effettivamente i morti a causa del Covid, rispetto a coloro che sono deceduti con il Covid come concausa, magari in una situazione di pregresse gravi patologie croniche. Stanno ora emergendo altri aspetti problematici, legati anche alle modalità con cui vengono redatti i certificati di morte: casi semplicemente sospetti, non confermati da test sierologici o da tamponi, vengono comunque classificati come Covid (come documentiamo con questa foto di un certificato di morte redatto dall'Asl 4 di Genova). Su che base? Di sintomi "suggestivi" di infezione da Covid.Insomma, qualunque polmonite, provocata da altri agenti microbici, finisce nel grande calderone del Covid. Nelle scorse settimane il presidente dell'Istat, l'ente nazionale di statistica, aveva sottolineato che i morti di Covid nel mese di marzo erano di numero inferiore a quello dei deceduti nei due anni precedenti per altre polmoniti. Insomma: il sospetto, più che giustificato, è che si siano voluti gonfiare i dati del Covid "rinforzandoli" con quelli di altre patologie respiratorie, e non solo.Ora si sta cercando di aumentare ulteriormente queste cifre: il Ministero della Sanità infatti ha dato l'indicazione di annoverare tra i morti di Covid anche coloro che mesi dopo la malattia, dalla quale erano guariti, sono poi deceduti per altra causa. Insomma: ad una persona viene un infarto, un ictus, ma se a marzo aveva fatto il Covid la causa di morte deve essere considerata questa. PRESSIONE PSICOLOGICA SULLA POPOLAZIONEIl mantenimento di uno stato altissimo di pressione psicologica sulla popolazione ha diversi obiettivi, tra i quali - dicevamo - quello di cambiare il volto della Sanità pubblica. Da mesi nei nostri ospedali interi reparti sono chiusi, l'attività chirurgica sospesa o ridotta, la diagnostica ridimensionata. Sono indicazioni che vengono dal governo: tenere liberi migliaia di posti letto in vista di potenziali aumentati afflussi di pazienti. In realtà, con la politica del terrore, ciò che accadrà a breve, a cominciare dai primi raffreddori di inizio autunno, sarà un assalto agli ospedali, ai Pronto Soccorso, di persone affette da patologie banalissime ma che avranno il terrore, con un po' di rialzo febbrile o qualche colpo di tosse, di avere il Covid. E dovranno essere comunque visitati, trattenuti in osservazione qualche ora, sottoposti a tampone. Un dispendio enorme di tempo del personale e di risorse economiche. E intanto le attività cliniche e diagnostiche per patologie importanti subiranno rallentamenti e difficoltà con conseguenze gravissime.Sicuramente il sovraffollamento - si badi bene, dei Pronto Soccorso, non dei reparti- verrà usato mediaticamente in un circolo vizioso della paura, che utilizzerà le fasce più deboli, più spaventate, più impressionabili della popolazione per far vedere che il virus è ancora in agguato, pronto a diventare seconda, terza, ennesima ondata. Gli ospedali si trasformeranno in enormi poliambulatori dedicati a quelli che saranno, nella stragrande maggioranza, dei "codici bianchi" che potrebbero essere trattati dalla rete di Medicina territoriale, dai Medici di Medicina Generale. Avremo ospedali trasformati in "Covid Centers", che metteranno a rischio l'eccellenza raggiunta con fatica e tempo dall'assistenza ospedaliera.Uno scenario da incubo, che dovrebbe essere assolutamente evitato.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, il dott. Paolo Gulisano, svela tutto quello che non ci hanno detto sul Coronavirus nel seguente video (durata: 1 ora e 46 minuti) dal titolo "Hai paura del Coronavirus?".https://www.youtube.com/watch?v=yUpkkwPY_D0 Titolo originale: Tutti morti di Covid: numeri per tenere in vita la pauraFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 30-08-2020Pubblicato su BastaBugie n. 682

ARTICOLI di Antonio Socci
Salvini fascista... oppure la solita becera demonizzazione dell'avversario?

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Sep 15, 2020 8:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6279SALVINI FASCISTA... OPPURE LA SOLITA BECERA DEMONIZZAZIONE DELL'AVVERSARIO?di Antonio SocciFare gli antifascisti di professione nel 2020, in assenza di regime fascista, non è facile. E' un duro lavoro che richiede impegno diuturno e spesso una fervida fantasia. Infatti bisogna anche saper vedere quello che non c'è e magari avere una propensione al sospetto che finisce nel romanzesco (o nella barzelletta).Un esempio di questo tipo di "vigilanza antifascista" ce lo fornisce il collega Sandro Ruotolo, una colonna storica delle trasmissioni di Michele Santoro. Sebbene sia da poco diventato senatore della repubblica, Ruotolo continua la sua missione salvifica e in questi giorni ha fatto un clamoroso scoop antifascista, riuscendo a individuare un pericolosissimo "micro segnale per fascisti" nascosto diabolicamente in un manifesto della Lega che pubblicizza un comizio del segretario Salvini a Napoli.Il vigilante Ruotolo ha lanciato (o rilanciato, non si capisce bene) questo messaggio tweet: "Piazza della Posta non esiste a Napoli. A meno che tu non abbia cento anni. Si chiama piazza Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti. Sono micro segnali per fascisti. Ma noi li notiamo e siamo qui, pronti a svelarli e non lasciarli senza spiegazione. Ciro Pellegrino (giornalista)".In pratica Ruotolo accusa il manifesto leghista di localizzare il comizio di Salvini in Piazza della posta, cancellando il nome moderno della piazza intitolata a Matteotti, il politico socialdemocratico che fu ucciso dai fascisti.Ma non è affatto così. Infatti nel manifesto sta scritto, a caratteri cubitali, proprio "Piazza Matteotti" (sotto, in piccolo, fra parentesi, si legge anche Piazza della posta perché così è popolarmente conosciuta dai napoletani).Qualcuno su twitter glielo fa notare: "Ma avete problemi di vista?". Però Ruotolo non sente ragioni. Per l'antifascista di professione, evidentemente, non conta quello che c'è scritto, ma quello che ci vede lui. E anche molti suoi seguaci sono d'accordo. Infatti, ieri, il tweet aveva 5900 "mi piace" e 1500 rilanci.I LEONI DA TASTIERAI commenti poi sarebbero da studiare in un corso universitario che analizza le conseguenze dell'ideologia: "Salvini non perde occasione per strizzare l'occhio ai fasci", "si rivolge ai suoi camerati", "Altro che 'microsegnali'... Sono anni che questo losco figuro parla in codice a beneficio dei camerati", "Chiaviche legaiole", "Il capitone è un grandissimo stronzo", "sono infami anche nei cartelli pubblicitari. Non sono micro segnali, sono atti concreti di demolizione della memoria democratica", "fanno schifo", "Prendetelo a pomodori marci in faccia", "Uno così non dovrebbe proprio mettere piede in Campania", "Questa lega è una vergogna", "Salvini è davvero una vergogna", "Non ha più scusanti......... basta", "esseri ignobili", "fascisti di m....", "Bravo Sandro!", "spudorati", "I fascisti perseverano nella loro dichiarazione di disumanità".Tutto questo sotto il manifesto della Lega, riprodotto da Ruotolo stesso, che porta scritto, in grande: "Piazza Matteotti".A dire il vero è intervenuto anche qualche napoletano che, con buon senso, ha fatto notare che questa polemica è "una cazzata" perché "quella è conosciuta come la piazza delle Poste Centrali... brutta bestia l'ignoranza". Poi ha precisato: "A proposito io sono antifascista...". Anche altri napoletani commentano: "Ma noi Napoletani la indichiamo come: piazza della Posta centrale".Un altro fa vari esempi di questa toponomastica di uso comune che raddoppia i nomi di piazze e vie: "Piazza Bovio che diventa piazza Borsa o semplicemente Università, Corso Umberto che diventa il Rettifilo, Nicola Amore diventa i 4 Palazzi... suvvia, ja. Che poi il nome della piazza ci sta, quella tra parentesi è solo un'indicazione... Pure io dico 'piazza delle poste centrali'". Un altro scrive: "anche Piazza Cosimo Fanzago per la gran parte dei napoletani, soprattutto vomeresi, è e sarà sempre Piazza Bernini".Perfino qualche fan di Ruotolo obietta: "Secondo me è una polemica inutile. Sandro Ruotolo, che stimo, essendo napoletano come me, sa bene che a Napoli quella piazza è per gran parte dei napoletani 'Piazza della Posta' ma non per offendere la memoria di un martire del fascismo né perché i napoletani siano fascisti". E altri ancora: "Sono d'accordo. Sempre chiamata la Posta", "Io fino a una certa età non sapevo manco qual era piazza Matteotti (niente fascisti in casa mia)".LA MINACCIA ALLA DEMOCRAZIAAnche a Siena, città per settant'anni rossa, c'è Piazza Matteotti che è più conosciuta, nel gergo popolare, come Piazza della Posta e, per decenni, a nessun compagno che ha detto "Piazza della Posta" è mai venuto in mente di ammiccare al fascismo.Tuttavia al tweet di Ruotolo si è aggiunto pure il commento arguto dell'intellettuale che ieri sul "Foglio", pur scrivendo che in effetti nel manifesto di Salvini c'è scritto "Piazza Matteotti", rileva che "è accompagnato da una parentesi, apparentemente innocua (Piazza della Posta)". Per i comuni mortali è "innocua", ma a questo giornalista (come a Ruotolo) non la si fa. Lui spiega che "in realtà si tratta di uno sberleffo cifrato e di una strizzatina d'occhio al mondo dell'estrema destra".Poi aggiunge che "rifiutare la toponomastica è una strategia elementare per rifiutare la storia. Una strategia che dimostra quanto nella destra, a venticinque anni da Fiuggi, sia ancora viva la simpatia per il fascismo e il rifiuto della Repubblica".Ogni commento è inutile. In realtà, per chi ha davvero a cuore la democrazia, i pericoli da combattere attualmente non stanno nella toponomastica, ma sono il progressivo restringimento delle libertà personali, la crescente intolleranza, l'umiliazione del Parlamento per lo strapotere dell'esecutivo.La minaccia attuale alla democrazia è quella indicata da Pierluigi Battista in un recente commento: "Oggi, al posto del dibattito, dello 'spazio di discussione pubblica', c'è l'apologia del bavaglio, la cultura del sospetto, il processo alle intenzioni, l'ipersemplificazione demonizzante, la caricaturizzazione delle tesi diverse...".Sembra la perfetta descrizione dell'episodio del manifesto di Napoli. Purtroppo però questi sono i vizi della Sinistra.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Antonio Socci, nella sua newsletter commenta ulteriormente la notizia.Ecco cosa ha scritto:Dopo la pubblicazione di questo articolo su Libero ho scoperto che perfino nell'account twitter dei "Deputati Pd" è stato fatto lo stesso attacco a Matteo Salvini. Ecco il tweet dei Deputati Pd: "Nessuno scrupolo, nessuna correzione. Per Salvini piazza Matteotti non esiste, la chiama ancora con la terminologia del Ventennio. Quell'ideologia fascista che uccise Matteotti. Un insulto a Napoli, alla sua storia. Combatteremo ogni rigurgito guidati dai valori dell'antifascismo". Come si può vedere nel tweet sono state fatte tre frecce proprio sulla scritta "Piazza Matteotti"... Sopra i "Deputati Pd" scrivono "Per Salvini Piazza Matteotti non esiste". Evidentemente il pregiudizio somiglia a due grosse fette di prosciutto sugli occhi... Ma che politica è quella che arriva a questi livelli grotteschi? Che politica è quella che ha una tale ossessione dell'avversario, quella che vive di pregiudizio, demonizzazione, odio ideologico? Titolo originale: Piccola esilarante storia di cecità selettiva indotta da ideologiaFonte: Libero, 11 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 682

BASTA BUGIE - Omosessualità
Legge contro l'omofobia rinviata a ottobre

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Sep 8, 2020 9:40


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6277LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA RINVIATA A OTTOBRE di Giuliano GuzzoLa notizia non autorizza chissà quali festeggiamenti, ma di certo non è una cattiva notizia: il ddl Zan contro contro l'omotransfobia e la misoginia tornerà alla Camera dei Deputati solo nel mese di ottobre. Non prima. Alla base di questo nuovo slittamento, l'urgenza governativa di votare, necessariamente la settimana prossima, il decreto semplificazione che va a scadenza; inoltre, a seguire, ci sarà una pausa dettata dalle elezioni regionali, accorpate al referendum confermativo. Non è finita: a settembre, infatti, si accenderanno i riflettori su un altro provvedimento centrale per la vita politica italiana: la nuova legge elettorale.Quello che attende il Parlamento almeno per le prossime settimane è dunque un calendario fittissimo, nell'ambito del quale il ddl Zan - dati di fatto alla mano - non rappresenta una priorità inderogabile né, tanto meno, una questione politica di vita e di morte. Senza dimenticare poi il grande tema della riapertura delle scuole - verso cui le Regioni italiane stanno di fatto procedendo in ordine sparso -, e gli scossoni che già ora questo sta determinando per la compagine di governo. Tutto questo per dire che se la legge contro l'omotransfobia è già slittata ad ottobre, non si può escludere che sia destinata a slittare ulteriormente in avanti.Sia come sia, il mondo pro family italiano può guardare questi rinvii solo ad un modo: come ad un guadagno di tempo prezioso. Tempo prezioso che deve essere necessariamente impiegato per sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto ad insidie e rischi di un provvedimento legislativo che, se da un lato nulla - ma proprio nulla - aggiungerebbe a beneficio di persone con tendenze non eterosessuali, dall'altro moltissimo determinerebbe, in termini negativi, per tutta la società italiana.Il riferimento è qui anzitutto al mondo delle scuole, con iniziative ufficialmente contro «la discriminazione» - a parole, nei fatti pro gender - che andrebbero a ricevere un allarmante rafforzamento sia giuridico sia economico. Non meno grave, anzi forse ancora più generale e devastante, sarebbe - nel caso in cui il ddl Zan diventasse legge - la limitazione della libertà di espressione e quindi di pensiero. Sì, perché una normativa contro l'omotransfobia metterebbe i difensori del primato della famiglia naturale nelle condizioni di essere passibili di denuncia in quanto autori di «propaganda d'odio».Non solo. Se la vedrebbero male anche gli oppositori dell'utero in affitto, del "cambio di sesso" per i giovanissimi, insomma tutta l'impalcatura valoriale fondata sul personalismo ontologico e sulla morale cristiana subirebbe un colpo mortale. Nelle settimane a disposizione - e rese possibile dal rinvio ad ottobre del ddl Zan - il movimento pro family italiano deve mobilitarsi. Perché in questo caso, a differenza del noto adagio, il tempo non è denaro. No, è un vero e proprio tesoro da sfruttare in comunicazione e informazione, con la messa in guardia di tutti rispetto ai pericoli che comporterebbe una normativa di cui non c'è nessun bisogno.In linea teorica può infatti anche accadere, come già accennato, che il governo subisca dalle elezioni regionali uno scossone tale da evitare di voler proseguire, con determinazione almeno, l'iter sulla legge contro l'omotransfobia. Ma chiunque abbia a cuore certi valori non può appigliarsi a questa, che è solo una possibilità teorica. Deve invece darsi da fare, facendo soprattutto informazione, raccontando - e ribadendo - il più possibile quante insidie contenga un ddl che si presenta come antidoto alle «discriminazioni» mentre invece, nei fatti, ne è un formidabile veicolo.Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.I GAY CHE DISCRIMINANO I GAYGrindr è la più popolare app di incontri per persone omosessuali. Un sondaggio condotto dal sito gay Neg.zone rivela che la maggior parte degli utenti di Grindr si sono sentiti discriminati da altre persone omosessuali con cui chattavano.In particolare il 64% si è sentito discriminato almeno una volta per l'aspetto fisico. Curiosamente poi Neg.zone qualifica come atteggiamento discriminatorio la scelta da parte di metà degli utenti di essere interessata solo a persone di una certa etnia. Il virus della discriminazione si è inoculato così profondamente che per alcuni tutti noi non dovremmo avere alcuna preferenza, altrimenti preferire significherebbe automaticamente discriminare. Ma anche essere attratti da persone dello stesso sesso è una preferenza e quindi anche l'omosessuale discrimina.Torniamo alle discriminazioni o presunte tali: un utente su quattro ritiene che le persone transessuali non debbano iscriversi alla piattaforma. Forse a ragion veduta: è un'app per omosessuali e non tutti i trans sono omosessuali.Infine quasi un utente su 10 si sente discriminato perché effeminato.Questo sondaggio mette in evidenza almeno due cose.Primo: che anche i gay discriminano e quindi ci vorrebbe anche in questi casi una legge per punirli così come la legge Zan punirà gli eterosessuali che non si adegueranno al politicamente corretto.Secondo: che la parola "discriminazione" ha sostituito la parola "scelta", una scelta che tante volte è legittima, ma che oggi viene spesso intesa come fosse una colpa.(Gender Watch News, 7 settembre 2020)LA VICE DI JOE BIDEN È GAY FRIENDLYSe il democratico Joe Biden vincerà le presidenziali, il suo vice sarà Kamala Harris da sempre schierata a favore delle rivendicazioni LGBT. Quando era procuratore generale della California, venendo meno ai suoi doveri (un bel biglietto da visita per un vicepresidente), non fece rispettare la Proposition 8 che vietava, allora, i "matrimoni" gay. Dopo la sentenza della Corte Suprema che legittimò le "nozze" gay fu la prima a celebrare tali nozze.Si battè affinchè le persone trans potessero scegliere i bagni e gli spogliatoi che volevano (numerosi sono i casi ormai di uomini che con questo pretesto violentano le donne nei bagni per donne) e appoggiò l'Equality Act che, tra le altre cose, promuove le rivendicazioni LGBT. Naturalmente la Harris partecipa sempre al Gay Pride.Se dunque vinceranno i democratici l'agenda arcobaleno subirà una forte accelerazione negli USA.(Gender Watch News, 3 settembre 2020)LE ATLETE DICONO NO AI TRANSPiù di trecento atlete, tra cui Martina Navratilova [lesbica dichiarata, N.d.BB], scrivono al National College Athletic Association affinchè gli atleti maschi transessuali non gareggino in competizioni femminili. L'associazione Save Women's Sports chiedeva in particolare di non boicottare il Fairness in Women's Sports Act , norma che vieta ai transessuali maschi di gareggiare con le donne nei college dell'Idaho. La National College Athletic Association contesta quella legge e la vertenza dovrà essere decisa in questo mese di agosto.Un principio cardine dell'ideologia LGBT è quello della lotta alle discriminazioni, alle disuguaglianze. Ma far gareggiare maschi e femmine non è una palese disuguaglianza?(Gender Watch News, 27 agosto 2020) Titolo originale: Il ddl Zan rinviato ad ottobre. Ma la battaglia non è finitaFonte: Provita & Famiglia, 4 settembre 2020Pubblicato su BastaBugie n. 681

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Taiwan e la battaglia per la libertà contro la Cina comunista

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Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 4:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6268TAIWAN E LA BATTAGLIA PER LA LIBERTA' CONTRO LA CINA COMUNISTAdi Rino CammilleriFormosa (nome dato dagli spagnoli) è un'isola meglio nota col nome autoctono di Taiwan. I più anziani tra noi la ricorderanno soprattutto per quel «Made in Taiwan» scritto sul retro di giocattoli o di altri oggetti in plastica importati. Fu la primissima di quelle «tigri asiatiche» che dagli anni Sessanta conobbero uno sviluppo economico e finanziario travolgente, oggi surclassato dalla Cina. Già, la Cina, cui Taiwan è troppo vicina.Taiwan, venticinque milioni di abitanti, nel 1948 accolse i nazionalisti di Chang Kaishek che, dopo una lunga guerra contro il Giappone, avevano dovuto soccombere ai comunisti di Mao Zedong. Chang Kaishek fu tra i promotori della fondazione delle Nazioni Unite e alleato di ferro, col Giappone, degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda. Dotata di un sistema politico democratico e presidenziale, Taiwan fu grande esportatrice soprattutto di componentistica e in gara col Giappone riguardo ai tumultuosi ritmi di crescita.Ma con gli anni Settanta la Cina rossa si affacciò alla ribalta mondiale, dopo il lunghissimo e immane massacro interno dovuto alla politica del «Grande Timoniere». I «libretti rossi» coi pensierini di Mao invasero l'Occidente e sedussero parecchi giovani. Il maoismo degli eskimo e degli opuscoli tradotti in italiano nell'Albania rossa fece non pochi proseliti e, addirittura, la Cina divenne di moda, anche al cinema. Così, la Cina venne accolta nell'Onu e, per giunta, ebbe un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza.Gli occidentali speravano che la sua presenza bilanciasse quella dell'Unione Sovietica, con la quale non era in buoni rapporti, ma in pratica si ottenne solo di paralizzare l'Onu nelle circostanze cruciali. Per giunta, si dovette dare alla Cina il contentino di escludere Taiwan dall'Onu, mossa vergognosa e vigliacca che ancora pesa sulla coscienza onusiana.La Cina comunista pretendeva (e pretende) che Taiwan facesse parte del suo territorio, così come pretendeva (e ottenne) la restituzione di Hong Kong da parte degli inglesi. Per fortuna gli americani erano, sì, disposti a far trattare Taiwan come un'appestata in sede internazionale, ma non a rinunciare ad essa in caso di invasione cinese. Così, i cinesi rimasero a mordere il freno per anni, in attesa del momento buono. Che arrivò con la politica mista (e schizofrenica) del «comunismo di mercato».Tutto l'Occidente fu invaso da prodotti cinesi, tutti volevano assicurarsi quell'immenso mercato, tutti si affannavano per offrire alla Cina su un piatto d'argento tutto quel che voleva. Anche la Santa Sede, per evitare ai cattolici cinesi guai peggiori, dovette dirsi disponibile a rinunciare alle relazioni con Taiwan. Prontamente, nel 2005 la Cina si dotò di una legge che le consentiva di invadere Taiwan in qualunque momento, per «difendere l'integrità dello stato».Nel 1989, dopo la sanguinosa repressione studentesca di Tien-An-Men, la Ue aveva decretato un embargo sulla fornitura di armi alla Cina, embargo ribadito a maggior ragione dopo le minacce di invasione a Taiwan. Il viaggio dell'allora presidente italiano Ciampi e dell'allora ministro degli esteri Fini a Pechino fu caratterizzato dalla mancata visita alla cattedrale cattolica nella capitale cinese e da dichiarazioni favorevoli alla revoca dell'embargo sulle armi.Almeno, però, su Taiwan i due stettero zitti. Non così Prodi nel 2006. Infatti, si espresse pubblicamente per una sola Cina. Oggi al comando italiano abbiamo i soliti dem (ennesimo nuovo nome dei comunisti) e i pentastellati, la cui simpatia «cinese» preoccupa gli Usa. Eh, la storia insegna che la storia non insegna nulla. Infatti, questa con la Cina si chiama sindrome di Monaco. Per ora la parte di Churchill tocca a Trump, ma anche Biden, nella sua nomination alla Convention democratica, sul tema non si è allargato più di tanto. Infatti, il deep state americano è per la tenzone, chiunque vinca le elezioni. Noi cattolici non abbiamo motivo per amarlo, questo deep state. Ma ricordiamo che furono le cannoniere americane a interrompere la persecuzione dei cristiani giapponesi. Titolo originale: Coi Dem al potere per Taiwan è sempre più duraFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

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Il governo francese alza la voce per difendere il topless

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Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 4:44


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6269IL GOVERNO FRANCESE ALZA LA VOCE PER DIFENDERE IL TOPLESS di Rino CammilleriBasta scorrere gli articoli che Lorenza Formicola ha pubblicato sulla Bussola, e non solo, per rendersi conto della situazione della Francia rispetto all'islam. Per non dire delle intere banlieues in cui di fatto vige la sharìa e gli stessi poliziotti hanno ritrosia ad entrare, basta ricordare il bestseller Soumission di Michel Houellebecq, che se fu besteller e tanto scalpore suscitò è perché per il territorio metropolitano francese l'islamismo è ormai da anni il problema numero uno.Detto questo, ci sia consentito di trovare semplicemente ridicolo il caso del giorno, due bagnanti sulla spiaggia di Saintes-Maries-de-la-Mer in Costa Azzurra invitate dai gendarmi a coprirsi perché prendevano il sole in topless. Subito gli alti lai dei laïques gallici, condensati dal ministro competente in un «c'est un droit précieux» (diritto addirittura prezioso; un malizioso direbbe: sta a vedere per chi...). Cui aggiunse che ici «non siamo mica in Arabia Saudita».Insomma, l'orgoglio gallico alza la cresta per quattro tette al vento, mica per il clima di paura che la Francia respira da troppo tempo, mica per le stragi jihadiste subite, mica per le cattedrali incendiate e le migliaia di profanazioni di statue religiose e chiese che, se per disprezzo laïc non si vuol considerare importanti, sono «cultura nazionale» di certo molto più del topless. Lo scatto di orgoglio, insomma, che non è stato sfoderato quando veniva sgozzato un vecchio prete sull'altare, eccolo qua: le donne francesi hanno tutto il diritto costituzionalmente garantito di mostrare le proprie grazie coram populo, altrimenti l'Oltralpe interviene con tutta la sua leggendaria force de frappe.C'è da chiedersi, tuttavia, da dove i gendarmi censori abbiano cavato l'uzzolo di far coprire le mammelle delle bellezze al bagno. Delle due, l'una: o se lo sono sognato la notte avanti o hanno applicato una qualche ordinanza. Dunque, il ministro & soci dovrebbero prendersela con la legge, non con i poliziotti. Ma temiamo che la politica interna, in Francia, sia di fatto come quella italiana, anche se all'estero fa mostra di grandeur. Il che non torna affatto ad onore del governo Macron.Dunque, da oggi (ieri, in realtà) le francesi hanno via libera. Chi vuole, può mettersi in topless al mare. Già, ma perché no anche in piscina? La differenza sta nell'acqua non salata? E se una ha voglia di togliersi anche le mutande, perché il deretano on air configurerebbe oltraggio al pudore e il seno no? E poi: perché le regole censorie devono valere per le donne e non per gli uomini? Ma la vera domanda è un'altra: perché certuni e certuni ci tengono tanto a spogliarsi in pubblico? Tra l'altro, l'esposizione total view dell'epidermide en plein soleil deve essere preceduta da un sacrifico non piccolo: i mesi precedenti l'estate trascorsi a estenuarsi in palestra, sennò mostri solo pannelli adiposi e flaccidi cascami, e allora non ci sarà bisogno della polizia per farti coprire fino al collo e/ preferire la montagna.Ci sarà stato qualche motivo se i sermoni medievali erano pieni di invettive contro la «vanità» femminile (all'epoca i sessi erano solo due). Leggi censorie non ce n'erano, la nudità a quel tempo non scandalizzava nessuno e anche i bagni pubblici erano misti. Tutt'al più, le autorità intervenivano con le leggi cosiddette suntuarie per impedire ai ricchi di sfoggiare troppo in esteriorità e aizzare le invidie di chi non se le poteva permettere. E il freno all'arroganza ostentatoria non era questione di moralismo, ma di ordine pubblico: lo schiaffo alla povertà generava risentimenti e, questi, ritorsioni non di rado a mano armata. No, i predicatori medievali seguivano le direttive evangeliche e puntavano direttamente, e solo, al cuore di chi stava ad ascoltarli. Da come uno si veste, infatti, si capisce che cosa sogna (frase di Pio XII agli operatori della moda in udienza). E anche da come si sveste. Titolo originale: Francia e topless: da come ti (s)vesti, si vede cosa sogniFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

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Perchè la chiesa non prende una posizione netta nei confronti dell'Islam

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Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 5:32


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6267PERCHE' LA CHIESA NON PRENDE UNA POSIZIONE NETTA NEI CONFRONTI DELL'ISLAM? di Rino CammilleriQualcuno, come fece Oriana Fallaci, ancora si chiede perché la Chiesa non prenda posizione netta nei confronti dell'islam. Come ha fatto per secoli. Già, perché se non siamo tutti musulmani lo si deve proprio alla Chiesa.Fu grazie alla sua insistenza se nel 1098 partirono le Crociate, quando l'imperatore bizantino, disperato, chiese aiuto ai fratelli cristiani d'Occidente; fu il papa Urbano II a sbottare, a Clermont, nei confronti della litigiosa nobiltà feudale: signori, se proprio avete voglia di menare le mani, perché non andate a farlo in difesa dei fratelli d'Oriente? Il papa, in quell'occasione, snocciolò le atrocità commesse sui pellegrini cristiani. E fu ascoltato. Fu un altro papa, san Pio V, a metterci i denari e la tessitura diplomatica necessaria quando si trattò di organizzare la spedizione di Lepanto nel 1571. Un secolo prima, la liberazione di Belgrado fu dovuta ancora alla Chiesa, che tassò tutto il clero per radunare un esercito cristiano. E fu un suo uomo, il francescano san Giovanni da Capestrano, a galvanizzare la raccogliticcia armata e a permettere a Janos Hunyadi la vittoria. Quel giorno lo si festeggia ancora, è il 6 agosto, festa della Trasfigurazione (istituita per simboleggiare la gioia che "trasfigurò" il volto dell'Europa), ed è da allora che le campane di tutta la cristianità suonano a mezzogiorno.Nel 1683 fu ancora un papa a liberare Vienna dall'assedio maomettano (Vienna, nel cuore dell'Europa), svenandosi finanziariamente (l'imperatore austriaco, Leopoldo, non aveva uno scellino). E ancora un francescano, il b. Marco d'Aviano. Questo, mentre la Francia di Luigi XIV trescava col turco (non era una novità: nel secolo precedente il francese Francesco I lo aveva già fatto contro l'imperatore Carlo V). Ai francescani è affidata la Custodia della Terrasanta perché il loro è stato il tributo di sangue più alto nel rapporto con l'islam. I primi cinque ammazzati (i cosiddetti Protomartiri francescani) stavano appunto predicando in Marocco. Fu vedendo i loro cadaveri che l'agostiniano portoghese Fernando de Bulhões decise di farsi francescano col nome di Antonio di Padova (sì, proprio lui), e solo la malaria lo indusse a rinunciare alla missione nell'Africa musulmana.Lo stesso Francesco d'Assisi provò tre volte a recarsi personalmente in terra islamica. La terza come cappellano della Quinta Crociata. Qui sfidò il sultano Malik al Kamil all'ordalia del fuoco, per vedere chi aveva ragione tra Cristo e Maometto (ma i mullah prudentemente rifiutarono). Il padre del "dialogo" cristiano-musulmano è ancora un francescano, il b. Raimondo Lullo (Ramón Llull), spagnolo. Ex militare, nel XIII secolo fondò una scuola in cui i francescani studiavano l'arabo e il Corano, appunto per cercare un contatto tra i due mondi. Ma, dopo una vita passata ad analizzare l'islam e gli islamici (Lullo è considerato uno dei maggiori eruditi di tutti i tempi), concluse che con quelli non c'era modo di ragionare e girò per i concili predicando la crociata definitiva, per la quale auspicava la fusione di tutti gli ordini monastico-militari. Morì in Africa, lapidato indovinate da chi.Potremmo andare avanti con gli esempi storici per un libro intero, ma non c'è lo spazio. La Chiesa, domatrice di popoli, è riuscita ad ammansire gli unni e i vikinghi, i magiari e persino i vandali. Ma non ha mai, dico mai, concluso granché con gli islamici. Infatti, dal secolo VII la condizione permanente, a parte intervalli più o meno lunghi, è il conflitto. Lo dice la storia, non noi.Tornando alla domanda iniziale, come mai oggi la Chiesa cerca disperatamente il dialogo, pur sapendo che è un dialogo, sì, ma tra sordi? Perché non c'è più una cristianità. Anzi, non c'è più un Occidente. Le uova di drago seminate dagli -ismi (cominciando dall'Illuminismo e finendo col Comunismo) hanno lasciato l'ex Occidente in braghe di tela, e i papi da oltre due secoli sanno bene che nessuno muoverà un dito per soccorrere quei poveri disgraziati che confessano Cristo (di nascosto, naturalmente) nei luoghi dove i musulmani comandano. Ogni parola "sbagliata" del papa può costare la pelle a migliaia di cristiani, e nessuno nell'ex Occidente farà una piega. Sarà già tanto se qualche giornale ne parlerà in un trafiletto in una pagina interna.Dunque, la Chiesa deve trattare con i guanti ayatollah e imam, mullah e muftì, sperando nella loro benevolenza. Purtroppo la sorte ha voluto che su quasi tutto il petrolio mondiale stessero seduti proprio i seguaci del Profeta, ai quali farebbero un baffo eventuali sanzioni economiche. Da qui il "dialogo". Titolo originale: Perché ora siamo disarmati di fronte all'islamFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

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Cina, il paese sconosciuto in cui si adora lo stato

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Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 6:05


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6265CINA, IL PAESE SCONOSCIUTO IN CUI SI ADORA LO STATO di Rino CammilleriIl vaccino di Putin? Coro internazionale di «no». Quello cinese? Meglio, anche se non si sa ancora perché e anche se i rapporti dell'Oms con la Cina all'inizio della pandemia non erano granché chiari. Il meglio di tutti, vedrete, sarà quello di Bill Gates, a cui l'Italia ha dato soldi. Intanto, vediamo via tivù i gioiosi assembramenti nelle piscine di Wuhan, dove nessuno sa nuotare, visto che hanno tutti il salvagente a ciambella ai fianchi. Ma che cosa sappiamo, davvero, di quel pianeta?Qualcosa che il regime cerca di nascondere, sì, trapela e si sa delle repressioni contro i dissidenti di Hong Kong, contro i cattolici fedeli a Roma, contro i seguaci del Falun Gong; si sa del sistema schiavistico dei «laogai», l'arcipelago di campi di concentramento in cui i detenuti lavorano gratis e sostengono l'export a costo zero che invade il mondo di prodotti a prezzo stracciato. Ma quasi nessuno sa come funziona davvero il singolare «comunismo di mercato» cinese. Per esempio, è vero che oggi la Cina produce qualche miliardario e che almeno duecento milioni di cinesi hanno un potere d'acquisto pari a quello occidentale; meno noto è che tutti gli altri (cioè, l'altro miliardo e rotti) vivono nella miseria più nera. Se in metropoli come Shanghai il salario medio si aggira all'incirca sui duecento euro mensili, nelle campagne circostanti di euro se ne guadagnano solo ventotto. Per giunta, anche nelle città decine di milioni di emigranti (che lasciano le campagne per fame) lavorano senza misure di sicurezza e senza orario per una trentina di euro al mese. Solo il dieci per cento dei lavoratori può vantare un regolare contratto con paga continua. Infatti, pare che molti datori di lavoro falsifichino le ricevute e non paghino i salari con il pretesto di saldarli semestralmente (cosa che poi non sempre avviene). Coloro che, non avendo ricevuto la paga, non possono tornare ai loro villaggi a festeggiare il capodanno cinese, spesso si suicidano per la vergogna. Qualcuno cerca di farsi giustizia da sé ma una efficientissima polizia interviene e la magistratura non va per il sottile nell'infliggere, com'è noto, la pena di morte (con la spesa del proiettile -usato per il colpo alla nuca - a carico dei familiari del condannato).Scoppiano ogni anno decine di migliaia di tumulti in tutto il Paese, corredati da scontri con la polizia. Operai, contadini, pensionati e perfino ex militari si sono visti spogliati di ogni cosa a beneficio di segretari di partito e dirigenti di industrie o banche. Ma lo si viene a sapere solo quando è in atto una «guerra alla corruzione», cioè un rimescolamento di carte all'interno del potere. Anche l'istruzione, fiore all'occhiello del «grande balzo in avanti» maoista, langue: i figli dei contadini che non possono permettersi le tasse scolastiche mollano la scuola dell'obbligo. Sul versante religioso si sa come stanno le cose. Tuttavia, il regime ha da qualche tempo deciso di incoraggiare il solo confucianesimo, perché predica il sacrificio per il bene comune e la sottomissione ai governanti. Però neanche i cinesi sono scemi e quando vedono i pezzi grossi del partito, pur condannati per corruzione, godersi lussuosi arresti domiciliari mentre il popolo bue finisce alla forca, si arrabbiano.Il fatto è che il regime tiene la guardia sempre alta nei confronti di coloro che potrebbero capeggiare le proteste: dissidenti, giornalisti, avvocati, attivisti dei diritti umani, leader religiosi. Periodicamente, non pochi esponenti di queste categorie conoscono il carcere e la «rieducazione». Purtroppo non sono molti. Il fatto è che per millenni i cinesi sono stati abituati a pensare i «diritti» come qualcosa di graziosamente concesso dall'imperatore. Sopra il quale non c'era altro. Infatti, l'ideogramma che lo rappresenta ha una linea orizzontale in cima: il cielo. Cioè, sopra l'imperatore non c'era nulla, l'imperatore era l'unico dio. Da qui il pratico ateismo dei cinesi e l'abitudine alla sottomissione allo Stato. Forse l'Occidente potrà davvero fare qualcosa per la Cina (e per se stesso) se, come un tempo in Africa, si farà precedere dai missionari. Titolo originale: Cina, il Paese sconosciuto in cui si adora lo StatoFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Le bombe atomiche sul Giappone, tra disastri e grazie

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 4:54


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6264LE BOMBE ATOMICHE SUL GIAPPONE, TRA GRAZIE E DISGRAZIE di Rino CammilleriPer ricordare, da cattolici, il 75° anniversario delle bombe atomiche sul Giappone nulla di meglio che leggere due libri di Takashi Nagai (1908-1951), I figli di Nagasaki (pp. 240, € 17) e Il rosario di Nagasaki (pp. 96, € 14), editi entrambi da Fede&Cultura. Nagai era un medico militare che aveva partecipato alla campagna in Manciuria e poi, esercitando la sua professione a Nagasaki, si era visto piombare addosso il regalo finale degli americani.Enola Gay non era un omosex, come il nome sembrerebbe suggerire, ma solo il nome della madre del pilota del bombardiere partito da una base nelle Filippine. Le bombe, Fat Boy e Little Boy (il grassone e il piccolo, i piloti militari hanno sempre voglia di scherzare), erano state portate dall'incrociatore Indianapolis in segreto. Così segreto che, quando un sommergibile nipponico lo silurò sulla via del ritorno, nessuno soccorse i naufraghi in preda agli squali. Alla fine, il comandante venne processato e, dato in pasto alla stampa (come si era permesso di salvarsi?), si suicidò per la vergogna.Takashi, prima shintoista, poi positivista e infine convertito al cattolicesimo, nell'esplosione perse la moglie e restò con due bambini piccoli. Poi toccò a lui: leucemia da radiazioni che si diagnosticò da solo. I libri sono una sorta di testamento spirituale lasciato ai figli e al mondo, sempre tentato, questo, dalle armi da «soluzione finale» e da quelle che dovrebbero «mettere fine alle guerre». Il Giappone ha il triste primato di essere l'unico Paese che si sia visto arrivare sulla testa una bomba atomica, anzi due, una a Hiroshima il 6 agosto e l'altra a Nagasaki il 9. In fondo, morirono meno persone che a Tokio, dove un bombardamento «convenzionale» al fosforo incenerì nelle loro case di legno e carta 300.000 civili.Ma dopo settantacinque anni resta la domanda: perché due obiettivi civili e perché due? A noi cattolici interessa anche il fatto che qualcuno doveva pur sapere che a Nagasaki stavano quasi tutti i cristiani giapponesi. Ah, quasi dimenticavo: erano papisti. E fu la seconda volta, nella storia, che la cristianità giapponese venne azzerata completamente. La prima, nel 1638, quando una grande ribellione di samurai cristiani venne spazzata via dal più poderoso esercito che il Giappone shogunale avesse mai schierato. Chiedevano solo la stessa libertà religiosa accordata ai buddisti e ai pagani. Ci vollero due navi per portare via le teste mozzate (per il conteggio e i relativi premi).Il Giappone vietò il cristianesimo, e solo quello, per due secoli, quando gli americani, sempre loro, lo convinsero con le cattive a riaprirsi ai commerci. Ancora esiste, nella cattedrale di Nagasaki, il bassorilievo che commemora l'episodio con cui, di nascosto (pena la morte), alcune donne kakure kirishitan («cristiani nascosti») si rivelarono al missionario francese Bernard Petitjean. Con una fedeltà commovente, i cattolici giapponesi avevano conservato e tramandato la fede per duecento anni, senza preti e senza niente, essendo vietate anche le immagini. Non solo: sapevano che il cristianesimo era spaccato in due e fecero l'esame di cattolicità al missionario: sei celibe? ami la Madonna? obbedisci al papa?E il cattolicesimo nipponico - un cattolicesimo, ahimè, di martiri - cominciò a rifiorire dalla fine dell'Ottocento. Fino alla Bomba. All'ora delle commemorazioni annuali un proverbio locale dice che se Hiroshima protesta, Nagasaki prega. Hiroshima, infatti, è più laica, mentre Nagasaki è, storicamente, la città dei cristiani.A noi cattolici interessano due episodi: a Hiroshima la bomba esplose (a mezz'aria, per fare più «effetto») a cinquecento metri dalla casa dei gesuiti. Erano in sei, di ogni nazionalità, e stavano dicendo il Rosario. Illesi. Non solo, morirono tutti di serena vecchiaia molti anni dopo, stupendo i medici che periodicamente li visitavano. La stessa cosa accadde a Nagasaki nel convento dei frati di san Massimiliano Maria Kolbe. Un professore universitario giapponese era in biblioteca quando l'occhio gli cadde su un libro che recava l'immagine della Madonna di Fatima. Tutto si incendiò (era una biblioteca), lui si risvegliò con in mano quell'immagine. Illesi tutti e due. Si convertì.Nota di BastaBugie: FG Little boyhttps://www.lanuovabq.it/it/quelle-bombe-sul-giappone-tra-disastri-e-graziehttps://www.fedecultura.com/negozio?store-page=I-figli-di-Nagasaki-p148291101&mc_cid=1f45155d78&mc_eid=091a01fa23https://www.fedecultura.com/negozio?store-page=Il-rosario-di-Nagasaki-p175416290&mc_cid=1f45155d78&mc_eid=091a01fa23 Titolo originale: Quelle bombe sul Giappone, tra disastri e grazieFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

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La storia romanzata dell'impero d'Asburgo

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 5:01


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6262LA STORIA ROMANZATA DELL'IMPERO D'ASBURGO di Rino CammilleriCominciata nella preistoria, la saga degli Adler e la formazione dell'Austria continua col secondo volume de Il prato alto. La tempesta. Dal 1246 al 1683, di Emilio e M. A. Biagini (Solfanelli, pp. 343, €. 19). Le vicende della famiglia Adler si intrecciano strettamente con la storia e (per ora) terminano con la liberazione di Vienna dai turchi l'11 settembre 1683.L'8 il beato Marco d'Aviano aveva detto messa servito dal re polacco Jan Sobieski in persona. Poi il sermone: «aveva parlato in tono del tutto normale, non declamatorio, neppure a voce particolarmente alta, eppure tutti lo avevano sentito perfettamente. Nell'intero l'esercito cristiano multinazionale, formato da polacchi, austriaci, tedeschi, croati, magiari, italiani, e perfino francesi, ognuno aveva sentito l'omelia nella propria lingua». Appena compresero il miracolo, tutti si inginocchiarono commossi: «In quell'istante tutti seppero che avrebbero vinto». Gli ussari alati (il rumore della vibrazione delle loro «ali» terrorizzava i nemici) caricarono al grido di Jezus Maryjo ratujce (Gesù Maria salvateci). Prima di darsi alla fuga i turchi sgozzarono tutte le donne cristiane prigioniere e destinate agli harem. Con differente stile, quando, subito dopo, i cristiani conquistarono l'ungherese Gran, «alla popolazione musulmana della città venne consentito di ritirarsi in pace verso Buda, ancora in mano turca». Invece, la banda di calvinisti ungheresi alleati dei turchi e comandati da Imre Thököli, principe di Transilvania, devastò il santuario austriaco dedicato alla Madonna di Loreto. Alla statua fecero il "processo", la condannarono e decapitarono.Prima di soccorrere Vienna il Sobieski aveva dovuto smascherare i deputati del Sejm, il parlamento polacco, comprati da Luigi XIV perché votassero contro la spedizione. Infatti, Francia remava contro: aveva offerto Tolone come porto ai barbareschi, "osservatori" francesi davano una mano ai turchi, all'ora della Guerra dei Trent'Anni, che spopolò l'Europa, la Francia aiutava i protestanti in funzione antiasburgica; già Francesco I, sconfitto e prigioniero a Madrid di Carlo V, aveva scritto al Sultano per farsi liberare. Commentano gli autori: «Grazie a te, Richelieu, e a Lutero, del quale idealmente hai continuato l'opera. Grazie a voi due e grazie al demonio che così bene avete servito, è nata la "nuova" Europa, l'Europa divisa, l'Europa "moderna", l'Europa dei nazionalismi e delle ideologie, l'Europa della statolatria, l'Europa nemica delle proprie radici cristiane, schiava del denaro e della speculazione».Il vantaggio di quest'opera di storia romanzata sta nel punto di vista: chi legge, per esempio, un manuale di storia sulla Guerra dei Trent'Anni non sa chi sono i buoni e i cattivi, non sa per chi deve parteggiare. I Biagini, invece, sono chiari e, di questi tempi, un «centro di gravità permanente» non ce l'ha nemmeno Battiato, infatti se ne duole. E gli autori ci informano anche nel dettaglio: «Il padre gesuita Friedrich Spee von Langenfeld, di Kaiserwerth, presso Düsseldorf, nel suo trattato giuridico d'avanguardia, Cautio criminalis, pubblicato nel 1631, di gran lunga più avanzato del Beccaria, aveva chiaramente affermato che la stregoneria è uno sciocco peccato di superstizione, rientrante nella competenza del confessore ordinario, e nient'altro». E «che la tortura era perfettamente inutile, perché un soggetto debole ma innocente avrebbe confessato qualunque cosa». Cose che la Chiesa sapeva fin dal trecentesco Manuale per inquisitori del catalano Nicholas Eymeric.Il tono dei Biagini è lievemente umoristico e, quando serve, canzonatorio, anche se non mancano riflessioni profonde: «Ogni volta che erranti o viziosi diventano troppo forti, l'errore e il vizio cambiano nome, adottano denominazioni ossequiose e accattivanti, e non è prudente pronunciare in pubblico il vecchio nome tanto più aderente alla realtà. Chissà perché, prima che arrivasse la "modernità", il suicidio era inesistente o quasi. Forse quando l'uomo volta le spalle a Dio e confida solo in se stesso, in lui si rompe qualcosa, e lo rende fragile di fronte alle avversità?». Buona lettura e vi assicuro che non smetterete di leggere.Nota di BastaBugie: FG Sissi Titolo originale: La saga degli Adler, l'epopea asburgica giustamente di parteFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16/07/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Storia di come venne distrutto il Libano Cristiano

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Sep 1, 2020 6:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6266STORIA DI COME VENNE DISTRUTTO IL LIBANO CRISTIANO di Rino CammilleriConobbi Jocelyne Khoueiry (pasionaria cristiana del Libano, morta pochi giorni fa) a cena, una tavolata nei dintorni di un lontano Meeting di Rimini. Parlava francese e lamentava la sorte del suo Paese praticamente occupato dalla Siria.Mi colpì il fatto che, per descrivere i rozzi siriani a paragone dei raffinati libanesi, usava praticamente le stesse barzellette messe in giro dai nostri lottacontinui ai danni dei carabinieri: vanno sempre in due perché uno sa leggere e l'altro scrivere, la scritta sull'auto che serve a far loro sapere da quale parte devono entrare, eccetera. Ma per le nuove generazioni è bene fare un po' di storia.Il termine «libanizzazione» fu usato al tempo della guerra civil-religiosa in Libano: durò una quindicina d'anni a partire dal 1975 e fece oltre centomila morti. Indicava un'ospitalità pericolosa, da nido del cuculo. Il Libano era un tempo definito la Svizzera del Medioriente, terra di casinò e di bancarottieri in fuga, un'oasi di benessere e di dolce vita in un deserto di sottosviluppo. Diciassette diverse comunità religiose convivevano tranquillamente sotto la bandiera col cedro fino al giorno in cui il Paese offrì asilo a seicentomila profughi palestinesi. I quali non tardarono a venire egemonizzati dall'Olp di Arafat, che trasformò il campo profughi di Tall-Zaatar in una fortezza armata fino ai denti (dove, tra l'altro, si addestravano anche appartenenti alle Brigate Rosse). In breve, quei palestinesi costituirono uno stato nello stato, soggetto a leggi proprie e obbediente a strategie eterodirette. Si pensi che a un certo punto l'Olp potè contare su una cassa finanziaria che era il triplo dell'intero bilancio dello Stato libanese.La domenica 13 aprile 1975 fu dato fuoco alle polveri: a Beirut si svolse una sfilata di palestinesi in armi e a volto coperto per festeggiare la strage effettuata nel villaggio israeliano di Kiryat-Chmoneh l'anno prima; da un auto in corsa partirono dei colpi contro i cristiani che entravano nella chiesa del quartiere di Sabra alla messa principale. Quattro morti. Due ore dopo, la risposta: venne attaccato un autobus pieno di fedayn armati del Fronte di Liberazione Arabo, milizia finanziata dall'Irak. E fu la guerra. Da una parte i guerriglieri dell'Olp, sostenuti dalla maggior parte dei musulmani e dai comunisti locali con le loro milizie; dall'altra, i cristiani, presto organizzatisi nelle Forze Libanesi unificate e inquadrate da Bashir Gemayel. Ma era l'inizio della fine dell'ultimo rifugio dei cristiani in Medioriente.Naturalmente, l'opinione pubblica occidentale, plagiata da quelli che allora dominavano le piazze e la scena culturale, tifava per i fedayn, che passavano per «sinistra» (mentre gli altri erano «destra») e non c'era sessantottino senza kefiah al collo. Neanche un anno dopo, la Siria invadeva il Libano col pretesto di «pacificare» tutti: Al Fatah, fedayn, Alp (Armata per la Liberazione della Palestina), Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), drusi di Kamal Jumblatt (poi sostituito dal figlio Walid, vicepresidente dell'Internazionale Socialista) eccetera. Ci furono le solite proteste internazionali cui mise fine la Lega Araba che, autorizzata da americani e sovietici, impose in loco la sua Forza Araba di Dissuasione. Che però era composta, guarda un po', da soldati siriani. Due anni dopo, a situazione internazionale mutata, i siriani ripresero tranquillamente l'invasione, addirittura bombardando il settore cristiano di Beirut. Ma, poiché i cristiani resistevano egregiamente, la guerriglia passò agli attentati mirati per decapitarne la dirigenza. Fu così che nel 1980 ci lasciò la pelle la figlia di Gemayel, Maya, un anno e mezzo d'età.Nel 1982 erano gli israeliani a intervenire militarmente, e vittoriosamente, con l'operazione «Pace in Galilea». Ciò permetteva al parlamento libanese di eleggere quasi all'unanimità presidente il giovane Bashir Gemayel, che raccoglieva voti anche da sciiti, sunniti e drusi. La sua presidenza durò ventitré giorni in tutto: il 14 settembre 1982 il cristiano maronita Gemayel saltava in aria con la sua auto. Il resto della storia è ancora più triste: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu impose il cessate il fuoco ma la forza multinazionale di pace scappò letteralmente via dopo i primi morti. Anche gli israeliani se ne andarono e da allora, in una guerra che finì col diventare di tutti contro tutti, la vera padrona del Libano fu la Siria. Oggi tocca alla Siria, ma chi conosce la storia la commisera un po' meno. Titolo originale: C'era una volta il Libano, rifugio dei cristiani disintegratoFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 680

BASTA BUGIE - Politica
A Lumezzane il preside voleva sequestrare i bimbi con febbre

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Aug 25, 2020 12:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6252A LUMEZZANE IL PRESIDE VOLEVA SEQUESTRARE GLI ALUNNI CON FEBBRE... E NON E' UNA FAKE NEWS!La ministrA Azzolina bolla la notizia come fake news, ma è tutto vero, ci sono le prove (VIDEO IRONICO: La Super Cazzolina e la riapertura delle scuole)di Andrea ZambranoStudente con la febbre a scuola? Chiamate i carabinieri e isolatelo dai famigliari. A Lumezzane Pieve il preside di un istituto comprensivo, che va dall'Infanzia alle Medie Dante Alighieri, ha pensato bene di inviare un'informativa ai genitori dal vago sapore coreano. Fortunatamente la comunicazione della scuola è rientrata e ora al punto sette dove si affronta la procedura di isolamento è previsto che il bambino torni subito al suo domicilio, ma per sei giorni i genitori dell'istituto in provincia di Brescia hanno avuto di che tremare.Ecco quanto pubblicato sul sito della scuola il 6 agosto scorso e modificato soltanto il mercoledì 12, una settimana dopo. Al punto sette, nell'informativa sulla ripresa delle lezioni dopo la pausa estiva e il lockdown si legge:In presenza di sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C durante l'orario scolastico, per gli alunni scatta una rigida procedura che prevede i seguenti passaggi:- l'alunno dovrà essere immediatamente dotato di mascherina chirurgica;- sarà posto in isolamento in stanza Covid; - il docente dovrà chiamare immediatamente il 112 o il 1500;- i genitori non potranno prelevare in alcun modo il proprio figlio da scuola che sarà affidato all'autorità sanitaria.Pertanto, alla luce del rigido protocollo, si invitano vivamente i genitori ad attuare scrupolosamente le raccomandazioni di cui al punto precedente.IL PRESIDE HA FATTO MARCIA INDIETROIsolamento in una stanza covid, allertare i carabinieri, dare il bambino in custodia all'AST locale e tenere fuori i genitori. Forse neanche a Sparta erano così drastici.Le polemiche scatenatesi sui social sono state tali e tante che il preside ha fatto marcia indietro anche se alla Nuova BQ che lo ha raggiunto ha detto che ha cambiato l'informativa solo dopo la pubblicazione delle linee guida della Ministra Azzolina, che non prevedono ovviamente il sequestro dei bambini da parte dell'autorità sanitaria.Eppure, l'episodio è sintomatico di un certo modo di ragionare di funzionari statali che non sanno più come gestire un'emergenza che non ha ormai né capo né coda. La scuola è sempre più nel caos, anche se la Azzolina non perda occasione, leggi l'intervista di ieri del Corriere, per dire di aver fatto i miracoli.Del resto, se un preside fai da te arriva a ipotizzare il sequestro preventivo dei medici dell'Asl per i bambini significa non solo che i dirigenti sono lasciati a loro stessi in balia dell'incertezza a un mese dalla riapertura dei cancelli delle scuole, ma anche che la mentalità che è passata con i Dpcm del governo, è quella che i figli sono dello Stato e i genitori devono retrocedere. Del resto, non dimentichiamo che è stato il governo a prevedere che un padre e una figlia dovessero stare distanziati in auto come se il vivere tra le stesse mura domestiche non fosse nulla. Ed è sempre stato il governo a intervenire pesantemente nella vita famigliare impendendo a mamma, papà e figli di sentirsi un unico corpo sociale, cosa poi presa a modello dalla stessa Chiesa che ancora oggi in molte parrocchie impedisce alle mamma, papà e figli di sedersi vicino a Messa.Mentalità, dicevamo, che si stanno facendo largo e che vanno combattute con le unghie e con i denti perché quando lo Stato avrà il controllo totale e fisico anche sui figli non resterà più nulla per la costruzione definitiva dell'uomo nuovo.I BAMBINI SONO PROPRIETÀ DELLO STATO?Ovviamente un preside non si inventa una misura del genere se questa non è stata prima respirata in un humus fertile. In fondo, la mentalità dei bambini di proprietà dello Stato si sta facendo largo senza la condanna delle anime belle. Forse che l'agghiacciante frase dell'ex ministro Lorenzin sui bambini che non sono di proprietà dei genitori - a proposito di un papà che ha perso la patria potestà perché non ha vaccinato il figlio - non ricalchi la stessa mentalità antifamilista e da Stato etico educatore della prole? È la stessa mentalità che si sta facendo largo.A Lumezzane per venirne a capo la scuola ha dovuto riscrivere l'informativa così: «In caso di comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto». Alla Bussola, l'assessore alla scuola del comune di Lumezzane, Lucio Facchinetti getta acqua sul fuoco: «E' una bolla di sapone, il preside ha già corretto».Mentre lui, il dirigente, Angelo Prontera si è giustificato dicendo di non aver avuto risposta dall'Ast di Brescia alla quale aveva chiesto chiarimenti e che si è trovato nella situazione di dover interpretare le normative presenti fino a quel momento e che soltanto la circolare della Azzolina ha poi chiarito successivamente. Quando «subito dopo sono state emanate le linee guida ho corretto», si è giustificato.Però ha anche aggiunto di «aver preso spunto da altre scuole che avevano adottato la stessa misura», salvo però rifiutarsi di dire di quali scuole si tratta. Comunque, qui in Italia e non solo in Corea del nord.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Andrea Zambrano, nell'articolo seguente dal titolo "Non è una fake news: lezioni di giornalismo all'Azzolina" parla dello scivolone della ministra Azzolina che invece di riprendere il collega preside per la circolare "sequestra bambini" di Lumezzane, ha bollato la notizia come una fake news. Invece la notizia era vera, ci sono le prove.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 20 agosto 2020:La Ministra Lucia Azzolina l'ha definita fake news. Ma quella dei bambini di una scuola "sequestrati" dallo Stato in caso di covid è una notizia vera. Una notizia che poi ha portato a un dietrofront tanto imbarazzato quanto sciagurato dell'Istituto che l'ha diffusa. Ma notizia resta, non diventa fake news. E se ci tocca intervenire di nuovo sul caso di Lumezzane, è perché, essendo stati noi, qui alla Bussola, i primi a verificare la fondatezza di quella circolare assurda del 6 agosto scorso del preside Angelo Prontera, possiamo non solo essere certi della genesi dei fatti, ma anche chiamare con il loro nome le cose. In provincia di Brescia il preside aveva diffuso inizialmente una circolare nella quale avvisava che in caso di febbre i bambini-studenti sarebbero stati affidati all'autorità sanitaria, non ai genitori. La notizia è vera? Sì, possiamo dirlo avendo sentito i protagonisti della vicenda come i giornalisti fanno. Cosa che la Azzolina, che scambia l'effrazione per l'infrazione, non può evidentemente fare.Lezione di giornalismo alla ministra: la foto che lei ha fatto pubblicare sul profilo del Miur e ha bollato come fake news, non è una fake news, ma è una notizia vera. Si riferisce alla circolare emessa il 6 agosto dal preside dell'Istituto Polo Ovest di Lumezzane e classificata con numero di protocollo 0004148/U del 06/08/2020 08:40:46 I.1 - Normativa e disposizioni attuative. Quello che la Azzolina ha pubblicato come fake news non è altro che il punto 7 della delibera scolastica che - appunto, qui sta la notizia - comunica ai genitori che se il bambino è febbricitante (neanche positivo covid, solo febbricitante) deve essere prelevato dall'autorità sanitaria e non dai genitori. Questo si chiama sequestro di Stato dei minori, piaccia o no alla ministra Azzolina, la quale - lo ricordiamo - crede che gli imbuti servano per essere riempiti. Semplicemente che cosa è successo? E' successo, e la Bussola lo ha raccontato per prima quindi sa di che cosa parla, che dopo le proteste dei genitori e su interessamento persino dell'assessore alla scuola di Lumezzane, il punto sette è stato tolto.Ma non subito, ben 6 giorni dopo, il 12 agosto. Nell'articolo abbiamo anche riportato le giustificazioni del preside, che, condivisibili o no, sono la miglior smentita all'Azzolina. Fake news sarebbe stato attribuire a quella circolare la volontà del ministero di sequestrare i bambini. Infatti ce ne siamo ben guardati dal farlo, e lo stesso ha fatto La Verità, che alcuni giorni dopo è ritornata sul caso, però abbiamo notato che la facilità con la quale il preside ha scritto quello sciagurato punto 7 è indice della confusione che regna nella scuola e mostra la facilità con cui lo Stato cerca di appropriarsi dell'educazione dei bambini. E questo è incontestabile. La Azzolina non doveva bollare come fake news la notizia, ma doveva riprendere pubblicamente quel preside affinché i presidi non si sentissero autorizzati a ragionare come si fa in Corea. E tutti i presidi, compresa la ministra che dopo l'esperienza di governo - speriamo presto - diventerà una di loro, avendo vinto il concorso apposito. È probabile che al concorso non abbia passato la prova di giornalismo. Nel caso, potremmo dare qualche lezione di ripetizione noi.VIDEO IRONICO: LA SUPER CAZZOLINA A MENO DI UN MESE ALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLENel seguente video (durata: 3 minuti) dal titolo "La Super Cazzolina - Meno di un mese alla riapertura delle scuole" Angelica Massera interpreta la ministrA dell'istruzione. Provate a non ridere se vi riesce.https://www.youtube.com/watch?v=ywtff4kToq8 Titolo originale: Caos scuola: bimbi con febbre sequestrati dallo StatoFonte: La nuova Bussola Quotidiana, 14-08-2020Pubblicato su BastaBugie n. 679

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Sondaggio CEI: Italiani gente di poca fede

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Aug 25, 2020 5:02


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6259SONDAGGIO CEI: ITALIANI GENTE DI POCA FEDE di Giuliano GuzzoHa un titolo evangelico e statisticamente molto attuale, l'ultimo libro del sociologo Franco Garelli, intitolato, appunto, Gente di poca fede. Il sentimento religioso nell'Italia incerta di Dio (Il Mulino 2020, pp. 264). Un titolo che a ben vedere contiene un paradosso - come può esservi «sentimento religioso» laddove c'è incertezza «di Dio»? -, che tuttavia torna utile per descrivere la condizione religiosa del nostro Paese.Assistiamo infatti da un lato alla forte crescita di quanti pensano che Dio non esista (il 30%: 25 anni fa erano il 10%) e che credere sia da ingenui e illusi (23%, contro il 5% di un tempo) e, dall'altro, declinano pure i praticanti (oggi fermi al 22%); ciò nonostante - ecco il paradosso - il «sentimento religioso» permane e forse persino cresce.Lo prova il fatto che il 67% degli italiani siano favorevoli all'esibizione del crocifisso nei luoghi pubblici e che i «cattolici culturali» - ossia coloro che aderiscono al «cattolicesimo come deposito di tradizione e valori» - siano negli ultimi anni cresciuti dal 27 al 43%; allo stesso modo, si è registrato un incremento di chi crede che vi sia una potenza maligna in «campo» contro l'umanità: un quarto di secolo fa quelli con queste convinzioni erano il 15%, oggi sono il 40%.SCRISTIANIZZAZIONE NON FA PER FORZA RIMA CON LAICIZZAZIONEQuest'interessante indagine nazionale di Garelli, finanziata dalla Conferenza episcopale italiana, traccia insomma un quadro che vede il sentimento religioso «in grande movimento», ad evidenziare che scristianizzazione non fa per forza rima con laicizzazione. Da questo punto di vista, pur senza negare il declino anche italiano del cattolicesimo - che viene anzi confermato -, si approda alla conclusione che tuttavia occorre andarci piano, quando si parla di secolarizzazione.Perché se anche la religione organizzata perde terreno e i valori religiosi sembrano scomparire dai radar della discussione pubblica, ecco, questo non significa necessariamente che stia avanzano l'ateismo. A tal proposito, anche la ricordata crescita di quanti pensano che Dio non esista - che oggi si aggirano, come detto, sul 30% - andrebbe presa con le pinze dato che non è da escludere che chi, da un lato, si riconosce in questa posizione, dall'altro poi possa considerare l'esistenza comunque di «forze soprannaturali», angeli, fantasmi o spiriti. Ciò non toglie, per tornare a leggere questi dati da un'angolazione cattolica, che di fatto la fede cristiana sia in arretramento.DA DOVE DOVREBBE RIPARTIRE, ALLORA, L'EVANGELIZZAZIONE?Pur essendo quello di Garelli un testo sociologico e non ecclesiale, un'indicazione emerge dal fatto, osservato appunto nell'indagine, secondo cui ancora oggi maggioranza degli italiani dichiara di avvertire la presenza e la protezione di Dio nella propria vita, con circa la metà di essi che - nonostante tutto - ancora tende a «leggere» in chiave religiosa alcune vicende dell'esistenza. Significa che, per quanto affievolito, confuso e segnato da un certo anticlericalismo (a questo riguardo si segnala la crescita dei contrari all'8×1000, oggi pari al 46%), davvero il sentimento religioso resta «in grande movimento». Ne consegue come per evangelizzare occorra intercettarlo, stanarlo e incanalarlo, questo sentimento.D'accordo, ma come? Bella domanda. La grande sfida odierna, dopotutto, sta proprio nella risposta che si dà a tale domanda. Quel che è certo - e che altre indagini sociologiche internazionali confermano - è che all'uomo di oggi il «prodotto religioso» interessa ancora, eccome se interessa. Bisogna fare attenzione quindi quando, a livello pastorale e di comunicazione, si preferisce camuffare un certo tipo di messaggio dottrinale, teologico o morale allo scopo di apparire più in sintonia con il mondo - o meno lontano da esso: perché forse è proprio quel messaggio dottrinale, teologico o morale, apparentemente superato e fuori moda, che invece interessa. Titolo originale: Italiani gente di poca fedeFonte: Sito del Timone, 21 agosto 2020Pubblicato su BastaBugie n. 679

ARTICOLI di Antonio Socci
Ecco perchè siamo in un regime (anche se in pochi se ne accorgono)

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Aug 18, 2020 7:09


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6243ECCO PERCHE' SIAMO IN UN REGIME (ANCHE SE IN POCHI SE NE ACCORGONO)di Antonio SocciSe qualcuno in futuro scriverà la storia del giornalismo italiano attorno al 2000, certe prime pagine dei quotidiani di ieri meriteranno una menzione nella categoria "stravaganze surreali" (o forse "Socialismo surreale").Infatti giovedì è uscita una notizia non proprio irrilevante. Palazzo Chigi ha comunicato: "Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L'avviso riguarda la trasmissione al Collegio (...) degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d'Italia".Cioè la procura della Repubblica di Roma ha trasmesso al Tribunale dei ministri denunce a carico del premier e di sei ministri per ipotesi di reato che vanno dall'epidemia colposa ai delitti contro la salute pubblica, dall'abuso d'ufficio all'attentato contro la Costituzione e ai delitti contro i diritti politici dei cittadini.Ovviamente ieri "Libero", come pochissime testate non allineate, ha aperto la prima pagina su questo. Se avessimo un governo di centrodestra tutti i quotidiani lo avrebbero fatto con grande clamore, anche perché, comunque la si giudichi nel merito, è una notizia importante.Ma i maggiori giornaloni ieri sulle loro prime pagine - che sono la vetrina di ogni quotidiano - a questa notizia non hanno voluto dedicare il titolo d'apertura e neanche un titolo secondario (solo qualche minuscolo e invisibile occhiello).QUAL È LA SPIEGAZIONE DI UN COSÌ SINGOLARE FENOMENO?Com'è che tutto quello che può essere usato contro il centrodestra, e i suoi leader, diventa un titolone di prima pagina, anche quando è una fesseria o comunque una cosa da poco, mentre ciò che può essere scomodo o imbarazzante per l'attuale governo e per i partiti di sinistra evapora e diventa minuscolo su quelle pagine?Evidentemente ritengono che la sinistra debba essere trattata con i guanti bianchi. E in particolare, umanitari come sono, quei giornali non avranno voluto dare un dolore a Giuseppi e ai suoi ministri.Probabilmente - a richiesta - risponderebbero che hanno escluso questa "trascurabile" notizia dalle prime pagine perché altre e più importanti notizie premevano. Vediamo.Il "Corriere" ieri lanciava in prima pagina una fondamentale intervista al vicesindaco di Roma, tal Bergamo, che ha detto la sua sulla ricandidatura della Raggi. Cose grosse."Repubblica" aveva in prima - per dire - un pezzo intitolato: "Se tramonta la stagione d'oro degli chef". Sarà stato un articolo di enorme importanza per le sorti dell'umanità, ma era fondamentale pubblicarlo (e in prima) proprio ieri? Di fatto non hanno trovato spazio sulla prima per un titolo sulla notizia riguardante il premier e sei ministri.UN'INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO"La Stampa" è il caso più singolare perché ha aperto la prima pagina addirittura con un'intervista al presidente del Consiglio. Un'occasione d'oro, proprio nel giorno in cui è uscita quella notizia, per porgli una domanda (una!) in merito. Ma purtroppo in un'intera pagina di intervista al premier quella domanda non ha trovato spazio.Certo, Conte nell'intervista ci rassicura - a proposito del crollo del ponte Morandi - che "i colpevoli saranno puniti" e questa ci sembra di averla già sentita. Ma di sentire un suo commento sui documenti inviati al tribunale dei ministri su di lui, proprio ieri, non c'è stato modo. Chissà perché.I maligni ricorderanno che proprio su questi giornali da anni ci tocca leggere predicozzi e supercazzole contro le fake news che ovviamente sono sempre addebitate ad altri. Ma la sparizione dalle prime pagine di una tale notizia sul premier e i sei ministri come si potrebbe definire?Naturalmente la notizia non poteva essere totalmente ignorata e i giornali l'hanno data nelle pagine (molto) interne in questi termini: "Conte e sei ministri indagati per il Covid. I pm: archiviare tutto" (Repubblica, p. 8). "Avviso di garanzia a Conte e a sei ministri. I pm: accuse infondate" (Corriere della sera p. 5). "Avviso di garanzia per Conte. I pm: Accuse da archiviare" (La Stampa, p. 7).A leggere questi titoli verrebbe da dire: altro che giustizia lenta, è velocissima: la trasmissione degli atti al tribunale dei ministri arriva insieme alla richiesta di archiviazione e quasi si crede che sia già tutto archiviato. Il governo sembra voler far credere questo.Ma le cose non stanno così. Come ha spiegato ieri Pietro Senaldi su queste colonne, se è vero che la procura ha proposto l'archiviazione, la decisione spetta al tribunale dei ministri (anche per Salvini il pm di Catania aveva chiesto l'archiviazione e poi le cose sono andate diversamente).Di sicuro questa vicenda appare alquanto confusa, ma è tuttora aperta e non è una quisquilia: riguarda i drammi vissuti da milioni di italiani e potrebbe anche terremotare il governo. Titolo originale: Stampa e regimeFonte: Libero, 15 agosto 2020Pubblicato su BastaBugie n. 678

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Famiglia di 6 figli fa il cammino di Santiago di Compostela

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Aug 11, 2020 5:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6236FAMIGLIA CON SEI FIGLI FA IL CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA di Giulia TanelMichele ed Elena sono due giovani sposi bolognesi, genitori di sei figli: Gregorio di 8 anni, Benedetta di 7, Maria Marta di 5, due gemellini di 3 e infine Anna, di appena 7 mesi.Per festeggiare i 10 anni di matrimonio, la coppia ha deciso di percorrere un tratto del cammino di Santiago con tutti i bimbi al seguito: circa 230 chilometri a piedi, da Vila Do Conde, in Portogallo, a Santiago de Compostela, dal 17 luglio al 2 agosto. Una follia? Una richiesta esagerata da fare a dei figli così piccoli? Un atto di eroismo? Il Timone ne ha parlato con la mamma della truppa, Elena.Elena, come mai avete deciso di festeggiare in questo modo il vostro decimo anniversario di matrimonio?«L'idea è venuta a Michele durante un momento di adorazione. Entrambi lo abbiamo poi messo in preghiera, con una novena a San Giacomo, che ha fatto sì che incontrassimo tutta una serie di persone "esperte" del cammino che ci hanno dato diverse indicazioni, che peraltro hanno stravolto l'idea che ci eravamo fatti noi: questo però ci ha confermato che il progetto non era frutto della nostra vanagloria.Il pellegrinaggio in occasione dell'anniversario, infatti, ci è sembrato la modalità perfetta per ringraziare per questi 10 anni passati assieme e per tutte le grazie che abbiamo ricevuto, nella certezza che il cammino ne sarebbe stato ulteriormente pieno, e nel contempo per chiedere perdono per quando ci siamo allontanati dalla volontà del Signore. Qui, nel percorso, è stata fortissima questa impronta spirituale perché le frecce che indicano la direzione sono tutte poste e sono tutte chiare, non c'è mai motivo per dubitare: questo secondo me è un parallelismo stupendo di come non si debba mai dubitare della volontà di Dio, ma invece seguirla nella letizia».Cosa avete scoperto di voi, della vostra famiglia, durante il cammino?«Innanzitutto, il cammino unisce molto. Poi abbiamo potuto realizzare che in questi 10 anni non ci siamo mentiti come marito e moglie: il cammino ti spoglia di ogni tipo di remore, c'è poco da fare, ma non ci siamo scoperti diversi da come ci conoscevamo, rispetto alle "mancanze". Invece, abbiamo scoperto reciprocamente che l'altro (ma anche noi in prima persona!) è molto più grande, più bello e più forte di quello che a volte la maschera della quotidianità fa percepire. Anche i bimbi ci hanno stupito molto per come ci sono stati, si sono dimostrati più grandi e più forti di quello che già sapevamo».E come siete stati nelle inevitabili fatiche e stanchezze? «Chiaramente a un certo punto, nella giornata, tutti a turno avevamo un momento di cedimento psicologico e abbiamo scoperto che non sapevamo starci a fianco, volendoci bene, nella maniera migliore: è un dono che va chiesto al cielo. Abbiamo così capito che la letizia non è una cosa che si può "costruire", ma che è un dono che ti viene dato, e che quindi va chiesto.Abbiamo anche visto che ci è stato dato tutto il necessario, dal cibo, al letto, alle idee per fare le scelte migliori nel momento migliore... Quindi quello che abbiamo fatto è stato chiedere al cielo di farsi presente, di incarnarsi nella nostra realtà, perché anche se abbiamo già fatto esperienza di Dio, "il solo ricordo non ci è sufficiente", abbiamo bisogno che ci salvi oggi, e continuamente».Il pellegrinaggio ha portato un di più alla vostra famiglia dal punto di vista spirituale?«Sì, [...] ci è sorto ancora di più il desiderio di una vita grande, di una vita santa, da proporre anche ai figli, basata sulla preghiera, sui sacramenti e sulla parola di Dio».Nota di BastaBugie: la famiglia di Michele ed Elena non è straordinaria solo per il pellegrinaggio a Santiago, ma anche per lo stile di vita adottato con la mamma casalinga che, tra le altre cose, fa anche scuola ai suoi figli (con l'aiuto indispensabile anche del padre, ovviamente).Nel seguente video (durata: 6 minuti) dal titolo "Il vero problema di chi fa HomeSchooling" Michele smonta tutte le presunte difficoltà nel fare scuola ai figli, dimostrando invece come sia vincente la scelta di non mandare a scuola i figli. Chi lo desidera può scrivere domande a loro attraverso il loro sito (si prega di NON inviare le domande per Michele ed Elena a noi di BastaBugie).https://www.youtube.com/watch?v=W4NJFPpRSIYIL CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELAPer vedere i racconti giornalieri, le foto e ei video di Michele ed Elena del pellegrinaggio che hanno fatto quest'anno con i figli a Santiago di Compostela, visita il loro sito cliccando nel seguente link:http://imparoinfamiglia.it/ Titolo originale: Famiglia con sei figli a Santiago: in cammino verso il cieloFonte: Sito del Timone, 04/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 677

BASTA BUGIE - Politica
Prove di totalitarismo in occidente

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Aug 11, 2020 8:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6234PROVE DI TOTALITARISMO IN OCCIDENTE di Mauro FaverzaniOra è chiaro: in Occidente c'è libertà di pensiero, di parola e di credo, ma solo per chi canti col coro, per chi cioè si allinei al «politicamente corretto». Zero per tutti gli altri. Sono continue ed incessanti le tristi conferme e tutte portano a questa conclusione.A dimostrarlo, sono ancora una volta i fatti. Come l'inaudita decisione assunta dall'Unione europea di negare i fondi a sei Comuni polacchi, "colpevoli" di essersi dichiarati «Lgbt-free» ed a favore dei «diritti della famiglia». Ciò non costituisce solo un'ingiustificata sanzione, bensì anche un'ingiusta penalizzazione, oltre a rappresentare un chiaro monito inviato al governo di Varsavia, accusato d'aver tutelato i propri cittadini dall'imposizione di ideologie e dalle pressioni di Bruxelles, che vieta, oltre tutto sventolando ipocritamente la bandiera delle "libertà": il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen della Cdu tedesca, ha dichiarato infatti d'esser intervenuta sui sei Comuni, escludendoli da un programma di gemellaggi e dai relativi finanziamenti, in quanto «i nostri trattati garantiscono ad ognuno in Europa la libertà di essere ciò che è, di vivere come voglia, di amare chi gli pare e di puntare in alto come desideri». Purché non si dichiari pro-family ed «Lgbt-free», per l'appunto. Perché in tal caso l'Ue smette di garantire ed inizia a censurare, punire, discriminare. Insomma, ciascuno di noi è libero di pensare, di volere e di credere in qualunque cosa, cui però pensi, voglia e creda anche Bruxelles. Non ad altro.Il che corrisponde ad una versione alquanto totalitaria del libero pensiero, come ha evidenziato il ministro di Giustizia polacco, Zbigniew Ziobro, che ha condannato la decisione dell'Ue, annunciando di voler ripristinare il primato della legge su questi abusi: «Non possiamo permettere che l'Unione europea discrimini i cittadini polacchi ed i governi locali - ha postato su Facebook -. L'Unione deve rispettare l'uguaglianza di tutti, riconoscendo a tutti il diritto di avere le proprie opinioni e di esprimerle liberamente». Esattamente ciò che oggi non avviene.3 ANNI DI CARCERE PER IL SACERDOTE CHE CRITICA L'ISLAME sempre all'Unione europea, nello specifico all'inviato speciale per la promozione della libertà religiosa, lo slovacco Jan Figel, si è rivolta l'associazione spagnola HazteOir.org, che ha già raccolto decine di migliaia di firme in difesa di don Custodio Ballester, sacerdote pro-life accusato d'aver commesso un «crimine d'odio», per aver scritto un articolo in cui mette in guardia dai pericoli dell'islam. In particolare, a scatenare l'ira della magistratura iberica, è stato questo passaggio del testo: «Non inganniamo noi stessi, l'islam di oggi e di sempre, quello che stiamo tentando di far convivere col Cristianesimo, con una mano guida le opere di carità, ma con l'altra arma chi annienti quanti si rifiutino di riconoscere Allah e di considerare Maometto come l'ultimo e definitivo profeta di Dio».Che è poi ciò che dice espressamente il Corano, nulla di particolarmente nuovo... Eppure, niente da fare. Nonostante Isis, Boko Haram, al-Qaeda e via elencando, col loro pesantissimo carico di sangue e di terrore versato in nome di Allah, interrogarsi sui pericoli dell'islam è configurato come un reato. Almeno secondo la Procura della Repubblica di Malaga, che ha chiesto per don Ballester una condanna a 3 anni di carcere, 3 mila euro di multa, l'interdizione dall'esercizio del diritto di voto per tutta la durata della pena, nonché l'interdizione dall'insegnamento e da qualsiasi ruolo educativo per otto anni, oltre ad altre spese accessorie a suo carico. Niente meno. Una richiesta pesantissima e sproporzionata.Ancora una volta sotto accusa ci sono un'opinione ed il fatto d'esprimerla. Ancora una volta, come già nel caso dell'omofilia, esiste un pensiero «politicamente corretto» ed è islamofilo. Chiunque vi si opponga, va fermato, censurato, punito. È quanto dichiara HazteOir.org: occorre «fermare il rullo compressore del politicamente corretto. Se non ci opporremo a questa ingiustizia, avremo spalancato la porta ad altri, futuri attacchi alla libertà d'espressione contro una parte soltanto della cittadinanza, quella che la Sinistra decide che non possa esprimersi liberamente».UNA STRATEGIA LIBERTICIDAOrmai la censura è globale, per cui riguarda anche il mondo digitale, come è accaduto negli Stati Uniti, dove i social (nello specifico, Facebook, Twitter e YouTube) hanno censurato un video, trasmesso dal gruppo «Medici americani in prima linea», video in difesa dell'uso dell'idrossiclorochina nel trattamento del Covid, poiché esso avrebbe violato le politiche contro «la disinformazione» in merito al Coronavirus. I padroni del web non hanno guardato in faccia a nessuno, tant'è vero che Twitter ha avuto l'impudenza di censurare anche alcuni tweet del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è "permesso" di riprendere alcuni estratti del video "incriminato". Bavaglio anche per suo figlio, Donald Trump jr., "reo" di aver fatto la stessa cosa: il suo account è stato sospeso addirittura per 12 ore. Secondo il suo portavoce, i social rappresentano oggi «la più grande minaccia alla libertà di parola in America, con le loro interferenze, peraltro nemmeno dissimulate, in piena campagna elettorale».In un secondo video «Medici americani in prima linea» hanno spiegato come non serva a nulla farsi prendere dal panico, poiché è già disponibile un trattamento di provata efficacia contro il Covid-19 ovvero un cocktail di idrossiclorochina - sostanza da tempo approvata dalla Fda-Food and Drug Administration -, zinco ed azitromicina. Ed hanno aggiunto che lo studio apparso sulla rivista scientifica Lancet che riuscì a far bandire il ricorso all'idrossiclorochina, in realtà è stato successivamente screditato. Nel silenzio generale.Ovviamente l'ardire di questo gruppo di medici ha avuto immediate conseguenze: il loro sito è stato completamente smantellato, per il fatto - questo il pretesto... - di diffondere accuse fraudolente.La posta in gioco, come si può capire, è molto, molto alta. Molto più di quanto si voglia far credere e far passare, possibilmente, sotto silenzio, narcotizzando le coscienze. Non si tratta delle bizzarrie di qualcuno, bensì della strategia liberticida e globale di molti. Titolo originale: Nuove prove di totalitarismoFonte: Corrispondenza Romana, 05/08/2020Pubblicato su BastaBugie n. 677

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Coronavirus? Le epidemie ci sono sempre state

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Jul 14, 2020 5:04


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6181CORONAVIRUS? LE EPIDEMIE CI SONO SEMPRE STATE di Rino Cammilleri«...ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo caval­cava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno...», scrive san Giovanni nell'Apocalisse. Epidemia. Pandemia. Contagio. La peggiore fu chiamata Spagnola, anche se era americana. Il paziente 1, il soldato Albert Gitchell a Camp Funston in Kansas, nel 1918 si presentò in infermeria. Seguito in poche ore da un centinaio di colleghi. Da Camp Funston partivano le reclute per il fronte europeo. La censura militare ostacolò la circolazione dell'informazioni e fu peggio. Ne parlarono solo i giornali spagnoli, neutrali, da qui il nome. Era un'influenza aviaria, si seppe poi.Impossibile conoscere il totale delle vittime: anche l'anagrafe è un'arma di guerra e ancora oggi è impossibile sapere quanta gente ci sia in certi Paesi. Visto che stiamo in casa e gli attuali bestseller sono i libri sulle pandemie, ecco un pregevole sunto di Matteo Sacchi: Contro il crudele morbo. Breve storia delle malattie che hanno plasmato il destino dell'uomo (Il Giornale, coll. Fuori dal Coro, pp. 64, €. 3,50).Sì, perché le infezioni contagiose hanno accompagnato la storia dell'uomo fin dai primordi, e certe svolte storiche sono avvenute praticamente solo a causa di esse. L'archeologia ha permesso di riscontrare tracce di malaria anche sulle mummie egizie. Già: il Nilo era una benedizione, ma c'erano anche le zanzare, tanto che i pescatori usavano proteggersi con fini e fitte reti. Ma le febbri terzane e quartane erano endemiche, e più la civiltà evolveva e peggio era. Infatti, con i commerci e gli spostamenti viaggiavano anche i morbi. Corre al pensiero all'oggi, in cui la globalizzazione deve tutto ai voli low-cost, e i virus transitano con essi alla stessa velocità.Zanzare, abbiamo detto? Ma tutto viene sempre e solo dagli animali. «Le specie animali son un enorme serbatoio di patogeni che non abbiamo ancora studiato». A un certo punto avviene lo spillover (lett. traboccamento) e Ebola, Aids, Covid19 passano agli umani. I quali però non hanno anticorpi contro di essi. E «non basta sempre e solo una quarantena umana, visto che c'è un serbatoio animale» sempre pronto alla zoonosi.Uno dei luoghi eletti, si sa, è la Cina, da cui viene anche la semplice influenza annuale (ricordate l'Asiatica degli anni '50?). La famosa Peste Nera del 1348? Da Oriente, pure quella. L'anno prima i tartari assedianti la genovese Caffa (attuale Feodosia, Ucraina) con le catapulte avevano lanciato cadaveri appestati oltre le mura. I genovesi la portarono in Europa. Ma chissà i tartari (che i cinesi chiamavano mongoli) dove l'avevano presa.Solo con la pace di Passarowitz del 1718 gli europei riuscirono a liberarsi dalla peste. Già: le vittore del principe Eugenio di Savoia sui turchi avevano riguadagnato i Balcani alla Cristianità e da allora i controlli alle frontiere furono occhiuti e inflessibili su tutto quello che arrivava dall'Oriente. Le famose coperte al vaiolo care alla letteratura western (Tex Willer ci perse la moglie indiana)? Le avevano inventate gli inglesi nella guerra dei Sette Anni contro i francesi nelle colonie americane. Meglio, contro i loro alleati pellerossa, che gli inglesi sapevano essere molto più sensibili alla malattia dei bianchi.Avevano letto i resoconti dei gesuiti nell'America del Sud, dove morbillo e vaiolo, portati dagli inconsapevoli spagnoli, avevano sterminato gli indios privi di anticorpi. Nella patria delle libertà, gli Usa, Mary Mallon (1869-1938) morì in carcere senza reato. Era una cuoca irlandese portatrice sana di tifo. Typhoid Mary (come venne detta) fu schiaffata in isolamento perpetuo senza misericordia. Ma le malattie non fanno distinzione di ceto e condizionano la storia. Alessandro Magno e Cavour morirono di malaria. Il primo stava allargando il suo impero a Occidente, il secondo era contrario allo stato d'assedio nel Sud. Fossero vissuti un altro po' la storia sarebbe stata diversa. Titolo originale: Epidemia? Niente di nuovo. Almeno per la storiaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09-04-2020Pubblicato su BastaBugie n. 673

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Il Coronavirus ha diviso il mondo tra atei e credenti

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Jul 14, 2020 5:00


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6183IL CORONAVIRUS HA DIVISO IL MONDO TRA ATEI E CREDENTI di Rino CammilleriDiceva sant'Agostino, grande creatore di aforismi e giochi di parole, che c'è chi cerca Dio fino a dimenticarsi di se stesso e chi cerca se stesso fino a dimenticarsi di Dio. Quest'ultimo è, di fatto, un ateo. E poco importa se si autodefinisce agnostico o adulto o non praticante, poco importa che vada la domenica a messa e magari faccia la comunione perché «non si sa mai» o per complemento di perbenismo borghese. La verità è che non ci crede.La riprova? Se ci credesse, tutta la sua vita sarebbe improntata, e nel dettaglio, agli insegnamento evangelici. Tra i due, quello che ci crede e quello che non, l'incomunicabilità è massima. Per questo, in tempi di pericolo, il primo vuole le chiese aperte e l'altro le vuole chiuse. Per lui, proprio l'incremento di pericolo richiede un incremento di preghiera, di suffragi, di intercessioni, di messe. Per chi non crede, invece, in tempi di emergenza si può benissimo fare a meno della messa, della comunione e dell'adorazione, cose superflue, hobbies personali, pantomime innocue finché non insorgono pericoli per la salute.Che cosa c'è di più importante della vita e della salute? Infatti, «salutarsi» è un modo antichissimo e universale di incontro, risale ai tempi pagani e a tutte le civiltà (pagane). Per il pagano la salute fisica era il bene più prezioso e, il «salve», «ti auguro salute», «spero tu stia bene» erano il modo consueto di cominciare le lettere e di trattarsi appena ci si vedeva. Per il credente nel Dio cristiano (meglio: cattolico), per il quale la vita terrena non era tutto, la sola salute da perseguire era quella eterna, anche a discapito di quella fisica. Da qui il dialogo tra sordi.L'ateo sa che, se chiudono i tabaccai, i tabagisti dopo un po' daranno di fuori per crisi di astinenza, aumenteranno i femminicidi casalinghi, il contrabbando e la borsa nera, i problemi di ordine pubblico. Invece, se chiudono le chiese o non ci si può andare, che succede? Niente. Niente nell'ordine temporale, s'intende. Ma è questo l'unico che all'ateo interessa. A nulla serve, per esempio, dimostrargli, storia alla mano, che nelle piscine di Lourdes mai nessuno si è contagiato, neanche in epoche in cui il colera faceva molti più morti del coronavirus. E queste epoche, sono state più d'una. No, è un rischio che nemmeno l'ateo (o il laico: è uguale) più benevolente intende correre. E se poi Dio il miracolo non lo fa? In effetti è la tentazione più forte, anche per i credenti praticanti.Gli Apostoli sulla barca in tempesta sapevano che con loro c'era Gesù, al quale avevano visto fare prodigi di ogni genere. Ma non si sa mai. E Gesù li rimprovera: non avete fede? Li rimprovera! Sì, perché, a ben vedere, in tutto il Vangelo non fa altro che chiedere fiducia oltre ogni speranza, la fiducia dell'ultimo istante e anche quella del troppo tardi. Lazzaro è morto e stramorto, ma Lui insiste nel chiedere fiducia.I quattro giorni nei quali si trattiene dall'intervenire, pur sapendo che è morto, servivano proprio a far capire bene che era morto-morto: le regole rabbiniche prevedevano un'attesa di quattro giorni, onde evitare morti apparenti, per dichiarare ufficialmente la morte di qualcuno. E Gesù quasi rimbrotta Marta e Maria: non ve l'ho forse detto che Io sono la resurrezione e la vita? Bene, questo scandalo per i giudei e follia per i pagani (copyright san Paolo) è già difficile per il credente & praticante, figurarsi per l'ateo ricaduto nel paganesimo. Per questo l'unico linguaggio che capisce è quello della Costituzione, dell'articolo 7, del Concordato, e il timor degli avvocati più che quello di Dio.I preti che, sfidando il contagio, sono andati a portare i sacramenti e il conforto della parola divina ai malati e ai moribondi, e sono morti anche loro, hanno dimostrato di crederci, nel Dio cattolico, e di crederci davvero. Per l'ateo-pagano-laico sono solo dei pazzi, e manda la forza pubblica a interrompere messe o a denunciare sindaci che, fascia al collo, fanno pubblico atto di affidamento alla Madonna per le loro comunità. Le nostre città sono piene di templi votivi eretti dalle pubbliche autorità nei tempi di epidemia: ne fecero i Savoia, i dogi della Serenissima, il governatore spagnolo di Milano (con buona pace di Manzoni). Per la differenza di statura, vi basta accendere la tivù. Titolo originale: Il coronavirus divide il mondo tra atei e credentiFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-04-2020Pubblicato su BastaBugie n. 673

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Su TV 2000 film sconvenienti e diseducativi

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Jul 14, 2020 5:27


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=673SU TV 2000 FILM SCONVENIENTI E DISEDUCATIVI di Rino CammilleriPer la Festa della Donna la tivù dei vescovi, Tv2000, ha creduto di far cosa gradita mandando in onda in prime time un film singolare che, suppongo, è stato stimato come educativo. Infatti, si intitola proprio An Education, «un'educazione», ed è la seconda volta che tale tivù lo trasmette, il che testimonia della sua supposta validità.Innanzitutto, presentiamolo: tratto dall'autobiografia della giornalista inglese Lynn Barber e diretto nel 2009 dal regista Lone Scherfig. Voi direte: e chi sono? Il fatto è che per la sceneggiatura si è scomodato il bestsellerista Nick Hornby ed è interpretato da calibri come Rosamund Pike, Emma Thompson, Alfred Molina. Aggiungiamo tre candidature all'Oscar. Dunque, un signor film. Quel che lascia perplessi è la storia. Si svolge a Londra nel 1961 (teniamo a mente la data). La protagonista è una ragazzina di sedici anni che frequenta il liceo, in divisa come tutte all'epoca in Inghilterra. È ammaliata dall'esistenzialismo francese, le canzoni di Jacques Brel e Juliette Greco, quella roba che, da noi, ha forgiato i Fabrizio De André, Luigi Tenco, Gino Paoli. Sogna Parigi ed ha tutte le voglie di una adolescente, riassumibili in una sola: divertirsi. Figlia unica, i suoi sognano per lei un avvenire sicuro: l'università, un buon matrimonio.Si chiama Jenny e si è presa l'impegno di perdere la verginità per il suo diciassettesimo compleanno. Ecco, già qui qualcosa comincia a stonare. Siamo, ripeto, nel 1961, e a quel tempo solo agli esistenzialisti poteva venire in mente una cosa del genere, ma era fin troppo osée per una borghesuccia inglese post-vittoriana. Dunque, improbabile, ma concediamo che la giornalista autobiografata abbia davvero avuto un'adolescenza spregiudicata. Però nel film la cosa viene presentata come abbastanza pacifica per Jenny e le sue compagne, e fa un po' specie vedersela spiattellare su quel canale.Ma il bello deve ancora venire. Jenny viene adescata da un adulto piacente e suadente, uno che ha almeno il doppio dei suoi anni e con il suo savoir faire riesce ad ammaliare i genitori di lei, che gli permettono di frequentarla. Sembra un buon partito, ha i soldi, bella macchina, buona educazione. Naturalmente, tutto il liceo viene a saperlo e la preside ammonisce Jenny a non ledere il buon nome della scuola. Ma lei è ormai cotta. Va addirittura con lui a Parigi, il suo sogno. La prima notte in albergo gli spiega che bisogna aspettare il compleanno (manca poco) e, su richiesta, si lascia almeno vedere nuda. Ed è a questo punto che uno si chiede se sta guardando la tivù dei vescovi o il canale 26, Cielo. Jenny è ormai coinvolta: lui turlupina i genitori di lei dicendo che è amico di Clive S. Lewis e porterà Jenny a casa dello scrittore per una copia di Le Cronache di Narnia con dedica. È una scusa per passare la notte fuori, e Jenny gli tiene bordone. Poi Jenny scopre che i soldi, lui, li fa rubando e turlupinando in modo indegno le vecchiette: affitta appartamenti a famiglie di africani, poi compra per quattro soldi la casa accanto, la cui proprietaria, una vecchietta sola, adesso ha paura. Jenny accetta tranquillamente tutto e il giorno del compleanno adempie al suo voto. Poiché, ovviamente, a scuola sanno tutto, la preside la butta fuori. Ma lui le propone il matrimonio. I genitori acconsentono, visto che nulla sanno. Solo per caso lei si accorge che lui è già sposato con figli. Non solo. Non è la prima volta che circuisce ragazzine.Naturalmente, i genitori se la prendono con lei. E lei - (sic!) - ribalta l'accusa: dovevano prestare più attenzione loro; se non fossero stati così borghesi (l'università, il buon partito…) nulla di male sarebbe successo. Qui finisce il film e qui uno si chiede: qual è l'«educazione» che secondo la tivù dei vescovi dovremmo prendere a esempio? Boh. Titolo originale: La cattiva educazione sulla tv dei vescoviFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-03-2020Pubblicato su BastaBugie n. 673

BASTA BUGIE - Omosessualità
Tiziano Ferro vuole un figlio temporaneo... Poi al termine potrà scegliere se tenerlo o no

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 10:24


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6207TIZIANO FERRO VUOLE UN FIGLIO TEMPORANEO... POI AL TERMINE POTRA' SCEGLIERE SE TENERLO O NO di Manuela AntonacciIl cantante Tiziano Ferro non ha mai nascosto il desiderio di avere un figlio e recentemente ha dichiarato di volerlo a tutti i costi, spinto soprattutto da Victor Allen suo compagno da tempo e con cui ha contratto un'unione civile.«In questo momento Victor lo vuole ancora di più un figlio, forse perché sta per compiere 55 anni», ha detto a Repubblica. I due si sono trasferiti da un anno a Los Angeles e proprio lì potranno realizzare tutto questo. Il motivo è presto detto: «Qui in America la situazione è relativamente più facile, o meglio ci sono diverse soluzioni, come il cosiddetto "fostering", ovvero la possibilità di occuparti per un certo tempo di un bimbo, anche senza una vera e propria adozione».Ma che cos'è esattamente il "fostering"? È una sorta di sinonimo di affidamento, diffuso soprattutto in Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel programma Child Welfare Information Gateway, gestito dall'agenzia federale statunitense del Children's Bureau viene spiegato in cosa consiste questa sorta di pratica di affido. In sostanza la famiglia affidataria è una sorta di famiglia "momentanea" che dovrebbe preparare il bambino all'affido definitivo. Ma a conti fatti, ci chiediamo, è davvero un'esperienza positiva per il bambino stesso? E sì perché anche nel ragionamento fatto da Tiziano Ferro, al centro, più che il reale interesse per il bene del bambino, come al solito c'è il desiderio di felicità di due adulti che, evidentemente, fanno i conti senza l'oste.Ciò che fa più rabbrividire, infatti, è l'idea di un figlio temporaneo, "per prova", ovvero per provare l'esperienza della paternità e vedere se piace. In questo modo se va bene, si ha la possibilità di restituire il bambino, come se fosse il tester di un profumo e scegliere un figlio "permanente", un po' come si fa quando si provano i vestiti e le scarpe: si capisce qual è il modello giusto e si punta su quello.Peccato che i bambini appartengano al genere umano e non al mondo degli oggetti inanimati e dunque possano subire anche conseguenze devastanti, a livello emotivo, di queste scelte così egoistiche. Ma tant'è: tutto questo nei paesi anglosassoni è tranquillamente permesso, come se fosse un bene assoluto e inalienabile e, se provi ad alzare la voce in difesa dei più deboli, sei anche intollerante, violento e persino "senza cuore".Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).LA FIGLIA DI MICHAEL JACKSON INTERPRETA UNA LESBICA CHE SI TRAVESTE DA SUORALe firme sono già arrivate a 260mila, ma saliranno ancora perché l'oggetto del contendere è di quelli esplosivi. [...] Una donna, lesbica, che ha una relazione con una prostituta che si traveste da suora per scappare da un non meglio precisato guaio legato alla droga. Bel film, verrebbe da dire, ma stavolta la regista Janell Shirtcliff, non ha badato a spese e per impersonare il protagonista ha scelto un'attrice poco conosciuta, ma dal nome impegnativo: Paris Jackson. Proprio così. È la figlia del mitico re del pop Michael che ha avviato una carriera da attrice.Il film si chiama Habit ed è destinato a suscitare un vespaio di polemiche perché la blasfemia in esso contenuto va oltre la sensibilità religiosa. Infatti, in poche settimane dal lancio della campagna attraverso la piattaforma CitizenGo, le firme raccolte per chiedere il fermo del film sono state oltre 260mila e sono destinate a crescere. La protesta è promossa dalla Christian Film and Television Commission ed è rivolta al produttore e ai distributori della pellicola affinché non mandino in onda il film.La campagna sottolinea che la pellicola, che sta per uscire, «ha un contenuto altamente offensivo e blasfemo per i 2 miliardi di cristiani nel mondo che considerano Gesù Cristo figlio di Dio e Salvatore», ma non solo. «Si tratta - hanno ribadito - di una mancanza di rispetto verso tutti coloro che anche se non riconoscono Gesù come Figlio di Dio lo considerano una figura storica rilevante, come ad esempio i musulmani».L'obiettivo è fare si che nessun distributore distribuisca il film. Un desiderio e poco più dato il giro di miliardi che ruota attorno al business di Hollywood. Le motivazioni illustrate dalla campagna, la mancanza di rispetto, però, non sono sufficienti. Almeno altre due andrebbero spiegate ai signori pieni di dollari dell'industria cinematografica americana.Anzitutto, l'offesa non è solo al sentimento religioso, ma anche all'intelligenza: provocare fino a questo punto, con allusioni puramente gratuite e antistoriche è un insulto alla storia e quindi all'intelligenza delle persone, ad esempio gli spettatori che pagheranno il biglietto - speriamo pochi - nel mondo dato che il film verrà sicuramente tradotto.Ma bisogna essere chiari anche su un altro punto: la blasfemia esplicita contenuta nel film è già essa stessa l'offesa, un'offesa che non si fa solo all'uomo e al fede, ma che si fa prima di tutto a Dio. È ristabilire il diritto di Dio ad essere adorato e non vilipeso da un'attrice nota solo per il suo cognome la prima azione da fare perché queste offese creano delle ferite tra l'uomo e il suo Creatore, non passano in cavalleria con un colpo di spugna.Bene dunque chiedere il boicottagio della pellicola, ma anche promuove qualche azione riparatrice perché il Protagonista ha anche Lui i suoi diritti.(Andrea Zambrano, Sito del Timone, 2 luglio 2020)BAMBINO, DIMMI COS'È LA PORNOGRAFIA TRANSESSUALEI docenti della Archbishop Sentamu Academy, scuola della Chiesa anglicana del Regno Unito, hanno chiesto a bambini tra gli 11 e i 14 anni di definire espressioni come «pornografia, pornografia soft, pornografia hardcore e pornografia transessuale, nonché mutilazioni genitali femminili, sogni bagnati, circoncisione maschile». Una madre ha raccontato al Daily Mail che sua figlia 11enne, dopo aver cercato queste espressioni nel web, è rimasta profondamente turbata. Il preside si è scusato e ha dichiarato che simili compiti saranno d'ora in poi vietati.Una vicenda sintomatica per comprendere dove tira il vento: nella direzione della pansessualità, anche omosessuale e transessuale, che investe pure l'educazione dei minori.(Gender Watch News, 26 giugno 2020)VIA LA BANDIERA LGBT DAL MUNICIPIO DI CADICESulla facciata del municipio di Cadice in Spagna sventolava la bandiera arcobaleno. Avvocati Cristiani e AcTÚa FAMILIA hanno fatto ricorso al giudice e hanno vinto: la bandiera è stata tolta.Il giudice ha spiegato che, secondo la legge, gli unici drappi ammessi sono quelli istituzionali, così come aveva già ricordato la Corte Suprema.Una piccola grande prova che mobilitarsi a volte funziona.(Gender Watch News, 3 luglio 2020) Titolo originale: Tiziano Ferro e il suo compagno vogliono un figlio con il fosteringFonte: Provita & Famiglia, 23 giugno 2020Pubblicato su BastaBugie n. 672

ARTICOLI di Antonio Socci
La dittatura del relativismo scatena il suo odio sui maschi bianchi europei

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 7:23


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6204LA DITTATURA DEL RELATIVISMO SCATENA IL SUO ODIO SUI MASCHI EUROPEI BIANCHI di Antonio SocciIn un drammatico documento di Benedetto XVI si legge: "A volte si ha l'impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi (...) perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo".Il dibattito politico, la lettura dei giornali, i social confermano ogni giorno che ci sono persone contro cui ormai è tranquillamente ammesso esprimere disprezzo e odio, anzi è addirittura doveroso.Guardiamo il trattamento riservato a Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che non scandalizza nessuno) o, oltreconfine, a Donald Trump, sommerso da un odio e disprezzo mai visti, tanto più sorprendenti se paragonati all'atteggiamento di riguardo che si riserva a certi tiranni, come il cinese Xi Jinping.Ma, oltre alle persone fisiche, ci sono intere categorie bersagliate dal disprezzo dell'ideologia dominante, dei media e di un sistema che unisce tutti coloro che hanno potere, dalle piazze dei dimostranti alle multinazionali.Prendiamo il caso più recente. Giuste sono le proteste pacifiche per la terribile uccisione del povero George Floyd (i responsabili devono risponderne). Ma poi ci sono state manifestazioni violente che hanno preso il caso a pretesto per mettere sul banco degli accusati l'uomo bianco e occidentale in quanto tale da sottoporre al rito espiatorio dell'inginocchiamento e dell'abbattimento delle statue, cioè la cancellazione della sua storia.Si è arrivati a considerare il "bianco" stesso come sinonimo di male, fino al ridicolo di mettere sotto accusa il gioco degli scacchi perché "il bianco muove per primo" (il gruppo L'Oreal ha addirittura cancellato le parole bianco/sbiancante e chiaro dalla descrizione dei suoi prodotti).ITALIANO, SOVRANISTA E CATTOLICOQuesto andazzo è cominciato nelle università americane negli anni '80, quando il marxismo, diventato impresentabile, si è riciclato nel "politicamente corretto" e i Multiculturalisti hanno conquistato l'egemonia contestando il Canone culturale dell'Occidente fatto perlopiù di "Maschi Europei Bianchi Defunti", pretendendo "un'adeguata rappresentazione di tutte le possibili minoranze: etniche, religiose e ovviamente di genere" (Andrea Cortellessa).A questa ideologia si ribellò un grande critico letterario, Harold Bloom, che scrisse la sua opera memorabile, "Il canone occidentale", appunto per difendere la "qualità" di Shakespeare, Dante, Omero e di tutti coloro che sono i pilastri della nostra civiltà. Scriveva desolatamente: "oggi mi ritrovo circondato da professori di hip hop, da cloni della teoria gallico-germanica, dagli ideologi del genere e di vari credi sessuali, da innumerevoli multiculturalisti, e mi rendo conto che la balcanizzazione degli studi letterari è irreversibile".Infatti è arrivata anche la balcanizzazione della politica e dei media, dilagata grazie a internet e ai social. Oggi è autorizzato il disprezzo verso il maschio, bianco, eterosessuale e in Europa aumenta se è "italiano". Ancora di più, da noi, se ha idee di centrodestra, se è contro l'Ue, l'euro e se avversa l'immigrazionismo. Allora non può stare neanche nel consorzio civile. Se poi esprime simpatia per Trump e critica il coro celebrativo verso Greta diventa addirittura un nemico dell'umanità. Se infine è pure cattolico (ortodosso e non progressista), si pensa perfino al bavaglio o alla "rieducazione". Il Ddl sull'omofobia (ora presentato in parlamento) viene percepito così.DITTATURA DEL RELATIVISMOIn un dibattito con il card. Camillo Ruini, il sen. Gaetano Quagliariello ha detto: "Non si ha il coraggio, da parte dello stesso estensore, di ammettere ciò che quel disegno di legge contiene. Non si tratta di colpire chi fa uso di violenza, sia pure violenza verbale. Quel disegno di legge prevede un reato di opinione. Determinate opinioni possono essere punite penalmente. Sotto questo aspetto alcuni contenuti di quel disegno di legge avrebbero potuto essere ospitate dal Codice Rocco, espressione di regimi autoritari, se non totalitari, passati ai raggi X del politicamente corretto. Ma sempre reati di opinione rimangono".Il senatore, dopo aver parlato di "sdegno", ha concluso: "Quello che è veramente grave è che chi esprime un'opinione senza usare violenza e offendere può essere incriminato. E avere anche in teoria una condanna a molti anni".Il card. Ruini ha aggiunto: "Questo è un tipico esempio di dittatura del relativismo. Cioè, in nome di alcune idee si ritiene non solo di poterle affermare, ma di criminalizzare idee diverse. E quindi un relativismo che diventa in realtà un assolutismo. E qui noi dobbiamo difendere la libertà di espressione, guai se cediamo su questo".Ruini ha aggiunto una critica ai "giornali cattolici" come Avvenire che "continuano a essere piuttosto ambigui... E non si dice invece che, se concediamo questa possibilità di censurare giuridicamente, penalmente non delle offese, non delle istigazioni a colpire, ma semplicemente delle valutazioni di ordine antropologico e morale, allora veramente la libertà è in pericolo... è ridicolo che la differenza fra uomo e donna possa venire alla fine criminalizzata".In effetti che si nasce maschi e femmine, che ognuno nasce dall'unione di un uomo e di una donna e che ha bisogno del padre e della madre sta diventando una verità proibita. Ma così si finisce col mettere al bando il buon senso (e gran parte del popolo italiano).Sempre Benedetto XVI, di recente, ha affermato: "la vera minaccia" (anche per la Chiesa) "risiede nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanitarie, opporsi alle quali significa l'esclusione dal consenso fondamentale".Ancora alcuni anni fa, prosegue Ratzinger, "chiunque avrebbe considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si oppone viene scomunicato socialmente. Lo stesso vale per l'aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando un credo anticristico, opporsi al quale verrà punito con la scomunica sociale". Titolo originale: La macchina dell'odio scatenata sui non allineati dal (nuovo) comunismo dal volto umanitario, mentre dilaga quello vecchio (cinese)Fonte: Libero, 5 luglio 2020Pubblicato su BastaBugie n. 672

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Il Coronavirus avrebbe fatto meno danni se la famiglia fosse stata quella di un tempo

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 6:08


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6202IL CORONAVIRUS AVREBBE FATTO MENO DANNI SE LA FAMIGLIA FOSSE STATA QUELLA DI UN TEMPO di Julio LoredoSe la famiglia avesse conservato la sua struttura naturale e tradizionale, invece di essere sconquassata dalle tendenze moderne, la pandemia da Covid-19 non sarebbe stata così nociva, sia in termini assoluti sia in percentuali di infezione e di mortalità. È questa la conclusione di uno studio scientifico - "Coronavirus y Demografía en España" - reso pubblico dall'Osservatorio Demografico CEU dell'Università San Pablo, di Madrid, guidato dal prof. Joaquín Leguina."Si tratta di un'analisi di proiezione su cosa sarebbe successo se avessimo mantenuto il numero di figli per donna del 1976, che era 2,8, ossia sopra il livello di riproduzione, cosa che permetteva una crescita positiva della popolazione; se avessimo mantenuto la struttura famigliare di allora, quando quasi tutti erano regolarmente sposati, e quasi non c'erano separazioni né divorzi; e se la maggior parte delle persone anziane fosse vissuta a casa con figli e nipoti, come si faceva allora", spiega il prof. Alejandro Macarrón Herrán, coordinatore del progetto.VENTI MILIONI DI GIOVANI IN PIÙSe in Spagna si fossero conservati i tassi di fecondità, di nuzialità e di stabilità matrimoniale del 1976, oggi il Paese avrebbe avuto venti milioni in più di cittadini sotto i quaranta anni. Ciò avrebbe cambiato sostanzialmente il corso della pandemia: "Una popolazione più giovane avrebbe avuto tassi di infezione e di mortalità molto più bassi, e non avrebbe gravato tanto sul sistema sanitario nazionale, evitando così il collasso degli ospedali. Per non parlare del fatto che il numero dei ricoverati nelle RSA - dove si è verificato il 70% dei morti - sarebbe stato molto più ridotto. Avremmo avuto più PIL, più ospedali e più giovani".Un altro punto interessante dello studio riguarda la situazione psicologica delle persone. Con una struttura famigliare come quella del 1976, un numero ridotto di spagnoli avrebbe trascorso la quarantena in solitudine. Nel 1976 solo il 2% viveva da solo. Oggi quella percentuale è schizzata all'11%. Quasi cinque milioni di spagnoli hanno trascorso la quarantena in solitudine, una vera bomba a tempo di problemi psicologici che adesso cominciano a venire a galla.D'altronde, è scientificamente dimostrato che una famiglia numerosa e ben strutturata regge molto meglio questo tipo di situazione. Lo studio dell'Università CEU San Pablo conclude: "Se le famiglie spagnole fossero state quelle del 1976, la società come tale avrebbe retto molto meglio l'urto della pandemia: dal lavoro a distanza, all'appoggio fra i membri all'educazione dei figli".UNA DEMOGRAFIA SANA È IL FONDAMENTO DI UNA SOCIETÀ SANAIn dichiarazioni al margine dello studio accademico, il prof. Macarrón ha ricordato come "una demografia sana è il fondamento di una società sana. La società spagnola deve prendere coscienza di questo problema. Una delle nostre principali preoccupazioni dovrebbe essere la natalità. Dobbiamo studiare che cosa fare per motivare le famiglie ad avere più figli: sgravi fiscali, misure economiche di appoggio alla maternità e alla famiglia, aiuti alle impresse per favorire la maternità e via dicendo. D'altronde, dobbiamo ripensare la politica dell'aborto e degli anticoncezionali gratuiti, oltre a studiare perché la gente ha paura del matrimonio e della genitorialità".Dal 1976, la Spagna - e non appena sotto governi socialisti - ha varato leggi che favoriscono le coppie di fatto, anziché quelle regolarmente sposate, e facilitato la separazione e il divorzio. L'esatto contrario di ciò che avrebbe dovuto fare. Questo è visibile, per esempio, nel mercato del lavoro. Secondo il prof. Macarrón, "lo Stato castiga le donne che scelgono di avere figli. Gli incentivi fiscali funzionano solo per le donne che lavorano. Ciò è discriminatorio. Lo Stato dovrebbe essere quantomeno neutrale"."Il suicidio demografico sta accelerando", avverte il docente di demografia, "Negli ultimi anni sono diminuiti il numero dei figli per ogni donna e il numero di donne che hanno figli. Se non facciamo qualcosa, saremmo vittime di una spirale di morte che ci porterà al suicidio demografico. A differenza dell'economia, questo deterioramento non è esplosivo, e perciò non lo percepiamo facilmente e non adottiamo misure per contenerlo. È un cancro che poco a poco sta divorando la nostra società".Parole sensate che, proprio per questo, dubito troveranno spazio nei giornali italiani. Titolo originale: Covid e crisi della famigliaFonte: Osservatorio Card. Van Thuân, 3 luglio 2020Pubblicato su BastaBugie n. 672

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Le commoventi storie dei santi privati della messa (non a causa del coronavirus)

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 24, 2020 7:38


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6061LE COMMOVENTI STORIE DEI SANTI PRIVATI DELLA MESSA (NON A CAUSA DEL CORONAVIRUS)Con le diocesi di tutto il mondo che annullano le messe pubbliche per le settimane a venire, molti cattolici si sentono già "affamati" per la mancanza dell'Eucaristia. Mentre il mondo sta combattendo una pandemia globale, sembra che la Messa sia più necessaria che mai. Ma se le Messe pubbliche vengono annullate, quelle private continuano e il corpo di Cristo è in grado di elargire le grazie da quelle Messe, specialmente quando facciamo una comunione spirituale.Tuttavia, come possiamo noi, che dipendiamo dai Sacramenti, sopravvivere a questa crisi quando non possiamo partecipare alla Santa Messa? Bene, ci sono molti santi (e altri milioni di cristiani) che hanno avuto esperienze simili, mesi e anni di sopravvivenza senza i Sacramenti. Guardare a loro può rafforzarci nella perseveranza.STORIA DEI CRISTIANI GIAPPONESI E COREANISebbene non canonizzati, migliaia e migliaia di cristiani giapponesi hanno vissuto senza sacerdoti per quasi 250 anni. Hanno battezzato i loro figli in segreto, tramandando la fede in lezioni sussurrate, pregando davanti alle immagini della Madonna col Bambino che erano mascherate per apparire come immagini buddiste. Nel 1858 il Giappone riammise infine i missionari, che trovarono 10.000 cristiani nascosti ad attenderli. Immaginate di essere cresciuti con la quasi certezza che nella vostra vita non avreste mai potuto partecipare alla Messa, conoscendo l'Eucaristia solo perché una volta la nonna della vostra nonna è andata a Messa. Tutto ciò mette in un'altra prospettiva l'allontanamento sociale a cui siamo costretti.I santi del XIX secolo in Corea erano in una situazione simile. Dopo che il Vangelo fu predicato per la prima volta dal Servo di Dio Yi Beok e dai suoi compagni nel 1784, la Chiesa fu gestita interamente da laici fino al 1795. Quando arrivò, Padre James Zhou Wen-Mo scoprì 4.000 cattolici, di cui solo uno aveva visto un prete. Wen-Mo è stato l'unico sacerdote in tutta la Corea per sei anni, fino al suo martirio. Per i successivi 36 anni, non vi furono più messe in Corea fino a quando un piccolo gruppo di sacerdoti francesi arrivò nel 1836 e furono tutti uccisi due anni dopo.Sant'Isacco Jogues (1607-1646) [vedi foto in alto, N.d.BB] si era preparato per la tortura e il martirio quando si recò in Nord America per evangelizzare i nativi americani. Ma come sacerdote, non si sarebbe aspettato di essere privato dell'Eucaristia, fino a quando le sue mani non furono martoriate dai suoi rapitori. All'epoca, un prete a cui mancavano il pollice o l'indice non era in grado di celebrare la messa, quindi dal momento della sua ferita fino a quando (dopo essere sfuggito ai suoi rapitori) ritornò in Francia, 17 mesi dopo, Padre Jogues non fu in grado di confessare, di celebrare la Messa, o persino di partecipare alla Messa. Gli fu data una dispensa speciale e gli fu permesso di celebrare di nuovo la Messa, nonostante lo stato delle sue mani, e chiese il permesso di tornare in America dopo il suo recupero. Fu ucciso non molto tempo dopo il suo ritorno, ma il suo assassino in seguito si pentì e fu battezzato con il nome di "Isaac Jogues".GESÙ, NON VOGLIO MORIRE SENZA DI TEVictoire Rasoamanarivo (1848-1894) era una nobildonna malgascia e convertita al cattolicesimo. Considerata una leader della Chiesa, quando i francesi furono espulsi dal Madagascar nel 1883, i sacerdoti in partenza lasciarono la cura della Chiesa nelle sue mani, insieme a Padre Raphael Rafiringa, un fratello religioso malgascio. Per quasi tre anni, Victoire e Raffaello guidarono i 21.000 cattolici laici del Madagascar, riunendoli ogni domenica per la preghiera comunitaria, anche se non c'erano sacerdoti per celebrare la Messa. Victoire spiegò: «Metto davanti alla mia mente i missionari che dicono la Messa e mentalmente partecipo a tutte le messe che si dicono in tutto il mondo». Tre anni dopo, una vivace comunità affamata di Eucaristia ha dato il bentornato ai loro sacerdoti, tutti molto più grati per la Messa di quanto non fossero stati prima dei loro tre anni senza di essa.San Marco Ji TianXiang (1834-1900) era un drogato di oppio. Poiché il suo sacerdote non capiva la natura della dipendenza, disse a TianXiang che non poteva essere assolto fino a quando non avesse sconfitto la sua dipendenza, il che significava che non poteva neppure ricevere la comunione. Per 30 anni, TianXiang ha continuato a praticare la fede mentre gli venivano negati i Sacramenti. Non è mai riuscito a purificarsi, ma è morto martire ed è stato canonizzato santo non solo per il suo martirio, ma per i suoi decenni di tentativi di seguire Gesù anche in assenza dei Sacramenti.Padre Laurentia Herasymiv (1911-1952), come innumerevoli altri cattolici nei campi di concentramento nazisti o gulag sovietici, trascorse gli ultimi mesi della sua vita senza i Sacramenti e nella quasi certezza che non avrebbe avuto opportunità per il viatico o una confessione finale. Arrestato per aver rifiutato di abbandonare la Chiesa cattolica ucraina per l'Ortodossia, fu inviato in Siberia, dove morì a causa di tutto ciò che aveva sofferto per mano dei comunisti. Mentre giaceva morendo, implorò l'Eucaristia, chiamando nel suo delirio: «Gesù, non voglio morire senza di te!». Titolo originale: Santi che hanno dovuto vivere senza l'EucaristiaFonte: Sito del Timone, 19 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 657

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Coronavirus: l'autoritario regime cinese ha favorito la diffusione della pandemia

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 12:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6051CORONAVIRUS: L'AUTORITARIO REGIME CINESE HA FAVORITO LA DIFFUSIONE DELLA PANDEMIA di LEONE GROTTIOggi che l'Italia è in enorme difficoltà nel contenere l'epidemia di coronavirus, spuntano come funghi gli elogi al «sistema autoritario cinese». Il regime ha quasi fermato il contagio: ieri si sono registrati appena 20 nuovi casi, contro gli oltre 3.000 di un mese fa, e neanche uno fuori dall'Hubei, la provincia che ospita l'epicentro dell'epidemia, la città di Wuhan. Qui i suoi 11 milioni di abitanti da un mese non possono uscire di casa e le strade assomigliano a quelle di una città fantasma. Circa 60 milioni di persone sono state messe in quarantena in tutto il paese, 14 ospedali sono stati costruiti in pochi giorni per accogliere i nuovi malati e chi nasconde i sintomi dell'infezione può essere condannato a morte. L'approccio estremo di Pechino è stato definito «coraggioso» dall'Oms, che l'ha valutato come «lo sforzo di contenimento della malattia più ambizioso, agile e aggressivo della storia», mentre per il Corriere della Sera il modello cinese è «da seguire».SE IL MONDO È NEI GUAI È COLPA DEL REGIMEÈ vero che l'assenza di democrazia ha permesso ad esempio al governo cinese di sospendere il campionato di calcio, causando perdite milionarie ai club, senza incassare proteste di alcun tipo e di mettere in quarantena 60 milioni di persone senza che nessuno battesse ciglio. Ma la natura autoritaria del governo cinese, così efficiente quando si tratta di obbligare e reprimere, è anche quella che ha permesso al virus di circolare indisturbato per almeno due mesi. Se oggi l'Italia (e presto la Francia, la Germania e chissà quanti altri paesi) si trova in ginocchio è perché a inizio dicembre la Cina non ha rivelato la presenza di abitanti di Wuhan in ospedale con gravi sindromi respiratorie simili a quelle causate dalla Sars.Ed è sempre per colpa del sistema autoritario cinese che quando un medico, Li Wenliang, oggi osannato da tutti i media cinesi e del mondo, si è accorto dell'esistenza di un nuovo virus e ha avvertito i suoi colleghi, invece che essere ascoltato, è stato convocato da polizia e Partito comunista che gli hanno ordinato di negare tutto. Il sistema autoritario cinese non voleva fare brutta figura, soprattutto in un momento in cui doveva svolgersi il congresso provinciale del Partito a Wuhan, e voleva preservare se stesso a discapito della salute della popolazione.LE AUTORITÀ MENTONOE perché, nonostante gli ospedali di Wuhan fossero da giorni strapieni e senza più posti, nessun giornale ha lanciato l'allarme? Perché il sindaco della città non ha detto nulla fino al 23 gennaio, permettendo a tutti i suoi abitanti di uscire liberamente da Wuhan e infettare l'intero territorio della Cina e di conseguenza i paesi di tutto il mondo (perché il contagio è partito dalla Cina, cara Cnn, non dall'Italia)? Semplice: perché il sistema autoritario cinese ha impedito la diffusione di informazioni, sia da parte della stampa che delle autorità locali, fino a quando il segretario del Partito comunista Xi Jinping non ha lanciato l'allarme il 23 gennaio. La Cina ha già avuto 80.924 casi e 3.136 decessi. [...]Oms e giornali si sperticano in lodi al sistema della quarantena cinese, ma non si chiedono perché quando venerdì 6 marzo la vicepremier Sun Chunlan si è recata a Wuhan per verificarne l'andamento, centinaia di persone si sono arrischiate ad affacciarsi dai balconi dei palazzi blindati per gridare: «Falsità, solo falsità, le autorità mentono». I cinesi non capiscono e non vedono quanto il loro sistema sia desiderabile? Il punto è un altro: i cinesi conoscono davvero il sistema e non si fermano agli specchietti per le allodole.QUANTE PERSONE ABBANDONATE IN QUARANTENAQuante persone, infatti, come il nonno di Zhang Bella, si sono ammalate a Wuhan, hanno cercato invano posto in ospedale, non hanno mai fatto il tampone nonostante presentassero tutti i sintomi del Covid-19 e sono stati messi frettolosamente in quarantena, abbandonati dalle autorità e morti da soli nel letto di casa? Il signor Zhang è stato immediatamente cremato da un'agenzia funebre senza che la sua morte fosse ascritta al virus. L'Oms elogia il governo comunista perché in Cina il coronavirus avrebbe un tasso di mortalità di appena il 3,8%, mentre in Italia già sfiora il 5%. Ma com'è possibile credere alle cifre di Pechino? Quanti signor Zhang ci sono stati in Cina?A Lianshui, nella provincia dello Jiangsu, un'intera famiglia è stata blindata in casa con sbarre di metallo dalle autorità locali. Sulla porta è stato appeso il cartello: «In questa casa vive una persona rientrata da Wuhan. È vietato toccare». La famiglia ha confessato che sarebbero tutti morti di fame se un vicino, mosso a compassione, non gli avesse calato dal balcone del cibo. Simili metodi di quarantena forzata sono stati applicati in tutta la Cina da zelanti funzionari del Partito. Quante famiglie non hanno avuto la stessa fortuna di quella di Lianshui e sono decedute? Non lo sappiamo, ma come si fa a elogiare la quarantena con caratteristiche cinesi davanti a simili eccessi?GUARITI... EPPURE MORTIE ancora, c'è bisogno di ricordare la vicenda di Yan Xiaowen, chiuso in quarantena insieme al figlio minore e costretto ad abbandonare il figlio maggiore, affetto da paralisi cerebrale, in casa da solo? Le autorità locali della contea di Hongan (Hubei) avevano giurato al padre che si sarebbero presi cura di lui, invece l'hanno lasciato morire di fame in mezzo ai suoi escrementi. «La verità è che è morto e basta», hanno risposto i funzionari del partito locale all'inchiesta seguita al caso. Quante persone, come il figlio di Yan Xiaowen, sono morte per colpa di un sistema autoritario tanto efficiente quanto disumano?Circa 57 mila persone sono guarite in Cina dal Covid-19, eppure ci sono delle storie che portano a dubitare dei numeri ufficiali rilasciati dalle autorità. Li Liang, come raccontato da Caixin, è stato dichiarato definitivamente guarito il 25 febbraio e posto in quarantena a Wuhan per altre due settimane, come previsto dagli stringenti regolamenti tanto elogiati dai giornali. In quarantena ha cominciato a sentirsi male di nuovo, ma nessun medico lo ha visitato perché il suo caso era risolto e il 5 marzo è stato trovato morto nella sua stanza di hotel dalla moglie. Le tac presentavano ancora problemi ai polmoni ma Li Liang era stato dimesso ugualmente e oggi è ancora contato dalla Cina come un caso medico di successo. Quante persone come Li Liang si trovano tra quei 57 mila "guariti"?ECCO COME "RIPARTE" L'ECONOMIA IN CINATutti questi dettagli ovviamente non sono mai menzionati da chi liscia il pelo al regime comunista in Cina e poi denuncia il pericolo fascismo in Italia. L'unico problema della quarantena a oltranza riguarderebbe i suoi effetti nefasti sull'economia. Ma Pechino ha dichiarato che l'economia in Cina è già ripartita, fornendo a tutto il mondo dati inequivocabili. Peccato che, ha scoperto Caixin, i numeri sono tanto affidabili quanto quelli delle persone guarite che si godono la convalescenza al cimitero. Infatti, hanno rivelato molti imprenditori al giornale, il governo centrale calcola la ripresa economica di fabbriche e aziende in base al consumo di energia. Per questo, chiede a tutti i segretari locali del Partito comunista di rispettare certe quote di elettricità consumata. I segretari si rifanno sui proprietari delle aziende, che a loro volta azionano e fanno andare anche tutta la notte macchinari, luci e condizionatori. Le aziende però restano vuote e i dipendenti a casa per mancanza di lavoro. Così le quote sono rispettate e l'economia riparte sulla carta anche se nella realtà non cambia niente. «Falsità, solo falsità», come gridavano gli abitanti di Wuhan a Sun Chunlan.Se a queste storie aggiungiamo che quei medici, giornalisti, professori universitari e singoli cittadini che hanno provato a denunciare sia l'epidemia sia gli errori del governo sono stati arrestati, forse ai tanti leoni da tastiera che popolano il web nostrano non conviene molto elogiare il sistema autoritario cinese. Il governo italiano deve migliorare la gestione dell'emergenza, smettendola di inviare segnali contrastanti e confusi, certo, la gente deve comprendere la gravità della situazione e rispettare le direttive, senza dubbio, ma se proprio dobbiamo rifarci a un modello guardiamo alla Corea del Sud. E lasciamo perdere la Cina, dove il virus è stato bloccato dall'eroismo dei cinesi di Wuhan e non dal governo. Titolo originale: Coronavirus, il modello cinese ha causato il disastro. Altro che imitarloFonte: Tempi, 11 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 656

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
L'arte di amare la propria moglie

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 7:38


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6052L'ARTE DI AMARE LA PROPRIA MOGLIE di Pierre DufoyerLo scopo, che caratterizza l'aspetto propriamente coniugale del matrimonio, è il progresso reciproco degli sposi, attraverso lo scambio che li arricchisce.Così ci è offerto il compito di delineare quello che uno sposo deve donare alla moglie, per farla felice.Egli deve conoscere quello che la donna attende da lui e quello che essa veramente cerca nel matrimonio.Studiando la psicologia della donna, l'uomo è in grado di penetrare sempre più la natura della compagna della sua vita e di farsi un concetto esatto delle sue idee sull'amore.L'esperienza dimostra che vi sono numerosi matrimoni infelici, nei quali l'uomo e la donna non si comprendono sufficientemente e non si fanno reciprocamente e totalmente felici.Vorremmo perciò aiutare gli sposi ad evitare gli errori ed a realizzare meglio il loro compito.Noi ci atterremo ai soli elementi essenziali ed universali dell'anima femminile. Si incontrano però sempre sfumature ed ombreggiature individuali ed anche casi anormali, che tralasceremo di considerare perché richiederebbero uno studio speciale.La chiave per conoscere la psicologia della donna è costituita prevalentemente dalla ricchezza del suo cuore, dalla sua vita sentimentale e dalla sua sensibilità psichica spiccata. (...)LA SUA FORZA È IL SUO CUOREEssa possiede una capacità di sentimento particolarmente sveglia, perciò reagisce anche in modo straordinariamente intenso a tutte le impressioni.Un contegno gentile e premuroso nei suoi riguardi, le prove tangibili di affetto le recano una vivida gioia, quale raramente o per nulla si riscontra nell'uomo.Al contrario, una canzonatura, una indifferenza, una distrazione, un biasimo ed una critica lasciano nella donna un'impressione più durevole che nell'uomo. (...)Una donna che ama conosce mille possibilità per essere premurosa, mostrare delicatezze e recare piacere. In quest'arte è straordinariamente ingegnosa. Essa sì domanda di continuo che cosa possa piacere all'amato e si dà premura per realizzarla.D'altra parte, nelle donne dominano antipatie, scaltrezze, malignità più marcate, piccole gelosie più accentuate. Il marito non trascuri mai queste caratteristiche psicologiche e pensi quale importanza possano aver per la moglie quelle minime piccolezze, che ai suoi occhi sono "ridicole", può essere certo che non esagererà mai mostrandosi pieno di riguardi e di gentilezze, poiché la felicità della sua sposa dipende ampiamente dalla sua accentuata sensibilità psicologica. (...)Lo sposo dovrà ricordarsi che farà felice la moglie innanzi tutto e soprattutto quando la circonderà di un amore ricco di sentimento e che sgorga dal cuore, di quell'amore che rimane il primo sogno di una fidanzata. (...)Senza amore, la sua anima s'atrofizza. Certamente da suo marito si attende fermezza, però una fermezza amorevole. In lui ricerca forza, però una forza unita alla delicatezza. Vuole forza maschia, che però deve essere intessuta di amore e di affetto.LE QUALITÀ MASCHILIAllorché si sforza di scoprire cautamente la natura della propria moglie, l'uomo deve preoccuparsi di possedere tutte le qualità veramente maschili, però senza i difetti concomitanti. Sia calmo, padrone di sé, dotato di carattere, sicuro ed energico nel suo contegno. Con il suo comportamento risoluto nelle vicende e difficoltà della vita, egli infonde alla moglie un rasserenante sentimento di sicurezza e di fiducia. Per contro, le brame di dominio conducono facilmente ad un atteggiamento che si estrinseca in violenza brutale o mancanza di riguardo, in freddezza glaciale o in gretto sfoggio di potenza, di boria e tirannia: tutti pericoli che minacciano l'uomo incapace di disciplinare le sue forze e di frenare il suo impeto. Chi ha capito il segreto della vera autorità, saprà pure unire fermezza e delicatezza, forza e dolcezza. Ma allora riuscirà anche a scoprire la natura della moglie e farla felice. In uno sposo di tal sorta, v'è tanta fermezza e coraggio, che può compiere i doveri e sopportare le prove della vita. Però v'è pure il rovescio della medaglia. La natura della donna, particolarmente sensibile ed emotiva, per quanto possa sembrare incantevole anche all'uomo, non è immune da alcuni difetti. Talvolta il suo modo di fare urta la suscettibilità dello sposo. (...) A contatto della donna amata, l'uomo ha trovato quei tesori del cuore che nessun'altra creatura umana offrirà mai più. Perciò è obbligato a tollerarne con indulgenza le debolezze del carattere. (...) II marito non perda mai la calma, neppure per reagire alla vita emotiva della moglie. In questo caso è necessario un valido aiuto e non un acerbo biasimo, poiché non vi è alcuna disposizione cattiva. Lo sposo premuroso deve assumere il compito che lo destina ad essere sostegno e protezione della propria moglie. Con fermezza, commista a dolcezza, ne guidi la sensibilità, che costituisce il tratto fondamentale della sua natura e ne fa un essere incantevole, anche se così irrazionale, eccitabile e, perciò, così esuberante.(Tratto da: L'uomo nel matrimonio, di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline, 1957) Titolo originale: L'arte di amare la propria moglie... leggi queste utili parole di DufoyerFonte: I Tre Sentieri, 7 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 656

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il corona virus svela le contraddizioni delle ideologie

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 6:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6053IL CORONAVIRUS SVELA LE CONTRADDIZIONI DELLE IDEOLOGIE di ANTONIO SOCCIE ora tutti a invocare il caldo per sconfiggere il virus (con tanti saluti a Greta e alla paura del riscaldamento globale). Ora tutti con mascherine e guanti (e viva la plastica delle attrezzature sanitarie).Ora tutti a ripetere "io resto a casa" dopo aver professato il nomadismo globale e aver fatto gli aperitivi progressisti con "Milano non si ferma" per combattere il panico (cit. Zingaretti). Ora tutti in allarme dopo aver dato dell'"allarmista" che "fomenta la paura" al "cattivo" Salvini che chiedeva da gennaio chiusura delle frontiere e controlli a tappeto per chi arrivava dalla Cina.Ora tutti a lanciare fulmini e saette pure su chi passeggia da solo nel parco dopo che per settimane hanno declamato "abbraccia un cinese" contro la paura e contro il terrorismo psicologico (l'emergenza era il razzismo anticinese).Ora tutti a sventolare il tricolore, a esaltare il patriottismo e a cantare l'inno nazionale, dopo aver accusato di essere un pericoloso nazionalista chi diceva "prima gli italiani" e chiedeva di difendere il nostro interesse nazionale in Europa e di non farsi mettere i piedi in capo.Ora tutti a esaltare il nostro sistema sanitario e a lamentare la mancanza di mezzi e strutture, mentre per anni è caduto sotto la scure dei tagli e dell'austerità europea in quanto "sprecone". Ora tutti a criticare Madame Lagarde per le sue micidiali dichiarazioni, dopo aver esaltato per decenni, acriticamente, le istituzioni europee e aver consegnato loro la nostra sovranità.EUROPA, SPREAD E PATTO DI STABILITÀOra tutti a scoprire che lo spread dipende solo dalla Bce e non dai governi (tanto meno dalle dichiarazioni di Borghi), dopo aver fatto, per anni, campagne propagandistiche di segno opposto. Naturalmente senza capire che poi, se lo spread dipende solo dalla Bce (come in effetti è), ne consegue che il Mes non serve assolutamente a nulla (se non a tenere sotto scacco gli Stati). E - come dice Claudio Borghi - ne deriva che dovremmo chiedere la restituzione delle nostre quote (circa 60 miliardi) con cui potremmo iniziare a ricostruire il paese.Ora tutti a proclamare che l'Europa non deve farci da ostacolo dopo aver accettato che l'Ue mettesse in ginocchio la nostra economia per venti anni. Ora tutti a dire che l'aumento del deficit non è più un problema e che bisogna sospendere il Patto di stabilità, dopo aver inveito per mesi contro chi voleva sforare di uno 0,2 per cento il deficit per aiutare l'economia italiana.Ora tutti a dire che nemmeno il debito pubblico fa più problema, perché per sostenere le strutture sanitarie e uscire dall'emergenza occorre spesa pubblica. Ora tutti ad alzare muri alle frontiere dopo aver tuonato per anni contro muri e frontiere, condannandoli come inutili e segno di xenofobia.Ora tutti a fare controlli a chi arriva dall'estero dopo che da noi irrisero perfino i governatori del Nord che a tempo debito - il 3 febbraio - chiesero quarantena per chi tornava dalla Cina. Ora tutti a esaltare la "risposta italiana al virus" quando per anni avevano ripetuto che c'è bisogno di risposte globali.Ora addirittura c'è chi arriva a teorizzare l''Helicopter Money', ovvero soldi "a pioggia" nelle tasche dei cittadini (come a Hong Kong), per combattere la recessione da Coronavirus, dopo aver demonizzato per anni chi richiamava la necessità di una politica economica espansiva per affrontare la crisi.NESSUN MEA CULPALa via di Damasco è affollatissima in questi giorni. Ma tutta questa gente caduta da cavallo, ci potete scommettere, dirà che non è affatto caduta, anzi che voleva scendere. E che non è stata affatto folgorata, anzi, è lei che illumina il mondo.Così il piccolo Churchill del Tavoliere sarà ancora acclamato dal "Corriere della sera" come salvatore della patria, mentre traduce in decreto - ma tardi e male - le proposte del centrodestra. Per il momento da 3 miliardi - su spinta della Lega - l'esecutivo è arrivato a "teorizzarne" 25, ma siamo ancora lontani dal metterli sul piatto.Perché abbiamo ancora un governo che scrive richieste di autorizzazione alla Ue e va, in ginocchio e col cappello in mano a Bruxelles, a chiedere di poter spendere 3 miliardi, mentre il governo tedesco - senza chiedere niente a nessuno - ha deciso di spendere "qualsiasi cifra dovesse rivelarsi necessaria" per affrontare l'emergenza sanitaria e l'emergenza economica, a partire da 550 miliardi (avete letto bene: cinquecentocinquanta!).Questo è la caratteristica della Ue: le regole (su aiuti di stato, banche, nazionalizzazioni, surplus commerciale, deficit/pil) sembrano valere solo per l'Italia e vanno picchiate in testa all'Italia. Per gli altri, e soprattutto per la Germania, no.Così adesso, se le nostre imprese saranno abbandonate dallo Stato italiano, falliranno a causa del coronavirus. Mentre le imprese tedesche, aiutate dallo Stato tedesco, si prenderanno tutto il mercato. Con tanti ringraziamenti alle regole europee e alla solidarietà europea. Titolo originale: Come il Coronavirus ha affondato la UE e la sinistra conformistaFonte: Libero, 15 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 656

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Gravidanza: il Coronavirus non si trasmette al figlio

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 5:08


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6058GRAVIDANZA: IL CORONAVIRUS NON SI TRASMETTE AL FIGLIO di MANUELA ANTONACCIAnche in questo tempo così difficile, di pandemia, la vita ha sempre l'ultima parola: è quanto accaduto all'ospedale di Bolzano dove un bambino è nato sano da una mamma contagiata da Covid-19. Sicuramente si è trattato di un grande e impegnativo lavoro da parte dell'equipe sanitaria di ginecologia ed ostetrica del San Maurizio guidata dal primario Martin Steinkasserer. Il parto è avvenuto tramite un cesareo d'urgenza e ora mamma e figlio stanno bene. Ovviamente la donna dovrà stare in isolamento per un po', ma la cosa è andata meglio di quanto si sperasse. Infatti, la madre era stata ricoverata a causa della la febbre alta e in seguito sottoposta al tampone, poi, durante la notte, a causa di una crisi respiratoria, si è reso necessario il cesareo d'urgenza, ma adesso la fase critica è passata.In realtà, non si tratta dell'unico caso in cui una donna affetta da Covid-19 partorisce un bambino sano. Infatti, ci sono molti dati scientifici, come ha spiegato anche il professor Noia, docente di Medicina dell'Età Prenatale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente dell'Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici (AIGOC) in alcuni suoi interventi su RadioBlu e Crisitani Today, che dimostrano che, in gravidanza, la trasmissione del virus non è affatto automatica.Il dottore ha citato una serie di studi scientifici a supporto delle sue dichiarazioni: in particolare, il recente studio del Lancet. [...] Questo studio analizza 9 casi di donne gravide con polmoniti confermate da COVID-19, il dato fondamentale che emerge da questi esami è che le analisi effettuate sui 9 bambini nati da taglio cesareo, incrociate con i dati testati su liquido amniotico, sangue dal cordone ombelicale, latte materno, non hanno mostrato alcun passaggio dalla madre al feto, del virus Covid-19. Per cui non vi sono evidenze scientificamente forti per supportare la possibilità di trasmissione verticale e automatica dell'infezione Covid-19 dalla madre al bambino. L'opposto di quello che riguardava il virus della Sars che, al contrario, si accompagnava a complicazioni varie, sia materne che fetali, tra cui aborti spontanei, parti prematuri e riduzione della crescita fetale.Inoltre il Professore ha sottolineato come vada assolutamente distinto l'effetto del virus sulla madre e l'effetto sul bambino: "tanto per incominciare le polmoniti che hanno le madri, affette da coronavirus, in gravidanza, non sono diverse da quelle che hanno le persone non in gravidanza. Inoltre chi è affetto da coronavirus deve fare il cesareo o partorire per vie vaginali? La casistica, seppure piccola, afferma che la maggior parte delle gravide in queste condizioni, ha fatto il parto cesareo, c'è solo un 20% che ha partorito per via vaginale e i controlli incrociati fatti su liquido amniotico, sangue del cordone ombelicale e latte materno, hanno dimostrato che il virus non era passato. Passiamo invece agli eventuali effetti sul feto: nella casistica del Lancet, i bambini sono stati partoriti con una prematurità molto lieve (tra la 36 e 39 esima settimana di gravidanza) c'è stato un 10 % con riduzione di crescita, ma è diverso dalle altre 2 forme di coronavirus che abbiamo avuto fino 18 anni fa, la Sars e la Mers, sono anche questi coronavirus, diversi da quello attuale, per le quali le problematiche di prematurità, nascita con peso inferiore, difficoltà respiratoria, erano più evidenti. Inoltre, cosa avviene se il virus passa nei primi 3 mesi? Non ci sono dati che dimostrino un aumento delle malformazioni, l'unico rischio è l'ipertermia (l'aumento della temperatura corporea) ma non altri. C'è stato inoltre un caso di Mers avvenuto a 7 settimane ma il bambino è nato a 38 settimane e sano. Consiglio, invece, di differire l'allattamento e adottare tutte le precauzioni possibili per il contatto a breve distanza col bambino".Buone notizie, insomma, per chi, in questo periodo così difficile, porta in grembo la speranza. Titolo originale: Coronavirus e gravidanza, la testimonianza del professor NoiaFonte: Provita & Famiglia, 17/03/2020Pubblicato su BastaBugie n. 656

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Anche sul coronavirus, Inghilterra controcorrente (In stile Brexit)

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 17, 2020 10:14


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6056ANCHE SUL CORONAVIRUS, INGHILTERRA CONTROCORRENTE (IN STILE BREXIT) di PAOLO GULISANOSul fronte della battaglia al Coronavirus, la novità è venuta da Londra, e ha già creato molte reazioni polemiche. Da giorni ci chiedevamo come mai il Governo di Sua Maestà non prendesse alcuno dei provvedimenti restrittivi che si stanno imponendo in tutta Europa, con l'Italia come capofila del "modello cinese" fatto di chiusure di tutto ciò che era possibile chiudere. In tutta la Gran Bretagna le scuole e le università sono aperte e la vita procede secondo le normali abitudini. Il campionato di calcio è proseguito con stradi stracolmi, come si è visto anche questa settimana a Liverpool e Glasgow, e solo dal prossimo weekend le porte degli stadi resteranno chiusi. Qualcuno ha parlato di follia, o di incoscienza, ma venerdì Boris Johnson, che ha riconosciuto che il Paese si trova di fronte ad una seria emergenza sanitaria, ha rivelato che il suo Governo ha una strategia totalmente differente per affrontare la sfida dell'epidemia.Johnson si è avvalso della consulenza di due esperti, che ha chiamato a fargli da consulenti, due importanti figure della sanità britannica: Sir Patrick Vallance e il professor Chris Whitty. Il primo ha dal 2018 l'incarico di Chief Scientific Adviser del Governo, ossia capo consulente scientifico. È stato per anni alla guida del settore ricerca della più grande azienda farmaceutica britannica, la GlaxoSmithKline. Il secondo è il Professor Chris Whitty, che è Chief Medical Officer per il Governo inglese, epidemiologo ed esperto di sanità pubblica.Questi due scienziati sono dunque le menti della strategia britannica, una strategia che sta già facendo molto discutere. Quali sono i suoi punti? Vallance e Whitty si sono detti ben consapevoli che molti paesi stanno adottando misure severe per reprimere la diffusione del coronavirus, tra cui la chiusura delle scuole, la fine delle riunioni di massa e le severe restrizioni ai viaggi, mentre il Regno Unito ha adottato misure di controllo relativamente modeste. Tuttavia il sistema di restrizioni per i professori britannici non è il solo modello possibile, e anzi potrebbe rivelarsi un boomerang.UNICHE MISURE: LAVARSI SPESSO LE MANI E STARE A CASA SE MALATILe simulazioni al computer fatte dagli esperti indicano che il Regno Unito è nelle prime fasi della sua epidemia, che dovrebbe aumentare rapidamente tra quattro settimane e raggiungere il picco tra 10 e 14 settimane. Sir Patrick e il Professor Whitty hanno pronunciato la sentenza che è troppo presto per imporre severe restrizioni in questa fase. Tali restrizioni potrebbero durare diversi mesi e rischiare la "fatica dell'isolamento", con le persone che escono di casa proprio mentre l'epidemia è al culmine. Gli anziani sono particolarmente a rischio di sviluppare sintomi gravi. Ma molti di loro sono già isolati. Tagliarli fuori dalle loro comunità in questa fase, quando i rischi sono ancora relativamente bassi, creerebbe loro difficoltà inutili.I due super esperti hanno anche sconsigliato la sospensione delle riunioni di massa. Ancora una volta, i loro modelli informatici indicano che questo sarebbe meno efficace e più dirompente rispetto alle misure che hanno raccomandato: lavarsi le mani e chiedere alle persone di autoisolarsi se mostrano sintomi della malattia. Queste misure, se correttamente implementate, potrebbero ridurre il picco dei casi del 20%, afferma Sir Patrick. "Le persone hanno molte più probabilità di catturare il virus da un membro della famiglia o da un amico da qualche parte in un piccolo spazio piuttosto che in un grande spazio, come uno stadio sportivo", ha detto. E lo stesso vale per le chiusure scolastiche. La chiusura delle scuole per Vallance e Whitty è efficace per controllare gravi epidemie di influenza, ma Covid-19 sembra influenzare meno i bambini. Questo sembra confermato dall'evidenza italiana, dove la chiusura delle scuole - come si è rilevato epidemiologicamente - ha portato ad una drastica diminuzione dei casi di influenza stagionale. Per gli inglesi però c'è un altro rischio: i bambini a casa da scuola potrebbero trasmettere il Covid 19 - cui sembrano decisamente più resistenti - ai loro genitori e nonni. La strategia britannica pertanto è di ritardare l'insorgenza del picco della malattia fino ai mesi estivi, diluendo - per così dire - il numero dei casi. Gli sforzi per eliminarlo troppo rapidamente rischiano di far tornare l'epidemia, forse durante l'inverno prossimo, una volta revocate le misure estreme.A BREVE NESSUN VACCINOSir Vallance ha spiegato che occorre cercare di "spalmare" il decorso dell'epidemia, non cercare di eliminarla completamente in breve tempo. "Ciò che non vogliamo è che tutti se lo prendano in breve tempo intasando i servizi sanitari" ha detto, ma al tempo stesso, poiché la grande maggioranza delle persone presenta la malattia in forma non grave, e guarisce, "ritardando le misure restrittive costruiamo una sorta di immunità di gregge in modo che più persone siano immuni al virus e si riducano i contagi mentre proteggiamo le persone più vulnerabili". Se sopprimi qualcosa in modo molto, molto radicale, quando allenti le misure c'è un effetto di rimbalzo e questo rimbalzo arriva al momento sbagliato, ha insistito Vallance.L'immunità di gregge è un concetto che è diventato piuttosto noto a seguito dei dibattiti sulle vaccinazioni: se una percentuale sufficientemente alta di una popolazione ha sviluppato delle difese immunitarie, ad opera di una vaccinazione o grazie all'immunità naturale acquisita per aver fatto una malattia, la circolazione del virus è molto minore e ciò consente a questa parte di popolazione immunizzata di proteggere anche quella che non lo è. La percentuale di immunizzati che si dovrebbe raggiungere per avere una efficace immunità di gregge è del 60%È importante sottolineare che se uno scienziato come Sir Vallance, che è stato per anni capo del settore ricerca e sviluppo di un gigante delle vaccinazioni come GlaxoSmithKline, punta sull'immunizzazione naturale, e non su un ipotetico vaccino, ciò significa che molte delle speculazioni che si stanno facendo su eventuali vaccini da avere a disposizione a breve non hanno consistenza. Vallance ha avvertito che il Covid-19 è destinato a diventare molto probabilmente un virus annuale, un'infezione stagionale annuale. Bloccarlo sarà impossibile, almeno per un certo periodo di tempo, e quindi dovremo imparare a convivere con esso, e per questo non ha senso vivere in uno stato di continua emergenza, e non ha senso chiudere le attività economiche, produttive, sociali, educative.Ancora una volta l'Inghilterra sfodera il suo proverbiale "Keep calm and go on". Una linea di realismo, illustrata dal premier Johnson che non ha voluto illudere i britannici: "Molte famiglie perderanno i loro cari" ha dichiarato. Una scelta di chiarezza che ha ricordato Winston Churchill che prometteva "sangue, sudore e lacrime" per ottenere la vittoria. La guerra contro l'epidemia non sarà breve. Niente retorica del "torneremo presto ad abbracciarci", dunque, ma un guardare in faccia la realtà di oggi anche in una prospettiva futura. [...] Titolo originale: Coronexit, la sfida di Johnson ha basi scientificheFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 15-03-2020Pubblicato su BastaBugie n. 656

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Se manca il padre aumentano i crimini

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Mar 10, 2020 6:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6044SE MANCA IL PADRE AUMENTANO I CRIMINI di Raffaella Frullone«La mancanza della figura paterna alimenta i "crimini da coltello"». Le parole di Jackie Sebire sono diventati titoli di apertura dei britannici Times, Bbc e Daily Mail. Psicologa forense con oltre 25 anni di esperienza nella polizia, autrice di numerosi articoli sugli abusi domestici e sulla gestione dei rischi, Jackie Sebire è stata nominata nel 2016 assistente capo della polizia del Bedfordshire e si occupa di affrontare la piaga della violenza giovanile in Inghilterra.LA MANCANZA DI UNA FIGURA PATERNA DENTRO CASA«Certo è molto facile incolpare la diffusione delle droghe, i tagli ai finanziamenti o social media - ha dichiarato - ma uno dei fattori principali in questo tipo di crimini è la mancanza di una figura paterna dentro casa. E poi c'è una mancanza non solo di padri, ma di modelli maschili positivi e così i modelli diventano gli spacciatori, gli sfruttatori, le reti organizzate. Credo che non si parli abbastanza di questo tema». La Sebire ha parlato al vertice del Consiglio dei capi di polizia nazionale e dell'Associazione dei commissari di polizia e del crimine dove ha ribadito: «Non ci sono solo padri assenti, ma anche padri fisicamente presenti, ma assenti nella vita del bambino. Molti nemmeno si occupano di venire a riprendere i propri figli alla stazione di polizia, ed è un problema. I modelli di ruolo maschili positivi sono un fattore protettivo nella vita dei giovani»Il segno che stiamo vivendo una fase di normalizzazione della violenza giovanile è dato, secondo la Sebire, dal fatto che i teenager non hanno nemmeno più paura di andare in carcere: «A loro non importa se saranno condannati, un coltello consente loro di svolgere la propria attività criminale, sia che vengano sfruttati sia che sia quello che scelgono di fare». Sempre più giovani dunque, girano con armi da taglio, comprese le ragazze «che stanno assumendo sempre più potere all'interno delle bande», che i bambini «che portano il coltello per proteggersi».ABBIAMO BISOGNO DI UNA GUIDASecondo il Daily Mail lo scorso anno i «crimini da coltello» sono aumentati del 7%, raggiungendo il record di 45.000 reati. Non solo, uno studio della Commissione per l'Infanzia inglese ha rilevato che sono quasi 27.000 i bambini identificati come membri di una banda. Sempre lo scorso anno uno studio su adolescenti inglesi considerati vulnerabili ha messo in evidenza come quasi tre quarti di loro non vivessero con il padre.Per noi sono numeri, o nomi che appaiono come meteore nella cronaca nera, in cui, come scrive Claudio Risé nel suo "Il padre, libertà e dono" «traspare la fatica di raccontare queste storie senza scontrarsi con i divieti del politically correct e dei suoi tabù a cominciare dall'eventuale collegamento tra sofferenza mentale e divorzio, aborto, libertà sessuale, singleness, alcolismo».Rivolgendosi ai Cavalieri 2.0, nel dossier del mese di febbraio del Timone intitolato C'era una volta il maschio, Roberto Marchesini parlava così: «Il fatto è che nasciamo (anzi: veniamo concepiti) maschi; e abbiamo il compito di diventare uomini, Uomini compiuti, cioè veri uomini, eroi, cavalieri. E come se, assegnandoci un sesso, ci venisse assegnato un compito, un destino da compiere, una vocazione. Non scegliamo chi diventare: scegliamo di aderire a un progetto oppure di rifiutarlo. Per realizzare questo progetto abbiamo bisogno di una guida, di una indicazione». Di un padre insomma.Nota di BastaBugie: l'importanza del padre e del marito per una famiglia salda è ben evidenziata nello straordinario film Courageous. Un film per tutta la famiglia che fa riflettere con l'azione, i sentimenti e l'ironia. Il film invita i padri ad alzarsi in piedi e dire ''Non dovrete chiedermi chi guiderà la mia famiglia perché, per grazia di Dio, lo farò io!''Per informazioni sul film e per vedere trailer, colonna sonora e molto altro, clicca sul seguente link:http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=32 Titolo originale: Se manca il padre, aumentano i criminiFonte: Sito del Timone, 3 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 655

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il coronavirus è un castigo di Dio?

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 10, 2020 10:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6046IL CORONAVIRUS E' UN CASTIGO DI DIO? di Rodolfo CasadeiSinceramente non riesco a capire perché tanti uomini di Chiesa esorcizzino la parola "castigo" quando si parla di calamità come l'attuale epidemia di coronavirus, come ha fatto il card. Scola nella sua intervista a Repubblica, e lascino trapelare il loro biasimo nei confronti dei loro rari confratelli che fanno ricorso a un linguaggio vagamente imparentato con quello di castigo parlando di "ammonimento" o di "segno" divino, come ha fatto don Mauro Leonardi con padre Livio direttore di Radio Maria. A dire il vero, credo di capire il perché di queste linee di condotta, e quello che capisco non mi piace.Certo, se si fa ricorso al vocabolo "castigo" o ad altri simili bisogna poi chiarire bene cosa questo significhi in termini cristiani. Non si può certamente lasciar credere che chi è colpito da una malattia o da un'altra catastrofe prevalentemente naturale è punito in maniera personalizzata per i peccati che lui ha commesso; né è possibile associare determinate colpe, comportamenti anche molto diffusi, malvagità collettive, ingiustizie strutturali al dolore e alla morte che colpirebbero collettivamente chi vive in certi luoghi in certi tempi. Su questo è stato molto chiaro, e rivoluzionario rispetto alla mentalità della sua epoca, Gesù Cristo, quando ha spiegato che gli sfortunati morti schiacciati sotto il crollo della torre di Siloe non erano più colpevoli di quelli che l'avevano scampata, e che il cieco nato non era tale a causa di peccati suoi o dei suoi genitori. Detto questo, però, occorrerebbe anche spiegare perché Dio, presentato come buono fino alla misericordia, permette questi mali: perché permette la malattia, la morte, il dolore innocente, il trionfo terreno dell'ingiustizia, ecc. È la domanda che gli uomini si fanno dall'inizio dei tempi moderni, convenzionalmente a partire da L'aratore di Boemia di Johannes von Saaz, un poema dei primissimi anni del XV secolo dove un contadino che ha perduto la moglie si ribella a tutte le giustificazioni metafisiche con cui la morte in persona risponde alle sue proteste. Gli uomini di Chiesa d'oggi, velocissimi nell'esecrare un confratello che abbia dato adito anche lontanamente a un fraintendimento sul tema del rapporto fra calamità e colpa personale o collettiva, sono lenti e titubanti quando si tratta di rispondere alle obiezioni del contadino; oppure semplicemente svicolano.Il Catechismo della Chiesa cattolica spiega che il dolore, la malattia, la morte sono conseguenze del peccato originale dei nostri progenitori. Il cattivo uso della libertà da parte loro ha prodotto una corruzione che si è trasmessa ai discendenti ma che non è solo morale, relativa alla nostra inclinazione al male, ma anche fisica, riguardante tutto il creato. Come scrive san Paolo nella lettera ai Romani, «La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8, 19-21) Il catechismo spiega che "colui che l'ha sottomessa" è l'uomo col suo peccato (CCC n. 400). Chi si definisce cristiano non può cavarsela alla leggera dicendo o pensando che il peccato originale è una vecchia storia alla quale non crede più nessuno. Comunque la si interpreti e la si concepisca, è una storia dalla quale dipende tutta la veridicità dell'annuncio cristiano: «La Chiesa, che ha il senso di Cristo, (1Cor 2,16) ben sa che non si può intaccare la rivelazione del peccato originale senza attentare al Mistero di Cristo» (CCC n. 389).Chiarito che anche le epidemie, come gli altri mali fisici e morali, sono conseguenze del peccato originale, è accettabile definirle "castigo divino", benché non si tratti di castighi mirati a colpe personali specifiche? O questa sarebbe un'antropomorfizzazione dell'agire di Dio che alla fine sfocia inevitabilmente nella superstizione, o per lo meno in una comprensione inadeguata di Lui da parte nostra? Beh, non c'è nessuno che non abbia presente che nella Bibbia, nel Vangelo, nella liturgia della Chiesa e in tante preghiere canoniche Dio è presentato come Colui che premia e che castiga, che si adira e che si commuove fino alla misericordia. Dal libro di Tobia nell'Antico Testamento («Vi castiga per le vostre ingiustizie, ma userà misericordia a tutti voi», Tb 13,5) alle descrizioni del giudizio finale che fa ripetutamente Gesù, per esempio nel capitolo 25 di Matteo («Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo... Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, ... E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»). Questo linguaggio descrive compiutamente Dio e il suo agire? No, perché Dio è trascendente, e quindi noi possiamo parlare di Lui solo in termini analogici. Non c'era bisogno di aspettare i pur intelligenti esponenti della "teologia negativa" o "apofatica" del XX secolo, protestanti come Paul Tillich e Karl Barth: a definire Dio come il "totalmente altro" non sono stati per primi i pensatori tedeschi, ma sant'Agostino nelle Confessioni. E i medievali sapevano benissimo che la nostra conoscenza delle cose divine è fatta di similitudini, metafore, analogie. Se lo ricorda anche chi non ha studiato filosofia medievale ma ha letto la Commedia di Dante, dove a un certo punto l'autore chiarisce: non è che beati e dannati si trovino veramente nelle condizioni in cui ve li descrivo, ma è che così ci appaiono per il nostro vantaggio spirituale.Allora perché parliamo di un Dio che manifesta ora la Sua ira, ora la Sua tenerezza? Che ama e che castiga? Semplicemente perché siamo esseri umani, e solo con parole e concetti umani possiamo esprimerci, elaborare i nostri pensieri e le nostre esperienze, entrare in rapporto con gli altri. E che questo non dispiaccia troppo a Dio lo si può dedurre dal fatto che «non horruit Virginis uterum», non gli fece ribrezzo essere ospitato nel ventre di Maria e assumere la carne umana in Gesù Cristo. Gli uomini di Chiesa che pensano di cavarsela nascondendo sotto il tappeto metà degli appellativi e degli aggettivi con cui di Dio si parla nelle Scritture, nella Tradizione della Chiesa e negli scritti dei santi e delle sante e riproponendo con larghi sorrisi solo i vocaboli rassicuranti ed edificanti, incorrono in una contraddizione di fondo: se la Trascendenza di Dio non deve essere intaccata attribuendogli un comportamento umano come è quello del castigare, non può esserlo nemmeno attribuendogli qualsiasi altra caratteristica o propensione, fosse pure quelle dell'amare, del perdonare, del rispettare la libertà umana, ecc. Questi commentatori non risolvono nessun problema, tranne quello di preservare la propria rispettabilità di fronte al mondo. Questa è la sgradevole sensazione che si prova leggendoli. Cerchino invece di esercitare un po' di benevolenza verso i loro confratelli che vedono nel coronavirus un "monito" rivolto all'umanità. Non è forse vero che tutto è segno per chi crede? Ne abbiamo fatto esperienza nella vita personale, quando abbiamo patito una perdita o un'afflizione, e poi abbiamo riconosciuto che era un avvenimento provvidenziale che ci richiamava alla necessità della nostra conversione; perché non si potrebbe proporre lo stesso tipo di lettura di eventi che riguardano la collettività, se questa lettura - sempre analogica, sempre figurata - aiuta a stimolare conversioni? Chi dice oggi «Il tempo si è fatto breve» riattualizza la tradizione di san Paolo nella prima lettera ai Corinzi, che non c'entra nulla col terrorismo psicologico ma molto con la necessità di decidere per o contro Dio. Chi prova orrore di tutto questo resta col problema di rispondere alle proteste del moderno contadino di Boemia, che non si accontenterà della rispettabilità sociale dell'interlocutore, e finirà per voltargli le spalle. Titolo originale: Il coronavirus è un castigo?Fonte: Tempi, 2 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 655

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
La Lezione del Corona Virus

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 10, 2020 6:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6042LA LEZIONE DEL CORONAVIRUS IN ITALIA di Antonio SocciLa crisi del coronavirus è un emblema perfetto della fase storica che viviamo dal crollo del Muro di Berlino. Tutti i nodi stanno venendo al pettine.Per anni è stata esaltata la globalizzazione, l'interdipendenza e la fine delle frontiere. Si è spezzata la catena della produzione facendo della Cina la fabbrica del mondo: così ci siamo de-industrializzati e siamo diventati dipendenti da una mostruosa tirannia comunista, che è ormai la prima economia del mondo. E proprio la Cina ha esportato dappertutto il virus.Molti virus vengono da là e ovviamente - essendo la Cina il centro economico del pianeta - questo virus ha volato, sulle ali dell'economia, nelle zone più interconnesse con quel Paese. Infatti come è arrivato in Europa? Lo ha spiegato un articolo di Riccardo Luna, ieri, su Repubblica: attraverso la Germania ("il virus arriva in Italia dalla Baviera").Eppure a passare per l'untore del mondo è stata l'Italia, mentre i tedeschi fanno i pesci in barile. Emblematica questa "fregatura" dell'Italia. In fondo cosa è accaduto alla nostra economia negli ultimi 30 anni? Nei primi anni Novanta eravamo la quarta potenza industriale del mondo:dal '91 al '99 la produzione industriale italiana è cresciuta del 13 per cento e quella tedesca solo del 3.Poi arriva l'euro e dal 2000 al 2018 quella italiana è precipitata del 17 per cento, mentre quella tedesca è cresciuta del 27 per cento. Così ci hanno accusato di essere il malato d'Europa imponendoci tagli e peggiorando la crisi. Ma la nostra malattia è l'Euro (che ci fu presentato come una medicina).TORNIAMO AL CORONAVIRUSCosa è successo in Italia? Si è individuato il focolaio prima di tutti gli altri e con maggiore efficienza grazie - come sempre - al genio italiano.Come rivela l'intervista che ieri "Repubblica" ha fatto ad Annalisa Malara. È questa anestesista di Codogno che, a proposito del famoso paziente uno di Codogno, ha intuito acutamente che c'era il virus. Lo ha capito grazie ad un'ottima formazione medica e lo ha scoperto malgrado "i protocolli italiani" che "non giustificavano" il tampone a quel paziente (è stata autorizzata, ma se "me ne assumevo la responsabilità").Quindi non solo è stato assurdo dire - come ha fatto Conte - che "una gestione non del tutto propria secondo i protocolli in ospedale ha contribuito alla diffusione del virus", ma è vero il contrario: si è scongiurata un'epidemia molto più virulenta proprio perché medici molto in gamba hanno compreso che occorreva andare oltre quei protocolli. In questo episodio c'è tutto il caso italiano: il genio della nostra gente e la pochezza dell'élite.Un altro fatto emblematico. Perché la prospettiva è cupa? Perché - com'è noto - avremo bisogno di molti posti in terapia intensiva e già ora mancano. La Lombardia sta facendo da scudo all'Italia intera e riesce a farlo perché è la sanità migliore, ma la situazione in Italia è da tempo drammatica.Negli ultimi otto anni i governi succubi della Ue hanno fatto tagli alla Sanità per 130 miliardi, mettendola in forte stress. E oggi davanti al coronavirus ci troviamo ad arrancare.Dovremmo riflettere seriamente sui tagli fatti per inseguire i famosi parametri europei, penalizzando la Sanità che oggi tiene botta solo grazie al lavoro eroico di medici e infermieri. Anche questa vicenda è figlia di questo tempo disgraziato.Dovremmo capire finalmente che la salute, il lavoro e il benessere vengono prima degli ottusi, insensati e devastanti parametri di Maastricht. E dovremmo agire di conseguenza per affrontare l'impatto economico catastrofico del coronavirus.SUDDITANZA CIECAInvece continuiamo a subire l'incapacità di questo governo di uscire dai diktat della Ue. Conte infatti ha annunciato che, per affrontare l'epidemia, andrà col cappello in mano a Bruxelles a chiedere (ai tedeschi) di poter spendere 4 o 5 miliardi di soldi nostri.Primo: 4 o 5 miliardi sono nulla rispetto a quello che dovremmo mettere in campo. Secondo: non siamo più un paese indipendente, abbiamo perso totalmente la nostra sovranità e non possiamo neanche più affrontare una grave epidemia senza chiedere il permesso alla Ue.Viene da chiedersi: prima della vita dei nostri cittadini viene l'obbedienza alla Ue?Questa è la metafora perfetta degli ultimi 25 anni in cui ci siamo consegnati alla Ue, ovvero alla Germania, come colonia, rinunciando alla nostra indipendenza, alla nostra moneta e al nostro benessere. Questo ventennio ha portato al collasso la nostra economia e la crisi del coronavirus sarà il colpo di grazia. Ancora una volta: grazie Europa, anzi grazie europeismo nostrano.In Europa non hanno ancora capito le dimensioni drammatiche di questa epidemia e forse capiranno solo quando e se esploderà pure da loro. Per l'Italia non si scomodano, se non con una ridicola e inutile "flessibilità" sul deficit dello 0,2 per cento. Un nulla.Ma questa crisi potrebbe far saltare la stessa Ue. Anzi, un autorevole economista, Ashoka Mody, ha scritto in questi giorni che la concomitanza della crisi italiana con quella cinese potrebbe innescare una crisi globale catastrofica.Fra l'altro Mody scrive: "In due decenni, da quando l'Italia ha adottato l'euro, gli italiani sono diventati più poveri. L'economia del paese permane in una recessione economica quasi perpetua".Adesso dobbiamo capirlo. Se non ora quando? Titolo originale: Ora tutti i nodi vengono al pettine. Per es. aver tagliato in 8 anni 130 miliardi alla sanità. E' più importante la vita degli italiani o la sottomissione ai parametri di Maastricht?Fonte: Libero, 7 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 655

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il Coronavirus e i mercenari che abbandonano le pecore

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 10, 2020 8:14


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6045IL CORONAVIRUS E I MERCENARI CHE ABBANDONANO LE PECORE di Antonio SocciSi dicevano rivoluzionari e si sono svelati tanti pavidi don Abbondio. Niente più ponti, ma muri e molto alti, invalicabili. [...]Non si vede in giro nessun san Carlo Borromeo. Tutti rintanati nelle Curie. I "medici" che avrebbero dovuto curare le anime hanno abbandonato il gregge, addirittura aderendo senza nulla obiettare al decreto governativo che sospende in tutta Italia, fino al 3 aprile, le messe con la presenza di fedeli. Un fatto senza precedenti. [...]Per la prima volta in duemila anni il paese che è il centro della cristianità resterà totalmente, e per giorni, senza messa.Un evento che potrà lasciare indifferenti atei e agnostici, ma per milioni di cattolici è un vero choc. Non solo perché vengono privati del sacrificio eucaristico proprio in una tragica situazione epidemica, nella quale più si avverte il bisogno di pregare, ma anche per quello che la messa è di per sé. Padre Pio da Pietrelcina diceva: "il mondo potrebbe stare senza sole, ma non potrebbe stare senza la Santa Messa".Un paradosso con cui il santo mistico intendeva far capire l'infinito potere di intercessione e protezione che è - per l'umanità intera - il rinnovarsi quotidiano del sacrifico di Cristo sulla croce: il grande esorcismo che protegge il mondo dal male e dall'autodistruzione.Qualcuno evoca la profezia apocalittica di Daniele che vide un giorno "abolito il sacrificio quotidiano" ed "eretto l'abominio della desolazione". Di certo è un evento traumatico per la Chiesa.C'è chi sostiene che, in base al Concordato e anche alla Costituzione, è discutibile che le generiche parole del decreto governativo possano significare abolizione delle messe. Di certo la Segreteria di Stato vaticana e la Cei non hanno neanche tentato di opporsi o discuterne.Eppure avrebbero avuto ottime ragioni. Infatti non si vede perché sospendere le messe quotidiane in tutta Italia, quando centri commerciali, bar, ristoranti e metropolitane non vengono chiusi nemmeno nelle zone rosse. Così come viaggiano treni e aerei e tutti continuano a lavorare.MESSE, PERCHÉ NO?Perché mai a messa dovrebbe essere più facile il contagio che in ufficio, in metro o al ristorante? Oltretutto alle liturgie feriali partecipano quattro gatti e possono dunque stare molto distanziati.Sembra che il governo italiano [...] abbia - a dir poco - un pregiudizio negativo sulla messa... Ma Vaticano e Cei sono perfino peggio.Infatti - se anche avessero dovuto cedere - avrebbero potuto proporre che in ogni città venissero scelte almeno alcune chiese in cui poter celebrare messe continue (diciamo ogni due ore) per mandare ai fedeli e agli italiani il messaggio di una preghiera continua di intercessione per il nostro Paese e per permettere ai partecipanti di diluirsi in tante messe e quindi presenziare fisicamente a un metro di distanza.Nelle altre parrocchie i vescovi avrebbero potuto disporre l'adorazione permanente, per tutto il giorno, ancora una volta come preghiera costante per l'Italia, contro l'epidemia.Non solo. I vescovi che sospendono le messe e chiudono le chiese avrebbero dovuto mandare sacerdoti - o meglio andare loro stessi - come presenze fisse negli ospedali a disposizione dei malati (quelli di coronavirus e gli altri) e del personale medico e infermieristico.Che testimonianza se tutti i vescovi, in questi giorni, si fossero stanziati negli ospedali. Invece no, se ne stanno rintanati nelle curie.Talvolta sprofondando nell'assurdo come il vescovo di Firenze che è arrivato a scrivere: "il provvedimento governativo... sembra in qualche modo indicare nella preghiera privata una strada per continuare a nutrire la vita spirituale".Quasi che Conte, Casalino e Speranza fossero diventati i nuovi pastori della vita spirituale dei cristiani. [...]I vescovi hanno abdicato alle loro responsabilità. Potevano lanciare una grande preghiera per l'Italia lasciando tutte le chiese aperte, anche di notte. [...]Oggi tutta l'Italia è materialmente in ginocchio eccetto chi dovrebbe essere fisicamente in ginocchio: papa, cardinali e vescovi.Il messaggio che è arrivato al popolo - se ne sia coscienti o no - è terribile: sembra che nella disgrazia e nella sofferenza sia meglio lasciar perdere Dio, perché non serve a nulla. Ma se non serve lì, non serve mai (o bisogna ricordarsene solo per firmare l'otto per mille?).LA TESTIMONIANZA DEI MARTIRI E DEI SANTIPer la prima volta da secoli in una calamità come questa è stato totalmente cancellato Dio. Per venti secoli nella nostra terra è avvenuto il contrario. Tutte le nostre città hanno chiese che sono ex voto per la fine delle pestilenze, durante le quali le città si mettevano sotto la protezione della Madonna. Oggi si cancella Dio.È una situazione inaudita, che sta disorientando del tutto i cattolici, che si sentono abbandonati da quelli che dovrebbero essere i pastori, ma che si sentono anche privati della presenza di Dio nel momento in cui più forte è il bisogno di affidarsi e pregare. [...]La messa custodisce il vero tesoro della Chiesa e non saperlo difendere significa annientare la Chiesa.Nel Catechismo della Chiesa cattolica, voluto da Giovanni Paolo II e dal card. Ratzinger, si legge: " 'Senza la domenica non possiamo vivere' diceva il sacerdote e martire Saturnino all'inizio del secolo quarto, durante una delle più feroci persecuzioni anticristiane, quella di Diocleziano nel 304 d.C. Accusato di aver celebrato l'Eucaristia per la sua comunità, Saturnino ammette senza reticenza: 'Senza l'Eucaristia non possiamo vivere'. E una delle martiri aggiunse: 'Sì, sono andata all'assemblea e ho celebrato la cena del Signore con i miei fratelli, perché sono cristiana' ".La Chiesa ha sempre indicato come esempio la loro testimonianza. E oggi? Il problema è il venir meno della fede e la dimenticanza di Cristo.C'è una domanda di Gesù, nel Vangelo, che faceva riflettere Paolo VI. Dove chiede: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?" (Lc 18, 8).In Italia, per ora, sì. [...] Nelle curie la ricerca sarebbe molto più faticosa e forse senza esito.Nota di BastaBugie: diversi parroci in tutta Italia hanno cercato di stare vicini ai fedeli in questo momento particolare trovando soluzioni possibili senza disobbedire alla legittima autorità.C'è chi si fa trovare più spesso del solito al confessionale e dopo la confessione propone immediatamente la comunione fuori dalla Messa, c'è chi espone il Santissimo Sacramento in chiesa (almeno la domenica) affinché la preghiera personale sia comunque una preghiera fortemente eucaristica (in attesa di poter partecipare di nuovo la Santo Sacrificio), c'è chi è sempre a disposizione per i fedeli per benedire le loro bottigliette d'acqua che poi portano a casa per utilizzarle come sacramentale.Insomma problemi nuovi trovano soluzioni antiche che hanno sempre aiutato spiritualmente il popolo cristiano a superare i momenti di difficoltà.Scriveteci le idee più originali che vedete applicare dai vostri pastori. Pubblicheremo le più significative.DOSSIER "CORONAVIRUS"Per vedere tutti gli articoli, clicca qui! Titolo originale: Contro il Covid2019 dovevano bloccare l'Italia e invece hanno sospeso le MesseFonte: Libero, 9 marzo 2020Pubblicato su BastaBugie n. 655

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Il panico per il corona virus è proprio ciò che dobbiamo evitare

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later Mar 10, 2020 12:57


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6047IL PANICO PER IL CORONAVIRUS E' PROPRIO CIO' CHE DOBBIAMO EVITARE di Paolo GulisanoL'impressione che si ha in questi giorni in cui l'epidemia di Covid-19 si è diffusa è quella di una grande paura, di un panico che porta a fuggire davanti al nemico che avanza, anziché fermarsi a combatterlo. Il panico, il fuggi fuggi, in tutte le circostanze di pericolo, dalle guerre alle catastrofi naturali, è sempre e comunque un elemento di danno.Di fronte a questa epidemia, la cosa più ragionevole da fare è contrastarla, con tutti i mezzi che abbiamo, e magari anche cercando di trovare soluzioni nuove, creative. Il Covid-19 è un virus, e non è pensabile che un virus non possa essere contrastato dalla scienza medica, a meno di ammettere l'impotenza di tale scienza, a dispetto di tutte le conquiste di cui essa stessa si vanta.Ieri è arrivata una importantissima notizia dalla Repubblica Democratica del Congo: dopo 13 mesi di epidemia, è guarito l'ultimo caso di Ebola presente nel Paese africano. Nessuno ovviamente lo sa, ma un anno fa si era acceso in Congo un nuovo focolaio di questa terribile malattia infettiva che ha un tasso di mortalità del 70%, un tasso spaventoso. Questa epidemia che ha fatto circa 2000 morti è stata combattuta e vinta. I mezzi sono stati quelli che ormai stiamo imparando a conoscere anche qui: l'igiene personale in primis, in particolare quella delle mani, e il distanziamento sociale. Le persone malate sono state curate anche farmaceuticamente, con buoni esiti. Potremmo allora imparare qualcosa anche da un Paese che non ha le nostre sofisticate strutture sanitarie e il nostro personale altamente qualificato.E a tale proposito, occorre sottolineare un aspetto molto importante: in questi giorni nei nostri ospedali, e in particolare in quelli della Lombardia soggetti ad un impegno e a un carico di lavoro eccezionale, tutto il resto dell'attività sta continuando, per garantire la salute dei cittadini. Abbiamo decine di migliaia di pazienti oncologici, o con gravi patologie croniche, che continuano ad essere seguiti e curati. Non c'è solo il Covid-19. Ogni giorno in Italia muoiono 1.400 persone, delle più diverse patologie, ma soprattutto di quelle cronico-degenerative. Ogni giorno medici e infermieri combattono contro la malattia, e devono anche assistere a quell'evento ineluttabile che è la morte. Per questo in un momento come quello attuale di confusione e approssimazione diffusa, dalla classe politica ai social, i medici in prima linea, a fare il proprio dovere, sono la migliore risposta alla sfida della malattia, ma non devono essere lasciati soli.Questi medici in prima linea sono anche quelli che stanno cercando - sul campo - armi adatte a sconfiggere il nemico. Allo stato attuale delle conoscenze, non esistono protocolli terapeutici definiti. Tuttavia, in queste circostanze, i medici possono tornare ad esercitare la loro capacità creativa, cercando, sperimentando soluzioni ai problemi. Come dice un vecchio proverbio inglese: non ci sono problemi, ci sono solo soluzioni. Abbiamo in tal senso l'esempio dei medici cinesi che prima di noi hanno affrontato nelle scorse settimane il Covid-19. Dalla Clorochina al plasma dei guariti passando per le staminali, senza trascurare la medicina tradizionale: contro il coronavirus la Cina sta sperimentando ad ampio raggio, e dalla sperimentazione si è già arrivati a linee guida che potremmo utilizzare anche qui. [vedi nota in fondo all'articolo, N.d.BB] [...]Un altro dato su cui riflettere è quello messo in luce dagli studi cinesi che dimostra che il Coronavirus è molto più dannoso e pericoloso nelle persone che fumano. Inspiegabilmente nessuno si è ancora preso la briga di invitare decisamente i fumatori a smettere: lo facciamo volentieri noi.In una battaglia così importante come quella col virus, è fondamentale conoscere le caratteristiche dell'avversario, come agisce, quali sono i suoi obiettivi. Da questo punto di vista dovremmo guardare con grande attenzione ai dati epidemiologici che cominciano ad essere disponibili. Sappiamo che l'età media dei pazienti deceduti è 81 anni, e che ci sono 20 anni di differenza tra l'età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus. La maggior parte dei decessi - 42.2% - si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni; il 32.4% dei decessi erano tra 70 e 79; l'8.4% erano tra 60 e 69; il 2.8% tra 50 e 59 e il 14.1% sopra i 90 anni. Le donne decedute dopo aver contratto il virus hanno un'età più alta degli uomini. L'età mediana per le donne è 83.4, l'età mediana per gli uomini è 79.9. Per quanto riguarda il sesso, i pazienti morti dopo esser risultati positivi al Coronavirus sono in maggioranza uomini.Nella maggior parte di questi casi il virus è intervenuto in organismi non abbastanza forti per reagire adeguatamente ed è stato molto probabilmente una concausa del decesso. In più di due terzi dei casi i morti con il Coronavirus avevano tre o più patologie preesistenti. Quindi il virus contribuisce, determinando una polmonite interstiziale con grande danno respiratorio, all'indebolimento di un organismo già particolarmente fragile a causa di una malattia esistente come tumore, malattie cardiologiche, diabete. Gli studi epidemiologici condotti confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo, in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Persone molto fragili, che dobbiamo proteggere il più possibile.Anche per questo suonano inaccettabili le ipotesi di procede a selezioni eugenetiche, lasciando morire i più deboli. Bisogna invece fare il massimo sforzo per aumentare i posti letto, gli operatori sanitari, i presidi sanitari per salvare ogni vita umana. Questo deve essere lo sforzo di chi governa il Paese, uno sforzo in supporto dei medici che combattono ogni giorno la battaglia per la vita.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Paolo Gulisano, nell'articolo spiegava che la Cina sta sperimentando delle linee guida che potremmo utilizzare anche qui. Ecco nel dettaglio queste sperimentazioni cinesi:In primo luogo la Clorochina: questo vecchio farmaco ampiamente utilizzato per decenni contro la malaria - ora abbandonato - e utile anche nelle malattie autoimmuni è stato impiegato nel trattamento di pazienti gravemente malati di COVID-19 negli ospedali di Wuhan. Poi il Tocilizubam, una proteina sintetica iniettabile che blocca gli effetti dell'interleuchina-6 (IL-6) nei pazienti affetti da artrite reumatoide. La IL-6 è una proteina che il corpo produce quando è presente un'infiammazione. I ricercatori cinesi hanno infatti trovato che una delle cause di morte nei pazienti gravi infettati dal coronavirus è la tempesta di citochine, una reazione eccessiva del sistema immunitario. Il farmaco è in fase di sperimentazione clinica in 14 ospedali di Wuhan. Un'altra soluzione è quella che prevede l'utilizzo di plasma di pazienti guariti: questo plasma contiene un gran numero di anticorpi protettivi. Al 28 febbraio, 245 pazienti con COVID-19 hanno ricevuto la terapia e in 91 casi si sono manifestati miglioramenti degli indicatori clinici e dei sintomi.Ci sono poi farmaci antivirali in sperimentazione: il favipiravir, un farmaco antinfluenzale disponibile nei mercati stranieri, è stato inserito in uno studio clinico parallelo controllato a Shenzhen: ha un'efficacia relativamente evidente e reazioni avverse basse. Anche il remdesivir, sviluppato contro le infezioni da Ebola, ha mostrato a livello cellulare un'attività antivirale abbastanza buona contro il nuovo coronavirus. Ci sono poi le cellule staminali: possono inibire la risposta eccessiva del sistema immunitario e sono stati usati anche per trattare dei pazienti gravi, quattro dei quali guariti. Attualmente sono utilizzate nei trattamenti tre tipi di cellule staminali, le mesenchimali, le polmonari e le embrionali. I ricercatori di solito iniettano soluzioni a base di cellule staminali nei polmoni. Inoltre l'Accademia Cinese delle Scienze ha sviluppato un nuovo farmaco a base di cellule staminali, CAStem, che ha mostrato risultati promettenti negli esperimenti sugli animali.Infine, ci sono tutte quelle misure che possono aiutare il nostro organismo a difendersi meglio. Il professor Luc Montagner, Premio Nobel per la Medicina, invita ad assumere sostanze antiossidanti che possono ostacolare l'azione del virus. Tra questi il Glutatione. Titolo originale: Il panico fa il gioco del virus, ma combatterlo si puòFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 10-03-2020Pubblicato su BastaBugie n. 655